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#giuseppe ferlito
lamilanomagazine · 3 months
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Palermo, ricorda con una celebrazione la "Strage della circonvallazione"
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Palermo, ricorda con una celebrazione la "Strage della circonvallazione"  Ieri mattina a Palermo, in via Ugo La Malfa, ha avuto luogo la celebrazione per il 42° anniversario dell'eccidio dell'Appuntato Silvano Franzolin, del Carabiniere Scelto Luigi Di Barca e del Carabiniere Salvatore Raiti, vittime di agguato mafioso e decorati di Medaglia d'Oro al Valor Civile alla memoria. Alla presenza del Comandante della Legione Carabinieri Sicilia, Generale di Divisione Giuseppe Spina, del Viceprefetto Vicario Dott.ssa Anna Aurora Colosimo, delle più alte cariche Civili e Militari, dei familiari dei caduti e di una delegazione della locale Associazione Nazione Carabinieri, sono state commemorate le vittime con la deposizione di una corona d'alloro sul luogo dell'eccidio e la lettura della motivazione della concessione della Medaglia d'Oro al Valor Civile alla memoria. Il Generale Spina, nel suo intervento, ha ricordato le circostanze dell'eccidio, sul luogo del quale tra i primi intervenne il Generale dalla Chiesa al tempo Prefetto di Palermo, soffermandosi sul particolare dolore che patiscono le famiglie dei caduti e ha sottolineato il dovere di ricordare le vittime della lotta alla mafia, una lotta che va sempre condotta senza soluzione di continuità. Cenni storici: MOTIVAZIONE MEDAGLIA D'ORO AL VALOR CIVILE ALLA MEMORIA. La cosi detta "Strage della Circonvallazione" è avvenuta a Palermo il 16 giugno 1982. Nell'eccidio rimasero vittime: l'Appuntato Silvano FRANZOLIN, nato a Pettorazza Grimani (Rovigo) il 3 aprile 1941, si arruolò nell'Arma nel 1959. Al termine del ciclo formativo, fu trasferito al Gruppo Squadroni Carabinieri a Cavallo di Roma. Dopo aver prestato servizio in varie Stazioni, nel maggio 1979 venne trasferito a quella di Enna; il Carabiniere Scelto Luigi DI BARCA, nato a Valguarnera (Enna) il 10 aprile 1957 e arruolatosi nel 1974, fu trasferito, al termine del ciclo formativo, al Reparto Comando della Legione Carabinieri di Catanzaro. Rientrato in Sicilia, nel dicembre 1981 fu assegnato al Nucleo Operativo e Radiomobile di Enna; il Carabiniere Salvatore RAITI, nato a Siracusa il 6 agosto 1962 e arruolatosi nel 1981, al termine del ciclo formativo fu destinato nell'ottobre 1981 alla Stazione di Enna.   Obiettivo dell'attentato era il boss catanese Alfio Ferlito che, durante una traduzione dal carcere di Enna a quello di Trapani, morì nell'agguato insieme ai tre Carabinieri della scorta e al ventisettenne Giuseppe Di Lavore, autista della ditta privata che aveva in appalto il trasporto dei detenuti e che venne poi insignito della Medaglia d'Oro al Valor Civile. La vicenda è stata inquadrata, nel corso dei processi, nello scontro che si era venuto a creare tra i Santapaola e i Ferlito per il predominio criminale sul territorio di Catania. Il mandante della strage fu identificato in Nitto Santapaola. Il Presidente della Repubblica, il 28 aprile 1995, ha conferito la "Medaglia d'Oro al Valor Civile alla Memoria" ai tre militari dell'Arma dei Carabinieri con la seguente motivazione: "Militari impegnati in un servizio di scorta, venivano raggiunti da numerosi colpi d'arma da fuoco esplosigli contro alcuni malfattori, al fine di uccidere il detenuto tradotto. Sebbene gravemente feriti, impugnavano l'arma in dotazione per affrontare gli aggressori ma, colpiti a morte, si accasciavano al suolo e sui sedili. Splendidi esempi di spezzo del percolo ed alto senso del dovere, spinti sino all'estremo sacrificio".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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nofatclips · 4 years
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Vultures by Snow in Damascus! from the album Unconscious Oracle - Video re-edited from La scatola by Marco Buzzini
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fancityacireale · 7 years
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Acireale - Assessorato allo sport, niente rotazione. Ferlito "Al momento non ci sono le condizioni politiche"
L’assessorato allo sport di Acireale trattato come una palestra politica per i giovani di una delle liste che ha sostenuto, per le elezioni amministrative, il sindaco Roberto Barbagallo, subisce uno stop alla turnazione. E il blocco è tutto politico. Dopo Carrara, l’assessorato allo sport è passato a Giuseppe Sardo che avendo ultimato la sua “delega a tempo” avrebbe dovuto passare il testimone a Giuseppe Ferlito; ma così non sarà almeno nell’immediato, poi il 6 novembre si rifanno i conti e si vedrà se la turnazione avverrà o meno.
