#la vita di lucrezia
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lovemeorhatemeluu · 4 months ago
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🍑🍹
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lucreziabeha · 8 months ago
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Come quando al luna park, tutto fiducioso sali su una giostra convinto che ti divertirai e pochi istanti dopo ti ritrovi piegato in un angolo a vomitare, la vita è così.
Lucrezia Beha
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ambrenoir · 6 months ago
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🌿SEGRETI DI MIA NONNA
Quando mia nonna aveva mal di testa, andava in cucina prendeva una patata, la tagliava a due fette e se ne metteva una su ogni tempia. Io, stupita, guardavo il tubero seccarsi e diventare nero nel frattempo il suo mal di testa spariva.
Quando mia nonna mi vedeva con il mal di pancia, andava in cucina e prendeva un poco di argilla verde mescolata con un poco d'acqua e burro un pezzo di carta straccia e una coperta. Mi sfiorava con le sue grandi mani calde, io vedevo le sue labbra pregare.
Faceva un grande massaggio al mio Pancino, mi metteva la carta sopra e poi mi girava. Sulla schiena metteva ancora argilla e un po' di burro, passava le sue mani lungo tutta la mia spina dorsale; poi metteva la coperta e mi tirava su ogni vertebra lombare fino a che non fu scrocchiata.
Aveva già preparato una frittata ben cotta e preparava anche del tè alla menta che raccoglieva dal suo giardino.
Quando mia nonna mi vedeva con la tosse e con l'influenza andava in cucina, prendeva dei peperoncini e due grandi pomodori verdi, li metteva in un contenitore di terra cotta, li cucinava a fuoco vivo, e li lasciava lì finché non si bruciavano.
Mi spalmava un po' di Olivo sulle braccia, tagliava i pomodori in spicchi e li passava vicino ai polmoni . Arrivavava alla gola e mi massaggiava con le sue dita guaritrici, L'odore dei peperoncini mi apriva il respiro, il loro antibiotico mi arrivava fino alla gola.
Quando mia nonna mi vedeva con lo sguardo triste andava in cucina, prendeva un uovo di gallina, tagliava grossolanamente un pò di salvia, li passava per tutto il mio corpo iniziando dalla mia testa. Anche lì pregava, io sentivo che raccoglieva la mia tristezza e mi tornava l'amore per la vita. Dopo essermi pulita, mi dava una camomilla e mi accarezzava i capelli con le sue mani che odoravano di pepe.
La farmacia di mia nonna era nella sua cucina, nelle verdure e nelle piante, aveva una filiale nel suo giardino, lei faceva accordi con i fiori, parlava con gli uccelli, la terra l'ascoltava. Era amica degli elementi, lei mi ha detto l'importanza di tutto questo.
Mi ha presentato loro e abbiamo fatto un'alleanza.
Lei mi ha lasciato questi insegnamenti, e altri tanti che si risvegliano nei ricordi della mia danza, mi ha lasciato segreti nella matrice, nel cuore e nella pancia. Lei mi ha reso una pregatrice, da lei ho imparato i rituali, mi ha detto dell'importanza del mio altare, mi ha seminato la sua fede nel mio sguardo...
Autore: Lucrezia Astronauta (⚠️ adattamento di Monya)
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sophie-blanceur · 2 months ago
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Era così abituata a sopravvivere
alle dosi di veleno che la vita le dava
che quando non ne riceveva
provava quasi una sensazione di astinenza.
Lucrezia Beha
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vecchiorovere · 2 months ago
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"La solitudine la vivo ogni giorno, è inevitabile, sono sempre infelice e disperato, non ho mai avuto rimpianti nella sua vita, nonostante le difficoltà.
