#karmica
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III.
Cada vez que siento que puedo avanzar, hay una fuerza que siento que me lleva de nuevo a la oscuridad. Esa fuerza son recuerdos de nuestras charlas, esa oscuridad sos vos.
#CosmosNea
#solxs#escritos#notas#frases#citas#pensamientos#textos#escrituras#amor#tumblr#oscuridad#karmica#cosmosnea#abril2023
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FALLECIÓ EL TIO PIÑI????
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La Chiave per Relazioni sane: Astrologia karmica e ipnosi
Scopri come l’Astrologia karmica e l’ipnosi possono trasformare le tue relazioni Le relazioni possono spesso sembrare complesse e cariche di tensioni, portando a disfunzionalità che sembrano impossibili da risolvere. L’Astrologia karmica e l’ipnosi offrono strumenti preziosi per comprendere e migliorare queste dinamiche. Abbiamo già trattato dell’importanza della sinergia tra Astrologia Karmica…
#GuarigioneOlistica#Meditazione#Astrologia e ipnosi#astrologia karmica#benessere#Blog#consapevolezza#Guarigione karmica#induzione ipnotica#ipnosi#ipnosi regressiva#ipnotismo#Karma#miglioramento personale#relazioni di coppia#Relazioni karmiche
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Nossa relação karmica.
Acabou e dessa vez acredito que seja definitivo ou não, porque por mais que nos machuque,você sempre volta e isso se tornou um ciclo vicioso, nós juntos somos como bomba relógio,a qualquer momento podemos explodir e machucar a nós mesmo,eu te amo e sei que é recíproco,mas simplesmente não era pra ser dessa vez ou nessa vida,talvez nos vemos na próxima vida.
A nossa relação foi tóxica e fodida,por vários motivos,muitas brigas e ciumes extremo o que acabou fodendo mais nossa relação,mas era pra ser desse jeito mesmo temos muito com o que aprender,você disse que eu fiz muito bem para você e que me agradecia a isso,mas sempre tem um mas e então você falou que nós dois já deu o que tinha que dar e que você tinha que me deixar vive e realmente você fodeu meu psicológico mais do que ele já estava,mas tudo bem eu não te culpo por nada,afinal,eu decidi me entregar sem pensar nas consequências e deu nisso,dois fodidos tentando amar um ao outro, nós fomos bom juntos para aqueles que olha de fora,mas era mentira,a gente viveu uma grande e incrível ilusão,pois eu sempre soube que isso nunca ia dar certo mas a gente tentou mais de uma,mais de duas,até mais de três talvez avera a quarta ou encerramos por aqui mesmo,talvez tenha sido um grande choque de realidade para ambos,até outra vida ou no próximo ciclo.
Eu odeio que você seja meu karma.
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"sí, siento que nadie puede ganar usando esta bola, tiene historia." eso también explicaría el accidente a los ojos de la inglesa. según ella, se siente la pesadez de jugadores frustrados por tanto perder ¡sin darse cuenta de que se estaban condenando a repetir la mala suerte! "sabias palabras, nos podemos librar de todo, menos del karma lo mejor es no hacerlo enojar." asiente en completo acuerdo con compañía. la primera impresión que se lleva es una bastante positiva, las personas inteligentes saben que es mejor no jugar con los hilos del universo, aunque al parecer contraria esperaba un trato diferente de su parte. "no es algo por lo que escandalizarse, mira si ya todo esto está viejo. les vendría bien reemplazarlo, quizá así los que jueguen tengan mejor suerte por no arrastrar tanta negatividad." con sus uñas, da un golpecito sobre la superficie de la mesa y, posteriormente, ofrece su mano a modo de saludo para presentarse. bastante animada. "harmony thompson, es un gusto."
la escena le parece cómica. la forma en que la bola sale volando rozaba lo caricaturesco, sólo le faltó dar un par de golpes entre lámparas y muebles para completar una desgracia sacada de tom y jerry. "yo la veo en perfecto estado." le hace saber luego de haberse agachado para tomar la bola entre sus manos. "de todos modos, dudo que alguien tenga apego a esta bola en específico." camina con calma para ofrecerla de vuelta, una pequeña sonrisa en sus labios acompaña el gesto. "bueno, quizá sí sea la bola de la suerte de alguien, pero no tiene pinta, yo diría que más bien tiene una energía negativa adherida — ¿querías jugar?"