Siamo di fronte ad una questione tutta politica il futuro designato Giuseppe Ferlito infatti alla mia domanda chiosa: con una frase sintetica e chiarissima: “Al momento non ci sono le condizioni politiche”.
Per “condizioni politiche” si deve intendere una sostanziale differenza nel posizionamento politico per le regionali siciliane. Giuseppe Ferlito non ha mai nascosto il suo essere vicino alla compagine del centrodestra e questa sua collocazione, di fatto, blocca la turnazione per l’assessorato allo sport. Ferlito si tiene il suo posto al consiglio comunale (nella turnazione erra anche previsto che ci si dimettesse dal consiglio comunale per lasciare posto al primo dei non eletti) e “al momento” non vede le condizioni politiche per entrare in squadra. Tira un sospiro di sollievo Giuseppe Sardo che così potrà continuare a gestire la delega allo sport e resta in panchina Giovanni Vasta che sarebbe dovuto andare ad occupare un posto al consiglio comunale. Nulla di fatto e si rimane in attesa di comprendere meglio quando e come finirà questo balletto che forse interesserà alla dirigenza politica ma non di certo ai cittadini che vorrebbero, al contrario di quanto avvenuto, una continuità per un assessorato importante quale quello dello sport  e che porta con se questione ancora insolute come quella del Palavolcan.
Insieme a questo teatro della politica locale, rimane ancora aperta la questione della delega, ancora nelle mani del sindaco Barbagallo, alla protezione civile e ai vigili urbani. Una delega che non viene data a nessuno e che fa capire come gli equilibri interni alla maggioranza sono assai fragili se non addirittura precari. Il sindaco minimizza, la dirigenza politica di quello che fu il comitato a sostegno del sindaco tace, mentre la città attende un piano viario chiaro e condiviso mentre ancora ci dimeniamo tra il traffico impazzito ed una difficoltà tangibile di dare razionalità alla viabilità.
Giochi di politica, modalità da risiko di periferia. Intorno è il caos ma sembra che tutto sia nel congelatore… almeno fino al 6 novembre quando tanti dovranno fare i conti con quello che sembra proprio profilarsi come una debacle di consensi.
(mAd)
Acireale – Assessorato allo sport, niente rotazione. Ferlito “Al momento non ci sono le condizioni politiche” was originally published on Fancity Acireale
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ilmondodifra · 6 years
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Tutti a vedere Novecento sabato 16 febbraio con il talentoso Giuseppe Ferlito. Non vedo l’ora!!! #giuseppeferlito #novecento #teatro #ilpertini #cinisellobalsamo #teatro #alessandrobaricco #spettacolo #arte #talento #sicilia https://www.instagram.com/p/BtJwyxYH6OK/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=3xfryfw3nvyf
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italiaefriends · 2 years
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“Lo Stato deve essere superiore all’individuo”. La vera storia del condannato a morte texano Gregory Summers. Di Elena Tempestini
Gregory Summers su Prospettive Fabio Baronti (Greg) Rosanna Romellano (La Preside) Proiezione del mediometraggio “Greg” di Giuseppe Ferlito, presso il Cinema della Compagnia di Firenze. Un film prodotto e realizzato dalla Scuola di Cinema Immagina di Firenze. Il medio metraggio nasce per sensibilizzare il pubblico sul tema della pena di morte. l’Associazione Culturale Immagina di Firenze con…
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respektnloyalty9 · 4 years
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Benedetto Santapaola - Catania
Better known as Nitto is a prominent mafioso from Catania, the main city and industrial centre on Sicily's east coast. His nickname is il cacciatore (the hunter), because of his passion for shooting game. He is currently in jail serving several life sentences.
While Giuseppe Calderone was elevated to the Regional Commission of Cosa Nostra in 1975, his underboss Santapaola took over the illicit business in Catania for the Mafia family and became the capo famiglia of the clan. Santapaola managed the interests in heroin trafficking and acted as chief enforcer for the leading businessmen. Meanwhile, he carefully built a private faction within the family that was loyal to him – and strengthened relations with Totò Riina and the Corleonesi.
While Riina was a fugitive he frequently spent time in and around Catania and often went hunting with Santapaola around the local mountains. Riina decided to support Santapaola's faction in order to replace Calderone, an ally of Stefano Bontade from Palermo and Giuseppe Di Cristina from Caltanissetta. Giuseppe Calderone, was killed on September 30, 1978 by his former close friend and protégé. Santapaola took over the command of the Catania Mafia Family. These skirmishes were just a prelude to the Second Mafia War that really started after the murder of Stefano Bontade in 1981.
