#lasciatemi stare perché io ——
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a lui manca l’inter proprio come a noi 😭
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Oggi ennesima giornata triste da fare schifo.
Che ci sto a fare qua? In un campo che non è il mio, con nessuno che mi insegna, anzi, al contrario mi fanno dire cose non vere sulle cose che non so fare. Proprio io che ODIO mentire, ma soprattutto ODIO vendermi raccontando palle. Eppure stamattina è successo: mi hanno proprio detto "ti faranno domande complicate ma non dire che non lo sai"... eh, pò voglio vedere quando vado là che gli dico a quelli. La figura di merda sarà solo mia o anche della mia azienda (che si merita questa figura di merda e mille altre ancora)? Vedremo a breve perché a quanto pare le palle che ho detto hanno funzionato.
Io comunque non ce la faccio già più. Pure se non ho fatto un beneamato cazzo per mesi, non ce la faccio più e voglio cambiare lavoro. Io non c'entro un cazzo con l'IT, ho solo fatto un cazzo di lavoro in cui ho fatto l'help desk e ho usato le lingue ma non è che mi mettevo a fare chissà quali magheggi tecnologici, quindi lasciatemi stare porcoddue. Giuro che me ne vado a fare le pulizie, mi va bene lo stesso. No in verità vorrei solo qualcosa che mi faccia usare il cervello e invece il cervello lo devi per forza spegnere come fanno pure tutti i miei colleghi indiani perché si lamentano ma alla fine si arrendono alla situazione.
Io non voglio. Voglio fare qualcosa di più affine a me, almeno un minimo, non chiedo tanto perché tanto lo so che lavorare fa schifo sempre, a prescindere.
Ci sono annunci di lavoro ovunque ti giri eppure pare che per me sta facilità di cambio lavoro non c'è.
Sono stata più volte sul punto di piangere perché io la soluzione a questa tristezza non ce l'ho. Vorrei poter dire che tornare a casa mi farebbe stare bene, che con la pizza e la sfogliatelle mi tornerebbe il sorriso e la pace dei sensi. Vorrei poter dire che vorrei tornare dalle persone a cui voglio bene. Ma non ho una famiglia e le poche persone a cui voglio bene sono sparse per l'Italia e per il mondo e quindi un posto dove tornare non ce l'ho. Non ce l'ho più.
ただ明日もう目が覚めなくてもいい。全部もういい。
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Stasera mentre portavo fuori Lucky si sono avvicinati una bambina e un bambino (lui era di qualche anno più piccolo di lei). Non è successo niente di grave, però nonostante io dicessi ai bambini di fare piano, di fare con calma, o non hanno capito cosa intendevo o non hanno voluto capire. Sicuramente avevo un tono di voce troppo calmo, poi dovevo spiegarmi meglio. Insomma si sono avvicinati insieme con un po' troppa insistenza e Lucky ha usato la voce in modo aggressivo, giusto un istante. Non ha abbaiato né ha ringhiato, ha abbassato la voce come fa lui, ha chiaramente detto "lasciatemi stare". I bambini lo hanno sentito, almeno quello. Ho detto loro che è molto pauroso. Il bambino poi ha preso un bastoncino in mano per regalarlo a Lucky non pensando che potesse impaurirlo. Per fortuna era un bastone molto piccolo e, se ho interpretato bene il comportamento, Lucky pensava che fosse cibo. In questi casi di solito abbaia infastidito.
In tutto questo c'era quella che penso fosse la mamma dei bambini, che è stata a guardarci senza avvicinarsi. Alla fine mi ha detto grazie, non so bene perché, chissà se ha sentito il verso di Lucky. A parer mio avrebbe dovuto seguire i suoi figli, ma questo non c'entra con il succo del discorso. Non è successo niente ma una piccola possibilità che succedesse qualcosa c'era. Il problema alla fine dei conti sono io.
