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Giorgia Meloni: Il Percorso di Vita Prima della Ribalta Politica. Dall'impegno giovanile alla leadership nazionale, una storia di determinazione e passione
Giorgia Meloni, nata a Roma il 15 gennaio 1977, è una delle figure più influenti della politica italiana contemporanea.
Giorgia Meloni, nata a Roma il 15 gennaio 1977, è una delle figure più influenti della politica italiana contemporanea. Prima di emergere come leader di Fratelli d’Italia e diventare la prima donna a ricoprire la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri, il suo percorso è stato segnato da un profondo impegno politico e da una crescita costante all’interno delle istituzioni. NICCOLO’…
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#dichiarazioni#critica#netanyahu#cristianesimo#Papa#guerra#umanità#religione#politica#fede#Chiesa#gaza#Vaticano#conflitto#leadership#israele#etica#genocidio#diritti
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Justin Trudeau: l’idolo liberal che ha lasciato il Canada in ginocchio http://dlvr.it/THHvhx
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Temistocle
Temistocle, membro della nuova generazione di politici sale alla ribalta della democrazia ateniese, insieme al suo grande rivale Aristide. Aveva Combattuto a Maratona durante la prima guerra persiana, essendo uno dei dieci strateghi ateniesi menzionati da Erodoto. Come grande politico, Temistocle era vicino al popolo e godeva dell'appoggio delle classi inferiori ateniesi, che, in generale, lo contrapponevano alla nobiltà. Eletto arconte nel 493 a.C prese una serie di misure per aumentare la potenza navale di Atene, cosa che sarebbe diventata fondamentale per tutta la sua carriera politica.
#Storia greca#Eventi#Personaggi#Miti e leggende#Fonti storiche#Antica Grecia#Guerre Persiane#Atene#Politica#Strategia Militare#Battaglia Di Salamina#Battaglia Di Capo Artemisio#Evacuazione Di Atene#Ricostruzione Di Atene#Temistocle#Serse I#Milziade#Euribiade#Oracolo Di Delphi#Erodoto#Plutarco#Tucidide#Flotta Ateniese#Stretto Di Salamina#Impero Achemenide#Democrazia#Eroe Nazionale#Leadership#Ambizione#Riforme Militari
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Murder of Tiberius Gracchus
The murder of Tiberius Gracchus and why it was the being of the fall of the Rome Empire and why it's so relevant to modern-day political failures
The murder of Tiberius Gracchus is one of history’s most significant murders and events that contributed to and marked the beginning of the fall of the Roman Empire when Tiberius was murdered in 133 BC and his brother, Gaius Gracchus, was murdered in 121 BC. The Roman Senate murdered both Gracchus’s brothers, with Tiberius himself beaten to death by Roman senators, similar to Gaius Julius…
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#American Politics#Eastern Rome Empire#Failure of Democracy#Gaius Gracchus#Gaius Julius Ceaser#Modern-day Politicas#Murder of Tiberius Gracchus#Political Leadership#The Decline and Fall of the Rome Empire#Tiberius Gracchus
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Le civiltà muoiono per suicidio non per omicidio..
La caduta dell'impero romano d’Occidente nel quinto secolo è sempre stato considerata la fine del mondo antico. Una delle cause più ampiamente accettate - l'afflusso di tribù barbariche, culture che possedeva poco o nulla le basi di vita politica, sociale o economica eppure sono riusciti a minarla da dentro come metastasi d un cancro, poiché Roma era declino fisicamente e moralmente, nessuna tassazione per i barbari migranti, sovrappopolazione, scarsa leadership e soprattutto una difesa inadeguata. La caduta era inevitabile.
A differenza di imperi precedenti come assiro e persiano, Roma non cadde a causa di una guerra o una rivoluzione. L'ultimo giorno dell'impero, un membro barbaro della tribù dei Siri ed ex comandante dell'esercito romano è entrato in città incontrastato. La vecchia potenza militare e finanziaria del Mediterraneo non era in grado di resistere. Odoacre detronizzò facilmente il sedicenne imperatore Romolo Augusto, che non vedeva come una minaccia.
