#i nipoti ed i parenti tutti
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onoranzetriolo · 1 year ago
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è mancato il Prof. Claudio Larizza
A tumulazione avvenuta, ne danno il triste annunzio la moglie Elisabetta Carletti, i figli: Andrea e Maria Cristina con il marito Domenico Ambrosio, gli amatissimi nipotini Elisa e Antonio, i cognati, i nipoti ed i parenti tutti.
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turuin · 2 years ago
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Cuspide scarlatta!
Ho il cervello troppo pieno di cose per poterle scrivere in maniera ordinata, mettendole in fila come tanti soldatini di plastica. Avevo anche io, come tanti bimbi della mia età, dei soldatini di plastica, ma non mi divertivano un granché. Nell'epoca in cui sono stato bambino c'è stata una esplosione di giocattoli che faceva sembrare i soldatini di plastica un passatempo per sfigati: tutti a gara a farli più belli, con più funzioni, con più accessori. La mia vera droga sarebbero stati i Masters of the Universe prima, i Cavalieri dello Zodiaco dopo. Il primo che ricevetti in regalo (non posso davvero dire "comprai" anche se lo scelsi personalmente, in un negozio che vendeva giocattoli misti a zaini, materassini da pare e altre cose che non c'entravano un cazzo) fu Crystal, il cigno. Che non sapevo si chiamasse così: la scatola era tutta in giapponese e l'unica cosa che vi si poteva leggere sopra era questa scritta, "Cygnus". Ma era fighissimo: aveva un sacco di punti di giunzione, e l'armatura (smontabile! con un pezzo per ogni arto!) era in gran parte di metallo. Solo dopo sarebbero arrivati i cartoni animati (e non sulla cazzo di mediaset, ma sulle benemerite reti locali) e solo dopo sarebbero arrivati quelli di Giochi Preziosi a commercializzarli persino alla Standa (se non sapete cos'è la Standa non posso farci niente, magari ci farò un post più avanti). Solo dopo avrei avuto anche Artax, Sirio (il mio preferito) e tutti gli altri. Ora non mi ricordo più quali. Avevo un sacco di "pupazzetti". Spariti tutti: con tanti nipoti da una parte e dall'altra e cugini, parenti di terzo grado... a un certo punto la roba si distribuisce dove capita. Ma finché li ho avuti, ci giocavo. Creavo storie. Parlavo da solo (spesso venivo preso allegramente in giro dalla famiglia per questo, ma sticazzi) e inventavo le peggio trame su quei pezzetti di plastica. Per un periodo l'ho fatto anche assieme ad un compagno di classe, ed erano dei pomeriggi bellissimi. Vedevamo i cartoni assieme e poi andavamo a fare le nostre storie. Avevo altri pupazzetti. Le Tartarughe Ninja! Mica quelle deformi di Nickelodeon, quelle cicciose e muscolose. Avevo un pupazzetto di B.A. Barracus di A-Team. Avevo UN SACCO di Masters of the Universe, e poi a un certo punto mi ricordo di intere estati passate a ripescarli dal cesto che c'era in terrazzo, chi senza testa e chi senza braccia o gambe, e rimetterli insieme mischiandone i pezzi a colpi di scotch. E poi è finita l'infanzia. Non ho capito bene quando. E oggi, non riesco a mettere in fila i pensieri o a riarrangiarli come se fossero quei pupazzetti; riesco solo a tirare avanti questo cranio pieno di cose dove ci sono ancora due parti di me che fanno a pugni tra loro, una che vorrebbe vivere da eremita e l'altra che muore non appena si trova senza un minimo d'attenzione da parte delle altre persone. Ed io li affogherei entrambi.
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bergamorisvegliata · 1 year ago
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IL NATALE SECONDO LORO...
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Alcune delle "opinioniste" di "Bergamo Risvegliata" hanno pubblicato nei loro profili/canali "social" alcune loro riflessioni, considerazioni, ricordi e quant'altro significhi e abbia significato per loro il Natale.
Prima di riprendere con le consuete rubriche più o meno fisse, questo blog pubblica in questo solo "articolo", tali riflessioni, ringraziando poi chi ha condiviso questi "pensieri", ma ringraziando e augurando di nuovo Buone Feste coloro che in qualche modo hanno contribuito a "Bergamo Risvegliata"...
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-LAURA
Ricordo i Natali di quando c'era tutta la mia famiglia… Mia madre ci teneva molto alle tradizioni. In verità teneva molto all'unione familiare. Me lo ha mostrato e tramandato finché è stata qui fra noi. Ricordo i miei Natali… Erano stupendi. Per giorni e giorni di impastavano caplèt emiliani piccolissimi, con il profumo del brodo di gallina che si diffondeva nell'aria. Il pandoro o il panettone erano sempre accompagnati dal sügül, il budino d'uva di cui, le nipoti prima e mia figlia poi, si impiastravano la faccia. Arrivava poi il momento poesia… Giuliana, più timida e riservata, sempre composta come una reginetta. Angela il vulcano… Tutti dovevano prestare attenzione alla sua performance che la sorella, sistematicamente seguita da noi, in qualche modo intralciava. Beh poi…Poi è giunta la piccolina, Michela ed un'altra festa era iniziata… La nonna non ha fatto a tempo ad ascoltare le sue poesie, ma il nonno e i nonni paterni sì.
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Il pranzo era una bomba calorica: antipasti, cappelletti in brodo (che mia mamma assaporava con il vino rosso, piatto detto bevinvrin), verdure ripiene, bolliti vari, formaggi e poi via con mandarini, frutta secca, torroni come se non ci fosse un domani, panettone, torta mantovana, caffè, ammazza caffè…e la bocca andava sempre. Ma il nostro Natale era fatto di tante risate. Il pomeriggio si giocava a briscola chiamata: mio padre, mia madre, mio fratello, io e mia cognata… Che ridere😂😂😂 Mia madre era velocissima nel rivelarsi compagna e la partita prendeva ritmi spassosissimi. Nel pomeriggio si aggiungeva la zia Vittoria che regolarmente mio padre doveva andare a casa a prendere. La zia Vittoria era proprio LA regina per eccellenza: non aveva mai fame, ma mangiava tutto quello che trovava; era servita e riverita dalla storica donna a servizio, ma era sempre stanca. Poi c'erano i Natali dalle nonna Giulia, mamma di mia cognata. Vabbè…Se a casa mia si mangiava tanto, dalla nonna Giulia era un tripudio di sapori. Là eravamo in tanti perché c'erano anche i parenti di Erina ♥️, la moglie di mio fratello Claudio. Che giorni felici… Indimenticabili… Giorni in cui la famiglia era unita nell'amore, nelle voglia di condivisione. Oggi tutto è cambiato. Mi resta un'unica certezza: quella di essere riuscita a tramandare la stessa passione a mia figlia Michela che, da giorni, sta allestendo la casa per accoglierci.
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Oggi ci saranno risate, unione, coccole, giochi e poi… Beh…I regali. Tantissimi… Piccolissime cose ma cercate con amore. Cosa cambia rispetto agli altri 364 giorni dell'anno? Niente… Perché l'Amore in casa nostra è sempre abbondante e, di questo, ne vado proprio tanto orgogliosa. Perché da quando c'è Diro nella nostra Vita, tutto è diventato ancora più completo. Diro… Remo… Mio marito da vent'anni non ha potuto conoscere mia madre e mio fratello ♥️. Sarebbe piaciuto senza alcun ombra di dubbio. Mia mamma si sarebbe vantata di questo uomo così dolce, colto, elegante: l'uomo che aveva sognato per me… E la mia mamma, come al solito, ci aveva visto giusto. Sono stata una ragazza complicata in gioventù; arrabbiata con la mia mamma dalla quale mi sentivo poco riconosciuta, ma di sicuro oggi ho compreso di quanto amore è stata pregna la mia vita familiare. Oggi, in questo Natale 2023 comprendo che l'amore non è fatto di doni costosi, ma di puro amore gratuito condiviso. Oggi saremo solo in quattro seduti a tavola ma, sono certa, trasformeremo questa giornata in un bel ricordo da aggiungere alle nostra vita.
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Ricordo che, Michela, condividerà e divulgherà nella sua famiglia. Buon Natale♥️
NATALE: CRISTO RINASCE IN OGNUNO DI NOI:
CHRISTMAS: CHRIST IS REBORN INSIDE EVERYBODY:
Natale: la festa simbolica di Cristo che rinasce dentro di noi. Oggi, come impulso perché nasca per sempre, in ogni momento.
