#impianti di riscaldamento efficienti.
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Alessandria: Anticipata l’Accensione degli Impianti di Riscaldamento per il 2024
Il sindaco emette un’ordinanza che autorizza l’accensione anticipata degli impianti di riscaldamento a causa delle condizioni climatiche rigide, derogando alla normativa che prevede l’inizio il 15 ottobre
Il sindaco emette un’ordinanza che autorizza l’accensione anticipata degli impianti di riscaldamento a causa delle condizioni climatiche rigide, derogando alla normativa che prevede l’inizio il 15 ottobre. Questa mattina, il sindaco di Alessandria ha emesso un’ordinanza che anticipa l’accensione degli impianti di riscaldamento sul territorio comunale, derogando alla normativa vigente. La…
#accensione anticipata riscaldamento#anticipazione riscaldamento#benessere e sicurezza abitativa#comfort abitativo#comune di Alessandria ordinanze#D.P.R. 74/2013#deroga riscaldamento#direttive D.P.R. 74/2013#efficienza energetica#efficienza riscaldamento Alessandria#funzionamento impianti termici#gestione consumo energetico#gestione energetica Alessandria#gestione impianti termici Alessandria#impianti di riscaldamento efficienti.#manutenzione caldaie Alessandria#normativa impianti termici#orario accensione riscaldamento#ordinanza riscaldamento Alessandria#periodo accensione riscaldamento#regolamentazione riscaldamento#regolamenti impianti termici#riduzione sprechi energetici#riscaldamento domestico#riscaldamento urbano Alessandria#risparmio energetico Alessandria#sicurezza impianti riscaldamento#sicurezza riscaldamento Alessandria#temperature rigide Alessandria#utilizzo responsabile energia
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Un bando regionale per rinnovare gli impianti di riscaldamento
Il bando è stato finanziato con uno stanziamento complessivo di tre milioni di euro, rivolto ai cittadini dell’agglomerato urbano di Roma e della Valle del Sacco. L’obiettivo è quello di sostituire gli impianti termici più vecchi e inquinanti con modelli più efficienti e meno dannosi per l’ambiente. I contributi saranno erogati in ordine cronologico di arrivo delle domande, fino a esaurimento…
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Bonus Inverno 2024 : Come Ricevere Fino a 8.000€ per Nuovi Sistemi di Riscaldamento
Bonus Inverno 2024 : Con l’arrivo dell’inverno e l’abbassamento delle temperature, molte regioni italiane stanno attuando iniziative per promuovere l’utilizzo di sistemi di riscaldamento più efficienti e rispettosi dell’ambiente. Questi incentivi, noti come “Bonus inverno”, sono pensati per incoraggiare i cittadini a sostituire i vecchi impianti di riscaldamento con tecnologie a basso impatto…
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Direttiva "Case Green": arriva il voto definitivo dal Consiglio UE
Il Consiglio dell'Unione Europea ha dato l'ok definitivo alla direttiva "Case Green", un provvedimento chiave per la decarbonizzazione del settore edile europeo. La direttiva, che mira a rendere il parco immobiliare dell'UE a emissioni zero entro il 2050, stabilisce una serie di obiettivi e misure per migliorare l'efficienza energetica degli edifici. Direttiva "Case Green": obiettivi ambiziosi per il risparmio energetico La direttiva stabilisce obiettivi ambiziosi per la riduzione dei consumi energetici degli edifici: - Entro il 2030: riduzione del 16% del consumo energetico degli edifici residenziali rispetto ai livelli del 2020. - Entro il 2035: riduzione del 20-22% del consumo energetico degli edifici residenziali rispetto ai livelli del 2020. - Entro il 2050: tutti gli edifici dell'UE dovranno essere a emissioni zero. Per raggiungere questi obiettivi, la direttiva prevede una serie di misure, tra cui: - Ristrutturazioni energetiche: gli Stati membri dovranno garantire che almeno il 15% degli edifici non residenziali con le prestazioni energetiche peggiori vengano ristrutturati entro il 2030 e il 26% entro il 2033. Per gli edifici residenziali, la percentuale sale al 43%. - Nuovi edifici a emissioni zero: tutti gli edifici nuovi costruiti a partire dal 2030 dovranno essere a emissioni zero. - Certificazione energetica degli edifici: tutti gli edifici dovranno avere una certificazione energetica che attesti le loro prestazioni. - Incentivi per l'efficienza energetica: gli Stati membri dovranno incentivare l'adozione di soluzioni per migliorare l'efficienza energetica degli edifici, come l'isolamento termico, l'installazione di impianti di riscaldamento e raffrescamento efficienti e l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. Italia: voto contrario e critiche L'Italia è stata uno dei due paesi che ha votato contro la direttiva "Case Green", insieme all'Ungheria. Le critiche del governo italiano si sono concentrate principalmente sui costi elevati che la direttiva potrebbe comportare per le famiglie e le imprese. Tuttavia, le associazioni ambientaliste e gli esperti hanno sottolineato che i benefici a lungo termine della direttiva in termini di risparmio energetico, riduzione delle emissioni di gas serra e creazione di posti di lavoro supereranno ampiamente i costi iniziali. Un passo avanti importante per la decarbonizzazione L'approvazione della direttiva "Case Green" rappresenta un passo avanti importante verso la decarbonizzazione del settore edile europeo. Si stima che la direttiva possa contribuire a ridurre le emissioni di gas serra dell'UE di circa 360 milioni di tonnellate all'anno entro il 2030. Oltre ai benefici ambientali, la direttiva avrà anche un impatto positivo sull'economia europea, creando nuovi posti di lavoro nel settore delle ristrutturazioni energetiche e dell'efficienza energetica. Le sfide da affrontare Nonostante l'approvazione della direttiva, rimangono ancora molte sfide da affrontare per raggiungere gli ambiziosi obiettivi previsti. Gli Stati membri dovranno ora attuare la direttiva in modo efficace e garantire che le risorse finanziarie necessarie siano disponibili. Sarà inoltre importante sensibilizzare i cittadini sui benefici dell'efficienza energetica e incoraggiarli ad adottare soluzioni per migliorare le prestazioni energetiche delle loro case. Foto di LEEROY Agency da Pixabay Read the full article
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Emergenze a Casa? Chiamaci! CASA RIPARAZIONE 24H: Pronto Intervento per Idraulica, Fabbro ed Elettricità.
CASA RIPARAZIONE 24H - Sempre Disponibili, Ovunque Tu Sia.
Stai affrontando perdite d'acqua, situazioni di blocco o emergenze elettriche nella tua casa? La soluzione migliore siamo noi, CASA RIPARAZIONE 24H, il tuo partner fidato per servizi di riparazione domestica rapidi e affidabili. Operiamo in varie regioni in Italia, offrendo assistenza 24/7 per problemi idraulici, fabbro e elettrici. Approfondiamo i dettagli dei servizi che offriamo e come il nostro processo garantisce soluzioni rapide ed efficaci.
Dai un'occhiata ai nostri servizi e alle zone in cui operiamo.
SERVIZI IDRAULICI
Quando ti trovi di fronte a perdite d'acqua dovute a tubi sanitari danneggiati, guarnizioni vecchie o a un impianto di riscaldamento rotto, la migliore soluzione è chiamare i nostri servizi di Pronto Intervento Idraulico. Le perdite d'acqua possono causare danni significativi in breve tempo, generando macchie su pareti o pavimenti. La nostra pronta risposta professionale mira a mitigare i danni potenziali.
Contatto: 3880717784
SERVIZI FABBRO
Se sei chiuso fuori casa o hai perso le chiavi, niente paura! I nostri servizi di Pronto Intervento Fabbro sono disponibili 24/7 per fornire soluzioni rapide e precise, consentendoti di rientrare a casa tempestivamente. I nostri fabbri esperti affrontano problemi legati alle porte blindate preservando l'estetica della tua proprietà.
