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#madness gli occhi della luna
giallofever2 · 2 years
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tvln · 5 years
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madness - gli occhi della luna (it, rau 71)
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sciatu · 5 years
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Vittoria Ceretti per Dolce & Gabbana
Rivedo i suoi occhi. Sono laghi puri nella terra arsa, specchio del cielo, luce tra le chiome fitte dei boschi, sono l’essenza della luna, un riassunto della gioia, in loro il tempo si ferma, ogni ansia muore, ogni angoscia si scioglie. Ho bisogno del suo corpo. È come la schiuma del mare che si infrange sulla sabbia del mio corpo e ad essa si unisce rinnovandosi continuamente in un’intimità che sa di eterno, in questo quotidiano instancabile esistere l’uno nell’altra, lei nel mio respiro, io nella sua luce, unione sacra ed oscena per questo mondo dove tutto è provvisorio e gli amori sono vulcani pronti a sanguinare abbandoni, a donare dolori e guerre infinite, a far fiorire solo giorni armati di odio e il rancore, prende il posto dei baci e dei sogni. Mi serve il suo amore. È pane dolce, genuino vino nascosto nei suoi sorrisi, è profumo di vaniglia, gusto di cioccolato; è l’istante in cui la gioia ridona il paradiso quando le mie labbra toccano le sue e lei diventa maestra e fine di ogni piacere ed il suo corpo si muta nel mio strumento musicale preferito da far vibrare e far cantare perché la sua felicità è il mio unico vero desiderio. Che farei orfano del suo sorriso? Come sarei senza il suo dire arguto, il suo arguto amare che mi fa credere di essere, tra i tanti, l’unico che desidera, l’unico a cui lei ha donato con la sua anima questo suo sedicente amore, questa pietosa fragile bugia che io non nego e a cui credo in modo assoluto, donandole tutti i miei tesori, perdendomi in tutti i suoi desideri. L’amore è follia se vissuto per come l’amore pretende. Ma io, figlio dell’isola, da folle rendo il suo corpo una chiesa barocca, da folle nei suoi occhi rivedo la luna riflessa nel mare, da folle amo il corallo sulle sue labbra, la distesa di sale che è il suo corpo, perdendomi in ogni sua parte, rendendo ogni sua parte, una necessità assoluta e nascondendo nella grigia quotidianità, la sua esaltante straordinarietà. Vivo infine solo per ridarle i sogni che mi dona Ed il suo corpo trasformo in una distesa di grano da mietere, in un giardino di limoni in cui stupire dell’intenso giallo della passione nell’oscuro verde del desiderio, il suo corpo diventa il poema mai finito la continua ricerca di quanto chiamano amore ma che è miele continuo di cui lei golosamente si nutre e che io follemente le dono.
I see her eyes again. They are pure lakes in the burnt earth, mirror of the sky, light among the thick foliage of the woods, they are the essence of the moon, a summary of joy, in them time stops, every anxiety dies, every anguish melts. I need her body. It is like the foam of the sea that shatters on the sand of my body and is joined to it by continually renewing itself in an intimacy that smacks of eternity, in this tireless daily life existing one in the other, she in my breath, I in her light, sacred and obscene union for this world where everything is temporary and loves are volcanoes ready to bleed abandon, to give pain and endless wars, to make only days armed with hatred and resentment bloom, take the place of kisses and dreams . I need her love. It is sweet bread, genuine wine hidden in its smiles, it is the scent of vanilla, chocolate taste; it is the moment when joy restores paradise when my lips touch her and she becomes a teacher and the objective of every pleasure and her body changes into my favorite musical instrument to make her vibrate and make her sing because her happiness is my only real wish. What would I do without her smile? How I would be without her witty saying, her witty love that makes me believe that, among the many, I am the only one she desires, the only one to whom she has given her soul with her so-called love, this pitifully fragile lie which I do not deny and to whom I absolutely believe, giving her all my treasures, losing myself in all her desires. Love is madness if lived for as love claims. But I, the son of the island, from a madman I make her body a baroque church, from insane in her eyes I see the moon reflected in the sea, from crazy I love the coral on her lips, the expanse of salt that is her body, losing me in her every part, making every part of her, an absolute necessity and hiding her exciting extraordinaryness in the gray everyday life. Finally I live only to give her back the dreams she gives to me And her body turns into an expanse of wheat to harvest, in a garden of lemons in which to amaze with the intense yellow of passion in the dark green of desire, her body becomes the poem never finished the continuous search for what they call love but that it is continuous honey that she greedily feeds on and that I madly give her.
