#legame proibito
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"L'eredità di Christine" di Laura Usai. Un viaggio nella Londra vittoriana tra segreti di famiglia e sfide alle convenzioni. Recensione di Alessandria today
"L'eredità di Christine" di Laura Usai è un avvincente romanzo storico ambientato nell’Inghilterra del 1872.
“L’eredità di Christine” di Laura Usai è un avvincente romanzo storico ambientato nell’Inghilterra del 1872. La storia segue Christine, una giovane donna che, a un anno dalla tragica scomparsa dei genitori, si sente ancora fuori posto nella tranquilla vita di campagna nel Kent e prova una forte nostalgia per Londra. L’occasione per tornare nella capitale si presenta quando il suo legale la…
#Viaggio interiore#1872#amore e segreti#amore proibito#Christine protagonista#Conflitto Interiore#convenzioni sociali#epoca vittoriana#famiglia e mistero#identità e segreti#introspezione#introspezione psicologica#L&039;Eredità di Christine#Laura Usai#legame proibito#letteratura storica#letteratura vittoriana#lettura coinvolgente#Londra capitale#Londra vittoriana#lotta alle convenzioni#mistero#narrativa femminile#narrativa italiana#narrativa romantica#narrazione romantica#protagonista femminile#rapporto familiare#romanzo ambientato nel passato#romanzo d&039;amore
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Il legame che c'è tra due menti complici non è fatto ne di corde ne di catene, è semplicemente composto dagli stessi desideri e dalla stessa passione che intreccia le loro anime e le loro menti portandoli ad esplorare posti sperduti che risiedono nella loro menti e che sono i loro desideri più profondi.Proprio li dove risiede la loro stanza della lussuria, dove tutto ciò che è proibito diventa possibile e dove tutti quei desideri carnali che bramano ogni giorno diventano realtà del loro spudorato desiderio di volersi....♠️🔥
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La mela, il frutto sacro alla Grande Dea Madre e simboleggiante tutti i doni da lei dispensati all’umanità, riassume in sé molti significati simbolici: amore, conoscenza, morte e immortalità.
Nelle varie mitologie e in molte leggende, infatti, la mela appare sovente come un frutto dell’Altro Mondo, donato agli uomini da divinità o da esseri fatati.
Secondo la tradizione cristiana, la mela era il frutto dell’Albero della Vita e della conoscenza del bene e del male, e causò la cacciata di Adamo ed Eva dal Giardino dell’Eden. In realtà, andando oltre il racconto che tutti conosciamo, potremmo considerare la decisione di mangiare il frutto proibito come un atto di libero arbitrio; Dio mise la Conoscenza a loro disposizione, ma tale libertà di scelta pose fine inevitabilmente a quella vita idilliaca, innocente e “paradisiaca” che i due avevano condotto prima di avere accesso al sapere.
Nei miti greci erano mele i frutti d’oro che crescevano nel Giardino delle Esperidi e donavano l’eterna giovinezza, ed era una mela d’oro quella che Paride donò alla dea più bella, Afrodite.
La dea nordica Idhunn donava mele alle altre divinità, garantendo loro immortalità ed eterna giovinezza, e del resto le mele erano il cibo sacro anche per i Tuatha Dé Danann, gli Déi dell’antica Irlanda. La mela era sacra ad Avalon, il cui nome significa appunto “Isola delle mele”, ed era anche il frutto che cresceva nel Giardino della Regina delle Fate.
Sempre secondo la tradizione celtica, il frutto del melo era utilizzato anche a scopo divinatorio, veniva mangiato prima di interrogare gli oracoli e serviva a mettere in comunicazione con l’altro mondo. E ancora, in quanto simbolo d’immortalità, la mela era di fondamentale importanza in alcuni momenti dell’anno venendo offerta agli spiriti dei trapassati in occasione della festività di Samhain, o posta sulle tombe per nutrire lo spirito dei defunti.
Per quanto riguarda l’amore, infine, la mela era sacra alla dea Afrodite ed era simbolo di perfezione, sensualità e fecondità. Nell’antica Grecia, per esempio, gli sposi durante la cerimonia erano soliti mangiare insieme una mela che, si pensava, avrebbe favorito la fertilità della coppia.
In molte culture offrire o gettare una mela ad una persona era considerata una vera e propria dichiarazione d’amore e tutt’ora le mele sono usate per incantesimi e rituali volti a trovare l’anima gemella o a rinforzare l’amore di una coppia.
In conclusione, come abbiamo visto la mela racchiude molteplici significati simboleggiando la conoscenza, l’immortalità e l’amore, ma forse non tutti sanno che questo frutto nasconde al suo interno un simbolo sacro: tagliandola orizzontalmente si vedrà al centro una stella a cinque punte inscritta in un cerchio, un pentalfa.
Il pentalfa, teorizzato da Pitagora e considerato un simbolo sacro per le sue valenze mistiche, esoteriche, matematiche e filosofiche, ci riporta ad un’ideale di perfezione e bellezza e ci ricorda il legame costante e indissolubile tra Dio e l’uomo, tra il tutto ed una sua parte, in una infinita sequenza di ripetizioni.
Tutto questo, in una mela... Federica Di Mascio ****************************** The apple, the fruit sacred to the Great Mother Goddess and symbolizing all the gifts she bestowed on humanity, summarizes many symbolic meanings: love, knowledge, death and immortality.