Per le prossime volte: devo parlare più chiaramente, anche usando un tono più deciso, prima che le persone, ma soprattutto dei bambini, si avvicinino così tanto. Devo farmi ascoltare, sono io il padrone e sono responsabile di quello che succede. Lucky non morde, non a caso perlomeno. Lo tengo al guinzaglio, sempre. Alcune persone non hanno nessuna paura dei cani, non danno loro il rispetto necessario che si deve dare quando ci si avvicina a un altro animale. Lo capisco che ci sono tanti cani buonissimi e super coccolosi in giro, ma non sono tutti così. Lucky ha paura di un sacco di cose; è stato portato via dalla mamma troppo presto (noi non abbiamo molta colpa su questo punto); quando non aveva ancora nemmeno un anno di vita è stato morso sul muso da un altro cane; ammetto che non è stato educato bene, d'altra parte io avevo 14 anni quando l'ho preso, concedetemi questa attenuante.
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che fastidio quando mi chiedono del fidanzatino
e io mi ritrovo sempre a rispondere ironicamente
lasciatemi stare nessuno mi vuole e mi vorrà mai ma poi perché devo per forza fidanzarmi non posso provare ad essere soddisfatta della mia vita per conto mio?😭
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io seriamente non so che cazzo volete tutti quanti da me, che cazzo pretendete dalla mia vita porca puttana?
Siete insoddisfatti e depressi della vostra vita che io devo essere per forza costretta a capirvi tutti e starvi dietro e ascoltarvi e mettermi al gioco in base al vostro cazzo di umore, capendo pure qualè, ma io che cazzo sono? Un robot? Cristo?
Dio porco, nei miei di panni ci si mette qualcuno?
Io non voglio ne il sostegno ne l'aiuto di nessuno, nemmeno voglio essere capita ma almeno lasciatemi in pace.
Mi rompete i coglioni se non sono li li a starvi in culo a sentire tutte le cazzo di cose che volete raccontarmi, belle o brutte che siano, e poi reagite pure di merda se magari voglio solo 5 minuti per cazzi miei.
Ma quando reagite così siete soddisfatti?
Non ci pensate cazzo a come potrei rimanerci io? Perché cazzo devo avere la fretta in culo di stare dietro a tutti? Soprattutto come e quando volete voi.
Dio porco nemmeno io sto bene ultimamente, non mi va nemmeno di parlarne.
E come cazzo mi giro e mi rigiro c'è merda ovunque attorno a me, non c'è pace da nessuna parte. E non mi date nemmeno tregua.
Basta cazzo, BASTA.
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Fedez a Londra, i geniali consigli ai fan: «Quando attraversate fate attenzione, qui guidano al contrario» Fedez, in questo momento, si trova a Londra e lo ha fatto sapere ai suoi fan tramite diverse storie postate su Instagram. È stata una sorpresa per i suoi follower perché il rapper non aveva anticipato nulla sui social. Negli ultimi video che ha postato, il cantante dispensa alcuni consigli abbastanza scontati a chi avesse voglia di visitare la capitale dell'Inghilterra. Fedez, poi, posta anche un video in cui si trova in un ristorante londinese e, alla radio, stanno trasmettendo "Disco Paradise". La sua reazione è molto divertente. Ecco cos'è successo. La storia Instagram di Fedez Fedez ha pubblicato una storia Instagram in cui si trova all'interno di un taxi nero, tipico di Londra. Il cantante indossa un cappellino al contrario, cappotto e occhiali scuri e dice: «Ciao amici, è la prima volta che visito Londra... davvero, non so perché alla veneranda età di 34 anni io mi sia deciso a visitare questa città. Comunque, volevo dirvi che dovete stare attenti quando attraversate la strada perché guidano al contrario, non so se ve l'hanno detto ma io volevo darvi questo piccolo travel tip: guidano dalla parte opposta rispetto a come facciamo noi. Un piccolo suggerimento per voi, seguitemi per altri consigli». Fedez non ha svelato il motivo per cui si trova a Londra ma i suoi fan pensano che il suo soggiorno possa avere a che fare con nuovi progetti di lavoro. La canzone di Fedez al ristorante Nell'ultima storia postata, Fedez si trova in un ristorante di Londra e alla radio stanno suonando "Disco Paradise", quindi, il rapper scrive: «Quando entri in un ristorante a Londra e mettono una tua canzone ma non vuoi farlo sapere a nessuno perché sei una persona discreta». Quindi, il rapper alza la mano e dice: «Scusate, volevo dirvi che la canzone è mia, se vi piace lasciatemi una piccola recensione».
