#ho odiato per molto meno
Explore tagged Tumblr posts
Text
La mia formazione di critico e traduttore letterario m'insegue fin nella vita, quando la cieca menzogna di un'espressione apparentemente innocente m'assale di fango le narici, costringendomi a tapparmi i sensi per quieto vivere.
Mi riferisco a docili espressioni come: "mi spiace", dove invece è ben chiaro che non te ne frega un cazzo (come si evince dal tuo far gretta economia di lettere e fiato, quando invece vorresti solo chiudere la conversazione al più presto). Ho usato un solo "mi spiace" nella vita, quando a ottobre una cliente morosa di parecchie mensilità è riapparsa dal nulla in cui sembrava esser svanita per chiedermi un posto per suo figlio, disperata. Megatronfio, le ho risposto: "Mi spiace, ma sono già al completo¯\_(ツ)_/¯ ". Credo di averlo speso con buon giudizio, ma odio le ipocrite affettazioni linguistiche e preferisco mandarti a fanculo, se devo. Così come adoro augurare il BUONgiorno e la BUONAnotte, ché se devi spendere fiato per dire "Giorno" o "Notte", allora tanto vale rispettare il silenzio.
#fissazioni e pedanterie varie#ho odiato per molto meno#mi spiace = non me ne può fregare di meno#correggetemi se sbaglio#le parole sono importanti
28 notes
·
View notes
Text
Quando si smette di amare, in genere non si ha la pazienza di aspettare che finisca bene, si cerca la strada più breve, la rottura, la sofferenza. Invece ci vuole lo stesso impegno e la stessa intensità dell'inizio, bisogna superare gli egoismi, vivere questo momento con la stessa passione, far sentire alla persona lasciata tutto il bene che c'è stato: ci vuole amore per chiudere una storia. Aspettare un po' per non buttare via tutto ma recuperare quanto è possibile, ricreando un altro rapporto, un 'dopoamore', fatto di conoscenza e di complicità, qualcosa che può essere molto più forte dell'amicizia. Io sono così. Quando una storia è stata importante e finisce, io la pazienza la trovo, soprattutto se in quel momento sono più forte. Anche se ho tutti i motivi per dire 'cazzo, basta!', non butto via il bene che c' è stato, non alimento false speranze, ma cerco di creare le basi per un altro rapporto. Magari, se mi comportassi da stronzo, aiuterei l'altra ad odiarmi, si libererebbe prima. Ma io preferisco l'indifferenza all'odio. Se uno ti odia può farti male. Metti che ti odia uno come Hitler. E' meglio se gli sei indifferente, no? Io non voglio essere odiato e, potendo scegliere, preferisco soffrire meno, lasciare piuttosto che essere lasciato, avere il senso di colpa per l'altra che sta male piuttosto che stare male io. Certe volte, quando ne sei fuori, pensi 'com'era bello quando soffrivo', ma è una fesseria. Con la sofferenza ci guadagnano solo i cantautori che ci scrivono sopra i successi. Bisogna avere il coraggio della fine, piano piano, con dolcezza, senza fare male. Io ho vissuto la vita stando molto a guardare, non sapendo che fare, per timidezza, per i problemi fisici che ho avuto. Credo di avere acquistato un bagaglio maggiore, di avere rispetto, quasi un animo al femminile, dove pensavo che niente mi era dovuto, dove tutto andava creato, formato, senza arroganze, senza presunzioni, senza quei famosi fumogeni che nascondono la verità.
Massimo Troisi
37 notes
·
View notes
Text
Quiz Drama 2024
Grazie a @dilebe06 che ogni anno si spende per creare questo quiz a cui sono molto affezionata. Premetto che avevo cominciato bene l’anno e poi purtroppo mi sono bloccata. Da quando ho cominciato drama, penso sia l’anno in cui ne ho visti di meno, ma speriamo lo stesso di tirare fuori qualche buona risposta.
Lista drama visti 2024 = 19
Corea del Sud (6): Night Has Come, Death’s Game, Marry My Husband, The 8 Show, Inspector Koo, The Judge From Hell
Cina (5): Wonderland of Love, Lighter & Princess, Hidden Love, Till The End of The Moon, Derailment
Thailandia (6): Pit Babe, The Love Proposal, My Love Mix-Up!, Kidnap, Jack & Joker: U Steal My Heart, Girl From Nowhere Season 1 e Season 2
Rewatch: Casa di Carta: Corea
DROPPATI: Love Next Door, The Sign, Pluto
1) Il drama più bello che hai visto quest'anno: Lighter & Princess
[GIF DI baifengxis]
Bello, bello, bello. Quando l'ho guardato mi ha colpito e mi è rimasto nel cuore. Ship meravigliosa, una chimica spaziale, inoltre mentre i due lead erano insieme, era incredibile quanto fossero intimi e affiatati e assolutamente naturali nel modo di rapportarsi con tocchi, abbracci e atteggiamenti da coppia che sta veramente insieme. Personaggi con pregi e difetti molto realistici. Il più umano di tutti Lao Gao (che ho odiato, però vabbé), peccato per quella caduta nella seconda parte un po’ troppo brusca. Penso che la cosa avrebbe dovuto essere gestita in un arco temporale più lungo, sfruttando il salto temporale di tre anni che c'è a un certo punto nel drama. Ma sono dettagli. Non ho amato tutto, per esempio ho odiato molto i genitori della lead (la madre era quasi al livello di quella di Go Ahead ed è tutto dire), e anche la second lead non era proprio il massimo, ma sono piccole cose in un insieme interessante, a cominciare dall'impostazione del drama, alla "The Untamed" (cioè inizia con un flashback, poi va avanti nel presente per un paio di episodi e poi torna al passato). E' quel tipo di impostazione temporale che ti fa mangiare le mani perché hai BISOGNO di sapere come si è arrivati a quel presente di cui hai visto solo una manciata.
2) Una serie che secondo te, merita più conoscenza: Death's Game
[GIF DI dramaintherain]
Poteva essere il drama migliore dell'anno se non ci fosse stato Lighter & Princess che ha un posto speciale nel mio cuore. Drama dal cast stellare, praticamente conoscevo tutti gli attori che sono diventate le varie vite del lead (Trama in breve: Il protagonista, dopo molto sfortune, si suicida e allora la Morte lo punisce facendolo reincarnare dodici volte in persone a un passo dalla morte, dicendogli che se riuscirà ad evitare la morte in almeno una di queste vite potrà continuare a viverla, altrimenti andrà all’inferno). Drama che sull'ultimo episodio mi ha commosso, cosa rara. Incredibilmente, la parte d’azione è pazzesca (l’inseguimento della terza vita del lead sulla moto è stato incredibilmente scenico). L’unica cosa che mi viene un po’ da criticare è che Morte era fin troppo spietata con il lead per la questione "suicidio", stava sempre a sminuire il suo dolore. Abbiamo capito che c’è sempre qualcuno che soffre più di noi, ma non è che mal comune mezzo gaudio e non si dovrebbe mai sminuire il dolore altrui, per quanto piccolo sia. Il lead ha sbagliato con la sua scelta (o con molte delle sue scelte)? Certo, ma anche meno con questa cattiveria. Per il resto, nulla da dire, le storie erano interessanti, commoventi e incredibilmente concatenate. Il finale è poetico, pure se un po’ agrodolce e un bel po’ aperto (ci sono addirittura opinioni diverse su come sia finita). Quindi sì, secondo me merita di essere visto.
3) Il finale peggiore: Night Has Come
Già il drama non era granché, ma il finale di "Night Has Come" pecca soprattutto su due cose: 1) Ha un finale aperto. 2) Ha un finale alla “era tutto un sogno”… quasi, perché in realtà era tutto un gioco. Perché tutto questo? Da qui partono gli [SPOILER]: Il gioco è stato creato dai genitori di un’alunna della classe protagonista del drama dopo che lei si era suicidata. I giocatori non si rendono mai conto di essere in un gioco perché ogni volta viene resettato quando giunge alla fine (quindi non possono nemmeno percepire il karma dei loro "sbagli"). Solo la protagonista si rende conto della cosa quando un’"amica" (in realtà un personaggio creato al pc dai suddetti genitori) nel gioco, a causa di un bug, l’aiuta nonostante faccia parte dei "cattivi" e quando ricomincia una nuova partita del gioco resettato, la lead sa tutto però ha tipo le mani legate visto che è bloccata da sola all'interno del gioco. Come continuerà la storia? I genitori decideranno di piantarla dopo la milionesima volta della stessa solfa? La lead svelerà tutto agli altri giocatori ignari? Non lo sapremo mai![FINE SPOILER]
4) Il protagonista maschile preferito: Lighter & Princess
Complice un interpretazione sorprendente da parte di Chen Fei Yu, Li Xun risulta un protagonista che attrae l'attenzione e te la tiene incollata per tutto il drama (e oltre). Li Xun è un ragazzo freddo e arrogante, ha un enorme talento nella programmazione, qualità inversamente proporzionale alle sue capacità sociali (inesistenti). Parte così chiuso verso il resto del mondo che all'inizio la lead deve praticamente trascinarlo a forza in mezzo agli altri. Il lead affronta dei grandi cambiamenti nel corso del drama, tutta la parte iniziale serve a farlo aprire al resto del mondo, in particolare con la lead, per poi costringerlo a fare un passo indietro quando la vita e una serie di scelte discutibili gli portano via tutto il suo mondo da sotto le scarpe. Questo perché la sua evoluzione non era ancora completa e il suo essere abituato a "fare da solo" e al fossilizzarsi sulla vendetta lo conducono al suo punto più basso. Però poi lo vediamo rimettersi in piedi, far crescere l’azienda nuova in cui si è fatto assumere insieme alla lead e ricostruire un rapporto con lei. Seguire tutta questa seconda evoluzione è stato molto bello. I personaggi freddi, intelligenti e tsundere non sono di certo i più originali di sempre, ma Li Xun, interpretato da un fantastico Chen Fei Yu, mi ha proprio colpito.
