#genitor
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artblooger19moon · 1 year ago
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Genitor
Godzilla Franchise
GODZILLA DOMINION
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Pez-asesino genitor
Altura: 100 metros (sin contar las aletas)
Longitud: 300 metros
Primer Avistamiento: Oceano Pacifico [Tierra: Teratoverso]
Guarida: Oceano Pacifico [Tierra:Teratoverso] Mares aledaños a la Isla Ember [Avatarverso]
Aspecto: Murderfish genitor + Dunkleosteus
Controles: Agua Control [Nado, Salto Acuatico, Torbellino Marino]
Aliados:
Kaijus y otras bestias: Otros peces-asesinos
Enemigos:
Humanos: Aang, Katara, Soka, Iroh, Zuko, Ozai y Azula
Kaijus y otras bestias: Godzilla, Na Kika
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dicionarioprivado · 2 years ago
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Ultimogenitura
substantivo feminino
1. Sistema hereditário segundo o qual uma propriedade é legada ao filho ou à filha mais jovem.
Sinônimos, relações e derivações: ultimogênito, hereditário, hereditariedade, caçula, primogênito, genitor, genitura, herança, propriedade
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maranelho · 2 months ago
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spettriedemoni · 8 months ago
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Un papà speciale
Il mio è il papà ideale
volergli bene è naturale.
Lui è buffo e divertente,
ma anche serio e paziente.
Mi spinge nel vento sull’altalena
se sono triste si dà gran pena.
Conosce tutti i segreti della vita
d’ogni strada m’insegna l’uscita.
Guida i miei passi con amore
cercando di essere il migliore.
E’ un adorabile gigante buono
sono contento di questo dono.
Il mio papà è davvero speciale
anche se a tanti sembra normale.
La poesia che mi ha recitato oggi Tigrotto. Nonostante la timidezza se l’è ricordata tutta.
Poi mi ha abbracciato tipo koala per un periodo di tempo indefinito.
Il momento più bello di oggi.
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totheecore · 5 days ago
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love how opening up to people is the equivalent of a dental extraction for me and it invariably ends with me crying for one hour straight yayyyyy please stop poking and prodding at my tender pulp now i think we've eviscerated my psyche enough for one evening
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libero-de-mente · 1 year ago
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VACANZE
Non esiste cartina tornasole, come prova decisiva, delle vacanze estive per comprendere come il tempo passi. E come rimpianti si acuiscono.
Il tempo passa e smaschera le nostre incoerenze, le certezze di ieri non sono quelle di oggi così come i "non ce la posso fare" di ieri essere dei rimpianti di oggi.
Estate 2023.
Figlio uno partirà tra qualche giorno con amici in auto, destinazione Toscana; figlio 2 parte oggi con la sua Rebecca, destinazione Trentino. Uno al mare l'altro in montagna.
Entrambi lontani centinaia di chilometri da me.
Sono due ragazzi, i miei figli, che si sono visti frenare la loro vita sociale e di aggregazione, quando stava per nascere, dagli anni bui della pandemia. La scuola in DAD, le zone rosse, i coprifuoco e le mascherine a coprire i loro sorrisi da adolescenti.
Il distanziamento sociale che per alcuni adulti è stata una pausa, un gran respiro per staccarsi da situazioni tossiche, è stato per i ragazzi una brusca frenata nella loro vita sociale.
Come quando ti ritrovi a bloccare in frenata l'auto lanciata di corsa in autostrada, un rallentamento che altera inevitabilmente la media tempo/percorrenza.
L'anno scorso fu figlio 1 a fare il primo passo, chiese e ottenne di andare in Campania. Prese l'autobus autostradale una sera di agosto. Lo accompagnammo, ci salutò e salì in maniera composta sul mezzo.
Lo guardavo sbirciandolo dalla portiera dell'autobus, lo stavo osservando mentre guardava fuori dal finestrino quando venni distratto dalle voci concitate di due persone.
Uno dei due conducenti stava discutendo con un ragazzo perché sprovvisto di mascherina, per le norme in vigore non poteva salire.
Notai lo sguardo supplichevole del ragazzo, se avesse perso quel mezzo quella sera probabilmente gli sarebbero saltati tutti i suoi piani.
Ho immaginato a una famiglia che lo aspettava, a una compagna o a degli amici con cui poi partire per altre destinazioni.
Mentre pensavo a tutto ci mi ero mosso automaticamente raggiungendo la mia auto, tenevo sempre delle mascherine di scorta così ne presi una e la offrii al ragazzo.
Mi ringraziò e riuscì a salire a bordo. Fu allora che riguardando Daniele, mio figlio che probabilmente non si era accorto di quella scena, lo vidi in lacrime. Stava piangendo a singhiozzo.
Credo che sia stata una di quelle volte, in vita mia, in cui mi si è letteralmente fermato il cuore. Non potendo salire per motivi di sicurezza lo chiamai al telefono.
Lo ascoltai, lo rincuorai e gli dissi che tutto era a posto. Gli dispiaceva "lasciarci". Era la prima volta. Io sentivo il suo pianto, lui per fortuna non sentì il mio.
Quest'anno entrambi andranno per le loro strade. Strade di vacanze, più che meritate.
