#la colonna di fuoco
Explore tagged Tumblr posts
rebelandoutlawrock · 2 months ago
Text
Tumblr media
Come già scritto, la musica non è mai soltanto musica e note, ma anche emozioni e momenti di passione e di estasi, è la colonna sonora che ci accompagna durante il cammino della vita e dei ricordi e sensazioni e della voglia di vivere.
Tumblr media
Sai dove inizia, ma non sai mai dove va a finire, anzi si, perchè inizia da un'ispirazione e da una musa e quasi sempre si getta nell'oceano della passione e dell'amore. È, il fuoco che arde, una fiamma che brucia, è un'emozione traboccante che attenua, disseta e sazia sete, fame e sensi.
*Si consiglia di farne un buon uso, onde evitare dipendenza e sofferenza, rimpianti e nostalgia.
lan ✍️
13 notes · View notes
diceriadelluntore · 9 months ago
Text
Tumblr media
Storia Di Musica #326 - Tame Impala, Lonerism, 2012
L’edificio in copertina del disco di oggi (che ricordo è il fil rouge dei dischi di Maggio per questa rubrica) è un particolare di uno degli edifici dei Giardini di Lussemburgo di Parigi. È mostrato sovraesposto alla luce, un po' sfocato in una giornata soleggiata estiva, come potevano farlo le decine di migliaia di turisti in quel luogo quel giorno, ed è opera di Leif Podhajsky, grafico e artista visuale australiano, che decise di editarla proprio come se fosse una foto fatta quasi per caso, mancando il fuoco del soggetto. Con questa copertina, l’artista di oggi voleva esprimere la sottigliezza e spesso l’indifferenza dell’isolarsi contemporaneo, come simboleggia il cancello più a fuoco dell’edificio e del giardino di sfondo. Kevin Parker è stato sin da subito un tipo dalla fervente immaginazione e creatività. Australiano di Perth, sin da giovanissimo inizia a suonare in gruppi rock amatoriali, fin quando non ha un piccolo successo con i Dee Dee Dums, un rock duo dove lui canta e suona la chitarra e Luke Epstein la batteria. È quasi per scherzo che registra in maniera casalinga delle canzoni che pubblica su una pagina di MySpace (ode al leggendario social network), dando a questa idea il nome Tame Impala, in omaggio alla grande antilope africana. Sorprendentemente ottengono un successo per passaparola sulla piattaforma, tanto che una piccola casa editrice australiana, la Modular Recordings, lo scrittura. Parker è “costretto” a ingaggiare altri due musicisti per suonare dal vivo i brani, Dominic Simper (basso) e Jay Watson (batteria). Il 2008 è l’anno del loro lancio: firmano un Ep a nome Tame Impala (sebben la copertina con la scritta la scritta di tre stelle lo fa diventare famoso come Antares, Mira And The Sun) una loro canzone, Half Full Glass Of Wine diviene una piccola hit, suonano come supporter band ai The Black Keys e in numerosi festival, dove il loro suono proto-psichedelico ha un grande successo. Che perdura nel 2009: nuova canzone di successo, Sundown Syndrome, che addirittura è inserita nella colonna sonora del film pluricandidato agli Oscar I ragazzi stanno bene, ancora festival, concerti, critica innamorata di questo suono vintage-moderno peculiare. Nel frattempo Epstein se ne va, e Parker da solo scrive testi e musica del primo (tranne una canzone con Jay Watson), attesissimo, disco dei Tame Impala: nel 2010 viene alla luce Innespeaker, apoteosi di questo gusto del nostro per il rock psichedelico degli anni d’oro (metà anni 60) ma con tocchi pop spiazzanti, ma che funzionano a meraviglia. Disco acclamato dalla critica e dal pubblico, Parker è con il nome di una band una delle nuove sensazioni della musica.
È con curiosità che quando esce nel 2012 Lonerism ci si approccia a questo nuovo lavoro: c’è già chi lo aspetta alla prova del secondo disco modesto dopo un grande inizio. Ma quasi tutti vengono smentiti da un lavoro che prosegue in questo binomio creativo quanto meno singolare tra psichedelia e pop music, ma stavolta lo fa abbandonando le chitarre e il rock per spingersi molto di più sull’elettronica, echi di new wave, accentuando la spinta psichedelica con cascate di tastiere e effetti di sampling. Parker non si nasconde e vuole creare una musica che “sia psichedelica ma che abbia la grazia pop di Britney Spears”. Registrato tra Perth e Parigi, spesso in totale solitudine, solo con il fido ingegnere del suono Dave Fridmann al mixing, il disco si apre con il gioco di campionamenti di Be Above It (quasi un mantra pop), che si ripetono in Endors Toi, in una atmosfera solare, quasi da serie Tv californiana. La stupenda Apocalypse Dreams, primo singolo estratto e una delle canzoni più belle dell’intero repertorio Tame Impala, ha echi lennoniani e un finale che in più punti sembra un omaggio a David Bowie e alle sue esplorazioni spazial-musicali di qualche decennio precedente. La parte centrale del disco è invece quella più marcatamente psichedelica. Nel trittico Mind Mischief, Music To Walk Home By e Why Won't They Talk to Me? si sente il lavoro dietro il mixer di Dave Fridmann, già produttore dell'esordio, ma soprattutto collaboratore fisso di quei pazzerelli dei Flaming Lips. Elephant sfoggia un riff sporco e quasi funk e un determinato assolo di tastiere acide, bellissime sono l'onirica ballata Nothing That Has Happened So Far Has Been Anything We Could Control e la quasi marcetta pianistica di marcetta Sun's Coming Up. Discorso a parte merita l’ultimo singolo, Feels Like We Only Go Backwards, che lo stesso Parker ammetterà di aver scritto pensando a Walk In The Park dei Beach House: una sognante ballata power dream pop, che diventerà una delle canzoni dell’anno, usata in film (Divergent del 2011), serie Tv (The Imperfects su Netflix), e spingerà il disco ai posti più alti delle classifiche redatte dalle riviste specializzate come miglior lavoro dell’anno. Anche le vendite sono sbalorditive: solo Feels Like We Only Go Backwards vende un milione di copie tra fisiche e digitali. Nonostante per alcuni sia un divertissement, il secondo lavoro è portentoso per l’accuratezza di certi particolari, per il lavoro di produzione certosino e per la freschezza generale delle musiche, caratterizzate dall'uso spectoresco degli arrangiamenti, dalla stratificazione degli effetti e da una pomposità e magniloquenza che faranno scuola.
