#ironia noir
Explore tagged Tumblr posts
Text
Recensione di “Senza dirci addio” di Giampaolo Simi: Un Thriller tra Misteri, Vendetta e Ombre del Passato, di Pier Carlo Lava
Un viaggio oscuro e complesso nei segreti di una famiglia e nei lati nascosti della Toscana, raccontato con stile e ironia
Un viaggio oscuro e complesso nei segreti di una famiglia e nei lati nascosti della Toscana, raccontato con stile e ironia “Senza dirci addio”, l’ultimo romanzo di Giampaolo Simi, trascina il lettore in una storia intrisa di mistero, vendetta e complessità psicologica. Protagonista di questo thriller è Dario Corbo, un ex cronista di nera che si trova improvvisamente immerso in un’indagine…
#Alessandria today#Ambiguità morale#complessità narrativa#Cronaca nera#Dario Corbo#dinamiche oscure#fiction investigativa#Giampaolo Simi#Google News#indagini non ufficiali#intrigo familiare#introspezione e mistero#investigazione#investigazione privata#ironia noir#italianewsmedia.com#letteratura italiana contemporanea#misteri del passato#misteri dell’arte#mistero#morte e vendetta#narrativa italiana#noir contemporaneo#noir italiano#Pier Carlo Lava#rapporto padre e figlio#relazioni complesse#romanzo avvincente#Romanzo da Leggere#Romanzo giallo
0 notes
Text
2 notes
·
View notes
Text

Fogo Fátuo
F, 1963
Louis Malle
7/10
Depressivo
Le Feu Follet é uma adaptação, pelo próprio Louis Malle, do romance de Pierre Drieu de la Rochelle, que versa sobre a depressão e o alcoolismo.
Um belo homem, na maturidade, questiona o fim da juventude, do amor e do sentido da vida, após uma crise de alcoolismo, que o obriga a um internamento para desintoxicação.
A saída da clínica e o confronto com o passado deprimem-no e levam à reincidência e, finalmente, ao suicídio.
O tom é negro, dramático, depressivo. A cidade, os amigos, as amantes, sucedem-se no percurso vazio para a morte. Há uma beleza trágica neste percurso, mas também um enorme vazio.
No final só resta esse vazio e uma estranha sensação de futilidade da vida.
Mais do que o drama da depressão, o filme parece retratar o ponto de vista do deprimido, num tom de autocomiseração.
Para um drama psicológico, falta-lhe a profundidade de um Bergman, ou a ironia de um Fellini. Resta-lhe o charme Noir de Louis Malle.
Depressive
Le Feu Follet is an adaptation, by Louis Malle himself, of the novel by Pierre Drieu de la Rochelle, which deals with depression and alcoholism.
A handsome man, in maturity, questions the end of youth, love and the meaning of life, after a crisis of alcoholism, which forces him to be hospitalized for detoxification.
Leaving the clinic and facing the past depresses him and leads to recidivism and, ultimately, suicide.
The tone is dark, dramatic, depressive. The city, the friends, the lovers, follow one another on the empty path to death. There is a tragic beauty to this journey, but also an enormous emptiness.
In the end, all that remains is this emptiness and a strange feeling of the futility of life.
More than the drama of depression, the film seems to portray the point of view of the depressed person, in a tone of self-pity.
For a psychological drama, it lacks the depth of a Bergman, or the irony of a Fellini. It still has, however, the Noir charm of Louis Malle.
0 notes
Text
Consigli di lettura: "L'uomo che volle farsi strega" di Francesca Garello
Una perla
Quando ho iniziato a leggere questa raccolta di racconti non sapevo bene cosa aspettarmi. Immaginate la sorpresa e la felicità quando, dopo le prime pagine, sono stato coinvolto in queste storie veramente eccezionali, un susseguirsi di racconti di ogni tipo, dal fantastico, alla fantascienza più pura, al noir, al thriller, al legal-drama! Tutto poi con una dose massiccia ma molto piacevole di umorismo raffinato e ironia. Io ci ho ritrovato qui Asimov, lì Dick, più in là Pratchett o Adams, ma persino Poe, a metà fra l’omaggio e l’influenza letteraria. Sono poi tutti racconti veramente di livello, e infatti scopro alla fine (nella mini-autobiografia) che alcuni hanno anche partecipato a concorsi e vinto premi: in effetti meritano. Pertanto sono arrivato alla conclusione, forse banale e scontata per alcuni che la conoscono da prima di me, che la Garello è un vero e proprio genio.
Leggi la recensione su Anobii.
Lingua: Italiano Editore: Homo Scrivens Data di pubblicazione: 21 mag 2020 Formato: Paperback Numero di pagine: 280 ISBN: 883278162X ISBN-13: 9788832781625
Post creato da La Tana del Gigante
0 notes
Text
@matriegler
Mat parou quando Ellie começou a rir e se afastou um pouco para olhar para ela. Também estava alto e acabou rindo junto só porque ela estava rindo. "Whaaat?" Ellie então tocou seus lábios e explicou sua proposta para o dia seguinte. "Ohh, I'm such a lucky man!" Falou contra o polegar na sua boca. Sem ironia. "Do you have access to a secret beach or something? I'm almost 30 and I've never been to a beach before, did you know that?"
Ela assentiu e riu solta mais uma vez, concordando jocosamente com a parte dele ser um homem de sorte. "Really? Still?! Then I have one more virginity to take from you. You'll see it." Brincou e lhe deu um último beijo antes de empurrá-lo para longe. "Vou pedir nossas pizzas." Ellie saiu da banheira e se enrolou em uma das toalhas que havia deixado separado antes de buscar pelo celular. Haviam muitas notificações na tela, o que era o normal, então só buscou pelas de Halle porque havia aprendido que eram as únicas que importavam. Ellie leu "Noir's pissed" e "Trying to calm things down" com o cenho franzido.
385 notes
·
View notes
Text
- X. aveva fatto anche qualcosa di buono.
- Sofia, tu mi sorprendi. Sentiamo, che cosa avrebbe fatto X. di buono?
- Una volta X. mi ha aiutato a sbarazzarmi del cadavere di un uomo che avevo ucciso per sbaglio, Paolo.
32 notes
·
View notes
Text
ODIO MESSENGER
- Ciao, scusami se ti scrivo in privato. Mi piace quello che scrivi.
- Ah, davvero? Ma grazie. (gongolo sulla sedia come un opossum con le coliche renali)
- Ogni tanto ti metto dei Like.
- Ma dai, che gentile non guardo mai chi mi mette dei like. (ho fatto un foglio in Excel dove riporto con metodi statistici tutti i tuoi like)
- Magari ti sarai chiesto perché ti abbia "cuorato" l'ultimo tuo post.
- No, sinceramente no. (ho scritto una decina di teorie e valutazioni con algoritmi sul perché di quel tuo cuoricino, alcune verranno pubblicate dalla DeAgostini a dispense settimanali, pensa un po' te)
- Mah, nulla di che sia chiaro, trovo quella foto con il cucciolo di cane molto dolce.
- Beh, si effettivamente lo merita quel piccolo pelosetto. (quindi non era per me, per le mie parole scritte con il sudore della fronte. Non sai la fatica che ho fatto ieri sera per scrivere due parole in croce tanto ero pieno di vodka. Ecchecazzo)
- Ti aspettavi altre motivazioni?
- Ma no, che dici. Era palese il motivo. (quantunquemente vuoi dire che non mi darai il tuo numero di cellulare per poterci sentire, poi sentendoci ci diamo appuntamento. Trovarci guardarci negli occhi ed innamorarci perdutamente. Scoprire dopo i tuoi baci leggiadri e casti che a letto sei la reincarnazione migliorativa di Moana Pozzi. Portarmi a livelli di ipersensibilità "glandare" tale da farmi toccare non solo il settimo cielo, ma di sfondare a calci il portone per entrare nel Valhalla. Questo mi stai dicendo?)
- Sì.
- Scus.. c-cosa intendi con "si"? (macheccazzo!)
- Ho risposto sì a quello che stai pensando.
- C-come lo sai a cosa sto pensando?
- Beh, lo stai scrivendo tra le parentesi
..... Cancella cronologia... click
..... Cancella profilo.... click
38 notes
·
View notes
Text
La solitudine e la dimenticanza ~ Marinette e Adrien
Nello speciale Miraculous World: New York, Les héros unis, la scena in cui compare l'ologramma Solitude rappresenta un passaggio molto breve ma significativo, perché permette numerosi raccordi a livello simbolico per tematiche molto profonde, già esplorate nel corso della serie.