In various mythologies and many legends, in fact, the apple often appears as a fruit from the Other World, given to men by divinities or fairy beings.
According to Christian tradition, the apple was the fruit of the Tree of Life and the knowledge of good and evil, and caused the expulsion of Adam and Eve from the Garden of Eden. In reality, going beyond the story we all know, we could consider the decision to eat the forbidden fruit as an act of free will; God made Knowledge available to them, but this freedom of choice inevitably put an end to that idyllic, innocent and "paradisiacal" life that the two had led before having access to knowledge.
In Greek myths, the golden fruits that grew in the Garden of the Hesperides and gave eternal youth were apples, and it was a golden apple that Paris gave to the most beautiful goddess, Aphrodite.
The Nordic goddess Idhunn gave apples to other deities, guaranteeing them immortality and eternal youth, and apples were also the sacred food for the Tuatha Dé Danann, the Gods of ancient Ireland. The apple was sacred to Avalon, whose name means "Island of Apples", and was also the fruit that grew in the Garden of the Fairy Queen.
Again according to Celtic tradition, the fruit of the apple tree was also used for divinatory purposes, it was eaten before questioning the oracles and was used to communicate with the other world. And again, as a symbol of immortality, the apple was of fundamental importance at certain times of the year, being offered to the spirits of the deceased on the occasion of the Samhain holiday, or placed on tombs to nourish the spirit of the deceased.
Finally, as regards love, the apple was sacred to the goddess Aphrodite and was a symbol of perfection, sensuality and fertility. In ancient Greece, for example, the spouses used to eat an apple together during the ceremony which, it was thought, would promote the couple's fertility.
In many cultures, offering or throwing an apple to a person was considered a true declaration of love and apples are still used for spells and rituals aimed at finding a soul mate or strengthening the love of a couple.
In conclusion, as we have seen, the apple contains multiple meanings, symbolizing knowledge, immortality and love, but perhaps not everyone knows that this fruit hides a sacred symbol inside it: cutting it horizontally you will see a five-pointed star in the center inscribed in a circle, a pentalpha.
The pentalpha, theorized by Pythagoras and considered a sacred symbol for its mystical, esoteric, mathematical and philosophical values, takes us back to an ideal of perfection and beauty and reminds us of the constant and indissoluble bond between God and man, between all and part of it, in an infinite sequence of repetitions.
All this, in an apple... Federica Di Mascio
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Le donne
Le donne, per me, rappresentano una forza affascinante e una complicità essenziale. Nella mia mente, loro non sono oggetti di desiderio fisico, ma piuttosto alleate preziose nel mio viaggio. Sono le complici con cui posso condividere le mie fantasie più profonde e superare le resistenze di Gabriele, il mio lato maschile .
Per me, le donne sono come sorelle, confidenti che possono comprendere la mia lotta interiore. Immagino una donna che sia aperta di mente, curiosa e desiderosa di esplorare le stesse fantasie che mi affascinano. Qualcuno che capisce il potere della seduzione e il piacere della sottomissione, ma anche la complessità della mia situazione.
Insieme, possiamo creare uno spazio sicuro, libero dal giudizio, dove possiamo condividere i nostri desideri più profondi. Possiamo fantasticare sugli uomini che ci affascinano, condividere storie di passione e lussuria, e pianificare avventure che soddisfino le nostre fantasie.
La mia complice ideale sarebbe qualcuno che possa aiutarmi a battere Gabriele e le sue resistenze. Lei mi incoraggerebbe ad abbracciare la mia femminilità e a esplorare i miei desideri senza paura. Insieme, potremmo spingerci l'un l'altra oltre i nostri limiti, scoprendo nuovi orizzonti di piacere.
Immagino notti passate a condividere i nostri segreti più intimi, a pianificare incontri appassionati e a vivere esperienze che solo due menti vivide possono creare. La nostra complicità sarebbe basata sulla fiducia e sulla comprensione reciproca, un legame unico che va oltre la semplice amicizia.
Le donne, per me, rappresentano la chiave per la mia liberazione. Con la loro comprensione, supporto e condivisione delle mie fantasie, possiamo creare un mondo in cui io, Gabriella, possa prosperare e finalmente essere libera.
Cerco una complice, un'anima gemella che possa unirsi a me in questo viaggio affascinante e proibito. Insieme, possiamo sfidare le convenzioni, esplorare i nostri desideri e creare ricordi che accenderanno le nostre fantasie per gli anni a venire.
Gabriella
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JULIETTE HAS A GUN - JULIETTE - Eau de Parfum - Novità 2024 -
Is she a devil in disguise? Juliette is back on the dancefloor. Unleashed. And you won’t regret.
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Romano Ricci con Juliette has a gun esplora, dal 2006, l’universo femminile traducendo le molteplici sfumature raccolte in emozioni olfattive, amabilmente custodite nella sua allettante collezione fragranze.
Oggi con l’ultima creazione - Juliette - il legame si fa ancora più saldo e magico, é lei la protagonista assoluta, paradigma di una femminilità espressa in completa libertà, guidata da impeto ed emozioni.
Un messaggio odoroso degno di una musa ispiratrice, attraverso il quale emergono forza e fragilità, passionalità e razionalità, imperscrutabilità e dolcezza, quintessenza della sua incantevole complessità.