Santapaola's command over the Catania Mafia was not unchallenged. He had to fight a war against another independent group that was not part of the Mafia in Catania, known as Cursoti, which waged war in order to control gambling and cigarettes smuggling. He was also involved in a bitter feud with the faction of Alfio Ferlito, who had been a close friend of Giuseppe Calderone. The war involved gun battles in the streets and dozens of murders.[2][3]
On June 6, 1981, Santapaola was seriously wounded when ambushed by Ferlito and his men. When Ferlito was arrested Santapaola planned his revenge. On June 16, 1982, Ferlito was killed in an ambush when he was escorted by the Carabinieri during a transfer between two prisons, the Circonvallazione massacre. The killers were from Palermo and linked to the Corleonesi.
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sciscianonotizie · 5 years
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musicultura-blog · 5 years
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Carlotta Natoli a La Controra di Musicultura 2019: “Fare l’attrice è un fatto di poesia.”
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Sabato 22 Giungo è terminato lo splendido viaggio de La Controra di Musicultura, una settimana di incontri in musica, poesia, letteratura, con l’appuntamento di cui è stata protagonista Carlotta Natoli, figlia del piccolo e grande schermo. 
L’attrice, a soli 8 anni si ritrova nel cast di Con…fusione, di cui il “papà artigiano” - come lei lo definisce - è regista. Volto riconoscibile in molte serie tv, solo per citarne alcune Distretto di Polizia, Gli insoliti ignoti, Braccialetti Rossi, I misteri di Laura, è anche stata a contatto con il mondo dell’insegnamento. Infatti seguendo le orme materne, dal 1997 al 1998 insegna recitazione alla Giuseppe Ferlito di Firenze. La Natoli, con puntuale e leggera ironia, si racconta alla redazione di Sciuscià.
Ha esordito molto giovane. Lei ha scelto la recitazione o viceversa?
È l’arte che mi ha scelta. Ho iniziato comparendo per la primissima volta a 6 anni nel film “Armonica bocca”, proseguendo con un’altra apparizione in “Pugni in tasca”, fino ad arrivare a ricoprire un ruolo più importante a 8 anni. Son partita, praticamente, dal mondo di mio padre; lavorando, mi sono resa conto di quanto mi piacesse e quanto fosse facile per me interpretare dei personaggi. Ho una grande passione per la recitazione, però non nego che mi ha sempre interessato anche l’insegnamento, mestiere di mia madre.
Una vita tra fiction e cinema. Cosa vuole raccontarci del suo amore per la recitazione?
Il grande amore rimane sempre il cinema, anche se dalla tv ho imparato molto. Nonostante la mia preoccupazione, di essere in qualche modo risucchiata dalle dinamiche televisive, ho sempre avuto un piano B, quello del cinema. Ad oggi posso ritenermi fortunata di essere stata scelta dalla televisione, che consente di avere più tempo per studiare il personaggio da interpretare. Ovviamente è un ragionamento fatto di contraddittorietà, dove ai vantaggi si affiancano sempre gli svantaggi. Per essere un bravo attore, devi saperti muovere in quelle che sono le tre radici di questo scenario: tv, cinema e teatro.
Se dovesse interpretare un grande della musica italiana, chi sceglierebbe? E perché?
Se fossi una donna mi piacerebbe essere Fiorella Mannoia; se fossi un uomo, Lucio Dalla. Sono due grandi artisti che, anche se per aspetti differenti, hanno segnato la mia vita.
Ha presentato le tante sfaccettature femminili interpretando donne forti e diverse tra loro: ci sono delle persone della sua vita da cui ha tratto ispirazione?
Assolutamente sì. Alcuni volti ben conosciuti, altri intravisti. L’attore ha sempre un repertorio a cui attingere, per prendere spunti e coglierne aspetti particolari.
Se Musicultura fosse un film, quale sarebbe il protagonista principale?
Sicuramente Al Pacino, che è in grado di interpretare tutti i generi, partendo dal classico, al repertorio shakespeariano, fino al contemporaneo; si è sempre messo in gioco e continua a farlo, grazie anche ad uno studio continuo del mestiere. Inevitabile è il collegamento con Musicultura: l’attore dovrebbe sempre avere un approccio musicale alle cose.
