#ma la sveglia è tra 4 ore
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lady--vixen · 27 days ago
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2.10 am
quando la voglia di fare se ne fotte dei ritmi circadiani
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enkeynetwork · 2 years ago
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heresiae · 2 years ago
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avevo deciso di non andare in ufficio oggi perché non me la sentivo. troppa stanchezza interiore. non avevo voglia di cucinare per il pranzo, alzarmi e fare tutte le cose che ti rendono presentabile in società (tipo la doccia).
inoltre, dovevo rifare il repulist degli acari di camera.
quando finalmente (dopo più di due ore) mi è tornata la voglia di vivere da quando è suonata la sveglia, mi metto a fare cose, tra cui mettere al sole cuscino e piumotto.
e cosa tropo dopo neanche 3/4 d'ora che stanno fuori?
questo:
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non solo c'è il buco, ma puzza da morire (e io non fumo, quindi è veramente un odore osceno per me).
vorrei dire che il sentimento prevalente è la rabbia, ma in realtà voglio piangere.
dormire senza questo cuscino significa svegliarsi con il collo incriccatissimo. andarlo a ricomprare, oltre alla paccata di soldi, perché mica lo prendo all'Ikea o similari, ma in un negozio specializzato con cuscini per cervicale, c'è anche lo sbatto assurdo di arrivarci, perché i negozi specializzati in materiali ortopedici da letto non sono esattamente in centro.
e ora ho di nuovo perso tutta la motivazione raccolta per andare avanti in questa giornata.
io lo so che ci sono fumatori molto educati in giro, ma siete una minima parte. anche alle riunioni del clan, mi fumano tutti addosso tranne una sola persona.
non vi giudico per le vostre dipendenze, come potrei visto che io ho le mie, ma almeno siate rispettosi degli altri, diocaro.
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sorella-di-icaro · 3 years ago
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QUESTO DOVEVA ESSERE UNO SFOGO CHE AVREI DOVUTO MANDARE A LUI, MA MAI FATTO PER LA PAURA DEL SUO GIUDIZIO. QUINDI HO DECISO DI POSTARLO QUI, PERCHÉ SOTTO SOTTO UN PO' MI FIDO DI QUESTA PIATTAFORMA
Ti devo parlare seriamente di una cosa che mi divora e distrugge dentro da giorni per la quale mi son fatta un pianto liberatorio stanotte.
Che difficile scrivere questo a parole senza avere il classico magone che ti si insedia in gola e che non ti lascia respirare, ma ho deciso di dar voce a questo pensiero che mi divora dentro perché voglio che tu capisca come in realtà io mi senta.
Ad essere sincera neanche io so come mi sento... sarà depressione?!... sarà il mio cervello paranoico che non mi dà pace un attimo e che mi fa pensare che tutto va nella merda oppure sarà quella dannata voce interiore che cerco sempre di non darle ascolto ma che è più forte di me non farlo?!... non saprei. Ma è da quando son nata che tutta la mia vita va di male in peggio ed io non so come gestirla perché sono un essere insicuro che si rifugia in quella stanza buia del suo cervello e che da lì non ne vuole più uscire perché il mondo le fa terrore e a volte anche schifo anche se poi così schifo non fa.
Stare accanto a me è difficilissimo, e credimi lo è!
Posso essere presente fisicamente e mentalmente essere da un'altra parte, e non per 5 minuti ma addirittura per ore o giorni.
Sono una che di notte non dorme, o che dorme 4 ore a notte, e che si sveglia fresca come una rosa e mostra sempre al mondo il suo sorriso più falso che ha per non mostrare agli altri quanto io stia male.
Io sono quell'essere che viene buttato e accantonato subito dopo che la gente ha ottenuto da me ciò che volevano per poi svanire dalla mia vita come se nulla fosse successo per poi passare dalla parte del torto come sempre perché sono io la colpevole che se ne sia andata quando la verità è un'altra.
Da lì, ho deciso di chiudermi in me stessa, e di non avere contatto umano con nessuno se non a lavoro o perché devo vederle per questioni simili.
Quella vocina interiore mi ha praticamente rovinato e distrutto la vita!
So che non devo darle ascolto ma è più forte di me non farlo... questo parassita mi uccide ma al tempo stesso mi consola, praticamente mi fa dare di matto giorno dopo giorno ma di notte mi uccide dentro (credo che un proiettile sparato e che mi trafigga mi provocherebbe meno male o quasi mi procurerebbe un lieve solletichio rispetto a quella dannata parassita).
Sono una che non dice mai ciò che pensa o come si sente per paura del giudizio altrui e quindi rispondo sempre con un “bene„ buttato lì alla rinfusa tra una marea di parole quando devo rispondere alla domanda “come stai?„ tanto per non destare sospetti negli altri sulla mia salute emotiva.
Sono un'esperta nel nascondere le mie emozioni perché mi sono autoconvinta che non servono averle, fanno solo far dei danni ad altre persone.
Sono una che soffre non solo di ansia, depressione o voglia di farsi fuori h 24... ma soffro anche di disturbi alimentari (ovvero che se mi offri qualcosa da mangiare io te l'ho rifiuto dicendoti che non mi va, tu capisci che è così per poi ritornare a casa e mangiarmi ogni cosa che mi capita a tiro per punizione perché ti ho rifiutato l'invito a mangiare qualcosa con te).
Per colpa di quella vocina maledetta non tocco cibo per ore o giorni perché ho paura di ingrassare (ti parlo da ex bulimica da piccola ed ex sovrappeso in adolescenza) perché i miei occhi vedono le altre ragazze sui social tutte belle e con un corpo che sogno da anni e che mai avrò visto l'ansia che la società mi provoca.
Soffro anche di bipolarismo, un secondo posso essere tutta felice e voglia di affrontare la vita con determinazione e un secondo dopo posso incazzarmi per ogni minima cosa e mettermi a piangere senza un motivo alcuno.
Sono una che soffre anche di pensiero distorto della realtà, ovvero che mi immagino dentro a una palla di vetro in mezzo alle persone e che osserva la vita intrigante e “senza problemi„ degli altri e pensando che solo io ho i problemi più gravi che possano mai esistere.
Durante l'adolescenza mi son sempre detta che ci sarà qualcuno anche per me non so se per lottare ad avermi accanto o per esserci nei momenti del bisogno, ma l'ho fatto perché avevo bisogno di autoconvincermi che anche io valgo a qualcosa oppure no.
Nel 2018 ho incrociato il tuo sguardo e da lì mi sono immaginata una vita assieme a te, come se quella sagoma nera che mi ha accompagnato durante tutta la mia adolescenza abbia preso finalmente forma.
Non mi sono mai fatta avanti per dichiararti i sentimenti che provo per te, ho preferito amarti in silenzio ed ammirarti dall'ombra.
Ti confesso che non mi sono mai attaccata a qualcuno così tanto come mi sono attaccata a te, non solo a livello emotivo ma anche a te come persona (e credimi che mi ci vorranno altri anni ancora per attaccarmi così tanto a una persona).
Ho sempre ammirato in silenzio con quanta eleganza e raffinatezza affronti la tua vita... e ogni volta che l'ho facevo senza neanche rendermene conto mi spuntata un stupito sorriso stampato sul volto.
Poi sono andata a rileggere il tuo messaggio in cui dicevi che: “ora come ora vuoi solo sesso e niente impegni„ a me lì è crollato il mondo addosso perché avevo paura che anche tu come il resto dei ragazzi (e credimi sulla parola quando ti dico che anche adulti dai 40 in su mi scrivono in chat solo per chiedermi di far sesso con loro) vuoi solo scoparmi e poi accantonarmi in un angolo come lo hanno fatto tutti quelli ai quali non ho potuto esaudire i loro pensieri per poi essere insultata pesantemente per tutte quelle cose che erano fuori dalla mia portata ecco. E da lì ho capito che se assecondavo loro ogni cosa e gli cercavo sempre io andava tutto bene, quando ho smesso di farlo tutti sono magicamente spariti (pensavo si facesse così con le persone anche se in realtà era il contrario).
Mi sono letteralmente stancata di esserci e di dare tanto alle persone quando in realtà a loro quel tanto non frega nulla, ci si puliscono il culo come se nulla fosse... per questo che ho deciso di esserci, di far star bene e di ascoltare per chi decido io.
So che tu non sei quel tipo di ragazzo (almeno voglio continuare a convincermi che non sia così anche se sto aspettando la fregatura che andrà dritta in quel posto tanto per farmi un po' male), ma sai... sono una che non si fa più false aspettative per piacere agli altri, ti dico le cose in faccia senza pensare alle conseguenze.
Sai... anche io ora come ora voglio solo questo: “Avere la mia quotidianità e una persona che mi faccia sentire libera e senza pensieri anche solo per un po' (almeno è questo che mi fai provare, praticamente mi fai staccare la spina da tutto) e poi se succederà che ci innamoriamo, voglio che succeda senza essere noi a spingere questa delicata emozione„.
P.S. È stato liberatorio scrivere tutto questo... ma ora vedrò quanto durerà questa liberazione che ho esternato in queste poche righe. Poche sì... c'è ne una marea da scrivere ma sono troppo stancante emotivamente per farlo.
P.S. (2) A volte mi capita di guardare dall'altra parte del letto come se qualcuno fosse lì.
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mynameis-gloria · 3 years ago
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Cena finita con ritorno in macchina in lacrime, che poi di per sé la cena è andata bene, sono io che sono in crisi e questa è la dimostrazione e boh va bene così, non so che dire. La sveglia tra meno di 4 ore e la testa solo più pesante e si ho bevuto qualche bicchiere, è vero, ma sono sobrissima e so per certo che il vino non c'entra nulla. Non credo andrò alla prossima
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elenascrive · 4 years ago
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Sabato 15 giugno 1991
ore 7.30 del mattino. Uno squillo assordante del telefono, sveglia la piccola Elena dal suo meraviglioso sogno. Ha ancora gli occhi semichiusi quando risponde, realizzando appena che in quel preciso istante si trovava da sola in casa. Dove erano finiti mamma e papà? La risposta si trovava già in quella chiamata inaspettata. Così alza la cornetta e non appena sente la voce del suo Papà di colpo si spaventa. Cosa diavolo era successo in così poco tempo e senza nemmeno accorgersi di nulla, Lei che era famosa per avere il sonno leggero che la costringeva a sentire praticamente ogni cosa?
“È nato! E’ nato! Elena è appena venuto al Mondo il Tuo Fratellino. Sei contenta? Adesso tornerò subito a casa per venire a prenderti così da portarti a conoscere Alessio.” Il Suo cervello si accesse in un lampo. Era diventata Sorella nonché Primogenita della Famiglia? Il sussulto provocato da tale domanda la fece svegliare definitivamente, mentre la felicità stava iniziando a sgorgare da ogni cellula del proprio corpo. Evviva continuava a ripetersi, facendo persino salti di gioia, consapevole che poteva farne quanti voleva considerato che abitava a pianterreno. D’improvviso un piccolo dubbio si stanò nella sua mente...
Alessio? Ma non si era forse detto che si sarebbe chiamato Christian? Questo era il nome prescelto dalla piccola, ma non quello che ahimè voleva il suo papà. Era stato così che dovette arrendersi al volere più forte del genitore, accettando quel nome dal suono così poco altisonante che per questo non le piaceva granch��. Mette da parte questi pensieri per muoversi, il fratellino attendeva e non voleva farlo aspettare troppo. Doveva prepararsi, suo padre sarebbe arrivato a momenti. Lungo il tragitto in macchina percorso per arrivare in ospedale, Elena non riusciva a dire praticamente nulla tant’è l’emozione e l’eccitazione stavano prendendo il largo e suo padre con Lei. Non vedeva l’ora di poterlo vedere e nel frattempo usava il tempo a disposizione per poterlo immaginare. Si aspettava una sorta di Cicciobello, il bambolotto con cui era solita giocare spesso. Del resto erano anni che se lo immaginava così, da quando aveva iniziato a desiderare di averne uno in carne ed ossa. Ed ora stentava quasi a crederci che questo desiderio si fosse finalmente materializzato. Alla mente riaffiorò la paura che aveva provato quando ancora si doveva scoprire il sesso del nascituro. Temeva che potesse essere femmina e il solo pensiero la faceva rabbrividire. Lei non voleva avere rivali. Lei voleva essere unica! Ricordò bene come se fosse ieri che grosso sospiro di sollievo aveva fatto una volta saputo che il Buon Dio l’aveva accontentata! Quei suoi pensieri l’avevano distratta al tal punto da non accorgersene che erano già arrivati. Ancora poco e avrebbe conosciuto la persona che più di tutte le avrebbe stravolto la vita in meglio. La persona che l’avrebbe cambiata, maturata e resa ciò che è oggi, ora che è adulta, alla soglia degli anta. La persona della sua vita insomma.
Si diressero di corsa nel reparto Ostetricia. Il piccolo nel frattempo era stato trasferito in incubatrice. Non era stato facile farlo venire alla luce. Era stato un travaglio molto travagliato sin da subito infatti, che aveva tenuto sveglia la povera Mamma per tutta quanta la notte. Ma quello che contava adesso era che stava bene ed Elena lo intuiva dal modo in cui il suo Bimbo non smetteva di stare fermo un secondo. Continuava ripetutamente a muovere quei suoi minuscoli piedini. Minuscolo ma non per niente gracile tutt’altro, considerato che pesava già 4 chili e con un visino arrosato da riempiere tutto di baci. Un’immagine che successivamente le rimarrà impressa nella memoria per sempre. Purtroppo non poté abbracciarlo subito, come desiderava, ma era ugualmente felice ovviamente e con un sorriso a 36 denti, la si sentii pronunciare piano e dolcemente: “Benvenuto tra Noi piccolo! Spero di poter essere una buona Sorella per Te! Farò del mio meglio Te lo assicuro!”
Mentre pronunciava queste parole, una nuova paura si addensò dentro al suo cuore: “E se così non dovesse essere? A 9 anni è una gran bella responsabilità! Non so se ne sarò all’altezza! Tuttavia proverò ad insegnargli tutto quello che già so, prendendomi cura di Lui ogni giorno, senza fargli mancare niente, soprattutto l’Amore! Io gli voglio già un gran bene ed è da questo punto fondamentale che devo partire!”
Martedì 15 giugno 2021
Sono trascorsi 30 anni esatti d’allora e questo continua ad essere il Giorno più bello della Mia Vita! 30 anni che sono praticamente volati via, tra gioie, sofferenze, sconfitte e vittorie, errori a non finire e malinconie di ogni genere. In particolar modo quest’ultima che in questi frangenti ne sta facendo da padrona, poiché fa un po’ male pensare che Il Mio Bimbo sta diventando sempre più grande!