5) Il personaggio più odiato: Wonderland of Love
Due al prezzo di uno, cioè i second lead di questo drama. Sono il peggior tipo di second lead che ci possono essere, cioè troppo ossessivi, troppo costanti nel non accettare un no come risposta e troppo folli, che calpestano costantemente la felicità della persona che dicono di amare pur di ottenere di essere ricambiati. Tra l'altro, questa trama si è ripetuta ciclicamente troppe, troppe volte in questo drama, rendendo la presenza di questi personaggi ancora più fastidiosa.
6) La protagonista femminile preferita: Marry My Husband
[GIF DI jattawa]
Questo drama è tratto da un webtoon che ho letto e apprezzato. Anche il drama mi è piaciuto, ha alcuni aspetti superiori e altri inferiori rispetto all'opera da cui è tratto. La protagonista rientra tra quelli superiori, infatti l'ho trovata caratterizzata meglio nel drama rispetto al webtoon. La lead comincia il suo percorso molto malata e prossima alla morte, scopre un tradimento da parte del marito, lui nella colluttazione la uccide e lei finisce dieci anni nel passato, dove fa di tutto per cambiare la propria vita in meglio. Già di base il personaggio mi piaceva molto, ho ammirato molto la sua forza nel riprendersi da quello che le era capitato in dieci anni di vita e di cercare di impegnarsi per cambiare le cose. Ma ho apprezzato ancora di più che il drama lasciasse trasparire meglio il suo trauma e come piano piano lo superasse per riuscire a ottenere ciò che voleva e che meritava ampiamente.
7) Il peggior villain: Night Has Come
Tecnicamente, Night Has Come ha due villain e nessuno dei due spicca. [SPOILER] Il primo è il villain evidente, cioè quello della trama principale, quando ancora pensi che quello che stanno vivendo i protagonisti sia reale, ed è la cosa più banale del mondo, cioè il ragazzo che dà bullizzato diventa psicopatico e che fa fuori gran parte del cast in modo a volte pure abbastanza raccapricciante. Il secondo è quello effettivo, cioè i genitori che hanno pensato che intrappolare un gruppo di ragazzi in un gioco senza che loro ne siano nemmeno consapevoli sia il modo migliore di punirli a vita (che se lo meritino è tutto da dimostrare).[FINE SPOILER]
8) Una bromance/sisterhood che ti è piaciuta parecchio: The Judge From Hell
Quel rapporto strano, misto tra animosità e amicizia tra la lead e la vecchietta/angelo in incognito è stato molto divertente da seguire. Nemici naturali, visto che uno era un angelo e l'altra un demone dell'inferno, sono arrivati ad apprezzarsi e a stringere un'amicizia quasi incredibile a vedersi. [SPOILER] Quel ricongiungimento finale, quando l'angelo, alla morte della vecchietta, ricompare dentro un altro corpo, è stato molto emozionante. I due amici si erano ritrovati.[FINE SPOILER]
9) La storia d'amore che ti ha fatto battere il cuore: Lighter & Princess
[GIF DI dazzlingkai]
Questo è il drama acchiappa-premi di quest'anno. Come ho detto anche all'inizio, il rapporto dei due lead era molto naturale a vedersi, per niente finto. Mi hanno conquistato fin da subito, nel loro essere decisamente contrapposti, ma nel riuscire a combaciare come due pezzi di un puzzle in un modo tutto loro. Hanno avuto le loro difficoltà (di cui una lunga tre anni), ma l'amore tra i due non si è mai spento, ed è stato divertente (e un po' frustante) seguirli mentre negavano l'evidenza e ci mettevano un tempo decisamente troppo lungo a riappacificarsi (qualsiasi numero superiore a 2 nani secondi). Però alla fine ne è valsa la pena!
10) Il drama che ti ha fatto pensare di aver buttato del tempo prezioso: Kidnap
Era partito bene, sul serio! Il primissimo episodio mi era piaciuto e ci vedevo un gran potenziale. Ohm era in parte (è sempre più bravo, anche se ha toppato copione) e nonostante la sua co-star fosse proprio alle prime armi, la trama mi sembrava funzionasse (tizio con problemi di soldi accetta di rapire un ragazzo, ma poi gli chiedono di ucciderlo e lui fa solo finta di farlo). Solo che poi si è rivelato una colossale perdita di tempo. Non posso nemmeno dire che almeno la prima metà sia buona, perché è precipitato in un lampo. La trama si è esaurita e praticamente arenata quasi da subito, il conflitto tra i due protagonisti è durato pochissimo, e sono diventati smielati in modo insopportabile. I villain non hanno portato granché pepe alla trama, anzi! Insomma, avrei fatto meglio a dropparlo. L'ho continuato un po' per inerzia e un po' perché l'ho seguito on air e quindi si trattava di un solo episodio a settimana.
11) Una serie che meriterebbe un sequel: Girl From Nowhere Season 1 e 2
[GIF DI storge]
Sto barando di brutto, perché questo drama HA un sequel che ho finito di vedere da pochissimi giorni. Onestamente, per la trama che ha, Girl From Nowhere potrebbe andare avanti per molte stagioni (sempre che si risolva e venga spiegata per bene la parte finale della seconda stagione...), perché potrebbe andare avanti all'infinito essendo molto episodico e non avendo chissà che trama orizzontale (Sentivo il bisogno dell'aggiunta del personaggio di Yuri nella seconda stagione? No, l'ho trovata una piaga). Comunque, sarebbero sequel che si merita, perché il drama è bello e nemmeno particolarmente impegnativo (nella seconda stagione sono anche riusciti a fare i finali di episodio un po' meno monchi. Nella prima, avrei voluto delle spiegazioni in più - tipo dei mini-epiloghi -, praticamente ogni singola volta).
12) Drama droppati? Perché?: Love Next Door, The Sign, Pluto
Love Next Door: Ho visto i primi due episodi mentre ero in vacanza a Londra, ma non su mia scelta (cioè, non l'ho proposto io), non avevo nemmeno sentito parlare del drama prima di vederli e sono stati decisamente noiosi. Una volta tornata a casa, non avevo proprio voglia di riprenderlo e ho lasciato stare.
The Sign: Un drama che è un misto tra mistero, fantasy e romance. Sulla carta, il drama fatto per me. A conti fatti, fa lo stesso errore di Manner of Death, cioè sprofonda nella noia. I primi episodi mi erano sinceramente piaciuti, anche se a volte tendeva a essere confusionario, però a lungo andare ho cominciato a velocizzare gli episodi e a smettere di prestarvi chissà quale attenzione, quindi ho capito che era meglio stoppare.
Pluto: Mi ero segnata questo drama perché mi aveva colpito molto il trailer mandato dalla GMMTV, ma non ha mantenuto la promessa. Non mi viene da dire che sia brutto, semplicemente non mi andava di continuarlo (probabilmente è uno di questi casi: "non sei tu, sono io").
13) L'ambientazione più bella: The 8 Show
Questo drama è stato un po' "too much" per me in alcune scene, quindi non lo ricordo con gran piacere, però ammetto che ha un'ambientazione molto originale. I protagonisti si muovono in questo luogo pieno di oggetti finti (tipo una piscina senza acqua) perché è come se fossero su un set cinematografico. Le stanze in cui i personaggi (e protagonisti delle show a porte chiuse a cui stanno partecipando) risiedono sono suddivise una per piano, con dimensioni diverse a seconda di che piano si trovano e la cosa colpisce nel segno; una scelta banale come un numero, li ha condotti in alto o in basso nella scala sociale.
14) L'attore e l'attrice che ti sono piaciuti parecchio: Judge From Hell (lei) e Till The End of the Moon (lui)
[GIF DI dazzlingkai]
Judge From Hell: Mi era piaciuta molto la lead di questo drama e Park Shin Hye l'ha interpretata in maniera superba, portando alla luce un personaggio iconico e molto sfaccettato. Se ripenso alla sua recitazione di qualche anno fa, penso che abbia fatto passi da gigante e che in questo drama abbia brillato in modo particolare, rubando la scena a tutto il cast.
Till The End of the Moon: Per quanto non abbia esattamente un buon ricordo di questo drama, Luo Yun Xi, lead maschile della storia, è un attore veramente bravissimo. Mi è già capitato di vederlo in altri drama (mi viene in mente Princess Silver, e poi avrei dovuto vederlo in Immortality se la Cina non stesse tenendo il drama praticamente sotto sequestro da anni...), ma è la prima volta che lo seguo come protagonista, e la sua interpretazione è stata impeccabile. Ha dato un sacco di spessore al suo personaggio che era veramente complesso e un misto tra la persona più sfigata del mondo e un villain.