Christmas: the Symbolic Feast of Christ, reborn inside us. Today, like an impulse for he can be reborn at any moment.
-SERGIO RAGAINI-
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Ci sono molti modi di trascorrere il "Natale": religioso, ateo, laico. In maniera partecipata, in maniera indifferente, in maniera insofferente. Da soli, in famiglia, con amici, con gli animali, coi senzatetto, lavorando, dormendo, ubriacandosi.
Senza dubbio il Natale emana un'energia, che ognuno vive e sente in maniera differente: c'è chi ci si butta, c'è chi si difende, e chi fa finta di niente. Ma in definitiva il Natale è un Portale: nel Cosmo ci sono Energie in movimento, e possiamo scegliere come oltrepassare questa soglia, se con simboli o meno, se con gioia o dolore, dipende a cosa scegliamo di accordarci. 🎼
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Essendo il simbolo supremo della "rinascita", specialmente riferito al Sol Invicto, possiamo orientare le energie e gli intenti in quella direzione: come vogliamo rinascere? E soprattutto Chi vogliamo rinascere?
Sfruttiamo questo passaggio dal Buio alla Luce emanando la vibrazione d'Amore più alta di cui siamo capaci. Amore per Noi stessi e per la nostra Anima. Amore per tutto ciò che siamo e abbiamo fatto finora, senza più giudizio alcuno. Facciamo entrare il Sole e le Stelle nel nostro Cuore, per Rinascere ancora. Ancora una volta. ☀️🌟✨
-LUCIANA
La magia del Natale per me è poter abbracciarvi, i Natali che abbiamo passato insieme sono meno di quelli in cui non siamo stati insieme negli anni, ma sono sempre magnifici.
Il vostro amore riempie il mio cuore, l’anima diventa più gioiosa.
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Che questo amore, la pace e il desiderio di fare del bene possa essere la guida per ognuno di noi, sopratutto per chi in questi giorni attraversano delle sfide.
Buon Natale a tutti da me e dai miei neretti ❤️
Infine Auguri di Buon Natale, Buone Feste e Buon Anno 2024, oltre che a coloro che avete "letto" sopra, anche a Ilaria, Maria, Bea Beatrix, Rita, Paola F., Leila, Paola G., Emanuela, Domi, Gigi e a coloro che per un verso o per l'altro -pur non avendo scritto in particolare- sono stati anche per poco "ospiti" di questo blog, quindi grazie a Frenky, Emanuela "mamma consapevole", Elisa, Pierly e Viviana, Francesco e mi scuso per chi mi sono dimenticato!
Anche a loro il più sentito:
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mariposasky · 3 years ago
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Passare al lato oscuro
La storia comincia con Scrooge che si abbuffa (come al suo solito a scrocco), delle frittele di Donald. 
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Una disattenzione da parte di Donald però, lo porta a far cadere il cellulare di Scrooge all’interno della padella. Donald è dispiaciuto, ma Scrooge è ugualmente arrabbiato, perché era in attesa di un importante chiamata di affari. Donald cerca allora di sdrammatizzare, ammorbidendolo con delle altre frittelle, e commentando incautamente che perso un affare, se ne fa un altro.
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Scrooge non prende bene questa affermazione, ed è così offeso che in un atto di rabbia dichiara di rimuoverlo dal ruolo di nipote. Inoltre pretende che il nipote se ne vada subito da quella casa. 
Ciò lascia alquanto scioccato Donald, che da un momento all’altro si ritrova a doversene andare, solo per un capriccio di Scrooge. I ragazzi per fortuna non vengono coinvolti perché in viaggio.
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Poco dopo Scrooge ritorna per prendere possesso della casa e metterla di nuovo in affitto, mentre Donald con i bagagli in macchina non gli resta che andarsene, indispettito che lo zio non cambi idea.
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Donald quindi fa un giro tra parenti e amici, ma nessuno di loro può ospitarlo per via di qualche imprevisto, ed è verso sera che si ritrova senza benzina e ancora per strada. 
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Casualmente odora nell’aria dei peperoni bruciati. Scopre che proviene dal campeggio dei Beagle Boys. I fratelli sono intenti a discutere come condire quella pietanza, quando Donald si fa scappare un suggerimento a voce alta. I Beagle Boys a quel punto costringono Donald a mettere in pratica il suggerimento, e il risultato è apprezzato da tutti i fratelli. 
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A quel punto arriva il nonno dei criminali, e discutono insieme se usarlo come ostaggio, ma Donald li ferma subito spiegando che non otterranno niente da Scrooge visto che lo ha diseredato e lasciato senza casa. Il nonno Beagle conosce abbastanza il ricco papero per credere alla storia, e quindi propone a Donald di venire a stare da loro.
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Donald è sorpreso, ma pensa che potrebbe essere una divertente vendetta se lo zio lo venisse a sapere.
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Nel frattempo il gruppo dei Beatle si riuniscono e il nonno spiega che il vero motivo della loro ospitalità a Donald, è la sua conoscenza dei segreti del Deposito, e ciò potrebbe tornare utile a loro.
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Ma a dispetto da quanto credevano dall’indole pigrona di Donald, il marinaio si mostra da subito utile a riparare e cucinare, e li convince a prendersi un po’ di svago. Il nonno è sbigottito dalla situazione, visto che aveva chiesto ai nipoti di carpire informazioni da Donald, e non che si rilassassero. 
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Donald poi propone ai Beagle di muovere la loro roulette per andare in campeggio. Il nonno Beagle è scandalizzato, ma non può opporsi.
Nel frattempo su di un aeroplano, Scrooge vuole confermare che le voci siano vere su Donald che si è unito ai criminali. Effettivamente li vede insieme, e ammette dispiaciuto che in parte è colpa sua.
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La convivenza tra Donald e i Beagle, si fa sempre più utile per entrambi. Infatti i fratelli Beagle gli insegnano alcuni trucchi, tra cui anche il travestimento.
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Nonno Beagle invece decide di passare all’azione e lamentarsi con Scrooge per potersi sbarazzare del marinaio, che sta distraendo i suoi nipoti dalle rapine. Scrooge scambia la voce del nonno Beagle per la voce della coscienza, e si mostra pentito di quello che ha fatto a Donald, ma quando scopre che è solo il nonno Beagle, lo manda via.
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Nonno Beagle a quel punto decide di installarsi nella casa di Donald, in quel momento vuota.
I fratelli Beagle nel frattempo cercano di convincere Donald a fargli visitare la stanza dei cimeli di Scrooge, perché affascinati dalla loro storia. Donald non è molto convinto, ma cerca di aiutarli per solidarietà. 
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Il giorno dopo Donald convince battista con l’inganno a farlo entrare, e di nascosto fa entrare i Beagle. Ma una volta che i fratelli sono nella stanza dei cimeli, non si mostrano così entusiasti.
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Lì rivelano che il loro vero obiettivo era rapinare Scrooge, per dimostrare al nonno le loro capacità, e quindi cercano di convincere Donald a unirsi alla loro banda, visto il modo in cui era stato trattato dallo zio.
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Ma Donald prontamente, li chiude dentro la stanza dei cimeli, dichiarando di non aver mai creduto alla loro menzogna e che non arriverebbe mai a tali estremi.
Scrooge torna al Deposito e scopre che Donald ha fatto catturare i Beagle, quindi lo riaccoglie come nipote, riappacificandosi.
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Mentre Scrooge riaccompagna Donald a casa sua, scoprono che nonno Beagle sta occupando la casa. 
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Quindi si infuria e lo perseguita, dichiarando all’ultimo che il nipote dovrà risarcire del tempo di permanenza del furfante. Donald non è sorpreso, ma almeno è tutto tornato come prima e lui ha riavuto la casa.
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Sulla storia “Paperino e i Bassotti ospitali” uscito nel n.3294, dirò che è stato interessante vedere una svolta diversa nei litigi tra zio e nipote. Questa volta coinvolgendo anche i Beagle, che in più occasioni si dimostrano sorpresi delle capacità di Donald di sapersela cavare con poco.
E Scrooge, forse un po’ drastico nel cacciare il nipote per un commento sugli affari, non sembra dispiaciuto quando vede il nipote andarsene di casa. Solo più avanti riconsidera esagerata la sua azione, ma non si aspettava che ciò portasse Donald a socializzare con dei criminali. In lui quindi c’è il pentimento, ma non vuole fare la prima mossa, e soprattutto non vuole che altri gli dicano cosa fare. 