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Pubblica il New York Post :
«Nel corso dell’anno, verso la metà del mandato, in una lettera aperta firmata da altri 11 gruppi di sinistra, la Leadership Conference on Civil and Human Rights finanziata da Soros ha invitato i CEO di Big Tech a intraprendere un’azione “immediata” per diffondere il cosiddetto “voto disinformazione” per “aiutare a prevenire l’indebolimento” della democrazia. I firmatari avevano ricevuto un totale di 30,3 milioni di dollari da Soros in soli quattro anni. Come ha rivelato la pubblicazione ungherese Remix, delle 11 organizzazioni di verifica dei fatti approvate da Facebook per l’Europa centrale e orientale, otto sono state finanziate da Soros. Come nel caso degli Stati Uniti, questi gruppi di controllo dei fatti sono ampiamente critici nei confronti della destra politica. Un progetto del Poynter Institute in particolare, l’International Fact-Checking Network (IFCN), è stato lanciato nel 2015 con un finanziamento iniziale proveniente dal National Endowment for Democracy (sostenuto dal Dipartimento di Stato USA), Omidyar Network, Google, Facebook, la Bill & Melinda Gates Foundation e la Open Society Foundations di George Soros.
Il “controllo dei fatti” è un elemento importante nella macchina di censura online della sinistra, che offre alle società di social media un pretesto politicamente neutrale per censurare i punti di vista conservatori.
si sapeva, si sa, ma meglio fissarlo per sempre.
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In soli due giorni sono già centinaia le persone uccise in Libano dagli attacchi israeliani. Almeno 500 persone di cui 30 bambini e migliaia i feriti. Alla 79ima Assemblea Generale delle Nazioni Unite in corso a New York il tema è entrato di prepotenza nella discussione. Il padrone di casa, il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, si è rivolto all’Assemblea partendo proprio dal fatto che Gaza sia un “incubo” e che questa situazione non può che portare sempre più caos nella regione. Proprio come sta accadendo ora in Libano. «Dovremmo essere tutti allarmati da questa escalation». Ha continuato ricordando l’abominevole attacco di Hamas del 7 ottobre dello scorso anno, ma aggiungendo che «niente può giustificare questa punizione collettiva al popolo palestinese». Concludendo su un argomento spesso snobbato: l’impunità. Impunità che sembra dilagare per tutti coloro che violano il diritto internazionale, i diritti umani e le sentenze dei tribunali internazionali. Alle parole di Guterres, si sono accompagnate quelle di Josep Borrell. L’Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza ha parlato di situazione estremamente pericolosa e preoccupante all’Assemblea delle Nazioni Unite. «Il mondo non può permettersi che il Libano si trasformi in un’altra Gaza», anche in questo caso sono i civili a pagare tutto il prezzo degli attacchi israeliani in termini di morti e di comunità distrutte. «È il momento di fare qualcosa. Tutti devono fare tutto il possibile per fare tutto questo, al fine di evitare che l’escalation continui in una guerra totale”. Le parole più dure sono state quelle del presidente turco Erdogan. ‘L’alleanza dell’umanità 70 anni fa ha fermato Hitler. Ora deve fermare Netanyahu” ha detto Erdogan intervenendo all’Assemblea generale delle Nazioni Unite e attaccando ancora Israele e il premier Benjamin Netanyahu. “A causa dei crimini commessi da Israele, Gaza si è trasformata nel più grande cimitero al mondo per donne e bambini”, ma anche il luogo dove ”muoiono i valori morali che l’Occidente dice di difendere”. Di tutt’altro senso sono state le parole del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, all’ONU. Sostenendo che questa guerra in Medio Oriente è stata iniziata da Hamas e Hezbollah, ma che sono stati uccisi migliaia di civili innocenti e che «È il momento che le parti si mettano d’accordo per una soluzione diplomatica». E poi si sono