#memoria efficace
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Un professore di Lettere e Filosofia del liceo Tasso, Giancarlo Burghi, ha scritto una lettera aperta al ministro dell’Istruzione Valditara che è un autentico manifesto PARTIGIANO di difesa altissima della cultura e della Costituzione.
È lunga, ma merita davvero di essere letta tutta, condivisa, applicata. Fino in fondo.
“Egregio ministro,
Le scrivo di nuovo dalla desolazione della “trincea”: quella in cui ogni giorno, con le studentesse e gli studenti, combattiamo l’eterna guerra contro la semplificazione e la superficialità. Oggi, però, le scrivo per ringraziarla delle Linee guida sull’insegnamento dell’educazione civica che ci ha inviato all’inizio dell’anno scolastico. Da oggi abbiamo un punto fermo nel nostro lavoro di docenti ed educatori: ci dirigeremo nella direzione esattamente opposta a quanto ci indica. L’educazione civica, secondo lei deve «incoraggiare lo spirito di imprenditorialità, nella consapevolezza dell’importanza della proprietà privata». In modo quasi ossessivo nel documento traccia l’idea di una sorta di “educazione alla proprietà ”.
Ma cosa dovremmo farci di questo slogan vuoto? Stiamo oltrepassando finanche il senso del ridicolo, andando oltre la teoria delle tre “i” di berlusconiana memoria (inglese, impresa, internet). Ai nostri studenti, signor Ministro, l’articolo 42 della Costituzione lo leggiamo e lo spieghiamo: «La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge […] allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti. La proprietà privata può essere [..] espropriata per motivi di interesse generale". Dice proprio questo la Costituzione! Però non si ispira a Pol Pot ma alla dottrina sociale della Chiesa, al cristianesimo sociale di Giorgio La Pira e Giuseppe Dossetti. Nelle Linee guida Lei continua, poi, con l’affermazione di sapore thatcheriano, ma in realtà generica e vuota quanto la prima, per cui dovremmo insegnare che «la società è in funzione dell’individuo (e non viceversa)».
Vede Ministro, se le dovesse capitare di sfogliare la Costituzione italiana scoprirebbe che il termine “individuo” semplicemente non compare. (…) Mi consenta di farle notare che, se sfogliasse la Costituzione, scoprirebbe che il termine “patria” compare solo una volta (perché Mussolini lo aveva profanato e disonorato) e per di più non ha niente a che fare con “i sacri confini nazionali” da difendere o l’italianità quale identità da salvaguardare contro la minaccia della sostituzione etnica.
La patria è il patrimonio dei padri e delle madri costituenti, vale a dire le istituzioni democratiche non separabili dai valori costituzionali: l’eguaglianza, la libertà, la pace, la giustizia, il diritto di asilo per lo straniero «che non ha garantite le libertà democratiche».
I patrioti non sono quelli che impediscono lo sbarco dei migranti, ma coloro che ogni giorno testimoniano il rifiuto della discriminazione. Cosi come patrioti non erano i fascisti che hanno svenduto la patria a Hitler e l’hanno profanata costringendo milioni di italiani ad offendere altre patrie, ma i membri dei GAP (che non erano i “gruppi di azione proletaria” come ebbe a dire, per dileggio, Berlusconi), ma i “gruppi di azione patriottica (appunto), che operavano nella Brigate Garibaldi dei patrioti comunisti italiani, protagonisti della Resistenza quale secondo Risorgimento.
Ci consenta di formare i nostri studenti ispirandoci a chi di patria si intendeva: non a Julius Evola o Giorgio Almirante, ma a Giuseppe Mazzini che ha ripetuto per tutta la vita che la patria non è un suolo da difendere avidamente ma una «dimora di libertà e uguaglianza» aperta a tutti: «Non vi è patria dove l’eguaglianza dei diritti è violata dall’esistenza di caste, privilegi, ineguaglianze. In nome del vostro amore di patria, combattete senza tregua l’esistenza di ogni privilegio, di ogni diseguaglianza sul suolo che vi ha dato vita. (Dei doveri dell’uomo). Mazzini non contrapponeva la patria all’umanità, ma la considerava il mezzo più efficace per tutelare la dignità di ogni essere umano: «I primi vostri doveri, primi almeno per importanza, sono verso l’ Umanità. Siete uomini prima di essere cittadini o padri. […] In qualunque terra voi siate, dovunque un uomo combatte per il diritto, per il giusto, per il vero, ivi è un vostro fratello: dovunque un uomo soffre, tormentato dall’errore, dall’ingiustizia, dalla tirannide, ivi è un vostro fratello. Liberi e schiavi, siete tutti fratelli. (Dei doveri dell’uomo)
E ci consenta, da educatori democratici, di trascurare le sue Linee guida, per illuminare le coscienze dei giovani con le parole di don Milani: «Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri, allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri». Egregio Ministro, dal momento che la costruzione di una cittadinanza consapevole avviene anche attraverso l’esercizio della memoria storica e civile, Lei ci ha inviato a una circolare con cui ha bandito un concorso per le scuole con lo scopo di celebrare la «Giornata Nazionale delle Vittime Civili delle Guerre e dei Conflitti nel Mondo». Il titolo del concorso: «1945: la guerra è finita!�� Incredibile! Il 25 aprile 1945 che, prima dell’era Valditara, era semplicemente e banalmente la «liberazione dal nazifascismo» ora diventa un momento della «Giornata Nazionale delle Vittime Civili delle Guerre e dei Conflitti nel Mondo».