Mi manca ancora oggi coccolare quel Mio Bambolotto, così piccolo, tenero e indifeso. Oggi sei un Uomo a tutti gli effetti, eppure nonostante tutto guardandoti a fondo riesco ancora a percepire pressoché intatta la Tua indole Fanciullesca e di questo sono enormemente contenta, poiché hai capito che per sentirti realizzato e felice non devi abbandonare il bambino curioso e allegro che sei sempre stato! Nel frattempo mi auguro di aver fatto un buon lavoro, donandoti tutto quello che ero e che sono, tra una poppata e un cambio di pannolino, tra una paranoia e insicurezza mentre facevano capolino tra l’adolescenza e il dopo. È stata dura, specialmente all’inizio, non sentire i 9 anni di differenza che ci separano, soprattutto quando poi era la gente a farcelo notare. Ogni volta ciò ci crea un po’ di disagio, perché quando Io e Te siamo insieme non ce li sentiamo proprio, tutt’altro! Spesso sei Tu ad essere quello più grande, visto come Ti prendi cura di Me proteggendomi contro tutto e contro tutti! Questo mi permette di sentirmi più piccola e al sicuro. Una cosa che chi non ci conosce nota, arrivando a pensare che sia Tu il primogenito per l’appunto, scambiando Me come la piccola di casa, o perfino arrivare a scambiarci per dei fidanzati, facendoti abbastanza incavolare! Nel primo caso perché giustamente rivendichi la Tua giovane età; nel secondo poiché sei convinto che questo aspetto non Ti permette di “rimorchiare” come desideri, pregandomi quindi di non uscire più insieme. Quante risate che mi faccio per questo e non solo poiché grazie alla Tua vena comica e scherzosa Tu mi fai ridere di gusto in ogni piccolo, immenso momento che condividiamo. Con Te ci sto bene e sto bene ovunque, sei il Mio compagno di scorribande preferito; sei il Mio Migliore Amico. Sei e rimani la persona che più mi conosce, con Te non ho quasi segreti e Ti basta leggermi negli occhi per comprendere ogni stato d’animo che affronto. Non soltanto Io Ti ho aiutato a conoscere e a scoprire, anche Tu infatti mi hai insegnato tantissimo e molto più di quanto potessi credere all’inizio. Grazie a Te ho compreso meglio Me Stessa, la Mia Vita e ogni cosa che mi sta intorno. Mi stai aiutando tutt’ora a modellare i Miei difetti dando più risalto a quelli che sono i Miei pregi che Tu non perdi occasione di valorizzare e stimare. Cosa più importante di tutte mi stai aiutando ad amarmi e di ciò non Ti sarò mai riconoscente abbastanza, poiché abbracciando ogni volta le Mie insicurezze le trasformi immediatamente in forza, quella che mi serve giorno dopo giorno per sentirmi Speciale ed Invincibile!
Alle volte penso a come sarebbe stata la Mia vita senza di Te e ad un tratto la tristezza finisce per invadere il Mio cuore, poiché molto probabilmente oggi non sarei la stessa. La Mia vita sarebbe meno colorata di quella che invece è! Che regalo potente e straordinario è stata la Tua nascita. Oggi sono Io che dovrei farne uno a Te, ma in realtà sei Tu che lo fai a Me da ben 30 anni! Non sarò mai sola finché ci sarai Tu al Mio fianco, soprattutto adesso che non c’è più Il Nostro Piccolo Amato Joker. A proposito so che manca moltissimo anche a Te, eppure anche Lui oggi Ti sta festeggiando, fiero e orgoglioso che mai, così come lo sono Io di Te! Sono fiera di ciò che sei e di ciò che vuoi diventare! Ci riuscirai vedrai! Nel frattempo non abbandonare i Tuoi Sogni, inseguendoli ovunque, a qualunque costo, poiché essi contengono il vero senso della Tua vita!
Ti Amo Bimbo! ❤️
@elenascrive
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raffaelealbo · 4 years ago
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L'autonomia è una cosa bellissima. Il poter decidere cosa mangiare, quando, come, dove. Lavare le proprie cose, i propri spazi, poter riflettere tranquillamente sul senso della vita mentre si fa la polvere in giro.
Non sono un maniaco della pulizia e dell'ordine, e spesso durante le sessioni l'appartamento diventava un letamaio. E giù di litigate tra coinquilini, fino a che le pause post esame diventavano grandi pulizie in cui ringraziavi gli inventori della candeggina. Poi tutti saltavamo i turni, c'era caos, altre litigate. L'edificio del 1947 e i mobili della nonna del nostro affittuario non aiutavano certo a mantenere alti standard igienico sanitari. Eppure, in quella battaglia tra pigrizia e volontà, si stava bene.
Viene Febbraio, e il mondo è a capo chino. Per tre volte, con valigia, borsone della spesa e zaino, stavo per andare in stazione. Per tre volte, mi sono fermato alla porta di casa.
Alla fine le scatole di pelati, la pasta, le fette biscottate hanno trovato posto nella dispensa di casa. La Nutella da mezzo chilo e i sacchettini di ragù surgelato (il personalissimo "pacco dai monti" gentilmente fornito da mia nonna), che avrebbero dovuto dare conforto nei lunghi giorni in città, sono diventati bene comune della famiglia.
Negli strani giorni tra la fine di febbraio e la fine di marzo, però, non volevo arrendermi. Dopo due anni e mezzo di piatti improbabili, intossicazioni da Vetril e vestiti scoloriti (tutt'ora non credo nel dividere bianchi da colorati, lo so è un errore ma non ci credo), volevo continuare la mia vita come prima. Ma con dei problemi. Mi addormentavo sul divano mezzo morto la sera? La sveglia arrivava alle sei del mattino con mio padre che mi sgridava. Volevo rimanere a dormire in camera? Alle sette venivo cacciato da mio fratello che aveva le videolezioni. Sì, perché l'unico stronzo diciannovenne che ha lezione alle 8:30 e si sveglia alle 6:50 per prepararsi ce l'ho io in camera. Mi ri-trasferisco sul divano a dormire? Eh no, mamma si è svegliata e deve fare lezione ai suoi studenti. Alle 8, con un caffè e tante bestemmie, in cantina davanti al PC. L'unico semestre della mia vita con tutte le lezioni dalle 12:30 in poi sprecato così, con la copertina a vagare per casa. Mangiare da solo quello che volevo? No. Pranzare e cenare insieme hanno valore sacrale nella mia famiglia. Guai a saltarli. Anche perché è l'unico momento in cui siamo tutti insieme. E ormai che fai da mangiare, fallo per tutti. Quindi addio strani pastrocchi immangiabili che però mi rendevano felice davanti a Netflix.
Arreso su quello, e trovato un patto con i miei sul pulire ("va bene, userò meno candeggina, madre e padre, avete ragione"), rimaneva la lavatrice.
C'è chi dirà: "beh, ma la magia di trovare i vestiti belli puliti e stirati in un cassetto già per te?". Un cazzo. E' una questione di principio. Le mie mutande le lavo io. Mesi e mesi di battaglia. I miei genitori sono finiti a rubarmi i vestiti sporchi dalla sacca -ben nascosta- in cui li tenevo. In un'occasione, stavo per mandare la lavatrice, c'era ancora posto, vado di là a prendere un paio di pantaloni, torno. Metà vestiti a terra, lavatrice mandata con altre cose, mia madre che con sguardo colpevole mi fissa. Ad agosto mi sono arreso. Hanno vinto.
Ad aprile ne ho parlato a lungo con alcuni amici. Studenti fuorisede, pendolari, o anche padovani doc che però ora erano sempre fuori casa. C'è stato per tutte e tutti questo lento e prolungato shock, questa perdita di autonomie e libertà anche un po' stupide, che a pensarci sono fin strane. Però avevano un senso. Farsi catturare dagli sconti inutili della Pam. Non dover negoziare col proprio padre la quantità di peperoncino ammessa in un piatto. Ritrovarsi alle 22 senza un cazzo in frigo, e affamati rivolgersi ai vicini - ricordando loro i due chili di caffè che nel corso degli anni erano stati prestati -, o cercare su Gloovo un qualcosa da mangiare che faccia comunque quadrare i conti. Poter fumare sul proprio divano, litigando con i coinquilini per questo sacrosanto diritto (a seguito di lunghe discussioni, la mediazione trovata era: "in estate, va bene. In inverno, andate in cucina"). Trovarsi alle 4 a guardare una serie stupida tutti insieme perché ormai va finita. O passare un intero pomeriggio a sbrinare il freezer. Le stesse litigate per i turni di pulizia saltati.
Non le cose più grandi, ora inimmaginabili, come tornare dopo lavoro alle 2 del mattino, bussare ai propri vicini per l'ultima sigaretta, ritrovarsi in una festa con 30 persone di cui ne conosci 2 e ritrovarsi tre ore dopo con mezza bozza di vino in mano a mediare con il vecchio del piano di sotto, giustamente incazzato. Ma le cose stupide, ingenue, infantili nel loro destreggiarsi in una strana libertà.
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viviancurtis · 4 years ago
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Ricordo che quando avevo 4 anni i miei mettevano spesso un vecchio mix di canzoni per tenermi buona mentre dovevo fare il bagno. Di tutte le canzoni ne amavo alla follia solo due, le avrei ascoltate per ore. Non ricordo quali altre tracce ci fossero, l'ho dimenticato da una vita, ma quelle due sono le prime canzoni "da grandi" ad avermi stregata (battendosela con le sigle dei cartoni. Non è poco).
Una delle due canzoni era "Che dolor". Per circa due anni ho avuto una fase Raffaella: volevo restare sveglia a vedere la Carrà in prima serata, restavo a bocca aperta vedendo le sue foto vintage, volevo sapere far tutto ed essere bella come lei.
Oggi se ne va la fata di alcuni tra i miei primi ricordi.
Ciao, Raffaella, e grazie. Che dolor...
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ili91-efp · 4 years ago
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DRAMA QUIZ (2020)
In risposta al tag di @dilebe06 
Dopo un anno che sappiamo tutti come sia andato, almeno quello relativo ai drama è andato decisamente bene, quindi non vedevo l’ora che fosse di nuovo il momento per il quiz dramoso di fine anno. 
Lista drama visti = 45
Corea (18): Psychopath Diary, My Holo Love, Welcome2Life, Crash Landing On You, Romance is a Bonus Book, Beautiful World, The Bride of Habaek, Extracurricular, Soulmate, The Greatest Love, The King Eternal Monarch, It's Okay not to Be Okay, Where Your Eyes Linger, Flower of Evil, Mr. Heart, Lie After Lie, When Camellia Blooms, Circle.
Tawain (4): History 3: Make Our Days Count, Autumn's Concerto, Someday or one day, Lost Romance.
Cina (9): Princess Silver, Dr. Cutie, Under The Power, Well Intended Love 2, Love Better Than Immortality, The Romance of Tiger and Rose, I've Fallen for you, To Get Her, My Unicorn Girl.
Giappone (2): Janus No Kagami, An Incurable Case of Love.
Thailandia (11): TharnType, Until We Meet Again, Why R U?, Kleun Cheewit, 2gether, Khun Mae Suam Roy, My Engineer, Leh Ratree, Roomate, Still 2gether, Love By Chance 2: A Chance to Love
Filippine (1): Gameboys
1) Drama preferito del 2020: Someday or One Day
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(precedentemente postata da ij997)
Quest’anno non c’è The Untamed, quindi pensavo sarebbe stata dura decidere il drama preferito, ma poi Someday or One Day mi ha colpito come un fulmine. Ha spazzato tutti i miei dubbi e si è conquistato un posto in questa categoria (e non solo in questa categoria…) per la sua profondità, le sorprese, i temi trattati, i personaggi, la coppia principale, gli attori, le ost, la trama ingarbugliata… tutto un insieme di cose che lo hanno reso un drama che ti entra nel cuore e senza alcun dubbio il drama di questo 2020.
2) l’ultimo drama che hai visto quest’anno: Lost Romance
Direi di aver chiuso l’anno in bellezza! Lost Romance è stato davvero un bel drama, con una trama coinvolgente, ottimi dialoghi, personaggi interessanti e anche molto divertente. Se non lo avete ancora visto, ve lo consiglio spassionatamente! Vale assolutamente le sue 20+ ore di visione. 
3) Un attore e un attrice che hai scoperto quest’anno: The Romance of Tiger and Rose e Someday or One Day 
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(precedentemente postata da belsmultifandommess)
Zhao Lusi. Oltre che essere una brava attrice, è stata una bella scoperta perché è estremamente divertente, dentro e fuori dal set. Visto che mi è piaciuta tanto, ho finito per vedermi anche Love Better Than Immortality (che non era male, ma era troppo lungo) e nel 2021 vorrei recuperare il suo nuovo Dating in the Kitchen. 
Greg Hsu. L’uomo che ha un sole in faccia piuttosto che un sorriso per quanto ti abbaglia. Ma a parte questo, è stato una piacevolissima scoperta con il suo ruolo multiplo in Someday or One Day, in cui oltre a riuscire a interpretare più di una parte (restiamo generici per non fare spoiler), a 30 anni suonati è riuscito a interpretare il 17enne, il 20ish-enne e il 39enne e risultare SEMPRE credibile. 
4) Un drama che hai visto che sapevi che non era il tuo genere ma che poi ti è piaciuto: Circle 
Io non credo di avere un “non genere” quindi questa domanda era difficile, però forse è lo sci-fi quello che tendo a vedere di meno, tra l’altro pure mescolato agli “alieni” (fra virgolette perché alla fine non hanno tutta questa importanza), però mi è piaciuto veramente tanto, tanto (basta vedere tutte le categorie che si è aggiudicato). Mi ha colpito per la sua trama, per l’impostazione molto originale e soprattutto per quanto ti faceva pensare con le sue tematiche. Non mi aspettavo affatto che mi impressionasse così tanto. 
5) Personaggio con la migliore evoluzione: Lost Romance
He Ming Li, sorella maggiore del protagonista.  [SPOILER] I primi episodi... l’ho odiata. ODIATA. Giuro, mi ispirava istinti omicidi, speravo soffrisse immensamente. Ma poi... il drama è stato bravo. Mi ha fatto vedere altri lati di lei e ho cominciato a capirla, mentre intanto pensavo che non importa quando potessi capirla, comunque lei stava sbagliando. Poi è stata tradita dalla persona a lei più vicina (beh, no, quella è il suo bodyguard...) e ha passato momenti terribili. Ed è cambiata. Almeno un po’.  Mi è piaciuto che il suo personaggio non sia affatto stato snaturato. Ha cominciato a rivalutare il lead, suo fratello, e a rivedere i suoi sbagli, arrivando pure ad ammettere i suoi limiti e decidere che era il momento di pagare per i propri errori. Tra l’altro ha uno dei dialoghi migliori della serie che da che la odiavo sono quasi arrivata a farmela piacere. E’ bello che il drama non giustifichi i suoi sbagli e non cerchi di risolvere a tarallucci e vino il suo non-rapporto con il lead, ma è sicuramente migliorata tanto e bisogna dargliene merito. 
6) Drama che ti è piaciuto meno: My Holo Love
E lo dico con orgoglio. Questo maledetto drama è stato amatissimo dal pubblico italiano e io ho finito per odiarlo a morte. Non aveva senso. E non perché fosse sci-fi, ma perché era assurdo oltre ogni dire che la lead non si rendesse conto che quando il lead si è finto Holo (un ologramma con le sembianze del creatore, il lead per l’appunto), non si sia resa conto che accanto a sé ci fosse un essere umano corporeo. Un essere umano che respira, che ha sostanza, che emette calore. E la cosa è andata avanti per parecchio tempo. La mia sospensione dell’incredulità non si è infranta, si è POLVERIZZATA. E poi il drama è diventato noioso oltre ogni misura, giusto per peggiorare la cosa.  
