#i riti pagani diventano cristiani
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Per questa eccezionale pubblicazione ringrazio Roberto Renzetti e il suo editore Tempesta Editore. Cliccate sulla coperta per acquistare il testo. RB
Il nome Cristoforo, dal greco Χριστοφορος (Christophoros); è composto da Χριστός (Christós, “Cristo”) e φέρω (phérō, “portare”), e significa quindi “portatore di Cristo”. Il nome, meglio l’aggettivo, era stato dato per sottolineare che il neonato portava Cristo dentro di sé, nel cuore, e sarebbe stato un buon cristiano (Lettera ai Galati 2,20) ma, con la medioevale Legenda Aurea (XIII secolo), è nato un altro significato per quel nome. Ed il significato è legato al seguente racconto.
Reprobo (cioè malvagio), questo era il nome di colui che diventerà Cristoforo, era un soldato dell’esercito romano (altra leggenda lo vuole traghettatore di un fiume) originario di Canaan, aveva una corporatura imponente ed un aspetto animalesco con un viso che somigliava a quello di un cane. Un giorno, mentre Reprobo si trovava vicino ad un fiume, gli capitò un bambino che gli chiese di passare dall’altra parte del fiume che era in piena. Nell’attraversare il fiume con il bimbo sulla spalla, Reprobo si accorse che il peso che trasportava aumentava sempre più ed egli iniziava a fare una grande fatica. Depositatolo a terra dall’altra sponda Reprobo si rese conto che aveva trasportato il piccolo Gesù e cioè il peso del mondo intero. Decise allora di battezzarsi ed il nome scelto fu, appunto, Cristoforo. A questo punto Cristoforo si recò in Licia a predicare e lì fu martirizzato intorno al 250, sotto Decio. Fin qui siamo nell’agiografia più ordinaria riguardante una storia addirittura meno fantasiosa di altre. Quando però andiamo ad osservare l’iconografia antica che rappresenta San Cristoforo martire che trasporta Gesù, scopriamo che egli ha una faccia da cane (queste rappresentazioni furono via via sostituite dopo che la Chiesa ebbe reso il potere con un Cristoforo bello ed aitante come tutti i santi).
Icona rappresentante San Cristoforo cinocefalo che trasporta il bambino.
Affresco di origine sconosciuta
San Cristoforo da antiche icone greche
Vi era un’antica tradizione che collegava questa immagine di Cristoforo cinocefalo ad un fatto astronomico, cioè ai calori della canicola. La festa del santo cade il 25 luglio quando il caldo asfissiante la fa da padrone ed inizia la canicola. E’ questo il periodo dell’anno in cui il Sole sorge in congiunzione con la stella Sirio (questo accadeva nel Medioevo), la costellazione del “Piccolo Cane” (in latino canicula è il diminutivo di canis) all’interno della costellazione del Cane maggiore. Ebbene noi usiamo dire che siamo in un clima di canicola quando sorge la costellazione che porta il nome del cane e la testa di san Cristoforo. Anche qui però dobbiamo rifarci alla religione egizia che, come informa Plutarco, identificava con Anubis la Costellazione del Cane ed in particolare con la stella Sirio.
Resta da spiegare quella testa di cane. Se andiamo a visionare le icone delle antiche divinità ne troviamo una sola con la testa di cane, il dio egizio Anubis.
Il dio Anubis
Sembra ragionevole pensare, come ho già accennato nell’Introduzione, che degli egiziani convertiti al Cristianesimo, particolarmente i copti, non siano stati in grado di rinunciare a questo dio per loro di estrema importanza.
Anubis mentre pesa un cuore con una piuma sull’altro piatto
Anubis era dio dell’oltretomba e presiedeva ogni attività legata ai morti, la loro imbalsamazione (ricordo che fu Anubis ad aiutare Iside ad imbalsamare Osiride), il traghettamento verso il regno dei morti (qui ricordo che nella religione greca e romana era un cane, Caronte, che svolgeva le medesime funzioni di Anubis trasportando i morti nell’Ade), la pesatura del cuore dei morti (come già visto):
«Caronte custodisce queste acque e il fiume e, orrendo nocchiero, a cui una larga canizie invade il mento, si sbarrano gli occhi di fiamma, sordido pende dagli omeri il mantello annodato» [Virgilio, Eneide VI, 298-301].
