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#le ferite dell'anima
smokingago · 10 months
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"È incredibile come il dolore dell'anima non venga capito.
Se ti becchi una pallottola o una scheggia si mettono subito a strillare presto-barellieri-il-plasma, se ti rompi una gamba te la ingessano, se hai la gola infiammata ti danno le medicine. Se hai il cuore a pezzi e sei così disperato che non ti riesce aprir bocca, invece, non se ne accorgono neanche. Eppure il dolore dell'anima è una malattia molto più grave della gamba rotta e della gola infiammata, le sue ferite sono assai più profonde e pericolose di quelle procurate da una pallottola o una scheggia. Sono ferite che non guariscono, quelle, ferite che ad ogni pretesto ricominciano a sanguinare."
Oriana Fallaci
🍀
#smokingago
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Sono sempre rimaste impresse nella mia mente le parole della Fallaci che esprimono perfettamente il significato più profondo del dolore dell'anima.
Le esperienze passate di ognuno di noi determinano quello che siamo ora, compresi i momenti felici e quelli più tristi.
Ognuno di noi dovrebbe essere orgoglioso del proprio bagaglio di esperienze, anche se alle volte vi si trovano fatti di cui non avremmo mai voluto farci carico. Un carico che a volte custodisce i demoni che ci trascinano dall'infanzia e i ricordi che ci hanno fatto male.
È in quegli istanti di abbattimento che le ferite inferte alla nostra persona si riaprono.
Chi di noi non ha in sé cicatrici che sembrano rimarginate ma che da un momento all'altro,
tornano a sanguinare proprio nei momenti in cui siamo più vulnerabili. Cit.
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maurosempre · 9 months
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Kintsugi la filosofia giapponese come...
"Il Kintsugi non è solo una tecnica di restauro, ma ha un forte valore simbolico. Rappresenta la metafora delle fratture, delle crisi e dei cambiamenti che l’individuo può trovarsi ad affrontare durante la vita.
L’idea alla base è che dall’imperfezione e da una ferita possa nascere una forma ancora maggiore di perfezione estetica e interiore. La particolarità di questa pratica risiede nel fatto che il vaso non viene riparato nascondendo le crepe, ma anzi queste vengono sottolineate attraverso l’oro."
Le ferite del corpo e dell'anima sono curabili e sono guaribili se le viviamo con l'avere fiducia in questo oro, che è balsamo e consapevolezza della forza interiore che ognuno di noi ha.
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gregor-samsung · 3 months
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" In amore, si può sollecitare e insistere, la consolazione esiste. Prima o poi, subentra l’oblio e l’emozione ritrova freschezza e vigore. In amicizia, la consolazione è illusoria, il lutto un baratro. Un amico, un amico vero, è insostituibile. Si vive con questa ferita senza fine, ci si ostina a voler dimenticare, ma si sa che è un esercizio vano. Perché questo genere di ferite non si cancellano dalla memoria? Perché il principio della fedeltà alla parola data non è stato rispettato, la fiducia è stata tradita, si è ritrovata come una dimora svaligiata da colui o colei a cui si erano lasciate le chiavi. E allora ci si sente sgomenti nello scoprire di aver sbagliato, di aver seguito per lungo tempo una falsa strada, creduto a parole vuote di senso, aperto il proprio rifugio interiore, il luogo intimo del segreto. Ed ecco che improvvisamente, tutto va in frantumi. Come non subire più queste ferite? Come scegliere i propri amici? Come sapere, come prevedere le metamorfosi dell'anima, la sua fedeltà e la sua integrità, le sue peregrinazioni e i suoi improvvisi mutamenti? Non esiste una ricetta. Diffidenza e amicizia non vanno d’accordo. Il sospetto è già la fine di una relazione. Che fare allora? Marguerite Yourcenar scrive nelle Memorie di Adriano: “Il nostro grande errore è quello di cercare di ricavare da ciascuno soprattutto le virtù che non ha, e di coltivare con scarsa cura quelle che possiede.” La perfezione non è umana, in compenso la virtù dell'amicizia, questo “sole del mondo” (Cicerone), è propria dell'uomo. "
Tahar Ben Jelloun, L’amicizia e l’ombra del tradimento, traduzione di Egi Volterrani e Camilla Testi, La nave di Teseo, 2019. [Libro elettronico]
[Edizione originale: Éloge de l’amitié, ombre de la trahison, Editions Seuil, 2004]
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pensierimieispontanei · 3 months
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Le ferite guariscono sempre, tranne quelle dell'anima, quelle, te le trascini per tutta la vita.
Rita Lombardi
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principessa-6 · 15 days
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Incredibile come il dolore dell'anima non venga capito.