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lilacs-diary · 8 years
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☽♚☾ — — ❛ ❛ The sun is going down and the moon is going up, so let the nightmare begins; kill the little girl, let the mad wolf be born. Close your green eyes, darling, and let the yellow ones be seen by everyone. ─────── Le cronache della regina del caos hanno avuto inizio anni, o forse secoli, ed anni or sono, tant’è che sembra quasi riduttivo pensar esclusivamente al corpo minuto in cui adesso la sua essenza è racchiusa; la regina del caos ha sempre portato dietro di sé morte e distruzione, e neanche questa volta sembra esservi alcuna differenza, o forse, seppur relativa e millimetrica, vi è? La giovane dai capelli del medesimo colore del fuoco, dalle mille sfumature, ha nel sangue quelli che sono i geni delle più antiche creature di cui si narra nei miti greci, coloro che son nate dal sangue di Urano e che nel corso del tempo son state appellate in più e più modi: erinni, furie, eumenidi. Elle son più comunemente conosciute con il secondo nome citato, forse perché così è più facile riconoscerle, perché più che “benevole”, traduzione letteraria dell’ultimo termine scelto, son appunto note per la loro ira funesta ed il loro spietato desiderio di vendetta verso tutti coloro che osan commettere un orrore quale l’uccisione di uno dei membri della propria stessa famiglia. Codesto è sicuramente il motivo principale per cui la giovane fanciulla è costretta a vivere in quella che è nient’altro che discordia, racchiusa nel proprio egoismo e nel desiderio di veder cadere i propri nemici. La morte sembra essere tutto ciò cui è predestinata, e se prevenirla, beffarla o assecondarla è esclusivamente una sua scelta, ma ciò non toglie che la predisposizione che ha per tutto ciò che di buono non ha nulla è tale da annullare quasi totalmente ogni suo singolo volere, ogni suo singolo tentativo di redenzione. Il nome che porta sembra calzarle alla perfezione, tant’è che la stessa Eris in persona non potrebbe essere più felice della discepola mortale ch’è stata scelta per incalzarla, rappresentarla, forse persino sostituirla in un mondo dove non c’è più spazio per miti e leggende e dove ella, l’originale, non rappresenta altro che un personaggio creato dagli antichi discendenti per, forse, dare una spiegazione al mondo, all’universo, a tutto ciò che ci circonda. La dea, strettamente collegata a colui che rappresenta la guerra e che potrebbe esser definito letteralmente come tale, ha di fatti posato una mano sul capo della giovane, metaforicamente parlando, in segno di “benedizione” o, termine più adatto a tale circostanza, “maledizione”. Ed è esclusivamente un caso che la portatrice di disgrazie abbia le sembianze di una delle gemelle Martin, ambo nate dal caos, dalla tristezza, dalla distruzione; ed è esclusivamente un caso che solo lei abbia ereditato, purtroppo, questo gene. E’ probabile che sia stato proprio quest’ultimo a portare suo padre alla prematura morte, perché forse esser trovata da un branco di lupi alpha ed esser adottata da una famiglia di cacciatori è ciò che vi era scritto nel suo destino prima ancora ch’esso si compiesse. ( … ) i geni da banshee non son quelli che ha ereditato, a differenza della sua sorella gemella che lo è sin dalla nascita, ma non per questo la sua vita può essere catalogata come “più semplice”; il destino, infatti, con lei è stato decisamente più crudele che con Lydia. La vita di famiglia non è mai stata la favorita della giovane, che non appena ne ha avuto la possibilità è scappata via da quella che, teoricamente, si sarebbe dovuta prender cura di lei, ma che l’ha fatto esclusivamente insegnandole come tenere una spada tra le mani e come centrare un bersaglio al tiro con l’arco; ma forse, e solo forse, avrebbe fatto meglio a restar lì. Le disgrazie cui è predestinata sembrano non terminare mai, ma, anzi, sembran moltiplicarsi. Tutto ha inizio nel momento in cui un uomo dall’aria affascinante e dai gesti delicati decide di portarla via con sé, per farle abbandonare quel che è uno sporco vicolo dei sobborghi di Parigi, per farle avere una vita agiata. Codesta stessa persona che apparentemente non ha fatto altro che salvarla da se stessa e dalla miseria, però, può esser facilmente ricollegato come colui che le ha causato nient’altro che sofferenza. Sin dalle origini la plagia con l’intento di farla innamorare della sua persona, intento che però, a causa del