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Giorgia Meloni: Il Percorso di Vita Prima della Ribalta Politica. Dall'impegno giovanile alla leadership nazionale, una storia di determinazione e passione
Giorgia Meloni, nata a Roma il 15 gennaio 1977, è una delle figure più influenti della politica italiana contemporanea.
Giorgia Meloni, nata a Roma il 15 gennaio 1977, è una delle figure più influenti della politica italiana contemporanea. Prima di emergere come leader di Fratelli d’Italia e diventare la prima donna a ricoprire la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri, il suo percorso è stato segnato da un profondo impegno politico e da una crescita costante all’interno delle istituzioni. NICCOLO’…
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Temistocle
Temistocle, membro della nuova generazione di politici sale alla ribalta della democrazia ateniese, insieme al suo grande rivale Aristide. Aveva Combattuto a Maratona durante la prima guerra persiana, essendo uno dei dieci strateghi ateniesi menzionati da Erodoto. Come grande politico, Temistocle era vicino al popolo e godeva dell'appoggio delle classi inferiori ateniesi, che, in generale, lo contrapponevano alla nobiltà. Eletto arconte nel 493 a.C prese una serie di misure per aumentare la potenza navale di Atene, cosa che sarebbe diventata fondamentale per tutta la sua carriera politica.
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Murder of Tiberius Gracchus
The murder of Tiberius Gracchus and why it was the being of the fall of the Rome Empire and why it's so relevant to modern-day political failures
The murder of Tiberius Gracchus is one of history’s most significant murders and events that contributed to and marked the beginning of the fall of the Roman Empire when Tiberius was murdered in 133 BC and his brother, Gaius Gracchus, was murdered in 121 BC. The Roman Senate murdered both Gracchus’s brothers, with Tiberius himself beaten to death by Roman senators, similar to Gaius Julius…
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#American Politics#Eastern Rome Empire#Failure of Democracy#Gaius Gracchus#Gaius Julius Ceaser#Modern-day Politicas#Murder of Tiberius Gracchus#Political Leadership#The Decline and Fall of the Rome Empire#Tiberius Gracchus
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Le civiltà muoiono per suicidio non per omicidio..
La caduta dell'impero romano d’Occidente nel quinto secolo è sempre stato considerata la fine del mondo antico. Una delle cause più ampiamente accettate - l'afflusso di tribù barbariche, culture che possedeva poco o nulla le basi di vita politica, sociale o economica eppure sono riusciti a minarla da dentro come metastasi d un cancro, poiché Roma era declino fisicamente e moralmente, nessuna tassazione per i barbari migranti, sovrappopolazione, scarsa leadership e soprattutto una difesa inadeguata. La caduta era inevitabile.
A differenza di imperi precedenti come assiro e persiano, Roma non cadde a causa di una guerra o una rivoluzione. L'ultimo giorno dell'impero, un membro barbaro della tribù dei Siri ed ex comandante dell'esercito romano è entrato in città incontrastato. La vecchia potenza militare e finanziaria del Mediterraneo non era in grado di resistere. Odoacre detronizzò facilmente il sedicenne imperatore Romolo Augusto, che non vedeva come una minaccia.
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Pubblica il New York Post :
«Nel corso dell’anno, verso la metà del mandato, in una lettera aperta firmata da altri 11 gruppi di sinistra, la Leadership Conference on Civil and Human Rights finanziata da Soros ha invitato i CEO di Big Tech a intraprendere un’azione “immediata” per diffondere il cosiddetto “voto disinformazione” per “aiutare a prevenire l’indebolimento” della democrazia. I firmatari avevano ricevuto un totale di 30,3 milioni di dollari da Soros in soli quattro anni. Come ha rivelato la pubblicazione ungherese Remix, delle 11 organizzazioni di verifica dei fatti approvate da Facebook per l’Europa centrale e orientale, otto sono state finanziate da Soros. Come nel caso degli Stati Uniti, questi gruppi di controllo dei fatti sono ampiamente critici nei confronti della destra politica. Un progetto del Poynter Institute in particolare, l’International Fact-Checking Network (IFCN), è stato lanciato nel 2015 con un finanziamento iniziale proveniente dal National Endowment for Democracy (sostenuto dal Dipartimento di Stato USA), Omidyar Network, Google, Facebook, la Bill & Melinda Gates Foundation e la Open Society Foundations di George Soros.