Per quanto riguarda Donald, nonostante i soliti modi brutali di Scrooge e l’essersi trovato in strada, mantiene la sua onestà e lealtà, e non si fa corrompere dai Beagle nel tradire lo zio, nonostante sia arrabbiato con lui. 
Trama gradevole, divertente e interessante, anche se con il solito finale che riporta tutto al principio.      
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kevinfosterp · 4 years ago
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Kevin Foster (7 ottobre 1989) è un mafioso statunitense e collaboratore del capo mafioso Edward Coleman, fratello maggiore di Alex Foster ed Emily Foster.
È attualmente sposato con Jessica Brown.
Breve biografia
Kevin Foster nasce il 7 ottobre 1989 dall'unione matrimoniale di Nathan Foster e Ekin Aslan.
Suo padre Nathan Foster è un mafioso statunitense che finge di essere un imprenditore che aiuta i senzatetto mentre sua madre è una statunitense di origini turche che lavora con suo marito perché lo ama.
L'infanzia di Kevin è sconosciuta, nel 2017 tuttavia conosce Edward Coleman e da qui iniziò a collaborare con lui con fedeltà e amicizia.
Nel 2018, conobbe per la prima volta Jessica Brown che è mafiosa anche lei da qui fecero conoscenza, poi amicizia ed infine si innamorarono all'improvisso.
Nel 2019, Kevin si sposò con Jessica e nell'anno seguente ebbero un figlio che lo chiamarono Nicholas Foster.
Nel 2021, Kevin arriva a New York insieme alla sua famiglia e rivela a Ibrahim al-Badri che Alex ed Emily sono suoi fratelli quindi significa che sono tutti mafiosi, dopodiché Kevin inizia a lavorare come bartender e barman per il locale di Edward Coleman, Local Music Cafè.
Il 30 aprile, Kevin partecipò al matrimonio di sua sorella Emily Foster con Ibrahim al-Badri in compagnia di sua moglie Jessica Brown.
Il 14 maggio, Kevin insieme al suo amico e collega Dean White riuscì ad uccidere l'obbiettivo Ahmed al-Hashem a Padova in Italia e il loro capo Edward Coleman ordinò a loro di andare a New city a New York per uccidere il prossimo obbiettivo: Zayn al-Hashem.
Personalità:
L'uomo Bilancia
E’ un uomo elegante, bello, ha il sorriso seducente, lo sguardo intenso, la bocca ben delineata. In generale, il suo aspetto è ineccepibile e non ha mai cadute di stile. Come tutti i Bilancia, dipende sempre dagli altri, attribuisce una grande importanza al giudizio altrui e ce la mette tutta per essere sempre apprezzato, anche da gente poco interessante.
•Per cosa è fatto?
Prima di tutto, ama essere circondato dalla bellezza: è facile quindi che si occupi di una galleria d’arte, o che sia un antiquario o un decoratore. Gli interessa tutto ciò che ha a che fare con la moda e l’estetica, può essere un sarto eccellente, o gestire un salone di bellezza o un parrucchiere. È diplomatico e tutti i mestieri che gli permettono di mediare o di negoziare sono perfetti per lui. Sarà un giudice eccellente, onesto e sensibile, e si servirà delle sue intuizioni per andare oltre le apparenze e scoprire le vere motivazioni delle persone.
•Come ama?
La sua vita sentimentale è complicata per una semplice ragione: odia essere compatito e non sa dire di no. Quindi mantiene più relazioni alla volta e subisce i tormenti delle sue donne. In ogni modo, non sarà mai lui a prendere la decisione finale. Scegliere vuol dire rinunciare, e rinunciare a qualcuno che ama e apprezza gli sembra un totale controsenso
Parenti:
Nathan Foster (padre)
Ekin Aslan (madre)
Jessica Brown (moglie)
Nicholas Foster (figlio)
Alex Foster (fratello)
Emily Foster (sorella)
Abu Hurayra/Simon Elliot (cognato)
Sebastian e Jhon Elliot (nipoti gemellini,figli di Emily)
Chris Foster (fratellastro da parte del padre)
Conner Foster (fratellastro da parte del padre)
Dorian Foster (fratellastro da parte del padre)
Jason Foster (zio)
Maria Evans (zia acquista)
Ivan Foster (cugino)
Nikolaj Foster (cugino)
Ahmed al-Hashem (cuginastro)
Zayn al-Hashem/Omar Moore (cuginastro)
Mark Foster (zio paterno)
Myrian Evans (zia materna)
Carl Foster (cugino)
Rajan Foster(cugino)
Calvin Foster (cugino)
Brad Foster (cugino)
Chrystal Foster (cugina)
Fernando Foster (cugino)
Iosif Foster (cugino)
Leandro Foster (cugino)
Prestavolto:
Baris Arduc
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a-tarassia · 3 years ago
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Episodio 1 - la prova
Sono stata concepita una notte tra gennaio e dicembre a cavallo tra il 1980 e il 1981, mia madre dice che era gennaio perchè ha partorito nove mesi dopo precisi, infatti sono nata il 19 settembre del 1981 alle 17.46 in un paese del New Jersey, sono della vergine (cuspide bilancia, quella della bellezza) ho la luna nei gemelli (in quarta casa, la casa proprio della casa) e l’ascendente in acquario (quello delle persone che tipicamente quando le vedete pensate siano un poco eccentriche). Oggi volevo però iniziare parlando dei miei, un piccolo post, un piccolo testo, una briciola al giorno, qualcosa che ripercorresse le mie vicissitudini perchè ho deciso di fare così. Solo che per parlare di me prima di tutto devo parlare dei miei genitori, da dove sono venuti e chi erano, del resto i miei primi ricordi appartengono a loro, i miei primi ricordi sono i ricordi della loro vita, della loro felicità, delle loro sensazioni, delle loro decisioni, dei loro disagi e insicurezze, delle loro vittorie e assenze e delle loro rinunce, in questo non si può non dare ragione a Freud, non ho studiato psicologia, ma se tanto mi da tanto all’inizio noi siamo nostra madre e nostro padre o chi per loro. I miei sono due boomer, nel senso generazionale del termine, ma non in quello culturale, mia madre nata a Natale (proprio il 25 dicembre) del 1959 e mio padre in un caldo agosto del 1953, tutti e due figli del dopo guerra, nessuno dei due ha evidenze del boom economico che attraversava la penisola perchè il contesto in cui nacquero era ancora immerso nella fine del 1800, un piccolissimo paese della Calabria costiera, ma se conoscete la Calabria, di costiero ha solo qualche metro e poi si sale fino alle cime che internamente d’inverno sono innevate ancora oggi. Le strade non erano asfaltate, non c’erano macchine, i miei nonni si muovevano a piedi o con i muli, vivevano ancora in quelle casone da due stanze e cucina a legna, niente tubature, nè acqua calda, con bagno fuori, ovviamente senza scarico, avevano troppi figli a testa che del resto pesavano fino un certo punto perchè poi toccava alle sorelle maggiori crescerli o alle cugine o a tutte insieme. Mia madre porta il nome della sua prima sorella morta di pertosse e che lei non ha mai visto perchè nata sesta di otto (gli otto vivi), sesta di otto figli,  viveva in una filiera di case di cugini e parenti e stavano tutti insieme a crescersi a vicenda, mi disse che mia nonna aveva cercato di mandarla a vivere da una sua cognata che non poteva avere figli per aiutarla in qualche modo in casa e nei campi, ma lei non volle e dopo qualche giorno scappò di notte per tornarsene a casa e allora questa cosa mia nonna non la fece mai più. Accadeva, non di rado. Io ho una zia, di cui parleremo, che venne affidata ad una sorella della madre (quindi ad una sua zia) perchè lei e il marito non riuscivano ad avere figli e quindi tieni prendi il mio, tanto io ne ho altri sei. Adozione regolarmente portata a termine e bambina cresciuta con questo senso di abbandono che porta appresso ancora oggi e che non l’ha mai fatta vivere serenamente, è una persona che non ha mai chiuso il cerchio, non se n’è mai fatta una ragione e ha cercato di combattere questa fame di amore riversando il suo malessere sulla persone che più le stavano vicine, come mia madre, ma di certo ha sofferto, di certo soffre ancora oggi, so per certo che i genitori adottivi l’hanno amata profondamente, ma lei non ne è mai venuta a capo e nel frattempo gli anziani muoiono e le cose restano incompiute, anche l’amore rifiutato, però chi lo sa cos’è giusto? Peròl di questo parleremo quando toccherà a mia zia. Mio padre a livello geografico invece era più isolato, ma il gruppo di case in cui viveva anch’esso era pieno di persone che abbandonavano i figli al loro destino mentre andavano a lavorare i campi. Papà è il secondo di cinque figli di cui due gemelli, i miei nonni paterni non avevano esagerato considerando che un parto è arrivato doppio e nonostante ciò mia nonna in casa aveva l’aiuto della cognata rimasta single (zitella) e quindi seconda madre dei sui nipoti e seconda nonna per me, ma di certo nonna e sua cognata convivevano, ma non si amavano profondamente, questo lo so. Il paese dei miei è grande di estensione, oggi totalmente abbandonato, mentre fino ancora agli anni ‘90 le frazioni erano vive e ognuno aveva il suo centro vitale, commerciale e religioso che io ricordo ancora, spero però di ricordare tutto quello che ho da dire. In Italia c’era gente che viveva in città, già in appartamenti, con riscaldamento, cucina a gas, bagno interno con tubature, acqua calda e istruzione soprattutto e poi c’erano i posti del sud, ancora oggi abbandonati al loro destino per motivazioni che non tocca a me discutere o analizzare, ognuno se ne farà la propria ragione. Mio padre ha preso la terza media che era già adulto con due figli per poter aprire un’attività commerciale in Italia, perchè in America nessuno gli aveva chiesto nulla del genere e aveva comunque aperto una ditta di landscaping. Mia madre tutt’ora ha la solo la quinta elementare, ma io un diploma sulla fiducia glielo darei perchè scrive in modo grammaticalmente impeccabile ed è molto più curiosa e acculturata di un italiano medio preso a caso nel cesto.
