#isola di pantelleria
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Pantelleria: controlli sulla cementificazione selvaggia nelle aree protette, scattano denunce e sanzioni per quattro soggetti
Pantelleria (Trapani): controlli sulla cementificazione selvaggia nelle aree protette, scattano denunce e sanzioni per quattro soggetti. L’attività di sorveglianza del territorio, volta al perseguimento del rispetto normativo, a tutela della salvaguardia del patrimonio naturalistico del Parco Nazionale “Isola di Pantelleria”, è da sempre uno degli obiettivi strategici dei carabinieri forestali operanti sull’isola: i controlli a tutela delle matrici ambientali dell’isola si sono recentemente focalizzati sul deprecabile fenomeno delle “cementificazione selvaggia”, che deturpa e mortifica le bellezze naturali incontrastate protagoniste della scenografia che la natura ha riservato a questi luoghi. I militari, coordinati dal Reparto P.N. Aspromonte di Reggio Calabria, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Marsala, hanno posto al vaglio documenti ed autorizzazioni di alcune opere edilizie di recente realizzazione, per stabilire se le stesse siano state eseguite raggirando le restrizioni imposte dalle normative vigenti. Si è, innanzitutto, scoperto un ampliamento abusivo di un fabbricato in totale difformità da quanto prescritto nei titoli abilitativi previsti, in un’area caratterizzata da una forte connotazione naturalistica, suo malgrado gravata da un ingente quantitativo di rifiuti, proprio nelle adiacenze della rete sentieristica del Parco Nazionale. Ciò non di meno, a margine di pregresse attività investigative, si è accertato che opere descritte sulla carta come semplici lavori di livellamento di terreno saldo, rivelavano di fatto la costruzione di una piscina a sfioro in muratura con tanto di vista a strapiombo sul mare. Al termine degli accertamenti, quattro soggetti sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria e dovranno rispondere dell’esecuzione di opere edili in difformità o in assenza di titoli abilitativi e Nulla osta degli Enti preposti alla tutela ambientale, oltreché per il deturpamento di bellezze naturali, trattandosi di aree che ospitano habitat protetti e Siti di interesse comunitario. Le operazioni descritte conferiscono, ancora una volta, il giusto decoro istituzionale alle competenze specifiche che contraddistinguono l’operato dei carabinieri forestali all’interno del Parco Nazionale “Isola di Pantelleria”.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Pantelleria, Peppe D'Aietti, 1992/1993
"Pittoresco scenario, innanzi al campanile di Santa Maria del Rosario, in contrada Sibá."
Foto tratta da "Il libro dell'isola di Pantelleria", di Angelo D'Aietti, ed. Il Pettirosso.
@peppedaietti
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Le 10 migliori destinazioni per immersioni in Italia
Oggi vi accompagniamo in un emozionante viaggio attraverso le profondità del Mediterraneo, mentre esploriamo insieme alcune delle migliori destinazioni per immersioni subacquee in Italia. Preparatevi a scoprire un mondo sottomarino ricco di colori, biodiversità e incredibili relitti storici.
Isola d'Elba, Toscana: Con le sue acque cristalline e la varietà di siti di immersione, l'Isola d'Elba è un paradiso per gli appassionati di subacquea. Potrete ammirare gorgonie, spugne colorate e una miriade di pesci in uno scenario naturale mozzafiato.
Grotta di Nereo, Sardegna: Considerata una delle grotte marine più grandi al mondo, la Grotta di Nereo offre un'esperienza di immersione unica. Sarete circondati da un labirinto di passaggi e spazi sotterranei, con giochi di luce che creano un'atmosfera magica.
Ustica, Sicilia: Questa isola vulcanica è un'autentica gemma per gli amanti delle immersioni. Le acque cristalline di Ustica ospitano una varietà di creature marine, dai delfini alle tartarughe marine. Potreste anche imbattervi in relitti storici che raccontano storie del passato.
Isole Tremiti, Puglia: Questo arcipelago è un vero tesoro per chi cerca immersioni di qualità. Le pareti rocciose, le grotte e i canyon sottomarini creano ambienti perfetti per avventure subacquee emozionanti. La ricca vita marina renderà ogni immersione un'esperienza indimenticabile.
Golfo di Orosei, Sardegna: Se siete appassionati di esplorazioni subacquee, il Golfo di Orosei è il posto giusto per voi. Dai canyon sommersi alle grotte marine nascoste, questo luogo offre una varietà di paesaggi subacquei da scoprire.
Isola di Ventotene, Lazio: Questa isola, situata nel Mar Tirreno, è circondata da acque limpide e ricche di vita marina. Le pareti verticali e le formazioni rocciose offrono scenari spettacolari, mentre gli appassionati di biologia marina potranno apprezzare la ricchezza di specie presenti e la varietà di siti archeologici e relitti.
Giglio, Toscana: Oltre a essere famosa per il relitto della nave da crociera Costa Concordia, l'Isola del Giglio offre anche molte altre opportunità per immersioni. Dai fondali sabbiosi alle praterie di posidonia, qui troverete una varietà di ecosistemi da esplorare.
Portofino, Liguria: Questa pittoresca località costiera è famosa per le sue acque cristalline e la ricca biodiversità marina. I siti di immersione intorno a Portofino offrono pareti rocciose, grotte e la possibilità di avvistare creature marine straordinarie, come cavallucci marini e polpi.