15) Il peggior bacio: Wonderland of Love
Dovete sapere che non sempre vado in ordine nel rispondere alle domande del quizzone, quindi mentre stavo pensando a quale drama assegnare il premio come "miglior bacio" (rinfrescandomi la memoria su youtube), sono capitata su un video compilations di scene di bacio di Wonderland of Love. Mi sono detta: "perfetto, vediamo se può finire in lizza". Ho iniziato a vederlo a mente aperta, perché onestamente non mi ricordavo nessun bacio eclatante del drama, quindi non avevo un'opinione né negativa né positiva. Mi sono ricreduta. Il video compilation dura un'intera ora (ovviamente ho skippato, mi sono concentrata solo sulla "sostanza"), ci sono più di una decina di baci vari, partendo dai primissimi sulla guancia o sul lato della bocca, passando per quelli veri e propri... e niente, non sono tutti disastrosi (l'ultimo era obiettivamente bello), ma ce ne sono talmente tanti MEH (alcuni in cui stanno per tutto il tempo fermi come statue, oppure muovono la bocca con le labbra a malapena socchiuse... imbarazzante da vedere) che dovevo per forza assegnare al drama questo premio. Scusa, Xu Kai, sono sorpresa anch'io.
16) L'attore e l'attrice la cui recitazione proprio non ti è piaciuta: Marry My Husband (lei)
Marry My Husband: Ho guardato questo drama in contemporanea con una mia amica e on air. Per noi, Yang Joo Ranil (collega della lead), personaggio interpretato da Gong Min Jung, era "l'amica triste". Per tutto il drama l'abbiamo chiamata così. Si muoveva nel drama come un automa e sembrava priva di forza di vivere e il suo personaggio era completamente diverso come atteggiamento rispetto a quello del webtoon da cui è tratto il drama. Mi ha fatto odiare tutte le scene in cui compariva, finendo per non farmi apprezzare fino in fondo nemmeno la sua accoppiata con un altro personaggio (che invece mi piaceva). Un vero peccato.
Passo invece sull'attore maschile, non mi viene in mente nessuno.
17) Un must see che devi ancora vedere: Happiness (kdrama)
Uscito nel 2021, ho questo drama in lista da molto, molto tempo (e ha pure un super punteggio su mydramalist!). Ha una trama che fa un po' pensare alla prima stagione di Sweet Home (gente intrappolata in un palazzo che si deve rapportare tra di loro), ma senza la parte fantasy con i mostri, visto che è solo thriller e sci-fi, ed è qualcosa che penso mi possa piacere, però non l'ho mai iniziato. L'anno prossimo sarà quello buono? Vedremo.
18) Un drama dove hai tifato per il Second Lead:
Purtroppo devo skippare la domanda, perché ho controllato, e nei (pochi, lo ammetto) drama che ho visto non ho mai tifato per un second lead. E, anzi, in quei pochi casi in cui c'erano dei personaggi definibili come second lead, mi stavano pure anticipatici. Ma in generale per me tifare per un second lead è un caso più unico che raro.
19) Un personaggio che vorresti resuscitare: Till The End of the Moon
Premetto che come drama è praticamente un ecatombe. Muoiono personaggi come mosche, i protagonisti ne passano di tutti i colori di continuo, sono felici per 2 minuti (contati) e poi si ricomincia da capo con altra morte, dolore e sacrificio. Se devo scegliere un personaggio in particolare, mi è spiaciuto un sacco per [SPOILER]la donna volpe[FINE SPOILER]. Era un bel personaggio interessante, faceva anche parte di una ship secondaria carina ed era la persona amata di un personaggio la cui sfiga rivaleggiava tranquillamente con quella dei protagonisti (evidentemente il fatto che tutta la sua famiglia sia stata sterminata a parte una sorella non era sufficiente...). Era proprio necessario portargli via anche lei? Autori infami... Quindi sì, la resusciterei.
20) Il miglior Bacio: Lighter & Princess
[GIF DI yibo-wang]
Sì, di nuovo, scusate. Il fatto è che ho deciso di premiare il bacio più emozionante. La scena è bellissima, [SPOILER] con il lead che finalmente cede ai suoi sentimenti e si precipita a casa della lead. Lei apre la porta e lui la bacia intensamente, fino al ricongiungimento finale della mattina dopo con i due che finalmente dopo tre anni si riappacificano definitivamente e si rimettono insieme. AWWWW![FINE SPOILER]
21) La storia d'amore peggiore: Marry My Husband
Non avendo trovato nessuna coppia principale tra i drama visti che mi abbia fatto pensare "che orrore", ho deciso di puntare sui due villain che, obiettivamente, una storia d'amore ce l'avevano tra di loro. Una storia che comunque è stata presente in ben due universi, all'interno del drama. Nel primo universo, lei è l'"amica" della lead, lui il marito della lead, e hanno una relazione da molto tempo alle spalle della lead che è molto malata. Sono così tanto delle brave persone che hanno fretta di mettere mano sull'assicurazione post-mortem della lead al punto che l'amica propone di accelerare il suo decesso con una... spintarella. "Fortuna" ha voluto che la lead scopra tutto e durante una colluttazione con il marito muoia... ma va tutto bene perché torna nel passato. (Come vi avevo raccontato anche prima, questa è la trama del drama, i primi 25/30 minuti). Ma com'è la relazione dei due villain nel nuovo presente, ambientato dieci anni prima quando la lead e il marito erano ancora fidanzati? Prima di tutto, molto manipolatoria. Se non fosse che la lead sa a prescindere come avverranno certe cose e quindi le giostra come vuole lei, ogni macchinazione dell'amica riguarda il farle le scarpe e prendersi il suo fidanzato (prego, accomodati!) o in generale ogni cosa che lei ha. Se da un lato, nel primo universo, sembra che i due amanti comunque abbiano una relazione da molto tempo e quindi si siano messi insieme perché si amino, diventa presto evidente come, in circostante diverse, il loro sia un rapporto particolarmente labile e malsano. Per l'amica, lui è più una conquista, un traguardo da raggiungere per fare un torto alla lead. Lui invece si fa sedurre dall'atteggiamento dell'altra ragazza, che a differenza della sua fidanzata (almeno nel primo universo) ha un atteggiamento più ammaliante e lui ne resta stregato. Ma, con premesse del genere, come potrà mai andare a finire un rapporto del genere? Non tanto bene...
22) Il miglior villain: Song Yi Kyung di Inspector Koo
[GIF DI wolha]
Ho deciso di scegliere questo personaggio che è la villain della storia, ma anche la co-protagonista. In questo drama, abbiamo due personaggi femminili principali fortemente in contrapposizione: La protagonista "Ispettrice Koo" che è un'ex poliziotta e ora l'investigatrice di una compagnia assicurativa e Song Yi Kyung, una studentessa universitaria che fa la serial killer (di criminali). Un personaggio veramente carismatico che è un po' la parte più interessante e coinvolgente del drama, perché riesce a rubare la scena (anche perché il resto dei personaggi non è che sia poi così tanto simpatico...). Molto intenso anche il rapporto con la zia, la sua unica parente.
23) Un drama con un finale dannatamente soddisfacente: Lighter and Princess
Il finale di questo drama mi è piaciuto moltissimo. [SPOILER] Dopo il felice e tanto atteso ricongiungimento dei due protagonisti, è stata bella la contrapposizione rispetto al passato con la lead che non si è fatta mettere i piedi in testa dai genitori e se ne sia fregata se la madre era contraria al matrimonio. I lead finisco per sposarsi (e già pensano alla futura prole!) alla presenza delle sole persone che li avevano sostenuti e non osteggiati, com'è giusto che sia. Nessun taralluccio e vino con i genitori di lei che si presentano all'ultimo momento, per fortuna.[FINE SPOILER]
24) Un bellissimo team: Casa di Carta: Corea
A febbraio ho rewatchato questo drama che avevo già visto e apprezzato al momento della sua uscita (io tra l'altro sono tra quelli a ritenerlo migliore dell'originale). Direi che i protagonisti della serie, impegnati nella loro conquista alla zecca, siano stati proprio un bel team, e che abbiano affrontato bene quella difficile sfida che era la rapina che avevano pianificato. Certo, non è stato tutto rose e fiori, ci sono stati scontri, cambi di potere, un po' di segreti tenuti nascosti, qualche perdita, ma tutto sommato sono andati alla grande! Ed è stato divertente e coinvolgente seguirli (aggiungerei anche che ho apprezzato il coinvolgimento di qualcuno del gruppo degli ostaggi).
DOMANDA BONUS:
Purtroppo ammetto di aver fallito la sfida del 2024, ma spero di far meglio per il 2025, quindi... scelgo come numero del drama mistery il numero 13 (è il giorno del mio compleanno)!
BUONE FESTE!
