Tumgik
#ma è un problema per la me del futuro
mossmx · 1 year
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I think them should talk after they fuck in my fic bc ya know... communication is good for actual relationships... buuuut also idgaf about healthy communication in my fic rn :D
both of them have come (even If i didn't exactly wrote that scene yet opsie) but that is enough for me
prendo e porto a casa 💼
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odioilvento · 26 days
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Sono ormai cinque anni che sono nel campo sanitario, l'ho scelto per imparare certe cose pratiche che mi sarebbero potute servire in futuro, ma credo di stare imparando anche altre cose, sia non pratiche sia di me stessa.
L'empatia è una delle principali. Ti metti nei panni dell'altro e soddisfi i suoi bisogni primari, ma non solo quelli. Io sono un semplice OSS, ma fare questa parte del lavoro ti permette di conoscere bene le persone, che in quel momento sono anche pazienti.
Prima in RSA, adesso in ospedale. Vedi continuamente malattie, sofferenze ed anche morte. Io non ho mai avuto problemi a vedere, pulire, parlare di vomito, scariche, urina, sangue, escreato, lesioni da decubito, tanto che dopo un po' ti abitui a parlarne anche mentre mangi, riesci a scollegare le due cose, diventa tutto routine.
E poi c'è il fine vita, ti abitui in un certo senso anche alla morte.
Prima accudivo una persona per farle finire la sua vita nel migliore modo possibile, adesso i pazienti che mi passano davanti sono tutti diversi. Chi sta un giorno e mezzo, chi rimane settimane. Chi torna a casa sulle sue gambe, chi dopo giorni, leggi in consegna: attende hospice. E ti chiedi in qualche modo perché.
Hai già visto infarti che non si riescono a recuperare. Hai già visto chi non si cura e dopo due settimane a casa torna in ospedale un mese. Hai già visto tante persone, tanti caratteri, tante storie di vita, ma poi arriva quella che ti lascia con i pensieri. Quella che non è anziana, quella che deve fare tante cose ancora, quella che entra per un dolore, ma il problema non è lì. Quella che fino ad un minuto prima è in piedi, autonoma, e poi le dicono che deve restare a letto, che arriva il medico a parlarle. Quella che cambia la luce degli occhi dopo che forse non le hanno neanche detto tutto davvero, ma che ha capito tutto lo stesso.
E rifletti che forse non vedrà il Natale. Che avrà mille cose da sistemare. Che non sta reagendo, non si sta arrabbiando, non sta piangendo. E ti chiedi come reagiresti tu. Perché io so benissimo cosa vorrei, lo dico sempre alle persone intorno a me, ma ti devi trovare nelle situazioni prima di sapere veramente come reagirai. E pensi al "dopo di noi", a tutto quello che sarà dopo di me...
E pensi a come la vita ti cambia, quello che ti succede ti cambia, quello che vedi negli altri ti cambia. Di quanto la vita sia breve, imprevedibile, a volte bastarda.
E l'empatia ogni tanto ti molla ed hai bisogno di raccontare come stai, per buttare fuori quello che stavolta non è uscito a fine turno, uscendo semplicemente dalla porta del reparto. E ringrazi chi ti ascolta. E chiedi scusa perché ti senti un po' in colpa perché stavolta hai dovuto raccontare e ti sembra di aver lasciato un pezzo di dolore in chi ti ha ascoltato.
Boh, anche questo mio sfogo è un modo per buttare fuori, e quindi chiedo scusa anche a voi se mi avete letto fino qui. Grazie.
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Un futuro tutto da scrivere ed un filo che non si romperà mai.
Sono una persona sognatrice che appunta ogni pensiero su carta, da sempre
.Scrivo di me in questo blog, che uso come mio diario virtuale.
Scrivo di ciò che voglio e di ciò che vorrei avere e trovare durante il cammino della mia vita.
Sono una persona che crede nell'amore come quello delle favole.Quel tipo d'amore che ci faceva sognare da bambine.
Mentre scrivo questo, resto legata ad un filo, quello del destino.
Quel filo di color rosso per il quale, esiste una leggenda giapponese che ci racconta di come due persone siano legate tra loro.
Ho sempre creduto in questa leggenda nonostante tutto.Sono convinta anche io di questa cosa, e spero che un giorno, anche se tardi, troverò anche io la mia anima gemella, il mio amore per la vita.
È importante ricordare che, il filo rosso può aggrovigliarsi e allungarsi, ma mai spezzarsi.
Un-mei-no-akai-ito è ciò che sono io, sono io quel filo. Mi trovo già legata alla mia anima gemella, senza però, essere ancora a conoscenza della sua effettiva esistenza.
Questo non è un sogno, è la realtà, e come tale, molto presto, si realizzerà, anche se ci vorrà del tempo.
Vorrei che sappia amarmi nonostante la mia disabilità, e che faccia in modo che per lui non sia un problema, ma un valore aggiunto.
Vorrei che mi insegnasse ad amare (visto che quella in questione, sarà la mia primissima relazione e spero anche l'ultima).
Sono spesso sola, non ho molti amici, quindi vorrei che lui per me fosse un amico o molto di più.
Non so nuotare, quindi spero che apprezzi la montagna 🗻 e le colline, cottage e agriturismi, cose così.
Mi vedo bene in vacanza anche ad esplorare città d'arte, in Italia o all'estero.
Vorrei che fosse una persona aperta al dialogo con le persone e che modo educato esprima il suo pensiero, come io faccio abitualmente.
Vorrei che rispettasse sempre il prossimo, sia per quanto riguarda il pensiero altrui, e tutti i loro credo, qualunque essi siano .Mi piacerebbe che parlasse più lingue straniere, come lo faccio io avendo questa passione da tutta la vita, e che magari lui abbia piacere di insegnarmene qualcuna se ne conoscerà.
Da sempre, sono stata rapita da occhi color mare e color smeraldo.
Chi sono io?
Beh qualcosa ti ho già raccontato di me, Anima ancora sconosciuta.
Sono una ragazza semplice, con l'animo da bambina. Sognatrice, forse anche troppo, con la vena d'artista, a volte.
Spesso scrivo volentieri un mio pensiero su carta, anche se non ho mai avuto un vero e proprio diario.
Qualche volta mi trovi chinata su di un foglio, mentre disegno e coloro.
Altre volte mi trovi a giocare ai videogiochi, ed altre ancora, a guardare film e serie TV in lingua originale e partite di calcio, senza togliere tempo alla lettura, una delle mie più grandi passioni, trasmessa da mia mamma.
Spero che con la tua presenza costante nella mia vita, tornerò a scrivere d'amore, quell'amore che parlerà di noi.
