#la profezia oscura
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Sui vantaggi di non essere ascoltati
Inattuale è innanzitutto quella parola che si rivolge a un pubblico che in nessun caso potrà riceverla. Ma proprio questo definisce il suo rango. Se un libro che si rivolge solo ai suoi lettori deputati è poco interessante e non sopravvive al pubblico cui era diretto, il prezzo di un’opera si misura invece proprio dalla temerarietà con cui interpella coloro che non potranno accettarla. Profezia è il nome di questa speciale temerarietà, destinata a restare inaudita e illeggibile. Ciò non significa che essa conti di essere un giorno – per ora lontano – riconosciuta: un’opera resta viva solo finché vi sono lettori che non possono accettarla. La canonizzazione, che rende obbligatoria la sua accettazione, è infatti la forma per eccellenza del suo deperimento. Solo in quanto mantiene nel tempo una parte di inattualità l’opera può trovare i suoi autentici lettori, cioè quelli che dovranno scontare l’indifferenza o l’avversione degli altri.
L’arte della scrittura non consiste perciò soltanto, com’è stato suggerito, nel dissimulare o lasciare non dette le verità a cui si tiene maggiormente, quanto innanzitutto nella capacità di selezionare il pubblico che non vorrà riceverle. Va da sé che questa selezione non è il frutto di un calcolo o di un progetto, ma solo di una lingua che non concede nulla all’attualità – cioè alle regole che definiscono ciò che si può dire e il modo in cui dirlo. Che sia limpida e ferma – o, come spesso avviene, oscura e balbettante – profetica è in ogni caso quella parola, la cui efficacia è precisamente funzione del suo restare inascoltata.
Giorgio Agamben
13 ottobre 2023
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Il carattere oscuro delle profezie di Nostradamus
Nel 1503 nacque in Francia l’astrologo e medico Nostradamus per alcuni chiaroveggente e per altri profeta. La sua opera principale fu pubblicata nel 1555 con il titolo “Le Profezie” e le sue parole hanno dato origine a innumerevoli interpretazioni sul futuro del mondo e dell’umanità. L’opera di Nostradamus al momento della pubblicazione era composta da 353 quartine poesie di quattro versi scritte in modo enigmatico che avevano lo scopo di annunciare gli eventi futuri. Il successo delle profezie fu spettacolare e diede al loro autore un medico provenzale già noto per i suoi almanacchi fama su scala europea. Tale fama aumentò notevolmente dopo che nel 1559 si verificò il tragico evento che Nostradamus aveva previsto nel 1555 la morte del re Enrico II nel corso di un torneo. Negli anni successivi Nostradamus pubblicò edizioni successive della sua opera ogni volta ampliate con nuove quartine tanto che l’ultima edizione era costituita da 992 quartine raggruppate in un totale di 10 secoli. Nostradamus disse che le sue opere erano libri di profezie che erano scritte in maniera oscura. Egli stesso riconosceva insomma di avere deliberatamente dato un significato oscuro ed enigmatico alle sue predizioni utilizzando in esse frasi astruse. In tal modo tuttavia non c’è dubbio che abbia fatto in modo che le sue previsioni potessero essere interpretate in modo diverso e quindi applicate a vari eventi del futuro. Per questo motivo molto raramente specificò la data in cui la profezia si sarebbe realizzata. Il tono enigmatico delle quartine era ottenuto da Nostradamus con vari procedimenti linguistici: uso di latinismi al posto delle parole usuali ellissi o soppressione di verbi o articoli sintassi contorta etc. Persino gli errori di stampa comuni da un edizione all’altra ne aumentavano il mistero e l’oscurità. Tale carattere oscuro delle profezie di Nostradamus è spiegato in maniera molto diversa da quelli che credono nelle sue profezie rispetto alle spiegazioni elaborate dagli scettici. In questa sede esporremmo sia le spiegazioni dell’oscurità delle profezie fornite dagli scettici sia quelle elaborate da quelli che considerano veritiere tali profezie. Dobbiamo dire che quelli che non considerano Nostradamus un profeta ritengono che l’oscurità delle profezie sia dovuta o al fatto che Nostradamus era un imbroglione oppure che era soggetto a stati di allucinazione. Riguardo la prima spiegazione formulata dagli scettici essi sostengono che Nostradamus ha utilizzato tale linguaggio oscuro per creare confusione nei posteri allo scopo di avere maggiore possibilità che le sue profezie fossero considerate veritiere. Infatti quando una profezia è oscura può essere interpretata in molteplici modi cosicché aumenta notevolmente la possibilità che una di tali molteplici interpretazioni si adatti più o meno agli avvenimenti futuri. Riguardo la seconda ipotesi o spiegazione formulata dagli scettici essi affermano che le profezie formulate da Nostradamus trovavano la loro origine in stati di allucinazione che Nostradamus subiva abbastanza spesso. Di conseguenza il linguaggio oscuro sarebbe dovuto al fatto che Nostradamus si trovava in tali stati allucinatori anche quando metteva