#il voto di scambio politico mafioso
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FLORIDIA: GIARRUSSO DONA IL SUO SCRITTO ALLA BIBLIOTECA. I PENTASTELLATI: “IL VOTO DI SCAMBIO, OSTACOLO ALLA LIBERTA’
Non è solo una consegna simbolica, il dono del testo “Il voto di scambio politico mafioso”, l’ultimo scritto di Michele Giarrusso, alla cittadinanza. È un invito alla riflessione rivolto alla coscienza civica per comprendere come la sovranità di dissolva inesorabilmente sotto i colpi di un “do ut des” che non può sussistere nel vivere civile. “La società civile – dice Ficara – deve fare pressione…
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Maurizio Falanga: il sindaco di Poggiomarino in arresto per scambio elettorale politico-mafioso
Secondo l’accusa si sarebbe accordato con il clan Giugliano per vincere le elezioni Il sindaco di Poggiomarino Maurizio Falanga e il vice sindaco Luigi Belcuore sono finiti stamane agli arresti domiciliari nell’ambito di una inchiesta della procura di Napoli per voto di scambio politico-mafioso. Misura cautelare anche per Franco Carillo, ritenuto dalla Dda intermediario tra la politica e il boss…
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12 giu 2024 19:57
LA LEZIONE DELLE EUROPEE: CHI VA ALLE URNE SE NE FOTTE DEGLI SCANDALI POLITICI – I CASI GIUDIZIARI CHE HANNO TRAVOLTO LIGURIA E PUGLIA, DOPO AVER RIEMPITO PAGINATE DI GIORNALI, NON HANNO LASCIATO IL SEGNO ALLE URNE – IL POLITOLOGO ALBERTO VANNUCCI: “LA QUESTIONE MORALE NON SPOSTA VOTI, CASOMAI SPINGE SEMPRE PIÙ CITTADINI A DISERTARE LE URNE. COSÌ A GUADAGNARCI SONO I ‘POLITICI D’AFFARI’, I MISTER PREFERENZE” – LA LEZIONE È CHIARA: PER GLI ELETTORI È MEGLIO UN POLITICO CHE RUBA E MILLANTA POSTI DI LAVORO PIUTTOSTO CHE UNO ONESTO CHE, IN NOME DEL REALISMO, PROMETTE POCO O NULLA… -
Estratto dell’articolo di Mario Portanova per “il Fatto Quotidiano”
“La questione morale non sposta voti, caso mai spinge sempre più cittadini a disertare le urne. Così a guadagnarci sono i “politici d’affari”, i mister (o lady) preferenze, che in una platea elettorale ristretta acquisiscono sempre più peso. È l’analisi di Alberto Vannucci, politologo dell’Università di Pisa esperto nello studio della corruzione e del malaffare amministrativo.
I casi giudiziari di Liguria e in Puglia hanno fatto discutere, ma non hanno lasciato il segno nei risultati elettorali, giusto?
Nel voto ai partiti non sono emerse tendenze diverse da quelle nazionali. L’unica tendenza generalizzata è il crescente distacco dei cittadini dalla politica, determinato anche dalla sfiducia nell’integrità morale dei suoi protagonisti.
Non vede differenze di atteggiamento fra gli elettori di destra e di sinistra?
Gli studi mostrano che l’elettorato di sinistra è più attento alla questione morale, mentre quello di destra ha un atteggiamento più disinvolto e privilegia altri aspetti. In Puglia, però, gli elettori progressisti hanno percepito una strumentalizzazione dell’indagine su Bari e hanno fatto quadrato. Ma c’è un aspetto ancora più rilevante.
Quale?
Il tema della lotta alla corruzione e alle mafie è totalmente scomparso dalle campagne elettorali. Lo abbiamo visto alle Politiche del 2022, e in queste Europee è entrato soltanto sull’onda della cronaca, anche se magari declinato sulla “giustizia a orologeria”.
[…]
Dunque la questione morale alle urne non paga?
Negli ultimi anni ha provato a farne una bandiera il Movimento 5 Stelle. Su mafia e corruzione, però, la tensione politico-mediatica è occasionale, imprevedibile, legata alle indagini della magistratura. Casi come Mose, Mafia capitale, Expo hanno colpito l’opinione pubblica e spinto i 5 Stelle. Quando però cade l’attenzione, scema anche l’indignazione. E oggi siamo in una fase di assoluto disinteresse.