7) Un drama che non eri sicura che avresti finito: When The Camellia Blooms
Onestamente, fino alla... 5°-6° puntata ero sul punto di mollarlo ogni dannato momento. Non mi piaceva il protagonista, mi annoiava da morire il drama e la coppia era una delle peggiori assortite che avessi mai visto, con zero chimica.  Però... ho continuato perché una mia amica mi ha detto che dopo lo scoglio dei primi episodi, il resto era meglio. Così è stato. Finalmente gli autori hanno messo da parte la coppia principale (cioè, erano sempre importanti, ma meno di prima) e si sono concentrati sulla parte thriller. Meno male. O non avrei resistito. Non fraintendiamo, nel complesso lo ritengo un drama così così, ma la seconda parte ha dei punti positivi e la parte thriller era interessante. 
8) Protagonista maschile preferito: Someday or One Day
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(precedentemente postata da linglyz)
Li Zi Wei, il protagonista di Someday or One Day, ne ha affrontate tantissime in soli 13 episodi, finendo per scalzare tutti i suoi avversari a mani basse. L’abbiamo visto in tante versioni diverse, varie fasi della sua vita che ogni volta lo avevano fatto maturare e gli avevano tolto un po’ del suo sorriso allegro a causa delle tante disgrazie. Ha affrontato di tutto pur di tornare dalla sua amata, senza arrendersi mai fino alla fine, nonostante sembrasse che tutti i suoi sacrifici e gli sforzi non venissero affatto ripagati. Va premiato per aver atteso in silenzio, anche quando sarebbe bastato prendere un aereo per rivederla. Ma poi si merita questo premio per il carisma del suo personaggio, il suo buon cuore e per il suo sorriso mescolato a sguardo innamorato che avrebbe sciolto un iceberg. Bonus: Qiu Yue di Love Better the Immortality, che merita una citazione per essere il protagonista, ma anche un po’ il villain della storia e non è cosa da tutti i giorni.
9 ) Protagonista femminile preferita: Under The Power
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(precedentemente postata da dramalordess)
Ho escluso quella di Someday Or One Day (e mi è costato) perché seriamente quel drama compare in già troppe categorie e quella di It’s Not To Be Okay, perché ad ogni post in cui si chiede chi è il personaggio femminile migliore compare sempre, sempre lei (anche basta!). Pertanto osanniamo Jin Xian, la protagonista di Under The Power, perché è sveglia, forte di carattere, una vera ventata di aria fresca rispetto a tante lead troppo lagnose e con l’abitudine di farsi salvare di continuo. Jinxian e Lu Yi si salvano a vicenda un sacco di volte nella serie e lui non deve passare il tempo a farle da guardia del corpo visto che lei si sa difendere benissimo da sola. Poi è intelligente e lei e il protagonista sono due investigatori molto capaci.  
10) Miglior Coppia: Soulmate e Someday or One Day
Sì, è un ex aequo. È stata una dura lotta già così perché ero indecisa con quella di Princess Silver (ho un debole per le power couple) o anche di puntare su cose tipo l’amore contrastato in Crash Landing On You, quello romantico e separato da due universi diversi in The King o quello controverso con una chimica stellare in Kleun Cheewit. Erano tutte scelte interessanti, ma come poteva non vincere un drama il cui titolo è Soulmate (Anime Gemelle), oppure uno, Someday or One Day, in cui i protagonisti hanno continuato a venire separati da salti temporali, anni diversi in cui vivevano, dalla morte e da una ragazzina depressa? I due protagonisti di Soulmate sono due anime gemelle che non fanno altro che incrociarsi mancandosi di un pelo e avere un sottile filo che li collega (metaforicamente parlando), fino a che il destino non deciderà che è arrivato il loro momento di conoscersi sul serio (cioè quando gli autori hanno avuto pietà di me e li hanno fatti incontrare). Indimenticabile la scena in cui lei telefona a uno sconosciuto in lacrime e risponde lui, che le fa ascoltare una canzone per consolarla.
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(precedentemente postata da theloveepiphany)
Per quanto riguarda Someday or One Day, anche qui il destino la fa da padrone. E’ difficile trovare due persone più destinate di Li Zi Wei e Huang Yu Xuan, che si sono incontrati e innamorati in varie fasi della loro vita, a volte in cui era più grande lei, a volte lui, a volte avevano la stessa età, ma non contava perché erano destinati e lo saranno sempre. E anche rimescolando completamente le carte non cambierebbe nulla, qualcosa tra loro nascerebbe qualcosa a prescindere. E se lei lo perdesse non riuscirebbe mai a dimenticarselo, e se lui dovesse aspettare anche una vita per poterla rivedere lo farebbe, perché ne varrebbe la pena.  
11) Miglior scena d’azione: Flower Of Evil
Direi che un po’ a tutti l’episodio 15 di Flower of Evil abbia stroncato una coronaria o due. È più un misto tra scena d’azione e psicologica, ma di sicuro ha colpito nel segno per lasciare con il fiato sospeso. Ancora ho i brividi per Joon Gi che dice al cattivo di scappare perché non vuole che la sua vendetta termini troppo presto. W. O. W.  
12) Il peggior outfit?: Autumn’s Concerto
Penso sia indimenticabile Mu Cheng in Autumn’s Concerto. Sicuramente non aiuta che il drama abbia ben 11 anni e sia del 2009, ma Mu Cheng si vestiva proprio da poveraccia! Nemmeno quando si sposa con uno foderato di quattrini migliora un attimino. Ma anche un minimo, giusto per non sembrare una semplice domestica accanto a lui invece che la moglie. Mi ricordo un episodio imbarazzante in cui trascorrono 3 giorni e lei ha sempre gli stessi vestiti! Orribili, tra l’altro. Sembrava la cugina poveraccia di Cenerentola.  
13) Il drama più datato che hai visto in questo 2020: Soulmate (2006). 
Beh, prima di tutto grazie, Diletta, per avermi consigliato roba vecchia-vecchia, così so cosa mettere in questa categoria!  Soulmate è un drama molto particolare, l’unico che abbia visto in cui i protagonisti ci mettono secoli a incontrarsi (tipo... metà drama). Le coppie rappresentate sono moderne e attuali, realistiche, anche di più di drama di adesso, nonostante i quasi 15 anni di differenza.   
14) Hai droppato drama? quali?: King2Hearts, Su Yu e Tribes and Empires
Io non droppo molto, ma ogni tanto sì. Quest’anno in modo particolare, ho detto addio a ben tre drama.  Il primo King2Hearts. Ho visto 5 episodi, ma poi mi sono chiesta PERCHE’ lo stessi vedendo, perché non mi stava prendendo come pensavo avrebbe fatto. Non avevo nessuno stimolo a vedere l’episodio successivo e visto che non era nemmeno tanto breve come drama, ho preferito lasciar perdere.  Su Yu. Con questo sono arrivata quasi a metà, 10 episodi di 24. E’ il tipo di drama che vedo quando mi fa di vedere un cinese storico romantico di quelli leggeri. Nonostante una partenza divertente e incoraggiante, dopo 3-4 episodi si è subito perso ed è partita la noia. L’idea era di iniziare qualcos’altro e smezzarlo per portarlo comunque a termine visto che ero quasi a metà e gli episodi cinesi sono corti, ma alla fine ho cominciato a vedere 4-5 drama, uno dietro l’altro, portandoli a termine, ma senza vedere nemmeno un episodio di Su Yu. Ho ammesso la sconfitta.  Tribes and Empires. Ne ho viste solo 3. L’idea era di seguirlo con la programmazione italiana perché volevo sostenere RAI 4 che ne aveva portato uno e l’aveva pure doppiato interamente, ma complice la programmazione scomoda e il fatto che sia troppo, troppo lungo, il patriottismo si è spento subito.  
15) Miglior Momento comico: The Romance of Tiger and Rose
https://www.youtube.com/watch?v=aQwewLaDdiA
Zhao Lusi è una garanzia di comicità, quindi come non citare questa scena in parte anche improvvisata dall’attrice con QianQian che completamente ubriaca non riconosce il suo stesso marito e vorrebbe rapirlo per maritarlo di nuovo nel modo più adorabile che si possa mai concepire?
Bonus: My Unicorn Girl. La madre di lui che dice ai protagonisti di non baciarsi in pubblico e lei che risponde che lo stava aiutando. La madre che fa: “Ah, così lo stavi aiutando?” Mostrandole la foto di loro in divisa da hockey che si baciano, e il lead: “Sì, è così che mi aiuta.” (Lo stava aiutando sul serio!)
16) Miglior bacio: Lost Romance
Io, in realtà, sapevo GIA’ a chi avrei assegnato questa categoria (It’s okay not to be okay), era una vittoria già decisa, non pensavo che un taiwanese, l’ultimo drama che ho concluso per di più, sarebbe entrato di prepotenza nel quizzone e si sarebbe rubato lo scettro per miglior bacio.  Ed è pure meritatissimo. Ho quasi abbassato il riscaldamento (SIAMO A DICEMBRE! E io vivo al nord! E ODIO il freddo!) dopo aver visto questo bacio, mi sono pure chiesta se non mi fossi sbagliata e non si trattasse affatto di un drama taiwanese, visto che sembrava uscito da una serie tv occidentale.  Ero veramente senza parole.  
17) Miglior Villain: Flower of the Evil
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(precedentemente postata da lysieblu)
Mi è spiaciuto tantissimo escludere lo psicopatico di Psychopath Diary o anche quello di Someday or One Day (che poteva farsi un pelo più furbo alla fine), ma può vincere un solo psicopatico e quello di Flower of the Evil era indimenticabile, così come la sua infernale mania di mangiarsi le unghie. Che mania dannatamente odiosa. Però l’attore era una cosa incredibile, anche per questo il personaggio mi è piaciuto tanto, l’interpretazione era strepitosa. 
18) Peggior Villain: To Get Her
Il realtà il drama mi è piaciuto, ma il villain, quello reale, non quello del videogioco, è un po’... insensato? Blocca o cerca di bloccare i protagonisti nel videogioco e fa di tutto per peggiorare ulteriormente la situazione totalmente senza un motivo sensato. Tra l’altro il protagonista era pure discretamente famoso, quindi si sarebbe pure ritrovato in mezzo istante l’attenzione dei media. Onestamente ci si poteva lavorare di più su questa parte. Apprezzo il cercare di spiegare, una volta tanto, perché ai protagonisti succedano determinate cose fantastiche a parte il classico “perché sì”, ma se devi inventarti villain che agiscono in modo insensato, evita, anche il “perché sì” ha il suo fascino in quel caso. 
19) Peggior Ship: Dr. Cutie
Ne ho avute almeno 3 tra cui scegliere (tra gli esclusi abbiamo When the camellia blooms per la totale mancanza di chimica e Well Intended Love 2 perché, anche se c’è stato un miglioramento rispetto alla prima stagione, Ling è pur sempre Ling). Alla fine ha “vinto” Dr. Cutie perché trovo indimenticabile che lei che si faccia tutto un film che il suo lui le abbia ucciso i genitori e quindi lo pugnali. Non se ne pente. Viene arrestata, poi dato che lui è scemo nonostante abbia rischiato la vita, la fa liberare dalla madre che giustamente voleva la sua testa. Poi il lead la raggiunge su un ponte, ancora ferito, per parlarle. Lei non sente ragioni, ancora non è pentita del suo gesto. Lo molla lì come un cane nonostante sia pallido come un cencio e mentre si allontana le ferite si aggravano e lui sviene. Ops, ferite infette. L'ho detto che lei è un medico? Perché lo è. In teoria. Poi, finalmente, lei si fa avanti per aiutarlo, anche se prima ha la brillante idea di dire "non pensavo di essere andata così in profondità (con il coltello)". Come se il problema fosse quello. (Cioè, anche quello, ma chi ti ha dato la licenza?) Ripeto. Medico. L'episodio dopo si sposano. Ah, non prima che lui si SCUSI per aver imbastito un piano per catturare il cattivo senza dirle nulla. Sto ancora aspettando le scuse di lei. Ah, no. Ops, il drama è finito.
20) Miglior Colonna Sonora: The Romance of Tiger and Rose
Secondo spotify ho ascoltato una delle ost di The Romance of Tiger and Rose più di 50 volte (da luglio) e anche un’altra non scherza, quindi direi che ci può essere un solo vincitore per questa categoria.  Bonus: Last Dance di Wu Bai, perché Someday or One Day ci ha addirittura fatto una trama su questa canzone. Anzi, tutto il drama ruota su questa canzone. Last Dance è praticamente la fata madrina della serie.   
21) Miglior ambientazione: Circle
Il 2037, nel suo essere futuristico ma non troppo è stata un’ambientazione davvero affascinante, sia la parte ambientata nella parte povera dove l’inquinamento la fa da padrone e ci sono gli allarmi quando raggiunge livelli pericolosi, sia a Smart City, dove la gente ha le emozioni tenute sotto controllo da un chip.
22) Miglior scena WTF: Someday or One Day
[SPOILER SPOILER!] Scoprire che lo psicopatico si è praticamente auto-reso psicopatico auto-insegnandosi le cose più orribili che vi possano venire in mente è stato abbastanza scioccante, ma in realtà tutta la serie è piena di momenti WTF?!, tra lo scoprire tutto il “viaggio” di Li Zi Wei, che il registratore non c’entrava un tubo, e altro…  
23) Personaggio più intelligente: Extracurricular
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(precedentemente postata da loveisactivated) 
Oh Ji-soo, giovanissimo protagonista di Extracurricular e piccolo criminale in erba, si inventa un’attività di protezione di prostitute, in cui nessuno dei suoi collaboratori l’ha mai visto in faccia. E stava andando tutto bene. Stava riuscendo a raccogliere il denaro che gli serviva per avere finalmente la vita normale che tanto sognava, poi però Bae Gyu-ri, sua compagna di scuola, scopre tutto e nonostante mi sia partita la ship, lei porta più guai che miglioramenti. Anzi, diciamo che porta solo disgrazie. Però il lead si impegna veramente un casino in quello che fa, pecca solo molto con l’inesperienza dovuta alla sua giovane età, ma l’intelligenza non gli mancava di certo. La fortuna, di quella gliene mancava molta.       
24) Personaggio meno intelligente: Lie After Lie
Indimenticabile il fatto che la cattiva di Lie After Lie avrebbe vinto se semplicemente non avesse fatto NIENTE. Nessuno sospettava di lei, alla lead importava solo della figlia, e invece con la sua ostinazione a odiare la lead e fargliene passare di tutti i colori, un accanimento SENZA MOTIVO peraltro, ha mandato tutto in malora spingendo la protagonista a cercare la verità e facendosi scoprire. IDIOTA. 
25) Miglior personaggio comico: Psychopath Diary
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(precedentemente postata da ryn-s)
Merito anche dell’espressionissimo attore, il protagonista di Psychopath Diary è risultato il personaggio più divertente dell’anno. Ma non pensate che sia solo una storia divertente, il drama si distingue anche per una parte thriller un po’ al limite dell’assurdo, ma decisamente interessante.
26) Miglior Second lead maschile e femminile: Lost Romance e Romance is a bonus book
Per quanto riguarda Lost Romance, mi è piaciuto come il second lead maschile avesse un trama tutta sua, totalmente estranea alla protagonista. Sì, finisce per provare dei sentimenti per lei, ma le cose che ricordo con più piacere sono i loro momenti d’amicizia e soprattutto tutto il mistero dietro il suo personaggio e la tanta agognata conclusione.  
Per quanto riguarda Romance is a bonus book, è uno di quei rarissimissimi casi in cui la second lead è mille volte meglio della supposta protagonista, che ha più chimica con un Lee Jong Suk ancora più affascinante del solito e non è affatto malvagia. Se il drama avesse fatto un giro di 180° e la meravigliosa Song Hae Rin, un personaggio a tutto tondo, con pregi e difetti, avesse conquistato il cuore del protagonista, io sarei stata in prima fila ad applaudire.  