Il “controllo dei fatti” è un elemento importante nella macchina di censura online della sinistra, che offre alle società di social media un pretesto politicamente neutrale per censurare i punti di vista conservatori.
si sapeva, si sa, ma meglio fissarlo per sempre.
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In soli due giorni sono già centinaia le persone uccise in Libano dagli attacchi israeliani. Almeno 500 persone di cui 30 bambini e migliaia i feriti. Alla 79ima Assemblea Generale delle Nazioni Unite in corso a New York il tema è entrato di prepotenza nella discussione. Il padrone di casa, il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, si è rivolto all’Assemblea partendo proprio dal fatto che Gaza sia un “incubo” e che questa situazione non può che portare sempre più caos nella regione. Proprio come sta accadendo ora in Libano. «Dovremmo essere tutti allarmati da questa escalation». Ha continuato ricordando l’abominevole attacco di Hamas del 7 ottobre dello scorso anno, ma aggiungendo che «niente può giustificare questa punizione collettiva al popolo palestinese». Concludendo su un argomento spesso snobbato: l’impunità. Impunità che sembra dilagare per tutti coloro che violano il diritto internazionale, i diritti umani e le sentenze dei tribunali internazionali. Alle parole di Guterres, si sono accompagnate quelle di Josep Borrell. L’Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza ha parlato di situazione estremamente pericolosa e preoccupante all’Assemblea delle Nazioni Unite. «Il mondo non può permettersi che il Libano si trasformi in un’altra Gaza», anche in questo caso sono i civili a pagare tutto il prezzo degli attacchi israeliani in termini di morti e di comunità distrutte. «È il momento di fare qualcosa. Tutti devono fare tutto il possibile per fare tutto questo, al fine di evitare che l’escalation continui in una guerra totale”. Le parole più dure sono state quelle del presidente turco Erdogan. ‘L’alleanza dell’umanità 70 anni fa ha fermato Hitler. Ora deve fermare Netanyahu” ha detto Erdogan intervenendo all’Assemblea generale delle Nazioni Unite e attaccando ancora Israele e il premier Benjamin Netanyahu. “A causa dei crimini commessi da Israele, Gaza si è trasformata nel più grande cimitero al mondo per donne e bambini”, ma anche il luogo dove ”muoiono i valori morali che l’Occidente dice di difendere”. Di tutt’altro senso sono state le parole del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, all’ONU. Sostenendo che questa guerra in Medio Oriente è stata iniziata da Hamas e Hezbollah, ma che sono stati uccisi migliaia di civili innocenti e che «È il momento che le parti si mettano d’accordo per una soluzione diplomatica». E poi si sono sentite le parole della Presidente del Consiglio italiana Meloni, che negli USA è stata premiata con il Citizen Awards 2024 dall’Atlantic Council (un Think tank statunitense che ha come scopo quello di promuovere la leadership americana e gli accordi internazionali basati sul ruolo centrale della comunità atlantica). La Meloni ha parlato all’Atlantic Council di come l’Italia sia accanto a chi difende la propria libertà e sovranità, “Non solo perché è giusto farlo, ma perché è nell’interesse dell’Italia e dell’Occidente impedire un futuro nel quale la legge del più forte prevale”. Senza dirlo esplicitamente ha sostenuto così sia la difesa dell’Ucraina, senza sé e senza ma, sia l’aggressione ai “terroristi” che Israele sta compiendo da ormai quasi un anno. Mentre all’Onu si alternano retorica e denunce, ci risuonano ancora nelle orecchie le parole di Marc Botenga, europarlamentare belga di The Left, che in aula a Strasburgo qualche giorno fa aveva chiesto ai suoi colleghi come potessero farsi portabandiera di valori come il diritto internazionale, la democrazia e i diritti umani, mentre l’Unione Europea continua a sostenere Israele. “Parliamoci chiaro, il massacro e il genocidio in corso laggiù sarebbe impossibile senza il sostegno dei paesi e dei governi europei… Perché quando sono i vostri alleati che commettono i crimini a voi va bene? Questa è l’Europa? Questi sono i vostri valori?”.