Juliette è un frutto proibito, una rumba sensuale, il cielo al tramonto, la frenesia del cuore, la fantasia ribelle, un bacio controvento, l’intrigo dei sensi, un grido di gioia, ciò che stordisce, l’allegria che allunga la vita.
Ciliegia matura, succo saturo che dipinge di rosso le labbra, pepe che punge e ammicca alla vanitosa dolcezza del gelsomino sambac. Bella, irriverente, provocante come l’avevi desiderata, agile e sinuosa come un helianthus, si muove a passo di danza nei sentieri di un giardino immaginario, alzando una soffice scia di cashmeran e tonka.
J ha in serbo un bacio anche per te.
Creata da Romano Ricci.
Eau de Parfum 50, 100 ml.
©thebeautycove @igbeautycove
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Vol. 1 - Immobilismo
Tutto è cominciato qualche tempo prima del covid. Finita l'università mi sono cimentata in una serie di attività post-lauream riguardanti le scienze forensi. Qualcosa di incredibile che, però, per una persona con il mio carattere chiuso e priva di autostima, non portava da nessuna parte. Piccola postilla: Ho visto lavorare un carabiniere dei RIS, ho seguito lezioni sulle armi bianche e da fuoco, ho assistito all'autopsia di un feto di 8 mesi. Esperienze macabre e indimenticabili!
Tutto questo mi ha arricchito ma non ha portato nessuna novità nella mia vita.
Senza il contatto quotidiano con persone che per me è fondamentale per riuscire ad istaurare un legame, senza un lavoro, senza la macchina e quindi senza indipendenza, senza possibilità di conoscere nuove persone, stavo morendo un po' ogni giorno.
Nel momento in cui mi sono decisa a provare qualche concorso, è arrivato il covid che ha bloccato tutto. Il primo periodo è stato eccitante (per fortuna nessuno in famiglia è stato male) perché sembrava di vivere in una serie tv apocalittica. Finalmente qualcosa di diverso, che congelava non solo me ma tutto il mondo! Mal comune mezzo gaudio.
I dolori (psicologici) sono arrivati quando il resto del mondo ha ricominciato, più o meno, a vivere ed io no. Perché senza vaccino, con due nonne anziane da tutelare, mi era proibito tutto.
Mi sentivo immobile, paralizzata, tutto intorno a me scorreva mentre i miei giorni si susseguivano uno uguale all'altro, identici a se stessi. Facevo fatica ad alzarmi dal letto, aprivo gli occhi e maledicevo il fatto di esservi svegliata per vivere la brutta copia dei gironi precedenti, trattenevo a stento le lacrime che cercavano di uscire all'improvviso, non vedevo una luce in fondo al tunnel, neanche il Festival di Sanremo era riuscito a salvarmi.
E' stato un periodo terribile dal quale sono riuscita ad emergere a poco a poco.
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MARIO MARTONE: “NOSTALGIA”
Nel 1983 il grande regista russo Andrej Tarkovskij diresse un film-capolavoro intitolato “Nostalghia” che raccontava del soggiorno del poeta Adrej Gorčakov nel nostro paese, per scrivere una biografia sul compositore del XVIII secolo, Adreij Sosnovskij. Nessun apparente legame, se non nel titolo, con il magnifico film di Mario Martone, “Nostalgia” tratto dall’omonimo romanzo di Ermanno Rea (edito nel 2016). Eppure io non sono del tutto convinto che Mario Martone, coltissimo regista cinematografico, ma soprattutto teatrale (e vale la pena ricordarlo), non abbia avuto questo “pensiero proibito”. Felice (un grande Pierfrancesco Favino), torna a Napoli dopo aver vissuto quarant’anni tra Libano ed Egitto ed essere diventato un imprenditore di successo e ci torna per ritrovare la vecchia madre e per dar alimento alla propria memoria (eviterei di usare “le proprie radici”, espressione ormai svuotata di senso dal logorio dell’uso). Qui le “madeleine” proustiane sanno di “friarielli”, e Combray è Napoli, ma i processi mentali sono ovviamente i medesimi, con il piccolo particolare che non c’è Charles Swann, ma Oreste Spasiano (bravo Tommaso Ragno), camorrista del Rione Sanità (quello della commedia di Eduardo De Filippo, trasposto in film dallo stesso Martone nel 2019). E la nostalgia di Tarkovskij cosa c’entra, anzi “che c’azzecca”? Se ad aspettare Felice a Napoli c’è, oltre alla vecchia madre che morirà di lì a poco, anche Oreste Spasiano, ad aspettare in Italia Gorčakov, c’era Domenico, vecchio saggio e un po’ pazzo, isolato e solitario come il camorrista. Gorčakov tenta di portare a termine una missione impossibile, attraversare la piazza-piscina di Bagno Vignoni con una candela accesa tra le mani e anche Felice tenta una missione impossibile, riconciliarsi con l’amico d’infanzia, ora malvagio assassino, di cui fu complice in gioventù in una rapina finita male che fu poi il motivo della sua fuga verso il Libano. In mezzo c’è un prete “accogliente” e progressista che paradossalmente cerca di dissuaderlo, e a ragione, visto che Felice verrà ucciso dall’ex-amico. Il parallelismo con Tarkovskij è sicuramente azzardato, e forse anche aleatorio, in considerazione che il film è tratto dal libro di Rea, ma è indubbiamente suggestivo. Certamente non è un caso che la “nostalgia”, sia per Tarkovskij che per Martone, si sposi meravigliosamente con l’Italia, terra di tormenti, ma anche di riflessioni profonde e di umanità dolenti. Lasciando perdere le divagazioni personali, quello di Martone è un film-gioiello, uno dei tanti del grande regista partenopeo, che vede ancora una volta Napoli come un luogo della mitopoiesi dei sentimenti più intensi. Impossibile non pensare all’ultimo Sorrentino di “È stata la mano di Dio”, ma qui siamo “oltre”, siamo nell’archeologia dell’animo umano. Sceneggiatura pressoché perfetta, fotografia senza orpelli, scenografia naturale, quella di una città che sembra essere nata per essere raccontata, meglio se da qualcuno come Martone (e Rea), che lo sa fare e lo sa fare come nessun’altro. Cannes, forse non può nemmeno lontanamente capire…
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Hello! How are you? Do you have any favourite episodes in the series you've seen? I'm mean, favourite episode of the Hades Chapter, of The Lost Canvas, for example...