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sciatu · 4 years ago
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Teglia di Pasta Ncaciata, Busiate con crema di piselli e tartare di tonno, involtini di pescespada, Baccalà fritto alla ragusana, Frittella di Neonata, Zuppa di pesce, Piscistoccu alla ghiotta, Pignolata, Gelatina di Agrumi, Graffe Trapanesi
LA NONNA E ..... IL PRANZO DI NATALE AI TEMPI DEL COVID
N - Prontu oh prontu? Signora Romano - Signooora che piacere come stà ? N - Ringraziannu u Signuri anticchicedda bona e voi come tate? Signora Romano – Sto bene signoora ringraziando Dio, anche Giuseppe sta meglio N - Picchi chi avia so maritu, non è chi pigghiò u Coviddi? Signora Romano - No signooora, ringraziando la Madonna a Littira, no. È che l’altro giorno ha fatto l’albero di Natale con Luigino… N - Non mi dica che gli ha fatto prendere la scossa come l’anno scorso quando hanno fatto il presepe. Signora Romano - No quest’anno quando abbiamo fatto il presepe lo abbiamo mandati dalla signora Anciulina, non ha visto a Procopio con la testa fasciata? N - Ah infatti mi domandavo Come mai? Ma cu fù? Luigino? Signora Romano - E’ che stava aiutando Procopio a incartare i regali e lo sa come è parsimonioso Procopio: con un piccolo ferro da stiro stava stirando la carta già usata, quella in cui erano avvolti i regali che gli hanno fatto. N - Parsimonioso? Signura mei chiddu jè pricchiu in petra!! A catta l’aveva raccolta nel locale spazzatura l’anno scorso e l’aveva messa da parte per questo Natale Signora Romano - Comunque aveva passato il ferro su un foglio, lo aveva appoggiato e stava levando un pezzettino di scotch Quando è suonato il telefono fisso. Lui senza alzare la testa dalla carta ha detto a Luigino ”Passami il coso”. Luigino ha capito il ferro da stiro, lo ha preso e glielo ha dato. Procopio, senza guardare lo ha preso se l’è portato all’orecchia e ha chiesto “pronto…” N - Oh signuri mei Signora Romano - Non le dico l’urlo che ha fatto! Lo hanno sentito fino al porto. N - Ma dico io è lui che non sa parlare passami il coso… passami il coso…” che può capire un poviru ‘nuccenti come a Luigino. Ma suo marito perché stava male? Signora Romano - Perché, come le stavo dicendo è andato con Luigino in garage dove c’era l’albero di Natale su uno scaffale di legno che aveva fatto Giuseppe. Solo che era in alto e Giuseppe non riusciva a prenderlo bene e ha detto ad alta voce “Ci vorrebbe un pezzo di legno lungo per spostarlo un po' più avanti”. Allora Luigino, ne ha visto uno in fondo è corso e ne ha visto uno che era contro lo scaffale e gli ha gridato “Papà, ne ho visto uno” e suo padre che non stava guardando gli ha risposto “Bravo portalo qui” . Luigino l’ha preso e ha dovuto tirare per levarlo da dove era. N - E dove era ? Signora Romano - Era il pezzo di legno che teneva contro la parete lo scaffale, perché Giuseppe l’aveva fatto un po' stretto di gambe e tendeva a cadere in avanti N - Ma allora gli è caduto addosso… Signora Romano - Non le dico cosa non è successo! Addosso a Giuseppe è caduto l’albero di Natale, le ante del vecchio armadio, la culla di Luigino, le latte della pittura, le scatole dei chiodi. Non le dico do po’ quanto sono riuscita a trovare Giuseppe sotto tutta quella roba li. Mi sono arrabbiata con lui che alla fine per non spendere due soldi in uno scaffale nuovo si stava ammazzando N - Ha fatto bene! Magari se l’è presa cu du ‘nuccenti i Luigino: Chi ni sapia d’anima nuccenti i du lignu. E’ che i masculi fannu i cosi sempre a metà Signora mia Signora Romano - Ha ragione signora: come si fa uno scaffale che cade in avanti? se cade in avanti giralo, così cade all’indietro…. N - E’ che signora a loro a testa non ci arriva. Signora Romano - Comunque signora ora sta bene e sta facendo da solo l’albero di Natale. Ma come mai mi ha chiamato? N - Perché signora ha sentito che a Natale non possiamo essere più di sei a tavola? Signora Romano - Si signooora, ma tanto noi mangeremo da soli perché dopo che l’altro Natale ha bruciato il parrucchino a suo zio, nessuno viene a trovarci. N - Ma suo zio non poteva stare attento a dove metteva il parrucchino? Signora Romano - E’ che signooora l’aveva in testa quando ha preso fuoco …. N - Ah , ho capito. Comunque signora l’ho chiamata per sapere se ha qualche vecchio telefonino che non usa. Signora Romano - Si dovrei avere il mio prima di cambiarlo quando è nato Luigino per fare delle foto più belle. Ma perché? il suo si è rotto N - No signora è che quest’anno a Natale a tavola non potremo essere più di sei e tutti i miei nipoti e sorelle se ne stanno a casa loro. Io preparerò la pasta ncasciata, mia figlia le busiate con la crema di piselli e la tartar di tonno, poi abbiamo la zuppa di pesce, u piscistoccu a ghiotta due frittelle di neonata, le braciole di pesce spada, la pignolata che faccio io, le Graffe alla ricotta e la gelatina di agrumi per restare leggeri. Dato che non possiamo riunirci, abbiamo deciso che mentre mangiamo accendiamo tutti i telefonini e li mettiamo tutti a tavola e chiamiamo tutti i parenti così che sono li anche loro a mangiare con noi. Signora Romano - Signoora ma è una bella idea N - Si ma ci servono ancora una ventina di telefoni per avere tutti a tavola Signora Romano - Ed ha chiesto ad Anciulina ? N - Guardi, non glielo chiedo per non mortificarla perché suo marito l’ultimo telefono che le ha comprato è a cristalli liquidi Signora Romano - Ma quelli è già tanto se fanno le telefonate. N - Infatti quando chiama non la sento mai bene, un po' è sorda lei, un po' il telefono non funzione a ce la facciamo sempre a gridare senza sentirci che sembriamo due pacce. Signora Romano - Comunque se passa dopo glielo do. N - Va bene così gli porto il regalo a Luigino: gli ho preso un gioco per disegnare le macchine da corsa Signora Romano - Meno male signora che gli ha preso quello. Mio cognato gli aveva preso un gioco per intagliare e forare il legno e fare un aereo in legno… N - E che è successo ? Signora Romano - E’ finita che siamo stati tre giorni senza acqua perché ha trapanato il muro e bucato una tubatura dell’acqua…. N - Ma signora u carusu che ni sapia? u nuccenti….