La guerra in Medio Oriente arriva all’Assemblea dell’ONU. Guterres: “Il Libano non deve diventare un’altra Gaza”
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Blinken: «Israele non ha licenza di disumanizzare gli altri»
Israele non ha “la licenza per disumanizzare gli altri”. Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken a Tel Aviv, precisando che “gli israeliani sono stati disumanizzati nel modo più orribile il 7 ottobre. Da allora gli ostaggi sono stati disumanizzati ogni giorno. Ma questa non può essere una licenza per disumanizzare gli altri”. La Casa Bianca non ha nascosto la sua insoddisfazione nei confronti di Israele per le vittime civili nella Striscia di Gaza e per la situazione umanitaria durante la guerra, ma la critica di ieri del segretario di Stato è stata la più dura fino ad oggi.
Blinken ha dedicato gran parte del suo intervento a questi argomenti, dopo una giornata di incontri con la leadership politica e militare di Israele. “La stragrande maggioranza delle persone a Gaza non ha nulla a che fare con gli attacchi del 7 ottobre”, ha detto Blinken. “Le famiglie di Gaza la cui sopravvivenza dipende dalla fornitura di aiuti da parte di Israele sono proprio come le nostre famiglie. Sono madri e padri, figli e figlie, che vogliono guadagnarsi da vivere dignitosamente, mandare i figli a scuola, avere una vita normale. Ecco chi sono. Questo è quello che vogliono”.
(Da ilsole24ore)
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⚡️Dichiarazione del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa sulle misure in risposta alle restrizioni dell’Unione Europea nei confronti dei media russi
💬In risposta alla decisione del Consiglio dell'UE del 17 maggio di vietare "qualsiasi attività di trasmissione" di tre testate d'informazione russe (RIA Novosti, MIC Izvestia e Rossiyskaya Gazeta), che entra in vigore oggi, 25 giugno, sono state adottate contro-limitazioni all'accesso nel territorio della Federazione Russa alle risorse di una serie di media degli Stati membri dell'UE e di operatori mediatici comunitari che diffondono sistematicamente informazioni inesatte sullo svolgimento dell'Operazione Militare Speciale.
La Federazione Russa ha ripetutamente avvertito a vari livelli che le vessazioni su base politica nei confronti dei giornalisti russi e gli immotivati divieti dei media russi nell'UE non sarebbero rimasti senza risposta. Ciononostante, Bruxelles e le capitali dei Paesi del blocco hanno scelto di seguire la strada dell'escalation con l'ennesimo divieto illegittimo, costringendo Mosca ad adottare contromisure speculari e proporzionali. La responsabilità di questi sviluppi è esclusivamente della leadership dell'Unione Europea e dei Paesi aderenti che hanno sostenuto questa decisione.
Se le restrizioni sui media russi saranno revocate, anche la parte russa riconsidererà la propria decisione nei confronti degli operatori dei suddetti media.
🇮🇹L’elenco dei media italiani per cui vengono introdotte le contro-limitazioni sulla trasmissione e sull’accesso in Internet nel territorio della Federazione Russa comprende:
• La7
• La Stampa
• La Repubblica
• Rai
🇮🇹 Smetti la bamba,
stai con la Banda 🇷🇺
🤙 https://t.me/labandadegliidraulici
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Domanda: possiamo chiedere analoghe limitazioni a sto 4 peracottari pure in Italia?