Se ti becchi una pallottola o una scheggia si mettono subito a strillare. Se ti rompi una gamba te la ingessano. Se hai la gola infiammata ti danno le medicine. Se hai il cuore a pezzi e sei così disperato che non ti riesce di aprir bocca, invece, non se ne accorgono neanche.
Eppure il dolore dell'anima è una malattia molto più grave della gamba rotta e della gola infiammata, le sue ferite sono assai più profonde e pericolose di quelle procurate da una pallottola o da una scheggia.
Sono ferite che non guariscono, sono quelle ferite che ad ogni pretesto ricominciano a sanguinare...🤍 💜
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libero-de-mente · 3 months
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Dicono che c'entri anche una questione di chimica.
Piccini o grandi che siano, i baci possono cambiare una giornata, un momento, oppure anche una storia intera.
Io, ogni volta che ho baciato, l'ho fatto quasi sempre da innamorato.
Ecco perché ho baciato poche persone nella mia vita, magari le ho baciate tantissime volte, ma ho sempre dispensato baci sinceri.
Mai di Giuda.
Certo ci sono baci diversi tra di loro, in base a dove si posizionano i baci, le proprie labbra.
Le mie labbra si sono intrecciate con altre labbra, mentre dimenticavo tutto il mondo intorno a me.
Le mie labbra si sono stampate sulle guance di alcune persone, per lasciare una pressione sulla loro pelle. Una sensazione che li ha accompagnati per qualche minuto, quella pressione mista al calore. Per ricordare loro che io c'ero, ero comunque lì con loro.
Ho posato le mie labbra in posti talmente intimi a cui avevo accesso, solo, perché ero passato dal cuore.
Un bacio non è solo un incontro tra labbra, sono due vite che si lambiscono, una solitudine che s'interrompe.
I baci possono essere leggeri, profondi, intensi o fugaci.
Oppure senza ritegno.
Dipende da come batte il cuore, da cosa vedono i propri occhi, da quello che sogna il cervello.
Mentre si bacia si può abbracciare, toccare, stringere, fare sesso, piangere, morire o risorgere.
Ho baciato con profondità, perdendomi negli abissi dell'anima.
Ho baciato con intensità la fronte dei miei figli per esprimere il mio amore per loro.
Ho posato le mie labbra sulla fronte fredda di mio padre, ormai abbandonato dalla sua anima, quando la sua vita terrena finì.
Di ogni bacio, però, ne sento ancora il sapore, il calore, il contatto o la passione. Ho questa capacità di conservare in tanti cassetti i singoli baci dati e ricevuti.
Perché di baci non dovremmo mai restarne senza, perché i baci curano molte ferite.
Come quando mia madre, da piccino, per farmi passare la "bua" dopo la medicazione posava le sue labbra nel punto della mia ferita, io ero convinto di guarire grazie a quel suo bacio.
Dateli questi cazz0 di baci, non importa quale tipo, farete comunque del bene a qualcuno. Perché tutti meriteremmo di essere baciati, da qualcuno di molto bravo a farlo.
Mentre io rimarrò in attesa di dare ancora un bacio, quello che sarà probabilmente l'ultimo.
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mancino · 7 months
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Gli oggetti si riparano... I vestiti, gli orologi, i giocattoli e persino gli errori, a volte.
Ma le ferite no, specie quelle dell'anima .
Rimangono per sempre... Puoi solo sperare di trovare qualcuno che sappia accarezzarle, piano.
Che sappia baciarle dolcemente e ad amarle.
E soprattutto a non fartene più.
Paola Delton
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scorcidipoesia · 6 months
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Le ferite dell'anima
presto svaniranno,
rifiorirà il sorriso
rinascerà la speranza.
M. Recalcati
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elperegrinodedios · 1 year
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Se vuoi un vaccino universale e sicuro, allora l'amore è ciò che stai cercando. L'amore è un antivirus. Lui guarisce dall'odio, dall'amarezza l'amore cura il rancore e cicatrizza le tue ferite dell'anima, sana tutti i dolori del cuore, ridona l'equilibrio e la stabilità della mente. L'amore è la panacea che non fallisce mai. L'amore sazia e disseta anche la maggior parte di tutti/e noi che siamo qui, che parliamo e scriviamo di lui e che cerchiamo di condividerlo con passione con coloro disposti a leggere e ad ascoltare.
lan ✍️
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A volte basta poco per liberare la mente e i pensieri. La natura cura le ferite dell'anima che le persone subiscono da altre persone
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ragazzoarcano · 2 years
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“L'amore non si sceglie. Ci sceglie.
Arriva all'improvviso e ci cambia la vita.
Con la persona amata avviene una sorta di fusione alchemica
che trasforma entrambi.
Guarisce le ferite dell'anima, l'amore.
Libera meravigliose energie che sono in noi.
È la massima forma di libertà, per questo non conosce né egoismo né finzione.
Amare è l'unica modo che abbiamo per esprimere ciò che di divino è in noi.”