#conversaciones.#rariath#harmony la más emocionada cuando le escucho hablar de la deuda karmica djdkd#todo bien por aca#con flojera de domingo#y por allá?<3
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ENERGIA E SESSO ✨💥💜
Il sesso è un fatto molto serio ed è consigliabile non approcciarsi con troppa leggerezza
Ecco perché 👇🏻
I Chakra si rigenerano ogni 7 anni, quindi se stai con una persona anche solo una volta, la sua energia rimarrà con te per 7 anni. Sempre se non sai come purificarti.
Quando fai sesso con qualcuno, inizia tutto un processo energetico.
Principalmente i Chakra radice (Muladhara) di entrambi, si uniscono e da questa intimità le aure si fondono per creare una grande energia aurica intorno ai due.
Attraverso la separazione, lascia un'impronta energetica e karmica.
Più relazioni hai con una persona, più profonda è la connessione.
Ecco perché a volte ricordi così tanto del tuo/a ex o con chi sei diventato intimo/a; in questo modo cambi le tue vibrazioni e crei legami energetici che li uniscono dove poi continuano a trasmettere energia a livello sottile.
In ogni relazione, si acquista una parte dell'energia dell'altra persona. Se hai rapporti con persone prevalentemente dense, incoscienti, prive di luce e amore, instabili, allora acquisisci la stessa cosa...
Si cambia in un paradigma dove niente ti rende felice pur avendo tante ragioni per esserlo.
Se l'altra persona ha fatto qualcosa che ha segnato il suo karma, tu lo acquisisci e può attirare esperienze dolorose.
Al contrario, se hai una relazione con qualcuno consapevole, pieno di luce, pieno di amore e che mantiene pulita la propria energia, si genera un meraviglioso scambio di energia positiva per entrambe le persone. Entrambi crescono in amore e consapevolezza.
L'energia dell'amore e della sessualità è così grande e magica che vibra così in alto da raggiungere uno stato di coscienza espanso. Quell'energia rimane ad entrambi come nuovi codici di luce.
Se vai a letto con una persona che attualmente ha già un partner, di conseguenza acquisisci l'energia di quella persona e del partner (e dei soci del partner).
Non ci sono colpevoli, solo incoscienti conseguenze. Sei il capo di te stesso, puoi cambiare quando decidi.
Perché attiriamo nella nostra vita persone le cui relazioni con noi sono vuote, dolorose e dense?
- Primo, dalla vibrazione: attiriamo ciò che vibriamo.
- Secondo, per l'apprendimento: l'altra persona è un riflesso di te, ti mostrerà le tue ombre in modo che tu possa riconoscerle e lavorarci.
- Terzo, per conflitti interni: non hai imparato ad amare, non hai imparato a Valorizzare...
Di conseguenza, ci relazioniamo con persone dello stesso livello vibratorio. Ci si può anche legare ("innamorarsi") ad una persona così, con l'incapacità di amarsi e valorizzarsi fino a quando non si finisce per usarsi. Perché percepisce vibrazionalmente il tuo bisogno di Amore, ma riflette solo il tuo rapporto con te stesso.
Ama te stesso e amerai gli altri e gli altri ameranno te.
Questo non è un invito a non fare sesso, anzi, bisogna fare l'AMORE tutte le volte che si vuole! Ma prima ancora vibrate, per attrarre una persona con cui stare stabili e aiutarvi a crescere e non a demolire il lavoro evolutivo.
Le persone che hanno buone VIBRAZIONI sanno scegliere AMORE e LUCE.
Non andare mai a letto con qualcuno con cui non vuoi stare, non farlo per vendetta o perché devi, abbasserà ulteriormente la tua energia.
-paroleutili-
Tratto da spiritualità 432 hz
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Un legame...
... va oltre il tempo e lo spazio, si perfeziona nel viversi il momento dopo essere stato incubato nell'anima da sempre. È una danza karmica che si intreccia e si scontra per far emergere la vera essenza di ciò che sei. È risveglio, è trasformazione. Non è una passeggiata in un giardino fiorito, ma piuttosto un sentiero tortuoso, costellato di sfide, dolore e soprattutto crescita. Ogni passo che farai ti porterà a guardarti dentro, a esplorare le tue paure più profonde, a guarire le ferite che hai portato con te per vite intere. Imparerai che la tua anima è un organo, la pelle della tua parte più oscura e che ha un senso in più. Imparerai che solo i veri legami legano perché marchiano, lasciano un impronta della personalità altrui, fusa inscindibilmente nella tua. I legami veri tappano gli orecchi della razionalità, sono trampolini di lancio verso abissi luminosi, stampelle di spensieratezza, sono recinti a due anime, intersezioni di vita vera con le connesse difficoltà. In un legame non trovi una ricetta per l'amore perfetto, né promesse di felicità immediata, ma trovi una guida, un filo invisibile che ti condurrà attraverso il mistero dell'anima altrui sentendoti come immersa in una nuova pelle, camminando tra mondi diversi mentre attraversi soglie che non pensavi esistessero.
