Nuovo articolo... vieni con me a Venezia?
#venezia #viaggi #veneziainduegiorni #traduttriceerrante #travelblogger #venice
Visto l’arrivo della bella stagione, perché non farci due passi a Venezia? Nel mio precedente articolo, Con me fino a San Marco, ti accompagnavo passo per passo dalla stazione di Santa Lucia fino alla famosa piazza. Oggi invece voglio consigliarti un viaggetto di un paio di giorni nella città lagunare.
Piazza San Marco by night, Venezia
O meglio, ti racconto cos’ho fatto io lo scorso anno a…
Lisa from Milano, Italy: I started cross-dressing about 5 years ago, but only in the last 2 years it has become something that totally grabbed me. I have some memories of my childhood where I dressed up as a woman for fun, but then it ended there for many years. Cross-dressing for me means entering another dimension, I’m fine as a man but when I’m Lisa I’m very happy and I feel fulfilled.
Ha creato una nuova campagna di promozione del territorio italiano a livello turistico utilizzando la ragazza di un'opera d'arte di un artista italiano come sua personal influencer.
Per il 2023 la testimonial è stata Venere de La Nascita di Venere di Sandro Botticelli (@venereitalia23): la protagonista del quadro è stata presa è inserita nel contesto italiano, abbigliata in vestiti moderni, per la creazione di contenuti social.
Per il 2024, invece, la testimonial scelta è monna* Lisa de La Gioconda di Leonardo da Vinci (@monnalisareal). Qui la comunicazione è stata effettuato creando una modella fittizia mediante l'intelligenza artificiale, che sta prendendo sempre più piede in tutti gli ambiti senza essere stata veramente normata.
Il lancio della nuova campagna di promozione del territorio italiano dal punto di vista turistico di Visit Italy è avvenuto a New York, tramite il billboard a noleggio di Times Square, con lo slogan:
I'm coming back to Italy.
— Monna Lisa
Ma se monna Lisa, che risiede al Louvre (Parigi, Francia), sta tornando in Italia, perché la sua campagna inizia da New York? Come ci si è ritrovata nella Grande Mela?
Tra i commenti del video del lancio, vi è quello di un utente che domanda:
Quindi, probabilmente, la prima fermata sarà quella della tua città natale, Firenze?**
Cosa che avrebbe molto senso, in una narrazione corretta. Ma lo storytelling non è il punto forte di questa campagna e, infatti, troviamo subito monna Lisa in una trattoria a Roma, davanti a un piatto di pasta alla carbonara accompagnato da un calice di vino bianco.
Monna Lisa "esplora" un po' Roma, poi "vola" a Napoli e a Milano, e solo come quarta tappa si ritrova a Firenze.
Al di là dell'utilizzo dell'IA — conveniente solo per abbattere i costi d'ingaggio di una modella e/o attrice disposta interpretare monna Lisa in questa campagna e di trasferte della ragazza scelta e di anche solo una piccola troupe — e dell'assenza di un vero e proprio storytelling per raccontare l'Italia a chi vi pianifica il proprio soggiorno, i post proposti alla community di Instagram, ancora una volta, non raccontano nulla dell'Italia, preferendo invece optare per avvicinare il pubblico con i classici cliché a cui già i turisti sono abituati.
* Monna · /mòn·na/ · sostantivo femminile — Abbreviazione di madonna ‘signora’, titolo che nel basso Medioevo si usava premettere al nome; più tardi, e ancora oggi, può conferire un sapore scherzoso di fiaba.
** Tradotto dall'inglese, So probably the first stop should be by your hometown Florence?
Il volume si propone di illustrare l'opera compiuta da Gio Ponti per la decorazione del primo sotterraneo del Palazzo delle Borse di Milano, noto anche come Palazzo Mezzanotte.
