#maresicuro
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Attimi di ossigeno!!!!! #mare #maresicuro #portofino #rapallo #ligurianelcuore❤ #liguria #ossigeno #tramonto #acqua #attimidirelax #wrah #ilsecoloxix https://www.instagram.com/p/CEHugMfCl2O/?igshid=1sa6xy3j6oux4
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#Croce commemorativa #OrdinePubblico #MareSicuro #MarinaMilitare #articolimilitari #tuttomilitare #militaria #militare #italiannavy https://www.tuttomilitare.it/it/medaglie-militaria/2941-croce-commemorativa-mare-sicuro-ordine-pubblico.html (presso Via Aquileia - Udine) https://www.instagram.com/p/CDoOO-XBpz9/?igshid=u0z1g8v0c1x9
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The Lybian Address: l’Italia aiuta bande di terroristi e estremisti
Il sito The Lybian Address, in maniera pretestuosa e con il chiaro intento di screditare il nostro Paese, ha riportato che il Comitato di difesa della Camera dei rappresentanti della Libia ha denunciato il sostegno italiano a "bande terroristiche ed estremiste in Libia". L’affermazione è scaturita in seguito al supporto logistico sul terreno e all’attività dei droni italiani nello spazio aereo libico". "Avvertiamo la Repubblica italiana che continuare questo approccio a sostegno delle milizie non lascerà all'Italia l'opportunità di far parte del futuro della cooperazione con la Libia", ha dichiarato oggi il comitato per la difesa. Il ministero della Difesa italiano aveva affermato che il drone "si era capito schiantato sul territorio libico mentre era in missione per l'operazione Mare sicuro", dopo essere stato abbattuto dalla difesa aerea dell'esercito nazionale libico nella città di Tarhouna.
Sulla vicenda del drone italiano precipitato in territorio libico le forze di Khalifa Haftar ne rivendicano l’abbattimento, l’Italia afferma invece che il velivolo è stato affetto da un problema tecnico. Il drone, è un MQ-9 «Predator B», tra i più grandi «unmanned vehicle» del valore di dieci milioni di dollari, appartenente al Gruppo velivoli teleguidati del 32esimo Stormo dell’Aeronautica militare, che ha sede presso l’aeroporto di Amendola (Foggia). Era di base a Sigonella, in Sicilia, da dove è partito per la sua «ultima» missione terminata in territorio libico. In particolare nell’area di Suq al Ahad, ai margini di Tarhuna, l’enclave della Tripolitania sotto il controllo delle forze che combattono al fianco dell’uomo forte della Cirenaica. Sono state scattate lì le foto che ritraggono l’ala del velivolo con la coccarda tricolore mentre viene caricata su un pick up da alcuni miliziani haftarini. Il drone «stava conducendo operazioni di sorveglianza e spionaggio contro le posizioni delle unità dell'Esercito libico in una zona militare ristretta nel quadro di una missione ostile», afferma ad «Agenzia Nova» Ali al Kani, comandante dell’Lna a Tarhouna. In precedenza, l’Lna aveva riferito di aver abbattuto un drone turco. Che si tratti di un velivolo italiano quindi non ci sono dubbi, anche lo Stato maggiore Difesa lo ha ammesso, a denti stretti. «Nella giornata odierna è stato perso il contatto con un velivolo a pilotaggio remoto dell'A.M., successivamente precipitato sul territorio libico - recita il comunicato -. Il velivolo, che svolgeva una missione a supporto dell'operazione Mare Sicuro, seguiva un piano di volo preventivamente comunicato alle autorità libiche. Sono in corso approfondimenti per accertare le cause dell'evento». Occorre precisare. L’operazione Mare Sicuro, infatti, nel mandato ha la componente «antiterrorismo» e quella del controllo delle rotte marittime tra Libia e Italia. È naturale che siano utilizzati i Predator dell’Aeronautica, con base a Sigonella per garantire un occhio dal cielo. Una tipica missione detta ISR, che sta per intelligence, sorveglianza