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BLACKLOTUS letto e modificato
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IL LATO OMBRA DEL NON ESSERE STATI AMATI
Concludiamo indagando il lato ombra della ferita dei non amati.
Torniamo più all’aspetto energetico-psichico, mettiamo da parte il karma per un attimo e torniamo all’aspetto più pratico causa-effetto.
Esiste in noi una ferita o caratteristica principale che se ne sta ben nascosta in profondità.
Invece altre ferite, più facili da cogliere, sono quelle che siamo in grado di vedere meglio e sono quelle che la ferita principale manda avanti come soldati, a generare reazioni emotive, istintive e meccanismi di difesa.
Immaginiamo che c‘è una ferita principale, nascosta, quella karmica, che viene dalle vite passate e che questa poi muova tutti i meccanismi di difesa e agganci le ferite di questa vita, facendo scattare tutti i meccanismi di difesa.
Se noi riusciamo a lavorare, come abbiamo già spiegato, dall’interno verso l’esterno, sarà il cuore, l’essere, l’energia interna a pulire la ferita principale e tutte le altre ferite. Non ci interessa analizzare ferita per ferita. Quello che invece ci interessa è vedere il lato ombra di tutto questo.
Il lato ombra di non essere stati amati genera la sensazione di essere vittime dei genitori, vittime della famiglia, vittime della società, vittime del sistema, vittime della vita.
Vittime punto.
E può essere qualcosa di conscio, cioè mi sento vittima e so di sentirmi tale, oppure inconscio, cioè porto avanti la mia vita, però dentro qualcosa non va.
Questo è molto importante, perché dobbiamo vedere i problemi da tutti i lati.
Allora, quando ci si posiziona da vittime per non essere stati amati e non si riesce a coglierne la vera causa, (la causa radice dei nostri problemi), recitando anche molto spesso il ruolo di vittima, allora c’è un grande rischio, quello di passare da vittima ad abusatore.
Questa è una delle classiche reazioni della vittima.
Ci ricolleghiamo al capitolo della relazione vittima-carnefice.
Quindi, esiste la vittima passiva e la vittima attiva.
La vittima passiva spesso cade in stati di depressione, malinconia, va molto giù e non riesce a reagire.
Diverso è quando, per non essere stati amati, si cade nello stato di vittima attiva.
La vittima attiva reagisce molto spesso compensando e diventando l’esatto opposto.
Cioè, si posiziona da vittima, ma in realtà diventa un abusatore, e spesso diventa un vero e proprio stalker in amore.
Tantissime persone che vivono con un grande vuoto d’amore e non sono state amate, o sono state abusate, diventano così affamate d’amore che praticamente ossessionano chiunque gli dia un briciolo di attenzione.
Possono diventare davvero ossessivo-compulsivi, maniaci, stalker, pur di avere un briciolo d’amore. Perdono completamente il controllo del centro emozionale e di quello istintivo-motorio.
Però loro si sentono vittime a livello profondo. E quando non gli dai quello che si aspettano esce il peggio del peggio.
Bisogna stare molto attenti a queste ferite, perché da vittima ti puoi trasformare in un vero e proprio mostro. E non si capisce più bene il ruolo, a quel punto.
Se dovessimo dare voce alla ferita dalla quale ci stiamo relazionando, la ferita direbbe: “Siccome io ho sofferto tantissimo e non sono stato amato, voi dovete accettarmi, dovete amarmi, dovete riconoscermi, con le buone o con le cattive. La vita mi deve molto perché io non sono stato amato”.
Questo è il ragionamento della ferita.
Cosa succede?
Posizionandoci come vittime per non essere stati amati, cadiamo nell’illusione che il mondo ci debba qualcosa, perché abbiamo sofferto e non siamo stati amati.
Questo è ovviamente un meccanismo inconscio.
Chi entra nel ruolo di vittima sente che tutti gli devono qualcosa; quindi, non c’è solo il vittimismo, ma nasce un senso di orgoglio negativo, vanità negativa, egocentrismo.
Da bambini, quando eravamo molto, molto piccoli, tutto ruotava intorno a noi, tutti si preoccupavano di noi, avevamo la completa attenzione e questo ci piaceva un sacco.