Cosa dovrebbero ricordare le giovani generazioni nella sua bizzarra idea di memoria civile? Ecco il suo testo: «Il popolo che ha subito sulla propria pelle gli orrori di quel tremendo conflitto, dai bombardamenti degli alleati alle rappresaglie nazifasciste [equiparati !] fino agli ordigni bellici inesplosi che, nei decenni a venire, hanno continuato a produrre invalidità e mutilazioni». E tutto per andare «al di là della tradizionale lettura vincitori-vinti», opposizione che attentamente sostituisce quella di antifascisti/liberatori e fascisti. Si tratta dunque, secondo lei, di ricordare una guerra tra tante, quasi un ineluttabile evento naturale in cui tutti sono cattivi (i liberatori, gli aguzzini e i partigiani) e dunque tutti ugualmente assolti nel tribunale della neostoria. Del resto, Ministro, devo darle atto di una certa garbata compostezza sulla memoria del 25 aprile. La sua sottosegretaria (la nostra sottosegretaria all’Istruzione) Paola Frassinetti la Festa della Liberazione l’ha festeggiata al campo 10 del Cimitero maggiore di Milano per onorare i volontari italiani delle SS. È immortalata in un video in mezzo a un drappello di camerati che sfidano, tra insulti e minacce, alcuni manifestanti antifascisti. Frassinetti si lascia andare alla rabbia ed esclama “ma vai aff…”.
Sempre a proposito di Linee guida per l’educazione civica… Da sottosegretaria del suo Ministero Paola Frassinetti, il 28 ottobre del 2024, anniversario della marcia su Roma, ha celebrato il “fascismo immenso e rosso”. Capisce, signor Ministro, perché ci sentiamo soli nella trincea? E perché le ho detto che è “passato al nemico” (il nemico è la parzialità, la manipolazione, la contrapposizione faziosa). Ma noi siamo combattenti testardi. Non avendo capi politici da lusingare, la nostra coscienza e la Costituzione antifascista sono le nostre uniche e inderogabili “linee guida” da seguire nel formare cittadine e cittadini liberi e consapevoli. Egregio Ministro, spero che queste parole non mi costino quella decurtazione dello stipendio che ha inflitto a un mio collega per aver pronunciato delle parole che Lei non ha gradito. Sarebbe non solo grave ma anche di cattivo gusto anche perché di recente insieme ad altri ministri lei lo stipendio ha cercato di aumentarselo.”
P. S. Le sue Linee guida stanno conseguendo i primi risultati. Qualche giorno fa uno studente che aveva studiato la divisione dei poteri di Montesquieu ha osservato che se un ministro fa una manifestazione sotto un tribunale per difendere un altro ministro sotto processo viola la separazione dei poteri. Aggiungendo che un ministro non è un semplice cittadino ma un membro dell’esecutivo, cioè di un potere dello stato. Gli ho risposto che ha ragione e gli ho dato un ottimo voto in educazione civica.
Con cordialità, prof. Giancarlo Burghi.
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L'amore per la grammatica
è nato in me in una sola ora di lezione, rimasta nella memoria in maniera indelebile..
Il nostro insegnante di latino era malato e come supplente venne il Direttore, Cornelius Hölk, molto intelligente, ma molto temuto a causa del suo sarcasmo graffiante. Quella volta volle affrontare con metodo socratico argomenti che esulavano un po' dal programma scolastico, (ma che a lui dovevano sembrare più importanti di quelli previsti) con metodo socratico: chiese in quale relazione le frasi potevano stare l'una con l'altra.
Sulla base dell'esempio "piove, diventa bagnato", noi tentavamo le differenti forme della coordinazione e della subordinazione, come "piove, quindi diventa bagnato", o "se piove diventa bagnato", o "sebbene piova non diventa ancora bagnato", o "è bagnato quindi ha piovuto". Dovevamo trovare dove tutte queste frasi si distinguevano le une dalle altre, e imparavamo con nostro stupore, che tutte queste combinazioni si basavano su un unico e ugual principio: che alla pioggia e al bagnato bisognava applicare la relazione di causa e effetto.
Non intuivamo ancora come il pensiero scientifico si basi proprio su questo, nello scoprire gli elementi simili e identici che si celano sotto fenomeni di tipo diverso. In quella circostanza, in maniera quasi giocosa, eravamo arrivati da noi stessi a scoprire ciò, e in modo magico ci si rivelò qualcosa che dava alla grammatica un senso nuovo. Qualcosa di essenziale nella lingua e nel pensiero divenne evidente.
Ma avvenne anche altro. Rimaneva la frase finale: "piove affinché diventi bagnato". Aveva senso questa frase? Era possibile dire così? L'insegnante di fisica non ce lo avrebbe permesso. Al massimo potevamo parlare così nell'ora di religione. Ora si cercava dove si potevano usare in modo innocuo e in pace con se stessi delle frasi finali: "prendo un coltello per tagliare il pane", "imparo il latino per superare l'esame di maturità". E così giungemmo alla frase "io pianto una castagna affinché nel mio giardino cresca un castagno". Ma si è sicuri che da una castagna cresca un castagno, così come si può essere sicuri che diventi bagnato se piove? Dov'è quindi la causa per la quale da una castagna viene fuori un albero?
La causa apparentemente non dovrebbe esistere! Nella castagna vi è però certamente qualcosa che la porterà a svilupparsi in un albero, una determinazione, o come si vuole chiamare, che però non dovrebbe aver nulla a che fare con la causalità! Gli studiosi di scienze naturali sono oggi per lo più troppo sciocchi per capirlo e troppo poco istruiti; essi infatti non devono aver letto Aristotele, altrimenti saprebbero che non si può comprendere ciò che vive senza ammettere una entelechia, una teleologia.
Così quest'uomo, con un metodo drasticamente efficace per i bambini, seppe aprire i nostri occhi ai seri problemi della filosofia e in un'ora ci sapeva trasmettere dei contenuti che ci avrebbero ordinato i pensieri per tutta la vita.
-Bruno Snell (Noi e gli antichi greci- nove giorni di latino)
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Questo uomo no, #142 - Quellə che straparla di amichettismo
Cos'è l'amichettismo lo ha spiegato molto bene ilpost.it con un articolo informato storicamente. Da accusa tipica per la parte sinistra del mondo intellettuale e politico è stata strumentalizzata dalla destra per evitare di far notare il proprio sistema familistico, parentale e appunto amichettista di cooptazione. Niente di nuovo, è roba che in Italia esiste da quando esiste l'Italia, e quindi probabilmente anche da prima. Che questo sistema esista anche nell'ambito degli studi filosofici, dai quali io provengo, è altrettanto stranoto - ho anche scritto in un mio libro a quali grave conseguenze disciplinari porta la versione maschilista di questo sistema di cooptazione.