Giulia Mencarelli
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lamilanomagazine · 8 months
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Catania. L'edizione 2024 della festa di Sant'Agata all'insegna della sicurezza tra innovazione e tradizione
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Catania. L'edizione 2024 della festa di Sant'Agata all'insegna della sicurezza tra innovazione e tradizione. Nel segno della tradizione, in piena sicurezza, ma anche di innovazioni che raccolgono nuove sfide verso la devozione, con un'attenzione speciale ai giovani, alla legalità e al rispetto delle regole. E' l'edizione 2024 della festa di Sant'Agata annunciata nel corso di un incontro con la stampa dal sindaco Enrico Trantino, dal comitato dei festeggiamenti presieduto da Carmelo Grasso, monsignor Barbaro Scionti parroco della Cattedrale. Il primo cittadino ha ribadito che non salirà sulla carrozza del Senato spiegandone il motivo: "Voglio dare un segnale simbolico che ci sia sempre maggiore vicinanza delle istituzioni verso la città e i cittadini -ha spiegato il sindaco-, E per questo lascerò che al mio posto sulla Carrozza del Senato siedano tre ragazzi delle scuole medie di Catania, premiati per gli elaborati scritti in favore della città di Catania". Il primo cittadino insieme all'assessore alla pubblica istruzione Andrea Guzzardi, ha evidenziato che la scelta dei tre ragazzi (Alessandro Pagliotta, Chiara Costantino, Salvatore Ferlito, alunni rispettivamente delle scuole Malerba, Maiorana e San Giovanni Bosco) è stata operata da una commissione di docenti delle scuole cittadine. I tre ragazzi sono premiati con una targa ricordo e i loro temi  pubblicati sul sito santagatacatania.it Nella giornata del 3 febbraio le novità non finiscono qui: "Protagonista in piazza Duomo –ha detto il presidente del comitato dei festeggiamenti Carmelo Grasso-  sarà l'orchestra giovanile del Conservatorio composta da 85 elementi diretta dal maestro Giuseppe Romeo, accompagnata dal coro Lirico Siciliano, guidato dal Maestro Francesco Costa. Nel rispetto delle tradizioni sono stati recuperati inni sacri risalenti al XIX e al XX secolo scritti da insigni autori del tempo". Dopo la prima parte dedicata agli inni sacri, ci sarà una seconda parte musicale con artisti siciliani (Rita Botto, Giuseppe Castiglia, Mario Incudine, I Lautari, Maria Francesca Mazzara, Etta Scollo, Vincenzo Spampinato, il soprano Desireè Roncatore e la conduzione di Salvo La Rosa.  Tra i due momenti, alle 20,45 circa, è stata annunciata una sorpresa hi-tech per caratterizzare in modo del tutto nuovo per la sera del tre febbraio e la città di Catania, una novità che il sindaco Trantino non ha voluto svelare; per concludere, infine, alle 21,45 i fuochi d'artificio accesi nella Villa Pacini. Un messaggio è stato fatto pervenire dal presidente del consiglio comunale Sebastiano Anastasi a nome del civico consesso:" Forti della devozione a Sant'Agata, dobbiamo operare con l'attenzione costante verso gli ultimi, verso chi silenziosamente soffre, verso le periferie dove le  istituzioni devono ancora più dare testimonianza e massima credibilità. Per questo occorre sempre un supplemento di responsabilità in più per Catania, imparare a conoscere meglio le sue Donne, la  nostra stessa Santa Patrona Agata, la come la definì Papa Giovanni XXIII; una Santa che ha lasciato segni ancora visibili nei suoi luoghi sacri della devozione".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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andreasinigaglia · 8 years
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Trailer del cortometraggio "IN SOCCORSO AL TEMPO"  per il progetto #1ambulanzaperpadova presentato da Giuseppe Ferlito Mercoledì 22 Marzo 2017 al Cinema Porto Astra nella sala Fronte Del Porto. Vi aspetto numerosi! Annamaria Malipiero, Monica Vanali, Lorenza Mario, Francesco Toldo, Rossano Galtarossa, Damiano Longhi, Filippo Maniero, alessio-b, Tony Gallo
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comunicazionelibera · 5 years
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Giornalisti locali sempre più alla gogna e nessuno paga,nonostante vengono denuncitati,aggrediti e minacciati!
Secondo i dati Unesco, nel mondo 1.010 giornalisti sono stati uccisi dal 2016 al 2017 mentre svolgevano correttamente il loro lavoro.
È in aumento il numero di giornalisti uccisi al di fuori delle zone di conflitto negli ultimi anni,infatti, il 55% di quelli uccisi nel 2017 non erano corrispondenti di guerra con l’elmetto in testa e il giubbotto antiproiettile, ma cronisti locali, fuori dai teatri di guerra.
Molti si occupavano di argomenti legati alla tratta di esseri umani,ma anche di mafie e corruzione della politica.
Per questi 1.010 giornalisti uccisi l’impunità è quasi assoluta: 9 volte su 10 non è stata fatta giustizia.
  In Sicilia,non sono molti i cosidetti “giornalisti antimafia”,cioè quelli che lottano contro la mafia e la corruzione locale con inchiesta e scrivendo nomi e cognomi.
Gli studi e i mezzi a disposizione,spesso e volentieri,sono a carico dei singoli giornalisti,ovviamente anche le intimidazioni a via di denunce o vere e proprie aggressioni e minacce.
La certezza della potente mafia siracusana la troviamo in alcuni documenti come quello che segue…
Il 30 giugno 1992,ad appena cinque settimane dalla strage di Capaci,Leonardo Messina,mafioso e uomo di fiducia del boss Giuseppe Madonia,decise di collaboratore con la giustizia.
Ad incontrarlo nella località protetta in cui si trovava,furono:il dottor Paolo Borsellino e il dottor Antonio Manganelli della Polizia di Stato.
