#ma in sostanza
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spettriedemoni · 10 months ago
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Veramente è stata la ragazza la prima ad intromettersi nell'opinione altrui e poi non dà diritto di replica, non so se non sia arrivato l'ask o se fa favoritismi dicendo poi però che gli altri hanno la convinzione di avere l'oro in bocca, quando si parlava di pareri assolutamente soggettivi. Questa presunzione di dare della cazzata stratosferica a qualsiasi parere che non si accorda con l'altro anche meno e per giunta l'anon potrebbe andare a prendere il biberon della mamma, invece di fare il saputello e intromettersi in discussioni che non gli riguardano. E venne il cane, che morse il gatto, che si mangiò il topo, che al mercato mio padre comprò.
Ti spiego perché il tuo ragionamento è fallace: se scrivo un post e tu poi mi scrivi una tua opinione, la prima non essersi fatta i fatti propri sei tu. Ti è chiaro fin qui?
Nella fattispecie il tuo parere è dettato da una presunzione non supportata dai fatti perché non sai a cosa si riferisce il mio post. Semplicemente hai dato per scontato che si riferisse a una relazione clandestina che avrei chiuso. Cosa ti fa credere di avere ragione? Nulla, perché non hai uno straccio di prova (oltre al fatto che non è così). Se mi riferissi a una situazione di altro tipo ed in altro ambito? Non ci hai pensato, vero?
Vedi cara: non sai nulla di me se non quello che io decido di mostrare qui sopra. Certi dettagli della mia vita li tengo fuori e mi va benissimo così.
Se tu vuoi farti film mentali e leggere tra le righe cose che non ho scritto, liberissima di farlo. Però pure gli altri sono liberissimi di dirti che dal loro punto di vista è una stronzata ciò che sostieni.
Quanto alla “ragazza”: si chiama @goolden e portale rispetto perché è molto più in gamba di te.
Se non ti ha risposto è perché ha altro da fare, qualcosa di più importante che risponderti ed assecondare questa tua voglia di apparire, come fossi una del pubblico di Uomini e Donne.
Se anche non ti rispondesse perché non ha voglia, non deve certo giustificarsi con te visto che il blog è il suo e decide lei cosa mettere o meno, non credi?
Siete in disaccordo sul discorso di base quindi qualsiasi cosa vi diciate rimarrete nella vostra rispettiva posizione. Che senso ha allora continuare a scriverle?
Probabilmente per la tua voglia di apparire. Una cosa abbastanza insensata visto che hai scelto l’anonimo.
Buona giornata e buon week end mia cara, stammi bene.
Ps:
“… intromettersi in discussioni che non LO riguardano” non GLI, impara l’italiano almeno!
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(ma poi non è vero, il tuo cuore lo tratterei benissimo, sono altre le cose di te che strapazzerei)
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deathshallbenomore · 2 years ago
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essere più ghei del solito mi ha quasi fatto venire la febbre. ho perso la corsa della vita a causa di quella robaccia
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phjlavtia · 1 year ago
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a girl can't even fuck up in peace anymore
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lovelyjollyrunaway · 2 years ago
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Cosa rispondere a chi sostiene che sei un troll.
ANALFABETISMO FUNZIONALE E DOVE TROVARLO.
Il caso: Barbara (@memole73)
RISPOSTA (DA OFFIRE). Ecco: il "solito" analfabeta funzionale che quando non è in grado di formulare un'adeguata risposta, se viene fuori con discorsi di "trollaggio" e "troll".
Il messaggio di Ivana Glam, qui sotto, si riferisce ad un comportamento che non rientra nella deontologia medico/scientifica: l'account Twitter Pierina La Peste (@nonsolopierina) è stato colto - pur essendo dedito alla "divulgazione scientifica" - a fare pubblicità all'alcool (nello specifico, vino), nota droga e sostanza tossica che miete migliaia di vittime all'anno, direttamente e indirettamente. 
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L'account si proporrebbe, con vari messaggi, di promuovere comportamenti salutari, come la vaccinazione; ma qui vediamo, dalla conversazione, che la realtà è opposta.
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Barbara (@memole73), invece di approvare la denuncia di mancanza di deontologia medica (di @nonsolopierina) esposta da terzi, chiede di "sparire".
(rif: https://twitter.com/memole73; https://twitter.com/memole73/status/1665745469748789254?s=20)
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Questa è la risposta offerta da "Pierina" al messaggio in cui le si faceva presente che la tazza da lei esposta promuove l'amore per l'alcool; esiste quindi piena incoerenza in un account che si proporrebbe di promuovere la salute; in realtà, usa la scienza per fare bullismo sui social.
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Inoltre, l'account "Pierina" difende chi, da ricercatore, chiami terzi "metastasi" (Maurizio Scaltriti).
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Essere un ricercatore proprio in campo di tumori, non può in alcun modo giustificare il ledere l'altrui dignità, chiamando una persona metastasi, come Maurizio Scaltriti ha fatto, pubblicamente, in suo scritto recente.
Sta di fatto, che l'account "Pierina la Peste" (@nonsolopierina), non è salutista, ma promuove in varie forme il consumo di alcool (che è droga, sostanza tossica); pertanto, qualsiasi posizione medico scientifica provenga da tale account è inattendibile.