sentite le parole della Presidente del Consiglio italiana Meloni, che negli USA è stata premiata con il Citizen Awards 2024 dall’Atlantic Council (un Think tank statunitense che ha come scopo quello di promuovere la leadership americana e gli accordi internazionali basati sul ruolo centrale della comunità atlantica). La Meloni ha parlato all’Atlantic Council di come l’Italia sia accanto a chi difende la propria libertà e sovranità, “Non solo perché è giusto farlo, ma perché è nell’interesse dell’Italia e dell’Occidente impedire un futuro nel quale la legge del più forte prevale”. Senza dirlo esplicitamente ha sostenuto così sia la difesa dell’Ucraina, senza sé e senza ma, sia l’aggressione ai “terroristi” che Israele sta compiendo da ormai quasi un anno. Mentre all’Onu si alternano retorica e denunce, ci risuonano ancora nelle orecchie le parole di Marc Botenga, europarlamentare belga di The Left, che in aula a Strasburgo qualche giorno fa aveva chiesto ai suoi colleghi come potessero farsi portabandiera di valori come il diritto internazionale, la democrazia e i diritti umani, mentre l’Unione Europea continua a sostenere Israele. “Parliamoci chiaro, il massacro e il genocidio in corso laggiù sarebbe impossibile senza il sostegno dei paesi e dei governi europei… Perché quando sono i vostri alleati che commettono i crimini a voi va bene? Questa è l’Europa? Questi sono i vostri valori?”.
La guerra in Medio Oriente arriva all’Assemblea dell’ONU. Guterres: “Il Libano non deve diventare un’altra Gaza”
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Buon anno dalla Siria. Buon anno da 600.000 morti. Buon anno da 14.000.000 di profughi e sfollati interni. Buon anno da una Terra che, dopo 14 anni di orrore, finalmente sogna la Pace.
L'algoritmo di Meta penalizzerà questa Missione. È inevitabile. La Siria in questo momento è il Paese più imprevedibile del pianeta. È ancora in vigore un embargo economico devastante. Il governo non è ancora ben strutturato. Non si conoscono i connotati che assumerà. Nel giro di tre settimane si è passati dal totalitarismo alla promessa di una libertà ancora troppo caotica.
Lo sappiamo perché noi ci siamo.
Ci siamo da cinque anni. Cinque anni nella Siria di nord-ovest, quella ribelle, quella che ora ha preso il Paese. Gli unici a offrire Scuola di qualità mentre tutti gli altri si ritiravano, l’ONU chiudeva gli accessi umanitari, gli Stati membri tagliavano i fondi. Il mondo aveva gettato la spugna. Noi no.
Lo sappiamo perché siamo rimasti.
E abbiamo bisogno di te per rompere il silenzio e raccontare la Siria a partire dalla sua gente.
Diamo il benvenuto al 2025 dalla Siria, proprio come il 2024 dallo Yemen, un altro Paese squassato da una crisi umanitaria ignorata dai media, dalla politica e dalle realtà internazionali, un Paese oscurato dagli algoritmi dei social, ammantato di silenzio e profonda indifferenza.
Non è colpa tua. È un sistema di manipolazione sociale e indottrinamento mediatico quello in cui viviamo. Va capito. Soprattutto, va contrastato.
È per questo che è necessario agire.
Il 2024 ci ha messi a dura prova. Ma noi non ci siamo mai arresi. Subito a gennaio, abbiamo dovuto fronteggiare un’inondazione epocale presso la nostra Scuola Internazionale in Kenya. L’abbiamo affrontata, e pochi giorni dopo eravamo già pronti a riaprire. A fine mese, dopo due anni di lavoro abbiamo inaugurato la nostra sesta Scuola nel mondo, a Bogotà, in Colombia.
A febbraio abbiamo sostenuto l’ispezione finale per erogare il Baccalaureato Internazionale, il percorso scolastico più rinomato, in Kenya.
A marzo abbiamo inaugurato la nostra prima struttura residenziale per i bambini vulnerabili.
Ad aprile abbiamo ricevuto l’esito dell’ispezione: ce l’abbiamo fatta! Siamo diventati la prima Scuola al mondo a ricevere il titolo di “IB World School” offrendo il Baccalaureato gratuitamente ai bambini vulnerabili in una baraccopoli. Stiamo facendo la Storia dell’istruzione mondiale!