Ma cosa succede quando i genitori stanno male e non c’è più questa attenzione?
O cosa succede quando nasce un altro bambino e la loro attenzione è diretta tutta a lui?
Anche queste sono sfumature che poi possono generare la ferita di non essere amati o accettati, perché nella nostra mente di bambini pensiamo che preferiscano i nostri fratelli. In verità, in quel caso, i genitori devono gestire molte cose e semplicemente danno precedenza ai più piccoli.
Però, se a questo si aggancia una ferita karmica pregressa, in cui c’è già un bel buco e una bella chiusura di cuore, ecco che la cosa si fa davvero pesante, soprattutto se preferiscono un altro fratello o sorella a noi e siamo noi i primogeniti.
A prescindere da fratelli e sorelle, quando abbiamo un grande buco di amore e tante ferite si attiva un meccanismo, per il quale è come se diventassimo molto, ma molto egocentrici. “Siccome ho sofferto, adesso gli altri mi devono qualcosa, devono ascoltarmi, devono rispondermi, devono, devono, devono…”
Questo in Quarta Via si chiama, in gergo tecnico, tenere i conti. È come se noi andassimo in giro con un libro nero dove segniamo ogni piccolo torto subito, ogni piccola offesa, ogni situazione dove non riceviamo in cambio ciò che secondo noi ci spetta di diritto, dato che abbiamo sofferto e non siamo stati amati.
Si dice proprio “tenere i conti”.
Piano piano, a forza di tenere i conti, il nostro cuore si tinge di nero come quel libro.
Questa è una delle cause profonde della rabbia e del risentimento che non riusciamo a lasciar andare.
Quante volte abbiamo parlato della difficoltà a lasciar andare la rabbia, a lasciar andare i vecchi torti, lasciar andare il passato?
È difficile farlo, perché abbiamo un libro pieno di cose che secondo noi gli altri ci devono. Teniamo i conti di ogni offesa. E quello è un po’ il nostro diario di bordo.
La cosa interessante però è che in questo libro dei conti scriviamo solo le cose negative, non scriviamo mai le cose belle che abbiamo ricevuto.
Non abbiamo un libro bianco.
Peccato che non teniamo conto anche di tutte le volte in cui abbiamo ricevuto del bene, e di tutte le volte che invece noi abbiamo ferito qualcuno in qualche modo, a causa delle nostre pretese.
Qui c’è qualcosa che non va. O tieni tutti i conteggi, da bravo ragioniere, oppure non puoi tenere solo le ferite.
Il problema è che se accumuliamo e ci segniamo ogni cosa, prima o poi il nostro inconscio farà il botto, e dovremo scaricare rabbia e frustrazione sul primo che capita. Ci dovremo vendicare.
Oppure, come succede molto spesso, se qualche persona si adatta, si incastra con i nostri buchi d’amore, ecco che diventiamo dei veri e propri stalker, dei maniaci, delle persone ossessionate da un’altra persona, come accade spesso nei film. Si parla di amore, ma in realtà è violenza, è compensazione.
Questo è proprio il campo della psicologia e psichiatria, non il nostro, però è importante vedere le cose da molti punti di vista diversi.
Insomma, si può diventare cinici, vendicativi, chiusi o ossessionati nei confronti degli altri, violenti, soprattutto quando chi ci interessa non ci dà ciò che vogliamo.
Di fatto nessuno ci deve niente e noi non dobbiamo niente a nessuno, ma vallo a raccontare alla tua ferita, che invece pretende amore, pretende attenzione, pretende riconoscimento, pretende all’infinito.
Per concludere è importante vedere che anche quando non ci sentiamo amati da adulti, allarghiamo la ferita di non essere stati amati da piccoli. La rinforziamo.
Ogni delusione d’amore, ogni tradimento, ogni abbandono allargherà la ferita di non essere amati.
E andrà sempre a cadere nel buco.
Un bambino che non è stato amato, riconosciuto nelle sue caratteristiche, nelle sue qualità, nel suo stesso amore verso i propri genitori, soprattutto quando non hanno mai tempo per lui, piano piano, si chiude in sé stesso, chiude il cuore e non gli interessa più condividere amore con nessuno: Non gli interessa più condividere sé stesso.