27) Peggior Second lead maschile e femminile: Princess Silver e Autumn’s Concerto
Il second lead di Princess Silver che ha torturato la lead per sbaglio perché pensava fosse un’altra trasformata da lei (storia lunga), mentre il lead in tre nani secondi si è reso conto che era proprio la sua amata, finendo per far fare una figura barbinissima al second. E basterebbe questo. Ma ha continuato a girare intorno alla protagonista che non l’avrebbe ricambiato manco in un milione di anni e nonostante ci fosse una poveraccia che gli veniva dietro da secoli (chissà perché).  La second lead di Autumn’s Concerto ha costruito tutta la sua relazione su una bugia. Quello che mi scoccia di lei è che il drama ha fatto di tutto per farmela piacere... fallendo miseramente. Non ha aiutato il fatto che si sia fatta manovrare pure lei dalla madre del lead.    
28) Miglior momento triste: Princess Silver
SPOILER DI UNA SCENA A META’ DRAMA: Momento triste e romantico al tempo stesso. Indimenticabile la scena Rong Le ha le allucinazioni (di nuovo, a causa di quel cretino del second lead) e Wu You le fa assumere l’antidoto baciandola, nonostante lei l’abbia appena pugnalato al cuore per sbaglio. Quando lei torna in sé e si rende conto di ciò che ha fatto, i capelli le diventano bianchi per il dolore. Un fantastico momento. (Non è il finale, tranquilli, dopo ci sono più di altri venti episodi).
29) Peggior finale: Soulmate
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(originariamente postata da dilebe06)
[SPOILER] Il drama mi è piaciuto moltissimo, ma il finale era un po’... incompleto. Per carità, non è che volessi chissà cosa, ma credo che dopo tutta la fatica che hanno fatto i due a incontrarsi, mi meritassi e si meritassero qualcosa di più del “forse si incontreranno perché sono destinati”. Eh, okay, ma mi sarebbe bastato anche vederli incrociarsi e notarsi. Autori infami e ingrati.  
30) Miglior Bromance: Someday or One Day
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(precedentemente postata da ij997)
In realtà qui avevo intenzione di mettere Circle, ma dato che anche Someday era in lista e Circle volevo inserirlo per la stessa motivazione in un’altra categoria più avanti, alla fine hanno prevalso i due amici di Someday or One Day.  Li Zi Wei e Mo Jun Jie, entrambi personaggi sfigatissimi, uniti da una profonda amicizia che è partita dall’infanzia fino a… fattacci. Sono rimasti uniti nonostante a volte litigassero, nonostante le incomprensioni, nonostante parte dei fattacci di cui sopra, nonostante a entrambi piacesse la stessa ragazza (ma in realtà no). La scena bonus non ha fatto altro che rendere tutto più dolce. 
31) Miglior attore e Migliore attrice: It’s Okay Not To Be Okay e Someday or One Day
Per gli uomini, mi sarebbe piaciuto tantissimo premiare Darren Chen (che quasi non ho riconosciuto seguendo My Unicorn Girl per quanto era migliorato), ma alla fine ha prevalso Oh Jung Se per il suo ruolo di Moon San Tae in It’s Okay Not To Be Okay. Ha interpretato in modo realistico il suo personaggio e il disturbo - l’autismo - di cui soffriva, così come lo sviluppo caratteriale e il rapporto con il fratello e la protagonista. E’ stato l’attore che mi ha colpito maggiormente in tutto il drama.   
Alice Ke non ha solo dovuto interpretare due personaggi diversi per Someday or One Day che erano praticamente agli opposti, ma a volte anche una che si fingeva l’altra e lo faceva in modo eccelso. E’ stata così brava nel ruolo che molto spesso ti scordavi che l’attrice era la stessa e non due diverse, al punto che adoravo la protagonista così come mal sopportavo la Depressa e non contava affatto che avessero la stessa faccia. Bravissima.  
32) Il personaggio che hai amato di più: Beautiful World
Ovviamente ho escluso Li Zi Wei di Someday Or One Day perché ho perso il conto delle volte in cui ho nominato questo drama nel quizzone.  Alla fine ho voluto andare sul non banale e ho scelto Joon Seok. Personaggio davvero interessante. Era pieno di contraddizioni, mi è piaciuto proprio per questo. Se da un lato sembrava che degli altri non gliene fregasse nulla, dall'altro era devastato per Seun Ho e le sue azioni. E' sostanzialmente un bravo ragazzo, ma con dei lati oscuri (qualche tendenza sociopatica per esempio), che anziché essere soffocati, sono stati portati all'eccesso dal comportamento inqualificabile dei propri genitori. Badate bene, Joon Seok non è un santo, è piuttosto menefreghista e ha tendenze violente, ma anche l'ambiente in cui si cresce conta e quello in cui viveva questo ragazzo era terribile sotto ogni aspetto. E' stato interessante scoprire sempre più lati di lui man mano che la serie proseguiva che lo hanno reso un personaggio completo.
33) il personaggio che hai odiato di più: Love Better Than Immortality
Ovviamente, non scelgo mai un antagonista per questa categoria, sarebbe troppo vincere facile, quindi ecco il personaggio più odioso che in teoria non dovrei odiare: Xiao Bai di Love Better than Immortality, aka il second lead del drama. Il bello è che i primi… venti-trenta minuti, lui sembra il protagonista e anche se non capisci perché subito percepisci che gli manca qualcosa (il carisma) e ci resti male. Poi compare finalmente il protagonista, lo guardi e fai: aaaaaah (cit. Il Trono del Muori). All’inizio non lo odi subito, è una cosa che si sviluppa con il tempo. Perché man mano che il personaggio si sviluppa, ti rendi conto quanto sia insopportabile e arrogante, come si creda questo grande eroe che patteggia per il bene e invece è solo uno stupido che farebbe cose anche crudeli e immorali per raggiungere quello che pensa sia giusto. Quella sua supponenza mi ha irritato sempre e sempre di più.  
34) Quale personaggio vorresti essere e quale no?: Romance is a Bonus Book e  Kleun Cheewit (2017)
Sì, ma... il 99% dei personaggi sono minimo orfani e hanno passato le peggiori disgrazie, che domanda è?  Comunque... Dan-I di Romance is a Bonus Book che (togliamo la parte del matrimonio fallito) finisce a lavorare in una libreria (<3) e le viene dietro un Lee Jonk Suk particolarmente affascinante da ANNI. Ovviamente io sarei molto meno stupida di lei.  Mentre non vorrei mai essere Jee di Kleun Cheewit, questa povera ragazza ne passa di tutti i colori. Viene drogata dal patrigno e quasi aggredita, riesce a scappare e investe una poveraccia per sbaglio a causa della droga che le era stata iniettata, viene trattata male dalle colleghe invidiose o gelose, dal lead che la odia perché gli ha investito la fidanzata, viene inseguita, ricattata, sparata, le muore l’unica persona che le voleva bene  a un certo punto le viene pure la febbre e la madre si ricorda di esserlo solo dopo tipo... 12 puntate su 15. Ed è pure una brava persona!     
35) Quale drama meriterebbe un sequel?: Circle
Non credo nei sequel, ma ammetto che mi piacerebbe veder risolte le cose lasciate in sospeso con Circle, vedi tutta la storia della protagonista e quel cliffhanger lasciato in sospeso alla fine. Sicuramente ci sarebbe abbastanza materiale almeno per dieci episodi. E comunque in generale non mi dispiacerebbe rivedere tutti i personaggi. 
36) Una frase o una scena che ti è rimasta impressa ancora oggi: My Unicorn Girl
E’ un po’ barare, ma voglio premiare My Unicorn Girl per essere riuscito a fare una storyline sulle parole “ti amo” e renderla romantica e divertentissima al tempo stesso. Ogni volta mi ammazzavo dal ridere per la protagonista che le ripeteva (con un accento abbastanza terribile) senza rendersi conto del loro vero significato.   Scena bonus SPOILER CRASH LANDING ON YOU: Il canto del cigno del second lead, con lui che decide di non scappare per l’ennesima volta, si arma di fucile e va a salvare la second lead.  
37) Di quale drama faresti un rewatch adesso?: Someday or One Day
Odio i rewatch, io sono più per il rivedermi le scene piaciute più che la serie da capo, ma onestamente vorrei darmi un colpo in testa o usare il chip di Circle, dimenticarmi completamente di Someday or One Day e rivederla come se fosse la prima volta. E poi di nuovo. E di nuovo.  
38) I 3 attori e le 3 attrici più belle: Kleun Cheewit (2017), It’s Okay Not To Be Okay, Lost Romance; Someday or One Day, My Unicorn Girl, Love Better Than Immortality
Donne: Yaya Urassaya Sperbund (Kleun Cheewit), Seo Ye Ji (It’s Okay Not To Be Okay), Kelly Liao (Lost Romance). 
Uomini: Greg Hsu (Someday Or One Day), Darren Chen (My Unicorn Girl), Li Hong Yi (Love Better Than Immortality).   
39) Un drama per riflettere, uno per piangere ed uno per rilassarti: Circle per riflettere, Autumn’s Concerto per piangere, My Unicorn Girl per rilassarsi
Avrei potuto vincere facile e scegliere Someday or One Day, ma no… doveva essere Circle. Quel drama che mi ha fatto riflettere sui chip che sopprimono i ricordi brutti permettendo alla persona di vivere con serenità. Mi ha fatto pensare che poteva essere una bella favola. Nonostante ritenessi già all’inizio che siamo quel che siamo per i nostri ricordi, tutti i nostri ricordi. Circle è una serie che fa pensare dall’inizio alla fine ed è uno dei suoi meriti.
Autumn’s Concerto, sebbene non sia angosciante come sembra presupporre la trama (tra malattie gravi e amnesie) è comunque un drama molto commovente, soprattutto nella prima parte, con Ren Guang Xi che scopre di essere malato poco dopo essersi innamorato della protagonista, che deve affrontare una situazione veramente difficile, tra dolori atroci e un’operazione rischiosa alle porte, con anche la madre che trama alle sue spalle e al fianco una persona che non fa che mentirgli (sì, Mu Cheng, ancora non ti ho perdonata), decisamente un periodo non facile e il drama trasmette alla perfezione tutto questo dolore.  
Ho visto My Unicorn Girl nel classico momento giusto. Avevo bisogno di una serie con livello di stress inferiore allo zero e questa era PERFETTA. Lo vedevo proprio volentieri perché ogni episodio erano quaranta minuti di puro intrattenimento. Tra l’altro, anche Lost Romance è una serie simile ma con una qualità maggiore. 
40) Peggior attore e peggior attrice: Love By Chance 2 e The Bride of Habaek
Plan Rathavit Kijworalak di Love By Chance perché anche se ho notato un leggero, infinitesimale miglioramento rispetto alla prima stagione, paga il fatto di essere il protagonista insieme a Mean questa volta, e quindi il suo essere un po’ meglio non basta. E’ comunque... parecchio imbarazzante seguire la sua recitazione, e in generale i tentativi di fargli avere scene romantiche con Mean con scarsi risultati. 
Ero invece parecchio indecisa con l’attrice femminile perché non me n’è venuta in mente nessuna particolarmente terribile, quindi Shin Se Jyung di The Bride of Habaek paga il fatto che il drama mi ha annoiato da morire (inspiegabile che io l’abbia finito) e che la sua recitazione non fosse proprio nulla di che.   
41) Una ship fittizia che shippi?: Circle
Ho adorato tantissimo i due protagonisti maschili della parte ambientata nel 2037 di Circle. Avevano una chimica immensa, litigavano come una coppia sposata, hanno avuto dei conflitti e tenevano l’uno all’altro. Una shipper come me con una cosa del genere ci poteva solo andare a nozze. E così è stato.
42) Una serie che merita più conoscenza: Someday or One Day
Se non me l’avessero consigliata, io questa serie probabilmente non l’avrei mai vista (anche perché la locandina è meh). E’ uscita lo scorso anno, ma non rammento di averne mai sentito parlare. E no, non va bene, perché se arrivo a dare 10 a una serie, allora quella serie sicuramente merita di essere conosciuta molto, molto di più. Vi rendete conto che avrei potuto non vederla MAI? Che perla mi sarei persa? 
43) Se potessi resuscitare qualcuno…chi sarebbe?: Someday or One Day
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(precedentemente postata da heynicki)
Il Wang originale di Someday or One Day ha avuto 5 minuti di scena (di numero), ma mi hanno colpito talmente tanto che avrei voluto vedere molto di più su di lui, avrei voluto uno spin-off, magari uno in cui si riprendeva (beh, tecnicamente sarebbe in coma irreversibile, ma direi che conta come morte) e viveva la sua vita e magari conosceva un ragazzo fantastico che lo avrebbe meritato. Tutto questo in 5 minuti, figuratevi se gli avessero dedicato un episodio intero, gli avrei fatto una statua.
44) Un oggetto/potere/abilità che vorresti: To Get Her
Il macchinario di To Get Her, magari funzionante, che ti permetteva di entrare nel videogioco e praticamente viverci dentro (al punto che realtà virtuale scansati che non vali niente), e ritornare nel presente se finisci le vite. Tra l’altro mentre nel videogioco passano anche mesi, nel mondo reale sono pochi minuti, quanto sarebbe divertente! 
45) Se potessi uscire con un personaggio di un drama, chi sarebbe?: Romance is a Bonus Book
Solo uno? Cha Eun Ho, interpretato da Lee Jong Suk, era particolarmente affascinante e “charming” in questo drama, con il suo lavorare in una casa editrice e l’essere l’uomo che chiunque con un po’ di sale in zucca vorrebbe (tra Dan-I, perché lei è matta). 
INFINE…UNA CHALLENGE: io so che nella lista avete drama inseriti nella categoria “prima o poi lo vedrò” e che ormai vegetano lì da mesi e mesi.
Bene, è ora di tenere fede agli impegni!
Prometto di recuperare Battle of Changsha (che è bello pesantuccio) e Doctor Stranger, entrambi del 2014, entro la fine del 2021! (Ce la farò???) 
E con questo abbiamo finito! Anche quest’anno il quizzone è stato divertentissimo e se siete arrivati a leggere fino a qui... complimenti! 
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levysoft · 4 years ago
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Riceviamo spesso dei messaggi in cui ci chiedete qual è il modo migliore per ricaricare un iPhone, se utilizzare un caricatore troppo potente può danneggiare la batteria o se, al contrario, è quello troppo lento ad arrecare danni. Oggi vogliamo chiarire la faccenda una volta per tutte.
I fattori più importanti per non compromettere una batteria sono sostanzialmente 2: utilizzare cavetti e caricatori progettati con standard elevati, approvati dagli enti preposti e pertanto sicuri. Tra questi, ovviamente, ci sono i prodotti originali Apple ma anche tantissimi altri prodotti di terze parti. Se proprio non siete esperti, vi basterà affidarvi a marchi conosciuti (come Ankerper dirne uno) o quelli di cui leggete sul blog di iSpazio ed evitare tutti quei brand dal nome stranissimo o impronunciabile ma soprattutto quelli che vengono venduti ad un prezzo particolarmente basso.
USB-C oppure USB-A?
