#guida di Londra
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E dopo la Romania (e la Germania l'anno prossimo) possiamo dire che di sinistra ormai è rimasta solo la guida a Londra.
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Lei è Margaret. Lei è una signora distinta. È medico di base, vive nel Regno Unito, a nord di Londra. È il 1992. Parte per una vacanza in Marocco. Si affida a una guida. Sono in gruppo. La guida parla, racconta. Lei è incantata. Non ha mai sentito una voce così bella. Si volta. Lo osserva. I loro sguardi si incrociano. Si toccano. Lui è Oswald. Lui era un attore inglese. Ha girato film e serie tv. Lui ha prestato la sua voce al famoso annuncio “Mind the gap”, “Attenzione al vuoto”, che ricorda lo spazio fra treno e banchina nelle stazioni della metropolitana di Londra. Margaret e Oswald si amano. Vanno a vivere insieme. Si sposano. Vivono anni meravigliosi. È il 2007. Lui muore. Lei è persa. Sola. Il suo amore per Oswald era totalizzante. Ogni giorno Margaret esce di casa, va in stazione, si siede su una panchina e ascolta la voce del suo Oswald. Lui parla. Lei ricorda, rivive, sorride, si commuove. Se deve prendere un treno, aspetta quello successivo. La voce di Oswald le scalda il cuore. È il novembre del 2012. Margaret è seduta sulla panchina. Arriva il convoglio, accenna un sorriso pregustando il suono familiare delle parole del marito. Parte l’annuncio. Non è lui. Non è la voce di Oswald. È un suono quasi metallico. Impersonale. Anche le parole sono cambiate. Margaret scoppia in lacrime. È devastata. Si sente a pezzi. Il giorno dopo scrive una lettera ai gestori della metropolitana. Scopre che il vecchio annuncio è stato sostituito da uno digitale ricreato al computer. Margaret richiede una copia di quello registrato dal marito tanti anni prima. Vuole riascoltarlo a casa, ogni volta che ne ha voglia. Il direttore della Transport of London legge la lettera della signora Margaret McCollum. Rimane colpito. Emozionato. Regala la copia registrata alla donna, e ripristina l’annuncio originale nella stazione di Embankement. Ancora oggi, se vi capita di fermarvi in quella stazione di Londra, potete sentire la voce di Oswald Lawrence ripetere “Mind the gap”.
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Storia Di Musica #297 - Richard And Linda Thompson, I Want To See The Bright Lights Tonight, 1974
Nel 1972, quando abbandona i leggendari Fairport Convention, gruppo cardine della rivoluzione del folk sulla via della sua elettrificazione, ha poco più che venti anni. E già allora era unanimemente considerato un talento prodigio e cristallino. Abbandona un gruppo popolarissimo e autore di dischi capolavoro per seguire la sua visione di musica, una nuova via britannica al folk, che mescoli insieme il rock'n'roll con le cantate popolari dei secoli precedenti, strumenti ad arco con la sua fidata chitarra elettrica, dulcimer e fisarmoniche. Nello stesso anno pubblica il primo tentativo, Richard Thompson Starring As Henry The Human Fly, dove è aiutato da un pezzo dei Fairport (la voce inarrivabile di Sandy Denny e il basso-guida di Ashley Hutchings) dove sperimenta questo mix che è ancora acerbo, come la sua voce (nei Fairport non era il cantante principale) ma che ha le prime canzoni gioiello (The Angels Took My Racehorse Away, che stilla britishness in ogni nota) e le prime grandiosi ballate (The Poor Ditching Boy o l'altrettanto bella The Old Changing Way). Tra le coriste c'è una giovane cantante, con pochissima esperienza, Linda Peters: diventerà in pochi mesi la moglia di Richard e tutto è pronto per il primo disco da duo. Le premesse tuttavia non sono rosee per questo lavoro. Il precedente fu un mezzo fiasco commerciale e solo i buoni rapporti di Thompson con il boss della Island, Chris Blackwell, permisero la pubblicazione del lavoro. Che infatti fu registrato in pochissime sedute ai Sound Techniques studio nel quartiere di Chelsea a Londra, con l'aiuto dell'ingegnere del suono e comproprietario John Wood, per si dice un paio di migliaia di sterline per un paio di settimane nel Maggio 1973. Forse anche per questo il disco, che ha una sua aura tutta particolare, è dark e malinconico, ma di un fascino incredibile, che all'epoca fu del tutto ignorato (tanto che il disco fu pubblicato fuori dalla Gran Bretagna soltanto nel 1983, in uno dei picchi di fama di Richard e Linda) e da allora è considerato uno dei capolavori del folk rock britannico.
Linda ha una voce sorprendente e si lega magnificamente, in una sorta di incrocio fuoco e ghiacco, con quella ruvida e bassa di Richard. I Want To See The Bright Lights Tonight esce nell'Aprile del 1974, dopo quasi un anno dalle sessioni con Wood. le canzoni che lo compongono sono meravigliosamente dolenti, disegnando i contorni di una umanità stanca e disillusa, sofferente, quasi senza speranza. Si passa da ballate elettriche che sanguinano sofferenza come la spettacolare Calvary Cross, o l'altrettanto dolente When I Get To The Border, elegia di chi sta scappando dal brutto del mondo (A one way ticket's in my hand\Heading for the chosen land\My troubles will all turn to sand\When I get to the border). Sono canzone che parlano di alcool, come Down Where The Drunkards Roll, rifugio per lo stordimento. In Linda Thompson, Richard ha trovato una collaboratrice eccezionale e una cantante di livello mondiale; Linda possedeva una voce chiara e ricca come quella di Sandy Denny, ma con una forza che poteva facilmente sostenere il materiale spesso pesante di Richard, e si dimostrò capace di affrontare qualsiasi cosa le venisse presentata, dal country di Withered And Died fino alla parata di personaggi da circo di The Great Valerio, dal sapore brechtiano con una parte finale strumentale che ha il sapore di una composizione di Erik Satie. Thompson se nella canzone più dark del disco, The End Of The Rainbow è più desolatante che mai quando canta: Life seems so rosy in the cradle,\But I'll be a friend I'll tell you what's in store\There's nothing at the end of the rainbow\There's nothing to grow up for anymore, regala una speranza nella title track, cantata da entrambi, con il famoso riff rock'n'roll dei bei tempi e gli ottoni della CWS Manchester Band, all'epoca la più grande brass band del paese, perchè ci si può divertire con poco ogni tanto: Meet me at the station, don't be late\I need to spend some money and it just won't wait\Take me to the dance and hold me tight\I want to see the bright lights tonight.
Come accennato il disco venne quasi del tutto ignorato, tanto che l'anno successivo, nel 1975, Hokey Pokey è un disco decisamente più leggero e scanzonato, e la coppia tra alti e bassi continua a scrivere, a suonare e a fare concerti, riuscendo a garantirsi un certo seguito. Ma è il momento della riscoperta di questo capolavoro che è particolare: fu infatti ristampato appena dopo il loro nuovo capolavoro, Shoot Out The Light (1982), che anche nel titolo chiude un cerchio relazionale, dato che è l'ultimo come marito e moglie; è decisamente il più rock dei loro lavori, e racconta quasi come un film di Bergman la fine della loro storia d'amore, con l'aiuto decisivo in cabina di registrazione di Joe Boyd, grande talent scout e produttore dei Fairport Convention. In esso una canzone di Linda, drammatica nella sua bellezza, Walking On The Wire, dice:
Too many steps to take Too many spells to break Too many nights awake With no one else This grindstone's wearing me And your claws are tearing me Don't use me endlessly It's too long It's too long to myself.
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Jalal Haqqani
(persiano: جلال حقانی)
è un pashtun talebano che succede al padre Haissam Haqqani come capo dei talebani e ha un fratello maggiore Hibatullah Haqqani e un fratello minore Osman Haqqani.
Breve biografia
Interpretato da Elham Ehsas, Jalal Haqqani è l'ultimo figlio vivente di Haissam Haqqani. Circondato dalla guerra durante la sua educazione, Jalal crede fermamente nella causa dei talebani e si oppone fermamente ai piani di suo padre di mediare la pace con gli Stati Uniti Dopo che suo padre lo ha esiliato per aver cospirato con l'ISI, Jalal viene trovato e curato dall'ISI. il direttore generale Tasneem Qureishi. Quando l'anziano Haqqani viene ingiustamente condannato a morte per aver causato l'incidente in elicottero che ha ucciso i presidenti Warner e Daoud, Jalal prende in ostaggio Max Piotrowski per negoziare il rilascio di suo padre. Quando suo padre viene giustiziato, Haqqani uccide Max e prende il controllo dei talebani in persona, rivendicando falsamente il merito di aver abbattuto gli elicotteri e usando la sua credibilità gonfiata per rafforzare significativamente i ranghi dei talebani. Tasneem tenta di persuadere Jalal a nascondersi, ma inverte la rotta e decide di proteggerlo dopo aver visto quanto siano cresciuti i talebani sotto la sua guida. Jalal si scontra spesso con Balach, uno dei fidati luogotenenti di suo padre che lo consigliava riguardo alla pace nella regione. Alla fine punisce Balach costringendolo a compiere un attentato suicida al confine tra Afghanistan e Pakistan, dove un certo numero di agenti della CIA vengono rilasciati dalla custodia.
Atto d'amore GDR:
Ha conosciuto in precedenza Asma Aslan con la quale iniziò una relazione amorosa e divenne il padre adottivo del piccolo Jafar.
Il giorno 5 giugno, si trasferisce a New York per stare insieme ad Asma rimanendo tuttavia il leader dei talebani.
Lo stesso giorno, firmò con la leadership cinese di consegnare a loro gli uiguri che creano problemi ai territori cinesi se dovessero esserci.
Il 19 luglio, Jalal lascia New York dopo aver scoperto il tradimento della sua compagna Asma Aslan con Abdullah Zhang, dopo il tradimento Jalal lascia Asma e smette di essere il padre adottivo per il piccolo Jafar trasferendosi a Kabul in Afghanistan.
Successivamente, il leader talebano Jalal Haqqani tramite i suoi uomini conquista città importanti afghane importanti inclusa la capitale Kabul facendo fuggire il locale governo.
Trama ufficiale libera:
Successivamente il leader talebano Jalal Haqqani riuscì a conquistare l'Afghanistan tramite i suoi uomini e rifiutò il femminismo radicale dicendo che i diritti delle donne esistono nella sharia (legge islamica).
Jalal respinse le accuse infondate statunitensi e israeliane che i talebani stavano uccidendo i cristiani afghani o la minoranza Hazara di religione sciita e in seguito accettò l'offerta del presidente russo Vladimir Putin per una conferenza a Mosca in Russia.
Il 10 gennaio 2022, Jalal dichiarò guerra contro il Daesh afghano e rifiutò l'aiuto degli Stati Uniti a causa del sospetto che gli Stati Uniti non sono affidabili nel distruggere il Daesh afghano.
Il 31 gennaio, Jalal denunciò gli Stati Uniti nell'aiutare il Daesh afghano e nel reclutare gli agenti intelligence del precedente governo afghano nell'organizzazione terroristica ostile ai talebani.
Nello stesso giorno, Jalal fece aiutare la popolazione civile afghana rimasta in Afghanistan nel ottenere il cibo e rimane in contatto con il vizier Ibrahim al-Askari dell'Iran.
Il 13 febbraio, Jalal festeggiò la morte di Asma Aslan in un incidente stradale avvenuto a Londra nel Regno Unito perché lei in passato l'aveva tradito con Abdullah Zhang.
L'8 marzo, Jalal condanna l"invasione russa dell'Ucraina e invita di risolvere il conflitto con diplomazia e in modo pacifico.
Il 4 maggio, Jalal inizia a collaborare con la Cina decidendo di non interferire negli affari dello Xinjiang e accetta che gli uiguri sono separisti che devono essere rieducati e integrati nella società cinese.
In seguito, Jalal litigò con la leadership iraniana perché i talebani erano stati accusati di curarsi dei loro abitanti ma oltre questo Jalal come un musulmano sunnita Deobandi non può accettare gli insulti e fabbricazioni sciiti contro i giusti califfi Abu Bakr,Umar e Othman ma nonostante questo, l'emiro dei talebani Jalal continuò a mantenere diplomazia con la leadership iraniana.
Successivamente, Jalal fece attaccare gli Hazara che sono un etnia minoranza sciita per impedire che loro rendono l'Afghanistan sciita e la persecuzione dei sunniti ma continuò a mantenere la diplomazia con l'Iran riguardo i rifugiati afghani.
Jalal con il suo gruppo dei talebani afghani continuò ad arricchirsi e prendere gli aiuti umanitari dalle nazioni vicine e si sposò in seguito con una donna afghana talebana di nome Nadia Alizadeh.
Jalal iniziò una negoziazione con gli Stati Uniti per liberare 4 prigionieri talebani da Guantamano bay.
Jalal in seguito ottene la liberazione di un membro talebano di nome Assadullah Haroon che era stato imprigionato a Guantamano bay senza processo e accusa.