ROBERTO POTOCNIAK
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hola me encantas y me gustan tus aus
Perdón pero esta no es una pregunta de tus aus, que piensas de que lilith y lucifer los supuestos luchadores de la libertad son las cabezas de una sociedad racista y muy clasista, también por los spoiler de helluva, (aunque puedo estar equivocada aun no se estrena el capitulo goetia) la mayoría de los líderes son hombres y siendo una familia que predomina tener descendencia, las mujeres solo tendrían el rol de incubadora, lilith no es alguien muy empoderante si se beneficia de ese sistema, no se como la serie limpiara su imagen para hacerlos ver como buenas personas si en helluva el estado de su reino es tan podrido.
Que es la mayor retribución karmica y muestra de hipocresía que yo haya visto. Espero que sea algún mondus operandi de Viv y que por alguna alineación de planetas ella revele cuan hipócrita han sido Lucifer y Lilith, ocultándose en esa fachada de supuestos "héroes" cuando en realidad son absolutamente NADA y solamente son unos bastardos desgraciados que arruinaron todo.
Pero lo dudo, debido a las múltiples veces que han hecho ver al cielo como el "malo"
#hazbin hotel#hazbin hotel fandom#hazbin hotel adam#hazbin adam#adam hazbin hotel#hazbin hotel au#hazbin lucifer#hazbin hotel lucifer#lilith hazbin hotel#hazbin hotel lilith
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l’unica consolazione per tutto questo cringe è che questa deve essere una sorta di punizione karmica verso john travolta per far parte di scientology
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Almas destinadas. Una conexión que siempre tuvo un solo propósito y supo reflejar mis energía más oscuras para redirigir mi camino hacia un bien mayor. Todo eso no antes de llevarme al borde, todo eso no antes de hacerme colapsar para poder transformar una parte negativa en mi.
Almas que se encontraron para resolver cuentas pendientes. Aprender y perdonar. Liberar.
#solxs#cosmosnea#pensamientos#ideas#karma#karmicas#citas#abismo#palabras#letras#experiencia#junio2023
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Astrologia Karmica e Ipnosi per ritrovare la tua strada
Astrologia Karmica e Ipnosi: Come Capire e Superare i Blocchi Che Impediscono la Tua Evoluzione Molte persone si sentono intrappolate in schemi ripetitivi di vita, relazioni difficili o sfide che sembrano impossibili da superare e questo potrebbe essere il risultato di blocchi karmici accumulati nel corso delle vite passate. L’astrologia karmica e l’ipnosi offrono un percorso per comprendere…
#Astrologia e ipnosi#astrologia karmica#bedifferentbereal#Blocchi karmici#Crescita personale#Guarigione karmica#ipnosi regressiva#Nodi lunari#Real Coaching e Ipnosi#Relazioni karmiche#Tema natale e karma#Vite passate
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yo creo q jamás voy a superar que con el Chalo somos almas karmicas :(
espero que algún día nuestras almas puedan solucionar todo y dejen de hacerse daño </3 me da mucha pena pensar en todo el daño q nos hemos hecho durante tantos años y que aún así, no hemos podido solucionar nuestros problemas porque en esta vida ya no fue, morimos en el intento u u
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Creo que este pensamiento nunca lo he plasmado:
Pero siento que soy karmica, me explico.
Siento que muchas cosas que le pasan, indirectamente podrían ser por mi…
Y oficialmente me cuestiono si debería ir.
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“Mas mãe, ela, me encontrou todas as vezes. Não importa onde eu esteja, ela vai, me encontrar de novo.”
A dor de viver uma relação karmica…
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IL KARMA NELLE RELAZIONI
“Mai confondere una relazione basata sulle dinamiche psicologiche con una relazione basata sull'amore e sulla condivisione.
Condividendo, il proprio amore lo si amplifica, perché ciò che senti è roba tua; ciò che provi, viene da te, non dall'altro.”
Questo so che interessa a molte persone:
Come si distinguono le relazioni karmiche dalle altre relazioni?
Se devo spiegarlo da un punto di vista oggettivo, la verità è che tutte le persone con cui entri in contatto (che non sia un semplice incrocio di sguardi per strada ovviamente), ma con tutte le persone con cui hai a che fare o interagisci, conservano del karma.
Perché, da un punto di vista che spiegano i maestri, il caso non esiste.
Tu non incontrerai mai quella persona in Cina, in Giappone, in America se non avete instaurato una connessione karmica precedente.
Questo significa che alle volte puoi incontrare persone, magari anche solo per una serata e non vedervi mai più, ma neanche quello sarà frutto del caso:
vi siete incontrati con persone con cui hai già avuto un contatto.
Ecco, lì si parla di karma neutro o karma piacevole, dove non c’è un gran positivo ma neanche negativo.