Il messaggio di Émilie.
Aeon riconosce che Marinette e Adrien sono fatti l'una per l'altro, a prescindere dall'influsso della magia dei Miraculous. Per questo sente il bisogno di aiutarli a ritrovarsi: chi salva sempre tutti ora ha bisogno di aiuto ad un livello più profondo per superare le sue paure.

Aeon: "Vedi?! Sono fatti l'una per l'altro!".
Aeon crea Solitude, un ologramma che è la proiezione di un super cattivo che rappresenta la solitudine. Aeon dà a Solitude l'immagine che ricorda Oblivio, quasi come se fosse stata ricostruita a partire dai ricordi di Marinette e Adrien, nonostante la cancellazione della memoria.

Aeon proietta l'ologramma di Solitude.
I ricordi cancellati per effetto della magia del Miraculous Ladybug non possono più emergere a livello cosciente, quindi Marinette e Adrien non possono riappropriarsene. Tuttavia la magia che ha sigillato i ricordi del loro amore, vero e ricambiato, non ha alcun effetto su Aeon.

I ricordi cancellati.
Oblivio condanna alla dimenticanza. È stato il momento in cui Marinette e Adrien si sono incontrati per la seconda volta, amati e ricambiati, senza sapere nulla di se stessi né l'una dell'altro. I loro sentimenti non sono nati allora ma esistevano già, intrecciati nelle identità.

Adrien: "Non nasconderei mai la mia identità a colei che amo".
In una condizione mentale diversa da quella cosciente, senza alcun ricordo delle identità, i sentimenti reciproci di Marinette e Adrien sono emersi in un'altra maniera, in un'altra forma, nel dover affrontare una situazione di pericolo contro un nemico sconosciuto e senza volto.

Adrien: "Capisco perché sono innamorato di te".
L'amore ricambiato è stato sigillato a livello inconscio, ma ha lasciato delle tracce sotterranee: i sentimenti possono riemergere di fronte ad un'esperienza traumatica simile, diventando sempre più profondi e sinceri, fino a costringere i due innamorati a superare le loro paure.

Il bacio del vero amore.
Dimenticare e perdere l'amore vero condanna alla solitudine. Così Oblivio diventa Solitude: la solitudine è la sensazione dell'assenza, la consapevolezza di essere stati dimenticati, la condizione emotiva di separazione dalla persona amata, fino a non sentirsi amati da nessuno.

La perdita della speranza.
La rappresentazione grafica di Solitude diventa sovrapponibile a quella di Oblivio: la figura inquietante e minacciosa di Oblivio è simile a un'ombra e può essere oltrepassata dagli oggetti; allo stesso modo, l'ologramma di Solitude non ha consistenza fisica ma sembra reale.

L'inquietante Oblivio.
Il cannone laser nella mano sinistra di Oblivio cancella i ricordi anche delle persone amate e si trasforma nell'artiglio uncinato di Solitude. L'artiglio rappresenta la solitudine che cattura e rapisce chi è rimasto solo e che, pur avendo amore nel suo cuore, non si sente amato.

L'ologramma di Solitude.
L'attacco di Solitude ricalca le dinamiche di quanto già avvenuto contro Oblivio: quando due persone affrontano insieme una situazione di estremo pericolo, i sentimenti che provano l'una per l'altro diventano più forti. Il piano prevede che Adrien diventi l'obiettivo di Solitude.

Marinette e Adrien restano bloccati nell'ascensore.
Il senso del piano di Jess e Aeon è proprio quello di far emergere emozioni così forti da suscitare in Marinette e Adrien la paura di perdere per sempre la persona amata e di non poterla rivedere mai più. Questa è l'ultima possibilità in cui potranno confessare i loro sentimenti.

Marinette e Adrien restano bloccati nella sala del museo.
Marinette e Adrien rimangono bloccati insieme nella sala del museo, senza via di uscita, come era avvenuto nell'ascensore in Oblivio. Aeon proietta Solitude che minaccia di rapire chi non è amato da nessuno: anche se la minaccia è un ologramma, la percezione del pericolo è reale.