Contatto: 3880717784
SERVIZI ELETTRICISTA
Gli impianti elettrici di qualsiasi edificio sono soggetti a cortocircuiti, con rischi di scosse elettriche e incendi. Per servizi elettrici di emergenza, contatta il nostro team di Pronto Intervento Elettricista. Sia che si tratti di un elettrodomestico difettoso, danni da fulmine, interferenze da roditori, fluttuazioni di tensione o cavi elettrici danneggiati, i nostri elettricisti autorizzati sono pronti a ridurre i rischi e a fornire soluzioni immediate.
Contatto: 3880717784
COME FUNZIONA
STEP 1: Contattaci al numero fornito, specificando il problema, il professionista richiesto, l'indirizzo e i dettagli di contatto.
STEP 2: Troviamo e contattiamo professionisti idonei per risolvere il problema il prima possibile. Ricevi una mail con la conferma del professionista e la potenziale durata dell'intervento.
STEP 3: La richiesta viene accettata solo se vengono fornite informazioni accurate. I nostri servizi sono gratuiti per i clienti che procedono con l'intervento previo accordo con il professionista.
STEP 4: Ogni accordo o pagamento tra professionista e cliente è di loro esclusiva competenza. CASA RIPARAZIONE 24H rimane estranea alle negoziazioni tecniche ed economiche tra le parti.
Contatto: 3880717784
CHI SIAMO
Oltre 24.000 Clienti Soddisfatti
126 Tecnici Specializzati
Operativi in 150 Città
Attivi in Regioni in tutta Italia
DISPONIBILE IN REGIONI IN TUTTA ITALIA
• Abruzzo – Pescara, L’Aquila, Chieti, Teramo • Emilia-Romagna – Bologna, Ferrara, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Forli-Cesena • Friuli-Venezia Giulia – Trieste, Udine, Gorizia, Pordenone • Lazio – Roma, Latina, Tivoli, Frosinone, Viterbo • Liguria – Genova, Imperia, La Spezia, Savona, Sanremo • Lombardia – Milano, Brescia, Como, Lecco, Monza, Pavia, Varese, Bergamo, Sondrio, Cremona, Lodi, Mantova • Marche – Ancona, Macerata, Ascoli, Fermo, Pesaro-Urbino • Piemonte – Torino, Asti, Vercelli, Alessandria, Novara, Biella, Cuneo, Verbano • Toscana – Firenze, Pisa, Siena, Lucca, Livorno, Arezzo, Prato, Pistoia, Massa-Carrara, Grosseto • Trentino-Alto Adige – Trento, Bolzano • Umbria – Perugia, Terni • Veneto – Padova, Vicenza, Verona, Venezia
Affida a CASA RIPARAZIONE 24H le tue esigenze di riparazione domestica d'emergenza e vivi servizi professionali, efficienti e disponibili 24 ore su 24 in tutta Italia.
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A Varese qualità dell’aria buona: nel 2024 solo 3 giorni di superamento del Pm10
A Varese qualità dell’aria buona: nel 2024 solo 3 giorni di superamento del Pm10. Dall'inizio del 2024 i valori che misurano la qualità dell'aria di Varese sono rimasti ampiamente sotto i limiti, determinando così condizioni positive in termini ambientali per il capoluogo. Secondo i dati dell'Arpa infatti, sono stati solo 3 i giorni di superamento del PM10 a Varese mentre l'altro temibile inquinante, il biossido di azoto (NO2) è sempre rimasto sotto i limiti. La soglia da non superare per l'NO2 è di massimo 200 µg/m³ e Varese ieri, 21 febbraio, registrava un valore di 63 µg/m³ e addirittura solo 16 µg/m³ di Pm10 quando la soglia per le polveri sottili è di 50 µg/m³ da non superare per un massimo di 35 giorni all'anno. Dunque finora la qualità dell'aria varesina è buona. Si tratta di un trend positivo in atto da alcuni anni che vede Varese tra i capoluoghi dove si respira meglio in Lombardia. Un dato che emerge in questi giorni in cui l'inquinamento non sta dando tregua a diverse zone della nostra regione. ��Questo risultato – spiega il sindaco Davide Galimberti – visti i pochi giorni di pioggia e forte vento che si sono verificati nel 2024, è anche merito delle politiche adottate in questi anni dall'amministrazione e da una maggiore attenzione dei cittadini. La nostra città ha avviato infatti un processo virtuoso in diversi campi dalla mobilità all'efficienza energetica di edifici pubblici e scuole, che si è rivelato determinante. I dati che emergono in questa primi mesi invernali infatti dimostrano che lavorare tutti insieme in ottica di sostenibilità ci mette tra le migliori città per la qualità dell’aria». «Sicuramente – insiste l'assessore alla Tutela ambientale Nicoletta San Martino - rispetto alla pianura Padana la situazione di Varese è favorevole anche per una maggiore circolazione atmosferica dovuta alle caratteristiche morfologiche del territorio. Però i dati degli ultimi anni ci dicono che siamo ben lontani dalla situazione che caratterizzava Varese in passato. E questo è anche merito delle iniziative messe in campo dall'amministrazione: dagli interventi per l'efficientamento energetico sugli edifici pubblici, come scuole e impianti sportivi, alle misure per favorire la mobilità sostenibile, agli incentivi a sostegno della sostituzione di vecchi impianti nei condomini a favore di moderni ed efficienti impianti di riscaldamento. A breve – prosegue l'assessore – il bando caldaie verrà riproposto visti gli ottimi risultati raggiunti gli scorsi anni. Nelle scorse settimane poi il Comune ha piantato oltre 200 alberi al Campo dei Fiori».... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Regole e disposizioni per l'accensione del riscaldamento in un condominio nel 2024: guida completa
Nel contesto sempre più attento alle questioni ambientali e alle normative in evoluzione, l'accensione del riscaldamento in un condominio nel 2024 richiede una comprensione approfondita delle regole e delle disposizioni. L'obiettivo principale è garantire il comfort termico degli abitanti, bilanciando al contempo l'efficienza energetica e la sostenibilità. In questo articolo, esploreremo le linee guida fondamentali e le nuove disposizioni che regolamentano l'uso del riscaldamento condominiale nel 2024.
Legislazione Ambientale e Certificazioni Energetiche
Il 2024 segna un'ulteriore evoluzione delle normative ambientali, spingendo i condomini a adottare soluzioni sempre più sostenibili. I regolamenti in materia di riscaldamento dovranno rispettare le leggi nazionali e locali sul risparmio energetico. In molti Paesi, è richiesta la certificazione energetica degli edifici, che valuta l'efficienza energetica e le prestazioni dell'impianto di riscaldamento. La classe energetica dell'edificio influisce direttamente sulle tempistiche e le modalità di accensione del riscaldamento.
Orari di Accensione e Spegnimento Programmato
Un aspetto importante da considerare è la definizione di orari specifici per l'accensione e lo spegnimento del riscaldamento. Molte amministrazioni condominiali stanno implementando sistemi di programmazione centralizzati che regolano automaticamente i tempi di funzionamento del riscaldamento. Ciò permette di ottimizzare l'uso dell'energia, riducendo gli sprechi durante le ore in cui il fabbisogno termico è inferiore.
Regolazione della Temperatura e Tecnologie Intelligenti
Nel 2024, le tecnologie intelligenti stanno prendendo sempre più piede nell'ambito del riscaldamento condominiale. I termostati intelligenti consentono una regolazione più precisa della temperatura in ogni unità abitativa, adattandosi alle esigenze specifiche degli inquilini. Queste soluzioni favoriscono un maggior risparmio energetico, in quanto evitano il surriscaldamento degli ambienti e permettono una gestione più efficiente delle risorse.