7 notes
·
View notes
Text
Quando si vuole sedurre qualcuno si è pronti ad accettare tutto. All’inizio di una storia, si è disposti a qualunque bugia. Ami, e dici ‘se vuoi non mangio più carne, se vuoi mi faccio prete, se vuoi mi vesto di rosso…’. Ti fa piacere dirlo, perché ami. Quando si smette di amare, in genere non si ha la pazienza di aspettare che finisca bene, si cerca la strada più breve, la rottura, la sofferenza. Invece ci vuole lo stesso impegno e la stessa intensità dell'inizio, bisogna superare gli egoismi, vivere questo momento con la stessa passione, far sentire alla persona lasciata tutto il bene che c'è stato: ci vuole amore per chiudere una storia. Aspettare un po' per non buttare via tutto ma recuperare quanto è possibile, ricreando un altro rapporto, un 'dopoamore', fatto di conoscenza e di complicità, qualcosa che può essere molto più forte dell'amicizia. Io sono così. Quando una storia è stata importante e finisce, io la pazienza la trovo, soprattutto se in quel momento sono più forte. Anche se ho tutti i motivi per dire 'cazzo, basta!', non butto via il bene che c' è stato, non alimento false speranze, ma cerco di creare le basi per un altro rapporto. Magari, se mi comportassi da stronzo, aiuterei l'altra ad odiarmi, si libererebbe prima. Ma io preferisco l'indifferenza all'odio. Se uno ti odia può farti male. Metti che ti odia uno come Hitler. E' meglio se gli sei indifferente, no? Io non voglio essere odiato e, potendo scegliere, preferisco soffrire meno, lasciare piuttosto che essere lasciato, avere il senso di colpa per l'altra che sta male piuttosto che stare male io. Certe volte, quando ne sei fuori, pensi 'com'era bello quando soffrivo', ma è una fesseria. Con la sofferenza ci guadagnano solo i cantautori che ci scrivono sopra i successi. Bisogna avere il coraggio della fine, piano piano, con dolcezza, senza fare male. Io ho vissuto la vita stando molto a guardare, non sapendo che fare, per timidezza, per i problemi fisici che ho avuto. Credo di avere acquistato un bagaglio maggiore, di avere rispetto, quasi un animo al femminile, dove pensavo che niente mi era dovuto, dove tutto andava creato, formato, senza arroganze, senza presunzioni, senza quei famosi fumogeni che nascondono la verità.
#Massimo Troisi#massimo troisi#amore#amare#citazione#citazioni#frasi#Pensavo fosse amore invece era un calesse#film#movie#film citazioni#film frasi#film frase
11 notes
·
View notes
Note
scusa per i tanti cuoricini alle tue foto ma boh vorrei essere bella come te
maa che infinitamente cara! non vedo il tuo volto tra i tuoi post ma vedo la tua pelle che è bellissima. lo sai ci sono sicuramente tante cose di te che sono molto belle e che sono proprio tue, sei proprio tu. e secondo me quelle che non ti piacciono non sono poi così terribili. io ho sempre odiato il mio naso. adesso non capisco perché lo odiavo. forse tra qualche tempo capirò sempre meno perché odio tante cose di me e ignoro quelle belle. mi auguro che accada anche te sempre di più. ti mando tanti bacini, ognuno per tutte le cose belle che sei
5 notes
·
View notes
Note
Ciao,
Non ci conosciamo ma ogni tanto leggo i tuoi pensieri. Quello che hai scritto su tua madre mi ha molto commossa perché è più o meno lo stesso tipo di (non) rapporto che ho instaurato io negli anni, con l'aggravante di familiari molto problematici. Lo so che è dura, soprattutto adesso che sei da tutt'altra parte ma io ti stimo per il coraggio e la forza con cui reagisci alle difficoltà. Spero di trovare il tuo stesso coraggio perché, credimi, non è scontato. Certe ferite hanno conseguenze che si riversano in molti aspetti della nostra vita e non lo sto dicendo per autocompiangermi o essere patita, anzi. Io sto provando ad andare avanti, nonostante tutti gli anni persi e, ad oggi, sono fiera di ciò che sto facendo e ho ottenuto, ma la paura è ancora tanta.
Un abbraccio
Ciao a te.
Ti ringrazio per le parole e per aver speso il tuo tempo per mandarmi questo messaggio.
In realtà non so cosa sia trasparso dai racconti su mia madre perché non ne ho mai parlato apertamente. Io e mia madre abbiamo avuto sempre un ottimo rapporto, finché non sono cresciuta, sviluppando una visione diversa dalla sua.
Sono d'accordo sul fatto che questo si riversi in altri aspetti della mia vita e anzi posso dire che i miei genitori oltre a darmi la vita me l'hanno pure irrimediabilmente rovinata in tantissimi aspetti, a cominciare da quella sentimentale, ad esempio.
Il fatto che sono forte e coraggiosa me lo hanno detto svariate volte e io ogni volta non capisco cosa si intende, perché io mi comporto come mi sento e basta. Però ti ringrazio per la stima, anche se sono certa che tu puoi (se non già sei) altrettanto. Non ricordo se era Kundera che diceva:"Ti ritrovi ad essere forte quando essere forte è l'unica scelta che hai" - ho sempre odiato sta frase per la facilità con cui veniva condivisa, però in fondo penso colga nel segno. Quindi vedrai che sarai coraggiosa, anche se non ti considereai tale, così come capita a me.
In bocca al lupo e un abbraccio anche a te.
4 notes
·
View notes
Text
Riletture
Mi sconvolge rileggere i miei ultimi post, ancora una volta sottoscrivo di quanto sia importante per me scrivere, fissare le emozioni e i momenti che sto passando: perchè li dimentico. Inevitabilmente, un po' per mia natura, un po' perchè mi piace vivere così, sono in continua e costante evoluzione. Faccio, disfo e incontro, e così nel giro di pochi mesi le mie priorità cambiano rapidamente e mi dimentico cosa mi facesse star male prima, magari lo ricordo vagamente, ma sempre circondato da nebbia. Mai come prima ora sento di amare le mie migliori amiche, ci sono stati momenti di difficoltà che mi rendo conto sono stati utili per la nostra amicizia, siamo cambiate in tempi e in ritmi diversi, ognuna afflitta dalle proprie insicurezze, paure, che, inevitabilmente abbiamo un po' riversato su di noi. E' da un po' che non mi sento più meno amata, finalmente. I mesi prima del 2023 effettivamente ricordo di aver vissuto grandi complessi all'interno delle mie relazioni, e da un lato, probabilmente, mi sono fatta sopraffare dalle mie insicurezze. Da un lato sentivo che troppe persone volevano che io ci fossi sempre, che fossi costante, che mettessi impegno. E se da un lato questa cosa mi faceva sentire desiderata da molti, in realtà è la cosa che mi ha fatta star più male, perchè circondata da molti sì, ma pochi sentivo che c'erano veramente. E poi in risposta a questo mi sono ritrovata essere quella sfuggente, quella che pacca sempre, quella che non ci tiene. Quella che dalle relazioni sfugge, quella che non comunica, quella che ho sempre odiato. Oggi posso dire di non risentirmi più così, ho trovato il mio equilibrio all'interno delle relazioni e ho imparato che dire di no è importante, perchè chi ci tiene lo capisce e non te lo fa pesare. Ho imparato a comunicare, verbalizzare le frasi, gli atteggiamenti, le maniere che mi feriscono. Ho imparato che quello che dice la nostra testa non è sempre vero, e che se senti delle mancanze da parte di qualcuno forse vale lo stesso al contrario. E se da un lato ho imparato a dire di no, dall'altro ho imparato che è importante dire anche di sì, crearsi degli spazi quando vedersi diventa difficile, far capire alle altre persone che ci tieni. Perchè se no che resta? Inconsciamente ho applicato, gli scorsi mesi, una serie di atteggiamenti che ripensandoci ora sembrano proprio quelli di una persona evitante, non perchè non mi importasse degli altri, ma perchè facevo fatica a crederci, perchè sentendomi ferita, tradita e anche violata (A.T vaffanculo) dalle persone di cui mi sono fidata ho iniziato a pensare che non valesse la pena, impegnarsi emotivamente, dalle relazioni, agli amici, agli sconosciuti. Classico meccanismo di autodifesa in cui quando inizi ad accumulare tante delusioni inizi a chiuderti e a pensare che non ne valga la pena. Per fortuna in questi mesi le cose sono cambiate, avrò trovato un mio equilibrio? forse. Fatto sta che in quel periodo non stavo bene, e non mi amavo quando mi comportavo così. Io sento di essere una persona che ama molto, anche in modo genuino e ingenuo, e mi amo quando amo. Ho deciso di accettare questa mia caratteristica, pur salvaguardandomi.
3 notes
·
View notes
Note
scusami l'anonimato, ma sono giusto un po' insicura e per il momento voglio nascondermi. sento di non appartenere a questo corpo. quando ero bambina, feci un sogno che ricordo perfettamente ancora oggi: ero ad una festa con i compagni di classe, seduta al tavolo, quando sento uno strano prurito tra le gambe. apro la cerniera dei pantaloni e scopro con stupore di avere il p3n3. ho sempre odiato il mio corpo, sia nell'aspetto generale (viso per niente dai tratti "tipicamente" femminili), che per tutto il resto (fianchi enormi, il seno che più mangio e più diventa grosso, il ciclo - soprattutto- e così via). secondo la tua esperienza, come valuti il mio non appartenere a questo brutto involucro che mi contiene? te lo chiedo in forma di confidenza tra amici, anche perché nella vita al di fuori di tumblr conosco solo persone ultra cishet super felici del loro corpo e della loro vita, totalmente ignoranti sull'argomento.
