#il giovane holden
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Holden Caulfield they could never make me hate you
#he's just a baby#my babygirl#the catcher in the rye#jd salinger#salinger#book#american literature#holden caulfield#il giovane Holden
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che l'addio sia triste o brutto non me ne importa niente, ma quando lascio un posto mi piace saperlo, che lo sto lasciando, sennò ti senti ancora peggio
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#jd salinger#pier paolo pasolini#mahmoud darwish#the catcher in the rye#il giovane Holden#ragazzi di vita#una trilogia palestinese#contemporary literature#literature#current reading#palestinian literature#italian literature#american literature#reading#reading in 2024#love#beauty#art#mailmiocuoredipietratremaancora
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«Non facevamo che tenerci per mano, ad esempio. Vi sembrerà una cosa da niente, lo capisco, ma era fantastica quando la tenevate per la mano. La maggior parte delle ragazze, provate a tenerle per mano, e quella maledetta mano o muore nella vostra, o loro credono di dover continuare a dimenarla tutto il tempo, come se avessero paura di annoiarvi o che so io. Jane era un’altra cosa. Andavamo in un dannato cinema o in un posto così, e subito cominciavamo a tenerci per mano, e non ci lasciavamo sino alla fine del film. E senza cambiare posizione né farne un affare di stato. Con Jane non stavi nemmeno a pensare se avevi la mano sudata o no. Sapevi soltanto che eri felice. E lo eri davvero».
J.D. Salinger, “Il giovane Holden”
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Aveva delle orchidee appuntate sul vestito, come se venisse da un ricevimento o non so che. Era sulla quarantina, forse quarantacinque, ma era ancora molto bella. A me le donne fanno morire. Sul serio. Non è che sono malato di sesso o chissà cosa, anche se il sesso mi interessa parecchio. È che mi piacciono, tutto qui. Lasciano sempre le loro stupide borse in mezzo al corridoio.
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Valentino Ronchi "Ma tu l’hai letto “Il giovane Holden”?, Graphe.it
Frammenti di vita in versi ipnotici: Milano, periferie urbane e dell’animo umano si mescolano in una geografia dello spirito poetica e profonda. Collana Le Mancuspie diretta da Antonio Bux in libreria dal 26 settembre Graphe.it (L’appostamento) Struggente e irripetibile andareper il paese io e te sotto i portici(fa freddo, ne manca alle rondini)in cerca del tuo innamorato,il sabato, il…
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[Per il mio cuore basta il tuo petto][Giacomo Barsocchi]
In un mondo dove l'amore è normale solo se è tra persone dello stesso sesso, airaM si trova a dover affrontare le proprie paure e i pregiudizi degli altri. La danza, la sua passione, diventa un rifugio e una sfida, mentre cerca di trovare il suo posto nel
Un mondo a rovescio: una storia d’amore e crescita tra pregiudizi e sogni Titolo: Per il mio cuore basta il tuo pettoScritto da: Giacomo BarsocchiEdito da: Giovane Holden EdizioniAnno: 2024Pagine: 272ISBN: 9791254573730 La trama di Per il mio cuore basta il tuo petto di Giacomo Barsocchi Passioni, sogni, desideri, aspirazioni e difficoltà: la vita di un gruppo di ragazze e ragazzi come tanti…
#2024#fiction#gay#Giacomo Barsocchi#Giovane Holden Edizioni#Italia#LGBT#LGBTQ#libri gay#Narrativa#narrativa italiana#Per il mio cuore basta il tuo petto
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Non so spiegare quello che ho in mente. E anche se sapessi farlo, non sono sicuro che ne avrei voglia.
J. D. Salinger - Il giovane Holden
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Ma che bella idea.. (del cazzo)!
Quindi ricapitolando per andare in nave in Giappone da Busan.
DUE ORE DI TRENO VELOCE PER RAGGIUNGERE BUSAN DA SEOUL.
RICHIESTA DI ESSERE AL TERMINAL DIVERSE ORE PRIMA DELL'IMBARCO CHE AVVERRÀ ALLE 7:40PM.
PER POI SALPARE ALLE 22:30PM.
ARRIVANDO A FUKUOKA ATTORNO ALLE 5:30AM MA SENZA POTER SBARCARE CHE L'UFFICIO IMMIGRAZIONE E DOGANE APRE ALLE 7:30AM
Si dirà, almeno l'esperienza della traversata nello Stretto di Corea, su una nave giapponese con standard giapponesi..
Proprio con in mente la qualità giapponese il sottoscritto aveva preso una cabina notte in prima classe (ma è uno sballo! Cit.) da 4 persone in stile giapponese con futon annessi e connessi.