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pyraaaaaaa · 4 years ago
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Villa Dent, Luglio 2076
Il piccolo nucleo familiare compare dal camino di Villa Dent, tutti e tre con lo stesso sorriso stampato sul viso. Corinne Dunlop, bellissima donna dai lineamenti morbidi, particolarità della famiglia di provenienza, indossa un semplice quanto elegante vestito blu azteco. [...] Al suo fianco, Steven Pyrangelus, uomo dai lineamenti abbastanza abbastanza spigloosi, indossa un normalissimo smoking blu. [...] La mano sinistra di lui è poggiata sulla spalla del neo-terzino, che oggi indossa dei vestiti con cui non è mai stato visto da nessuno in tutta la Villa, esclusi i due genitori. Per l`appunto, ha indosso uno smoking blu abbastanza simile a quello del padre, anche se leggermente più articolato. [...] Appena arrivati, i tre si accingono nel salutare la PADRONA DI CASA. «Signora Dent, buon pomeriggio!» la saluta il ragazzo, facendo un piccolo cenno d`inchino col capo. Lascerebbe poi i due genitori a conversare , prima di andare alla ricerca di qualche compagno di scuola ed incamminarsi verso il giardino. 
W: «Miei cari parenti» i Dent fanno per lo più cenno col capo «amici, compagni di scuola, di classe, di squadra... e tutti voi che così cortesemente avete accettato di essere qui con i vostri figli e nipoti» la voce è salda e ben udibile, il fraseggio calmo e misurato. «vi ringrazio immensamente di aver voluto partecipare a questa piccola merenda all`aperto» all`anima della merenda, ma la forma è forma e va rispettata. «...nonostante tutto.» lo sguardo si volge alla figura di TIA. Un respiro profondo. Devo farcela senza schiattare sul colpo... «Prima di procedere oltre con questo piccolo evento, vorrei invitarvi tutti ad alzare i calici» alza il proprio bicchiere «in onore di coloro che, per sorte o destino, hanno dovuto lasciarci» la voce trema un poco, in questo, e per un momento una genuina ed immensa tristezza è avvertibile sulla sua espressione. «Amici preziosi, parenti e colleghi...» di recente è morta davvero troppa gente. [...] «Dunque, per favore, vogliate tutti bere un sorso, per tutti quanti loro» un goccio di champagne viene fatto graziosamente scivolare in terra, in un gesto che è la discreta libagione per i defunti. Poi, beve. Infine, abbassa il bicchiere, e prosegue. «...vorrei inoltre fare un piccolo annuncio, a voi che mi siete vicini.» il cuore gli batte così forte in petto che quasi si sente morire. Serra la sinistra lungo il fianco, ed aggiunge «...di recente, ho potuto assumere il cognome della mia compianta madre, che dalla nascita mi attendeva... e sarebbe strano» un piccolo sorrisetto a portare quell`atmosfera serissima ad una parvenza di familiarità «dovermi presentare daccapo a tutti, uno per volta» si gira su sé stesso, ad inquadrare tutti gli ospiti. «Perciò, quest`oggi, condivido con voi questa lieta notizia. È finalmente ufficiale, che il mio nome completo sia William Dent Tollen.» alza appena le dritte spalle. La nonna annuisce la sua approvazione, e William china appena il capo, presentandosi per la prima volta col suo nome completo, più o meno a tutti i suoi amici. Un po` rosso in viso, ma compostissimo all`apparenza. 
 L: Entrambi i genitori di Luke sembrano essere molto socievoli,  infatti parlano in maniera molto educata e cortese con chiunque gli capiti davanti, andando spesso e volentieri a finire a parlare di politica. In questo genere di occasioni, il povero Luke si comporta esattamente al contrario dei due genitori, in quanto si limita a salutare, fare l`educato e stare in silenzio. Non che sia a disagio, semplicemente non ama questo tipo di situazioni. [...] sposta lo sguardo nuovamente su WILLIAM. Lo ascolta parlare, alzando il bicchiere, alle parole riguardo le persone che li hanno dovuti lasciare in questo periodo. Beve, anche lui, per poi abbassare il bicchiere e continuare a seguire le parole del quartino. Quando sente che questo è riuscito - finalmente - ad acquisire il cognome Tollen, i suoi occhi si aprono e l`espressione un po` triste ritorna sorridente e allegra. ESMERELDA porta via tutti gli adulti, compresi i suoi genitori, che saluta con un sorriso e un piccolo cenno del capo. Poi si avvicina agli amici e la festicciola meno formale può finalmente iniziare.
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paoloxl · 5 years ago
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Presi di peso, trascinati e infilati a forza all’interno del pulmino della Questura. Sono otto i fermati di fronte al carcere romano di Rebibbia nella mattina di giovedì 16 aprile. E’ il bilancio del presidio di protesta voluto ed organizzato da figli, mogli e nipoti dei detenuti, ancora “in attesa di risposte”. Il tutto avvenuto davanti a quel cancello del penitenziario utilizzato da loro stessi per la consegna dei pacchi o  per i colloqui, sospesi da quando è iniziata l’emergenza Coronavirus.
I familiari dei detenuti, prima di presentarsi di fronte a Rebibbia, avevano tentato la strada delle istituzioni con una lettera inviata alle autorità qualche giorno fa. “Non è una pasqua comune , – si legge nella missiva -, ormai è ben chiaro a tutti che questo dannato virus trova terreno fertile in luoghi affollati e chiusi, il dramma di ciò che è accaduto all’interno delle residenze per anziani è agli occhi di tutti. Sappiamo che bisognerebbe fare uscire circa diecimila detenuti per raggiungere la capienza massima all’interno degli istituti di pena – continua la lettera dei famigliari -, questo è quello cui auspichiamo. Ciò che più speriamo è che si prenda in considerazione con serietà la situazione all’interno delle carceri e che, grazie alla Pasqua, prevalga un sentimento di compassione rispetto a quello di vendetta”.
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inunmondofattodifantasia · 4 years ago
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Non ci sei, non più.
Un battito d'ali, un soffio di vento, un battito di ciglia e tu non ci sei più.
Mi ci è voluto quasi un anno per rendermene conto, il periodo mi ha aiutato a non pensarci. Entrare in casa tua non è lo stesso, da quando non ci sei il tuo profumo è lentamente scomparso.
Questo periodo mi ha aiutato a non pensare, mi ha aiutato perché a casa tua non sono più venuta. L'appuntamento settimanale, quello in cui venivamo a casa tua a mangiare, è lentamente passato. Le corse di ritorno dall'università, solo per venire a casa tua il martedì a pranzo, nonostante avessi una casa vicino all'uni per evitare di fare avanti e indietro.
I pranzi a casa tua, dove ti preoccupavi che non mangiassimo mai abbastanza e tutte le cazziate che mi hai fatto "Nun tie fatt cchiu vre".
Quando ero a Parigi, e ti chiamavo, dicevi sempre "Tuorn cca bell ra nonn", stessa frase che dicevi a mia sorella da ormai sei anni.
Le lacrime di commozione alla mia laurea, la tua spilla come regalo conservato meticolosamente per anni, che hai fatto aggiustare, solo per regalarla a me, ma che ho ricevuto solo quando sei andata via.
I tuoi quasi novantasei anni, li portavi avanti con orgoglio, e ti vantavi della bella famiglia che avevi : "Dodici figli, trenta nipoti e ventotto pronipoti", dicevi con voce fiera quando ti chiedevano di parlare della tua famiglia. Ci raccontavi storie di un'epoca diversa, di una guerra che hai vissuto nel pieno dei vent'anni e della corsa al mercato nero per un po' di pane.
Raccontavi dei tuoi fratelli, visti una sola volta, che migrarono in America; di come fosse stato crescere quando un po' di pane e un po' di frutta erano oro colato.
Tutti noi non eravamo pronti, io non ero pronta. Non ti ho vissuto abbastanza, sono la trentesima e quindi quella che ti ha vissuto per meno tempo.
In una preghiera, dicevo di sperare che vedessi i miei 18 anni, poi hai visto la mia laurea ed ero sicura avessi visto anche il mio matrimonio.
"Mi raccomando bella di nonna, sposati prima e poi fai figli, lo sai sono aperta mentalmente però m piacess a t vre martat".
Hai insegnato a tutti a combattere, ne hai passate tante nella tua vita, e non hai mai smesso di insegnarci le piccole cose quanto valgono. Una carezza, un bacio, un abbraccio.
Il tuo amato vino con la gassosa, lo abbiamo usato per brindare a te. Abbiamo deciso di non piangere troppo, quando fu. Ma di ricordarti in tutte le cose che hai fatto per noi, e anche tutte le tue piccole gaffe.