Successivamente, Jalal revocò la persecuzione contro la minoranza Hazara per mantenere i buoni rapporti con l'Iran e continuò il negoziato con Guantanamo bay per liberare i prigionieri talebani che hanno sofferto e subito torture.
L'8 luglio 2022, Jalal annunciò l'uccisione dell'emiro del Daesh afghano Ramadan Wali e fece pubblicare una foto del suo cadavere.
Successivamente, Jalal rispose agli Stati Uniti sulla revoca dell'Afghanistan come alleato non NATO dichiarando che non gli interessa e nemmeno crede che la NATO abbia mai portato benefici piuttosto l'opposto.
In seguito alle tensioni crescenti tra l'emirato dell'Arabia e il califfato sciita di Abu Qasim Muhammad, Jalal si dichiara neutrale purché non creano problemi in Afghanistan e non supportato ISIS-K rimanendo in contatto e visitando entrambi.
Jalal fece poi listare ISIS-K (Islamic State of Khorasan) come organizzazione terroristica.
Il 3 agosto, Jalal condanna l'uccisione del suo alleato Ayman al-Zawahiri nel giorno 31 luglio da parte degli Stati Uniti condannandolo come un attacco che hanno violato gli accordi di Doha ma allo stesso lui decise di non attaccare gli Stati Uniti e accettò il premio dal FBI di 40 millioni di dollari per non causare tensioni sebbene lui iniziò a sospettare che alcuni membri talebani abbiano dato informazioni agli Stati Uniti dove si trovava Ayman al-Zawahiri e rimase in allerta.
Successivamente si rivela che la persona morta non era Ayman al-Zawahiri ma erano morti in realtà 10 civili e che la persona seppellita di recente era uno dei civili morti nel raid della CIA statunitense.
Il 13 agosto, Jalal smise di negare l'uccisione di Ayman al-Zawahiri non avendo altre scelte e fece sparare le proteste femminili poi fece congratulazioni a Yasser El-Sayed per essere diventato il nuovo leader di al-Qaeda.
Il 3 ottobre, Jalal per non rischiare di spaccare il movimento talebano continuò ad accosentire ai talebani ultraconservativi violentare e reprimere le donne afghane, il ministro dell'educazione si dimette a causa del fatto che non era d'accordo escludere le donne dall'educazione e fu messo invece un ministro più ignorante e che non riesce né leggere né scrivere ma solo parlare senza nemmeno comprendere quello che dice mentre il precedente ministro talebano dell'educazione è stato nominato capo della città di Dar al-Afta.
I talebani più moderati furono molto infelici ed estremamente delusi che ancora una volta i talebani ultraconservativi hanno avuto il sopravvento sulla leadership talebana e che le donne afghane sono state escluse.
Jalal si aspetta nel frattempo che l'intero Afghanistan collassa economicamente avendo ancora sanzioni dagli Stati Uniti da parte del presidente statunitense James Sawyer.
Lo stesso giorno, Jalal fece nominare un ex detenuto di Guantanamo-bay, Jafar al-Iraqi come comandante per un'unità militare talebana.
Il 16 novembre, Jalal fece installare la legge della sharia in Afghanistan e fece anche bannare le donne dalle palestre e bagni pubblici.
Il 15 dicembre, Jalal fece ospitare Walid Bin Attash a Kabul in Afghanistan sperando che sia collaborativo a fermare ISKP dell'Afghanistan prima che sia troppo tardi.
Nello stesso giorno, Jalal assiste alla nascita del suo primo figlio Omar Haqqani avuto da sua moglie Nadia Alizadeh.
Il 18 dicembre, Jalal fece inviare forze speciali talebane nella locazione appena trovata dove abita l'emiro dell'ISKP, Musa Abdullah Ghani e quest'ultimo viene ucciso.
Il 21 dicembre, Jalal fece ospitare Salman Kolbani a Kabul in Afghanistan e fece bannare le donne dalle università permettendo l'istruzione solo agli uomini afghani e bambini maschi.
Il 20 febbraio, Jalal fece trasformare le ex basi militari straniere in zone speciali economiche.
Parenti:
Bunran Latif (nonno)
Haissam Haqqani (padre, deceduto)
Nadia Alizadeh (moglie)
Omar Haqqani (figlio avuto da Nadia)
Hibatullah Haqqani (fratello)
Warina Alizadeh (cognata)
Osman Haqqani (fratello)
Farah Alizadeh (cognata)
Asma Aslan (ex compagna, deceduta)
Jafar al-Sufyan (ex figlio adottivo, deceduto)
Tasneem Qureshi (zia)
Aayan Ibrahim (cugino, deceduto)
Nazionalità:
Afghano
Religione:
Islam sunnita Deobandi
Data di nascita:
15 giugno 1991
Lingue:
Pashto e arabo
Etnia:
Pashtun
Alleati:
-Abu Qasim Muhammad
-Akram Reza
-Walid Bin Attash
-Saif al-Adel
Ex alleati:
-Osama Bin Laden (deceduto, ex leader di al-Qaeda)
-Ayman al-Zawahiri (deceduto, ex leader di al-Qaeda)
-Yasser El-Sayed (deceduto,ex leader di al-Qaeda e successore di Ayman al-Zawahiri)
Prestavolti:
-Elham Ehsas
-Freddie Thorp
-Nick Massouh
-Jason Canela
-Artur Beterbiev
-Mehdi Merali
-Kori Sampson
-Daniel Feuerriegel
-Fawad Khan
-Javid Faisal
-Mustafa Sejari
-Raphael Spezzotto
-Stephen Hailo
-Farshad Farahat
-Mustafa Haidari
-Raffi Barsoumian (pv attuale)
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[✎ ITA] Dazed : JungkookOra Viaggia in Una Corsia Tutta Sua | 12.09.2023
Si Cambia Marcia
Jungkook Ora Viaggia in Una Corsia Tutta Sua
Quando Jung Kook si è addormentato al pc, quest'estate, sei milioni di fan sono rimastə a guardarlo.
Ora, dopo aver spalancato le porte del pop per gli artisti dell'Asia Orientale, ci sta guidando nella tana del coniglio con la sua 'sorprendente' nuova era solista.
__ di TAYLOR GLASBY | Twitter | 📽 Retroscena
Jungk Kook, uno degli idol K-pop più grandi al mondo, anzi, una delle pop star più grandi al mondo – punto - sta cercando di descriverci come funziona il suo istinto.“È un po' come...”, ma non conclude la frase, mentre giocherella con i due piercing sul lato destro delle sue labbra. La maglietta bianca rende ancor più vistoso il suo braccio tatuato. “Non credo sia descrivibile”
Poi ride, dandosi un leggero colpetto di palmo sulla fronte. “Non mi vengono brividi o niente del genere, ho semplicemente quella sensazione, del tipo, sono certo questo andrà bene, è la cosa giusta da fare.”
La prima volta che ha sentito “Seven” - il suo singolo di debutto solista dalle sonorità UK garage, che vede la partecipazione della rapper americana Latto - era, riflette, tipo marzo e lui se n'è immediatamente innamorato. “Abbiamo subito fissato una sessione di registrazioni [a Los Angeles] e poi una riunione per discutere il concept del video musicale. È filato tutto assolutamente liscio”, ricorda.
La traccia, rilasciata a luglio, ha trascorso diverse settimane nella classifica singoli sia in Regno Unito che in America (dove ha raggiunto la pos. n.1), e si è conquistata il titolo Spotify come brano più rapido nella storia – soli 6 giorni – ad aver raggiunto le 100 milioni riproduzioni. Su YouTube, il suo video musicale – cui ha partecipato anche l'attrice sud-coreana Han So-hee – è stato visto 39 milioni di volte in un sol giorno. L'unica altra occasione in cui ha avuto una reazione così viscerale riguardo una canzone, ci dice, è stato con “I Need U” (2015), il primo singolo tratto dal terzo, pluri-acclamato album dei BTS, The Most Beautiful Moment in Life Part 1, universalmente considerato come uno dei trampolini più importanti verso la fama globale del gruppo.
Jung Kook tiene gran conto di tutto ciò che è istintuale ed intangibile: il primo è ciò che guida il suo presente, mentre il suo futuro è nelle mani del secondo, o almeno per quanto riguarda la visione che ha di sé come artista. Ma su questo torneremo più tardi, perché Jung Kook – che ha da poco compiuto 26 anni, ma è incredibilmente popolare già da 10 anni – al momento è più concentrato sulla sua identità presente. “Credo di essere piuttosto aperto sotto il punto di vista emotivo”, dice. “Cambio in fretta. Quindi ciò che voglio fare devo farlo subito.”
La nostra conversazione avviene via Zoom, Jung Kook si trova in un'anonima stanza dell'enorme edificio che è il quartier generale della HYBE, a Seoul – la società multi-etichetta nata come Big Hit Entertainment nel 2005 e che, prima dei BTS, non aveva mai preparato un gruppo di idol K-pop. La settimana scorsa, Jung Kook era a Londra, e quella prima, a New York, alle prese con un raffreddore testardo che però è riuscito a nascondere alla grande, sotto la perfezione delle sue esibizioni in diretta televisiva.
Nello studio, a Nord di Londra, in cui si tiene questo servizio fotografico, Jung Kook è paziente ed accomodante, ma anche estremamente silenzioso, lo sguardo che segue il via-vai attorno a sé. Di natura è introverso e, ad occhio e croce, sul set ci sono 40 persone, metà delle quali sono parte del suo entourage, comprese le due guardie del corpo in completo. Gli occhi di tutti sono costantemente puntati su di lui, attenti ad ogni sua mossa, fino al minimo spostamento di capelli, piega nei vestiti o cambio d'espressione. Dev'essere davvero estenuante. Un membro del suo staff scrolla le spalle e, sorridendo, commenta, “Ci è abituato.”
Tra uno scatto e l'altro, Jung Kook viene a salutarci. Ci eravamo già incontrati nel 2018, quando il successo dei BTS era sul punto di diventare stratosferico, quando stavano per passare dai concerti nelle arene agli stadi sold out. Già allora, era silenzioso, sebbene emanasse piuttosto una inquieta insofferenza, sia fisica che mentale. Ha ancora un po' di quella smania interiore, di cui non sembra in grado di disfarsi, ma la cosa è mitigata da una nuova baldanza e sicurezza di sé che, ci dice, non crede di avere mai avuto prima. Tratti questi che incarna da sempre sul palco, ma che solitamente non lo accompagnano nel quotidiano: “Quando salgo sul palco, tutti i pensieri e le emozioni vaganti, si spengono”, confida, e si è sempre esibito talmente tanto, che il divario tra questi suoi due mondi non sembrava poi così vasto.
Finché la pandemia non ha reso necessaria la cancellazione del Map of the Soul tour dei BTS, nel 2020, Jung Kook non aveva fatto che viaggiare in giro per il mondo con il gruppo, fin dal 2014. Tra il 2021 e il 2022, i BTS hanno tenuto concerti a Seoul, Los Angeles e Las Vegas, prima di annunciare una pausa temporanea nell'ottobre 2022, con l'intenzione di permettere ai 7 membri di sperimentare cose nuove attraverso progetti personali e, come da obbligo per tutti gli uomini sud-coreani, svolgere 18 mesi di servizio militare. Questo intervallo ha permesso a Jung Kook di disfare alcuni dei suoi nodi, dandogli così l'opportunità di affrontare i suoi attriti interiori, tra i quali troviamo quella che lui descrive come “pigrizia”, che - fino a quel momento lasciata incontrollata – aveva smorzato un po' le sue ambizioni e spirito competitivo. “È una cosa che non mi è mai piaciuta di me”, dice Jung Kook. “Credo fosse proprio per quello che non avevo autostima.” La soluzione, però, non è stata disfarsene, ma cercare di guardare a se stesso sotto una luce diversa. “Da quando ho cambiato prospettiva, ho scoperto di avere molti più tratti positivi. Invece di rimpiangere le opportunità mancate e colpevolizzarmi per questa pigrizia, invece di pensare ‘Perché non l'hai fatto quando ne avevi la possibilità’, ho deciso di accettarmi per quello che sono e di concentrarmi su ciò che sono in grado di fare. Fare le cose seguendo i miei ritmi è sicuramente un vantaggio. E se ho voglia di restare a letto o guardare la TV tutto il giorno, perché non spendere la giornata proprio così?”
Questo ha creato una sorta di effetto domino, permettendogli di comprendere meglio ciò che fa e come approcciarvisi. “Voglio diventare un cantante famoso, popolare, e per riuscirci devono esserci sintonia ed interazioni tra l'artista e le/i fan. Devi saper dare amore ed accettarlo. Tuttavia, non potevo che domandarmi e chiedere alle/gli ARMY ‘Perché mi date così tanto amore? Perché mi volete bene?’. Credo fossi davvero desideroso d'amore e sicuramente non lo do per scontato”, confida Jung Kook. “Sono sempre stato estremamente grato per l'affetto che ricevo, ma ad un certo punto ho imparato anche ad accettarlo, con molta umiltà. E forse sarà perché è trascorso altro tempo, ma trovo che ora sia il contrario: dato che ricevo così tanto amore e supporto dalle/i fan, vorrei tuttə loro fossero più sicurə di sé, che avessero più autostima, grazie a me. Ecco perché cerco sempre di fare del mio meglio.”