Il tentativo di fuga da Oblivio.
Ignari della natura del nemico, Marinette e Adrien cercano istintivamente di scappare. Simbolicamente entrambi percepiscono se stessi come non amati da nessuno: a causa del gioco delle identità, non sanno di essere ricambiati dalla persona che li completa e non si sentono amati.

Il tentativo di fuga da Solitude.
La loro solitudine è il risultato dell'illusione delle maschere, del non riuscire a superare il nemico invisibile dentro se stessi. Quando saranno in grado di amarsi veramente e completamente, in tutte le sfaccettature, in tutte le identità, potranno salvarsi dalla solitudine.

L'autosabotaggio.
Improvvisamente il piano di Jess e Aeon viene interrotto. Il pericolo ingannevole dell'ologramma di Solitude svanisce all'arrivo di un pericolo che rappresenta una minaccia reale: Techlonizer. La rappresentazione grafica del nemico presenta un'ulteriore stratificazione simbolica.

L'olograma di Solitude svanisce.
Il pirata akumizzato è dotato di tentacoli che fondono le simbologie dell'artiglio uncinato di Solitude e del cannone laser di Oblivio; in uno dei tentacoli impugna la spada di La Fayette, mentre Oblivio usa il guanto che copre la mano destra per manovrare il suo cannone laser.

Il pirata Techlonizer.
Solitude, creato da Aeon per avvicinare Marinette e Adrien, è completamente sostituito da Techlonizer, che riesce ad ottenere l'effetto opposto. L'arrivo del pirata realizza il pericolo da cui il maestro Fu aveva messo in guardia Ladybug e Chat Noir: "Lui cercherà di dividervi!".

L'avvertimento del maestro Fu.
La battaglia contro Techlonizer fa emergere una grave frattura tra Ladybug e Chat Noir, che coincide con la separazione di Marinette e Adrien sotto la pioggia. Indossano un altro tipo di maschera: non sanno che nel separarsi per paura della solitudine, le stanno andando incontro.

Il muro che li separa.
La solitudine si impadronisce della vita di Adrien, che viene portato via dopo aver perso in un solo colpo Plagg, Ladybug e Marinette. La sua anima gemella, che risuona con lui alla perfezione, non ha potuto confessargli i suoi sentimenti per salvare entrambi dalla solitudine.

L'esitazione fatale.
Marinette perde la voce e non può impedire alla solitudine di rapire Adrien. Il suo cuore deve soffocare il dolore di aver perso Chat Noir e di non essere riuscita a confessare i suoi sentimenti ad Adrien. Per ironia del destino, il piano di Jess e Aeon si realizza al contrario.

Le lacrime di Marinette nella pioggia.
Quando non vengono affrontate le paure interiori, un pericolo che sopraggiunge dall'esterno le materializza come una minaccia reale e concreta. Marinette e Adrien hanno perso la speranza di toccare il cuore della persona amata, si sentono soli e vedono realizzarsi i loro incubi.

La consapevolezza della perdita.
#miraculous#miraculous ladybug#miraculous world#miraculous new york#solitude#oblivio#adrinette#ladynoir
4 notes
·
View notes
Text
Sceneggiatura per un delitto – Fulvio Di Chiara.
Sandro e Vittorio assistono a uno spettacolo teatrale che sembra chiudersi con un dramma: l'attore protagonista, Amleto – all’anagrafe Luigi Ranieri –, si spara un colpo di pistola alla tempia, inscenando un suicidio perfetto.
Autore: Fulvio Di ChiaraAnno di pubblicazione: 14 novembre 2024Casa editrice: Spirito Libero EdizioniGenere: Giallo, Noir, MisteroValutazione: ⭐⭐⭐⭐☆ (4,5 su 5 – 39 voti)Numero del libro nella serie: Terzo romanzo con il commissario Sanfilippo Trama. Il teatro è finzione. Ma quando la realtà supera la scena? Sandro e Vittorio assistono a uno spettacolo teatrale che sembra chiudersi con un…
#Alessandria today#ambientazione teatrale#Andrea Camilleri#bestseller giallo#Colpi di scena#commissario Sanfilippo#crimine e teatro#delitto e finzione#delitto in scena#Fruttero e Lucentini#Fulvio Di Chiara#giallo ambientato a Torino#Gianni Frascella#Google News#investigazione#ironia nel giallo#italianewsmedia.com#Letture consigliate#libri gialli da leggere#libri più venduti#migliori gialli italiani#migliori romanzi noir#mistero italiano#mistero teatrale#narrativa contemporanea#narrativa italiana#noir italiano#Pier Carlo Lava#poliziesco italiano#romanzi autunno 2024
0 notes
Text

Divórcio à Italiana
I, 1961
Pietro Germi
9/10
Deliciosamente Negro
Pietro Germi olha para Sicília e os seus costumes com uma enorme ironia e um inteligente sentido de humor negro. Uma sociedade fechada, dominada pela ignorância, pela máfia, pelo moralismo bafiento da Igreja e pelo privilégio de uma aristocracia caduca e viciosa.
Marcello Mastroianni tem um papel magistral, dando vida a um barão Cefalú, manipulador e hipócrita, que não olha a meios para atingir os seus fins amorosos, acabando vítima do seu próprio sucesso.
A muito jovem Stefania Sandrelli, com apenas 15 anos de idade, faz aqui o seu terceiro filme, ainda num papel secundário, lindíssima e antecipando a brilhante carreira futura. Destaque ainda para Daniella Roca no papel da pobre Rosalía, fatalmente siciliana, inocente e manipulada pelo seu sinistro marido e pela sociedade onde teve a infelicidade de nascer.
Um filme que valeu um Óscar para o melhor argumento original e nomeações para Mastroianni e Germi, um Bafta para Mastroianni, prémio para a melhor comédia (e nomeação para a Palma de Ouro) em Cannes, globos de ouro para Germi e Mastroianni, entre muitos outros prêmios.
Um clássico para ver e rever, sempre com um enorme prazer. Uma comédia deliciosamente negra.
Deliciously Noir
Pietro Germi looks at Sicily and its customs with great irony and an intelligent sense of black humor. A closed society, dominated by ignorance, the mafia, the Church's stale moralism and the privilege of an old and vicious aristocracy.
Marcello Mastroianni has a masterful role, giving life to a manipulative and hypocritical Baron Cefalú, who will stop at nothing to achieve his romantic goals, ending up a victim of his own success.
The very young Stefania Sandrelli, just 15 years old, makes her third film here, still in a secondary role, looking gorgeous and anticipating a brilliant future career. Also noteworthy is Daniella Roca in the role of poor Rosalía, fatally Sicilian, innocent and manipulated by her sinister husband and the society in which she had the misfortune of being born. A film that won an Oscar for best original screenplay and nominations for Mastroianni and Germi, a Bafta for Mastroianni, a prize for best comedy (and nomination for the Palme d'Or) at Cannes, Golden Globes for Germi and Mastroianni, among many other awards.
A classic to watch over and over again, always with great pleasure. A delightfully dark comedy.
1 note
·
View note
Text
Piergiorgio Pulixi "La libreria dei gatti neri", presentazione di Salvina Pizzuoli
“Pulixi firma un giallo pieno di suspense e ironia che parla di libri e omaggia i classici del mystery, rendendo i lettori i veri protagonisti di questa storia.” (da Marsilio Libri) Il protagonista Marzio Montecristo, dopo una disavventura come maestro, decide di aprire una libreria specializzata nel genere giallo: Les Chats Noirs, nome in omaggio ai due gatti neri, Miss Marple e Poirot, che un…