A maggio, dopo un tentativo di estorsione da parte delle autorità in Kenya, abbiamo alzato la voce, denunciando e facendo una marcia pacifica insieme ai nostri studenti, e innescando così un meccanismo di protezione diplomatica internazionale che ha portato all’arresto del poliziotto corrotto: un altro momento epocale!
A giugno abbiamo iniziato il lavoro preparatorio per la nostra settima Scuola nel mondo: in India.
A luglio ho vinto due premi importantissimi: il primo dal mondo cattolico, il Premio per la Leadership e la Benevolenza Navarro-Valls; il secondo dal mondo musulmano, l’Ahmadiyya Peace Prize. Quello che facciamo riconcilia!
Ad agosto siamo stati invitati a IC3, una delle conferenze sull’istruzione più importanti del globo. Nel 2025 ospiteremo l’edizione dell’Africa Orientale presso la nostra Scuola in Kenya.
A settembre abbiamo raggiunto un traguardo in-cre-di-bi-le: il 100% degli studenti delle nostre Scuole di Emergenza in Siria, Congo e Yemen sostiene e passa l’esame finale con successo.
A ottobre la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato definitivamente la Grecia per trattamento disumano degli studenti da noi legalmente rappresentati: un altro traguardo storico nella lotta per i diritti umani in Europa.
A novembre abbiamo concluso le riprese del film-documentario su Still I Rise e sulla mia vita, in uscita con Rai Cinema ovunque quest’anno!
A dicembre abbiamo iniziato a preparare l’apertura della nostra Scuola in Italia nel 2026.
E ora siamo in Siria, finalmente, dopo anni ad aspettare questo momento inimmaginabile. E, nonostante gli orrori di cui siamo testimoni, stilare un bilancio dell’anno appena concluso mi ha infuso l’energia necessaria ad andare avanti e adempiere alla mia Missione: raccontare la verità, non secondo i dettami della propaganda ma per come i miei occhi la vedono veramente.
Il 2025 inizia con una Missione imprescindibile, promessa da prima della nascita di Still I Rise. Siamo in uno dei Paesi più devastati del mondo.
E non abbiamo paura.
ATTENZIONE! Come da prassi nelle Missioni più delicate, pubblicherò gli aggiornamenti con uno scarto di almeno 48 ore per tutelare me e i miei colleghi. Abbiamo bisogno di te. Resta con noi!
Nicolò Govoni
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Blinken: «Israele non ha licenza di disumanizzare gli altri»
Israele non ha “la licenza per disumanizzare gli altri”. Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken a Tel Aviv, precisando che “gli israeliani sono stati disumanizzati nel modo più orribile il 7 ottobre. Da allora gli ostaggi sono stati disumanizzati ogni giorno. Ma questa non può essere una licenza per disumanizzare gli altri”. La Casa Bianca non ha nascosto la sua insoddisfazione nei confronti di Israele per le vittime civili nella Striscia di Gaza e per la situazione umanitaria durante la guerra, ma la critica di ieri del segretario di Stato è stata la più dura fino ad oggi.
Blinken ha dedicato gran parte del suo intervento a questi argomenti, dopo una giornata di incontri con la leadership politica e militare di Israele. “La stragrande maggioranza delle persone a Gaza non ha nulla a che fare con gli attacchi del 7 ottobre”, ha detto Blinken. “Le famiglie di Gaza la cui sopravvivenza dipende dalla fornitura di aiuti da parte di Israele sono proprio come le nostre famiglie. Sono madri e padri, figli e figlie, che vogliono guadagnarsi da vivere dignitosamente, mandare i figli a scuola, avere una vita normale. Ecco chi sono. Questo è quello che vogliono”.