Ed ora, invece, possiamo solo custodire i tuoi segreti, ricordare la tua voce e guardare vecchie foto, in cui, fiera, eri seduta in mezzo a tutti noi e ti sentivi orgogliosa per quello che con tanta fatica hai creato: una famiglia unita, nonostante siamo più di 70 teste tra parenti stretti, non abbiamo mai pensato seppur per un attimo di allontanarci come spesso accade nelle famiglie numerose. E ci basta questo per renderci conto che hai lasciato l'eredità più importante. L'amore.
Un battito d'ali, un soffio di vento, un battito di ciglia. E tu ci ami ancora.
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onoranzetriolo · 1 year ago
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è mancata Angelica Ravenda ved. Nacca
Ne danno il triste annunzio i figli: Martino con la compagna Violeta Iftime, Rita, Bruno con la moglie Aurora Minniti e gli amati nipoti Angelica, Simone, Erika e Alessandro; il fratello Francesco con la moglie Maria Juliano, la cognata Anna Nacca ved. Olindo Caruso, i nipoti ed i parenti tutti. I funerali avranno luogo venerdì 25 c.m. alle ore 16:00 nella Chiesa parrocchiale del Divin Soccorso.
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littleturtle95 · 5 years ago
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Per chiunque si fosse perso la Conferenza Stampa di Conte sulla fase due del 26.04.2020
Dal 04/05
> Saranno consentiti gli spostamenti all'interno della stessa regione con il vecchio modulo di autocertificazione, per motivi di lavoro, salute, necessità o, come unica aggiunta, le visite a parenti o congiunti (genitori che non vivono con i figli, nonni e nipoti ecc), ma non a lungo, solo con la mascherina e rispettando le distanze anche dentro casa, e senza assembramenti (quindi alla spicciola puoi andare da tua nonna, ma non tutti insieme tu, i tuoi, tuo zio, e tua cugina).
> Nessuno spostamento tra regioni diverse oltre la massima urgenza o per tornare al proprio domicilio, per chi attualmente è rimasto bloccato lontano dalla famiglia.
> Chi ha febbre più alta di 37° o ha sintomi da infezione respiratoria deve restare nel proprio domicilio senza nessuna eccezione e chiamare il medico di base per fargli conoscere la sua condizione.
> Ogni sindaco può autonomamente disporre la chiusura di certe aree urbane come piazze o parchi se non è in grado di controllare gli accessi e evitare assembramenti.
> I giardini pubblici aprono solo se disposti di misure per contingentare gli ingressi, se non presenti resteranno chiusi.
> Attività sportiva (sport individuali) permessa a due metri dall'uno all'altro, per l'attività motoria ne basta uno. Vale per atelti sia agonistici che non, ma riconosciuti tali dal coni o da qualsiasi associazione sportiva o palestra.
> Consentite le cerimonie funebri con parenti o congiunti sino a un massimo di quindici persone, con mascherina e possibilmente all'aperto. Non sono permesse altre celebre religiose di nessun tipo.
> I ristoranti possono estendere il servizio a domicilio con quello d'asporto, evitando le file davanti all'ingresso e facendo entrare una persona alla volta. (Differenza: consegna a domicilio è quando il ristorante ti porta da mangiare a casa, servizio d'asporto è quando tu vai a ritirare il cibo e lo porti tu stesso a casa tua per consumarlo lì)
> Industrie di manifattura e costruzioni riaprono, con le misure di sicurezza. Riapre anche la vendita all'ingrosso.
> Introduzione delle soglie sentinella: se la curva dei contagi si rialza oltre un certo numero, che non è stato comunicato, si tornerà automaticamente alla fase uno.
Dal 18/05
> Riapertura commercio al dettaglio di ogni genere (negozi di vestiti, elettronica, ecc)
> Riapertura di musei mostre, biblioteche, e luoghi di cultura, con le misure di sicurezza.
> Riapertura di attività sportive per gli sport di squadra, con le stesse misure degli sport individuali di cui sopra dal quattro Maggio
Dal 01/05
> Riapertura di bar e ristoranti per la consumazione all'interno dei locali, con distanza di sicurezza.
> Riapertura di centri estetici, parrucchieri, cura della persona, con distanza di sicurezza.
Varie ed eventuali:
> Scuole chiuse sino alla fine dell'anno scolastico.
> Non si sa quale sarà l'inizio della fase tre, che livelli dobbiamo raggiungere per introdurla (contagi zero? un anno dai contagi zero?), men che meno quando avrà luogo.
> Prevista nuova esplosione di contagi tra una o due settimane, che potrebbe ritardare tutte le fasi, ma si sta cercando di evitarlo.
> È probabile che in nessuna di queste fasi potranno riprendere i campionati sportivi quali la serie A di calcio e i campionati agonistici simili degli altri sport. Non si sa quando le attività riprenderanno regolarmente.
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ecodelmare · 5 years ago
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memoria #5
Premetto che in 10 giorni la mia famiglia ne ha dovuti affrontare 3, di cui uno abbastanza doloroso.
Ma non è con tristezza che ne voglio parlare.
Nei paesi anglosassoni o forse solo in America, non lo so, ai funerali fanno una festa, un ricevimento, prima e dopo la funzione tutti i parenti, gli amici e chi se l'è sentita di partecipare, si ritrova a casa del defunto e stanno insieme, mangiano, bevono, chiacchierano del più e del meno, in memoria del defunto, poi ovviamente ogni famiglia, ogni meccanismo interno all'evento è a se stante, però il concetto è quello.
Ci si ritrova tutti insieme affettuosamente per ricordare in modo sereno e spensierato il dipartito e per recare sollievo e sostegno a chi resta.
Io non so come capita nelle altre famiglie, poche volte (per fortuna) mi è capitato di frequentare funerali, ma purtroppo anche a me son morti tutti e 4 i nonni e per fortuna li ho potuti conoscere tutti, bene, quindi ho assistito anche alla loro partenza definitiva.
Quando morì la mia nonna materna che viveva con me, con la quale ho dormito insieme anni, tanti anni, noi si era tristi, tristissimi, per quanto lei fosse stanca di vivere e per quanto noi l'avessimo amata davvero tanto e fatta ridere tanto e coccolata tanto e presa per il culo troppo, noi comunque si era tristi.
Ma quando è morta il giorno prima del funerale e il giorno del funerale eravamo tutti qui. Come quando eravamo piccoli e giocavamo a camera buia in casa sua rovesciando praticamente tutti i mobili delle camere da letto, mentre i nostri genitori ci correvano dietro, quelle sere d'estate e quelle giornate al mare con 5 ombrelloni sennò non ci entravamo tutti e tutte quelle milioni di volte in cui ho provato a fare la capriola in acqua imparando finalmente sempre dopo mia cugina.
Devo precisare che noi dalla parte di mia mamma siamo 24 cugini, di diverse età, ma una buona parte siamo coetanei e prima che nonna morisse erano anni che non ci si vedeva tutti insieme, tutti tutti.
Ormai si era grandi, ognuno faceva la sua vita, lavoro, fidanzati, viaggi in giro per il mondo, problemi di salute, altri cazzi, insomma, erano davvero anni, da che eravamo piccoli che tutta la famiglia non si riuniva insieme intorno ad un tavolo.
Che quando eravamo piccoli a Natale e a ferragosto in cucina di nonna non ci si entrava tutti e apparecchiavamo tavoli per tutta casa e quando faceva freddo a Natale litigavamo per chi doveva stare intorno al caminetto, non faceva freddo, sfido io, in casa eravamo più di 30 e poi con gli anni si è andati scemando, chi veniva prima chi dopo, chi non veniva proprio.
E poi nonna è morta e dopo il funerale a casa mia eravamo di nuovo tutti, tutti, nipoti zii cugini, parenti e abbiamo mangiato bene e abbiamo riso e ci siamo raccontati cose che magari ci saremmo detti solo per telefono.
Ieri è successa la stessa cosa, dopo la visita a mio zio, prima che chiudessero la bara, ci siamo fermati in pizzeria da me e ci siamo fatti due pizze giganti con i fratelli di papà e i miei cugini e abbiamo riso e ci siamo raccontati cose che magari ci saremmo detti solo per telefono.
La morte non è una bella cosa, è così, lo so, poi questo mio zio era davvero una persona meravigliosa.
E’ che questi momenti son momenti che riuniscono famiglie che magari si erano perse pur non volendo ed è strano a volte come la vita ti allontana e poi debba pensarci la morte a riavvicinarti.
E quindi ci son delle volte in cui anche i funerali, nonostante la tristezza, si rivelano un bel momento.