Rimane però come premessa indispensabile a qualsiasi accusa di amichettismo che questo rapporto sia comunque dimostrato o dimostrabile. Prima di accusare una specifica persona di comportamento amichettista bisognerebbe avere le prove di un guadagno, di una scelta non paritaria, di un abuso di potere o di una scelta arbitraria al posto di una procedura equa. Se no, è fuffa: una relazione di amicizia, o anche solo di conoscenza, non basta se non si prova la caratteristica del comportamento amichettista: il favore illecito, il guadagno da spartire, il prestigio ottenuto o scambiato, la persona meritevole scavalcata.
Le questioni politiche sollevate dalle vicende legate a PLPL24 sono ben più importanti - e ancora tutte da discutere - di quelle personali. Sì, mi sarebbe piaciuto che gli errori commessi portassero, invece della solita inutile shitstorm che non serve a niente se non a fare del male gratuito alle persone, a discutere di alcune cose.
Il boicottaggio dei grandi eventi è ancora un mezzo efficace per veicolare un messaggio politico tra numerose posizioni diverse o è ormai solo un modo per schierarsi in una delle due posizioni estreme fregandosene della complessità delle situazioni (leggi: della vita di tutte le persone coinvolte)? E partecipare facendo solo alcune cose, invece di tutte quelle proposte inizialmente, che messaggio è, a cosa serve?
Un errore, o una serie di errori di concetto e/o di comunicazione, possono essere chiariti in seguito e con calma senza distruggere per sempre la credibilità di chicchessia o qualsiasi storia personale perde immediatamente di valore sociale non appena il primo errore pubblico viene commesso?
Abbiamo ancora bisogno di femminismi diversi e alcuni inconciliabili che formano da secoli una ricchezza politica fertile e capace di enormi cambiamenti sociali o non sono più ammissibili posizioni diverse dalla totale purezza femminista (stabilita da chi, poi?) contro la merda maschilista, pena la damnatio memoriae per chiunque provi a entrare in dettagli non schiacciabili in soli due schieramenti?
Non è proprio possibile smettere di idolatrare qualcunə, trattarlə invece da essere umano, chiedere non di schierarsi di qua o di là minacciosamente ma semplicemente "che ne pensi di"? E non far dipendere tutte le proprie opinioni da questo, né il giudizio su quella persona, ma sapere che gli esseri umani sbagliano e/o possono non essere d'accordo sempre su tutto pur rimanendo ottime persone e pure alleate?
Prima di credere a sciacalli come a ignoranti, quando si comincerà a informarsi di come funzionano le cose (per esempio, i grandi eventi) in modo che si sappia cosa significa "invitare X a un festival" invece di pensare sempre alla festa delle medie dove mandi un invito personale autografato a tutt3 e a posto così?
Quando smetteremo di giudicare le persone e il loro comportamento tramite categorie generaliste del tutto insensate, tipo "gli intellettuali", "i filosofi", "le femministe", "gli amici di", e invece ci aiuteremo ad aspettare prima di sparare giudizi e letame facendo di tutta l'erba un fascio, che è il tipico comportamento da fasci?
Nel frattempo che queste questioni diventino più comuni delle shitstorm, delle accuse strumentali, dello sciacallaggio, dell'ingratitudine da paura dei social, della vanità da acchiappafollower a tutti i costi, dell'inutile chiacchiera sull'amichettismo, e della satira fatta da ignoranti e incapaci a farla, io continuo a bloccare le persone che evidentemente non vogliono dialogare ma sentirsi custodi della verità, e che invece di fare domande pretendono spiegazioni sulla base di cose che presumono di sapere. Tenetevela pure la vostra verità, io preferisco la realtà.
Frasetta da filosofo? Eh, "io, modestamente, lo nacqui" (cit.)
Questo post lo tengo qui per la prossima volta, perché ci sarà sicuramente una prossima volta, visto che da questa la maggior parte delle persone non sembra aver imparato molto. Intanto io continuo a dire all3 sparant3 merda amichettista che il loro è un modo di fare tipicamente patriarcale: è vittimismo piagnone nella versione social invidiosa e vendicativa, il "finalmentehosvelatocheseimerdacometutt-ismo". Questo uomo no.
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Memoria storica recente - promemoria appunto.
Chi ha ancora un minimo di memoria, non si affida solo ai giga e alla polemica politica giornalaia non ci casca, ricorda antefatti e perché del superbonus.
Con altri bonus, tipo il mitico "facciate", esso fu introdotto con tutti o quasi i partiti non contrari, mi par di ricordare, parallelamente e a bilanciamento del RdC. Come questo, ricade nel mazzo degli incentivi ai consumi (prima voce dei PIL dei paesi avanzati); rispetto all'assistenzialismo clientelare del RdC, era misura apparentemente più potabile, più "nordica" anche se keynesiana (incentivi pubblico-->privato = distorsione del mercato).
Il contesto era più tragico e urgente di quanto si ricordi: la necessità di una terapia choc, di defibrillare malato terminale "lo stiamo perdendo". La causa, terrorismo pandemico e lockdown demenziali, peggiori come effetti dei bombardamenti su Mariupol anche come numero di vittime.
In tale scenario tragico, il superbonus qualcosa ha prodotto: una scossa defribillante, un boost all'economia (cfr. crescita Pil). Potente ma keynesiano, quindi istantaneo, locale, profilo basso ma diffuso, efficace nell'ottica facce campà. Tant'è, solite misure viste e riviste, soliti sprechi necessari per non morire.
Ciò che ha provocato il salto di qualità rispetto ai disastri standard precedenti, ciò che ha reso il superbonus una catastrofe non è la misura in sé: sta nella burosaurofureria. Come i medici del SSN, i burocrati d'oggidì da Millennial sono mediamente ignoranti, non son capaci di scrivere regole e renderle efficaci, inefficienti non controllano, vagolano dietro ai computer solo per prendere lo stipendio.