PARAVENTI:FOLDING SCREENS FROM THE 17TH TO 21ST CENTURIES
C'è un'illustrazione degli anni Settanta di Bruno Munari che riproduce una sedia realizzata nei diversi stili riconducibili ad un artista, così abbiamo una sedia cubista alla Pablo Picasso, una dadaista alla Marcel Duchamp, una surrealista alla René Magritte e così via. Ecco la mostra "Paraventi. Folding Screens from the 17th to 21st Centuries", in corso alla Fondazione Prada di Milano e curata da Nicholas Cullinan (aperta fino al prossimo 22 febbraio), concettualemnte mi ha fatto tornare in mente quell'immagine così sinteticamente efficace. Il "Podium", nei suoi due piani espositivi, raccoglie una serie di paraventi che sembrano piccole cifre stilistiche di tanti artisti, quasi degli autografi anche un po' prevedibili, pur trattandosi di oggetti pregevolissimi, delle "quasi-opere d'arte" che riassumono per il visitatore le tappe dell'arte antica, moderna e contemporanea. Come volete che sia un paravento decorato da Yves Klein? Blu, naturalmente. e quello a firma di Jim Dine? Sgocciolante come i suoi cuori, va da sé. Quello di Alvar Aalto? Di legno di pino ondulato, impossibile sbagliare. Vediamo se indovinate quello di Cy Twombly... un foglio scarabocchiato e macchiato. Insomma, qualche buon grado di prevedibilità, in questi oggetti liminari che stanno sulla soglia tra intimità e mondo esterno era prevedibile, ma non in dosi così massicce. Questo però riguarda fortunatamente solo i nomi degli artisti più celebrati ed esposti al secondo piano del Podium. La musica cambia decisamente però quando ci troviamo di fronte ad un Coromandel cinese del XVII secolo (tanto amati da Coco Chanel) o quando ci pariamo dinnanzi a qualche originalissima creazione contemporanea come quella di Francesco Vezzoli, "The assasination of Trotsky" un paravento specchiato sul quale campeggiano le riproduzioni fotografiche a grandezza naturale di Romy Schneider, Alain Delon e Leone Trotsky appunto, allusione all'omonimo film progettato dallo stesso Delon (forse per non lasciar decadere la sua già notevole autostima). La mostra, benché dall'impianto non originalissimo e con le massicce dosi di prevedibilità di cui si è già detto, può essere affrontata come una caccia al tesoro che ci rivela non poche preziose ed originalissime scoperte, sia nell'arte antica, sia in quella moderna e contemporanea. E' il caso del paravento di Pedro de Villegas del 1718, con la raffigurazione di una mirabile conquista del Messico da parte delle truppe di Cortes e con scene descrittive di grande valore documentario, oltre che decorativo. Che demone abbia nella mente il committente di un simile soggetto su un paravento, non è dato sapere, ma certamente si tratta di un bellissimo oggetto. Molto particolare il paravento-arazzo, ideato da William Morris (e realizzato da Elizabeth Burden) che ritrae Lucrezia, Ippolita ed Elena protagoniste del poema trecentesco di Geoffrey Chaucer (quello dei "Racconti di Canterbury) di sapore Preraffaellita, molto molto "Art and Craft". Tra quelli di realizzazione piu recente, non posso passare sotto silenzio quello di Lisa Brice, una tempera sintetica e pastello che raffigura un mondo tutto al femminile e godereccio, dove tra queste pittrici-amazzoni c’è chi ridipinge il celeberrimo quadro di Courbet “L'origine du monde”, come fosse un autoritratto della stessa pittrice; un soggetto quantomai criptico anche se si dà per scontato che l’artista produca un’opera dall’evidente significato anti-patriarcale. Tra gli strabilianti, sicuramente il paravento di Kelichi Tanaami, una "Guernica" del 2023, per così dire rivisitata e intrista di Pop Art e Manga, da dove occhieggiano, paludate tra una fauna immaginifico-fumettistica, anche le figure picassiane della grande tela. L'elenco potrebbe continuare molto a lungo, ma come tutte le liste, per citare Umberto Eco, anche questa rischia di diventare una vertigine e allora la cosa migliore da fare è sbrigarsi ed andare a dare un'occhiata in loco, magari sbirciando da dietro un paravento...
Our father, who art in heaven, hallowed be thy name...
cemetery talks with God and oneself, @ divisionboy // @ ungodlyfemme // christopher mckenny // galatians 6:17, @ clarkdouglas // there's a hole in your soul (and something's trying to get out), @ seraphpng // the war of vaslav nijinsky, frank bidart // @ darknblood // andalucia, lisa marie basile // duomo di milano, deactivated user // the primal paradise, elytis // the our father
Antonio Banderas and Laura Linney in The Other Man (2008)
Dir.Richard Eyre
In Cambridge, software engineer Peter (Liam Neeson) and shoe designer Lisa are successful in their careers and have been happily married for twenty-five years. They have an adult daughter, Abigail, and Lisa frequently travels to Milano to do business with the Gianni & Gianni Company. When Lisa is gone, Peter finds a message in her cell phone and decides to snoop her e-mails and discovers in a secret folder named Love that she had a lover, Ralph. Peter travels to Milano and stalks Ralph; he finds that the man plays chess in a bar. Peter gets close to Ralph and discusses his relationship with Lisa without knowing that he is her husband.