Ancora meglio farà Currents nel 2015: scritto, suonato e registrato tutto da solo, molto più dance, virando ancora di più sul pop psichedelico e sul synth-pop, venderà milioni di copie e vincerà il Grammy come Miglior Disco Rock e miglior Disco dell’anno nel 2016, decine di altri premi e scaraventa canzoni come Let It Happen, ‘Cause I'm A Man, Eventually e The Less I Know The Better a miliardi di visualizzazioni sui siti di streaming facendo di un ragazzo di Perth il nuovo Re Mida del pop internazionale.
20 notes · View notes
vintagebiker43 · 14 days ago
Text
youtube
Buona domenica.
Colonna sonora del governo Trusk
I raccolti sono tutti caricati e le pesche stanno marcendo Le arance sono tutte impacchettate in ammassi di creosoto Vi stanno riportando indietro in volo verso il confine messicano perchè voi poi spendiate tutto il vostro denaro per guadare di nuovo
Addio Juan, addio Rosalita Addio amici miei, Jesus e Maria Non avrete un nome quando sarete su quel grande aeroplano Il solo nome che vi daranno sarà deportati
Il padre di mio padre guadò quel fiume Gli presero tutto il denaro che aveva guadagnato nella sua vita I miei fratelli e le mie sorelle lavoravano nei frutteti Guidando i grossi autocarri per tutta la vita
Addio Juan, addio Rosalita Addio amici miei, Jesus e Maria Non avrete un nome quando sarete su quel grande aeroplano Il solo nome che vi daranno sarà deportati
L'aereo prese fuoco sul Los Gatos Canyon Una sfera infuocata di lampi che fece tremare le colline Chi sono questi compagni che son morti come foglie secche Alla radio sento dire che sono solo deportati
Addio Juan, addio Rosalita Addio amici miei, Jesus e Maria Non avrete un nome quando sarete su quel grande aeroplano Il solo nome che vi daranno sarà deportati
Abbiam trovato la morte tra le vostre colline e nei vostri deserti nelle vostre valli e nelle vostre pianure sotto i vostri alberi e nei vostri cespugli Su entrambe le rive del fiume abbiamo trovato eguale morte
Addio Juan, addio Rosalita Addio amici miei, Jesus e Maria Non avrete un nome quando sarete su quel grande aeroplano Il solo nome che vi daranno sarà deportati
Alcuni di noi sono clandestini, altri indesiderati Il nostro contratto di lavoro è terminato e dobbiamo trasferirci Ma ci sono seicento miglia dal confine Messicano Ci danno la caccia come fuorilegge, come ladri di bestiame, come rapinatori
Addio Juan, addio Rosalita Addio amici miei, Jesus e Maria Non avrete un nome quando sarete su quel grande aeroplano Il solo nome che vi daranno sarà deportati
E' questo il modo migliore con cui possiam far crescere i nostri frutteti E' questo il modo migliore con cui possiam far crescere la buona frutta morire come foglie secche e marcire sul terreno ed esser conosciuti con nessun nome se non "deportato"
Addio Juan, addio Rosalita Addio amici miei, Jesus e Maria Non avrete un nome quando sarete su quel grande aeroplano Il solo nome che vi daranno sarà deportati
2 notes · View notes
kyda · 1 year ago
Text
complimenti k. f. inizia pure la terza parte del tuo libro facendomi ridacchiare e simpatizzare per il vescovo mammone falsario bugiardo senza scrupoli che fa punire gli innocenti e prega per la morte di chi si mette sulla sua strada perché anche lui deve essere reso umano in questa storia e non può essere semplicemente odiato e disprezzato 👏🏻 mi ricorda uno dei personaggi de la colonna di fuoco, forse uno dei peggiori cattivi mai letti e uno dei personaggi che più ho odiato e per cui ho provato un disgusto vero ma anche uno dei più belli e più veri mai incontrati nelle mie tante esperienze di lettura 👏🏻👏🏻👏🏻 sarò basic ma a me ken follett piace troppo come penso sia ormai chiaro e cristallino qui, è come aver firmato un contratto e ora dovrò continuare a leggere i suoi libri per il resto dei miei giorni (tanto per fortuna ce ne sono anche abbastanza)
15 notes · View notes
susieporta · 2 months ago
Text
TERZO CHAKRA:
Manipura Chakra (che significa "gemma lucente")
Fuoco
Colore: Giallo
Il terzo e ultimo chakra della materia, il chakra del plesso solare, si trova al centro del diaframma, tra il fegato e lo stomaco, dove finisce lo Sterno.
Il Chakra del Plesso Solare è associato
• Fiducia
• Autostima
• Valore
• Energia
• Potere interiore
Il chakra del Plesso Solare è energeticamente collegato:
• Apparato
digerente • Fegato
• Cistifellea
• Milza
• Stomaco; e
• Colonna vertebrale
Se è in equilibrio si è energetici e fiduciosi,
Potere di prendere decisioni che sono in sintonia con i nostri desideri.
Se è in disarmonia si può verificare
• una diminuzione dell'autostima
• Non sentirsi in sintonia con il proprio istinto e si hanno difficoltà a prendere decisioni
• Sensazione generale di "blocco"
Un buon modo per monitorare lo stato del chakra del plesso solare è attraverso il sistema digestivo. La stitichezza fisica può essere collegata alla stitichezza spirituale.
Fare esercizi fisici di allungamento della zona dello stomaco.
Per sbloccare con le affermazioni:
Riconosco e apprezzo il potere dentro di me.
Onoro me stesso e la mia forza di volontà per superare tutte le avversità.
Raggiungo gli obiettivi senza sforzo.
Le fiamme della mia passione bruciano tutto ciò che blocca il mio progresso.
Desiderio e passione scorrono nelle mie vene.
Niente è irraggiungibile per me.
