#invenzioni straordinarie
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Nulla è Impossibile di Gianni Tagliapietra: Un tributo ai visionari che hanno cambiato il mondo. Recensione di Alessandria today
50 storie di determinazione, innovazione e genio raccontate da Gianni Tagliapietra
50 storie di determinazione, innovazione e genio raccontate da Gianni Tagliapietra La nuova opera di Gianni Tagliapietra, Nulla è Impossibile: 50 incredibili storie di persone che hanno saputo vedere oltre, è un viaggio ispirazionale nel mondo delle idee rivoluzionarie e delle menti che hanno saputo trasformarle in realtà. Pubblicato l’11 ottobre 2024, il libro è un invito a guardare oltre i…
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alesims87 · 4 months ago
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NOT SO BERRY CHALLENGE 3
La Not So Berry Challenge - Versione 3 è una sfida per The Sims 4 che si articola su 10 generazioni, ognuna caratterizzata da un colore dominante, tratti specifici, un'aspirazione, una carriera e una serie di obiettivi unici. Ogni generazione ha una propria storia collegata alle precedenti, creando una narrazione coerente che si sviluppa di generazione in generazione.Questa versione introduce nuovi temi come la botanica, la tecnologia, la criminalità e il mondo degli animali, con una forte enfasi sullo sviluppo personale dei Sims e sul legame tra le varie generazioni. Ogni generazione deve affrontare le sue sfide, cercando di costruire sull’eredità lasciata dai predecessori.
Regole Generali:
1.Ogni generazione deve completare gli obiettivi specifici indicati.
2.Ogni generazione deve rispettare il colore tematico sia per il Sim che per la casa.
3.Non è permesso usare trucchi per modificare le relazioni o il denaro (ad eccezione di quando specificato).
4.I Sims possono usare il trucco "freerealestate" per ottenere la prima casa.
5.I nomi sono a vostra scelta.
Obiettivi Generali:
•Ogni generazione deve superare delle prove legate alla propria carriera, aspirazione e vita personale.
•Le scelte fatte da una generazione possono influenzare le storie e le possibilità delle generazioni future.
•Ogni generazione deve lasciare una traccia tangibile del proprio percorso, sia essa materiale (una casa, un giardino, un’azienda) o intangibile (fama, relazioni sociali, invenzioni).
Generazione 1: Smeraldo
Nome: Ivy Smeraldo (opzionale per tutte le generazioni)
Colore: Verde smeraldo.
Tratti: Amante della natura, Ambizioso, Scroccone.
Aspirazione: Botanico Freelance.Carriera: Botanico (Branca Giardinaggio).
Storia: Ivy è cresciuta in una piccola casa di campagna, affascinata dalle piante e dal loro potere curativo. Quando scopre un antico diario nel giardino della nonna, decide di dedicare la sua vita alla botanica per scoprire i segreti delle piante e creare un giardino perfetto. Il suo sogno è riportare in vita una misteriosa pianta leggendaria, il Fiore dell'Eterna Giovinezza, menzionata nel diario
Obiettivi:
Raggiungere il livello massimo nella carriera di Botanico.
Creare un giardino botanico con almeno 15 piante diverse e curate al massimo livello.
Ibridare almeno 10 piante diverse e creare 5 nuove specie.
Scoprire e coltivare il Fiore dell'Eterna Giovinezza.
Avere una pianta bovina viva e farla mangiare almeno un Sim non facente parte della famiglia.
Generazione 2: Zaffiro
Nome: Sapphire Smeraldo
Colore: Blu zaffiro.
Tratti: Romantico, Perfezionista, Snob.
Aspirazione: Autore di Bestseller.
Carriera: Critico d’Arte (Branca Arti Culinarie).
Storia: Sapphire è la figlia di Ivy. Cresciuta tra le meraviglie del giardino botanico di sua madre, sviluppa un'anima poetica e una passione per la scrittura. Vuole condividere con il mondo le storie della sua famiglia e dei misteriosi segreti della natura che ha imparato da sua madre. Tuttavia, la sua ricerca della perfezione la porta a isolarsi, allontanandosi dalla realtà e vivendo tra le pagine dei suoi libri.
Obiettivi:
Scrivere almeno 5 libri bestseller.
Avere una relazione instabile con almeno 3 partner diversi.
Creare una collezione personale di quadri esclusivi che rappresentino la sua vita.
Non sposarsi finché non si è adulti.
Generazione 3: Opale
Nome: Pearl Smeraldo
Colore: Bianco perla.
Tratti: Estroverso, Creativo, Buono.
Aspirazione: Sim Incredibile (completare 3 aspirazioni diverse).
Carriera: Attore.
Storia: Pearl, figlia di Sapphire, cresce immersa nelle storie straordinarie della sua famiglia e nei racconti fantasiosi della madre. Desiderosa di vivere una vita straordinaria come quelle nei libri di sua madre, Pearl cerca la fama e il successo come attrice. Tuttavia, si scontra con la dura realtà dell'industria dell'intrattenimento, scoprendo che la vita reale non è come un film. Decide così di dedicarsi a più ambiti, cercando di diventare davvero "incredibile".
Obiettivi
Completare 3 aspirazioni diverse.
Raggiungere il livello massimo nella carriera di attore.
Ottenere fama mondiale e avere almeno 5 amici stretti.
Avere una casa con almeno 4 stanze a tema artistico, ognuna dedicata a un'arte diversa (musica, pittura, scrittura, recitazione).
Generazione 4: Rubino
Nome: Ruby Smeraldo
Colore: Rosso rubino.
Tratti: Furioso, Amante dei cani, Goloso.
Aspirazione: Amico degli animali.
Carriera: Veterinario (Gestire una clinica veterinaria).
Storia: Ruby è cresciuta sotto i riflettori della fama di sua madre, Pearl, ma ha sempre preferito la compagnia degli animali rispetto a quella degli umani. Il suo amore per le creature a quattro zampe la porta a dedicare la sua vita a curarli e proteggerli. Quando scopre un antico legame tra la pianta leggendaria coltivata da Ivy e la guarigione degli animali, Ruby decide di continuare il lavoro della sua bisnonna.
Obiettivi
Gestire una clinica veterinaria di successo.
Avere almeno 3 animali domestici e raggiungere il massimo dell’amicizia con ciascuno.
Completare la collezione di fotografie con i propri animali.
Adottare un animale in difficoltà da ogni generazione e curarlo fino alla guarigione completa.
Generazione 5: Ametista
Nome: Amethyst Smeraldo
Colore: Viola ametista.
Tratti: Malvagio, Ambizioso, Materialista.
Aspirazione: Capo della Mafia.
Carriera: Criminale (Branca Boss).
Storia. Amethyst, figlia di Ruby, ha vissuto nell'ombra della bontà e dell'altruismo della madre. Tuttavia, un evento traumatico legato alla perdita di un caro amico animale la cambia profondamente. Decide di abbracciare il lato oscuro, giurando di vendicarsi di coloro che fanno del male agli innocenti. Si addentra nel mondo criminale, determinata a prendere il controllo e fare giustizia a modo suo.
Obiettivi:
Raggiungere il livello massimo nella carriera criminale.
Tradire il partner almeno una volta.
Avere un figlio segreto con un altro Sim.
Acquisire una collezione di oggetti rubati da altre case e donare i profitti a una causa animalista.
Generazione 6: Topazio
Nome: Topaz Smeraldo
Colore: Giallo topazio.
Tratti: Materialista, Attivo, Sicuro di sé.
Aspirazione: Supergenio del Fitness.
Carriera: Atleta.
Storia: Cresciuto tra il lusso e il potere ottenuto illecitamente dalla madre, Topaz sente il bisogno di riscattare il nome della sua famiglia. Si allontana da tutto ciò che è corrotto e decide di dedicare la sua vita al miglioramento fisico e mentale, diventando un esempio di forza e integrità. Vuole dimostrare che la famiglia Smeraldo può essere un simbolo di positività e non solo di corruzione.
Obiettivi:
Raggiungere il livello massimo nella carriera atletica.
Vincere almeno 3 gare di scacchi e 3 gare di corsa.
Avere una palestra personale a casa con tutte le attrezzature possibili.
Fare volontariato e donare almeno 100.000 Simoleon a enti di beneficenza.
Generazione 7: Corallo
Nome: Coral Smeraldo
Colore: Rosa corallo.
Tratti: Romantico, Sicuro, Creativo
Aspirazione: Romanticone Serial.
Carriera: Influencer di Stile.