Leonardo Messina,durante quell’incontro,fece i nomi di personaggi mafiosi siracusani e del loro coinvolgimento nella strage di Capaci.
Dichiarò il boss:
Signor giudice quei due delitti, la morte di Salvo Lima e di Giovanni Falcone, sono stati decisi in quella riunione, sono anelli di un’unica strategia. La commissione interprovinciale, quella che noi chiamiamo Regione, non si riunisce per niente, si riunisce soltanto per decidere cose di gravità eccezionale. Solo adesso ho capito, signor giudice:ad Enna, in quel giorno di febbraio, hanno deciso tutto. Solo ora sono in grado di mettere insieme cose diverse, solo ora ho capito.
Nella dichiarazione al giudice Borsellino,Leonardo Messina dichiara:
Già sapevo, signor giudice, che i rapporti della famiglia di Caltanissetta con i siracusani, che non sono uomini d’ onore,erano stretti, ma non pensavo quanto stretti. C’era uno della nostra famiglia, uno che faceva il macellaio – Vincenzo Burcheri (ndr) – che avevamo posato. Che significa? Significa che era stato sostanzialmente emarginato dalla famiglia, nessuno gli diceva più niente, nessuno lo prendeva più in considerazione. Poi d’improvviso vedo che uno dei consiglieri di Piddu Madonia comincia a frequentare la macelleria di Burcheri. Che cosa stava succedendo? Vengo a sapere che Piddu aveva deciso di tenere di nuovo in conto il macellaio perché aveva in mano i siracusani e che noi utilizzavamo i siracusani per compiere dei delitti nella nostra zona. Poi, vengo arrestato. Nel carcere di Caltanissetta Giuseppe Di Benedetto mi confermò questi buoni rapporti. Mi disse che il capomandamento di Riesi, Pino Cammarata, uomo fidatissimo di Piddu, e Cataldo Terminio, che era un soldato della mia famiglia e anche consigliere provinciale di Caltanissetta, avevano chiesto ai siracusani due telecomandi .
Ma ecco i nomi dei siracusani che ancora oggi fanno tremare la provincia.
Questi telecomandi,mi fu detto,erano stato procurati da Agostino Urso.Sì,quello che hanno ucciso due giorni fa.Cammarata e Terminio avevano contattato Urso attraverso Valentino Salafia, fratello di Nunzio Salafia.
Da un articolo storico di Repubblica del 21.11.1992,riportiamo quanto segue:
I Salafia erano addirittura vecchie conoscenze per Borsellino. Nunzio Salafia, 53 anni, era stato accusato della “strage della circonvallazione” (fecero secco il boss catanese Alfio Ferlito, morirono anche i quattro carabinieri che lo scortavano). Era stato di nuovo arrestato, Nunzio Salafia, nel 1982 per l’ assassinio del prefetto Dalla Chiesa con il fratello Valentino, 31 anni, bloccato con un fucile calibro 22 con la matricola abrasa.
Salafia Nunzio deceduto il 6 luglio 2016
Per la cronaca:Nunzio Salafia era il boss del clan Aparo di Solarino
Ecco cosa successe in carcere dopo la notizia della morte di Giovanni Falcone,Francesca Morvillo e gli uomini della scorta.
“Ma è quello che è successo, in carcere, dopo la strage di Capaci che mi ha dato la certezza che quei due telecomandi erano serviti per far saltare in aria il dottor Falcone. La sera di quel 23 maggio, appena in carcere sapemmo della morte di Falcone,ci fu come un boato.Ci furono grida di gioia.Esultavano tutti.Furono proprio gli uomini d’onore di Cosa Nostra a intervenire per calmare i più agitati, per calmare quella gioia.Volevamo evitare provvedimenti disciplinari, tutto qui.Ce ne volevamo stare tranquilli. Tutto qui.Quando tornò la calma, nella mia cella,erano sei gli uomini d’onore, brindammo. Ricordo che c’erano Emanuele Argenti, il figlio di Guido, Maurizio Argenti. Poi uscimmo nel corridoio che si attraversa per andare all’aria. Mi venne incontro Giuseppe Di Benedetto. Mi abbracciò per congratularsi, mi baciò.Pensava che l’attentato a Falcone fosse stato commesso utilizzando quei telecomandi e con il concorso della mia famiglia.Quel Di Benedetto la sapeva lunga,aveva notizie di prima mano perché era in cella con un altro Agostino Urso,il cugino di quell’Agostino Urso ucciso al Sayonara.E d’altronde non mi meravigliai che i siracusani avessero dei telecomandi, dispongono di un gran quantitativo d’ armi, hanno anche tre bazooka”.
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Urso Agostino – Fonte Diario1984
Nunzio Salafia – Fonte Diario1984
Grazie alle dichiarazioni di Leonardo Messina, il dottor Paolo Borsellino riuscì a metter in atto l’Operazione Leopardo, che porto in carcere oltre duecento mafiosi.
