#matteo rovere
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mikimeiko · 2 months ago
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Hanno ucciso l'Uomo Ragno - La leggendaria storia degli 883 | Season 1 (2024), Matteo Rovere e Sydney Sibilia
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love-for-carnation · 10 months ago
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Vase of Flowers with Daffodils, Carnations and Anemones Giovanna Garzoni (1600-1670, Italian)
Giovanna Garzoni was the daughter of Giacomo Garzoni of Venice and Isabetta Gaia of Ascoli, who also had Venetian ancestors. From 1615 to 1630 she lived intermittently in Venice, where she studied with her uncle Pietro Gaia, a student of Jacopo Palma the Younger , and with the calligrapher Giacomo Rogni. In 1622 she married the portrait painter Tiberio Tinelli, from whom she separated the following year. In 1630 she traveled with her brother Matteo to Naples, where she entered the service of the viceroy Fernando Alfán de Ribeira. On the way to Naples she spent some time in Rome, where she came into contact with Cassiano Dal Pozzo. In November 1632, at Christina's request, she came to Turin from France and received a position at the court of Vittorio Amadeo I. She created numerous portraits for the court and her first known still lifes. After Vittorio Amadeo's death she left Turin and probably lived in Paris, possibly also in England. From 1642 she lived as an established artist in Florence and worked particularly for the Medici. Her clients and supporters included Ferdinando II de' Medici, his wife Vittoria della Rovere and Leopoldo de' Medici. Giovanna was at the peak of her popularity at this time, selling many works and becoming somewhat wealthy. In 1651 she settled in Rome, but continued to maintain contact with her clients in Florence. She purchased a house near the Accademia di San Luca, with which she was closely associated. It is unclear whether and when she was formally accepted into the academy, but from 1654 onwards she took part in the members' meetings. In her will of 1666, the childless Garzoni bequeathed her property to the Academy on the condition that a tomb be built for her in the church of Santi Luca e Martina. This tomb was created by Mattia de Rossi in 1698, 28 years after her death.
Giovanna created mainly works in tempera, watercolor and gouache on parchment, in addition to some oil paintings on canvas. Her motifs are portraits, calligraphy and fruit and flower still lifes, and from 1630 increasingly botanical motifs. She developed a characteristic, almost pointillist technique between painting and drawing. In the style of English miniature painting, she placed many tiny dots with a special brush and delicate, dense strokes on the parchment. Her works, based on the still life tradition of Orsola Caccia, Panfilo Nuvolone and Fede Galizia, show fruit and vegetable peels, often combined with flowers, animals or foliage in a simple, symmetrical structure. Her floral still lifes are varied and display an extraordinary wealth of color. From around 1630, Giovanna's pictures show a naturalistic, non-idealized representation of plants and animals that correspond less to contemporary still life painting than to natural history painting in the tradition of Dürer or Leonardo or to the model of Jacopo Ligozzi. Giovanna was obviously knowledgeable in botany and also created illustrations for flower books. Giovanna's other works: http://www.artnet.de/k%C3%BCnstler/giovanna-garzoni/
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maarigolds · 2 years ago
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The First King (2019) dir. Matteo Rovere
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multiverseofseries · 16 days ago
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La legge di Lidia Poët 2: Matilda De Angelis è la nostra Signora in giallo
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Una seconda stagione che non tradisce lo spirito del personaggio e ci dà una certezza: Matilda De Angelis nel ruolo di Lidia Poët è sempre più la nostra Jessica Fletcher.
Ispirata a una figura realmente esistita, ovvero la prima avvocata in Italia a entrare nell'Ordine professionale, il personaggio televisivo creato da Guido Iuculano e Davide Orsini - ormai è evidente - è vicinissimo a un'icona della tv: la Signora in giallo. Sì, Matilda De Angelis in La legge di Lidia Poët è la nostra Jessica Fletcher. E questo è ancora più evidente nella seconda stagione della serie Netflix.