Scriverò per te lettere (perché si, scrivere è sempre stata una passione che da un po' di tempo che si è spenta) che potrai leggere ogni volta che vorrai, ricordandoti di me, anche quando saremmo lontani, se vorrai.Scriverò per te poesie, descrivendo il nostro amore che muterà piano piano nel tempo.
Crescerò insieme a te dentro questa relazione, e grazie a te spero passino anche le mie ansie, soprattutto la sociale, che mi accompagna da quando ho finito la scuola superiore (per via del bullismo subìto ecc..).
Per conquistarmi penso che non ci voglia molto: non sono una ragazza che indossa borse all'ultima moda, né ha un cellulare ultimo modello anche perché non sono malata di fotografie e non avendo altri social, non mi serve un cellulare troppo performante.
Come una bambina amo ancora i peluche (quindi questo sarebbe un ottimo regalo), ovviamente accompagnato da una lettera scritta a mano, sarebbe un sogno realizzato, ma non voglio chiedere la luna.
So per certo che, per amor mio, dovrai fare tanti cambiamenti nella tua vita, nel tuo quotidiano, e ovviamente io non obbligo nessuno ad amarmi, ma spero che un giorno, proprio come nelle favole, potrai essere il principe azzurro sto cercando e sognando da sempre.
Tiro un po' di più il mio capo del filo, se ti va, fallo anche tu, per incontrarci prima.
A presto amore mio, resto qui ad aspettarti.
@promettimicherestiqui
@un-mei-no-akai-ito //(Lun 12.08.24 h 21:53) @un-mei-no-akai-ito
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un-mei-no-akai-ito · 1 month
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Un futuro tutto da scrivere ed un filo che non si romperà mai.
Sono una persona sognatrice che appunta ogni pensiero su carta, da sempre.
Scrivo di me in questo blog, che uso come mio diario virtuale.
Scrivo di ciò che voglio e di ciò che vorrei avere e trovare durante il cammino della mia vita.
Sono una persona che crede nell'amore come quello delle favole.Quel tipo d'amore che ci faceva sognare da bambine.
Mentre scrivo questo, resto legata ad un filo, quello del destino.
Quel filo di color rosso per il quale, esiste una leggenda giapponese che ci racconta di come due persone siano legate tra loro.
Ho sempre creduto in questa leggenda nonostante tutto.Sono convinta anche io di questa cosa, e spero che un giorno, anche se tardi, troverò anche io la mia anima gemella, il mio amore per la vita.
È importante ricordare che, il filo rosso può aggrovigliarsi e allungarsi, ma mai spezzarsi.
Un-mei-no-akai-ito è ciò che sono io, sono io quel filo. Mi trovo già legata alla mia anima gemella, senza però, essere ancora a conoscenza della sua effettiva esistenza.
Questo non è un sogno, è la realtà, e come tale, molto presto, si realizzerà, anche se ci vorrà del tempo.
Vorrei che sappia amarmi nonostante la mia disabilità, e che faccia in modo che per lui non sia un problema, ma un valore aggiunto.
Vorrei che mi insegnasse ad amare (visto che quella in questione, sarà la mia primissima relazione e spero anche l'ultima).
Sono spesso sola, non ho molti amici, quindi vorrei che lui per me fosse un amico o molto di più.
Non so nuotare, quindi spero che apprezzi la montagna 🗻 e le colline, cottage e agriturismi, cose così.
Mi vedo bene in vacanza anche ad esplorare città d'arte, in Italia o all'estero.
Vorrei che fosse una persona aperta al dialogo con le persone e che modo educato esprima il suo pensiero, come io faccio abitualmente.
Vorrei che rispettasse sempre il prossimo, sia per quanto riguarda il pensiero altrui, e tutti i loro credo, qualunque essi siano.
Mi piacerebbe che parlasse più lingue straniere, come lo faccio io avendo questa passione da tutta la vita, e che magari lui abbia piacere di insegnarmene qualcuna se ne conoscerà.
Da sempre, sono stata rapita da occhi color mare e color smeraldo.
Chi sono io.
Beh qualcosa ti ho già raccontato di me, Anima ancora sconosciuta.
Sono una ragazza semplice, con l'animo da bambina. Sognatrice, forse anche troppo, con la vena d'artista, a volte.
Spesso scrivo volentieri un mio pensiero su carta, anche se non ho mai avuto un vero e proprio diario.
Qualche volta mi trovi chinata su di un foglio, mentre disegno e coloro.
Altre volte mi trovi a giocare ai videogiochi, ed altre ancora, a guardare film e serie TV in lingua originale e partite di calcio, senza togliere tempo alla lettura, una delle mie più grandi passioni, trasmessa da mia mamma.
Spero che con la tua presenza costante nella mia vita, tornerò a scrivere d'amore, quell'amore che parlerà di noi.
Scriverò per te lettere (perché si, scrivere è sempre stata una passione che da un po' di tempo che si è spenta) che potrai leggere ogni volta che vorrai, ricordandoti di me, anche quando saremmo lontani, se vorrai.
Scriverò per te poesie, descrivendo il nostro amore che muterà piano piano nel tempo.
Crescerò insieme a te dentro questa relazione, e grazie a te spero passino anche le mie ansie, soprattutto la sociale, che mi accompagna da quando ho finito la scuola superiore (per via del bullismo subìto ecc..).
Per conquistarmi penso che non ci voglia molto: non sono una ragazza che indossa borse all'ultima moda, né ha un cellulare ultimo modello anche perché non sono malata di fotografie e non avendo altri social, non mi serve un cellulare troppo performante.
Come una bambina amo ancora i peluche (quindi questo sarebbe un ottimo regalo), ovviamente accompagnato da una lettera scritta a mano, sarebbe un sogno realizzato, ma non voglio chiedere la luna.
So per certo che, per amor mio, dovrai fare tanti cambiamenti nella tua vita, nel tuo quotidiano, e ovviamente io non obbligo nessuno ad amarmi, ma spero che un giorno, proprio come nelle favole, potrai essere il principe azzurro sto cercando e sognando da sempre.
Tiro un po' di più il mio capo del filo, se ti va, fallo anche tu, per incontrarci prima.
A presto amore mio, resto qui ad aspettarti.
@un-mei-no-akai-ito //(Lun 12.08.24 h 21:53) @un-mei-no-akai-ito
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unmeinoakaito · 1 month
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Un futuro tutto da scrivere ed un filo che non si romperà mai.
Sono una persona sognatrice che appunta ogni pensiero su carta, da sempre.
.Scrivo di me in questo blog, che uso come mio diario virtuale.
Scrivo di ciò che voglio e di ciò che vorrei avere e trovare durante il cammino della mia vita.
