#intervento di pulizia fiume
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pier-carlo-universe · 11 days ago
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Chiusura della Strada Statale 10 da Alessandria a Tortona per Operazioni di Pulizia sul Ponte Bormida
Avviso del Comune di Alessandria: dalle 16:30 chiusura temporanea per rimozione tronchi accumulati sotto il Ponte Bormida.
Avviso del Comune di Alessandria: dalle 16:30 chiusura temporanea per rimozione tronchi accumulati sotto il Ponte Bormida. Il Comune di Alessandria ha comunicato la chiusura della Strada Statale 10, nel tratto che collega Alessandria a Tortona, a partire dalle ore 16:30 di oggi. Il tratto stradale sopra il fiume Bormida sarà interdetto al traffico per consentire interventi di pulizia e rimozione…
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lamilanomagazine · 7 months ago
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Sondrio, il torrente Mallero più pulito e sicuro grazie all'intervento dei volontari della Protezione Civile
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Sondrio, il torrente Mallero più pulito e sicuro grazie all'intervento dei volontari della Protezione Civile.  Per la sicurezza e per il decoro: due obiettivi raggiunti con la giornata di pulizia delle sponde del Mallero che si è svolta sabato scorso per iniziativa del Gruppo di Protezione civile e Antincendio boschivo di Sondrio con Valtellina Sub e Protezione civile di Lanzada e di Caspoggio, con il coordinamento del Comune di Sondrio, nell'ambito della campagna "Fiumi sicuri" promossa da Regione Lombardia. Trentacinque volontari hanno lavorato dalle ore 7.30 alle ore 14 per ripulire il Mallero da vegetazione e rifiuti nel tratto compreso fra i ponti Eiffel e Marcora. Un intervento importante, che si aggiunge a quanto realizzato in precedenza nella parte più a monte del torrente, e tutt'altro che semplice, in considerazione della vegetazione presente, ulteriormente difficoltoso per la mancanza di un tratto di camminamento che avrebbe agevolato l'accesso ai volontari. Si è quindi reso necessario anche un intervento dei volontari del Valtellina Sub che, debitamente equipaggiati, sono rimasti in acqua per ore. «La collaborazione dei volontari è fondamentale e molto preziosa - sottolinea l'assessore alla Protezione civile Lorena Rossatti -: è doveroso ringraziare le donne e gli uomini intervenuti per la professionalità e la generosità che dimostrano in ogni occasione e anche chi li ha accolti al Centro per le emergenze per il pranzo. Per il Comune di Sondrio e per il territorio rappresentano una grande ricchezza, persone sulle quali possiamo contare che si mettono a disposizione della collettività». Oltre alla vegetazione, nel greto del fiume sono stati raccolti anche molti rifiuti, soprattutto in plastica, ma anche oggetti vari e addirittura biciclette che si è provveduto a smaltire grazie alla collaborazione di Secam. Gli interventi proseguiranno nelle prossime settimane: sabato 27 aprile toccherà al torrente Antognasco e a maggio, in occasione della Giornata del Verde pulito promossa da Regione Lombardia, proseguiranno i lavori lungo il corso del Mallero. «Come Amministrazione comunale sosteniamo sempre queste iniziative che riteniamo fondamentali - aggiunge l'assessore Rossatti -: siamo molto attenti alla manutenzione del territorio e in questi anni ci siamo impegnati per reperire le risorse economiche per queste attività, continueremo a farlo anche in futuro, confrontandoci con gli enti superiori. L'invito che rivolgo ai cittadini è a collaborare con l'Amministrazione comunale iscrivendosi alla Cittadinanza attiva ma soprattutto adottando comportamenti rispettosi dell'ambiente ed evitando l'abbandono di rifiuti. La cura del territorio - conclude - parte da tutti noi, dai piccoli gesti quotidiani».... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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notiziariofinanziario · 3 years ago
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La recente ondata di piena del fiume Ombrone aveva trasportato un ammasso di tronchi facendoli depositare a San Martino, in corrispondenza di una pila del viadotto della statale Aurelia
La recente ondata di piena del fiume Ombrone aveva trasportato un ammasso di tronchi facendoli depositare a San Martino, in corrispondenza di una pila del viadotto della statale Aurelia
Il Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud ha liberato l’ammasso di tronchi del fiume Ombrone con un pronto intervento, concordato con il Genio civile di Grosseto, effettuando la pulizia della pila del viadotto della statale Aurelia. Era infatti importante rimuovere un impedimento che avrebbe ostacolato il regolare scorrimento delle acque verso valle, soprattutto in un periodo come questo, nel quale…
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italreport · 3 years ago
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Scoglitti. Il PD presidia il ponte sul fiume Ippari e chiede un urgente intervento di pulizia.