e riconoscimento. Quindi lo spazio aereo libico era sicuramente toccato e il governo di Tripoli era informato. Il fatto che vi siano accertamenti inoltre è normale amministrazione, in ogni incidente, che si tratti di velivoli con pilota a bordo o senza pilota, è prescritta una commissione d’inchiesta per approfondire la dinamica. Non è neanche la prima volta che accade per un drone: l’Italia ha acquistato complessivamente 16 Predator dagli Stati Uniti. Due di questi nel tempo sono precipitati. Agli occhi degli osservatori, il fatto che l’ala - esibita come trofeo nelle foto - sia abbastanza integra, fa propendere più per l’avaria che per il missile. In quest’ultimo caso, considerata la velocità e l’altitudine di crociera, dovrebbe essere più probabile la disintegrazione. Ma nessuno si sbilancia per ora. L’Italia è infatti presente sulla sponda sud del Mediterraneo con la missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia (Miasit), intesa a fornire assistenza e supporto al Governo di Accordo nazionale libico ed è frutto della riconfigurazione, in un unico dispositivo, delle attività di supporto sanitario e umanitario previste dall’Operazione Ippocrate e di alcuni compiti di supporto tecnico-manutentivo a favore della Guardia costiera libica rientranti nell’operazione Mare Sicuro. Prevede un impiego massimo di 400 militari, 130 mezzi terrestri e mezzi navali e aerei Occorre però dire che in territorio libico operano anche nuclei delle forze speciali sotto il coordinamento dell’Intelligence italiana che compiono operazioni segrete con l’assistenza dei droni. Ciò non vuol dire che fosse il caso di quello precipitato, ma secondo fonti informate, in coincidenza dell’incidente, sembra non vi fossero barconi in prossimità delle coste libiche, nè addensamenti di migranti nell’immediato entroterra. Read the full article
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In seguito alla recente notizia della #GuardiaCostiera libica che ha fatto fuoco su un peschereccio italiano, ho dichiarato che "le navi della Marina Militare devono tornare in mare a presidiare il #Mediterraneo nelle aree calde d’interesse nazionale. In primo luogo [bisogna ripristinare] #MareSicuro nella sua originale consistenza di 4/5 navi contemporaneamente, posizionate in modo da esercitare deterrenza e il controllo del mare per il contrasto del suo utilizzo illegittimo." Per chi volesse approfondire, interverrò anche in diretta ai microfoni di Radio 24 intorno alle 13.00 di oggi
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Presentata l’Operazione Mare Sicuro 2018 della Guardia Costiera del Lazio #MareSicuro #Capitaneriadiporto #GuardiaCostiera
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Attimi di Relax.... #mare #maresicuro #relax #ligurianelcuore❤ #genovanelcuore❤️ (presso Liguria, Italy) https://www.instagram.com/p/CDorbE1iQfX/?igshid=jqfm6t3jng0q
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RianiMare....Capitaneria di Porto... Bagnini...Aggiornati alle nuove linee Guida... In Mare in Sicurezza...... ...continua..... #newliferesuscitation #croceverdetaggia #teamistruttoricdfircnewlife #teamistruttoricroceverdetaggia #istruttorinazionali #sicurezzasempre #mare #bagnini #maresicuro #aggiornamentocovid19 #ligurianelcuore❤ #liguriacardioprotetta #Blsd #blsdonline #soccorso (presso Croce Verde Arma Taggia) https://www.instagram.com/p/CDd2BmrIzn3/?igshid=1al0vdxstu5c2
#newliferesuscitation#croceverdetaggia#teamistruttoricdfircnewlife#teamistruttoricroceverdetaggia#istruttorinazionali#sicurezzasempre#mare#bagnini#maresicuro#aggiornamentocovid19#ligurianelcuore❤#liguriacardioprotetta#blsd#blsdonline#soccorso
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Mare Sicuro, cambio del comandante dell'operazione