Ma essenzialmente non esiste un incontro che non sia karmico, in un modo o nell’altro.
In gergo, più che altro, per karmico intendiamo karmico negativo, karmico pesante, ma non dimentichiamo che c’è anche il karma positivo, e che quindi esistono relazioni dove si è fatto un percorso di vita, di amore, di condivisione, anche di crescita assieme, per cui prima o poi ci si rincontra, non per forza come amanti, alle volte, (spiegano i maestri, ma ho anche avuto modo di verificare attraverso varie metodologie), anche come figli, genitori, parenti e amicizie in cui eravamo in altri tipi di legami.
Quello che conta è che ci si rincontra per continuare il nostro percorso.
Una volta eri uomo, una volta eri donna, una volta eri figlio, una volta eri padre, una volta eri amico, una volta amante, non ha importanza.
Quello che conta è che ci si rincontra nella nostra grande famiglia spirituale, quello che accennavo nell’ultima lezione.
Ciò che crea più sofferenza invece sono le relazioni karmiche negative, quelle sono più urgenti da sciogliere.
Ed esistono tantissime relazioni di karma da trasformare.
Il che vuol dire che abbiamo dei debiti karmici.
Cosa significa debito karmico?
Significa che dentro di noi c’è una parte di memoria in cui è rimasto bloccato qualche cosa che non abbiamo risolto, chiarito e che è rimasto lì.
Facendo un esempio molto pratico, ipotizziamo che al momento di lasciare il corpo io lo lasci pieno di rabbia, risentimento verso una persona.
Una delle leggi karmiche (simili alle leggi dell’entropia) non accetta che ci siano troppi pieni e troppi vuoti a livello energetico, cioè il karma vuole che tu riporti il tuo sistema energetico in perfetto equilibrio, per una sorta di legge dell’entropia karmica.
Il karma è molto simile alle leggi della chimica e della fisica, non accetta grossi pieni e grossi vuoti, vuole un equilibrio naturale – dinamico ma pur sempre equilibrio. Ci deve essere movimento, ma non squilibrio.
Quindi, se io mi porto dietro una grande rabbia, un grande risentimento, succede che attirerò un partner che mi tirerà fuori proprio queste caratteristiche, perché sono dentro di me, ben nascoste, molto in profondità, ma ci sono.
Questo lo vedremo meglio dopo, ma per avere un assaggio, devi sapere che non possiedi solo la memoria a breve termine e quella a lungo termine, hai anche una memoria molto molto più profonda, chiamata memoria esserica o memoria karmica.
Qui conservi un magazzino di memoria karmica dove ci sono tutte le cose rimaste in sospeso da sciogliere, che prima o poi, in qualche corpo-vita dovrai affrontare.
Quindi noi incontriamo persone, in parte per continuare un percorso, in parte perché dobbiamo sciogliere dei nodi, rivivere delle situazioni già vissute, con le solite dinamiche che portano sofferenza.
Ecco perché abbiamo parlato precedentemente delle cinque ferite karmiche, per studiarle ma anche perché sono connesse poi ad altre ferite e ad altre ancora.
Ma non ci interessa tanto far raccolta di ferite, quanto capire i meccanismi e come lavorarci sopra, ovviamente.
Stiamo tutti recitando il nostro ruolo karmico
Ora voglio illustrarti un po’ cosa avviene quando il karma si intromette nelle relazioni o nelle semplici interazioni che hai con le persone.
Qualsiasi persona: Tuo marito, tua moglie, tua madre, tuo figlio, il carabiniere che ti ferma per strada, il tuo collega al lavoro, il tuo superiore al lavoro, il tuo migliore amico, l’uomo che hai appena conosciuto al bar…
Apriamo il sipario.
Perché non ti accorgi, ma nella vita insceniamo continuamente atti teatrali.
“Teatro? Io non recito, io sono me stesso!”
Vero?
Sbagliato.
Noi recitiamo eccome.
Siamo attori-marionette, mossi dai fili invisibili del karma.
Cioè da tutto il materiale inconscio al nostro interno.
E ogni relazione non diventa più un piacevole scambio, una condivisione spinta dalla spontaneità del cuore, ma una dinamica.
Un gioco di potere, in cui ognuno ha un ruolo da interpretare e cerca di rispettare il suo copione per ottenere qualcosa dall’altro.
Inconsapevoli del proprio potere personale interiore, le persone cercano di conquistarlo al di fuori di loro. Con la manipolazione e la forza. A volte dirette e ben visibili, a volte più nascoste e subdole.