Fonti di Energia Rinnovabile e Cogenerazione
Un'altra tendenza emergente nel 2024 è l'uso di fonti di energia rinnovabile per il riscaldamento condominiale. I condomini stanno sempre più considerando l'installazione di impianti di cogenerazione, che producono contemporaneamente energia e calore. L'integrazione di pannelli solari termici o sistemi di pompe di calore può contribuire a ridurre l'impatto ambientale dell'impianto di riscaldamento.
Partecipazione Attiva degli Inquilini
Una delle novità più significative è la promozione della partecipazione attiva degli inquilini nella gestione del riscaldamento condominiale. Le assemblee condominiali diventano un luogo cruciale per discutere e decidere sulle modalità di utilizzo del riscaldamento. La sensibilizzazione degli abitanti sulle tematiche legate all'efficienza energetica e alla sostenibilità gioca un ruolo chiave nel garantire il rispetto delle nuove regole.
Sanzioni e Incentivi
Il rispetto delle regole è fondamentale, e nel 2024 sono previste sanzioni per coloro che non aderiscono alle disposizioni ambientali. D'altra parte, gli incentivi sono messi in atto per premiare i condomini che adottano pratiche sostenibili. Sconti sulle tariffe energetiche, detrazioni fiscali e altri vantaggi possono motivare i condomini a investire in soluzioni più efficienti dal punto di vista energetico.
Conclusione
L'accensione del riscaldamento in un condominio nel 2024 richiede un approccio integrato che consideri le nuove disposizioni legislative, le tecnologie emergenti e il coinvolgimento attivo degli inquilini. La sostenibilità energetica è al centro di queste normative, incoraggiando l'uso responsabile delle risorse e la transizione verso fonti di energia più pulite. Il rispetto delle regole non solo contribuirà a preservare l'ambiente, ma garantirà anche un ambiente abitativo confortevole e efficiente per tutti gli inquilini del condominio.
#amministratoredicondominio #studiozamer #ivanzatta
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DOMOTICA: GUIDA PRATICA, DOMANDE E RISPOSTE
Questa è una guida pratica semplice e basata sulle domande frequenti (FAQ) che ci sentiamo spesso ripetere. La guida base sulla Domotica serve a chiarire le idee sul concetto stesso di domotica, cosa significa, come si fa, quanto costa e chi si occupa del mestiere. Ecco quali sono le domande più frequenti:
COSA SIGNIFICA DOMOTICA?
Domotica significa Casa automatizzata.Entrando nel dettaglio, Domotica è un termine che indica l'esecuzione di specifiche discipline tecnologiche all'interno di una casa al fine di migliorarne drasticamente l'efficienza e qualità di vita. Si può tradurre in diversi modi come ad esempio Casa Applicata o Casa Automatizzata o Casa Organizzata, poiché il termine stesso (Domotica) è composto dalle parole domus, che in latino significa "casa", e da ticos, che in greco indica l'azione di applicare una specifica disciplina al suo interno. In inglese è più comunemente conosciuta come Home Automation (Automazione della casa). Qui in Italia è spesso confusa con Smart Home (Casa Intelligente o Casa Smart), ma in realtà Domotica e Smart Home sono due "sistemi" e concetti differenti.
QUAL È LA DIFFERENZA TRA SMART HOME E DOMOTICA?
Laddove la Smart Home si ottiene anche con pochi dispositivi atti a controllare qualche impianto indipendente della casa (ad esempio le luci e il clima) rendendo parte della casa "connessa" e quindi gestibile da remoto, la Domotica è invece un sistema mirato ad integrare TUTTI gli impianti e TUTTE le tecnologie di una casa al fine di metterle in comunicazione tra loro e consentire quindi al sistema IA (intelligenza artificiale) di ottimizzarne l'utilizzo, attuando scenari operativi intelligenti ed efficienti in base alla necessità di chi vive in casa, migliorando l'efficientamento energetico e migliorando/semplificando l'esperienza di vita quotidiana di tutta la famiglia.
COME FUNZIONA LA DOMOTICA?
La Domotica funziona così: tramite l'installazione di apposita tecnologia (hardware), un infrastruttura di comunicazione dedicata cablata o wireless e una programmazione software, è possibile integrare tutte le tecnologie della casa (Luci, motori e tapparelle, riscaldamento, raffrescamento, sicurezza, telecamere, elettrodomestici, fotovoltaico, ecc...) in un unico sistema di IA (intelligenza artificiale) che ti consentirà di gestire e organizzare in modo ottimale tutta la tecnologia. Potrai gestirla anche manualmente tramite apposite tastiere intelligenti, pannelli con display touch screen e dispositivi mobili da una posizione remota
COSA CI VUOLE PER FARE UNA CASA DOMOTICA?
Per fare una casa domotica occorrono:- Un infrastruttura di comunicazione dedicata, cablata o wireless - Dispositivi aggiuntivi per integrare gli impianti e renderli intercomunicanti - Luci controllate - Tapparelle e motori controllati (Tende, Oscuranti, Finestre, Porte, basculanti) - Accessi controllati (Impronta biometrica, riconoscimento facciale, codice o badge) - Riscaldamento e raffrescamento controllato - Prese comandate e Fotovoltaico controllato - Sicurezza e TVCC controllate - Tastiere o Pannelli touch screen di controllo locale - App per il controllo da remoto su dispositivi mobili - Programmazione software del sistema
COSA GESTISCE UNA DOMOTICA SEMPLICE?
La domotica semplice gestisce i principali impianti domestici, come ad esempio le Luci, il clima e i motori.Non ti consente di avere un interconnessione tra sistemi al fine di ottimizzare il comfort quotidiano tramite scenari automatici, esecuzioni intelligenti basate sugli eventi, il meteo, il clima. Non ti consente di avere un analitica della gestione e dei consumi energetici.
QUANTO SI RISPARMIA CON LA DOMOTICA?
Con la Domotica si può risparmiare dal 20% al 40% rispetto l'utilizzo di impianti in modo tradizionale.Questo dipende dalle dimensioni della casa, dalla quantità degli impianti integrati nel sistema e dall'affidabilità del sistema venduto e installato. Approfondisci l'argomento del risparmio con la domotica leggendo questo specifico articolo.
QUANTO COSTA UN IMPIANTO DI DOMOTICA?
Un sistema (non impianto) Domotico può costare dai 3.000€ a +100.000€.Come nella domanda precedente basata sul risparmio, anche il costo dipende da diversi fattori, ecco un elenco di cose che influiscono sul costo della Domotica:- Dimensioni della casa (metri quadri) e distanza dalla sede dell'installatore scelto. - Se la casa è in fase di progettazione o è già costruita (nel primo caso costerà meno perchè si eviteranno opere murarie aggiuntive in corso d'opera) - Ampliamento della fornitura elettrica in KW se necessario - La quantità di impianti che vuoi integrare nel sistema (meno impianti vorrai integrare e meno costerà, ma inferiore sarà sia l'efficienza energetica che il comfort finale) - Se vuoi integrare i sistemi di sicurezza e videosorveglianza (in caso contrario costerà meno ma dovrai gestire questi sistemi separatamente) - La presenza di uno o più pannelli touch screen (i pannelli touch screen sono eleganti e utilissimi, ma hanno un costo aggiuntivo) - La possibilità di controllare la casa da remoto (richiede l'app per il controllo remoto con specifico costo di sviluppo)
QUANTI TIPI DI DOMOTICA CI SONO?