Capo Palinuro, Campania: Nella costa cilentana, Capo Palinuro offre siti di immersione ideali per esplorare i fondali marini della zona. Qui potrete ammirare formazioni rocciose uniche e una grande varietà di vita marina, rendendo ogni immersione un'avventura da ricordare.
Pantelleria, Sicilia: Questa isola vulcanica nel Mar Mediterraneo offre un'esperienza subacquea unica grazie alle sue acque termali. Le fumarole sottomarine creano un ambiente surreale, mentre le barriere coralline e le pareti rocciose sono abitate da una varietà di pesci e invertebrati.
Ricordate sempre di rispettare l'ambiente marino durante le vostre immersioni, evitando di toccare o danneggiare la flora e la fauna. Godetevi l'opportunità di esplorare le meraviglie nascoste sotto la superficie dell'acqua!
E se siete pronti a vivere appieno l'avventura delle immersioni subacquee, vi invitiamo a visitare il nostro negozio online, dove troverete una vasta gamma di attrezzature delle migliori marche per le vostre esplorazioni subacquee. Dalle mute alle maschere, dalle pinne agli erogatori, dai GAV ai computer, abbiamo tutto per rendere le tue immersioni indimenticabili.
Unisciti a noi nel mondo affascinante delle immersioni subacquee e scopri le bellezze che si celano sotto la superficie del mare! 🌊🐠🐙🤿
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Pantelleria: una Giornata del Mare dedicata all’educazione ambientale e alla rimozione di rifiuti dannosi, sopra e sotto il livello del mare
Giornata dedicata ai giovani di Pantelleria quella di ieri, con una serie di appuntamenti di formazione e attività sul campo con il coordinamento di Marevivo, in collaborazione con la Guardia Costiera e con la partecipazione del Parco Nazionale Isola di Pantelleria, il Consorzio EcoTyre e con il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e del Comune di Pantelleria. Dopo…
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Cala dell'Elefante, Pantelleria Island, Summer 2022
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Anche per chi nasce in un' isola bella e impossibile come Pantelleria questi paesaggi possono celare una loro bellezza e nutrire l'anima di emozioni: STO ANCORA CERCANDO!
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IL MARE PIÙ BELLO D’ITALIA: RECORD DI PUGLIA E SARDEGNA
7.600 chilometri di coste bagnate dal mare; l’Italia è uno dei Paesi con più alta percentuale di litorali e spiagge al mondo e tra quelli con le coste più belle e apprezzate.
Le località di mare italiane sono sottoposte ogni anno a diverse rilevazioni ed analisi che determinano la classifica dei litorali più belli e che testimoniano non solo il livello di purezza delle acque ma in generale la qualità ambientale, la presenza di servizi e l’impatto ecologico. La scelta degli indicatori e la loro attribuzione a differenti macroaree tiene conto di requisiti chiave, definiti in ambito europeo con il contributo della rete delle ecolabel che seguono i criteri del progetto Life “VISIT”.
Le eccellenza delle cinque vele marine assegnate dal Touring Club Italiano e da Legambiente hanno premiato quest’anno 18 comprensori turistici di mare: 6 in Sardegna, 3 in Toscana e in Puglia, 2 in Campania e Sicilia, 1 in Liguria e Basilicata. Sono 7 invece i comprensori lacustri che hanno ricevuto il riconoscimento; 3 in Trentino Alto Adige, 1 in Veneto, 1 in Toscana, 1 in Piemonte. Tra i parametri analizzati anche l'uso del suolo, dell'energia, la gestione dei rifiuti, la sicurezza alimentare, la depurazione delle acque e le iniziative per la sostenibilità. La Puglia è la regione con il mare più pulito, unica in cui tutti i prelievi di acqua hanno prodotto risultati nella norma.