Non mi pento mai di nulla, sono responsabile delle mie azioni. Certo, ho commesso tanti errori, come aver fatto soffrire le mie tre figlie ancora piccole, con la separazione dalla madre. Resta il rimorso, però non tornerei mai indietro. La vita ti mette davanti a scelte obbligatorie, alcune più difficili, che ti dilaniano, spesso è complessa e priva di logica. Per Lucrezia ho abbandonato la famiglia. Quando poi lei mi ha lasciato credevo di morire dal dolore. Invece con mia moglie Elena sono rinato, mi sono innamorato di nuovo e ho avuto altri due bambini. Tutto ciò che ho fatto è stato con adulti consenzienti, culturalmente, sessualmente, professionalmente.
Sin dall'infanzia mi sono dovuto rapportare con il dolore, con la consapevolezza di dover affrontare l'abbandono, come quello di mia madre: si era innamorata di un altro e prese con sé mia sorella. Da allora in ogni libro cerco di capire cosa le sia passato per la testa per mollarmi così, io non potrei mai, i miei figli piccoli li bacio e li ribacio, non sopporterei l’idea di non rivederli. Questo trauma è stato il più difficile della mia vita da superare.
Luca Barbareschi
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alonewolfr · 4 months ago
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Si passa la vita ad “imparare a trattenere”. Si trattiene la pancia quando si cammina, si trattengono le lacrime davanti alle gente, si trattiene un pensiero troppo pungente, si trattiene l'istinto quando sale la voglia di farsi giustizia, si trattiene il fiato sotto l'acqua e si trattengono le parole giuste che lasciano andare le persone lontano da noi.
|| Lucrezia Beha
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canesenzafissadimora · 1 year ago
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Si passa la vita ad “imparare a trattenere”..
si trattiene la pancia quando si cammina,
si trattengono le lacrime davanti alle persone,
si trattiene un pensiero troppo pungente,
si trattiene l'istinto quando sale la voglia di farsi giustizia,
si trattiene il fiato sotto l'acqua e si trattengono le parole giuste che lasciano andare le persone lontano da noi.
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Lucrezia Beha
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procrastinareconpigrizia · 5 months ago
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sto aspettando responso da un colloquio e sto pregando qualsiasi divinità per un po' di fortuna. ho la nausea da tre giorni.
qualche giorno fa ero così in ansia che ho vomitato la colazione e mi veniva da piangere fortissimo.
provo ancora un sacco di rabbia dentro di me e vorrei disfarmene, farla fuori tutta, buttarla nel primo cestino per la strada, perché non la voglio più.
rileggo i primi messaggi che ci mandavamo io e Lucrezia e mi viene da piangere. eravamo così fiduciose, romantiche, desiderose di stare insieme. è così pesante stare insieme e sostenersi sempre, è così pesante quando non c'è mai niente che vada davvero bene.
tra poco più di un mese ci sarà l'anniversario più triste della mia vita.
mi sento così tanto stanca da così tanti anni da non ricordarmi minimamente come stessi "prima".
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pensieri-di-dea · 6 months ago
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La vita va gustata intensamente, vissuta pienamente, assaporando ogni istante come una torta cosi' buona che non puoi fare a meno di mangiare a grandi morsi.
Lucrezia Beha
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Buondì 🍰
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ragazzoarcano · 2 years ago
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“La vita va gustata intensamente, vissuta pienamente, assaporando ogni istante come una torta così buona che non puoi fare a meno di mangiare a grandi morsi.”
— Lucrezia Beha
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parmenida · 9 months ago
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Il 15febbraio nasceva a Firenze Pietro il Fatuo, ovvero il tragico destino di un figlio di papà (quando il papà è Lorenzo il Magnifico).
Tutti i figli di padri famosi devono affrontare lo spauracchio del confronto con il padre, oltre al normale complesso d’Edipo. E per un Alessandro Magno che ce la fa, c’è un Pietro il Fatuo che miseramente fallisce. E dire che Pietro, povera creatura, dalla sorte aveva avuto anche qualche dono, tipo quello di assomigliare fisicamente a mamma Clarice Orsini, una delle donne più belle del rinascimento e non al babbo, fascinoso quanto si vuole, ma bruttino. Clarice gli aveva donato anche antenati illustri e nobili che a casa Medici mancavano, e buoni agganci a Roma. Il padre gli aveva invece dato tutto quello che i Medici potevano, ed era molto: una fortuna immensa, i migliori precettori, fra cui Angelo Poliziano amico di famiglia, una corte zeppa di artisti e il potere su Firenze.