M Venerdì 28 dicembre, alle ore 11.00, a bordo della Fregata Europea Multi Missione Carabiniere, ormeggiata nella Stazione Navale Mar Grande di Taranto, si svolgerà la cerimonia di avvicendamento al comando tattico dell’Operazione Mare Sicuro (OMS). Alla presenza del Comandante in Capo della Squadra Navale, ammiraglio di squadra Donato Marzano, il contrammiraglio Flavio Biaggi, Comandante della Terza Divisione Navale, passerà il testimone all’ammiraglio di divisione Aurelio De Carolis, Comandante della Seconda Divisione Navale e, contestualmente, la Fregata Europea Multi Missione Alpino assumerà il compito di unità di bandiera dell'operazione. Dal 13 novembre 2018 l’ammiraglio Biaggi ha gestito le operazioni del dispositivo aeronavale che opera a tutela degli interessi nazionali per la protezione delle linee di comunicazione, dei natanti commerciali, delle piattaforme off-shore nazionali e per il contrasto ai traffici illeciti e deterrenza nei confronti di organizzazioni criminali. Durante il suo impegno nel dispositivo, la fregata Carabiniere, sede del comando di OMS, ha condotto anche operazioni di law enforcement congiuntamente ad una unità della Guardia di Finanza, nei confronti di un motopesca sospettato di favorire l’immigrazione clandestina agendo come “nave madre”. Lo scorso 22 novembre, infatti, la nave della Marina Militare è intervenuta per impedire che il motopesca sospetto entrasse nelle acque territoriali libiche, conducendo poi, con un team di fucilieri della Brigata Marina San Marco, attività ispettiva congiuntamente al personale della Guardia di Finanza. L’Operazione Mare Sicuro continua anche durante le festività natalizie ad assicurare attività di presenza e sorveglianza fondamentali per la sicurezza marittima del Mediterraneo centrale. Read the full article
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Cambio del Comando, operazione Mare Sicuro
Oggi nelle acque antistanti l’isola di Lampedusa, a bordo di nave Andrea Doria, alla presenza del Comandante in Capo della Squadra Navale, Ammiraglio di Squadra Donato Marzano, si è svolta la cerimonia di avvicendamento al Comando Tattico dell’Operazione Mare Sicuro. Dopo oltre un mese di intensa attività nel Mediterraneo Centrale, il contrammiraglio Angelo Virdis passerà il testimone al contrammiraglio Flavio Biaggi. Nel suo periodo di comando, iniziato il 5 febbraio 2018, il contrammiraglio Virdis ha potuto contare su un dispositivo in mare che ha visto operare diverse unità navali con le rispettive componenti aeree e i loro equipaggi, composti anche da team della Brigata Marina San Marco L’Operazione Mare Sicuro, iniziata il 12 marzo 2015, prevede lo schieramento di un dispositivo navale con missione di presenza, sorveglianza e sicurezza marittima a tutela degli interessi nazionali in un area di enorme importanza strategica. Dal 1 gennaio 2018, i compiti dell’operazione Mare Sicuro comprendo anche le attività di supporto e sostegno alla Guardia Costiera e alla Marina Militare libiche svolte in porto a Tripoli. Il cacciatorpediniere Andrea Doria, al comando del capitano di vascello Valentino Rinaldi, è stato varato il 14 ottobre del 2005 presso i Cantieri di Riva Trigoso e consegnato alla Marina Militare a fine 2007. Si tratta di una nave “multiruolo”; il suo armamento, differenziato a seconda del tipo di minaccia (aerea, di superficie e subacquea) la rende idonea ad assolvere numerose e differenti tipologie di missione. Read the full article
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Marina Militare, avvicendamento comandante tattico, “Operazione Mare Sicuro”