(Da ilsole24ore)
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⚡️Dichiarazione del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa sulle misure in risposta alle restrizioni dell’Unione Europea nei confronti dei media russi
💬In risposta alla decisione del Consiglio dell'UE del 17 maggio di vietare "qualsiasi attività di trasmissione" di tre testate d'informazione russe (RIA Novosti, MIC Izvestia e Rossiyskaya Gazeta), che entra in vigore oggi, 25 giugno, sono state adottate contro-limitazioni all'accesso nel territorio della Federazione Russa alle risorse di una serie di media degli Stati membri dell'UE e di operatori mediatici comunitari che diffondono sistematicamente informazioni inesatte sullo svolgimento dell'Operazione Militare Speciale.
La Federazione Russa ha ripetutamente avvertito a vari livelli che le vessazioni su base politica nei confronti dei giornalisti russi e gli immotivati divieti dei media russi nell'UE non sarebbero rimasti senza risposta. Ciononostante, Bruxelles e le capitali dei Paesi del blocco hanno scelto di seguire la strada dell'escalation con l'ennesimo divieto illegittimo, costringendo Mosca ad adottare contromisure speculari e proporzionali. La responsabilità di questi sviluppi è esclusivamente della leadership dell'Unione Europea e dei Paesi aderenti che hanno sostenuto questa decisione.
Se le restrizioni sui media russi saranno revocate, anche la parte russa riconsidererà la propria decisione nei confronti degli operatori dei suddetti media.
🇮🇹L’elenco dei media italiani per cui vengono introdotte le contro-limitazioni sulla trasmissione e sull’accesso in Internet nel territorio della Federazione Russa comprende:
• La7
• La Stampa
• La Repubblica
• Rai
🇮🇹 Smetti la bamba,
stai con la Banda 🇷🇺
🤙 https://t.me/labandadegliidraulici
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Domanda: possiamo chiedere analoghe limitazioni a sto 4 peracottari pure in Italia?
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Giovanni Barosini nominato nel Direttivo Nazionale di Azione: Un impegno per un’Italia riformista e liberale
Giovanni Barosini nominato nel Direttivo Nazionale di Azione: Un impegno per un’Italia riformista e liberale
Giovanni Barosini nominato nel Direttivo Nazionale di Azione: Un impegno per un’Italia riformista e liberale. Il Vice Sindaco di Alessandria, Giovanni Barosini, ha annunciato con gratitudine e determinazione la sua recente cooptazione nel Direttivo Nazionale di Azione, il partito fondato da Carlo Calenda. Questa nuova nomina rappresenta per Barosini un’importante opportunità per rafforzare il…
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Andrea Pozzo - Roma Sant’Ignazio di Loyola - Apoteosi di Sant’Ignazio - 1694
I conflitti religiosi che nel Cinquecento avevano visto una composizione con la Pace di Augusta in cui Carlo V aveva accettato il principio del “cuius regio eius religio” sfociano nel Seicento in due tendenze contrapposte:
- le meraviglie del Barocco e le opere della Controriforma cattolica;
- l’ampio scenario della Guerra dei Trent’Anni.