Storia: Coral, figlia di Topaz, non ha mai capito l'ossessione del padre per la perfezione fisica e la reputazione. Cresce con il desiderio di esplorare la vita a modo suo, abbracciando la libertà di essere ciò che vuole. Diventa un influencer di stile, condividendo con il mondo la sua filosofia di vita e il suo stile eclettico. Tuttavia, la ricerca di connessioni autentiche lo porta a confrontarsi con la superficialità del mondo online.
Obiettivi:
Avere almeno 5 partner contemporaneamente e non sposarsi.
Raggiungere il livello massimo nella carriera di influencer.
Avere un pubblico di almeno 1 milione di follower.
Creare una casa decorata con tutti gli stili disponibili, rappresentando la sua personalità poliedrica.
Generazione 8: Cobalto
Nome: Cobalt Smeraldo
Colore: Blu cobalto.
Tratti: Solitario, Genio, Evasivo
Aspirazione: Esperto di Informatica.
Carriera: Programmatore.
Storia:Cobalt, figlio di Coral, è l'opposto del padre. Timido e introverso, ha sempre preferito la compagnia dei computer e della tecnologia rispetto agli esseri umani. Nonostante la pressione della fama della sua famiglia, Cobalt si isola nel mondo virtuale, dove trova il suo vero talento come programmatore e hacker. Il suo obiettivo è rivoluzionare il mondo della tecnologia, migliorando la vita di tutti, ma i suoi demoni interiori lo tengono lontano dai legami personali, lasciandolo solo e insicuro riguardo al futuro della famiglia Smeraldo.
Obiettivi:
Raggiungere il livello massimo nella carriera di programmatore.
Creare 3 applicazioni e 1 videogioco di successo.
Avere una collezione di almeno 20 cristalli.
Non sposarsi mai e avere un solo figlio tramite adozione.
Generazione 9: Onice
Nome: Onyx Smeraldo
Colore: Nero onice.
Tratti: Giottone, Goffo, Amante della musica.
Aspirazione: Compositore Musicale.
Carriera: Musicista (Branca Classica).
Storia: Onyx, la figlia adottiva di Cobalt, è sempre stata attratta dal lato oscuro della vita. Cresciuta in una casa piena di tecnologia, ha trovato conforto solo nella musica, uno spazio dove poteva esprimere le sue emozioni più profonde. Decide di diventare una compositrice di fama mondiale, ma la sua personalità malinconica e goffa la allontana dalla normalità, portandola a vivere una vita isolata e immersa nelle sue composizioni, dove cerca un significato più profondo.
Obiettivi:
Raggiungere il livello massimo nella carriera di musicista.
Scrivere e pubblicare almeno 10 canzoni.
Possedere e saper suonare tutti gli strumenti musicali a livello massimo.
Avere una casa arredata in stile gotico, con un'intera stanza dedicata alla sua musica.
Generazione 10: Oro
Nome: Aurelia Smeraldo
Colore: Oro
Tratti: Sicuro di sé, Allegro, Genio.
Aspirazione: Super Sim.
Carriera: Imprenditore.
Storia: Aurelia, figlia di Onyx, è l'erede che riporta la famiglia Smeraldo verso la luce. Dopo generazioni di complessità e dolore, Aurelia è decisa a onorare il nome della sua famiglia creando un'eredità di successo e prosperità. Prodigiosa e determinata, vuole eccellere in ogni campo possibile, accumulando conoscenze, ricchezze e costruendo un impero imprenditoriale che lasci il segno. Ma mentre il suo successo cresce, Aurelia scopre che il vero valore della vita non è solo nelle ricchezze materiali, ma nei legami profondi e duraturi.
Obiettivi:
Raggiungere il livello massimo nella carriera di imprenditore.
Completare almeno 5 aspirazioni diverse.
Accumulare almeno 1 milione di Simoleon in banca.
Costruire una casa di lusso con ogni stanza decorata con oggetti dorati, simboleggiando la sua realizzazione.
Conclusione della Storia
Con Aurelia, la famiglia Smeraldo completa un ciclo di trasformazione che parte dalla natura con Ivy, passando attraverso arte, crimine, tecnologia e infine ritornando alla stabilità e alla prosperità con la decima generazione. Ogni generazione ha affrontato le proprie lotte e sfide, contribuendo all'evoluzione di una famiglia che ha lasciato il segno nel mondo dei Sims.Ogni membro della famiglia ha portato con sé una parte delle generazioni precedenti, sia nel carattere che nelle scelte di vita, facendo crescere e cambiare la famiglia Smeraldo attraverso le epoche.
Buon Divertimento!
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daniela--anna · 2 months ago
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#curiosity
🦒Giraffes sleep about 2 hours a day at 10 minute intervals.
But giraffes also have many other extraordinary characteristics that can arouse curiosity.
For example: how is it possible that despite their long necks they don't have swallowing problems?
Or how can they keep peripheral blood pressure stable despite height and limb extension?
🦒In their structure created with superior wisdom, the scholars found details of bio engineering that not only helped them understand complex mechanisms, but also to take inspiration for revolutionary and innovative inventions.
For further information, see the article linked to below, which you can find in my story or in my Threads profile.
📚🔍
https://www.jw.org/it/biblioteca-digitale/riviste/g20000922/Giraffe-Imponenti-eleganti-e-con-le-zampe-lunghe/
#curiosità
🦒Le giraffe dormono circa 2 ore al giorno ad intervalli di 10 minuti.
Ma le giraffe hanno anche tante altre caratteristiche straordinarie che possono destare curiosità.
Ad esempio: com'è possibile che nonostante il lungo collo non abbiano problemi di deglutizione?
Oppure come possono mantenere la pressione sanguigna periferica stabile nonostante l'altezza e l'estensione degli arti?
🦒Nella loro struttura creata con sapienza superiore, gli studiosi hanno trovato particolari di bio ingegneria che non solo li hanno aiutati a capire meccanismi complessi, ma anche a prendere spunto per rivoluzionarie e innovative invenzioni.
Per approfondire vedi l'articolo di cui il link a seguire, che trovi nella mia storia o nel mio profilo Threads.
📚🔍
https://www.jw.org/it/biblioteca-digitale/riviste/g20000922/Giraffe-Imponenti-eleganti-e-con-le-zampe-lunghe/
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eliogia · 3 months ago
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indosso le scarpe buone
la mia vita è poesia adesso vorrei provare a vivere come filosofia partendo dal principio quando amavo allo sfinimento senza comprendere di essere un platonico. indosso le scarpe buone e in marcia verso i colori del mondo seguendo i contorni del foglio attento alle sbavature di quegli uomini dalle invenzioni rivoluzionarie e gli altri dai sogni straordinari tutti i quali travolgono con la loro opera il modo di vivere e a chi sostiene l'impossibile capacità di rinnovare contemporaneamente il vivente ed il sognare risponde il poema che in quel luogo non esiste solamente fino a dove la maniera di scavalcarlo è data alla luce che genera inesplicabili ombre accumulo e confusione come ammassi globulari non solo di energie fisiche ma residui del pensiero cosciente delle incosistenze che saturano e vengono intercettate da altri ricordi in una esplosione che non dà origine ma continua un ciclo inevitabile di non tempo in uno spazio non sensibile imperturbabile
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ufficiobrevettimarchi1 · 10 months ago
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Quanto costa registrare un prodotto ? 
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Nel regno dei gadget all'avanguardia e delle invenzioni geniali, il prezzo non è l'unico fattore che determina il vero costo di un prodotto. Intraprendiamo una grande esplorazione per scoprire gli intricati dettagli che si celano dietro i brevetti, le invenzioni e le inevitabili sfide che si affrontano quando si creano prodotti all'avanguardia. Scopriamo il vero prezzo che si nasconde dietro queste meraviglie dell'innovazione!
Lo scudo del supereroe: demistificare i brevetti
Perché i brevetti sono importanti: immaginate i brevetti come scudi di supereroi che proteggono le idee innovative. Il loro scopo va oltre la semplice protezione di invenzioni fantastiche: sono fondamentali per rimanere all'avanguardia nel panorama competitivo. L'analisi dei brevetti esistenti fornisce un quadro completo dell'evoluzione della tecnologia nel tempo, che influisce direttamente sul. I brevetti esistenti possono stabilire se un nuovo prodotto viola idee già protette, portando potenzialmente a battaglie legali e ritardi, e facendo infine lievitare il prezzo.
Il viaggio a singhiozzo: accogliere l'inevitabile
Risolvere i problemi è normale: il percorso per creare qualcosa di completamente nuovo è raramente agevole. È inevitabile incontrare ostacoli, sia che si tratti di intricate sfide progettuali o di imprevisti ostacoli alla produzione. Affrontare questi problemi non significa solo perfezionare il prodotto, ma anche influenzare il prezzo finale. Immaginate d’imbattervi in un difetto di progettazione critico durante la fase di test. Per risolverlo potrebbe essere necessario modificare i processi di produzione o ri-progettare i componenti, con conseguenti costi aggiuntivi.