Una cosa che le/gli ARMY ripetono da lungo tempo è "i BTS hanno aperto/spianato la strada (BTS paved the way)". Specialmente in America, il gruppo ha spalancato porte che fino a quel momento erano appena appena socchiuse per gli artisti asiatici. La loro ascesa al successo è stata talmente intensa, veloce ed inaspettata che l'industria dell'intrattenimento statunitense, presa alla sprovvista, è riuscita a mala pena a rispolverare i ricordi della Beatlemania, sostituendola con ‘BTS-mania’. Il successo del gruppo è fatto di un trionfo epocale dopo l'altro, i quali hanno fruttato ai BTS 5 nomination ai Grammys e vendite album globali che si attestano approssimativamente intorno alle 105 milioni unità.
Nel corso degli anni, Jung Kook ha parlato con moltissimə ARMY e ora comprende alla perfezione per quale motivo il gruppo sia così amato dalla gente, qualunque sia la loro lingua, età, gender o provenienza.“I messaggi trasmessi dalle nostre canzoni e performance sono di conforto”, dice. “Credo la nostra musica abbia ampliato e diversificato i gusti musicali di chi ci ascolta, e culturalmente la diversità è importante.” Ma il cantante attribuisce il merito dei confini abbattuti anche agli sforzi fatti dalle/i loro fan per diffondere la musica dei BTS e “quella dei tanti artisti coreani che si esibiscono sui palchi di tutto il mondo, nonché le personalità [coreane] appartenenti al mondo del cinema, della TV e della moda. Non ci siamo solo noi.”
A dispetto dell'enorme influenza ed impatto di Jung Kook in quanto artista e superstar – prendiamo, ad esempio, le mega collaborazioni pubblicitarie come quella con Calvin Klein; il modo in cui tutto ciò che usa e – per caso – mostra alle/i fan va immediatamente esaurito, che si tratti di ammorbidente o kombucha; o dei tatuaggi ispirati ai brani solisti dei BTS, come “Euphoria”, sfoggiati con orgoglio dalle/gli ARMY – il suo portamento è modo di fare è molto terra terra e modesto. Jung Kook ha debuttato quando aveva 15 anni, e sebbene la cultura pop non sia sempre pietosa nei confronti delle star così giovani, lui è cresciuto sotto lo sguardo attento dei suoi compagni di gruppo, i quali hanno saputo metterlo in riga, quando necessario. Jung Kook è premuroso, sempre educato, curioso e dotato di un umorismo sbarazzino. Quando ha registrato “Seven” con gli autori/produttori Andrew Watt e Cirkut, non vedeva l'ora dare il meglio con un genere in cui non si era ancora mai cimentato, era visibilmente agitato di fronte al microfono ma anche visibilmente felice per tutti i complimenti ricevuti.
“Voglio provare quanti più generi musicali possibile, per vedere che tipo di musica posso creare con la mia voce”, commenta. Ma il successo del suo singolo di debutto solista, aggiunge, non andrà in alcun modo ad influire sul sound delle sue prossime canzoni. “Quando sento della musica che mi piace, ci lavoro su, qualsiasi sia il genere. Sono felice che la gente pensi ‘Oh, se la cava in tutti i generi’, sì, mi diverte sorprendere il pubblico.”
Fino ad un paio di anni fa, il cantante era solito eliminare quasi tutto ciò che scriveva. Ripensando a quel periodo, sorride, la luce che si riflette sui suoi orecchini. “Sto cercando di liberarmi di quell'abitudine, scrivere canzoni e poi cestinarle, ma quando riascolto tracce composte in passato, il me stesso di adesso non è molto soddisfatto. Se non è perfetto, preferisco non rilasciare nulla, ed evidentemente quei brani non mi sembravano un granché; ecco perché cancellavo tutto.”
Finché i BTS non si riuniranno, i limiti che Jung Kook vorrebbe superare sono i suoi personali. A settembre dello scorso anno, ha scritto una lettera che poi è stata inclusa nella Collector's Edition di Proof, dei BTS, e in un estratto da questo messaggio leggiamo: “Continuo a vivere con la convinzione che il protagonista della mia vita non sia altri che me. Ovunque io mi trovi e chiunque io abbia attorno, desidero pormi in primo piano, senza lasciarmi condizionare e con la certezza data dall'autocontrollo. È qualcosa che cerco di non dimenticare mai.” (tra parentesi, non c'è nessun accordo esplicito per cui Jung Kook debba filmare a petto nudo, per la sua copertina di Dazed; nessuno degli abiti a sua disposizione contemplavano espressamente questa possibilità, ma quando Jung Kook emerge dai camerini, è a torso nudo sotto una giacca di pelle nera. È lui ad aver deciso come vestirsi. Silenzioso, va a sedersi al volante di una Mercedes-Benz d'epoca, gli addominali definiti, e guarda fisso in camera, allettante.)
Jung Kook, il membro più giovane dei BTS, sa bene che la sua immagine da coniglietto nonché piccolino del gruppo è ancora predominante. “So che vi piace molto”, ha detto alle/i fan quando era a Londra, durante uno dei suoi frequenti live stream. “Poniamo che sia qualcosa che piaccia di me. Se dovessi solo sempre seguire quell'immagine, come potrei cambiare? Questo sono io, è la mia vita. Voglio cambiare. Voglio dire alle persone che mi vogliono bene, ‘io sono così’. Non siete obbligatə ad apprezzarmi. Sono sempre alla ricerca di cose nuove. Voglio creare qualcosa di nuovo e divertente. Ma vorrei anche le/gli ARMY mi accettassero per come sono.” Nella stessa occasione, ha anche risposto alle persone che gli chiedevano perché avesse pensato di includere una versione esplicita di “Seven”, in cui i versi “Ed è per questo che, notte dopo notte, ti amerò con passione” diventano “Ed è per questo che, notte dopo notte, ti scoperò con passione”. “Se tu l'hai percepita come volgare”, ha detto, “io cosa ci posso fare?... E poi, pensateci, quanti anni ho?”
Nel corso degli ultimi anni, Jung Kook ha iniziato a praticare pugilato, si è fatto piercing alle sopracciglia e sul labbro e ne ha aggiunti anche alle orecchie. Si è lasciato crescere i capelli ed è pesantemente tatuato. “Mi piacciono le cose un po' estreme”, confessa ridendo. “Tutti mi dicono sempre che sembro tondo e pacioccoso. Mentre io vorrei un'immagine più tagliente e d'impatto.” Il suo singolo di debutto solista, dice Jung Kook, “non era un tentativo di distanziarmi dalla mia immagine”. Ma crede questa sua evoluzione sia già iniziata e che “Seven” rispecchi quello che è ora. Ecco perché, durante quella fatidica diretta Weverse, è stato risoluto e schietto. “Ci tenevo a mostrare quanto sono maturato, anche come artista solista, ed il modo per farlo è accettare nuove sfide”, ci spiega Jung Kook “non restare nella mia bolla o accontentarmi di ciò cui sono abituato. Volevo essere molto onesto e chiaro a riguardo con le/i mie/i fan.”
E questo bisogno di trasparenza ed onestà nasce proprio dal profondo legame emotivo che Jung Kook condivide con le/gli ARMY. Quando ne parla, i suoi occhi si illuminano. “Quando penso alle/gli ARMY o ne sento la mancanza, attacco una diretta e passo un po' di tempo con loro”, racconta. Solo quest'anno, ha fatto 2 dozzine di live stream sulla piattaforma creata dalla HYBE, Weverse, principalmente da camera sua o dal salotto di casa, e spesso in piena notte, trascorrendo ore ed ore a rispondere ai commenti più disparati, sia seri che divertenti. In queste live, lo vediamo cantare, cucinare, bere, persino piegare la biancheria. A giugno, Jung Kook si è addormentato a metà di uno stream e 6 milioni di persone sono rimaste a guardarlo per circa 45 minuti, finché un membro dello staff, accortosi della cosa, ha staccato la diretta da remoto.
Quando le/gli ARMY gli dicono di andare a dormire o di non bere troppo, Jung Kook rifiuta con garbo, ma “lo dicono soltanto perché sto loro a cuore e mi vogliono bene, quindi non mi dà alcun fastidio”, confida. Quando le/i fan lo aspettano presso la palestra o gli mandano del cibo a casa, Jung Kook – con educata fermezza – chiede loro di smetterla. “Non è un rapporto poi così complicato. Io parlo loro apertamente e le/gli ARMY possono fare lo stesso con me, sta a me scegliere se ascoltarlə oppure no. Se dicono qualcosa di inappropriato, anche in quel caso è una mia scelta, sono libero di accettarlo o ignorarlo.”
In un'intervista del 2021 con Vogue Korea, Jung Kook si è descritto come un esagono grigio (“un colore neutro, che non si è ancora evoluto in nulla”) e crepato che vorrebbe essere perfetto, nonché una persona che aspira a “vette più alte”. Ma l'ha detto con freddezza, e con un pizzico di speranza, perché questo pensiero lo motiva a fare di più. Nel suo vocabolario – ora come allora - ‘di più’ significa “diventare un cantante migliore, più figo”, ci dice con passione. “Personalmente, non credo d'essere il cantante che volevo diventare, non rispecchio l'immagine che mi ero fatto di un cantante, ecco perché voglio di più.”
Ma quel ‘di più’ è tuttora un mistero, perché fa parte di un futuro che Jung Kook considera ancora intangibile, fatto di sensazioni più che di obiettivi chiari. L'artista non sa spiegare quale sia effettivamente l'immagine cui vorrebbe assomigliare: “Non ne sono ancora sicuro, ma ho questa sensazione, so che c'è qualcosa.” E indica un punto imprecisato a mezz'aria con l'indice. “È proprio lì, lo so. Solo che non ci sono ancora arrivato.”
Al Jung Kook del 2023 va bene non avere ancora un'idea chiara. Cerca di vivere al presente e di non complicarsi l'esistenza, anche se è più facile a dirsi che a farsi. “Non pensarci affatto è impossibile”, sospira. “Sapete la sensazione di quando torna in mente qualcosa e non si riesce a smettere di pensarci e si finisce sempre più in un buco senza ritorno? Potrebbe anche risultare in qualcosa di positivo ma io, a volte, mi lascio trascinare da pensieri negativi. Però, ora che mi sento più sicuro di me, sono più le volte che riesco ad escludere il pessimismo, che il contrario.” E, nelle occasioni in cui, appunto, si esercita a trovare pace mentale, riesce a “preoccuparmi meno per ciò che deve ancora accadere, e mi dico, ‘E anche non dovessi riuscire a rispecchiare le mie aspettative?’”
Ma in fondo in fondo, Jung Kook – che sta lavorando a nuova musica in previsione di un album solista – sa quanta strada ha già fatto. “Ho seguito il mio istinto [per il mio singolo di debutto solista], chiedendomi, ‘Così facendo, riuscirò ad arrivare al pubblico? A tante persone?’ E credo di aver avuto la mia risposta, di aver dimostrato di potercela fare.” E ora, invece d'essere quell'ambiguo esagono grigio, Jung Kook – che sorride del sorriso più grande il suo viso possa ospitare – confida, “Preferirei essere bianco, così da potermi colorare di qualsiasi sfumatura io desideri.”
Estratti extra non inclusi nell'articolo finale | by Taylor Glasby
In un'intervista del 2021, ti sei descritto come un esagono grigio. . .
JungKook: Ricordo d'aver detto d'essere un esagono grigio e crepato, e credo quelle crepe, ora, siano state colmate perché sono più sicuro di me.
(ride) In realtà, no, non penso siano ancora del tutto sparite.
Non è qualcosa che vale per tutti? Abbiamo tutti dei difetti.
JungKook: Non credo riuscirò mai a colmare quelle lacune, nel corso della mia vita.
Provi attaccamento rispetto le tue cose? Ad esempio, ti affezioni spesso a cose come vestiti o libri...?
JungKook: Sono solito regalare cose, come oggetti di elettronica o vestiti, alla mia famiglia o alle persone più care. Ma non provo un attaccamento particolare per le mie cose.
Immagino ti adorino per questo...
JungKook: Mi chiamano “l'angelo delle donazioni” (ride).
