#l'orafo
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Tania Bambaci in The Goldsmith (L'Orafo)
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In Dvd il thriller “L'Orafo” con Matteo Silvestri Mercoledì 31 luglio 2024 uscirà il Dvd ... #dvd #germanotarricone #hurricane #lorafo #matteosilvestri #thriller #vincenzoricchiuto https://agrpress.it/in-dvd-il-thriller-lorafo-con-matteo-silvestri/?feed_id=6265&_unique_id=66a81c5853c5d
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L'orafo Calabrese Rocco Epifanio espone a Roma
Una mostra originale che è il compendio di uno studio minuzioso, del maestro orafo Rocco Epifanio. Le opere esposte sono frutto del lavoro propedeutico per la realizzazione di una nuova collezione di monili, in argento e oro, che raffigurano le maschere; ogni sorta di maschere e, soprattutto di tutti i generi di maschere: teatrali, di carnevale, rituali, apotropaiche. Il percorso è davvero una…
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L'ORAFO
Vincenzo ricchiuto, 2022, provando a unire più generi: L’ORAFO ANNO 2022 GENERE 🩸SPLATTER 🔪SLASHER DURATA 1:29′ REGISTA VINCENZO RICCHIUTO TRAMA Tre rapinatori si introducono nella casa di campagna di una coppia anziana per saccheggiare il loro laboratorio di oreficeria senza però sapere con chi hanno a che fare… ANDIAMO AI VOTI 👏🏻FAMA: ⭐6/10🌟 🎬 TRAMA: ⭐6.5/10🌟 💰QUALITY:…
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"Se è così, se possiamo vivere solo una piccola parte di quanto è in noi, che ne è del resto?"
~ Treno di notte per Lisbona (L'orafo delle parole) - 2013, regia di Bille August
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@vfts-352
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Immaginazione aurea
Artisti-orafi e orafi-artisti in Italia nel secondo Novecento
Catalogo a cura di Enrico Crispolti
SilvanaEditoriale, Cinisello Balsamo 2001,176 pagine, 300 ill.colori, 23x28 cm., ISBN 9788882153014
euro 30,00
email if you want to buy [email protected]
Mostra Ancona - Mole Vanvitelliana 21 aprile - 29 luglio 2001
Opere di: Carla Accardi, Afro, Getulio Alviani, Mario Ballocco, Renato Barisani, Aldo Calò, Carmelo Cappello, Eugenio Carmi, Pietro Cascella, Alik Cavaliere, Mario Ceroli, Bruno Ceccobelli, Riccardo Dalisi, Lucio Fontana, Omar Galliani, Lorenzo Guerrini, Edgardo Mannucci, Eliseo Mattiacci, Fausto Melotti, Bruno Munari, Arnaldo Pomodoro, Giò Pomodoro, Mimmo Rotella, Emilio Scanavino, Ettore Sottsass jr., Daniel Spoerri, Mauro Staccioli, Vladimiro Tulli, Giulio Turcato, Giuseppe Uncini, Luigi Veronesi e molti altri.
Attraverso la ricostruzione dell'attività dell'oreficeria italiana nella seconda metà del XX secolo, il volume mira a rompere l'usuale schema bipartito di artisti-orafi e orafi-artisti, istituendo un confronto aperto e paritetico tra le opere d'oreficeria realizzate da artisti plastici oppure da artigiani orafi. I più interessanti maestri della scultura contemporanea e dell'oreficeria in Italia, presentano le forme loro suggerite dall'immaginazione e dalla fantasia, nelle prezione materie dell'oro e dell'argento. Nel lavoro sull'oro (ma in realtà è in gioco una vasta gamma di materiali), ciascuno riversa le proprie esperienze e le proprie sperimentazioni: per l'artista l'impegno nell'oreficeria non è mai un trasferimento di ricerche già elaborate, ma l'occasione di una nuova e affascinante avventura espressiva; per l'orafo si tratta di portare intenzionalmente la propria realizzazione a un livello di elaborazione di valenza anche plastica.