Sono una persona che crede nell'amore come quello delle favole.Quel tipo d'amore che ci faceva sognare da bambine.
Mentre scrivo questo, resto legata ad un filo, quello del destino.
Quel filo di color rosso per il quale, esiste una leggenda giapponese che ci racconta di come due persone siano legate tra loro.
Ho sempre creduto in questa leggenda nonostante tutto.Sono convinta anche io di questa cosa, e spero che un giorno, anche se tardi, troverò anche io la mia anima gemella, il mio amore per la vita.
È importante ricordare che, il filo rosso può aggrovigliarsi e allungarsi, ma mai spezzarsi.
Un-mei-no-akai-ito è ciò che sono io, sono io quel filo. Mi trovo già legata alla mia anima gemella, senza però, essere ancora a conoscenza della sua effettiva esistenza.
Questo non è un sogno, è la realtà, e come tale, molto presto, si realizzerà, anche se ci vorrà del tempo.
Vorrei che sappia amarmi nonostante la mia disabilità, e che faccia in modo che per lui non sia un problema, ma un valore aggiunto.
Vorrei che mi insegnasse ad amare (visto che quella in questione, sarà la mia primissima relazione e spero anche l'ultima).
Sono spesso sola, non ho molti amici, quindi vorrei che lui per me fosse un amico o molto di più.
Non so nuotare, quindi spero che apprezzi la montagna 🗻 e le colline, cottage e agriturismi, cose così.
Mi vedo bene in vacanza anche ad esplorare città d'arte, in Italia o all'estero.
Vorrei che fosse una persona aperta al dialogo con le persone e che modo educato esprima il suo pensiero, come io faccio abitualmente.
Vorrei che rispettasse sempre il prossimo, sia per quanto riguarda il pensiero altrui, e tutti i loro credo, qualunque essi siano.
Da sempre, sono stata rapita da occhi color mare e color smeraldo.
Chi sono io.
Beh qualcosa ti ho già raccontato di me, Anima ancora sconosciuta.
Sono una ragazza semplice, con l'animo da bambina. Sognatrice, forse anche troppo, con la vena d'artista, a volte.
Spesso scrivo volentieri un mio pensiero su carta, anche se non ho mai avuto un vero e proprio diario.
Qualche volta mi trovi chinata su di un foglio, mentre disegno e coloro.
Altre volte mi trovi a giocare ai videogiochi, ed altre ancora, a guardare film e serie TV in lingua originale e partite di calcio, senza togliere tempo alla lettura, una delle mie più grandi passioni, trasmessa da mia mamma.
Spero che con la tua presenza costante nella mia vita, tornerò a scrivere d'amore, quell'amore che parlerà di noi.
Crescerò insieme a te dentro questa relazione, e grazie a te spero passino anche le mie ansie, soprattutto la sociale, che mi accompagna da quando ho finito la scuola superiore (per via del bullismo subìto ecc..).
Scriverò per te lettere (perché si, scrivere è sempre stata una passione che da un po' di tempo che si è spenta) che potrai leggere ogni volta che vorrai, ricordandoti di me, anche quando saremmo lontani, se vorrai.
Scriverò per te poesie, descrivendo il nostro amore che muterà piano piano nel tempo.
Crescerò insieme a te dentro questa relazione, e grazie a te spero passino anche le mie ansie, soprattutto la sociale, che mi accompagna da quando ho finito la scuola superiore (per via del bullismo subìto ecc..).
Per conquistarmi penso che non ci voglia molto: non sono una ragazza che indossa borse all'ultima moda, né ha un cellulare ultimo modello anche perché non sono malata di fotografie e non avendo altri social, non mi serve un cellulare troppo performante.
Come una bambina amo ancora i peluche (quindi questo sarebbe un ottimo regalo), ovviamente accompagnato da una lettera scritta a mano, sarebbe un sogno realizzato, ma non voglio chiedere la luna.
So per certo che, per amor mio, dovrai fare tanti cambiamenti nella tua vita, nel tuo quotidiano, e ovviamente io non obbligo nessuno ad amarmi, ma spero che un giorno, proprio come nelle favole, potrai essere il principe azzurro sto cercando e sognando da sempre.
Tiro un po' di più il mio capo del filo, se ti va, fallo anche tu, per incontrarci prima.
A presto amore mio, resto qui ad aspettarti.
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@unmeinoakaito
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smokingago · 1 month
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Tumblr media
"Premonizioni, presentimenti, previsioni"
La nostra mente elabora continuamente tutte le informazioni, tutti i particolari, tutte le piccole cose che accadono intorno a noi, particolari apparentemente insignificanti che al momento ci sfuggono ma che rimangono impressi nel nostro "hard disk" soprattutto quando riguardano persone a noi vicine e a cui siamo legati.
Personalmente mi è successo, e mi succede ancora, a volte come un flash improvviso altre nei momenti di profonda riflessione, che tutti questi particolari iniziano a prendere un senso, tutte queste tessere vengono allineate ed elaborate nel mio cervello, proiettate come filamenti di dna, e iniziano a formare un pensiero, un algoritmo, che mi porta a schematizzare i possibili avvenimenti futuri con tutte le varianti, paragonabili a una partita a scacchi.
È così che ho iniziato a "prevedere il futuro" per così dire, a creare con la mente situazioni, sogni (oppure incubi) ad occhi aperti, è così che riesco a vedere in anticipo tutto quello che può succedere.
Questo mi aiuta molto nella vita quotidiana, in famiglia con gli amici e anche nel lavoro perché riesco a capire in pochi istanti chi ho davanti, conosco già le risposte prevedo quasi sempre qualsiasi reazione ed evoluzione futura in un qualsiasi rapporto umano.
Molti la chiamano empatia, sensibilità, profondità; niente di tutto questo, si tratta solamente di un'ottima memoria di una spiccata intelligenza e velocità di elaborazione del pensiero.
Naturalmente spesso tutto ciò è anche causa di problemi, soprattutto con quelle persone riservate a cui non piace essere "lette dentro", per non parlare poi di tutti quelli (tanti) che indossano una maschera, poiché riesco a penetrarla con estrema facilità.
Molti attribuiscono queste premonizioni alla chiaroveggenza, a qualcosa di non scientifico, sovrannaturale e sensoriale, soprattutto quando questi scenari si concretizzano nella realtà.
Succede che una di queste previsioni non mi esce più dalla mente, un presagio particolarmente vivido e terribile, non mi fa più dormire, per settimane, un incubo ricorrente che mi sveglia ogni notte e mi terrorizza, riguarda una persona a me molto vicina, perché percepisco quasi con sicurezza che è in grave pericolo.