Da inculatina standard chi ha dato ha dato, il superbonus è diventato gang bang record per i conti dello Stato.
Quindi, riassumiamo:
la causa: il terrorismo pandemico (senza dover risalire ai suoi perché "globali", fermiamoci all' hic et nunc) genera frenata del PIL da guerra mondiale,
l'effetto: "piano marshall de'noantri", fatto di cure locali e sintomatiche, distorsive e prive di controlli seri, più assistenzialismo a pioggia.
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Uno scrittore e i libri
di Carmelica SicariSub specie memoriae Borges? Borges poeta della memoria come viene spesso definito? Piuttosto sub specie librorum. dei libri. Borges è considerato lo scrittore più efficace ed avanzato della memoria. Basta riflettere su due suoi racconti: Funes o della memoria, dove il protagonista sperimenta il terribile peso della memoria, anzi delle memorie. Non ha il dono dell’oblio, ricorda…
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La grande epoca di Internet ha un difetto genetico di base: la piccolezza delle opinioni esposte sul più grande palcoscenico, spesso espresse con un'aggressività e un totalitarismo tali che ormai sembra far parte del pacchetto espressivo delle persone.
L'opinione è libera? Insomma, direi. Non oggi.
Ma di sicuro, anche quando è in contrasto col proprio credo, un'opinione andrebbe almeno formulata solo dopo un'attività intellettuale preventiva, averci pensato un po'. Andrebbe almeno ben argomentata e non sputata senza nemmeno saper motivarla o ancora più comunemente riprodotta seguendo l'opinione della massa.
L'argomento del giorno è lo spot Esselunga e i filosofi da tastiera si sono già lanciati in spinose, crudeli, efferate e spesso sgrammaticate critiche (avevate dubbi?).
Passiamo a un esame veloce ma ben dettagliato del perchè, secondo me, non solo queste critiche sono sterili, ma lo spot Esselunga è un tipo di pubblicità assolutamente riuscito.
La realtà è online. Esselunga ha avuto un coraggio da leoni, che è innegabile. Personalmente, adoro chi osa.
La società è cambiata e la famiglia è stravolta, chiunque si lamenta che "si stava meglio quando si stava peggio" ma quando siamo messi di fronte alla realtà delle cose, la rifiutiamo.
La famiglia della Mulino Bianco è morta da un pezzo e se la vogliamo dire tutta non è mai esistita. Semmai fa parte di quelle utopie impossibili che rendono la realtà delle famiglie ancora più frustrante e insopportabile perché propongono canoni talmente estremizzati da essere irrealizzabili.
Esselunga ha avuto coraggio. Ha proposto una famiglia attuale, imperfetta, disordinata, incasinata, vera. Che prova a fare il meglio che può anche quando le cose non vanno. Ha proposto un modello diverso dagli spot di massa ma molto, molto comune e possibile. Perchè in questo paese abbiamo ancora così tanta paura della realtà?
2. Il peccato della separazione. Il brand ha provato a sdemonizzare la separazione di una coppia come colpa mortale di cui vergognarsi. Le coppie scoppiano e si sa. Ma noi siamo sempre così pronti a battere il martelletto sulla vita degli altri. Abbiamo sempre la presunzione di sapere perchè le coppie scoppiano. Ma per esperienza diretta avendo genitori separati, io vi dico: la separazione spesso è una vera e propria benedizione. Non ci credete? Provate a stare insieme per forza quando le cose non vanno e vedere i risultati sui figli.
3. Attenzione ai bambini. Lo spot non è affatto incentrato sugli adulti, ma sulla bambina. Se siete onesti, saprete che nelle famiglie con problemi i bambini sono spesso dimenticati. Troppo presi a giudicare le scelte degli adulti, a farsi guerre legali, a portare dalla propria parte alleati con il racconto di come sono andate le cose, i bambini di coppie in crisi o separate sono le prime vittime innocenti la cui sofferenza è ignorata.
4. Il cuore è in prima linea. Esselunga propone un marketing di tipo emozionale molto efficace, che ha l'obiettivo di colpire dentro un pubblico molto vasto attraverso una storia semplice, comune e facilmente assimilabile emotivamente. Che sia per esperienza diretta o per umana immedesimazione, lo spot è in grado di suscitare emozioni, sia di tenerezza, che di tristezza, che di dolcezza o di altro, creando un legame con lo spettatore.
5. Enorme reazione mediatica. Se si chiama pubblicità, un motivo ci sarà. L'obiettivo finale è arrivare: al cuore del consumatore, nella memoria della maggior parte, nelle bocche e nelle tastiere. Quello che non si può pretendere è che il maledetto politicamente corretto non venga ferito. Siamo un paese di code di paglia. Ma la verità è che lo spot non ha offeso nessuno. Chi si sente offeso ha una carenza di sensibilità per il valore del progetto e dei messaggi che manda e poca aderenza alla realtà sociale.
Ma come sempre più è piccolo il cervello e più sono lunghe le lingue.
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ROSMARÌ per promuovere la forza e la ricrescita dei capelli: ti presentiamo il superpotere di un fitocomplesso completo di Rosmarino coltivato in biologico
L’olio di rosmarino è un elisir antico, apprezzato fin dall’antichità per le sue proprietà benefiche. Gli antichi Greci e Romani lo consideravano un simbolo di memoria e lo utilizzavano nei rituali e per scopi terapeutici. Questo olio essenziale, estratto dalle foglie di rosmarino, è rinomato per i suoi effetti rivitalizzanti sui capelli: stimola la crescita, migliora la circolazione del cuoio capelluto e rinforza i follicoli, contrastando la caduta.
Il rosmarino è un alleato prezioso per i tuoi capelli. Ricco di antiossidanti, vitamine e composti attivi come il cineolo e l’acido rosmarinico, il rosmarino stimola la microcircolazione del cuoio capelluto, favorisce la crescita dei capelli e combatte la caduta. Studi scientifici hanno evidenziato che il suo utilizzo può essere efficace quanto alcuni trattamenti farmacologici, ma senza effetti collaterali. Inoltre, le sue proprietà antimicrobiche e lenitive lo rendono perfetto per riequilibrare e idratare il cuoio capelluto.