carattere altezzoso e solitario della giovane, non è mai andato a buon fine; ma egli non è mai stato il tipo che abbandona le proprie intenzioni e che disprezza le sfide, e proprio per ciò decide di farla sua, sessualmente, a discapito dei desideri della giovane. Ma ciò sembra non bastare, perché lui è la stessa persona che, durante una notte di luna piena, l’ha morsa. “Il morso è un dono”, osan dire alcuni, ma Eris può facilmente dissentire a quest’affermazione; esso, infatti, per ella non è mai stato altro che una disgrazia ed una codanna. La luna non è mai stata una liberazione, ma bensì un tormento. La sua natura da portatrice di discordia e di caos non ha fatto altro che tramutarla in un vargulf, un lupo biancastro e dagli occhi gialli un po’ più grande del normale e dalle strane usanze. Questo, infatti, non fa altro che disintegrare, fare a pezzi, le proprie vittime senza però cibarsi di queste ultime. La trasformazione è quanto più sanguinaria e violenta si possa immaginare, e durante questa i capelli rossicci della fanciulla sviluppano in sé delle sfumature grigiastre, perlacee, quasi traslucide; un vargulf, infatti, non è nient’altro che un essere mostruoso, che della normale licantropia non ha granché. E, come se non bastasse, quando l’effetto della luna svanisce la versione umana di quella animale non ricorda ciò che durante la notte è accaduto, non rimembra gli atti osceni che ha compiuto; l’unica cosa ricollegabile a tale natura, nel caso di Eris, non è nient’altro che l’iride sinistra, che è perennemente colorata, a differenza della destra, di un brillante color turchese.
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ventungrammi · 8 years
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il 2016
la cena a colle di sogno il pile fuxia bevi giù sto vino nicholas che scala la montagna in tre secondi i tomini la polenta e la mega frittatona andrea interrompe la tradizione e non mette a posto la camera hotel a casa della je le carte di world of warcraft e la paninoteca con la neve l’unica neve dell’anno l’enciclopedia di lost il national geographic maggio 1972 il poster di lost ciao sergio il tè nella tazza di lost race melanie martinez la maratona di star wars con la mamma il libro di the leftovers monte cinque a metà la cuffia della principessa bitorzolo ralphy con le lucine di natale erica a bologna è roger le saponette per quozza cards against humanity la cena al ristorante cinese buono di via del pratello il dopo serata con i piedi congelati le tute con gli orsi le canzoni di lost suonate al piano l’esame di lettura cantata con steve e la giulia ralphy che dorme sul divano con la mia copertina la coperta dei re il concerto di ellie con andrea e il ciuez gli starlight a ottomila euro  il disegno di anna la cena al bounty con il vomito il pickquick con i sardi e hotel il pickquick con andrea e i sardi il punto andrea che canta gli a perfect circle  la sorpresa di san valentino i ricci massimo pallina sisto speedy lisa le terme la piadina dopo le terme il pozzo degli audaci andrea che non vuole andare a decathlon andrea che non ha il costume v per vendetta il papà che guarda v per vendetta due vote e il terzo giorno pensa che sia un film nuovo better call selly le candele gli occhiali inception n a bologna doctor who wilfred he will knock four times la rigenerazione del decimo e dell’undicesimo dottore l’attesa per the leftovers le teorie su kevin la scoperta di simon e garfunkel  le giornate a san luca emma e uno al bar il vanilia  il giro in bici da sola con l’albero bello fiorito le mie scarpe leonard cohen i live here now bussolengo i fenicotteri la lotta delle tartarughe il tapiro di andrea i lemuri gli insetti stecco il brapido che è troppo lento la piscina i signori della piscina il mio piede rotto le colazioni con la mamma al bar della coop e al bar venezia la prima polenta mia e di andrea como col ciuez la maglia dei tool il mercatino del 25 aprile con marta l’hummus di marta la prima cena ad america graffiti con emma e marta erica e quozza i braccialetti dell’amicizia san luca le foto ai gozzi l’antro il video dove la mamma non vuole il filtro del cane america graffiti con andrea e i sardi  la maglia di lost l’orrido di nesso di nuovo ad america graffiti il filtro di pizzino il ciuez con la faccia di andrea maggio il mese più triste l’occhio della mamma la settimana a mantova il biglietto sbagliato patrizia che non c’è più la mia testa che non va più il funerale mancato