#le ferite dell'anima
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"È incredibile come il dolore dell'anima non venga capito.
Se ti becchi una pallottola o una scheggia si mettono subito a strillare presto-barellieri-il-plasma, se ti rompi una gamba te la ingessano, se hai la gola infiammata ti danno le medicine. Se hai il cuore a pezzi e sei così disperato che non ti riesce aprir bocca, invece, non se ne accorgono neanche. Eppure il dolore dell'anima è una malattia molto più grave della gamba rotta e della gola infiammata, le sue ferite sono assai più profonde e pericolose di quelle procurate da una pallottola o una scheggia. Sono ferite che non guariscono, quelle, ferite che ad ogni pretesto ricominciano a sanguinare."
Oriana Fallaci
🍀
#smokingago
Sono sempre rimaste impresse nella mia mente le parole della Fallaci che esprimono perfettamente il significato più profondo del dolore dell'anima.
Le esperienze passate di ognuno di noi determinano quello che siamo ora, compresi i momenti felici e quelli più tristi.
Ognuno di noi dovrebbe essere orgoglioso del proprio bagaglio di esperienze, anche se alle volte vi si trovano fatti di cui non avremmo mai voluto farci carico. Un carico che a volte custodisce i demoni che ci trascinano dall'infanzia e i ricordi che ci hanno fatto male.
È in quegli istanti di abbattimento che le ferite inferte alla nostra persona si riaprono.
Chi di noi non ha in sé cicatrici che sembrano rimarginate ma che da un momento all'altro,
tornano a sanguinare proprio nei momenti in cui siamo più vulnerabili. Cit.
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" In amore, si può sollecitare e insistere, la consolazione esiste. Prima o poi, subentra l’oblio e l’emozione ritrova freschezza e vigore. In amicizia, la consolazione è illusoria, il lutto un baratro. Un amico, un amico vero, è insostituibile. Si vive con questa ferita senza fine, ci si ostina a voler dimenticare, ma si sa che è un esercizio vano. Perché questo genere di ferite non si cancellano dalla memoria? Perché il principio della fedeltà alla parola data non è stato rispettato, la fiducia è stata tradita, si è ritrovata come una dimora svaligiata da colui o colei a cui si erano lasciate le chiavi. E allora ci si sente sgomenti nello scoprire di aver sbagliato, di aver seguito per lungo tempo una falsa strada, creduto a parole vuote di senso, aperto il proprio rifugio interiore, il luogo intimo del segreto. Ed ecco che improvvisamente, tutto va in frantumi. Come non subire più queste ferite? Come scegliere i propri amici? Come sapere, come prevedere le metamorfosi dell'anima, la sua fedeltà e la sua integrità, le sue peregrinazioni e i suoi improvvisi mutamenti? Non esiste una ricetta. Diffidenza e amicizia non vanno d’accordo. Il sospetto è già la fine di una relazione. Che fare allora? Marguerite Yourcenar scrive nelle Memorie di Adriano: “Il nostro grande errore è quello di cercare di ricavare da ciascuno soprattutto le virtù che non ha, e di coltivare con scarsa cura quelle che possiede.” La perfezione non è umana, in compenso la virtù dell'amicizia, questo “sole del mondo” (Cicerone), è propria dell'uomo. "
Tahar Ben Jelloun, L’amicizia e l’ombra del tradimento, traduzione di Egi Volterrani e Camilla Testi, La nave di Teseo, 2019. [Libro elettronico]
[Edizione originale: Éloge de l’amitié, ombre de la trahison, Editions Seuil, 2004]
#Tahar Ben Jelloun#L’amicizia e l’ombra del tradimento#letture#citazioni letterarie#meditazioni#leggere#saggistica#saggi#letteratura contemporanea#Egi Volterrani#Camilla Testi#libri#fedeltà#Cicerone#gelosia#stoicismo#sincerità#letteratura franco-marocchina#saggezza#felicità#sentimenti#Marguerite Yourcenar#Memorie di Adriano#consolazione#gioia#citazioni#passioni#tradimento#debolezze umane#serenità
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Kintsugi la filosofia giapponese come...
"Il Kintsugi non è solo una tecnica di restauro, ma ha un forte valore simbolico. Rappresenta la metafora delle fratture, delle crisi e dei cambiamenti che l’individuo può trovarsi ad affrontare durante la vita.
L’idea alla base è che dall’imperfezione e da una ferita possa nascere una forma ancora maggiore di perfezione estetica e interiore. La particolarità di questa pratica risiede nel fatto che il vaso non viene riparato nascondendo le crepe, ma anzi queste vengono sottolineate attraverso l’oro."