⠸ Ita : © Seoul_ItalyBTS⠸
#Seoul_ItalyBTS#Traduzione#TradITA#ITA#Intervista#BTS#방탄소년단#Jungkook#전정국#Jungkook_Seven#SEVEN#DAZED#120923
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JULIEN GREEN: “PARIGI”
Ci sono libri che avremmo potuto scrivere noi, ne siamo convinti tutti, solo che li hanno scritti altri e, forse, questa convinzione è dovuta al fatto che in realtà convivono nella nostra mente gli echi dei tanti libri letti. Mi è capitato di provare questa sensazione dopo le prime due o tre pagine di “Parigi” di Julien Green. Parigi è da sempre una città narrata, filmata, raccontata, cantata attraverso i secoli , come poche altro città lo sono state: forse solo New York e Londra hanno avuto la stessa “fortuna narrativa”. Il libro è semplicemente un atto di amore incorruttibile ed eterno per Parigi. “…Avevo affisso al muro una mappa di Parigi, che catturava lungamente il mio sguardo e quasi a mia insaputa mi erudiva. Scoprii che Parigi aveva la forma di un cervello umano…” Julien Green tratta Parigi con lo stesso approccio che fu dei surrealisti. Più di un passo, di questo prezioso volumetto edito da Adelphi, sembra attingere al patrimonio della letteratura surrealista, a cominciare dallo strabiliante “Nadja” di André Breton fino al mirabolante “Le Paysan de Paris” di Louis Aragon. È proprio l’anima del vero flâneur che anima tutto il volume e basta la lettura di qualche pagina per rendersene conto “…Chi non ha perso tempo in una città non può certo pretendere di conoscerla bene. L’anima di una metropoli non si lascia cogliere tanto facilmente per entrare in comunicazione con lei bisogna essersi annoiati, avere un po’ sofferto nei luoghi che la delimitano…” Parole di questo tenore sono proprie solo di pochissimi autori, legati alla città da un cordone ombelicale mai reciso. Il lettore di questo libro non può avere con l’autore che la stessa affinità elettiva, perché Parigi richiede una dedizione totale, non uno sguardo da turista e questa non è una guida turistica. Basta leggere “Le alture del Sedicesimo” (ove sedicesimo sta per XVI Arrondissement), dedicato al quartiere di Passy (per intenderci quello che inizia sotto il Ponte di Bir Hakeim, dove l’urlo di Marlon Brando squarciava la quiete parigina).La descrizione della Rue de Passy ha molto a che fare con le meraviglie del “paesano” paragonata ai “passages” dove provare la “vertigine del moderno”: il vinaio Nicolas, la pasticceria Coquelin, gli sguardi che i garzoni lanciano ai polpacci delle massaie, la Rue Raynouard, tutto ciò non può nascere da una semplice ammirazione per la città, nemmeno da un amore per la città, ma può nascere solo da una devozione per Parigi che è di molti, ma non di tutti. La stessa cosa può dirsi per le scorribande sentimentali di Julien Green nei giardini del Palais Royal, “uno di quei luoghi dove aleggia un non so che di misterioso, più facile da percepire che da dire”, scrive l’autore preso ormai dal feticismo più sfrenato: “La mia mano sfiorò una delle colonne bianche (…) Come in preda ad una allucinazione, infilai il viso tra le sbarre della cancellata le cui punte di lance dorate brillavano contro un cielo minaccioso…” Evitate di leggere un libro così se non l’amate come l’amo io, potrebbe deludervi perché leggereste un libro su una città e non su “la” città. Curiose coincidenze: lo scorso anno, proprio in queste settimane lessi “Paris s’il vous plaît” (Einaudi). Ecco, la giovane autrice romana, tra i contemporanei, è quella che maggiormente sembra essere sulla stessa lunghezza d’onda con libri simili a questo, dove la bellezza di Parigi si rivela in tutta la sua convulsività e vale la pena ricordare che come scrisse Breton “La beauté sera convulsive ou ne sera pas.”
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Un reporter dell’epoca, il giornalista internazionale probabilmente più informato sulle questioni tedesche (Curt Riess), riuscì a raccontare, grazie alle sue fonti interne al Partito nazista, i fatti accaduti quel giorno. «La mattina del 9 novembre 1942 un’importante riunione si è tenuta nell’ufficio privato di Heinrich Himmler nella Casa Bruna di Monaco. Il dottor Himmler ha dato ordini specifici di non disturbarlo per nessun motivo. Ha anche specificato che nessuno poteva entrare in quella stanza fino a ordine contrario. Stanza nella quale non era presente nessuno dei suoi sottoposti più fidati. Himmler si stava incontrando con Martin Bormann, il leader del Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori. Nella stanza c’erano solo loro due. Il 9 novembre non era soltanto una data simbolo per il nazismo. Quel 9 novembre ha rappresentato anche il primo segno tangibile di sconfitta militare da parte della Germania: due giorni prima gli americani erano sbarcati in Africa del Nord». La notizia non era l’incontro tra i due, bensì il suo oggetto. Riess, da gran cronista qual era, ricostruì quella riunione, nei suoi contenuti e, perfino, in alcuni suoi dialoghi: «Uno dei luogotenenti di Himmler mi confidò una frase che aveva ascoltato dire a Bormann dal capo delle Ss, che talvolta parlava a voce decisamente alta. “È possibile che la Germania venga sconfitta dal punto di vista militare. È anche possibile che la Germania possa capitolare. Quello che non dovrà mai accadere è la capitolazione del Partito nazionalsocialista. È questo ciò cui dobbiamo iniziare a lavorare da oggi, la sopravvivenza del Partito, a ogni costo”». Riess era nato in Germania dove, fino all’ascesa di Hitler (1933) aveva svolto il lavoro di giornalista. Poi era emigrato. Prima a Parigi, poi a Londra e, infine, a Washington. Un anno dopo era di nuovo a Berlino. Questa volta con il passaporto statunitense, come corrispondente sia del “Saturday Evening Post”, sia del francese “Le Soir”. Grazie ai contatti acquisiti nella sua precedente vita tedesca, Riess riuscì a raccontare il nazismo meglio di qualunque altro reporter, anche dopo il 1941, quando venne espulso dalla Germania in seguito all’entrata in guerra degli Stati Uniti. «Himmler e Bormann sono due persone estremamente efficienti. Anche per questo in poche ore sono riusciti a stendere le linee guida di un piano futuribile: la nascita di un’organizzazione segreta nazista per creare una rete sotterranea in grado di aiutare i nazisti a sfuggire alla cattura da parte degli Alleati una volta terminata la guerra. Una rete così potente da riuscire a far rinascere il Partito nazista altrove e a far risorgere il Terzo Reich».
Franco Fracassi - Hitler 1945
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Lista di romance storici con Liste da seguire!
Eccoci con una nuova lista di romance storici su richiesta, stavolta si tratta di romanzi rosa storici dove i protagonisti seguono un certo tipo di lista, guida o regole scritte per un loro fine, spesso matrimoniale, e finiscono quasi sempre per ottenere il risultato opposto.
La lista sarebbe stata molto ampia perciò ho escluso i romanzi dove seguono i dettami che gli danno altre persone a voce e non per iscritto, e ho anche escluso (o quasi) i romanzi dove il/la protagonista ha semplicemente una sua lista di candidati marito o moglie, ho preteso avessero almeno una serie di requisiti scritti oltre alla lista dei candidati.
Inoltre ho prediletto titoli che ho letto personalmente quando possibile, o che mi ispiravano come trama, perciò come al solito questa lista è puramente soggettiva e sicuramente mancano degli altri titoli sullo stessa tema che io ho dimenticato.
Perciò se conoscete titoli che secondo voi dovrebbero rientrare in questa lista non esiatte a scriverli nei commenti.
E ora iniziamo con la lista:
- Quello che amo di te (Ten Things I Love About You) di Julia Quinn
Terzo libro serie Bevelstoke
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Trama: Annabel Winslow è a Londra per la Stagione, alla ricerca di un marito ricco per salvare la famiglia dai guai economici. La sua bellezza attira l’attempato conte di Newbury, il quale desidera un erede per estromettere dalla successione l’odiato nipote Sebastian Grey. Ma quando Annabel e Sebastian si conoscono fortuitamente, ritrovandosi subito presi in un bacio appassionato, tutto si complica. Lei è ormai rassegnata a sposare Newbury, pur detestandolo, perché rappresenta la sicurezza economica. E ovviamente si sente molto più attratta dal giovane Sebastian. Cosa potrà aiutarla ad arrivare a una decisione
La mia opinione: qui si sfiora spesso l’assurdo e la macchietta col cattivo di turno, ma la protagonista femminile da sola con la sua mania delle liste vale il libro. Molto ironico a tratti, ma anche romantico seppur etremamente semplice e con una trama che sa di già sentito e un poco stereotipato. Inserito in questa lista perchè la protagonista prima di prendere decisioni ama fare delle liste.
- Lezioni di seduzione (Lessons From a Scarlet Lady) di Emma Wildes
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Trama: Fra gli scaffali polverosi di una libreria, Brianna scopre un libro scandaloso che farebbe bene a non prendere, pieno di parole che una dama come lei non dovrebbe nemmeno pronunciare. Ma la curiosità è femmina, e Brianna intravede fra quelle pagine la possibilità di dare una veste nuova alla sua vita e al suo matrimonio. È sposata con Colton Northfield, un aristocratico influente e irresistibile, ma freddo e fin troppo rispettoso… I consigli di una cortigiana come lady Rothburg sono ciò che le serve per far innamorare suo marito, e lei è disposta a seguirli alla lettera pur di trasformarsi in una donna coraggiosa e sensuale, una maestra del piacere.
La mia opinione: questo titolo è molto hot se confrontato con gli altri titoli della lista siete avvertiti. Detto questo è una trama molto carina dove una moglie decide di sedurre e conquistare il marito grazie ad un libro scritto da una cortigiana.
- Un uomo da domare (the Bachelor List) di Jane Feather
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Primo libro della serie Sorelle Duncan, tre sorelle molto indipendenti e convinte che uomini e donne dovrebbero avere eguaglianza in ogni cosa, peccato che vivano nell’Inghilterra di inizio ‘900.
Trama: Constance Duncan è una scrittrice molto popolare e attraverso le colonne di un noto giornale aiuta i cuori solitari a cercare l’anima gemella. Ma proprio il suo cuore è talmente concentrato sul lavoro che nulla sembra poterlo distrarre. Finché non incontra un uomo irresistibile, però rude e conservatore, il classico uomo da cui mai avrebbe pensato di essere attratta. Eppure Constance accetta la sfida. Riuscirà a convertirlo alle proprie idee? Qui di scritto c’è la colonna che la protagonista scrive su un giornale, ok forse non si tratta di una vera e propria guida la sua, ma quasi dai, lasciatemela passare. Poichè i suoi consigli in fondo sono tipo regole, no?
- Nove regole da ignorare per farlo innamorare, di Sarah MacLean
Primo libro della serie Love by numbers
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Trama: Lady Calpurnia, è sorella di un duca e ha una notevole dote perciò durante la sua prima stagione dovrebbe riuscire a fare faville, o almeno durante la sua seconda o la terza…..ma una lieve timidezza, il fatto non essere magrissima e di lasciare che sua madre le scelga abiti color melone o albicocca, non la mette in buona luce. Insomma non è certo una bellezza e chiamarsi come la moglie di Cesare non l'aiuta. Eppure una sera il Marchese di Ralston trovandola in giardino a piangere la consola e lei se ne innamora perdutamente. Non accade nulla naturalmente e lui pochi minuti dopo ha già scordato la ragazza che ha consolato nelle braccia di una procace dama, ma Callie nei successivi dieci anni non muterà i propri sentimenti. Ormai ha 28 anni e sua sorella minore sta per sposarsi e ciò fa capire a Callie che deve osare se vuole veramente vivere crea perciò una lista di cose scandalose da fare tipo tirare di scherma in un club maschile, bere scotch in una taverna, essere baciata, fumare un sigaro e decide di metterla in pratica. Per prima cosa il bacio. In piena notte si reca a casa del Marchese di Ralston e gli chiede di baciarla…… La mia opinione: bello, mi è piaciuto. Callie e Gabriel sono due personaggi complessi che solo dopo varie incomprensioni riescono veramente ad aprirsi uno all'altra lei a confessare a lui i suoi sentimenti e lui ad accettare che l'amore esiste. Gabriel e suo fratello gemello infatti furono abbandonati dalla madre , fredda e scostante da piccoli e vedendo come il padre che l'amava si era ridotto,Gabriel aveva giurato di non innamorarsi mai. Prima di capire che si sta innamorando di Callie impiega un sacco di tempo, mentre suo fratello lo capisce subito. Anche i personaggi secondari sono simpatici e…bè è un libro che consiglio. Anche questo inserito perchè la protagonista ha stilato una lista scritta di cose che vuole fare.
- La ricerca della donna perfetta (The Discerning Gentleman's Guide) di Virginia Heath
Link: https://amzn.to/41b2z6k
Trama: Inghilterra, XIX sec. - Bennet Montague, Duca di Aveley, sta cercando la sposa perfetta seguendo le indicazioni del padre defunto. Come lui, sente il dovere di servire la patria e ha bisogno di una donna che sia all'altezza di essere la moglie di un Primo Ministro. Così Bennett scrive una guida per i Gentiluomini in cerca della moglie perfetta che è subito un grande successo, non ha idea che le più interessate a quel libro non sono gli uomini ma le donne in cerca di marito che cercano di fingersi l’ideale femminile lì descritto per accalappiare la loro preda. Anche le 5 mogli potenziali che ha selezionato Bennet stesso in realtà lo stanno ingannando allo stesso modo, ma per fortuna a salvarlo dalle loro grinfie ci penserà l'improbabile dama di compagnia di sua zia, Miss Amelia Mansfield, una brunetta impertinente e deliziosa, che osa sfidare le sue opinioni radicate e tormenta i suoi sogni. Abbandonata dal padre aristocratico, Amelia odia tutti nobili, che ritiene responsabili della povertà e dell'ingiustizia che anche lei ha subito. L'ultimo uomo che vorrebbe sposare è uno di loro ma il fato si sà è sempre dietro l’angolo.