— Agostino Degas
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smokingago · 6 months
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Vorrei il potere di guarire le persone, da quelle ferite che nessuno vede.
A volte sono soltanto graffi, altre volte dei veri e propri squarci dell'anima, piaghe nascoste dentro ogni essere umano, che fanno così tanto male, ma che nessuno è disposto a mostrare, quasi fosse una vergogna, o soltanto per paura di essere aggrediti, come un animale ferito che sa di essere una preda facile.
Vorrei il potere magico di poter anche soltanto ricucirle queste ferite, certo rimarrebbero le cicatrici, ma almeno il dolore vorrei farlo sparire.
Vorrei che mi bastasse soltanto appoggiare la mia mano sul petto, sopra il cuore, per farle stare meglio, emanando un calore miracoloso che possa attraversare la materia e arrivare fino allo spirito.
Chi è sensibile riesce a percepire il dolore degli altri, è un dono immenso certo, ma quando ci si rende conto di non poter fare nulla veniamo assaliti dallo sconforto e dalla frustrazione, dal senso di impotenza di fronte a qualcosa che è più grande di noi.
Non bastano gli abbracci, non bastano i sorrisi, non basta tenergli strette le mani.
Allora speri soltanto che queste loro ferite possano guarire da sole, mentre tu continuerai comunque a stargli vicino.
Sempre.
#smokingago #imieiversi #pensieri
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In primavera mi sento un po' più solo. Le domeniche in cui inizia a fare caldo ed è peccato stare in casa, ma tu non hai voglia di esporti a tutta quella luce, a tutte quelle persone che iniziano a uscire dalle loro case. Io ho bisogno del buio dell'inverno per continuare a nascondere le ferite dell'anima, dei vestiti pesanti, d'estate si è troppo esposti.
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Per anni, ho creduto di conoscere il significato di 'casa'. Un rifugio, un luogo dove nascondermi dal mondo. Poi l'ho incontrata, lei. E tutto è cambiato. 'Casa' non era più un nome, ma un verbo, un'azione che mi trasformava da dentro. Era sentirsi completamente se stessi, senza maschere, spogli di ogni difesa. Era conoscere ogni angolo, ogni segreto, ogni sfumatura di un'altra persona e desiderarne ancora, con una fame che mi sorprendeva. Era donarsi e accogliere totalmente, senza riserve, come un fiore che si apre alla luce del sole.
Con lei, ho scoperto cosa significava appartenere. Non a un luogo, ma a qualcuno. Senza la paura di perdermi, anzi, sentendomi più completa che mai. È stata la mia prima vera casa, quella dove ho messo le radici, dove sono rinata. Ricordo ancora quel sabato, dieci anni fa, come un'alba che ha illuminato ogni angolo della mia anima. Un'intesa profonda, un'assenza di giudizio che mi ha fatto capire quanto poco mi fossi conosciuta fino ad allora. In quel momento, è iniziato un lungo viaggio interiore, un lento smantellamento delle costruzioni mentali che mi limitavano, un'esplorazione verso una verità più autentica.
Non è stato facile. Ci sono stati momenti di confusione, di paura, di solitudine. Ma c'era lei, la mia stella polare, a indicarmi la strada. E c'era la speranza, quella piccola fiammella che non si è mai spenta, che mi ha spinto ad andare avanti.
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Il mondo intero è diventato più chiaro, più nitido. Ho smesso di costruire castelli di sabbia su fondamenta fragili e ho iniziato a costruire una vita autentica, basata sulla verità e sulla sincerità. Ho capito che non tutte le case sono fatte di mattoni. Una casa è un luogo dell'anima dove essere completamente se stessi, senza filtri né maschere. È un posto dove ogni angolo è familiare, dove le radici affondano profonde e la crescita è continua.
Ci sono case dentro di noi, case nelle persone che incontriamo, case nelle passioni che coltiviamo. E a volte, dobbiamo abbandonare vecchie case per far spazio a nuove. È doloroso, ma necessario per crescere. Ho lasciato andare luoghi e persone che non mi rispecchiavano più, affrontando perdite e solitudini. Ma ho anche trovato nuove case, nuove passioni, nuove connessioni.
La pittura, ad esempio, è una delle mie case più intime. Quando dipingo, i confini si dissolvono e l'espressione diventa pura e libera. E poi c'è il mondo, un'avventura da vivere con intensità e autenticità, nonostante le ferite che può infliggere.
Lei, la mia prima vera casa, non è una persona che posso toccare, ma vive dentro di me, in ogni cosa che faccio. È la mia rinascita, il mio anno zero, il punto di partenza di tutto. È un sentimento che porto dentro di me, un’energia che mi guida. E so che niente potrà mai cambiare questo.