Posso ottenere tutto ciò che mi sta a cuore.
Sto alto e forte sul piedistallo della mia forza di volontà.
Ho lasciato andare la rabbia e il risentimento.
3 notes · View notes
camillaerotica · 3 months ago
Text
A fine lezione faccio sesso con il maestro di yoga
Le ultime pose della lezione erano state intense e ogni muscolo del corpo di Sofia sembrava vibrare all'unisono con il ritmo del suo respiro. Il maestro di yoga, Matteo, era un uomo dall'aura magnetica, il suo fisico scolpito e la sua voce calda e avvolgente erano diventati la colonna sonora dei suoi sogni più inconfessabili.
La lezione era terminata, e mentre gli altri allievi si avviavano verso l'uscita, Sofia si attardò, fingendo di sistemare il suo tappetino. Matteo si avvicinò, un sorriso enigmatico sulle labbra. "Hai fatto ottimi progressi, Sofia. Il tuo corpo si sta aprendo, diventando più ricettivo."
Le sue parole scivolarono lungo la schiena di Sofia, accendendo un fuoco tra le sue gambe. "Grazie, Matteo. Sento che c'è ancora molto da esplorare," rispose, incontrando il suo sguardo con un'audacia che non sapeva di possedere.
Matteo si avvicinò ancora, il suo corpo a pochi centimetri dal suo. Sofia poteva sentire il calore emanare da lui, mischiarsi con il profumo di sandalo e sudore. "C'è un'ultima posa che potrebbe interessarti," disse, la voce bassa e sensuale. "È una variazione molto intima, riservata solo agli allievi più avanzati."
Sofia annuì, il cuore che batteva all'impazzata. Matteo le si mise dietro, i suoi piedi affianco ai suoi, e le guidò le mani lungo l'interno coscia. "Rilassati, lascia che il tuo corpo si apra," sussurrò, mentre le sue dita scivolavano sotto il bordo dei suoi pantaloni da yoga, sfiorando la morbidezza della sua vulva.
Un brivido percorse Sofia, la sua vagina iniziò a pulsare, desiderosa di essere toccata. Matteo si chinò, il suo respiro caldo sul suo collo, e le bisbigliò all'orecchio: "Questa posa si chiama 'L'Estasi del Loto'. È un viaggio verso il centro del piacere, dove il corpo e la mente si fondono in un unico, potente orgasmo."
Le sue parole erano come un mantra che risvegliava ogni cellula del suo essere. Sofia si abbandonò completamente, sentendo le sue dita che esploravano con sicurezza il suo intimo, accarezzando il clitoride con movimenti circolari che la mandavano in estasi. "Oh Dio, Matteo," ansimò, mentre le sue mani scorrevano lungo il suo addome, raggiungendo i suoi seni, pizzicando delicatamente i capezzoli eretti.
"Sì, lasciati andare," mormorò lui, mentre con l'altra mano slacciava la cintura dei suoi pantaloni, liberando il suo pene duro come la roccia. Sofia si girò, affamata di lui, e prese in mano il suo membro, sentendo la cappella calda e pulsante sotto il palmo della sua mano.
Senza una parola, Matteo la sollevò e la posò delicatamente sul pavimento, stendendola sulla schiena. Si posizionò tra le sue gambe, il suo cazzo che sfiorava l'umida fica di Sofia. "Voglio sentirti dentro di me," implorò lei, mordendosi il labbro inferiore.
Con un movimento deciso, Matteo la penetrò, il suo pene che si faceva strada nella sua vagina stretta e bagnata. Sofia gemette di piacere, avvolgendo le gambe attorno alla sua vita, spingendolo sempre più a fondo. "Sei così stretto, così caldo," ansimò lui, mentre il ritmo dei loro corpi diventava sempre più frenetico.
Ogni colpo la spingeva più vicino all'abisso del piacere, la sua clitoride si gonfiava sotto i movimenti circolari delle sue dita esperte. Sofia sentiva l'orgasmo montare, un'onda di calore che partiva dal suo centro e si irradiava in ogni direzione, inondando ogni fibra del suo essere.
"Sto per venire," gridò, e con un ultimo, potente urlo, Matteo raggiunse il culmine con lei. Sofia sentì il suo pene pulsare dentro di lei, riversando la sua sborra calda nella sua vagina, mentre il suo corpo si contraeva in un orgasmo che la lasciò senza fiato.
Rimasero abbracciati, il loro respiro che si sincronizzava lentamente, i loro corpi ancora uniti. Matteo si sollevò su un gomito, guardandola negli occhi. "Questo è il vero significato dello yoga, l'unione completa del corpo e dell'anima."
Sofia sorrise, sentendo il suo seme scivolare via da lei, un ricordo tangibile della loro unione. "Sì, è stata un'esperienza transcendentale," sussurrò, consapevole che nulla sarebbe stato più come prima.
E così, nella penombra dello studio di yoga, Sofia e Matteo avevano scoperto una nuova forma di estasi, un legame che andava oltre la pratica fisica, toccando le corde più profonde del desiderio umano.
2 notes · View notes
pettirosso1959 · 8 months ago
Text
Tumblr media Tumblr media
INCENDI DELLE AUTO ELETTRICHE: LE AUTORITÀ STANNO SOTTOVALUTANDO IL RISCHIO COME AI TEMPI DELL’INCENDIO DEL CINEMA STATUTO DI TORINO DEL 1983?
