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#giancarlo siani
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my humble opinion dont take it close to heart its just ma stuff 🙏
i perfectly understand why this is bout italian mafia but once again if they wanted to stick to it they could've take the italian mafia from the '80s to the '90s (give or take). it's closer to modern times and it's correspondingly scarier + times when it. mafia was slowly exposed /Giancarlo Siani <- italian journalist killed by camorra in 1985 (was 26 y.o) Giovanni Falcone <- was investigating cosa nostra -> blown up in a car in 1992 (+ his wife & 3 policemen if i remember correctly)/
"you need to fire a machine gun at the auditorium". to bring them to a hard and face-punching realization of the horror of reality. you stop breathing, you realize things about yourself and those around you. you get shivers! i like it when it looks fun, but at the end, the mask comes off and something so ugly stares back at you, you're frozen. you realize the complete horror of it. it could be very intimidating with 80-90s italian mafia and overall more interesting (imo)
ps. i'm sorry! mafia code of honor? isn't better than primitive thinking. there's nothing cool about it (and genuinely. genuinely i don't see anything very different in the mafia's worldview from the rest of the criminal statutes. same principles as in rus prison culture and i think many others)
pps. really sorry. boring grandma (me) being a boring grandma
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1sileno · 1 day
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oggi è la ricorrenza del compleanno di Giancarlo Siani. lui è morto nell'85. A Torre Annunziata vi assicuro che se parli dei gionta ancora potresti avere timore.
Il suo cognome suona così vuoto qua, come le parole dopo l'ennesima volta che le ripeti, sarà anche perché gli hanno intitolato una scuola e nei discorsi quotidiani è normale quindi parlarne. La storia la conosco a memoria, è dalle elementari che che vedo Fortapasc, ho chiari ricordi di un televisore a tubo catodico nel corridoio antistante la mia classe, altri a casa sul divano con i miei quando lo trasmetteva la rai.
nel 2020 gli hanno riconosciuto il tesserino da giornalista professionista, a 26 anni aveva scritto 300 articoli per il mattino e non aveva ancora dato l'esame per divenirlo, almeno nominalmente. 35 anni dopo che è stato morto ammazzato. questa è una storia di camorra, di mafia (i nuvoletta di marano, quelli che lo uccisero sotto casa sua al vomero erano succursale dei Corleonesi in Campania) di precariato, di rabbia. Oggi ad ascoltarla ti racconta altro, di quello che a torre non vorremmo pensare (ciecamente e omertosamente) per lo stigma, la paura, il dispiace, e che siamo costretti a vedere perché ci si spara addosso. Del valore delle cose che si fanno al di là dei risultati, di come la rabbia, la necessità che ne nasce e la voglia di farci qualcosa qualcosa con quel che si ha davanti hanno un valore più grande dei riconoscimenti di cui sopra.
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orotrasparente · 1 year
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comunque senza entrare nel merito secondo me è una scelta poco condivisibile (l’ennesima del governo meloni) quella di dichiarare il lutto nazionale per berlusconi, va bene i funerali di stato, ma il lutto nazionale proprio no, non hanno ricevuto questo “onore”(?) personaggi che hanno davvero dato la vita per l’italia e gli italiani o comunque hanno lottato per questo paese anche senza morirci (per citarne alcuni: giancarlo siani, peppino impastato, sandro pertini, don peppe diana, giovanni falcone, paolo borsellino e così via)
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agrpress-blog · 8 months