E noi non abbiamo alcun tipo di controllo su questi giochi di ruolo.
È il karma che ci fa recitare in modo automatico questi personaggi.
Personaggi che alterniamo in base alle situazioni e alle persone che abbiamo di fronte.
Tengo a precisare che il gioco dei ruoli richiede almeno due persone.
Di solito con una tematica in comune.
Proviamo a scoprirne qualcuno. Vedi se hai mai avuto a che fare con questi personaggi o se li hai interpretati tu stesso…
Il dominatore e la vittima.
Questi sono i classici ruoli in cui uno si abbassa e uno si alza. Li abbiamo ben descritti nella ferita del carnefice e della vittima. E qui abbiamo un uso completamente sbagliato del terzo chakra. Il chakra del nostro potere personale.
Il giudice.
Cosa fa un giudice? Semplice, lui sputa sentenze. Questo personaggio tenta di darsi un tono e controllare tutti grazie alla sua arma preferita: il giudizio. Invece di costruirsi una vita felice e soddisfacente per se stesso, si dedica a svalutare quella degli altri. “Se abbasso gli altri, io sarò sempre più alto ai loro occhi.”
Il colpevole.
Il colpevole si nutre di pane e senso di colpa. Un po’ perché si sente sbagliato davvero, un po’ perché così può suscitare qualche forma di pietà da parte degli altri. E chi si sente sempre sbagliato e in colpa, troverà sempre qualcuno che continuerà a sminuirlo e a punirlo. A volte lui stesso, a volte un bel giudice magari…
Il manipolatore.
Il manipolatore non ha il coraggio di esporsi e tenta di ottenere quello che vuole con mezzi indiretti. Mezzi più subdoli.
Spesso facendo passare l’altra persona per il carnefice. Non conosce altri modi. Questa persona ha un grave problema a esporre i suoi bisogni.
Il malato.
Altro stratagemma per avere potere o attenzione sugli altri passando per vittima.
Mi viene in mente l’esempio di alcune mamme che appena il figlio tentava di andare via di casa si ammalavano di colpo. Spesso qui c’è una somatizzazione, di solito dell’ansia.
Il mendicante.
Colui che elemosina e pretende attenzioni, affetto e sostegno. Anche se sa che non è carino, non riesce a farne a meno. “Mi ami? Vado bene?”. Lo fa anche in maniera più abusiva, attaccando e tormentando l’altro “Non mi porti mai lì, non mi chiami mai, non fai mai questo e quello”... Sempre forme di elemosina perché hanno grandi buchi d’amore che non sanno come zittire.
Il dipendente.
Il dipendente si appoggia. Non vive bene senza l’altro o senza quello che l’altro gli dà. Non sa stare in piedi sulle sue gambe, non si ama e non si conosce. E spera che l’altro non cada o cadrà anche lui di conseguenza.
L’anti-dipendente.
L’opposto della medaglia. Colui che non ha bisogno mai di niente e di nessuno. Fa tutto da solo, sta bene da solo, le emozioni sono solo debolezze. Questa persona, in realtà, ha più bisogno d’amore degli altri. Indossa un’armatura e non capisce che la vita è uno scambio, che l’amore e l’intimità sono importanti. È fondamentale diventare inter-dipendenti, non chiudersi pur di non dipendere da nessuno.
Il non meritevole.
Si autosabota, si autopuinsce proprio perché in fondo è sicuro di non meritare felicità e amore. È condizionato dal senso del dovere. Arriva a strafare e va oltre i suoi limiti, per dimostrare di essersi meritato anche lui qualcosa dopotutto.
Il salvatore, il guru, il prete.
Colui che vuole salvare tutti. Colui che spesso lo fa controllando le persone. Si crede il detentore della verità assoluta. Pensa di fare del bene e di essere d’aiuto agli altri con il suo controllo, ma non è altro che uno stratagemma per avere potere e influenza su tutti, spacciandosi per buono.
L’altruista, il soccorritore.
Questo è il classico ruolo di crocerossina. Mi viene in mente la classica donna che di solito attira a sé sempre uomini con problemi seri, come l’alcool, la droga ecc.. O l’uomo che attira sempre donne drammatiche, depresse e in crisi. Qui a volte non c’è sempre una ricerca di un potere subdolo, ma più di un sentirsi utili e necessari, così da garantirsi attenzione e sostegno reciproco.
Il buffone, lo sciocco del villaggio.