ralphy che sta male ma poi si riprende sempre may angels lead you in le giornate da sola a casa di andrea il primo giorno di caldo che mi sono tolta i pantaloni al bione le margherite per patrizia la piccola anna e la sua finestra coi fiori stay hodor le colazioni al vanilia con andrea i cappuccini con andrea game of thrones con emma e la mamma jon snow è vivo fortitude le cene a casa dei sardi il monopoly il castello dell’innominato il bruco girolamo don abbondio pezzo di merda davi bowie la maglia greca le due sere al covaticcio luca e helene la piscina con luca e helene la piscina con i sardi la piscina con andrea emma e i sardi le colazioni con emma il concerto estivo dei ministri con le foto strane appese sotto al portico la battaglia per il nord la grigliata all’orto enzo andrea e rob in macchina per vedere la s l’esame di pianoforte la foto con marta con le ciabatte d’argento il concerto del papà con i sardi sirmione con andrea e il ciuez il caldo afoso sirmione con andrea e erica la cena bellissima a casa di erica al lago con andrea ciumanzo e ciuez corfù  vedere le spiagge dall’aereo il caffè greco a vigla paleokastritsa kassiopi l’animale i biscotti della mattina il minimarket con cose a caso sulle mensole il motorino parcheggiato davanti alla macchina i baci sulla spiaggia sotto la luna gli asciugamani sempre bagnati la spiaggia dell’orrore  che sembrava bella con il guanto sott’acqua la barca sott’acqua che ho guardato per un nano secondo i viaggi in macchina il palazzo di sissi il pane all’aglio spyros l’alatopipero  la maglietta nera e rosa la spremuta d’arancia alla rocca di angelokastro corfù town il giorno in cui mi facevano male le gambe l’akron biz bar  il gabbiano sulla cima del faro la signora anastasia gli anastasia apartments il canal d’amour di sidari le patatine al barbecue la seconda volta a kassiopi le palline fritte di vigla l’hamburger di vigla la barca pontikonissi e il pavone i cani di pontikonissi le campanelle di pontikonissi aspettare gli aerei sul molo i motorini sul molo andrea emozionato per gli aerei l’ultima sera a kerkyra e sail degli awolnation l’aereo del ritorno il pisolino in aereo la blsm al parcheggio la blsm è stoica come nicholas mad max in piazza con i sardi l’ultimo giorno in via turati con i sardi they leave via del pratello deserta emma e la caccallet game of thrones con la mamma the north remembers al lago con andrea il ciuez il gamba e la claudia il compleanno con race la maglia di adventure time il cd di the leftovers  lo zaino del tradis la cioccolata il dalek l’adipose e il tardis la felpa con la T si parte pisa con emma le foto col gozzo sotto la torre di pisa il papà che guida la mamma che fa foto la pizza surgelata di pisa al ristorante indiano con i peperoni e le cipolle orvieto la pizza del malandrino la foto storica del papà il freddo il letto a soppalco emma che dorme nel letto di sotto la piastra rotta la casa del tufo la mamma che ama il duomo  il pozzo di san patrizio la schiena bloccata l’orzo vegetariano civita città che muore  tursi nerina enza monopoly rocca imperiale n gli amici le giornate in spiaggia con lo zaino del tardis i bagni con enza e emma le passeggiate della mamma il papà che suona la chitarra mentre dorme rosanna il salento galatina lecce l’appartamento di lecce con christian che è il classico uomo che si fa ingravidare i letti di lecce le maglie del salento otranto torre dei corsari tredici anni dopo la canzone dei ministri la cava di bauxite  tabù e il vento sotto al faro l’ipogeo il papà che non sa usare il navigatore del telefono nuovo la spiaggia che piaceva solo a me con il caffè alla mandorla il bagno da sola il bagno a otranto il bagno a torre dell’orsa dove abbiamo rischiato la vita la treccina nerina ferragosto i calanchi con enza e simon e garfunkel kaory il virus la mamma che sta male la partita a monopoly col virus la minestrina isabella kaory che si ammala l’aperitivo tutti malati  la sera delle foto scabrose a n caste del monte  trani barletta il molo di trani con emma la pizza di trani la spiaggia con la sabbia che piace a emma  eloise stranger things andrea dopo giorni e giorni la maglia di star wars la cena da america graffiti con andre e anna il bowling con andrea  lecco con andrea community pierce firenze con kaory emma e n la sbronza del 7 settembre le candele la tesi i cartoni animati degli anni 20 la candela rosa per la tesi i viaggi a ferrara l’esame di piano  pomeriggi a far la tesi con la mamma il