Al contrario, il successo bacia personaggi in grado di accumulare migliaia di preferenze, magari con meccanismi clientelari.
In un lavoro con Donatella Della Porta li definiamo “politici d’affari”. Sono quelli che investono in campagne elettorali faraoniche, che creano reti capillari di consenso basato sullo scambio. Un report Istat della settimana scorsa rivela che il 2,7% della popolazione italiana fra 18 e 80 anni si è vista offrire denaro o favori in vista delle elezioni. Quasi 2 milioni di cittadini, una dimensione patologica. Quando l’integrità si indebolisce, la componente economica prevale. E il meccanismo si autoalimenta.
Perché?
Perché se percepisci che “sono tutti ladri”, o ti astieni o entri in quel mercato. E intanto vediamo sempre più indagini per voto di scambio politico-mafioso, anche al Nord. Così le mafie rafforzano i legami con la cosiddetta zona grigia.
In un’intervista ad Avvenire, il sondaggista Nando Pagnoncelli lega l’astensionismo al “discredito” che viene gettato addosso alla politica.
Altro che discredito, Eurobarometro ci dice che per l’86% dei cittadini italiani c’è corruzione nel governo nazionale e in quello locale. Ma il discredito non nasce in un vuoto pneumatico: è frutto di un circolo vizioso in cui la politica non è vittima, è parte attiva. Anche a sinistra. Citando Italo Calvino, esiste una pur numerosa categoria di cittadini, e io aggiungerei anche di amministratori pubblici, che subiscono questa realtà, ma non hanno margini per provare a cambiarla.
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Reggio Calabria, 'ndrangheta, reati elettorali e corruzione: emesse 14 misure cautelari
Reggio Calabria, 'ndrangheta, reati elettorali e corruzione: emesse 14 misure cautelari L’11 Giugno 2024, il ROS (Raggruppamento Operativo Speciale) con il supporto in fase esecutiva del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria e dello Squadrone Carabinieri Eliportato “Cacciatori” Calabria - ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare del Tribunale di Reggio Calabria emessa su richiesta della locale Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo diretta dal Dr. Giovanni Bombardieri, nei confronti di 14 persone (di cui 7 in carcere, 4 agli arresti domiciliari e 3 con obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria) indiziati, a vario titolo - allo stato del procedimento ancora in fase di indagini preliminari e fatte salve diverse valutazioni nelle fasi successive - di associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, reati elettorali, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Le indagini, condotte dal ROS sotto la direzione della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, si sono concentrate sulla cosca “Araniti”, egemone nel territorio di Sambatello (Reggio Calabria), ed avrebbero consentito di delinearne gli assetti, le attività estorsive in danno di appalti pubblici, l’ingerenza nella conduzione della discarica di “Sambatello” attraverso l’imposizione, alle ditte di volta in volta impegnate nella gestione dell’impianto, del personale da assumere e le relazioni con le omologhe consorterie criminali attive nei territori confinanti di Diminniti e Calanna. È stato inoltre documentato lo stringente controllo esercitato sul territorio che ha portato finanche alla limitazione dell’attività venatoria nell’area agreste della frazione. Le investigazioni, avviate nel 2019, avrebbero inoltre permesso di acquisire elementi sintomatici del condizionamento delle elezioni – presso alcuni seggi elettorali - per il rinnovo del Consiglio Regionale della Calabria (nel 2020 e nel 2021) e del Consiglio Comunale di Reggio Calabria (nel 2020). In particolare, uno degli indagati raggiunto da provvedimento restrittivo , legato da vincoli di parentela ad esponente apicale della cosca ARANITI, con il fine di sostenere i candidati di interesse avrebbe alterato - con la complicità di scrutatori compiacenti - le operazioni di voto, procurandosi le schede elettorali di cittadini impossibilitati a votare ed esprimendo, in luogo di questi ultimi, la preferenza in favore dei candidati sostenuti. Il citato indagato, dopo i positivi esiti elettorali, avrebbe ottenuto dai politici eletti nomine nell’ambito di enti pubblici o come professionista esterno. L’Ufficio di Procura, con riferimento agli episodi di ipotizzato condizionamento delle competizioni elettorali, ha avanzato richiesta di applicazione di misura cautelare per il delitto di scambio elettorale politico – mafioso, oltre che su soggetti legati alle articolazioni mafiose operanti nell’ambito cittadino, anche a carico di un Consigliere della Regione Calabria e di un Consigliere del Comune di Reggio Calabria. Il GIP del Tribunale di Reggio Calabria ha rigettato la richiesta cautelare ed avverso questo provvedimento l’Ufficio di Procura proporrà appello. Nel procedimento penale risulta indagato, sempre per il reato ex art. 416 ter c.p., anche il Sindaco di Reggio Calabria, nei confronti del quale, tuttavia, non era stata avanzata richiesta cautelare non avendo ritenuto compiutamente integrati per lo stesso tutti i presupposti legittimanti.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Solo nell'ultima settimana la destra si è ritrovata con quattro esponenti arrestati o indagati per lo più per voto di scambio politico-mafioso.