Il labirinto monetario delle nuove macchine:
L'equazione finanziaria: introdurre una macchina nuova di zecca nel mondo è come imbarcarsi in una complessa odissea finanziaria. Per determinare quanto costa registrare un prodotto è necessario considerare meticolosamente le spese sostenute durante la ricerca e lo sviluppo, la costruzione della macchina stessa e, infine, la preparazione per il lancio sul mercato. Ogni fase presenta un ostacolo finanziario unico che contribuisce al prezzo finale. Ad esempio, lo sviluppo di una macchina specializzata per un processo di produzione unico può richiedere fondi significativi per la ricerca e lo sviluppo, che si riflettono in ultima analisi sul costo del prodotto che la macchina contribuisce a creare.
Trovare il giusto equilibrio: l'innovazione incontra l'economicità
La proposta di valore: quando investiamo in un prodotto, non stiamo semplicemente acquistando un oggetto; stiamo acquistando il culmine di una lunga ricerca, della risoluzione di problemi e dell'innovazione. Trovare il punto di equilibrio tra l'incorporazione di caratteristiche all'avanguardia e il mantenimento della convenienza riflette l'impegno di un prodotto a fornire valore. Il prezzo diventa un riflesso dell'equilibrio tra idee innovative e garanzia di accessibilità per i consumatori. Immaginate un'azienda che offre un prodotto rivoluzionario, ricco di funzioni mai viste prima. Sebbene l'innovazione sia lodevole, se il prezzo è esorbitante, potrebbe allontanare un'ampia fetta di mercato. Le aziende devono cercare di trovare un equilibrio tra l'offerta di funzioni avanzate e l'accessibilità del prodotto a un pubblico più ampio.
Oltre il prezzo: il valore reale
In conclusione: il quanto costa registrare un prodotto trascende il mero scambio monetario. Rappresenta un viaggio affascinante intessuto di menti brillanti, idee creative e spirito incrollabile nel superare le sfide. Comprendendo questo intricato processo, riusciamo ad apprezzare maggiormente il vero valore racchiuso in questi straordinari prodotti. La prossima volta che vi stupirete dell'ultima meraviglia tecnologica, ricordate il cartellino del prezzo invisibile: una testimonianza dell'ingegno umano, dell'incessante ricerca del progresso e della dedizione nel dare vita a idee rivoluzionarie.
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orafixwatchblog · 1 year ago
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Jaeger LeCoultre: L’orologio degli orologiai
Jaeger-LeCoultre è sinonimo di eleganza, precisione e tradizione. Immergiamoci nel mondo di un marchio che con le sue incredibili complicazioni ha segnato la storia dell'orologeria di lusso.
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Nel firmamento dei grandi marchi di alta orologeria, Jaeger-LeCoultre occupa sicuramente un posto di primo piano. La capacità di creare movimenti straordinari da oltre un secolo, largamente utilizzati anche da altri marchi, gli ha fatto guadagnare il titolo di “Orologiaio degli Orologiai”. Tutti i componenti dei suoi orologi d’altronde vengono progettati e prodotti internamente, inclusi i movimenti e con oltre 430 invenzioni brevettate, la maggior parte delle quali sono diventate assoluti punti di riferimento nel settore dell’orologeria, e quasi 1.300 calibri unici realizzati, si capisce bene da dove arrivi tutto il rispetto che ha guadagnato nel tempo. Oltre alla sorprendente capacità di creare movimenti ultrapiatti già all’inizio del ‘900 è riuscita anche a padroneggiare le tre complicazioni orologiere più complesse. Il suono, con la ripetizione dei minuti, la precisione, con il tourbillon a più assi e il campo astrale, con lo sviluppo di alcune delle più sofisticate indicazioni celesti che siano mai state mostrate in un orologio. 
La Storia di Jaeger-LeCoultre
La storia di Jaeger-LeCoultre inizia nel cuore della Valle di Joux in Svizzera, nel 1833. Antoine LeCoultre fondò un piccolo laboratorio orologiero che nel tempo si evolse in quello che oggi è uno dei marchi più rispettati nel campo dell'orologeria di lusso. LeCoultre era un inventore nato e per perfezionare i suoi meccanismi nel 1844 creò il Millionomètre, il primo strumento al mondo in grado di misurare il micron, ponendo le basi per l'orologeria di precisione. Nel 1847, introdusse un sistema che eliminava la necessità di una chiave per il riavvolgimento e l'impostazione dell'orologio, un'innovazione implementata nel tempo anche da tutte le altre maison. Quando Elie LeCoultre, figlio di Antoine, si unì all'azienda nel 1903, l'attenzione verso l'innovazione non si fermò, anzi.  Negli stessi anni Edmond Jaeger, un orologiaio di Parigi sviluppò un rivoluzionario movimento ultrapiatto di soli 1,38 mm di spessore.
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Tuttavia, non avendo la capacità di produrlo, lanciò una sfida agli orologiai svizzeri. Chi avrebbe avuto la capacità di realizzarlo? Inutile dire che la maison LeCoultre primeggiò su tutti iniziando una proficua collaborazione con Jaeger. La sfida rappresentò un importante punto di svolta nella storia dell'orologeria e portò alla creazione di molti nuovi movimenti ultrapiatti, che ancora oggi sono considerati tra i più prestigiosi e sofisticati da produrre.
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La loro collaborazione si rivelò molto fruttuosa tanto che le due maison decisero di fondersi nell’odierna Jaeger-LeCoultre, diventando una delle più grandi e rispettate case orologiere al mondo. Dal 2000 la maison svizzera fa parte dal gruppo Richemont, primo antagonista di Rolex, diventando uno dei leader mondiali dell’alta orologeria e del lusso.
Modelli Iconici
Nella sua lunga storia Jaeger LeCoultre ha realizzato molti orologi diventati vere e proprie icone dell’alta orologeria. Andiamo allora a vedere le creazioni più celebri.
Jaeger LeCoultre Reverso
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Presentato nel 1931, il Reverso è sicuramente l’orologio più iconico e riconoscibile della Jaeger-LeCoultre. La sua nascita tra l’altro è davvero particolare. Tutto inizia qualche anno prima quando Cesar de Trey, un uomo d’affari svizzero in viaggio in India, assiste a un incontro di polo dell’esercito britannico lì stanziato. A fine partita uno degli ufficiali si lamenta per l’ennesimo orologio rotto durante il gioco e confida a de Trey il desiderio di averne uno capace di resistere agli urti di quello sport. Tornato in patria, de Trey ne parla con l’amico LeCoultre. Da lì alla realizzazione del sorprendente Reverso il passo è breve. L’orologiaio svizzero ha le capacità tecniche necessarie per realizzarlo, mentre per il design, viene chiesto aiuto al designer francese René-Alfred Chauvot... CONTINUA
CHI SIAMO
I NOSTRI MODELLI
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lettieriletti · 2 years ago
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Blu tramonto
Blu tramonto - Leo Ortolani - Dopo Luna 2069, il viaggio nello spazio continua con una missione su Marte.
Blu tramonto Dopo Luna 2069, il viaggio nello spazio continua con una missione su Marte. Marte: una nuova frontiera, anche per le risate. Il racconto di un viaggio alla scoperta del pianeta rosso, esilarante e pieno di straordinarie invenzioni, come ogni avventura di Rat-Man, ma allo stesso tempo documentato e appassionante, come sempre quando la firma è di Leo Ortolani. Il volume, di grande…
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Esattamente, nell'ultimo secolo, cioè dal 1923 al 2023, che cosa si è inventato DA ZERO?
Il XIX secolo, grazie al Gold Standard, è stato segnato da un gran numero di invenzioni e di scoperte, mentre il XX e l'inizio del XXI secolo si sono caratterizzati non per l'innovazione ma per il perfezionamento del già noto, per colpa del Fiat Standard.