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app-teatrodipisa · 5 years ago
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La Filastrocca della Pandemia — Maria Letizia Boilini
C’era una volta un paese lontano a cui un virus scappò di mano Era un virus cattivo ed invadente che faceva preoccupar tutta la gente Aveva tante punte dintorno alla sua zona che gli valsero il nome di virus corona. Quel virus proveniva dall’Oriente e con l’Italia non c'entrava proprio niente ma viaggiando con gran velocità si diffuse fin quaggiù con grande abilità. Il nemico invisibile e silente ci sorprese in modo travolgente, increduli e così tanto spaventati in vita nostra non lo eravamo mai stati.
Si seppe poi che il virus corona si trasmetteva da persona a persona e così per contener le diffusioni ci dovemmo attenere a grandi restrizioni. All’inizio da rispettare ci fu la distanza e 1 metro allora era abbastanza Poi chiusero le scuole, le accademie, le università e di andarci perdemmo ogni facoltà Di casa non si poté più uscire e così paura e tristezza a non finire. Nonni dai nipoti distaccati, amici e parenti separati. Io “resto a casa” fu il comando impartito che da tutti fu eseguito a menadito.
Fu così che nelle case in isolamento ed ognuno secondo il suo talento si imparò insieme a fronteggiare il pandemico evento tra terra e mare, e con  ingegno e laboriosità ciascuno si reinventò con gran creatività. Chi  ritornò a zappare e a pitturare, chi riprese a suonare e a cucinare chi approfittando dell’isolamento fece lavori tralasciati da tempo e arti ormai dimenticate vennero così rispolverate. Per superare i patimenti e le separazioni si organizzarono giochi e musiche dai balconi,                                   mentre Tv, radio, computer e cellulari scandivano i nostri tempi con costanti aggiornamenti.
Molte cose cambiarono nelle nostre vite come mai le avremmo concepite. Solo uno alla volta potevamo uscire e per proteggerci le mascherine, e sempre con una valida ragione come descritto nell’autocertificazione. In molti a lavorare non potemmo più tornare, ma usando la tecnologia si lavorò da casa con maestria; e anche la didattica fu fatta in abbondanza, ma sempre a debita distanza. E mentre l’uomo se ne stava afflitto vittima del suo stesso approfitto la natura prosperava rigogliosa senza l’umana presenza insidiosa. Accorati gli appelli di alte autorità che esortavano al coraggio e alla solidarietà.
La pandemia fu così tanto agguerrita che in molti persero il lavoro, la salute e anche la vita. Ne scaturì una riflessione, che dalla sciagura nascesse una nuova ragione che tutto non fosse accaduto invano, che dalle ceneri nascesse un mondo più sano.
E dopo tanto dilagare, la pandemia cominciò a calare, un chiarore tornò a baluginare, la speranza a riaffiorare, la speranza per un cambiamento, per un tempo ritrovato più lento in cui con più senno dialogare, per il pianeta da salvare. Il nostro unico pianeta che risplende e come una cometa ci riaccende affinché si possa immaginare un mondo nuovo da ridisegnare.
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mariposasky · 5 years ago
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Duck twins III
Sommario: Scrooge McDuck, famoso stregone diplomato alla scuola di Hogwarts e gran affarista, si deve occupare dei suoi due nipoti lasciati dalla nonna. La convivenza non è delle migliori, fino al giorno che non arriva la famosa lettera da Hogwarts: i due nipoti sono stati accettati nella scuola. Per i due gemelli si prospetta un anno scolastico pieno di avventure.
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SCENA III
A Hogwarts avevano dei lunghi tavoli incantati dove il cibo appariva dal nulla. Era una pacchia perché il cibo sembrava quasi non finire mai ed era tutto squisito. I piatti preparati a casa dall'elfo dello zio invece erano a volte un po' troppo elaborati o insipidi.
Anche se, a essere onesti, preferiva il cibo preparato dalla nonna. Niente era meglio del sapore genuino di casa. E poi lei cercava di andare incontro ai gusti dei suoi nipoti, mentre allo zio non importava la loro opinione.
- Yuk, è tutto ottimo, ma niente è meglio del cibo di casa, vero?
Donald si girò di lato e vide Goofy che si era seduto affianco a lui per mangiare. Mickey era seduto di fronte e annuì alla frase dell'amico.
- Il mio bis bis nonno aveva tramandato delle ricette squisite che ancora oggi prepariamo in occasioni speciali. Come quando dobbiamo fare riunioni di famiglia con i parenti.
- Siete una famiglia molto numerosa?
- Sì, ma siamo sparsi in varie parti del mondo. Le occasioni speciali servono appunto a riunirci tutti. Ma siamo così tanti che a volte dobbiamo noleggiare dei campi enormi.
- Addirittura?- fece Mickey divertito.
- La tua famiglia invece?
- Io vivo con mia zia Topolinda. I miei genitori sono spesso via per... ehm, lavoro- si toccò la testa con disagio- Quindi li vedo poche volte.
Donald fece finta di niente mentre ascoltava in silenzio i loro discorsi. Non che gli interessasse, ma erano così vicini che era inevitabile ascoltare.
Si riempì il becco con un boccone di pasticcio di carne, mentre senza volerlo ricordava il giorno che lui e Della erano stati lasciati davanti alla villa dello zio. Quello zio che avevano incontrato solo una volta nella loro vita, ma che ne avevano sentito parlare un sacco dai parenti. Quello stesso zio che era diventato un discorso tabù con la loro madre.
Come dimenticarsi come Scrooge li accolse a casa sua? Limitandosi a squadrarli con fastidio e rifilandogli un sacchetto di Gobbiglie. Come se questo bastasse a tenerli impegnati mentre lui si occupava dei suoi affari. Troppo impegnato persino per scambiare qualche parola con loro o cenare insieme. Le festività neppure sapeva cosa fossero.
Cercò di mandare giù il boccone di cibo, mentre gli altri due studenti continuavano a chiacchierare. Provò a ignorarli e con lo sguardo cercò la sorella. La vide chiacchierare con un compagno Serpeverde. Era un'aquila bassa con dei contorni scuri intorno agli occhi. Della sembrava molto coinvolta nella discussione, ma lontano com'era non riusciva a sentire di cosa stavano parlando. Peccato non avere delle Orecchie Oblunghe a portata di mano.
- Scusa, posso?- fece Goffy distraendolo. Il cane indicò una brocca con una salsa dentro posizionata vicino al paperotto.
Donald cercò di fargli spazio senza perdere di vista la sorella, mentre l'altro allungava il braccio. Però d'improvviso del liquido si schizzò addosso a lui, la brocca era scivolata dalle dita di Goofy rovesciandosi davanti al paperotto.  
- Ups... scusami- si scusò imbarazzato- N-non l'ho fatto apposta.
Donald si guardò la divisa, era tutta appiccicosa. Diresse una smorfia arrabbiata al causante del danno.
- Aspetta, lascia che ti aiuto- tentò di rimediare Goofy prendendo un tovagliolo.
- Attento Goofy!- cercò di avvertirlo Mickey, ma Goofy non fece caso che al posto del tovagliolo aveva afferrato la tovaglia e nel tirarla stava letteralmente rovesciando tutti i piatti dal tavolo.
Le stoviglie cadendo fecero un gran fracasso attirando l'attenzione di tutti i commensali. Partì una risata generale quando notarono il paperotto sommerso dal cibo e stoviglie. Donald era certo di aver sentito la risata inconfondibile del cuginastro. Forse anche Della lo aveva visto.
- Err... scusa?- fece Goofy ancora più dispiaciuto e rosso dalla vergogna.
Donald si batté una mano sulla fronte per trattenersi dal scoppiare di rabbia. In altri casi avrebbe dato in escandescenza, ma si sforzò di rimanere calmo mordendosi il becco.
                             °^°^°^°^°^°^°^°^°^°^°^°
- Dovresti dare qualche opportunità ai tuoi compagni di stanza. Sembrano simpatici- fece Della mentre si appoggiava alla parete di cemento.
- Dillo alla mia divisa e alle mie piume. Nonostante abbia fatto più bagni, mi sento tutto appiccicoso- brontolò Donald- E poi sono patetici, chi vorrebbe stare con loro?- disse scocciato lasciando la sua rana saltare qua e là nel corridoio. Erano solo loro due, in una zona del castello poco frequentata, dove avevano preso l'abitudine d'incontrarsi tra una lezione e l'altra.
- Donny, come pensi di fare amicizia, se neanche ci provi?
Donald fece una smorfia risentita. Il solo pensiero di parlare con altre persone, che altri sentissero la sua voce...