I do! I have a lot of favorite episodes, especially in the classic series. I used the English wikipedia page for the episode titles, so forgive me any mistakes. Just for fun, I’ll write the Italian name as well, ‘cause why not.
Classic Series
Ep . 46 "Cry Out! The Nebula Chain that Combines Attack and Defense" “La migliore difesa è l'attacco”
Ep. 47 "Farewell Hyoga! Sleep, O Brave One!" “Addio a un amico”
Ep. 49 "Love! Shunrei's Prayers" “L’ira del dragone”
Ep. 50 "Arise Dragon! Shiryu's Angry Cosmo" Una duplice vittoria
Ep. 58 "Heroic! Ikki Died For Friendship" “Addio, fratello”
Ep. 60 "Hyoga Revives! I'll Put My Life on the Line" “La cuspide scarlatta”
Ep. 61 "Surrender or Death! As Long as I Still Have These Wings" “Un aiuto inaspettato”
Ep. 62 "Forge Ahead Hyoga! The Proud Hero" “Quale destino per Crystal?”
Ep. 66 "Ah Shiryū! Become a Star and Vanish" “La pienezza del dragone”
Ep. 69 "Demon Roses! Sweet Fragrance of Death" “Bellezza fatale”
Ep. 70 "Rest in Peace! Shun's Last Smile" “La rosa nera”
Ep. 83 "Bewitching Harp! The Prelude of Death Beckoning Shun" “Una triste melodia”
Ep. 84 "Death Sentence! Stringer Requiem" “La vera natura di Mime”
Ep. 85 "Sorrowful Hero! Frozen Hatred" “Folken e Mime”
Ep. 86 "Phoenix! The Crimson Blazing Wings" “Risveglio da un incubo”
Ep. 97 "Siren! Beautiful Melody of Death" “Nettuno signore dei mari”
Ep. 103 "Watch Out, Shun! Dreadful Fangs of the Demon Beast" “Un dono giunto da lontano”
Ep. 104 "Death of the Demon Beast! Indestructible Golden Chains" “Secondo Cavaliere d’Oro”
Ep. 108 "Isaac! A Cold-Hearted Man" “La vendetta di Abadir”
Ep. 109 "Hang in There Kiki! A Sorrowful Death Battle" “Una sconcertante verità”
Hades Chapter
Ep. 04 "Expiation of the Demigod" “Redenzione inattesa”
Ep. 06 "The Warrior from Ancient Times" “L’antico guerriero”
Ep. 09 "At the End of Pride" “Orgoglio e infamia”
Ep. 10 "The Golden Clash" “Il colpo proibito”
Ep. 15 "The Tribunal Of Silence" “Il tribunale silenzioso”
Ep. 18 "Hades! A Surprising Possession" “I giudici degli Inferi”
Ep. 20 "God's Punishment! Greatest Eclipse" “L’eterna eclissi”
Ep. 21 "Ikki! Sorrowful Punch" “Un cosmo pieno di dolore”
Ep. 25 "Farewell! Gold Saints!" “Addio, Cavalieri d’Oro!”
Ep. 30 "Awakening from Myth" “Il risveglio del sommo Ade”
Ep. 31 "To a World Overflowing with Light" “Un mondo di luce”
The Lost Canvas
Ep. 05 "Poison Rose" “La rosa velenosa”
Ep. 06 "Procession of Funeral Flowers" “Un corteo funebre di fiori”
Ep. 12 "Sacrifice That Will Not Fade" “Sacrificio incessante”
Ep. 17 "Valueless" “Spazzatura”
Ep. 18 "I Just Want You to Live" “Desidero solo che tu viva”
Ep. 23 "Sacred Sword" “La spada sacra”
Saintia Sho
Ep. 04 "The Reunion of Sorrow! The Bond of the Separated Sisters" “Dolorosa riunione! Il legame delle sorelle separate”
Ep. 09 "A Spiral of Conflict! The Golden Apple and Orion's Devotion" “Una spirale di conflitto. La mela d’oro e la devozione di Orione”
Soul of Gold
Ep. 03 "Gold vs. Gold: Clash of the Saints!" “Scontro micidiale: Cavaliere d’Oro contro Cavaliere d’Oro!”