La mia opinione: romanzo semplice ma molto carino perchè all’inizio di ogni capitolo c’è un paragrafo della guida di Bennet che è incredibilmente offensiva per il pubblico femminile tanto da risultare ironica visto che dopo dovrà rimangarsi tutto. Ecco un esempio di una sua massima 'Sposate una donna che pensa prima di parlare. Vi farà risparmiare il tempo di doverla correggere'. Questo libro era super in tema con questa lista, nessun dubbio qui.
- Le regole della passione (The Rules of an Engagement) di Suzanne Enoch
Terzo libro serie Adventurer’s club
Trama: Dopo aver combattuto contro i pirati, al capitano di vascello Bradshaw Carroway viene affidata una missione del tutto diversa: trasportare da un’isola all’altra del Pacifico un gruppo di viziati aristocratici inglesi. Ben presto una passeggera cattura la sua attenzione. È la signorina Zephyr Ponsley, figlia di un famoso botanico. a bewitching young minx who definitely distracts him from the rules of shipboard decorum Giovane e innocente, Zephyr ha viaggiato in tutto il mondo, ma non sa nulla dell’amore e delle sue regole. Tra tempeste, nemici, tribù indigene e osservazioni scientifiche, l’affascinante capitano si convince che è proprio lei la donna che ha sempre cercato, perciò non gli resta che conquistare il suo cuore…
La mia opinione: questo l’ho voluto mettere anche se non c’è presente esattamente una lista che il protagonista segue, ma bensì solo le regole della sua nave e da tenersi sulle navi in generale che in questo caso si incrociano anche con le regole dell’etichetta dell’epoca. Però questi regolamenti saranno certamente stati scritti da qualche parte quindi lasciatemela passare.
- The Rake's Handbook di Sally Orr Inedito in italiano, The first book in the Rake's Handbook series
Link: https://amzn.to/3EkQ2mO
Trama: Il manuale del libertino, fu scritto per scommessa e subito conobbe immediato successo, purtroppo per il suo autore, Ross Thornbury, che è pubblicamente odiato da tutte le donne, ma privatamente ammirato dagli uomini. In cerca di pace Ross fugge da Londra e si rifugia della sua tenuta di campagna, dove scopre di abvere come vicina una giovane vedova Elinor Colton che fa prte delle sue antifan purtroppo. Sarà compito di Ross e dei suoi piani industriali per un futuro migliore per tutti , convincerla che non è poi così una brutta persona e magari dargli pure la possibilità di corteggiarla.
La mia opinione: libro carino, in media direi come stile, non una cosa che si fa ricordare nel tempo, ma comunque una lettura piacevole. E azzecatissimo per questa lista.
- The Husband Test, di Betina Krahn
Inedito in italiano
Link: https://amzn.to/39Jxgqj
Trama: Suor Eloise è forse la novizia più ben intenzionata al Convento delle Spose della Virtù, ma è anche la più combina guai. Testarda e seria, è determinata a guadagnare le lodi della sua badessa, ma ogni suo sforzo per fare del bene finisce in un disastro…o in un incendio. Per salvare il Convento dalla minaccia di quella ragazza così ben intenzionata la badessa le affida un incarico che la allontani fisicamente, e la manda a vivere presso un guerriero che era giunto da loro in cerca di una sposa virtuosa. Eloise dovrà giudicare se quel guerriero sia o meno degno di una sposa virtuosa sottoponendolo a delle strane prove. Peril, conte di Whitmore, ha veramente bisogno di una moglie virtuosa e alla svelta per far felice il re e non è per niente felice di tornare a casa senza moglie e con una giovane novizia testarda e supponente al seguito. Soprattutto quando scopre lo zelo di Eloise e l’assurdità delle prove che deve superare, ma ancora più difficile sarà resistere a quella donna esasperante e irresistibile.
La mia opinione: uno dei rosa medievali più divertenti che io abbia mai letto. La protagonista è una novizia combinaguai peggio della suor Maria di Tutti insieme appassionatamente. Lui sembra burbero ma in fondo è un cucciolone e lei gliene farà passare tante, ma tante, che chimarla combinaguai è poco. Veramente carino carino. Le prove che il poverino deve affronare sono scritte un librone che Eloise si porta appresso con fatica.Perciò anche qui abbiamo una lista scritta.
- Seducing Mr Knightley, di Maya Rodale
Inedito in italiano, quarto libro della serie Writing girls
Link: https://amzn.to/33ymmjs
Trama: Annabelle è la più timida delle Writers girls e passa inosservata tanto inosservata che Mr. Knightley, non si è mai accorto che è innamorata di lui da ben tre anni. Lui entra nella stanza e lei sospira, ma è stanca di sospirare, quindi si decide a chiedere aiuto…ai suoi lettori. Di solito sono loro a chiedere i suoi consigli via lettera, stavolta è lei a chiedere aiuto a loro tramite la sua rubrica sul giornale chiedendogli consigli per conquistare un uomo, l’uomo di cui è innamorata da tanto tempo e che non si è mai accorto di lei. La rubrica ha un successo inatteso e le lettere di consigli fioccano. Mr Knightly ne è felice, significa più vendite per il giornale, ma non sa che l’uomo misterioso è proprio lui! Annabelle inizia così a seguire i consigli dei lettori: indossa abiti più carini e soprattutto più scollati, cerca di lanciare sguardi languidi, e di svenire in modo credibile in modo da venir soccorsa dal suo direttore. Knightly è perplesso, ma sicuramente ora la nota, prima di tutto inizia a notare il suo seno, i suoi capelli i suoi occhioni blu e si scopre attratto da lei….anche se le chiede spesso se ha qualcosa in un occhio….è persino geloso delle attenzioni che altri due uomini le lanciano, ma combatte l’attrazione, poiché Annabelle è una sua dipendente e poiché lui dovrebbe sposare una nobildonna per ottenere che il suo giornale sia lasciato stare dalle indagini parlamentari e per ottenere ciò che ha sempre voluto: far parte della cerchia del suo fratellastro, un Duca, poiché Mr. Knghtley è il bastardo di un duca, l’amato figlio della sua amante, una famosa attrice.Ma resistere ad Annabelle è sempre più difficile.
La mia opinione: Questo di Maya Rodale è veramente un gran bel libro, che mi ha preso tantissimo, l’ho finito in una sera! E’ romantico, struggente, ironico, non so come spiegarmi meglio, ha lo stesso fascino della favola di Cenerentola, solo in meglio. Annabelle segue i consigli che i suoi lettori le in viano per iscritto quindi in fondo si tratta di regole o di una guida scitta se li mettiamo tutti insieme.
- The Marriage List, di Ella Quinn
Inedito in italiano, Primo libro serie Worthington Brides
Link: https://amzn.to/3EpjGY7
Trama: Facendo parte di una famiglia numerosa e turbolenta, Lady Eleanor Carpenter ha acquisito una certa conoscenza di ciò che rende un matrimonio di successo. Ha persino compilato un elenco di qualifiche essenziali in un potenziale marito. John, il marchese di Montagu, sembra di buon carattere, con denaro sufficiente per mantenere una famiglia. Ma che dire dei molti altri requisiti nella sua lista? Montagu, nel frattempo, crede che la chiave per una vita comoda risieda nello sposare qualcuno tranquillo e docile. Eppure l'unica donna che lo affascina non potrebbe essere più diversa da ciò che aveva immaginato. Lady Eleanor è tanto supponente quanto adorabile, determinata a migliorare le condizioni di lavoro dei minatori di carbone, anche a rischio per la propria incolumità. Dalle serate all'Almack's alle gite in carrozza ad Hyde Park, questa stagione conterrà molti piaceri e alcune sorprese che costringeranno sia John che Eleanor a ripensare alle loro aspettative. Perchè una cosa è certa: l'amore non si trova su nessuna lista.
La mia opinione: Personalmente trovo la protagonista femminile un tantino antipatica perchè un po’ troppo supponente specie all’inizio del libro, ma superato questo scoglio il libro è piacevole, anche se non mi ha conquistao devo essere sincera. La sua copertina è stupenda in compenso.
- A List for the Duke di Olivia T Bennet
Inedito in italiano
Link:https://amzn.to/3XUPAm4
Trama: Dopo che la sua migliore amica muore tragicamente Hannah decide di esaudire il suo ultimo desiderio e completare la lista di cose che avevano sempre voluto fare insieme. Ma quando i suoi occhi si imbattono nell'ultima voce della lista, sa di essere spacciata: deve sposarsi e insegnare al duca Frederick come si ama... Ma c'è un problema: il duca Frederick non crede nell'amore. E quando lui la aiuta a completare tutto sulla lista, Hannah fa di tutto per mantenere segreta l'ultima voce...
- The Husband Hunter's Guide to London di Kate Moore
Inedito in italiano, primo libro della serie husband hunters
Link: https://amzn.to/3IAbuH8
Trama: Figlia di un agente dell'intelligence britannica, Jane Fawkener ha trascorso la maggior parte della sua vita in terre esotiche all'estero, non ceerto nelle sale da ballo in cerca di marito.Quindi, quando suo padre scompare e si presume morto, è perplessa sul motivo per cui ha le aveva inviato una copia della Guida per cercare marito a Londra. Convinta che quel libricino nasconda un messaggio nascosto per lei tra le sue pagine dal padre che riguarda il suo lavoro per la Corona, Jane si imbarca in una "caccia al marito" seguendone le indicazioni per ben altri fini
La mia opinione: Questa è una serie che non ho letto quindi non posso darvi la mia opinione in merito, ma sembrava molto in linea con questa lista di libri perciò ho dovuto per forza includerla. Certamente la leggerò la più presto, e tra i tre libri che la compongono mi attira di più il secondo perchè sembra non contenga spie, ma magari la trama è ingannevole e c’è un aspia anche lì e io non amo i romance con spie. Vedremo.
- A Lady's Guide to Passion and Property di Kate Moore
Inedito in italiano (The second book in the Husband Hunters series)
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Trama: Lucy Holbrook ha recentemente ereditato la locanda di suo padre a sud di Londra, il posto che ha sempre chiamato casa. Ma le sue amiche le regalano la Guida per cercare marito a Londra esortandola a vendere il locale e a diventare una signora dell'alta società sposando un gentiluomo, proprio come suo padre aveva sempre sperato. Lucy preferirebbe gettare il libretto nel focolare che seguire il loro consiglio però: non potrebbe mai abbandonare la birreria o i suoi clienti, compreso un anziano cieco che dipende dalle sue cure.
La mia opinione: non avendolo letto non vi posso dare una mia opinione su questo libro ma il mestiere della protagonista già me la rende simpatica.
- A Spy's Guide to Seduction di Kate Moore
Inedito in italiano (The third book in the Husband Hunters series)
Link: https://amzn.to/413l50l
Trama: Quando sua madre le invia La guida per cercare marito a Londra la schietta Emily Radstock, esasperata dichiara che pur di far smettere le lamentele della sua famiglia avrebbe sposato il primo "imbecille" che le fosse capitato d’incontrare. Peccato che Sir Ajax Lynley la asenta per caso e accetti la sua proposta. Ma lui è tutt’altro che imbecille in realtà è un astuto agente del governo che ha bisogno della copertura di una bella fidanzata per inseguire un nemico mortale.
La mia opinione: terzo libro della serie, se i precedenti mi piaceranno potrei leggere anche questo
Menzione speciale fuori lista al libro:
- E infine la baciò, di Laura Lee Guhrke
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Trama: Inghilterra. Fine 1800. Emmaline è la segretaria di un famoso editore. Seria, pacata e controllata, vive secondo le ferree regole dell'etichetta. Il suo datoro di lavoro, invece, scandalosamente divorziato se ne infischia delle regole della società. Emma si accorge che la sua vita non è quella che vorrebbe solo dopo l'ennesimo rifiuto a far pubblicare il suo libro, proprio il giorno del suo compleanno. Ormai trentenne ha passato la giovinezza sprecandola, così decide di dare una svolta alla sua vita. Si licenzia, trova un nuvo editore e pubblica il suo libro. Il suo ex datore di lavoro però non intende lasciarla andare, senza di lei il suo ufficio sembra crollare. Quello che non si aspetta però è di essere attratto dalla nuova Emma. Per la prima volta la vede veramente…
La mia opinione: ormai vi ho consigliato questo libro allo sfinimento e sarete forse stufe di sentirmi decantarlo, ma ho voluto menzionarlo anche in questo posto perchè la protagonista scrive una colonna dedicatta all’etichetta su un quotidiano e le buone maniere sono centrali al romanzo. .
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Maria Spiridonova
Maria Spiridonova, rivoluzionaria russa dalla volontà inossidabile, ha trascorso la maggior parte della sua vita in esilio e in carcere, sia sotto il regime zarista che sotto quello sovietico.
Assieme ad Aleksandra Kollontaj, è stata l’unica donna a svolgere un ruolo davvero di primo piano durante la rivoluzione.