Le ferite del corpo e dell'anima sono curabili e sono guaribili se le viviamo con l'avere fiducia in questo oro, che è balsamo e consapevolezza della forza interiore che ognuno di noi ha.
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Le ferite guariscono sempre, tranne quelle dell'anima, quelle, te le trascini per tutta la vita.
Rita Lombardi
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Incredibile come il dolore dell'anima non venga capito.
Se ti becchi una pallottola o una scheggia si mettono subito a strillare. Se ti rompi una gamba te la ingessano. Se hai la gola infiammata ti danno le medicine. Se hai il cuore a pezzi e sei così disperato che non ti riesce di aprir bocca, invece, non se ne accorgono neanche.
Eppure il dolore dell'anima è una malattia molto più grave della gamba rotta e della gola infiammata, le sue ferite sono assai più profonde e pericolose di quelle procurate da una pallottola o da una scheggia.
Sono ferite che non guariscono, sono quelle ferite che ad ogni pretesto ricominciano a sanguinare...🤍 💜
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Dicono che c'entri anche una questione di chimica.
Piccini o grandi che siano, i baci possono cambiare una giornata, un momento, oppure anche una storia intera.
Io, ogni volta che ho baciato, l'ho fatto quasi sempre da innamorato.
Ecco perché ho baciato poche persone nella mia vita, magari le ho baciate tantissime volte, ma ho sempre dispensato baci sinceri.
Mai di Giuda.
Certo ci sono baci diversi tra di loro, in base a dove si posizionano i baci, le proprie labbra.
Le mie labbra si sono intrecciate con altre labbra, mentre dimenticavo tutto il mondo intorno a me.
Le mie labbra si sono stampate sulle guance di alcune persone, per lasciare una pressione sulla loro pelle. Una sensazione che li ha accompagnati per qualche minuto, quella pressione mista al calore. Per ricordare loro che io c'ero, ero comunque lì con loro.
Ho posato le mie labbra in posti talmente intimi a cui avevo accesso, solo, perché ero passato dal cuore.
Un bacio non è solo un incontro tra labbra, sono due vite che si lambiscono, una solitudine che s'interrompe.
I baci possono essere leggeri, profondi, intensi o fugaci.
Oppure senza ritegno.
Dipende da come batte il cuore, da cosa vedono i propri occhi, da quello che sogna il cervello.
Mentre si bacia si può abbracciare, toccare, stringere, fare sesso, piangere, morire o risorgere.
Ho baciato con profondità, perdendomi negli abissi dell'anima.
Ho baciato con intensità la fronte dei miei figli per esprimere il mio amore per loro.
Ho posato le mie labbra sulla fronte fredda di mio padre, ormai abbandonato dalla sua anima, quando la sua vita terrena finì.
Di ogni bacio, però, ne sento ancora il sapore, il calore, il contatto o la passione. Ho questa capacità di conservare in tanti cassetti i singoli baci dati e ricevuti.
Perché di baci non dovremmo mai restarne senza, perché i baci curano molte ferite.
Come quando mia madre, da piccino, per farmi passare la "bua" dopo la medicazione posava le sue labbra nel punto della mia ferita, io ero convinto di guarire grazie a quel suo bacio.
Dateli questi cazz0 di baci, non importa quale tipo, farete comunque del bene a qualcuno. Perché tutti meriteremmo di essere baciati, da qualcuno di molto bravo a farlo.
Mentre io rimarrò in attesa di dare ancora un bacio, quello che sarà probabilmente l'ultimo.
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Otto di Coppe
"La resa alle autentiche Emozioni".
C'è grande tenerezza nell'ammettere la propria "condizione umana". E nel lasciare andare l'idea di "perfezione divina".
E' in atto una Rivoluzione senza precedenti dentro al nostro Cuore.
Non ci siamo mai sentiti così prima d'ora. Così intensi, così immersi nelle profondità di noi stessi, così "dentro".
E questo in alcuni momenti fa male, ci getta in una crisi senza precedenti, ci insinua dubbi e insicurezze.
Tanto che a tratti vorremmo spazzare via con un colpo deciso di spazzola tutte le nostre incongruenze, titubanze, paure.
Vorremmo silenziare il conflitto che ci anima da giorni.
Ma è proprio questo il senso di Novembre: il "dialogo interiore dell'Anima con la Verità nascosta dell'Umano".
Siamo carne e ossa.
Siamo anche Corpo emozionale.
Ed esso non va "appiattito" o "negato". Non va spento o silenziato. E nemmeno "controllato".
Va ascoltato, sentito, abbracciato e compreso.