per iscritto tali visioni allucinatorie. A loro volta quelli che credono nelle capacità profetiche di Nostradamus spiegano il carattere oscuro delle sue profezie chiamando in causa varie motivazioni: la paura di incorrere nella condanna dell’Inquisizione, la volontà di non far comprendere al popolo e agli stolti il significato delle sue profezie il desiderio di non spaventare i suoi contemporanei e i posteri considerando il carattere apocalittico di molte profezie la volontà di non attirarsi odio e antipatie che di norma subiscono i profeti di sventure in tutti i periodi storici. Riguardo la prima motivazione del carattere oscuro delle profezie di Nostradamus dobbiamo dire che è moto probabile che Nostradamus abbia deciso di scrivere tali profezie in maniera oscura per evitare di essere condannato dall’Inquisizione che ai suoi tempi colpiva senza pietà non solo streghe ed eretici ma anche quelle persone considerate dotate di poteri profetici. Infatti a quel tempo esisteva una doppia interpretazione delle capacità profetiche. Esse in alcuni casi erano considerate un dono divino mentre in altri casi erano considerate di origine diabolica. Dobbiamo dire che nella Bibbia ci sono elencati casi molto numerosi di profezie, ispirate direttamente da Dio (vedasi i profeti del Vecchio Testamento) ma ci sono anche casi nei quali i poteri profetici vengono attribuiti all’intervento diretto dei demoni. Riguardo la seconda motivazione dell’oscurità delle profezie, Nostradamus stesso ha affermato in una delle sue lettere che non voleva che il popolo fosse in grado di comprendere il significato di tali profezie. Egli usa una metafora biblica dicendo che le sue profezie non dovevano essere perle gettate ai porci. Per dirla in altro modo il profeta francese voleva che solamente una ristrettissima minoranza riuscisse a interpretare le sue profezie, una vera e propria élite che avrebbe poi deciso se spiegare o meno alle altre persone il significato dell’opera di Nostradamus. Un’altra motivazione della difficile comprensione di tali profezie può essere la volontà dell’autore francese di non spaventare sia i suoi contemporanei sia i posteri che avrebbero avuto occasione di leggere le centurie. Infatti dobbiamo dire che molte profezie di Nostradamus hanno un carattere apocalittico in grado di causare certamente paura e preoccupazione nelle menti dei lettori di qualunque epoca. Con tutta probabilità Nostradamus pensava che tutti quelli che detenevano il potere nelle varie epoche storiche potevano essere indotti a non far conoscere il significato delle previsioni proprio perché preannunciavano spesso clamorosi ribaltamenti e mutamenti a livello della gestione del potere politico economico militare in tutte le epoche storiche. Infine l’autore francese potrebbe essere stato indotto a rendere oscure le sue profezie perché sapeva bene che la storia insegna che tutti i profeti di sventure si sono attirati nelle varie epoche storiche l’odio e l’antipatia sia dei loro contemporanei sia di molti dei posteri. A tale riguardo bisogna mettere in evidenza che la maggior parte dei profeti del Vecchio Testamento si sono distinti per il carattere apocalittico delle loro profezie dal momento che in esse venivano predette sventure e punizioni divine di ogni genere. Di conseguenza molti di questi antichi profeti biblici sono stati vittime dell’odio e dell’antipatia dei loro concittadini che hanno reso loro la vita molto difficile se non impossibile. D’altra parte è risaputo che anche nelle culture non ebraiche le persone che profetizzavano eventi apocalittici si attiravano notevolissime quantità di odio ed antipatia. Di conseguenza dobbiamo dire che la volontà di Nostradamus di non essere considerato un profeta di sventura è comprensibilissima e di conseguenza può giustificare il carattere oscuro delle sue profezie. Tra l’altro dobbiamo dire che l’autore francese rivestiva un ruolo importante alla corte di Caterina dei Medici regina di Francia. Di conseguenza se egli si fosse attirato l’odio l’antipatia della regina del re di Francia a causa del contenuto apocalittico delle sue profezie avrebbe avuto molto da perdere. In definitiva possiamo dire che le ragioni addotte da coloro che credono nella veridicità delle profezie risultano essere in linea di massima convincenti. Prof. Giovanni Pellegrino Read the full article
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Il Fuoco del Destino
Nelle terre di Balar, l’aria vibrava di tensione mentre il destino dei regni era sospeso tra speranza e oscurità. Serse, temuto come il Demone dell’Est, era un guerriero esiliato a causa di una profezia oscura che lo vedeva come una minaccia per l’Impero di Vindol. Costretto a combattere sul fronte della guerra, la sua presenza in ogni campo di battaglia era temuta dai nemici e rispettata dai…
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LA PROFEZIA DEL KALI YUGA