Esistono diversi tipi di Domotica che vengono proposti e realizzati in base a particolari esigenze del cliente finale o in base all'architettura della casa già finita o in base a fattori terzi che possono influenzare la progettazione del sistema stesso. I tipi di domotica sono:- Distribuito: Ogni impianto funziona indipendentemente l'uno dall'altro. Se un impianto va offline gli altri possono continuare a funzionare sia da remoto che manualmente. - Centralizzato: Ogni impianto è collegato a un dispositivo centrale intelligente (Un processore programmato per essere autonomo) e da esso dipendono. Se il processore va offline, tutti gli impianti non saranno raggiungibili dall'app di domotica, e quindi solo manualmente. - Misto: Gli impianti sono interconnessi sia via cavo che via wireless e possono essere gestiti in parte indipendentemente e in parte dal sistema IA.
CHI SI OCCUPA DI DOMOTCA?
La domotica è un sistema progettato, programmato e installato da persone qualificate e CERTIFICATE, che hanno ottenuto le competenze del caso frequentando corsi di formazione e certificazioni apposite. Gli apparati di domotica non possono essere forniti da chiunque e non possono essere acquistati liberamente, in genere le case produttrici autorizzano gli installatori qualificati per la fornitura e l'installazione.Attenzione a chi si promuove come installatore di domotica e non ha uno storico o delle referenze facilmente reperibili, chiedete sempre di mostrare le loro certificazioni e quindi autorizzazioni ad operare nel settore con i marchi da loro proposti.Orizon è partner certificato e fornitore/installatore ufficiale dei marchi leader nel settore: Crestron, Ekinex, KNX, Control 4, Distech Controls.
QUAL È IL MIGLIOR SISTEMA DI DOMOTICA?
Il miglior sistema di domotica sul mercato è quello che rispecchia maggiormente le tue esigenze. Se vuoi un sistema Domotico completo, che integri gli impianti a 360°, allora CRESTRON potrebbe essere il tuo miglior sistema di Domotica. Se vuoi una Domotica semplice, snella ma funzionale, allora CONTROL 4 potrebbe essere il tuo miglior sistema di Domotica. Se vuoi un sistema articolato e che integri nel dettaglio anche gli impianti più complessi e tecnici, un sistema domotico KNX potrebbe essere la risposta.CONTATTACI per avere maggior chiarezza sulle differenze e ottenere risposte su come poterti orientare meglio sul tuo futuro sistema di Domotica.
DOVE SI APPLICA LA DOMOTICA?
In realtà la Domotica può essere applicata a molteplici contesti esterni alla "CASA" tradizionale, come ad esempio gli UFFICI, impianti industriali e quindi terziario, centri amministrativi, sale conferenze, impianti elettrici, magazzini, Ospedali, Hotel, Navi e Yacht.Ma per ogni settore è bene chiarire che il termine Domotica è fuori contesto, di fatti c'è un nome specifico per ogni settore:- Domotica o Smart Home (l'Automazione della casa semplice o a 360°) - Building Automation o Smart Building (Automazione semplice degli edifici) - Building Management System (Sistema IoT completo di gestione intelligente di un edificio) - Vessel Automation (Automazione Navale, equivalente di una domotica per il settore navale.) - Hospitality e Hotel Automation (Automazione per ospedali, Alberghi e Hotel) - Meeting e Conference Room (Automazione di sale riunioni, sale conferenze, videoconferenze smart con file sharing) Orizon S.r.l. - Domotica San Donà di Piave - System Integrators per l'automazione dei sistemi intelligenti domotici, multimediali e professionali connessi all'IOT. Read the full article
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Agenda 2030: Punto 7 - Energia pulita e Accessibile
L'energia pulita e accessibile è uno degli obiettivi fondamentali dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, circa un miliardo di persone nel mondo non ha accesso all'elettricità, il che rende difficile soddisfare le loro esigenze di base come l'illuminazione, la cottura e il riscaldamento. Inoltre, la maggior parte dell'energia consumata nel mondo proviene da fonti fossili, come il petrolio, il gas e il carbone, che causano danni all'ambiente e alla salute umana. L'energia pulita è un'alternativa sostenibile alle fonti di energia tradizionali, in quanto non produce emissioni di gas a effetto serra nocivi per l'ambiente e la salute umana. Le fonti di energia pulita includono l'energia solare, l'energia eolica, l'energia idroelettrica, l'energia geotermica e l'energia delle biomasse. Queste fonti di energia possono essere utilizzate per la generazione di energia elettrica, ma anche per il riscaldamento e la cottura. Per raggiungere l'obiettivo dell'energia pulita e accessibile, l'Agenda 2030 ha stabilito un certo numero di obiettivi specifici, tra cui l'accesso universale all'energia pulita entro il 2030, la promozione dell'efficienza energetica e l'aumento della quota di energia rinnovabile nel mix energetico globale. L'Agenda 2030 ha anche riconosciuto il ruolo chiave delle energie rinnovabili nel migliorare l'accesso all'energia e nel mitigare il cambiamento climatico. Per raggiungere questi obiettivi, sono necessarie azioni concrete a livello nazionale e internazionale. I governi devono adottare politiche energetiche che favoriscano l'investimento nell'energia rinnovabile e l'efficienza energetica. Le imprese devono investire in tecnologie pulite e promuovere l'efficienza energetica. Inoltre, sono necessarie nuove tecnologie e innovazioni per rendere l'energia pulita più economica e accessibile. Uno degli esempi più interessanti di tecnologia energetica pulita è l'energia solare. L'energia solare è una fonte di energia rinnovabile che può essere utilizzata per la produzione di energia elettrica, ma anche per il riscaldamento e la cottura. La tecnologia solare è diventata sempre più economica negli ultimi anni, rendendola competitiva con le fonti di energia tradizionali in molte parti del mondo. Inoltre, l'energia solare è particolarmente utile in aree remote e rurali dove l'accesso all'energia tradizionale è limitato. Tuttavia, l'energia solare ha ancora alcune sfide da superare. Ad esempio, la tecnologia solare richiede un'ampia superficie di terreno per la produzione di energia su larga scala. Inoltre, la produzione di pannelli solari richiede l'uso di materiali costosi e l'energia necessaria per produrli può avere un impatto ambientale significativo. Tuttavia, molte aziende stanno cercando di sviluppare tecnologie solari più efficienti ed economiche, utilizzando materiali meno costosi e processi produttivi più sostenibili. Un altro esempio di tecnologia energetica pulita è l'energia eolica. L'energia eolica utilizza le correnti d'aria per produrre energia elettrica. La tecnologia eolica è stata utilizzata per molti anni in molte parti del mondo, ma sta diventando sempre più efficiente ed economica grazie all'innovazione tecnologica. L'energia idroelettrica è un'altra fonte di energia rinnovabile importante. L'energia idroelettrica utilizza la forza delle correnti d'acqua per produrre energia elettrica. Questa fonte di energia è stata utilizzata per molti anni e ha dimostrato di essere affidabile ed efficace. Tuttavia, la costruzione di grandi dighe e impianti idroelettrici può avere un impatto significativo sull'ambiente e sulle comunità locali, rendendo necessario un attento equilibrio tra i vantaggi e gli svantaggi dell'energia idroelettrica. L'energia geotermica è un'altra fonte di energia pulita e sostenibile. L'energia geotermica sfrutta il calore del sottosuolo per produrre energia elettrica e riscaldamento. Questa fonte di energia è particolarmente adatta per le aree geotermicamente attive, come l'Islanda