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ambrenoir · 3 months ago
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🐝🐝🐝
📒 Lo sapevi che un cucchiaio di 🍯 miele è sufficiente per mantenere una persona in vita per 24 ore?
📒 Lo sapevi che una delle prime monete al mondo aveva il simbolo di un'ape?
📒 Lo sapevi che il miele contiene enzimi vivi?
📒 Lo sapevi che questi enzimi muoiono a contatto con un cucchiaio di metallo?
▪️ Il modo migliore per mangiare il miele è con un cucchiaio di legno; se non ne hai uno, utilizza un cucchiaio di plastica.
📒 Lo sapevi che il miele contiene una sostanza che aiuta il cervello a funzionare meglio?
📒 Lo sapevi che il miele è uno dei pochi alimenti al mondo che può sostenere la vita umana da solo?
📒 Lo sapevi che le api hanno salvato molte persone dalla fame in Africa?
📒 Lo sapevi che il propoli prodotto dalle api è uno degli antibiotici naturali più potenti?
📒 Lo sapevi che il miele non ha una data di scadenza?
📒 Lo sapevi che i corpi dei più grandi imperatori del mondo furono sepolti in sarcofagi d’oro e poi ricoperti di miele per evitare la decomposizione?
📒 Lo sapevi che il termine “Luna di miele” deriva dall’usanza degli sposi di consumare miele per favorire la fertilità dopo il matrimonio?
📒 Lo sapevi che un'ape vive meno di 40 giorni, visita almeno 1000 fiori e produce meno di un cucchiaino di miele, ma per lei è il lavoro di tutta una vita?
Grazie, preziose api..! 🐝
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scritti-di-aliantis · 13 days ago
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Se lei riesce a percepire che la ami davvero, al di là delle parole: ti darà tutto, di sé. Avrai la responsabilità di un'anima che ti si affida. E sarà un incarico meraviglioso. Un onore. Sarai l'affidatario vigile di un cuore che batterà in sincrono col tuo. Quello di una donna vera. Apprezzala. Se te lo chiede, aiutala; ma solo se te lo chiede. In sostanza, amala nei fatti. Verba volant.
Aliantis
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angelap3 · 4 months ago
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Sono vissuto negli anni '60 e, guardando i ragazzi di oggi, posso dire che sono felice di essere nato in quegli anni. Non c’era il cellulare, Facebook, Twitter e quando dovevamo vederci per giocare citofonavamo a casa del nostro amico e chiedevamo alla sua mamma se poteva scendere a giocare. Non avevamo bisogno di abiti alla moda firmati tanto li sporcavamo ogni giorno.
Ci emozionavamo per un bacio sulla guancia. Costruivamo capanne con tutto quello che trovavamo, giocavamo al ‘cuoco’ in giardino con terra e fiori. La fantasia era tutto. Non avevamo videogiochi, solo bambole e palloni. Vinceva chi lasciava la scia più lunga sgommando con la bicicletta. Quando iniziava a fare buio sapevamo che dovevamo rientrare senza che nessuno ci avvisasse.
Eravamo piccoli ma non ci fingevamo grandi, né vedevamo l’ora di diventarlo.
Vivevamo in un mondo dove la sostanza contava molto più dell’apparenza, dove non si pubblicavano le foto dei pranzi su Facebook ma li gustavamo assieme alla nostra famiglia, perché la famiglia era tutto. I baci li davamo davvero, non mettevamo le faccine su una bacheca e i "ti voglio bene" erano sinceri. Era più sostanza, non apparenza.
Roberto Vecchioni
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vadaviaaiciap · 4 months ago
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In sostanza, un cittadino ITALIANO (lo ribadiamo perchè tutti i giornali lo stanno precisando, quindi anche noi crediamo che sia importante dirlo) esce di casa con 4 coltelli, vede una donna sola che cammina per strada, gli prende UN RAPTUS e la accoltella. Ma non sa perchè.
Era un bravo ragazzo, viveva in una casa occupata come qualsiasi europarlamentare che si rispetti e ogni tanto minacciava i parenti con un coltello, ma solo come allenamento.
Open ci fa sapere che l'italiano ha ottime doti canore. Quindi cari giudici: vediamo di andarci piano e per questo piccolo incidente non tagliate le gambe al prossimo rappresentante italiano all'Eurovision Song Contest
Prossimamente sulle schede elettorali.
➡️ 🌐  t.me/ArsenaleKappa 🅰️ 💥💥
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gotaholeinmysoull · 1 year ago
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jokes on me perché nessuno mi vuole dato che non so fare nulla
io comunque riflettevo che se seguo davvero solo un paio di lezioni posso tranquillamente lavorare
cioè avrei più tempo per farlo non so come dire
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blogitalianissimo · 7 months ago
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Scusami capisco che non sei google ma vorrei capire più da una prospettiva sud italiana (sono siciliano)
Che cosa é la autonomia differenziata e perché potrebbe peggiorare la situazione al sud? Capisco perfettamente se non vuoi rispondermi quindi non ti preoccupare se non vuoi
Perché con l'autonomia differenziata le regioni tratterranno il loro gettito fiscale, ovvero le entrate che lo Stato (es, le tasse pagate dai cittadini) poteva redistribuire in modo da aiutare le aree più povere del paese. Con l'autonomia differenziata le regioni più povere s'impoveriranno ancora di più, servizi come trasporti, sanità ed istruzione saranno ancora più carenti nel Mezzogiorno.