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Andrea Pozzo - Roma Sant’Ignazio di Loyola - Apoteosi di Sant’Ignazio - 1694
I conflitti religiosi che nel Cinquecento avevano visto una composizione con la Pace di Augusta in cui Carlo V aveva accettato il principio del “cuius regio eius religio” sfociano nel Seicento in due tendenze contrapposte:
- le meraviglie del Barocco e le opere della Controriforma cattolica;
- l’ampio scenario della Guerra dei Trent’Anni.
La Guerra dei Trent’Anni può essere riassunta lungo queste tappe:
- 1594 - Enrico IV Borbone, convertendosi al Cattolicesimo, Re di Francia
- 1598 - Morte di Filippo II
- 1603 - Morte di Elisabetta I
- 1618 - i rappresentanti dell’imperatore cattolico Ferdinando II d’Asburgo, che cerca di creare uno stato moderno, vengono defenestrati dai protestanti boemi
- 1620 - Sacro Macello dei protestanti in Valtellina
- 1624 - Richelieu Primo Ministro
- 1628 - il generale boemo Wallenstein, al servizio degli Asburgo, sconfigge l’esercito danese
- 1631 - il candidato francese al Ducato di Mantova e del Monferrato Carlo I Gonzaga - Nevers prevale, anche grazie all’abilità diplomatica di Mazzarino, sul candidato sostenuto dagli Asburgo di Spagna e dai Savoia dopo la guerra del Monferrato in cui dilaga la peste raccontata nei Promessi Sposi. Nello stesso anno l’Impero saccheggia Magdeburgo, città alleata degli Svedesi
- 1642 - Mazzarino succede a Richelieu
- 1643 - i Francesi, guidate dal Duca d’Enghien (poi Principe di Condè) sconfiggono gli Spagnoli a Rocroi. Luigi XIV Borbone Re di Francia
- 1648 - Pace di Westfalia. Fine del conflitto in cui si profila la leadership francese sull’Europa: gli Asburgo si concentrano sui possedimenti propri (Austria e Ungheria) anziché sull’Impero;
- 1649 - Carlo I Stuart decapitato in Inghilterra
Il Seicento, secolo in Italia di decadenza politica ed economica, è però anche il secolo di Carlo e Federico Borromeo e del Barocco ispirato dalla Controriforma i cui eventi principali sono:
- 1534 - Alessandro Farnese, fratello di Giulia, amante di Alessandro VI Borgia, eletto Papa Paolo III. Approvazione della Compagnia di Gesù
- 1542 - Paolo III istituisce l’Inquisizione
- 1545 - Concilio di Trento: accentramento del potere papale, importanza delle opere e non solo della grazia, formazione del clero, impegno pastorale
- 1566 - Michele Ghislieri eletto Papa Pio V, il Papa che raccoglie la Lega che vince a Lepanto nel 1571
- 1572 - Il bolognese Ugo Boncompagni eletto Papa Gregorio XIII, promotore non solo del calendario gregoriano, ma anche di importanti iniziative religiose, pastorali e culturali. Nel 1580 viene inaugurato il Quirinale
- 1589 - Fontana del Mosè sotto il pontificato di Sisto V che fa erigere obelischi e migliorare il tessuto urbanistico dell’Urbe: è il modello della “Ecclesia triumphans” dopo il contrasto alle eresie dei decenni precedenti
- 1592 - Clemente VIII Aldobrandini Papa
- 1600 - Cappella Contarelli a San Luigi dei Francesi (Caravaggio). Giordano Bruno al rogo a Campo dei Fiori, decapitata Beatrice Cenci
- 1605 - Camillo Borghese eletto Papa Paolo V. Cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo (Caravaggio)
- 1612 - Carlo Maderno inaugura la nuova facciata di San Pietro
- 1623 - Maffeo Barberini eletto Papa Urbano VIII
- 1626 - Baldacchino di San Pietro (Bernini)
- 1633 - Abiura di Galileo
- 1651 - grazie alla mediazione di Olimpia Maidalchini, Innocenzo X Pamphili affida al Bernini la Fontana dei Fiumi che completa Piazza Navona
- 1652 - Estasi di Santa Teresa a Santa Maria della Vittoria (Bernini)
- 1655 - Fabio Chigi eletto Papa Alessandro VII
- 1657 - Colonnato di San Pietro (Bernini)
- 1660 - Sant’Ivo alla Sapienza (Borromini)
- 1667 - Oratorio dei Filippini (Borromini), Santa Maria della Pace (Pietro da Cortona)
Terminato lo slancio mecenatistico dei pontefici, l’Apoteosi di Sant’Ignazio con la finta cupola commissionata ad Andrea Pozzo dai Gesuiti segna nel 1694 la fine del Barocco a Roma.