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Il grande giornalista, saggista e sceneggiatore romano, esperto di terrorismo, intelligence, mafie e criminalità organizzata, compirebbe settantuno anni. Nato a Roma il 1° febbraio 1953 - è morto il 19 luglio 2023 dopo una breve malattia -, giornalista professionista dal ’74, Andrea Purgatori consegue il master of Science in Journalism presso la Columbia University di New York nel 1980. Inviato del «Corriere della Sera» per circa venticinque anni (dal 1976 al 2000), è noto per le sue numerose inchieste e reportages su casi scottanti del terrorismo internazionale italiano dei cosiddetti “anni di piombo” e sullo stragismo, come il caso Moro (1978) e la strage di Ustica (1980 - A. Purgatori è stato il giornalista d’inchiesta che più di ogni altro si è battuto per la ricerca della verità sulla strage di Ustica). Ha raccontato molti delitti da mafia dal 1982 fino alla cattura di Totò Riina (1993). Ha realizzato reportages su numerosi conflitti, fra cui la guerra in Libano (dal 1982 al 1985), la guerra fra Iran e Iraq (1980-88), la prima guerra del Golfo (1991), l’intifada e le rivolte in Tunisia e in Algeria. Oltre che per il «Corriere della Sera», ha scritto per «l’Unità», «Vanity Fair», «The Huffington Post», «Le Monde diplomatique». Ha collaborato fino all’ultimo con il «Corriere della Sera» e «Style». È stato autore e conduttore di Uno di notte (1998). Ha realizzato servizi televisivi per Dossier, Spazio Sette, Focus (RaiDue 1978-88). In tv ha condotto anche Confini (1996, RaiTre). Ha scritto molte fiction per la tv - Caravaggio (2008), Lo scandalo della Banca Romana (2010), Il commissario Nardone (2012), Lampedusa (2016). Per la saggistica ha scritto A un passo dalla guerra (1995), Il bello della rabbia (1997), I segreti di Abu Omar (2008). Nel 2019 ha pubblicato il romanzo Quattro piccole ostriche (HarperCollins). Per il cinema ha scritto Il muro di gomma (1991) di Marco Risi, dedicato alla sua inchiesta sulla strage di Ustica, Il giudice ragazzino (1994) di Alessandro Di Robilant - film sulla vita del giudice siciliano Rosario Livatino (1952-1990) dal suo ingresso in magistratura al suo impegno nella lotta alla mafia fino al suo assassinio -, L’industriale (2011) di Giuliano Montaldo. Ha vinto, fra gli altri, il Nastro d’Argento per il Miglior Soggetto con Il muro di gomma, il Premio Hemingway per il giornalismo (1993), il Premio Crocodile - Altiero Spinelli per il giornalismo (1992), il Globo d’Oro (1994) per la Miglior Sceneggiatura di Il giudice ragazzino e il Premio Sergio Amidei (2009), con Marco Risi e Jim Carrington per la Migliore Sceneggiatura Internazionale di Fortapasc (2009) di M. Risi, film sulla vita e la tragica fine del giornalista Giancarlo Siani (1959-1985). Nel 1987, oltre a partecipare al soggetto ed alla sceneggiatura del film Spettri di Marcello Avallone, vi appare come attore. Nel 2002 partecipa al programma televisivo Il caso Scafroglia (RaiTre), interpretando la voce off che dialoga con il conduttore (Corrado Guzzanti), mentre nel 2006 prende parte al film Fascisti su Marte di C. Guzzanti e Igor Skofic. Sempre con C. Guzzanti ha realizzato Aniene (SkyUno). È stato coatore del programma tv di Antonio Albanese Non c’è problema (2002, RaiTre). Dal maggio 2014 al giugno 2020 è stato presidente di Greenpeace Italia. È stato membro dell’Accademia del Cinema Italiano e dell’Accademia Europea del Cinema, presidente delle Giornate degli Autori e, dal marzo 2015, membro del Consiglio di Gestione della SIAE (Società Italiana degli Autori e Editori). Dalla stagione 2017/18 ha condotto la nuova edizione di Atlantide (La7), per cui riceve il Premio Flaiano (2019) come Miglior Programma Culturale. Fra i sui ultimi lavori, nell’autunno 2022, la docu-serie Netflix Vatican Girl: la scomparsa di Emanuela Orlandi. Nel 2018 Andrea Purgatori ha partecipato, con una sua preziosa testimonianza, alla realizzazione del libro fotografico Aldo Moro. Memoria, politica, democrazia
(Archivio Riccardi, 2018), da cui è tratta la mostra fotografica omonima, formata da oltre cento scatti del grande fotografo Carlo Riccardi (1926-2022).