Nata a Tambov il 16 ottobre 1884, in una famiglia nobile di provincia che le aveva permesso di istruirsi, era anche a studiare odontoiatria a Mosca prima che la morte del padre e la tubercolosi che l’aveva afflitta, la costrinsero a tornare a casa e cercarsi un impiego.
Si era avvicinata al Partito Social Rivoluzionario sin da giovanissima e aveva preso parte alle giornate social rivoluzionarie del 1905 che l’hanno vista andare in prigione per la prima di tante volte.
La repressione di quei moti fu brutale e compagni di lotta furono spietatamente massacrati dai cosacchi.
Aderì, per questo, all’ala combattente del PSR per eliminare uno dei responsabili della sicurezza che aveva represso nel sangue gli scioperi agrari. Dopo averlo seguito per lungo tempo, travestita da studentessa, gli aveva sparato cinque colpi di pistola che lo avevano ammazzato.
Arrestata, subì torture e sevizie da parte delle forze dell’ordine senza mai rivelare i nomi dei suoi complici. Venne condannata a morte con sentenza poi commutata nei lavori forzati a vita in Siberia.
La sua lettera, pubblicata sul giornale liberale di San Pietroburgo Rus’, in cui raccontava dell’orribile trattamento ricevuto, scosse l’opinione pubblica progressista che la trasformò in un’icona del movimento rivoluzionario.
Un vero e proprio culto si diffuse per la Russia, i contadini di Tambov offrivano preghiere per la sua salute, il suo ritratto si trovava nelle case accanto alle icone sacre e intere folle si radunavano per vederla passare durante i trasferimenti in treno da un carcere all’altro. Addirittura a Londra, venne raccolto un cospicuo fondo destinato a finanziare la sua possibile fuga dalla prigione.
Dopo dieci anni di detenzione, insieme ad altre cinque rivoluzionarie, il cui gruppo è passato alla storia come šestërka (il sestetto), venne liberata nel 1917, in seguito all’amnistia decretata dopo la rivoluzione di febbraio.
Diventata delegata al Terzo Congresso Nazionale del partito, si era schierata con l’ala sinistra estrema che si alleò brevemente con i bolscevichi dopo la rivoluzione d’ottobre.
Figura di primo piano in politica, grazie al suo carisma, alla sua fama e alle sue abilità oratorie, venne eletta nel Soviet locale e nel Comitato Esecutivo dei soviet contadini.
In rottura col PSR di cui criticava la presenza nel governo borghese provvisorio, aveva fondato il Partito Social Rivoluzionario di Sinistra (PLSR) che rimase nel II Congresso dei Soviet.
Gli argomenti che portava avanti erano: fine della guerra, terra ai contadini, abolizione della pena di morte e potere ai Soviet, e le propagandava con efficacia nei periodici sui quali scriveva come Terra e libertà, La bandiera del lavoro e Il nostro cammino.
Nel novembre del 1917 venne eletta Presidente del Congresso dei Deputati dei Contadini, determinando l’ingresso del soviet contadino nel Comitato Esecutivo Centrale Panrusso saldamente in mano ai bolscevichi. Il fatto che Lenin avesse riconosciuto che il Decreto sulla terra del 26 ottobre 1917, fosse un progetto fortemente voluto dai socialisti rivoluzionari di sinistra fu sufficiente per convincerla a trovare un accordo di governo con i bolscevichi.
Era stata la candidata della sinistra alla presidenza dell’Assemblea costituente, insediatasi il 5 gennaio 1918, ma venne sconfitta dal centrista Cernov.
Era stata alla guida della Sezione contadina per poi far parte del Comitato Rivoluzionario di Difesa di Pietrogrado.
La rottura definitiva con Lenin avvenne in seguito alle requisizioni forzate di derrate alimentari nelle campagne, autorizzate dal governo, compiute tra abusi e violenze sui contadini.
L’opposizione divenne crescente e il 6 luglio 1918 due militanti socialrivoluzionari uccisero l’ambasciatore tedesco Mirbach-Harff. Lei si assunse subito la responsabilità politica dell’atto e il 7 luglio il PLSR tentò una insurrezione contro i bolscevichi, arrivando ad arrestare per poche ore il capo della Ceka.
A capo della rivolta, si presentò al teatro Bolshoj, dove si stava svolgendo il Congresso dei Soviet, per pronunciare un discorso di attacco al regime bolscevico in difesa della creatività rivoluzionaria delle masse. Lenin la fece nuovamente arrestare.
Condannata a un anno di carcere e amnistiata poco dopo, aveva continuato la sua attività politica, cercando di riunire il partito. Accusava i bolscevichi di aver delegittimato i soviet imbrigliandone la libertà e di aver tradito gli ideali di emancipazione della Rivoluzione d’Ottobre.
Nel febbraio 1919 fu nuovamente arrestata, dichiarata inferma di mente e rinchiusa in una caserma-ospedale del Cremlino da dove di lì a poco fuggì, iniziando una fase di clandestinità spacciandosi per una contadina.
Il 6 ottobre 1920 la Ceka la arrestò nuovamente, scovandola in un appartamento malata di tifo. Venne sottoposta, per volere di Trockij ad un regime carcerario piuttosto duro, per poi essere trasferita in un istituto psichiatrico, venendo liberata l’anno successivo e affidata alla custodia dei vertici dell’ex PLSR fedeli alla linea bolscevica, purché non si occupasse più di attività politica.
Nel 1923, probabilmente per un tentativo di fuga all’estero, venne nuovamente arrestata e mandata in esilio alle periferie dell’Unione Sovietica, a Samarcanda e poi a Tashkent.
Non svolse più attività politica ma creò una rete di contatti per aiutare gli ex compagni esiliati a vivere dignitosamente.
In questo periodo sposò Andreij Majarov, ex dirigente social rivoluzionario anche lui al confino.
Con l’inasprirsi delle purghe staliniane, venne esiliata a Ufa, in Bashkiria, dove lavorava nella banca agricola locale e organizzava un piccolo collettivo casalingo con il consenso del ministero dell’interno.
Nel 1937, con le nuove purghe venne nuovamente arrestata e fu portata a Mosca nella prigione di Oriol per scontarvi 25 anni di carcere, dopo un processo sommario con l’accusa di cospirazione, attività controrivoluzionarie e sovversive per costruire una Repubblica Social Rivoluzionaria in Bashkiria.
L’11 settembre 1941, Stalin la fece fucilare insieme ad altri 150 prigionieri politici e seppellire in una fossa comune.
Ultimo oltraggio per lei che, fino all’ultimo, si era sempre dichiarata contraria alla pena capitale.
È stata una donna pronta a tutto per difendere i suoi ideali.
Ha passato più di trent’anni, dei cinquantasei vissuti, in carcere o in esilio. Sempre di salute cagionevole, non si è risparmiata nel suo attivismo.
Ha guidato le folle con i suoi discorsi e i suoi scritti. È stata osannata come una martire. È stata accusata di essere pazza e, infine, ammazzata.
Soltanto nel 1992 sono cadute tutte le accuse nei suoi confronti ed è stata completamente riabilitata.
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Calderara conquista l'Estorick con una ricca retrospettiva di arte italiana
Di Roberta Leotti Ben 50 opere messe a disposizione da Estorick Collection, Lysson Gallery e Fondazione Antonio e Carmela Calderara per la mostra Antonio Calderara: A Certain Light. Ce ne parla la curatrice Paola Bacuzzi. Nella ricca retrospettiva della Estorick Collection of Modern Italian Art l’arte di Calderara si riprende la scena. Da sempre la Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra è sede naturale di divulgazione dell’arte, ma anche mediatore di quel dialogo che si crea tra l’opera e i suoi fruitori. Non fa eccezione la mostra a cui siamo stati recentemente in occasione della serata per la stampa; sono le 50 opere di Antonio Calderara risultato della fruttuosa collaborazione tra la galleria Estorick Collection of Modern Italian Art, Lysson Gallery e la Fondazione Antonio e Carmela Calderara. Per chi come noi non conosceva l’artista lombardo se non attraverso ricerche online, ci auguriamo che quanto segue possa essere di aiuto a chi visiterà la mostra e per apprezzare questo artista un po’ sottovalutato a livello internazionale. Abbiamo avuto il piacere di aver avuto una guida d’eccezione: Paola Bacuzzi, Curatrice della Fondazione Antonio e Carmela Calderara. Alla nostra (infelice) domanda sul quadro preferito in esposizione, la dottoressa Bacuzzi si è soffermata sui di quadri del periodo degli anni trenta (sala 1). Come mai questa scelta? "In questo periodo lo stile di Calderara è in via di definizione, ma è un esordio brillante, perché c’è già tantissimo dell’Astrazione. Se da un lato Calderara è vicino al Realismo magico con queste atmosfere quasi sospese, rese quasi impalpabili da queste pennellate morbide e frante, dall’altro i luoghi e le persone perdono di identità". I quadri sono un rimando al suo lago d’Orta, ma potrebbe essere un qualsiasi luogo; lo stesso dicasi per il ritratto familiare. Sappiamo che è la sua famiglia, con la moglie in abito rosso, la figlia Gabriella, la madre e il tuttofare, ma perché i volti non hanno lineamenti? "L’assenza dei lineamenti sposta l’attenzione dal suo privato a una scena che può essere di una famiglia qualsiasi. In questo dipinto poi son ben visibili riferimenti a Morandi: le nature morte, i volumi. Nel figurativo di Calderara degli anni ’30, si può già capire che direzione prenderà (l'Astrattismo) a partire dalla scelta dei colori o la scelta compositiva dei volumi". Il che ha quasi dell’incredibile se pensiamo che Antonio Calderara fu per un breve periodo studente di ingegneria, ma pittore autodidatta. Come è possibile sviluppare, evolversi nello stile, considerando che era un artista alquanto stanziale? "Antonio Calderara non è mai stato a bottega è vero, ma ha sempre mantenuto contatti con la scena artistica milanese, sua fonte continua di aggiornamento". Dagli anni ’30 arriverà all’Astratto negli anni 50, un percorso che è legato a doppio filo con la sua vita privata. "Sicuramente la morte della figlia ha portato a profonde riflessioni sul finito ed infinito, sulla materia, se c’è un altrove in senso metafisico. Calderara passa progressivamente a semplificare il dato oggettivo, il dato reale; ha l’obiettivo di raggiungere l’assenza delle cose, abbandonare il particolare fino ad arrivare al grande salto degli anni ’60". La curatrice rimarca che i lavori più astratti sono tra gli anni ’60 e ’70 esposti nella sala 2 della galleria tra i quali, da una collezione privata, uno dei primi astratti dell’artista di Vacciago. Hanno strutture molto simili, può dirci se ci sono dei temi ricorrenti? "I temi sono diversi, ma alcuni ricorrono. Come gli opposti, le presenze, la tensione verso l’alto, la tensione ai margini. Vi potete aiutare dai titoli stessi delle opere, molti sono i soggetti che si ripetono. In tutti il colore è protagonista, anche in quelli quasi monocromatici, i quadri non sono mai piatti. Sono formati da tanti strati di pittura fino al raggiungimento dell’effetto prefissato: il niente che è il tutto". Come nei due dipinti ad olio gialli: Tensione Orizzontale A e Tensione Orizzontale B del 1972 sono disposti uno accanto all’altro. Quadri che sembrano essere uno speculare dell’altro. Così il dipinto che ha più profondità trova nella superficie dell’altro la sua completezza e annullamento. In altri come nei dipinti Costellazioni, la variazione ha qualcosa di quasi musicale. In questi l’influenza è frutto dell’amicizia con Enore Zaffiri (uno dei pionieri della musica elettronica in Italia); Calderara fa suo il principio della sua musica capace di creare qualcosa di nuovo con la minima variazione della stessa. Molti elementi dei quadri sono linee o quadratini (come nei primi astratti), ma nelle opere della fine degli anni ’70 diventano anche parole. Altro esempio di come altri artisti (di poesia visiva) con cui era in contatto finiscono per influenzare le sue opere (per approfondimenti il libro Epistolario, edizioni Abscondita, raccoglie le lettere che Calderara scambiava con altri artisti). "E’ in questo ultimo suo periodo, costretto a letto per problemi di salute, che dipinge per la prima volta diagonali nei suoi quadri. A rappresentare oltre che la precarietà di un momento, anche qualcosa che unisce, a collegare due livelli differenti". Calderara, un artista che merita di essere riscoperto. Alla Estorick Collection of Modern Italian Art fino al 22 dicembre. Per prenotazioni Estorick Collection of Modern Italian Art - Art Tickets. Prossimo appuntamento il tour Calderara Unlocked, sabato 19 ottobre e 16 novembre (per prenotarsi qui: Calderara Unlocked - Saturday Morning Tour - Estorick Collection of Modern Italian Art - Art Tickets) per scoprire qualcosa di piu' sulle opere e la vita di questo artista. ... Continua a leggere su