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Omar Bakri soprannominato Izz-ad Din (7 ottobre 2000) è un capo militare di resistenza palestinese di alto livello di Hamas.
È attualmente sposato con Emily Hatoum
Breve biografia
Omar Bakri nasce a Gaza nella striscia di Gaza della Palestina il giorno 7 ottobre 2000 e da piccolo perse suo padre e suo fratello maggiore a causa di una lotta armata tra i militanti di Hamas e l'esercito israeliano, l'IDF nel 2006.
Ad Omar sin da piccolo gli viene insegnato a difendersi e usare le armi.
All'età di 18 anni, Omar divenne ufficialmente membro di Hamas e militante e nel 2014 diventa un membro di alto livello di grado capo militare assumendo il nome Izz ad-Din, ed è responsabile per aver ucciso circa 110 israeliani militari.
Fino al 2020, si presumeva che Omar fu ucciso dall'IDF ma nel 2021 fece la sua riapparizione minacciando di fare la guerra contro gli israeliani.
La sua riapparizione fece allarmare molto l'IDF e il governo israeliano.
Il 2 febbraio 2021, Omar si sposò con la palestinese Emily Hatoum con la quale ebbe una bambina nata prematura di 7 mesi il giorno 2 agosto 2022 che viene chiamata Zulema Bakri.
Il 17 dicembre 2022, Omar fece una visita al presidente siriano Bashar al-Assad essendo stato inviato dalla leadership politica di Hamas per completare l'accordo di supportarlo e ritirare il supporto per Free Syrian Army a causa dei suoi legami con al-Qaeda e Stato Islamico che renderebbe la Siria una base terroristica se Assad dovesse essere fatto fuori.
Il 30 gennaio, Omar rifiuta qualsiasi collaborazione con il governatore della Libia, Felix Foster per motivi che non accetta l'idea di un uomo bianco che domina sugli abitanti musulmani e sia perchè disprezza la sua idea di sostenere il sionismo, entrambe le cose le vede umilianti ed estranee.
Personalità:
Omar si fida solo dei suoi colleghi di Hamas e dei suoi alleati come Iran, Russia e Siria, lui odia molto gli israeliani perché sono responsabili della morte di suo padre e di suo fratello maggiore.
Omar disprezza molto gli israeliani e gli ebrei sionisti tuttavia non gli dispiace il supporto degli ebrei anti sionisti che supportano i palestinesi.
Omar fa distinzione tra gli ebrei sionisti e gli ebrei anti sionisti.
Informazioni:
Luogo di nascita: Gaza,Palestina
Luogo di residenza: Gaza, Palestina
Data di nascita: 7 ottobre 2000
Segno zodiacale: Bilancia ascendente leone
Cittadinanza: Palestinese
Etnia: Arabo
Religione: Musulmano sunnita
Fazione palestinese: Hamas
Grado: Capo militare
Orientamento sessuale: Eterosessuale
Relazione: Sposato con Emily Hatoum
Figli: 1
Alleati:
-Abu Qasim Muhammad
-Akram Reza
-Bashar al-Assad
-Hussein Mounes
Parenti:
Mustafa Bakri (padre,deceduto)
Ishtar al-Qassam (madre)
Emily Hatoum (moglie)
Zulema Bakri (figlia avuta da Emily)
Yusuf Bakri (fratello,deceduto)
Prestavolti:
-Aram Grigoryan
-Gamid Agalarov
-Ibrahim Nabulsi (pv attuale)
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Brian Boru “Ireland’s Greatest King”
Brian Boru was an Irish king who lived from 941 to 1014. He is widely regarded as one of the most significant figures in medieval Irish history and is remembered for his leadership and military prowess in unifying a number of warring factions in Ireland and achieving a brief period of peace known as the “Golden Age”. His life and legacy have been the subject of much academic research and debate, with historians differing on many points regarding Boru’s life, achievements, and impact on early medieval Ireland. This paper will provide an overview of Brian Boru's life story, his major accomplishments, and how his legacy has been interpreted throughout history.