e l'Italia, ma può essere utilizzata anche in altre parti del mondo. Infine, l'energia delle biomasse utilizza materiali organici come legno, residui agricoli e rifiuti per produrre energia. Questa fonte di energia può essere utilizzata in modo sostenibile se i materiali sono raccolti in modo responsabile e il processo di produzione dell'energia è efficiente. In conclusione, l'energia pulita e accessibile è un obiettivo importante dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. L'accesso all'energia pulita è essenziale per il benessere delle persone e dell'ambiente, mentre la transizione verso fonti di energia pulita è fondamentale per mitigare il cambiamento climatico e garantire un futuro sostenibile per le generazioni future. Sono necessarie azioni concrete a livello nazionale e internazionale per promuovere l'investimento nell'energia rinnovabile e nell'efficienza energetica, nonché per sviluppare tecnologie pulite più efficienti ed economiche. La tecnologia solare, eolica, idroelettrica, geotermica e delle biomasse sono tutte fonti importanti di energia pulita che possono contribuire a raggiungere gli obiettivi dell'Agenda 2030. Read the full article
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Secondo l’ENEA l’efficienza energetica è un fattore chiave per accelerare la transizione energetica
L’ efficienza energetica svolge un ruolo importante nel garantire la sicurezza energetica a breve e lungo termine, riducendo la domanda di energia e la dipendenza dalle importazioni di petrolio, gas e carbone. Nel 2021, gli investimenti attivati grazie ai meccanismi di detrazione fiscale sono stati pari a 23,7 miliardi di euro, di cui 7,5 miliardi con l’ecobonus e 16,2 miliardi con il superecobonus 110%. Il bilancio dell’ecobonus Sul fronte dell’ecobonus, il meccanismo per incentivare l’efficienza energetica negli usi finali introdotto nel 2007, i report ENEA evidenziano nel 2021 un raddoppio degli interventi rispetto al 2020, superando la soglia del milione (1,04 milioni), con un risparmio complessivo di 2.652 GWh/anno. La maggior parte riguarda l’installazione di impianti di riscaldamento più efficienti (3,5 miliardi di euro) e la sostituzione dei serramenti (2,4 miliardi di euro), mentre 725 milioni sono stati investiti per l’isolamento termico dell’edificio, 513 milioni per le schermature solari e 164 milioni per la riqualificazione globale degli immobili. Nel 2021 sono pervenute all’ENEA oltre 680 mila richieste per la sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale, più di 210 mila per la sostituzione dei serramenti e circa 120 mila per l’installazione di schermature solari. Dall’avvio della misura, il numero di interventi incentivati dall’ecobonus è pari a circa 5,5 milioni con un risparmio complessivo di oltre 21.600 GWh/anno, derivanti soprattutto da interventi parziali su singole unità immobiliari. In termini di investimenti, nel 2021 sono stati mobilitati circa 7,5 miliardi di euro (+126% rispetto al 2020). Gli investimenti attivati a partire dal 2007 ammontano a circa 53 miliardi, di cui 31,2 miliardi dal 2014. l superecobonus Sul fronte superecobonus 110%, i dati ENEA al 2021 evidenziano che il numero totale di cantieri aperti è stato pari a 95.718, con 16,2 miliardi di euro di investimenti ammessi. Gli interventi hanno riguardato per il 15% gli edifici condominiali, per il 52,2% gli edifici costituiti da una singola unità immobiliare e per il 32,8% le unità immobiliari funzionalmente indipendenti presenti all’interno di edifici condominiali. In termini di investimenti connessi agli interventi, le percentuali cambiano in modo significativo: il 47,9% riguarda i condomini, il 33,5% gli edifici unifamiliari e il 32,8% le unità immobiliari funzionalmente indipendenti. In base alle ultime stime disponibili (al 30 novembre 2022), il numero di cantieri aperti è pari a circa 340 mila per un totale di oltre 58 miliardi di euro di investimenti ammessi a detrazione. Gli obiettivi da raggiungere nel 2030 Sul fronte del risparmio obbligatorio, dopo la chiusura del ciclo 2014-2020 (stabilito dalla Direttiva comunitaria sull’Efficienza Energetica) e 2011-2020 (legato al Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica – PAEE 2017), l’Italia ha iniziato ad adempiere agli impegni assunti in sede europea per il 2030, secondo i target fissati dal PNIEC. Nel 2021, anno di avvio del nuovo corso di monitoraggio al 2030, il risultato è sufficientemente in linea con il percorso tracciato dal PNIEC: circa 1,1 Mtep/anno rispetto agli attesi 1,26. A questo risultato hanno contribuito soprattutto il trend delle misure di detrazione fiscale (0,516 Mtep/anno al 2021, contro i 0,33 attesi), il Conto Termico (0,079 Mtep/anno contro i 0,07 attesi) e le misure previste dal Piano Transizione 4.0 che hanno generato 0,07 Mtep. Risultati incoraggianti per contrastare la povertà energetica “I dati mostrano che gli incentivi fiscali hanno attivato investimenti per 23,7 miliardi di euro nel 2021, di cui 7,5 miliardi con l’ecobonus e 16,2 miliardi con il superecobonus 110%. Questo rappresenta una significativa riduzione strutturale della domanda energetica, che può anche contribuire a combattere la povertà energetica, che è aumentata rispetto al 2020″, ha affermato Ilaria Bertini, Direttrice del Dipartimento Efficienza Energetica dell’ENEA. “Per ottenere risultati in questo senso, dobbiamo sviluppare adeguati meccanismi finanziari per rendere l’efficienza energetica più attraente per l’intera filiera e costruire una cultura del cambiamento e della responsabilità, al fine di promuovere comportamenti che possano supportare le azioni tecnologiche per l’efficienza energetica”, ha aggiunto. Read the full article
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(IL)ARIA CONDIZIONATA HAI RAFFREDDATO LA MIA GIORNATA (cit.)
Io a casa non la posso accendere perché le cinciallegre genitrici stanno nutrendo le cincine dentro l’inverter (sbrigatevi ad imparare a volare, su!) ma esistono delle linee guida che l’Emilia-Romagna ha rilasciato per le proprie strutture sanitarie e che voi potrete dissimulare per generali e sbattere in faccia al vostro datore di lavoro che usa il Covid-19 per giustificare la propria freddolosità e/o avarizia.
In fondo c’è il TL;DR per chi ha poca pazienza e/o voglia di leggere.
Le seguenti indicazioni sono finalizzate al mantenimento di una buona qualità dell’aria indoor, tenuto conto anche di quanto indicato dall’Ist. Sup. di Sanità rapporto n. 5/2020 sulle misure generali per la prevenzione della trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2.
A tal fine è fondamentale verificare le caratteristiche di aerazione dei locali e degli impianti di ventilazione mediante personale qualificato e successiva messa in atto nelle condizioni per il mantenimento di adeguati ricambi e qualità dell’aria indoor, In particolare:
verificare preliminarmente il numero dei ricambi d’aria presenti (naturale e/o forzata) nei singoli locali ai fini di confronto con la normativa vigente in materia di ventilazione negli ambienti indoor, in funzione della cubatura dei locali e del numero di persone che si prevede siano presenti sulla base dei riferimenti di distanziamento sociale previsti dalla normativa COVID;
garantire periodicamente l’aerazione naturale nell’arco della giornata in tutti gli ambienti dotati di aperture verso l’esterno, [...] dove sono presenti postazioni di lavoro, personale interno o utenti esterni.
negli edifici dotati di specifici impianti di ventilazione con apporto di aria esterna, tramite ventilazione meccanica controllata, eliminare totalmente la funzione di ricircolo dell’aria.