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Bayesian, chi sono le vittime dell'incidente: dal magnate Mike Lynch e la figlia al cuoco e l'avvocato Chris Morvillo con la moglie Il magnate Mike Lynch, Jonathan Bloomer, sua moglie Anne Elizabeth Judith Bloomer, l'avvocato Chris Morvillo e la moglie Neda e il cuoco del veliero, Recaldo Thomas. Sono loro le vittime accertate nel naufragio della barca a vela Bayesian affondata all'alba di lunedì mentre si trovava in rada a Porticello, nel Palermitano. Imprenditori, legali, presidenti di aziende, sul veliero hanno perso la vita dei personaggi illustri. Continuano le ricerche della figlia di Mike Lynch, Hannah, ma la speranza di trovarla viva è ormai nulla. I corpi finora recuperati sono stati trasferiti al cimitero dei Rotoli, dotato di celle frigorifere. Le autopsie, che saranno disposte nei prossimi giorni dalla Procura di Termini Imerese, saranno eseguite all'Istituto di Medicina legale del policlinico di Palermo. L'ultimo corpo ritrovato senza vita è stato quello di Mike Lynch, proprietario del veliero. Non è stata ritrovata, invece, sua figlia 18enne Hannah Lynch. Nato il 16 giugno 1965 in Irlanda e cresciuto vicino a Chelmsford, nell'Essex, dove sua madre lavorava come infermiera e suo padre come vigile del fuoco, Michael Richard Lynch ha studiato fisica, matematica e biochimica all'Università di Cambridge, dove ha ottenuto un dottorato in ingegneria e specializzandosi nel riconoscimento di pattern adattivi. La sua tesi di dottorato è, scrive il Guardian, uno dei pezzi di ricerca più letti nella biblioteca universitaria. Bayesian, recuperato il quinto corpo: è il magnate Mike Lynch, ora si cerca la figlia Hannah Dopo aver lanciato alcune delle prime start-up tecnologiche, tra cui una specializzata in software per il riconoscimento automatico di targhe, impronte digitali e volti per la polizia, nel 1996 ha creato "Autonomy Corporation", una delle più importanti aziende nel campo del software per la gestione delle informazioni aziendali. Autonomy si specializzava in software per il recupero di dati, analisi e gestione delle informazioni non strutturate. Il suo software veniva utilizzato dalle aziende per analizzare enormi quantità di dati e doveva in parte la sua efficacia all'inferenza bayesiana, una teoria statistica ideata dallo statistico, filosofo e ministro presbiteriano del XVIII secolo Thomas Bayes. Autonomy è stato un successo commerciale quasi immediato. La società è stata quotata a Bruxelles nel 1998 e la rapida crescita, unita al boom delle dotcom, ha portato Autonomy alla Borsa di Londra dove è entrata a far parte del FTSE 100 delle principali società quotate nel Regno Unito. L'azienda creata da Lynch impressionò la Hewlett-Packard a tal punto da spingerla a pagare più di 11 miliardi di dollari per acquistarla nel 2011, ma solo un anno dopo venne svalutata a 8,8 miliardi di dollari dopo la scoperta di «gravi irregolarità contabili» presso l'azienda britannica. Da allora Lynch si è impegnato attivamente nella difesa della sua reputazione. Sotto la guida di Lynch, Autonomy ha avuto un successo significativo, diventando una delle principali società tecnologiche del Regno Unito. Nel 2011, Autonomy è stata venduta alla multinazionale Hewlett-Packard (HP) per circa 11 miliardi di dollari, ma la vendita è diventata controversa quando HP ha accusato Lynch di frode contabile, sostenendo che Autonomy avesse gonfiato i suoi bilanci prima dell'acquisizione. Lynch ha sempre negato le accuse. Dopo la vendita di Autonomy, Lynch è stato coinvolto in una lunga battaglia legale con HP, che lo ha accusato di aver falsificato i conti della società per aumentare il valore della vendita. Nel gennaio 2022, un tribunale britannico ha stabilito che Lynch aveva effettivamente manipolato i conti di Autonomy, aprendo la strada alla sua possibile estradizione negli Stati Uniti per affrontare le accuse penali. Lynch ha presentato appelli contro questa decisione. Tra le vittime del naufragio dello yacht Bayesian a Porticello figura anche un esponente di spicco della finanza britannica, Jonathan Bloomer, 70 anni, presidente di Morgan Stanley International dal 2018, la controllata con sede a Londra della banca d'affari americana. A perdere la vita è stata anche la moglie Judith. Classe 1954, Bloomer si è laureato in Fisica presso l'Imperial College di Londra nel 1974. Tra il 1995 e il 2005, ha ricoperto ruoli dirigenziali di rilievo presso il gruppo di servizi finanziari assicurativi Prudential, prima come direttore finanziario e successivamente come amministratore delegato. Ha lasciato l'incarico dopo divergenze con gli azionisti riguardo alla scelta di raccogliere fondi attraverso un'offerta di diritti per finanziare l'espansione nel Regno Unito anziché in Asia. Lo scorso anno Bloomer è stato nominato presidente del consiglio di amministrazione dell'assicuratore britannico Hiscox. Secondo il suo profilo LinkedIn, Bloomer entrato in Morgan Stanley verso la fine del 2016, ha ricoperto vari ruoli dirigenziali in diversi consigli di amministrazione ed è stato partner della società di consulenza fiscale Arthur Andersen. Tra il 2006 e il 2012 ha lavorato come partner per la società di private equity Cerberus European Capital Advisors, mentre dal 2000 al 2005 ha ricoperto la carica di amministratore delegato presso il gruppo assicurativo Prudential, prima di essere rimosso dal consiglio di amministrazione nel 2005 per presunti errori a lui imputati. Negli anni è stato a capo di diverse società legate al mondo assicurativo, tra cui Scottish Re tra il 2007 e il 2012, con l'incarico di presidente, e Lucida di cui è stato ceo per sette anni. È tra i fondatori della società immobiliare Change Real Estate. Il settantenne è amico di Mike Lynch, il proprietario dello yacht scomparso insieme alla figlia diciottenne Hannah. Bloomer è stato chiamato a testimoniare nel processo per frode negli Stati Uniti contro Lynch, conclusosi due mesi fa con la sua assoluzione da parte della giuria di San Francisco, in quanto aveva guidato il comitato di revisione contabile di Autonomy, la società di software di Lynch accusata di aver falsificato i ricavi in modo fraudolento prima della sua acquisizione da parte di Hewlett-Packard nel 2011 per 11 miliardi di dollari. L'avvocato americano Chris Morvillo e sua moglie Neda hanno perso la vita in seguito al naufragio del superyacht Bayesian al largo di Palermo. Come spiega la Bbc, Morvillo ha lavorato su casi di corruzione di alto profilo e ha guidato il team di avvocati che ha portato alla recente assoluzione del magnate britannico Mike Lynch dalle accuse di frode negli Stati Uniti. Secondo alcune fonti il viaggio a bordo del veliero era proprio per celebrare la recente assoluzione di Lynch dopo dieci anni di battaglia legale. Dal 1999 al 2005 Morvillo è stato procuratore aggiunto degli Stati Uniti per il distretto meridionale di New York. In questo ruolo ha lavorato alle indagini penali relative agli attacchi terroristici del 2001 al World Trade Center. Dal 2011 è socio dello studio legale Clifford Chance di New York. La moglie dell'avvocato Chris Morvillo, Neda è stata ritrovata senza vita. La donna era una designer di gioielli e realizzava e progettava dei preziosi oggetti a New York. A perdere la vita nel naufragio è stato anche il cuoco del veliero Recaldo Thomas, che è stata la prima vittima accertata. Canadese residente ad Antigua, era lo chef di bordo.
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Lei è Margaret. Lei è una signora distinta. È medico di base, vive nel Regno Unito, a nord di Londra. È il 1992. Parte per una vacanza in Marocco. Si affida a una guida. Sono in gruppo. La guida parla, racconta. Lei è incantata. Non ha mai sentito una voce così bella. Si volta. Lo osserva. I loro sguardi si incrociano. Si toccano. Lui è Oswald. Lui era un attore inglese. Ha girato film e serie tv. Lui ha prestato la sua voce al famoso annuncio “Mind the gap”, “Attenzione al vuoto”, che ricorda lo spazio fra treno e banchina nelle stazioni della metropolitana di Londra. Margaret e Oswald si amano. Vanno a vivere insieme. Si sposano. Vivono anni meravigliosi. È il 2007. Lui muore. Lei è persa. Sola. Il suo amore per Oswald era totalizzante. Ogni giorno Margaret esce di casa, va in stazione, si siede su una panchina e ascolta la voce del suo Oswald. Lui parla. Lei ricorda, rivive, sorride, si commuove. Se deve prendere un treno, aspetta quello successivo. La voce di Oswald le scalda il cuore. È il novembre del 2012. Margaret è seduta sulla panchina. Arriva il convoglio, accenna un sorriso pregustando il suono familiare delle parole del marito. Parte l’annuncio. Non è lui. Non è la voce di Oswald. È un suono quasi metallico. Impersonale. Anche le parole sono cambiate. Margaret scoppia in lacrime. È devastata. Si sente a pezzi. Il giorno dopo scrive una lettera ai gestori della metropolitana. Scopre che il vecchio annuncio è stato sostituito da uno digitale ricreato al computer. Margaret richiede una copia di quello registrato dal marito tanti anni prima. Vuole riascoltarlo a casa, ogni volta che ne ha voglia. Il direttore della Transport of London legge la lettera della signora Margaret McCollum. Rimane colpito. Emozionato. Regala la copia registrata alla donna, e ripristina l’annuncio originale nella stazione di Embankement. Ancora oggi, se vi capita di fermarvi in quella stazione di Londra, potete sentire la voce di Oswald Lawrence ripetere “Mind the gap”.
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Quando si tratta di sbiancamento dei denti, scegliere tra Londra e Istanbul può essere una decisione cruciale. Entrambe le città offrono opzioni competitive, ma ognuna ha i suoi vantaggi unici. In questa guida completa, esploreremo le differenze e le somiglianze tra sbiancamento dei denti Londra vs Istanbul per aiutarti a fare una scelta informata. Sbiancamento dei denti a Londra: Cosa aspettarsi Sbiancamento dei denti a Londra è rinomato per i suoi elevati standard e tecnologie avanzate. La città vanta una moltitudine di cliniche dentali che soddisfano una varietà di esigenze e budget. Molte di queste cliniche sono dotate delle più recenti tecnologie di sbiancamento, garantendo risultati efficaci. Costo e Qualità A Londra, il costo dello sbiancamento dei denti può variare notevolmente. In media, ci si può aspettare di pagare tra £300 e £800 per un trattamento professionale. Il prezzo è spesso indicativo della reputazione della clinica, della tecnologia utilizzata e delle competenze dei professionisti dentali. I trattamenti di sbiancamento dei denti a Londra utilizzano tipicamente gel di alta qualità e luci LED per ottenere risultati più luminosi. Processo del Trattamento Il processo del trattamento a Londra solitamente prevede una consultazione in cui il dentista valuta la tua salute orale e discute i tuoi obiettivi di sbiancamento. La procedura effettiva dura generalmente circa un'ora e include l'applicazione di un gel sbiancante seguito dall'attivazione con una luce. La cura post-trattamento è cruciale, e la maggior parte delle cliniche fornisce istruzioni dettagliate per garantire risultati duraturi. Sbiancamento dei denti a Istanbul: Cosa aspettarsi Sbiancamento dei denti a Istanbul sta guadagnando popolarità grazie alla sua accessibilità e agli elevati standard di cura. La città è diventata un centro per il turismo dentale, attirando pazienti da tutto il mondo con i suoi prezzi competitivi e l'ottima qualità dei trattamenti. Costo e Valore Rispetto a Londra, lo sbiancamento dei denti a Istanbul è significativamente più economico. I prezzi variano generalmente tra $150 e $400, il che può comportare un risparmio notevole. Nonostante il costo inferiore, molte cliniche di Istanbul offrono trattamenti altrettanto efficaci rispetto a quelli di Londra. Questa convenienza è spesso dovuta a costi generali più bassi e a un mercato competitivo. Processo del Trattamento A Istanbul, la procedura di sbiancamento dei denti è simile a quella di Londra, con una consultazione approfondita seguita dal trattamento di sbiancamento. Molte cliniche a Istanbul utilizzano tecnologie all'avanguardia per garantire risultati efficaci. Inoltre, le cliniche turche sono conosciute per la loro cura post-trattamento completa, assicurando che i pazienti lascino con un sorriso brillante e istruzioni dettagliate per la cura successiva. Confronto tra Sbiancamento dei Denti: Londra vs Istanbul Quando si decide tra sbiancamento dei denti Londra vs Istanbul, entrano in gioco diversi fattori, tra cui il costo, la qualità e l'esperienza complessiva. Confronto dei Costi Come accennato, il costo dello sbiancamento dei denti a Londra può essere significativamente più alto rispetto a Istanbul. Questa differenza può essere attribuita a vari fattori, tra cui costi operativi più elevati e strategie di prezzo diverse. Tuttavia, è essenziale considerare che un costo inferiore non significa sempre una qualità inferiore, poiché molte cliniche di Istanbul offrono elevati standard di cura. Qualità e Risultati Sia Londra che Istanbul offrono trattamenti di sbiancamento dei denti di alta qualità. Le cliniche di Londra sono conosciute per la loro tecnologia avanzata e l'esperienza professionale, mentre le cliniche di Istanbul combinano accessibilità e tecniche moderne. Indipendentemente dalla città, è fondamentale scegliere una clinica con una buona reputazione e recensioni positive dei pazienti. Considerazioni sul Viaggio
Se stai considerando lo sbiancamento dei denti a Istanbul, dovresti tenere in considerazione anche i costi e il tempo di viaggio. Anche se Istanbul offre prezzi più bassi, dovrai considerare il costo del volo e dell'alloggio. Al contrario, optare per una clinica locale a Londra significa nessun viaggio ma potenzialmente costi più elevati. Domande Frequenti Qual è la durata tipica di un trattamento di sbiancamento dei denti? Le cliniche sia a Londra che a Istanbul offrono tipicamente trattamenti che durano circa un'ora. Questo include l'applicazione del gel sbiancante e l'uso di una luce o laser per migliorare i risultati. Ci sono dei rischi associati allo sbiancamento dei denti? Lo sbiancamento dei denti è generalmente sicuro quando eseguito da un professionista qualificato. Tuttavia, alcuni pazienti possono sperimentare una sensibilità temporanea. È essenziale seguire le istruzioni per la cura post-trattamento fornite dalla tua clinica per ridurre al minimo i rischi. Quanto durano i risultati? I risultati dello sbiancamento dei denti possono durare da sei mesi a due anni, a seconda della tua igiene orale e delle abitudini di vita. Evitare cibi e bevande che causano macchie può aiutare a mantenere il sorriso luminoso per più tempo. C'è una differenza nella cura post-trattamento tra Londra e Istanbul? Sia le cliniche di Londra che quelle di Istanbul forniscono istruzioni dettagliate per la cura post-trattamento. Queste solitamente includono l'evitare determinati cibi e bevande, mantenere una buona igiene orale e pianificare appuntamenti di follow-up se necessario. In conclusione, scegliere tra sbiancamento dei denti Londra vs Istanbul dipende dalle tue priorità, che siano costo, qualità o convenienza. Entrambe le città offrono ottime opzioni e, con le informazioni giuste, puoi prendere una decisione che soddisfi le tue esigenze e aspettative.