«L’Operazione Leopardo,coordinata da Giovanni Tinebra,procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Caltanissetta,si concretizzò nel mese di novembre del 1992,4 mesi dopo la strage di via d’Amelio nella quale morirono il dottor Paolo Borsellino e la sua scorta».
La rivoluzione dei clan siracusani cambiò tra gli agli anni ’80 e ’90.
Nel 1981 si ruppero alcuni equilibri all’interno del clan,con le scissioni dal gruppo madre di Rizza e Schiavone fondarono due cosche distinte che portavano i loro nomi.Dopo questa mezza rivoluzione, il clan Urso non controllerà più l’intera città in quanto, dopo un apposito summit,i tre gruppi stabilirono di comune accordo di spartirsi le zone cittadine:ad Urso andò l’isola di Ortigia con il mercato ittico ed ortofrutticolo,mentre ai clan Rizza e Schiavone tutta la terraferma a partire dalla Borgata Santa Lucia.Purtroppo,come spesso accade,iniziarono nuovamente le faide e nell’estate del 1981 il boss Rizza venne eliminato con un plateale agguato ordinato da Agostino u prufissure.Solo Totuccio Schiavone con il suo gruppo resistettero fino a quando il reggente si dette alla latitanza, sostenendo così la famiglia Urso che nel frattempo veniva affiancata dal clan Bottaro retto da Salvatore Bottaro. Le due cosche infatti presero la nuova denominazione di “Urso-Bottaro“, e controllando quasi interamente Siracusa si resero protagonisti di una sanguinosa faida con i clan cittadini del boss Salvatore Belfiore detto u cinìsi e Santa Panagia. Fra le vittime di quella faida che insanguinò l’intero territorio aretuseo, vi fu l’omicidio del superboss Agostino Urso; dalla sua scomparsa iniziò l’ascesa del gruppo Bottaro che si prefissò l’obiettivo di colmare il vuoto lasciato da u prufissure. (fonte WIKIPEDIA)
Urso è morto,il clan cambiò nome in Bottaro – Attanasio,ma adesso anche Bottaro non c’è più,quindi come si chiama e chi afferma la posizione del super boss Alessio Attanasio?
Infine,ma più importante per sconfiggere l’omertà:
Bisogna ricordare – è d’obbligo – che ad Avola,in provincia di Siracusa,il 29 novembre 1995 fu commesso l’omicidio di Antonino Buscemi.
Antonino Buscemi era un imprenditore,titolare di un’impresa edile. Probabilmente si era rifiutato di sottostare al racket o era riuscito ad aggiudicarsi lavori voluti da altri.
Questa è la storia di della Sicilia,delle stragi e degli omicidi di mafia,ma è anche la storia del racket e dell’omertà che racconta e analizza la mafia della provincia di Siracusa!
I giornalisti locali sono i più minacciati.La mafia siracusana esiste! Giornalisti locali sempre più alla gogna e nessuno paga,nonostante vengono denuncitati,aggrediti e minacciati! Secondo i dati…
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aletheiaonline · 5 years
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Palermo: “Spiga, Spago e le avventure di BANDIERA” al Teatro Libero
Palermo: “Spiga, Spago e le avventure di BANDIERA” al Teatro Libero
Domenica 7 aprile alle ore 17.00, per il cartellone Isola di teatro, debutterà al Teatro Libero lo spettacolo Spiga, Spago e le avventure di Bandiera, di Laura Tornambene, con la regia di Franco Giorgio. La produzione del Centro Teatro Studi di Ragusa è un omaggio a Bandiera di Mario Lodi e vede in scena i due eclettici attori Giuseppe Ferlito e Laura Tornambene. Una storia per insegnare, con…
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fancityacireale · 7 years
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Il sindaco Barbagallo, potere zero per la formazione della squadra assessoriale.
ACIREALE – La squadra assessoriale che supporta il sindaco Barbagallo nasce in maniera e con una modalità certamente inedita. Ad essere precisi nella primissima squadra assessoriale alcuni non vennero nominati e rimasero solo impressi in una foto di propaganda. Quasi subito i primi aggiustamenti. Nando Ardita che voleva la presidenza del consiglio comunale si ritrovò assessore ai LL.PP. e Raneri presidente del consiglio.
In quel primo team assessoriale vi erano anche Pieropaolo e Oliva entrambi si sono dimessi. Per entrambi i posti lasciati vacanti non vi sono stati sostituti; al bilancio ci pensa il dott. Salvo Nicotra mentre per la prot. Civile e i VV.UU. assume ad interim il sindaco Barbagallo. Fichera, Ardita e D’Anna occupano sin dalla prima ora i ruoli che gli sono stati garantiti e assegnati grazie alla loro partecipazione alle primarie di cambiamo Acireale. A supporto una coalizione di quattro liste civiche che, certamente, sono stati il “raccolto” più cospicuo nella logica trasversale e caotica che disegna il profilo esatto dell’amministrazione: mille differenze che generano continuamente caos.
