#libri per noi
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#sorrisicollaterali#poesia#frasi#parole#pensieri#scrittura#scrittori#libri#film#amore#dediche#per te#noi#me#citazioni
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When a person in the uni group chat asks for the 3674485th time for info that is easily available on the uni website
#porca miseria i libri da studiare per l'esame sono sulla pagina del corso!#pensi che a noi altri ce li abbiano comunicati per via telepatica?
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Maria Cuono: una poetessa dalle mille sfumature, tra versi e melodie
Maria è una docente, scrittrice, giornalista e speaker con una vasta esperienza nel campo della comunicazione. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche e radiofoniche, fondando anche Radio Giustizia. Ha pubblicato tre libri, l’ultimo dei quali, “Tutto con il cuore”, ha ricevuto riconoscimenti a livello internazionale. Attualmente gestisce la Web Agency Maria Cuono Communication,…
#allinfo newspage magazine#Associazione Culturale Noi Per Napoli#carmen giardina#Casa Editrice l&039;Argolibro di Agropoli#Casa Editrice Pagine#cultura#Il Melodramma di Pietro Metastasio#kimerik#L&039;arte dell&039;incontro#libri#lorella cuccarini#Luca Lupoli#Luisa Corna#manuela villa#maria cuono#maria cuono communication#Maschio Angioino#Monica Sarnelli#Tutto con il cuore
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e lo facevano nel nome dell’interesse pubblico a “evitare la disinformazione” e “limitare l’anarchia sul web”: “Non è che questi tycoon privati si possono sentire al di sopra delle leggi!”
E fin qui, avremmo a che fare con una tesi politica, una tesi straordinariamente ottusa, ma formalmente rispettabile come tutte le affermazioni politiche.
Solo che poi mi è sovvenuto che su quelle stesse pagine, proprio le stesse, durante la pandemia si giustificava la censura sui social, anche quando era totalmente e manifestamente pretestuosa, e lo facevano nel nome del fatto che “dopo tutto i social sono imprese private, e fanno quello che gli pare; se non ti piace, puoi sempre andartene”.
Questo, per dire, veniva sbattuto in faccia quando veniva chiusa la propria pagina per un mese per aver pubblicato un articolo del British Medical Journal che contrastava la narrazione ufficiale (ogni riferimento a cose e persone riconoscibili è puramente intenzionale).
Dunque finché censura in linea con la narrativa ufficiale è un'impresa privata libera di fare fa quel che gli pare, quando non censura è un'impresa privata che deve essere messa in riga nel nome dell'interesse pubblico.
Ora, la questione che mi si pone è l’eterno dilemma: “Ci sono o ci fanno?” Vedo infatti solo due interpretazioni possibili, che potremmo chiamare, per darci un nome icastico, l’interpretazione alla Carlo Maria Cipolla e l’interpretazione alla Sartre.
La prima interpretazione accetta la possibilità che questa gente, nonostante spesso si tratti di affermati professionisti, giornalisti, persino accademici, molto semplicemente sia così sconfortantemente scema da non vedere la contraddittorietà dei propri criteri.
In effetti una profonda verità del più citato dei libri di Cipolla (peraltro, grande storico) è che “La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della persona stessa.” (II legge fondamentale).
E a questa verità, per sconfiggere la mia incredulità, si affianca la Prima Legge: “Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.”
La seconda interpretazione assume invece che questi soggetti non siano stupidi, ma siano in malafede. Diciamo che è gente così in malafede che persino la loro malafede soffre di malafede.
Questa genia è disposta serenamente a qualunque menzogna, contraddizione, doppio e triplo standard purché ciò si attagli ai propri interessi del momento.
Qui l’onnicomprensività della malafede semplicemente ha abolito le funzioni di verità, viste come orpelli inutili.
Avremmo dunque a che fare con il cinismo utilitaristico più conclamato, dove ogni appello al vero e all’integrità sarebbe sconfitto in partenza dalle esigenze pragmatiche correnti.
C’è, tuttavia, temo una terza interpretazione, che fonde entrambe le precedenti.
A metterci sulla buona strada è ancora una volta Cipolla, questa volta con la Terza Legge: “Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita."
Dovremmo fare spazio all’amara possibilità che l’abolizione di ogni criterio di verità, integrità, ragione nel nome di una concezione utilitaristica del vero (“Proclamo come vero ciò che mi serve”), abbia finito per creare le condizioni per la più perfetta stupidità: la stupidità in malafede, che avendo perduto ogni contatto con il vero e il reale non è più nemmeno in grado di percepire il proprio porco interesse.