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Eduardo Scarpetta e Matilda De Angelis in La Legge di Lidia Poët
Con il primo ciclo di episodi abbiamo imparato a conoscere Lidia: intelligente, testarda, attenta ai dettagli. E determinata nel cambiare le cose: si batte senza risparmiarsi per fare in modo che anche le donne possano iscriversi agli ordini professionali e ottengano il voto. Nel frattempo però vuole anche costruirsi una carriera nello studio legale del fratello. E, guarda un po', si sceglie proprio i casi più difficili, quelli che nessuno vuole, passando agilmente da esperta di legge a eccellente detective.
È proprio qui la somiglianza con la signora Fletcher interpretata da Angela Lansbury: ogni nuova puntata della serie ci presenta un caso da risolvere. E in La legge di Lidia Poët 2 si fa il passaggio successivo: la protagonista praticamente si imbatte in omicidi freschi sempre più frequentemente. Scatta quindi una certezza: se la signorina Poët arriva in un posto, allora è sicuro che ci scappa il morto. Torino come Cabot Cove.
Un nuovo mistero per Lidia Poët
Nella seconda stagione di Lidia Poët la trama verticale dei singoli episodi si fonde poi a una trama orizzontale: la protagonista, insieme a Jacopo Barberis (Edoardo Scarpetta), giornalista della Gazzetta Piemontese che la aiuta nelle indagini e che è anche suo interesse amoroso, deve infatti scoprire cosa sia successo a una persona conosciuta da entrambi e misteriosamente scomparsa. A loro - formando un triangolo non soltanto lavorativo - si aggiunge anche un nuovo personaggio: il procuratore Fourneau, interpretato da Gianmarco Saurino.
Il trio non si fa mancare niente: abbiamo serial killer, preti sospetti, attentati, c'è perfino un cameo di Cesare Lombroso! Il vero medico e criminologo studiò i detenuti nel carcere di Torino e qui lo vediamo confrontarsi proprio con Lidia che, avanti su tutto, esprime diverse perplessità sulle teorie del luminare, che ha basato gran parte della sua carriera sulla fisiognomica, ovvero la pretesa di dedurre la psicologia delle persone basandosi sul loro aspetto.
La forza di La legge di Lidia Poët 2? non è solo il cast
Tornano Matteo Rovere e Letizia Lamartire alla regia, e a loro si aggiunge Pippo Mezzapesa; torna la fotografia morbida di Francesco Scazzosi, che fa sembrare la protagonista una donna preraffaellita; tornano i magnifici costumi di Stefano Ciammitti; torna anche la colonna sonora di Massimiliano Mechelli, che alterna brani e suoni moderni a un accompagnamento più classico. Tutto il valore produttivo della serie Netflix è alto e curato, ma è il cast, così valorizzato, a rubare la scena.
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I protagonisti di La legge di Lidia Poët
Matilda De Angelis è ormai, di fatto, la "golden girl" del nostro cinema: lavora tantissimo ed è anche sempre più un'attrice internazionale. È lei il cuore pulsante della serie. Eduardo Scarpetta, dopo tanta tv, è pronto per un ruolo da protagonista al cinema, ma è Gianmarco Saurino la rivelazione di questa seconda stagione. Il suo procuratore tormentato, che non ha più molta voglia di vivere, ma che quando conosce Lidia forse ci ripensa, è la nuova grande sfida, l'ennesimo mistero da risolvere per la nostra avvocata. Tra tutti i prodotti televisivi italiani pensati per il pubblico estero, La legge di Lidia Poët, con la sua leggerezza e lo stile ben definito, si conferma quindi come uno dei più riusciti.
Conclusioni
La legge di Lidia Poët si conferma come una delle serie italiane pensate specificamente per un pubblico internazionale più riuscite. Cast, costumi, colonna sonora, fotografia, regia: tutto è curato e ben confezionato. Tra le novità più interessanti c'è il nuovo personaggio interpretato da Gianmarco Saurino. Se avete amato la prima stagione, la seconda non vi deluderà.
👍🏻
L'alto valore produttivo della serie.
Il magnetismo di Matilda De Angelis.
La regia di Matteo Rovere.
La fotografia e i costumi.
La colonna sonora di Massimiliano Mechelli.