Allo sport prima Carrara, poi Sardo e a giorni (entro settembre) arriverà Ferlito. Il consigliere comunale Giuseppe Ferlito che certamente non possiamo inserire tra quelli che considerano la scelta dell’on. D’Agostino (“siamo nel solco del PD”) come una ricetta a cui concorrere e sostenere. Giuseppe Ferlito è un uomo vicino al centrodestra e non ne ha fatto mai mistero ed è un uomo che potrebbe correre per le elezioni regionali (abbiamo dei dubbi) e, con maggiore probabilità, alle elezioni provinciali. Si avete letto bene elezioni provinciali perché le province non sono state abolite e ci chiederanno ancora una volta di eleggere presidente e consiglieri in un Ente che per tanti anni è stato un luogo dove le spese maggiori sono state gli stipendi alla politica.
In ogni caso, dalle nostre fonti, sappiamo che Ferlito ha detto si. L’assessore in carica Giuseppe Sardo dovrà lasciare ed ancora non sappiamo con certezza (anzi nutriamo seri dubbi) se il prossimo assessore e consigliere comunale Ferlito oltre ad assumere la delega assessoriale lascerà il posto da consigliere comunale portando così il primo dei non eletti nella lista Cambiamo Acireale, Giovanni Vasta a sedersi al consiglio comunale.
Tutto ciò è la cronaca di una rotazione annunciata e di una modalità politica che non interessa per nulla ai cittadini e che rimane solo sterile esercizio “cencelliano”.  Ma quello che ci interessa sottolineare è che: a) il sindaco Barbagallo non ha potere nella scelta degli assessori che dovrebbero sostenere la sua azione amministrativa; b) tenere scoperto l’assessorato alla prot. Civile e ai VV.UU. è sbagliato e non alcun senso se non quello dell’incapacità a gestire il piccolo mondo politico che ruota intorno alle nomine; c) siamo l’unico Comune italiano che non ha la firma nel bilancio di un assessore al ramo.
A settembre insieme alla rotazione annunciata per la delega allo sport il sindaco Barbagallo se vuole rendere un servizio alla città nomini un assessore alla prot. Civile e ai VV., rimetta l’interim al bilancio e dia una delega e rimuova qualche assessore di cui non abbiamo traccia e crediamo si sia disperso in qualche isoletta del pacifico.
(mAd)
Il sindaco Barbagallo, potere zero per la formazione della squadra assessoriale. was originally published on Fancity Acireale
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tmnotizie · 6 years
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SAN BENEDETTO – E’ già attiva, la nuova sede dell’associazione Bianco Airone Pazienti Onlus, in Toti 45G, a Porto d’Ascoli, dopo il taglio del nastro della struttura della realtà associativa, che da circa sette anni collabora con il reparto di oncologia dell’ospedale Madonna del Soccorso, per un supporto pratico come il trasporto dei pazienti verso altri ospedali, per la radioterapia e controlli vari, ma anche per quello psicologico e legale delle persone e dei familiari.
Con il presidente della sede regionale, Ornella Vallesi, la vice Paola Natale e tutti i volontari, per l’importante occasione, in via Toti, è arrivato appositamente da Roma il presidente nazionale, Giuseppe Ferlito, con il vice presidente, dottor Dario Ragusa, ematologo in pensione del Sant’Eugenio. Insieme hanno tagliato il nastro, con il sindaco Pasqualino Piunti, l’assessore ai servizi sociali Emanuela Carboni e il consigliere Mariadele Girolami e tante persone, tra volontari, familiari di malati che sono riusciti a sconfiggere la malattia e anche di chi non è riuscito a vincere la battaglia.
Erano presenti anche alcuni medici del reparto Oncologia dell’Ospedale Madonna del Soccorso.  Un forte plauso è stato dato dai vertici nazionale della Bianco Airone Pazienti onlus, alla determinazione della presidente e di tutti i volontari. Anche il primo cittadino e l’assessore Carboni hanno ribadito la vicinanza dell’amministrazione comunale.
Nel suo intervento Ornella Vallesi ha ringraziato quanti hanno reso possibile la nascita della sede, divenuta indispensabile per riunirsi ed organizzare i turni, per ricevere pazienti e familiari: alla base della decisione di  richiedere un contributo all’amministrazione comunale, prontamente accolta. Vallesi ha ringraziato tutti, anche le realtà private che a vario modo si sono rese utili.
La Banca di Ripatransone e del Fermano Credito Cooperativo ha fornito l’arredamento del locale; la Emilcar ha fatto dono di un’auto per i trasporti, la Tod’s ha partecipato con un notevole contributo ed il Circolo Nautico di San Benedetto ha raccolto una bella somma, tra soci e negozianti. Anche diversi pazienti hanno contribuito.