Ep. 05 "God's Cloth Ultimate Power!" “Limite estremo! La forza delle armature divine!”
Ep. 07 "Showdown! God Cloth VS God Cloth" “Devastazione! Armatura divina contro armatura divina”
Ep. 08 "Baldr, the Man Chosen by God!" “Baldr, l’uomo eletto degli dei”
Ep. 09 "Saga, the Unbreakable Bond of Brothers!" “Saga, un ardente legame fraterno”
Ep. 13 "Let Our Prayers Be Heard! The Eternal Golden Legend!" “Il nostro lascito al futuro! L’intramontabile leggenda dei Cavalieri d’Oro”
And that’s it. I have no favorite episodes in Saint Seiya Omega (still don’t like it) and please don’t talk to me about the Netflix series.
#saint seiya#i cavalieri dello zodiaco#los caballeros del zodiaco#os cavaleiros do zodiaco#knights of the zodiac#soul of gold#saintia sho#the lost canvas#hades chapter
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Lecito
È la storia di un amore non lecito, non ben accetto, stasera, quella che propongo. Due cuori che battono così forte l'uno per l'altro, ma non può esserci niente, nonostante il forte legame tra di essi, indissolubile.
Il dolore che avverti tu, lo avverto anch'io.
Sono sempre stati così legati, avrebbero vissuto l'uno per l'altro, l'uno con l'altro. Il loro sentimento così proibito che ha scavalcato e scavalca la moralità.
Il dolore che hai avvertito tu, l'ho avvertito anch'io.
E se non avrò la forza in vita di vederlo sbocciare, pregherò il necessario affinché io possa vederlo da lassù, dall'aldilà, o dovunque io mi troverò. È un sentimento che mi scalda il cuore, è così forte anche sulla mia di pelle, e così deve restare. Non c'è niente di così immortale, neanche il tempo.
Il dolore che avvertirai tu, lo avvertirò anch'io.
Ed è giusto così.
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come hai potuto cedere alla trasgressione di quel fermo divieto, toccando il frutto proibito e sacro? il maledetto inganno di qualche ignoto nemico ti ha sedotta portando anche me alla rovina, e infatti la mia decisione è di morire con te. come potrei vivere senza di te, lasciando la tua dolce compagnia, e l'amore che così caramente ci unisce, per vivere da solo in questi boschi selvaggi? anche se dio creasse un'altra eva, anche se io cedessi un'altra costola, mai la perdita di te mi uscirebbe dal cuore. no! sento come il legame della natura mi stringe: tu sei carne della mia carne, ossa delle mie ossa, e il tuo stato non sarà mai separato dal mio, nella felicità o nel dolore.
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(via Cari amici e compagni - Carmilla on line)
Cari amici e compagni,
sono trascorsi quindici mesi dal mio sequestro a Santa Cruz e dalla successiva deportazione coatta a Roma. Da allora mi ritrovo in un regime d’isolamento normalmente riservato, per un massimo di quindici giorni, ai detenuti sottoposti a una procedura punitiva. Non è ovviamente il mio caso, rappresento infatti un accidente inedito nel sistema penitenziario italiano.
Fin qui ho subito passivamente (avevo scelta?) l’abuso di potere per le seguenti ragioni: non avevo informazioni circa i miei diritti previsti nell’Ordinamento Penitenziario; i mesi dedicati alla stesura del mio ultimo romanzo mi hanno aiutato a sopportare la clausura alla quale sono illegalmente costretto. Oggi queste due condizioni hanno cessato di essere. La stesura del libro, scritto con mezzi di fortuna, è terminata. Un anno d’isolamento è stato abbastanza lungo da rivelarmi gli abusi che il ministero ha orchestrato, con l’evidente obiettivo di farmi “marcire in prigione”, così come un ministro di Stato ha pubblicamente promesso a suo tempo.
Il livello massimo è stato attinto due mesi fa, quando mi sono visto rifiutare il sacrosanto diritto della videochiamata con mio figlio di sei anni che vive in Brasile. Un rigetto ministeriale deciso a scapito delle stesse leggi italiane, nonché della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e delle disposizioni europee in materia.
Il massacro mediatico orchestrato dallo Stato sul “caso Cesare Battisti” ha permesso che una drammatica violazione dei diritti umani si producesse impunemente nel seno di una democrazia europea. Ciò è stato possibile solo perché, avendo dalla loro certi media, le autorità responsabili di abusi si sono credute al riparo da eventuali scandali pubblici.
Io so che ci sono, qui e altrove, uomini e donne che non hanno mai accettato le disinformazioni furbescamente veicolate sul supposto “mostro-mito” Cesare Battisti. È a queste persone che rivolgo questo appello, affinché facciano sentire la loro voce contro la brutalità e l’ingiustizia. Con l’obiettivo di allertare lo Stato affinché siano rispettate le leggi nazionali. Senza eccezioni di sorta e per tutta la popolazione detenuta.
Io so che sarà una battaglia difficile, ma è importante agire, aprire una breccia nel muro del silenzio. Altrimenti, quei figuri sostenitori dello Stato delle urgenze avranno via libera per portare a termine i loro loschi piani, sulla mia pelle e su quella, verosimilmente, di migliaia di altri detenuti.