Gli iPhone 12 vengono venduti con un cavetto Lightning to USB-C e pertanto il modo migliore per ricaricarli è proprio con questo cavetto, al quale dovrete abbinare un caricatore che, naturalmente, supporta l’USB-C in ingresso.
Qualora l’iPhone 12 non sia il vostro primo iPhone, nessuno vi vieta di utilizzare un cavetto Lightning to USB-A già in possesso. Questo non comprometterà in alcun modo la ricarica o la salute della batteria a lungo tempo. Utilizzate indistintamente l’uno o l’altro.
Caricatore da 20W, 36W, 12W o 5W?
Appurato che potete utilizzare qualsiasi tipo di cavetto Lightning purchè genuino e sicuro (realizzato da Apple o da aziende certificate), passiamo al caricatore. Per quanto riguarda gli iPhone 12, questi smartphone supportano una ricarica più veloce, pertanto Apple consiglia di utilizzare il caricatore USB-C da 20W che va acquistato separatamente, questo però non vi vieta di utilizzarne altri.
Gli iPhone infatti, riescono a controllare il flusso di energia che ricevono e per quanto riguarda gli iPhone 12, la velocità di ricarica massima che possono “accettare” è di circa 22W. Ne consegue che utilizzare un caricatore da 30W o da 50W non comporterà alcuna differenza: i tempi di ricarica resterebbero completamente invariati perchè l’iPhone continuerebbe ad accettare la sua quota di energia senza mai andare oltre.
Il caricatore da 20W riesce a ricaricare la batteria fino al 50% circa 30 minuti ed anche se sono quelli consigliati per iPhone 12, nulla vi vieta di utilizzare un caricatore da 5W, come quelli in dotazione con gli iPhone precedenti. Naturalmente, con un caricatore del genere, i tempi di ricarica si allungano ma in nessun modo arrecherete danni (nè benefici) alla batteria. Con un caricatore del genere, saranno necessarie dalle 3 alle 4 ore per una ricarica completa.
Scegliere tra un caricatore da 5W ed uno da 20W non deve farvi preoccupare della salute della batteria: nessuno dei due andrà a danneggiarla e nessuno dei due comporterà un vantaggio rispetto all’altro nell’utilizzo. C’è una piccola precisazione da fare a riguardo e la trovate alla fine dell’articolo.
Un 5W comunque, va più che bene come caricatore “da comodino” e potreste tenerlo fisso in camera da letto per ricaricare lo smartphone durante la notte. Se ne avete anche altri più potenti, allora quelli magari potreste utilizzarli durante il giorno, quando avete bisogno di ricaricare il telefono più in fretta.
Ricarica Wireless
Gli iPhone che supportano la ricarica wireless possono essere caricati con qualsiasi basetta che supporti lo standard Qi. Analogamente ai caricatori da muro, anche in questo caso non importa quale sia la potenza massima della basetta, l’iPhone si ricaricherà sempre alla velocità massima di 7,5W.
Si tratta di una velocità piuttosto bassa ma che permette di tenere l’iPhone in una situazione di sicurezza, evitando surriscaldamenti e danni alla batteria. Apple lavora proprio sulle ottimizzazioni che rendono la vita più semplice agli utenti. Per questo motivo, con un iPhone, non dovrete preoccuparvi di nulla: potrete appoggiarlo sulla basetta e sarà lui stesso ad evitare problemi, accettando una quantità di energia limitata rispetto a quanto potrebbe esserne fornita dal dispositivo di ricarica.
Gli iPhone 12, e soltanto loro, grazie ai magneti ed alla tecnologia MagSafe, possono arrivare ad un una velocità massima di 15W quando vengono ricaricati con caricatori MagSafe originali Apple. Con i caricatori MagSafe di altre aziende non raggiungeranno i 15W ma si fermeranno prima.
Anche in questo caso, ricaricare un iPhone a 7,5W non renderà la batteria più longeva rispetto a chi lo ricarica a 15W o a 20W. L’unica cosa a cambiare saranno i tempi di ricarica.
Cosa danneggia la salute della batteria?
Il fattore determinate riguarda la quantità di energia contenuta nella batteria. Questa si deteriora quando resta per troppo tempo carica al 100% e che viene mantenuta in questo stato anche dopo aver raggiunto la carica massima: vale a dire che è sbagliato tenere il telefono in carica per troppo tempo oltre il necessario. Durante quel periodo infatti, non farà altro che fermarsi, scaricarsi e scendere al 99% per poi immediatamente tornare al 100%, fermarsi, e così via… in un loop continuo che la mette sotto sforzo.
E’ per questo motivo che spesso sentite dire “con un caricatore da 5W la salute della batteria resta alta più a lungo”. In realtà questa frase è vera ma è anche non vera. E’ sbagliato attribuire il merito ai 5W perchè non sono questi caricatori a compiere il miracolo. Come abbiamo visto prima, 5W o 20W non fanno assolutamente differenza. L’unica cosa che cambia è utilizzando un caricatore 5W il telefono impiega più tempo per arrivare al 100% e di conseguenza se immaginiamo di dormire 7 ore a notte, la batteria resterà “completamente piena” soltanto per 3 ore dopodichè ci alzeremo e lo staccheremo dalla corrente. Con un caricatore da 20W si arriva al 100% in un’oretta e quindi la batteria resta sotto carica anche quando è già completamente carica per circa 6 ore, il doppio del tempo. E’ questa la parte “sbagliata”.
Per prevenire tutto questo, Apple ha integrato una funzione all’interno di iOS che cerca di capire le abitudini degli utenti e di ricaricare velocemente la prima parte della batteria per poi fermarsi del tutto e lasciar ricaricare l’ultimo 20% soltanto poco prima dell’orario in cui suona la sveglia o siamo soliti alzarci. Tale strumento è davvero molto utile ma non funziona sempre benissimo in quanto si basa sull’intelligenza artificiale che non può stabilire con esattezza ogni situazione della nostra vita.. diciamo che è molto più adatta a chi porta avanti sempre uno stesso ritmo e le stesse abitudini. In tutti gli altri casi sarete voi che dovrete stare attenti a non tenere il telefono troppo tempo in carica dopo aver raggiunto la soglia massima.
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callmeiceice · 5 years ago
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“Festa” del mio compleanno. Solita uscita per poi andare in un bar sul lago, appena arriviamo dico: prendete quello che volete, offro io. La serata procede bene, amici, qualche alcolico da cui sono stato lontano perché avrei dovuto guidare, e tante risate. A fine serata arriviamo a Rogoredo, eravamo in 4 macchine, quindi una quindicina di persone. Siamo andati in un parchetto e abbiamo parlato un po’ come sempre. Si sono fatte le 2, allora ci siamo salutati perché il giorno dopo avevamo degli impegni, tra lavoro e Università. Verso le 2,15 sono passato a piedi lungo una strada per andare a prendere la macchina, e in quella strada ci sono delle case. In lontananza vedo una ragazza, minigonna e top. La riconosco, era alla festa di questa sera, e nel passare davanti a lei (la macchina era a 5 minuti di camminata) mi accorgo che stava piangendo. Allora mi avvicino e le chiedo quale fosse il problema, e lei: ho dimenticato le chiavi a casa, mio papà è andato al lavoro e torna giovedì, la mamma invece è dal nonno, è partita nel pomeriggio. Io la guardo e le dico: Michela, quindi in poche parole non puoi entrare in casa... bhe, io domani mattina dovrei andare al lavoro ma ovviamente non posso lasciarti fuori tutta notte. E lei mi dice subito: nono tranquillo, posso stare qui, verso le 8 la mamma dovrebbe tornare, poi non fa nemmeno tanto freddo. Io: non puoi stare qui da sola 6 ore senza dormire, vestita così e soprattutto... stai tremando dal freddo. E lei: si lo so, non so cosa fare... allora io: facciamo una cosa... vieni in macchina con me, dormi in macchina (non ti porto a casa mia perché sennò tuo papà è tua mamma potrebbero giustamente pensare male) e così stai più al caldo e ci sono io. A lei sono diventati gli occhi lucidi, non ha detto nulla, mi ha abbracciato e detto a bassa voce: grazie
Sono le 2,20 e siamo in macchina, accendo l aria condizionata e inizio ad avvicinarmi a casa sua e cercare un altro parcheggio, così sua mamma la mattina dopo l avrebbe vista subito. In quel brevissimo tragitto mi guarda e mi dice ancora grazie. Avevo appena acceso l aria condizionata e le chiedo: va un pochino meglio? E lei: sisi, ma ho le gambe fredde. Senza dirmi nulla mi prende la mano e me la appoggia sulla sua gamba, e mi dice: ci scommettevo che non fosse fredda, puoi lasciarla qui un po’? E io: certo. E lei mi mette una mano sopra la mia, aveva le unghie lunghe, color bianco. Appena trovo un parcheggio vicino a casa sua, mi guarda e mi dice: ho sonno.... e io: dai, andiamo dietro che così ti appoggi a me e cerchi di dormire un po’, io intanto magari resto un pochino sveglio, sai, è notte e siamo fuori. Lei mi guarda ancora e mi sorride. Andiamo dietro, le do la mia felpa (l ho portata in caso facesse freddo) e lei l ha indossata, si è appoggiata a me e ha dormito una mezz’oretta. Verso le 3 si sveglia e la sua pancia brontola, allora le dico: qualcuno ha fame vero? E lei: si... ma non abbiamo da mangiare... allora io le dico: Michela, conosco un posto che è aperto a quest ora, ci vogliono 10 minuti però, e sorridendo mi esce un “riesci a farcela?” E lei: (sorridendo) vedremo, al massimo mangio te. Lei rimane dietro a dormire e io vado in quel posto a 10 minuti di distanza. Appena arriviamo noto che si è addormentata, allora per 5 minuti aspetto che si sveglia e penso: cavolo, è ancora più bella mentre dorme, capelli biondi, occhi verdi, un bel fisico e un carattere stupendo. Poi la sveglio io e le dico: pronta per mangiare? Lei scende dalla macchina, mi guarda e urla: mi hai portata al mc! GRAZIE!! Lo adoro! Io mi avvicino a lei e lei mi abbraccia, saltandomi addosso, si era emozionata per il gesto. Entriamo al mc e le dico: prendi tutto quello che vuoi, pago io. Dopo 10 minuti stavamo mangiando e abbiamo parlato un po’. Si sono fatte le 4 ormai, siamo saliti in macchina e lei ha messo a tutto volume l’album di Gemitaiz, QVC 2, ha iniziato a cantare, era davvero felice. Alle 4,10 siamo arrivati davanti a casa sua, e “scalando” un po’ i vari gradini, siamo arrivati su un tetto di una casa, ci siamo seduti e abbiamo visto la luna con qualche stella qua e là. Mi chiede: ti piace la luna vero? Ho visto che hai un tatuaggio delle fasi lunari. E io: si, sin da piccolo, poi ho anche un carattere abbastanza lunatico a volte. E lei: sorride e mi dice: si, una volta ho chiesto a un tuo amico come sei e mi ha detto esattamente così. Comunque è bellissimo quel tatuaggio, vorrei farne uno anche io, (e mi abbraccia il braccio destro) vorrei fare una scritta sul fianco, ma non so quale scritta... io la guardo e le dico: che ne pensi di “ le azioni hanno sempre delle conseguenze, belle o brutte che siano” E lei: ma che idea! Così mi ricorderò per sempre questa serata, sai, mi stai facendo sentire bene, come non lo ero da tanto tempo. A quelle parole non ho resistito e le ho dato un bacio sulla guancia. Poco dopo lei mi prende le cuffie e il telefono e si mette a fissare il cielo, abbracciata a me, fino ad addormentarsi. Io ho dormito forse 30 minuti, dovevo tenerla d occhio ma ero felice, tanto felice. Verso le 5 e mezza inizia a sorgere l alba, allora io delicatamente sveglio Michela e le dico: guarda davanti a te. Lei: è meravigliosa, ma lo è ancora di più perché la sto vedendo con te. Dopo qualche minuto le chiedo: hai fame? E lei: sii, un po’. Allora siamo tornati in macchina e siamo andati ancora al mc, abbiamo fatto colazione, e abbiamo parlato ancora. Alle 8 siamo arrivati a casa sua e abbiamo visto sua mamma entrare in casa. Michela durante la notte le aveva mandato il messaggio dicendo che non aveva le chiavi e che c’ero io con lei.
Prima di farla andare le dico: Michela, grazie per aver dimenticato le chiavi, e lei: quando usciamo e so che ci sei anche tu, le dimenticherò più spesso. Grazie per la serata e per la nottata, sei un ragazzo meraviglioso. Lei scende dalla macchina e mi dice: aspetta qui, torno subito. Io aspetto e dopo 10 minuti vedo lei e sua mamma uscire e venire verso di me. Sua mamma mi dice: grazie! Michela mi ha raccontato tutto quello che hai fatto per lei, non so come ringraziarti... e io: si figuri, l ho fatto con piacere. La mamma: ah, grazie per la felpa che le hai regalato, la adora già, penso che la metterà ogni volta prima di giocare a pallavolo. Io: di niente, aveva freddo e gliel ho data. Prima di accendere la macchina sorrido e penso: mi sa che quella felpa non sarà più mia. Alla fine lei è rientrata, io sono tornato a casa, ho fatto la doccia e ho detto tutto alla mamma che ha aggiunto: ci sono voluti 21 anni, ma alla fine sei davvero cresciuto, sono fiera di te. Dopo un ora sono andato al lavoro. È stata una serata strana, ma meravigliosa e indimenticabile.
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marekopold · 4 years ago
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Smart working per un partita Iva: vantaggi e svantaggi
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Voglio raccontarti la mia esperienza di smart working o “lavoro agile” come lo chiamano in Italia, e di come lo vivo da freelance/lavoratore autonomo, cioè da quando ho aperto la partita iva.
Intanto voglio spiegarti prima il significato di smart working. L’Osservatorio del Politecnico di Milano lo definisce “una nuova filosofia manageriale fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati.” Questa però è una definizione adatta più allo smart working aziendale.
Ti confesso che il termine smart working non l’ho mai utilizzato fino all’arrivo della pandemia (Covid-19) e quindi alla conseguente riorganizzazione del lavoro per via telematica. Questo perché per me era assolutamente normale avere la libertà di poter lavorare come e quando volevo.
Mi occupo di social media e strategie digitali, quindi offro servizi di gestione dei profili social e della loro crescita. In più realizzo contenuti e campagne con lo scopo di generare contatti. Ti dico tutto questo, solo per farti capire a quale tipologia di smart worker appartengo.
Ho sempre lavorato la sera tardi, questo perché le mie prestazioni, anche a livello di attenzione, credo siano molto più elevate. La sveglia è tra le 9:00 e le 10:00 del mattino, non c’è un’ora preciso a meno che non io non abbia preso qualche appuntamento sul presto. Sinceramente mi mette ansia dovermi svegliare ogni giorno alla stessa ora.
Dopo aver fatto colazione, faccio un po’ di stretching e una doccia calda, dopodiché inizio a produrre. Gestisco il tempo in modo tale da avere qualche piccola pausa, di cui un’ora per allenarmi.
Ogni giorno è diverso. A volte sono seduto davanti al computer a creare campagne facebook, realizzare grafiche oppure a montare dei video. Altre volte invece, dedico giornate intere ad incontrare clienti, organizzare nuove strategie o magari per realizzare insieme nuovi contenuti.