Il vicepresidente della Regione Sicilia, il sindaco di Paternò, un ex candidato consigliere a Palermo e l'ex sindaco di Anzio. Una settimana, quattro indagati o arrestati per affari con la mafia.
Ribadisco: in una settimana.
Dov'è il servizio del TG1 che li mette in sequenza uno dopo l'altro? Perché io ho solo sentito notizie spot? Perché il Paese non deve essere informato sull'esistenza di un sistema rodato che vede mafia e politici di destra invischiati in affari?
Risponda la Presidente, cortesemente.
Ripeto: tutti per voto di scambio politico-mafioso. E in una sola, singola, unica settimana.
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A PALERMO IN MANETTE MIMMO RUSSO DI FRATELLI (MASSONI) D'ITALIA
di Redazione Ieri i carabinieri hanno arrestato il consigliere comunale palermitano Mimmo Russo di Fratelli d’Italia. L’arresto è stato coordinaro dalla DDA di Palermo guidata dal procuratore Maurizio de Lucia. Mimmo Russo, noto referente dei precari palermitani, è stato accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio politico-mafioso e inoltre perché i fascisti non…
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Rousseau, memento Monti
di Marco Travaglio | 10 FEBBRAIO 2021 Se anche gl’iscritti 5Stelle gli diranno sì, Mario Draghi avrà la fiducia più larga della storia repubblicana: 596 deputati su 629 e 302 senatori su 321. Gli voterebbero contro soltanto i 33 deputati e i 17 senatori FdI (e meno male che c’è la Meloni: i governi senza opposizione esistono solo nelle dittature). Un record bulgaro che straccerebbe quello dell’altro SuperMario, Monti, “fiduciato” 10 anni fa con 556 voti alla Camera e 281 al Senato (contrari solo i 59+25 leghisti, a cui s’aggiunsero ben presto i 21+12 dipietristi di Idv, che avevano votato solo la prima fiducia per poi passare all’opposizione). Monti per tre mesi fece il bello e il cattivo tempo sull’onda di un’emergenza drammatica: lo sfascio economico-finanziario in cui il governo B.-3 ci aveva precipitati. Poi, dinanzi alle scelte impopolari di massacro sociale dettate dalla lettera della Bce di Trichet & Draghi, che fecero pagare ai pensionati e ai lavoratori l’intero costo della crisi, la luna di miele finì e iniziarono i distinguo dei partiti. B., capo di quello di maggioranza relativa, iniziò a fare il capo dell’opposizione con la grancassa dei suoi media: Monti passò dal consenso al dissenso e fu persino costretto a sloggiare anzitempo. Tentò di vendicarsi fondando Scelta Civica con Fini e Casini, ma nel 2013 prese poco più dei voti degli alleati Fli e Udc. Gli elettori punirono duramente anche i due azionisti principali del suo governo, FI e Pd, che persero 6,5 e 3,5 milioni di voti, regalando il 25,5% ai debuttanti 5Stelle. Ora, Draghi non è Monti e l’Italia del 2021 non è quella del 2011: grazie a Conte e ai presunti “incompetenti”, lo Stato non ha problemi di cassa, anzi sta per incamerare 250 miliardi dall’Ue tra Recovery e fondi di coesione, non appena presenterà quel Plan che sarebbe già pronto se l’Innominabile non l’avesse preso in ostaggio dal 5 dicembre. E le altre emergenze sono avviate a soluzione da Conte e dai presunti “incompetenti”, con una gestione della pandemia e una campagna vaccinale tra le più efficaci d’Europa. Ma i frutti di quella cascata di soldi si vedranno tra qualche anno, quando anche