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#la pizzica
qualbuonvento · 2 years
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Canzoniere Grecanico Salentino
La pizzica (al Teatro della Tosse - Genova)
Il sangue scorre veloce nelle vene
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recuperando la notte della taranta di ieri sera ma mo mi dovete spiegare che cazzo c'entra geolier lì in mezzo
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truthundressing · 1 year
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smthn abt traditional music that makes the men in this town a little slutty...
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apropositodime · 3 months
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Chiudo gli occhi e volo in Puglia
I Trulli
Le scogliere del Gargano
E poi il Salento
Lu sole☀️
Lu mare🌊
Lu ientu.🌪️
Arrivo a Lecce il colore del tufo pugliese si scontra l'azzurro del cielo, ricordo la festa di Sant'Oronzo ad agosto, tutti quegli addobbi, quelle Luci.
La pizzica ballata nelle piazze
Il pasticciotto a colazione
" Vieni a ballare in Puglia, Puglia, Puglia...." 🎶
Ah si
Orecchiette con crema di cime di rapa...madonna che buone.
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unwinthehart · 1 month
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In onore de La Notte della Taranta in onda sabato, rispolveriamo un po' di esibizioni iconiche
Mahmood - Sabri Aleel (2020)
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2. Madame - Marea (2021)
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3. Elodie - Pizzica di San Vito (2022)
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4. Marco Mengoni - Klama (2023)
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ciclossigenasi · 1 month
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A volte me lo immagino lì con la testa appoggiata sul mio seno, il respiro pesante che mi scalda la pelle mentre dorme, la barba che pizzica piacevolmente la pelle sensibile che diventa leggermente rossa, la mia mano che scorre delicata sui suoi capelli
sentire il suo naso e le labbra sul collo che inseguono il mio odore, poco prima di risvegliarsi
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your-l0nely-star · 1 month
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—— 𝐝𝐢 𝐩𝐚𝐧𝐧𝐚 & 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐜𝐞𝐧𝐬𝐨.
—— levi ackermann x reader.
# uso della lingua italiana perché .. why not?
fem!reader, fluff, a little bit of smut. reader is younger than levi.
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levi ha trent'anni, un'ossessione per il pulito e la pazienza infinita per tollerare hange zoe, i piani strampalati di erwin e, dulcis in fundo, i - non più — mocciosi della squadra, ora più alti e barbuti rispetto a qualche anno fa.
è una giornata semplice, di quelle dove è piacevole uscire, mangiare un boccone e fingere che la città non possa essere presa d'assalto. è uno di quei giorni dove levi si lascia sprofondare goffamente sulla sedia in legno, il capo piegato all'indietro e la cravatta allentata, gli occhi socchiusi: i ragazzi devono essere usciti, oggi c'è riposo per tutti, persino per eren, martire di hange. forse sono tutti fuori, nessuno è ai dormitori, eppure .. un profumo delizioso invade le narici di ackerman, il quale corruccia la fronte li dove si vanno a formare poche rughe; chi è il matto che sta cucinando? e che cos'è questo fastidioso odore d'incenso che si fonde alla fragranza di vaniglia e dolciumi?
si tira su, le gambe snelle lo trascinano fino la stanza opposta, le finestre sono spalancate ed il sole picchia sul legno antico del pavimento, se solo non fosse così cosciente della sua essenza, levi potrebbe pensare di star sognando. passo dopo passo, silenzioso come solo un sicario saprebbe essere, s'introduce nella cucina e si poggia contro lo stipite della porta. avrebbe dovuto immaginarlo, avrebbe dovuto sospettarlo, che proprio Lei fosse rimasta nei paraggi dei dormitori. Lei, lei che non ha un nome, perché levi detesta pronunciarlo, detesta il modo in cui le vocali danno aria alla bocca e le consonanti invece s'arrotolano dalla lingua al palato, pruriginosa, tremendamente bella, spigolosa e morbida tutto assieme e soprattutto giovane, pura. è stato erwin ad accorgersene per primo, durante una spedizione, quando colti di sorpresa dal corazzato il cavallo di Lei è stato maciullato da un gigante di livello speciale e si è ritrovata a colpire con la testa un masso; levi ackerman è un uomo con la testa sulle spalle, lo sa di dover sacrificare i suoi compagni e persino sé stesso, ma Lei, Lei no, un fiore ancora in procinto di sbocciare, troppo giovane per avere le ginocchia sbucciate in quel terriccio. era corso indietro a riprenderla, rischiando di mandare a puttane l'intera spedizione sotto lo sguardo incredulo dei cadetti. levi si era giustificato appena, strafottente: "non possiamo perdere altri cadetti capaci" ed aveva chiuso il discorso, consapevole che erwin non c'avesse creduto neanche un attimo.
"cosa stai facendo?" la voce dura risuona nella cucina e Lei sobbalza, si tiene al bancone malandato ma perfettamente pulito, ha i capelli legati ai lati da un nastro bianco, i fianchi appena più larghi dello standard delle giovani donne del paese ed occhi grandi, pallida come se fosse malata ma sorridente.
“non l’avevo vista, capitano levi. sto preparando una torta, i rifornimenti in città questa volta sono stati appena più generosi ed ho pensato di cucinare il dessert per tutti noi. ”
e levi schiocca la lingua, non sorride ma fa un accenno e piuttosto si avvicina, passo dopo passo pare di varcare qualcosa di insormontabile, un confine che non dovrebbe essere neanche guardato da lontano, perché se eren yeager ha in mente di guardare cosa c’è oltre le mura, levi invece si tortura affinché non guardi oltre sé stesso ed il suo autocontrollo.
e c’è Lei, ancora, che fissa il capitano con un’espressione imbarazzata, le gambe di gelatina nel pensarsi stupida di fronte ad un uomo così affascinante e di pugno.
“ sei fin troppo generosa coi tuoi compagni, sei sempre così? “ non dovrebbero essere neanche affari suoi, ma come si può non farle domande?
“ uh — ” e Lei arrossisce, l’incenso pizzica il naso di entrambi e la giovane è fin troppo svelta nel correre a spegnerlo con un soffio, poi prosegue: “ sono felice qui, ci sono tutte le persone a cui voglio bene.. e mi piace renderle felici. ”
dolcezza di ragazza, ha le guance rosse ed il capitano Levi vorrebbe affondare i denti dove non è concesso, lambirne la pelle e stringerla ossessivamente, custodire quella grazia di donnina in una campana di vetro. il solo pensiero gli fa stringere i pantaloni.
“ vorresti rendere felice anche me? ” levi non ci pensa neanche, pronuncia quella frase così, con tono beffardo, le mani in tasca e la schiena dritta, una provocazione che forse Lei non coglie, perché sbatte le palpebre alcuni secondi prima di comprendere.
“ ..sì, certo che vorrei, lei è il capitano Levi e — ”
“ taci. ”
si avventa su di lei con il cuore in procinto di esplodere, l’irruente foga di chi per anni ha trattenuto quel fastidioso sentimento, qualcosa di paragonabile ad un pizzicotto che viene dato sempre sullo stesso punto e che poi diventa insopportabile come la punta del coltello che sfrega sulla ferita ricoperta di sale. levi è più alto di lei, le stringe i fianchi, affonda le dita tra le scapole ed il fondoschiena, una mano si chiude attorno la nuca di Lei.
tutto così sbagliato, tutto così inconcepibile, inammissibile, per il Capitano.
ma per Lei, per gli occhi immensi e quella bocca al sapore di panna e vaniglia, il capitano andrebbe persino all’inferno.
e Lei non se ne lamenta, anzi, ansima, si stringe al corpo del maggiore e pronuncia frasi sconnesse: non lasciarmi, ti ho aspettato tanto, ma allora mi vuoi anche tu? anche tu?
sì, sì che anche levi la vuole, l’ha sempre voluta, la ragazzina dai capelli lunghi che non sapeva usare il movimento tridimensionale, la stessa che cucina torte alla panna e sbatte con la tempia contro un masso durante la spedizione, la stessa che risponde a tono ma non comprende subito un doppio senso.
Lei, che ora giace a gambe aperte sul tavolo e le iridi si riempiono di lacrime, gli dona quell’involucro prezioso che per anni ha preservato per donarlo a qualcuno che avrebbe amato davvero, Lei che ora ficca le unghie tra le clavicole di quell’uomo che da sempre le tormenta i sogni, i giorni, contamina i suoi respiri, ed ora che Levi è sul suo corpo può osservarlo dal basso, può scoprire la meraviglia del suo respiro affannoso, il profumo della sua pelle e gli addominali scolpiti e lisci, le braccia forti ma mai violente con lei, la mascella contratta e dentro di sé c’è il mondo.
sotto di loro, il tavolo si sporca di liquidi, gocce di sperma e sangue, sono ingordi e si aggrovigliano, si divorano a vicenda e Levi ammette di star amando. la ama, la ama terribilmente, potrebbe morire per amore di quella ragazzina dai capelli lunghi, gli stessi che s’appiccicano sul suo seno e contro il petto di Levi.
il loro apice arriva come una lingua di fuoco, levi gode, Lei piange un po’, perché fa male, ed allora lui le bacia la bocca soffice con la tenerezza di chi ha ricevuto troppe frustate dalla vita.
levi si accascia sui suoi seni tondi, li bacia, bacia le clavicole, il collo, il mento, la bocca, prende aria ma è insaziabile di quel viso di caramella salata, le lacrime vengono rigettate dalle ciglia.
“ ti ho fatto male, non è vero? ” la sua voce è calda, il mondo pare essersi fermato e non è più mattina, sarà forse pomeriggio, dove il soffice sole diventa arancio ed illumina i loro corpi bagnati.
Lei tira su col naso, una vita di pugni e lavoro non l’hanno mai resa arida, solo diffidente, e oggi invece si sente di aver trovato casa, di essere piena d’amore.
“ fa sempre tanto male? così? ” chiede Lei, il pugno chiuso asciuga le lacrime da uno zigomo e ritorna a guardare il capitano, intento ora ad accarezzarle quelle guance irritate con occhi buoni, con la preoccupazione di averle fatto male. vorrebbe insegnarle tutto.
“ no, bambina, ti insegno io. ti piacerà di più, lo prometto. ”
Lei annuisce, lo stringe forte, la panna montata nel vassoio pare divenire liquida e l’incenso è del tutto consumato sul bancone grande.
levi non indossa più una maschera, il bambino fragile dentro di sé è inondato d’amore, è pieno di quella donnina e forse soffrire ne è valsa la pena, perché adesso è in paradiso.
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autolesionistra · 2 years
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Caro diario, venerdì scorso sono stato a suonare ad un centro anziani (perché mi piacciono le vite spericolate, di quelle vite fatte così). Mentre smontavo armi e ritagli (cit.) mi si avvicina un vecchino di quelli modello vintage con giacca oversize, opacità corneale e la mano tesa per stringertela prima ancora di aprire bocca.
Sa, suonavo anch'io una volta. e mentre pensavo di imbarcarmi in due chiacchiere di circostanza sono finito in realtà in una traversata atlantica di emozioni.
Suonavo la chitarra, ma la musica non la conoscevo proprio e il direttore che era un clarinettista bravo ma molto severo mi prende da parte e mi dice, senti, tu basta che fai gli accordi giusti e vai a tempo e va benissimo così, e io quello facevo. Sul genere musicale suonato resta un'alone di mistero, mi ha risposto "musica da ballo" e io stavo per dirgli che nella mia testa è un genere che va dalla pizzica ai prodigy ma si faceva un po' fatica a spostare il fiume della conversazione, perché a quel punto eravamo già passati al fatto che lui suonava per arrotondare (con un clarinettista che era davvero molto severo), perché di giorno faceva il ragioniere al mulino di Cento, e sa quanto macinavamo? ottanta tonnellate al giorno [o qualcosa del genere] e le farine le so tutte, c’è la triplo zero, la doppio zero [...] la due, poi c'è quella integrale poi si va ai sottoprodotti che vengono dati agli animali, però non erano mica uguali da vendere, sa da quant'era la marca da bollo sulle fatture per le farine alimentari? duemila lire! ma quella per le farine da animali no, era più bassa. Poi mi sono perso un attimo a notare il contrabbassista e mia sorella che qualche metro dietro di lui mi guardavano con un misto di aria perculatoria e "se ti vuoi sganciare fingiamo un malore" ma tutto sommato andava bene così.
Solo che poi la storia ha preso una piega triste perché sa, mi ha portato qui mio figlio, per distrarmi, mia moglie è morta una quindicina di giorni fa, poi è tornato a parlare di Cento, poi del comodino con la foto della moglie perché sa, mia moglie non c’è più, credo da una quindicina di giorni, e per noi cristiani la croce è un bel simbolo però quando la guardo di fianco alla foto di mia moglie sto tanto male e gli era venuto l'occhio lucido, e io al di là di qualche frase di circostanza davvero non sapevo che dirgli perché sopravvivere alla persona con cui campi ⅚ della tua vita è uno di quei dolori che cosa vuoi dirgli, puoi solo toglierti il cappello in silenzio, e me l’ero già tolto. Improvvisamente si è riavuto, è tornato sereno e sì sono qui con mio figlio, mi ha portato qui per distrarmi, domani vado a pranzo dall’altro mio figlio. Con un sorriso a trentadue denti aggiunge sa, ho quattro nipoti  facendo un quattro con la mano che ondeggiava un poco.
Ci siamo salutati, poi ho incrociato il figlio che anche lui è un gran bel personaggio e ho finito di smontare cose.
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inseguendoilfuturo · 27 days
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Qualcuno che mi insegni a ballare la pizzica?
Ci alterniamo un po' balliamo la pizzica e un po' la tarantella
Daiiii
#me
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arcipelagogoogle · 21 days
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@nicolacava a David Byrne piace (anche) la pizzica. Questa è la sua playlist di canzoni italiane.
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canesenzafissadimora · 4 months
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Le righe vanno sulla pagina in discesa. Ben allineate fanno l’impressione di schiere di pensieri in ordine compatto.
La pagina somiglia a una parata di reparti a ranghi stretti e disciplinati.
Questa forma non corrisponde alla sua formazione. Le righe non vengono da un addestramento né da un reclutamento.
Vengono da un guizzo di ricordo, dallo spiffero di un’idea che s’infila in testa e si fa un giro prima d’imboccare l’uscita, oppure da un’immagine che vuole trasformarsi in descrizione.
Leggo passando da un libro all’altro. M’inoltro nella sua storia da novizio lettore, non da esperto. Non giudico, non critico, accolgo oppure respingo. Succede lo stesso con le persone, non le valuto secondo convergenza coi miei punti di vista. Ognuna è il personaggio di una storia che provo a leggere. Se è lontana dalla mia m’interessa di più.
Come si legge una persona: ascoltando la voce che pizzica le corde interiori insieme a quelle vocali e trasporta il carico del viaggio percorso fino alla sedia che mi sta davanti.
Erri De Luca
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i-hold-horrors-hand · 8 months
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Valentine's Day at the Ghurch
(related to this post)
Name: Valentine's Day/Lupercalia/Dies Februatus/Festa di San Valentino/La Festa degli Innamorati/Day of Desire/Celebratio Desiderii Date: February 14th Celebration: Of love, lust, and fertility
Description: At morning mass, Papa gives a sermon on the Sin of Lust, and its importance in our lives. He urges his flock to indulge in it, especially today, and finishes off with a dedication to Asmodeus as well as succubi and incubi.
In the afternoon, throughout the abbey grounds, there are food and craft markets (selling bacio chocolates, wine, oranges, flowers, and handmade jewellery), as well as mini-plays, mini-concerts, and poetry sessions. People typically buy things at the food and craft markets to gift to their lovers, they also participate in the Locks of Love/Lucchetti dell’Amore tadition (carving their names into padlocks, attaching them somewhere such as a bridge, and tossing away the key). Cards are also exchanged.
For people interested in the fertility side of the day, they congregate in Primo's garden, and eat the figs from the trees, while praying for Satan to bless them with children. They also perform smaller, more personal and individualized rituals over a statue of Lupa, Romulus, and Remus.
In the evening, a party is held, and the people drink a lot of wine, and dance a lot; typical dances are Neapolitan tarantella, furlana, Girometta, Giga, and Pizzica (though all kinds of dancing happens). The ballroom is decorated with heart-shaped lights and other holiday-appropriate decorations.
Late at night, after the party, Papa gives another sermon similar to the one he gave in the morning. Afterward, he and his Prime Mover participate in the sacrifice of a male goat to Satan and Asmodeus, and choose two people to be anointed in its blood. These two, after being anointed, then run around the altar counterclockwise and naked, ingest aphrodisiacs along with everyone else, and engage in ritual sex. This usually ends up turning into an orgy. After the ritual/orgy, everyone goes back to their rooms, tired and hungover.
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mucillo · 1 year
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Afferra la mia mano
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Afferra la mia mano. Ti porterò via da questo mare che inghiotte nell’indifferenza del privilegio e nelle retoriche responsabilità statali di chi doveva tendere le sue braccia per salvarti.
Afferra la mia mano. Ti porterò lontano da quei lager, da quelle guerre, da quelle torture e stupri che ti hanno squarciato il cuore e il corpo. Proverò a curarle senza nulla in cambio. Ce la metterò tutta.
Afferra la mia mano. Non curarti di chi pensa che esistono esseri umani legali ed illegali, non temerli. Li troveremo ancora sedute e seduti sui loro troni d’ossa ma insieme li detronizzeremo e un giorno non ci saranno più re o regine, te lo prometto.
Afferra la mia mano. Ti darò un pasto caldo, un letto e se ne avrai bisogno le cure necessarie per farti tornare a camminare. Mangeremo insieme, se vorrai. Bevi il caffè dopo?
Afferra la mia mano. Raccontami ciò che ti senti di voler condividere. Spiegami dove vorresti andare e ti accompagnerò laggiù da chi ti aspetta per ballare insieme ancora una volta.
Afferra la mia mano. Ed insieme aspetteremo il domani, osservando quel mare laggiù che tempo fa era la tomba dell’indifferenza ed invece oggi ci pizzica dolcemente le guance con la spuma delle sue onde sugli scogli.
E sarà un mondo nuovo.
"Militanza Grafica".
Militanza Grafica nasce dalla strada, senza volto e senza tessere di partito. Racconta storie di militanza attraverso i social media.
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followthechick · 1 year
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All right, let's do this one last time...
Finally introducing my Spidersona who has been living rent free in my mind since I watched Across the Spider-Verse: meet Cecilia Caputo, aka "La Taranta", a young woman from Earth-8919's Italy. Her dress and concept are based on the "pizzica" folk dance. The alternative fit is based on 80s/90s aerobics outfits.
Her peculiar ability consists in generating strong shockwaves by stomping her feet on the ground and by beating her tambourine.
✨All my links here✨
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tulipanico · 2 years
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Mentre passeggiavo sotto una pioggia fina fina, ho pensato che non esistesse al mondo nulla di più bello di Torino d'autiunno. Ora, credo che il mondo ne sia pieno, di bellezza, che domani penserò meraviglioso chissà cos'altro, perchè lo sguardo si rinnova, non ne è mai sazio. Ma gli alberi, con le foglie baciate dai colori del sole, sembrano cantare melodie dolcissime, abbastanza forti da sgombrare la mente; una luce liquida e densa abbraccia ogni cosa, e quasi mi sento parte di quella luce mentre l'aria gelida mi pizzica le guance. C'è un sacco d'amore, in giro, mi chiedo se sia davvero possibile non amare immersi qui.
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inconsutile · 1 year
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Pure io voglio ballare la pizzica, le tarantelle ecc... fino ad avere problemi di deambulazione come in Puglia
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