di Adam Luz “Il Kali Yuga, o Età Oscura, è il periodo storico in cui, secondo l’Induismo, stiamo vivendo attualmente. Dal punto di vista spirituale è il più decadente di tutto il Ciclo Cosmico e nel quale domina il materialismo e l’ignoranza. In uno dei testi sacri più antichi dell’Induismo, chiamato Vishnu Purāna, viene descritta la vita degli Esseri Umani durante l’Età Oscura con dei…
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Le sfide di Apollo - La saga completa
Le sfide di Apollo - La saga completa
Raccolta per la prima volta in un unico volume l’appassionante saga di Rick Riordan sulla mitologia greca e romana. L’Oracolo nascosto, La Profezia Oscura, Il Labirinto di fuoco, La tomba del tiranno, La torre di Nerone . Precipitato dall’Olimpo a Manhattan nei panni di Lester Papadopoulos, sedicenne imbranato e privo di poteri, il dio Apollo – insieme a un manipolo di nuovi eroi – sarà chiamato…
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Il Cuore Incantato del Lago Maggiore: Episodio 3 - "Il Segreto del Medaglione"
Con il segreto dell'isola segreta custodito gelosamente, Riccardo e Sofia tornarono a Ponte Blu portando con sé il medaglione e le meravigliose scoperte fatte alla Rocca di Arona. Si riunirono con gli anziani del paese e con Carlo, il saggio custode del lago, per condividere la loro avventura e rivelare l'esistenza dell'isola segreta. Gli anziani, ascoltando con grande attenzione, capirono che il destino del lago era profondamente intrecciato con la protezione dell'isola segreta e del Cuore del Lago. Ciascuno di loro vide nel medaglione il simbolo di una profezia antica, e compresero che Riccardo e Sofia erano stati scelti per svolgere un ruolo cruciale nella sua realizzazione. Carlo, che aveva osservato il lago e i suoi misteri per decenni, spiegò che il Cuore del Lago era la fonte di energia vitale che nutriva il lago e la sua bellezza senza tempo. Era un'essenza magica che manteneva l'equilibrio tra la natura e l'umanità, e proteggerlo era essenziale per garantire la prosperità della regione. Tuttavia, c'era un altro elemento rivelato dal manoscritto e dal libro antico. La profezia prediceva l'arrivo dell'Ordine degli Abissi, un'organizzazione oscura che avrebbe cercato di sfruttare il potere del lago per i propri scopi malefici. Era compito di Riccardo e Sofia scongiurare questa minaccia e proteggere il Cuore del Lago a tutti i costi. Con determinazione e coraggio, Riccardo e Sofia decisero di addestrarsi per prepararsi alla battaglia contro l'Ordine degli Abissi. L'anziano Carlo e gli altri custodi del lago li guidarono, insegnando loro antichi incantesimi e strategie di difesa per sostenere il potere magico del lago. Intanto, le notizie sull'esistenza dell'isola segreta e del Cuore del Lago si diffusero rapidamente tra gli abitanti di Ponte Blu. Alcuni erano entusiasti all'idea di poter visitare l'isola e sperimentare la sua magia, ma altri si mostrarono più scettici, temendo che la sua rivelazione potesse attirare persone con intenzioni malvagie. In questo periodo, Riccardo e Sofia dovettero anche affrontare sfide personali. Le loro famiglie e amici li supplicarono di abbandonare la pericolosa missione e di restare al sicuro a Ponte Blu. Tuttavia, il loro amore per il lago e la determinazione di proteggere il Cuore del Lago li spinsero a continuare la loro avventura, fiduciosi che la profezia li avrebbe guidati verso il giusto cammino. Mentre la data della lotta contro l'Ordine degli Abissi si avvicinava, Riccardo e Sofia si interrogavano sul significato del simbolo inciso sul medaglione. Continuarono a esaminare il libro antico e cercarono indizi nelle storie e nelle leggende del lago, sperando di trovare la chiave per sconfiggere i nemici del lago e proteggere la sua magia. I giorni che precedettero lo scontro finale furono tesi, ma Riccardo e Sofia erano pronti a mettere in gioco tutto per salvare il lago e la sua bellezza. Non sapevano cosa avrebbe riservato loro il destino, ma erano pronti ad affrontare ogni sfida per preservare il Lago Maggiore e la sua connessione con la natura. Il loro viaggio nel mistero del lago era solo all'inizio, e il segreto del medaglione avrebbe rivelato il suo potere in un modo che non avrebbero mai potuto immaginare. Seguiranno... Episodio 4: "La Forza dell'Amicizia" Episodio 5: "Il Segreto del Cuore del Lago" Episodio 6: "L'Antica Profezia" Episodio 7: "La Forza dell'Unità" Episodio 8: "La Battaglia per la Libertà" Episodio 9: "L'Alleanza Segreta" Episodio 10: "La Chiave del Mistero" Episodio 11: "La Rinascita dell'Oscurità" Episodio 12: "Il Giorno dell'Equilibrio" Episodio 13: "Il Richiamo della Natura" Episodio 14: "Un Futuro Incantato" Epilogo: "Il Leggendario Lago Maggiore" Autore Riccardo Reina Opera di fantasia letteraria soggetta a diritti d'autore. È vietata la riproduzione anche parziale senza l'autorizzazione dell'autore. Per info scrivere a [email protected] Read the full article
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“Immagina di essere morto. Hai vissuto la tua vita. Ora, prendi ciò che ne rimane e vivilo adeguatamente. Ciò che non emette luce crea la propria oscurità”.