“Con questo risultato possiamo andare avanti e proporre, in futuro, di poter garantire anche un’assistenza domiciliare, con un progetto in atto, integrando attività esistenti nel territorio dell’Area Vasta 5”, ha affermato Ornella Vallesi. 
“Ringrazio la Bianco Airone per il suo impegno: sottolineo l’importanza dell’aspetto psicologico di questo servizio, che aiuta ad affrontare situazioni improvvise e gravose: l’amministrazione mette al primo posto il sociale e mi piace sottolineare il coinvolgimento della città, quando si tratta del sociale” ha aggiunto il sindaco Pasqualino Piunti.
“Combattere contro la malattia non è soltanto seguire un percorso cure, ma affrontarla, sapendo di poter contare sull’aiuto di persone preparate, attente e disponibili, anche oltre la cerchia familiare e l’’opera della Bianco Airone è fondamentale” ha chiuso la serie degli interventi l’ assessore Emanuela Carboni.
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SIRIO MARTELLI
presenta
"Io tormenterò"
un trap sarcastico
con un video molto intrigante che paga tributo a FIGHT CLUB
il film cult sugli incontri di "boxe clandestina" da strada
 GUARDA IL VIDEO
https://www.youtube.com/watch?v=3vflEvVgacI&feature=youtu.be
 Introduzione al video
Un incontro di box clandestino, un pubblico sadico, due generazioni a confronto per un finale a sorpresa. Io tormenterò, il video del nuovo singolo "trap sarcastico" del cantautore fiorentino Sirio Martelli, diretto da Claudio D'Avascio, è un pugno allo stomaco, un omaggio al cinema cult degli anni novanta, in particolar modo l'evidente citazione ci riporta a Fight Club, indiscusso capolavoro di David Fincher.
                                                                                              Biografia
Sirio Martelli (Firenze, 08 novembre, 1979) è un cantautore e musicista fiorentino.
Nei primi anni 2000 entra come voce solista degli Ultraviolet, (nota tribute-band toscana U2) suonando in diverse parti d’Italia.
Nel 2004 il suo brano “Sweet song” viene scelto e diretto dalla giovane regista indonesiana Andrea Indriani, sotto la visione di Giuseppe Ferlito della scuola di cinema Immagina a Firenze.
È nel 2007, che grazie all’arrangiatore Fabrizio Federighi conosce lo storico produttore e autore Giancarlo Bigazzi. Con Giancarlo nasce una vera amicizia e si sviluppa una collaborazione che lo porterà a Sanremo giovani 2009, firmando la musica del brano  “Che ne sai di me” interpretato da Barbara Gilbo e Massimo Ranieri.
Col tempo la creatività di Sirio si fonde sempre meglio con l'esperienza del Maestro Bigazzi e all'inizio del 2010, grazie alla collaborazione dell'arrangiatore Matteo Giannetti, viene selezionato il repertorio di canzoni del primo album dal nome “Inutilmente utile”, pubblicato nel 2014.
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shunkawakan-ita · 6 years
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presenta
"Io tormenterò"
un trap sarcastico
con un video molto intrigante che paga tributo a FIGHT CLUB
il film cult sugli incontri di "boxe clandestina" da strada
 GUARDA IL VIDEO
https://www.youtube.com/watch?v=3vflEvVgacI&feature=youtu.be
 Introduzione al video
Un incontro di box clandestino, un pubblico sadico, due generazioni a confronto per un finale a sorpresa. Io tormenterò, il video del nuovo singolo "trap sarcastico" del cantautore fiorentino Sirio Martelli, diretto da Claudio D'Avascio, è un pugno allo stomaco, un omaggio al cinema cult degli anni novanta, in particolar modo l'evidente citazione ci riporta a Fight Club, indiscusso capolavoro di David Fincher.
                                                                                              Biografia
Sirio Martelli (Firenze, 08 novembre, 1979) è un cantautore e musicista fiorentino.
Nei primi anni 2000 entra come voce solista degli Ultraviolet, (nota tribute-band toscana U2) suonando in diverse parti d’Italia.
Nel 2004 il suo brano “Sweet song” viene scelto e diretto dalla giovane regista indonesiana Andrea Indriani, sotto la visione di Giuseppe Ferlito della scuola di cinema Immagina a Firenze.
È nel 2007, che grazie all’arrangiatore Fabrizio Federighi conosce lo storico produttore e autore Giancarlo Bigazzi. Con Giancarlo nasce una vera amicizia e si sviluppa una collaborazione che lo porterà a Sanremo giovani 2009, firmando la musica del brano  “Che ne sai di me” interpretato da Barbara Gilbo e Massimo Ranieri.
Col tempo la creatività di Sirio si fonde sempre meglio con l'esperienza del Maestro Bigazzi e all'inizio del 2010, grazie alla collaborazione dell'arrangiatore Matteo Giannetti, viene selezionato il repertorio di canzoni del primo album dal nome “Inutilmente utile”, pubblicato nel 2014.
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