02/06/22
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instagram: fashionbooksmilano, designbooksmilano tumblr: fashionbooksmilano, designbooksmilano
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Benvenuto Cellini: La vita
“Animoso, fiero, vivace, prontissimo e terribilissimo” scrive di lui il Vasari. Benvenuto Cellini è un precursore del Caravaggio in quanto a temperamento rissoso, collerico, passionale, ma di fondo è un personaggio geniale. Più volte condannato per sodomia, ricercato per risse ed omicidi. Nacque a Firenze presso il Mercato nuovo il 3 novembre del 1500 da Giovanni di Andrea di Cristofano Cellini ed Elisabetta Granacci. Il padre, intagliatore d’avorio, è anche un bravissimo musicista, cerca di introdurre il figlio a quest'arte già dalla tenera età mettendolo nelle mani del compositore Fiorentino Francesco dell’Ajolle. Cellini risultò talentuoso nel flauto e nel cornetto, però tollerava poco lo studio della musica, molto più attratto dall’arte dell’oreficeria. Già all'età di sedici anni a causa di una rissa fu confinato per sei mesi insieme al fratello Cecchino a Siena, dove ne approfittò per frequentare la bottega dell’orafo Francesco Castoro. In seguito il padre lo mandò a Bologna per perfezionarsi nello studio del flauto, ma qui Benvenuto preferì frequentare altre botteghe di oreficeria. Ritornato nel 1517 a Firenze fuggì dalle pressioni del padre che lo voleva come musicista a Pisa, dove invece continuò a formarsi nella bottega dell’orafo Ulivieri della Chiostra. Tornato a Firenze tra una rissa e l’altra, entrò in contatto con bravi artisti come Pietro Torrigiano e Francesco Salimbene, continuando a lavorare nella bottega di Antonio di Sandro. Intorno al 1520 prima è a Siena, poi a Roma e nuovamente a Firenze. Nel 1523 è coinvolto in una rissa con i Guasconti, famiglia di orafi fiorentini a lui ostili e ferisce gravemente Gerardo Guasconti, venendo condannato a morte in contumacia. Fugge dunque a Roma dove frequenta altre importanti botteghe fino ad entrare nelle grazie di Clemente VII. Qui lavora nelle bottega di Lucagnolo Da Jesi e Francesco della Tacca. Nel 1524 aprirà una sua bottega e diverrà primo cornetto di papa Clemente. Questo non gli impedisce di trovarsi ancora nei guai, partecipando ad altri duelli e risse e ammalandosi infine addirittura di peste.
Nel 1527 durante il Sacco di Roma, contribuisce attivamente alla difesa di Castel sant’Angelo contro gli Imperiali. Fu proprio lui che racconta di aver colpito a morte il Borbone mentre questi cercava di scavalcare le mura cittadine. Poi dopo qualche giorno, riesce a ferire anche il Principe d'Orange. Nel 1529 dopo un breve soggiorno a Firenze torna a Roma presso l'orafo Raffaello Del Moro, Clemente lo promuove Maestro delle stampe della zecca Romana e qui realizza i due celebri carlini d’argento e il doppione d’oro. Nel suo soggiorno a Roma vendica la morte del fratello Cecchino, morto durante una rissa uccidendo l’assassino, per questo crimine viene solo rimproverato verbalmente dal papa. Benvenuto apre la sua bottega a via dei Banchi nuovi. Sempre iroso ed incline ai litigi, ferisce gravemente un notaio, ser Benedetto, questa aggressione gli procura una condanna che lo costringe a rifugiarsi a Napoli perché ormai Clemente è stanco dei suoi comportamenti e comincia ad ignorarlo.