La realtà: la nave è vecchia. Gli interni sono vecchi. I bagni - in comune - sono vecchi. Solo il lenzuolino e la federa del cuscino sono lavati il resto è sporco e macchiato. Il cibo del ristorante di bordo ha pessime recensioni quindi tutti comprano dal mini kombini di bordo o dai distributori automatici. Ci sono una cinquantina di carrelli e messaggi attaccati un po' a cazzo ovunque con il nastro adesivo.
Praticamente un gemellaggio con i servizi di navigazione per le grandi isole in Italia.
La cosa più assurda però resta che dopo aver dormito essenzialmente su un pavimento ci siamo svegliati bene. Sarà stato il medicinale contro il mal di mare? La posizione? O è semplicemente il Giappone ad avere proprietà curative basta arrivarci?
Non lo sapremo mai. Per il resto Giappone mio come ti ho lasciato ti trovo, parafrasando non ricordo quale comico sei "La maggior ragione a sostegno sull'uso delle armi nucleari". Questo naturalmente se ci limitiamo a una visione superficiale stile barzelletta sul turismo di Pennac.
A parte la sorpresa di aver trovato i maggiori templi chiusi a Fukuoka (perché? Boh) e il non esser riusciti a condividere un taxi con le due ragazze italiane, o l'aver dovuto camminare al buio totale sotto una statua del Buddha.. l'esperienza giapponese è stata esattamente come me la ricordassi.
Pulizia, educazione, qualità, ordine, gentilezza. Per dire il centro commerciale della stazione di Fukuoka è come Harrods ma senza la boria e i prezzi da ricconi sauditi.
A Kyoto siamo finiti in un quartiere pieno di hotel così che incontriamo più occidentali che altri.
E devo ammettere che fa strano perché allontanarsi dalla nostra dimensione emiliana, italiana, europea sta aiutando.
Cerco di non aprire le notifiche e gli aggiornamenti delle notizie dal mondo.
Certo farlo da un appartamento grande la somma di tutti quelli avuti in Giappone (che botta di cù) fin'ora aiuta.
Bonus domanda a la "Il giovane Holden" ma come farà lo spruzzino del bidet automatico a sapere sempre esattamente dove si trova il bùs?
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Ci sono nomi che non vanno più di moda, per esempio Augusto, nessun millennial si sognerebbe mai di chiamare il proprio figlio Augusto, a meno che non sia della famiglia dei Giulii, e poi come lo chiamerebbero, "aughi"? "Aughiiii, è pronta la pappa!", no, è una cosa storta. Così come il nome Ebenezer, così in voga durante il periodo vittoriano, che conobbe un crollo quando Charles Dickens lo scelse per dare un nome al suo Scrooge. Per millenni ci siamo trascinati nomi improbabili, Audofleda, moglie di Teodorico, Clodosvinta, prima moglie di Alboino, e per non parlare di Pipino il Breve, che sta giusto un gradino sopra a Felice Caccamo. Oggi io metterei solo nomi stranieri ai miserrimi figli d'Italia, Maddox, Holden (il giovane), Justin (Pippier), così da elevare a livello internazionale i nostri provincialissimi cognomi italioti: Maddox Capuozzo, Holden Fumagalli, Justin Sciosciammocca, è dura ma ce la possiamo fare.
(ogni riferimento a nomi e cognomi reali è puramente casuale)
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Le ragazze
Le ragazze. Non sai mai quello che gli gira per la testa.
J. D. Salinger, [The Catcher in the Rye, 1951], Il giovane Holden, Torino, Einaudi, 1997 [Trad. A. Motti]
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L' arte d'insultare:
D’Annunzio su Marinetti
Cretino fosforescente.
Marinetti su D’Annunzio
Idiota con lampi di imbecillità.
Gore Vidal su Truman Capote
È in tutto è per tutto una casalinga del Kansas, pregiudizi compresi.
Truman Capote su Jack Kerouac
Quello non è scrivere, è battere a macchina.
Oscar Wilde su Alexander Pope
Ci sono due modi per disprezzare la poesia: uno è disprezzarla, l’altro è leggere Pope.
D.H. Lawrence su Herman Melville
Nessuno riesce a essere più buffonesco, sgraziato e sentenziosamente di cattivo gusto come Herman Melville, persino in un grande libro come Moby Dick… Uno sforzo immane. Ma c’è qualcosa di finto. Ed è Melville. Oh Dio, quando il solenne asino raglia, raglia raglia!