remember back in 2019 when lisa almost became a prada girl? ngl idk how well she would have fit the brand's vibe but in hindsight prada would have treated lisa better than celine ever did. we might have had actual lisa x jaehyun interactions too. and lisa x karina. smh we could have had it all...😔
and then she would have been a milano girlie instead of a paris girlie and she never would have met that man and we wouldn't be in this mess
yes yes yes 😩😩 i also don’t know how well she would have fit prada but overall i think the gig would have benefited her in many ways, especially because prada is more open to fashion shows etc and so it would have laid more groundwork for her in the fashion world in the past years and yeah that too (now im gonna mourn for the lisa x jaehyun we could have had ….. 😔😔)
In 1863, Mississippi farmer Newt Knight serves as a medic for the Confederate Army. Opposed to slavery, Knight would rather help the wounded than fight the Union. After his nephew dies in battle, Newt returns home to Jones County to safeguard his family but is soon branded an outlaw deserter. Forced to flee, he finds refuge with a group of runaway slaves hiding out in the swamps. Forging an alliance with the slaves and other farmers, Knight leads a rebellion that would forever change history.
Credits: TheMovieDb.
Film Cast:
Newton Knight: Matthew McConaughey
Rachel: Gugu Mbatha-Raw
Moses Washington: Mahershala Ali
Serena Knight: Keri Russell
Daniel: Jacob Lofland
Sumrall: Sean Bridgers
Lieutenant Barbour: Brad Carter
Miss Ellie: Jane McNeill
Prosecuting Attorney: Gary Grubbs
Jasper: Christopher Berry
Amos Deason: Joe Chrest
Quitman: David Jensen
Injured Soldier: Kurt Krause
Confederate Color Guard: Carlton Caudle
Freedman 1: Martin Bats Bradford
Matthew Yates: Matt Lintz
Mary: Kerry Cahill
Annie: Jessica Collins
Confederate Soldier: Juan Gaspard
Junie Lee: Liza J. Bennett
Polling Station Clerk: David Maldonado
Schoolgirl: Serenity Neil
Chester: Lawrence Turner
Mrs. Deason: Lara Grice
Col. Robert Lowry: Wayne Pére
Farmer 1: Jim Klock
Town Folk: Emily Bossak
Sergeant: P.J. Marshall
Third Man: Ritchie Montgomery
Stillman Coleman: Mattie Liptak
Aunt Sally: Jill Jane Clements
Col. McLemore: Thomas Francis Murphy
Old Man: Johnny McPhail
Lt. Barbour: Bill Tangradi
First Man: William Mark McCullough
Edward James – Cotton Field Worker: Sam Malone
Boy at Alice Hotel: Kylen Davis
Farmer 2: Will Beinbrink
George: Troy Hogan
Confederate Soldier: Cy Parks
Ward: Dane Rhodes
Second Woman / Yeoman Farmer: Lucy Faust
Yeoman Girl: Stella Allen
Older Coleman Brother: Cade Mansfield Cooksey
Maroon (uncredited): Tahj Vaughans
Davis Knight: Brian Lee Franklin
Film Crew:
Casting: Debra Zane
Production Design: Philip Messina
Costume Design: Louise Frogley
Editor: Juliette Welfling
Producer: Jon Kilik
Supervising Art Director: Dan Webster
Editor: Pamela Martin
Director of Photography: Benoît Delhomme
Producer: Scott Stuber
Executive Producer: Oren Aviv
Set Decoration: Larry Dias
Writer: Gary Ross
Executive Producer: Robert Simonds
Executive Producer: Robin Bissell
Art Direction: Andrew Max Cahn
Sound Re-Recording Mixer: Paul Hsu
Executive Producer: Wang Zhonglei
Executive Producer: Stuart Ford
Prosthetics: Gary Archer
Foley: Marko Costanzo
Makeup Department Head: Nikoletta Skarlatos
Executive Producer: Wang Zhongjun
Co-Producer: David Pomier
First Assistant Director: Eric Heffron
Assistant Costume Designer: Meagan McLaughlin
Foley: Eric Milano
Second Unit Director: Garrett Warren
Visual Effects Editor: Gershon Hinkson