Quando quest' incubo si realizza quasi alla perfezione nella vita reale di questa persona, tranne per l'epilogo drammatico della morte, il mondo mi crolla addosso, è successo tutto come avevo previsto, non so più a cosa credere, non riesco a darmi una spiegazione razionale, il senso di colpa mi attanaglia perché avrei potuto fare qualcosa prima, nonostante avessi rivelato in parte il mio incubo a questa persona.
Da allora questi scenari e visioni che la mia mente costruisce sono sempre più frequenti, mi spaventano terribilmente, cerco di evitarli, provo a non pensare, di giorno ci riesco, ma il problema è la notte quando riesco a vedere in profondità il male che mi circonda. Ed ho paura.
Smokingago
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idettaglihere · 6 months
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Sono abbattuta, triste, piena di solitudine, frustrata. È un periodo strano, ma strano da essere brutto. L'ansia è tornata ed io cerco di nasconderlo a tutti, fallendo miseramente quando dal nulla scoppio in delle crisi di pianto incontrollabili. Non so più cosa voglia dire pensare a me, mi preoccupo e occupo solamente degli altri, nonostante tutto questo non venga mai apprezzato o, anzi, porta gli altri ad approfittarsi di me. Giusto oggi mi è stato detto che sono troppo gentile e buona, quindi sono arrivata alla conclusione che sono solo fessa e inguenua. Mi sento un essere miserabile, le persone vicine a me si stanno realizzando nella vita, hanno degli obiettivi con un'altra persona o comunque organizzano un futuro mentre io mi trovo ad avere solo esperienze da dimenticare, con persone le quali arrivano a mettermi paura con il loro comportamento, ma la cosa peggiore è che in fin dei conti il problema è mio se attiro nella mia vita solo persone del genere. Mi rende ancora più miserabile il provare sentimenti per una persona che ha già una sua famiglia e per la quale io sono solo una mera distrazione per farsi due risate in ambito lavorativo, perché poi alla fine sempre questo sono: una distrazione. Sono temporanea, di poco conto, una nullità da dimenticare in un angolo finche non ne hai bisogno la volta successiva. Mi aggrappo alle attenzioni prive di genuinità, sperando in cuor mio che possano essere veritiere ma sono solo un'illusione. A lavoro ormai vengo trattata come una scema praticamente da tutti ma devo mandare giù e va bene così, perché Jessica sopporta sempre tutto. Mi guardo allo specchio e vedo solo un ammasso di difetti, un fallimento, brutta e non meritevole di qualsiasi tipo di amore. Vado avanti per inerzia, e se penso al fatto che la psicologa vuole vedermi molto meno perché pensa io stia bene, mi fa sorridere, ma va bene così, deve andare bene così. Ma io vorrei solo sparire.
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astra-zioni · 2 months
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Il problema che affligge noi giovani - o che per lo meno io ho sentito da quando più o meno ho cominciato a pensare - è questo pensiero inconscio col quale cresciamo circa il fatto di non dover puntare troppo in alto. Ché se hai delle aspirazioni poco sopra la media i genitori, le persone che ti circondano, cominciano a guardarti con quell’aria paternalista del tipo “ma dai, rimani coi piedi per terra”. Ed uno cresce effettivamente pensando addirittura che so, che fare l’insegnante (perché effettivamente ormai è difficile pure questo), sia chissà che aspirazione infantile, tipo fare l’astronauta.
Io mi chiedo: a vent’anni, uno a che cazzo deve aspirare? È del tutto fisiologico puntare in alto, anche per strade completamente assurde e strampalate, ché si fa sempre in tempo ad aggiustare la mira, a rendersi conto che forse forse bisogna ridimensionare un attimo le aspettative. Partire però già rassegnati, frustrati, per arrivare a quarant’anni col rimorso del “se avessi fatto…”, è terribile.
Io voglio diventare medico. L’ho capito a 24 anni. Ogni volta che lo dico la gente mi guarda strano; ora, è oggettivamente una strada complessa, ma mica ho detto che voglio lavorare nella NASA. Voglio diventare m e d i c o. Una professione come tante altre. Eppure, per la società odierna, è equiparabile al dire di voler diventare una pop star; se mi fermo a pensare alle aspirazioni delle persone a me vicine costrette quasi a doverne parlare sommessamente perché per gli standard di oggi sembri pure imbecille se vuoi studiare mi rendo conto come tutto sia completamente schizoide, scoraggiante, e fuori di testa. Ma soprattutto come forse, tutto sommato, questo sia un problema italiano, perché magari in altri paesi occidentali si arriva a comprendere l’ovvio concetto per cui i giovani di oggi sono il futuro di domani, e ci si investe, e non ci si guarda con quel paternalismo lì.
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ross-nekochan · 4 months
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Racconti di viaggio - parte 2
Quando ho studiato all'università Studi Culturali dell'Asia Orientale il corso era orientato su come sia "Oriente" che "Occidente" veniva rappresentato l'uno dall'altro con una serie di discorsi e di immagini che si auto-alimentavano e, da persona occidentale, quello che più mi aveva affascinato era come noi "occidentali" dipingiamo l'Asia. Tuttavia, il prof teneva tanto ad un punto ossia il white spot ovvero quel posto (figurato) in cui bisognava trovare, da "occidentali", una lettura della propria rappresentazione.
In Giappone si nota poco perché culturalmente sono molto timidi e riservati (anche se succede), ma in India sono rimasta completamente shockata da una cosa: la gente non faceva che fissarmi. E non per chissà quale strana ragione, ma semplicemente per un motivo: sono bianca.
Da quello che ho capito, è una rarità trovare persone occidentali in India e quindi quando la vedono se ne stupiscono. Ma analizzando meglio il problema non è solo quello.
Quando sono andata per la prima volta a casa dei miei amici in cui c'erano i parenti, la prima cosa che mi è stata chiesta è stata di fare una foto assieme. Alle varie feste di matrimonio (3) uomini di mezza età in special modo non facevano che chiedere di fare selfie assieme, come se fossi stata un fantoccio, una bambola, una celebrità di cui doversi ricordare di avere incontrato e da far vedere agli altri in futuro. Sempre perché vedere persone bianche è raro, figurati averle così vicine a un matrimonio di chissà quale parente/amico ecc.
Se da un lato mi hanno letteralmente oggettificata, rendendomi qualcosa a metà tra un trofeo e una bomboniera, questa cosa maschera un problema ben più grosso: gli indiani si sentono inferiori ai bianchi.
Non è una novità che questo tipo di ranking delle razze umane non sia ancora estinto. Lo abbiamo vissuto per centinaia di anni, ne siamo immersi ed è complicatissimo staccarci questa ameba di dosso con cui siamo cresciuti tutti. Ma è stato allarmante per me percepire queste cose di prima mano.