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Ghiande
Cammino, a passo spedito, come sempre, anche quelle rare volte che non vado di fretta. Indosso una giacca corta. Il vento novembrino è una fredda sferza sulla pelle ancora assonnata. Sento le mie dita. Quando fa freddo, diventano gelate. Poi iniziano a formicolare, il sangue rinuncia a raggiungere i polpastrelli, e progressivamente abbandona anche falangette, falangine e falangi. Così, una per una, le mie dita diventano gialle. L'inverno mi regala mani da Simpson.
"Guanti", direte voi. Mai potuti soffrire. Come si fa a toccare le cose coi guanti? Di fatto, non si toccano. I guanti servono proprio a maneggiare cose che non si vogliono toccare. È come avere mani vigliacche.
Solo due cose toccherei con i guanti: cacca e cessi. Per il resto, soffro in silenzio, tutt'al più coi guanti a mezze dita e le metà di dita scoperte inesorabilmente gialle, e ficco le mani in tasca. È quello che faccio anche oggi: ficco le mani nelle tasche della mini di jeans. E la mia mano sinistra sente qualcosa. È qualcosa di piccolo, duro, ovale, liscio per metà e ruvido per l'altra. Non lo tiro ancora fuori dalla tasca per identificarlo; lo rigiro tra le dita perché al tatto è bellissimo e misterioso, e chi mette i guanti non sa cosa si perde quando trova qualcosa in tasca. Sembra composto di due parti, come una penna col cappuccio, ma ovale. Solo che la penna è a punta, mentre sotto il cappuccio l'oggetto resta curvo e liscio. Sorrido perché non ho la più pallida idea di cosa sia. Finalmente mi decido a estrarlo e lo guardo. È una ghianda. La osservo - bruna, lucida levigata, col suo cappuccetto beige opaco - e mi coglie una tenerezza infinita. Quanta perfezione può esserci in una sola, piccola ghianda?
Quando ero bambina, tutte le mattine la mia babysitter mi portava alla villa Floridiana di Napoli. I lati dei viali erano sempre pieni, zeppi di ghiande e io potevo stare a raccoglierle per ore, senza stancarmi. Le mettevo in un pacchetto di fazzoletti vuoto e poi le portavo a casa per darle da mangiare alle bambole (che notoriamente ne sono ghiotte) con contorno di bucce di Galbanino. Ma ora che ho ventott'anni, come diamine ci è finita una ghianda nella mia tasca? Non me lo ricordo. Ma la rigiro tra le mani e so, ricordo che il momento in cui l'ho messa in tasca era un momento felice. Volevo conservare quel momento, e ho conservato la ghianda. (Mi viene da pensare ai ditali e ai baci di Peter Pan.) Ora il momento è andato, ma la ghianda è ancora qui, a ricordarmi quanto è stato bello. E mi viene voglia di proteggerla, di metterla al sicuro, di portarla sempre con me. La rimetto in tasca e sorrido pensando a me, bambina di tre anni, e alle mattine trascorse a raccogliere i bei ricordi del futuro sui viali della Floridiana. Tenetevi pure i guanti, lasciatemi le ghiande. (Bologna, 2015)
#autunno#novembre#8 years ago#ghiande#guanti#dita gialle#mani in tasca#autumn#fall#memories#ricordi#Floridiana
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dico io no, ma perché cazzo dovete mettermi in mezzo alle vostre cazzate
diete tanto di aver il controllo della vostra vita ma i coglioni li venite a rompere sempre a me
LASCIATEMI STARE NELLA MIA CAZZO DI PACEE
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oddio veramente volevi fare il coiffeur se non facevi il calciatore ti prego vieni a tagliarmi la frangia che ce l'ho un disastro
#.........davvero gli voglio un bene dell'anima lasciatemi stare#tra l'altro su dazn i sottitoli dicono: barbiere#idk are u pressed or. perché mica è solo barbiere#va bene stendiamo un pietoso velo direi.#gliel'ha pure dovuto mimare..........ma posso farla io la traduttrice kjvhgds santocielo