È comunque opportuno aprire più volte al giorno le finestre eventualmente presenti per aumentare ulteriormente il ricambio naturale dell’aria. Per i locali pluriuso (ad esempio i locali ad uso ricreativo) si ritiene idoneo adottare una portata di aria esterna di almeno 36 mc/h per persona. Riguardo al numero di persone presenti in tali locali si suggerisce, come utile parametro di riferimento, l’indice di affollamento definito dalla norma UNI 10339 e s.m.i., che prevede valori di riferimento a seconda della destinazione d’uso. Sulla base dei valori definiti da tale norma tecnica per alcune destinazioni d’uso, a titolo esemplificativo, si suggerisce un indice di affollamento intorno a 0,25 (pari a 1 persona ogni 4 m2 di superficie del locale effettivamente calpestabile), che garantisce una distanza interpersonale normalmente un po’ superiore ad un metro, che si ritiene più cautelativa rispetto al metro del D.P.C.M., specialmente in caso di attività che non consentano la frequente aereazione naturale.
Mantenere, per quanto possibile, il grado di umidità relativa dell’aria presente nei locali ad un livello non inferiore allo stato dell’arte vigente in materia, tenendo conto anche di quanto indicato nella citata norma UNI 10339 e s.m.i..
Aumentare la frequenza della manutenzione / sostituzione dei pacchi filtranti dell’aria in ingresso (eventualmente anche adottando pacchi filtranti più efficienti).
In relazione al punto esterno di espulsione dell’aria, assicurarsi che permangano condizioni impiantistiche tali da non determinare l’insorgere di inconvenienti igienico sanitari nella distanza fra i punti di espulsione ed i punti di aspirazione.
Mantenere attivi l’ingresso e l’estrazione dell’aria 24 ore su 24, 7 giorni su 7 (possibilmente con un decremento dei tassi di ventilazione nelle ore notturne di non utilizzo dell’edifico).
Nei locali dotati di impianti misti di riscaldamento/raffrescamento mediante singoli apparecchi terminali interni al locale (es. ventilconvettori, pompe di calore) dovrà essere valutata attentamente l’effettiva necessità microclimatica di mantenerli in funzione. In particolare, nel caso in cui sia prevista giornalmente la presenza di una sola persona per ogni locale, è opportuno mantenere in funzione l’impianto effettuando la pulizia periodica (es. una volta al mese) dei filtri dell’aria di ricircolo del ventilconvettore. Nel caso di contemporanea condivisione dello stesso locale da parte di più persone, se non è possibile tenere fermi gli impianti per motivi microclimatici, occorre effettuare una frequente pulizia periodica (es. settimanale) di tali apparecchi terminali.
In questi ambienti è necessario garantire una ridondanza delle misure generali di sicurezza quali: aprire regolarmente le finestre più volte al giorno per aumentare il ricambio di aria, affollamento dei locali secondo le misure generali sopra indicate e utilizzo di mascherine per tutti i presenti.
Si ricorda di: evitare di utilizzare e spruzzare prodotti per la pulizia detergenti/disinfettanti spray direttamente sul filtro per non inalare sostanze inquinanti, durante il funzionamento. Pulire le prese e le griglie di ventilazione con panni puliti in microfibra inumiditi con acqua e con i comuni saponi o detergenti. In seguito, cambiando il panno, disinfettare con una soluzione di alcool etilico a concentrazione compresa fra il 70-75% v/v o con una idonea soluzione a base di cloro compatibile con la tipologia di superfici da pulire.
Nel caso di locali di servizio privi di finestre quali spogliatoi, servizi igienici, ecc., ma dotati di ventilatori/estrattori meccanici, questi devono essere mantenuti in funzione almeno per l’intero orario di lavoro per ridurre le concentrazioni nell’aria.
Per quanto riguarda gli ambienti di collegamento fra i vari locali dell’edificio (ad esempio corridoi, zone di transito) normalmente dotati di minore ventilazione o privi di ventilazione dedicata, si dovrà evitare lo stazionamento e l’assembramento di persone adottando misure organizzative affinché gli stessi ambienti siano impegnati solo per il transito o pause di breve durata, possibilmente alternando lo spostamento in entrata e uscita.
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TL;DR dovete stare sul posto di lavoro nel minor numero possibile e ben distanziati, indossando tutti una mascherina e preferendo le finestre aperte che facciano corrente all’aria condizionata; qualora crepiate dal caldo e/o le finestre siano sigillate, accendete l’aria condizionata coi filtri puliti e manutenuti professionalmente, evitando il ricircolo dell’aria e pulendo le griglie più volte al giorno con prodotti disinfettanti senza che essi sgocciolino dentro il filtro.
Buona lotta di classe tra chi ha ragione nel volere la salvifica aria condizionata e chi ha freddoloso torto e brucerà all’inferno nella dannazione eterna che si merita grandemente lontano dalla grazia del Dio Condizionatore.
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Riaprono il 25 maggio palestre e piscine: ordinanza della regione Lazio
Piscina Il 25 maggio è la data della ripresa delle attività in tutta la regione Lazio dipalestre e piscine. Questo è quanto stabilito dalla Regione con un’apposita ordinanza firmata dal governatore Zingaretti con ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-2019. Riavvio di ulteriori attività economiche, produttive e sociali. Con lo stesso provvedimento viene stabilito che, sempre dal 25 maggio, sono consentite anche le attività di somministrazione di alimenti e bevande all’interno di centri e strutture sportive, nonché dei centri ricreativi e culturali, fermo restando la sospensione degli eventi e delle competizioni sportive e la sospensione degli spettacoli aperti al pubblico in base a questo stabilito dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 17 maggio 2020. All’interno dell’ultima ordinanza della Regione vengono indicate anche una serie di linee guida per lo svolgimento delle varie attività. Vediamo quelle che interessano le piscine e le palestre. Linee guida per le palestre Le indicazioni si applicano a enti locali e soggetti pubblici e privati titolari di palestre, comprese le attività fisiche con modalità a corsi (senza contatto fisico interpersonale): Predisporre una adeguata informazione sulle tutte le misure di prevenzione da adottare. Redigere un programma delle attività il più possibile pianificato (es. con prenotazione) e regolamentare gli accessi in modo da evitare condizioni di assembramento e aggregazioni; mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 30 giorni, nel rispetto della normativa sulla privacy. Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura > 37,5 °C. Gestori e lavoratori non possono iniziare il turno di lavoro se la temperatura corporea è superiore a 37,5°C. Organizzare gli spazi negli spogliatoi e docce in modo da assicurare le distanze di almeno 1 metro (ad esempio prevedere postazioni d’uso alternate o separate da apposite barriere), anche regolamentando l’accesso agli stessi.Regolamentare i flussi, gli spazi di attesa, l’accesso alle diverse aree, il posizionamento di attrezzi e macchine, anche delimitando le zone, al fine di garantire la distanza di sicurezza: o almeno 1 metro per le persone mentre non svolgono attività fisica, o almeno 2 metri durante l’attività fisica (con particolare attenzione a quella intensa).Dotare l’impianto/struttura di dispenser con soluzioni idroalcoliche per l’igiene delle mani dei frequentatori/clienti/ospiti in punti ben visibili, prevedendo l’obbligo dell’igiene delle mani all’ingresso e in uscita. Dopo l’utilizzo da parte di ogni singolo soggetto, il responsabile della struttura assicura la disinfezione della macchina o degli attrezzi usati.Gli attrezzi e le macchine che non possono essere disinfettati non devono essere usati. Garantire la frequente pulizia e disinfezione dell’ambiente, di attrezzi e macchine (anche più volte al giorno ad esempio tra un turno di accesso e