Scoglitti. 05 giugno 2021 Si sono dati appuntamento sul ponte del fiume Ippari, a Kamarina, i rappresentanti del PD locale e i simpatizzanti. Lo scopo dell’incontro è quello di chiedere alle autorità competenti, un intervento urgente per dragare il fiume e riportarlo nell’alveo naturale. L’abbandono totale del fiume che è stato navigabile e che ha…
Scoglitti. Il PD presidia il ponte sul fiume Ippari e chiede un urgente intervento di pulizia. was originally published on ITALREPORT
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tmnotizie · 5 years ago
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PESARO –  Il Consiglio comunale si è aperto con l’esame delle interrogazioni. La prima, presentata dal consigliere di Prima c’è Pesaro Emanuele Gambini su area verde retrostante campo sportivo Villa San Martino calcio (tra le vie Ponchielli, Togliatti, Paganini).
“L’area appartiene al Comune e la pulizia la stiamo facendo. Esiste un progetto, la proposta viene dal Villa San Martino Calcio intenzionato a sviluppare quell’area – afferma l’assessore all’Operatività Enzo Belloni, chiamato a rispondere su proprietà e eventuale progetto di risistemazione -. L’operazione si è fermata, probabilmente anche a causa del costo. Per quanto riguarda i campi di pallacanestro siamo in contatto con uno sponsor per la sistemazione di due campi cittadini, uno di questo è quello di Villa San Martino”.
Ha come tema l’ambiente la seconda interrogazione di giornata, portata in aula dai consiglieri del Movimento 5 Stelle, che chiedono se il Comune di Pesaro abbia rispettato l’obbligo di porre a dimora un albero per ogni neonato a seguito di registrazione anagrafica (legge 113, 1992). “Il Comune si è già attivato per dare riscontro alla legge – commenta l’assessore alla Mobilità Heidi Morotti – attualmente il registro non risulta agli atti, tuttavia risulta già coperto il numero corrispondente di piantumazione degli alberi (da giugno 2014 a marzo 2019 6260 alberi). Attività seguita in parte con il Servizio Lavori Pubblici e Aspes, volontari coordinati da Stefano Falcioni, nelle aree di proprietà comunale compatibilmente con la destinazione urbanistica del Piano Regolatore Generale”.
La terza interrogazione, a firma del Movimento 5 Stelle, ha come oggetto la mobilità pubblica in città: in particolare la mancanza di corse durante la domenica e l’orario da estendere nei giorni lavorativi. “Il Comune è molto attivo sulla mobilità sostenibile – spiega ancora Morotti – attualmente, la maggior parte dei trasporti pubblici dei comuni è finanziata dalla Regione Marche, che stanzia un contributo, nel nostro caso, pari a 900mila km circa ai quali il Comune stesso aggiunge i chilometri necessari per il funzionamento delle navette estive e quella del San Decenzio totalmente gratuite per gli utenti. Le uniche linee largamente usate sono le Circolari Destra e Sinistra che proprio per i grandi numeri di passeggeri trasportati ogni giorno, mantengono quasi intatto il loro servizio, avendo corse invariate per il sabato e mantenendo due corse nella mattinata di domenica e a orario pieno la domenica pomeriggio. Ogni servizio può sempre essere migliorato e già si è aperto un confronto con Adriabus su eventuali modifiche e/o variazioni atte a razionalizzare il servizio, ma resta prioritario aprire un dialogo con la Regione”.
DELIBERE
Approvata all’unanimità l’intesa con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale su obiettivi strategici per la variazione della destinazione funzionale di parte della nuova darsena del porto di Pesaro a nautica da diporto. Oggetto dell’intesa è la destinazione dell’area nord della nuova darsena, per una superficie pari al 50% dell’intero specchio acqueo alla nautica da diporto, mentre la restante parte (verso sud) verrà mantenuta con destinazione commerciale.
Come si legge nel documento strategico “Pesaro 2030: strategie e progetti sulla città del futuro”, la delibera promossa dall’assise persegue l’obiettivo di potenziare il settore turistico e in particolare il turismo sportivo con destinazione del porto non solo a commerciale. “Nella nuova darsena potranno entrare tutti i tipi di barche (vela e motore) – aggiunge l’assessore all’Urbanistica Andrea Nobili. Per l’assegnazione, come per il resto degli ormeggi, dovrebbe essere assegnata dai circoli che gesti i posti barca. Quello che si approva oggi è un punto di partenza, ma fa piacere che il lavoro dell’Amministrazione sia riconosciuto: abbiamo sempre recepito e cercato di dare risposte ai diportisti, questo è il primo passo per cercare di migliorare le condizioni del porto. A questo proposito vanno fatte crescere e migliorare anche le attività che ci sono”.
L’intervento della consigliera Giulia Marchionni, Prima c’è Pesaro: “Un intervento importante, per anni è stata difesa la destinazione d’uso commerciale uno dei porti a rilevanza internazionali. Ben lieti di leggere e approvare la delibera che rivoluziona un po’ il modo di vedere il nostro porto e va incontro ai tanti diportisti. Ma ci chiediamo qual è il futuro del porto di Pesaro?”. Una buona notizia per i pesaresi, anche per il consigliere Lugli M5S, che aggiunge: “è un porto che non si capisce dove vuole andare, a mio avviso sarebbe meglio puntare su turismo e commercio”. “Non dimentichiamo l’impegno dell’Amministrazione per questo porto strategico – conclude Massimiliano Amadori, capogruppo Pd – tra tutti l’intervento principe, che ha coinvolto il cantiere Rossini, in un’area che era andata quasi persa”.