In sostanza l'autonomia differenziata è spaccare l'Italia in 2, dire apertamente che i poveri fanno schifo e che ci sono italiani di serie A e di serie B.
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anchesetuttinoino · 4 months ago
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🇷🇺🇷🇺 VLADIMIR PUTIN HA COMMENTATO LA PROSPETTIVA DELL'IMPIEGO DA PARTE UCRAINA DI ARMI OCCIDENTALI A LUNGO RAGGIO PER COLPIRE LA RUSSIA:
🗣“Avviene un tentativo di confondere i concetti, qui, infatti, non si tratta di autorizzare o di vietare al regime di Kiev di colpire il territorio russo, cosa che già fa, attaccandoci con droni e altri mezzi. Ma se si tratta di usare armi di precisione a lungo raggio di fabbricazione occidentale, allora la faccenda è del tutto diversa. L'ho già detto e qualsiasi esperto può confermarlo sia nel nostro Paese, sia in Occidente: l'Esercito ucraino non è in grado di colpire coi moderni sistemi di precisione a lungo raggio di fabbricazione occidentale. Non può farlo. Se lo facesse, sarebbe solo grazie ai satelliti che l'Ucraina non possiede. Servono i dati che provengono esclusivamente dai satelliti dell'Unione Europea o degli Stati Uniti, in generale, della NATO. Questo per prima cosa.
🗣Secondo, ed è una cosa molto importante, in sostanza, solo i militari della NATO possono eseguire traiettorie di volo con questi sistemi missilistici. I militari ucraini non possono farlo.
🗣Quindi, non si tratta di permettere o meno al Regime ucraino di colpire la Russia, ma di decidere se i Paesi della NATO sono direttamente coinvolti nel conflitto militare. Se questa decisione verrà presa, non farà che attestere il coinvolgimento diretto dei Paesi della NATO, degli Stati Uniti e dei Paesi europei nella guerra in Ucraina. Il loro coinvolgimento diretto.
🗣E se così stanno le cose, ovviamente, cambia in modo significativo l'essenza stessa del conflitto. Significherebbe che i Paesi della NATO, gli Stati Uniti e i Paesi europei sono in guerra con la Russia.
🗣E, se questo è il caso, considerato il cambiamento dell'essenza del conflitto, noi prenderemo le nostre decisioni di conseguenza, valutando le nuove minacce che questo mutamento implica”.
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falcemartello · 5 months ago
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Il 6 Agosto di 79 anni fa il lancio della prima bomba atomica sul Giappone.
Polverizzarono all'istante più di 70000 persone ed altrettanto morirono per cro negli anni successivi.
Lo ricordiamo oggi come il primo lancio di bombe chirurgiche e democratiche di chi da li a breve penso' che in fondo, lanciarne un'altra, non era poi così disumano perché la pace prima di tutto.
I criminali di guerra USA non dovranno comparire davanti ad un tribunale militare stile Norimberga, non verranno mai giudicati.
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Il Giappone voleva arrendersi. Lo aveva detto chiaramente a più riprese e loro, gli Usa, lo sapevano. Lo sapevano perfettamente!
Ma non gli bastava una resa, a loro non è mai bastato raggiungere l'obiettivo della pace, non gli è mai importato nulla di tutto ciò. Hanno sempre mirato a mostrare al mondo intero uno strapotere militare criminale per i propri vantaggi economici e per riscrivere la storia a proprio piacimento. L'obiettivo è stravincere e umiliare gli avversari spargendo sangue e macerie, soprattutto per dare benzina al motore della propaganda Hollywoodiana, per fare in modo che tutti pensino di essere di fronte al paese perfetto che salva sempre il mondo dai cattivi e che persegue la democrazia per sé e per conto terzi.
Nessuno ancora oggi, almeno nella parte occidentale, chiama le bombe atomiche sganciate a Hiroshima il 6 agosto e a Nagasaki il 9 agosto del 1945 "crimini di guerra". Nessuno in quel pezzo di mondo occidentale ha il coraggio di pronunciare questa frase nonostante siano stati inceneriti in mezzo secondo centinaia di migliaia di civili bambini, donne e anziani Giapponesi che non c'entravano nulla. Il crimine di guerra più atroce della storia pari solo ai crimini di guerra israeliani ai danni dei Palestinesi.
In quel lontano 1945, come dicevamo, il ministro degli esteri Giapponese aveva inviato un messaggio al suo ambasciatore a Mosca. Quel messaggio diceva che volevano far finire la guerra perché ormai si erano resi conto di essere stati sconfitti. In sostanza avevano offerto la resa a patto che l'imperatore non subisse ritorsioni. Cosa peraltro successa anche dopo le bombe atomiche perché gli Usa imposero che l'imperatore diventasse un loro fantoccio. Oltre a questo c'è un'altra cosa altrettanto importante, c'è il Memorandum MacArthur: questo documento riporta ben cinque richieste di resa arrivate agli Usa da alte personalità Giapponesi che agivano per conto dell'imperatore.