compleanno di andre il vino con noemi la torre nera l’addio a giulia il secondo funerale a cui non sono andata i santini a giulia il volo di albaredo con andrea che non mi ha ancora ricompensata con il fufazzo di morph del pianeta del tesoro i calzini dei coreani marta torna a bologna una settimana con marta babilonia arriva rob caffè al vanilia con i sardi arrivano andrea e enza la mia tesi la mia laurea la tesi da dams il prof che rovina tutto marta che urla e mi mette la corona in testa tutta la mia famiglia insieme ciumanzo ciuez steve sardi enza nonna zia lorenzo mamma papà emma andrea pocissimi mattia fabio sofia madda rosalia l’aperitivo al vanilia i regali in casa il ciumanzo che sta male il geffer andrea col cacciavite sonico il doposerata al pickwick che non ricordo america graffiti il giorno dopo il pisolino con andrea andrea che va a casa due giorni con enza in giro per librerie io enza emma luca e marta da america graffiti il gatto in casa di andrea  doctor who con la mamma la battaglia per la terra di mezzo il concerto di melanie il concerto dei placebo il quadro della mamma erica il fenicottero  ralphy che mi guarda mentre faccio colazione all’ikea con la laura luca e helene sara’sscribbles i giardini margherita emma a scuola il giorno dell’albero di natale con andrea  como e la città dei balocchi  la festa dei ricci santa lucia l’undicesimo dottore carrie fisher il nuovo film di star wars bologna a natale  la cena di natale con veronica e rosalia mantova i regali l’influenza l’anniversario con i pucci la lampada di robert l’amore i baci la retromarcia la nanna a casa di andrea il computer a casa di andre e la festa a casa di noemi andrea che mi aiuta e mi coccola e mi sostiene e mi sgrida e non mi sgrida mi mette il pigiama mi asciuga le lacrime mi abbraccia i pocissimi che non hanno visto niente ma che stanno un po’ tremando andrea che mi ama e che mi fa vibrare il cuore come il primo giorno andrea che mi scrive il biglietto e mi regala l’agenda con il solito bellissimo disegno che mi porta alla festa dei ricci e a vedere gli animali a bussolengo che mi spruzza l’acqua alle terme e mi sopporta mentre urlo corfare anche se mancano ancora cinque mesi che mi regala il national geographic e mi dice che ho le squame sotto gli occhi e i baffetti andrea che mi convince a buttarmi da una montagna
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dolceattesadite · 6 years
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La luna influenza la data del parto? Ciclicità lunare
Può la luna influenzare il parto? Può veramente influenzare la nostra vita?
La luna piena è in grado di dare energia e magia a tutta la natura, agli animali, all’uomo e alle piante.
Basta pensare che i riti e le magie vengono fatti quando la luna è piena. Nei giorni di luna piena ricordiamo i sogni, le sale parto e il pronto soccorso sono affollate e le erbe medicinali che si raccolgono risultano più efficaci.
Le donne sono costantemente accompagnate dalla luna, il ciclo lunare si riflette su quello mestruale e la luna piena rappresenta l’ovulazione.
Come la luna è tonda è piena, così la donna in quel giorno si prepara alla maternità e riconosce il legame con la terra in questa “fase della Madre”. Può succedere che ci si senta più belle e in questa fase si sente il desiderio di amare e di creare. Ci si sente custodi della vita, si da aiuto e sostegno ai figli e al partner.
La luna piena, se prendete un calendario, è indicata con un tondino bianco e sta ad indicare la massima riflessione della luce solare da parte della luna. E’ la luna matura, il volto della Dea madre che è pieno, soddisfatto e si mostra in tutto il suo splendore.
Secondo una diffusa credenza popolare, il concepimento e il parto possono essere influenzati dalle fasi lunari.
La luna crescente indica il periodo di massima fertilità, mentre la luna calante corrisponde ad un periodo poco fecondo. La stessa tradizione associa la luna che cresce ad un anticipo del parto e alla nascita di un maschio e quella in luna calante a un ritardo del parto e alla nascita di una femmina.
Proprio come la luna influenza le maree, va ad influenzare il liquido amniotico presente nell’utero della donna dove il bambino si trova per i nove mesi. In fin dei conti la luna influisce sulla terra con la forza di gravità. Sono queste le forza che guidano le maree. L’uomo è composto nel 75% del suo peso da liquidi e non dimentichiamoci quindi che il feto è immerso nel liquido amniotico.