Approvato all’unanimità anche il progetto Move on Bike, in particolare il progetto di fattibilità tecnica ed economica e delibera di apporre vincolo preordinato all’esproprio, presentato in sinergia con il comune di Montelabbate (ha ottenuto un finanziamento di euro 536.420 ed è stato inserito nel piano delle opere pubbliche 2019-2021, prevedendo la realizzazione della Bicipolitana lungo la valle del fiume Foglia). “Un progetto ricreativo finanziato dalla Regione Marche, che coinvolge il Comune di Pesaro e Montelabbate – spiega l’assessore all’Operatività Enzo Belloni -. Nel dettaglio sono previsti due percorsi ciclo-pedonali: uno sulla sommità arginale del fiume Foglia di collegamento della Torraccia con Villa Fastiggi (che congiungerà l’attuale linea 3 con l’area naturalistica del lago Pensierini per un itinerario totale di 2,6 Km ndr). L’altro a Borgo Santa Maria di collegamento dell’area industriale di via Gabbani con il centro della frazione di 750 metri circa”. Il costo complessivo per il 2019 è di 898.420,00 (fondi ministeriali, proventi da alienazione di immobili, applicazione dell’avanzo).
Approvate all’unanimità le linee di indirizzo per l’aggiornamento del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e Trasparenza (2020/22). Tra le modifiche, illustrate da Valter Chiani, responsabile della prevenzione corruzione e trasparenza, la promozione dell’attività di formazione a tutti i livelli della struttura organizzativa, maggiori livelli di trasparenza, incremento delle garanzie e della tutela del ruolo esercitato dal responsabile prevenzione della corruzione, al fine di consentirgli di svolgere la funzione con autonomia ed effettività anche disponendo di eventuali modifiche organizzative finalizzate a potenziare le funzioni e i poteri idonei allo scopo con  rafforzamento dei poteri di interlocuzione e di controllo nei confronti di tutta la struttura, sviluppo della “Giornata della Trasparenza” come un momento di conoscenza e trasparenza dell’ente alla cittadinanza nonché come occasione di formazione, promozione della cultura della legalità, promuovendo una maggiore diffusione e conoscenza dei codici di comportamento dei dipendenti pubblici.
In discussione anche l’intervento di adeguamento del ponte di Case Bruciate: “Abbiamo chiesto a Marche Multiservizi e Comune di Tavullia di intervenire – continua Belloni – questo è stato fatto, sono stati fatti espropri per 2500 euro già liquidati. Quando il ponte sarà collaudato da MMS entrerà nei beni del comune”. Delibera approvata all’unanimità.
Approvata all’unanimità la delibera per la variazione al Piano Regolatore della città. Adeguandolo sulla base degli studi di microzonazione sismica, ovvero la valutazione delle zone stabili, quelle suscettibili di amplificazione locale del moto sismico e le zone suscettibili di instabilità, al fine di individuare il grado di pericolosità locale di ciascuna parte del territorio urbanizzato, fissando per le diverse parti del territorio le soglie di criticità ed i limiti e le condizioni per la realizzazione degli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia. “Uno strumento utile -così l’ingegnere Moretti – per professionisti e cittadini, perché in sede di progettazione possono aver chiaro gli effetti del sisma e prendere delle controindicazioni necessaria. Vale per nuove costruzioni o per la ristrutturazione”.
Durante la dichiarazione di voto, gli interventi: “Votiamo favorevolmente – afferma il capogruppo della Lega Giovanni Dallasta -, il vecchio Prg conteneva già indicazioni, ma è positivo questo studio anche perché il nostro territorio ha differenti formazioni geomorfologiche”. ”Un documento lodevole – aggiunge Francesca Frenquellucci M5S -, ritengo importante il piano di evacuazione. A questo proposito chiediamo anche il coinvolgimento di cittadini”.
Passa in Consiglio anche la variante sostanziale al piano del Parco San Bartolo, ai fini della modifica delle previsioni urbanistiche per la Concessione Convenzionata a Santa Marina Alta. “3 voti a favore (gruppo di maggioranza e Movimento 5 Stelle, 9 astenuti Lega, Forza Italia e Prima c’è Pesaro). Tra le altre cose si tratta dell’aumento della capacità edificatoria senza maggiore consumo di suolo. Nella fase attuativa consiste nella concessione gratuita di terreni (un’area pari a circa 4 ettari). Una sola osservazione da parte della proprietà che chiede il cambio da verde pubblico a verde privato d’uso pubblico (con rampa d’accesso agli interrati dell’edificio che deve essere realizzato).
Tra le delibere di urbanistica, sono state approvate le varianti per: l’ampliamento di un edificio abitato ad uffici (proprietà ditta Ubi Leasing spa/ conduttore Acanto immobiliare in strada della Campanara 15), e la ristrutturazione di fabbricato, con relativo accessorio pertinenziale da destinarsi a struttura ricettiva extra-alberghiera, demolizione della parte non storica, spostamento entro il 50% area di sedime delle cubature (zona strada in sala).