Chi vorrebbe rendere questo mondo un luogo privo di emozionalità, chi si spende per la propaganda del "nulla" e del vuoto sentimentale, è il primo che sta male. E' il primo che punta il dito contro chi lavora alacremente per la crescita interiore, che cerca di sopprimere e "ingannare" le proprie profonde ferite emozionali, che si scaglia contro chi ci prova a "sistemare il proprio Tutto".
Le Emozioni interiori irrisolte dei Carnefici e delle Vittime, non spariranno mai.
Nelle notti dense di Novembre, desteranno il loro sonno, lo renderanno tormentato e angosciato. Condanneranno l'ignaro, il prepotente, il vittimista, l'abusatore, a dipendere dalle "compensazioni" materiali ed effimere. Dall'"usa e getta".
Lo getteranno nella depressione, nella privazione di senso, nella solitudine più profonda.
E questo è triste.
E' il frutto della mancanza di volontà interiore di maturazione e crescita, di disimpegno verso se stessi. Ma non solo. In tantissime situazioni, è dovuto anche della mancanza della "strumentazione di base", da un'eccessiva compromissione del costrutto di personalità e dei suoi funzionamenti cristallizzati nella patologia e disfunzione.
Ed allora occorre prendere atto, lasciare andare la nostra aspettativa irrealista che tutti, messi nelle condizioni più favorevoli, possano davvero percorrere la strada della maturità interiore e trovare giovamento nel percorso di crescita personale.
Novembre ci insegna a rispettare anche ciò che non potrà mai essere aggiustato dentro di noi e dentro l'Altro. A prenderne coscienza. Ad amare comunque quell'"arto amputato".
In un atto di commossa umiltà, ci riporta all'accettazione che "la brocca è rotta" e non tornerà più totalmente integra, nemmeno se utilizziamo la colla migliore per ricomporre i pezzi frantumati.
Ma, anche se non può garantire più la tenuta precedente dell'acqua, anche se è fessurata in alcuni punti, può essere trasformata in un meraviglioso vaso colmo di terra e di fiori colorati e freschi.
E' un momento di grande rappacificazione interiore. Dopo anni di conflitto con la nostra "parte menomata", la resa ci accoglie nel suo commovente abbraccio.
No. Non ameremo come prima.
Non ci "inventeremo" ruoli che non possiamo interpretare.
Non obbligheremo noi stessi a punirci "per non essere mai abbastanza", per non convergere con il modello idealizzato dell'Altro, per non conformarci all'ideale che abbiamo sempre sperato di diventare.
Oggi siamo noi.
Nudi. Spogli come alberi invernali.
Solo noi.
Nessun altro.
Pronti per avventurarci nella nostra meravigliosa Autenticità.
Mirtilla Esmeralda
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Gli oggetti si riparano... I vestiti, gli orologi, i giocattoli e persino gli errori, a volte.
Ma le ferite no, specie quelle dell'anima .
Rimangono per sempre... Puoi solo sperare di trovare qualcuno che sappia accarezzarle, piano.
Che sappia baciarle dolcemente e ad amarle.
E soprattutto a non fartene più.
Paola Delton
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Le ferite dell'anima
presto svaniranno,
rifiorirà il sorriso
rinascerà la speranza.
M. Recalcati
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AARGHH! https://www.youtube.com/watch?v=JRfuAukYTKg
LA REALTÀ È UN "CONTORNO" CHE AL GATTO PIACE? La realtà è un "contorno" che al gatto piace? Il gatto non vive una dimensione "altra" rispetto alla nostra. Il gatto è un giorno di sole quando era prevista la pioggia. Il gatto è scoperta. Il gatto è lontano da tutta la grammatica che serve per scrivere.
Il gatto non necessita di essere portato fuori per i suoi bisogni: e i gatti di colonia sono già autosufficienti. Quindi questo impegna solo relativamente? Se chiedo al mio cuore cosa faccia per amore, non penso che mi dica che si limiti al "minimo accettabile sindacale prescrivibile". Il gatto - che non è una medicina, ma mistero regalato all'umanità - fa della tolleranza il suo principio e della libertà la sua "mission" (missione mi piace di più: usare la nostra lingua è bello a prescindere).
La realtà (per dirla tutta) è fatta anche di gatti che si allontanano, di gatti che non possono più stare con il compagno umano, di gatti incidentati per i quali si fa di tutto per ristabilire l'equilibrio di ferite del corpo e dell'anima felina (sul fatto che il gatto abbia un'anima, il rischio è di offendere qualcuno… ma è solo un mio soggettivo pensiero).