Queste le migliori spiagge italiane del 2021:
- Sardegna: Golfo di Oristano, Posada e Siniscola, Bosa, Santa Teresa Gallura, Palau e Arzachena, Chia, Baunei. - Toscana: Isola del Giglio, Capalbio, Orbetello, Magliano, Monte Argentario, Capraia, Castiglione della Pescaia, Scarlino, Marina di Grosseto e Follonica. - Puglia: Isole Tremiti, Melendugno, Otranto e Vernole, Nardò, Gallipoli, Porto Cesareo, Racale. - Campania: San Giovanni a Piro, Camerota, Centola-Palinuro e Pisciotta, Costa degli Infreschi e Masseta, Pollica-Acciaroli e Pioppi, Castellabate, San Mauro del Cilento e Montecorice. - Sicilia: Isola di Salina, Isola di Pantelleria - Liguria: Vernazza, Riomaggiore, Monterosso al Mare - Basilicata: Costa di Maratea
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Fonte: Touring Club Italiano; Goletta Verde - 12 agosto 2021
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La costa di Trapani e del suo territorio è da sempre considerata la più selvaggia di tutta la Sicilia. Un ventaglio di natura, centri storici, borghi marinari e collinari, spalancati a braccia aperte sul mare, sul il Tirreno e il Mediterraneo, con le isole Egadi e le coste tunisine, così vicine da poterle toccare, Pantelleria e le coste nordafricane e dell’isola di Malta. 150 km di litorale unico al mondo, l’antico approdo di Arabi, Fenici, Greci, dei Mille di Garibaldi. Terra di sole e di cultura, di profumi lontani. Terra di confine tra il cielo e, soprattutto, il mare cristallino che lambisce queste coste, ora frastagliate ora ricoperte di sabbia finissima, senza nulla da invidiare a destinazioni più esotiche e molto più distanti. La Sicilia e le spiagge di Trapani, invece, sono dietro l’angolo. Il golfo di Castellammare e la tonnara di Scopello La spiaggia di Alcamo Marina è la prima costa trapanese che si incontra venendo da Palermo. Lunga circa 3 km e attrezzata, è molto amata dagli abitanti della zona e non solo e durante i mesi estivi può diventare parecchio affollata. Superata la foce del fiume San Bartolomeo, il litorale prosegue, diventando la spiaggia principale, chiamata Playa, di Castellammare del Golfo, anch’essa sabbiosa e parzialmente attrezzata, seguendo la quale si raggiunge il centro storico della cittadina, affacciata sul mare e sul porto, con il suggestivo castello arabo-normanno e la piccola cala Petròlo. Superato il porto di Castellammare la costa comincia a farsi più frastagliata. Qui si nascondono piccole spiagge rocciose, più riparate e tranquille, come cala dei Sogni, cala Bianca e cala Rossa, dopo le quali si apre la baia, di nuovo sabbiosa e ben attrezzata, di Guidaloca. Qui il mare, riparato da entrambi i lati da alti speroni di roccia, è di meraviglioso blu profondo. Dopo questa rilassante baia, ricomincia la costa rocciosa e frastagliata dove si apre la cala dell’Alberello e poi Scopello, con la splendida baia punteggiata, sull’acqua, da due immensi faraglioni mentre sulla costa si erge l’antico profilo della tonnara, attorno alla quale si sviluppano i bastioni di cemento – l’ingresso è a pagamento (3€ circa) – sui quali godersi il sole a pochi centimetri dall’acqua. Alle spalle della tonnara di Scopello si staglia la tozza figura di un promontorio sulla cui sommità si trova una torre di guardia, alle spalle della quale la costa prosegue con il suo intrico di calette di sassi e scogli (cala Mosca, cala Baialuce e cala Mazzo di Sciacca). Qui, dove l’immediato entroterra è disseminato di bellissime ville e strutture ricettive di livello si arriva al centro visite della riserva Naturale dello Zingaro, della quale Scopello rappresenta la porta d’accesso orientale. Le calette selvagge della riserva dello Zingaro La riserva dello Zingaro protegge una delle zone naturali più belle e selvagge di tutta la Sicilia. Costoni rocciosi, ripidi sentieri bianchi e grotte preistoriche si perdono nella vegetazione bruciata dal sole fino all’azzurro del mare, a meravigliose calette dove il tempo sembra fermarsi e le narici si riempiono dei profumi della macchia mediterranea, gli stessi che hanno inebriato gli antichi popoli che solcavano le acque del Mediterraneo. Qui il mare diventa non solo relax e bellezza ma anche un paradiso per gli amanti dello snorkeling. Ecco allora che si incontrano cala Capreria, con i suoi ciottoli bianchi, seguita da cala del Varo con punta Leone, cala della Disa, cala Beretta e cala Marinella, fino a cala dell’Uzzo, una delle più affascinanti, dominata dai ruderi dell’omonima torre e raggiungibile a piedi in 15 minuti seguendo un sentiero abbastanza agevole completamente immerso nella natura. Nei pressi della caletta, meritano una segnalazione alcuni punti di interesse della riserva dello Zingaro: il museo dell’Intreccio, la grotta preistorica dell’Uzzo e il museo della civiltà Contadina. Tornando sul sentiero che costeggia il mare si raggiunge inoltre il museo delle attività Marinare, situato su un promontorio roccioso sotto al quale si apre, come in una favola, cala Tonnarella dell’Uzzo, la spiaggia principale della riserva dello Zingaro. La strada poco dopo sale improvvisamente