View On WordPress
0 notes
Text
Guglie Rosse di Nina Lot

La milanese Nina Lot, che ha studiato a Harvard, autrice di numerosi libri accademici e decine di articoli scientifici, con Guglie Rosse (CreateSpace Independent Publishing Platform, 2018, pp. 298) dà inizio alle avventure dell’investigatore Miller in una Milano di milanesi doc, ricca, snob, colta, arrogante ed esclusiva. Nessuno la conosce meglio di lei la città meneghina. Ecco un passo dal capitolo 18: «Anche il vetro dello studio era incrinato. Non bastavano le botte. Davo proprio fastidio a qualcuno! Dovevo stare in ospedale ma ho firmato e sono uscito. Toradol e via, avevo qualche conto da risolvere. Ormai era anche una questione personale. Dovevo sbrigarmi con il caso, non avevo nessuna intenzione di finire sul tavolo di un obitorio con il cartellino sull'alluce. Sono andato dalla sciura Betta. La signora aveva una casa principesca. Nel bel mezzo della piacevole chiacchierata, si fa per dire, si è catapultato dentro Filippo. Era questo il famoso Jackal. Si scalmanava, il pupone tossico, mi insultava, urlava, mi ha minacciato, è entrata la sciura Meda, era tutto un casino e io speravo di portare Filippo in commissariato». Dunque, l’autrice descrive, in un periodo di speranza e di terrore tra guerre capitalistiche, attraverso la vita di un giovane, la quotidianità e il fallimento di un cambiamento da sottrarre al capitalismo e al liberismo nella forma più vieta e degradante. Il personaggio principale è l’investigatore Millini, detto Miller, che opera in una Milano bene che conosce come le sue tasche. Fisico atletico, Miller questa Milano snob ed esclusiva la vive sia per divertimento sia per lavoro, scavando tra intrighi, potere, soldi e vizi. Ama la bella vita l’investigatore Miller, molte donne, molta ironia, molti difetti, ma sempre sprezzante del pericolo. Ma questa volta l’incarico assegnatogli dovrà materializzarsi nella Milano dell’alta borghesia, dei soldi, del potere, dei vizi, non facile da risolvere perché piena di imprevisti, dove spesso le cose nascondono segreti inconfessabili, dove niente è come sembra e si rischia la vita se ci si mette troppo il naso. Classico noir questo Guglie rosse di Nina Lot, 35 capitoli brevi pieni di colpi di scena, alla ricerca della scomparsa di un noto commercialista, Giovanni Rossi, con una vita irreprensibile, quasi perfetta, sia come marito sia come padre, svanito nel nulla. Dalla scheda che accompagna il volume, leggiamo in 4a di copertina che «Giovanni Rossi era quasi candidato alla santità ‒ noto professionista, marito perfetto, padre esemplare con una casa perfetta nel quartiere più elegante di Milano. Forse troppo perfetto. Perché è svanito nel nulla. E ora la direttrice della fondazione di cui era presidente chiede a Miller di trovarlo, anche se nessuno ne ha denunciato la scomparsa. Miller, l’investigatore casanova con la lingua tagliente e il fisico da boxer, ha davanti a sé un compito molto pericoloso quando comincia a scavare nel passato, un compito che può costargli caro. Perché niente è come sembra nella Milano “bene”, tantomeno la vita ‒ o la morte ‒ di un uomo». Tra intrighi e colpi di scena la trama si fa sempre più interessante, basata per lo più sui dialoghi. Linguaggio veloce, in stile dei noir americani, ma non descrittivo, di una storia appassionante e avvincente. Read the full article
0 notes
Text
Critica - Lúcifer,Primeira Temporada
Descobri essa serie no final do ano passado e achei seu mote principal bem interessante. Lúcifer Morningstar (Tom Ellis) é o rei das trevas que pretende passar uma temporada na terra pois estar entediado do seu reino.Na terra ele vira dono de um clube noturno,Lux.A vida do nosso charmoso Diabo muda quando sua amiga é assassinada.E com esse crime que ele conhece Chloe Dancer (Lauren German),uma detetive que passa a investigar o caso. Lúcifer acaba se encantando com a Chloe,a única mulher que não cai nas sua lábia.A serie tambem conta com os dois personagens sobrenaturais.O primeiro e Maze (Lesley-Ann Brandt),braço direito de Lucifer no clube e Amenadiel (D.B. Woodside ),anjo e irmão do protagonista que é designado a leva- lo ao inferno.
Criada por Tom Kapinos o mesmo criador da serie Californication. Lucifer é uma adaptação livre, do personagem criado por Neil Gaiman para Sandman.A sua trama transita entre uma prosaica produção policial e uma arrojada serie de fantasia. No primeiro episodio algumas coisas são reveladas, mas tudo aos poucos pra segurar a curiosidade dos espectadores. O clima noir lembra bastante produções como L.A Cidade Confidencial e a própria Californication, A estrela da serie é sem duvidas o personagem principal interpretado muito bem pelo ator britânico Tom Ellis, o seu Lúcifer é cínico , arrogante e cheios de boas frases , tudo na medida certa sem exageros de interpretações.
O primeiro episódio pude notar que a série abre uma perspectiva bem diferente sobre Lúcifer humanizando-o. Adorei o fato de ele não ter dito escolha sobre seu lugar na terra como um demônio ter ficado nas entrelinhas. Adorei o roteiro, a perspectiva histórica sobre o Anjo caído. O primeiro episódio me deixou ligadinho pois deixa no ar o que todos queremos saber sobre um personagem que é história por detrás da história. O fato de ter uma policial envolvida ou de Lúcifer se envolver nas questões terrenas de maneira normal e/ou dentro do limite posto a ele por Deus é considerada por mim algo bem corajoso por parte dos criadores da série, em alguns casos ( em outras séries do gênero) esta combinação não funcionou muito bem, mas em Lúcifer está dando certo. A série é intrigante, divertida, surreal, por vezes boba, porém dentro do limite respeitável.
A escolha dos atores para os papeis principais foi brilhante, parece que cada um deles nasceu para interpretar seus personagens. Sem dúvidas, Tom Ellis se destaca. Lucifer interpretado por Tom possui doses certas de humor, carisma, ironia e boemia. Algumas vezes parece com do Diabo de meninas super poderosas. Está aí uma referência de peso . Mas, caso tenham tido o prazer de assistir o desenho na infância de vocês, acredito que lá no fundo concordam comigo. Quanto ao enredo, confesso que comecei a assistir com dúvidas quanto à sua qualidade. Contudo, no transcorrer das cenas, pude perceber que a séria cumpre o papel a que veio: trazer risadas, casos policiais e, de brinde, referências bíblicas nas histórias. Porém, não vá com muita sede ao pote. As tramas não são tão complexas nem poderiam ser, na verdade, já que estamos falando de adaptação de quadrinhos. Entretanto, que se deixe claro: ela cumpre seu papel. Não vá assistir Lucifer querendo saborear a mesma dosagem crítica de Game Of Thrones, pois não encontrará. Agora, se você quer assistir algo para se divertir e, ao mesmo tempo, ser pego com interpretações bíblicas atreladas que podem te surpreender, esta é a série.
2 notes
·
View notes
Text
Frank Miller assumiu os desenhos da revista Daredevil na edição #158 (maio de 1979), e já na edição #168 acumulou também os roteiros do Demolidor. Eventualmente, sua passagem pela revista seria incensada como um dos momentos fundamentais na transição da era de bronze para a era moderna dos quadrinhos.
Hoje, com a vantagem da visão retrospectiva, sabemos o quão revolucionárias aquelas edições de Daredevil se revelariam. A qualidade do material era inegável, mesmo para quem lia as revistas recém saídas da gráfica. Porém, o peso real da sua contribuição para a história da nona arte só ficaria evidente um pouco mais adiante.
Resolvi identificar em que edição, especificamente, Miller finalmente firmou seu estilo, encontrou sua voz e consolidou os elementos que distinguem suas histórias. As candidatas eram várias: a própria edição #168, a primeira que ele roteirizou, que marca a primeira aparição da assassina Elektra Natchios; a #174, na qual Miller nos apresenta pela primeira vez a organização ninja Tentáculo (em inglês, The Hand); ou a #176, na qual surge o personagem Stick, mentor do Homem sem Medo.
Meu voto, porém, vai para a edição #179, com a história "Spiked!" (fevereiro de 1982). Na minha opinião, essa é uma das edições que lançaram os quadrinhos de herói na modernidade. Vou tentar explicar o porquê.