Se ora in tutti i luoghi pubblici vediamo porte anti incendio, luci di uscite di emergenza, estintori e quant'altro, lo si deve al sacrificio di quelle 64 vittime al cinema Statuto di Torino. Era il 13 febbraio 1983. C'era il telegiornale in edizione straordinaria continua. Il cinema in zona centrale si era incendiato, c'era qualche vittima dicevano. Poi diventarono cinque, dieci, venti, sembravano non finire piú. Alla fine erano 64: tutte nella galleria. In platea riuscirono a fuggire tutti, ma il fumo denso acre e velenoso invase subito la galleria. Qualcuno cercó di uscire dalle uscite di sicurezza di vecchio tipo, ma erano chiuse con un listello, per evitare che qualcuno entrasse clandestinamente senza pagare. Altri cercarono scampo nei bagni, ma tutto era oramai una trappola. Il fumo carico di cianuro (prodotto di combustione di tende, gommepiume e rivestimenti dei sedili non lascio' scampo. Li trovarono anneriti come sagome di Pompei. Qualche coppia era rimasta abbracciata, cercando l'ultimo conforto dalla persona amata. Torino restó in un gelido silenzio. Mai una tragedia simile l'aveva colpita, e a poco serví la solidarietà della città che si strinse attorno alle famiglie delle vittime. Il tram per andare a scuola passava proprio davanti al Duomo, e il giorno dei funerali li davanti c'era una lunga colonna di carri con i feretri. Vederli tutti assieme faceva impressione: ti rendevi conto di quante erano 64 vite spezzate. Eravamo tutti studenti di quella scuola, decidemmo di scendere per rendere omaggio alle vittime e portare la nostra presenza alle famiglie. Ma i pianti dentro il Duomo e le grida di dolore erano strazianti. Tutto sembrava così irreale, quasi come in un incubo dal quale speri di svegliarti. Dopo i funerali le indagini, i perché , le mancanze e le omissioni. Ma era una cosa all'italiana e le avvisaglie c'erano state un'anno prima a Todi, dove nel rogo di un museo morirono 35 persone. Anche li c'erano carenze sui sistemi di sicurezza (uscite di sicurezza, limiti di presenza massima ignorati, materiali non ignifughi ecc). La tragedia del Cinema Statuto fu la goccia che fece traboccare il vaso. Da subito vennero varate le nuove norme di sicurezza che imponevano porte anti incendio certificate (REI 60-90 ecc), materiali ignifughi e non tossici, maniglie anti panico, indicazioni delle vie di fuga, uscite di sicurezza illuminate e divieto di sosta sanzionato immediatamente di fronte alle medesime, e poi controlli preventivi dei Vigili del Fuoco, certificati di idoneità e quant'altro. Tutto ció che vediamo in musei, cinema, teatri, scuole ecc è conseguenza di quella tragedia che scosse fortemente l'Italia intera. Da fanalino di coda della sicurezza, con quel disastro si passó all'avanguardia rispetto ad altri paesi. Ci furono altri eventi a rischio, ma le misure di sicurezza fortunatamente hanno sempre funzionato. Se il resto d'Italia ha beneficiato delle misure prese per evitare il ripetersi di tragedie simili, quelle famiglie hanno comunque pagato un prezzo carissimo e ne portano il doloroso peso tutt'ora.
Per questo temo che sulle auto elettriche le autorità stiano sottovalutando il rischio: sappiamo bene che gli incendi originari dalle batterie agli ioni di litio vengono domati con estrema difficoltà che spesso ai vigili del fuoco non rimane altro che proteggere gli ambienti vicini!! Con l'Incendio di Todi un'anno prima del Cinema Statuto, i 35 morti non sono bastati a scuotere le autorità. Perché rivoluzionare le norme di sicurezza comportava molti problemi: con l'entrata in vigore delle norme post-Statuto, molti cinema e teatri d'Italia hanno chiuso per sempre perché sarebbe stato troppo costoso adeguarsi. Anche i cinema parrocchiali, giá messi in ginocchio dalle televisioni private di Fininvest (poi Mediaset) sono scomparsi totalmente. Dall'altra parte, peró, i cinema di prima categoria (prime visioni) sono stati tutti rinnovati completamente e sono anche diventati più confortevoli (ancor prima che uscissero i multisala). Conoscendo quindi l'inerzia delle autorità di fronte ai potenziali rischi di una tecnologia di nuova applicazione, temo davvero che la questione "incendi auto elettriche" venga ignorata fin quando non si arriverá alla tragedia.
Bisogna quindi agire prima, perché il dopo è sempre troppo tardi e a nulla servono le parole di circostanza e le manifestazioni di cordoglio delle istituzioni. Non servono perché non assolvono dai sensi di colpa chi doveva fare qualcosa per tempo e non lo ha fatto.
4 notes · View notes
malachia-il-bibliotecario · 2 years ago
Text
I knew nothing about this up until a few (a very few) hours ago, when the wonderful @morbertthemindless (not sure if I should thank you tho) enlightened me. Featured una vecchia and a very horny Machiavelli, enjoy.
"Affogàggine, Luigi; e guarda quanto la fortuna in una medesima faccenda dà ad li huomini diversi fini. Voi fottuto che voi havesti colei, vi è venuta voglia di rifotterla, e ne volete un'altra presa.