La profezia oscura
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“Cuore di luce, l’alba”, il primo romanzo della mia trilogia, è disponibile su Amazon in formato EBook e cartaceo!
Trama:
《𝐼𝑛 𝑡𝑒, 𝐴𝑙𝑒𝑥, 𝑐'𝑒̀ 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑑𝑒𝑙𝑙'𝑜𝑠𝑐𝑢𝑟𝑖𝑡𝑎́ 𝑐𝒉𝑒 𝒉𝑎𝑖 𝑣𝑖𝑠𝑡𝑜》
Per Rose Liicht e Alexander Däischert sembra essere iniziata un'altra tipica giornata della loro isolata vita al Rifugio, quando decidono di avventurarsi molto più lontano di quanto le regole di Madame Potsy, l'istutrice con cui sono cresciuti, consentirebbero. La disciplina non è mai stato il loro forte e il Ponte non è più sufficiente a soddisfare la sete di curiosità che li muove.
Le anime dei due giovani iniziano, però, a risvegliarsi. I palpiti dei loro cuori innamorati, l'uno nato dalle tenebre, l'altro dalla luce, stanno rianimando la natura che anni prima l'oblio aveva distrutto. Nella brughiera scoperta dal giovane Alexander il destino da cui sono uniti piomberá su di loro. Una forza oscura si sta risvegliando, affamata di vendetta, e presto un segreto a lungo taciuto dovrà essere rivelato.
La profezia che li lega è chiara:"luce e tenebra amarsi mai dovranno o sarà il fuoco a divorarli."
La luce nel cuore di Rose dovrà proteggere dalle tenebre quello di Alexander o per il mondo non ci sarà un'altra alba.
Le sorti della Terra sono ora nelle loro mani.
L'amore che tanti hanno temuto, potrebbe essere la soluzione?
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Shadows and Fight
05.10.75 Sala Comune Serpeverde
Quel lago ,che era stato così disabitato fino ad ora, inizia a popolarsi [..] e si potrebbe notare tra quelle sagome che una sembra fermarsi poco lontano dalla luce verde...Potrebbe stare semplicemente riposando, ma una spiacevole sensazione,molto leggera in realtà,dà l’impressione che la creatura abbia rivolto la proprio attenzione proprio verso la Sala o forse proprio verso l’incantesimo luminoso della concasata. [...] E come se la vista non fosse sufficiente anche i ragazzi nella Sala Comune sentiranno la pressione dell’acqua aumentare contro le pareti,a ondate, ondate che iniziano lentamente ma inesorabilmente a far tremare anche i vetri delle finestre e forzare sulle strutture portanti. Tutto scricchiola,come in una nave in mezzo alla tempesta...
O: “Tutti dietro di me. Lùmos”
C: “Qui sta per crollare tutto!“
H:”Shhh. Non può crollare tutto “
T: [...] E quasi senza rendersene contro avanza lentamente verso una delle finestre [...]Si ferma solo quando il suo naso è a pochi centimetri da una di esse e con coraggio appoggia una mano sul vetro freddo. Ne sente la pressione di sotto,quasi ad ondate [...] “E’ la mia impressione o ci sta qualcosa in acqua?” Bella osservazione,Tasha. Saranno mica i pesci? “Qualcosa di diverso”. Ah,ecco. All’urlo di quella che sembra la voce di Lock,Tasha va a nascond...sistemarsi dietro le spalle di Octavia.
N: “Dobbiamo andare.!Qualcuno ha fatto inc***are gli Dèi”[...] Inserisce la mano dentro il sacchetto di rune ed estrae il suo bastoncino. Raido capovolto. La guarda,tira su col naso e si dirige verso la porta di ingresso.Non corre e non urla, per ora agisce così,cercando nel caso di avvertire qualcuno.