Charles Baudelaire su Voltaire
Mi sono annoiato in Francia – e la ragione principale è che tutti assomigliano a Voltaire… il re degli imbecilli, il principe dei superficiali, l’anti-artista, il portavoce delle portinaie, il padre Gigogne dei redattori del “Siècle”.
Vladimir Nabokov su Fëdor Dostoevskij
La mancanza di gusto di Dostoevskij, il suo monotono trattare di personaggi sofferenti di complessi pre-freudiani, il suo modo di sguazzare nelle tragiche sventure dell’umana dignità – tutto ciò è difficile da ammirare.
William Faulkner su Ernest Hemingway
Non risulta aver adoperato mai parola che costringesse il lettore a consultare il dizionario.
Ernest Hemingway su William Faulkner
Povero Faulkner. Davvero crede che i paroloni suscitino forti emozioni?
William Faulkner su Mark Twain
Uno scribacchino che in Europa non sarebbe stato considerato nemmeno di quart’ordine, e che ha agghindato qualche vecchio schema letterario di provato successo con la giusta dose di regionalismo per affascinare i superficiali e i pigri.
D.H. Lawrence su James Joyce
Dio mio, che minestrone è James Joyce! Nient’altro che avanzi, torsoli di citazioni bibliche, e tutto il resto cotto nel brodo di una deliberata, giornalistica lascivia.
Virginia Woolf su Aldous Huxley
Completamente rozzo, immaturo e oppositivo.
Friedrich Nietzsche su Dante Alighieri
Una iena che scriveva poesie sulle tombe.
Gustave Flaubert su George Sands
Una muccona piena di inchiostro.
Elizabeth Bishop su J.D. Salinger
L’ho odiato [Il giovane Holden]. Mi ci sono voluti giorni per leggerlo, una pagina alla volta, con cautela, imbarazzandomi per lui a ogni frase ridicola. Come hanno potuto permetterglielo?
Mark Twain su Jane Austen
Non ci guadagno nulla a stroncare libri, e non lo faccio a meno che non li odii. Spesso ho provato a scrivere di Jane Austen, ma i suoi libri mi fanno diventare matto a tal punto che non riesco a nascondere la mia furia al lettore; perciò devo fermarmi ogni volta che comincio. Tutte le volte che leggo Orgoglio e Pregiudizio mi viene voglia di disseppellirla e colpirla sul cranio con la sua stessa tibia.
Henry James su Edgar Allan Poe
Provare entusiasmo per Poe è segno di uno stadio di pensiero decisamente primitivo.
Gertrude Stein su Ezra Pound
Lui descrive villaggi. Sarebbe eccellente se tu fossi un villaggio, ma nel caso non lo fossi, allora non lo sarebbe.
Thomas Bailey Aldrich su Emily Dickinson
Una reclusa eccentrica, sognatrice, di un villaggio fuori mano del New England (o di qualunque altro posto del mondo) non può impunemente disprezzare le leggi della gravità e della grammatica. L'oblio è in attesa nelle immediate vicinanze.
Bernhard su Heidegger
Ridicolo filisteo nazista con calzoni alla zuava, ciarlatano, ruminante, imbecille delle Prealpi.
Giacomo Puccini su Richard Wagner
Non si può giudicare l'opera di Wagner dopo averla ascoltata una sola volta, e non ho nessuna intenzione di ascoltarla una seconda
Lord Byron su John Keats
Ecco qui la poesia di Keats piscia-a-letto, e tre romanzi da iddio sa chi… Non più Keats, vi supplico: scorticatelo vivo; se qualcuno fra voi non è disposto a farlo, lo dovrò fare io in persona: non c’è posto per quelle schifezze idiote nel genere umano.
Céline su Proust
Sì, sarà anche bravo ma vorrà ammettere che scrivere 300 pagine per dire che lo vuoi prendere nel culo sono un pochino troppe.
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Non capisco proprio a cosa serva sapere tante cose ed essere tanto intelligenti e così via, se non riuscite ad essere felici.
J. D. Salinger "Il giovane Holden"
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Come Holden Caufield anche io “ho lasciato scuole e posti senza nemmeno sapere che li stavo lasciando. È una cosa che odio. Che l’addio sia triste o brutto non me ne importa niente, ma quando lascio un posto mi piace saperlo, che lo sto lasciando. Se no, ti senti ancora peggio.”
(Il giovane Holden, J. D. Salinger)
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Voglio dire che ho lasciato scuole e posti senza nemmeno sapere che li stavo lasciando. È una cosa che odio. Che l’addio sia triste o brutto non me ne importa niente, ma quando lascio un posto mi piace saperlo, che lo sto lasciando. Se no, ti senti ancora peggio.
Il giovane Holden - J. D. Salinger
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