Draghi sarà passato (forse al Colle). Il suo governo, però, è molto simile a quello di Monti perché tiene tutti dentro. Il che oggi è un elemento di forza. Ma, quando cambieranno i sondaggi e finirà la luna di miele coi partiti, sarà un fattore di debolezza. A meno che qualcuno non creda davvero che il M5S della Spazzacorrotti, delle manette agli evasori, della legge sul voto di scambio politico-mafioso e della blocca-prescrizione possa convivere amabilmente per due anni con un corruttore seriale, pregiudicato per frode fiscale, nove volte prescritto per gravi reati, amico e finanziatore dei mafiosi. O che Salvini si sia convertito all’europeismo, alla progressività fiscale e all’accoglienza. O che Pd e LeU abbiano archiviato per sempre le differenze destra-sinistra. Più si avvicineranno le elezioni, più ciascun partito riscoprirà le differenze dagli altri, non foss’altro che per trovare qualcosa da dire agli eventuali elettori. Ai quali ciascuno dovrà presentare i propri successi degli ultimi mesi, se ne avrà ottenuti. E sarà un guaio soprattutto per il M5S che, avendo il gruppo parlamentare più ampio e gli elettori più esigenti, avrà suscitato le maggiori aspettative. Nel Conte-1 aveva 9 ministri (più il premier) contro 8 leghisti e 3 indipendenti. Nel Conte-2, 11 ministri (più il premier) contro 9 del Pd, 1 di LeU e 2 indipendenti. Infatti è sua la gran parte delle leggi di questi tre anni. Ma con Draghi, a quel che si dice, avrà 3 o 4 ministri su 20 o più. E nessuno sa ancora quali. Cosa potrà mai ottenere o mantenere? Che senso ha il mantra del “restare dentro per controllare meglio”? Certo, se strappasse ai vecchi e nuovi alleati Giustizia, Lavoro, Ambiente-Sviluppo e Istruzione con l’impegno scritto, in un contratto di governo, di non toccare le loro leggi-bandiera, sedersi a quel tavolo sarebbe giusto, anzi doveroso. Ma non è aria: tra qualche giorno, salvo miracoli, l’ammucchiata degli altri partiti riesumerà la prescrizione con un emendamento al Milleproroghe. I numeri in Parlamento e nel governo sono contro i 5Stelle. I media esultano come un sol uomo per la “fine dell’incompetenza”, cioè per la loro fine, preferendo di gran lunga la competenza dei criminali e dei loro compari (nessuno scandalo per la presenza alle consultazioni di B. e del tappetino di Bin Salman). Che senso ha piazzare qualche ministro, magari nei posti sbagliati, per poi assistere impotenti ai nuovi e vecchi alleati che giocano a bowling con le loro conquiste? Se proprio non si vuole dire di no al governo Draghi, cioè a Mattarella che l’ha imposto con la manovra a tutti nota, nulla impone di dire sì, per giunta al buio (a meno che il voto su Rousseau non sia un concorso di bellezza: “Vi piace Draghi?”). Si possono dettare condizioni sui temi del M5S. E, se vengono respinte, ci si può astenere per avere le mani libere e votare di volta in volta su ciascun provvedimento. Per questo il quesito deve prevedere “fiducia” e “sfiducia”, ma anche “astensione”. Se prevarrà la berlingueriana “non sfiducia”, il governo Draghi diventerà pienamente “politico”, perché dovrà scegliere ogni giorno se dipendere dalla Lega o dal partito di maggioranza relativa. E si vedrà anche se la futura coalizione giallorosa M5S-Pd-Leu intorno a Conte esiste ancora, o è soltanto un pezzo di antiquariato o un’esca per gonzi.