Alle parole del “profeta di sventura” Niall, segue un rombo ancora più forte e sordo, questa volta sembra quasi che sia l’intero lago a rimescolarsi nelle sue acque,tanto è rumoroso il movimento dell’acqua. La luce verde intanto sale di intensità mentre una sagoma davvero gigantesca oscura per un attimo la luce della luna. E non può essere un pesce,troppo grande, non può essere la piovra,troppo piccola e affusolata. Due opzioni rimangono: un Maride molto alto, oppure...
T: “I tuoi Dèi non c’entrano nulla. Secondo te Ullr si prenderebbe la briga di smuovere le acque di un lago?” [...] I suoi occhi si spostano sulle finestre dove appare una strana sagoma e resta ferma impalata,non sapendo se avvicinarsi per vederla meglio o indietreggiare in un probabile impatto della creatura contro i vetri. “Il Mostro di Loch Ness...cioè,la selma?!”
H:”Illuminaci:Dove saremmo al sicuro dalla furia degli Dèi?”[...] “E quello che è?Perché viene verso di noi?E mo che facciamo?”
N: “Gnn”. Tasha ha pure da ridire e lo sguardo di Niall si fa cattivo “Non serve una profezia per capire cosa sta succedendo” E quando lei parla di Dèi le punta pure la bacchetta contro “Non-dire-cosa-che-non-conosci”. Un avvertimento, tutto ben scandito, mentre in pratica la minaccia. E ciao ciao l’essere calmo. “Via di qui”. Seguito o non seguito, NIall esce dal dormitorio non facendosi di certo problemi che il coprifuoco è scattato da ore “Oooooooh. Hogwartsiani!”
O: “Niall,va a cercare Helios o qualche professore!” Qualcuno di ronda ci sarà,vero? Perché qualcosa sta succedendo e lei non vuole di certo morire lì dentro “Tutti fuori immediatamente.Fuori,fuori,fuori”
La situazione si fa quindi più confusa tra gente che inizia a correre fuori dalla Sala e anche qualche urletto dei più impressionabili che riecheggia per i corridoi dei sotterranei. E chi non sta fuggendo ora ma anche chi resta sentirà un sordo impatto forte e raggelante quando la mostruosa creatura acquatica va contro alla vetrata della Sala Comune. Denti acuminati che si schiantano sul vetro,squame che urtano la stessa parete. La voglia di caccia condivisa con altre creature stanotte. E anche l’illusione e l’inganno di poter arrivare alle sue prede. Prede che intanto fuggono fuori dal dormitorio. [...] Ed è la Dragovic a dirigersi ad ampie falcate verso Niall “Presto,salite le scale” dirà quindi risoluta dirigendosi poi verso la sala comune continuando ad incitare gli studenti a prendere le scale.
T: “Allora-non-parlarne-a-vanvera”. Giusto perché ci sta una bella litigata religiosa in mezzo ad un probabile futuro annegamento. Si cura poco e niente del fatto che quel pazzo in preda a visioni mistiche decide di fiondarsi fuori dalla sala comune,almeno finché non le giungono alle orecchie le sue urla “Ma è matto”.E giusto perché le urla di lui non sono abbastanza,Tasha gli borbotta dietro “Attiri Loki con tutte ‘ste urla!”Almeno così si zittisce per lo spavento. O rientra per picchiarla. Ma almeno rientra,no?[...] Tasha però se ne sta ferma lì impalata e CRAACK ecco che la figura impatta contro i vetri “Miseriaccia”. E quando anche l’ultimo studente sarà passato, Tasha finalmente staccherà gli occhi da quella creatura raccapricciante e correrà su per le scale. “E’ colpa tua!” urla poi contro Niall.
N: Non è di certo un Grifondoro, ma non è proprio fuggito con la coda tra le gambe , ma più con i denti di serpente all’infuori. [...]Non ha sentito probabilmente molte delle parole che gli sono state rivolte contro, ma quando Tasha arriva in sala d’ingresso la guarda. Il sopracciglio destro si alza e...scoppia a ridere. Una risata brutta, mentre la guarda,col petto che si alza e si abbassa. E torna a puntarle la bacchetta contro mentre d’un colpo smette di ridere “Languelingua”.
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ALESSANDRO MAGNO E I CAVI DELL'AURICOLARE
Come trascorrete il periodo natalizio? È noto, per statistica non pubblicata, che passate il tempo, fino all'ultimo secondo prima della cena di Natale, a cercare di sbrogliare i vari cavi delle luci dell'albero.
Voi ricordate che li avete avvolti con cura maniacale, siete certi che li avete sistemati affinché il disastro aggrovigliato dello scorso anno non si ripetesse. E invece...
È da sempre certa la tendenza oscura dei cavi elettrici, sebbene ben ordinati e riposti, a venirvi incontro, dal luogo dove sono stati stipati, in un unica massa informe e indistinta come le serpi in amore.
Per quanto s'indaghi sul mistero, la caligine sul fatto rimane densa come la loro massa avviluppata, anche se è ovvio che non si accoppino a scopi riproduttivi, ma solo ludici... per loro e non per noi.