Podemos começar com a constatação de que o Demolidor NÃO é o protagonista da história. Toda a narrativa gira em torno de Ben Urich, repórter do Clarim Diário que investiga as ligações corruptas entre Wilson Fisk, o Rei do Crime, e um dos candidatos à prefeitura de Nova Iorque. Urich participa de todas as cenas da história. É através dele, de suas impressões, de sua voz, que acompanhamos os acontecimentos. Miller antecipou em 12 anos o que Kurt Busiek faria em 1994 em sua popular série Marvels. Essa radical mudança de ponto de vista, enfatizando a perspectiva de um personagem secundário que mal havia aparecido nas histórias do Demolidor até ali, foi algo novo e inusitado.
Chama também a atenção o desprezo de Frank Miller por uma convenção importante que era respeitada em todas as histórias da Marvel no período: o splash de abertura, que deveria acontecer nas páginas iniciais e apresentar o herói em uma situação dinâmica, normalmente acompanhado por recordatórios que ajudavam os novos leitores a acompanhar a continuidade nas histórias de herói, tanto da Marvel quanto da DC. Essa era uma prática que Miller vinha respeitando até a edição anterior (#178), que trazia o splash a seguir:

Percebam a apresentação do personagem em pose dinâmica; os créditos; os balões de pensamento; os monólogos expositivos que explicam aos novos leitores como o Demolidor adquiriu seus poderes. Tudo dentro dos padrões editoriais da Marvel de então.
Na edição #179, tudo isso é subvertido de alguma forma. Os créditos, por exemplo, são concisos e integrados à narrativa, apresentados na forma de um letreiro de cinema em close, com a câmera se afastando no quadro seguinte:

A ambientação da cena inicial em um cinema e os quadros horizontais não são as únicas referências à sétima arte presentes na história. A própria forma como a história é narrada remete a uma das paixões de Frank Miller: o cinema noir, com suas narrações em primeira pessoa, recheadas de realismo, ironia e cinismo. Essa é a primeira vez em que Miller usa esse recurso, que se tornaria uma de suas marcas registradas. Percebam o cuidado com o letreiramento (pelo grande Joe Rosen), que simula os tipos usados nas máquinas de escrever e usa caixa alta e baixa, prática incomum numa época em que letras em caixa alta eram a regra, raramente quebrada.
Outra característica marcante e inovadora da história é a total ausência de balões de pensamento e recordatórios em terceira pessoa. Mesmo a batida exposição sobre os poderes do herói é resolvida por Miller de uma forma original e harmoniosamente integrada à narrativa. Quem nos recorda a origem do Demolidor não é o próprio herói ou um narrador onisciente, mas Urich, que conhece o passado e a identidade secreta do Demolidor, mas decide não publicá-la (o que certamente lhe garantiria um prêmio Pulitzer) por lealdade ao herói.