con un paio di tornanti, che girano intorno alla torre dell’Impiso, per poi rituffarsi nel mare antistante cala Grottazza. Ora seguiamo il capo verso nord, superando la curiosa caletta chiamata lago di Venere si apre il golfo del Firriato, chiuso a nord da punta Solanto. Il mare caraibico di San Vito lo Capo e le scogliere di Macari Qui la costa rocciosa assume un’atmosfera quasi lunare, spezzata solo dai resti della cinquecentesca tonnara del Secco e dall’imponente profilo di monte Monaco, aggirato il quale si apre la spiaggia antistante San Vito lo Capo, considerata una delle più belle della Sicilia. Con il suo mare trasparente e caldissimo, la sabbia dorata e il fondale basso sembra di stare ai Caraibi. Per dare un ulteriore tocco di esotismo si consiglia di non lasciare San Vito lo Capo senza aver assaggiato il suo impareggiabile cous cous. Oltre la punta sulla quale si erge il faro di Capo San Vito e cala Rossa si scende di colpo verso sud fino a cala Mancina, la grotta dei Cavalli, la spiaggia di Salinella e quella di Isulidda, antistante l’omonima isoletta selvaggia e completamente rocciosa, fino ad arrivare a un’altra delle località balneari più belle della Sicilia: il borgo di pescatori di Macari e le sue bellissime calette. La spiaggia del Bue Marino sotto a una scogliera di antichissime falesie, cala di punta Lunga, la spiaggia di baia Santa Margherita, Scaru Brucia, cala Bove. La costa si fa piatta fino al mare, dove si apre spiaggia di Seno dell’Arena, la Chianca, punta Bucerno e spiaggia Agliareddi. La baia del Cornino e la spiaggia di San Giuliano Oltre gli Agliareddi si apre il territorio compreso nella riserva Naturale del monte Cofano, un altro scrigno di natura incontaminata del trapanese. Il promontorio di monte Cofano si sporge arrotondato sul mare con l’antica tonnara omonima e la punta del Saraceno, superata la quale tra la roccia emergono antiche tracce dei colonizzatori dell’isola: l’edicola di San Nicola, la grotta e la cappella del Crocefisso, la torre del Cofano, fino alla splendida baia del Cornino con la grotta Mangiapane e le sue spiagge ora sabbiose, ora ghiaiose, interrotte da stupende scogliere a picco sul mare superabili grazie a dei pontili di legno, che delimitano l’area balneare. Proseguendo lungo la costa si incontrano poi la piccola spiaggia di rio Forgia, lido Valderice, il borgo marinaro di Bonagia, la sua stupenda spiaggia di ciottoli e sabbia, il suo mare trasparente e una seicentesca tonnara, oggi trasformata in struttura ricettiva, a dominare la natura selvaggia di questo piccolo golfo. Trapani e le sue spiagge, il cuore di questo tratto di costa siciliana, dista ormai solo una decina di km. Dopo Pizzolungo, la litoranea prosegue fino alla lunghissima e sabbiosa spiaggia di San Giuliano, sia libera che attrezzata, che si trova ancora nel territorio di Erice, anche questa sicuramente tra le più belle della costa trapanese. Le spiagge sotto alle mura di Trapani Con il promontorio della tonnara Tipa, compreso oggi in un rigoglioso parco urbano, comincia la spiaggia cittadina di Trapani, che si distende a fianco del lungomare Dante Alighieri fino a lido Paradiso, privato e a pagamento, a piazza Vittorio Emanuele, per poi svilupparsi al di sotto delle mura di Tramontana, dove prende il nome di spiaggia porta Botteghelle. A pochi passi da qui si può passeggiare per il centro storico di Trapani, nella suggestiva piazza del mercato del Pesce affacciata sul mare come una scenografica rotonda e visitare la cinquecentesca cattedrale di San Lorenzo, duomo della città. Il punto più suggestivo delle spiagge cittadine di Trapani è però senza dubbio la scogliera al di sotto della torre di Ligny, la punta estrema del molo cittadino che si distende dentro il mare. Non c’è una vera spiaggia ma si può scendere in acqua dagli scogli con molta facilità, per godersi un bagno al tramonto. Da qui si gode di uno stupendo panorama sulle vicinissime isole Egadi oppure, alle spalle, sul monte Erice. Una volta ammirato lo splendido panorama e respirato l’odore di questo porto proiettato così profondamente nel Mediterraneo da sembrare un’isola nella grande isola siciliana occorre superare il porto e le saline di Trapani, oggi riserva naturale, con un’interessante museo all’interno dell’area, per proseguire lungo la costa trapanese, raggiungendo la bella spiaggia di Marausa. Marsala e la spiaggia di punta Tramontana Superato l’aeroporto di Trapani, il paesaggio cambia di colpo, l’aria si fa umida, la terra diventa piatta quasi più del mare. Siamo sempre più vicini all’Africa e da qualche parte si sente già il deserto. Quello che si vede, invece, è un grande specchio d’acqua, la laguna di Marsala, separata dal mare dall’isola Grande, che racchiude e protegge la spiaggia di San Teodoro con la sua torre, le saline cittadine, l’isola Mozia e la riserva Naturale dello Stagnone. All’interno di quest’area protetta si trova anche la lunghissima spiaggia di punta Tramontana, fiore all’occhiello di Marsala, nota per il mare trasparente e la sabbia bianca, da atollo tropicale. A Marsala