Grazie di cuore ❤️
Oh salve anon, non ti preoccupare per l'anonimato, se è quello che ti sei sentita di fare hai fatto benissimo.
Allora, sai, ti dirò, ho parlato di questo messaggio con un po' di persone che conosco e siamo in realtà tutty arrivaty circa alla stessa conclusione: quello che descrivi (prendici con le pinze, nessuno di noi è psicologo / psichiatra / psicanalista) è sicuramente parli di te stessa con un certo tipo di malessere riguardante il tuo corpo e delle caratteristiche sessuali primarie e secondarie associate ad esso (uso il femminile perché è quello che hai usato tu nell'ask, se mai vorrai rettificare sono sempre pronto a modificare), che potrebbe, come non potrebbe, essere un certo tipo di disforia che, anche qui, potrebbe come non potrebbe essere di genere. Ma io non sono davvero nessuno, anzi, sono meno di nessuno per dirtelo.
La cosa che io, come tutte le persone con cui ho parlato di questa ask, sentiamo di dirti è che al posto di ricercare questo tipo di risposte in questo dolore che tu provi, prova a cercarle nelle cose che invece che ti fanno / ti farebbero stare bene.
Cerco di spiegarmi con un aneddoto puramente autoreferenziale.
La disforia di genere ha aiutato ben poco a farmi capire se fossi uomo o meno, c'erano tante cose che potevano spiegare il mio disagio in questo corpo: per esempio, il mio fisico è molto discostante rispetto a quello che viene considerato canonicamente bello, m'è stato fatto notare in più occasioni e ti dirò, un seno importante e un certo tipo di forme difficilmente non vengono commentate, in positivo e in negativo, questo può portare a non avere particolare apprezzamento per dei caratteri secondari specifici. E mi sembra proprio l'esempio che hai portato tu, no?
Quello che in realtà mi ha aperto gli occhi è stata la scelta del nome e susseguentemente, durante una vacanza nel lontano 2018 2014 (madonna come passa il tempo), per la prima volta tutti mi chiamarono Frà e usarono maschile con me: urca, quello mi ha davvero fatto capire che sono un uomo, perché dopo tanto tempo di dolori che potevano essere attribuiti a qualsiasi altra cosa che non fosse il mio genere, mi sentivo felice ad essere percepito in quel modo, è stata proprio la risposta delle risposte.
Tutto questo per dire, sperando che questo messaggio abbia senso perché arriva dopo una giornata lavorativa relativamente movimentata, se riesci e se sei nelle condizioni mentali per farlo, trova qualcosa che pensi potrebbe farti stare bene e prova a metterle in pratica, che sia di iniziare a salutare le persone con la stretta di mano piuttosto che un bacio, che sia tagliare di qualche centimetro i capelli o smettere di usare vestiti percepiti come femminili, provare a trovare un nome che ti piace e usarlo su internet (anche come nickname), insomma, tutte queste aiutano molto di più che rimanere a fare il macero nel dolore.
E ti auguro la migliore delle fortune: se sei una persona trans ben venga, se sei una persona cis ben venga uguale, è sempre crescita!
#frà risponde#e che risposte signori#ho fatto del mio meglio per rispondere spero che davvero abbia senso#a una certa ho perso il senso della grammatica e della sintassi non me ne volere#un consiglio che metto nei tag è anche di riferirti a te stessa con parole meno dure so che sembra una cazzata ma non ti meriti queste#parole chiunque tu sia e qualsiasi sia il tuo corpo#nessun 'involucro' è brutto! ci sono solo corpi e questi corpi li puoi agghindare come vuoi puoi cambiarli come vuoi ma sono solo corpi#spero di non suonare patronizing l'ultima cosa che vorrei è cercare di controllare le parole degli altri è solo un consiglio davvero#ti auguro davvero le migliori delle fortune e le migliori risposte del mondo nel più breve tempo possibile#spero che l'aneddoto possa aiutarti a cercare qualcosa che ti possa fare stare meglio
2 notes
·
View notes
Text
Stasera scrivo. Scrivo a manetta. Di tutto. Anche e soprattutto cazzate. Il mio amico dice che scrivo a mo’ di “flusso di coscienza”. Dice molto bonariamente che gli ricordo Limonov (mai letto)
Intanto butto fuori. E sto seduto fuori, sotto casa, a prendere aria, a respirare, che casa è un forno, che casa a volte diventa una trappola, che casa è troppo colma di pensieri e ricordi e dispiaceri, che a volte mi sembra di navigarci dentro.
Avevo giurato di lasciarla casa, di non tornarci più dopo che il matrimonio mi era esploso tra le mani, avendo acceso io la miccia e non lanciato il petardo fuori dalla finestra. Ci ho pianto giorni, accarezzando quelle mura, toccando le pareti, pensando a mia figlia di là nella stanza, che non avrebbe capito e a che a 26 anni suonati non ha ancora capito e accettato.
Avevo giurato di non tornarci, di rifarmi una vita, senza venire meno ai doveri di padre, senza tradire mia figlia più di quanto sentivo avessi già fatto. Sono stato avvolto dai sensi di colpa. Mi ci sono tuffato dentro e non ne sono mai più riemerso. Ma ero fermo lì, seppure a vivere altrove, a fare il padre, un padre un minimo decente, qualcuno su cui poter contare, qualcuno presente anche nel cuore della notte.
E quando la madre ha deciso che era tempo di smettere di fare la madre, di andarsene altrove, cambiare vita, fottersene della casa, della figlia e di tutto quel che sarebbe potuto accadere, il mio giuramento di non tornare più in quella casa se n’è andato a puttane, mentre negli anni erano successe tante cose ed io stavo per perdere definitivamente mia figlia.
Sensi di colpa a valanga, schiacciato, sepolto, affogato. Ho smesso di fare solo il padre e ho assunto il doppio ruolo di padre/madre. Non me ne faccio un vanto, anzi ho finito di rinnegare ancor di più me stesso, nella vana speranza, di raccogliere i cocci e riassemblare il riassemblabile. Io avevo contribuito a rompere, io dovevo salvare il salvabile, se c’era ancora qualcosa da salvare.
Ho mollato tutto, letteralmente tutto, ho rinnegato di nuovo la mia vita, infranto il giuramento e sono ritornato in quella casa che ho odiato e amato. “Io sono qui, ci sono”. Ho riprovato a ricostruire ma intanto mia figlia, covando rabbia che solo dopo anni é esplosa, ha lasciato casa (sempre casa sua é e sempre io resto a badare il focolare) partendo, andando lontano 800 km per studiare, ma soprattutto per scappare da me e la madre. Amore e odio: un leit-motiv della nostra famiglia.
Sono sette anni che sono rientrato in questa casa. Sette anni che me ne sto (ri)prendendo cura, in attesa di mia figlia che ritorni per piccole pause, sempre più sporadiche, anche ora che ha finito di studiare.
Io sono qui sotto casa a prendere aria, sotto le quattro mura che con dolore e sacrificio ho lasciato, che con dolore e sacrificio ho ripreso, che in fondo mi proteggono dal mondo esterno, che accolgono in silenzio le mie mattine mentre osservo la campagna e sorseggio il mio caffè. Sono qui, sotto casa, in quella che a volte è la mia prigione, la mia tomba e a volte é il mio rifugio, la mia alcova. Non è servito a nulla ritinteggiarla, cambiare mobili, riposizionare oggetti e farne sparire altri, oltre quelli che impunemente Lei ha trascinato via con sé, a sfregio di tutti, figlia compresa. Le mura trasudano ricordi, respirano parole dette, sussurrate, urlate.
É tutto lì, come l’ultima notte, prima di andarmene, toccando ogni muro, sfiorando ogni oggetto, versando lacrime per quello che mi sembrava essere un addio ed invece é stato solo un arrivederci.
0 notes
Text
Perché non mi hai più parlato?
Si che abbiamo parlato
mi hai tirata fuori
non sopportavo più nessuno
le tue amiche si, o le mie ma senza di me
ero fuori controllo
non mi hai mai chiesto scusa
non sapevo di star sbagliando
neanche quando te l’hanno fatto notare?
l’ho notato, secondo te?
non mi hai dato spazio. Me lo porto per tutta la vita, questo. Anche quando ho provato a mettere insieme i pezzi, perché io ci ho provato.
eravamo cambiate
eri cambiata tu, semmai. Io ero cresciuta e sarei stata ben contenta di includerti, ma non mi hai dato modo.
Avremmo fatto comunque le nostre vite, diverse
Avremmo potuto includerci, restando fedeli a un patto che avevamo siglato senza dircelo
sono passati anni
sei stata la mia più grande delusione, mi hai fatto male. Più di chiunque altro.