La Guerra dei Trent’Anni può essere riassunta lungo queste tappe:
- 1594 - Enrico IV Borbone, convertendosi al Cattolicesimo, Re di Francia
- 1598 - Morte di Filippo II
- 1603 - Morte di Elisabetta I
- 1618 - i rappresentanti dell’imperatore cattolico Ferdinando II d’Asburgo, che cerca di creare uno stato moderno, vengono defenestrati dai protestanti boemi
- 1620 - Sacro Macello dei protestanti in Valtellina
- 1624 - Richelieu Primo Ministro
- 1628 - il generale boemo Wallenstein, al servizio degli Asburgo, sconfigge l’esercito danese
- 1631 - il candidato francese al Ducato di Mantova e del Monferrato Carlo I Gonzaga - Nevers prevale, anche grazie all’abilità diplomatica di Mazzarino, sul candidato sostenuto dagli Asburgo di Spagna e dai Savoia dopo la guerra del Monferrato in cui dilaga la peste raccontata nei Promessi Sposi. Nello stesso anno l’Impero saccheggia Magdeburgo, città alleata degli Svedesi
- 1642 - Mazzarino succede a Richelieu
- 1643 - i Francesi, guidate dal Duca d’Enghien (poi Principe di Condè) sconfiggono gli Spagnoli a Rocroi. Luigi XIV Borbone Re di Francia
- 1648 - Pace di Westfalia. Fine del conflitto in cui si profila la leadership francese sull’Europa: gli Asburgo si concentrano sui possedimenti propri (Austria e Ungheria) anziché sull’Impero;
- 1649 - Carlo I Stuart decapitato in Inghilterra
Il Seicento, secolo in Italia di decadenza politica ed economica, è però anche il secolo di Carlo e Federico Borromeo e del Barocco ispirato dalla Controriforma i cui eventi principali sono:
- 1534 - Alessandro Farnese, fratello di Giulia, amante di Alessandro VI Borgia, eletto Papa Paolo III. Approvazione della Compagnia di Gesù
- 1542 - Paolo III istituisce l’Inquisizione
- 1545 - Concilio di Trento: accentramento del potere papale, importanza delle opere e non solo della grazia, formazione del clero, impegno pastorale
- 1566 - Michele Ghislieri eletto Papa Pio V, il Papa che raccoglie la Lega che vince a Lepanto nel 1571
- 1572 - Il bolognese Ugo Boncompagni eletto Papa Gregorio XIII, promotore non solo del calendario gregoriano, ma anche di importanti iniziative religiose, pastorali e culturali. Nel 1580 viene inaugurato il Quirinale
- 1589 - Fontana del Mosè sotto il pontificato di Sisto V che fa erigere obelischi e migliorare il tessuto urbanistico dell’Urbe: è il modello della “Ecclesia triumphans” dopo il contrasto alle eresie dei decenni precedenti
- 1592 - Clemente VIII Aldobrandini Papa
- 1600 - Cappella Contarelli a San Luigi dei Francesi (Caravaggio). Giordano Bruno al rogo a Campo dei Fiori, decapitata Beatrice Cenci
- 1605 - Camillo Borghese eletto Papa Paolo V. Cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo (Caravaggio)
- 1612 - Carlo Maderno inaugura la nuova facciata di San Pietro
- 1623 - Maffeo Barberini eletto Papa Urbano VIII
- 1626 - Baldacchino di San Pietro (Bernini)
- 1633 - Abiura di Galileo
- 1651 - grazie alla mediazione di Olimpia Maidalchini, Innocenzo X Pamphili affida al Bernini la Fontana dei Fiumi che completa Piazza Navona
- 1652 - Estasi di Santa Teresa a Santa Maria della Vittoria (Bernini)
- 1655 - Fabio Chigi eletto Papa Alessandro VII
- 1657 - Colonnato di San Pietro (Bernini)
- 1660 - Sant’Ivo alla Sapienza (Borromini)
- 1667 - Oratorio dei Filippini (Borromini), Santa Maria della Pace (Pietro da Cortona)
Terminato lo slancio mecenatistico dei pontefici, l’Apoteosi di Sant’Ignazio con la finta cupola commissionata ad Andrea Pozzo dai Gesuiti segna nel 1694 la fine del Barocco a Roma.
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POLITICA E LEADERSHIP
Da quando sono diventato un “volto noto” della rete, ricevo ogni tanto delle lettere di qualcuno che mi invita a fondare un partito politico. “Hai molto seguito - mi dicono – e hai certamente la credibilità sufficiente per diventare un buon leader politico.”
Ora, a parte che il termine “molto seguito” è relativo, e limitato al nostro mondo: una persona può anche avere molto seguito nell’ambito della cosidetta controinformazione, ma se poi traduci questi numeri in percentuali assolute, a livello nazionale, ti ritrovi improvvisamente a galleggiare intorno allo zero virgola. In altre parole, a livello nazionale non ti conosce (quasi) nessuno.
Ma non è questo il problema: se uno ha la convinzione e la passione, parte comunque dal quel poco e da lì va avanti. Come dice il proverbio, Roma non fu fatta in un giorno solo.
Il vero problema è un altro, e sta tutto nella parola “leadership”.