Ma agli USA non interessava nulla. Loro dovevano sganciare quelle bombe, bruciare vivi civili e contaminare per le successive generazioni un intero territorio per far vedere al mondo intero, soprattutto alla Russia che era stata già designata come prossimo avversario strategico di avere a disposizione queste armi nucleari. Qualcuno nei ranghi dell'esercito statunitense propose di sganciare le bombe in un'isola remota per evitare una strage. Ipotesi scartata perché quando sei un criminale naturale nato da un genocidio, la cosa più importante è continuare a delinquere. Allora come oggi.
Questa è storia che viene scientemente tenuta nascosta subdolamente. Infatti in nessun libro di storia dei cicli di istruzione nel mondo occidentale la si trova. Intere paginate sullo sbarco in Normandia mentre le bombe atomiche relegate come nota a margine. Esattamente come la battaglia di Stalingrado dove venne sconfitto Hitler per mano del sangue Russo. Ma non può essere cancellata. Bisogna fare in modo che non venga cancellata, costi quel che costi! È necessario coltivare la memoria per non essere fuorviati dalla propaganda che continua a trattarci come degli imbecilli.
Si continua a far credere, con ogni metodo possibile e immaginabile, che ci sia un paese detentore di verità e giustizia. Un paese che si erge e viene eretto a più grande e perfetta democrazia del mondo. Credo che queste siano le bugie più grandi della storia dell'umanità. Ma non perché lo dica io, semplicemente perché i fatti smentiscono categoricamente questa narrazione. Parliamo dello stesso paese che, ed è bene rammentarlo continuamente, a oggi è stato l'unico a sganciare l'atomica. Senza alcuna motivazione. Solo perché avevano deciso così...
GiuseppeSalamone
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s-a-f-e-w-o-r-d--2 · 2 months ago
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Si... Vorrei che tu fossi mio... Lo sogno ogni notte... Ma non mi basta che sia una convenzione sociale a stabilire cosa siamo io e te... Non mi interessa... Io voglio portarti nei miei bui... Voglio prenderti per mano e farti attraversare le mie foreste stregate... Ti voglio con me... Ti voglio sentire... Voglio che ti basti chiudere gli occhi per guardarmi dentro... Che ti immerga completamente in me senza paure... Devi sentire che siamo fatti della stessa essenza... Della stessa sostanza dei nostri sogni... Che ci apparteniamo profondamente... Che il nostro sogno ogni giorno si rinnova... E ci faccia sentire più vivi che mai...
~ Virginia ~
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mccek · 1 year ago
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Molti dei Millennial sono cresciuti sotto l’effetto di strategie fallimentari di educazione famigliare.
Per esempio, è sempre stato detto loro che erano speciali, che potevano avere tutto quello che volevano dalla vita solo perché lo volevano.
Quindi qualcuno ha avuto un posto nella squadra dei pulcini non perché fosse un talento, ma solo perché i genitori hanno insistito con l’allenatore.
Oppure sono entrati in classi avanzate non perché se lo meritassero ma perché i genitori si erano lamentati con la scuola, per non parlare di coloro che hanno passato gli esami non perché se lo meritassero ma perché gli insegnanti erano stanchi di avere rogne dai genitori.
Ad alcuni hanno dato medaglie di partecipazione per essere arrivati ultimi, una bella medaglia affinché nessuno si dispiaccia.
La scienza comportamentale non ha dubbi: è una svalutazione della medaglia e dei riconoscimenti di chi lavora duramente per ottenere un buon risultato, inoltre fa sentire anche in imbarazzo chi arriva ultimo perché, se ha un minimo di dignità, sa che non se l’è davvero meritata quella medaglia.
Così queste persone sono cresciute con l’illusione che, anche senza sforzarsi troppo, è possibile farcela in qualunque settore.
Allora finiscono l’università, magari a pieni voti e pretendono immediatamente che un tappeto rosso si srotoli sotto i loro piedi, invece sono gettati nel mondo reale e in un istante scoprono che non sono per niente speciali voto o non voto, che i genitori non gli possono fare avere un buon posto di lavoro e figuriamoci una promozione, che se arrivi ultimo non ti danno niente, anzi rischi il licenziamento e, guarda un po’, non ottieni qualcosa solo perché semplicemente lo vuoi.
Non voglio fare ironia, credetemi, né tanto meno sorridere, la faccenda è davvero delicata poiché quando questa persona prende coscienza reale dalla situazione in cui si trova è un momento cruciale perché in un attimo, nell’istante preciso in cui concepisce la verità, l’idea che ha di se stessa va letteralmente in frantumi.
È questo anche il momento in cui si attacca alla sua fonte primaria di dopamina: i social network.
Ciò ci porta ad un altro problema : la tecnologia.
I Millennial sono cresciuti in un mondo fatto di Tik Tok, di Instagram ed altri social, dove siamo bravi a mettere filtri alle cose.
In cui siamo un po’ tutti fuoriclasse a mostrare alla gente che la nostra vita è magnifica: tutti in viaggio ad Ibiza, tutti al ristorante stellato, tutti felici e pimpanti anche se invece siamo tristi e depressi.
Ho letto un’interessante ricerca scientifica, che in sintesi dice che ogni qual volta che riceviamo una notifica sullo smartphone, un messaggio o quant’altro, nel nostro cervello viene rilasciata una bella scarica di dopamina (una sostanza che dà piacere).