Ultimamente amplificano se stesse, e si fanno sempre più strada, le parole come: "empatia; inclusione; resilienza e tolleranza", che solletica - ancor più - il concetto dell' "accoglienza", in senso sia lato sia stretto.
Vuoi un essere speciale? Lo pensi incapace di far del male? Credi nei rapporti simbiotici? Credi che la natura che ama sappia anche lasciarti i tuoi spazi? Pensi che sia un sogno? Che abbia parlato di un essere immaginario? Che la bontà esista solo in una concezione di santità legata a pochissimi? Beh, sì… io non sono un santo. Ma, se esiste un concetto profondo d'etica, che suggerisce alla natura uomo di non insuperbirsi, quest'ultima cosa fa uscire dal cappello delle cose straordinariamente belle? Eh sì, proprio loro… i gatti. E i gatti hanno subito scelto la via dell'amore verso l'uomo. È bello l'impegno umano che - vedendo i gatti - resta estasiato di fronte a questo capolavoro di bellezza e di amore naturale. Un mondo senza gatti è pensabile?
Vi provoco… allora si può pensare che il mondo possa vivere senza che ci sia l'amore?! Il gatto non ha solo migliorato la mia natura imperfetta; il gatto, i gatti mi fanno dire che c'è una natura che ci osserva e verso la quale il senso di responsabilità dev'essere alto, altissimo… infinito. Vedere l'acqua nel deserto rimanda al senso della vita, là dove pare che non possa esistere. Il gatto è l'acqua sempre, ovunque, comunque. Il gatto è l'oceano che separa i "continenti delle contraddizioni".
Essere razionali per spiegare… che essere gatto per amare - disinteressatamente - vuol dire, innanzitutto, che il bene - di per sé - non abbisogna mai di giustificarsi. C'è, e si chiama felino, e si chiama gatto, e si dice amico dell'uomo… e si vede che ci ama senza che nessuno lo obblighi a farlo! E questo resta il mistero che mai svelerò. Se il gatto mi dicesse i suoi segreti, io fermerei all'istante il mio pensiero e la mia penna, che vorrebbe tentare di tradurre il mistero.
Tradurre l'Amore gatto equivarrebbe a svelare il segreto intimo che genera la Vita, ogni Vita nella sua capacità di sapersi donare, senza chiedere nulla in cambio, al di là di ciò che sostiene e alimenta la Vita: (l'amore; il cibo; il gioco; lo scambio). Si cerchi di non tradire mai la natura del gatto, perché, così incredibilmente perfetta, buona e mansueta, in un candore che non adduce spiegazioni razionali… c'è: nell'essenza della bellezza della Vita quand'è - insieme - gioia, grandezza e mistero.
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Se vuoi un vaccino universale e sicuro, allora l'amore è ciò che stai cercando. L'amore è un antivirus. Lui guarisce dall'odio, dall'amarezza l'amore cura il rancore e cicatrizza le tue ferite dell'anima, sana tutti i dolori del cuore, ridona l'equilibrio e la stabilità della mente. L'amore è la panacea che non fallisce mai. L'amore sazia e disseta anche la maggior parte di tutti/e noi che siamo qui, che parliamo e scriviamo di lui e che cerchiamo di condividerlo con passione con coloro disposti a leggere e ad ascoltare.
lan ✍️
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Vorrei il potere di guarire le persone, da quelle ferite che nessuno vede.
A volte sono soltanto graffi, altre volte dei veri e propri squarci dell'anima, piaghe nascoste dentro ogni essere umano, che fanno così tanto male, ma che nessuno è disposto a mostrare, quasi fosse una vergogna, o soltanto per paura di essere aggrediti, come un animale ferito che sa di essere una preda facile.
Vorrei il potere magico di poter anche soltanto ricucirle queste ferite, certo rimarrebbero le cicatrici, ma almeno il dolore vorrei farlo sparire.
Vorrei che mi bastasse soltanto appoggiare la mia mano sul petto, sopra il cuore, per farle stare meglio, emanando un calore miracoloso che possa attraversare la materia e arrivare fino allo spirito.
Chi è sensibile riesce a percepire il dolore degli altri, è un dono immenso certo, ma quando ci si rende conto di non poter fare nulla veniamo assaliti dallo sconforto e dalla frustrazione, dal senso di impotenza di fronte a qualcosa che è più grande di noi.
Non bastano gli abbracci, non bastano i sorrisi, non basta tenergli strette le mani.
Allora speri soltanto che queste loro ferite possano guarire da sole, mentre tu continuerai comunque a stargli vicino.
Sempre.