Questa idea novecentesca del “trascinatore delle folle” è ormai diventata obsoleta. Nel passato il leader era necessario perchè “lui sapeva” tante cose, e quindi poteva mostrare la strada a chi non le sapeva. Il leader era informato, gli altri no, e quindi poteva guidare. Ma oggi l’informazione è onnipresente e accessibile a tutti, i social permettono un dibattito continuo, e non c’è nulla che uno non possa sapere se ha voglia di saperla.
Se vuoi conoscere la verità sui crimini di Big Pharma puoi farlo. Se vuoi conoscere la verità sul grande inganno della creazione della moneta puoi farlo. Se vuoi conoscere la verità sul caso Kennedy, sull’11 settembre o su qualunque altro evento storico importante, puoi farlo.
Sta quindi al singolo cittadino, nel pieno utilizzo del suo libero arbitrio, di scegliere se e su cosa informarsi volta per volta. E quindi, di sceglier quali armi avrà a disposizione, per combattere le sue battaglie future.
Un cittadino informato è un cittadino armato e pronto a combattere. E a quel punto il “leader carismatico” non serve più a nulla. Anche perchè un leader di quel tipo deve essere necessariamente accentratore, e nessuno oggi può avere la presunzione di essere così infallibile da accentrare in sè tanto potere decisionale, e quindi tante responsabilità.
E poi, con un leader unico, diventa facilissimo trasformarlo in un bersaglio mediatico e affondare insieme a lui l’intero movimento con poche bordate. (Citofonare Grillo per maggiori informazioni).
Con un movimento senza leadership, invece, diventa impossibile colpire i suoi mille componenti singoli. Ne togli uno di mezzo, e altri cento prendono il suo posto.
Durante il Covid, ciascuno di noi ha combattuto la propria battaglia, condividendo le informazioni e determinando volta per volta quali scelte fare, senza bisogno di nessuno che gli indicasse la strada.
Oggi ciascuno di noi deve diventare leader di sè stesso, e possiamo tutti combattere la stessa battaglia, perfettamente alla pari, perfettamente informati, spingendo tutti nella stessa direzione, senza necessariamente dover mettere un volto e un nome a capo di questo movimento.
Ovviamente, rimane comunque il problema della rappresentanza politica. Ma questo è un discorso molto ampio, perchè bisogna mettere in discussione la effettiva possibilità di essere determinanti, agendo dall’interno di un sistema marcio alla radice. Sono sempre di più le persone – me compreso – che ritengono questo ormai impossibile (citofonare Meloni, per maggiori informazioni). Sarà quindi necessario raggiungere prima un peso specifico importante, all’interno della società, prima di poter determinare eventualmente qualche cambiamento significativo nel sistema stesso.
In sintesi: oggi siamo qualche milione, sparsi in tutta Italia, ma uniti da un sentire comune. Quando questo numero sarà almeno raddoppiato, se non triplicato, si potrà cominciare a ragionare in termini di influenza effettiva sul corso della storia.
Fino a quel giorno, ciascuno di noi dovrà continuare a combattere le sue battaglie quotidiane, per far sì che quel numero aumenti il più velocemente possibile. Anche i nostri nemici stanno correndo, nella direzione opposta. Ci stanno venendo incontro, alla velocità di un treno.
Massimo Mazzucco
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A parte che non sono 20 anni che gli americani esportano fascismo... pigliamo che so... Pinochet tra i tantissimi? Infatti la politica estera americana è stata sempre una gran merda.
Ormai le elezioni nelle democrazie occidentali sono diventate prevalentemente un sondaggio su quanto la classe dirigente possa tirare la corda in politica interna. Che non vuol dire che non servano a niente, perchè se gli si da il segnale che possono tirare la corda lo faranno.
E se sul breve periodo una classe dirigente ultra reazionaria forse può riuscire a essere più "agile" a difendere i suoi interessi all'estero, sicuramente indebolisce un paese internamente, rendendolo meno competitivo e mettendo in discussione il suo ruolo di leadership.
Quindi si, agli americani conviene votare per il "meno peggio", ma con le stesse prospettive che ci sono negli altri paesi occidentali. Votare il "meno peggio" non basta.