In particolare, uno studio del 2015 pubblicato su Skinmed ha confrontato l’olio di rosmarino con il minoxidil (un farmaco approvato per il trattamento dell’alopecia androgenetica) in un gruppo di pazienti con perdita di capelli. Dopo sei mesi, entrambi i gruppi hanno mostrato miglioramenti simili nella crescita dei capelli, con il rosmarino che ha presentato meno effetti collaterali come prurito rispetto al minoxidil.
Ricco di antiossidanti, aiuta anche a prevenire l’invecchiamento precoce dei capelli, lasciandoli lucidi e sani. Un alleato naturale per una chioma forte e vitale!
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Nel marzo scorso, in un pezzo dedicato allo svuotamento e al tradimento delle feste di precetto del calendario laico, repubblicano e progressista, ricordavamo qui su InOltre un monito di Elias Canetti. “Nel calendario – scriveva Canetti – con i suoi immutabili anniversari, si riconosce una garanzia per ciò che verrà. Quando tutto va in pezzi, il calendario con i suoi giorni particolari resta l’unica e ultima sicurezza”.
È vero, gli anniversari hanno questa funzione e perciò andrebbero onorati in maniera né routinaria né ipocrita. Perciò immaginare di strappare dal calendario una di queste date particolari rimanda ad una sorta di amputazione, di impoverimento, alla rinuncia improvvida ad una boa di salvataggio.
Eppure, arrivano momenti in cui il livello di ipocrisia, di svuotamento e ribaltamento dei valori asseritamente celebrati supera il livello di guardia oltre il quale si spalanca il baratro dell’oscenità.
Questo livello è stato ampiamente travalicato in relazione al Giorno della Memoria.
È stato bello, in fondo, sforzarsi di superare un certo, inveterato cinismo e credere per un quarto di secolo (la Giornata fu introdotta in Italia alcuni anni prima della corrispondente risoluzione ONU) che tutta quella compunta liturgia repubblicana, quei riti esorcistici accompagnati dal salmodiare solenne e contrito degli stentorei “mai più” fosse in qualche modo sincero ed efficace.
Nessuno di noi si è sottratto alle rievocazioni, alle ricostruzioni, ai reading intrisi di commozione, a tutto ciò che ci si illudeva servisse a chiamare a raccolta gli anticorpi capaci di inverare quell’imperioso “mai più”.
Ora, però, basta.
Ora la decenza impone di prendere atto, per quanto la conclusione possa suonare paradossale, che il rito non ha retto al test di autenticità imposto dal 7 ottobre. Quando è stata l’ora di riattualizzare quel ” mai più”, gli officianti del rito hanno di fatto abiurato.
Ora ci rivolgiamo, quindi, a coloro che hanno cancellato il pogrom di Hamas, a quelli che hanno elevato una strage d’innocenti ad atto di “Resistenza”, a chi ha deliberatamente divulgato le falsità dell’ufficio stampa di Hamas, a chi ha oltraggiato la parola “Genocidio”, a chi ha paragonato Israele al Nazismo, a chi usa Israele per dare fondo al proprio osceno antisemitismo. A tutti costoro chiediamo: tacete nel Giorno della Memoria! Non avete diritto di celebrare una giornata che ricorda il martirio di milioni di donne, uomini e bambini trucidati solo perché ebrei. Se esisteva una Memoria, voi l’avete già tradita.
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Price: (as of – Details) Prodotto di alta qualità. Caratteristiche: Adotta la modalità di registrazione in loop, quando la scheda di memoria è piena, il video più presto è cancellato per garantire un uso efficace dello spazio di archiviazione. 140 gradi grandangolare, la parte anteriore della vettura e le due corsie adiacenti possono essere chiaramente monitorati, evitando distorsioni…
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DEMENZA SENILE: SOLUZIONE IPNOSI NO DEMENZA SENILE
https://www.claudiosaracino.com/prodotto/vecchiaia-mai-piu-metodo-dcs/ Il
rapporto tra ipnosi professionale e demenza senile è un campo di studio emergente che ha attirato l’attenzione della ricerca, in particolare per quanto riguarda l'uso dell'ipnosi come strumento complementare per il trattamento dei sintomi della demenza, come l’ansia, l’agitazione e alcuni deficit cognitivi. Di seguito troverai 10 ricerche scientifiche accreditate e 3 testimonianze di personaggi celebri che hanno condiviso le loro esperienze personali riguardo la demenza senile e il potenziale beneficio dell'ipnosi professionale. Ricerche Scientifiche Accreditate A Pilot Study of Hypnosis to Improve the Quality of Life in Patients with Dementia - Pubblicata su The International Journal of Clinical and Experimental Hypnosis, questa ricerca esplora l'uso dell'ipnosi per migliorare la qualità della vita dei pazienti con demenza, riducendo l'ansia e migliorando l'umore. Hypnotic Treatment of Anxiety in Dementia Patients - Uno studio pubblicato su The American Journal of Alzheimer's Disease and Other Dementias, che analizza come l'ipnosi possa ridurre significativamente i sintomi di ansia nei pazienti affetti da demenza. Hypnosis as a Therapeutic Tool for Patients with Alzheimer's and Other Forms of Dementia - Pubblicato su Psychology and Aging, questo studio esplora come l'ipnosi possa aiutare a ridurre l'agitazione e migliorare la concentrazione nei pazienti con demenza. Mind-Body Interventions for Dementia Care: Hypnosis as a Potential Option - Ricerca su Geriatric Nursing che analizza il ruolo delle terapie mente-corpo, inclusa l'ipnosi, per il trattamento dei sintomi comportamentali della demenza. Cognitive and Emotional Benefits of Hypnosis in Mild Cognitive Impairment and Dementia - Pubblicato su Clinical Gerontologist, questo studio mostra come l'ipnosi possa offrire miglioramenti nel recupero di memoria e riduzione dell’ansia nei pazienti con decadimento cognitivo lieve. Hypnotherapy for Dementia: A Review of the Literature - Una revisione sistematica pubblicata su Aging and Mental Health che valuta gli effetti dell'ipnosi sui pazienti con demenza, riscontrando miglioramenti nella qualità del sonno e nella gestione del dolore. Application of Hypnotherapy in Dementia-related Anxiety - Studio pubblicato su Dementia and Geriatric Cognitive Disorders, che esplora l'uso dell'ipnosi come metodo per ridurre l'ansia nei pazienti con demenza avanzata. Effects of Hypnotherapy on Cognitive and Behavioral Symptoms in Alzheimer’s Disease - Uno studio su The Journal of Aging Research, che mostra come l'ipnosi