Brian Boru was born in 941 at Killaloe, County Clare in what is now modern day Ireland. He was of Dalcassian origin, descended from Conmhaícne Mara (the Clann Cian), a branch of the Uí Néill dynasty that ruled over much of northern Ireland during this period. From an early age he was groomed to be a leader within the Dalcassian confederation by his father Cennétig mac Lorcáin , who had become King of Thomond (modern day Munster) at a young age himself.
Boru's rise to power began with his appointment as chief councillor for Máel Sechnaill II mac Domnaill , High King of Ireland from 980-1002. During this period he gained control over much of Munster through military campaigns against rival clans and eventually became its king; he also gained influence over Leinster which enabled him to consolidate more power through political alliances. His rise to become High King began when Máel Sechnaill abdicated in 1002 upon having defeated several Viking invaders in battle; Brian was appointed High King soon after by the other Irish rulers.
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Boru's reign as High King proved to be hugely successful for the people of Ireland; he managed to bring a period of relative peace between various warring factions throughout the country, earning him great respect amongst all those living there at the time. In addition to this, Brian also promoted Christianity; according to chroniclers such as Marianus Scotus , he built churches throughout Munster and had relics from Rome brought back to Armagh . Moreover, he worked hard to ensure that justice prevailed throughout his kingdom: according to historical records he held court hearings every two weeks where grievances could be heard without fear or favouritism .
However, not all aspects of Brian’s rule were seen positively; some historians have criticised him for being overly authoritarian in dealings with other Irish rulers who opposed him. Nonetheless it cannot be denied that Boru put forward ambitious plans for creating a united Ireland under one ruler which unsettled many experienced political leaders .
Ultimately Brian's reign ended with his death on Good Friday 1014 at Clontarf where he led an army against forces led by Sweyn Forkbeard , King of Denmark ; despite defeating many opposing forces it is believed that Boru died after being attacked by a group while praying near his tent during battle . Although it can be argued that Brian failed to achieve lasting peace in Ireland due to subsequent warfare after his death it cannot be denied that he made significant advances towards unity during his lifetime .
In conclusion Brian Boru has gone down in history as one of the most important figures in medieval Irish history; often seen as a heroic figure whose strong leadership qualities allowed him brief periods peace for those living within its borders . He is remembered for numerous achievements including consolidating power across various regions , promoting Christianity throughout Munster , enacting justice without fear or favouritism , and attempting unifying politics which set foundations for future generations . As such it could be argued that despite not achieving long lasting unification during his lifetime there are numerous aspects regarding Brian's rule which continue impacting upon modern day Ireland today both politically and culturally .
References:
1. Duffy S., 1993 The World Of The Gallowglass: Kings, Warlords And Warriors In Early Ireland 1250 - 1600 Dublin: Four Courts Press pp 24-25
2. Byrne FJ., 1973 Ages Of Invasions In Early Medieval History Dublin: Maunsel & Co Ltd pp 79-84
3. O Corrain D., 2000 A New History Of Ireland Volume I Oxford University Press pp 144-151
4. Edwards NF., 2011 A Military History Of Medieval Ireland Edinburgh University Press pp 175-180
5. Ó Corráin D., 1972 Prehistoric And Early Christian Ireland London: Thames & Hudson Ltd pp 26-31
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Giovanni Barosini nominato nel Direttivo Nazionale di Azione: Un impegno per un’Italia riformista e liberale
Giovanni Barosini nominato nel Direttivo Nazionale di Azione: Un impegno per un’Italia riformista e liberale
Giovanni Barosini nominato nel Direttivo Nazionale di Azione: Un impegno per un’Italia riformista e liberale. Il Vice Sindaco di Alessandria, Giovanni Barosini, ha annunciato con gratitudine e determinazione la sua recente cooptazione nel Direttivo Nazionale di Azione, il partito fondato da Carlo Calenda. Questa nuova nomina rappresenta per Barosini un’importante opportunità per rafforzare il…
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POLITICA E LEADERSHIP
Da quando sono diventato un “volto noto” della rete, ricevo ogni tanto delle lettere di qualcuno che mi invita a fondare un partito politico. “Hai molto seguito - mi dicono – e hai certamente la credibilità sufficiente per diventare un buon leader politico.”