Si è svolta il giorno 29 dicembre nel porto di Messina a bordo di Nave RIZZO la cerimonia di avvicendamento del Comandante Tattico dell’ Operazione Mare Sicuro. L’evento, alla presenza del Comandante in Capo della Squadra Navale, Ammiraglio di Squadra Donato Marzano, ha sancito il passaggio del comando del dispositivo dal Contrammiraglio Davide Berna, Comandante delle Forze di Contromisure Mine ed Idrografiche, all’Ammiraglio di Divisione Aurelio De Carolis, Comandante della Seconda Divisione Navale. Contestualmente Nave BERGAMINI ha assunto il compito di Flagship dell’Operazione. Nel periodo di comando del Contrammiraglio Berna il dispositivo MARE SICURO ha continuato a garantire la tutela degli interessi nazionali nel tratto di mare prospicente le coste della Tripolitania e Cirenaica assicurando la sicurezza delle linee di comunicazione marittime e il contrasto alla criminalità dedita a traffici illeciti, nonché la protezione dei pescherecci italiani e delle piattaforme estrattive presenti nelle acque internazionali a nord di Tripoli. In particolare sono stati sventati alcuni tentativi di sequestro a danno di motopesca nazionali ed è stato garantito il supporto alle missioni nazionali presenti sul suolo libico, segnatamente NAURAS a Tripoli e IPPOCRATE a Misurata. Dall’inizio dell’anno, la presenza delle Unità della Marina Militare in questo tratto di mare, particolarmente significativo per gli interessi del nostro Paese, ha permesso di garantire, in cooperazione con il Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera e con gli altri dispositivi aeronavali operanti in area, la salvaguardia della vita umana in mare e di giungere al fermo di numerosi individui sospettati di condurre attività illecite. Dopo quarantacinque giorni di mare Nave Rizzo fa rotta verso la Spezia mentre Nave Bergamini dirige per l’area di operazioni per continuare ad assicurare la missione. Read the full article
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Marina Militare, avvicendamento comandante tattico, “Operazione Mare Sicuro”
Si è svolta il giorno 29 dicembre nel porto di Messina a bordo di Nave RIZZO la cerimonia di avvicendamento del Comandante Tattico dell’ Operazione Mare Sicuro. L’evento, alla presenza del Comandante in Capo della Squadra Navale, Ammiraglio di Squadra Donato Marzano, ha sancito il passaggio del comando del dispositivo dal Contrammiraglio Davide Berna, Comandante delle Forze di Contromisure Mine ed Idrografiche, all’Ammiraglio di Divisione Aurelio De Carolis, Comandante della Seconda Divisione Navale. Contestualmente Nave BERGAMINI ha assunto il compito di Flagship dell’Operazione. Nel periodo di comando del Contrammiraglio Berna il dispositivo MARE SICURO ha continuato a garantire la tutela degli interessi nazionali nel tratto di mare prospicente le coste della Tripolitania e Cirenaica assicurando la sicurezza delle linee di comunicazione marittime e il contrasto alla criminalità dedita a traffici illeciti, nonché la protezione dei pescherecci italiani e delle piattaforme estrattive presenti nelle acque internazionali a nord di Tripoli. In particolare sono stati sventati alcuni tentativi di sequestro a danno di motopesca nazionali ed è stato garantito il supporto alle missioni nazionali presenti sul suolo libico, segnatamente NAURAS a Tripoli e IPPOCRATE a Misurata. Dall’inizio dell’anno, la presenza delle Unità della Marina Militare in questo tratto di mare, particolarmente significativo per gli interessi del nostro Paese, ha permesso di garantire, in cooperazione con il Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera e con gli altri dispositivi aeronavali operanti in area, la salvaguardia della vita umana in mare e di giungere al fermo di numerosi individui sospettati di condurre attività illecite. Dopo quarantacinque giorni di mare Nave Rizzo fa rotta verso la Spezia mentre Nave Bergamini dirige per l’area di operazioni per continuare ad assicurare la missione. Read the full article
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