VANTAGGI DELLO SMART WORKING
Adesso voglio dirti quali sono secondo me, i 5 vantaggi che ho individuato lavorando in smart working:
1. ZERO vincoli
Fare smart working non significa passare da una scrivania fissa (casa) ad un’altra postazione fissa (ufficio). Molti imprenditori italiani tentano di incastrare i LIBERI professionisti togliendogli la libertà di scegliere dove e come lavorare che è appunto, il vantaggio principale che ottieni lavorando in smart working. Il libero professionista con partita iva è di fatto un imprenditore, che deve avere l’opportunità di procacciarsi più clienti possibili (fino a quando riesce a gestirli).
È impensabile che un partita iva debba sottostare a regole di un’azienda, andando in ufficio tutti i giorni per 1200€ LORDI al mese. Quindi se sei un partita iva non farti incastrare, a meno che l’accordo non sia veramente vantaggioso.
2.  Non sei controllato
Il secondo vantaggio è sicuramente quello di non essere controllato come e dove lavori. Cosa che invece mi è capitata quando ho accettato certe condizioni, in cui avevo il mio cliente col fiato sul collo. È ovvio, sta allo smart worker far sì che il flusso di lavoro proceda bene, altrimenti perdi un cliente prezioso.
3. Lavorare per obiettivi
Lo smart worker lavora per obiettivi con date di scadenza. È vero a volte se gestito male, questo metodo di lavoro può diventare controproducente se organizzato male. Ti capiterà di lavorare anche più di 12 ore ma la comodità di poterlo fare da casa, rende il tutto meno pesante.
4. Spese inferiori
Nonostante il professionista debba fare bene i conti per riuscire a pagare regolarmente le tasse e senza difficoltà, uno dei vantaggi dello smart worker è un consumo molto basso. Lavorare da casa ti porta inevitabilmente ad effettuare pochissimi spostamenti, quindi un minor consumo di carburante o abbonamenti dei mezzi di trasporto, oltre a questo si ha un consumo basso, anche per quanto riguarda i pasti, quindi niente caffè o piatti di pasta a 5,00€ (minimo) alla tavola calda.
5. Contatto con diverse realtà
Lavorare come e dove vuoi, ti consente di stare a contatto professionisti e aziende, e di avere quindi l’occasione di acquisire competenze extra-curriculari direttamente sul campo, e una visione totale del funzionamento strategico dell’impresa. Utile soprattutto per gli SMM (social media manager), che necessitano di conoscere al meglio ed entrare in sintonia con il proprio cliente, al fine di realizzare una comunicazione creativa ma allo stesso tempo vera.
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SVANTAGGI DELLO SMART WORKING
Più che svantaggi li vedo più come ostacoli da superare, e sono:
1. Attrezzatura e connessione stabile
È chiaro che lavorare in smart working comporta necessariamente il dover possedere un’attrezzatura che ti consenta di lavorare tranquillamente, quindi una linea internet veloce ed un computer performante. Lo vedo come un ostacolo perché si tratta di una spesa iniziale che si aggira intorno ai 1.000€, fino ad arrivare a 2.000€ nel caso di utilizzo di sistemi Apple. Senza calcolare il costo di tante altre attrezzature come uno smartphone di ultima generazione.
2. Ore di lavoro
Come ho già detto nel punto 3 dei vantaggi dello smart working, se il flusso di lavoro viene gestito male, il rischio è quello di dover lavorare anche 12 o più ore al giorno.
3. Il frigorifero
Se da una parte lo smart working ti fa risparmiare, evitando caffè e pasti al bar, dall’altra parte hai un frigorifero sempre a portata di mano.
4. Solitudine/alienazione
Nel caso in cui scegliessi di non incontrare personalmente il tuo cliente, cosa ovviamente sbagliata visto che un rapporto di lavoro molto spesso si crea in base all’empatia e simpatia tra i due, il rischio di non farlo è quello di rimanere seduti davanti al computer per troppo tempo, senza avere interazioni umane.
5. Sedentarietà
Troppo tempo a casa, si passa direttamente dal letto alla scrivania, poi a tavola a pranzo (anche se io mangio solo davanti al mio computer), poi nuovamente la scrivania. In questo modo non stacchi mai e il tuo fisico ne risente.
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CONSIGLI
Non so decidere, tra vantaggi e svantaggi ancora non mi sono convinto ad aprire la partita iva e lavorare in smart working.
Lavorare da casa è ormai una realtà, molte aziende si stanno digitalizzando e magari tra una decina di anni, non sarà più necessario andare in ufficio se non per un meeting o riunioni organizzative.
Credo che alla fine il vantaggio è soggettivo, dipende tutto anche dal lavoro che svolgi. Nel mio caso, sono riuscito a trovare un equilibrio, che mi consente di lavorare il giusto e di non rinunciare alla vita sociale. Quindi quello che ti consiglio è di trovare l’equilibrio per non accusare lo stress e di vivere serenamente.
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alchimilla · 5 years ago
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• Covid-19 • “Effetto Covid” ~ La variante D614G
La vita ai tempi della pandemia - Mondo, Zona Rossa / giorno 120
Avete presente la famosissima canzone “Azzurro” di Adriano Celentano? C’è il ritornello che fa:
“Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro e lungo per me."
Ecco, non so a voi, ma a me, questa canzone, seppur bellissima, ha sempre dato un grande senso di desolazione, di desertificazione, come quando ci si ritrova lungo i binari morti di una stazione ferroviaria, deserta e assolata, il giorno di ferragosto.
L’estate, per me, a tratti, ha sempre un po’ avuto questo senso del nulla, dove il confine tra vita e morte diventa mutevole, e solitario, come le ombre generate dal sole.
L’altro giorno passeggiavo sul lungolago, acqua e cielo blu, vento e luce, e sembrava quasi tutto normale, se non fosse stato per le mascherine sulla faccia della gente.
Mascherine azzurre, quelle chirurgiche.
E così, mi è venuta in mente la canzone “Azzurro”, che nell’era del Covid ho ribattezzato, nella mia testa, “Azzurro mascherina”.
E ho rivisto quel senso di desolazione, legato a questa canzone, di cui parlavo sopra, nelle persone che ho incontrato per strada.
Vedo la gente (no, non “vedo la gente morta”, come il bambino de “Il Sesto Senso”, anzi, sì, vedo anche quella, ma ne parlerò un’altra volta), dicevo, vedo la gente con addosso uno sconforto, una tristezza e una disperata rassegnazione (anche se sotto la mascherina si cerca di sorridere, si mangia un gelato, o una pizza), che a tratti mi commuove quasi, nonostante la mia misantropia per il genere umano, perché, in fondo, la comprendo bene. A volte, sono quasi “umana” anch’io.
“Effetto Covid” #1
Qual è l’effetto Covid?
A parte le migliaia di morti, i milioni di contagi e il mondo disgregato, un altro effetto di Covid, ben visibile da un po’, è la guerra tra virologi, infettivologi e scienziati, sul fatto che il virus si sia indebolito o meno.
“C’è chi dice no” (come la canzone di Vasco), e c’è chi dice sì, e ci si sfida a suon di pubblicazioni scientifiche, lettere aperte, litigi da pollaio sui social network.
Ma che fine ha fatto la scienza, in tutto questo battibeccare tra scienziati?
La scienza, che basa le sue fondamenta sui dati oggettivi, com’è che è diventata opinione soggettiva da salotto?
Com’è che, dati oggettivi, e inequivocabili, ricavati da analisi e campioni di laboratorio, sono diventati ipotesi, opinioni, teorie, fantasie?
In quale fase, di questa pandemia, la scienza è diventata pseudoscienza?
“Effetto Covid” #2
L’America, sempre al primo posto per numero di contagi e morti (seguita da Brasile, Russia e India), e in cui l’epidemia è ormai fuori controllo, un paio di giorni fa, ha registrato il nuovo tristissimo record di 53.000 nuovi casi di Covid in 24 ore.
E allora, è corsa ai ripari acquistando tutte le scorte mondiali, sì, avete capito bene, si è comprata tutte le scorte mondiali del farmaco antiebola sperimentale “Remdesivir”, per i prossimi 3 mesi.
L’amministrazione Trump ha acquistato più di 500.000 dosi di Remdesivir, lasciando un bel nulla al resto del mondo.
Il Remdesivir, è un farmaco sperimentale che costa 1.000€ a fiala, e che non fa miracoli contro Covid, dà qualche buon risultato come tanti altri farmaci in uso, sempre se si riescono a sopportare i pesantissimi effetti collaterali, tra cui la possibile distruzione del fegato.
Quindi, se non vi ammazza Covid, ci pensa il Remdesivir, e se non vi ammazza neppure lui, allora siete sulla buona strada per l’immortalità. Forse.
“Effetto Covid” #3
Due giorni fa, tutto il governo francese si è dimesso.
Tutto quanto insieme, di punto in bianco. Boom.
Casca il mondo, casca la terra, tutti giù per terra.
“Effetto Covid” #4
Adesso, i nuovi positivi a Covid-19, che accendono irresponsabilmente focolai qua e là, in Italia e in Europa, non si fanno più ricoverare o docilmente segregare in casa per la quarantena, come avveniva prima, durante il lockdown.
No, adesso, forti di sintomi più lievi o di nessun sintomo, se ne fregano della sicurezza propria e altrui, e vanno in giro ad infettare, consapevolmente, Tizio e Caio e pure Sempronio.
Peccato che poi, anche se non hanno sintomi apparenti, in un battito di ciglia, questi nuovi untori menefreghisti e stupidi, si ritrovano intubati in terapia intensiva, oppure direttamente sottoterra, senza nemmeno passare per l’intensiva.
Si sono già verificati diversi casi (per altro già segnalati ad aprile dai medici americani, e di cui ho già parlato).
La nuova versione “light” ed Europea di Covid (il resto del mondo sta invece ancora alla versione “strong” di Covid, quella che ti uccide e basta), che sembra non dare più sintomi, attualmente, nella maggior parte dei casi, in realtà uccide ancora, per trombosi o embolie improvvise. Uccide molto, molto, molto meno di prima. Ma purtroppo, uccide ancora.
“La variante D614G”
D614G è la variante di Covid (tra tutte le sue 8.000 mutazioni catalogate e studiate) che è diventata dominante nel mondo, in questo momento.
Con questa variante (avvenuta nella proteina Spike, l’artiglio con cui il virus si aggancia e penetra nelle cellule umane), il virus, ha perfezionato la sua capacità di infettare le cellule, all’interno delle quali si replica meglio e più velocemente, che tradotto significa che, la variante D614G di Covid, rende il virus ancora più contagioso, e capace di infettare le cellule umane dalle 3 alle 6 volte in più.
Ed è questa variante che ora domina in tutto il mondo.
Ancora non si sa se questa variazione lo renda anche più aggressivo e letale, oppure no.
La variante D614G, era già stata descritta ad aprile 2020 dai ricercatori della Duke University e del Laboratorio Nazionale di Los Alamos negli Usa, guidati da Bette Korber, ed era stata pubblicata in uno studio sul sito “bioRxiv”, ma senza revisione scientifica.
In seguito, gli stessi ricercatori, hanno poi condotto ulteriori esperimenti, analizzando i dati di 999 pazienti britannici ricoverati per Covid-19, e hanno così potuto osservare una maggiore quantità di particelle virali in chi aveva questa mutazione.
Gli esperimenti fatti in laboratorio mostrano che questa variazione sembra rendere Covid-19 più infettivo. Questo studio è stato pubblicato sulla rivista “Cell”.
Il dato sicuro, è che questa variante è ormai «diventata dominante nel mondo, perchè ha dato un vantaggio selettivo al virus. C'è in Italia, in Europa, negli Stati Uniti, e non c'era a Wuhan», rileva Giorgio Palù, virologo dell'università di Padova. «In laboratorio si è visto che permette al virus di infettare meglio le cellule umane, e in vivo sembra avere una carica virale maggiore. Se la carica virale è più alta, la trasmissione è più facile. Questa variante rende quindi il virus più contagioso», prosegue Palù.
<<Se lo renda anche più virulento, cioè capace di provocare forme più gravi di Covid-19, è peró ancora da dimostrare. Per questo servono ulteriori studi di conferma. Ci sono, del resto, anche persone asintomatiche con questa stessa mutazione>>.
La verità, è che stava andando tutto bene, fino a quando non siamo entrati nella Fase 3, e la stragrande maggioranza della gente ha dimenticato le migliaia di morti per Covid, le terapie intensive, le bare, i forni crematori, il lockdown, e ha cominciato a fare come cazzo le pare, come se il virus non fosse mai esistito.
E così, orde di deficienti, giovani (tanti, tanti tanti), adulti (molti, molti, molti), vecchi (abbastanza) sono tornati ad ammucchiarsi uno sopra l’altro nei locali, per le strade, e soprattutto, nelle case private, con feste e festini vari.
Gente con sintomi da Covid, e che ha Covid, che se ne va in giro a matrimoni, funerali, feste varie, con 38 di febbre ed evidente affaticamento respiratorio, senza mascherina ad infettare altrettanta gente, un po’ cretina pure lei, che non usa la mascherina e non è nemmeno abbastanza sveglia da riconoscere uno che ha i sintomi del virus. E non serve essere un dottore per capirlo, dato che i sintomi, se ci sono, sono parecchio evidenti anche ai più beoti.
Questa è la storia recente dell’imprenditore 65enne di Vicenza (cronaca recente di questi giorni), andato in Serbia per lavoro, contagiato da un 70enne serbo positivo al Covid, che ora è già morto, e poi rientrato in Italia, che ha sviluppato a sua volta i sintomi 4-5 giorni dopo essere stato infettato, e nonostante questo, ha infettato varie persone, continuando ad andare a destra e a manca, e accendendo diversi focolai in Veneto, e rifiutando poi di farsi ricoverare in ospedale, dopo il tampone positivo a Covid.
Ora questo tizio si trova a sua volta in condizioni critiche in rianimazione.
La gente è stupida. L’essere umano è così stupido nel suo sopravvalutarsi, sovrastimarsi.
Gli imbecilli si credono sempre immortali.
Così non va bene. E non andrà tutto bene. Così.
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primusliber-traduzioni · 4 years ago
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Best Ex - Good at Feeling Bad
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Rimugino su ogni conversazione a distanza
Com’è possibile che sono diventata una persona che odi?
Mi ero innamorata di tutti i tuoi difetti
(da: Gap Tooth (On My Mind))
1. Gap Tooth (On My Mind)
Spazio tra i denti (nella mia mente)
   Dio mio, è l’ultimo dell’anno
E conto sulle dita per cercare di capire che ore sono lì da te
Rimugino su ogni conversazione a distanza
Com’è possibile che sono diventata una persona che odi?