#smokingago #imieiversi #pensieri
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A volte basta poco per liberare la mente e i pensieri. La natura cura le ferite dell'anima che le persone subiscono da altre persone
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“L'amore non si sceglie. Ci sceglie.
Arriva all'improvviso e ci cambia la vita.
Con la persona amata avviene una sorta di fusione alchemica
che trasforma entrambi.
Guarisce le ferite dell'anima, l'amore.
Libera meravigliose energie che sono in noi.
È la massima forma di libertà, per questo non conosce né egoismo né finzione.
Amare è l'unica modo che abbiamo per esprimere ciò che di divino è in noi.”
— Agostino Degas
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In primavera mi sento un po' più solo. Le domeniche in cui inizia a fare caldo ed è peccato stare in casa, ma tu non hai voglia di esporti a tutta quella luce, a tutte quelle persone che iniziano a uscire dalle loro case. Io ho bisogno del buio dell'inverno per continuare a nascondere le ferite dell'anima, dei vestiti pesanti, d'estate si è troppo esposti.
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Per anni, ho creduto di conoscere il significato di 'casa'. Un rifugio, un luogo dove nascondermi dal mondo. Poi l'ho incontrata, lei. E tutto è cambiato. 'Casa' non era più un nome, ma un verbo, un'azione che mi trasformava da dentro. Era sentirsi completamente se stessi, senza maschere, spogli di ogni difesa. Era conoscere ogni angolo, ogni segreto, ogni sfumatura di un'altra persona e desiderarne ancora, con una fame che mi sorprendeva. Era donarsi e accogliere totalmente, senza riserve, come un fiore che si apre alla luce del sole.
Con lei, ho scoperto cosa significava appartenere. Non a un luogo, ma a qualcuno. Senza la paura di perdermi, anzi, sentendomi più completa che mai. È stata la mia prima vera casa, quella dove ho messo le radici, dove sono rinata. Ricordo ancora quel sabato, dieci anni fa, come un'alba che ha illuminato ogni angolo della mia anima. Un'intesa profonda, un'assenza di giudizio che mi ha fatto capire quanto poco mi fossi conosciuta fino ad allora. In quel momento, è iniziato un lungo viaggio interiore, un lento smantellamento delle costruzioni mentali che mi limitavano, un'esplorazione verso una verità più autentica.
Non è stato facile. Ci sono stati momenti di confusione, di paura, di solitudine. Ma c'era lei, la mia stella polare, a indicarmi la strada. E c'era la speranza, quella piccola fiammella che non si è mai spenta, che mi ha spinto ad andare avanti.
Il mondo intero è diventato più chiaro, più nitido. Ho smesso di costruire castelli di sabbia su fondamenta fragili e ho iniziato a costruire una vita autentica, basata sulla verità e sulla sincerità. Ho capito che non tutte le case sono fatte di mattoni. Una casa è un luogo dell'anima dove essere completamente se stessi, senza filtri né maschere. È un posto dove ogni angolo è familiare, dove le radici affondano profonde e la crescita è continua.
Ci sono case dentro di noi, case nelle persone che incontriamo, case nelle passioni che coltiviamo. E a volte, dobbiamo abbandonare vecchie case per far spazio a nuove. È doloroso, ma necessario per crescere. Ho lasciato andare luoghi e persone che non mi rispecchiavano più, affrontando perdite e solitudini. Ma ho anche trovato nuove case, nuove passioni, nuove connessioni.
La pittura, ad esempio, è una delle mie case più intime. Quando dipingo, i confini si dissolvono e l'espressione diventa pura e libera. E poi c'è il mondo, un'avventura da vivere con intensità e autenticità, nonostante le ferite che può infliggere.
Lei, la mia prima vera casa, non è una persona che posso toccare, ma vive dentro di me, in ogni cosa che faccio. È la mia rinascita, il mio anno zero, il punto di partenza di tutto. È un sentimento che porto dentro di me, un’energia che mi guida. E so che niente potrà mai cambiare questo.
E voi, avete trovato la vostra casa? Quello spazio interiore dove sentirvi al sicuro, amati e liberi di essere voi stessi? Forse è una persona, un luogo, un'attività, un sogno. O forse è un insieme di tutte queste cose. L'importante è continuare a cercare, a esplorare, a costruire la casa dei nostri desideri. Perché solo quando ci sentiamo a casa con noi stessi possiamo davvero appartenere al mondo.
Questo blog è il mio piccolo angolo creativo. Ogni parola e ogni immagine presente in questo post è frutto della mia immaginazione. Se ti piace qualcosa, condividi il link, non copiare.
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