Passate anche le regolarizzazioni patrimoniali delle strade d’uso pubblico ricadenti all’interno del Comune di Pesaro (acquisizione gratuita) di via Giolitti e via F.lli Del Prete.
MOZIONI
Tra le mozioni, cinque ad oggetto la raccolta dei rifiuti: “Un settore che vive una dinamicità dei cambiamenti -illustra il firmatario della Lega Andreolli, insieme a Marchionni A., Biagiotti, Dallasta, Totaro -. All’interno dei cittadini si è consolidata la differenziazione dei rifiuti. Consideriamo un problema quello della raccolta porta a porta in centro perché impatta su orari di commercio e turismo. So che in tanti centri storici e moderni hanno creato isole ecologiche interrate dove esercente e cittadino gettano il rifiuto. Proponiamo una sperimentazione o per lo meno una valutazione”, ancora ad oggetto la rete di fontane pubbliche, ripristino porta a porta del servizio verdeoro e la raccolta di plastica.  “Su isola ecologica interrata sono strutture che portano disagi per il centro storico.
Occorrono camion ingombranti, che nelle nostre vie strette farebbero difficoltà – replica l’assessore all’Ambiente Heidi Morotti -. Abitiamo in un territorio storico, quindi dove si scava si potrebbero trovare reperti storici. Il percorso dei rifiuti mi ha vista impegnata dal primo giorno di mandato, ho delle proposte pensate dal punto di vista della funzionalità e della bellezza. Per le fontanelle, abbiamo una mappatura, ma le risorse idriche del nostro territorio vanno controllate”.  Approvata solo la mozione, modificata dall’emendamento presentato dalla Lega, a tema raccolta porta a porta frazione organica in tutto il territorio comunale.
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puglialink · 6 years ago
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allnews24 · 7 years ago
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Ventimiglia, oltre 57mila euro per pulire il greto del fiume Roja occupato dai migranti Ventimiglia. Con l’ultimo intervento di pulizia eseguito oggi dalla ditta Docks Lanterna di Genova, sale a 57.640,00 euro la cifra stanzia dal Comune di Ventimiglia per la pulizia del greto del Roja dove da mesi si è creato un accampamento di fortuna dei migranti che scelgono di non recarsi nel campo gestito dalla Croce Rossa al Parco Roja di Bevera.
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paoloxl · 7 years ago
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Viviamo in una società in cui vige la piena libertà di circolazione delle merci e dei capitali, ma non delle persone, dei migranti, ai quali invece rimane solo la violenza delle frontiere e della polizia. In questo momento mi trovo aVentimiglia, città di confine. Confine che separa, allontana e blocca tutti i ragazzi che sperano un giorno di arrivare dall’altra parte, in Francia. Questa frontiera è per molti di loro invalicabile. C’è chi prova a varcarla attraverso sentieri di montagna e c’è chi spera di raggiungere la Francia provando a viaggiare in treno, tentando di fare ciò che italiani e francesi fanno senza avvedersene tutti i giorni.  Nella stazione dopo Ventimiglia, precisamente quella di Mentone Garavan, ad attendere gli shebab(ragazzi, in arabo) c’è però la polizia francese, la gendarmerie. Un poliziotto sale in testa ed uno in coda alla carrozza, controllano che non ci sianoneri nascosti sotto i sedili o nei bagni, e quando ne trovano uno, chiedono i documenti. Coloro che non li hanno sono costretti a scendere, indipendentemente che siano donne oadolescenti; sono costretti a ritornare a Ventimiglia anche a piedi, in violazione delle norme del diritto internazionale a tutela dei minori. Le persone, così obbligate a ritornare in territorio italiano, si accampano sotto il cavalcavia che collega l’Italia alla Francia, lungo il greto del fiume Roja. Sono circa cinquecento i ragazzi, la maggior parte dei quali sudanesi, in età compresa tra i 12 e i 30 anni.  Le condizioni igienico-sanitarie sono drammatiche; mancano i bagni e i ragazzi sono costretti a lavarsi nel fiume. Molti di loro bevono quest’acqua, rischiando di compromettere la propria salute: a fine luglio infatti, contemporaneamente ad un intervento fatto passare come un’azione di pulizia della zona (effettuata con ruspe e sotto il controllo delle forze dell’ordine) due rubinetti di fortuna, unica fonte per approvvigionarsi, sono stati chiusi. Sono evidenti le intenzioni del sindaco del PD di Ventimiglia di evitare la formazione di campi informali, che disturbino il decoro cittadino. La volontà della Giunta comunale è quella di spingere i ragazzi all’interno del campo gestito dalla Croce rossa, situato nell’estrema periferia di Ventimiglia, vicino alla tangenziale, lontano dagli sguardi dei turisti e dei cittadini. Inoltre, da inizio agosto, la prefettura ha deciso di chiudere la chiesa delle Gianchette, da sempre punto di riferimento per minori e famiglie lì ospitate, ora trasferiti all’interno del Campo Roja (gestito dalla Croce Rossa Italiana), del tutto privo di spazi protetti per minori e ragazze, che vivono in promiscuità con adulti ed esposti ad abusi e sfruttamento. La maggior parte dei ragazzi non ha intenzione di entrare in questo