Executive Producer: Michael Bassick
Makeup Artist: Kris Evans
Executive Producer: Bruce Nachbar
“B” Camera Operator: Jerry M. Jacob
Executive Producer: Matt Jackson
Additional Camera: Michael Watson
Executive Producer: Christopher Woodrow
Hairstylist: Felicity Bowring
Casting: Meagan Lewis
Music Editor: John Finklea
Executive Producer: Jerry Ye
Set Designer: Randall D. Wilkins
Still Photographer: Murray Close
Sound Re-Recording Mixer: Mike Prestwood Smith
First Assistant “A” Camera: Chad Rivetti
Special Effects Coordinator: David K. Nami
Hair Department Head: Jules Holdren
Key Hair Stylist: Melizah Anguiano Wheat
Set Costumer: Adriane Bennett
Costume Supervisor: Carlane Passman
Prosthetic Makeup Artist: Matthew O’Toole
Visual Effects Producer: Lisa Beroud
Key Hair Stylist: Theraesa Rivers
Executive Producer: Russell Levine
Additional Camera: Greg Morris
Set Costumer: Tom Cummins
Art Department Coordinator: Wylie Griffin
Supervising Dialogue Editor: Branka Mrkic
Visual Effects Supervisor: Kelly Port
Second Assistant “C” Camera: Griffin McCann
Set Costumer: Lisa Magee
Wigmaker: Khanh Trance
Art Direction: Chris Craine
Gaffer: Bob Bates
Original Music Composer: Nicholas Britell
First Assistant “C” Camera: Wade Whitley
Co-Producer: Diana Alvarez
Second Second Assistant Director: Marvin Williams
“A” Came...
Alyssa Milano on Shannen Doherty's Death: 'The World Is Less Without Her'
Alyssa Milano , Shannen Doherty Axelle/Bauer-Griffin/FilmMagic ; LISA O’CONNOR/AFP via Getty Images
Alyssa Milano is paying tribute to Shannen Doherty.
“It’s no secret that Shannen and I had a complicated relationship, but at its core was someone I deeply respected and was in awe of,” Milano, 51, said in a statement to Us Weekly on Sunday, July 14. “She was a talented actress, beloved by many and…
Ho una vecchia questione con social e blog riguardo ad un’opera d’arte piuttosto famosa, “L’origine du Monde” di Gustave Courbert e per questa tignosa questione evito di pubblicare la foto più dettagliata di un’altra opera molto pregnante e cioè il paravento “Untitled” di Lisa Brice, vista a “Folding Screen from the 17th to 21st Centuries” ovvero “Paraventi” in mostra alla Fondazione Prada di Milano. Il paravento della Brice, una tempera sintetica e pastello, raffigura un mondo tutto al femminile e godereccio dov’è tra queste pittrici-amazzoni c’è chi ridipinge il celeberrimo quadro di Courbet come fosse un’auto ritratto della stessa pittrice. Un soggetto quantomai criptico se si dà per scontato che l’artista produce un’opera dall’evidente significato anti-patriarcale. Al di là di questo significato palese il soggetto resta un magnifico enigma…
L'arte è una caramella allo Spazio Teatro No'hma (Milano) il 6 & 7 marzo
L'applaudita stagione "In Viaggio" dello Spazio Teatro No'hma (Milano) prosegue la sua articolata proposta artistica con lo spettacolo L'arte è una caramella che andrà in scena mercoledì 6 e giovedì 7 marzo alle ore 21.
In tema con il titolo della stagione 2023/2024, lo spettacolo propone un coinvolgente viaggio nella storia dell'arte che parte da Monna Lisa per arrivare ai giorni nostri.
Il titolo è stato ispirato da un mucchio di caramelle esposto in un museo d'arte contemporanea.
"Non capendo mi sono domandato: perché un mucchio di caramelle è un'opera d'arte? Per scoprirlo ho cominciato un lungo viaggio attraverso la storia dell'arte. Lo spettacolo è il riassunto di quel viaggio" - spiega Carlo Vanoni, ancora una volta nella duplice veste di autore e di attore "atipico", come è solito definirsi.