l’altro), e comunque la disinfezione di spogliatoi (compresi armadietti) a fine giornata. Non condividere borracce, bicchieri e bottiglie e non scambiare con altri utenti oggetti quali asciugamani, accappatoi o altro. Utilizzare in palestra apposite calzature previste esclusivamente a questo scopo. Tutti gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti dentro la borsa personale, anche qualora depositati negli appositi armadietti; si raccomanda di non consentire l’uso promiscuo degli armadietti e di mettere a disposizione sacchetti per riporre i propri effetti personali.Per quanto riguarda il microclima, è fondamentale verificare le caratteristiche di aerazione dei locali e degli impianti di ventilazione e la successiva messa in atto in condizioni di mantenimento di adeguati ricambi e qualità dell’aria indoor. Per un idoneo microclima è necessario: - garantire periodicamente l’aerazione naturale nell’arco della giornata in tutti gli ambienti dotati di aperture verso l’esterno, dove sono presenti postazioni di lavoro, personale interno o utenti esterni (comprese le aule di udienza ed i locali openspace), evitando correnti d’aria o freddo/caldo eccessivo durante il ricambio naturale dell’aria; - aumentare la frequenza della manutenzione/sostituzione dei pacchi filtranti dell’aria in ingresso (eventualmente anche adottando pacchi filtranti più efficienti); - in relazione al punto esterno di espulsione dell’aria, assicurarsi che permangano condizioni impiantistiche tali da non determinare l’insorgere di inconvenienti igienico sanitari nella distanza fra i punti di espulsione ed i punti di aspirazione; - attivare l’ingresso e l’estrazione dell’aria almeno un’ora prima e fino ad una dopo l’accesso da parte del pubblico; - nel caso di locali di servizio privi di finestre quali archivi, spogliatoi, servizi igienici, ecc., ma dotati di ventilatori/estrattori meccanici, questi devono essere mantenuti in funzione almeno per l’intero orario di lavoro; - per quanto riguarda gli ambienti di collegamento fra i vari locali dell’edificio (ad esempio corridoi, zone di transito o attesa), normalmente dotati di minore ventilazione o privi di ventilazione dedicata, andrà posta particolare attenzione al fine di evitare lo stazionamento e l’assembramento di persone, adottando misure organizzative affinché gli stessi ambienti siano impegnati solo per il transito o pause di breve durata; - negli edifici dotati di specifici impianti di ventilazione con apporto di aria esterna, tramite ventilazione meccanica controllata, eliminare totalmente la funzione di ricircolo dell’aria. - relativamente agli impianti di riscaldamento/raffrescamento che fanno uso di pompe di calore, fancoil, o termoconvettori, qualora non sia possibile garantire la corretta climatizzazione degli ambienti tenendo fermi gli impianti, pulire in base alle indicazioni fornite dal produttore, ad impianto fermo, i filtri dell’aria di ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati; - le prese e le griglie di ventilazione devono essere pulite con panni puliti in microfibra inumiditi con acqua e sapone, oppure con alcool etilico al 75%; - evitare di utilizzare e spruzzare prodotti per la pulizia detergenti/disinfettanti spray direttamente sui filtri per non inalare sostanze inquinanti, durante il funzionamento. Tutti gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti dentro la borsa personale, anche qualora depositati negli appositi armadietti; si raccomanda di non consentire l’uso promiscuo degli armadietti e di mettere a disposizione sacchetti per riporre i propri effetti personali. Linee guida per le piscine Le indicazioni, viene piegato nell’ordinanza della Regione, si applicano alle piscine pubbliche, alle piscine finalizzate a gioco acquatico e ad uso collettivo inserite in strutture già adibite in via principale ad altre attività ricettive (es. pubblici esercizi, agrituristiche, camping, etc.). Sono escluse le piscine ad usi speciali di cura, di riabilitazione e termale, e quelle alimentate ad acqua di mare. Predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione. I frequentatori devono rispettare rigorosamente le indicazioni impartite dagli istruttori e assistenti ai bagnanti. Il gestore dovrà prevedere opportuna segnaletica, incentivando la divulgazione dei messaggi attraverso monitor e/o maxi-schermi, per facilitare la gestione dei flussi e la sensibilizzazione riguardo i comportamenti, mediante adeguata segnaletica. Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura > 37,5 °C. § Gestori e lavoratori non possono iniziare il turno di lavoro se la temperatura corporea è superiore a 37,5°C. Divieto di accesso del pubblico alle tribune. Divieto di manifestazioni, eventi, feste e intrattenimenti. Redigere un programma delle attività il più possibile pianificato in modo da dissuadere eventuali condizioni di aggregazioni e da regolamentare i flussi degli spazi di attesa e nelle varie aree per favorire il rispetto del distanziamento sociale di almeno 1 metro, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale; detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale. Se possibile prevedere percorsi divisi per l’ingresso e l’uscita. Privilegiare l’accesso agli impianti tramite prenotazione e mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 30 giorni, nel rispetto della normativa sulla privacy. Organizzare gli spazi e le attività nelle aree spogliatoi e docce in modo da assicurare le distanze di almeno 1 metro (ad esempio prevedere postazioni d’uso alternate o separate da apposite barriere). Tutti gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti dentro la borsa personale, anche qualora depositati negli appositi armadietti; si raccomanda di non consentire l’uso promiscuo degli armadietti e di mettere a disposizione sacchetti per riporre i propri effetti personali. Dotare l’impianto/struttura di dispenser con soluzioni idroalcoliche per l’igiene delle mani dei frequentatori/clienti/ospiti in punti ben visibili all’entrata, prevedendo l’obbligo di frizionarsi le mani già in entrata. Altresì prevedere i dispenser nelle aree di frequente transito, nell’area solarium o in aree strategiche in modo da favorire da parte dei frequentatori l’igiene delle mani. La densità di affollamento nelle aree solarium e verdi è calcolata con un indice di non meno di 7 mq di superficie di calpestio a persona. La densità di affollamento in vasca è calcolata con un indice di 7 mq di superficie di acqua a persona. Il gestore pertanto è tenuto, in ragione delle aree a disposizioni, a calcolare e a gestire le entrate dei frequentatori nell’impianto.Regolamentare la disposizione delle attrezzature (sedie a sdraio, lettino) attraverso percorsi dedicati in modo da garantire il distanziamento sociale di almeno 1,5 m tra persone non appartenenti allo stesso nucleo familiare o conviventi. Al fine di assicurare un livello di protezione dall’infezione assicurare l’efficacia della filiera dei trattamenti dell’acqua e il limite del parametro cloro attivo libero in vasca compreso tra 1,0 - 1,5 mg/l; cloro combinato ≤ 0,40 mg/l; pH 6.5 – 7.5. Si fa presente che detti limiti devono rigorosamente essere assicurati in presenza di bagnanti. La frequenza dei controlli sul posto dei parametri di cui sopra è non meno di due ore. Dovranno tempestivamente essere adottate tutte le misure di correzione in caso di non conformità, come pure nell’approssimarsi del valore al limite tabellare. Prima dell’apertura della vasca dovrà essere confermata l’idoneità dell’acqua alla balneazione a seguito dell’effettuazione delle analisi di tipo chimico e microbiologico dei parametri di cui alla tabella A dell’allegato 1 all’Accordo Stato Regioni e PP.AA. 16.01.2003, effettuate da apposito laboratorio. Le analisi di laboratorio dovranno essere ripetute durante tutta l’apertura della piscina al pubblico a cadenza mensile, salvo necessità sopraggiunte, anche a seguito di eventi occorsi in piscina, che possono prevedere una frequenza