Ma io, stato fui qua parechi dì, accecando per carestia di matrimonio, trovai una vecchia che m'imbucatava le camicie, che sta in una casa che è più di meza sotterra, né vi si vede lume se non per l'uscio: e passando io un dì di quivi, la mi riconobbe e factomi una gran festa, mi disse che io fussi contento andare un poco in casa, che mi voleva mostrare certe camicie belle se io le volevo comperare. Onde io, nuovo cazo me lo credetti e giunto là vidi al barlume una donna con uno sciugatoio tra in sul capo ed in sul viso che faceva el vergognoso, e stava rimessa in uno canto. Questa vecchia ribaldami prese per mano e menatomi ad colei dixe: - Questa è la camicia che io vi voglio vendere, ma voglio che la proviate prima, e poi la pagherete. - Io, come peritoso che io sono, mi sbottì tucto: pure rimasto solo con colei ed al buio, perché la vecchia si uscì subito di casa e serrò l'uscio, per abbreviare, la fotte' un colpo e benché io le trovassi le coscie vize et la fica umida e che le putissi un poco el fiato, nondimeno tanta era la disperata foia che io havevo, che la n'andò. E facto che io l'ebbi, venendomi pure voglia di vedere questa mercatantia, tolsi un tizone di fuoco d'un focolare che v'era e accesi una lucerna che vi era sopra; né prima el lume fu apreso che 'l lume fu per cascarmi di mano. Omè, fu' per cadere in terra morto, tanto era bructa quella femina. E' se le vedeva prima un ciuffo di capelli fra bianchi e neri cioè canuticci e benché l'avessi al cocuzolo del capo calvo, per cui la calvitie ad lo scoperto si vedeva passeggiare qualche pidochio, nondimeno pochi capelli e rari le aggiugnevono conle barbe loro fino in su le ciglia; e nel mezzo della testa piccola e grinzosa haveva una margine di fuoco, ché la pareva bollata ad la colonna di Mercato; in ogni puncta delle ciglia di verso li ochi haveva un mazeto di peli pieni di lendini; li ochi li aveva uno basso ed uno alto ed uno era maggiore che l'altro, piene le lagrimatoie di cispa ed enipitelli di pilliciati: il naso li era conficto sotto la testa aricciato in sù, e l'una delle nari tagliata piene di mocci; la bocca somigliava quella di {{{2}}} , ma era torta da uno lato e da quello n'usciva un poco di bava, ché per non haver denti non poteva ritener la sciliva; nel labbro di sopra haveva la barba lunghetta ma rara: el mento haveva lungo aguzato, torto un poco in su, dal quale pendeva un poco di pelle che le adgiugneva infino ad la facella della gola. Stando adtonito ad mirar questo mostro, tucto smarrito, di che lei accortasi volle dire: - Che havete voi messere? - ma non lo dixe perché era scilinguata; e come prima aperse la bocca n'uscì un fiato sì puzzolente, che trovandosi offesi da questa peste due porte di due sdegnosissimi sensi, li ochi e il naso, e messi ad tale sdegno, che lo stomaco per non poter sopportare tale offesa tucto si commosse e, commosso oprò sì, che io le rece' addosso; e così pagata di quella moneta che la meritava mi partii. E per il cielo che io darò, io non credo, mentre starò in Lombardia, mo torni la foia; e però voi ringratiate Iddio della speranza havete di ritrovar tanto dilecto, e io lo ringratio che ho perduto el timore di havere mai più tanto dispiacere.
Io credo che mi avanzerà di questa gita qualche danaio, et vorre' pur giunto ad Firenze fare qualchne trafficuzzo. Ho disegnato fare un pollaiolo, bisognami trovare un maruffino, che me lo governi: intendo che Piero di Martino è così subficiente, vorrei intendessi da lui se ci ha el capo, e rispondetemi; perché quando e non voglia, io mi procaccierò d'uno altro.
De le nuove di qua ve ne satisfarà Giovanni: salutate Jacopo e raccomandatemi ad lui, e non sdimenticate Marco.
In Verona die VIII Decembris 1509.
Aspecto la risposta di Gualtieri ad la mia cantafavola.
Nicolo Machiavegli"
9 notes · View notes
cdgruppo4 · 2 years ago
Photo
Tumblr media
Colonna sonora del nostro videogioco: 
https://www.youtube.com/watch?v=v2AC41dglnM
Il mito di prometeo 2.0
                                                  Sigla:
“Prometeo simboleggia da sempre la lotta del progresso e della libertà contro il potere.
 Anche nel 2023 Prometeo 2.0 ha rubato il “fuoco” contemporaneo: i dati sensibili.
Tu giocatore sei Prometeo il tuo obiettivo è riuscire a scappare dagli dei che dovrai affrontare nel tuo percorso, attraverso diverse sfide.
Non ripetiamo la storia, abbi fegato e non fartelo mangiare! 
Che gli dei siano con te, o forse no…”
Istruzioni per l’uso:
Prometeo era un Titano, ossia uno degli dei più antichi, che controllavano l'universo addirittura prima degli dei dell'Olimpo. Prometeo era amico dell'umanità e del progresso: rubò il fuoco agli Dei (molteplici volte) per darlo agli uomini. Il fuoco rappresentava l’intelligenza e la memoria. Zeus lo incatenò ad una rupe ai confini del mondo e lo condannò alla sofferenza eterna: delle aquile si ciberanno del suo fegato fino alla fine dei suoi giorni. La lotta prometeica è ancora oggi simbolo di un'opposizione morale alla tirannide e di una sfida portata avanti verso ogni imposizione. 
Prometeo simboleggia da sempre la lotta del progresso e della libertà contro il potere. 
Prometeo 2.0 è la rivisitazione del famoso mito dell’antica Grecia. Nel videogioco il protagonista Prometeo ruba i dati sensibili ai 12 Dei e scappa dall’Olimpo sulla Terra, mimetizzandosi tra gli uomini.
Prometeo deve sopravvivere a 12 mondi, ognuno dei quali è composto da 12 livelli. Ogni mondo è sorvegliato da un Dio diverso che va sconfitto: Ermes, Afrodite, Apollo, Demetra, Artemide, Era, Ares, Dioniso, Efesto, Atena, Poseidone e il più forte, Zeus. Ciascuno ha caratteristiche diverse, per questo motivo ogni mondo ha un’ estetica e gadget diversi di cui Prometeo può fare uso.
In questo gioco, Prometeo deve sfidare e sconfiggere i vari dei che incontrerà sul suo percorso, in vari livelli, per non farsi incatenare. I giocatori possono accedere tramite app o link d’invito online, impersonando uno dei vari Prometeo. Tramite scambi di vite (per garantire collaborazioni l’uno con l’altro), gadget, attrezzi, elisir e cure i giocatori possono aiutarsi a vicenda.
Parlando di cultura partecipativa il gioco si propone di creare affiliazione tra i diversi partecipanti: attraverso l’accesso da social media o da app store si ha la possibilità di incontrare i propri amici, reali o virtuali, e di creare comunità. L’obiettivo è collaborare l’uno con l’altro per scappare e mantenere il “fuoco acceso”. Attraverso adv social e post sui diversi social media si ha la possibilità di far circolare il gioco, di creare dialogo e di permettere un dibattito circa le sfide affrontate.
L’intelligenza collettiva è una competenza che deve essere attivata dell'audience e dai giocatori per interagire e unire le conoscenze con gli altri giocatori verso un obiettivo comune, garantendo una collaborazione duratura e la sopravvivenza nel corso del gioco. Multitasking: i giocatori possono aprire un dialogo con i propri compagni o con altri players, sia attraverso la chat di gioco sia attraverso le diverse piattaforme social (Twitter, Twitch e Instagram)
Un problema che potrebbe emergere dall’utilizzo di questo gioco è quello di incentivare i giocatori a rubare dati sensibili nella realtà di tutti giorni: il problema della trasparenza. Inoltre, i giovani potrebbero affrontare problemi inerenti al modo attraverso cui i media modellano la loro percezione del mondo. Un’altra problematica potrebbe essere l’eccessiva immersione/coinvolgimento nel videogioco causando così nei giocatori l’isolamento dal mondo reale. 