Per chi non se lo ricorda, Gordio era una città greca dell'Asia Minore ai tempi antichi. Vi era conservato un carro legato ad un palo con un nodo famosissimo. Il nodo di Gordio, appunto. Girava, ai tempi di Alessandro Magno, la profezia che chiunque fosse riuscito a sciogliere quel nodo sarebbe diventato il padrone dell'Asia.
- Ce voglio prova'!
In realtà parlava greco, non romanesco, con inflessione macedone, facendo storcere il naso ai puristi di Atene, per la pronuncia dei quali storcevano il naso quelli di Tebe, per la pronuncia dei quali storcevano il naso quelli di Sparta... Mi fermo perché la lista dei nasi storti greci è lunga e occuperebbe più tomi, senza che questi poi siano dei bei tomi con tutti quei nasi storti. Per di più Alessandro stava sulle scatole a tutti loro. Ma aveva una spada molto affilata, anche il suo esercito portava lame affilatissime, e in genere i greci abbozzavano.
Facciamo un salto in avanti, si dice che, fino al 1910, il problema dell'aggrovigliarsi fosse solo dei cavi che conducono elettricità i quali, per di più, si aggrovigliano con altri, mai da soli; ma, nel 1910, un tale Nathaniel Baldwin, inventò le cuffie auricolari. E che c'entra, direte?
Avete di certo in tasca gli auricolari del vostro smartphone o cellulare. Provate a tirarli fuori.
Vedete? Come hanno fatto a farsi soli dei nodi che un marinaio di Nelson mai vide o sognò? Neanche il capitano Achab, o il pescatore de “Il vecchio e il mare”. Nemmeno le ciurme di Ulisse li avrebbero saputi fare, infatti naufragarono tutte. Se avessero avuto il materiale dei cavi degli auricolari le loro nere navi sarebbero giunte ad Itaca intatte, seppur aggrovigliatissime.
Il cavo dell'auricolare è infido e quasi viscido di materia, certamente lo è di cuore. Si aggroviglia autonomamente e tu devi spendere parte del tuo giorno ogni volta che telefoni a districarlo, spesso senza riuscirci. Se hai qualcosa altro, in tasca o in borsa, vi resta avviluppato come un polipo sullo scoglio, e tiri fuori con esso reperti che possono rivelarsi imbarazzanti.
È dispettoso, è cattivo, anzi maligno. Lo sappiamo tutti. Ci odia.
Ovvio che la tecnologia si è posta il problema, e ci ha subito ricavato l'auricolare senza cavi. Ci pende dalle orecchie come strano ornamento tribale e ha un comportamento altrettanto infido: si perde nel nulla.
Tornando ai cavi dei normali auricolari, essi rappresentano un punto evolutivo dell'imbrogliarsi del normale filo elettrico che crediamo sia dono della modernità. Errore.
Alessandro Magno, nell'inverno del 323 a.C., entrò a Gordio da conquistatore e si accinse all'impresa. “Tanto - si disse incoraggiandosi - il 1910, e le cuffiette per i telefonini sono ben lontani da ora, ci riuscirò.” Si fece accompagnare al tempio ove stava il sacro carro e cominciò a sbrogliare la matassa informe. Macché! Sudava e imprecava; e più sudava e più imprecava, sempre in greco, facendo storcere sempre più i già deformi nasi ellenici.
- Ti aiutiamo noi!
Proposero i generali al seguito. Ma, Alessandro, con epiteti indicibili, li mandò in luoghi che per decenza non possono essere ripetuti, nemmeno in greco con la cadenza macedone. Col piffero che faceva diventare loro padroni dell'Asia! Il sospetto che qualcuno tramasse, del resto, lo nutriva da sempre.
La sua biografia, romanzata come tante, dice che non ci pensò un attimo a tirare fuori la spada e tagliare il nodo. Invece l'idea gli venne dopo ore e ore di tentativi falliti e litri di sudore. Il nodo era stato fatto da re Mida. “Questo tizio deve essere certo un progenitore di Nathaniel Baldwin o di qualche bella testa alla Apple!” Pensò, e appena lo ebbe pensato gli fu chiaro che solo con la spada avrebbe liberato il carro dal palo; non gliene fregò nulla, mai nulla, che non fosse stata una cosa leale, anzi.
Lo possiamo capire. Il cavo del vostro auricolare si comporta lealmente con voi? Egli, essere apparentemente inanimato, mentre lo riponete con ogni accortezza, non visto si desta, e si annoda gordianamente. E voi, sciocchi, non vi siete portati appresso la spada.
Non sarete mai i padroni dell'Asia.
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Hey volevo informarvi che sono riuscita a fare la parte di (controlla come siscrive) Lafayette nella canzone "Aaron Burr sir" già un passo avanti con uno dei miei propositi
In teoria avrei dovuto iniziare i compiti per le vacanze (li inizierò domani spero)
Intanto godetevi la foto di Lafayette ed Hamilton
Avevo intenzione di fare una recensione su "Oltre il bosco" o "Hazelwood" (il titolo originale)
Ma siccome è tardi e ho sonno posto questo
Possibile spoiler ToA (la profezia oscura)
siccome sono una brutta persona (ciao Apollo lo sai che ti voglio bene) al posto di Leo e Meg gli avrei urlato in faccia "ASSASSINO!"
Anche se poi l'avrei consolato dicendogli che non è credibile come assassino
Ed è vero perché non riesco a prenderlo sul serio
E niente spoiler che devo ancora finire il libro grazie
Fine spoiler
E sto aspettando che mi arrivi un computer decente per fare cose belle, che scoprirete quando mi arriverà e soprattutto quando farò qualcosa
Devo migliorare su come disegnare i capelli maschili ci ho provato anche se per ora mi faccio schifo (dicono che sono io e che in realtà sono decenti)
No non metterò la foto
Intanto eccovi un disegno di Tiana
Dovrei migliorare a disegnare anche le mani perché per fare il personaggio maschile (di cui non vi ho messo la foto) sono stata un'ora a fissarmi le mani allo specchio
Mannaggia alla mancanza di referenze (in realtà sono io che non le cerco bene)
È già tanto che so fare le mani
Mi sto accorgendo che probabilmente avrei speso meno tempo a farvi la recensione di cui vi parlavo che a scrivere questo
Sparisce
#trials of apollo#georges washington de lafayette#hamilton#alexander hamilton#apollo#meg mccaffrey#leo valdez#sketch
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Review: La Profezia Oscura - Rick Riordan
http://unafatainlibreria.blogspot.com/2020/06/recensione-la-profezia-oscura-di-rick.html
#una fata in libreria#recensione#review#3 stars#3 stars review#le sfide di apollo#the trials of apollo#la profezia oscura#the dark prophecy#camp half-blood chronicles#rick riordan
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[Rubrica] WWW Wednesday #23
Poche nuove, questa settimana. Ma poche nuove è sempre meglio di brutte nuove. (more…)
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«Non capisco.» Allargai le mani. «Francamente, Talia Grace, non so come spiegarlo meglio. Ma di certo sei stata una semidea abbastanza a lungo da capire che più vivi, più il mondo diventa strano.»
La profezia oscura
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[...] Dunque, cosa impariamo di più del polimorfico Wilde? Che “da adolescente pensò di diventare cattolico romano (e per questo il fratello ha minacciato di diseredarlo)”, che, studente a Oxford, fu insediato tra i massoni, nel 1875, che chiese di essere impiegato nell’azienda di John Ruskin per il gusto di stare di fianco a uno dei suoi miti, che “avrebbe voluto fare l’ispettore scolastico, secondo l’esempio di Matthew Arnold – e dobbiamo ringraziare la provvidenza se non ha realizzato questo intento” (così Anthony Quinn nella divertita recensione pubblicata dal Guardian). Sfarfallii inutili, si dirà. In questo caso, pare non sia vero perché anche l’alluce biografico di Wilde ha l’evidenza di un’opera letteraria. Dal tour statunitense del 1882, per dire, Wilde torna con un amore da appendersi alla camicia. “Quando penso all’America, ricordo soltanto labbra come petali cremisi di una rosa estiva, occhi come agata oscura, il fascino di una pantera, il graffio di una tigre, la grazia di un uccello”, scrive Oscar alla misteriosa lei, nominata semplicemente ‘Hattie’. Beh, il baldo biografo ha scoperto l’identità della felina fanciulla, riassunto del creato tutto: si chiama Harriet Crocker, all’epoca aveva 23 anni, ed era “figlia di una magnate delle ferrovie di San Francisco”. Che la tizia avesse i soldi lo dimostra, tra l’altro, un ritratto del 1887, griffato Giovanni Boldini, in cui ‘Hattie’ appare nella sua ruggente bellezza. Wilde, come si sa, passata la passione, portò all’altare, in un florilegio di pettegolezzi, Constance Lloyd. D’altronde, il divo che alla dogana di New York pronunciò la frase fatidica, “non ho nulla da dichiarare tranne il mio genio”, fece, in Usa, un mezzo fiasco: a Washington una donzella, evidentemente ignifuga al suo carisma, sbottò, “si tagli i capelli e si presenti con dei pantaloni più lunghi”. Effetti del divismo.
La domanda, ad ogni modo, resta: perché c’importa ancora di Wilde? Propongo alcune risposte.
a) La moda. Wilde cavalca la moda dello scandalo a tutti i costi – capisce, per dire, l’importanza del sesso e del corpo nella fedina estetica di un uomo ‘pubblico’ – più lo offendono più rilancia, esagerando. Usa lo stesso meccanismo degli uomini dello spettacolo via social: non risponde alle accuse, reclama una attenzione sempre più morbosa. Wilde crea nuove mode, sta sempre ‘sul pezzo’, è imbarbarito dal desiderio di fama. Il recensore del Times gongola scrivendo di Wilde: “Quando Sarah Bernhardt arrivò in Inghilterra nel 1879… Wilde le gettò una bracciata di gigli… Tempo dopo, la diva ricordò gli ‘occhi luminosi e i lunghi capelli’ del suo nuovo amico poco più che ventenne. Questo è l’Oscar che conosciamo: sempre in posa, floreale all’eccesso, paladino del bello, opportunista, seguace delle star”. La parola precisa è star-stalker. Wilde vuole essere amico di tutti quelli che contano e essere ammesso dappertutto. Per poi sputtanare tutto.
b) Affascina che un uomo “fisicamente poco attraente – goffo, dinoccolato, faccione” con un talento non certo assoluto, abbia avuto il successo che avuto. Merito del carisma. “Per Dante Gabriel Rossetti e Algernon Swinburne era un signor nessuno”: lui riuscì a diventare il “sacerdote dell’estetismo”. Un uomo sostanzialmente modesto, sa imporsi in modo duraturo, seppellendo molti più talentuosi di lui.
c) Nel mondo del reality perpetuo, della dichiarazione continua, dell’asfissia social, Oscar Wilde, pioniere di un individualismo un po’ pacchiano, ha dimostrato non tanto che la vita è un’opera d’arte ma che il mondo è un palcoscenico. Ha recitato. Ogni cosa che ha scritto non ha l’autenticità della confessione, non dice il vero: Wilde scrive per il lettore, tutto è posa, nudità data in pasto al guardone.
d) La dissipazione. Gli ultimi anni di Wilde sono una profezia allucinata, un molosso a squarciarti le cosce. Povero, vagabondo, braccato, senza soldi e senza denti, grasso. Rubava per procacciarsi spiccioli. Ha pisciato in testa al bel mondo finché tutti gli hanno voltato le spalle: è precipitato, ed è questo a rendercelo simpatico, “è diventato la sentinella della sua catastrofe”, scrive Sturgis. Non si chiede altro, alla vita, in fondo: giocarsi in una posa, inabissarsi in una poesia, anelare che gli applausi dei fan si trasformino in glaciale condanna, consapevoli che tra palco e altare sacrificale, tra stage e patibolo non c’è differenza. (d.b.)
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Recensione di Mhole - Quando la morte ti sussurra sul permafrost su Archeo Futurismi: Il nuovo album di MHOLE è una pillola nera. Assumerla vi farà vedere la brutale verità. “Quando la morte ti sussurra sul permafrost”, questo il titolo del nuovo lavoro realizzato da Moreno Padoan (Otur Boyd, Qod) e da Giovanni Leonardi (Carnera, Divisione Sehnsucht, Senketsu No Night Club), ha il coraggio di scrutare nell’abisso mentre l’abisso stesso guarda oltre l’estinzione dell’umano. Il duo, a due anni dal loro debutto “Sporhes”, questa volta immagina un concept su di un mondo ormai completamento morto, coperto da una fredda coltre di ghiaccio. La loro proposta è un’ardita pulsione elettronica sospesa come un filo sottile tra Abstract Techno Industrial, Bacteriological Noise e Anti-music. È una sorta di IDM oscura che vira di nero la proposta degli Autechre, mescolando glitch, riverberi e microtoni con dosi velenose di dark ambient. Qualcosa di alieno sembra muoversi nell’ombra in “La mutevole realtà della storia e l’incrollabile istanza del mito”. Un altro ciclo d’esistenza è pronto a ricominciare, tra rumorismi assortiti e incursioni in visioni cosmiche implosive (“Di spazi infiniti ed incommensurabile quiete”). Come archeologhi provenienti dallo spazio profondo i MHOLE sembrano indagare su “Le peculiari circostanze che determinarono la nostra fine”. Così recita l’evocativo titolo della traccia finale. Distribuito solo in digitale e in cinquanta copie su nastro magnetico, il nuovo album dei MHOLE affascina come una sorta di necrotica profezia accellerazionista. È un viaggio ipnotico in un oscuro divenire ma sentiamo già il permafrost scricchiolare. Forse, per citare il sommo Lovecraft: “Non è morto ciò che può attendere in eterno, e col volgere di strani eoni anche la morte può morire”. @morenopadoan @giovanni_leo_leonardi @xonar_records #newmusicreviews #reviews2021 #tapecassette #tapecassettes #mhole #antimusic https://www.instagram.com/p/CUVPYPtMFko/?utm_medium=tumblr
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