«Egli, vegliardo, ma dio di cruda e verde vecchiaia, spinge la zattera con una pertica e governa le vele e trasporta i corpi sulla barca di colore ferrigno» [Virgilio, Eneide VI, 302-304].
Le funzioni di Anubis, tra il XX ed il XV secolo a.C., vennero prese da Osiride. Durante il periodo ellenistico, a partire dal regno di Tolomeo Sotere (320 a.C.), Anubis fu associato (con quel modo di operare strano di cui ho detto) ad Hermes che aveva la stessa funzione di traghettatore di anime nella religione greco-romana. Anche qui però Anubis non scompariva perché fu creato il dio sincretico Hermanubis.
San Cristoforo nell’antichità cristiana era un santo importante perché era uno dei 14 santi invocati in caso di gravi calamità naturali o disgrazie di qualunque tipo (come ad esempio un’epidemia). Ma il santo era ed è (nel 1969 Paolo VI ha tolto questo santo, insieme a molti altri, dal Calendario Liturgico in quanto non vi sono prove sufficienti della sua esistenza; il suo culto resta facoltativo) il protettore del trasporto, dei trasportatori, dei barcaioli, dei traghettatori (in questo senso assimilabile ad Anubis), dei pellegrini, dei viaggiatori, dei facchini, dei ferrovieri.
Le immagini di San Cristoforo con la testa di cane, come ricorda Fincati,
sono attestate tra l’altro nel monastero del Monte Sinai, al tempo dell’imperatore Giustiniano, e nei monasteri del Monte Athos in Grecia, dove in alcuni casi la testa canina venne poi abrasa dai monaci. Spesso la sua statua era posta all’ingresso delle chiese con funzione di guardiano, così come Anubis (e Cerbero) era il guardiano dell’Oltretomba. …
Anche il particolare del bambino trasportato da Cristoforo sulle spalle è tutt’altro che genuino. Ci sono infatti delle gemme incise in cui Anubis trasporta sulle spalle un ariete (simbolo del Sole-Osiride che viene guidato nel viaggio notturno). Come non pensare anche alla figura cristiana del ‘buon pastore’, considerando l’influsso egizio’ che sta in parte alla base del Cristianesimo? Nel mondo greco-romano si ebbero le figure di Hermanubis e di Herculanubis in sostituzione del dio egizio, a testimonianza di una popolarità giunta fin nell’Urbe, poiché nei Musei Capitolini sono conservate due loro statue. Nella mitologia greca è nota anche la figura del gigante Ercole che porta sulle spalle il piccolo Eros: ‘Questi ultimi tratti leggendari, che accomunano singolarmente Eracle a Cristoforo, non ci devono far perdere di vista l’essenziale, cioè che Eros è una specie di demiurgo e che svolge spesso un ruolo cosmogonico. L’Eracle con Eros, il buono e santo gigante che porta il generatore del mondo è dunque per davvero uno dei prototipi del Cristoforo col Gesù bambino […]’. In verità, san Cristoforo non dipende solo da Anubis e da Hermanubis, ma da Eracle-Herculanubis, tutti simboli che fornirono ai creatori di immagini dei tipi intercambiabili che non si peritarono di fondere assieme e mescolare. Le immagini di san Cristoforo sono la risultante di questo amalgama. La corrente iconografica che va da Anubis a Cristoforo, abbracciando Hermes ed Eracle, Hermanubis ed Erculanubis, è dunque significativa e possiamo affermare, in tutta certezza, che le immagini di Cristoforo derivano da questa vasta corrente pagana che ha di volta in volta attribuito a Hermes e a Eracle il fanciullo divino, a Hermes e Anubis la palma o l’olivo, ad Anubis la testa di cane e il costume militare. …
Pare che lo stesso nome Cristoforo abbia un’origine tutt’altro che cattolica; afferma il Saintyves: ‘Il nome stesso Cristoforo è forse una trasposizione del nome egizio del dio […] che i greci tradussero con l’espressione Osiris-Apherou e che i cristiani alessandrini, che sostituirono Osiride con Cristo, vollero tradurre a loro volta con Christ-Apherou, da cui è derivato Christophoros …
Hermanubis
In quanto ho qui detto il riferimento al Cristianesimo che rapina miti e culti pagani è soprattutto all’iconografia, alle immagini (mitologia delle immagini). In altre parti di questo lavoro avevo parlato del nome di una divinità pagana che, con qualche trasformazione, diventava cristiana (mitologia dei nomi propri). In altre parti ancora, sempre di questo lavoro, mi sono occupato della ricerca dei riti, delle festività pagane dalle quali ha attinto il Cristianesimo (mitologia dei riti). Dovrò ora cercare di andare più a fondo su questi tre tipi di mitologie.