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la fine dell'anno mi mette ansia, non so mai come reagire al nuovo anno che inzia
fare una lista non mi aiuta, personalmente, perché mi mette più ansia quando la ritrovo a metà dell'anno dato che l'ho persa subito dopo averla scritta a causa della decisione di nasconderla perché per paura che se i ladri potessero mai fermarsi mentre mi rapinano casa per leggere sta lettera si metterebbero a ridere dalle cose che potrei scrivere perché tipo a vent'anni sto con la speranza di non portarmi le bollette della luce per altri mesi oppure vorrei smettere di fumare ma faccio la barista in una città proprio di merda e che fa una tabaccata non la fumi se c'hai due minuti liberi dopo quattro ore a correre avanti e indietro e avendo il lavandino che dalle tante cose da lavare sembra che sto creando una scultura e nel frattempo la gente che arriva e mi dice "eh, ma è il lavoro" si ma renderlo peggio solo perché siamo giovani e volete farci sgobbare come facevano fare ai tempi della guerra che hanno vissuto i vostri nonni non è il vostro e magari voi siete trattati pure male e nessuno vi dice niente però diocane lasciatemi stare che io già c'ho i miei cazzi e sta vita mi ha stancato per carità
per questo non voglio fare una lista
mi dimentico il punto del discorso, figuratevi i buoni propositi
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Il mondo è pieno di idioti
distribuiti strategicamente
affinché tu possa incontrarli
tutti i giorni.
#mondo#idioti#scemenza#deficienti#incontrare#strategia#studio#realtà#incontri#sorpresa#io sono io#sfortuna#perché#disastro#strana#perfetto#lasciatemi stare#lasciatemi perdere#voglio stare sola#vita#fanculo#pensieri#vita di merda#fastidio#smettetela#non ce la faccio più#basta#finitela#verità
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sono cerebralmente arrivata. continuo a non capire perché mi dicano cosa devo fare come se fossero tutti dottori. e non capisco nemmeno perché mi dicono che non ho mica un tumore e i miei non sono veri problemi.
perché mi dicono così? io non ho detto niente, sto male e mi lamento solo qui. lasciatemi stare.
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La Lupa
Di Giovanni Verga ( 3 )
Il brigadiere fece chiamare Nanni; lo minacciò sin della galera e della forca. Nanni si diede a singhiozzare ed a strapparsi i capelli; non negò nulla, non tentò di scolparsi. - È la tentazione! - diceva; - è la tentazione dell'inferno! - Si buttò ai piedi del brigadiere supplicandolo di mandarlo in galera.- Per carità, signor brigadiere, levatemi da questo inferno! Fatemi ammazzare, mandatemi in prigione! non me la lasciate veder più, mai! mai!- No! - rispose invece la Lupa al brigadiere - Io mi son riserbato un cantuccio della cucina per dormirvi, quando gli ho data la mia casa in dote. La casa è mia; non voglio andarmene. Poco dopo, Nanni s'ebbe nel petto un calcio dal mulo, e fu per morire; ma il parroco ricusò di portargli il Signore se la Lupa non usciva di casa. La Lupa se ne andò, e suo genero allora si potè preparare ad andarsene anche lui da buon cristiano; si confessò e comunicò con tali segni di pentimento e di contrizione che tutti i vicini e i curiosi piangevano davanti al letto del moribondo. E meglio sarebbe stato per lui che fosse morto in quel giorno, prima che il diavolo tornasse a tentarlo e a ficcarglisi nell'anima e nel corpo quando fu guarito. - Lasciatemi stare! - diceva alla Lupa - Per carità, lasciatemi in pace! Io ho visto la morte cogli occhi! La povera Maricchia non fa che disperarsi. Ora tutto il paese lo sa! Quando non vi vedo è meglio per voi e per me... -Ed avrebbe voluto strapparsi gli occhi per non vedere quelli della Lupa, che quando gli si ficcavano ne' suoi gli facevano perdere l'anima ed il corpo. Non sapeva più che fare per svincolarsi dall'incantesimo. Pagò delle messe alle anime del Purgatorio, e andò a chiedere aiuto al parroco e al brigadiere. A Pasqua andò a confessarsi, e fece pubblicamente sei palmi di lingua a strasciconi sui ciottoli del sacrato innanzi alla chiesa, in penitenza - e poi, come la Lupa tornava a tentarlo:- Sentite! - le disse, - non ci venite più nell'aia, perché se tornate a cercarmi, com'è vero Iddio, vi ammazzo!- Ammazzami, - rispose la Lupa, - ché non me ne importa; ma senza di te non voglio starci -. Ei come la scorse da lontano, in mezzo a' seminati verdi, lasciò di zappare la vigna, e andò a staccare la scure dall'olmo. La Lupa lo vide venire, pallido e stralunato, colla scure che luccicava al sole, e non si arretrò di un sol passo, non chinò gli occhi, seguitò ad andargli incontro, con le mani piene di manipoli di papaveri rossi, e mangiandoselo con gli occhi neri. - Ah! malanno all'anima vostra! - balbettò Nanni.
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è che davvero non ce la faccio più, sono al limite. la verità è che passo le ore a studiare perché è l’unica scappatoia che ho da questo inferno. cerco di distrarmi il più possibile, ma non posso continuare a scappare da me stessa. la verità è che sto male, ho bisogno di aiuto e non riesco ad ammetterlo, a me stessa in primis, quindi figuriamoci agli altri. e in questi giorni è difficile anche fingere che vada tutto bene perché cazzo non è così. non va niente bene, proprio un cazzo di niente. non mangio, mi taglio, non dormo, sono persa. non mi riconosco più. chi cazzo è questa? io non ero così. io ero la classica ragazza sempre sorridente e felice. io ero quella timida che amava stare da sola. cosa sono diventata? questa non sono io, che cazzo mi sta succedendo. non mi piace questa versione di me. questa versione mi distrugge. io non ero così okay? io non ero depressa, mangiavo senza problemi, non mi sarebbe passato neanche per l’anticamera del cervello di tagliarmi. io non pensavo a farla finita ogni giorno, non pensavo a cosa avrei dovuto scrivere nelle lettere d’addio. e ora? perché sono così? cos’è successo? sono diventata un mostro. alla fine uno in più o in meno non cambia niente, anzi se mi togliessi dalle palle farei un favore a tutti. sono solo un peso e starebbero tutti meglio senza di me. che cazzo di senso ha soffrire per una vita intera e poi morire? tutti dicono sempre che c’è una luce in fondo al tunnel. beh io questa fottuta luce non la vedo okay? io vedo solo buio da anni e sono esausta porca troia. basta, mi sono rotta il cazzo di tutto ciò. voglio smetterla di fare il pagliaccio a scuola e di fingere che vada tutto bene, voglio mettere fine a tutto ciò. tanto sono solo un disastro, nessuno può salvarmi e sinceramente non voglio essere salvata. lasciatemi in pace vi prego.
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ma perché tutti mi chiedono di stare al telefono, ma lasciatemi stare che io non voglio sentire proprio nessuno. tra l’altro devono lamentarsi, scusate ma il mio stato psicologico dice no <3
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Stamattina mi sono alzata un'ora e mezza prima della solita sveglia (lo so che per un'essere umano normale le 7.00 sono un orario non solo più che decente, ma normalissimo, ma io me sveglio alle 8.30 perché posso. non cagate il cazzo) e lasciatemi dire che il mio corpo in generale non la sta prendendo benissimo.
E tutto questo per poter andare in palestra a uccidermi ulteriormente alle 18.
Perché cercare di stare in forma è così distruttivo?
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