La scienza smentisce?
Tra molti studi ne esiste un condotto in Germania su quattro milioni di nascite avvenute tra il 1996 e il 2003, e non è stata rilevata alcuna corrispondenza scientifica tra le fasi di luna crescente e piena e un aumento del numero dei parti registrati.
Questo è solo uno dei tanti studi che smentiscono la correlazione ma seguire il ciclo lunare è misterioso per:
L’energia della luna e cresce e cala
L’equilibrio: il sole che splende ci da calore e energia, la luna ci regala equilibrio, riflessione.
La naturalità: esiste un antico legame con il calendario lunare attraverso il ciclo mestruale.
Un secondo studio, invece condotto da un‘ostetrica spagnola Lina Abellán Martínez riporta questi dati:
In fase di luna calante si verificano più rotture delle acque con liquido amniotico scuro
In fase di luna calante o luna nuova si verifica la maggior parte dei parti spontanei
In fase di luna crescente o luna piena sono ci sono più casi di induzioni e una maggiore incidenza di cesarei
Quindi uno studio dimostra che la correlazione non esiste mentre il secondo ci indica che la luna ci da la sua influenza. Basta pensare che gli antichi indiani misuravano le gravidanze in 40 lune, che il ciclo mestruale corrisponde quasi a quello lunare (28 giorni contro i 29 della luna); e che la stessa parola “mestruazione” è etimologicamente legata al nome della luna.
La gravidanza dura 10 lune.
Durante queste 10 lune la donna mette le radici all’interno della terra, si collega con il suo interno, vive se stessa in tutta la sua rotondità e bellezza e raccoglie energia dalla madre terra e dalla luna.
Provate a mettervi in connessione con la luna.
La luna ha delle fasi come il respiro, c’è la crescita, la pienezza, la decrescita, l’assenza, il nascondersi.
Sdraiatevi o sedetevi e appoggiate le mani sulla pancia
Chiudete gli occhi e rilassare il viso.
Inspirando dal ventre contate 1, 2, 3, 4. Poi espirate contando 5, 6, 7, 8, 9, 10.
Continuare con questo respiro
L’inspirazione serve per accettare quello che c’è dentro di noi e ad ogni espirazione si butta via quello che non serve.
Vi saluto con una citazione:
« It is the very error of the moon
She comes more nearer earth than she was wont,
And makes men mad »
Traduzione: « È tutta colpa della Luna
quando si avvicina troppo alla Terra
fa impazzire tutti. »
(William Shakespeare, Othelloatto 5, scena 2, v. 109-11)
Ostetrica sara notarantonio
Vuoi conoscere quando come sarà la luna in prossimità della data del parto? Consulta il calendario qui sotto così potrai verificare in prima persona se esiste qualche relazione!
https://www.lagravidanza.net/calendario-lunare-e-parto.html
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giallofever2 · 2 years
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Madness - Gli occhi della luna
Data di uscita: 18/Agosto/1971
Regista: Cesare Rau
Personaggi: Sara Ceccarini, Marlene Mayer, Prostitute in Red Dress, Katia Chiani, Francesca
Casa di produzione: Lupo Film
Le riprese del film, girato in un casolare di campagna nei pressi di Castel Madama (Tivoli) e a Cinecittà, iniziarono il 27 luglio 1970 e terminarono martedì 8 giugno 1971. La prima del film fu il 18 agosto 1971 presso il cinema Odeon di Paola (provincia di Cosenza).
Questo film, per anni classificato tra i film scomparsi, è stato fortunosamente ritrovato nel 2007 nell'archivio della Cineteca di Bologna; un'altra copia in 35 mm era conservata dallo stesso regista, purtroppo scomparso nel 1990.
Marzia Damon è lo pseudonimo di Caterina Chiani, apparsa in altri film come Katia Chiani.
La locandina del film è stata realizzata da Ezio Tarantelli.
Nella colonna sonora di Paolo Ormi, l'omonimo motivo conduttore Madness è eseguito da "Black Sunday Flowers" (pseudonimo di Ghigo Agosti); il relativo 45 giri è stato pubblicato dalla Bla Bla di Pino Massara. Il brano è stato scritto da Harry Stott, altro pseudonimo di Ghigo, nonché fonico del film.
Nella sequenza iniziale del film appare il cantante Red Canzian (futuro componente dei Pooh), mentre si esibisce in un locale notturno con il complesso dei Capsicum Red del quale egli era il chitarrista.
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