Ecco perché quando riceviamo un messaggio è una bella sensazione oppure se da qualche ora non si illumina il cellulare, alcuna notifica, né un messaggio, iniziamo a vedere se per caso non è accaduto qualcosa di catastrofico.
Allo stesso modo andiamo tutti in stress se sentiamo il suono di una notifica e passano più di tre minuti senza che riusciamo a vedere di cosa si tratta.
È successo a tutti, ti senti un po’ giù, un po’ solo, e allora mandi messaggi a gente che forse nemmeno sapevi di avere in rubrica.
Perché è una bella sensazione quando ti rispondono, vero?
È per questo che amiamo così tanto i like, i fan, i follower.
Ho conosciuto un ragazzo che aveva sui 15 anni che mi spiegava quanto tra loro si discriminassero le persone in base ai follower su Instagram!
Così se il tuo Instagram cresce poco vai nel panico e ti chiedi: “Cosa è successo, ho fatto qualcosa di sbagliato?
Non piaccio più?”
Pensa che trauma per questi ragazzi quando qualcuno gli toglie l’amicizia o smette di seguirli!
La verità, e questa cosa riguarda tutti noi, è che quando arriva un messaggio/notifica riceviamo una bella botta di dopamina.
Ecco perché, come dicono le statistiche, ognuno di noi consulta più di 200 volte al giorno il proprio cellulare.
La dopamina è la stessa identica sostanza che ci fa stare bene e crea dipendenza quando si fuma, quando si beve o quando si scommette.
Il paradosso è che abbiamo veri limiti di età per fumare, per scommettere e per bere alcolici, ma niente limiti di età per i cellulari che regaliamo a ragazzini di pochi anni di età (già a 7 o 8 anni se non a meno).
È come aprire lo scaffale dei liquori e dire ai nostri figli adolescenti: “Ehi, se ti senti giù per questo tuo essere adolescente, fatti un bel sorso di vodka!
In sostanza, se ci pensate, è proprio questo che succede: un’intera generazione che ha accesso, durante un periodo di alto stress come l’adolescenza, ad un intorpidimento che crea dipendenza da sostanze chimiche attraverso i cellulari.
I cellulari, da cosa utile, diventano facilmente, con i social network, una vera e propria dipendenza, così forte che non riguarda solo i Millennials ma ormai tutti noi.
Quando si è molto giovani l’unica approvazione che serve è quella dei genitori, ma durante l’adolescenza passiamo ad aver bisogno dell’approvazione dei nostri pari.
Molto frustrante per i nostri genitori, molto importante per noi, perché ci permette di acculturarci fuori dal circolo famigliare e in un contesto più ampio.
È un periodo molto stressante e ansioso e dovremmo imparare a fidarci dei nostri amici.
È proprio in questo delicato periodo che alcuni scoprono l’alcol o il fumo o peggio le droghe, e sono queste botte di dopamina che li aiutano ad affrontare lo stress e l’ansia dell’adolescenza.
Purtroppo questo crea un condizionamento nel loro cervello e per il resto della loro vita quando saranno sottoposti a stress, non si rivolgeranno ad una persona, ma alla bottiglia, alla sigaretta o peggio, alle droghe.
Ciò che sta succedendo è che lasciando ai ragazzi, anche più piccoli, accesso incontrollato a smartphone e social network, spacciatori tecnologici di dopamina, il loro cervello rimane condizionato, ed invecchiando troppi di essi non sanno come creare relazioni profonde e significative.
In diverse interviste questi ragazzi hanno apertamente dichiarato che molte delle loro amicizie sono solo superficiali, ammettendo di non fidarsi abbastanza dei loro amici.
Ci si divertono, ma sanno che i loro amici spariranno se arriva qualcosa di meglio.
Per questo non ci sono vere e proprie relazioni profonde poiché queste persone non allenano le capacità necessarie, e ancora peggio, non hanno i meccanismi di difesa dallo stress.
Questo è il problema più grave perché quando nelle loro vite sono sottoposti a stress non si rivolgono a delle persone ma ad un dispositivo.
Ora, attenzione, non voglio minimamente demonizzare né gli smartphone né tantomeno i social network, che ritengo essere una grande opportunità, ma queste cose vanno bilanciate.
D’altro canto un bicchiere di vino non fa male a nessuno, troppo alcol invece sì.
Anche scommettere è divertente, ma scommettere troppo è pericoloso.
Allo stesso modo non c’è niente di male nei social media e nei cellulari, il problema è sempre nello squilibrio.
Cosa vuol dire squilibrio?
Ecco un esempio: se sei a cena con i tuoi amici e stai inviando messaggi a qualcuno, stai controllando le notifiche Instagram, hai un problema, questo è un palese sintomo di una dipendenza, e come tutte le dipendenze col tempo può farti male peggiorare la tua vita.
Il problema è che lotti contro l’impazienza di sapere se là fuori è successo qualcosa e questa cosa ci porta inevitabilmente ad un altro problema.
Siamo cresciuti in un mondo di gratificazioni istantanee.
Vuoi comprare qualcosa?
Vai su Amazon e il giorno dopo arriva.
Vuoi vedere un film?