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Giancarlo Siani, trentotto anni dopo
Giancarlo Siani è stato un giornalista italiano che ha dedicato gran parte della sua breve carriera alla denuncia della criminalità organizzata nella sua città natale, Napoli. Nato il 23 aprile 1959, è stato ucciso il 23 settembre 1985 per mano della Camorra. Chi era Giancarlo Siani? Siani è diventato noto per il suo lavoro come cronista per il quotidiano "Il Mattino". Sin da giovane, ha mostrato una grande passione per il giornalismo investigativo e si è dedicato a raccontare la vita quotidiana dei quartieri di Napoli, svelando i retroscena e le connessioni tra la politica, la criminalità e il mondo degli affari. Grazie al suo lavoro, è diventato un "nemico" della Camorra, che lo considerava una minaccia alla sua supremazia. Nonostante le numerose minacce di morte, Siani non ha mai rinunciato a denunciare i crimini della Camorra. Nel suo articolo più famoso, pubblicato il 30 giugno 1985, Siani scrisse dei possibili scenari criminali campani in seguito all'arresto del boss di Torre Annunziata ovvero Valentino Gionta. Questo pezzo gli è costato la vita, poiché è diventato un bersaglio ancora più grande per i membri della Camorra. Cosa ha lasciato Giancarlo Siani? L'assassinio di Siani ha scosso l'opinione pubblica italiana e ha messo in luce l'inquietante faccia della Camorra napoletana. L'uccisione di un giornalista che si batteva per la verità e la giustizia ha suscitato una forte indignazione nella società e ha spinto le autorità a prendere provvedimenti seri contro la criminalità organizzata. L'eredità di Giancarlo Siani è stata significativa. Il suo coraggio e la sua determinazione nel denunciare la mafia sono un esempio di giornalismo responsabile e impegnato. Grazie al suo lavoro, molti cittadini hanno iniziato a rendersi conto dell'importanza di combattere la camorra e l'omertà che la circonda. Dopo la sua morte, sono stati istituiti premi e riconoscimenti in suo onore per sostenere il giornalismo investigativo e ricordare l'importanza di combattere la criminalità organizzata. Inoltre, la sua storia è raccontata in un film, intitolato "Fortapàsc", che ha contribuito a diffondere la conoscenza della sua figura a livello nazionale e internazionale. Cosa è successo da dopo la sua morte? La morte di Giancarlo Siani è stata una grande tragedia, ma ha anche funzionato come un catalizzatore per il cambiamento. Ha permesso alla società italiana di aprire gli occhi sulla realtà della Camorra e sulla necessità di combatterla. Il suo sacrificio è diventato un simbolo della lotta contro la criminalità organizzata e una fonte di ispirazione per molti altri giornalisti che hanno seguito le sue orme. Oggi, la figura di Giancarlo Siani è ricordata come un eroe che ha lottato per la verità e che ha sacrificato la propria vita per far emergere la realtà della criminalità organizzata. Il suo coraggio e il suo impegno restano un esempio per tutti coloro che lottano contro la corruzione e la criminalità, dimostrando che è possibile sfidare e sconfiggere organizzazioni potenti se ci si impegna a fondo per far emergere la verità. Read the full article
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paolodechiara · 1 year
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«Era un giovane uomo che aveva voglia di verità, che voleva un forte contrasto della criminalità organizzata, aiutare a rompere i collegamenti tra criminalità organizzata e la politica e l’amministrazione. Credeva fortemente nei valori dell’onestà. Esigeva dalle Istituzioni che si facesse di tutto, non bastava a lui una onestà passiva di chi fa il suo dovere, ma esigeva che si facesse di più per sconfiggere ogni collusione».