Toda a narrativa se desenvolve com base apenas nos diálogos entre os personagens e na narração em primeira pessoa do repórter Ben Urich, que comenta as cenas com uma voz particularíssima e individual, algo praticamente inexistente nos quadrinhos de heróis da época, em que a regra era uma narração pomposa, redundante, impessoal e frequentemente chatíssima. Em duas ou três páginas, na melhor tradição tchekoviana, Miller nos coloca diante de um personagem interessante, carismático, tridimensional, com o qual passamos a nos importar de forma quase que automática.
Miller vai além ao estabelecer Urich como um personagem de carne e osso, fumante compulsivo, um workaholic com uma ética de trabalho quase inflexível, e os efeitos negativos que essa obsessão pelo jornalismo trazem para sua vida pessoal são exemplificados em uma deliciosa cena de Urich com sua esposa. O tratamento que Miller dá a esses dois personagens está a anos-luz de distância da idealização dos estereótipos olímpicos comuns nos quadrinhos de heróis. Entre páginas recheadas pelos corpos invariavelmente sarados de heróis e vilões, Miller deixa entrever um sopro de humanidade, de vida comum, de romantismo cotidiano, em uma clara homenagem a um de seus ídolos, Will Eisner.

A noite do casal Urich, porém, é mais uma vez vítima do trabalho de Ben. Ele é chamado para um encontro com um informante que lhe passa uma dica aparentemente quente, mas que o Demolidor percebe se tratar de uma armadilha. Dito e feito: no local em que Ben deveria se encontrar com uma suposta amante do candidato corrupto disposta a incriminá-lo, quem espera o repórter é Elektra, contratada pelo Rei do Crime pra matar Ben. Elektra derrota o Demolidor em combate, e aparentemente perde Ben de vista, mas uma tosse inconveniente entrega a localização do repórter. Um autor comum faria Ben pisar em um lata velha ou esbarrar em alguma coisa qualquer. Não Miller. Ao longo de toda a história, ele nos mostra Urich como um fumante inveterado, que ouve de todo mundo que o cigarro vai acabar o matando. A tosse do repórter, nessa cena, ganha então um caráter profético, inexorável, natural. Tudo na história tem uma função, tudo contribui para o gran finale pretendido pelo autor.

Os dois primeiros quadros acima exemplificam a forma mágica como os quadrinhos, na mão de um mestre como Frank Miller, brincam com o tempo da narrativa. Ao posicionar o quadro com a reação de Elektra antes do quadro com Ben tossindo, Miller aponta para a simultaneidade das duas imagens: a reação de Elektra, uma assassina treinada e extremamente alerta, é imediata. A colocação da reação de Elektra após a imagem de Ben tossindo não teria esse efeito, dada nossa tendência de imaginar, entre um quadro e outro, o transcurso de algum intervalo de tempo, por menor que seja. O efeito produzido pela inversão das imagens e pelo letreiramento, ligando os dois quadros e reforçando essa simultaneidade, é algo que só os quadrinhos podem proporcionar.
A página final é de um expressionismo e de uma dramaticidade que dispensa comentários:

Malditos cigarros, de fato.
Quarenta anos depois, Daredevil #179 é uma obra-prima que não perdeu nada de sua força e de sua intensidade. Na minha opinião, é a primeira de uma série de single issues impecáveis com as quais Frank Miller transformou para sempre a história do Demolidor e dos quadrinhos de super-heróis.
0 notes
Text
NAKED; Capítulo 3 - Apreciável
— Olá, my lady.
A voz suave do gatuno fez um arrepio cortante passar pela espinha da heroína. Ela girou o corpo, tremendamente afetada. Sentiu-se ainda mais nervosa do que quando saiu de casa.
Principalmente com um olhar tão simpático que ele mantinha.
— C-Chat... boa... boa noite...
Aquilo era novidade. Gaguejar perto dele parecia ironia suficiente da vida. Engoliu em seco, principalmente quando ele se aproximou. As mãos atrás das costas de um modo inocente, os lábios esboçando um sorriso.
Até porque ele sabia o motivo pelo qual ela estava nervosa. Tinha total ciência que ele era o causador daquilo.
E ele estava começando a ter prazer em vê-la desconcertada.
— Gaguejos? Está nervosa perto de mim? Por que? — Caminhou o suficiente para enquadrá-la em uma das bordas do telhado alto em que estavam. — Você nunca foi assim...
— É que... é que...
— Admite que não para de pensar em mim.
Nunca. A negação veio forte no pensamento.
— Não paro, sinto cada vez mais vergonha alheia quando lembro da sua ceninha...
A risada do loiro veio alta.
— Você pode mentir muito bem, Marinette... — Encarou-a de certa forma doce enquanto apoiada o corpo na borda protetora daquela superfície alta. Franziu o cenho, desafiante enquanto a presunção dominava seu interior. Ele não tinha medo de brincar com o perigo que era atazaná-la. — Mas isso não é o suficiente para me engambelar...
— Marinette? Do que está...
— Shhh, eu te descobri... — Os olhos verdolengos brilharam sob a luz da lua. — Não adianta mais mentir.
— Como...
— Eu te explico outra hora, agora temos pendencias que eu quero liquidar.
A boca da menor abriu, o maxilar caindo um pouco quando a realidade a atingiu.
— A-Aqui?
— E agora... — Chat deixou que o corpo forte grudasse ao dela, abaixando o rosto para unir a testa a dela. — Se você quiser, claro. Eu posso ir embora e...
— Não se atreva!
Ela rosnou como uma ordem e ele riu.
— Mas você nunca me quis...
A provocação implícita a fez ferver em certa raivinha. Afastou-se, somente para ser puxada de volta e ter os lábios delicados unidos aos do maior em um beijo clamante, dotado por desejo reprimido. Viu-se novamente contra concreto, as mãos dedilharam a nuca do loiro antes de aprofundarem nos fios loiros. Chat Noir dominava o beijo com volúpia, enamorado pela sensação de tê-la em seus braços e rendida daquele modo.
— Chat...
O nome rolou sôfrego pelos lábios da mestiça excitada quando ele abandonou a boquinha carnuda dela para dar atenção ao pescoço pálido. Mordiscou, lambiscou e chupou o que o colarinho do collant deixava exposto, para então encará-la. Sorriu, maroto.
— O que?
— Eu não quero preliminares... eu preciso de você em mim...
— Mas eu queria tanto te chupar e ter você escorrendo na minha boca... — O maior sorriu, descarado. Ladybug suspirou ao ter ambos os lados da bunda segurados pelas mãos grandes do loiro. Sentia-se sem folego, desesperada por mais.
— Eu te dou outra oportunidade...
— Só uma?
— Se fizer bem hoje, dou quantas você quiser.
— Que proposta tentadora... — Ele sorriu, e girou-a em um movimento rápido. Colocou-a debruçada sobre o parapeito e estalou a língua. — ... eu seria louco se recusasse, não é?
Ela suspirou, o coração batendo descompassadamente no peito carregado pelo anseio.
— Sim...
Fechou os olhos, delirante, quando sentiu o zíper localizado na parte traseira do uniforme sendo deslizado por toda as costas, o ar geladinho indo contra a pele, logo tendo a bunda descoberta pelo pano pouco maleável – mas confortável – que compunha o uniforme. Não percebeu quando deitou ainda mais o corpo, jogando a cintura e impulsionando o quadril.
Chat achou aquilo incrível, e admirou enquanto deslizava o guizo do próprio uniforme. Arrancou uma das luvas para não a machucar e buscou o preservativo escondido no bolso traseiro do uniforme. Desenrolou pelo membro, usando a canhota para bombeá-lo por algumas vezes, ao mesmo tempo que a mão livre tocou o sexo da menor, os dedos acariciando a derme lisa e delicada antes de chegar no clitóris pulsante.
Ele sorriu, ela estava molhada e ele aproveitar-se-ia daquela lubrificação natural.
Ladybug apoiou com firmeza e segurança as mãos sobre o concreto, apertando a borda quando sentiu a pontinha do membro alheio em sua entrada estreita. Felizmente, não era mais virgem, ou teria doido 'pra caralho quando ele se socou dento dela sem o mínimo de piedade.
— Puta merda... — Ele murmurejou, soltando um suspiro pelo modo que sentia cômodo ao estar dentro dela. Deixou que a mão livre da luva puxassem os lacinhos que prendiam o cabelo dela, envolvendo os fios com a mão em seguida. Segurou-os com firmeza, elevando o rosto dela enquanto ainda mantinha o corpo inerte. — Gostosa do caralho...
— Sua... — Ela mordiscou o próprio lábio ao prender um suspirinho. — Só sua...
— Ótimo que saiba disso, princesa... — Movimentou-se pela primeira vez, com um movimento firme e duro. Não a ofereceu qualquer brecha para que pudesse atrapalhar sua frase. Movimentou-se de novo. — ...porque eu não estou a fim de ativar meu modo caçador para deixar seus antigos pretendentes cientes que você é minha.
— Sua, é?
— É, minha... — Usou de ainda mais força na outra estocada, arrancando um gemido do fundo da garganta dela. — Você mesma se intitulou assim...
— Não me arrependo...
— Eu sei que não, e vou te dar ainda mais motivos para não se arrepender.
Ela não viu o sorriso safado e convencido que ele deu, mas ela não precisava ver para ter certeza que tal estava adornando o rosto do homem que lhe puxou os cabelos para invadi-la com ainda mais dureza. Rebolou em resposta, com um gemidinho descarado ao ter o pescoço mordido e tomado por uma trilha de beijos molhados enquanto ele investia pesadamente sobre si.
Sem a mínima vontade de parar.
Assim como ela.
[...]
Chat Noir não quis revelá-la sua identidade, e tal a deixou irada, principalmente por ele ter um ponto irrefutável.
Ele havia descoberto por mérito próprio. Por pura vontade, sem ajuda, sem pistas. Não era justo que ele contasse de mão beijada, ela poderia descobrir. Era inteligente, dotada de sagacidade.
Tinha chegado a vez dela de brincar de investigadora, ele apenas ficaria sentado assistindo, talvez dizendo se estava quente ou frio.
Aquilo estava tirando-a de orbita, mas ela fingia que tudo estava bem por fora. Descobrir a identidade daquele que a visitava frequentemente não era prioridade como se formar ou exaltar a capacidade de seus amigos. Ela não estava desesperada para conseguir aquela informação, de qualquer forma.
Por isso, naquela manhã, ela estava calma sentada em um dos auditórios da faculdade. Ao seu lado, Nino e Alya trocavam algumas palavras enquanto esperavam que a apresentação começasse. Era um dos trabalhos mais importantes do semestre para Adrien, que contaria pontos para a sua graduação. Os mais durões professores do curso de física estavam sentados em uma bancada frontal, com seus laptops caros e muita concentração para julgá-lo. Adrien falaria sobre física quântica.
E como o belo inteligente que era, já tinha a matéria dominada na ponta da língua. Treinou por semanas, preparou tudo do melhor modo possível e chamou seus amigos para presenciar aquele momento importante. Marinette ficou feliz quando Chloe tomou um assento logo ao seu lado direito, com um sorriso brilhante de quem estava feliz por ter saído a tempo da aula de estatísticas do curso de administração.
Não demorou para que Adrien tomasse a frente no palco do auditório. Todos de sua turma estavam ali. Das três apresentações do dia, ele faria a última. Sorria como o modelo que era, exibindo os dentes retos que combinavam com a camiseta social branca. Marinette sentiu o coração falhar uma batida por ele estar de óculos.
Ela tinha uma pequena e humilde tara em Adrien Agreste usando óculos, por isso remexeu-se desconfortável na cadeira, principalmente quando em um momento o olhar do loiro focou-se no dela.
Mas, repentinamente, seu olhar decaiu dos olhos do Agreste para o maxilar. Um corte supérfluo e quase imperceptível marcava o maxilar, e logo embaixo um delicado chupão quase totalmente escondido pela camiseta social. Ela franziu o cenho.
Lembrava-se da noite anterior. Chat Noir em seu quarto, reclamando sobre o bendito corte na bochecha que fizera ao barbear-se devido ao nervosismo com algo que aconteceria no dia seguinte e como ela se ofereceu para deixá-lo menos nervoso usando sua boca em todos os cantos do corpo do maior.
Mas... não era possível. Seria muita coincidência.
Seria muita sorte...
Então, o celular vibrou no bolso minutos antes de Adrien iniciar sua apresentação. Ela puxou o eletrônico, checando a notificação repentina.
[Gatinho <33 // 11:32] Se continuar babando assim, vai me desconcentrar ;)
Um arrepio passou por seu corpo, e ela o encarou. Adrien não fez nada além de ofertá-la uma piscadela antes de colocar o slide montado em tela-cheia no telão ali presente.
Já sabendo que teriam muito o que acertar depois.
1 note
·
View note
Text
La solitudine e la dimenticanza ~ Fili sospesi
Dopo la separazione dal maestro Fu, Marinette cammina lungo i binari della stazione, così come camminava lungo le rive della Senna subito dopo quello che credeva essere stato il loro primo incontro. Grazie alla chiave, lei scopre i doni che Fu le ha lasciato conoscendo il futuro.