sbarcarono i Mille di Garibaldi e sarebbe un peccato lasciarsela alle spalle senza aver fatto visita alle storiche Cantine Florio. Le antiche coste di Mazara, Capo Feto e Selinunte Lasciandosi alle spalle Marsala, la strada scende verso sud incontrando la lunga spiaggia bianca e fine di Lido Signorino e la costa lunare di Mazara del Vallo, con la bellissima spiaggia di capo Feto: 5 km di litorale che si scontra con il mare turchese in un suggestivo paesaggio di dune sabbiose e paludi d’acqua salata. Oltre c’è Mazara e la sua casbah, le tracce del passato normanno e di quello arabo, mentre il viaggio prosegue lungo la costa meridionale della Sicilia, il confine estremo tra il mare e l’Africa. Qui la costa si fa ripida e la litoranea corre quasi a picco sul mare. Perché ricominci il litorale occorre arrivare sino alla torretta di capo Granitola, con la suggestiva cala dei Turchi, una spiaggia di sabbia e roccia incastonata in una scogliera di tufo il cui nome ricorda gli antichi sbarchi dei pirati Saraceni in Sicilia in questo mare trasparente. Oltre il faro di capo Granitola la costa fa una decisa svolta a sinistra, dirigendosi in linea quasi retta verso ovest, dove si incontra la bellissima spiaggia di Tre Fontane, nel territorio di Campobello di Mazara, tra le più belle di tutta la Sicilia. Ampia, sabbiosa e percorsa da sorgenti di acqua dolce è come una grande oasi che è scivolata fino alla costa. Il tratto finale del viaggio lungo le coste e le spiagge di Trapani giunge al termine in un’area dove natura e testimonianze storiche antichissime si mescolano insieme per dare a questi luoghi un’atmosfera unica. La costa compresa nel territorio di Castelvetrano comprende sia un’eccellenza storica che una naturale. Per prima s’incontrano infatti le rovine della necropoli di Selinunte. Questo luogo incredibile custodisce i resti di un’antica città greca sviluppatasi sulle coste siciliane e che deve il suo nome al sedano selvatico, che ancora cresce rigoglioso in quest’area. Poco prima del sito archeologico, venendo da Tre Fontane, si trova Triscine, con il suo lunghissimo litorale sabbioso e, subito dopo, Marinella, con la sua sabbia dorata, il mare limpido e piacevolissime brezze marine che cullano le falde degli ombrelloni. Oltre Marinella si sviluppa lo straordinario habitat che popola la foce del fiume Belice, oggi riserva naturale, con una suggestiva spiaggia incorniciata da dune desertiche, rada vegetazione e sparuti alberi, i cui profili si stagliano sull’azzurro del mare. Proprio qui, pervasi da brezze nordafricane e i profumi trascinati sul Mediterraneo, finisce questo lungo viaggio lungo le spiagge della costa di Trapani e del suo territorio. https://ift.tt/2WNmkSl Le spiagge più belle di Trapani e dintorni La costa di Trapani e del suo territorio è da sempre considerata la più selvaggia di tutta la Sicilia. Un ventaglio di natura, centri storici, borghi marinari e collinari, spalancati a braccia aperte sul mare, sul il Tirreno e il Mediterraneo, con le isole Egadi e le coste tunisine, così vicine da poterle toccare, Pantelleria e le coste nordafricane e dell’isola di Malta. 150 km di litorale unico al mondo, l’antico approdo di Arabi, Fenici, Greci, dei Mille di Garibaldi. Terra di sole e di cultura, di profumi lontani. Terra di confine tra il cielo e, soprattutto, il mare cristallino che lambisce queste coste, ora frastagliate ora ricoperte di sabbia finissima, senza nulla da invidiare a destinazioni più esotiche e molto più distanti. La Sicilia e le spiagge di Trapani, invece, sono dietro l’angolo. Il golfo di Castellammare e la tonnara di Scopello La spiaggia di Alcamo Marina è la prima costa trapanese che si incontra venendo da Palermo. Lunga circa 3 km e attrezzata, è molto amata dagli abitanti della zona e non solo e durante i mesi estivi può diventare parecchio affollata. Superata la foce del fiume San Bartolomeo, il litorale prosegue, diventando la spiaggia principale, chiamata Playa, di Castellammare del Golfo, anch’essa sabbiosa e parzialmente attrezzata, seguendo la quale si raggiunge il centro storico della cittadina, affacciata sul mare e sul porto, con il suggestivo castello arabo-normanno e la piccola cala Petròlo. Superato il porto di Castellammare la costa comincia a farsi più frastagliata. Qui si nascondono piccole spiagge rocciose, più riparate e tranquille, come cala dei Sogni, cala Bianca e cala Rossa, dopo le quali si apre la baia, di nuovo sabbiosa e ben attrezzata, di Guidaloca. Qui il mare, riparato da entrambi i lati da alti speroni di roccia, è di meraviglioso blu profondo. Dopo questa rilassante baia, ricomincia la costa rocciosa e frastagliata dove si apre la cala dell’Alberello e poi Scopello, con la splendida baia punteggiata, sull’acqua, da due immensi faraglioni mentre sulla costa si erge l’antico profilo della tonnara, attorno alla quale si sviluppano i bastioni di cemento – l’ingresso è a pagamento (3€ circa) – sui quali godersi il sole a pochi centimetri dall’acqua. Alle spalle della tonnara di Scopello si staglia la tozza figura di un promontorio sulla