Non è finita una storia d’amore ma forse un po’ sì. Che l’amicizia c’entra con tutto ció che è bene e amore. Ti ha fatto bene perdermi? e mia madre mi direbbe che sono poco modesta, perché dicendo che tu mi hai persa mi sto indirettamente dando un valore. E lei sarebbe contenta, mi direbbe “sono felice che riconosci che vali” non “quanto” ma “che”. Ma questa è un’altra storia. Allora per evitare di stare su due piani, riformulo la domanda:Ti ha fatto bene allontanarci?
A me no, nel senso che avrei voluto ancora la tua amicizia, quella vera e non quella che ha a che fare con il salutarsi in giro. Penso che quando hai smesso di parlarmi mi sono tolta tanta negatività dalle spalle ma che l’ho fatto a prescindere da te, viaggiando, trasferendomi, facendo determinate esperienze e poi solo dopo innamorandomi. tu ti sei innamorata alla fine? Le tue storie su instagram sono troppo vaghe per capirlo. Chiedo per pura curiosità. Comunque spero di sì. spero che tu ti sia innamorata e più di quello spero che tu ti sia sentita amata, che hai iniziato a dare spazio alle emozioni e meno al disagio di una sensazione e situazione completamente nuova. Spero che tu ti sia tolta il pensiero della verginità, che tu l’abbia lasciata da qualche parte e con una persona carina e gentile nei modi, così hai capito che non è niente di che se non c’è amore. Ma almeno sai cos’è spero tu sia più felice di prima e che hai smesso di prendere la valeriana prima di uscire o di fingere di divertiti in mezzo a gente che con te non c’entra molto, spero che tu abbia smesso di fare le cose per gli altri e abbia iniziato a fare qualcosa per te. So che fai il lavori che avresti voluto e questo è un bene.Spero che hai dei sogni, che l’idea di un futuro in cui smetti di essere una ragazzina ti raggiunga, per volerti bene, per evolverti, per stare bene, che la felicità la meriti anche tu. E questo forse non te l’ha mai detto nessuno, ma te l’ho detto io. Te lo avrei detto. Te lo direi.
adesso come stai? l’ultima volta che te l’ho chiesto sul serio mi hai detto che nessuno te lo chiedeva ormai. io non ho mai smesso di farlo e ti giuro a distanza di anni non lo so proprio cosa ho sbagliato, e stando ai fatti nulla, ma comunque non siamo più amiche.
tu come stai? Mi chiedi dopo secondi interninabili di silenzio metre svapo dalla tua nuova iqos.
Bene. e rimango ferma a fissare il semaforo che sta diventando verde.
mi fai un cenno di assenso e di saluto, poi attraversi la strada prima di me mentre ti ricambio sorridendo.
ed è li che me ne accorgo, ad un incontro casuale al semaforo, che le relazioni si spezzano e alcune non si riparano.
ma io ti sorriderò sempre, a tutti i semafori e gli angoli di questa città che per anni abbiamo odiato insieme e che solo adesso riesco a percepire come casa. Ti sorrideró sempre perché non porto rancore, perché ricorderò per tutta la vita quell’amicizia che è stata profonda intesta e sono certa vera, finché ha potuto. Non avrei mai pensato di aprire le porte della mia esistenza senza te al mio fianco, che per me eri una chiave. E invece le ho sfondate, da sola. Con la sola arma di essere così. Senza troppi sforzi. Perché mi hanno sempre detto di essere me stessa e lo sono così tanto che a volte è stancante rientrare nei miei canoni. Ma mi voglio bene. So chi sono. Perché per un’intera vita mi hanno detto di essere più flessibile e io per un’intera vita non ce l’ho fatta. Ci sono poche cose che mi definiscono e io le conosco. Ti sorriderò sempre e mi incazzeró sempre perché lasciatelo dire sei stata meglio di così. Di collì. Sono passati anni, è vero forse adesso è diverso. Ti ho sempre augurato bene, solo il bene. Sempre il bene. E continuerò ad augurartelo.
Però io a quel semaforo ho sorriso perché ho trovato una cosa: la consapevolezza e la forza di lasciare andare. La stessa che ho trovato anni fa, nonostante abbia fatto male da morire. Il male di una certezza, di una spalla, che di colpo cede e scompare. E quando provi a ricomporlo è diverso, è cenere.
0 notes
Text
vorrei scriverti perché ho tante cose da dirti. non ti preoccupare, niente di tutte quelle robe smielate illeggibili che ti scrivevo quand'ero più piccola. pensavo solo che mi farebbe piacere farti sapere alcune cose. del tipo: hai presente la maglietta degli smiths che mi hai regalato per il mio ... ? che compleanno era? sedicesimo? diciassettesimo? non mi ricordo... comunque forse è stata l'estate prima che tu andassi via. o forse la stessa, non ricordo bene. in tutti questi anni io ho perso questa maglietta innumerevoli volte, ma poi l'ho sempre ritrovata quando l'avevo già data perduta. questa scena si è appena ripetuta per l'ennesima volta: poco fa stavo facendo il cambio di stagione, o almeno ci provavo, e l'ho ritrovata tra i vestiti estivi. dovevo uscire per passare in farmacia quindi ho pensato di metterla e mi sono ricordata di quanto ormai mi stia stretta. per anni e anni l'ho indossata perché mi piaceva tantissimo e soprattutto mi permetteva di sentirti vicina e mi piaceva che mi ricordasse te. mi sono guardata allo specchio e mi sono stupita che mi entrasse ancora, suppongo che debba ancora abituarmi al fatto che il mio corpo sia cambiato molto negli ultimi anni. mentre mi guardavo allo specchio era un po' come se guardassi anche la mia immagine riflessa di quando avevo sedici, diciassette anni ed ero molto più piccola e minuta, portavo occhiali diversi, avevo capelli diversi, vestiti diversi, e la maglietta mi andava quasi larga. comunque non è di questo che volevo dirti. o almeno non del tutto.
io non so se te lo ricordi, ma poco prima di trasferirti mi hai scritto un messaggio in cui mi incoraggiavi a uscire dal mio guscio, e mi hai scritto, testualmente: "perché in tanti meritano un'amicizia come la nostra." e questa è una frase che per qualche motivo non si è accontentata di entrare nel mio cervello, ma ha scavato e scavato e scavato come una talpa decisa e determinata e si è andata a incidere proprio dentro la mia mente. ed è ancora lì. io volevo scriverti per dirti questo. per dirti che io non me lo sono dimenticato, che per me ha significato tanto, che non esistono parole per ringraziare qualcuno che ha fatto qualcosa di così significativo per te, e non c'è nessuna lettera o messaggio che io possa scriverti in grado di esprimere la gratitudine che ho provato in molti di questi momenti. ho capito solo adesso di quanto sia irrilevante il fatto che ti sbagliavi di grosso. perché sapevi che avevo bisogno di coraggio, hai sempre saputo leggermi, e non metto in dubbio che magari pensavi davvero quello che mi hai scritto, magari era una speranza che avevi coltivato dentro di te, ma questo non conta perché qui la ragione o il torto non c'entrano nulla. in tutti questi anni io questa frase l'ho letta innumerevoli volte nella mia testa, ma non mi sono mai tormentata chiedendomi se tu avessi ragione o meno, forse sì, ero curiosa di scoprirlo, pensavo, chissà, magari è vero, magari no, che importa alla fine. hai colto un mio bisogno e me l'hai lasciato capire dandomi coraggio, dandomi speranza, abbracciando quell'enorme parte di me che ho sempre odiato perché vuole sempre dedicarsi alle persone, riempirsene il cuore, anche e soprattutto se nel farlo incontro sempre quel mio dolore interno e profondo e feroce. e poi volevo dirti, o forse questo non voglio dirtelo, quindi te lo dirò solo qui. l'altra sera quando mi hai scritto ho pianto come una bambina. il fatto che tu mi abbia scritto inaspettatamente "mi manchi da morire" in un momento in cui mi sentivo così fragile... mi ha fatto sentire come se mi fossi rimpicciolita fino a diventare minuscola e mi stessi nascondendo dentro le braccia di qualcuno che mi stava dando il permesso di piangere quanto volevo, e mi stava accarezzando e dicendo che ero al sicuro e al caldo e che sarebbe andato tutto bene. perciò ho tolto gli occhiali, ho abbassato la testa, e mi sono abbandonata a un pianto lunghissimo ma non aggressivo, e me lo sono goduto tutto, dall'inizio alla fine. e ho pensato che tu ti trovi a chissà quanti chilometri da qui, e che non è stato giusto che la vita ci abbia dato così poco tempo da passare insieme, non è stato giusto separarci così presto. perché eravamo solo due ragazzine. e avevamo tanto bisogno l’una dell’altra. io lo so che ormai se siamo fortunate ci vediamo una sola volta all'anno, e lo so che non so molto della tua vita e tu non sai molto della mia... ma so anche che questo non è totalmente vero. so che in realtà sappiamo tutto. questo è quello che volevo dirti.