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lamilanomagazine · 1 year
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Striscia la notizia va in vacanza, torna Paperissima Sprint
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Striscia la notizia va in vacanza, torna Paperissima Sprint. Sabato 10 giugno si concluderà la 35esima stagione di Striscia la notizia, il popolare programma satirico italiano, ribattezzato "La voce dell'intransigenza", a colmare il vuoto come ogni estate ci sarà Paperissima Sprint. L'ultima edizione di Striscia è stata ricca di novità, a partire dai conduttori. La stagione è stata inaugurata con una coppia inedita formata da Alessandro Siani, alla guida di Striscia per il secondo anno consecutivo, e Luca Argentero, che ha fatto il suo esordio al bancone del tg satirico. Il "giro di valzer" è proseguito con diverse combinazioni di conduttori, tra cui Vanessa Incontrada in coppia con Siani, Sergio Friscia e Roberto Lipari, Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti, Gerry Scotti con Francesca Manzini all'inizio e poi con Michelle Hunziker fino alla fine della stagione. Non sono mancate anche sorprendenti conduzioni, affidate all'icona di Drive In, Enrico Beruschi, e all'attaccante del Milan, Zlatan Ibrahimovic. Anche in questa stagione, il tg satirico ideato da Antonio Ricci si conferma saldamente al vertice dell'access prime-time, con una media stagionale del 20% di share, che rappresenta il pubblico più attivo e ambito per gli inserzionisti pubblicitari. Rispetto alla scorsa stagione, Striscia la notizia ha registrato un aumento anche negli ascolti, conquistando 1 punto di share nel pubblico più istruito, ossia il target dei laureati. Ottimi risultati sono stati ottenuti anche nel campo del web e dei social media: durante l'ultima edizione, il sito www.striscialanotizia.mediaset.it ha registrato una media settimanale di 600.000 utenti unici (+101% rispetto all'edizione precedente), generando circa 1.360.000 pagine visualizzate (+74% rispetto all'edizione precedente). I video visti settimanalmente, sia in diretta che on-demand su tutte le piattaforme Mediaset, sono stati quasi 1.600.000, registrando un aumento del 67% rispetto all'edizione precedente. Nel corso dell'ultima stagione, la pagina "SOS Gabibbo" del sito di Striscia, che consente di inviare segnalazioni alla redazione, è stata visitata ogni settimana circa 6.600 volte, registrando un aumento del 28% rispetto alla stagione precedente. I canali social di Striscia superano i 3 milioni di follower. Ogni settimana, la pagina Facebook ufficiale, che conta più di 1 milione di fan, raggiunge più di 9 milioni di persone, mentre il profilo Instagram raggiunge più di 5 milioni di persone. Alcuni post hanno generato oltre 11 milioni di visualizzazioni, come il reel in cui le Veline si esibiscono sulle note di Shakira. Antonio Ricci e tutto il team di Striscia la notizia sono al lavoro per una 36esima stagione ricca di grandi novità e inchieste. L'appuntamento è fissato per il 25 settembre, su Canale 5. Giancarlo Scheri, direttore di rete, ha dichiarato: "Con l'attuale, sono 35 le formidabili stagioni di Striscia la notizia che hanno reso l'access prime-time di Canale 5 un unicum nel panorama televisivo italiano. Antonio Ricci è il genio che ha ideato questo slot televisivo, che oggi è fondamentale per il pubblico e gli stakeholder. Oltre a ciò, ha realizzato campagne mediatiche che hanno fatto la storia, lanciato innumerevoli personaggi, creato tormentoni diventati virali, dimostrando la capacità di anticipare le tendenze e, se necessario, ridimensionarle. L'ammiraglia Mediaset può solo esprimere grande riconoscenza ad Antonio e al suo team di autori, a Michelle Hunziker e Gerry Scotti, a tutti i conduttori e agli inviati che, insieme alla squadra produttiva, formano un gruppo solidissimo, raggiungendo risultati straordinari in termini di audience e valore editoriale".   Torna Paperissima Sprint. Da lunedì 12 giugno, su Canale 5, torna l’appuntamento con Paperissima Sprint, varietà estivo di Antonio Ricci. Alla conduzione ci sarà per l’undicesimo anno il veterano Vittorio Brumotti, affiancato – dopo il successo dell’edizione domenicale – da due nuove co-conduttrici: la brasiliana Marcia Thereza Araujo Barros e la ligure Valentina Corradi. Completa la squadra il Gabibbo, presenza fissa dal 1990. La formula, sempre vincente, resta la stessa: nuovi sketch, inediti filmati di papere, gaffe ed errori tv da tutto il mondo. Anche quest’anno i telespettatori potranno inviare filmati al sito www.paperissima.mediaset.it. L’appuntamento con Paperissima Sprint (Canale 5, ore 20.35) è tutti i giorni (dal lunedì alla domenica) e per tutta l’estate al posto di Striscia la notizia.  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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ilcontroverso · 2 years