cui sommità si trova una torre di guardia, alle spalle della quale la costa prosegue con il suo intrico di calette di sassi e scogli (cala Mosca, cala Baialuce e cala Mazzo di Sciacca). Qui, dove l’immediato entroterra è disseminato di bellissime ville e strutture ricettive di livello si arriva al centro visite della riserva Naturale dello Zingaro, della quale Scopello rappresenta la porta d’accesso orientale. Le calette selvagge della riserva dello Zingaro La riserva dello Zingaro protegge una delle zone naturali più belle e selvagge di tutta la Sicilia. Costoni rocciosi, ripidi sentieri bianchi e grotte preistoriche si perdono nella vegetazione bruciata dal sole fino all’azzurro del mare, a meravigliose calette dove il tempo sembra fermarsi e le narici si riempiono dei profumi della macchia mediterranea, gli stessi che hanno inebriato gli antichi popoli che solcavano le acque del Mediterraneo. Qui il mare diventa non solo relax e bellezza ma anche un paradiso per gli amanti dello snorkeling. Ecco allora che si incontrano cala Capreria, con i suoi ciottoli bianchi, seguita da cala del Varo con punta Leone, cala della Disa, cala Beretta e cala Marinella, fino a cala dell’Uzzo, una delle più affascinanti, dominata dai ruderi dell’omonima torre e raggiungibile a piedi in 15 minuti seguendo un sentiero abbastanza agevole completamente immerso nella natura. Nei pressi della caletta, meritano una segnalazione alcuni punti di interesse della riserva dello Zingaro: il museo dell’Intreccio, la grotta preistorica dell’Uzzo e il museo della civiltà Contadina. Tornando sul sentiero che costeggia il mare si raggiunge inoltre il museo delle attività Marinare, situato su un promontorio roccioso sotto al quale si apre, come in una favola, cala Tonnarella dell’Uzzo, la spiaggia principale della riserva dello Zingaro. La strada poco dopo sale improvvisamente con un paio di tornanti, che girano intorno alla torre dell’Impiso, per poi rituffarsi nel mare antistante cala Grottazza. Ora seguiamo il capo verso nord, superando la curiosa caletta chiamata lago di Venere si apre il golfo del Firriato, chiuso a nord da punta Solanto. Il mare caraibico di San Vito lo Capo e le scogliere di Macari Qui la costa rocciosa assume un’atmosfera quasi lunare, spezzata solo dai resti della cinquecentesca tonnara del Secco e dall’imponente profilo di monte Monaco, aggirato il quale si apre la spiaggia antistante San Vito lo Capo, considerata una delle più belle della Sicilia. Con il suo mare trasparente e caldissimo, la sabbia dorata e il fondale basso sembra di stare ai Caraibi. Per dare un ulteriore tocco di esotismo si consiglia di non lasciare San Vito lo Capo senza aver assaggiato il suo impareggiabile cous cous. Oltre la punta sulla quale si erge il faro di Capo San Vito e cala Rossa si scende di colpo verso sud fino a cala Mancina, la grotta dei Cavalli, la spiaggia di Salinella e quella di Isulidda, antistante l’omonima isoletta selvaggia e completamente rocciosa, fino ad arrivare a un’altra delle località balneari più belle della Sicilia: il borgo di pescatori di Macari e le sue bellissime calette. La spiaggia del Bue Marino sotto a una scogliera di antichissime falesie, cala di punta Lunga, la spiaggia di baia Santa Margherita, Scaru Brucia, cala Bove. La costa si fa piatta fino al mare, dove si apre spiaggia di Seno dell’Arena, la Chianca, punta Bucerno e spiaggia Agliareddi. La baia del Cornino e la spiaggia di San Giuliano Oltre gli Agliareddi si apre il territorio compreso nella riserva Naturale del monte Cofano, un altro scrigno di natura incontaminata del trapanese. Il promontorio di monte Cofano si sporge arrotondato sul mare con l’antica tonnara omonima e la punta del Saraceno, superata la quale tra la roccia emergono antiche tracce dei colonizzatori dell’isola: l’edicola di San Nicola, la grotta e la cappella del Crocefisso, la torre del Cofano, fino alla splendida baia del Cornino con la grotta Mangiapane e le sue spiagge ora sabbiose, ora ghiaiose, interrotte da stupende scogliere a picco sul mare superabili grazie a dei pontili di legno, che delimitano l’area balneare. Proseguendo lungo la costa si incontrano poi la piccola spiaggia di rio Forgia, lido Valderice, il borgo marinaro di Bonagia, la sua stupenda spiaggia di ciottoli e sabbia, il suo mare trasparente e una seicentesca tonnara, oggi trasformata in struttura ricettiva, a dominare la natura selvaggia di questo piccolo golfo. Trapani e le sue spiagge, il cuore di questo tratto di costa siciliana, dista ormai solo una decina di km. Dopo Pizzolungo, la litoranea prosegue fino alla lunghissima e sabbiosa spiaggia di San Giuliano, sia libera che attrezzata, che si trova ancora nel territorio di Erice, anche questa sicuramente tra le più belle della costa trapanese. Le spiagge sotto alle mura di Trapani Con il promontorio della tonnara Tipa, compreso oggi in un rigoglioso parco urbano, comincia la spiaggia cittadina di Trapani, che si distende a fianco del lungomare Dante Alighieri fino a lido Paradiso, privato e a pagamento, a piazza Vittorio Emanuele, per