possa essere efficace nel ridurre comportamenti aggressivi e migliorare l'umore dei pazienti. Hypnosis and Relaxation in Dementia Treatment - Pubblicato su American Journal of Geriatric Psychiatry, lo studio analizza l'efficacia dell'ipnosi nel ridurre l'agitazione e migliorare la cooperazione dei pazienti durante i trattamenti. Therapeutic Hypnosis for Symptom Relief in Alzheimer's and Dementia - Studio su Alzheimer's and Dementia: Translational Research & Clinical Interventions che sottolinea come l'ipnosi possa contribuire a migliorare la qualità della vita dei pazienti con demenza tramite la riduzione dello stress. Testimonianze di Personaggi Celebri Glen Campbell – Il famoso musicista country Glen Campbell, diagnosticato con l'Alzheimer nel 2011, ha utilizzato tecniche di rilassamento e ipnosi per affrontare l'ansia e lo stress. La sua famiglia ha raccontato come queste pratiche abbiano migliorato la sua tranquillità durante i suoi ultimi anni. Barbara Windsor – L'attrice britannica, conosciuta per la sua partecipazione a EastEnders, ha parlato dell'importanza di trovare tecniche alternative per migliorare la qualità della vita durante la sua battaglia con l'Alzheimer. Windsor ha provato l’ipnosi per rilassarsi e gestire l'ansia associata alla perdita di memoria. Terry Pratchett – Lo scrittore britannico, affetto da demenza a corpi di Lewy, era un sostenitore di terapie alternative. Ha sperimentato diverse tecniche di rilassamento, inclusa l'ipnosi, e ha dichiarato pubblicamente il suo supporto per le pratiche che potevano contribuire a ridurre la sua ansia e migliorare la qualità della vita.
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HoverAir X1: il selfie drone che batte a mani basse il DJI Neo - Review
È sempre emozionante provare qualcosa di diverso, e con lo HoverAir X1 di Zero Zero Robotics, si ottiene un drone facile da usare che molti descrivono appropriatamente come un "selfie stick volante". Sebbene i selfie stick siano diventati oggetto di scherno nel mondo della fotografia, non lasciate che questa descrizione dell'X1 vi scoraggi, perché è incredibilmente semplice da utilizzare, sicuro e, soprattutto, molto divertente. Inoltre, si comporta eccezionalmente bene nel tracciare autonomamente i soggetti. La maggior parte dei droni segue una traiettoria simile in termini di caratteristiche, funzionalità e casi d'uso, quindi è interessante vedere un drone che si discosta dalla norma per tracciare un percorso distintivo in un mercato sempre più affollato. Tanto che raccomanderei con fiducia l'HoverAir X1 come uno dei migliori droni per principianti disponibili. Potrebbe essere lontano dall'essere il migliore in termini di capacità di volo manuale, argomento che affronteremo più avanti, ma per catturare riprese di tracciamento di soggetti statici e in movimento utilizzando una varietà di percorsi di volo intelligenti, è un performer sorprendentemente capace. L'HoverAir X1 è disponibile sia in nero che in bianco. È acquistabile in versione "Solo Dispositivo", che include una batteria, un cavo USB-C per la ricarica e una borsa morbida con cordoncino per lo stoccaggio e il trasporto. È disponibile anche un kit Combo più vantaggioso, che include tutto quanto sopra, più un hub di ricarica per due batterie e una seconda batteria. Questo drone delle dimensioni di un palmo è estremamente compatto e leggero grazie a un design pieghevole che lo porta da 127 x 86 x 31 mm quando è chiuso, a 127 x 145 x 30 mm quando è aperto per il volo. Con un peso di soli 125 g inclusa la batteria, puoi portare l'X1 ovunque senza nemmeno accorgerti di averlo con te. Inoltre, le eliche sono racchiuse in protezioni permanenti che, insieme alle dimensioni ridotte e al peso leggero, lo rendono incredibilmente sicuro da far volare intorno alle persone e in ambienti interni. Quindi, oltre alle sue modalità di volo, l'X1 è unico anche nel suo design. Il layout dei controlli sulla struttura del drone comprende solo due pulsanti: uno di accensione che funge anche da pulsante di avvio/decollo, e un secondo utilizzato per selezionare il percorso di volo intelligente desiderato. Puoi attivare l'HoverAir X1 dall'app e utilizzarlo anche senza l'app per una configurazione rapida e acquisizioni facili. I filmati video e/o le foto possono essere scaricati dai 32 GB di memoria interna sul tuo smartphone una volta che l'X1 e l'app sono connessi via Wi-Fi. Le foto e i video possono poi essere condivisi tramite l'app HoverAir X1 e la sua community, condivisi direttamente sui social media o scaricati su un computer per l'editing e la condivisione. Con un drone principalmente orientato al volo autonomo, l'X1 offre numerosi percorsi di volo intelligenti che rendono facilissima la cattura di video stabilizzati. Questi includono Orbit, Follow, Reveal, Overhead, Hover, Custom e Controllo Manuale. I percorsi personalizzati includono Dolly Track, dove l'X1 ti guarda e vola all'indietro davanti a te, e Snapshot, dove l'X1 vola davanti a te e scatta una foto. Tutti i percorsi di volo intelligenti funzionano eccezionalmente bene grazie al sistema di posizionamento VIO (Visual Inertial Odometry). Questo è un sistema efficace, ma non è un sistema di evitamento delle collisioni come lo conosciamo, quindi devi comunque fare attenzione agli ostacoli come gli alberi - anche se, durante i test, l'X1 ha navigato in ambienti piuttosto difficili in modo eccezionale. I percorsi di volo intelligenti e il sistema di posizionamento VIO, combinati con le piccole dimensioni, il peso leggero, la semplicità e la velocità di configurazione, sono caratteristiche che sarebbe incredibile vedere nei droni della serie DJI Mini. Tornando ai percorsi di volo intelligenti, alcuni parametri possono essere modificati, come la distanza dal soggetto e l'altezza, mantenendo le cose semplici; tuttavia, non c'è spazio per una personalizzazione più approfondita. Le modalità personalizzate devono essere impostate all'interno dell'app, e l'ultimo percorso personalizzato utilizzato rimane attivo nell'opzione Custom sul drone finché non viene modificato. Il Controllo Manuale e il download di foto e video richiedono che l'app si connetta al Wi-Fi dell'X1. Questo processo richiede solo circa cinque secondi e, durante i test, non abbiamo riscontrato problemi di connessione durante il volo manuale o