Esclusivo – Roberto Renzetti. LA GRANDE RAPINA I riti pagani diventano cristiani Indagine sull’evoluzione del cristianesimo – IL CASO DI SAN CRISTOFORO
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Sette sataniche. Satanismo e culti religiosi. Classificazioni e tipologie dei culti satanici. Classificazione di Michele del Re. Classificazione di Giuseppe Maggioni. Classificazione di Francesco Barresi. Classificazione di Francesco M. Mastronardi
Michele del Re
Francesco Barresi
Vincenzo Maria Mastronardi
Sette sataniche
Satanismo e culti religiosi
Classificazioni e tipologie dei culti satanici
Il satanismo è una realtà che mostra tante sfaccettature quante sono le forme della perversione umana.
Classificazione di Michele del Re
Lo studioso fornisce una classificazione empirica piuttosto articolata degli individui che entrano in contatto con il mondo dell'occulto e del satanismo.
1.Pagani e neopagani: la nostalgia degli déi: quei soggetti che seguono rituali e tradizioni appartenenti al mondo del paganesimo di matrice druidica. Le cerimonie mescolano il satanismo alla stregoneria e soono organizzate seguendo le informazioni riportate sui libri che si occupano della stregoneria in epoca medievale: la caratteristica principale di questi riti è di essere abbastanza "pittoreschi", ma contenenti scarsi elementi di vero satanismo (infatti, i punti di riferimento sono soprattutto le divinità nordiche, come Odino e non Satana). 2. Giocare con Satana: satanisti sperimentali. Il satanismo "sperimentale" o "occasionale", è un pretesto usato da alcuni individui per comportarsi in un certo modo mentre sono in gruppo, in particolare ragazzi alla ricerca di un "mondo migliore" da trovare attraverso il fantasy e il nero satanico. Questa forma può portare ad azioni criminali, soprattutto vandalismo e sacrifici di animali, ed è tipico di adolescenti che si riuniscono in gruppo e che sono caratterizzati da interesse per canzoni dissacratorie, magia, morte e simboli dell'occulto, e dall'ostentazione della loro "ideologia" (uso di un abbigliamento stravagante, presenza di tatuaggi tematici ecc.). 3. Congreghe tradizionali: malvagità ortodossa: satanismo autentico, in cui persone di tutte le età aderiscono a gruppi organizzati che si fondano sull'adorazione di Satana e agiscono con riservatezza, praticando l'attività rituale soprattutto in giorni festivi stabiliti generalmente in corrispondenza di festività sataniche). Fra i crimini principali compiuti da questi gruppi, c'è l'abuso rituale dei bambini. 4. Covi lilithiani: il nero - del - nero. Nell'immaginario satanista, dopo Satana c'è, in una zona d'ombra assoluta, il buio - del - buio. Lilith, che richiede sangue e dolore ancora più di Satana e che rappresenta una specie di antispirito o femmineo del Maligno, un negativo di Satana decisamente più pericoloso. Del Re fa notare che il numero dei membri di una congrega lilithiana deve essere di tre o multipli di tre per rispettare il numero lunare (3x3), sia la triade divina>>. In queste congreghe, la trasgressione deve essere assoluta perché solo il male più perverso soddisfa la dea (corrispondete a Kalì, la dea distruttrice della mitologia indiana). 5. Gruppi satanisti autonomi. Piccoli gruppi indipendenti composti da soggetti che hanno un trascorso criminale e/o sociopatiico, quindi sono persone molto pericolose che giustifcano le loro azioni più seòvagge affermando <<il Diavolo mi ha fatto fare questo>> e non provano sensi di colpa. Diversi serial killer "pseudosatanisti" possono rientrare in questa categoria e vantano un'ispirazione generica a Satana, ma non sono dei satanisti autentici. 6. Mansonisti, ovvero fedeli di un Satana incarnato. Si tratta di gruppi formati da persone di età diverse: soprattutto adolescenti e giovani adulti, che seguono gli "insegnamenti" di un leader carismatico sul modello di Charles Manson. Tale leader può esercitare un influenza molto estesa, anche con l'ausilio di droghe e manipolazione mentale, che porta i seguaci a commettere azioni criminali "in nome del benessere del gruppo". 7. Sciamani isolati e Chiesa degli spiriti: l'ambigua valenza: gli individui che si definiscono "sciamani" sostengono di fungere da canale, da "messaggeri" di entità soprannaturali, che devono trasmettere un messaggio al mondo dei vivi. Questo sciamanesimo spesso, sconfina nel satanico, nel trasgressivo e nel criminoso anche grazie all'amplificazione spettacolare dei mezzi d'informazione. Questa forma si mescola allo spiritismo, dottrina basata sulla fede nell'esistenza e nelle manifestazioni di spiriti, che, nei resoconti sensazionalistici, diventano inevitabilmente sempre "spiriti malvagi" identificandosi nel diavolo.