Mi ero innamorata di tutti i tuoi difetti
   Le faglie sono sempre in movimento
E io ho costruito la mia vita intorno a te
Tu potresti anche terremotarmi il cuore in due
E io continuerò sempre a tornare da te
   Magari esco e bacio un paio di ragazzi
Magari mi provo la vita di qualcun altro
Tesoro, sei tu quello che ho sempre in mente
E sono terrorizzata
Ah, sono terrorizzata
Sono terrorizzata
Ah, sono terrorizzata
   La tua mente è una prigione bellissima
Sei intrappolato nella tua esistenza
E mi sa che non ne uscirai mai
Ce l’ho messa tutta per farti eludere le guardie
Sono rimasta impigliata nel filo spinato che hai intorno al cuore
   E le faglie sono sempre in movimento
Ma io ho costruito la mia vita intorno a te
Tu potresti anche terremotarmi il cuore in due
E io continuerò sempre a tornare da te
   Magari esco e bacio un paio di ragazzi
Magari mi provo la vita di qualcun altro
Tesoro, sei tu quello che ho sempre in mente
E sono terrorizzata
Ah, sono terrorizzata
Sono terrorizzata
Ah, sono terrorizzata
   Puoi anche dire di non avermi mai amato
Io ho ancora le tue calze in fondo al cassetto
Non ci credo proprio che ti vada bene far finta che io non ci sia mai stata
Ora l’unica cosa che vedo è il buco che hai tra i denti
Il modo in cui mi baciavi al mattino
Va in onda a ripetizione
E le faglie sono sempre in movimento
   Magari esco e bacio un paio di ragazzi
Magari mi provo la vita di qualcun altro
Tesoro, sei tu quello che ho sempre in mente
E sono terrorizzata
Ah, sono terrorizzata
Sono terrorizzata
Ah, sono terrorizzata
Sono terrorizzata
Ah, sono terrorizzata
       2. Lemons
Limoni
   Ero ubriaca
Avevo bevuto
Adesso sono nei bagni a Penn Station
A domandarmi “ma come ci sono finita qua?”
E la piastrella per terra mi fa pensare alla mia stanza nel primo anno di college
E a tutti gli amici che avevo con cui non ci parliamo più
   Dicono che la vita sa come amareggiarti
   Ma io posso essere la migliore amica di me stessa
Posso essere la migliore amica di me stessa
Posso essere la migliore amica di me stessa
Cosa cavolo avevo in mente?
Posso essere la migliore amica di me stessa
Posso essere la migliore amica di me stessa
   Ero ubriaca
Avevo bevuto
Giuro che non è che comincio così ogni conversazione
Ne ho viste parecchie di cose che devo, che devo capire
Perché tutti parlano finché hai qualcosa che vogliono da te
E io sono un po’ carente in quelle parti fatte per farti tenere a freno la lingua
   Dicono che la vita sa come amareggiarti
   Ma io posso essere la migliore amica di me stessa
Posso essere la migliore amica di me stessa
Posso essere la migliore amica di me stessa
Cosa cavolo avevo in mente?
Posso essere la migliore amica di me stessa
Posso essere la migliore amica di me stessa
   Magari la strada elevata è un po’ troppo elevata
Una montagna che non voglio proprio scalare
Se la vita ti porge un limone, non ti va di dargli un morso
Solo per questa volta, solo per questa volta?
   Posso essere la migliore amica di me stessa
Posso essere la migliore amica di me stessa
   Posso essere la migliore amica di me stessa
Posso essere la migliore amica di me stessa
Posso essere la migliore amica di me stessa
Cosa cavolo avevo in mente?
Posso essere la migliore amica di me stessa
Posso essere la migliore amica di me stessa
   Posso essere la migliore amica di me stessa
Posso essere la migliore amica di me stessa
Posso essere la migliore amica di me stessa
Cosa cavolo avevo in mente?
Come se tu volessi mai tornare
Posso essere la migliore amica di me stessa
       3. Bad Love
Amore sbagliato
   È un amore sbagliato, sbagliato
Siamo un amore sbagliato, sbagliato
   Cocktail vari in un hotel di Manhattan
Non so perché, non so perché mi piego a queste cose
Tu mi guardi agitato
Io ce la metto tutta per non dimenticarmi di respirare
   Sto al tuo gioco
So come funziona
Fatto su misura
Affondo insieme alla nave
Continuo a cacciarmi in queste situazioni
Ho il cuore che è una porta aperta
Un prigioniero di guerra
   È un amore sbagliato, sbagliato
Siamo un amore sbagliato, sbagliato
Non sapevo che potesse farti stare così bene
Ma è un amore sbagliato, sbagliato, sbagliato, sbagliato
   Non so come sia iniziato
Sei passato a prendermi su un taxi giallo
Il sapore amaro di una birra calda
E tutte le altre ragazze che hai portato in questo posto
Avevo diciannove anni quando ci siamo conosciuti
Ti ho visto dall’altra parte del locale con un amico in comune
La cotta di una scolaretta
Ora non riesco più a dimenticare la città di sera
L’odore delle lenzuola sul tuo letto
   Sto al tuo gioco
So come funziona
Fatto su misura
Affondo insieme alla nave
Continuo a cacciarmi in queste situazioni
Ho il cuore che è una porta aperta
Un prigioniero di guerra
   È un amore sbagliato, sbagliato
Siamo un amore sbagliato, sbagliato
Non sapevo che potesse farti stare così bene
Ma è un amore sbagliato, sbagliato, sbagliato, sbagliato
   Sono guasta come la luce
Che ti filtra dentro dalle tapparelle e ti sotterra di notte
Ti sorprenderò
Sono guasta come la luce
Che ti filtra dentro dalle tapparelle e ti sotterra di notte
Ti sorprenderò
   È un amore sbagliato, sbagliato
Siamo un amore sbagliato, sbagliato
   È un amore sbagliato, sbagliato
Siamo un amore sbagliato, sbagliato
Non sapevo che potesse farti stare così bene
Ma è un amore sbagliato, sbagliato, sbagliato, sbagliato
       4. Feed the Sharks
Dar da mangiare agli squali
   Non ne posso più di ripetermi
Che io non sono quello che mi hai fatto
Che io non sono nessuna delle cose orribili che vorresti per me
Forse quello che mi fa arrabbiare più di tutto è che dovrei odiarti
E in effetti è così
Ma in realtà più che altro mi sento distrutta
   E vorrei proprio sapere cosa si prova a essere così sicuri di sé
Io non sono così
Io non sono così ormai
   Do da mangiare agli squali
Do da mangiare agli squali fino a farli star male
Li lascio parlare
Li lascio parlare finché non si annoieranno
Do da mangiare agli squali
Do da mangiare agli squali fino a farli star male
Li lascio parlare, li lascio parlare
Do da mangiare agli squali
   Non ne posso più di ripetermi che non sono fragile, che non sono debole
Ho un leone nel petto che spinge per uscire
E sta tirando la felpa che mi hai prestato in autunno
Era troppo grande
Mi ha inghiottita in un sol boccone
   E vorrei proprio sapere cosa si prova a essere così sicuri di sé
Io non sono così
Io non sono così ormai
   Do da mangiare agli squali
Do da mangiare agli squali fino a farli star male
Li lascio parlare
Li lascio parlare finché non si annoieranno
Do da mangiare agli squali
Do da mangiare agli squali fino a farli star male
Li lascio parlare, li lascio parlare
Do da mangiare agli squali
Do da mangiare agli squali
   Mi tolgo di mezzo
Faccio vedere i denti
Se io sto male, so che tu sei contento
Mi tolgo di mezzo
Faccio vedere i denti
Se io sto male, so che tu sei contento
   Do da mangiare agli squali, do da mangiare agli squali
   Do da mangiare agli squali
Do da mangiare agli squali fino a farli star male
Li lascio parlare
Li lascio parlare finché non si annoieranno
Do da mangiare agli squali
Do da mangiare agli squali fino a farli star male
Li lascio parlare, li lascio parlare
Do da mangiare agli squali
Do da mangiare agli squali
Do da mangiare agli squali
Do da mangiare agli squali
       5. Two of Us
Noi due
   Vedo il mio fiato da sotto il tuo cappotto
Mi chiedi se voglio restare un po’ qua o voglio tornare a casa da sola
Mi addormento sul taxi
Tu resti in silenzio per tutto il viaggio
Mando giù la tensione nervosa quando ti chiedo di salire da me
Ti va di salire da me?
   Perché siamo tutt’e due rotti negli stessi posti
E io sto sfidando la sorte
Non basterà mai
Perché siamo tutt’e due rotti negli stessi posti
E io sto sfidando la sorte
Non basterà mai
Ma ora come ora, ci siamo solo noi due
   Ti slacci le scarpe con la cura che ci mette un bambino
Che non ha ancora scoperto cosa voglia dire perdere qualcosa
Io mi tiro indietro i capelli, ti verso da bere
Tu mi guardi come uno che vorrebbe credere in qualunque cosa
   Perché siamo tutt’e due rotti negli stessi posti
E io sto sfidando la sorte
Non basterà mai
Perché siamo tutt’e due rotti negli stessi posti
E io sto sfidando la sorte
Non basterà mai
Ma ora come ora, ci siamo solo noi due
   Quand’è che diventerò un’estranea?
Quand’è che diventerò un’estranea senza nessuno da deludere?
   E sto sfidando la sorte
Non basterà mai
Sto sfidando la sorte
Non conoscerò mai l’amore
Ma ora come ora, ci siamo solo noi due
       6. Good at Feeling Bad
Brava a stare male
   Voglio conservare questa giornata nella tasca
Insieme alle monetine che non ho mai speso
Un abbonamento dell’autobus di un altro continente
Per i giorni in cui mi sento affogare
Insieme ai piatti nel lavandino della cucina
Grido “scusa!” al condizionatore
   E tutti i nostri amici sono usciti a sballarsi
Tu sei l’unica col mio stesso stato d’animo
   Sto diventando brava a stare male
Ignoro i pensieri che mi circolano in testa
Ma adesso la mia oscurità ha il pedigree
Sto diventando brava ad avere qualcosa che non va
Sono brava a stare male
   So di rincorrere un sentimento
Con una Coca Light e la mia maglietta preferita
Per coprire tutte le cose che mi facevano soffrire
Quando ho bisogno di qualcosa che mi faccia dormire
Qualcosa per restare sveglia
Perdo il conto di quello che prendo
   E tutti i nostri amici sono usciti a sballarsi
Tu sei l’unica col mio stesso stato d’animo
   Sto diventando brava a stare male
Ignoro i pensieri che mi circolano in testa
Ma adesso la mia oscurità ha il pedigree
Sto diventando brava ad avere qualcosa che non va
Sono brava a stare male
   Magari non c’è un lato positivo
Ho sempre avuto la pelle di ferro
Ho solo bisogno di un filo di luce se non devo mai più vedere il sole
Magari non c’è un lato positivo
Ho sempre avuto la pelle di ferro
Ho solo bisogno di un filo di luce se non devo mai più vedere il sole
   Sto diventando brava a stare male
Ignoro i pensieri che mi circolano in testa
Ma adesso la mia oscurità ha il pedigree
Sto diventando brava ad avere qualcosa che non va
Sono brava a stare male
   Magari non c’è un lato positivo
Sono brava a stare male
Magari non c’è un lato positivo
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osservatoriosubliminale · 5 years ago
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Insonnia
Atto 1
Sono le 4.35 del mattino e non riesco a dormire.
"Laura, sei sveglia?"
Nessuna risposta, chiamata persa.
La guardo e dorme beatamente, sembra quasi sorridere: meglio che io non la disturbi anche se la voglia di farlo è tanta, dopotutto è così bella quando sorride.
All'orizzonte c'è solo oscurità e un uccellino che cinguetta anche se è l'unico segno di vita tangibile oltre me e Laura, che continuo a guardare e ammirare in tutta la sua innocente bellezza.
Sto scomodo, quindi provo a sedermi mentre lei continua a essere accanto a me, inconsapevole del fatto che io la stia guardando anche se, farlo, mi mette soggezione.
Devo distogliere lo sguardo.
L'orizzonte è di nuovo qui ad aspettarmi, in tutta la sua bellezza: sono affascinato da quello che vedo ma il buio mi spaventa, perché tira sempre fuori il peggio di me e mette in dubbio quello che sono e, in questo caso, il perché io sia qui.
Ho paura.
Laura è qui accanto che dorme e io vorrei svegliarla per raccontarle tutto, fino a svuotare quello che sono, fino a rompere le barriere che ci rendono uguali, ma diversi ma non posso, non voglio.
Mi sto mettendo in gioco, e io ho paura perché non lo facevo da tanto, forse troppo e non so se sono pronto, non so se io sia in grado di essere qui, con lei, a provare a diventare un qualcosa che forse non diventeremo mai.
Avevo bisogno di tempo ma è successo tutto così in fretta che non me ne sono nemmeno reso conto e ora sono qui, di nuovo, col cuore in bilico e con la paura di non riuscire in quello che vorrei.
Ho paura Laura, ma non posso fare altro.
Posso solo provarci con te, col rischio di fallire rovinosamente.
Forse semplicemente non sono in grado di provare determinate cose e questo mi spaventa, perché vorrei tanto credere nei miei sentimenti ma è l'unica cosa che non posso fare perché non so cosa significhi amare, essere lì per una persona, avere in testa solo una persona.
Non ci sono mai riuscito, e non so se ci riuscirò adesso, con te, mia cara Laura.
Mi dispiace, e mi dispiace ma non posso dirti niente perché rovinerei tutto e non voglio, non mi va.
Mi dispiace Laura.
Torno a guardarla, sorrido.
Quant'è bella quando dorme.
Atto 2
Prendo il telefono sul comodino, mi metto gli occhiali e mi alzo, perché non ci voglio pensare.
Vado in bagno: la luce mi acceca e mi sveglia ancora di più, quando in realtà vorrei solo dormire.
Non devo nemmeno fare pipì ma non so che fare, decido quindi di sedermi sul cesso, anche ho dietro il telefono, sicuramente troverò qualcosa da fare.
Il rubinetto gocciola, sento le gocce sbattere contro il lavandino.
Ritmo incessante, costante, infinito.
Il telefono vibra.
Un messaggio, è lei.
"Sei sveglio?"
"Sì, non riesco a dormire"
"Nemmeno io"
"Come mai?"
"Ti pensavo, e sai anche il perché"
"Lo sai che non posso farci niente"
"Lo so, ma la cosa mi distrugge"
"Distrugge anche me, ma dobbiamo andare avanti. Se rimaniamo impantanati in questo non potremmo mai andare da nessuna parte e non voglio che tu ti ferma per me, perché è l'ultima cosa che vorrei. Lì fuori c'è la persona della tua vita e lo sai meglio di me"
"Ma io voglio te, e il non poterti avere mi uccide. Non abbiamo avuto nemmeno la possibilità di provarci, fregati da un destino beffardo. Ci ha fregato il tempismo, come se non fossimo destinati a stare insieme e come posso vivere, sapendo che tutto quello che vorrei sarà per sempre irraggiungibile?"
"Devi pensare al tuo ragazzo".
"E ci penso, ma penso anche a te. Lo amo, ma io voglio te anche solo per capire come sarebbe"
"Non possiamo, e forse non potremo mai"
"Lo so, ma non posso farci niente. Io ti voglio Carlo, ti voglio più della mia stessa vita"
"E ti voglio anche io, tu non sai quanto. Francesca, io vorrei portarti a vedere il panorama, portarti a guardare l'alba, a mangiare un gelato, fare un viaggio con te, condividere il mio letto, le mie paure, le mie ansie, dirti quelle parole dolci che non t'ho mai detto ma che ho sempre pensato e guardarti negli occhi, baciarti, fare l'amore, accarezzarti dopo ore di sudore, piacere, dolore"
"Lo so, e lo vorrei anche io. Marco s'è svegliato, tra poco devo andare"
"Amalo come se stessi amando me"
"Lo sai che è impossibile. Rido. Ma come va con Laura? Non m'hai detto più niente"
"È a letto, oggi abbiamo dormito insieme per la prima volta"
"Davvero? Uao"
"Eh già, ci stiamo dando davvero da fare"
"Avete usato i preservativi sì?"