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Campania, indagato per voto di scambio politico mafioso Franco Alfieri. Era il sindaco delle “fritture di pesce”
Campania, indagato per voto di scambio politico mafioso Franco Alfieri. Era il sindaco delle “fritture di pesce”
Il capo della segreteria del Governatore Pd della Campania Vincenzo De Luca ed ex sindaco di Agropoli è ora il candidato sindaco di Capaccio Paestum alle imminenti elezioni amministrative. L’accusa è contenuta in un decreto di perquisizione firmato dal pm della Dda di Salerno Vincenzo Montemurro
(di Vincenzo Iurillo – ilfattoquotidiano.it) – Il capo della segreteria del Governatore Pd della…
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L’accusa di voto di scambio politico mafioso al candidato Ferrigno, in una intervista, “La Sicilia è nel mio cuore”
L’accusa di voto di scambio politico mafioso al candidato Ferrigno, in una intervista, “La Sicilia è nel mio cuore”
Read More “Coraggio, il cambiamento è adesso”, è lo slogan che compare nell’immagine che sponsorizza la sua candidatura nella lista dei Popolari Autonomisti parte della coalizione che sostiene l’ex presidente del Senato Renato Schifani The post L’accusa di voto di scambio politico mafioso al candidato Ferrigno, in una intervista, “La Sicilia è nel mio cuore” appeared first on BlogSicilia – Ultime…
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Stabilizzazione dei lavoratori, reddito di cittadinanza, anticorruzione, trasparenza dei partiti, voto di scambio politico-mafioso, tutela delle donne. Tutti temi che una sedicente forza progressista dovrebbe sostenere con tutte le sue forze. E invece. C’è una legge che mette un argine al precariato, favorendo i contratti a tempo indeterminato. Cosa fa il Pd? Vota contro. Vabbè sarà stata una svista, però poco dopo arriva in Parlamento una legge anticorruzione rivoluzionaria che si attendeva dai tempi di tangentopoli. Un'occasione per rifarsi. No, anche su questa il Pd vota clamorosamente contro, sarà che contiene anche una sezione sulla trasparenza dei partiti… Vabbè, sulla mafia non si scherza, serve riformare il reato di scambio politico-mafioso perché risultato inefficace. Niente, anche per questo il Pd vota contro. Vabbè, ma su un provvedimento che aiuta chi non riesce a campare, restituendogli la dignità, non può essere che… no, anche sul reddito di cittadinanza il Pd è contrario. Anche sul “codice rosso” che tutela le donne e i propri figli il Pd riesce ad astenersi. Ci sono i discorsi, gli slogan, le parole. Poi però ci sono i fatti concreti e lì no, non sono stati #dallapartegiusta (presso Italy) https://www.instagram.com/p/CilZ7xps53n/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Salvatore Ferrigno: il candidato del centrodestra alle elezioni regionali in Sicilia arrestato per voto di scambio
Milita negli autonomisti di Lombardo. È stato senatore di Forza Italia Salvatore Ferrigno, candidato alle elezioni regionali in Sicilia nei Popolari Autonomisti, è stato arrestato nella notte. L’accusa nei suoi confronti è voto di scambio politico-mafioso. Insieme a lui sono finiti in carcere il boss Giuseppe Lo Duca e Piera Lo Iacono, che avrebbe fatto da intermediaria tra il politico e la…
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28 giu 2023 11:37
LE MANI DELLE ‘NDRINE SULLA POLITICA – L’INCHIESTA CHE VEDE INDAGATO L’EX PRESIDENTE DELLA REGIONE CALABRIA MARIO OLIVERIO, E ALCUNI EX CONSIGLIERI REGIONALI, SVELA COME LE COSCHE SIANO PENETRATE NEL SISTEMA POLITICO GESTENDO NOMINE, INCARICHI, ASSUNZIONI E APPALTI PUBBLICI – IL PROCURATORE GRATTERI: “UNA MAFIA CALABRESE DI SERIE A AVEVA A DISPOSIZIONE UNA CLASSE POLITICA DI SERIE C” – 43 GLI ARRESTI, 123 GLI INDAGATI -
Estratto dell’articolo di Carlo Macrì per il “Corriere della Sera”
«Una mafia calabrese di serie A — come l’ha definita il procuratore Nicola Gratteri — aveva a sua completa disposizione una classe politica di serie C». È questo il quadro sconcertante che emerge dall’operazione del Ros dell’Arma scattata ieri all’alba in Calabria, coordinata dalla procura distrettuale di Catanzaro.