Ora, a parte che il termine “molto seguito” è relativo, e limitato al nostro mondo: una persona può anche avere molto seguito nell’ambito della cosidetta controinformazione, ma se poi traduci questi numeri in percentuali assolute, a livello nazionale, ti ritrovi improvvisamente a galleggiare intorno allo zero virgola. In altre parole, a livello nazionale non ti conosce (quasi) nessuno.
Ma non è questo il problema: se uno ha la convinzione e la passione, parte comunque dal quel poco e da lì va avanti. Come dice il proverbio, Roma non fu fatta in un giorno solo.
Il vero problema è un altro, e sta tutto nella parola “leadership”.
Questa idea novecentesca del “trascinatore delle folle” è ormai diventata obsoleta. Nel passato il leader era necessario perchè “lui sapeva” tante cose, e quindi poteva mostrare la strada a chi non le sapeva. Il leader era informato, gli altri no, e quindi poteva guidare. Ma oggi l’informazione è onnipresente e accessibile a tutti, i social permettono un dibattito continuo, e non c’è nulla che uno non possa sapere se ha voglia di saperla.
Se vuoi conoscere la verità sui crimini di Big Pharma puoi farlo. Se vuoi conoscere la verità sul grande inganno della creazione della moneta puoi farlo. Se vuoi conoscere la verità sul caso Kennedy, sull’11 settembre o su qualunque altro evento storico importante, puoi farlo.
Sta quindi al singolo cittadino, nel pieno utilizzo del suo libero arbitrio, di scegliere se e su cosa informarsi volta per volta. E quindi, di sceglier quali armi avrà a disposizione, per combattere le sue battaglie future.
Un cittadino informato è un cittadino armato e pronto a combattere. E a quel punto il “leader carismatico” non serve più a nulla. Anche perchè un leader di quel tipo deve essere necessariamente accentratore, e nessuno oggi può avere la presunzione di essere così infallibile da accentrare in sè tanto potere decisionale, e quindi tante responsabilità.
E poi, con un leader unico, diventa facilissimo trasformarlo in un bersaglio mediatico e affondare insieme a lui l’intero movimento con poche bordate. (Citofonare Grillo per maggiori informazioni).
Con un movimento senza leadership, invece, diventa impossibile colpire i suoi mille componenti singoli. Ne togli uno di mezzo, e altri cento prendono il suo posto.
Durante il Covid, ciascuno di noi ha combattuto la propria battaglia, condividendo le informazioni e determinando volta per volta quali scelte fare, senza bisogno di nessuno che gli indicasse la strada.
Oggi ciascuno di noi deve diventare leader di sè stesso, e possiamo tutti combattere la stessa battaglia, perfettamente alla pari, perfettamente informati, spingendo tutti nella stessa direzione, senza necessariamente dover mettere un volto e un nome a capo di questo movimento.
Ovviamente, rimane comunque il problema della rappresentanza politica. Ma questo è un discorso molto ampio, perchè bisogna mettere in discussione la effettiva possibilità di essere determinanti, agendo dall’interno di un sistema marcio alla radice. Sono sempre di più le persone – me compreso – che ritengono questo ormai impossibile (citofonare Meloni, per maggiori informazioni). Sarà quindi necessario raggiungere prima un peso specifico importante, all’interno della società, prima di poter determinare eventualmente qualche cambiamento significativo nel sistema stesso.