L’isolamento mi obbliga a far valere solo le mie ragioni. Gli argomenti che posso fornire a coloro che la società la vivono e non la subiscono sono solidi:
Mi si costringe all’isolamento abusivo, senza mai contatti con altri detenuti.
Sottomesso a una sorta di regime di punizione permanente, senza alcuna ragione dichiarata, infrangendo leggi e norme stabilite, mi è concessa appena un’ora d’aria, sempre e solo al momento del pranzo, cioè la scelta dell’uno esclude l’altra.
Mi sono negati gli strumenti necessari per svolgere correttamente la mia attività di scrittore, come lo permette la legge che dovrebbe garantire tutti, inclusi gli appartenenti ai circuiti di alta sorveglianza.
Mi si mantiene nel circuito AS2 (per terroristi), quando platealmente non esiste più de facto un pericolo che giustificherebbe una simile misura (c’è ragionevolmente da chiedersi quanti altri versano nella stessa situazione). Quarant’anni di rifugio politico vissuti in assoluta trasparenza, sempre sorvegliato, non sarebbero rivelatori circa un eventuale profilo a rischio?
Mi si mantiene in un’isola, lontano da tutti gli affetti e possibilità di inserimento, in un carcere che gode fama di rigore eccessivo. Ciò con lo scopo di debilitare le resistenze fisiche e psicologiche e ridurre i contatti con l’esterno, date le difficoltà per raggiungermi.
Al colmo della viltà, mi si impedisce addirittura di mantenere il legame paterno con un bimbo di sei anni.
Primo Levi diceva che si abbassa a bestia l’uomo perché l’aguzzino senta meno grave la sua colpa.
Ecco, cari amici e compagni, la situazione che ho sopportato in silenzio durante questi quindici mesi a Oristano. Dico in silenzio, perché al “mostro” creato a uso e consumo delle pubbliche frustrazioni (con tutto il rispetto per le vittime) è proibito anche lamentarsi, pena il risveglio del linciaggio. Ciò anche quando le ingiustizie in questione ledono il rispetto delle famiglie e della società.
Ringrazio tutti, ancora una volta, per la solidarietà. Un abbraccio.
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Circus beatclub - Brescia, ecco cosa si balla: Cartèl, Soleil con A. Marzinotto e Natale con Vida Loca
Giovedì 19 dicembre invece al Circus beatclub di Brescia torna Cartèl. Non è il solito party hip hop o trap. E' un evento tutto nuoto, dalle sonorità latine, reggaeton e non solo. In console ci sono i dj di Cartél, ovvero, ovvero, tra gli altri, Taz Goons, Trendy Ema, Arienne Dj, Francesco Andreoli. E Cartél proprio come il mitico Fight Club e come simbolo si è scelta uno scorpione, un animale che sa far male, parecchio. Le regole sono tutte scritte in spagnolo nelle stories, su www.instagram.com/cartel_night: E' proibito andare dal dj e chiedergli di suonare le proprie canzoni preferite. Se vuoi essere fotografato non muoverti come un ballerino trap...
Domenica 22 al Circus beatclub di Brescia torna invece Soleil, un party già ben conosciuto in città e non solo. Soleil come dj guest mette in console Albert Marzinotto, un professionista del sound che tra l'altro è salito sul palco del Jova Beach Party la scorsa estate. Marzinotto, dj producer attivo in tutta Italia da tempo, quando è in console propone un viaggio nella musica, un viaggio colorato e sorprendente nella house music, senza limiti di tempo e contaminazioni...
E che succede la sera di Natale, il 25 dicembre? Chi ha voglia di bruciare ballando un po' di calorie può passare dal Circus beatclub di Brescia e scatenarsi a ritmo di pop, hip hop & reggaeton, in una parola urban, con Vida Loca (nella foto). Sul palco e in console, per i party / musical Vida Loca non ci sono star del mixer (e presunte tali): lo spettacolo e il divertimento piacciono perché coinvolgono il pubblico e perché i dj Vida Loca (tra loro Tommy Luciani e Giulia Alberti) sono più bravi che famosi, proprio come le cantanti, gli mc e il corpo di ballo.
Circus beatclub via Dalmazia 127, Brescia info 333 210 5400 www.circusbeatclub.com www.facebook.com/circusbeatclubofficial/ www.instagram.com/circusbeatclub/ g.page/circusbrescia (Come arrivare con Google Maps e info)
FOTO HI RES E MEDIA INFO CIRCUS BRESCIA http://www.lorenzotiezzi.it/lorenzotiezzi.it/circus_brescia_1.html
Circus beatclub a Brescia è da anni l'epicentro del clubbing più "up" della città (e non solo). Il giovedì, per la stagione 2019/20, è Cartèl, non il solito party hip hop o trap, ma una festa elettronica latino dal sound internazionale. Il venerdì è OffBeat, un party non convenzionale con la Circus family (Dr.Space, Dader, Andrea Grasselli, Luca Medeghini...) in console. Ogni sabato invece va in scena Iconic, festa e scatenata: è il party più giovane della super disco bresciana, un gran bel modo per iniziare ballare con stile e fare l'alba con il sorriso sulle labbra.