Questo gioco può avere un riscontro positivo poiché i giocatori sviluppano una maggior sensibilità verso la sicurezza online, comprendendone la vulnerabilità e sviluppando maggiore consapevolezza.
2 notes · View notes
diceriadelluntore · 2 years ago
Photo
Tumblr media
Storia Di Musica #277 - AA.VV., Romeo + Juliet (music from the motion picture), 1996
La serie maggiaiola di dischi colonna sonora volge al termine. Per mia scelta iniziale, non ho considerato i classici opere di quei grandiosi giganti che hanno fatto delle colonne sonore quasi un nuovo ramo artistico (penso a Morricone, Zimmer, Williams, Rota, Badalamenti per dire i primi che mi vengono in mente), ho considerato alcuni lavori dove l’uso del brano rock fosse alquanto innovativo, direi di costruzione delle scene e non di semplice accompagnamento, e che furono anche motore di successo sia per il film che per le canzoni che compongono la colonna sonora. La scelta di oggi è caduta sul film di Buz Luhrmann, Romeo + Juliet, del 1996, una ripresa quasi del tutto integrale del classico dramma di William Shakespeare: il regista utilizza in maniera quasi identica trama e dialoghi, cambiando solo l’ambientazione, spostando le vicende dalla splendida Verona italica a Verona Beach, sobborgo di Los Angeles, negli anni ‘90 del ‘900, dove Montecchi e Capuleti sono due potenti famiglie dedite al malaffare che si combattono non a colpi di spada ma di armi da fuoco. Luhramm affida i temi orchestrali a Nellee Hooper, Craig Armstrong e Marius De Vries e ad una serie di canzoni rock, che compongono il primo volume della colonna sonora. Infatti ne furono pubblicati due: il primo è il riferimento alla storia di oggi, il secondo uscì dopo il successo del primo, racchiudendo i temi orchestrali principali e alcune canzoni secondarie. Il disco racchiudi molteplici artisti e molteplici generi: la canzone principale, il tema d’amore, è la ballata pianistica, toccante, Kissing You di Des’ree, che in quei mesi aveva scalato le classifiche di mezzo mondo con il sound accattivante del suo singolo You Gotta Be. Hooper e De Vries remixano una b-side del primo singolo dei Garbage, #1 Crush, che inizia con i gemiti sensuali di Shirley Manson. I Butthole Surfers perdono buona parte della furia iconoclasta della loro musica, ma regalano un brano eccellente in Whatever (I Had a Dream), scritto per l’occasione. C’è molta musica indie: dagli Everclear con Local God, il duo degli One Inch Punch con Pretty Piece Of Flesh, una delle canzoni più famose di Gavin Friday, Angel, che verrà usata anche in molte pubblicità. C’è una parte che recupera due canzoni del passato: Young Hearts Run Free è una canzone scritta da David Crawford, che fu portata al successo nel 1976 da Candi Station, fino al numero 1, e che qui è ripresa da Kym Gazelle; Everybody's Free (To Feel Good) fu il brano più utilizzato nei club di Ibiza nel 1991, ed è il maggior successo di Rozalla, una artista dance dello Zimbabwe, ed è ripresa qui da Quindon Tarver, che ha pure un cameo nel film. C’è anche un trittico di canzoni di gruppi svedesi: la delicata Little Star di Stina Nordenstam, il più grande successo del gruppo The Wannadies, You And Me Song (del 1994), ma soprattutto Lovefool dei Cardigans di Nina Perssons, uscito poche settimane prima come singolo e che divenne un successo strepitoso anche per via del clamore del film. Rimangono una bellissima ballata di Mundy, un cantautore irlandese che diventerà un produttore discografico fondando una sua propria etichetta, con To You I Bestow, e una canzone dei Radiohead, Talk Show Host, una b-side del singolo Street Spirit (Fade Out), che faceva parte del disco dello stesso anno, 1996, The Bends. Thom Yorke scrisse però per il film una canzone speciale, ispirata, secondo tutte le interviste che in seguito concesse, ad un’altra famosa trasposizione del dramma del Bardo Romeo e Giulietta, quella del 1968 diretta da Franco Zeffirelli. Exit Music (For a Film) fu usata per i titoli di coda del film di Luhrmann, ma non nella colonna sonora per precisa scelta di Yorke: la canzone diventerà poi leggendaria poichè è nella scaletta di Ok Computer, lo storico capolavoro dell’anno successivo, 1997. Luhrmman userà in tutti i suoi lavori brani rock in modo particolare, e massima testimonianza di ciò sono il musical Moulin Rouge del 2001 e Elvis del 2022, dove in entrambi i casi porta a casa una nomination all’ Oscar per la miglior regia. Il film sarà un successo al botteghino, e lo fu anche la colonna sonora: arriverà al numero 2 della classifica di Billboard, e venderà solo negli USA 3 milioni di copie, fu il trampolino di lancio per gli attori (Di Caprio l’anno successivo, nel 1997, era in Titanic), per alcuni dei protagonisti di questa colonna sonora (soprattutto i Cardigans) e per lo stesso Luhrmann. 
20 notes · View notes
pietroalviti · 1 month ago
Text
Frosinone, incendio in un'azienda per il trattamento dei rifiuti, accanto all'autostrada
Sono in azione diverse squadre dei vigili del fuoco, la colonna di fumo nero si innalza verso il cielo. Il rogo si è sviluppato verso le 14 nel cortile di una nota azienda per la raccolta e il trattamento dei rifiuti, in via Fermi, proprio a ridosso del casello autostradale di Frosinone. immagine di repertorio
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
micro961 · 1 month ago
Text
Cass presenta “Caffè”: il singolo che trasforma il quotidiano in emozione
Il brano è disponibile nei digital stores e in promozione nazionale nelle radio
Tumblr media
Giovanni Licari, in arte Cass, artista poliedrico (attore, rapper, scrittore e regista) di Torino, lancia il suo singolo “Caffè”, disponibile sui principali digital stores e dal 20 dicembre in promozione nazionale nelle radio. Il brano inaugura il progetto “La Realtà delle Cose”, contenente cinque canzoni (“Caffè”, “Letto”, “Sedia Armadio”, “Cestino”, “Pianta Finta”) e arrangiato dal producer e beatmaker parmense Samuele Reggiani, conosciuto come Reio.