Una moneta non svalutabile, perché legata a qualcosa di raro, e quindi prezioso, come l'oro, permette di risparmiare ed investire in progetti di ricerca e sviluppo a lungo termine. Al contrario, una moneta inflazionabile come quelle attuali, non legate a nessun sottostante e stampabili a discrezione della politica, non consente il risparmio a causa della perdita del valore d'acquisto, spingendo le persone a spendere tutto per una gratificazione immediata anziché impegnarsi in progetti a lungo termine. Questo implica che nessuno investe più in ricerche decennali, perché non ha più la capacità di risparmiare il capitale necessario. Famiglie e attività si indebitano per affrontare le spese straordinarie, e a volte anche per quelle ordinarie, perché il basso costo del denaro rende più conveniente chiedere un prestito che risparmiare, facendo sì che il denaro venga investito per un rientro o un acquisto immediati. Questo comporta che le spese saranno sempre di entità ridotta rispetto a quelle possibili con un capitale accumulato negli anni e incrementato di generazione in generazione, con la conseguenza che anche l'industria perderà la capacità di progettare oggetti e componenti di prodotti più grandi e complessi (ad esempio, anziché dedicare tempo e risorse alla creazione di un oggetto totalmente nuovo, per cui sia necessario progettare e costruire tutti i componenti ex-novo, si preferisce dedicarsi al perfezionamento dell'esistente usando i componenti già presenti sul mercato, bruciando in pochissimo tempo decenni di conoscenze e competenze.).
Le monete fiat spingono le persone ad avere una ALTA PREFERENZA TEMPORALE, cioè preferiscono spendere subito per avere un rientro immediato, mentre una moneta legata ad un bene raro che non perde il suo valore nel tempo, porta ad avere una BASSA PREFERENZA TEMPORALE, cioè a non dare importanza al tempo necessario ma a risparmiare il necessario per un progetto più grande e complesso (ad esempio, anziché comprare subito un appartamento, magari indebitandomi con un prestito, sono più propenso a risparmiare per comprare fra qualche anno una palazzina intera e trasformarla in albergo, creando posti di lavoro diretti e indotti e aumentando il valore dell'investimento iniziale.).
Ovviamente, queste sono cose di cui non si parla neanche nelle università, figuriamoci sui media! La ricetta per combattere l'inflazione è la stampa di nuovo denaro, che genera nuova inflazione, e non si affronta mai la causa reale dell'inflazione, che è proprio la possibilità di aumentare a piacere la quantità di valuta circolante. Eppure ci arriverebbe anche un bambino! Basta prendere dieci bambini ed una figurina rara: il costo della figurina sarà stabilito dal bambino che offrirà in cambio il numero maggiore di figurine. Ora prendete gli stessi bambini e dategli dieci copie della figurina rara. Quanto saranno disposti a pagarla? E se il numero delle figurine fosse così grande che quelle "rare" fossero diecimila, avrebbero lo stesso prezzo che se fossero dieci?
Non c'è bisogno di essere economisti, per capire certe cose, ma è necessario essere dei giornalisti pagati con i finanziamenti pubblici elargiti dai politici, per non capire che i politici non rinunceranno mai alla stampante del denaro che gli permette di fare quelle promesse elettorali che gli garantiscono la poltrona sotto il culo!
Le basi dello skate e monopattino... 100 anni fa'
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sciatu · 5 years ago
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Palermo Barocca - Santa Caterina (3 foto);  Chiesa del Gesù (2 foto); Chiesa Immacolata Concezione (5 foto).
Osservare una chiesa barocca in Sicilia, crea disorientamento e vertigini in quanto è impossibile cogliere in un solo momento tutti i particolari e dettagli che riempiono le sua mura, i suoi altari e i soffitti variamente affrescati, Più i nostri occhi si avventurano a voler comprendere e ricordare, più si perdono lungo il loro cammino, scivolando su arabeschi, putti e cornici senza riuscire a coglierne i particolari e comunque stupendosi del continuo ininterrotto susseguirsi di invenzioni e di scoperte. Riusciamo a cogliere solo piccoli dettagli, forse i più piccoli e limitati come quando si attraversa di corsa una foresta di cui ricordiamo solo poche immagini fisse e un numero minimo di alberi rispetto a tutti quelli che ci sono passati davanti. Lo stesso nelle chiese siciliane, il susseguirsi dei marmi ci fa dimenticare non solo la loro immagine ma non ci fa pensare alla difficoltà nel realizzare quei mosaici enormi, quegli straordinari stucchi e marmi siciliani incastonati nei marmi di Carrara di cui al tempo si faceva grande uso. La bellezza di quanto vediamo supera l’artificiosità apparendo come naturali evoluzioni ordinarie  di piccoli angeli con corone di fiori o stemmi araldici. Ci sfugge la difficoltà del realizzare quella foresta di pietra  fin nei più piccoli dettagli così che ogni angolo, ogni prospettiva, possa apparire, come la miglior arte vuole, perfetta. Si dimentica quindi che dietro quel barocco chiassoso, quell'irreale sogno di marmo, gesso e pittura dietro tutte queste meraviglie vi erano tantissimi maestri che seguendo i tratti a matita che un architetto aveva tratteggiato su un pezzo di carta, hanno saputo trasformare un irreale idea, un fantastico sogno in concreta, meravigliosa realtà.
Observing a baroque church in Sicily creates disorientation and dizziness as it is impossible to grasp in one moment all the details that fill its walls, its altars and the variously frescoed ceilings, the more our eyes venture to want to understand and remember , the more they get lost along their way, sliding on arabesques, cherubs and cornices without being able to grasp the details and in any case marveling at the continuous uninterrupted succession of inventions and discoveries. We are able to grasp only small details, perhaps the smallest and most limited ones as when running through a forest of which we remember only a few still images and a minimum number of trees compared to all those that have passed . The same in Sicilian churches, the succession of marbles makes us forget not only their image but does not make us think about the difficulty in creating those huge mosaics, those extraordinary  stuccoes and Sicilian marbles embedded in Carrara marbles that were used at the time . The beauty of what we see surpasses artificiality by appearing as natural ordinary evolutions of small angels with flower crowns or heraldic coats of arms. We escape the difficulty of creating that forest of stone down to the smallest details so that every corner, every perspective, can appear, as the best art wants, perfect. It is therefore forgotten that behind that rowdy baroque, that unreal dream of marble, plaster and painting behind all these wonders there were many masters who following the pencil strokes that an architect had outlined on a piece of paper, were able to transform an unreal idea , a fantastic dream in concrete, wonderful reality.
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tarditardi · 5 years ago
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Pequod Acoustics, sound design senza tempo progettato in Italia
Il viaggio senza fine di Pequod Acoustics verso la perfetta riproduzione del suono inizia a Firenze. Questi straordinari speaker sono disegnati, progettati e prodotti non lontano da dove Leonardo Da Vinci, ingegnere e non solo artista, portava avanti i suoi esperimenti. Il design senza tempo di Pequod Acoustics si accorda perfettamente con edifici storici, ambienti naturali, club affollati, beach party. Le casse Pequod Acoustics si prendono la scena, ma solo per dare spazio alla musica.
DISTRIBUTORI PER L'ITALIA http://www.rdapro.it
MEDIA INFO PEQUOD ACOUSTICS http://lorenzotiezzi.it/pequod-acoustics-hi-pro-speakers/
Per iscriversi alla newsletter di Pequod Acoustics https://mailchi.mp/faab67da54e6/softsoftsoftsoft-4477272
Pequod Acoustics: diffusori Hi-Pro Made in Florence che si fanno notare
Proprio come il capitano Achab in "Moby Dick" guida la sua baleniera Pequod alla ricerca della balena bianca, i due fondatori di Pequod Acoustic, i fratelli Simone e Andrea Ugolini, entrambi ingegneri guidano la loro azienda alla ricerca della perfezione nella riproduzione del suono.
Ci sono altre connessioni tra mare e Pequod Acoustics: i diffusori sono realizzati in vetroresina, lo stesso materiale utilizzato per le barche da regata. E' resistente e facile da riparare. Inoltre, nel logo aziendale, si vede chiaramente la forma di un pesce sega. Questo pesce ha un rostro in grado di "sentire" le onde elettriche delle sue prede… I diffusori Pequod Acoustics fanno il contrario: diffondono  musica perfettamente.
I diffusori Pequod Acoustics hanno un impatto visivo notevole. Le loro forme arrotondate, le loro grandi dimensioni si distinguono dalle solite scatole quadrate grigie delle apparecchiature audio. Ma Simone e Andrea Ugolini hanno scelto solo i colori forti (bianco e rosso, soprattutto) delle loro casse acustiche. La forma dei coni è stata creata dal suono stesso. "I nostri diffusori potevano avere solo questa forma e dimensioni. Ecco perché suonano così bene", dicono i fratelli Ugolini.
Il viaggio senza fine di Pequod Acoustics inizia a Firenze, dove le casse vengono progettate, ingegnerizzate e poi prodotte. Non è un caso. Negli stessi luoghi dove Leonardo Da Vinci dette vita alle sue invenzioni, oggi c'è una filiera di aziende italiane dedicate all'audio high-end (le apparecchiature dedicate agli appassionati di hi fi) ed al pro audio (ciò che ci diffonde musica nei locali e ai concerti).