Classificazione di Giuseppe Maggioni
Maggioni distingue otto tipi di satanisti.
a) Tradizionali da cui ci si reca per ottenere incantesimi di magia nera contro i propri nemici. E' improbabile che adorino il demonio, anche se assumono atteggiamenti demoniaci per meglio sedurre la clientela, e praticano forme di magia cerimoniale, di spiritismo o di culti ispirati alla ritualità afroamericana. b) Psicotici: veri casi da ospedale psichiatrico. c) Selvaggi: nei quali il coktail di droga e satanismo talora produce comportamenti pericolosi. d) Sessuali: che si dedicano aad attività eterosessuali od omosessuali nel quadro di liturgie sataniche. e) Anticristiani: che profanano i riti cristiani, in particolare della messa cattolica. f) Baphomettisti: dal nome dell'idolo Baphomet, attraverso il quale si rivolgono a Satana signore della Terra in contrapposizione a Dio Signore del Cielo. g) Carismatici: per i quali il Dio della Bibbia è il cattivo demiurgo che ha fatto male il mondo, e Satana è l'unica guida che sappia aiutare a fuggire dal mondo corrotto. h) Razionalisti: che celebrano i riti satanici, messe nere comprese, come psicodramma terapeutico per liberarsi negandole violentemente, dalle superstizioni cristiane. E' il caso della Chiesa di Satana di La Vey.
Classificazione di Francesco Barresi
Barresi propone <<una suddivisione basata sulla moralità comportamentale - motivazionale del satanista, nella quale il soggetto viene studiato in relazione al sistema nel quale si trova e alle relazini infragruppali all'interno dell'ambiente di riferimento circostante:
a) Satanismo religioso: tipo di culto satanico per il quale l'adepto si dimostra realmente devoto alla divinità infernale e che in questa crede realmente. b) Satanismo ludico: tipo di culto satanico per il quale l'adepto si accosta più per gioco che per convinzione religiosa. c) Satanismo sessuale: culto satanico esercitato per estrinsecare le proprie pulsioni sessuali. d) Satanismo acido: forma di satanismo tipicamente adolescenziale caratterizzato da assunzione di droghe e alcool. e) Satanismo schizofrenico: con questa espressione s'intende un'adesione al culto satanico di tipo psicopatologico da parte dell'adepto.
Gli adepti del culto satanico possono essere suddivisi ulteriormente in altre tra grandi tipologie a seconda del fatto che professino il satanismo da soli oppure insieme ad altre persone.
a)Satanisti solitari. Si tratta di individui che professano il loro credo intimamente e autonomamente nel segreto delle loro mura domestiche: possono essere classificati come "disorganizzati" in quanto non aderiscono a nessun gruppo satanico. I "satanisti solitari" possono essere suddivisi nelle seguenti sotto categorie:
- Solitari reali: individui realmente soli, a volte senza neanche un gruppo familiare di appartenenza, che non professano esternamente il loro credo. - Deliranti schizofrenici/ebefrenici: individui psicotici gravi che, a seguito di psicosi importanti, immaginano una divinità infernale cui sottomettersi; - Lucidi (adolescenti): giovani che giocano a fare i satanisti, generalmente iniziano a trafficare nella propria camera da letto con formule magiche apprese con leggerezza da libri sull'occulto. - Egotici: satanisti che, in solitudine, professano un culto satanico dispregiativo nei confronti della collettività e fondato sull'accrescimento del proprio potenziale fisico e sessuale; - Professionali: s'intende per "satanisti professionali" i maghi professionisti, detti anche "operatori dell'occulto"; spesso si tratta di individui che si arricchiscono alle spalle dei loro incauti e creduloni clienti.