campo, piuttosto preferisce rimanere sotto il cavalcavia; per potervi accedere è necessario rilasciare ancora una volta le proprie generalità e le impronte digitali. Questo significa che i migranti, qualsiasi cosa decidano di fare, devono forzatamente essere identificati. Il campo è completamente militarizzato e circondato dalla polizia, che presiede la zona ventiquattr’ore su ventiquattro. I migranti, all’interno di esso, vengono privati della propria libertà di autodeterminarsi e di auto-gestirsi. Come quasi tutti i campi governativi, queste strutture spersonalizzano gli individui: essi non solo non gestiscono la propria vita all’interno di questi spazi, ma non possono nemmeno cucinare, devono sottostare a degli orari di entrata e di uscita e non gli viene proposta alcuna attività ricreativa. “There is no freedom in the camp.” mi spiega Mohamed, prima di riprovare per l’ennesima volta ad arrivare in Francia. Quasi tutti i ragazzi che stazionano lungo il fiume vogliono lasciare l’Italia per raggiungere la Germania o la Gran Bretagna, e ricongiungersi con amici o familiari. Alcuni di loro hanno conseguito un titolo di studio nel loro paese d’origine, altri invece sperano di proseguire gli studi in Europa. Martin vorrebbe diventare un medico, Ali un agricoltore, Hussein un avvocato: ognuno persegue il proprio sogno nel cassetto nella speranza di poterlo realizzare. Molti di loro però prima di giungere in Francia devono fare i conti con la frontiera, con la violenza poliziesca e con le deportazioni arbitrarie verso l’hotspot di Taranto. Quasi ogni giorno in stazione, in spiaggia o sotto il cavalcavia vengono compiuti rastrellamenti sulla base dei tratti somatici; le forze dell’ordine caricano i ragazzi sui pullman della Riviera Trasporti (RT), e scortati da una camionetta della polizia, si dirigono verso Taranto. Queste operazioni costano circa cinquemila euro allo Stato, che utilizza i trasferimenti coatti per alleggerire la pressione al confine. Oltre ad essere onerosi per le casse del governo, vengono effettuati senza alcuna procedura legale e sono inutili perché dopo solo quattro o cinque giorni i ragazzi tornano al punto di partenza, Ventimiglia. Le deportazioni avvengono circa tre volte a settimana (se non di più) e i rastrellamenti non vengono messi in pratica solo a Ventimiglia ma anche a Como e Milano, sebbene in misura minore.Come emerge da alcune testimonianze, ad essere trasferiti non sono solo gli irregolari, ma talvolta i richiedenti asilo, i titolari di un permesso di soggiorno e spesso anche dei minori, che sono soggetti vulnerabili.  I ragazzi vengono trattati come pacchi postali, pedine di un gioco deleterio, oggetti da scovare, prendere, caricare e deportare. C’è chi ha dovuto attraversare tutta l’Italia anche cinque, sei o sette volte. Gli shebab vengono sottoposti quotidianamente ad una vera e propria violenza psicologica: “mi mancava davvero poco e sarei arrivato dall’altra parte ma sono stato preso e, a pedate, fatto ritornare indietro”, “non siamo criminali, per quale motivo ci trattate in questo modo? ” mi ripete Wiz con gli occhi lucidi. Oltre a dargli tutta la mia solidarietà, non so come rispondere, mi sento così impotente e allo stesso tempo arrabbiata. La violenza perpetrata dalle istituzioni ed il clima di ostilità nei confronti di queste persone è la normalità: “vai al tuo Paese”, “vai in Africa”, “torna nel Burundi, fuori dai coglioni” sono le parole con le quali un poliziotto si rivolge ad un ragazzo alla stazione di Ventimiglia. Per non parlare poi della repressione attraverso fogli di via, minacce e identificazioni da parte della polizia nei confronti dei solidali e di chi cerca di opporsi a queste politiche ingiuste. Per il solo fatto di chiacchierare con i ragazzi sotto il cavalcavia o al parcheggio, dove in serata viene distribuita la cena, ripetutamente ci vengono chiesti i documenti. L’indifferenza e il razzismo sono all’ordine del giorno: un vecchio insulta i ragazzi passandogli accanto in bici, un negozio espone delle calamite con l’immagine del duce in vetrina. La gendarmeria francese perpetua forme di violenza fisica attraverso le manganellate ed i gas lacrimogeni. La frontiera stessa di per sé è violenza e tutto questo avviene nel disinteresse e nell’indifferenza generale: mi sento di vivere in un’epoca in cui l’uomo non conta nulla: è un documento, un semplice pezzo di carta, a contare tutto. Nonostante ciò, i tentativi di superare la frontiera avvengono giorno dopo giorno, settimana dopo settimana. I ragazzi non si arrendono, non perdono la speranza. La strada in montagna è lunga e pericolosa, costituita da impervi e stretti sentieri, che gli shebabpercorrono di notte, rischiando di essere beccati dalla polizia o di inciampare e cadere nel “passo della morte”, un dirupo nel quale hanno perso la vita molti ragazzi. Fulminati o investiti, i ragazzi morti mentre cercavano di varcare il confine sono numerosi. L’Europa democratica è artefice di questa violenza, continuamente perpetuata attraverso leggi ingiuste ed accordi con governi dittatoriali, che hanno il solo fine di bloccare giovani che si dirigono prima in Libia, poi in Europa.  Per questo, dopo aver vissuto quest’esperienza a Ventimiglia, credo che sia assolutamente necessario non solo creare corridoi umanitari per evitare ulteriori tragedie in mare, ma anche concedere permessi di soggiorno per la ricerca di un lavoro e rivedere gli accordi di Dublino, in modo che vi sia la libera circolazione delle persone e venga promossa un’inclusione sociale. Eloisa Pantano