Pequod Acoustics ha fatto qualcosa di inaspettato: ha portato innovative soluzioni hi-end nel mondo del pro audio. Ecco perché i suoi diffusori sono così leggeri ed hanno un rapporto così favorevole tra livello di pressione sonora e peso dell'impianto (dB/KG). Inoltre, hanno un rapporto molto basso tra costo e pressione sonora (€/dB)…
La filosofia di Pequod Acoustics è facile da raccontare: niente compromessi, ricerca instancabile e soluzioni particolari. Non sono certo molti i diffusori single horn nel settore pro audio. Ma un diffusore single horn, quando viene accoppiato con trasduttori in specifiche frequenze sonore, permette un'elevata dinamica, combinata  tra l'altro con un alto livello di pressione sonora e livelli di distorsione molto bassi. In altre parole, i diffusori Pequod Acoustics sono perfetti per un club o per qualsiasi tipo di evento in cui la musica debba suonare ad alto volume perché non distorcono il suono all'aumentare della potenza.
I diffusori Pequod Acoustic derivano da una ricerca che ha richiesto molti anni di passione. Sono stati presentati ufficialmente al mondo solo pochi mesi fa, durante Prolight and sound fair, a Francoforte, nell'aprile 2019. Per completare il team, Simone e Andrea Ugolini hanno recentemente ingaggiato Leonardo Dani come Chief Sales Officer, un grande professionista che ha una grande esperienza internazionale nel settore pro-audio anche come tecnico del suono.
I diffusori Pequod Acoustic già fanno ballare alcuni dei club, eventi e location più esclusivi del mondo (Phi Beach club in Costa Smeralda, Italia; Y&Y, Singapore; Peter Pan Club, Misano, Italia; Pitti Uomo events, Firenze, Italia; Mini events, Italia)… e alcuni fortunatissimi proprietari di ville li usano per puro piacere personale.
KEY FEATURES
Alta potenza Estrema sensibilità Estrema chiarezza e nitidezza Imbattibile dinamica nell'ascolto Rapporto molto elevato tra livello di pressione sonora (SPL) e peso dell'impianto (dB/KG) Rapporto molto basso tra costo e livello di pressione sonora (SPL) (€/dB) Robustezza elevata resistenza ai graffi e agli urti Costruito con materiali compositi ad alta resistenza e rigidità Facilità di accesso in caso di riparazioni Tecnologicamente avanzato Personalizzabile Design che si fa notare Grande leggerezza e trasportabilità Semplice installazione, con sostegni e in sospensione Supporto tecnico personalizzato Progettazione, produzione, assemblaggio e componentistica Made in Italy
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corallorosso · 6 years ago
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Il consigliere leghista: i femminicidi? Invenzioni della sinistra Ci perdoni consigliere. Ma ci sembra che lei abbia le idee un po' confuse. Perché sostenere che "i femminicidi sono una invenzione della sinistra" e che "in Italia il tasso di omicidi maschili è di 16 milioni all'anno, cioè vengono uccisi più di 3 uomini per ogni donna", è una follia bella e buona. A scrivere nero su bianco tali affermazioni al limite dello sconvolgente è Fabio Tuiach, consigliere comunale della Lega Nord a Trieste. Il commento parte da un post pubblicato sul sito "Movimento libertario" a firma di Marina Dalla Costa. Nel testo si legge che "l'Italia è uno dei Paesi del mondo con il tasso più basso di omicidi femminili: 5 per milione all'anno". Secondo il post "una donna italiana ha, in tutta la sua vita, una probabilità dello 0,05% di subire un omicidio". I dati delle donne uccise vengono poi paragonati a quelli delle donne che si suicidano "22 per milione per anno" e al numero di bambini abortiti "unico vero numero da strage". La morale poi di Dalla Costa è che "in Italia il tasso di omicidi maschili è di 16 milioni all'anno, cioè vengono uccisi più di 3 uomini per ogni donna". Sulla pagina Facebook di Tuaiach, ex pugile, si leggono poi altri post diciamo di dubbio gusto, sempre velati da un razzismo di fondo. Tipo: "Visto che sono tra gli ultimi uomini non arcobaleno su Facebook ho intenzione di fare 38 figli come il padre della Kienge per dare il buon esempio. Lui è un capotribù di sinistra e li ha avuti da diverse mogli, io invece che sono più tradizionalista dovrò chiedere gli straordinari alla mia cattivissima moglie che sta con me da quando sono un ragazzino". globalist
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daniela--anna · 4 years ago
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Mancini e ambidestri: persone speciali!
Se i mancini preferisco usare la sinistra,
i "veri" ambidestri invece, non mostrano alcuna dominanza laterale, e sono una rarità in quanto costituiscono l'esiguo 1% della popolazione mondiale.
"Veri ambidestri" perché?
Perché tra questi, c'è chi sa usare indistintamente entrambe le mani o i piedi sì, ma sempre con una pur minima preferenza
(per esempio, nella mano scelta per scrivere).
(Per fare un confronto, il 10% della popolazione mondiale è mancina contro l'1% degli ambidestri)
Tra questi come abbiamo visto nel post precedente, ci sono stati personaggi storici geniali, tra cui Da Vinci, Einstein e Benjamin Franklin.
Possiamo dire che il cervello umano ha davvero capacità straordinarie,ma in certe persone ancora di più!
#DedicatoAlMioPapà
📌10 cose che (forse) non sapevi sull'ambidestria - Focus.it
https://www.focus.it/comportamento/psicologia/10-cose-che-forse-non-sapevi-sullambidestria
Foto: alcune straordinarie invenzioni ideate da Leonardo da Vinci.
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foxpapa · 6 years ago
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"Canova e l'antico"
Mostra in programma al MANN di Napoli 
Nella capitale del Regno dei Borbone Canova incrocia l'arte colossale della collezione Farnese riunita assieme agli affreschi di Ercolano, Pompei e Stabiae nel Real Museo voluto da re Carlo e da suo figlio Ferdinando di Borbone. Da quell'incontro con Napoli Canova prende spunto per straordinarie invenzioni d'arte. A quel momento è dedicata la mostra "Canova e l'antico" dal 28 marzo al 30 giugno al Mann, a cura di Giuseppe Pavanello, promossa dal Mann e dall'Ermitage e organizzata da Villaggio Globale. Riuniti 110 lavori del grande artista, 12 straordinari marmi, modelli in gesso, bassorilievi, modellini, disegni e dipinti
di ANTONIO FERRARA
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mezzopieno-news · 6 years ago
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ANDREA BETTINI
per la campagna per la Parità di Informazione Positiva #mezzopieno
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Giornalista, caposervizio a RaiNews24. Reporter specializzato in giornalismo scientifico e di inchiesta. È autore e presentatore del programma “Futuro 24″ la rubrica di RaiNews24 dedicata a scienza e tecnologia, un viaggio verso il domani alla scoperta dei luoghi dove si fa ricerca, dei protagonisti che vi lavorano e delle novità che promettono di cambiare la vita delle persone.
Qual è per lei il ruolo dell'informazione sul benessere della società?      
L’informazione ha un ruolo importantissimo per la nostra società. Oggi la tecnologia ci mette a disposizione strumenti di comunicazione potentissimi. Ci regala opportunità straordinarie e impensabili fino a qualche anno fa, ma ha reso anche facilissimo diffondere notizie false e propaganda. Si tratta di fenomeni molto evidenti nel settore di cui mi occupo, cioè la scienza: diverse teorie senza alcun fondamento stanno guadagnando spazio e consenso, con conseguenze molto pericolose. Pensiamo ad esempio all’ostilità nei confronti dei vaccini, una delle più grandi invenzioni nella storia della medicina. Il giornalismo di qualità, affidabile e che agisce rispettando delle regole è fondamentale e continuerà ad esserlo: oltre a raccontare ciò che accade nel mondo e a stimolare il dibattito, può essere un argine di fronte alle fake news. 
Cos’è per lei una buona notizia?
Una buona notizia è capace di informare e allo stesso tempo di far riflettere, di presentare i problemi e contemporaneamente di contestualizzarli, di mostrare le criticità e anche le strade per superarle.
Può il giornalismo rappresentare uno strumento per aumentare la fiducia e ridurre la conflittualità?
Sicuramente, soprattutto se riesce ad alimentare la curiosità, la voglia di conoscere più a fondo gli argomenti e magari anche a promuovere buone pratiche e atteggiamenti positivi.
Qual è il suo contributo per una buona informazione?