Cass, che si definisce un “Rapper Letterario”, porta in questa traccia un mix unico di poesia e linguaggio crudo, capace di raccontare con intensità emozioni profonde. Nato durante il primo lockdown, “Caffè” prende spunto dai semplici oggetti quotidiani che popolavano la stanza dell'artista in un momento in cui viaggiare fisicamente era impossibile. È così che Cass ha trovato un modo per esplorare nuove dimensioni creative, trasformando la preparazione di una moka nel simbolo di un amore tossico e devastante.
Ascolta il brano
“Ti viene così facile smontarmi, riempirmi di emozioni come l'acqua, e poi mettere un filtro a quegli sguardi” canta l’artista, evocando tutta la sofferenza e la malinconia di un amore finito male. La metafora della moka che si scalda sul fuoco riflette la trasformazione interiore dell'artista, un tumulto emotivo che culmina nel verso “Mi si è sciolto pure il cuore, ora è un liquido nerastro dentro ad un contenitore”.
Con toni malinconici e carichi di introspezione, “Caffè” diventa la colonna sonora di chi ha vissuto relazioni complesse, fatte di manipolazione e abbandono, ma anche di riscoperta e resilienza. È un viaggio sonoro che, come un caffè la mattina, può dare inizio a qualcosa di nuovo, illuminando quelle sfumature emotive spesso nascoste nella routine quotidiana. Cass invita il pubblico a condividere questo viaggio musicale, in cui le piccole cose di tutti i giorni raccontano grandi storie. Un singolo da vivere e sentire, dall'anima malinconica, ma autentica.
Instagram: https://www.instagram.com/cass_ilvero/
Facebook: https://www.facebook.com/CassilVero
Youtube: https://youtube.com/@cassilvero?si=DWljs_JD1iv0G_Ry
0 notes
forzaitaliatoscana · 2 months ago
Text
Esplosione Calenzano: Profondo dolore, vicini alle famiglie
Tumblr media
Esplosione Calenzano, la vicesegretario nazionale di Forza Italia Deborah Bergamini ed il segretario regionale Marco Stella: "Profondo dolore, vicini alle famiglie. Annullata cena natalizia Forza Italia Firenze". La deputata Chiara Tenerini esprime cordoglio e chiede interventi urgenti L'odierna esplosione presso il deposito di carburante a Calenzano ha lasciato un segno indelebile nella comunità toscana, causando vittime e feriti. Deborah Bergamini, vice segretario nazionale di Forza Italia, e Marco Stella, segretario regionale del partito, hanno espresso un sincero dolore per l'incidente. "Ci stringiamo alle famiglie devastate dal lutto, a nome nostro personale e di tutta la comunità politica di Forza Italia," hanno dichiarato, sottolineando l'importanza del lavoro svolto dai vigili del fuoco e dai soccorritori. In segno di lutto, la cena natalizia di Forza Italia Firenze, prevista per questa sera, è stata annullata. In un altro comunicato, l'onorevole Chiara Tenerini, responsabile nazionale per il lavoro di Forza Italia, ha espresso il suo cordoglio per le vittime dell'incidente. "Esprimo il mio profondo cordoglio per le vittime dell’esplosione avvenuta oggi nel deposito ENI di Calenzano," ha detto Tenerini, enfatizzando la necessità di interventi urgenti per la sicurezza sul lavoro. "Questo tragico evento sottolinea ancora una volta l’importanza di garantire la massima sicurezza nei luoghi di lavoro," ha aggiunto, richiamando all'azione per prevenire simili disastri. Tenerini ha anche promesso che Forza Italia supporterà le istituzioni locali e promuoverà un approccio più rigoroso alla sicurezza sul lavoro. L'evento di oggi a Calenzano non è solo una tragedia locale ma un campanello d'allarme per tutta Italia, ricordando le parole di Luigi Einaudi, che sosteneva l'importanza della sicurezza e del benessere dei lavoratori come pilastri dello sviluppo economico. La situazione odierna richiede non solo parole di cordoglio ma anche azioni concrete, come quelle invocate da Tenerini, per evitare che eventi simili possano ripetersi. Questo triste episodio, che ha visto il cielo oscurato da una colonna di fumo visibile anche dai comuni vicini, ci ricorda l'importanza della prevenzione e della vigilanza, valori che dovrebbero essere al centro di ogni politica industriale Edoardo Fabbri Nitti Forza Italia - Coordinamento Regione Toscana Follow @FI_ToscanaTweet to @FI_Toscana
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Read the full article
0 notes
pazzoincasamatta · 3 months ago
Text
sciolgo le trecce e i cavalli
I tormenti sono particolarmente orribili e richiamano i peccati dei dannati: i blasfemi sono eternamente sospesi per la lingua su un fuoco inestinguibile; le donne che si sono fatte le trecce per rendersi più belle agli occhi degli uomini libidinosi sono appese per i capelli; gli uomini che hanno fornicato con esse sono appesi per i genitali; gli uomini che si sono dedicati solo alle ricchezze sono eternamente gettati su una colonna di fuoco affilata come un rasoio; i banchieri che hanno fatto soldi con gli interessi passano l’eternità inginocchiati nella sporcizia; i figli che hanno disobbedito ai genitori sono incessantemente divorati da uccelli feroci; gli schiavi che hanno disobbedito ai loro padroni sono costretti a masticare la propria lingua senza sosta. I Cristianesimi perduti - Bart D. Ehrman
1 note · View note
fridagentileschi · 5 months ago
Text
Tumblr media
IL PRIMISSIMO ATTENTATO ALLE TORRI GEMELLE RISALE AL FEBBRAIO DEL 1993 COL TENTATIVO DI FARLE IMPLODERE
La pianificazione
La pianificazione dell'attentato al World Trade Center iniziò il 1º settembre 1992, quando Ahmed Ajaj, originario della Palestina, e Ramzi Yusuf, nato in Kuwait da padre pakistano e madre palestinese e nipote di Khalid Sheikh Mohammed, che in seguito sarà l'organizzatore degli attentati dell'11 settembre 2001, arrivarono negli Stati Uniti dal Pakistan atterrando all'aeroporto John F. Kennedy di New York. Il primo fu arrestato e in seguito condannato a 6 mesi di carcere perché era in possesso di un passaporto svedese falso, e la sua valigia, che conteneva manuali sulla costruzione di bombe e libri di propaganda anti-americana, fu confiscata. Yusuf arrivò invece con un passaporto iracheno falso e fece domanda di asilo politico, ma fu arrestato per essere entrato negli Stati Uniti senza il necessario visto. Fu però rilasciato su cauzione, e poco dopo si mise in contatto con un altro cospiratore, Mohammed Salameh, anch'egli originario della Palestina.