L’hanno etichettato da piccolo così e non avendo altri modi per essere visto o accettato, non riuscendo a farsi riconoscere in positivo, accetta di farsi riconoscere in negativo. E qui c’è una persona che vorrebbe appunto farsi accettare per quella che è e fa quello che sembra aver funzionato: sminuirsi e umiliarsi.
“Con me si divertono, mi vedono. Meglio che niente”.
Il martire.
Colui che si sacrifica per gli altri per poi segnare sul suo taccuino chi gli deve un favore di ritorno. ”Ho fatto tanto per te, quindi ora tocca te, me lo devi…”
Anche questo è un atteggiamento da abusatore che tenta di farsi passare per vittima. Più dai dal cuore , meno ti importa cosa ricevi in cambio. Ti senti libero e di solito ti ritorna il doppio.
Chi dà per ricevere, chi dà e si lamenta perché non riceve, sta comprando l’affetto di qualcuno. Ha ancora un buco d’amore da colmare.
Il rinunciatario.
Il classico “vorrei ma non posso”. Questa persona ha sempre una scusa a ogni soluzione che trovi. Nega continuamente l’evidenza. “Si tu hai ragione, sì è vero, ma…” Qui c’è tanta confusione mentale. Ci si è radicati talmente tanto nelle proprie convinzioni e fissazioni mentali che la persona boicotta se stesso e ogni tua risposta, con la scusa del “e se invece fosse così?”. Nemmeno si dà il tempo di vedere cosa gli stai dicendo. Non vuole cambiare perché ne ha paura. L’ignoto lo terrorizza.
Il vagabondo.
È quello che salta da una parte all’altra e non si ferma mai. Fa un corso, poi ne fa un altro, poi un altro ancora. Continua a cambiare e non va mai fino in fondo. Non conclude mai nulla. Non riesce a costruire niente. E questo perché ha paura di entrare in profondità.
Il fanatico, il rigido.
Quello che va avanti per dogmi e regole. Ha ragione solo lui e gli altri non capiscono niente. Anche qui si cerca di darsi un tono in qualche modo, con le proprie conoscenze o la propria moralità. E allo stesso tempo ci si nasconde dietro a tutti questi preconcetti, sempre per paura di cambiare.
Il caotico.
Lui ovunque va crea confusione. Crea confusione nei rapporti, la crea nel lavoro ed è convinto di avere tutto sotto controllo. “Io sono chiaro e preciso.”
“E allora perché è tutto un caos qui?”
“Ovviamente sono i miei colleghi che non sanno fare il loro lavoro. Anzi hai ragione li ho già cambiati 3 volte in questo trimestre, ma evidentemente non ho ancora trovato quelli giusti”.
Il padre/la madre di tutti.
Sono diversi dal guru, perché non si ergono sopra tutti, non siedono sul trono. Semplicemente interferiscono nella vita degli altri.
Pensano di avere più esperienza e dicono agli altri come devono vivere. Hanno la mania di consigliare, gli altri sono tutti bambini per loro. “Non capisco perché non vengono mai a trovarmi, io li voglio solo aiutare”.
È un atto d’amore programmare la vita di tutti…
Ce ne sono moltissimi, ma questi sono i più frequenti.
Attenzione perché non sono dinamiche psicologiche, ma psichiche.
Cioè hanno a che fare con l’energia di un individuo. Avvengono a livello profondo, inconscio, come meccanismo di difesa al risveglio.
Sono ruoli che ci lasciano automatici, nel sonno, altamente reattivi, inconsapevoli e pericolosi e ovviamente creano sofferenza.
Il bello è che noi non ci accorgiamo di nulla. Assolutamente nulla.
Siamo subito pronti a dare la colpa agli altri per come ci trattano e per le loro mancanze nei nostri confronti e non osserviamo mai come ci siamo posti noi.
Non vediamo che abbiamo semplicemente messo in atto una bella scenetta teatrale che ormai conosciamo a menadito.
Rileggendo questi ruoli ti è capitato di ritrovarti in uno di loro?
Ti sei rivisto?
Hai rivisto altre persone che interpretano questi personaggi?
Bisogna essere onesti e non nascondersi. E nemmeno sentirsi in colpa e giudicarsi. Altrimenti si riconferma che siamo di nuovo nei panni di uno di quei personaggi che non conoscono amore e gioia.
Accettare con amore, perdonarsi, sono passi fondamentali del risveglio per una buona vita.
Per sganciarsi da questi ruoli è necessario liberarsi dentro.
E anche se l’altro tenta di riportarti lì, tu non ci caschi più; la tua anima è troppo forte, molto più forte del karma.
ROBERTO POTOCNIAK
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