Il cast: in questa seconda stagione spicca la new entry Gianmarco Saurino.
👎🏻
Questi nuovi episodi sono un "more of the same", ma se avete gradito la prima stagione non vi deluderanno.
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agrpress-blog · 17 days ago
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“Gioco pericoloso” di Lucio Pellegrini Photocall mattutino - presentazione all... #adrianogiannini #eduardoscarpetta #elodie #giocopericoloso #groenlandia #luciopellegrini #matteorovere #sky #sydneysibilia #VisionDistribution https://agrpress.it/gioco-pericoloso-di-lucio-pellegrini/?feed_id=10007&_unique_id=67d02faeb3da5
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refocilador · 3 months ago
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cloudwine9 · 4 months ago
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Cuvée del Fondatore 2013: il Natale si brinda con il metodo classico di Cà Rovere
Cuvée del Fondatore 2013: il Natale si brinda con il metodo classico di Cà Rovere.Le festività trovano una nuova dimensione di raffinatezza con Cà Rovere, la cantina della famiglia Biasin gestita dalla terza generazione under 35: Matteo, Marco e Marcella. Situata nel cuore dei Colli Berici, l’azienda è specializzata da oltre vent’anni nella produzione di spumanti metodo classico, tra cui spicca…
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tomorrowedblog · 5 months ago
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The Law According To Lidia Poët S2 premieres today
The second season of The Law According To Lidia Poët, the TV series from Letizia Lamartire and Matteo Rovere, is out today.
As Lidia continues to advocate for equality, the arrival of a new prosecutor shakes her world and Enrico considers a major change in his vocation.
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ulkaralakbarova · 8 months ago
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Married for ten years, in full crisis, thinking about divorce. But following a failed scientific experiment, they suddenly find one inside the body of the other. Credits: TheMovieDb. Film Cast: Andrea: Pierfrancesco Favino Sofia: Kasia Smutniak Michele: Valerio Aprea Maria: Marta Gastini Brancati: Andrea Bruschi Cristian: Gaetano Bruno Angelica: Paola Calliari Luca: Flavio Furno Anna: Francesca Agostini Tommaso: Sebastian Dimulescu La psicologa: Giselda Volodi Lo Foco: Luigi Diberti Ivan: Gabriele Falsetta Film Crew: Director: Simone Godano Story: Carmen Danza Story: Giulia Louise Steigerwalt Co-Writer: Daniele Grassetti Production Manager: Claudio Sorace Casting: Chiara Natalucci Costume Design: Maria Cristina La Parola First Assistant Director: Fabrizio Procaccini Line Producer: Paolo Lucarini Sound: Paolo Giuliani Production Design: Tonino Zera Original Music Composer: Andrea Farri Editor: Davide Vizzini Director of Photography: Michele D’Attanasio Producer: Matteo Rovere Producer: Roberto Sessa Delegated Producer: Chiara Grassi Delegated Producer: Gabriele Lilli Delegated Producer: Alessia Polli Location Manager: Lorenzo Catalano Production Coordinator: Katia Abbate Production Secretary: Luca De Giorgi Assistant Editor: Pierluigi Darino Assistant Editor: Lucia Sblendorio Script Supervisor: Claudia Nannuzzi Second Assistant Director: Claudio Aloia Second Assistant Director: Stefano Farina Camera Operator: Matteo Carlesimo Camera Operator: Andrea Arnone Assistant Camera: Danilo Caruso Boom Operator: Diego De Santis Set Decoration: Valeria Zamagni Makeup Department Head: Arianna Agosta Hair Department Head: Daniele Perosillo Gaffer: Loris Felici Key Grip: Raffaele Alletto Unit Manager: Vincenzo La Gatta Movie Reviews: Jolang: Andrea (Pierfrancesco Favino) and Sofia (Kasia Smutniak) are a lovely couple, indeed they were. Married for ten years in crisis, they think of divorce. But as a result of a scientific experiment by Andrea suddenly they find themselves one inside the body of the other. Literally. Andrea is Sofia and Sofia is Andrea. With no choice but to live each other’s existence and everyday life. You in the shoes of him, a brilliant neurosurgeon who carries out an experiment on the human brain, he in the shoes of her ambitious TV presenter on the rise.
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fusdbcom · 1 year ago
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Supersex Serie (2024) Handlung, Kritik, Besetzung | Netflix
Supersex Serie Supersex ist eine italienische Fernsehserie, die am 6. März 2024 Premiere feierte. Es handelt sich um eine Netflix-Eigenproduktion. Die Dreharbeiten fanden in Latium, Italien, statt. Die Serie, deren erste Staffel aus 7 Episoden besteht, fällt in die Kategorie Biografie, Drama und Geschichte. Die von Francesca Manieri kreierte Serie wird von Namen wie Matteo Rovere, Francesco…
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elbovari · 1 year ago
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Guarda che disperati veri si è rimasti in pochi.
Veloce come il vento, Matteo Rovere (2016)
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La serie Supersex su Siffredi in prima mondiale a Berlino
Supersex sarà presentata in anteprima mondiale alla 74ª edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino nella sezione Berlinale Special, vetrina dedicata alle ultime produzioni di grandi registi e di opere cinematografiche legate ad argomenti di attualità, e debutterà su Netflix il 6 marzo 2024.     Diretta da Matteo Rovere, Francesco Carrozzini, Francesca Mazzoleni, Supersex, di cui…
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artejoke · 1 year ago
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Take my death away
Matteo de Milano, Use of Rome (The 'Hours of Dionora of Urbino') (Eleonora Gonzaga della Rovere), 1480, British Library
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cinquecolonnemagazine · 2 years ago
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Aziende partecipate statali: arrivate le nuove nomine
Le aziende partecipate statali si aprono alla leadership femminile. Per la prima volta a capo di un'azienda partecipata statale ci sarà, infatti, una donna. Per il resto le nomine dei vertici rese note la scorsa settimana regalano qualche novità ma anche diverse conferme. Aziende partecipate: i nuovi manager Il nuovo amministratore delegato di Enel è Flavio Cattaneo. Manager di successo, prima di approdare alla società elettrica italiana controllata per il 23% dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, ha ricoperto incarichi di grande prestigio. Direttore generale della Rai durante il secondo governo Berlusconi (2003), dal 2005 al 2014 è amministratore delegato di Terna. Passa quindi in Telecom, poi in Generali, e dal 2018 è vicepresidente di Italo. Alla presidenza dell'Enel arriva Paolo Scaroni, attuale presidente del Milan. Scaroni torna in Enel dove era già stato amministratore delegato dal 2002 al 2005 Anche Leonardo ha un nuovo amministratore delegato che è Roberto Cingolani. Ministro per la Transizione Ecologica sotto il governo Draghi, Cingolani proviene dal mondo universitario e della ricerca. Laureato in Fisica ha già lavorato in Leonardo dove ha ricoperto il ruolo di Chief Technology and Innovation Officer. Alla presidenza di Leonardo ci sarà invece Stefano Pontecorvo, diplomatico di lungo corso. Quali manager confermati Tra i manager confermati alla guida di aziende partecipate c'è Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni dal 2014. Fu scelto a guidare la società energetica dal governo Renzi. Descalzi ha una lunga esperienza in Eni: entrato nel 1981 come ingegnere di giacimento, nel 1990 diventa responsabile delle attività operative e di giacimento in Italia, mentre nel 2000 è nominato direttore dell’area geografica composta da Africa, Medio Oriente e Cina. L'azienda energetica avrà, però, un nuovo presidente: Giuseppe Zafarana già comandante della Guardia di Finanza. Confermato anche Matteo Del Fante come amministratore delegato di Poste Italiane. Prima di approdare a Poste Italiane nel 2017, Del Fante è amministratore delegato di Terna (dal 2014) e prima ancora direttore generale di Cassa Depositi e Prestiti (dal 2010). Alla presidenza ci sarà Silvia Rovere, nome di punta dell'ambiente immobiliare: è stata, infatti, due volte presidente di AssoImmobiliare. La prima ad donna in un'azienda partecipata statale La novità più eclatante è la nomina di Giuseppina Di Foggia ad amministratore delegato di Terna. Ingegnere elettronico, Giuseppina Di Foggia entra in Nokia nel 2016 per assumerne la guida in pochissimo tempo. La vicepresidenza andrà invece a Igor De Biasio, già consigliere d'amministrazione RAI. Con il conferimento di questo incarico, Giuseppina Di Foggia diventa la prima donna a ricoprire la carica di amministratore delegato di un'azienda pubblica quotata in Borsa. In copertina foto di Alessandro Zazza da Pixabay Read the full article
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multiverseofseries · 23 days ago
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La legge di Lidia Poët: la prima avvocata d’Italia meglio della Signora in giallo
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Matteo Rovere ci ha preso gusto con le serie: dopo Romulus stavolta punta il suo obbiettivo sulla Torino di fine Ottocento. Per la precisione siamo nel 1883 e seguiamo le avventure di una donna realmente esistita, Lidia Poët. La prima avvocata d'Italia ha dovuto penare non poco per affermarsi in un mondo non soltanto competitivo, ma all'epoca prettamente maschile. La serie Netflix italiana però non è esattamente la sua biografia.
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La legge di Lidia Poët: Matilda De Angelis in un momento della serie
I sei episodi di La legge di Lidia Poët, scritti da Guido Iuculano, Davide Orsini, Elisa Dondi, Daniela Gambaro e Paolo Piccirillo, si ispirano alla storia dell'avvocata, ma in realtà questa è una vera e propria serie di indagini, più thriller e crime che fedele ai fatti reali. La sentenza del tribunale che revoca la licenza d'avvocato alla protagonista però è dolorosamente vera: il testo recitato è esattamente quello letto in aula 150 anni fa. Si dice che "non è bene che le femmine si occupino di legge, svalutando la serietà della professione". Parole come pietre, che però la protagonista - sia quella reale che questa di fantasia - non ha lasciato che la definissero.
A interpretare Lidia Poët è Matilda De Angelis, di nuovo sul set con Matteo Rovere dopo Veloce come il vento, film che ha lanciato la sua carriera. Non poteva esserci attrice più adatta per questa parte: De Angelis dà al personaggio la determinazione e l'intelligenza necessarie, ma ha deciso di renderla anche buffa e imperfetta, molto umana. Fin dalle prime immagini capiamo subito di trovarci di fronte a una donna più moderna dell'epoca in cui vive: i vestiti dai dettagli insoliti, quali spille e gioielli a forma di insetti, la casa in affitto (perennemente in arretrato) disordinata, la lingua tagliente e la gioia del sesso non coniugale ne fanno una figura scomoda per la Torino del 1883. E un personaggio invece perfetto per i nostri giorni.
Sono una donna, non sono un'avvocata
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La legge di Lidia Poët: una scena della serie
La trama di La legge di Lidia Poët è semplice: una donna che ha l'ambizione e le capacità per fare l'avvocato, stesso mestiere del padre, viene ostacolata in tutti i modi. Il fratello Enrico (Pier Luigi Pasino), uomo di legge anche lui, glielo dice chiaramente: ha un diploma da maestra, che insegni. O che si sposi, come tutte le "ragazze normali". A rincarare la dose ci pensa la moglie di Enrico, Teresa (Sara Lazzaro): "Se Dio ti voleva avvocato non ti faceva donna". Insomma, come spesso è accaduto e accade ancora, le donne quando vogliono fare qualcosa, qualsiasi cosa, devono partire da -50 punti anche solo per essere prese in considerazione. Figuriamoci per essere ritenute credibili.
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La legge di Lidia Poët: un'immagine della serie
Ed è in queste continue difficoltà che Lidia diventa sempre più brava: studia più che può, si aggiorna continuamente, diventando preparata su tecniche all'avanguardia per l'epoca, se non totalmente sconosciute in Italia, come la rilevazione delle impronte digitali e il "guanto volumetrico" (la macchina della verità). Non solo. Più la umiliano e la insultano, più si fa intraprendente, quasi machiavellica: agendo al limite della legalità riesce a risolvere casi che sembrano impossibili.
Ad aiutarla c'è Jacopo (Eduardo Scarpetta), fratello di Teresa, che vive con i Poët: giornalista della Gazzetta Piemontese (che poi sarebbe diventato il quotidiano La Stampa), è affascinato da questa donna così ostinatamente determinata a non farsi mettere in un angolo, a vivere la vita che vuole e non quella che gli altri hanno scelto per lei fin dalla nascita. Il loro rapporto è di complicità e si trasforma presto in una dinamica alla Sherlock Holmes e Watson: esattamente come il detective di Baker Street e il suo fedele compagno di avventure, i due esplorano una Torino sotterranea e inedita, in cui ogni caso diventa il pretesto per parlare di donne. Un delitto porta a parlare di amore lesbico, un altro di lotta di classe. È impressionante come, nonostante molto sia per fortuna cambiato, alcuni pensieri e pregiudizi siano ancora ben presenti nella nostra società.
La legge di Lidia Poët è una serie dalle ambizioni internazionali
Gli elementi classici che "piacciono all'algoritmo" ci sono tutti: un aggancio a una storia vera, una protagonista femminile intelligente, la storia (anzi le storie) d'amore, la linea comica, quella teen, i costumi d'epoca, il filone crime. A fare la differenza però è la personalità di Matteo Rovere (che dirige i primi due episodi, poi la regia è di Letizia Lamartire) e dei suoi attori. Fin dalla fotografia, del sempre più bravo Vladan Radovic (nelle prime due puntate, poi è di Francesco Scazzosi), il regista non si piega allo stile standardizzato dei prodotti da piattaforma streaming, scegliendo di girare anche con luce naturale, a lume di candela e lampada a olio.
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La legge di Lidia Poët: un'immagine
A spalleggiare Matilda De Angelis, magnetica e brillante sul piccolo schermo, ci sono interpreti di pregio quali Eduardo Scarpetta, che abbandona l'accento napoletano per quello piemontese, mostrandosi sempre più versatile, e Pasino, bravissimo nel cambiare registro a ogni scena. Quando Lidia lo supplica di farla lavorare con lui non ne vuole sapere, ma poi ne riconosce le capacità, arrivando a convincersi che la sua battaglia per fare l'avvocata sia giusta. Il rapporto tra i due fratelli è forse il più bello e interessante di tutta la serie.
Ben scritta, in modo semplice e per questo efficace, recitata e diretta, con una Torino splendida, costumi ricercati (di Stefano Ciammitti) e una colonna sonora (di Massimiliano Mechelli) che rispecchia la determinazione della protagonista, La legge di Lidia Poët è una serie italiana dalle ambizioni internazionali, che potrebbe piacere molto in tutto il mondo. E noi lo speriamo: perché questa avvocata a risolvere casi è (quasi) meglio della Signora in giallo.
Conclusioni
La legge di Lidia Poët, la serie Netflix con protagonista Matilda De Angelis diretta da Matteo Rovere, ha ambizioni internazionali: liberamente ispirata alla vita della prima avvocata d’Italia, è un crime ambientato nell’Ottocento, in cui ogni caso permette di parlare di donne. Il cast è eccellente, Torino uno sfondo bellissimo, la fotografia di Vladan Radovic, che usa anche luce naturale, ha molta più personalità della classica “fotografia da piattaforma”. Un prodotto ben fatto e divertente.
👍🏻
La regia di Matteo Rovere.
La fotografia di Vladan Radovic.
La bravura di Matilda De Angelis.
I sempre più bravi Eduardo Scarpetta e Pier Luigi Pasino.
I costumi.
Torino usata come set.
👎🏻
Chi voleva una biografia fedele di Lidia Poët Potrebbe restare deluso.
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exitinertianovella · 2 years ago
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The First King (Italian: Il primo re), is a 2019 Italian historical drama film directed by Matteo Rovere. Set in the 8th century BC, it is about the shepherd brothers Romulus and Remus and the founding of Rome. All dialogue is spoken in an early form of Latin.
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