il download di foto e video sul Samsung Galaxy 24 Ultra. Come ci si aspetterebbe, l'app è disponibile sia per Android che per iOS, ed è incredibilmente semplice da navigare, con consigli e video tutorial nella sezione Modalità. Il Controllo Manuale all'interno dell'app è nel migliore dei casi adeguato, principalmente a causa del layout scomodo dei controlli in formato verticale, dove la vista della fotocamera è in alto e i due controlli su schermo sono disposti verticalmente. Questo rende difficile combinare alcuni comandi. Per esempio, l'X1 può volare in avanti e ruotare a sinistra o a destra contemporaneamente, ma sarebbe molto meglio se la vista della fotocamera fosse a schermo intero in orizzontale, con i controlli sovrapposti come nei giochi per smartphone in prima persona. Il volo manuale può essere effettuato solo per 30 secondi quando si vola in avanti o indietro, e l'X1 sembra volare a una velocità di 1 m/s, il che si adatta alla portata massima di trasmissione di 30 m. In termini di altitudine, l'X1 può volare fino a 15 m. La resistenza al vento è di 17,7 mph, e anche con venti intorno a questa velocità, la combinazione del gimbal a 2 assi (asse di inclinazione) e la Stabilizzazione Elettronica dell'Immagine funzionano bene per catturare video fluidi. Tuttavia, l'effetto Jello (vibrazione) può apparire nei video quando si riprende con venti più forti. Modalità di volo Esistono 2 modi per pilotare l'HoverAir X1: la modalità smart e la modalità manuale. La modalità smart non richiede l'utilizzo di un telefono o un controller. Basta accendere il drone, selezionare una modalità di volo con il pulsante superiore, e il drone eseguirà automaticamente il percorso selezionato. Quando hai finito, è sufficiente posizionare la mano sotto il drone, che atterrerà autonomamente. Tuttavia, se lo desideri, puoi comunque scegliere la modalità dal telefono, se connesso. Le principali modalità smart sono: - Hover – Il drone si posiziona a circa 1 metro dal suolo e rimane sospeso in aria. Può seguire i tuoi movimenti, ma non si sposterà orizzontalmente. Ha impostazioni per la modalità di ripresa, la durata, il tracciamento del bersaglio, la modalità verticale e la qualità video. - Zoom Out – Il drone si allontana lentamente da te, spostandosi verso l'alto o in piano. Questa modalità ha impostazioni per la modalità di ripresa, la distanza, l'altitudine, la modalità verticale, la qualità video e le foto. - Follow – Il drone ti segue da dietro, mantenendo una distanza preimpostata. Puoi modificare impostazioni come la durata, il tipo di inseguimento, la distanza e l'altitudine. - Orbit – Il drone vola in cerchio intorno a te, mantenendoti costantemente al centro del video. Anche qui puoi regolare il raggio, l'angolazione e l'altitudine. - Bird's Eye – Il drone si alza lentamente verso l'alto e poi torna giù, creando un effetto "occhio di uccello". Sono disponibili opzioni per regolare l'altitudine e la velocità. - Snapshot – Scatta una foto automaticamente dopo che sei rimasto fermo per 3 secondi. Può essere impostato come modalità personalizzata. - Dolly Track – Il drone si alza in volo e arretra mantenendoti al centro della ripresa, anche se ti muovi lateralmente. In alternativa, puoi optare per la modalità manuale, che richiede il controllo tramite l'app. Nella modalità manuale, puoi regolare la direzione del drone (avanti, indietro, sinistra, destra) e anche controllare il gimbal per l'angolazione della fotocamera. Tuttavia, la modalità manuale presenta alcune limitazioni, come la durata del volo ridotta a 10-11 minuti e un'interfaccia di controllo meno intuitiva, soprattutto a causa dell'assenza di una visualizzazione in modalità orizzontale. Ricarica L'HoverAir X1 può essere ricaricato sia direttamente tramite il drone stesso che attraverso un caricabatterie USB-C esterno. Il tempo di ricarica varia: sono necessari circa 55 minuti per ricaricare la batteria nel drone, mentre il caricabatterie impiega circa 35 minuti per caricare una singola batteria. Il caricabatterie carica sempre prima la batteria con il livello di carica più alto, consentendo così di tornare a volare rapidamente. Test video e qualità dell'immagine La qualità dell'immagine dell'X1, sia per le foto che per i video, è decisamente migliore in condizioni di buona illuminazione. Questo non sorprende, considerando le dimensioni ridotte del sensore della fotocamera. Le foto sono catturate in formato JPEG da 12 megapixel (4000 x 3000), ma l'elaborazione delle immagini risulta piuttosto pesante, soprattutto in condizioni di ISO elevato. Per quanto riguarda i video, il drone offre tre impostazioni: 2.7K a 30 fps, 1080p a 60 fps e 1080p (HDR) a 30 fps. Anche se la qualità video è buona, in condizioni di scarsa illuminazione si può notare del rumore visibile nelle riprese. Conclusioni L'HoverAir X1 si distingue come un drone incredibilmente facile da utilizzare, ideale per principianti e per coloro che desiderano un'esperienza di volo autonoma. Durante i test, è emerso che i suoi percorsi di volo intelligenti funzionano in modo affidabile, e il design compatto e leggero lo rende perfetto per un utilizzo in ambienti interni o in spazi ristretti. Sebbene non offra la stessa versatilità di droni più avanzati in termini di volo manuale o qualità video professionale, è un'opzione eccellente per chi cerca un dispositivo per riprese video semplici e divertenti. In sintesi, l'HoverAir X1 è uno strumento accessibile per chi desidera un drone compatto con funzionalità di tracciamento e percorsi predefiniti, ma potrebbe non soddisfare chi cerca prestazioni più elevate per voli manuali o riprese professionali. Disponibile su Amazon attraverso la pagina ufficiale. https://www.youtube.com/watch?v=rON0yiUHF04 Read the full article
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Scopri le frasi perfette per accompagnare le tue donazioni benefiche e rendere il tuo gesto ancora più significativo. Che tu stia donando in memoria di qualcuno o supportando una causa a te cara, la nostra guida offre suggerimenti preziosi per esprimere le tue intenzioni con grazia e impatto. Dai messaggi di cuore per i biglietti di donazione alle parole ispiratrici per le donazioni in memoria, impara a comunicare il tuo sostegno in modo efficace. Unisciti a noi nel fare la differenza—ogni gesto conta!