poi svilupparsi al di sotto delle mura di Tramontana, dove prende il nome di spiaggia porta Botteghelle. A pochi passi da qui si può passeggiare per il centro storico di Trapani, nella suggestiva piazza del mercato del Pesce affacciata sul mare come una scenografica rotonda e visitare la cinquecentesca cattedrale di San Lorenzo, duomo della città. Il punto più suggestivo delle spiagge cittadine di Trapani è però senza dubbio la scogliera al di sotto della torre di Ligny, la punta estrema del molo cittadino che si distende dentro il mare. Non c’è una vera spiaggia ma si può scendere in acqua dagli scogli con molta facilità, per godersi un bagno al tramonto. Da qui si gode di uno stupendo panorama sulle vicinissime isole Egadi oppure, alle spalle, sul monte Erice. Una volta ammirato lo splendido panorama e respirato l’odore di questo porto proiettato così profondamente nel Mediterraneo da sembrare un’isola nella grande isola siciliana occorre superare il porto e le saline di Trapani, oggi riserva naturale, con un’interessante museo all’interno dell’area, per proseguire lungo la costa trapanese, raggiungendo la bella spiaggia di Marausa. Marsala e la spiaggia di punta Tramontana Superato l’aeroporto di Trapani, il paesaggio cambia di colpo, l’aria si fa umida, la terra diventa piatta quasi più del mare. Siamo sempre più vicini all’Africa e da qualche parte si sente già il deserto. Quello che si vede, invece, è un grande specchio d’acqua, la laguna di Marsala, separata dal mare dall’isola Grande, che racchiude e protegge la spiaggia di San Teodoro con la sua torre, le saline cittadine, l’isola Mozia e la riserva Naturale dello Stagnone. All’interno di quest’area protetta si trova anche la lunghissima spiaggia di punta Tramontana, fiore all’occhiello di Marsala, nota per il mare trasparente e la sabbia bianca, da atollo tropicale. A Marsala sbarcarono i Mille di Garibaldi e sarebbe un peccato lasciarsela alle spalle senza aver fatto visita alle storiche Cantine Florio. Le antiche coste di Mazara, Capo Feto e Selinunte Lasciandosi alle spalle Marsala, la strada scende verso sud incontrando la lunga spiaggia bianca e fine di Lido Signorino e la costa lunare di Mazara del Vallo, con la bellissima spiaggia di capo Feto: 5 km di litorale che si scontra con il mare turchese in un suggestivo paesaggio di dune sabbiose e paludi d’acqua salata. Oltre c’è Mazara e la sua casbah, le tracce del passato normanno e di quello arabo, mentre il viaggio prosegue lungo la costa meridionale della Sicilia, il confine estremo tra il mare e l’Africa. Qui la costa si fa ripida e la litoranea corre quasi a picco sul mare. Perché ricominci il litorale occorre arrivare sino alla torretta di capo Granitola, con la suggestiva cala dei Turchi, una spiaggia di sabbia e roccia incastonata in una scogliera di tufo il cui nome ricorda gli antichi sbarchi dei pirati Saraceni in Sicilia in questo mare trasparente. Oltre il faro di capo Granitola la costa fa una decisa svolta a sinistra, dirigendosi in linea quasi retta verso ovest, dove si incontra la bellissima spiaggia di Tre Fontane, nel territorio di Campobello di Mazara, tra le più belle di tutta la Sicilia. Ampia, sabbiosa e percorsa da sorgenti di acqua dolce è come una grande oasi che è scivolata fino alla costa. Il tratto finale del viaggio lungo le coste e le spiagge di Trapani giunge al termine in un’area dove natura e testimonianze storiche antichissime si mescolano insieme per dare a questi luoghi un’atmosfera unica. La costa compresa nel territorio di Castelvetrano comprende sia un’eccellenza storica che una naturale. Per prima s’incontrano infatti le rovine della necropoli di Selinunte. Questo luogo incredibile custodisce i resti di un’antica città greca sviluppatasi sulle coste siciliane e che deve il suo nome al sedano selvatico, che ancora cresce rigoglioso in quest’area. Poco prima del sito archeologico, venendo da Tre Fontane, si trova Triscine, con il suo lunghissimo litorale sabbioso e, subito dopo, Marinella, con la sua sabbia dorata, il mare limpido e piacevolissime brezze marine che cullano le falde degli ombrelloni. Oltre Marinella si sviluppa lo straordinario habitat che popola la foce del fiume Belice, oggi riserva naturale, con una suggestiva spiaggia incorniciata da dune desertiche, rada vegetazione e sparuti alberi, i cui profili si stagliano sull’azzurro del mare. Proprio qui, pervasi da brezze nordafricane e i profumi trascinati sul Mediterraneo, finisce questo lungo viaggio lungo le spiagge della costa di Trapani e del suo territorio. Trapani e i suoi dintorni sono un territorio spettacolare, dominato da spiagge meravigliose e contrasti tra acqua e zone deserte tutti da assaporare.
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❤️ Happy Father’s Day ❤️ 1st one without you 🕊 🤍 Miss You ✨Love You Poppy 🙏🏽 (at Isola di Pantelleria) https://www.instagram.com/p/CBtS9K9Jvxy/?igshid=16r7vmozw513g
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Pantelleria: da fuoco ad alcuni cumuli erbacei ma le fiamme divampano creando incendio boschivo sull'isola.