Da bianchi ci siamo letteralmente imposti, li abbiamo sottomessi, fatto di loro schiavi o quello che ci pareva e loro, nonostante si sentano molto fieri di aver (quasi) raggiunto il nostro tipo di società, non riescono proprio a liberarsi dalla visione del mondo che abbiamo loro insegnato e a non vederci con gli occhi che brillano. L'ho trovata una cosa tristissima.
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tiaspettoaltrove · 6 months
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È ora di smetterla con gli intoccabili.
Sono stanco di questo mondo fatto sempre di troppi pesi e troppe misure, di intoccabili, di eccezioni che non confermano la regola, ma cercano di demolirla. Sono stanco di questo mondo in cui si sfugge dall’onestà intellettuale, dalle riflessioni sofferte ma necessarie, dalla trasparenza. Un mondo in cui non ci si mette a nudo, ma si “scrolla” Tik Tok al posto d’indagare se stessi. E dire che una cosa non escluderebbe l’altra. Un problema enorme del nostro tempo, certamente uno dei più grandi in assoluto, è quello della personalizzazione del crimine. Ovvero: non è importante la cattiva azione in sé, quanto chi la compie. Ed è così che, a seconda di chi è il colpevole, tutto può essere affievolito o aggravato. Eppure, di fatto, la violenza è violenza. Giusto? Si è parlato, in questi giorni, di una giornalista che ha denunciato Rocco Siffredi, reo di averla molestata nell’ambito di un’intervista sulla serie tv Netflix a lui dedicata. Esistono i tribunali, i processi, i giudici, quindi in questa sede non parlerò del caso specifico. Mi limito però a dire che non è la prima volta che assistiamo a dinamiche simili. Sempre lo stesso personaggio, diversi anni fa (credo nel 2006, non sono riuscito a comprenderlo con certezza) si è reso protagonista di un episodio altamente discutibile (quantomeno) in una trasmissione televisiva francese. Vedere oggi il video di quello che è accaduto in quel frangente è agghiacciante, perché per la mia sensibilità descrive senza timore di smentita una violenza in piena regola (peraltro tra le risate generali dei conduttori e di parte del pubblico). Eppure, in seguito non è accaduto nulla. Nemmeno quella volta. Qualche articolo di giornale, qualche polemica, e tutti felici e contenti. Come si può accettare tutto questo? “Era un programma goliardico”, dice qualcuno, “e certi siparietti avvenivano in tutte le puntate”. È una giustificazione? Secondo me no. Ma siamo qui, nel 2024, e su uno dei maggiori servizi streaming del mondo (Netflix, appunto) ci ritroviamo una serie tv dedicata a quest’uomo. Per quanto mi riguarda, sapete, si è rotto qualcosa. C’è chi la chiama “dissonanza cognitiva”, e non penso che siamo molto lontani dalla verità. Ho usato il nome di quel personaggio solo per esemplificare un concetto, che però purtroppo troppo spesso vediamo concretizzarsi. Mi chiedo in questi casi dove sia il (vero) femminismo, ammesso che esista. Dove sia la lucidità mentale che ci consenta di guardare la realtà con obiettività, e senza cercare scuse o giustificazioni che non esistono. È possibile fare le persone serie, per una volta? A quanto pare no. L’ipocrisia, la falsità, la superficialità devono vincere sempre. È per questo che viviamo nel fango, che tutto è crollato, e che mancano le basi solide, per un futuro degno di questo nome. Siamo sempre, tutti, troppo distratti da quel che ci vuol essere imposto. Dalle frasi fatte, dagli slogan, dai tentativi di lavarsi la coscienza. E facciamo tante brutte figure, agli occhi di Dio.
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kon-igi · 1 year
Note
Ciao Doc,
partendo dal mio post scherzoso mi è poi saltata ai neuroni una riflessione più seria, con tanto di domanda.
Mi ricordo che tempo fa facesti un post relativo alle risposte intestinali dovute a carichi emotivi, tipo ansia, paura, stress e robe simili, mo' non ricordo i dettagli, ma credo che tutto ciò abbia ovviamente una importante spiegazione dal punto di vista evolutivo, e ci sta.
Quello che però mi incuriosisce è perché sia anche questo il caso. Mi spiego.
Stamattina ho ripreso i miei studi sulla AI, dopo la pausa estiva, e ho passato mezza mattinata sul WC, perché ogni due per tre, tra sigmoidi, derivate di ogni ordine e calcoli di probabilità, me scappava. La domanda è: perché evolutivamente parlando si è formato lo stesso meccanismo? Stamattina non avevo alcun carico emotivo, nessuna pena d'amore, nessuna ansia per il domani, nessuna paura per il futuro, eppure due funzioni in croce hanno funzionato meglio di una endovena di Guttalax. Francamente non capisco perché evolutivamente io abbia questo meccanismo, visto che leggermi le formule sul WC non mi aiuta a capirle meglio che stare alla scrivania, quindi mi chiedo se ci sia lo stesso pattern delle emozioni e quindi il cervello le processa come se fosse una paura o una emozione con lo stesso effetto, oppure c'è qualcosa di più misterioso che mi sfugge.
Adesso scusami, ma dopo aver scritto questo ask ho bisogno di un nuovo rotolo e me devo alza'.
Quando ho citato in modo tranchant serotonina e sistema serotoninergico sapevo che questo avrebbe dato adito a dubbi e fraintendimenti.
Intanto chiariamo una cosa: non tutto quello che si sviluppa con l'evoluzione è utile.
Alcuni tratti evolutivi 'deviati' dalla norma possono risultare utili, altri addirittura disfunzionali ma la maggior parte di essi ci sono e basta. Potrebbero risultare utili per sopraggiunta necessità - vedi la falena Biston betularia nella forma typica (bianca) e carbonaria (nera) - e a volte decisamente svantaggiose (vedi i geni 'neanderthaliani' della Val Seriana che ti fanno ammalare in forma grave di Covid-19).
Sai qual è il problema del sistema serotoninergico, di quello adrenergico e in genere di tutti i neurotrasmettitori?
Che fanno davvero un casino di cose molto diverse tra loro.
E noi siamo un sistema così tanto complesso - mi piacerebbe farti un paragone 'informatico' ma non ne capisco - che alla fine noi conosciamo solo a grandi linee le interazioni causa-effetto organiche ma non sappiamo mai veramente cosa succede nel nostro organismo a un dato input esterno.
Se poi aggiungiamo che la nostra psiche è unica e irripetibile perché somma delle nostre esperienze emozionali passate e che è questa a decidere come il cervello fisico gestisce ogni singolo input esogeno, viene fuori che la tua reazione cerebro-colica può essere tanto una risposta da tratto genetico non utile/dannoso (per adesso) quanto una risposta organica personale dettata da episodi trascorsi che hanno rinforzato questa tua reazione psico-organica che si ripresenta a ogni ripetersi di contesto.
P.S.
Comunque il Guttalax contiene sodio picosolfato,(C18H13NNa2O8S2) una molecola che esplica il suo effetto lassativo per contatto diretto col microbioma che lo trasforma in 4,4'-diidrossifenil-(2-piridil)metano e che - come si deduce dalla formula - funge da potente procinetico sulla muscolatura liscia del colon e quindi promuove una brusca peristalsi intestinale.
Se lo inietti per endovena uccidi la persona.
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susieporta · 3 months
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Grandi parole di Albert Einstein:
"Non sono arrivato a capire le leggi fondamentali dell'universo attraverso la mia mente razionale. ”
"Per quanto riguarda il caso, ci siamo sbagliati completamente. Ciò che chiamiamo materia è energia, le cui vibrazioni sono talmente basse che si nota ai sensi. La materia è ridotta alla visibilità della mente. Non importa. ”
"Il tempo e lo spazio non sono condizioni in cui viviamo, ma condizioni in cui pensiamo.
I concetti fisici sono creazioni libere della mente umana e non sono, comunque possa sembrare, determinati dal mondo esterno. "
"Il tempo non esiste - l'abbiamo inventato noi. Il tempo è quello che dice l'orologio. La differenza tra passato, presente e futuro è solo una testarda illusione. ”
"Penso 99 volte e non trovo niente. Smetto di pensare, nuoto in silenzio, e la verità mi viene in mente. "
"L'intellettuale ha poco da fare sulla via della scoperta. C'è un salto di coscienza, chiamala intuizione o come ti pare, la soluzione ti arriva e non sai come e perché. ”
"Una persona sperimenta se stessa, i suoi pensieri e sentimenti come qualcosa di separato dal resto, una sorta di movimento di consapevolezza ottica. Questa illusione è per noi una sorta di prigione, che ci limita ai nostri desideri personali e all'affetto per poche persone a noi più care. Il nostro compito deve essere liberarci da questa prigione allargando il nostro cerchio di compassione per abbracciare tutti gli esseri viventi e tutta la natura nella sua bellezza. "
"La nostra separazione l'una dall'altra è un'illusione ottica. "
"Quando qualcosa vibra, tutti gli elettroni dell'universo risuonano con esso. Tutto è collegato. La più grande tragedia dell'esistenza umana è l'illusione della separazione. ”
"La realtà è solo un'illusione, anche se molto persistente. ”
"Siamo anime vestite di abiti biochimici sacri e i nostri corpi sono gli strumenti con cui le nostre anime suonano la loro musica. ”
"Come percepisci la vita di alcune delle persone più influenti che abbiano mai camminato tra noi, scoprirai un filo che le attraversa tutte. Si adattano prima con la loro natura spirituale e prima dopo con il loro io fisico. ”
"Il vero valore di una persona si trova nella misura in cui ha raggiunto la liberazione da se stesso. ”
"Gli antenati sapevano qualcosa che sembra aver dimenticato. ”
"Più imparo sulla fisica, più sono attratto dalla metafisica. ”
"Ho imparato una cosa in una lunga vita: che tutta la nostra scienza, misurata dalla realtà, è primitiva e infantile. Ancora non conosciamo il millesimo dell'uno per cento di ciò che la natura ci ha rivelato. È abbastanza possibile che dietro la percezione della nostra mente si nascondano mondi di cui non siamo a conoscenza. ”
"Non sono ateo. Il problema è troppo grande per le nostre menti limitate. Siamo nella posizione di un bambino che entra in una grande biblioteca piena di libri in molte lingue. Il bambino sa che qualcuno deve aver scritto dei libri. ”
"L'idea generale che io sia ateo si basa su un grosso errore. " Chi interpreta le mie teorie scientifiche in questo modo non le ha comprese. "
"Ogni cosa è determinata, ogni inizio e fine, da forze sulle quali non abbiamo alcun controllo. È determinato per l'insetto e per la stella. Persone, verdure o polvere cosmica, tutti danziamo su una melodia mistica, accordata in lontananza da un pipone invisibile. "
"La religione del futuro sarà una religione cosmica. Andrà oltre un Dio personale ed eviterà dogmi e teologia. ”
"L'energia non può essere creata o distrutta, può solo essere trasformata da una forma all'altra. ”
"Tutto è energia e questo è tutto quello che c'è. Regola la frequenza della realtà che vuoi e non puoi che riceverla. Non può essere altrimenti. Questa non è una filosofia. Questa è fisica. ”
"Sono felice perché non voglio niente da nessuno. Non mi importa dei soldi. Decorazioni, titoli o premi non significano nulla per me. Non voglio elogi. Non mi prendo il merito di niente. Un uomo felice è troppo soddisfatto del presente per preoccuparsi troppo del futuro. "
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teredo-navalis · 1 year
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AAA CONSIGLIO CERCASI
Due settimane fa, mentre ero ancora in vacanza, mi ha scritto un amico dicendomi che il tizio del bar dove andiamo sempre gli ha chiesto se sto ancora cercando lavoro, perché a lui serve una persona.
Così l'ho contattato, chiedendogli quali fossero gli orari -risposta: "mattina, ora di pranzo"- e dicendogli che nel caso sarei stata disponibile a iniziare dal lunedì successivo ma attendevo ulteriori informazioni; lui mi ha chiesto se avessi esperienza (no) e voglia di mettermi in gioco(sì) e dopo aver letto le mie risposte mi ha ghostato.
Sono passati giorni e io giustamente ho pensato che semplicemente avesse trovato qualcun altro ma invece mi riscrive l'amico in questione, chiedendomi se fossi andata al bar e dicendomi che il tizio a lui aveva detto che ci dovevamo vedere.
Allora avantieri riscrivo al tizio, spiegandogli quello che era successo e chiedendo se avessi quindi capito male (non c'era niente da capire male: mi ha semplicemente ghostato ma ok), lui dice che effettivamente si aspettava che sarei passata da lui lunedì per parlare (e come dovevo capirlo io, se non me l'aveva mai detto? ma ok) allora addirittura mi scuso e scrivo testualmente: "Visto che non ci siamo più sentiti io nel frattempo ho preso un altro impegno fino a domani, quindi eventualmente lunedì potremmo vederci per parlare come avevi pensato tu o per fare una prova", lui di nuovo visualizza e non risponde.
*ed è tipo l'unico luogo con le birre senza glutine
**dicendo che non mi sento tranquilla ad iniziare un rapporto di lavoro con questi presupposti dato che chiaramente non ci capiamo/intendiamo tra di noi (questa è l'opzione che vorrei attuare, ma mi fa anche arrabbiare perché da un certo punto di vista mi sembra che vada ad alimentare la narrativa dei giovani che non vogliono lavorare e questa cosa mi fa girare i coglioni)
Tra l'altro anche per andare solo a parlare di persona con questo tizio, io devo spendere due euro e cinquanta "a buono a buono" mah
L'altra cosa che mi frena è che sto aspettando esca la maledettissima graduatoria per andare a fare le pulizie all'ospedale, cosa che a questo punto preferirei dato che me ne starei per i cazzi miei a pulire in tranquillità, anziché interfacciarmi con 'sti boriosi malati di testa
P.s. il tizio non ha scritto direttamente a me per orgoglio, perché "io non sono il tipo che ti manda un altro messaggio" ma ha scritto al mio amico chiedendogli di me, cosa che trovo francamente ridicola.
Non so davvero se dargli un'opportunità potrebbe essere una scelta sensata, se potrebbe essere meno criptico in futuro o mi vado solo a creare i guai o dovrei comunque provarci così magari faccio un periodo di prova e metto comunque qualche soldino in saccoccia o no. Il vero problema è che sono povera.
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klimt7 · 1 year
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UN CONTRIBUTO PER CAPIRE
CHE IL PROBLEMA È
SOPRATTUTTO CULTURALE.
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"Drogate e stuprate: succederà ancora"
A cura di Ilaria Maria Dondi
Essere drogate e stuprate: è una storia vera, che si moltiplica per tutte le donne cui è successo o accadrà in futuro.
'21h - Les détails' è il corto, sceneggiato dalla scrittrice Nadia Busato e interpretato dall'attrice Sveva Alviti che fa parte di 'H24 - 24 heures dans la vie d’une femme', un progetto corale internazionale ispirato a 24 storie vere di donne, scritte, interpretate e dirette da donne.
“Avevo 19 anni, una patente fresca di rilascio e la voglia matta di godermi l’ultima estate prima dell’università. Con l’amica di sempre aspettavamo elettrizzate l’inizio del festival rock più grosso della provincia. Finalmente, abbiamo passato il cancello e ci siamo fermate a bere un bicchiere, poco oltre l’ingresso.
Abbiamo brindato, ci siamo avvicinate al palco, abbiamo iniziato a cantare il primo pezzo e …bum!
Nessuna di noi ricorda nulla della serata finché, ore più tardi, siamo ritornate in noi stesse. In più di vent’anni abbiamo provato più volte a rimettere insieme la memoria di quella sera, ma tutto è cancellato, scomparso.
Agli inizi del millennio non c’erano né i social né il Me-too.
Erano gli anni dell’uomo che non deve chiedere mai. Famiglia, scuola, televisione insegnavano a noi ragazze di ogni età, che quando ci succede qualcosa di inquietante, brutto, violento, la colpa è nostra: ce la siamo andata a cercare; che è diritto di ogni uomo usare i corpi delle donne come meglio crede; ed è parimenti suo diritto non avere seccature inutili, come il consenso esplicito.
Se lei dice no, intende sì: quante volte l’abbiamo letto, sentito, detto ridendo?
Ripenso spesso a quella notte. Io e la mia amica, insieme, non pesavamo quanto un uomo adulto. Io anoressica, lei longilinea per costituzione: saranno bastate poche gocce.
Sarei davvero curiosa di sapere cos’era.
Le più famose sono le Ghb, Gbl e Bd, si trovano anche in medicinali che, ciclicamente, vengono ritirati dal commercio e poi re-immessi in altre formulazioni, per altre patologie.
Si chiamano droghe da stupro perché succede quello che è successo a noi: dopo non ricordi nulla.
Ci sono voluti diversi anni perché avessi almeno un nome da dare a quello che ci è capitato.
Chissà se chi l’ha fatto si è limitato a noi, quella sera. Se avesse voluto farlo ad altre ragazze, niente l’ha fermato. Magari l’ha fatto per tutta l’estate e le estati seguenti, magari lo fa ancora oggi. Immagino lo trovi divertente e, all’occorrenza, utile.
Quando Valérie Urrea e Nathalie Masduraud mi hanno chiesto di sceneggiare questo episodio di H24 ci ho messo dentro quello che succede a me, che da più di vent’anni cerco di rimettere insieme i ricordi e cerco gli indizi.
Esattamente come la protagonista di questa storia (che è tratta da una storia vera), tutto ciò che ricordo davvero era la banalità della serata: nessun segnale di pericolo, una normale sera d’estate tra amiche.
Esattamente come la protagonista (interpretata dalla bravissima Sveva Alviti) anche io mi sono sentita dire che sono stata fortunata: nessuna gravidanza, nessuna MST, nessun segno evidente di abuso, nessuna memoria, l’opportunità di dimenticare e riderci su.
Paradossale che qualcuno provi a consolarti ricordandoti che ci sono certamente donne a cui va molto molto molto peggio di te.
Quindi: allegria, dai, basta pensarci, mettitela via.
A noi, che abbiamo assecondato questo sistema educativo per intere generazioni.
A noi, che abbiamo sempre incolpato le ragazze ovunque, in pubblico e in privato.
A noi, che abbiamo guardato Fedro Francioni nella casa del Grande Fratello raccontare di aver stuprato un’amica incapace di reagire senza andare a distruggere gli studi di Cinecittà.
A noi, che leggiamo gli articoli assolutori su Alberto Genovese dando un colpetto annoiato di spalle perché le modelle e le attrici, come ci hanno più volte spiegato in TV, molti alti esperti, medici, opinionisti, politici e giornalisti, sono prostitute a caccia di tornaconto.
A noi, che sentiamo dire frasi come:
“…però lo sa che funziona così; cosa si aspettava?; ha avuto anche lei i suoi vantaggi;… e se lo ricorda dopo tanti anni?; bisognerebbe sentire la versione di lui; a me non sembra uno stupratore; lei è una facile; chissà chi c’è dietro”
e preferiamo non iniziare nemmeno una discussione.
A noi, che in un paese dove il cattolicesimo sostituisce lo stato di diritto sui corpi delle donne, ci stupiamo genuinamente dei numeri della violenza e dei femminicidi.
A noi, che chiamiamo la polizia se sentiamo il rumore di un furto ma non ci intromettiamo nella casa del vicino che picchia da anni moglie e figli.
A noi, che il femminismo bianco è sempre moderato e sorridere è meglio che alzare la voce.
A noi, che ormai questi uomini non li cambi più ed è meglio sperare nel futuro.
A noi , che voi vi lamentate ma siete fortunate.
A noi, che… e io che ci posso fare?”
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fiat500nelmondo · 6 months
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La mia Fiat 500 d'epoca torna a ruggire!
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Finalmente, dopo mesi di attesa e di lavoro duro, la mia Fiat 500 d'epoca è uscita dal garage del meccanico, tutta rinnovata e più brillante che mai. Questa storia non è solo di una riparazione, ma è la storia di una grande passione.
La Disavventura Estiva Mi ricordo ancora quella giornata d'estate in Toscana, quando, all'improvviso, la mia amata 500 ha deciso di non muoversi più. Nonostante avessi fatto una bella revisionata prima di partire, il motore ha detto basta, lasciandomi a cuocere sotto il sole di luglio, con tanta rabbia e delusione. È stata l'inizio di un'avventura non prevista, costosissima, che mi ha insegnato un sacco sulla tenacia e l'affetto verso queste piccole grandi protagoniste su quattro ruote. (in pochi capiscono questa cosa) La Sfida Mettere a posto la mia Cinquecento non è stato per niente facile.   All'inizio, sembrava un rompicapo senza soluzione: abbiamo cambiato bobina, spinterogeno, puntine e candele, ma il problema era ancora lì, bello tosto. Poi, grazie all'aiuto di un esperto, abbiamo capito che il guaio veniva dalle fasce elastiche, di dimensioni maggiori delle originali per correggere la tenuta in un motore con i cilindri usurati. Queste, verosimilmente per il maggiore attrito, non reggevano il caldo estivo e causavano un sacco di problemi, dal surriscaldamento alla deformazione delle valvole. Quindi abbiamo dovuto cambiare un bel po' di pezzi, dalle valvole ai pistoni e ai cilindri. Si torna a casa! Il giorno che mi hanno detto che la mia fiat 500 d'epoca era pronta, ero al settimo cielo. Vederla lì, brillante sotto il sole, è stato un momento top. Oltre alla meccanica hanno fatto un opera di pulizia e lucidatura, bellissima!! Sono tornato a casa con il motore che andava che era una meraviglia e una felicità che solo chi ha questa passione può capire. Più di una semplice auto             La Fiat 500 è un sacco di cose: libertà, avventure, un pezzo di Italia che ci fa ancora sognare. Ogni volta che metto in moto, è una grandissima emozione!
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Ora, con la mia 500 a posto, ho in mente di girare per le strade di campagna, scoprire posti nuovi e godermi ogni viaggio come se fosse il primo. La magia di guidare una Fiat 500 d'epoca sta tutto nel viaggio, nelle sensazioni che ti dà, nei ricordi che riporta su. Un Grazie a chi mi ha aiutato Un mega grazie va a tutti quelli che mi hanno dato una mano in questa avventura: dal meccanico esperto ai familiari e agli amici che hanno condiviso con me questa esperienza. E un applauso va alla comunità di appassionati di Fiat 500, una grande famiglia che condivide la stessa passione e che è sempre pronta a dare una mano o un consiglio.
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Guardando al Futuro Questa storia della mia Fiat 500 d'epoca e della sua riparazione è un pezzetto di vita, un esempio di come l'affetto, la determinazione e un po' di testardaggine possono fare miracoli. E mentre mi preparo per i giri che farò quest'estate, mi sento parte di qualcosa di grande, di una storia che continua a vivere in ogni Fiat 500 che scorrazza per il mondo. E Ora Ditemi la Vostra E voi? Avete delle storie epiche o dei momenti felici con la vostra Fiat 500? Storie di riparazioni eroiche, gite da ricordare o semplicemente momenti di pura gioia al volante di queste leggende su quattro ruote? Raccontatemi tutto, perché ogni storia è un pezzo di quella passione che ci lega tutti.   Read the full article
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crocodilesareboring · 2 years
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Le persone che vedo una volta all'anno le vedo sempre nel periodo di Natale, uno scatolone di persone da vari frammenti della mia vita: la classe del liceo, la vecchia compagnia, amici e amiche che non sento più, e via dicendo. Ogni volta sono costretto a fare un bilancio della mia vita e paragonarla agli altri: questo vive a Dubai, questa guadagna 2k al mese, e io cosa sto combinando? Ma quest'anno non ci sto. E non ci sono stato. Questo giro niente filtri e niente maschere, nessuno sforzo per mostrare la migliore versione di me a persone cresciute (come me) in questa città così appariscente, fighetta e viziata. Quando mi hanno chiesto di me ho detto la verità: sono disoccupato, e un po' preoccupato per il futuro. Non so cosa sto facendo, faccio del mio meglio ma non credo che basti.
E in questa mandria di piccoli adulti che si approccia in massa al varco del terzo decennio di vita, qualcuno mi ha fissato per un attimo in silenzio. E nei loro occhi ho visto, per un secondo, l'accenno dell'abisso che cerca di farsi spazio per divorarci da dentro, lo stesso che vedo nei miei occhi allo specchio nei giorni peggiori. Una piccola crepa nella maschera di perfezione che si è obbligati a indossare. È tosta, tieni duro che hai le palle Croc, mi dicono. Qualcuno si toglie qualche sassolino dall'anima, sottovoce. Ho ricevuto più abbracci del solito.
Ammettere di avere un problema è il primo passo, si dice, e io qui ci sono arrivato. È il saper chiedere scusa che è tosta. Come faccio a dire a mia sorella che se ho alzato la voce quando ha proposto di aprire i regali la vigilia anziché a Natale, è perché ancorarmi religiosamente ai ricordi di quando era tutto facile e puro è la mia unica maniera di sopravvivere? E cambiare le cose è ancora più difficile. Come faccio a dire a quella che per dieci anni è stata la mia migliore amica che aspetto ancora i suoi messaggi alle tre di notte per sapere i gossip più recenti, che mi mancano le sue cazzate, quando da anni ci scriviamo sì e no una volta al mese e ci impuntiamo ostinatamente a ritenere l'altro responsabile di questa deriva senza prendere contromisure?
La verità è che non so cosa ho dentro, ma so che vuole uscire. La notte della vigilia l'ho passata a fissare il soffitto mentre scendevano le lacrime. Nessun pianto, nessun singhiozzo, solo un ruscello apparentemente infinito che esce dagli occhi. Alla cena di classe ho fatto una battuta così dark che nessuno ha riso, e mi sono scusato dicendo che è il mostro nero che vuole uscire. Nessun commento, ma un mio vecchio amico mi ha versato un abbondante bicchiere di rosso. "E noi allora lo anneghiamo!" mi ha detto.
L'ho ringraziato, ma temo che sappia nuotare.
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