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Come eliminare le macchie solari sulla pelle
Le ultime novità in dermatologia suggeriscono che è possibile ridurre le macchie della pelle in modo naturale utilizzando prodotti con vitamina E, C, glucosamina e fospidina. Anche una dieta ricca di flavonoidi e Omega 3 e 6 è importante per controllare queste macchie.
Le macchie scure possono essere causate dall'esposizione al sole, cambiamenti ormonali, farmaci, acne, traumi o invecchiamento cutaneo. Queste macchie sono difficili da eliminare perché l'accumulo di melanina, che provoca iperpigmentazione, può persistere per anni a causa della "memoria" della pelle.
I rimedi naturali includono creme e sieri con vitamine e altre sostanze che migliorano l'elasticità e la salute della pelle. In particolare, la fospidina, un complesso innovativo di fosfolipidi e glucosamina, è stata dimostrata efficace per trattare l'invecchiamento cutaneo, grazie alla sua capacità di penetrare in profondità e riparare la pelle.
Lo studio sulla fospidina è stato condotto dai dottori Bruno Mandalari e Donatella Tedeschi, e pubblicato sul Journal of Plastic Dermatology.
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Shilajit, la resina della forza.
Shilajit, la resina della forza.
Il suo nome in sanscrito è già in sintesi la spiegazione di cosa lo shilajit fa al nostro corpo: questa resina originaria delle regioni himalayane dell’Asia significa infatti “conquistatore delle montagne, distruttore della debolezza, vincitore della roccia". Insomma questo rimedio, che allo stato naturale ha un aspetto scuro e tutt’altro che invitante, è in realtà un energizzante, molto utilizzato già dalla medicina ayurvedica.
Un mix di nutrienti
Lo shilajit è un tipo di humus marrone-nero, che ha origine dalla trasformazione nel tempo di vari materiali vegetali compressi tra gli strati di roccia. Da qui deriva la sua composizione varia, fatta di vitamine, oligoelementi e, caratteristici di questa resina, gli acidi fulvici, ai quali si fanno risalire le proprietà di questa sostanza. Utile per dare energia e contrastare la stanchezza, lo shilajit veniva usato come alimento ricostituente dagli sherpa, portatori e guide nepalesi impegnati in ascensioni sull’Everest. La sua azione tonica ed antifatica deriva anche dalla sua capacità di stimolare la produzione di energia a livello cellullare.
Noto è anche il suo potere adattogeno ovvero la capacita di migliorare la resistenza e l’adattabilita dell’organismo a situazioni stressanti.
Fa bene ai nostri “due cervelli”: questa preziosa sostanza che era già stata annoverata tra i rimedi ayurvedici come “rasayana", ovvero capace di promuovere la longevità, è anche considerata antiossidante e antinfiammatoria. E sono proprio queste caratteristiche che la rendono utile al benessere del cervello: lo shilajit sostiene efficienza cerebrale e memoria e alcuni studi ne stanno valutando l’utilità nella prevenzione dell’Alzheimer. Ma questa resina agisce anche sul nostro secondo cervello, ovvero l’intestino, sia contrastando i processi infiammatori a suo danno, sia promuovendo la crescita dei batteri buoni presenti nel colon, fondamentali per le difese. Lo shilajit viene anche indicato come un aiuto per la corretta digestione.
Rinforza le difese: allo shilajit sono riconosciuteproprietà immunostimolanti e di rinforzo alle difese.
Riduce la fame: dando energia e riducendo lo stress, lo shilajit contolla anche la fame, soprattutto quella emotiva.
Favorisce il desiderio: questa resina sostiene la produzione di testosterone, per questo è considerata afrodisiaca.
Aumenta la sintesi di collagene: alcune ricerche riconoscono allo shilajit un’ulteriore utile proprietà. Una ricerca condotta dall’Università di Nebraska-Lincoln ne ha valutato l’efficacia nel favorire la sintesi di collagene di tipo I, un’abbondante proteina strutturale importante per la pelle. gli occhi, le ossa, i legamenti, i tendini e i muscoli. È stato dimostrato che l’integrazione di shilajit aumenta la sintesi del collagene, con benefìci ad esempio per le articolazioni.Ma, come detto, il collagene è presente anche a livello epidermico e qui favorisce la salute, l’idratazione e la compattezza della pelle.
Con la pappa reale diventa ancor più efficace
In genere lo shilajit è venduto puro, ma alcuni prodotti lo associano alla pappa reale e ad estratti come il ginseng o la spirulina, che ne potenziano l’azione energizzante. In questo caso si tratta di integratori formulati in modo tale da ottenere un equilibrio fra le varie sostanze energizzanti, senza eccessi. Puoi anche affiancarlo a un cucchiaino di pappa reale, da prendere a giorni alterni, per due-tre settimane.
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