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Jalal Haqqani
(persiano: جلال حقانی)
è un pashtun talebano che succede al padre Haissam Haqqani come capo dei talebani e ha un fratello maggiore Hibatullah Haqqani e un fratello minore Osman Haqqani.
Breve biografia
Interpretato da Elham Ehsas, Jalal Haqqani è l'ultimo figlio vivente di Haissam Haqqani. Circondato dalla guerra durante la sua educazione, Jalal crede fermamente nella causa dei talebani e si oppone fermamente ai piani di suo padre di mediare la pace con gli Stati Uniti Dopo che suo padre lo ha esiliato per aver cospirato con l'ISI, Jalal viene trovato e curato dall'ISI. il direttore generale Tasneem Qureishi. Quando l'anziano Haqqani viene ingiustamente condannato a morte per aver causato l'incidente in elicottero che ha ucciso i presidenti Warner e Daoud, Jalal prende in ostaggio Max Piotrowski per negoziare il rilascio di suo padre. Quando suo padre viene giustiziato, Haqqani uccide Max e prende il controllo dei talebani in persona, rivendicando falsamente il merito di aver abbattuto gli elicotteri e usando la sua credibilità gonfiata per rafforzare significativamente i ranghi dei talebani. Tasneem tenta di persuadere Jalal a nascondersi, ma inverte la rotta e decide di proteggerlo dopo aver visto quanto siano cresciuti i talebani sotto la sua guida. Jalal si scontra spesso con Balach, uno dei fidati luogotenenti di suo padre che lo consigliava riguardo alla pace nella regione. Alla fine punisce Balach costringendolo a compiere un attentato suicida al confine tra Afghanistan e Pakistan, dove un certo numero di agenti della CIA vengono rilasciati dalla custodia.
Atto d'amore GDR:
Ha conosciuto in precedenza Asma Aslan con la quale iniziò una relazione amorosa e divenne il padre adottivo del piccolo Jafar.
Il giorno 5 giugno, si trasferisce a New York per stare insieme ad Asma rimanendo tuttavia il leader dei talebani.
Lo stesso giorno, firmò con la leadership cinese di consegnare a loro gli uiguri che creano problemi ai territori cinesi se dovessero esserci.
Il 19 luglio, Jalal lascia New York dopo aver scoperto il tradimento della sua compagna Asma Aslan con Abdullah Zhang, dopo il tradimento Jalal lascia Asma e smette di essere il padre adottivo per il piccolo Jafar trasferendosi a Kabul in Afghanistan.
Successivamente, il leader talebano Jalal Haqqani tramite i suoi uomini conquista città importanti afghane importanti inclusa la capitale Kabul facendo fuggire il locale governo.
Trama ufficiale libera:
Successivamente il leader talebano Jalal Haqqani riuscì a conquistare l'Afghanistan tramite i suoi uomini e rifiutò il femminismo radicale dicendo che i diritti delle donne esistono nella sharia (legge islamica).
Jalal respinse le accuse infondate statunitensi e israeliane che i talebani stavano uccidendo i cristiani afghani o la minoranza Hazara di religione sciita e in seguito accettò l'offerta del presidente russo Vladimir Putin per una conferenza a Mosca in Russia.
Il 10 gennaio 2022, Jalal dichiarò guerra contro il Daesh afghano e rifiutò l'aiuto degli Stati Uniti a causa del sospetto che gli Stati Uniti non sono affidabili nel distruggere il Daesh afghano.
Il 31 gennaio, Jalal denunciò gli Stati Uniti nell'aiutare il Daesh afghano e nel reclutare gli agenti intelligence del precedente governo afghano nell'organizzazione terroristica ostile ai talebani.
Nello stesso giorno, Jalal fece aiutare la popolazione civile afghana rimasta in Afghanistan nel ottenere il cibo e rimane in contatto con il vizier Ibrahim al-Askari dell'Iran.
Il 13 febbraio, Jalal festeggiò la morte di Asma Aslan in un incidente stradale avvenuto a Londra nel Regno Unito perché lei in passato l'aveva tradito con Abdullah Zhang.
L'8 marzo, Jalal condanna l"invasione russa dell'Ucraina e invita di risolvere il conflitto con diplomazia e in modo pacifico.
Il 4 maggio, Jalal inizia a collaborare con la Cina decidendo di non interferire negli affari dello Xinjiang e accetta che gli uiguri sono separisti che devono essere rieducati e integrati nella società cinese.
In seguito, Jalal litigò con la leadership iraniana perché i talebani erano stati accusati di curarsi dei loro abitanti ma oltre questo Jalal come un musulmano sunnita Deobandi non può accettare gli insulti e fabbricazioni sciiti contro i giusti califfi Abu Bakr,Umar e Othman ma nonostante questo, l'emiro dei talebani Jalal continuò a mantenere diplomazia con la leadership iraniana.
Successivamente, Jalal fece attaccare gli Hazara che sono un etnia minoranza sciita per impedire che loro rendono l'Afghanistan sciita e la persecuzione dei sunniti ma continuò a mantenere la diplomazia con l'Iran riguardo i rifugiati afghani.
Jalal con il suo gruppo dei talebani afghani continuò ad arricchirsi e prendere gli aiuti umanitari dalle nazioni vicine e si sposò in seguito con una donna afghana talebana di nome Nadia Alizadeh.
Jalal iniziò una negoziazione con gli Stati Uniti per liberare 4 prigionieri talebani da Guantamano bay.
Jalal in seguito ottene la liberazione di un membro talebano di nome Assadullah Haroon che era stato imprigionato a Guantamano bay senza processo e accusa.
Successivamente, Jalal revocò la persecuzione contro la minoranza Hazara per mantenere i buoni rapporti con l'Iran e continuò il negoziato con Guantanamo bay per liberare i prigionieri talebani che hanno sofferto e subito torture.
L'8 luglio 2022, Jalal annunciò l'uccisione dell'emiro del Daesh afghano Ramadan Wali e fece pubblicare una foto del suo cadavere.
Successivamente, Jalal rispose agli Stati Uniti sulla revoca dell'Afghanistan come alleato non NATO dichiarando che non gli interessa e nemmeno crede che la NATO abbia mai portato benefici piuttosto l'opposto.
In seguito alle tensioni crescenti tra l'emirato dell'Arabia e il califfato sciita di Abu Qasim Muhammad, Jalal si dichiara neutrale purché non creano problemi in Afghanistan e non supportato ISIS-K rimanendo in contatto e visitando entrambi.
Jalal fece poi listare ISIS-K (Islamic State of Khorasan) come organizzazione terroristica.
Il 3 agosto, Jalal condanna l'uccisione del suo alleato Ayman al-Zawahiri nel giorno 31 luglio da parte degli Stati Uniti condannandolo come un attacco che hanno violato gli accordi di Doha ma allo stesso lui decise di non attaccare gli Stati Uniti e accettò il premio dal FBI di 40 millioni di dollari per non causare tensioni sebbene lui iniziò a sospettare che alcuni membri talebani abbiano dato informazioni agli Stati Uniti dove si trovava Ayman al-Zawahiri e rimase in allerta.
Successivamente si rivela che la persona morta non era Ayman al-Zawahiri ma erano morti in realtà 10 civili e che la persona seppellita di recente era uno dei civili morti nel raid della CIA statunitense.
Il 13 agosto, Jalal smise di negare l'uccisione di Ayman al-Zawahiri non avendo altre scelte e fece sparare le proteste femminili poi fece congratulazioni a Yasser El-Sayed per essere diventato il nuovo leader di al-Qaeda.
Il 3 ottobre, Jalal per non rischiare di spaccare il movimento talebano continuò ad accosentire ai talebani ultraconservativi violentare e reprimere le donne afghane, il ministro dell'educazione si dimette a causa del fatto che non era d'accordo escludere le donne dall'educazione e fu messo invece un ministro più ignorante e che non riesce né leggere né scrivere ma solo parlare senza nemmeno comprendere quello che dice mentre il precedente ministro talebano dell'educazione è stato nominato capo della città di Dar al-Afta.
I talebani più moderati furono molto infelici ed estremamente delusi che ancora una volta i talebani ultraconservativi hanno avuto il sopravvento sulla leadership talebana e che le donne afghane sono state escluse.
Jalal si aspetta nel frattempo che l'intero Afghanistan collassa economicamente avendo ancora sanzioni dagli Stati Uniti da parte del presidente statunitense James Sawyer.
Lo stesso giorno, Jalal fece nominare un ex detenuto di Guantanamo-bay, Jafar al-Iraqi come comandante per un'unità militare talebana.
Il 16 novembre, Jalal fece installare la legge della sharia in Afghanistan e fece anche bannare le donne dalle palestre e bagni pubblici.
Il 15 dicembre, Jalal fece ospitare Walid Bin Attash a Kabul in Afghanistan sperando che sia collaborativo a fermare ISKP dell'Afghanistan prima che sia troppo tardi.
Nello stesso giorno, Jalal assiste alla nascita del suo primo figlio Omar Haqqani avuto da sua moglie Nadia Alizadeh.
Il 18 dicembre, Jalal fece inviare forze speciali talebane nella locazione appena trovata dove abita l'emiro dell'ISKP, Musa Abdullah Ghani e quest'ultimo viene ucciso.
Il 21 dicembre, Jalal fece ospitare Salman Kolbani a Kabul in Afghanistan e fece bannare le donne dalle università permettendo l'istruzione solo agli uomini afghani e bambini maschi.
Parenti:
Bunran Latif (nonno)
Haissam Haqqani (padre, deceduto)
Nadia Alizadeh (moglie)
Omar Haqqani (figlio avuto da Nadia)
Hibatullah Haqqani (fratello)
Warina Alizadeh (cognata)
Osman Haqqani (fratello)
Farah Alizadeh (cognata)
Asma Aslan (ex compagna, deceduta)
Jafar al-Sufyan (ex figlio adottivo, deceduto)
Tasneem Qureshi (zia)
Aayan Ibrahim (cugino, deceduto)
Nazionalità:
Afghano
Religione:
Islam sunnita Deobandi
Data di nascita:
15 giugno 1991
Lingue:
Pashto e arabo
Etnia:
Pashtun
Alleati:
-Abu Qasim Muhammad
-Akram Reza
-Walid Bin Attash
-Saif al-Adel
Ex alleati:
-Osama Bin Laden (deceduto, ex leader di al-Qaeda)
-Ayman al-Zawahiri (deceduto, ex leader di al-Qaeda)
-Yasser El-Sayed (deceduto,ex leader di al-Qaeda e successore di Ayman al-Zawahiri)
Prestavolti:
-Elham Ehsas
-Freddie Thorp
-Nick Massouh
-Jason Canela
-Artur Beterbiev
-Mehdi Merali
-Kori Sampson
-Daniel Feuerriegel
-Fawad Khan
-Javid Faisal
-Mustafa Sejari
-Raphael Spezzotto
-Stephen Hailo
-Farshad Farahat
-Mustafa Haidari
-Raffi Barsoumian (pv attuale)
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