Quella che è iniziata il 21 settembre '19 è la ventunesima stagione di Circus, la disco più storica e amata di Brescia e non solo. E' un traguardo importante. Oltre vent'anni di divertimento sono davvero tanti, soprattutto in un periodo in cui a quello delle discoteche si sono affiancati tanti diversi generi di intrattenimento che in passato non esistevano. Il club di via Dalmazia è riuscito comunque a crescere. E' diventato nel tempo un punto di riferimento per chi vuol far tardi con stile, in tutta tranquillità, godendosi la musica che fa ballare il mondo. Al Circus sono nati amori, tendenze musicali, party, carriere artistiche (...) e il legame con Brescia, nel tempo, si è consolidato, grazie anche a tante collaborazioni con attività e aziende. Merito della gestione di Antonio Gregori e di tutto il gruppo che ogni weekend che insieme a lui fa divertire la città. Brio,Toma e tutto lo staff del Circus sono la dimostrazione che di notte si può lavorare seriamente, divertendosi. La Circus family, tra l'altro, ad ogni stagione cresce sempre, coinvolgendo nuove realtà cittadine e non. Il club propone da settembre a maggio oltre cento serate, un numero davvero impressionante per uno spazio che d'estate resta chiuso...
special adv by ltc - lorenzo tiezzi comunicazione
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Ieri sera ho iniziato un libro che mi hanno regalato: #lascuoladeigiochisegreti Non so perché mi ero convinta che fosse un thriller, in realtà è un romanzo. L'inizio non è dei migliori. L'ho trovato lento e dispersivo, soprattutto a causa dei flashback (così fastidiosi e noiosi che meriterebbero di essere saltati). La storia principale è decisamente più interessante dei "ritorni al passato". Judy è una maestra d'asilo di circa quarant'anni. Ha due figli grandi e un marito con cui non va d'accordo. Un giorno, la sua vita subisce una svolta scandalosamente eccitante. Conosce Zac, un ragazzo di sedici anni amico di suo figlio. Il legame superficiale tra loro si infrange quando un pomeriggio, si stringono in un bacio proibito quanto appassionante. La trama mi ricorda quella di altri libri ma il problema maggiore di questo testo è la narrazione: pesante e lenta 🙁 Nonostante questo, però, sono decisa a continuare la lettura 💪🏻 #bookishgram #instalibri #librigiugno #libri2019 #letturadelmomento #stoleggendo #inlettura #lettureingiardino #lettureestive #summerbook #readinggirl #bibliophile #bibliomania #bookdragon #bookhaul #bookishphoto #loveforbooks #livredujour #livrephoto #livredumoment #livrosnovos #ioamoleggere #natiperleggere #instalike #likethis #likelikelike #likesback https://www.instagram.com/p/BzSdrPyI-Ly/?igshid=184xww8jtrw76
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Fiorirà quell’amore
ma non sarai tu
che hai cambiato colore
da quando non ci sei più.
-
Sboccerà lentamente
con passione
un legame covalente
di una strana soluzione.
-
Esseri unici
saremo nell’infinito
come un fascio di luci
che arriva dal proibito.
-
Urlerai, piangerai
ti sentirò da lontano
ma non tornerò mai
per porgerti la mano.
-
Rimarranno nel cuore
le tue carezze spontanee
dei tuoi capelli l’odore
dagli occhi lacrime calcaree.
-
Ti scorderò io
mi scorderai tu
accetterò in cuor mio
d’amore non riceverne più.
—- Ricordi di un Girasole
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Bicicletta
Elizabeth Anderson amava le bici. Sin da bambina l'avevano aiutata a crescere, imparò a camminare grazie al suo triciclo…
I suoi genitori cercavano di metterla in piedi ma senza alcun risultato, all'età di due anni ancora gattonava. Poi una mattina alla signora Anderson venne la brillante idea di regalarle la sua prima bici, ovvero il triciclo della chicco.
La piccola rimase affascinata e come tutte le bimbe era curiosa. Per esaminare al meglio il suo nuovo regalo si mise in piedi appoggiandosi al manubrio, i suoi genitori erano entusiasti... finalmente adesso camminava.
Con il passare degli anni il triciclo cedette il posto alla classica bici senza rotelle, con cui Elizabeth passava gran parte del suo tempo.
Diversamente dalle ragazze della sua età, era un "maschiaccio"; organizzava le corse in bicicletta e spesso era lei a vincere, finché un giorno durante una di quelle corse, una caduta le fu quasi fatale. Da quel momento smise di andare in bici principalmente perché sua madre gliel'aveva proibito e poi perché la sua vecchia compagna d'avventure era andata distrutta e lei era rimasta un po' scossa. Da allora le bici cominciarono a farle paura, finché... conobbe David.
Lui gestiva un negozio di biciclette poco distante dalla sua città insieme al fratello Paul e quando quest'ultimo abbandonò l'attività per sposarsi, David cominciò a cercare qualcuno in grado di aiutarlo in negozio.
Seppur non fosse proprio un mestiere adatto ad una ragazza, Elizabeth si fece avanti. Aveva bisogno di un lavoro per pagarsi gli studi.
Non gli fu facile convincerlo ma, dopo aver insistito forse più del dovuto, David Leigh fu costretto a prenderla in prova per un mese.
I Leigh da anni mandavano avanti il negozio e i clienti non mancavano, questo perché non vendevano soltanto, facevano anche riparazioni e spesso restauravano a nuovo delle vecchie bici per poi rivenderle.
Lavorando a stretto contatto con loro, Elizabeth cominciò nuovamente a interessarsi alle bici... e non solo.