A RaiNews24 mi occupo principalmente di approfondimenti sulla scienza e della rubrica scientifica Futuro24. Incontriamo persone straordinarie, che seguono progetti all’avanguardia con l’obiettivo di ampliare le nostre conoscenze e di migliorare le nostre vite. Penso che far capire l’importanza del loro lavoro e stimolare l’interesse e la fiducia del pubblico verso la scienza sia estremamente importante. Cerchiamo di farlo ogni settimana, in ogni puntata.
Cosa vuol dire per lei vedere il bicchiere mezzo pieno?
Quando come giornalisti parliamo di ricerca spesso descriviamo problemi, ma abbiamo anche l’opportunità di mostrare delle possibili soluzioni. Se le soluzioni ancora non ci sono, per quanto il traguardo possa apparire lontano, è confortante sapere che ci sono comunque scienziati che le stanno cercando anche per noi. Vedere il bicchiere mezzo pieno significa affrontare la vita ispirandosi a loro: fiduciosi che con l’impegno e l’applicazione si possa sempre migliorare.
Leggi le altre testimonianze per la campagna Parità di Informazione Positiva #mezzopieno
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lavocedililiana · 8 years ago
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Planeswalker on the road - Spaccare tutto non è sempre la soluzione
"Non c'è alcuna forza nel multiverso più pericolosa e più capricciosa dei Planeswalker"
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Ugin
Solo un essere su un milione nasce con la scintilla che lo rende in grado di diventare un Planeswalker, ma sono ancora meno coloro capaci di comprendere il proprio potenziale. Essi vagano per il Multiverso, influenzandone in maniera più o meno profonda le sorti. Combattono, amano, ingannano, aiutano…
Quando questi esseri straordinari uniscono le proprie forze per un fine comune, le conseguenze possono essere tanto straordinarie quanto destabilizzanti. Ecco perché i Guardiani sembrano una preziosa risorsa per il Multiverso. Creature al di fuori dell’ordinario che si alleano per sgominare le minacce che affliggono i Piani, per aiutare le popolazioni e difendere i deboli. Ma quali saranno le conseguenze profonde delle loro azioni?
Facciamo insieme il punto sui Piani visitati nelle ultime espansioni, a partire dalla formazione dei Guardiani.
Zendikar
"Avete ucciso due creature viventi che erano più antiche dei mondi", disse Ugin. "Senza conoscere il loro obiettivo, il loro ruolo, l'impatto delle loro vite o della loro morte... avete messo a rischio l'intero piano e causato ignote conseguenze per ucciderli. Solo perché eravate in grado di farlo".
 Senza dubbio gli abitanti di Zendikar saranno stati contenti dell’arrivo di questo gruppo di combattenti che ha salvato il loro mondo dalla minaccia degli Eldrazi. Certo, va detto che tra di loro si trovavano anche alcuni dei diretti responsabili della liberazione dei Titani dalla loro prigione di Edri, ma forse i popolani del Piano non lo sanno…
Insomma, che fosse per senso di colpa o per paura del dilagare della minaccia, Gideon, Nissa, Jace e Chandra hanno unito e loro forze e si sono precipitati sul piano per sconfiggere i mostri.
Nel tentativo di capire il funzionamento della rete di Edri che imprigionava i Titani prima del loro arrivo, Jace incontra Ugin che gli svela i nomi dei due Planeswalker che, insieme al drago, avevano creato quella sofisticata trappola: Sorin e Nahiri.
Nel frattempo Nissa, nel tentativo di recuperare la propria connessione con Ashaya, lo spirito di Zendikar, scopre la tana di Ob Nixilis ed il suo piano per recuperare la Scintilla.
I Guardiani nel tentativo di imprigionare nuovamente Ulamog costruiscono una struttura di Edri che Ob Nixilis usa per riaccendere i propri poteri da Planeswalker e per risvegliare un secondo Titano: Kozilek. Insomma, un vero fallimento.
Sulla spinta del tragico evolvere degli eventi Gideon propone agli altri Planeswalker di prestare giuramento, creando così i Guardiani, e di tentare un’ultima sortita. Lo scontro frontale è violento ma alla fine porta alla distruzione dei due Titani.
Il risultato finale è che Ob Nixilis è fuggito, non prima di giurare vendetta ai Guardiani, e due Titani sono stati uccisi, col disappunto di Ugin: non sappiamo infatti quali conseguenze avrà questo avvenimento.
Innistrad
Tamiyo aggrottò la fronte... "Ci saranno... conseguenze", rispose lei. 
Jace annuì. "I popoli di questo mondo hanno perso una protettrice".
Un lungo e gutturale brontolio rombò nel cielo, profondo e tonante. Il suono fece tremare il petto di Jace e smosse la polvere dal soffitto.
Il volto di Tamiyo si fece serio. "Il piano ha perduto la sua protettrice", disse lei.".
Jace non ha dimenticato quanto gli ha rivelato Ugin, e parte immediatamente alla volta di Innistrad alla ricerca di Sorin Markov. Ad attenderlo trova lupi mannari, bestie mutanti e… Liliana. La sua amica / amante / nemica non è certo propensa ad aiutarlo nella sua ricerca, quindi il Planeswalker si avventura nel maniero della famiglia Markov, dove trova alcuni appunti e l’aiuto inaspettato di Tamiyo, una Planeswalker lunantropa proveniente da Kamigawa.
I due incontrano Avancy, l’angelo creato da Sorin per difendere il Piano che invece si è rivoltata contro il suo credo, corrotta da una forza aliena. Nello scontro che ne consegue interviene anche Sorin, che distrugge l’angelo.
Il vuoto lasciato dalla dipartita di Avancy viene presto riempito dalla forza aliena che sta corrompendo il Piano. Il terzo Titano, Emrakul, fa la sua comparsa.
Appare anche Nahiri, che era stata imprigionata in una dimensione oscura da Sorin mille anni prima, dopo uno scontro. I due combattono nuovamente e si scopre che è stata la litomante a portare il Titano su Innistrad. La battaglia termina con Sorin intrappolato in un blocco di pietra che assiste impotente all’avanzata di Emrakul, mentre Nahiri abbandona il piano.
Nel frattempo i Guardiani si sono organizzati e si scontrano con il Titano, aiutati anche da Liliana. Nello scontro grazie ad una magia vincolante di Tamiyo i Planeswalker riescono ad intrappolare Emrakul sulla luna d’argento che campeggia sopra il Piano.
Il passaggio dei Guardiani stavolta ha portato Innistrad ad avere un Titano intrappolato sopra la propria testa, e speriamo che nessuno abbia la brillante idea di liberarlo. Intanto, il Piano ha perso la protezione di Avancy, mentre Sorin resta intrappolato e Nahiri è fuggita chissà dove. Ma consoliamoci: ora anche Liliana fa parte dei Guardiani (per portare avanti i suoi scopi e sfruttare i Guardiani stessi)… non vi sentite già al sicuro?
Kaladesh
"Ho visto tiranni", disse, "le cui ambizioni non avevano limiti. Creature che si atteggiavano a divinità o pretori o consoli, ma curavano solo i propri interessi, non quelli di coloro su cui regnavano. Intere popolazioni sono state ingannate. Civiltà sono state immerse in guerre. Persone che stavano semplicemente cercando di vivere... fatte soffrire ... o morire".
"Mai più", disse Ajani. "Finché tutti non avranno trovato il loro posto, sarò un guardiano".
 La Fiera degli Inventori sta per avere inizio, e i Guardiani vengono ingaggiati per assicurare il governo locale che tutto vada liscio.
Potete immaginare la reazione di Chandra quando si trova davanti a un membro del Consolato, lo stesso apparato governativo che ha ucciso i suoi genitori. La fuga su Kaladesh della piromante la porta a scoprire che in realtà Pia Nalaar, sua madre, è viva e guida la ribellione. Nel tentativo di liberarla da un arresto, Chandra e Nissa vengono a loro volta catturate. Soltanto l’intervento del Leonid Planeswalker Ajani, amico di lunga data di Pia, permette la fuga.
Anche Jace e Liliana fanno le proprie scoperte: Tezzeret, un Planeswalker al servizio di Nicol Bolas, si trova sul Piano ed ha un ruolo importante all’interno del Consolato.
Nel frattempo, l’inventrice Rashmi riesce a mettere a punto una macchina che permette il viaggio tra i Piani, e la presenta alla Fiera. Sarebbe catastrofico se finisse in mano alle persone sbagliate.