In manette sono finite 43 persone (due ai domiciliari), 123 gli indagati. Spiccano su tutti i nomi dell’ex presidente della Regione Mario Oliverio, degli ex consiglieri regionali Vincenzo Sculco, già segretario della Cisl Calabria, e della figlia Flora, dell’ex capogruppo del Pd in Regione Seby Romeo e di Nicola Adamo, esponente del Pd ed ex vicepresidente della giunta regionale.
Ma anche di Alfonso Dattolo, ex consigliere e assessore regionale per l’Udc. Guai giudiziari pure per i fratelli e imprenditori crotonesi Gianni e Raffaele Vrenna, ex patron del Crotone calcio, all’epoca dei fatti contestati titolari delle società Ekko Scarl e Sovreco spa (aziende leader nel trattamento dei rifiuti).
L’inchiesta è arrivata in Emilia dove è stato arrestato Stefano Strini, ex genero di Calisto Tanzi (Parmalat). E si è spinta anche in Germania e Austria, dove sono stati eseguiti altri arresti: in manette è finito Franco Aracri, considerato «il padrino» di Muenster, specialista in riciclaggio di denaro sporco per traffici di droga.
Per i politici le accuse sono: associazione a delinquere, aggravata dall’agevolazione mafiosa. Nel qualificare i gravi indizi di colpevolezza alla base dei provvedimenti cautelari, il gip che ha firmato l’ordinanza, Antonio Battaglia, non ha esitato ad affermare che i fatti contestati «consentono di ravvisare l’operatività di un gruppo criminale scientemente dedito alla commissione di reati in danno della pubblica amministrazione, e rappresentano il tipico meccanismo clientelare diffusissimo nel nostro sistema politico, indicativo di un modo degenerato di intendere la gestione della cosa pubblica».
[…] Le microspie del Ros hanno registrato la stipulazione di un «patto criminale», siglato tra la cosca dei «papaniciari» guidata da Domenico Megna, detto «zio Mico», e da un imprenditore genovese per accaparrarsi la gestione di tre ristoranti a Milano. […]
Sul piano amministrativo, «l’abbraccio» politico-mafioso gestiva nomine, incarichi, concorsi, assunzioni e appalti pubblici. C’era, insomma, un controllo ferreo e capillare della cosa pubblica che disegnava a tavolino organigrammi e incarichi, soprattutto a fini elettorali. Tanto che, tra i reati contestati, c’è il voto di scambio.
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Voto di scambio e corruzione in Sicilia: sospeso il vicepresidente Luca Sammartino
Voto di scambio e corruzione in Sicilia: sospeso il vicepresidente Luca Sammartino. I carabinieri di Catania hanno eseguito un'ordinanza di misura cautelare nei confronti di 11 persone tra esponenti politici, funzionari comunali e imprenditori. Le accuse, a vario titolo, sono di scambio elettorale politico-mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione aggravata, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti. Tra gli arrestati il sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando. Ai domiciliari il suo oppositore politico, Mario Ronsisvalle, poi divenuto suo alleato. È indagato per corruzione ed è stato sospeso dalle funzioni pubbliche per un anno il vicepresidente della Regione e assessore regionale all'Agricoltura, Luca Sammartino, che è anche uno degli esponenti di spicco della Lega in Sicilia. Sammartino ha rassegnato le dimissioni dalla giunta regionale. Per il governo Schifani, l’esponente leghista aveva anche la delega ai rapporti con l'Assemblea regionale siciliana. Le funzioni ad interim dell'assessorato sono state assunte direttamente dal presidente della Regione, il quale, con successivo decreto, provvederà alla nomina del nuovo vicepresidente della giunta. Dall'inchiesta, denominata “Pandora”, emergerebbero accordi illeciti tra alcuni amministratori del Comune di Tremestieri Etneo ed elementi vicini alla cosca mafiosa Santaopaola-Ercolano, riguardanti l'elezione nel 2015 dell'attuale sindaco Santi Rando. Emergerebbe inoltre, secondo la ricostruzione dell'accusa, "una strategia dei vertici comunali" finalizzata a "neutralizzare ogni forma di opposizione politica". Per la Procura sarebbe stato "l'accordo corruttivo con lo storico consigliere d'opposizione Mario Ronsivalle, poi transitato tra i sostenitori di Rando per le amministrative del 2021”. Ronsisvalle, titolare di una farmacia a Tremestieri, contesta la Procura "anche grazie all'intervento di Luca Rosario Sammartino, principale referente politico del sindaco, all'epoca dei fatti deputato regionale e attuale vicepresidente della Regione, sarebbe stato avvantaggiato attraverso la riduzione del numero delle farmacie presenti nella pianta organica comunale, promettendo in cambio il sostegno elettorale, per le elezioni europee del 2019, al candidato sostenuto dal Sammartino".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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La casa che Tony Colombo diceva di aver regalato a Tina è in realtà intestata a un politico arrestato venerdì.