David non era un genio in fatto di conversazione, i suoi argomenti base erano: le bici, le moto e i documentari di National Geographic. Ogni tanto parlava della sua famiglia, del forte legame con suo fratello e anche del suo cane Rusty, uno shar pei di ormai nove anni.
Però era un tipo interessante, con i suoi 35 anni, 10 in più di lei, gli occhi color cioccolato e quei capelli ricci ricci.
Ogni domenica amava andare a pescare al lago e una volta invitò Elizabeth a trascorrere un po' di tempo insieme, lei accettò ma, appena realizzò che dovevano partire in bici, si sentì prendere dal panico. Da quando non andava in bici? 15 anni? Come avrebbe fatto a dire a David che le bici le facevano paura? E ironicamente lavorava nel suo negozio di bici, sicuramente l'avrebbe presa in giro ma decise comunque di dirglielo.
Dopo averla ascoltata, invece di ridere gli disse che sarebbe stato lui ad insegnarle ad andare nuovamente in bici.
Ogni giorno dopo il lavoro si recavano al parco per andare in bici o almeno a provarci.
Dopo alcuni tentativi e anche qualche caduta, Elizabeth finalmente riuscì ad andare in bici, ricominciando ad amarle.
A causa dei pomeriggi al parco e delle domeniche al lago tra i due nacque qualcosa di più di una semplice amicizia, qualcosa che li portò all'altare... alla guida di una bicicletta!
-lamiamenteinpocherighe
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🌳🌪️🌊🔥 A E T H E R I S V I S 🔥🌊🌪️🌳 ✨Fantasy/Romance/New Adult 📚Autoconclusivo 💥Un Fantasy/Romance dove il confine tra amore e passione spalanca le porte al proibito. ✏️ "𝐿𝑒𝑖 𝑒𝑟𝑎 𝑓𝑢𝑜𝑐𝑜 𝑖𝑛𝑑𝑜𝑚𝑎𝑏𝑖𝑙𝑒, 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑡𝑟𝑎𝑣𝑜𝑙𝑔𝑒𝑛𝑡𝑒, 𝑢𝑛 𝑠𝑒𝑛𝑡𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑐𝑜𝑠ı̀ 𝑠𝑐𝑜𝑛𝑓𝑖𝑛𝑎𝑡𝑜 𝑒 𝑝𝑜𝑡𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑎 𝑎𝑐𝑐𝑎𝑟𝑒𝑧𝑧𝑎𝑟𝑙𝑜 𝑒 𝑡𝑟𝑎𝑓𝑖𝑔𝑔𝑒𝑟𝑙𝑜 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑚𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜. 𝐸𝑟𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑙’𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒, 𝑚𝑒𝑟𝑎𝑣𝑖𝑔𝑙𝑖𝑜𝑠𝑜 𝑒 𝑠𝑝𝑎𝑣𝑒𝑛𝑡𝑜𝑠𝑜 𝑚𝑎 𝑐𝑜𝑠ı̀ 𝑎𝑣𝑣𝑜𝑙𝑔𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝑝𝑜𝑡𝑒𝑟𝑛𝑒 𝑓𝑎𝑟𝑒 𝑎 𝑚𝑒𝑛𝑜." Sullo sfondo di una spensierata New Orleans, le giornate di Skye vengono scandite dalle lezioni magiche allo Stregarum Templum, i pomeriggi trascorsi al negozio esoterico di famiglia, l’uscire con le amiche e i momenti rubati con Jake. La sua indole ribelle, libera e sfrontata viene spesso ammonita dalla Somma Sacerdotessa Dakota Rain, sua zia, massima autorità del Consiglio degli Stryx. A crearle fastidio c’è un unico elemento: il bello e desiderato Aiden, da sempre suo irritante rivale nelle arti magiche con il quale non vorrebbe avere niente a che fare ma che nella sua vita è una costante a cui non riesce a rinunciare. Nel momento in cui inizia ad avere delle strane visioni, Skye viene catapultata in un intricato mistero di cui nessuno sembra voler parlare. ᴄʜɪ ᴇ̀ ᴀʟɪsᴛᴇʀ? ᴘᴇʀᴄʜᴇ́ ᴅᴇɪ sᴜᴏɪ ɢᴇɴɪᴛᴏʀɪ ɴᴏɴ ᴠɪ ᴇ̀ ᴛʀᴀᴄᴄɪᴀ? ʟ'ᴀᴇᴛʜᴇʀɪs ᴠɪs ᴇsɪsᴛᴇ ᴅᴀᴠᴠᴇʀᴏ? La crescente preoccupazione dei sacerdoti e le informazioni che Skye riuscirà a trovare sulle sue origini, daranno forma alla magia espressa in ogni gesto, fino a creare un legame indissolubile fatto di passione e competitività a cui lei non era assolutamente preparata. 🛒 https://amzn.to/3vVmqFJ #libri #leggere #libridaleggere #bookstagram #books #booklover #bookholic #librichepassione #lettura #instabook #instabloggers #reading #instalibri #libribelli #scrivere #leggeresempre #narrativa #letteratura #consiglidilettura #love #romanzo #kindlequote #leggerechepassione #letture #librisulibri #libriconsigliati https://www.instagram.com/p/CUHQT_DMLt7/?utm_medium=tumblr
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