b) Satanisti intermedi. Categoria unica di transizione dall'una all'altra, di passaggio, cioè, dal satanismo individuale a quello sociale. I soggetti di questo gruppo a volte operano da soli, altre volte in compagnia di qualcuno. c) Satanisti di gruppo: Professano il loro credo in modo sociativo, condividendoli con altri individui per svariati motivi; possono essere classificati come "organizzati" per il fatto che, spesso, sviluppano forti trame sociali con forti vinccoli di adesione.
- Carismatici: individui dotati di forte carisma, fondano loro stessi il gruppo satanico del quale diventano il leader. In questi casi l'adesine degli adepti al gruppo satanico può essere ricondotta alla personalità del carismatico e non già alla sola ideologia dei satanisti; - Parafilici sessuali: individui che sono soliti legittimare le proprie pulsioni - devianze sessuali attraverso l'adesione ad un gruppo di satanisti; - Egotici: satanisti che professano un credo satanico dispregiativo nei confronti della colettività e fondato sull'accrescimento del proprio potenziale fisico e sessuale; - Tossicodipendenti: individui che aderiscono ad un culto satanico per assumere le presunte droghe che avrebbero fornite durante la celebraazzione di particolari riti satanici; - Lucidi misti (adulti/adolescenti): individui che giocano a fare i satanisti: gli adulti lo fanno per goliardia, gli adolescenti per avvicinarsi al mondo del sesso alternativo ed innovativo.
Classificazione di Vincenzo M. Mastronardi
Un'altra classificazione prettamente psicodinamica e non già fenomenologica, secondo Mastronardi, è la seguente e può spingersi fino all'attività omicidiaria:
- Purificatori (con finlità catartica, per espiare le negatività, accumulate dai fedeli e/o dal genere umano). - Ingrazianti la divinità (accordandosene i favori e quindi per trarne il potere necessario per una possibile egemonia sociale). - Propiziiatori di controllo sulla vita e sulla morte e quindi sugli eventi, per conferire e rafforzare l'autostima di cho lo esegue sia per se stesso che agli occhi dei "fedeli". - Orgiastici (preludio e/o culmine di pratiche erotico-religiose di edonismo e fecondità anche con l'uso di droga). - Ringraziamenti la divinità stessa (allo scopo cioè di gratificare la divinità dopo chhe quest'ultima abbia manifestato il proprio intrevneto). - Caratterizzati da volontà di approviggionamento di materiale umano da utilizzare a scopo rituale (tessuti e liquidi biologici, ossa o interi organi per la preparazione di cerimonie, filtri, pozioni amuleti ecc.). - Alla ricerca di accettazione gruppale (abitualmente trattasi di timidi ed isolati alla ricerca di una qualche forma di accettazione interpersonale). - Sensaions' searcher (alla ricerca di forti sensazioni con o senza uso di droga). - Trasgressori transgenerazionali (alla fisiologia ricerca di trasgressione transgenerazionale classica dell'età aadolescenziale, che però talvolta può essere scelta anonimata in una forma di comportamento estremizzato e/o perverso). - Il muti murder (muti="medicina" in lingua zulu) o omicida seriale per guarigione, il quale sulla base delle proprie esperienze personali, sostiene che, tra le popolazioni del corno d'Africa, è in uso un tipo particolare di omicidio seriale che si può chiamare omicidio seriale per guarigione: gli indigeni sono convinti che, uccidendo una vergine, succhiandone il sangue e ripetendo il procedimento a intervalli di tempo regolari, si possa guarire da alcune malattie.
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Mille e un libro da leggere (14) - LA GRANDE RAPINA I riti pagani diventano cristiani Indagine sull’evoluzione del cristianesimo
Mille e un libro da leggere (14) – LA GRANDE RAPINA I riti pagani diventano cristiani Indagine sull’evoluzione del cristianesimo
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