Marinette cammina lungo la Senna.
Marinette trova una lettera destinata solo a lei e non anche a Chat Noir. Il maestro Fu aveva individuato Ladybug come sua erede, ma non aveva bisogno di insegnare ad Adrien il senso della perdita, perché Adrien aveva già dovuto affrontare il dolore della scomparsa della madre.

La consapevolezza della perdita.
Insieme alla lettera, Marinette trova il grammofono, che aveva custodito lo scrigno, e la foto di Marianne. Fu aveva dovuto rinunciare anche alla foto più preziosa, l'immagine dell'unico ricordo della donna amata, perché non avrebbe potuto tenerla con sé, una volta persi i ricordi.

Il dono dell'addio.
Se avesse conservato la foto di Marianne, Fu avrebbe riconosciuto in lei la donna incontrata apparentemente per caso davanti al treno. Lui avrebbe intuito che Marianne aveva già fatto parte del suo passato e anche la sua dichiarazione d'amore avrebbe avuto una diversa intensità.

Il ricordo cancellato.
Il sacrificio della foto aveva un duplice scopo: Fu si predisponeva a ritrovare la donna amata e Marinette a dover capire il motivo per cui lui le aveva lasciato la foto insieme alla lettera. La donna che aveva letto la sua lettera d'amore per Adrien le aveva restituito un dono.

Il dono inaspettato.
"Ascolta il tuo cuore" sono le parole che rappresentano il modo di amare di Marianne e di Adrien. Lui le aveva pronunciate guardando il cielo: "Non ho riflettuto. Ho solo seguito il mio cuore", quando come Chat Noir aveva scelto di rispettare il segreto dell'identità di Ladybug.

Amore e rispetto.
Anche se è svanito dai ricordi di Fu, con il suo silenzio Marianne custodisce il segreto dell'identità di Ladybug. Chi potrebbe mai essere la ragazza che accompagna il guardiano dei Miraculous senza memoria per ricongiungerlo al suo amore di sempre, se non l'eroina scelta da lui?

Il segreto al sicuro.
Tuttavia, durante la sua akumizzazione, Marianne era arrivata persino a dubitare che Ladybug fosse la scelta giusta di Fu perché Ladybug aveva sacrificato il suo Chat Noir. Il tempo si riavvolge ma trasforma il dubbio in un silenzioso monito: "Non sacrificare il tuo Chat Noir".

Il silenzioso monito.
Chat Noir è il primo dono che il maestro Fu aveva scelto per Ladybug, ma lei aveva deciso di sacrificare emotivamente Chat Noir per amore di Adrien senza sapere che, così facendo, per ironia della sorte, li avrebbe persi entrambi. Il mondo senza Chat Noir è il mondo senza Adrien.

Nessuna possibilità.
Imponendo a se stessa di rinunciare ad ascoltare il suo cuore, Marinette si ritrova a vivere tutto quello che aveva sempre temuto e che aveva cercato di scongiurare: perdere Adrien. Il messaggio segreto nella foto di Marianne è un enigma che Marinette non è riuscita a sciogliere.

L'enigma insoluto.
La vecchia foto in bianco e nero di Marianne è il solo ricordo del primo e unico amore di Fu. Durante la guerra, Marianne e Fu avevano potuto conoscersi ed innamorarsi perché Fu era giunto a Parigi e, a seguito della distruzione del Tempio dei Guardiani, non era più un monaco.

Il sorriso di Marianne.
Ma l'errore di gioventù compiuto da Fu usando il Miraculous del Pavone si è riversato sulla spilla che, usata da Émilie, la fa precipitare in un sonno profondo. Tutto ciò che resta ad Adrien per ricordare il sorriso della madre è una foto digitalizzata di una giovanissima Émilie.

Il sorriso di Émilie.
Per Fu e per Adrien, una fotografia diventa l'unico ricordo per rivedere il viso di una donna profondamente amata. Marianne conosceva i segreti dei Miraculous, Émilie aveva utilizzato la spilla perduta da Fu. Le due donne hanno gli stessi occhi verdi e lo stesso dolce sorriso.

Marianne e Émilie.
La solitudine che ha velato per anni gli occhi verdi di Marianne è la stessa solitudine negli occhi verdi di Adrien ed è anche quella vissuta da Émilie accanto ad un uomo estremamente problematico. Solitude, il film interpretato da Émilie, è forse la storia delle loro vite.

La gabbia dorata.
Nella solitudine di Marinette risuona l'eco della solitudine di Émilie, una storia nella storia, raccontata in un film d'amore in bianco e nero da una donna che cammina da sola sotto la pioggia e tende la mano per accarezzarla, trovando rifugio sotto il suo ombrello nero.

Una storia nella storia.
Adrien è stato attore nella vita realmente vissuta da Émilie e spettatore della storia interpretata dalla madre nel film. Quando Adrien dà a Marinette l'ombrello nero per ripararla dalla pioggia, in lei confluiscono i fili sospesi dei destini intrecciati di tutti loro.

Destini intrecciati.
#miraculous#miraculous ladybug#miracle queen#rebrousse temps#maestro fu#marianne lenoir#solitude#emilie agreste#adrinette#ladynoir
1 note
·
View note