Pantelleria: da fuoco ad alcuni cumuli erbacei ma le fiamme divampano creando incendio boschivo sull'isola. I carabinieri forestali deferiscono all'autorità giudiziaria il presunto responsabile, sarebbe un bracciante agricolo incensurato di 68 anni. Prosegue incessante l’attività di sorveglianza del territorio, volta al perseguimento del rispetto normativo e alla tutela della salvaguardia del patrimonio naturalistico, da parte dei Carabinieri Forestali nel territorio del Parco Nazionale “Isola di Pantelleria”. Nei giorni scorsi, nell’ambito dei servizi di controllo straordinario del territorio, coordinati dal Reparto CC P.N. Aspromonte di Reggio Calabria, i Carabinieri Forestali in servizio sull’isola venivano informati dello svilupparsi di un incendio di macchia mediterranea, in contrada “Rekhale”, lungo la via Nikà del comune di Pantelleria. Tempestivamente recatisi sul posto, i militari hanno avuto modo di constatare le vaste proporzioni del rogo, che rendevano necessario l’intervento sia delle squadre di spegnimento della Regione Sicilia, con relative autobotti, che della pattuglia del Corpo Forestale Regionale Siciliano, con il successivo intervento di un velivolo Canadair. Fin dall’immediatezza dei fatti, anche nel corso delle operazioni di spegnimento da parte delle strutture regionali, la scrupolosa attività investigativa posta in essere dai militari operanti con l’applicazione del MEF (Metodo delle Evidenze Fisiche), avrebbe consentito di individuare il punto d’innesco dell’incendio all’interno un terreno privato. A esito delle attività, i Carabinieri Forestali deferivano alla competente Autorità Giudiziaria un locale bracciante agricolo incensurato di 68 anni, che sarebbe ritenuto responsabile dell’incendio in ragione di un’incauta attività di abbruciamento di cumuli di materiale vegetale, dallo stesso presumibilmente perpetrata ma repentinamente sfuggita al controllo. L’incendio divampato avrebbe consentito di percorrere alle fiamme una superficie di circa 3 ettari di terreno incolto, frammisto a macchia mediterranea. L’attività svolta conferma ancora una volta le specifiche competenze che contraddistinguono l’operato dei Carabinieri Forestali all’interno del Parco Nazionale “Isola di Pantelleria”.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Pantelleria, Federica Di Giovanni, 2012-2016
"A Pantelleria il carnevale ha una lunga tradizione pagana contadina. Inizia l’8 dicembre, finisce durante il periodo delle Ceneri e si svolge all’interno dei Circoli.
I Circoli hanno una loro bandiera, uno statuto, un codice d'onore tramandato dagli antenati che, dalla seconda metà dell’800, li costruirono come luogo per il dopolavoro agricolo.
Durante il Carnevale questi luoghi si trasformano in piccole e affollate balere dove è possibile ballare il liscio fino all’alba e dove si può celare la propria identità sotto la maschera.
Più che mascheramento è un camuffamento sotto cui ci si nasconde con lenzuola, guanti da cucina, parrucche colorate e quant’altro possa servire a confondere o nascondere. Alcuni nascondono addirittura la propria voce declinandola in falsetto.
A mezzanotte il maestro d’orchestra annuncia a tutte le maschere presenti che, se vogliono rimanere nel Circolo, devono privarsi del travestimento. Chi non ha intenzione di svelare la propria identità è quindi costretto, ad uscire dalla sala da ballo.
Da due secoli, questa tradizione pagana non è mai cambiata e, come si può comprendere, questi balli, specialmente nel passato e per le donne, costituivano l’unica opportunità di evasione e di nuove conoscenze."
Foto e scritto tratti dal libro Isole d'Inverno di @federicadigiovanni_photo
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LA FIABA DI PANTELLERIA
La pagina bianca, acida mi disse “questa volta sarai in gran difetto, non ce la farai a riempir di parole il mio vuoto perfetto!!” Ed io la guardai e, sorridendo, così le raccontai “C’è un’isola nera come di Saba la gran regina, nata dall’acqua cristallina, dal fuoco formata, dal vento accarezzata. Il mare accoglie in grandi caverne, scavate dalle onde eterne, lo abbraccia in grandi insenature dove le sue acque appaiono più pure. Nel suo cuore più interno il fuoco ribolle e tra le pietre nasce, bianco, denso e molle vapore e per via di questo inferno, l’isola non conosce l’inverno. Cosi cresce uva dorata, dolce succosa, delicata, che su piccole piante nascoste al vento, si nutre di sole e come oro si presenta; raccolta l’uva distesa al sole morente, più del miele, dolce diventa. Accanto a lei i piccoli fiori del cappero, dai lunghi fili e dalla parvenza di fata, resistono al sale, e al vento e nel loro cuore, il sapore del mare, per sempre rimane. Infine i piccoli asinelli, liberi e curiosi, ti seguono cercando il tuo sorriso, contenti di vivere nella loro isola amata.” La pagina bianca infine si guardò e d’oro ricoperta, sentendo i profumi che evocava, felice mi chiese, un'altra fiaba incantata.
The white, sour page told me “This time you will be in great fault, you will not succeed in filling my perfect emptiness with words !!” I looked at her and, smiling, told her so “There is a black island, black like the great queen of Saba, born from the crystalline water, formed by the fire, caressed by the wind. The sea welcomes in large caves, dug by the eternal waves, she embraces it in large inlets where its waters appear purer. In its innermost heart the fire boils and among the stones is born, white, dense and soft steam and because of this hell, the island does not know winter. Thus grows golden grapes, sweet juicy, delicate, which on small plants hidden in the wind, feeds by the sun and as gold appears; harvesting the grapes lying in the dying sun, more than honey, it becomes sweet. Beside her the small flowers of the caper, with long strands and the appearance of a fairy, resist the salt, and the wind and in their heart, the taste of the sea, remains forever. Finally the little donkeys, free and curious, follow you looking for your smile, happy to live in their beloved island. ” The white page finally looked at itself and covered with gold, feeling the scents it evoked, happily asked me, another enchanted fairy tale.
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Faro di punta Spadillo, Pantelleria, luglio 2019. Un’isola che è un piccolo mondo: montagne, mare, valli, attività vulcaniche, vento e scogli, tanti scogli e tanto vento. Un paradiso. (presso Isola di Pantelleria) https://www.instagram.com/p/B-uvrw7hJKS/?igshid=6aolgwb8t9ne
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Pantelleria Island, Italy
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