Alla morte di Clemente VII, è Paolo III Farnese che gli succede. Il papa mal tollera il carattere dell’artista pur apprezzandolo. Benvenuto non si smentisce e assassina un suo rivale, l'orafo Pompeo dei Capitaneis. Il papa però stranamente lo assolve e poi gli commissiona una moneta con la propria effigie. In seguito l’orafo entra in ostilità con Pierluigi Farnese, il figlio del papa, ed è dunque costretto ad andarsene da Roma. Si reca a Venezia dove però entra subito in conflitto con Ottaviano de' Medici e dunque è costretto di nuovo a cambiare aria e ritornare di nuovo a Roma. Qui realizza su commissione del papa un uffiziolo di Madonna, che nel 1536 viene addirittura apprezzato dall'imperatore Carlo V. Nel 1537 lo troviamo a Parigi dove realizza una medaglia per il sovrano Francesco I, poi ritorna nuovamente a Roma dove apre un’altra bottega. Ma Pier Luigi Farnese non si è dimenticato dei suoi crimini e nel 1538 lo fa arrestare ed incarcerare a Castel Sant’Angelo, da dove però il nostro artista riesce a fuggire rompendosi però una gamba durante la fuga. Si rifugia allora presso il cardinal Cornaro, che però lo tradisce consegnando alle guardie svizzere. Nuovamente incarcerato a Tor di Nona prima e a Castel Sant’ Angelo poi, viene scarcerato nel 1539 per intercessione di Ippolito II d’Este, per il quale eseguirà poi un sigillo e due ritratti. Siamo ormai intorno al 1540 quando Benvenuto a Parigi riceve da Francesco I un vitalizio annuo di 700 scudi e una residenza presso il castello Petit Nesle. Qui realizza la famosa saliera, il Giove e i modelli per la Porta di Fontainebleau, tra cui la Ninfa e due Vittorie. Nel 1542 viene naturalizzato come francese. È in questo periodo che produce delle stupende opere d'arte. Nel 1544 gli nasce una figlia (Costanza), avuta da una sua modella (Caterina). Anche qui il burbero carattere di Benvenuto lo mette di nuovo in difficoltà. Entra dunque in attrito con alcuni cortigiani ed è costretto a ritornare a Firenze, dov’è accolto presso la corte di Cosimo I Medici. Qui diventa scultore di corte ricevendo una paga di 200 scudi all’anno è una dimora in via del Rosario.
Qui realizzerà il famoso Perseo e il famoso busto di Cosimo de’ Medici che però vedrà la luce solo nel 1546. A causa di una condanna per sodomia, sarà di nuovo in fuga e si recherà a Venezia dove conoscerà Tiziano. In seguito tornato a Firenze cadrà in disgrazia presso i Medici, che gli rifiuteranno ulteriori commissioni stanchi dei suoi comportamenti eccessivi. Nel 1556 viene nuovamente recluso a causa di un'aggressione all'orafo Giovanni Di Lorenzo. Verrà dunque condannato a 4 anni di carcere, commutati in arresti domiciliari. Tra i 1558 e 1567 Cellini si dedicherà alla scrittura e realizzerà un trattato sull’oreficeria e un trattato sulla scultura, sulla sua vita e altre opere, donandole poi a Francesco I de’ Medici. Benvenuto morirà il 13 febbraio del 1571 a Firenze e sarà sepolto alla Santissima Annunziata.
Riccardo Massaro Read the full article
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Fonte: https://ift.tt/38B2C1d Pablo ha deciso di iniziare a fare l'orafo, scoprirà che il suo più grande nemico sarà non conoscere il materiale by PensieroSicuro
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#ClippedOnIssuu from l'Orafo Italiano 01 2016
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Stefania Casini and Tania Bambaci in The Goldsmith (L'Orafo)
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L'orafo Michele Affidato ha ospitato nel suo showroom la famiglia Irigoyen in viaggio per il mondo con il loro messaggio di pace
https://www.cosenzapage.it/media/2021/04/IMG_3057-300x200.jpg - #CosenzaPage Esiste un linguaggio che trascende le distanze geografiche e le differenze linguistiche ed è il linguaggio dellarte. Michele Affidato, ha incontrato nei giorni scorsi Alejandro e Bernardette Irigoyen, una famiglia messicana che, con la loro barca hanno attraccato nel porto di Crotone ed assieme ai loro 3 figli, sta portando il proprio messaggio di pace […]
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Il Duomo di Firenze, conosciuto anche come Santa Maria del Fiore, si trova in Piazza del Duomo di Firenze, la sua costruzione, ordinata dalla Signoria fiorentina, fu iniziata alla fine del XIII secolo con il progetto di Arnolfo di Cambio, famoso architetto e scultore amante dello stile gotico.
I lavori iniziali furono interrotti e ripresi numerose volte nel corso dei decenni (da Giotto, Francesco Talenti e Giovanni di Lapo Ghini).
Alla metà del Trecento, gli artisti fiorentini lasciavano da parte lo stile gotico incorporando lo stile romano. L'aria gotica della cattedrale fu nascosta dietro il marmo rosso di Siena, il bianco di Carrara e il verde di Prato. L'orafo Lorenzo Ghiberti e lo scultore Filippo Brunelleschi hanno avuto il privilegio di finire la Duomo di Firenze.
Brunelleschi scolpì le statue per il Duomo e realizzò la famosa cupola, tutt'oggi considerata da alcuni la più importante opera architettonica mai edificata in Europa dall'epoca romana.
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