Nonostante Ajaj fosse stato imprigionato e i suoi libri sulla fabbricazione di ordigni confiscati, Yusuf, il capo dei cospiratori, riuscì ugualmente a comunicare con lui grazie ad un sistema di telefonate a tre: Yusuf telefonava ad un altro cospiratore, Eyad Ismoil, originario della Giordania, il quale a sua volta telefonava in prigione ad Ajaj dal negozio di alimentari di Dallas in cui lavorava. Grazie a queste telefonate, per i cospiratori fu possibile la preparazione dell'attentato. Il materiale con cui fabbricare la bomba fu depositato in un magazzino del New Jersey affittato da Salameh, il quale il 1º gennaio 1993 affittò un appartamento nella città di Jersey City insieme a Ramzi Yusuf e ad Abdul Rahman Yasin, nato negli Stati Uniti da genitori iracheni, al fine di utilizzarlo per assemblare l'ordigno esplosivo insieme agli altri cospiratori, tra cui vanno annoverati anche l'ingegnere chimico Nidal Ayaad, nato in Kuwait da genitori palestinesi, e Mahmoud Abouhalima, immigrato negli Stati Uniti dall'Egitto e considerato vicino ad El Sayyed Nosair, uno degli assassini del rabbino ortodosso Meir Kahane, ucciso a Manhattan nel 1990 da un gruppo di integralisti islamici, e ad Omar Abd al-Rahman, soprannominato lo sceicco cieco e ritenuto il leader spirituale del gruppo terroristico Al-Jama'a al-Islamiyya[1].
L'esecuzione
Il 22 febbraio 1993, Eyad Ismoil raggiunse gli altri cospiratori a New York da Dallas. Il giorno successivo, Mohammed Salameh noleggiò un furgone giallo presso la Ryder, una compagnia statunitense di noleggio di furgoni e trasporti, sul quale furono caricati l'ordigno esplosivo e alcune bombole di idrogeno, che servivano ad amplificare l'effetto dell'esplosione. La sera del 25 febbraio, Ramzi Yusuf ed Eyad Ismoil raggiunsero con il furgone carico di esplosivo un albergo di Manhattan, dove passarono la notte, e Salameh, al fine di procurarsi un alibi, ne denunciò il furto alla polizia del New Jersey. L'indomani, Ismoil e Yusuf piazzarono il furgone nel parcheggio sotterraneo del World Trade Center intorno a mezzogiorno. Alle 12:17:37 locali la bomba esplose generando approssimativamente una pressione di 1034,1 MPa che provocò un cratere di circa 30 m, la rottura dell'impianto idrico ed energetico e un black out di onde-radio nell'intera area di Manhattan, linee telefoniche comprese. Una colonna di fumo raggiunse il 93º piano di entrambe le torri, soprattutto attraverso le scale, tanto che rese molto difficile evacuare gli edifici e molti occupanti rimasero intossicati a causa dell'inalazione. Centinaia di persone, tra cui 17 bambini, rimasero intrappolate negli ascensori bloccati per cinque ore. Durante l'attacco morirono sei persone e 1.042 persone furono ferite, la maggior parte durante l'evacuazione[2].
Circa nove minuti dopo l'esplosione giunsero sul posto i vigili del fuoco, la polizia e le ambulanze, incaricati di evacuare le aree interessate dall'esplosione e soccorrere eventuali feriti. Durante le operazioni di salvataggio, 28 persone con problemi medici vennero soccorse tramite elicotteri della polizia, 15 rimasero ferite a causa dell'esplosione e 20 persone ebbero problemi cardiaci; inoltre un pompiere venne ricoverato in ospedale, mentre altri 87 pompieri, 35 poliziotti e un operaio rimasero feriti negli incendi che seguirono.
Le torri tuttavia non crollarono, ma se il furgone fosse stato parcheggiato accanto alle fondamenta in cemento del World Trade Center, l'obiettivo di Yusuf avrebbe potuto essere raggiunto in quanto la Torre Nord sarebbe potuta collassare verso la Torre Sud, distruggendole entrambe. L'esplosione danneggiò in particolare il Marriott Hotel, che dopo un lavoro di ristrutturazione verrà riaperto solo nel novembre dell'anno successivo.
Ovviamente niente accade che i servizi segreti non sappiano... né la politica.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Attentato_al_World_Trade_Center_del_1993#/media/File%3AWTC_1993_ATF_Commons.jpg
1 note · View note
alessandro54-plus · 6 months ago
Text
Roma, vasto incendio a Cinecittà est: quattro ustionati gravi
articolo: https://www.adnkronos.com/cronaca/roma-incendio-cinecitta-torre-spaccata-oggi-news_17uSFaeBJaLn8xW32kEfQ2 21 agosto 2024 La colonna di fumo a Cinecittà – Fermo immagine da video di Andrea Caannizzaro su X I feriti trasportati all’ospedale Sant’Eugenio. Sul posto Vigili del fuoco, protezione civile e 10 pattuglie della polizia municipale Quattro ustionati gravi in un incendio…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes