#grata di averla
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le conversazioni con m mi riportano sempre alla realtà quando un po' mi perdo
non perdiamo di vista il valore di una vita contrapposta a degli oggetti, delle cose materiali
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stasera ho accompagnato ragazza Cute™ in aereoporto a Bologna perché aveva il volo per tornare a casa. siamo state insieme da venerdì pomeriggio a domenica sera e non c'è stato un solo momento in cui io non mi sia sentita felice ed eternamente grata a qualunque dio esista per averla nella mia vita. mi sento una persona fortunata, come se avessi vinto alla lotteria con un biglietto trovato per terra. durante il viaggio di andata mi ha detto una cosa che mi ha fatto emozionare tantissimo: "tu sei una finestra che da luce in questa stanza buia che era prima la mia vita".
mi stavo letteralmente mettendo a piangere. l'idea che io possa essere una luce per qualcuno mi fa davvero piangere all'inverosimile. cioè non mi capacito di come io possa essere questo. di come la mia persona con tutte le difficoltà che ha, possa rappresentare questo per qualcuno. sono davvero felice. questa ragazza mi rende felice, mi rende una persona migliore, mi aiuta ad emergere dal mio percorso psichiatrico che spesso mi affonda. mi sostiene, mi vuole bene, mi ama tanto e in modo assolutamente sincero.
vorrei solo che questi attimi insieme non finiscano mai e in questo momento vorrei abbracciarla forte e dirle che la vera luce, delle due, è lei.
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Sissi non sta bene da una settimana, non si riesce a capire cosa abbia, sto lasciando uno stipendio intero dai veterinari ma il punto è che vorrei solo prendermi tutto il suo dolore e vederla tornare come sempre. Uno stress simile non lo provavo da tanto tempo e ho paura di crollare proprio domani che faccio giornata a lavoro. Per fortuna ieri è stata con me tutto il giorno la mia migliore amica, siamo riuscite anche a passare due orette al fiume prima di andare per la seconda volta dal veterinario per sissi. Sono grata di averla a fianco anche in queste piccole (grandi) cose.
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Non avete idea di quanto sia grata loro per averla registrata così
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Alla mia bimba, a mia sorella
Amore mio, con i tuoi capelli castani lisci e morbidi, non crescere mai. Resta pura, non lasciarti mai ingoiare dal male del mondo, permetti al sole nel tuo cuore di non spegnersi mai. Quando ti ho vista la prima volta eri tutto ciò che potessi desiderare, il mondo intero è diventato più luminoso da quando hai vissuto il tuo primo giorno su questa terra. Avevi gli occhietti e i pugni chiusi, ma già sapevi vedere dentro di me. Mi hai resa forte, mi hai insegnato l'amore vero, mi hai salvato la vita, mi hai completata. Non ho mai modo di dirtelo e non voglio caricarti di tutto questo egoismo, ma desidero ardentemente che tu non venga mai scalfita dal dolore. Se potessi proteggerti da tutti i mali del mondo lo farei, li ho visti e li ho vissuti, ma l'unica cosa che posso fare è tenerti per mano, quella mano da giovane donna che prima era un piccolo chicco di riso nella mia. Tu che sei il mio Sole, la mia Speranza, la mia Vita.
Bimba mia, non lasciare che scorrano sulle tue guance solo lacrime di sconforto e rabbia. Lascia che si bagnino anche di gioia, risate, commozione. Permettimi di asciugare dai tuoi occhi il dolore, e di soffiarci delicatamente dentro un po' d'amore. Non pensare che il sorriso sia solo uno scudo, non credere alla solitudine pesante dell'anima, non pensare di non essere speciale. Ogni volta che sarà necessario io sarò lì a ricordarti il contrario, a rammentarti quando grata e benedetta è la Terra di averti come ospite, di quanto sono onorata di aver vissuto accanto alla tua anima, di averla osservata e adorata in ogni sua sfaccettatura.
Piccola mia, stai crescendo e crescerai. Non sarai più una bambina, anche se ai miei occhi non cambierai mai. Vivrai da sola, farai le tue prime esperienze, raggiungerai i tuoi primi traguardi, prenderai le tue prime scelte. Ricorda che ad ogni problema c'è sempre una soluzione, e che qualcosa di migliore e meraviglioso sta tentando di arrivare a te. Chiudi gli occhi, fai un respiro profondo, immergiti nel mare delle possibilità. Nessun dolore è fatto per durare, e ogni volta che non saprai cosa fare o ti sentirai persa, ricorda che puoi sempre navigare tra mille scelte. Ricordati di riposare, prenditi cura di te, metti dei cerotti sulle ferite, perchè non sanguineranno per sempre e io sarò sempre lì a medicarle, quando penserai di non riuscire da sola.
Tesoro mio, non spegnerti mai.
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C’è questa mia collega che adoro profondamente, mi sta aiutando in tutto. Mi da consigli , mi da forza , mi da speranza , mi calma , mi sta aiutando a non bere e a non fare cazzate.
Sarò eternamente grata per averla conosciuta. E solamente il pensiero che a breve cambierà città mi viene un vuoto nello stomaco.
Pero sono anche felice per lei perché merita quella stabilità che ha tanto cercato
stamattina sono passata a salutarla perché avevo bisogno di quella forza che mi da sempre e me l’ha data e mi sento molto meglio
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Oggi è stato un lunedì pieno, ricco, felice. Di quelli che torni a casa e sembra che sei stata via per più di un giorno, con la testa altrove, che al resto nemmeno ci hai pensato. Ed invece ero solo a qualche oretta di macchina, insieme a una delle mie più care amiche. Rivedersi, parlare, sfogarsi, confidarsi, abbracciarsi strette per dirsi quanto ci eravamo mancate, in questi mesi, con i nostri silenzi e le nostre vite a tenerci distanti. Ma oggi siamo tornate, me ne sono accorta mentre le raccontavo dei miei cambiamenti, mentre aprivo quella scatola di cui pochi ne conoscono il contenuto, mentre lei mi parlava e confidava dei suoi periodi tra panico e crisi di pianto per tutte quelle novità tanto belle quanto spaventose da gestire. Quando ci siamo scambiate i regali di compleanno. Nei nostri sorrisi e la nostra complicità. Me ne sono accorta nelle nostre parole, ma anche negli abbracci scambiati, nella spontaneità di quei gesti che mi erano mancati da morire e che pensavo avrei rivisto molto più in là. Nel vino che abbiamo condiviso sotto quel sole caldo, che cuoceva la nostra pelle e le nostre teste. Mentre gironzavamo per questa città, in cui ancora non ero stata, e che mi ha stupita con i suoi colori e la sua tranquillità. Girare insieme mi ha riportato ai nostri viaggi, ci sembrava di essere un pò due turiste, alla scoperta di curiosità. Tutto è stato come sempre, nonostante la distanza, nonostante la consapevolezza di non esserci state come avremmo voluto, ma certe cose succedono e basta, e forse a volte è un bene che capitino, che comprendi molto di più ed il legame ti appare, ma in realtà è, più forte di prima. Mi sento comunque fortunata e grata di non averla persa, di esser sempre le stesse, di non aver paura di dirle tutte le mie follie, storie e pensieri. Di farci bene a vicenda, perché questo è.
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Selvatica - 60. Niente più segreti
Ante si sentiva fluttuante tra le nuvole, pieno di una felicità che vibrava forte dentro di lui e non aveva mai smesso da quando aveva lasciato Corinna al museo. Non aveva programmato di finire a fare l'amore con lei ma era stato inevitabile, il giusto modo per ricominciare da dove si erano fermati. Una riconciliazione suggellata dall'unione dei loro corpi.
Anche lei era raggiante quando uscì e si avvicinò. Si fissarono per qualche istante senza dire niente, consapevoli che a parlare in quel momento erano i loro cuori. Corinna poi lo abbraccio, stringendolo forte.
«Allora sei reale.» Affondò la testa nel suo petto, delicata tra le sue braccia come un petalo di rosa.
Ante sorrise, prendendole il viso tra le mai. «Certo che sono reale.» le scostò i capelli dal volto, beandosi della bellezza di quegli occhi che sorridevano per lui. «E ho anche una cosa per te.»
Tirò fuori dalla tasca del giubbotto una scatolina chiara, porgendogliela. Corinna scrutò nei suoi occhi un istante, poi la aprì. Le sue dita sottili si strinsero attorno a una chiave, con attaccato un ciondolo a forma di C, d'argento, con delle striature colorate di oro rosa.
«Una chiave?»
Ante si umettò le labbra, divenute improvvisamente secche. «La chiave di casa nostra.»
Vide gli occhi di Corinna spalancarsi e rimanere fissi nei suoi. «Casa nostra?»
Inclinò leggermente la testa di lato. «Ti sto chiedendo di venire a vivere con me...»
«Ante... io...» Il petto di Corinna si alzava e abbassava velocemente. Non voleva metterla in difficoltà, né affrettare le cose, per lui era sembrato un passo piuttosto naturale visto quando aveva patito a non averla accanto.
«Ok» poggiò le mani sulle sue braccia. «Se è troppo presto per te non fa niente, la chiave è comunque tua.»
«Sì.»
Ante sorrise. «Sì?»
«Sì, voglio venire a vivere con te.» Corinna lo baciò, dolce e preziosa come solo lei sapeva essere. «Posso sapere perché hai cambiato casa?»
Ante le scostò i capelli dietro l'orecchio e la baciò di nuovo. «Perché l'altra era troppo vuota e triste senza di te.»
Le braccia di lei si strinsero attorno al suo collo. «Ti amo.»
Ante fece scivolare le mani sulla sua schiena. «Ma guarda bene. Ce n'è un'altra.»
Corinna si scostò e guardò sul fondo della scatolina, sotto un primo strato di tessuto vellutato. Tirò fuori un'altra chiave, più elaborata, simile alle antiche chiavi dei portoni. «E questa?»
Lui la prese. «Questa è il tuo ingresso personale alla Vigna di Leonardo. Trecentosessantacinque giorni all'anno, ventiquattro ore su ventiquattro.»
Lei divenne improvvisamente seria e sembrò impallidire un poco. «Sei impazzito.» Ante scosse la testa. «No. Ante, no. Non posso accettare. Già sono in debito con te per quell'altra questione.»
Ante scoppiò a ridere. «Ma quel milione di euro è rientrato tutto. Cosa credevi, che lo avrei lasciato a quel coglione?» Ripose la chiave nella scatola e la chiuse, porgendola a Corinna. Le prese la mano, intrecciando le dita. «Dai andiamo, abbiamo un tavolo prenotato.»
Corinna si incamminò insieme a lui, con un'espressione incredula dipinta sul volto. «E come hai fatto?»
«Avevo un piano e le conoscenze giuste.»
La sentì stringergli la mano e si voltò verso di lei. Aveva uno sguardo carico di orgoglio e ammirazione. «Ti amo ancora di più.»
Ante si sporse per baciarla. «La chiave della Vigna era il mio regalo per Pasqua, quello che non hai voluto.» Sospirò, mentre le immagini di quel triste giorno gli scorrevano davanti. «Lo so che non hai mai voluto niente da me, però a me fa piacere farti questi regali. Mi piace vederti felice.»
Lei si accostò al suo fianco, poggiandogli la testa sulla spalla. «In questo momento mi sento la persona più fortunata del mondo. Tu sei l'unico a non essersi spaventato di fronte alle mie fragilità e a non averle usate contro di me. Sei l'unico che ha saputo guardare oltre. Ti sarò eternamente grata per questo e ti prometto che non ti deluderò più.»
Erano in due, anche lui si sentiva la persona più fortunata del mondo per aver incontrato un'anima così pura come lei. «Niente più segreti?»
«Niente più segreti.»
«Beh...» Ante sorrise. «Mamma vuole sapere se verrai anche tu in Croazia con me tra un paio di settimane. Cioè, in realtà ha detto: "Porta anche Corinna, mi raccomando".»
Corinna si fermò, sollevando le sopracciglia. «Ah, quindi hai fatto pace con me perché non sapevi come dire a tua madre che non stavamo più insieme?»
Ante avrebbe voluto passare il resto della serata a sbaciucchiarla. «Più o meno.»
«Quindi tutta questa storia che ti mancavo e che vuoi vivere con me non è vera?»
Lui riprese a camminare. «La verità? La verità è che tu sei la mia piccola donna selvatica e che mi sono innamorato di te nell'istante in cui sei scesa dalla mia macchina la sera che ci siamo conosciuti. C'è stato un momento in cui ti ho guardata negli occhi e ho capito che eri tu quella che stavo aspettando da sempre.»
Corinna distolse lo sguardo dagli occhi chiari di Ante, presa da un'amozione che era la stessa che stava provando lui. Qualcosa di feroce e intimo. «Sai invece qual è stato il momento in cui io mi sono resa conto che mi sarei innamorata perdutamente di te? Quando sei venuto con me al museo e ti sei fermato davanti a quel quadro. È stato come se riuscissi a leggerti dentro, ho sentito una connessione pazzesca.»
Era bello vederla così sorridente, con gli occhi che le luccicavano di felicità. Era bello sentire il calore della mano di Corinna stretta nella propria. Ma era il pensiero che niente più avrebbe potuto dividerli a farlo sentire in pace col mondo intero. Se il loro giovane amore aveva resistito a quei momenti duri, probabilmente insieme avrebbero superato qualsiasi cosa.
Milano era stupenda quella sera, loro due passeggiavano confondendosi tra la gente ignara del loro amore, ignara dei loro cuori che segretamente battevano più forte, ignara delle loro anime che in silenzio si sorridevano complici.
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in tutto ciò, oggi pome ho rivisto la mia amica Ales che non la vedevo da tipo due anni. sono immensamente grata di averla nella mia vita e sono immensamente felice di averla rivista e di aver recuperato questi anni perduti.
le voglio bene sopra ogni cosa e sono proprio fortunata ad averla nella mia vita ♥️
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Biancavilla: le ruba l'auto e tenta di estorcerle 700 euro per riaverla. Arrestato 53enne.
Biancavilla (Catania): le ruba l'auto e tenta di estorcerle 700 euro per riaverla. Arrestato 53enne. Continua senza sosta l’impegno dei Carabinieri la lotta all’illegalità diffusa che, nelle sue diverse forme, mina la sicurezza dei cittadini, reale e percepita. Tra queste, in particolare, la criminalità predatoria che, a prescindere dall’entità del danno economico, rappresenta spesso un trauma non solo per le vittime, ma anche per la collettività, che si trova ad avvertire una maggiore vulnerabilità a questo tipo di eventi. Proprio nell’ambito di questa quotidiana e costante attività di contrasto, i Carabinieri della Stazione di Biancavilla sono riusciti a ritrovare e restituire alla proprietaria la sua nuova Fiat 500 L, che le era stata rubata a Catania due giorni prima, arrestando contestualmente per “estorsione e resistenza a pubblico ufficiale” un 53 enne catanese, pregiudicato. L’attività di indagine che ha portato all’arresto è scaturita appunto dalla denuncia di furto di una 40enne di Biancavilla, che ha raccontato ai Carabinieri di non aver più trovato la propria auto, dopo averla parcheggiata nella serata nei pressi di un bar sul lungomare catanese ed essere andata a cena con degli amici. In particolare la donna, presa dallo scoramento, non appena si era accorta del furto, aveva condiviso con alcuni suoi contatti in rubrica la triste esperienza, ricevendo in risposta da un vecchio conoscente di Catania, il consiglio di recarsi in un noto quartiere popoloso della città per provare a trovarla e recuperarla, magari chiedendo in giro. Lei, ovviamente, sorpresa da quello strano consiglio, non gli aveva dato seguito, decidendo correttamente di rivolgersi ai Carabinieri. Il giorno seguente, però, l’uomo dello “strano consiglio” l’aveva ricontattata, insistendo perché lei lo raggiungesse a Catania dove, a suo dire, grazie alle sue “conoscenze”, era riuscito a ritrovare il veicolo e, previo pagamento di 700 euro, i ladri glielo avrebbe fatto “ritrovare”. Lodevole a quel punto la scelta della 40enne di riferire tutto ai militari dell’Arma, che in meno di un’ora hanno organizzato un dispositivo sul campo per accompagnarla a Catania, seguirla a distanza e cogliere sul fatto lo svolgimento del “cavallo di ritorno”. Organizzati, quindi, in due squadre, una a bordo di auto “civetta” e una assieme alla vittima, i militari hanno quindi ascoltato le indicazioni che l’uomo man mano forniva telefonicamente alla donna, come nella più tipica scena di un film d’azione, facendole dapprima raggiungere un chiosco nel quartiere Montepo, e subito dopo – essendosi accertato che la vittima fosse da sola – il tondo Gioeni. Qui finalmente i Carabinieri hanno scorto una utilitaria, con a bordo il 53 enne, che si stava avvicinando. Quest’ultimo, ignaro di essere seguito e che l’accompagnatore della donna, presentato come un cugino, fosse un militare dell’Arma, è quindi salito a sulla loro auto, indicandogli la strada per la periferia sud della città, dove, giunti nei pressi di un distributore di benzina nel quartiere Librino, hanno trovato parcheggiata la Fiat 500 L rubata. La proprietaria, a quel punto, fingendosi grata, è subito entrata nel suo mezzo, mentre il 53 enne, ancora ignaro della trappola, ha chiesto di essere riaccompagnato al tondo Gioeni per riprendere la sua auto. In quei momento, durante il tragitto l’uomo, convinto di trovarsi in compagnia del cugino della donna, ha spiegato che senza il suo intervento il veicolo non si sarebbe mai ritrovato: “Ama mangiari tutti…tu m’ha capiri, u sai comu funziona st’ambiente, si nu mi mitteva ndo menzo iu, sta machina mancu a truvauvu”. Quando infine, arrivati sul posto, è giunto il momento della consegna del denaro, i 700 € pattuiti, la squadra di Carabinieri che era in appostamento è entrata in azione, bloccando l’estortore che, tra la rabbia e la sorpresa, ha tentato di scappare, aggredendo anche i militari. L’uomo è stato chiaramente subito messo in sicurezza, venendo arrestato e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ne ha convalidato l’arresto, stato sottoposto agli arresti domiciliari. La cittadina biancavillese, ringraziando di cuore i Carabinieri per il loro operato, ha potuto così riavere “legalmente” la sua utilitaria, senza cedere al cosiddetto “cavallo di ritorno”, una pratica criminale diffusa che, però, si può sconfiggere rivolgendosi alle Forze dell’Ordine. ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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17.1.2023 Ho la pretesa, la voglia, il bisogno di essere -
Ogni giorno sono grata per avere una nuova chance, una nuova possibilità di dimostrare a me stessa che posso riuscire ad essere migliore di così. Ci provo a mettere da parte l'orgoglio, ad aprire il cuore ma è come se in questo momento avessi bisogno solo di diventare me stessa, di riuscire a sviluppare il mio massimo, dare il meglio. Voglio godermi questo viaggio, fare esperienze che mi possono cambiare, che mi levino i miei pregiudizi e che mi aprano di più alla vita. Sarei falsa a dire che sono diventata forte, ne manca di strada per essere la donna che vorrei essere. Ad esempio devo imparare a interfacciarmi con le persone a caso, prendere iniziative, fare nuove amicizie, nuove conversazioni, nuovi mondi. Ho bisogno di vivere felicemente, di vedermi crescere. Sono grata al punto in cui sono arrivata. Ho amici che amo, un fidanzato che ha smesso di rompere il cazzo inutilmente con giochini, forse perchè ha capito che ormai non mi do più scontata, che mi amo, che so stare da sola anche se mi rode. Grata sopratutto ai colleghi che ho trovato, al titolare che mi ha dato fiducia. Ogni giorno ci riprovo, ogni giorno spero, sogno, mi auguro. Questa è la vita, mi pento di non averla apprezzata prima, di aver messo in primo piano le persone e non le mie esperienze. Trovo il conto degli errori che ho fatto, me li metto bene in testa perchè devo capire cosa sbaglio, devo capire cosa mi limita, cosa mi spaventa, cosa mi fa logorare d'ansia. Voglio andare fino in fondo fino alla fine, è come se avessi l istinto di non aver mai abbastanza del traguardo che raggiungo. Voglio esprimere nell'interezza chi sono davvero, voglio saper gestire le emozioni, i rancori, i giudizi, le ansie per essere tranquilla o almeno forte per saper come rimodellarmi. Ho la pretesa, la voglia, il bisogno di essere -
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oggi è stata una giornata molto intensa e a tratti anche difficile ma adesso che è sera, sento di aver trovato una cosa simile alla pace: forse mi è passata? forse sono guarita?
qualsiasi cosa sia sono grata per averla trovata.
era tanto che la stavo cercando, grazie
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Svegliarsi piano di lunedì, l'acqua che scioglie i nodi dei capelli e lava via gli ultimi pensieri lascivi. Prima di addormentarmi ho pensato a parole che s'incastravano alla perfezione, ora non ricordo nemmeno attorno a quale argomento girassero. Volatili, come la gioia. Eppure sono convinta di averla scovata negli occhi colore di foglia di quella bambina che mi sorrideva dal passeggino. Ho una lettera da scrivere e bagnare col sale di qualche lacrima, al momento però godo di quegli attimi di trascurabile felicità su pellicola e mi sento grata.
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caro diario
mentre mi pervade un senso di tristezza ed inadeguatezza al mondo, sono sempre più convinta che sia lei a tirarmi su di morale. la ragione per cui valga la pena di combattere i propri mostri. per quanto ci siano tante, troppe cose fuori posto, con lei riesco a respirare un attimo. si “attenua” un po’ il senso di schifo, si mette da parte.
mi salva il vederla, il passare del tempo con lei e vederla sorridere, sorridermi.
come quella volta che in radio passava “tu sei lei”, di ligabue, ed io le ho canticchiato male il pezzo che fa “tu sei lei, come sei, tra così tanta gente”.
ho dentro un misto di emozioni contrastanti: da una parte la voglia di scappare e non tornare più, dall’altra la voglia di restare solo per lei, per poterla stringere a me, sempre più forte.
oggi l’app di google foto mi ha creato un paio di video con le nostre foto. foto a caso, di momenti altrettanto a caso presi qua e là, ed il vederli mi ha fatto sorridere forte a tal punto da dimenticare che ero lì lì per piangere per chissà quale motivo.
credo che lei possa essere la spinta che mi serve per sistemare le cose, per rattoppare gli squarci dell’anima. non è La salvezza, ma qualcosa qualcuno per cui valga la pena resistere.
sono felice di averla con me, felice di averla incontrata, grata perché esiste ed è nella mia vita.
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Oggi una mia nuova amica mi ha detto che è grata di potermi considerare un "safe place".
Mia cugina mi ha chiesto grazie per averla aiutata a trovare una soluzione con il suo fidanzato, con cui sembrava finita.
Un'altra persona a cui tengo tanto mi ha chiamata per distrarsi un po', perché si sentiva giù.
Queste cose mi scaldano il cuore, vado a piangere.
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Oggi pomeriggio mi sono incontrata con M. Era passato già tanto tempo dall'ultima volta ed esserci rivisti mi ha fatto bene.
M è l'amico storico (since 2005), l'amico per eccellenza potrei dire. Non ci sentiamo sempre, anzi succede spesso il contrario, succede che passino mesi magari da una volta all'altra ma è come se sappiamo di poter sempre contare l'uno sull'altro. Senza nemmeno doverlo chiedere o affermare. E quando ci vediamo ci aggiorniamo su tutte le cose che non ci siamo detti per mesi, parliamo della nostra vita, dalle sciocchezze che ci capitano a quelle più importanti e meno leggere. E ci va benissimo così. Ci siamo visti verso le cinque di pomeriggio, dopo lavoro e abbiamo optato per una merenda sostanziosa e poi mentre parlavamo M se n'è uscito con un' idea grandiosa! L'anno scorso lui e la sua famiglia hanno ultimato i lavori della casa che avevano acquistato, chiamarla casa è riduttivo, io non mi trovavo in Italia e così dato che non avevo ancora avuto l'onore e il piacere di vederla ha proposto di cogliere l'occasione proprio oggi. Offerta che non ho potuto rifiutare, pensando anche a quando sarà mai la nostra prossima uscita! Cosi quando la ragazza del bar alle diciotto puntualmente ci ha avvisati che avrebbero chiuso il locale siamo usciti di corsa in direzione della famosa casa tanto attesa.
Dico solo che non avrei potuto far scelta migliore e che un po mi spiace averla vista solo ora (l'invito è recidivo). La famosa casa è una villa d'epoca ristrutturata e restaurata, adibita anche a pernottamento e soggiorno, circondata da vigne e terreni con appunto cantine vinicole in mezzo ad alberi, con tanto di fiume e si forse l'atmosfera della sera l'ha resa anche un po' tetra, ma sono rimasta senza fiato dalla grandezza e la bellezza di quel posto. Mi sembrava di essere stata trasportata in un altra epoca o in un altro posto, lontano e anche un po da "film". Era quasi scenografico
La cancellata mi ha ricordato molto il film "casper", mi viene da sorridere per il paragone, ripeto sarà stata l'atmosfera serale e il rumore in sottofondo del fiume che scorreva mentre dagli alberi si intravedeva questa magnificenza ma io ero già con gli occhi a cuore e la voglia di perdermici dentro subito. Proprio per il fatto che fosse sera ho visto solo gli interni della villa e il tour di vigne, vigneti, giardino e qualsiasi altra cosa fosse poco intravedibile nell'oscurità lo faremo la prossima volta!
Prima che io scriva pagine e pagine su questa villapazzesca dirò solo che sono rimasta estasiata per i dipinti, i dettagli in ogni stanza, dagli affreschi ai soffitti, dai lampadari ai termosifoni in ghisa con decori per la maestosa libreria in legno scuro ma soprattutto il suo contenuto, i saloni adibiti per i vari pasti, le millemila stanze, la cantina e i suoi corridoi (anche se un po titubante perché si sa che ispirano poca fiducia), la scalinata principale, le tende e i drappi, le porte altissime e le stanze fredde, i terrazzi in ogni bagno, gli oggetti, i colori, l'orologio a pendolo, l'atmosfera e l'impressione di essere fermi in un tempo diverso....potrei dilungarmi ed elencare tantissimi altri elementi e il mio tono e la mia ammirazione/adorazione/eccitazione non svanirebbero.
M mi ha permesso di fare alcune foto e gliene sono grata, gli ho già detto che dovremo tornarci quando sarà giorno! Assolutamenteeee
Gia mi immagino i raggi dalle vetrate e i saloni illuminati e mamma mia che location idealeeee per farci un sacco di coseeee. Ora mi fermo!
Tutto questo per dire che la giornata si è trasformata in un ricordo bellissimo, che mi sento fortunata per aver avuto questa opportunità, che M non sa quanto mi abbia resa felice oggi, che la nostra amicizia è tanto bella e sincera e che mi congratulo persino con me stessa per aver detto si senza pensarci due volte!
#pensieri#di getto#amicizie speciali#grateful#emozionarsi#scrivere#case pazzesche#un po teen cribs#ma stile ottocentesco
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