Questo è il più grande dei pericoli, in cui se non mi inganno stiamo sguazzando: la presenza diffusa di un gran numero di persone disposte a mentire, distorcere, falsificare opportunisticamente, ma senza più nemmeno la capacità di percepire cosa sia nel loro, per quanto meschino, interesse.
Ecco a voi il Male.
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La magia dei libri e' proprio
questa: trovare se stessi nelle
parole di qualcuno che non ci
conosce eppure sembra aver scritto
di noi e per noi.
Carmen Laterza
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I libri da leggere
non potranno essere sostituiti
da alcun aggeggio elettronico.
Sono fatti per essere presi in mano, anche a letto, anche in banca, anche là dove non ci sono spine elettriche, anche dove e quando qualsiasi batteria si è scaricata, possono essere sottolineati, sopportano orecchie e segnalibri, possono essere lasciati cadere per terra o abbandonati aperti sul petto o sulle ginocchia quando ci prende il sonno, stanno in tasca, si sciupano, ci ricordano che non li abbiamo ancora letti, si leggono tenendo la testa come vogliamo noi, senza imporci la lettura fissa e tesa dello schermo di un computer, amichevolissimo in tutto salvo che per la cervicale.
Il libro da leggere appartiene a quei miracoli di una tecnologia eterna di cui fan parte la ruota, il coltello, il cucchiaio, il martello, la pentola, la bicicletta.
- Umberto Eco, da “La bustina di Minerva”
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Entrambi amavamo i libri e per noi leggere era naturale come respirare.
Haruki Murakami - La ragazza dello Sputnik
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Oh, quanto amiamo i bambini. Ma non li rispettiamo davvero. Tendiamo a pensare che abbiano menti meno sofisticate, capaci di emozioni intense, ma semplici. Di sicuro crediamo che i bambini non possano essere intelligenti e complessi quanto noi adulti. Diciamocelo, quali spe- ranze possono avere di capire la narrativa letteraria se molti di loro non sono neanche capaci di allacciarsi le scarpe?
E se invece avessimo sbagliato tutto?
Se i bambini fossero il pubblico perfetto per l'arte? Se fossero i lettori ideali per la narrativa letteraria? Se in realtà fossero equipaggiati meglio degli adulti per farsi coinvolgere profondamente dalle storie?
Se lo scopo di un'educazione artistica non fosse solo quello di accumulare nuove capacità, ma anche quello di risvegliare sensibilità a lungo sopite? Se la capacità di apprezzare l'arte fosse, non dico innata, ma attiva molto presto durante l'infanzia?
Be', allora dovremmo fare del nostro meglio per produrre degli ottimi libri per bambini.
- Mac Barnett
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Presentato Tutto con il cuore di Maria Cuono
PRESENTATO OGGI A NAPOLI PRESSO LA LIBRERIA UBIK TUTTO CON IL CUORE, IL NUOVO LIBRO DELLA GIORNALISTA E SCRITTRICE MARIA CUONO,nuova versione di Verso l’Orizzonte, pubblicato a gennaio 2024 dalla Casa Editrice Kimerik. Erano presenti l’autrice,la giornalista e scrittrice Daniela Merola in qualità di moderatrice, il M° Olga De Maio ,soprano, che ha curato la prefazione ed il M° Luca Lupoli tenore…
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#Associazione Culturale Noi Per Napoli#carmen giardina#casa editrice kimerik#cultura#Cuono Maria#Libreria Ubik Napoli#libri#lorella cuccarini#Luca Lupoli#Monica Sarnelli#Olga De Maio#Tutto con il cuore
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+++COSA CI RACCONTANO A SCUOLA+++
Scienziati e libri di testo affermano che è stato realizzato da "esseri umani" utilizzando rocce, bastoncini e tubi di rame 3000-1000 anni fa aC.
🔴⚠️2639-2506 a.C. Il materiale è Diorite Nera.
La diorite è uno dei materiali più resistenti sulla Terra.
Non soccombe né agli alcali né agli acidi, resiste perfettamente all'influenza dell'ambiente e del tempo esterni sfavorevoli.
A causa della sua durabilità, veniva utilizzato per realizzare oggetti realizzati con esso, anche a noi dopo 3000-5000 anni.
(Palmer)
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"La prima regola che io metto è "Non si molla". Mai. Possiamo giocare male, possiamo avere una brutta giornata, però non si molla. Se si molla sono dolori. La seconda è no alla cultura degli alibi, cioè attribuire ad altri la responsabilità dei nostri fallimenti. La terza regola è che l'errore fa parte dell'apprendimento"
"Se i nostri figli dicono che il professore ce l'ha con loro non siamo noi a dover stabilire se è vero, piuttosto dobbiamo fargli capire che bisogna imparare ad avere a che fare anche con chi ce l'ha con te. Altrimenti succede che il nostro ragazzo non sbaglia mai e la colpa è sempre di qualcun altro. Se vogliamo proteggerli dandogli ragione e dicendogli ci penso io, il sottotesto è che non pensiamo davvero che possano cavarsela. Dare fiducia, anche per la loro autostima, vuol dire: risolvitela da solo, so che puoi farlo. Essere coraggiosi non significa non avere paura ma saperci convivere, saperla accettare"
"Non direi di essere stato uno dei tecnici più grandi ma posso dire di essere uno dei più aggiornati. Ho sempre cercato di rubare qualcosa. Dai libri, dai film, dagli altri sport. Sono un ladro di idee."
"Accettare di perdere significa sapere perdere. Invece nei comportamenti prevalenti c’è sempre un colpevole, c’è sempre un motivo: l’arbitro, il tempo, il fuso orario… Saper perdere significa non dare la colpa a nessuno, non dire niente… Ho conosciuto centinaia di atleti. Alcuni vincenti, altri perdenti. La differenza? I vincenti trovano soluzioni. I perdenti cercano alibi."
Julio Velasco
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Donne, uomini e libri
Credo che la situazione sentimentale di molte persone sia lo specchio dell'attuale società.
Si cerca tutto e subito, leggerezza e piacere senza impegno. Avere quello che si vuole solo quando necessita.
Le App insegnano. Hai fame *click*, hai voglia di un week end fuori porta *click*, vuoi andare al cinema *click*, vuoi ascoltare una canzone *click* e in fine vuoi degli incontri con partner senza impegno? Anche qui *click* *click*.
Secondo me le persone meriterebbero più importanza. Spesso si giudica con troppa fretta, in maniera approssimativa.
Io reputo le persone come dei libri, non ci si deve fermare alla copertina e neanche della prefazione. Ci sono vari libri come i romanzi per esempio che vanno da quelli sentimentali a quelli d'avventura, da quelli noir a quelli filosofici oppure anche libertini. Credo che nelle persone, come se fossero libri, ci siano più generi che vanno scoperti leggendoli e sfogliandoli.
Le donne.
Sono da leggere, fino all'ultimo capitolo. E se dopo un primo appuntamento ci rimane qualche dubbio, cosa che a noi uomini spesso capita, restando con quell'espressione di chi ha letto Nietzsche o Kant senza averci capito nulla, basta impegnarsi e ricominciare a leggerle.
Perché in quanto libri, le donne, non saranno mai uguali alla prima lettura, ma magicamente appariranno altri capitoli come se inavvertitamente nella fretta fossero stati saltati.
In un momento che stiamo vivendo di scarso impegno intellettuale, dove a molti risulta difficile leggere post oltre le dieci righe sui social, come si può pensare di impegnarsi per leggere una vita, fatta di esperienze ed emozioni, racchiuse in una persona solo con un rapido giudizio?
Faccio un esempio, si ha la possibilità di scegliere un libro. Uno solo, non di più. Se ci si accontenta di impegnarsi poco si sceglierà un libro pieno di illustrazioni. Guardare è meno impegnativo che leggere.
Chi avrà fatto questa scelta si perderà la possibilità, invece, di scegliere un libro pieno di pensieri, parole, racconti e consigli. Quanti inconsciamente non s'immaginano minimamente a cosa hanno rinunciato. Quello che si sono persi.
Gli uomini.
Non sono da giudicare dalla copertina.
Immaginiamo una donna in una libreria, davanti a sé ha dei libri in esposizione. Vede un libro sconosciuto in libreria. Lei è attratta dalla copertina di uno di essi. Non conosce l'autore.
Così sbircia l'occhiello, ma essendo curiosa passa al frontespizio... uhm, non si è ancora decisa. Sfogliando ecco che le appare l'esergo, "caspita che citazione" sussurra mentre il libro è sempre più saldo nelle sue mani.
A seguire sfogliando trova una dedica, che la fa sciogliere un po'... ed ecco che arriva al punto chiave. Come dopo alcuni appuntamenti interlocutori con un uomo, gira la pagina e trova la prefazione. Finalmente scopre il suo contenuto, l'ambientazione, i personaggi e un sunto della trama del libro.
A questo punto ha solo due opzioni: richiudere il libro e riposizionarlo sullo scaffale, oppure ammirarlo un attimo e con un sorriso avviarsi alla cassa con esso.
Donne e uomini.
Solo leggendo i libri, come metafora delle persone, alla fine della lettura si può essere perdutamente innamorati di quel libro. Come invece si può, alla fine della lettura, rimanerne delusi, nonostante quella prefazione che sembrava promettere bene.
Prendere a caso un libro da uno scaffale solo dalla copertina, senza valutarlo né guardarlo più di tanto, trovandosi poi tra le mani un libro che ci faccia innamorare, può accadere solo con un colpo di fortuna.
Bisogna sapersi leggere, senza fretta o pregiudizi. Solo alla fine trarre le conclusioni.
Ognuno di noi è un libro. Buona lettura a tutti.
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'Ho interrogato i mari e mi hanno risposto:
“Basta che tu fluisca con la vita.”
Ho domandato ai fiori e mi hanno sorriso:
“Fa come noi, sii felice semplicemente perché sei!”.
Ho minacciato il tempo e mi ha spiegato:
“Lasciami passare.”
Ho chiesto alla notte stellata e mi ha consigliato:
“Guarda quante infinite possibilità.”
Poi al grande Abete ho rubato un abbraccio e quando ho chiesto al vento di essere cullato, lui si è fatto madre e padre e una carezza si è infilata tra i miei capelli.
Ho dormito sul nudo fogliame e ho sentito i miei piedi dialogare con la terra, parole di sollievo e guarigione e quanto ancora ho da imparare.
Ho indagato libri nelle pietre, letto poesie nel volteggio degli uccelli e tra i ricami di cielo ho percepito che c’è solo amore dappertutto, a volte in incognito dietro al dolore più estenuante.
Nessuna colpa, nessun tradimento, nessun abbandono, ma solo prove che la nostra Anima sceglie per realizzarsi e sentire il gusto di riabbracciare se stessa in seno all'eterno.
Perché vivere alla fine è questo: è tornare a casa, allenandosi a ritrovare, percorrere, diventare, la via semplice del cuore.'
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"Io sono un ottimista , il quale non sa niente del futuro e che pertanto non fa nessuna previsione . (...) noi dobbiamo tracciare una separazione molto netta tra il passato , che noi possiamo e dobbiamo giudicare, e il futuro, che è decisamente aperto e può venir da noi influenzato. E pertanto noi abbiamo il dovere morale di porci di fronte al futuro del tutto diversamente che se esso fosse un prolungamento del passato e del presente. Il futuro aperto contiene possibilità imprevedibili e completamente differenti dal punto di vista morale.Per questo il nostro atteggiamento di fondo non deve essere dominato dalla domanda : ' Che cosa accadrà? ', quanto piuttosto dalla domanda : ' Che cosa dobbiamo fare per rendere il mondo possibilmente un poco migliore ? '. "
Karl Popper
da " Tutta la vita è risolvere problemi " rcs libri- i classici del pensiero 2004
# Karl Popper
#dovere morale
#passato, presente, futuro
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I drammi dell'ineluttabilità borghese, cioè dell'impossibilità di uscire dai propri panni non solo civili, ma anche dal proprio Sé, come dicono gli psicanalisti. Un istinto da rabdomante mi portò a leggere, finita la scuola, il Fu Mattia Pascal e La coscienza di Zeno (il terzo fu L'Ulisse di Joyce del quale sto ancora portando a termine la mia personale traduzione, sono attualmente impantanato nel IX episodio, Scilla e Cariddi). Pirandello mi piace ma è di un'amarezza che abbatte, Svevo invece si addice più alla mia personalità, al mio gusto tragicomico. In entrambi i casi si tratta della descrizione esatta di come la vita conduca il borghese moderno, così libero a parole, in direzione opposta rispetto alle sue risibili aspirazioni. Essendo io un uomo d'altri tempi trovo questi due libri più interessanti di un abbonamento a Netflix. Imparare a leggere quel che è stato scritto di buono sarebbe un buon esercizio per noi generazione di sfessati rimbecilliti dalla noia di vivere fino al cinismo. Memento vivere, diceva Nietzsche, poi trasformato in macchietta futurista in Memento audere dal nostro sommo vate sdentato con l'alito che puzzava d'uovo (così Savinio descrive Gabriele D'Annunzio, di cui tutte le mie insegnanti di letteratura alle medie erano innamorate).
Sentire le cose, ci spiega Nietzsche nella seconda inattuale, invece di limitarsi a "farsele imparare" a scuola, ma ciò comporta irrimediabilmente il rischio di vivere.
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