Pietro però aveva il tocco di Mida al contrario: ignorante come una talpa, usò Michelangelo per farsi fare pupazzi di neve dopo una nevicata a Firenze. Vanesio, si fece odiare per le spese folli in vestiti. In politica, era un disastro. Non riuscì nemmeno a convincere il papa Alessandro Borgia a far sposare ad un Medici Lucrezia Borgia, e sì che Alessandro fece sposare la figlia praticamente a chiunque. Quando i Francesi scesero in Italia, cincischiò senza senso, e poi dovette arrendersi e concedere loro il passaggio e piazzeforti gratis. A Firenze il popolo si infuriò, e Savonarola riuscì a far cacciare Pietro e instaurare la Repubblica.
Pietro per tutto il resto della vita tentò di tornare a a Firenze, senza riuscirci. I cugini più svegli saliranno al potere. Lui morirà affogando in un fiume durante una campagna di guerra in cui, tanto per cambiare, non cavava un ragno dal buco, e il fratello papa Leone penò parecchio per trovare un posto dove seppellirlo, mettendolo poi provvisoriamente a Cassino, di cui era abate. Era il 28dicembre 1503.
Una fine fantozziana, senza gloria e senza dignità, per un bel ragazzo che era decorativo ma non riuscì mai ad essere altro e nella vita sbagliò ogni singola mossa, perché i padri possono essere sì potenti e lasciarti il mondo, ma se non hai la testa per gestirla ogni eredità è solo una maledizione.
foto da Wikipedia
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lovemeorhatemeluu · 5 months ago
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Desidero le tue mani su di me 🧠
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odioilvento · 2 years ago
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Questa storia mi piace sempre. Una bella storia d'amore, di proibito ma certo, di distanza riempita di lettere. L'amore della vita, oltre ogni condizione.
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Pinacoteca Ambrosiana, Milano.
In una piccola teca è conservato un tesoro.
Un garbuglio di sottili fili gialli che formano un intreccio ad anello verso l’estremità. Niente di che all’apparenza, forse solo una reliquia; e invece se vai a fondo scopri che dietro c’è un mondo. Una storia d’amore bellissima quanto proibita, tra un dotto umanista e una ragazza tormentata. Per viverla bisogna spostarci un po’ più ad est, e tornare indietro nel tempo, tanti e tanti anni fa.
Ferrara 1502. Quel giorno, alla corte ducale, erano attesi giovani poeti e letterati.
Per il ragazzo era un’occasione d’oro. Poteva finalmente mettersi in mostra e farsi notare dalla duchessa. Se tutto fosse andato come sperava, avrebbe avuto anche l’occasione di entrare nella sua cerchia ristretta di letterati. Lei amava gli artisti, e ovviamente far parte del suo “circolo” era garanzia di fama e ricchezza. Così giunse il suo momento. Il ragazzo entrò in sala e la vide. Conosceva la duchessa solo per sentito dire, e che fosse molto bella lo sapeva già, gliel’avevano ripetuto un milione di volte. Quello che lo sbalordì e lo lasciò senza parole fu che fosse così bella. Il poeta ci mise un po’ di tempo a presentarsi, letteralmente folgorato dal bagliore della giovane duchessa. I suoi capelli biondi splendevano, illuminati dai raggi del sole che filtravano dalle grandi vetrate del palazzo. Già quei capelli, come si può dimenticarli? Non ci riuscì, e continuò a pensare a lei anche le ore successive all’incontro. Anche i giorni dopo. Anche le settimane dopo.
La duchessa era il suo pensiero fisso. Si invaghì così tanto da giungere a cambiare la struttura della sua prima opera che stava per uscire in quel periodo. La modificò sulla base di quel suo nuovo invaghimento. Un uomo che apriva il suo cuore verso l’amore più sincero e appassionato. E quando l’opera, chiamata “gli Asolani”, uscì, il poeta ne regalò subito una copia alla duchessa, che rimase positivamente colpita. Cominciarono a frequentarsi sempre più spesso, i due innamorati clandestini, e intrapresero una relazione platonica ma appassionata.
Poi però arrivò la peste e il poeta fu costretto a scappare dalla città. Lei rimase. Non poteva la duchessa abbandonare il suo popolo decimato. E tanto platonicamente quanto si erano frequentati di persona, così iniziarono un rapporto epistolare a distanza fatto di bellissime lettere d’amore. Lui però aveva ancora quel pensiero fisso: i capelli di lei, e glielo scrisse. Alla fine lei non mancò di compiere un gesto fortemente simbolico: si tagliò una ciocca dei suoi amati capelli e la inviò insieme a una lettera. Quando lui la ricevette, la tenne stretta a se, e la volle conservare per sempre all’interno di uno scrigno, che ormai era il più prezioso di tutti i tesori che possedeva. Quello che conteneva le lettere d’amore della duchessa.
I due non si rividero mai più ma continuarono a scriversi ancora per sedici anni. Poi lei morì giovanissima e lui divenne Cardinale. Uomo di chiesa e personaggio di spicco dell’umanesimo italiano, famoso ancora oggi con il nome di Pietro Bembo.
Come quella ciocca di capelli sia giunta a Milano, non lo sa nessuno. Ma forse un motivo c’è.
Se la guardi all’interno della piccola teca, noti che è ancora perfettamente conservata, liscia e fresca come se fosse stata appena recisa.
Ecco, pare che in alcune notti, se osservi bene attraverso le finestre della Pinacoteca Ambrosiana, scorgi un bagliore. Una luce intensa che proviene dalla stanza dove è conservata la bionda treccia. Dicono che sia proprio la duchessa, che arriva e legge le lettere del suo amato Pietro Bembo, non prima di aver pettinato la propria ciocca di capelli.
Poi se ne va, svanisce in un educato silenzio, ma felice perché si è sentita amata. Lei, la discussa e tormentata duchessa di Ferrara, Lucrezia Borgia.
Roberto Colombo
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sophie-blanceur · 11 months ago
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Era così abituata a sopravvivere
alle dosi di veleno che la vita le dava
che quando non ne riceveva
provava quasi una sensazione di astinenza.
Lucrezia Beha
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queerographies · 25 days ago
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[Enigma][Jan Morris]
Anni '70: un'epoca di grandi cambiamenti. Scopri come Jan Morris ha vissuto sulla propria pelle la rivoluzione sessuale e ha contribuito a plasmare la società di oggi
Un’icona LGBTQ+ racconta la sua vita: il memoir di Jan Morris Titolo: EnigmaScritto da: Jan MorrisTitolo originale: ConundrumTradotto da: Lucrezia GiorgiEdito da: AstoriaAnno: 2024Pagine: 208ISBN: 9788833211633 La trama di Enigma di Jan Morris Questo memoir è il racconto di un percorso transgender compiuto all’inizio degli anni ’70. Perché James Morris – ufficiale dell’esercito durante la…
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dominousworld · 2 months ago
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Che cos’è il Tougan: il disagio generazionale nella vita dei giovani cinesi
Che cos’è il Tougan: il disagio generazionale nella vita dei giovani cinesi
di Lucrezia Goldin Il Tougan, la nuova tendenza del web in Cina è un misto tra disagio cringe e voglia di ribellione. E non è solo un fenomeno cinese. “Dialoghi, Confucio e China Files” è la rubrica di China Files in collaborazione con l’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano. Tornare a rubare frammenti di vita vera da una quotidianità ridotta a social e pressioni sociali. È…
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