Borrelli: “intrecci sempre più inquietanti”. Tra gli arrestati dell’operazione Taros in Puglia come racconta Fanpage c’è anche un imprenditore napoletano, Antonio Azzolio, commissario di Forza Italia a Leporano (Taranto): è accusato di voto di scambio politico mafioso col presunto clan Agosta. L’uomo risulta il proprietario di “Colombolandia”, la villa a Giugliano che Tony Colombo aveva detto di…
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Maxioperazione anti-‘ndrangheta: 65 in manette tra cui un consigliere di FdI
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/maxioperazione-anti-ndrangheta-65-in-manette-tra-cui-un-consigliere-di-fdi/
Maxioperazione anti-‘ndrangheta: 65 in manette tra cui un consigliere di FdI
Maxioperazione anti-‘ndrangheta: 65 in manette tra cui un consigliere di FdI
Maxioperazione anti-‘ndrangheta della polizia, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria: eseguite 65 ordinanze di custodia cautelare, di cui 53 in carcere e 12 agli arresti domiciliari, emesse nei confronti dei capi storici, elementi di vertice e affiliati di un pericoloso gruppo operante a Sant’Eufemia d’Aspromonte (Reggio Calabria) e dipendente dalla cosca Alvaro, che controlla le attività nel Reggino e in particolare a Sinopoli, San Procopio, Cosoleto e Delianuova. Numerose anche le perquisizioni e circa 600 gli agenti impiegati.
I reati a vario titolo, a carico dei 65 sono: associazione mafiosa, diversi reati in materia di armi e di sostanze stupefacenti, estorsioni, favoreggiamento reale, violenza privata, violazioni in materia elettorale, aggravati dal ricorso al metodo mafioso e dalla finalità di aver agevolato la ‘ndrangheta, nonché di scambio elettorale politico mafioso.
Tra gli arrestati figura anche il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Domenico Creazzo: eletto nella consultazione elettorale del 26 gennaio scorso e sindaco di Sant’Eufemia d’Aspromonte. Per lui l’accusa sarebbe di voto di scambio politico mafioso. E nella stessa inchiesta sarebbe pure stata chiesta un’autorizzazione a procedere per un parlamentare di Forza Italia, eletto sempre nel reggino.
Maxioperazione anti-‘ndrangheta della polizia, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria: eseguite 65 ordinanze di custodia cautelare, di cui 53 in carcere e 12 agli arresti domiciliari, emesse nei confronti dei capi storici, elementi di vertice e affiliati di un pericoloso gruppo operante a San…
Nadia Sessa
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#Repost @movimento5stelle Made by @Image.Downloader · · · APPROVATA ALLA CAMERA LA LEGGE CONTRO IL VOTO DI SCAMBIO POLITICO-MAFIOSO! La Camera ha dato il via libera alla nostra nuova legge sul voto di scambio politico-mafioso. Adesso tocca al Senato per l’approvazione finale. Gli accordi elettorali tra mafiosi e politici verranno puniti in modo molto più duro. I cittadini meritano una politica più trasparente! FACCIAMOLO SAPERE A TUTTI #MoVimento5Stelle #M5S https://www.instagram.com/p/ButkRN-gbho/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=y576pvdhtq2z
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