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lamilanomagazine · 2 years ago
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Asciano, incendio nei bagni pubblici del Comune: presi due ragazzini
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Asciano (Siena), incendio nei bagni pubblici del Comune: presi due ragazzini. I Carabinieri della Stazione di Asciano, in provincia di Siena, hanno denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Firenze due ragazzi per il danneggiamento dei bagni pubblici comunali di Asciano. Incendio nei bagni pubblici del Comune I Carabinieri, impegnati in un servizio perlustrativo, il 28 dicembre scorso, erano intervenuti in pieno giorno, alle ore 15.00 circa, per un principio di incendio nei bagni pubblici del Comune, situati in quel centro in via Fiume. Ad allertare i militari dell’Arma, in particolare, era stato il personale addetto ai servizi di pulizia dei locali comunali, che avevano notato provenire del fumo dai bagni pubblici, indicando anche che i sospettati, allontanatisi in fretta dall’area. I militari hanno scoperto che il fumo era stato provocato da fiamme sviluppatesi dai due cestini per rifiuti situati all’interno dei bagni, con il conseguente incendio anche del rotolo di carta per le mani. Segnalazione e intervento La pronta segnalazione del personale addetto alle pulizie e l’intervento anche di un dipendente comunale avevano consentito l’immediato spegnimento delle fiamme, mediante un estintore preso dagli uffici, scongiurando più gravi danni e conseguenze alla struttura pubblica. I Carabinieri di Asciano hanno eseguito il sopralluogo dei locali danneggiati, verificando la presenza di telecamere del sistema di videosorveglianza comunale, grazie al quale sono riusciti a ricostruire l’accaduto e ad identificare i presunti responsabili del danneggiamento. Una "bravata" con delle conseguenze Si tratta di due minorenni che, senza alcun apparente motivo, avrebbero dato fuoco ai rifiuti contenuti nei cestini dei bagni pubblici del comune di Asciano. Una apparente “bravata”, che tuttavia, poteva avere conseguenze più gravi, quanto meno in termini di danni a beni pubblici. I due minori sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Firenze per il reato di danneggiamento aggravato seguito da incendio. Read the full article
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tmnotizie · 5 years ago
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GROTTAMMARE – Su richiesta del Comune di Grottammare, la Regione Marche –Ufficio del Genio civile di Ascoli Piceno ha appaltato la trinciatura delle canne e di alte essenze arboree presente nell’alveo del Tesino, recanti ostacolo al regolare deflusso delle acque del torrente. I lavori inizieranno la prossima settimana.
L’ intervento riguarderà il tratto compreso tra la foce e il depuratore comunale, per una lunghezza di circa 600 metri. I lavori saranno realizzati dall’impresa 2Z Costruzioni di Ascoli Piceno.
I rapporti con i tecnici dell’ufficio del Genio civile di Ascoli Piceno, ing. Stefano Babini e arch. Emidio Cinesi, sono stati intrattenuti per parte comunale dall’ ing. Marco Marcucci  (Territorio) e arch. Liliana Ruffini (Opere pubbliche) che provvederanno a supervisionare le opere.
“Lavori molto importanti – afferma il consigliere delegato alle Manutenzioni, Bruno Talamonti – per eliminare la vegetazione che in più punti è diventata troppo fitta e, dunque, di ostacolo al fluire delle acque del torrente”.
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tmnotizie · 7 years ago
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GROTTAMMARE – Pulizia e manutenzione degli argini e della vegetazione dell’alveo del torrente Tesino, in attesa che maturino i tempi per la costituzione di un “Contratto di Fiume”. E’ quanto è emerso nel corso di una riunione negli uffici della Regione Marche tra l’assessore regionale all’Ambiente e Risorse idriche, Difesa del suolo e della costa e Protezione civile, Angelo Sciapichetti, e una delegazione di sindaci del comitato “Amministratori per il Tesino”, sottoscrittori del protocollo per la tutela e la valorizzazione del torrente Tesino.
L’accordo, firmato nel mese di ottobre dai rappresentanti dei 9 Comuni attraversati dal corso d’acqua – Castignano, Cossignano, Force, Grottammare (ente capofila), Montedinove, Montalto delle Marche, Offida, Ripatransone, Rotella – è il documento preliminare alla costituzione di un “Contratto di fiume per il Tesino”, lo strumento di programmazione strategica e negoziata  riconosciuto a livello legislativo, che persegue la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche, la valorizzazione dei territori fluviali e la salvaguardia dal rischio idraulico per contribuire allo sviluppo locale delle aree interessate.