Ti logghi e lo guardi, non devi aspettare la sera o un giorno preciso.
Tutto ciò che vuoi lo puoi avere subito, ma di certo non puoi avere subito cose come le gratificazioni sul lavoro o la stabilità di una relazione, per queste non c’è una bella App, anche se alcune delle più gettonate te lo fanno pensare!
Sono invece processi lenti, a volte oscuri ed incasinati.
Anche io ho spesso a che fare con questi coetanei idealisti, volenterosi ed intelligenti, magari da poco laureati, sono al lavoro, mi avvicino e chiedo:
“Come va?”
e loro: “Credo che mi licenzierò!”
ed io: “E perché mai?”
e loro: “Non sto lasciando un segno…”
ed io: “Ma sei qui da soli otto mesi!”
È come se fossero ai piedi di una montagna, concentrati così tanto sulla cima da non vedere la montagna stessa!
Quello che questa generazione deve imparare è la pazienza, che le cose che sono davvero importanti come l’amore, la gratificazione sul lavoro, la felicità, le relazioni, la sicurezza in se stessi, per tutte queste cose ci vuole tempo, il percorso completo è arduo e lungo.
Qualche volta devi imparare a chiedere aiuto per poi imparare quelle abilità fondamentali affinché tu possa farcela, altrimenti inevitabilmente cadrai dalla montagna.
Per questo sempre più ragazzi lasciano la scuola o la abbandonano per depressione, oppure, come vedo spesso accadere, si accontenteranno di una mediocre sufficienza.
Come va il tuo lavoro? Abbastanza bene…
Come va con la ragazza? Abbastanza bene.
Ad aggravare tutto questo ci si mette anche l’ambiente, di cui tutti noi ne facciamo parte.
Prendiamo questo gruppo di giovani ragazzi i cui genitori, la tecnologia e l’impazienza li hanno illusi che la vita fosse banalmente semplice e di conseguenza gliel’hanno resa inutilmente difficile!
Prendiamoli e mettiamoli in un ambiente di lavoro nel quale si dà più importanza ai numeri che alle persone, alle performance invece che alle relazioni interpersonali.
Ambienti aziendali che non aiutano questi ragazzi a sviluppare e migliorare la fiducia in se stessi e la capacità di cooperazione, che non li aiuta a superare le sfide.
Un ambiente che non li aiuta neanche a superare il bisogno di gratificazione immediata poiché, spesso, sono proprio i datori di lavoro a volere risultati immediati da chi ha appena iniziato.
Nessuno insegna loro la gioia per la soddisfazione che ottieni quando lavori duramente e non per un mese o due, ma per un lungo periodo di tempo per raggiungere il tuo obiettivo.
Questi ragazzi hanno avuto sfortuna ad avere genitori troppo accondiscendenti, la sfortuna di non capire che c’è il tempo della semina e poi quello del raccolto.
Ragazzi che sono cresciuti con l’aberrazione delle gratificazioni immediate, e quando vanno all’università e si laureano continuano a pensare che tutto gli sia loro dovuto solo perché si sono laureati a pieni voti.
Cosicché quando entrano nel mondo del lavoro dopo poco dobbiamo raccoglierne i cocci.
In tutta questa storia, sono convinto che tutti abbiamo una colpa, ma che soprattutto tutti noi possiamo fare qualcosa di più impegnandoci a capire come aiutare queste persone a costruire oggi la loro sicurezza e le loro abilità sociali, la cui mancanza rende la vita di questi giovani inutilmente infelice e inutilmente complicata.
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raccontidialiantis · 30 days ago
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Giovanissima e senza alcun pudore
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Tre estati fa ero a casa del mio fidanzato Giulio per un intero weekend. Ho sempre notato come Valerio, il mio futuro suocero, mi guardasse con diffidenza, sospetto. In poche parole, egli manifestava chiaramente una non-accettazione della mia persona. Eppure erano ormai diversi mesi che io e suo figlio stavamo insieme. Mentre con Rosa, la mia futura suocera, c'era già una certa confidenza, con suo marito esisteva sempre questa barriera invisibile.
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Qualcosa che gli impediva di sorridermi o di aprirsi un po’, con me. Quel primo sabato pomeriggio di luglio, subito dopo pranzo Giulio dovette andare in città, alla stazione a prendere Maria, sua sorella, che tornava a casa dall'università per un po’ di giorni. Faceva caldo e Rosa si offrì di accompagnarlo; gli avrebbe tenuto compagnia e al tempo stesso avrebbero chiacchierato. In sostanza, se lo sarebbe coccolato un po’, il figliolo adorato. Tanto, il treno sarebbe arrivato solo dopo forse un'oretta dalla loro uscita da casa.
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Valerio quindi era in soggiorno, sdraiato sul divano in calzoncini e camicia a leggere il giornale e sonnecchiare. Io stavo finendo di asciugare i piatti e poi sarei andata a riposare anch'io una mezz'ora. Però cambiai idea in corso d’opera. Finito di rassettare la cucina, passando vicino alla zona tv, come progettato nella mia mente perfida, andai direttamente a sedermi su uno sgabello lì vicino a lui, per cercare di cavare due-parole-due a quel vero musone, comunque un bellissimo uomo. Molto sexy, malgrado l'età. Confesso che mi attraeva non poco.
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“allora, musone di un suocero: che leggi di bello, con tanto interesse?”
“il quotidiano…”
“be’ questo lo vedo! Volevo dire… ma io proprio non ti piaccio, vero?”
“sei la ragazza di Giulio, quindi non devi piacere a me.”
“ma io… cos’ho che non ti va?”
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“se proprio ci tieni… secondo me tu non vai bene; sei troppo giovane e ingenua: hai ventuno anni appena e Giulio trentatré. Per lui ci sarebbe voluta a fianco una vera donna, una femmina già matura e navigata. Non una bamboccia capace solo di fare i capricci, che non sa come si sta al mondo e come va trattato un uomo adulto, uno che ha già le sue esigenze. Invece lui probabilmente ti dovrà fare da balia in tutto…”
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Mi sentii dapprima in imbarazzo. Poi profondamente ferita. Ma come: sapesse quanto gliela faccio sudare e con che gusto mi scopa, il suo ragazzo. Da lui ottengo ciò che voglio: proprio perché tutto sono meno che un'ingenuotta di paese. ‘Sto villano! E comunque, mentre un uomo con la faccia può restare inespressivo, impassibile, il suo inguine non può mai mentire. Avevo già notato che quando m'ero seduta vicino a lui il suo davanti s'era improvvisamente rigonfiato. Indossavo una minigonna mozzafiato, una maglietta leggera strettissima semitrasparente senza reggiseno, che avevo strategicamente tolto in cucina. Infine avevo i capezzoli dritti, ben visibili ed ero profumatissima.
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Non avrebbe potuto resistermi un angelo. Quindi, mentre Valerio aveva interrotto la nostra laconica conversazione e ripreso a leggere, non so con quanta vera concentrazione, dispettosissima mi sporsi un po’ in avanti: gli infilai a sorpresa un dito nell'elastico dei calzoncini da mare che portava e con un rapido scatto glieli tirai un bel po’ giù, a mezzo bacino. Abbassò il giornale, sgranò gli occhi e intanto io potetti vedere i suoi peli pubici e la base del suo membro già in parte gonfio. Facendolo, lo guardavo fisso negli occhi sorridendo e col dito in bocca, da monella irresistibile. Sarebbe stato impossibile non sentirsi lusingato da una ragazza che ti stuzzica così.
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Infatti, un po’ in imbarazzo disse: “ma che fai? Smettila subito!” Però lo disse con un mezzo sorriso e non mosse un muscolo, né si ritirò su il calzoncino. Allora, tirandomi un po’ indietro sullo sgabello, sollevai la minigonna che portavo a pelle senza slip e gli feci vedere la mia passerina, molto curata e con una strisciolina di peli sopra: gettò il giornale per terra e balbettò qualcosa a riguardo del contegno, della morale. Ma era evidente che non ragionava più. Approfittai del suo spiazzamento e con un gesto veloce ma deciso mi risolsi a tirar giù tutto il suo pantaloncino.
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Lui invece di opporsi sollevò le natiche per facilitarmi e così uscì fuori prepotente tutto il suo cazzo già bello duro! Non avevo dubbi: vinco sempre io. Sempre guardandolo negli occhi, poggiai le labbra avide sul suo glande. Iniziai a pomparlo con la bocca, mentre mi diceva che no, non dovevo assolutamente farlo; che non era corretto. Ma intanto mi teneva la testa bloccata con entrambe le mani e godendo come un maiale affondava l'uccello tutto dentro la mia gola. Gemeva di vero piacere. Aveva un membro di tutto rispetto. Non lungo come quello di Giulio, ma decisamente più largo e malgrado l’età durissimo! Sarà che era eccitatissimo da ciò che stava facendo con una giovanissima e bella ragazza.
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Devo dire che aveva anche un buonissimo sapore. Sentivo che stava per godere. Allora mi staccai e decisi di salirgli sopra a cavalcioni. Volevo che mi sborrasse dentro, altro che ragazzetta inesperta. Stavo per infilarmi il suo cazzo dentro le labbra gonfie della mia fica già dilatata e pronta, ma lui mi sollevò di peso e mi disse che no: questo a Giulio non poteva proprio farlo. La mia fica infatti era riservata a suo figlio, per godere del sacro vincolo matrimoniale. Valerio si sarebbe quindi “accontentato” (!) di sfondarmi il buco del culo! Accontentato? Accontentatooo? A Giulio ancora non l'avevo mai dato, il mio culo: infatti glielo stavo facendo sudare.
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Prima di Giulio frequentavo, di nascosto da tutti, un ricco industriale della zona. Era pazzo della mia fica stretta e mi ricopriva letteralmente di soldi anche se non glieli chiedevo. Per fargli un pompino, senza chiedergli nulla ottenni l’inimmaginabile. Dopo che me l’aveva chiesto per mesi, per permettergli infine di rompere il mio culetto per la prima volta - gli avevo detto che lì ero vergine - ho segretamente ottenuto da lui un ammontare di denaro spaventoso. Che assieme agli altri soldi che m’aveva dato durante l’anno in cui l’ho frequentato prima di conoscere Giulio, ho accuratamente investito. Tramite un’opportuna agenzia specializzata in gestioni patrimoniali. Si, io: quella sprovveduta.
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Lui, l'industriale, dopo quella sua prima volta nel mio culo era improvvisamente impazzito d'amore: se fino ad allora potevo in qualche modo gestirlo, subito dopo iniziò a tempestarmi di messaggi, mi copriva di regali, di denaro. Era diventato addirittura geloso. Per scrollarmelo di dosso alla fine ho dovuto minacciare di rivelare tutto alla moglie e ai figli. Poi ero ancora minorenne. Smise all'istante. E Valerio invece adesso mi diceva che si sarebbe “accontentato” del mio culo sodo e perfetto! Quindi mi misi a cavalcioni su di lui, puntai il suo glande contro il mio ano e guardandolo spavalda scesi lentamente inglobandolo tutto.
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Senza fare un fiato: lo guardai fisso negli occhi per tutto il tempo. Era pazzo di piacere, sudava e mi toccava le tettine nude sotto la maglietta. Giocava coi miei capezzoli. Lo baciai in bocca giocando a lungo di lingua. Mi pregò di muovermi, perché tra poco sarebbero rientrati a casa Giulio e mia suocera Rosa. Ma io per tutta risposta dopo un po’ mi sfilai e gli feci una sega rapida. Lo feci venire nella mia bocca, tanto per non sporcare e anche per assaggiare un altro nuovo gusto d'uomo. Appena finito, me ne andai a riposare. Da quel momento diventò il mio maggior sponsor.
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Con Giulio tutto bene: ci siamo sposati lo scorso autunno e quando litigo con lui, telefono a mio suocero per un consiglio. Anche se in quei frangenti, per la rabbia desidero solo fare mio marito cornuto. Lui mi dice sempre che è meglio parlare di persona. Quindi ci vediamo e mi porta fuori città, in campagna. Dove dopo massimo tre minuti di chiacchiere, mi faccio regolarmente sfondare a lungo il culo e riempire la bocca. Ce l'ho in pugno. Da lui ormai ottengo qualsiasi cosa. Anche perché è crollato del tutto: a volte non ce la fa proprio a mantenere il suo stesso proposito e vuole anche la mia fregna. Me la bacia a lungo, mi fa venire nella sua bocca e infine non resiste: mi scopa come un ossesso.
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Mi sta dentro fino a farmi male. Gli devo dire di smettere. Mia suocera di riflesso ha anche lei un inatteso vantaggio, dall'improvviso risveglio dei sensi di suo marito. La fotte ogni sera, lei mi confessa stupita e felice! Mi faccio inculare e fottere da lui anche per farlo star buono, mantenerlo costantemente pieno di passione bruciante per la sua giovane nuora e per tenere in allenamento il mio sfintere anale. Perché ultimamente ho preso la patente e ho intenzione di farmi regalare presto un'auto. Un’utilitaria, niente di troppo costoso, ovviamente. Quindi, se Giulio vorrà finalmente il mio culo dovrà decidersi a comprarmela. Glielo darò per la mia… “prima volta”, fingendo un gran dolore mentre me lo infila ma resistendo stoica, con uno spirito di sacrificio coniugale veramente encomiabile.
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Mi amerà ancor più di quanto non faccia già. Infatti, lo faccio scopare e lo pompo spesso. Voglio che goda molto, che si senta sempre più legato a me e non sospetti mai delle mie scappatelle. Non solo di quelle con mio suocero, ovviamente. Perché ogni tanto, un paio di volte l'anno, mi tolgo qualche sfizio di straforo. Sempre con uomini molto maturi: loro mi piacciono tantissimo, perché in fondo sono come dei bambini. Dopo goduto del mio corpo infatti, loro felicissimi mi viziano, mi ricoprono di regali. Contenti di essere considerati ancora maschi validi. E restano regolarmente, letteralmente innamorati di me. Faccio fare loro qualsiasi cosa mi passi per la testa.
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E godo moltissimo del mio potere di giovane venere. Per tre o quattro appuntamenti segreti loro tornano ventenni. In quanto la mia passera e il mio buco dl culo hanno un potere enorme, sugli uomini di una certa età. Io però me li scelgo solo facoltosi e intelligenti. Perché loro sanno stare al mondo e quando alla fine dello sfizio io dico di non volerli rivedere più, magari soffrono in silenzio, ma si congedano tutti da me con l'ultimo bacio, un bel baciamano e infine un gioiello, un libro o un mazzo di fiori. Gli amanti maturi mi adorano. E a me piace moltissimo farli impazzire di desiderio e sentirli sborrare felici e contenti, nel mio corpo giovane ed elastico o nella mia gola.
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In fondo, io mi considero a tutti gli effetti una benefattrice della terza età. Regalo ai miei stalloni anziani una segreta seconda giovinezza, adorando e succhiando i loro cazzi con grande foga, come fossero gli dei della mascolinità matura. Mi amano, almeno tanto quanto mi adora mio suocero! Tornando a bomba, Valerio ovviamente dovrà contribuire alla spesa della macchina in modo sostanzioso. Con la benedizione di mia suocera Rosa. In fondo, per lei sono solo la giovane nuora accolta in famiglia come una figlia. Un tesoro di ragazza; che va protetta, instradata e un po’ anche vezzeggiata, no?
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RDA
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