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Giancarlo Siani, martire per la verità
Vincenzo Casapulla e Domenico Sepe fanno un ritratto della vicenda Siani, giornalista morto per mano di un commando camorristico nel lontano 1985. #IlControVerso #notizie #pensieri #politica #libertà #GiancarloSiani #giornalismo #cronaca #camorra
Quando Giancarlo Siani venne brutalmente ucciso sotto casa sua era il 1985. Allora qualsiasi speranza di diventare giornalista per meriti era una speranza malriposta, un privilegio. La differenza tra pubblicisti e giornalisti professionisti era rimarcata dal colore del tesserino. Per i pubblicisti il tesserino era verde. Diventare giornalista professionista voleva dire averne uno di colore…
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aforismidiunpazzo · 3 years
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Accadde Oggi: 23 Settembre
1943
Salvo d’Acquisto, brigadiere dei carabinieri, viene fucilato dai nazisti a Torreimpietra, vicino a Fiumicino.
1985
Quattro giorni dopo aver compiuto 26 anni, appena arrivato sotto la sua abitazione, il giornalista Giancarlo Siani viene ucciso dalla camorra. L’agguato avvenne alle 20:50 circa in Via Romaniello, nel quartiere Napoletano del Vomero.
Continua su Aforismi di un pazzo.
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superfuji · 5 years
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Per capire cos’è il coraggio, ricordiamo Giancarlo Siani e guardiamo Fortàpasc
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theshitiseverywhere · 5 years
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Un ragazzo normale, Lorenzo Marone
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lospeakerscorner · 2 years
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Giancarlo, per non dimenticare
Giancarlo, per non dimenticare
Festa e contest di scrittura per ricordare il giornalista Giancarlo Siani ucciso dalla camorra. Le iniziative degli attivisti Contro la Camorra e di Radio Siani CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Una festa e un contest giornalistico per ricordare Giancarlo Siani, il giornalista ucciso dalla camorra la sera del 23 settembre 1985: lunedì 19 settembre 2022 alle ore 16.30, in occasione del 63esimo…
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sciscianonotizie · 5 years
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G. Di Sarno ( M5S ) : ” L’ importanza della memoria di Giancarlo Siani per il futuro di Torre Annunziata “ http://dlvr.it/RLDX4P http://dlvr.it/RLDX4P
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paolodechiara · 4 years
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Per il Procuratore Generale di Potenza: «il Molise non è un’isola felice»
Per il Procuratore Generale di Potenza: «il Molise non è un’isola felice»
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Armando D’Alterio, già Procuratore della DDA di Campobasso e PM del caso Siani (un “magistrato tenace” secondo Paolo, il fratello di Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra), ricorda la sua esperienza professionale: «Ricordo che c’era un intreccio eccessivo fra organi istituzionali. Troppa prossimità. Gli organi istituzionali devono svolgere tutti il loro ruolo, la prossimità impedisce che venga…
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napoli24orelive · 7 years
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Chi era Giancarlo Siani, il giovane giornalista napoletano ucciso dalla Camorra 32 anni http://www.diggita.it/v.php?id=1598233
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aforismidiunpazzo · 4 years
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Accadde Oggi: 23 Settembre 1985
Quattro giorni dopo aver compiuto 26 anni, appena arrivato sotto la sua abitazione, il giornalista Giancarlo Siani viene ucciso dalla camorra. L’agguato avvenne alle 20:50 circa in Via Romaniello, nel quartiere Napoletano del Vomero.
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