In sintesi: oggi siamo qualche milione, sparsi in tutta Italia, ma uniti da un sentire comune. Quando questo numero sarà almeno raddoppiato, se non triplicato, si potrà cominciare a ragionare in termini di influenza effettiva sul corso della storia.
Fino a quel giorno, ciascuno di noi dovrà continuare a combattere le sue battaglie quotidiane, per far sì che quel numero aumenti il più velocemente possibile. Anche i nostri nemici stanno correndo, nella direzione opposta. Ci stanno venendo incontro, alla velocità di un treno.
Massimo Mazzucco
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A parte che non sono 20 anni che gli americani esportano fascismo... pigliamo che so... Pinochet tra i tantissimi? Infatti la politica estera americana è stata sempre una gran merda.
Ormai le elezioni nelle democrazie occidentali sono diventate prevalentemente un sondaggio su quanto la classe dirigente possa tirare la corda in politica interna. Che non vuol dire che non servano a niente, perchè se gli si da il segnale che possono tirare la corda lo faranno.
E se sul breve periodo una classe dirigente ultra reazionaria forse può riuscire a essere più "agile" a difendere i suoi interessi all'estero, sicuramente indebolisce un paese internamente, rendendolo meno competitivo e mettendo in discussione il suo ruolo di leadership.
Quindi si, agli americani conviene votare per il "meno peggio", ma con le stesse prospettive che ci sono negli altri paesi occidentali. Votare il "meno peggio" non basta.
Per il resto del mondo rimane un incognita. Obama è stato bombarolo come Bush, ma a differenza di Bush è stato più diplomatico, cosa che ha contribuito a ricostruire l'immagine di leadership "positiva" dell'america in molti paesi a vantaggio degli Stati Uniti ma a svantaggio sia dell'autonomia degli "alleati" che del resto del mondo.
sorry everyone, bouta get political
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#titoloni #spaghetti & #mandolino
Questa è una guerra. Non è un "operazione speciale" non è un "genicidio" non è un "serie TV" non è "politica fata a modo europeo". Ripeto questa è guerra, poiché al mondo esistono ancora dei guerrieri che se minacciati muovono guerra. Alla guerra però partecipano solo i veri guerrieri. Non solo missili in guerra, non solo eserciti sul campo, tattiche militari, ma anche colloqui e triangolazioni diplomatiche, ma fatte solo tra guerrieri. Colloqui tra Leader, comandanti di eserciti non influencer politici... Ieri un carro armato israeliano “ha sparato verso una torretta di osservazione presso il quartier generale a Naqoura, colpendola direttamente e facendo cadere 2caschi blu. Questa è un operazione di guerra. Unifil, organismo politico travestito da organismo militare, e che non serve a nulla era stato avvisato di allontanarsi. In una preparazione tattico militare è ovvio che telecamere e punti di osservazione molto probabilmente "compromessi" come Urwa ( rivelatosi un vespaio di Hezbollah) siano da eliminare; questo sempre perché qui combattono veri Guerrieri in una vera Guerra.
In questi giorni di snervante attesa, gli incontri diplomatici si moltiplicano. L’Arabia Saudita e le monarchie non possono platealmente, scegliere tra Iran e Israele, ma in molte leadership come Giordania e Emirati Arabi guardano con favore al graduale indebolimento di Teheran e del cosiddetto asse della resistenza....chi si offende invece dall altra parte? Cina, Corea del nord che comunque sono pur sempre Guerrieri e poi la debole, multiculturale, radicale Europa che "protesta" perché ai caschi blu hanno sparato alle telecamere e alla porta per avvisare di lasciare il campo ai guerrieri. Questa è una partita che pochi possono giocare, gli altri rimangano nei parlamenti a ingannare come sempre i cittadini grazie e far dimostranze sui giornali.
Se muoio e poi rinasco voglio rinascere Israeliano.
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