più ravvicinata. Si rammentano le consuete norme di sicurezza igienica in acqua di piscina: prima di entrare nell’acqua di vasca provvedere ad una accurata doccia saponata su tutto il corpo; è obbligatorio l’uso della cuffia; è vietato sputare, soffiarsi il naso, urinare in acqua; ai bambini molto piccoli far indossare i pannolini contenitivi. Regolare e frequente pulizia e disinfezione delle aree comuni, spogliatoi, cabine, docce, servizi igienici, cabine, attrezzature (sdraio, sedie, lettini, incluse attrezzature galleggianti, natanti etc.). Le attrezzature come ad es. lettini, sedie a sdraio, ombrelloni etc. vanno disinfettati ad ogni cambio di persona o nucleo famigliare. Diversamente la sanificazione deve essere garantita ad ogni fine giornata. Evitare l’uso promiscuo di oggetti e biancheria: l’utente dovrà accedere alla piscina munito di tutto l’occorrente. Le piscine finalizzate a gioco acquatico in virtù della necessità di contrastare la diffusione del virus, vengano convertite in vasche per la balneazione. Qualora il gestore sia in grado di assicurare i requisiti nei termini e nei modi del presente documento, attenzionando il distanziamento sociale, l’indicatore di affollamento in vasca, i limiti dei parametri nell’acqua, sono consentite le vasche torrente, toboga, scivoli morbidi. Per piscine ad uso collettivo inserite in strutture già adibite in via principale ad altre attività ricettive (es. pubblici esercizi, agrituristiche, camping, etc.) valgono le disposizioni del presente documento, opportunamente vagliate e modulate in relazione al contesto, alla tipologia di piscine, all’afflusso clienti, alle altre attività presenti etc. Si raccomanda ai genitori/accompagnatori di avere cura di sorvegliare i bambini per il rispetto del distanziamento e delle norme igienico-comportamentali compatibilmente con il loro grado di autonomia e l’età degli stessi. Le vasche che non consentono il rispetto delle indicazioni suesposte per inefficacia dei trattamenti (es, piscine gonfiabili), mantenimento del disinfettante cloro attivo libero, o le distanze devono essere interdette all’uso. Pertanto si suggerisce particolare rigoroso monitoraggio nei confronti delle vasche per bambini. Tutte le misure dovranno essere integrate nel documento di autocontrollo in un apposito allegato aggiuntivo dedicato al contrasto dell’infezione da SARS-CoV-2 Read the full article
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L'energia solare del Sahara può soddisfare i bisogni energetici Europei
Quanta energia solare potrebbe produrre il Sahara? L'irraggiamento solare del Nord Africa è 3 volte superiore alla media europea. Basterebbe trasformarne una piccola parte in una "centrale solare gigante" per coprire il fabbisogno europeo. Ma i problemi da superare sarebbero comunque notevoli. Nel 1986, all'indomani del disastro nucleare di Chernobyl, il tedesco Gerhard Knies, esperto in fisica delle particelle, tentò alcuni calcoli sulla quantità di energia necessaria a soddisfare il fabbisogno dell'umanità, pensando di sfruttare l'energia pulita, quella del Sole, da raccogliere nelle zone desertiche del nostro pianeta. Knies stimò infatti che in sei ore i deserti di tutto il mondo ricevono più energia di quanto l'umanità ne consumi in un anno. Secondo il ricercatore, un'area di circa 28mila chilometri quadrati (estesa poco più della Sicilia), se ricoperta di pannelli solari potrebbe produrre energia sufficiente alle esigenze europee, riducendo, fra l'altro, la necessità del Vecchio Continente di importare petrolio e gas da altri Paesi. L'attenzione, già da molti anni, si è ovviamente concentrata sul deserto africano del Sahara: talmente esteso che, se fosse una nazione, sarebbe la quinta più grande del mondo.
Una centrale elettrica fotovoltaica nell’Oasi Bahariya, in Egitto. | Shutterstock MILIARDI DI BARILI. Secondo Amin Al Habaibeh, docente di Intelligent Engineering Systems dell'Università inglese di Nottingham Trent, il deserto del Sahara potrebbe soddisfare oltre 7.000 volte il fabbisogno elettrico europeo, con una produzione equivalente a oltre 36 miliardi di barili di petrolio al giorno e con emissioni di carbonio ridotte quasi a zero. Dati della Nasa alla mano, Al-Habaibeh considera che ogni metro quadro sulla Terra riceve ogni anno, in media, fra 2.000 e 3.000 chilowattora (in sigla KWh) di energia solare. In teoria, quella assorbita da ogni centimetro dei 9 milioni di kmq del deserto africano potrebbe rendere oltre 22 miliardi di gigawattora (GWh) all'anno. DALL'AFRICA ALL'EUROPA. Un GWh corrisponde a 1 x 109 wattora (Wh), l'unità di misura definita come l'energia complessiva fornita se una potenza di un watt viene mantenuta per un'ora. Sempre a livello ipotetico, una fattoria solare che coprisse tutto il Sahara fornirebbe 2.000 volte più energia delle più grandi centrali elettriche del mondo, la cui produzione non va oltre i 100.000 GWh all'anno. La vicinanza geografica del deserto all'Europa rappresenterebbe un ulteriore vantaggio, considerando per esempio che il più lungo cavo di alimentazione sottomarino copre 600 km fra Paesi Bassi e Norvegia, mentre la distanza minima fra Africa ed Europa è rappresentata dai 15 km dello Stretto di Gibilterra. Non sono mancati, fino a oggi, i progetti mirati a estrarre l'energia solare dal deserto del Sahara: il più clamoroso, Desertec, era stato promosso nel 2009 dallo stesso Knies per realizzare entro il 2050 una vasta rete di campi di energia eolica e di pannelli solari in Medio Oriente e nel Nord Africa, connessi all'Europa attraverso cavi ad alta tensione. Il progetto però si arenò pochi anni dopo, quando gli investitori si ritirarono per i costi molto alti, oltre che per le inevitabili complessità di natura politica e commerciale. Altri progetti sono ora in fase di studio o di realizzazione, con l'idea di soddisfare in maniera sostenibile innanzitutto il fabbisogno energetico locale, ma anche una parte progressivamente crescente dell'Europa. Sono comunque numerosi gli impianti di dimensioni relativamente contenute che già operano nel Sahara.
Il mega impianto solare del Marocco. Costruito nel deserto del Sahara, vicino alla città di Ouarzazate (che significa Porta del deserto), Noor 1 è la più grande centrale solare termodinamica del mondo. Copre una superficie di 1,4 km quadrati (equivalente a circa 200 campi di calcio). | Noor/World Bank TECNOLOGIE COMPLESSE. Le tecnologie utilizzate per produrre elettricità dal Sole sono principalmente due: la Csp (Concentrating solar power), energia solare concentrata, e i comuni pannelli solari fotovoltaici. La Csp focalizza in un punto l'energia solare attraverso lenti o specchi, accumulando in quell'area un immenso calore che genera elettricità per mezzo di turbine a vapore: è probabilmente la più indicata per l'ambiente desertico e le elevate temperature da gestire, ma lo svantaggio maggiore è che i sistemi di riscaldamento a turbina e vapore non rappresentano tecnologie semplici da gestire. IMMENSO SERBATOIO. I pannelli solari fotovoltaici utilizzano invece i semiconduttori per convertire direttamente l'energia solare in elettricità; sono più pratici da utilizzare, soprattutto in impianti di piccola portata, ma diventano meno efficienti quando si riscaldano, dunque le temperature diurne del deserto possono rappresentare un grosso ostacolo. È da considerare poi come la sabbia trasportata dal vento possa facilmente ricoprire lenti, specchi e pannelli; nell'uso di entrambe le tecnologie, quindi, molte componenti necessitano di una costante pulizia, non facilissima nel deserto a causa della scarsità delle risorse idriche. Secondo gli esperti, dunque, la soluzione migliore sarebbe quella di integrare in qualche modo le due tecnologie in un sistema ibrido, in grado di sfruttare nella maniera più efficiente l'immenso serbatoio di radiazioni solari che si riversa in uno dei posti meno ospitali del nostro pianeta. Read the full article
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