I Guardiani hanno ormai abbastanza motivazioni per allearsi alla Ribellione. Tezzeret impone il coprifuoco e sequestra tutte le invenzioni presentate alla Fiera, compreso il marchingegno di Rashmi. Nel pieno dei tumulti che ne scaturiscono, i Guardiani riescono a distruggere il ponte planare e a sconfiggere Tezzeret, che però riesce a mettersi in salvo. Ma prima viene costretto a rivelare che Nicol Bolas si trova ad Amonkhet dove sta per compiersi il prossimo passo del suo piano. Ajani cerca di mettere in guardia il gruppo sulla potenza di Bolas, ma gli altri Planeswlaker sono decisi: si va ad Amonkhet.
Stavolta l’intervento dei Guardiani ha portato a sconvolgimenti più politici. Un intero governo è stato abbattuto, in parte per la presenza di Tezzeret, ma in parte per il rapporto personale di Chandra con la capo della rivolta. Quali conseguenze avrà questo atteggiamento sulle prossime avventure dei Guardiani? Non si piò più accusare Liliana se porta avanti i propri fini personali, dopotutto Chandra ha fatto la stessa cosa su Kaladesh.
Inoltre Tezzeret (e di conseguenza Nicol Bolas) sa che esistono alcuni Planeswalker che si sono alleati e stanno agendo per contrastare i piani del Drago millenario. Bolas starà preparando una trappola su Amonkhet per i Guardiani?
Lo stesso Tezzeret è fuggito in maniera rocambolesca, e si unisce all’elenco di nemici che i Guardiani stanno accumulando nel loro peregrinare in giro per i Piani.
Unica nota positiva è l’unione di Ajani ai Guardiani, anche se non sarà ad Amonkhet. Probabilmente lo vedremo nelle prossime espansioni.
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abatelunare · 8 years ago
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Vortice di luce fra le stelle II
Gaiking il robot guerriero
Gaiking il robot guerriero (in originale Daiku Maryu Gaiking) è farina proveniente dal sacco di Go Nagai. Per anni gli spettatori italiani hanno pensato che l’avesse lasciato incompiuto, e per due motivi. Innanzitutto, se ne sono visti soltanto 26 episodi. E poi si è venuto a sapere che l’autore ha litigato di brutto con la Toei Animation, colpevole di non avere inserito il suo nome nei crediti (il che ha pure segnato la fine del loro sodalizio). In realtà ci sono altri 18 episodi, mai trasmessi in Italia. Purtroppo non è un caso isolato. Sono diversi gli anime robotici di cui è non è andata in onda la conclusione: Mazinga Zeta, Space Robot, Jet Robot (che sarebbero poi Getta Robot e Getta Robot G), Baldios il guerriero dello spazio, Gackeen robot magnetico, God Mars e God Sigma l’imperatore dello spazio, tanto per fare qualche nome. Questa serie, però, è stata completata su VHS e DVD, dopo che gli episodi dal 27 al 44 sono stati dotati di un nuovo doppiaggio. Il pilota del Gaiking si chiama Sanshiro Tsubabaki, ed è uno dei più imbranati che si siano mai visti. Per fortuna può contare su una squadra si supporto che lo toglie sempre dai guai. I membri del gruppo sono indifferenziati, almeno nell’aspetto: nessuno risalta sugli altri. Indossano tutti la stessa scialba uniforme a tre colori (bianco, blu, rosso). Quanto alla distribuzione dei ruoli, abbiamo una ragazza, l’antagonista del personaggio principale, il moccioso, due ciccioni e un personaggio che, tutto sommato, non si sa bene come inquadrare. L’invasore proviene dallo spazio. Gli abitanti del pianeta Zela – che conoscono bene la Terra, avendola colonizzata in passato (hanno addirittura sottomesso i Maya) – sono nei pasticci. Il loro mondo, «situato nell’atmosfera Sigma della Galassia del Cigno», sta per essere inghiottito da un buco nero, che ne ha devastato la superficie, provocando numerose vittime. Per fortuna, come illustra la voce narrante, «non tutta la popolazione di Zela morì. Alcuni riuscirono a salvarsi, rifugiandosi nelle profondità della terra». I superstiti crearono «un dio onnipotente sperando che egli potesse salvarli: è Darius il Grande. Tuttavia, egli non è altro che un dio robot senza un cuore umano». Cominciano a venerarlo, appunto, come un dio, prendendo per oro colato tutto quello che fa e dice. Da lui si aspettano una soluzione. L’androide ne approfitta subito. Adotta metodi violenti. Opprime il popolo che crede in lui, arruolandolo a forza. Chiunque cerchi di ostacolarlo finisce male. La sua ricetta è semplice: sterminare l’umanità e occupare la Terra, che presenta le stesse caratteristiche ambientali possedute un tempo da Zela. Per raggiungere il proprio scopo, crea il proprio esercito personale, che chiama l’Armata dell’Orrore Nero. In più, si costruisce degli aiutanti: «i quattro Re Malvagi», cui affida la conduzione della guerra. Sono subalterni atipici. Contrariamente a quanto avviene di solito, non litigano tra loro e non si mettono i bastoni tra le ruote. Al contrario: ogni decisione è presa collegialmente. Prima di ogni missione, s’incontrano a bordo delle loro astronavi, formando una figura detta “croce mortale”. I loro caratteri sono complementari: Ashmov è freddo e cinico; Dankel è un abile stratega; Killer è quello irruento; Desmon unisce impeto e pacatezza. Tutti e quattro seguono scrupolosamente le disposizioni del loro superiore. Sebbene siano all’oscuro dei progetti di Darius, i terrestri si attrezzano per contrastare eventuali attacchi da parte di alieni mal disposti. Il Dottor Daimoni, scienziato giapponese, viene incaricato di progettare i mezzi tecnologici necessari. Costruisce il Drago Spaziale, un’enorme astronave a forma di drago, nonché tre veicoli adatti a combattere in cielo (Skyler), in terra (Buzzler) e in mare (Nessac). Ognuno di essi ricorda nell’aspetto un animale: pterodattilo, triceratopo e dinosauro acquatico. I loro piloti devono obbligatoriamente possedere capacità ESP. In caso contrario, non potrebbero utilizzarli al meglio. Il tassello mancante è proprio Sanshiro, un dotatissimo lanciatore di baseball che milita in serie B, reso famoso dal micidiale “tiro magico” da lui inventato. Ignora di possedere straordinari poteri (può emettere, senza rendersene conto, un potentissimo plasma). Ignora pure la minaccia incombente sulla Terra. Il classico esempio di eroe coinvolto suo malgrado in qualcosa più grande di lui. Il suo sogno è giocare in serie A. Purtroppo non potrà realizzarlo. Gli Uomini Uccello di Zela, infatti, lo raggiungono per ucciderlo. Darius crede, infatti, nella prevenzione, e commissiona la morte di chiunque possa dargli fastidio. L’attentato fallisce, ma Sanshiro si ritrova con il polso destro fratturato. Deve abbandonare il baseball. È un brutto colpo, per lui. La sua vita è spaccata a metà. Prima della frattura, dopo la frattura. Deve rinunciare ai suoi sogni e intraprendere un cammino diverso da quello che aveva immaginato per sé. La scelta forzata – o piuttosto la mancanza di scelta – è una condizione comune a molti personaggi, costretti dalle circostanze a improvvisarsi paladini della giustizia. Anche perché soltanto loro possiedono le attitudini necessarie a contrastare il nemico di turno. A ogni modo, il Dottor Daimoni lo salva, poi gli spiega la situazione. Lui è l’unico in grado di pilotare il Gaiking. All’inizio, Sanshiro rifiuta di collaborare. È ancora sotto shock per quanto gli è accaduto. Si sente demoralizzato perché non riesce più a tirare una palla da baseball, Inoltre non nutre alcuna fiducia nelle capacità che gli attribuiscono. Però impiega poco a cambiare idea. E accetta di sottoporsi a un durissimo allenamento il cui scopo è permettergli di padroneggiare i suoi incredibili poteri. La formazione del robottone è semplice: la testa del Drago Spaziale costituisce il corpo, cui si uniscono le braccia e le gambe, lanciate dall’astronave. Terminata la procedura – attivata dai comandi rituali Gaiking fuori! Componenti uno e due fuori! Componente tre fuori! – la base unisce collo alla coda, chiudendosi in posizione di difesa. Il mecha design non è granché: si tratta forse di uno dei robot più brutti mai visti in televisione. Con un’incongruenza. La testa del Drago ha due enormi corna. Sono le stesse che ritroviamo sulla capoccia del robot. Soltanto che appaiono più piccole, quindi non proporzionate. Non si capisce quale sia il meccanismo che ne riduce le dimensioni. L’andamento della vicenda è quello solito. In ogni episodio, il nemico elabora un piano che viene immancabilmente scoperto. Scende in campo il mostro nemico – qui chiamato Mostro Nero – il cui aspetto, osceno come quello del robottone, ricorda sempre un animale, reale o immaginario che sia. Quanto al Gaiking, non possiede un attacco finale. Si limita a impiegare a rotazione le sue armi più potenti. Le più utilizzate sono: Raggio perforante, Scossa mortale, Idrorazzo, i cui nomi cambiano di continuo. A esse ne vengono gradualmente aggiunte altre: il Raggio facciale e l’Astrorazzo (o Miracle Drill). Il finale propone l’ennesima battaglia decisiva, quella da cui dipendono le sorti dell’umanità. Darius stringe i tempi. Dato che il buco nero sta per ingoiare il suo pianeta, chiama la popolazione a una mobilitazione generale contro la Terra, che intende conquistare con la forza. Gli abitanti di Zela, però, si ribellano. Aprono (finalmente) gli occhi. In fondo, sono gente pacifica. E comprendono che la creatura da loro costruita non ha fatto altro che trasferire su un altro mondo la distruzione che le avevano chiesto d’impedire. L’androide parte con i quattro Re Malvagi, abbandonando i suoi sudditi al loro destino. Per fortuna, scampano alla morte grazie a un motore gravitazionale costruito in gran segreto da uno scienziato. Lo scontro finale vede la presenza sul campo di tre mostri neri. Si combatte su Marte e sulla Terra. Ashmov, Dankel, Killer e Desmon vengono distrutti con inverosimile facilità. Darius si rivela più coriaceo del previsto, ma Sanshiro lo sconfigge lanciando il suo “tiro magico” con il Gaiking. Rimaniamo su di lui. Il suo ex allenatore Namura è una figura molto interessante, perché esprime due concetti cardine del prossimo capitolo. Discutendo con Daimoni gli rivela come ottenere il massimo dal ragazzo: «Trattalo duramente e troverà senz’altro la soluzione più meritevole. Vi assicuro che in questo modo darà il meglio di se stesso». Mentre nel dialogo seguente individua l’essenza dello sport (per lo meno, nella visione giapponese del mondo): 
Sanshiro: Non puoi confondere questa guerra con il baseball! Namura: Sei uno sciocco! Tutte e due sono lotte!