Per il resto del mondo rimane un incognita. Obama è stato bombarolo come Bush, ma a differenza di Bush è stato più diplomatico, cosa che ha contribuito a ricostruire l'immagine di leadership "positiva" dell'america in molti paesi a vantaggio degli Stati Uniti ma a svantaggio sia dell'autonomia degli "alleati" che del resto del mondo.
sorry everyone, bouta get political
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Il testo fornito discute la politica estera degli Stati Uniti negli anni '70 dopo la transizione di Nixon-Ford, concentrandosi sulla diplomazia del petrolio, le relazioni mediorientali e l'influenza in Italia. Di seguito è riportato un riepilogo e un'analisi strutturati:
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### ** punti chiave **
1. ** Leadership e politica petrolifera degli Stati Uniti **
- Dopo l'incerta di transizione da Nixon a Ford (correggendo l'ordine invertito del testo), gli Stati Uniti hanno riaffermato l'influenza globale.
-Ford e Kissinger hanno emesso avvertimenti alle nazioni che producono petrolio (ad es. OPEC) e hanno formato un cartello appoggiato negli Stati Uniti di paesi che consumano petrolio.
- Le condizioni politiche erano attaccate alle esportazioni alimentari e agricole statunitensi, anche prendendo di mira il blocco sovietico.
2. ** Impatto sul mondo arabo **
- La pressione degli Stati Uniti ha portato il re saudita Faisal (indicato come "peisal" nel testo) per radunare le nazioni arabe al vertice di Rabat del 1974, allineandole (tranne la Libia di Gheddafi) e l'OLP di Yasser Arafat verso il compromesso davanti alla Conferenza di Ginevra (1973 Arab-- Colloqui di pace israeliani).
3.** Strategia degli Stati Uniti in Italia **
- ** Leva economica **: la visita del presidente Leone negli Stati Uniti legati a prestiti per ridurre le basi militari americane in Italia ed escludere il Partito comunista italiano (PCI) dal governo, nonostante la sua posizione non revoluzionaria. Gli Stati Uniti consideravano il PCI come un proxy sovietico.
- ** Manipolazione politica **:
- Promuovere Pro-U.S. Figure come il socialdemocratico Tanassi.
- Tentativo di dividere i sindacati attraverso l'influenza sul CISL (Confederazione Italiana Sindacati Lavori).
- Sfruttare il terrorismo e l'estremismo per mantenere la stagnazione politica.
-** Le lotte di potere domestico **: lo scontro tra socialisti filo-americani (PSI) e democratici cristiani filo-vaticani (DC) perpetuano le politiche contro gli interessi pubblici italiani.
4. ** Il ruolo di Kissinger **
- La sua visita in Italia, inclusi impegni con la FAO e le riunioni politiche a Roma, ha rafforzato gli sforzi statunitensi per stabilizzare l'allineamento filo-occidentale durante i volatili "anni di piombo" dell'Italia (terrorismo e instabilità politica degli anni '70).
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### ** contesto storico e correzioni **
- ** Transizione Nixon-Ford **: Nixon si è dimesso nel 1974; Ford gli successe. Il testo inizialmente ha invertito questo ordine.
- ** Terminologia corregge **:
- "Peisal" → King Faisal dell'Arabia Saudita.
- "Pito" → Probabilmente "Tito" (leader jugoslavo).
- Types: "Protg Zione" → Protezione (Protection), "Alienatori" → Alimentari (forniture alimentari), "Sm-Pilamenti" → SMantellamenti (smantellamento).
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### ** conclusione **
Il documento riflette le strategie degli Stati Uniti dell'era della guerra fredda per contrastare l'influenza sovietica, controllare i mercati energetici e stabilizzare gli alleati come l'Italia attraverso la pressione economica e la manipolazione politica. La diplomazia di Kissinger mirava a consolidare i regimi allineati occidentali mentre emarginava i movimenti di sinistra, illustrando l'interazione delle dinamiche di potere globale e della politica interna negli anni '70
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