Vanoni, chitarrista, storico dell'arte, dottore in sociologia dei mass media e in conservazione dei Beni culturali, torna così sul palcoscenico di via Orcagna dopo il successo dello spettacolo Ratamacue, Storia di arte per voce e batteria, che lo scorso marzo per la stagione Tutti insieme possiamo lo ha visto in scena con il musicista Phil Mer.
Il racconto che dà vita a L'arte è una caramella ha inizio da capolavori come l'Olympia di Edourd Manet e l'Autoritratto di Vincent Van Gogh. Carlo Vanoni alterna e mescola linguaggi, accosta Raffaello a Lucio Fontana, Leonardo da Vinci a Andy Warhol, ricorrendo all'aiuto di strumenti musicali e oggetti: una tastiera per accompagnare il pubblico nella pittura astratta di Kandinsky; la chitarra elettrica quando sullo schermo appare un dipinto di Jackson Pollock; un carillon per Picasso e un orinatorio per Duchamp e gli artisti concettuali.
"Abbiamo voluto di nuovo con noi Carlo Vanoni per la sua capacità di accompagnare con sensibilità, ironia e intelligenza il pubblico attraverso correnti e movimenti artistici differenti. Il risultato è una lezione-monologo senza retorica, divertente, ricca di sorprese, che offre stimoli e strumenti per scoprire e amare i capolavori e i grandi protagonisti della storia dell'arte" – spiega Livia Pomodoro Presidente dello Spazio Teatro No'hma Teresa Pomodoro.
Lo spettacolo sarà trasmesso in streaming sui canali del teatro.
L'ingresso è gratuito con prenotazione obbligatoria. Per informazioni consultare il sito www.nohma.org o scrivere a [email protected].
L'arte è una caramella allo Spazio Teatro No'hma (Milano) il 6 & 7 marzo
L'applaudita stagione "In Viaggio" dello Spazio Teatro No'hma (Milano) prosegue la sua articolata proposta artistica con lo spettacolo L'arte è una caramella che andrà in scena mercoledì 6 e giovedì 7 marzo alle ore 21.
In tema con il titolo della stagione 2023/2024, lo spettacolo propone un coinvolgente viaggio nella storia dell'arte che parte da Monna Lisa per arrivare ai giorni nostri.
Il titolo è stato ispirato da un mucchio di caramelle esposto in un museo d'arte contemporanea.
"Non capendo mi sono domandato: perché un mucchio di caramelle è un'opera d'arte? Per scoprirlo ho cominciato un lungo viaggio attraverso la storia dell'arte. Lo spettacolo è il riassunto di quel viaggio" - spiega Carlo Vanoni, ancora una volta nella duplice veste di autore e di attore "atipico", come è solito definirsi.
Vanoni, chitarrista, storico dell'arte, dottore in sociologia dei mass media e in conservazione dei Beni culturali, torna così sul palcoscenico di via Orcagna dopo il successo dello spettacolo Ratamacue, Storia di arte per voce e batteria, che lo scorso marzo per la stagione Tutti insieme possiamo lo ha visto in scena con il musicista Phil Mer.
Il racconto che dà vita a L'arte è una caramella ha inizio da capolavori come l'Olympia di Edourd Manet e l'Autoritratto di Vincent Van Gogh. Carlo Vanoni alterna e mescola linguaggi, accosta Raffaello a Lucio Fontana, Leonardo da Vinci a Andy Warhol, ricorrendo all'aiuto di strumenti musicali e oggetti: una tastiera per accompagnare il pubblico nella pittura astratta di Kandinsky; la chitarra elettrica quando sullo schermo appare un dipinto di Jackson Pollock; un carillon per Picasso e un orinatorio per Duchamp e gli artisti concettuali.
"Abbiamo voluto di nuovo con noi Carlo Vanoni per la sua capacità di accompagnare con sensibilità, ironia e intelligenza il pubblico attraverso correnti e movimenti artistici differenti. Il risultato è una lezione-monologo senza retorica, divertente, ricca di sorprese, che offre stimoli e strumenti per scoprire e amare i capolavori e i grandi protagonisti della storia dell'arte" – spiega Livia Pomodoro Presidente dello Spazio Teatro No'hma Teresa Pomodoro.
Lo spettacolo sarà trasmesso in streaming sui canali del teatro.
L'ingresso è gratuito con prenotazione obbligatoria. Per informazioni consultare il sito www.nohma.org o scrivere a [email protected].