Dicevamo prima che Sanshiro è appoggiato da una squadra. E meno male. Perché lui non ci sa proprio fare. Migliora battaglia dopo battaglia, d’accordo. Ma se non ci fosse il Drago Spaziale, i Mostri Neri lo taglierebbe a fette. E allora vediamoli, questi salvatori, perennemente pronti, se necessario, a sacrificare la vita per la causa e per gli altri. A capo della baracca c’è il Dottor Daimoni. Non si comporta da capo autoritario. Al contrario. Si è riservato un semplice ruolo di coordinatore. Sa di poter contare su un team affidabile, cui lascia una discreta libertà d’azione. Analizzando i curricula dell’equipaggio del Drago Spaziale, emerge un dato quanto meno inquietante: si è circondato di gente dal vissuto problematico, per non dire tragico. Sono tutti orfani. Non hanno più genitori, né – salvo alcune felici eccezioni – consanguinei al mondo. Per loro, salire su quell’astronave ha significato l’occasione di riscattare gli sbagli commessi in passato. Apriamo la “rassegna delle disgrazie”. Sakon potremmo considerarlo il braccio destro di Daimoni. È l’ingegnere capo. Un genio della meccanica e dell’elettronica. Possiede un’intelligenza molto al di sopra della media. A lui si devono invenzioni e migliorie. Però sembra non avere una vita sua: lavora sempre, giorno e notte. S’innamora di una ragazza – una spia di Darius – che poi gli muore quasi tra le braccia. Poi c’è Pete Richardson, l’unico occidentale del gruppo. È americano e pilota il Drago Spaziale. Si becca spesso con Sanshiro, forse per la legge secondo cui due galli in un pollaio sono francamente troppi. Sta di fatto che i suoi modi attirano davvero le sberle. Non solo cerca lo scontro a tutti i costi, ma il suo atteggiamento freddo e indisponente lo fa sembrare un presuntuoso. In realtà, gli spigoli del suo carattere servono a celare una profonda sofferenza. Lo rivela in un episodio Tom, il fratello minore: «La gente dice che ha il cuore di ghiaccio, ma io so che non è vero». Vive per riscattare il comportamento sconsiderato del padre, ufficiale americano che ha provocato un incidente nel quale hanno perso la vita lui, la moglie e altre persone. Il disonore, purtroppo, si tramanda di generazione in generazione, e rimediarvi non è mai semplice. Per fortuna, Richardson non ha soltanto difetti. Possiede anche le qualità caratteristiche di un vero samurai: l’affidabilità, la padronanza di sé nei momenti critici e, quindi, la capacità di adattarsi ad ogni circostanza, specie se sfavorevole. Alla fine, lui e Sanshiro diventeranno amici. Il destino non è stato tenero nemmeno con Fan Li. Lui è il pilota dello Skyler, navicella d’appoggio al Drago Spaziale progettata per le ricognizioni aeree. Dopo un’infanzia disastrosa, si dà al teppismo. L’occasione per uscirne gli viene fornita dal kickboxing, che pratica con profitto, tanto da conquistare il titolo di campione del mondo. Nello sport trova quella disciplina di cui aveva bisogno per dare un ordine alla propria vita. In battaglia segue senza discutere le disposizioni di Daimoni. Forse perché grazie a lui la sua esistenza ha nuovamente un senso. Discorso simile per Yamatake, responsabile del Buzzler, veicolo cui vengono affidati incarichi terrestri. Per poter sopravvivere, ricorre al borseggio da strada. Anche nel suo caso, il riscatto passa per l’attività sportiva: data la sua mole massiccia, pratica il sumo. Si distingue per l’estrema disponibilità in battaglia e nella vita di tutti i giorni. Il suo coraggio compensa ampiamente le carenze tecniche. È il giullare della squadra e ha un debole per Midori, l’unica donna a bordo dell’astronave. Sfortunatamente per lui, deve fronteggiare la concorrenza di Sanshiro e Pete. Bunta Hayami, invece, si direbbe un privilegiato. Nella sua vita non sembrano esserci state particolari sventure. Anche lui sfoggia un passato da sportivo: è un ottimo nuotatore. Per questo gli hanno assegnato il Nessac, veicolo sottomarino. È un uomo che non ama le luci della ribalta. Preferisce rimanere dietro le quinte. I suoi “colleghi” sanno, però, di poter sempre contare su di lui. Veniamo a Midori, l’unico membro femminile dell’equipaggio. È l’ufficiale addetto alle comunicazioni. In realtà è un’aliena, solo che lei non lo ricorda. Il suo vero nome è Green. Pijon, il suo mondo, ha fatto la stessa fine di Zela. Per evitare l’estinzione, la sua razza è fuggita alla ricerca di una nuova patria, lasciando un esemplare della propria specie su ogni pianeta visitato. Lei finisce sulla Terra. È ancora una bambina, e il trauma dell’abbandono è tale da provocarle un’amnesia. Per sua fortuna, incontra Daimoni, che se ne prende cura, avendo l’accortezza di tenerne segrete le origini. Nell’episodio numero 16 viene contattata telepaticamente dalla madre. I suoi simili hanno finalmente trovato un luogo in cui vivere e la invitano a raggiungerli. Ma lei, pur soffrendo, sceglie di rimanere a bordo del Drago Spaziale insieme ai suoi compagni d’avventura. Chiudiamo con l’immancabile moccioso. Qui si chiama Hachiro e lavora nella cambusa. Vorrebbe combattere i nemici in prima linea, e qualche contributo riesce anche a darlo. Di solito, nelle serie robotiche i marmocchi funzionano un po’ da mascotte. I loro compiti: allentare la tensione, cacciarsi nei guai e combinare qualche pasticcio, al quale rimediano di persona. Sono stati, infatti, educati ad assumersi la responsabilità delle loro azioni. Particolare il legame che stabilisce con Sanshiro, considerato una specie di fratello maggiore. Il centro di questo anime non sono le motivazioni dell’invasore alieno, equamente suddivise fra necessità e ambizione. La vicenda prende avvio da una macchina che sfugge al controllo dei suoi creatori, tradendo le finalità per le quali era stata concepita. È una situazione narrativa piuttosto frequente: si pensi a Kyashan e a Daitarn 3. L’uomo è avvisato: guai ad avere la presunzione di volersi sostituire alla divinità. Un’eccessiva fiducia nella tecnologia può ingarbugliare la matassa, anziché dipanarla.
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