15/05/2024
1 note
·
View note
Text
appunti sparsi sul lavoro
(uno sfogo stranamente non criptico)
lavoro troppo - è quello che mi dicono tutti, e che mi dico pur’io, e soprattutto per troppo poco. vorrei dare la colpa a qualcuno o qualcosa, ma la verità è che me lo autoimpongo: non lavorare mi mette di fronte all’horror vacui e poi al suo contrario, troppi pensieri lividi e ammucchiati, e quindi finisco per farmi assorbire da tante piccole attività inutili, fatte per tenermi la testa impegnata finché non divento troppo stanca anche solo per crucciarmi di qualcosa. a questa situazione, aggiungiamo una meravigliosa sindrome da crocerossina che ero riuscita a estirpare da altri ambiti della vita e una forte propensione allo stacanovismo e al perfezionismo, e la frittata è fatta: sono cotta.
diciamo che ho anche capito questo: quella che ho sviluppato col mio attuale lavoro è a tutti gli effetti una relazione tossica. tante volte non mi sento apprezzata e la sensazione che vivo più spesso è quella dell’inadeguatezza e dell’insoddisfazione e questo, alla lunga, mi porta a pensare di voler mollare - ma poi c’è qualche sporadico episodio positivo che mi fa dire “ma no, basta esser meno molli, basta stringere i denti” e ogni precedente proposito viene distrutto, solo per poi vedere innescata una nuova spirale di malessere e stress. il bello è che ho sempre temuto e rifuggito qualsiasi tipo di relazione tossica con le persone: potevo immaginare di dovermi difendere anche col lavoro?
poi, soprattutto, il pensiero di licenziarmi mi gela il sangue: è vero che guadagno quattro spicci, ma sono pure quattro spicci che mi servono per campare; è vero che ho qualche risparmio per tirare avanti almeno un po’ di tempo, ma come faccio a sapere quanto ci vorrà per trovare altro? e ancora, chi mi assicura che questo altro non sia uguale, se non peggio, rispetto a quello che sto vivendo adesso? perché, diciamocelo, il mondo del lavoro è un po’ una merda, soprattutto quando sei una persona sensibile & non hai studiato medicina e odontaiatria (n.b.: figura retorica, non ce l’ho con quelli che studiano o hanno studiato medicina e odontoiatria). e poi, non ho il coraggio di guardarmi allo specchio e dirmi: “sono disoccupata” - ragionamento molto ipocrita, perché ho sempre odiato chi colpevolizza la disoccupazione, eppure questo fermo principio non riesco ad applicarlo su me stessa.
come non citare, infine, la tortura in cui consiste la ricerca di un nuovo lavoro? se dante avesse scritto la divina commedia oggi e avesse dedicato a un girone infernale a noi - gli sfruttati, i malpagati & i frustrati - non avrebbe saputo immaginare di meglio. ogni volta che riprendo in mano (figurativamente, visto che non l’ho mai stampato) il mio curriculum, mi viene in mente la poesia di wislawa szymborska e il cuore mi piange un po’ di più. e poi segue l’estenuante ricerca delle aziende e delle posizioni aperte, il portfolio e le lettere di presentazione, i “perché muori dalla voglia per lavorare per noi?” ai quali bisognerebbe rispondere “perché non ve ne andate a fanculo?” ma non sei tu ad avere il coltello dalla parte del manico, le attese, i silenzi, i rifiuti, le chiamate, i colloqui individuali e di gruppo, “tre pregi e tre difetti”, l’hr e il manager, i contratti a tempo determinato, i periodi di prova non retribuiti, i “grazie le faremo sapere”, i “il suo è un ottimo profilo ma abbiamo optato per un altro candidato”. e dato tutto questo, quindi, mi ritrovo a pensare che è meglio affrontare questa battaglia armati al meglio, con un’armatura più solida di quella che indosso ora, con delle armi più affilate, con uno spirito più guerriero. e, quindi, temporeggio, procrastino, aspetto.
tutto questo per dire: sono stanca, seccata, delusa. tutto questo per cercare di chiarire a me stessa come sto e che devo fare. tutto questo, pure, per dire che questo sistema mi fa schifo e, entro certi limiti e finché posso, devo provare a non lasciarmene fagocitare.
27 notes
·
View notes
Text
Ho capito una cosa probabilmente molto banale, ma vabbè:
Sto passando il capodanno da solo, cosa che di per sé non mi crea nessun particolare fastidio, in quanto ho sempre odiato festeggiarlo facendo festa con persone e da qualche parte. La massima espressione del capodanno da 10 anni a questa parte per me è stata sempre mangiare con i miei, aspettate la mezzanotte e poi andare a letto.
Questa volta, lavorando, sono completamente solo e quindi all'ultimo ho deciso di cucinare un piatto un po' più particolare perché mi è venuta voglia e poi l'ho postato sui social. Mi è venuta l'illuminazione di aver fatto questo gesto perché solo da solo, e benché non trovi in questo stato particolari sofferenze, come già detto sopra, è comunque un giorno di festa, e il peso della consuetudine sociale si fa sentire, volente o nolente.
Questo per dire, che aver postato qualcosa quando sono solo, con l'intento più o meno conscio di mostrare una certa attitudine festosa, mi ha fatto capire che esiste un circolo vizioso in cui i social network ci imprigionano: la condivisione, in situazioni di solitudine, al fine di sentirsi meno soli, che non fa altro che accentuare la solitudine in un loop infinito di feedback negativo, in cui postare è direttamente proporzionale alla tua sensazione di essere solo.
Non dico che tutti facciano così; ci sono persone capaci di tenersi lontane da questo meccanismo, però ecco, esiste ed è la vera natura di tutti i social: fingere connessione aumentando il senso di solitudine al fine di aumentare l'utilizzo del social stesso.
Bene, ho finito, buon anno a tutti.
11 notes
·
View notes
Text


scrivevo nel 2016, dopo quattro anni te l’ho detto, anche se non penso più che tu sia una bella persona e soprattutto che forse non lo meritavi, ma quando si cresce si smette di confondere l’orgoglio con la rivalsa: la forma più grande d’orgoglio è il perdono, e così si conserva solo il bello, anche se talvolta amaro. non ho idea, però, se tu sia riuscito a crescere.
queste parole poco raffinate ma traccia indelebile d’un amore grande quanto, per me, infelice, è nato e morto proprio qui, dove ora scrivo, ma in una dimensione diversa e ben lontana di cui, di tanto in tanto, mi capita di provare nostalgia. troppe volte si prova nostalgia per i nomi che abbiamo abbandonato durante la nostra vita perché non ci rappresentavano più. per molto tempo ho odiato questa persona, non le ho più dedicato alcuna parola nonostante io sia un’inguaribile nostalgica, ho solo lasciato che il tempo cancellasse tutto. tutte le sue parole le ho cancellate volontariamente, le uniche che mi rimangono sono quelle che avevo annotato in questo vecchio diario e quelle che mi disse in una telefonata di poco conto e di poca durata. la voce, la ricordo ancora però, e alla fine sorrido.
non credo si riconoscerà mai in queste parole se per caso dovesse ritrovarmi e, seppur lo facesse non tornerei mai sui miei passi e negherei. quello che ho capito stanotte, però, è che non tutti possiamo e riusciamo ad essere belli, ma non per questo, gli altri, devono negarci amore. ed io non glie l’ho negato, fino alla fine. gli sono stata accanto quando amava e soffriva solo per sé stesso, gli sono rimasta accanto quando amava e soffriva per un’altra persona e nonostante avessi perso speranze. mi chiedevo ogni giorno perché lo facessi ed ogni giorno mi rispondevo che avrei continuato a farlo solo per essergli accanto. per tanto tempo mi sono fatta bastare quello. tante canzoni mi ricordano di lui, ma stanotte mi sento di ricordare il modo in cui mi sentivo e mi sono sentita fino al termine di tutto con questo verso:
i think i'm falling, i'm falling for you and maybe you, change your mind...
forse è meglio così, forse è meglio che sia andato perso tutto meno che il tuo nome, non vorrei perdere me stessa di nuovo. in quanti modi mi hai fatto perdere me stessa e soprattutto la ragione: eri il connubio perfetto fra amore e passione, elegante e misterioso com'eri. portavi la maschera più bella che un illusionista come te potesse desiderare.
it's only just a crush, it'll go away, it's just like all the others it'll go away, or maybe this is danger and he just don't know, you pray it all away but it continues to grow.
ma ti ricordo, e credo lo farò per sempre. ci si innamora anche delle persone sbagliate, quanto lo eri... in ogni senso.
“in un altra vita mi sarei sicuramente innamorato di te.” è una simmetria curiosa, io nella prossima vita farei modo e possibile per evitarlo, ma non pensare che sia per rimpianto, ne ho fin troppi sulle spalle, è solo amor proprio.
7 notes
·
View notes
Text
Perché penso che la morte di Ogata Hyakunosuke sia il risultato di “tempi stretti”
Nel caso non si fosse capito a me piace molto il personaggio di Ogata. qualche mese fa mentre cercavo informazioni su un altro manga mi sono ritrovata a scoprire Golden Kamuy. Premetto che i primi frammenti mi proponevano quasi sempre la coppia Sugimoto ed Asirpa. E Sugimoto mi è sempre sembrato un personaggio di poco spessore. In 8 anni è fondamentalmente rimasto invariato. Mi ha molto colpito Tsurumi, che nel corso della lettura è risultato essere un ottimo cattivo molto sfaccettato e triste. Una figura tragica che con lo scorrere dei capitoli si è mostrato più complesso di quello che è.