Presenti all’incontro di ieri, il sindaco di Grottammare (ente capofila) Enrico Piergallini, il sindaco di Cossignano Roberto De Angelis, di Castignano Fabio Polini, di Rotella Giovanni Borraccini e il consigliere comunale grottammarese delegato alla Protezione civile, Bruno Talamonti.
Dalla riunione è emersa la necessità di intervenire nel breve periodo con la pulizia e la manutenzione dell’alveo fluviale attraverso interventi di dragaggio e potatura della vegetazione. Simili interventi dovranno trovare possibili finanziamenti all’interno dei fondi POR per la ricostruzione post-sisma.
La strategia a medio periodo riguarderà invece l’analisi e le proposte risolutive delle criticità più urgenti presenti lungo l’asta del Tesino.A tal fine, infatti, i Comuni stanno già predisponendo un documento unitario che illustri in sintesi i danni agli argini e alle strutture presenti sul torrente che richiedono interventi di manutenzione straordinaria urgenti.
Soddisfatti dell’incontro in Regione, i sindaci commentano: “E’ stato un incontro proficuo, la Regione ha riconosciuto l’utilità di questo coordinamento. Ora dobbiamo serrare le file per accelerare la costituzione del contratto di fiume. Sarà uno strumento fondamentale questo per intercettare finanziamenti e favorire la partecipazione ad alcuni bandi”.
Il torrente Tesino nasce dal monte Ascensione, nel territorio di Force, e attraversa i territori dei 9 Comuni, interessando un ambito territoriale con un bacino demografico di circa 33.000 persone e una superficie di 60 kmq. L’asta principale si sviluppa lungo 37 km prima di  sfociare in Adriatico in territorio di Grottammare.
Per buona parte del suo percorso, il Tesino è ben lungi dal raggiungimento degli standard di qualità imposti dalla comunità europea, la fragilità del territorio che attraversa, inoltre, si manifesta periodicamente in occasione di eventi estremi. Situazioni di difficile, quando non impossibile, gestione se appannaggio di un solo ente, ma potenzialmente governabili se affidate a una pianificazione studiata su base territoriale.
Nella Marche i “Contratti di fiume” attualmente costituiti sono sei: Foglia, Biscubio-Bosso-Burano-Candigliano, Misa, Esino, Musone, Aso.
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tmnotizie · 8 years ago
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GROTTAMMARE – Si è tenuta questa mattina, presso la sala consiliare del comune di Grottammare, la conferenza stampa di presentazione delle manifestazioni inerenti alla riapertura al pubblico del sito archeologico Bagno della Regina in programma per il prossimo 14 maggio. Erano presenti Bruno Talamonti (consigliere comunale e volontario in rappresentanza del gruppo “Voler Bene a Grottammare”), arch. Raffaela Cameli responsabile del servizio Patrimonio, Fabrizia Pompei referente del concorso Riflessi di scrittura promosso dall’ISC Capriotti (e la cui premiazione avverrà nel corso dell’inaugurazione del sito), il sindaco Enrico Piergallini, il prof. Fabrizio Pesando archeologo dell’Università di Napoli che ha curato tutte le fasi scientifiche del recupero dell’area e sta conducendo con il suo staff studi analitici sul territorio (oltre a curare il coordinamento del convegno su Adriano del 29 aprile), Lucilio Santoni (coordinatore del reading del 14 maggio) e Filippo Palmaroli (proprietario dell’area). Importante è stato il lavoro svolto dagli architetti Monica Pomili e Antonella Nonnis nelle fasi preparatorie della riscoperta dell’area come volontarie del gruppo “Voler Bene a Grottammare”.
L’Amministrazione Comunale di Grottammare, a seguito di attività di studio e ricerca sviluppate all’interno del progetto di comunità Voler Bene a Grottammare, aveva manifestato interesse a rendere fruibile il Bagno della Regina a lungo dimenticato, segnalandolo alla Soprintendenza e riprendendo le trattative con la famiglia Palmaroli, proprietaria del manufatto in località contrada San Biagio, strada provinciale Valtesino, riuscendo così a conseguire un comodato d’uso della durata di dieci anni.
Il comune ha poi provveduto ad un intervento di pulizia della cisterna e disinfestazione dell’area circostante per permetterne di approfondire gli studi e per proseguire con la messa in sicurezza della vasca. Il Bagno della Regina si trova in contrada San Biagio, già presente con il toponimo di Antico Bagno dal catasto del 1770, di proprietà della famiglia Palmaroli a Grottammare che lo acquistò dalla famiglia Fedeli nel 1843. La struttura segnalata nel PRG come Area Archeologica e relativo ambito di tutela integrale (art.36 Norme Tecniche) è vincolata dal D.M. del 29.09.1952.