Della lo osservò mentre si toccava incoscientemente la gola.
- Non ne ho bisogno, ne ho fatto a meno per anni- fece lui deciso- Bastiamo noi due a farci compagnia, no?
- Lo sai che io ci sarò sempre per te, però... non posso seguirti nella Sala dei Grifondoro, ricordi? Come farai senza qualche amico?
Donald guardò altrove sempre mantenendo una smorfia. Il problema non sarebbe esistito se fosse stato scelto nel Serpeverde insieme a sua sorella. Ma invece la sua sfortuna aveva voluto inserirlo in Grifondoro, facendolo diventare automaticamente l'unica pecora nera nella famiglia.
- Non è un problema. Me la cavo sempre, lo sai- tornò a guardarla con un sorriso spavaldo.
- Sì, ma sai anche cacciarti nei guai- ridacchiò lei rasserenata- Ora vado, sta per iniziare la lezione d'Incantesimi e non voglio fare tardi. Muoviti anche tu.
Donald salutò la sorella e si avviò verso l'aula di Trasfigurazione. Della non aveva torto a preoccuparsi, nella sua classe lo ignoravano perché lo consideravano strano, un taciturno che non aveva interesse a fare amicizia.
Ma preferiva così anziché venire preso di mira dai bulli più grandi. Non che avesse paura, a modo suo sapeva difendersi, ma voleva evitare che si sapesse della sua voce.
Fece per girare l'angolo del corridoio, quando una voce lo fece sussultare.
- Levicorpus!
- Uack!- esclamò, prima di essere trascinato in aria, braccia e testa a penzoloni in giù come se trattenuto dal piede da un gancio invisibile.
- Ahr ahr ahr!- una risata forte proveniva da un grosso gatto, in compagnia di altri due: un altro gatto più robusto e alto, e un paperotto. Tutti e tre indossavano la divisa verde.
Donald riconobbe nel trio di ragazzi suo cugino con la bacchetta in mano, era stato lui a lanciare l'incantesimo. Socchiuse gli occhi con fastidio.
- Sei stato bravo. Ancora qualche altro lancio e l'avrai imparato- si complimentò il gatto pancione e diede una sonora pacca al papero biondino e questo sorrise fiero- Andiamo, ci sono altri babbei a cui fare qualche scherzo.
I due gatti si avviarono per primi, lasciando il biondino indietro.
- Scusa Donny- bisbigliò Gladstone al cugino appeso a testa in giù- Ma sai com'è, devo mantenermi allenato e tu eri il bersaglio perfetto- finse di pulirsi il mantello dalla polvere e con aria spavalda raggiunse i suoi compagni di classe.
- Te lo do io il...- mormorò arrabbiato a voce bassa e scalciando per liberarsi dall'appiglio invisibile, con l'intenzione di rincorrerlo per dargli il ben servito, ma poi si bloccò perché si rese conto di avere affianco qualcuno. Altri due ragazzini erano stati appesi con lo stesso incantesimo.
- Ehm... ciao- salutò Mickey con un sorrisino imbarazzato. Goofy ridacchiò.
Stupendo- pensò ironico Donald, dandosi una pacca sulla fronte. Ci mancava solo essere in compagnia con quei due imbranati, come se già non bastasse la presenza del cuginastro.
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janiedean · 6 years ago
Note
domanda su asoiaf da parte di qualcuno che non si ricorda bene i libri e non ha idea se martin ha menzionato la cosa da qualche altra parte: è vero che in westeros le relazioni/i matrimoni tra zii e nipoti sono accettate??? no perchè k/it h/arington ha rilasciato un'intervista dove dice che jon avrà grossi problemi con l'incesto tra lui e dany e c'e lagggente arrabbiata che dice che nei libri l'aunt/nephew è accettabile che d&d stanno cambiando i libri???
allora mo qui ci so un due/tre problemi da quello che sto intuendo, ie:
gli incesti so normali/accettati TRA TARGARYEN ma fuori dai targ non sono esattamente tollerati in quanto sono peccati sia per gli old gods che per i seven ma sono incesti 100% considerati tali quelli tra fratelli e genitori/figli, il matrimonio tra cugini invece è una roba piuttosto normale e accettata e per quanto riguarda zii e nipoti invece dipende perché in alcuni casi succede ma in altri viene vista come una cosa nope quindi lì dipende da caso a caso;
mo, il problema è che se kit h. dice che l’incesto crea problemi tra jon e dany può essere pure per altri cinquantamila motivi che non sono SE PER GLI ALTRI VA BENE, tipo per dire (le cose che io dico da ANNI sul perché la jon/erys non c’ha senso di esistere):a) che jon ESSENDO VENUTO SU ILLEGITTIMO ha una marea di pare infinita sul suo birthright e sul toglierlo ai figli legittimi senza volerlo e sul DEVO DIMOSTRARMI PIU’ ONOREVOLE DEGLI ALTRI senza contare che la nomea che hanno i bastardi a westeros è che vanno contro la decenza/la morale, quindi nel momento in cui scopre che sta andando a letto con sua zia e quindi STA DIMOSTRANDO ESATTAMENTE QUELLO secondo voi non se crea problemi?b) che se va bene TRA TARGARYEN non vordi che lui scoprendosi targ a 20+ anni improvvisamente je va bene quando ha passato anni a vivere secondo un codice di comportamento/morale completamente opposto dove gli incesti Non Sono Inclusi Come Cosa Accettabile;c) che - cosa che ANCORA LA GENTE N’HA CAPITO CRISTODDIO - se jon è aegon targaryen sesto del suo nome (sigh) (che tristezza) (rivoglio young griff) (famo finta che l’accettiamo) vuol dire che è il figlio legittimo maschio dell’erede al trono maschio di aerys il che vuol dire che ha un claim migliore di quello di dany e la sorpassa su tutta la linea dal punto di vista ereditario, quindi la sua sola esistenza in quanto figlio maschio di r. mette in pericolo il claim di daenerys. e pure se lui le giura e spergiura che non vuole sto cazzo di iron throne e che se ne rimane a nord dovendo, comunque in un qualsiasi momento qualunque lord può uscirsene ‘rega skst ma se c’avemo il maschio che è nato a westeros, conosce i costumi, è mezzo stark e mezzo targ quindi ci unisce le dinastie, sa fa il comandante militare, ha comandato la barriera ed è una persona che tutti sanno che è splendida onorevole e reliable perché cazzo ce dovemo assoggettare a una che manco sappiamo chi è, c’ha le lucertole inquietanti e tende a decidere che se non te inchini te brucia e a westeros c’ha messo piede da tre mesi e manco c’ha esperienza a governà’, e a quel punto sai quanta gente lo segue?c1) se per caso risolvessero la cosa sposandosi, comunque non potrebbe esse una roba con dany regina e jon principe consorte o secondario rispetto a lei perché il claim migliore ce l’ha lui end of story, e mo tbh io non è che odio dany cioè non me ne frega niente di quella donna al livello che per me qualsiasi cosa fa è indifferente, ma non me da molto l’idea che dopo il mazzo che s’è fatta per avere sto iron throne le va subito bene lasciarlo principalmente a OPS MIO NIPOTE CHE MANCO SAPEVO ESISTESSE USCITO FUORI DAL NULLA.
cioè, che so nipote e zia è la cosa minore rispetto al fatto che l’esistenza di jon mette a repentaglio tutto ciò per cui sta donna ha sputato lacrime e sangue per cazzo di sette stagioni e se la gente fosse n’attimo obiettiva e capisse che il conflitto narrativo dal lato *buoni* questa stagione è assolutamente ovvio che sia ‘dany ce starà al fatto che jon è targ/riuscirà ad accettare sta cosa o meno’ invece che farsi le seghe mentali sul rapimento di sansa (che non esisterà mai), su COSA FA CERSEI che sicuro crepa prima di quanto la gente pensi, su COME SANSA E’ IL CENTRO DI TUTTI I CONFLITTI DI STA STAGIONE EVER (lol no) e su cose che NON HANNO TEMPO MODO O MANIERA DI ESISTERE non starebbe a litigare su ste robe perché è assolutamente palese che pure se l’incesto zio/nipote fosse accettato in toto a westeros - che non è vero, è 50/50 e dipende dai casi -, sti due nel momento in cui si scopre che so parenti HANNO UNA MAREA INFINITA DI PROBLEMI CHE SO FATTI PER ESSERE IL FOCUS DEL CONFLITTO NARRATIVO DELL’ATTO FINALE e non è che hanno cambiato i libri, era palese che così doveva essere X°DDDD
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