E poi Ogata. un personaggio volutamente enigmatico di difficile comprensione. Ho avuto modo di notare che nel fandom o è amato o è odiato. Non ho visto mezze misure. Eppure è anche lui un personaggio tragico. Per la buona pace degli “odiatori” ;) Ogata non è un:
immorale
antisociale
asociale
psicopatico
sociopatico
in quanto non rispetta i requisiti dell’ICD 10 per poter essere definiti e riconosciuti come tali. (ICD 10 “Classificazione Statistica Internazionale delle Malattie e dei Problemi Sanitari Correlati ”)
dopo questa spiegazione arrivo a dire come mai personalmente ritengo che la morte di Ogata, e non solo la sua, rientra in una affrettata chiusura del manga.
se andiamo a vedere gli ultimi capitoli vediamo che tutto l’arco narrativo che parte dall’arrivo a fort Goryōkaku alla morte di Ogata si svolgono in meno di 24 ore. capisco che l’uscita di ogni capitolo possa far perdere il senso del tempo ma credo sia importante ricordare che tutto quello che sta succedendo avviene in meno di una giornata. Non solo. Dal capitolo 300 al capitolo 310 probabilmente avviene tutto in meno di 1 sola ora.
Il gruppo di Asirpa si trova a Station Kikyo quando sale sul treno e il treno si dirige verso Hokodate Station…tra i due punti ci sono meno di 10 chilometri di distanza, circa 6 miglia terrestri.
Un treno a vapore arriva ad un massimo di 130 km/h , facciamo finta che vada molto più lentamente , visto che lo stesso Ogata sale sul treno in corsa abbandonando il cavallo su cui stava e un cavallo arriva a massimo 80 km/h. Ipotiziamo che il cavallo sia arrivato a massimo 50 chilometri di velocità e facciamo finta che nonostante il boicottaggio di Ogata il treno non sia mai andato oltre questi 50 chilometri orari…ma quanto ci può mettere un treno a quella velocità a percorrere meno di 10 chilometri di distanza??? Quindi in circa 15 minuti abbiamo un personaggio che prima di salire sul treno era capace di agire in modo coerente e “funzionava” in modo autoconservativo e appena sale sul treno diventa un idiota che si comporta in modo anticonservativo e che continua a sbagliare le sue azioni? Sorvolo sulle allucinazioni visto che parliamo di una persona che alla sua prima comparsa nel persorso narrativo ha subito un gravissimo trauma cerebrale e che nell’episodio 310 è stato anche colpito da una freccia impregnata di veleno.
Ebbene. Perché penso che sia una veloce chiusura? Credo che Golden Kamuy sia un manga stupendo. Ottima cura nei disegni e nella accuratezza della ambientazione. Molti fans in molte nazioni. Questo ha dato la possibilità di far diventare il manga un anime. Ma penso, idea personale non ho avuto alcun riscontro e se qualcuno può darmi informazioni in merito ne sarei grata, che non abbia ottenuto il successo sperato. In Italia è pressochè sconosciuto. Se devo avere come riferimento le notizie che trovo in rete devo dire che anche nei paesi anglosassoni mi sembra essere un prodotto di nicchia. Insomma. Ottimo ma fuori da certi ambiti si fa fatica a trovare materiale e fans. Non so quanto possa essere plausibile la mia teoria. Ma credo che la velocità di chiusura di questa storia, con molti personaggi che se ne sono andati lasciando alcune domande della narrazione in sospeso, ha per me una risposta in questa personale supposizione.
Tornando ad Ogata questa sparizione tragica improvvisa e ridicola, ( non sono pienamente convinta che sia morto e in Golden Kamuy abbiamo più di un personaggio sopravissuto in modo rocambolesco) troverà in qualche artefizio narrativo il modo di rispondere alle tante domande e situazioni rimaste irrisolte, senza necessitare della sua presenza fisica. Perché si era alleato a Kiriranke. Che fine hanno fatto i suoi nonni ( un reiterare la relazione particolare tra Ogata e anziani è unfatto che merita una risposta). Per quale motivo è finito a lavorare per Central. Come mai a 15 anni era in russia con Tsurumi. E altre situazioni che richiedono una risposta per un personaggio così importante della storia. Il tempo è poco. E lasciare inevase queste cose non fa che dare ( a me) l’impressione di una affrettata chiusura. Sono apprezzate osservazioni costruttive. Grazie e un saluto :)
2 notes
·
View notes
Note
come si fa a stare bene con se stessi?
a volte mi chiedo se sia una cosa realmente attuabile, si può stare davvero bene con se stessi? se sì perché sono quasi diciannove anni che ci sto provando e non ho mai avuto risultati? forse sono proprio io che sono destinata a non stare bene con me stessa per tutta la vita?
queste domande me le pongo troppo spesso ma non so dargli una risposta, l'unica cosa che so è che non va bene andare avanti così.
oggi, dopo aver risposto per una settimana "normale" alla domanda "come stai?" una persona mi ha risposto così:
- Dici bene solo quando sei con me
- Non va bene questa cosa
- Te l’ho già spiegato
so anche io che non va bene, questa cosa dà fastidio anche a me. darle tutto questo potere le impedirà una qual volta di dire qualcosa, di smettere di stare con me, di smettere di parlarmi per il solo problema che "chissà cosa farà vale se le dico questo o faccio questo". e non voglio che si possa in un futuro sentirsi in gabbia in un rapporto di amicizia per paura di come io possa prendere la cosa, per paura di far stare male me.
però io non lo so come si faccia a stare bene anche da soli. ho convissuto tutto la mia vita perennemente da sola fino al momento in cui ho conosciuto lei. non ho mai stretto amicizia con qualcuno se non con lei.
mi ha fatto stare bene quando nessuno e niente ci era mai riuscito. mi ha fatto sentire importante quando non lo ero mai stata. mi ha aiutato a non mollare la mia cazzo di vita. cazzo, volevo sparire, smettere di esistere e lei non ha esitato un secondo in più nell'aiutarmi e nel porgermi la mano quando neanche mi conosceva bene, quando nessuno glielo aveva chiesto.
e adesso vorrei imparare a stare bene con me stessa, vorrei farlo per lei, ma anche per me... ma come si può stare davvero bene con se stessi?
Come si fa a stare bene con se stessi? Non lo so tata, non sono capace di darti una risposta certa o Universale a questa domanda, però posso provare ad immaginarla e magari nella mia immaginazione trovare qualche profilo o qualche colore che possa essere in sintonia con la tua geografia Interiore.
Hai presente quando la mamma ci prende le guance tra le mani, le accarezza e poi con infinita dolcezza ti abbassa la testa per darti un bacino sulla fronte? Io penso che quello sia uno di quei momenti in cui ti senti veramente unito, come se quelle crepe, quei rottami, quelle ferite di cui a volte siamo fatti, siano silenziose e facciano meno male.
Mia mamma dice sempre che bisogna fare pace con se stessi, che si può rimanere litigati un po' ma poi tutta questa rabbia e questa cattiveria nei nostri medesimi confronti è destinata a sciogliersi e diventare rancore e quello ti corrode dentro tantissimo. Io, per esempio, non sono ancora capace di fare pace con me stessa. Ci sto provando però, con i miei tempi, con i miei modi con l'aiuto della musica, della mia psichiatra, degli animali. Ci vuole pazienza. Ci vuole coraggio. Ci vuole tanto, tantissimo impegno perché per vedere il Panorama bisogna prima fare un po' di fatica.
Una volta regalai ad un mio amico, un amico molto speciale a cui voglio proprio un bene immenso, una bussola. È una cosa stupidissima ok perché chi cazzo usa le bussole? Ecco io gli ho regalato una bussola e gli ho scritto "così non dimenticherai più la direzione". La bussola, come la luce, come un faro, come le onde del mare, le stelle, gli alberi o il vento ti dicono sempre qualcosa. Ti parlano e se noi sappiamo ascoltarli ti possono insegnare tantissime cose. Credo che valga un po' la stessa per le persone. Dovremmo imparare ad ascoltarci, a perdonarci, imparare a chiedere scusa e dire grazie. Sono cose stupide sì, però ti fanno sentire un pochino meglio.
Un pochino più in equilibrio. Un pochino più leggera.
Una delle mie nonne morì poco dopo natale e ti giuro che quella volta mi sono proprio sentita persa, ma veramente tantissimo. Poi mi sono ritrovata sempre lì, inseguendo quelle luci di Natale che tanto ho odiato come se la colpa fosse loro. A volte dovremmo imparare a perdonare anche la vita oltre che noi stessi.
Boh tutto sto pippone essenzialmente per dire n' cazzo perché la risposta non la so ma se dovessi risponderti di cuore ti direi che per stare bene con se stessi sia necessario darsi tempo. Darsi tempo per cercare un equilibrio, per fermarti a vedere il tramonto, ad ascoltare il mare, per imparare a perdere, a voler bene, a sognare, ad essere comprensivi nei nostri confronti.
Un passo alla volta verso quella direzione che ti indicano quella bussola, quel faro, quella luce, quel vento, quelle stelle.
Un direzione Interiore che sappiamo solo noi.
Sì, mi piace immaginarla così.
11 notes
·
View notes