"Ovvio dai, mi credi così scemo? Rido"
"Però mi raccomando, trattala bene. Non fare come hai fatto con Carla"
"Carla, quella mezza matta? Eddai, lo sai che puoi stare tranquilla"
"Ti piace?"
"Tu non sai quanto"
"Allora mi posso fidare. Marco sta bussando alla porta, mi sa che devo andare"
"Ciao Francesca"
"Ciao Carlo"
"Un bacio"
"Un bacio"
Atto 3
Spengo il telefono, mi avvio verso camera mia ma Laura è in piedi che mi sta aspettando.
"Cosa ci fai sveglia?"
"Non riuscivo a dormire"
"Perché?"
"Per lo stesso motivo per cui tu non stai dormendo"
"Sei sicura di.."
"Fammi finire"
Si mise seduta sul bordo del letto mentre io decisi di sedermi a terra, con le gambe incrociate.
"Ho paura, Carlo."
Iniziò a piangere ed era la prima volta che la vedevo in quel modo, quasi nuda di tutte le sue certezze: le lacrime scendevano velocissime lungo il suo collo, per arrivare a tingerle i seni e spegnersi, nel suo reggiseno.
Tolgo gli occhiali, non mi interessa vederla in questo momento.
"Io ho paura Carlo e non so come dirti che quello che sto vivendo, con te, è bellissimo ma dilaniante. Mi tremano le mani quando penso al fatto sto rischiando così tanto, con te, e sapere che in tutto questo c'è tutto quello che sono mi fa paura e non mi fa dormire la notte."
Chiusi gli occhi.
"Ed hai paura anche tu perché lo so che hai paura Carlo".
Incominciò ad alzare la voce.
"Ti tremano le mani quando afferri la mia, tieni gli occhi aperti quando mi baci per non immergerti completamente in tutto questo e non mi abbracci, non mi accarezzi, non mi tocchi anche se vorresti e so che hai paura di rischiare perché credi di essere inadeguato, credi di non poter provare altro se non quello che provi ora, credi di non riuscire più a essere quello che vorresti essere con gli altri e credi di non amare più, di deludermi, di non essere abbastanza per me. Lo so Carlo"
Aveva ragione.
"Ma abbiamo paura entrambi, credi di essere solo in tutto questo? Vuoi davvero prenderti il merito di essere l'unico, qui, ad avere paura? Non te lo permetterò e anzi, ti urlerò fino allo sfinimento che ho paura anche io ma che possiamo affrontare tutto questo insieme, invece di rimanere immobili assoggettati dal destino"
Mi abbracciò fortissimo: non l'aveva mai fatto, era la nostra prima volta.
Eravamo in silenzio, l'unica cosa che si udiva in quel momento era un uccellino che cinguettava.
Stava ancora piangendo quando si staccò da me e si rimise a letto, il tutto in un fragoroso silenzio.
Feci lo stesso, assecondando la sua danza.
Con il pollice asciugai le sue lacrime e mi accorsi che il reggiseno era umido, ma non era importante perché volevo solo abbracciarla.
"Dormiamo?"
"Sì Laura, non ti volevo svegliare"
"Avresti dovuto"
Atto 4
Mi sveglio.
Era tutto un sogno.
Sono le 4.35 del mattino e non riesco a dormire.
"Laura, sei sveglia?"
"Sì"
"Posso venire vicino a te?"
"Devi"
"Voglio"
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app-teatrodipisa · 5 years ago
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Il fumo ai tempi del  Covid 19 — Elda Dassi
Devo scendere a buttare la carta sperando di non trovare come al solito il cassonetto già pieno,  è la quarta volta che torno su senza averlo fatto. Ora è il momento buono, lo sento. Sì, è stato vuotato da poco, è all'interno del condominio da quando è iniziata la differenziata porta a porta, non da molto, qualche mese. Non mi dispiace riprovare a controllare, è sempre una scusa per uscire da quando è iniziata la quarantena; sono a casa dal 9 marzo, quindi da una ventina di giorni, ora dovrei essere in cassa integrazione. Boh, forse, lo spererei.
E insomma, sono davanti al cassonetto della carta, la tengo sciolta e la butto un po' per volta cercando di occultare i pacchetti vuoti, che soltanto ora che li butto vedo quanti sono. Cazzo, ma quanto fumo? Sono tutti lì, non so da quanto, ma sono una quantità incredibile. Mi guardo in giro se c'è qualcuno a guardarmi... Sì, è vero, mi vergogno un po', mi sento molto tossica, cosa che sono fra l'altro, è inutile negarselo. E da quanto poi? 45 anni. Cazzo, ma è una vita! Eh sì, ne ho 60, quasi 62 per l'esattezza, e la prima volta che ho messo una sigaretta in bocca è stato a 14 anni, 14 e mezzo per l'esattezza, nel bagno di una mia amica con sua cugina. Manca poco vomito dallo schifo, la gola si contrae dopo avere inalato, subito una tosse a conato; e noi ridiamo, incoscienti, stupide, e ci passiamo la sigaretta fino alla fine,  in un patto di amicizia e complicità.
Da quel momento non ho mai smesso né ho provato realmente a farlo. Il fumo ha sempre misurato il battito delle mie emozioni: si fuma perché si è felici, depresse, nervose, esaltate, ubriache, ansiose. Si fuma dopo il caffè, per andare al bagno, perché non si prende sonno, perché si gioca a burraco...Cazzo, il burraco! Da qualche anno ho il nick name su burraco on line, livello Pegaso col nuovo aggiornamento, drago col vecchio, che era il livello più alto, ora sempre in alta classifica comunque. E' quando gioco che fumo di più: l'adrenalina, l'attesa, la vincita, la perdita, il pareggio. Sì lo so, le solite scuse del giocatore, del tossico, della dipendenza. Come dice parafrasando quel comico: "Ce l'ho tutte".
In realtà c'è stato un momento in cui avevo diminuito, a 32 anni, inizialmente perché avevo la nausea, eh sì, ero incinta, nei primi tre mesi con un senso di schifo, di ipersensibilità olfattiva, poi per senso di responsabilità restando nelle 5 sigarette giornaliere più o meno consentite per tutta la gravidanza e poi fino alla fine dell'allattamento: un anno e mezzo di quasi disintossicazione. Poi non mi aveva più sfiorato nemmeno l'idea.
E insomma sono lì che butto la carta, i pacchetti vuoti della vergogna li nascondo sotto i cartoni più grandi, in modo che non si vedano dall'alto, poi butto tutto il resto della carta e chiudo il cassonetto, E' fatta. Faccio il giro più lungo, passo da dietro dal parcheggio delle macchine e sul retro del giardino condominiale, giusto per fare il giro un po' più lungo e godermi un po' di sole primaverile, piacevole, quasi caldo, con un animo un po' più sereno che non avrei se uscissi dal cancello, sparata nella realtà da incubo con gente frettolosa in mascherina che si scansa anche se a più di un metro da te. Invece dentro ci sentiamo tutti un po' più protetti, si scopre una normalità divenuta insolita. Ci faccio più caso io o nel giardino e nel cortile siamo più di prima? Della quarantena,  intendo. Quarantena: che brutta parola, come fossimo tutti appestati. Però è vero. Malati lo siamo un po' tutti: di egoismo, di Ego, di immagine e poi le solite cose, inquinamento, riscaldamento globale, mare di plastica che mangiamo, beviamo, cachiamo. Diventati frasi luogo-comune, ormai ne parliamo come un mantra, e questo vuol dire che ne siamo già assuefatti, e quando diventa normale non è neanche più pericoloso, ce ne scordiamo. Eppure ora che è tutto fermo vediamo dei segnali nuovi: l'acqua dei fossi è trasparente, nei porti accanto alle navi giocano i delfini,  i livelli di inquinamento sono calati nelle grandi città e sembra che anche il virus si propaghi meno dove l'aria è più pulita. Chi crede nelle piaghe d'Egitto avrebbe di che pensare, ma anche per noi che non la vediamo come una punizione mandata da un Dio vendicativo, può veramente essere una occasione per riflettere su dove stiamo andando, fermare questa frenesia e cercare di curarci. Curarci: che bella parola. Non per niente la canzone scelta sui Social è proprio "La cura" che dice: "ti proteggerò, ti solleverò, ti salverò, avrò cura di te e guarirai". Se ce ne facessimo tutti carico di questi semplici insegnamenti cominciando da noi, da chi ci sta vicino e dal nostro piccolo mondo, non la faremmo, la rivoluzione? Beh, pensiamoci.
E insomma, sono in giardino, parlo con chi ha portato fuori il cane che è una cucciola di chow chow, mi dicono una seconda Mulan, la prima se n'era andata quest'inverno ed ovviamente aveva lasciato un vuoto da colmare. E' un po' più chiara della prima, è una tombolina tutto pelo, tenerezza e simpatia, come tutti i cuccioli del resto. E in giardino ci sono anche dei padri che giocano con i figli, chi a nascondino, chi a palla, chi ci fa ginnastica insieme o li vede andare in bicicletta.  Ci si racconta le cose dai terrazzi: una mia vicina è diventata nonna da poco, ha il figlio a Milano e ha visto la nipote solo in foto; un'altra vede il nipote solo dall'alto del terrazzo e si commuove. Mi sembra che siamo tutti più fragili, più esposti, più vulnerabili ma anche più veri, autentici nelle nostre umanità. Forse ce n'eravamo scordati, ci sentivamo invincibili come dei supereroi. Beh, adesso abbiamo finito le noccioline di SuperPippo, che ci vuoi fare.
Magari cercare di fumare meno e restare entro il pacchetto? Ma quante ne fumo di preciso? No, perché ne tengo un pacchetto in ogni tasca dei giacchetti, nella borsa, uno in cucina, uno in sala accanto al computer, e ho quasi finito la stecca. Cazzo, altri 50 euro in fumo! E non si trovano quasi più, queste maledette Yes-moke-grigie! Prima dal tabaccaio di Via Donnini, il mio pusher di fiducia, arrivavano di venerdì e me ne metteva sempre da parte due stecche con due accendini omaggio, poi mi ha cominciato a dare buca, ma questo già da prima di Natale. Allora ho trovato i napoletani dentro la Pam: sempre riforniti, mai un ritardo, e la garanzie dell'accendino, più o meno a richiesta. Ma stavolta sono in quarantena anche le sigarette ed è la terza volta che rimanda. Ora alterno tra le Rotmans e le Benson, che non sono certo la stessa cosa. Entro dal tabaccaio, ammicco alla signora dietro al bancone, mi fa un cenno di no col capo, ruota il dito per dirmi di tornare... Anche questa devo ammetterlo è un'altra situazione imbarazzante, deludente e però  anche molto teatrale. A 60 anni, 62 quasi per l'esattezza, patetica direi, il drogato che non trova la roba, Bella scena, da andarne fieri.
Va bene, qui ci vuole un piano d'azione, trovare strategie, favorire consapevolezze: quindi quanto cazzo fumo? Per saperlo o fare finta di non saperlo il piano è: dividere un pacchetto da 20 sigarette in 4 pacchetti da 5. La strategia è: farseli bastare nella giornata. 5 sigarette per la mattina, 5 prima metà del pomeriggio, 5 l'altra metà, e  5 dopo cena. Sembrano tante? Provare per credere: sveglia alle sette, colazione-sigaretta-bagno.  poi Cucina-caffè-sigaretta. Rifaccio la camera poi vado in cucina-sorso di caffè- sigaretta. Toeletta, vestizione, rendersi un minimo presentabile, cucina-pausa cicchino. Che ore sono? Cazzo, le 10 e ho già fumato 4 sigarette in 3 ore. E so già che la sera è anche peggio,  se sto lì a giocare poi...Le accendo in automatico senza nemmeno accorgermene. Dopo due ore praticamente ho già il portacenere pieno di cicche. E poi quando mi sdraio? L'inspirazione avviene sempre o con un rantolo o con un fischio. E meno male che vivo da sola, sennò mi ritroverei direttamente sull'ambulanza a sirene spiegate e con la bombola dell'ossigeno attaccata.
E comunque la strategia funziona, ora so quello che già sapevo: un pacchetto di sigarette al giorno non mi basta più, l'ho superato da un pezzo. Potrei addirittura arrivare a due. Cazzo!Allarme, allarme rosso, Houston abbiamo un problema. Eh già, e chi te lo deve risolvere? Perché siamo tutti bravi nella teoria della ragione: il fumo fa male, è cancerogeno, e per chi ancora non lo sapesse lo trova anche scritto sui pacchetti con tanto di foto fra il tragico e l'assurdo,  peraltro talmente finte da sembrare telenovele di serie B -sempre che esistano telenovele di serie A- come quella che vedo sul pacchetto di Benson (sigh) "Il fumo può uccidere il bimbo nel grembo materno" con addirittura la foto di una coppia abbracciata accanto ad una piccola bara bianca con tanto di fiore bianco e con una candela...bianca. E poi nel tabacco ci sono pesticidi, diserbanti, antiparassitari, per te che vai a comprare il Bio è una bella contraddizione, non trovi? E vogliamo parlare del costo? Una media di 5 euro a pacchetto si va minimo a 150 euro al mese, e  per chi ne guadagna 1200 mi sembra una buona percentuale di spesa. Si può essere più cretini? E poi la smania, la voglia di fumare quando sei al ristorante, al cinema, al lavoro, a teatro, quando devi uscire per forza anche se fuori c'è una bufera di neve, il termometro segna meno 20 e che rischi una bella congestione perché dalla foga non hai preso neanche il cappotto. E quando non ci pensi e hai anche amici tossici come te che ti chiamano per fumare insieme a loro,  e te ci vai e rifumi anche se l'avevi spenta da cinque minuti.
Eh già. Per chi fuma lo sa, il problema è grosso, l'impresa titanica, la volontà non è di ferro, la riuscita è incerta, il passo è... Com'è il passo? No, dico, il Primo Passo. Cerco tra gli aforismi "un viaggio di mille miglia comincia sempre con il primo passo" (Lao Tzu). Sarà un caso che in tempi di virus dalla Cina, m'imbatta proprio in un cinese? Leggo anche che la parte più difficile consiste nel fare il primo passo. Stavolta lo sento, i tempi sono maturi, e se non ora, quando? (Tracy Chapman - if not now) "Dobbiamo tutti vivere la nostra vita, sempre sentendo, sempre pensando che il momento giusto è arrivato".
Sì, è la mia sfida contro il Covid-19, contro l'inquinamento, la mia rivoluzione personale e collettiva, contro le multinazionali del tabacco, il mio sacrificio a questa svolta epocale, nei miei 60 anni, quasi 62 per l'esattezza, di cui 45 da tabagista convinta e recidiva... Scusate ma ho bisogno di una grossa spinta per il primo passo, sono bloccata come quando sull'orlo dell'aereo a 2000 metri, sopra le nuvole ho fatto il primo e unico lancio a tandem col paracadute e quello imbracato a me mi ha dato la spinta per saltare nel vuoto col vento che mi spazzava indietro. Cazzo, che sensazione! Lo volevo fare ma mi cacavo addosso, come ora, lo ammetto. Ma la sensazione di libertà e di esaltazione che ho provato in quel momento non l'ho mai più raggiunta. Breve ed intensa, come tutte le cose belle. E allora proviamo a farlo questo primo passo. Sì, ho deciso, a very very big decision. L'ho detto e lo faccio: da oggi SMETTO.
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