E’ situata a circa 2 km dalla foce del fiume Tesino e a 750 m dalla chiesa di San Martino. In antichità la foce del fiume si trovava più a monte rispetto all’ubicazione attuale. I 2 km odierni che la separano dal Bagno della Regina dovevano certamente essere ridotti rispetto alla distanza attuale, come attesta lo strato di frequentazione dell’età del bronzo rinvenuto a circa 10 m dal Bagno della Regina. Si tratta di una cisterna utilizzata per l’approvvigionamento idrico ad uso agricolo. Il Bagno della Regina si presenta come una vasca di forma perfettamente circolare, realizzata in opus caementicium spesso circa 0,50 m, con un diametro di circa 12 m ed una profondità di circa 3 m. L’interno è caratterizzato da un rivestimento impermeabile del tipo cocciopesto o opus signinum, tipico delle costruzioni idrauliche di epoca romana. Il serbatoio un tempo raccoglieva l’acqua proveniente dalla collina sovrastante il lato nord mediante condutture in piombo oggi non più visibili.
Dal lato opposto doveva essere presente un imbocco per lo scarico che tramite altra conduttura convogliava l’acqua verso la chiesa di San Martino, così come risulta da documentazione scritta da Giuseppe Speranza nel 1934: “Dalle alture del colle di Granaro, sgorga una voluminosa sorgiva di pure e limpide acque e nel declive terreno tutt’intorno appaiono anche oggi vaschette e canali di piombo, cui non si può assegnare altro ufficio che quello di sentine per radunare e trasmettere dell’acqua alla vasca della Regina tramite tubi di piombo” (Il Piceno dalle origini alla fine d’ogni sua autonomia sotto Augusto – Ancona 1934).
Tale condotta venne vista per la prima volta da Eugenio Lorenzo Polidori (“Opposizioni alla Cupra Marittima Illustrata” Osimo 1783) che ne rintracciò una parte, quella a settentrione, mentre nel 1910, in seguito a lavori agricoli, il Petrelli trovò il restante cunicolo che arrivava fino a San Martino, verso est. Da fonti orali risulta anche che fu individuato l’imbocco della conduttura, formato da un arco a mattoni, collegante la vasca della Regina alla chiesa di San Martino.
Nel 2010 sono state compiute delle prospezioni geofisiche che hanno permesso di individuare il possibile tracciato di tale conduttura. L’esito è stato soddisfacente: la condotta si trova ad una profondità tra i 1,4 e 2,5 metri e prosegue dal Bagno della Regina fino a San Martino con una lunghezza di 66 metri. Da un punto di vista archeologico, ad oggi, non sono stati eseguiti degli scavi sistematici. L’unica operazione stratigrafica effettuata nei pressi del Bagno della Regina, del 2008, ha permesso di datare la frequentazione del sito all’età del bronzo.
Gli interventi urbanistici degli ultimi trent’anni, hanno profondamente modificato l’ambiente attorno al Bagno della Regina, trasformandolo da “Giardino” a ricettacolo di rifiuti e acque melmose. Ora, però, con il lavori effettuati torna a disposizione della cittadinanza. L’intervento svolto sulla struttura è stato quello di svuotare e pulire la vasca, contemporaneamente ad una disinfestazione ed estirpazione di piante infestanti cresciute ai bordi della cisterna. Lo svuotamento è avvenuto tramite pompa idraulica con rimozione di depositi di materiali dalle pareti e dal suolo della cisterna eseguito a mano. Per la ripulitura dell’area di pertinenza della vasca è stato usato un scavatore a lama liscia. Tutti i lavori sono stati eseguiti sotto la supervisione di un archeologo indicato dalla Soprintendenza Archeologica delle Marche.
Questo il programma degli eventi. Sabato 29 aprile,Teatro dell’Arancio ore 14,30. Memoria di Adriano, giornata di studi in occasione dei 1900 anni dall’ascesa al trono di imperatore (117-138 d.C.). Interverranno Filippo Demma (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti, Paesaggio delle Marche): Memoria di Adriano: una (breve) introduzione. Giuseppe Camodeca (Università degli Studi di Napoli L’Orientale): Adriano costruttore di opere pubbliche in Italia. Enrico Giorgi e Federica Boschi (Alma Mater Studiorum di Bologna): Prospezioni geofisiche nell’area della Chiesa di San Martino. Tiziana Capriotti (Università di Camerino): Una testa e un piede. Sulla statua cosidetta di “Venere”. Fabrizio Pesando (Università degli Studi di Napoli L’Orientale): Indagini nell’Ager Cuprensis
Seguirà la lettura del racconto vincitore e la premiazione della Sesta Edizione del concorso Riflessi di Scrittura-Paesaggi Remoti, I giovani marchigiani raccontano il Passato. Coordina Fabrizia Pompei, a cura dell’IIS “A. Capriotti” di San Benedetto del Tronto, con ill patrocinio del Mibact.
Domenica 14 maggiore ore 17. Strada provinciale Valtesino (zona San Biagio), Il Bagno della Regina, inaugurazione del giardino archeologico. Seguirà una conferenza spettacolo (Sinfonia Letteraria per l’anima e per la terra) con Piergiorgio Cinì, Lucilio Santoni e Filippo La Porta.
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