E voi, avete trovato la vostra casa? Quello spazio interiore dove sentirvi al sicuro, amati e liberi di essere voi stessi? Forse è una persona, un luogo, un'attività, un sogno. O forse è un insieme di tutte queste cose. L'importante è continuare a cercare, a esplorare, a costruire la casa dei nostri desideri. Perché solo quando ci sentiamo a casa con noi stessi possiamo davvero appartenere al mondo.
Questo blog è il mio piccolo angolo creativo. Ogni parola e ogni immagine presente in questo post è frutto della mia immaginazione. Se ti piace qualcosa, condividi il link, non copiare.
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susieporta · 9 months
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Il cammino dell'analisi, quella vera e non di facile consumo, richiede impegno, apertura autentica di mente e cuore. Richiede da parte del terapeuta profonda umiltà, condivisione emotiva. Il mestiere di analista del profondo non si impara semplicemente con l'avere frequentato un corso di formazione. Si è terapeuti dell'anima per predisposizione naturale, affinata dalle esperienze vissute, coltivata attraverso lo studio indefesso, la sensibilità estrema a cogliere gli aspetti più inverosimili dell'esistenza. Non ci sono tecniche migliori di altre da apprendere, sono forse tutte valide, ma non bastano. L'analista è in continua cura di sé stesso poiché nessuno può definirsi completo, o che ha annullato le ferite del passato. Sono sempre lì, e lì dove furono devono restare perché sono la verità con cui l'analista può entrare nelle difficoltà dell'altro. L'analisi non è il superamento del passato in vista di un futuro senza macchia. È piuttosto la continua riesumazione di esso affinché, riportato alla luce, non sia un cadavere in putrefazione cui si è messa una pietra sopra ma un humus da rivangare affinché sia terreno fertile per nuovi frutti. Il passato non si può e non si deve in nessun modo cancellare. L'analista ci convive, consapevole che è l'unica ricchezza di cui dispone. Un'analisi che prometta facili superamenti è disumana e idiota.
L'analisi non è per tutti, è per quei pochi capaci di sostenerla. Non promette falsa felicità, promette solo verità, per quanto sia possibile arrivarvi. La verità è il più delle volte scomoda. Smonta ogni idea che ci si è fatti di sé. La verità è cruda e solo chi ha coraggio vi si espone. Non si guarisce da chissà cosa. Si impara a convivere con le proprie fragilità facendole diventare punti di partenza per diventare forti e nello stesso tempo flessibili.
Si acquisisce semplicemente la capacità di accettarsi e accettare chiunque vivendo passato, presente e la contingenza del futuro ignoto, con coraggio e la volontà di cercare di migliorare, consapevoli che siamo tutti uguali per valore, ognuno nella sua diversa e indiscussa unicità.
L'analista non salva nessuno, non è né più né meno di nessuno e, se non sa questo, è meglio che faccia un altro mestiere.
Il paziente usa l'analista come il violinista usa il violino per inventare la sua musica.
L'analista non dà consigli, non offre soluzioni. Fa domande affinché l'altro si interroghi come l'analista stesso è in continua autointerrogazione.
L'analista lavora con l'anima e si offre all'altro, si mette a disposizione dell'altro affinché l'altro faccia buon uso della sua. Non ci sono miracoli.
Attraverso il buon uso dell'analista il paziente trova la verità su sé stesso per sciogliere problemi che gli apparivano insolubili e riuscire a vivere al meglio la propria vita.
L'analisi richiede tempo, tutto il tempo necessario per giungere alla meta desiderata. Non si raggiunge di corsa la vetta di una montagna. Si va piano, attenti ai crepacci e ben equipaggiati.
Una casa si costruisce a partire dalle fondamenta, non dal tetto. A volte, per eccessivo entusiasmo, ci si illude di essere giunti subito alla meta quando invece è solo un miraggio. Ci vuole pazienza, anche da parte dell'analista che sarebbe opportuno non si vantasse di un facile successo. Pazienza, calma, prudenza affinché ciò che si è costruito resista ben solido nel tempo ai sismi della vita.
Giovanna Breccia
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Incredibile come il dolore
dell'anima non venga
capito . Se ti becchi una
pallottola o una scheggia
si mettono subito a strillare
presto-barellieri-il-plasma ,
se ti rompi una gamba te la
ingessano , se hai la gola
infiammata ti danno le
medicine. Se hai il cuore a
pezzi e sei così disperato
che non ti riesce aprir
bocca, invece , non se ne
accorgono neanche .
Eppure il dolore dell'anima
è una malattia molto più
grave della gamba rotta e
della gola infiammata , le
sue ferite sono assai più
profonde e pericolose di
quelle procurate da una
pallottola o da una
scheggia . Sono ferite che
non guariscono , quelle ,
ferite che ad ogni pretesto
ricominciano a sanguinare !!
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Oriana Fallaci
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