Sembra passato poco tempo da quando si stava attenti alla sabbia che poteva irritare gli occhi di bambini piccini, al sole che poteva ustionare pelli così delicate.
Oppure il tempo in cui correvano per la spiaggia e la paura di perderli tra la fola, che era un'angoscia costante.
I momenti in cui entravano in acqua e "Tranquillo pa' so nuotare", in quei momenti mi passava il ricordo di mia madre. Con i piedi ben piantati sul bagnasciuga, una mano su un fianco e l'altra a mo di saluto militare sopra gli occhi per proteggerli dal sole. Per vedermi meglio.
I segnali in codice "madre", le mani che mimavano i vari "vieni più vicino", "esci che hai le dita a spugna", "lì non tocchi spostati", "quando esci facciamo i conti". Segnali come quelli nautici, quelli fatti con le bandierine dai marinai.
Erano tante le madri, allora, in fila come un plotone di esecuzione sulla spiaggia. Con tutti quei segnali, i nomi dei propri figli ben scanditi a richiamare l'attenzione se si guardava verso il mare aperto, interrompendo il contatto visivo con il genitore madre.
Credo che se questi plotoni di madri degli anni '60 e '70, fossero stati messi sulle spiagge di Utah Beach oppure Omaha Beach in Normandia, nel giorno del D-day, ci sarebbero stati moltissimi meno morti tra gli alleati.
Le vacanze con i diavoletti ti portavano a bramare di ricominciare a lavorare, a volte, a farti capire che le vacanze analcoliche non erano certo di aiuto. Così la sera, quando tutti erano a letto, qualcosa di fresco e alcolicissimissimo era irrinunciabile.
Ora che scusa avrò per bere? Tutto sarà così silenzioso e irreale.
Eppure avrò il tempo di leggere quel libro, di riguardarmi quel film, di prendere il sole senza dover tenere un occhio aperto per vedere dove sono i marmocchi.
Potrò davvero rilassarmi.
Ma non sarà così, la chat di famiglia sarà monitorata di continuo per vedere se qualcuno ha scritto o condiviso qualcosa. Cercando di frenare la voglia di chiedere, anche semplicemente come va, per non passare da genitore tedioso. Che poi ottieni esattamente l'opposto.
Mi abituerò, nella vita ci si abitua a quasi tutto, ma sono sicuro che nel mio cuore non mi rassegnerò al fatto che quelle corse appresso ai pargoli e i castelli di sabbia, forse, sono stati dei momenti di grazia assoluta.
E come si dice spesso in questo caso mentre guardiamo foto o immagini degli anni passati, quando eravamo giovani noi, "eravamo felici e non lo sapevamo".
L'importante che loro lo siano oggi, intendo felici.
Per me ci saranno altri momenti di felicità. Questa sera pizza ad esempio. Ci vuole.
Magari offrirò i miei servigi di genitore apprensivo a giovani genitori social, quelli che invece di stare sulla battigia preferiscono le stories e i selfie. Ci penserò io ai loro mocciosi.
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inkyself · 11 months ago
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Ormai ste scatole rinominate latta dei segreti sui figli
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anchesetuttinoino · 3 months ago
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deathshallbenomore · 1 year ago
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il tempo passa la tecnologia evolve ma se sei natə prima del 1970 la tentazione di fare foto alle foto e per giunta farle malissimo è insopprimibile
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buscandoelparaiso · 6 months ago
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a-silent-bear · 10 months ago
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… è che l’amore non si elemosina. L’amore di un figlio, l’amore di un marito, l’amore di un amico, nè tanto meno l’amore di un genitore, colui che ti ha dato alla vita.
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octavianacidicbreastmilk · 2 years ago
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the secret to a fun and interesting relationship is that both parties must be freaky by themselves AND in conjunction of each other. so often u have a couple where there's a freak heavylifting for their cottagecore partner and the emotional labour of having to sicko for two bc ur beloved isn't as committed to the bit and the horrors is absolutely heartbreaking
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mchiti · 1 year ago
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io avevo quasi 12 anni non ancora compiuti quando l'inter ha fatto il triplete e di quell'anno magico mi sono rimaste le maglie del principe e del capitano, il posterone in camera e una volta che mio papà mi ha portato a san siro e abbiamo stracciato gli scemi 4-0 ed eravamo pure tornati dal marocco il giorno prima, io ero lì da fine giugno ma mio papà lavorava ed è venuto solo ad agosto con questi biglietti per me e mio fratello vjdhhshs mia nonna mi diceva scherzando "vuoi rimanere qui con me??" e io no 3ziza devo andare a vedere l'inter vhdhhddhdh
insomma che bello l'abbraccio tra zanetti, julio e milito ieri ora mi kwordo!!
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mafaldainside · 2 years ago
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Con i figli dai tutto, tracci una strada che dovrebbe essere quella buona, cerchi di insegnargli come stare al mondo, educazione, rispetto... e poi alla fine per quello che faranno o saranno è solo una gran botta di culo.
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princessofmistake · 2 years ago
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Morire è un lavoro e lui era un gran lavoratore. Morire è orribile e mio padre stava morendo. Gli tenni la mano, che almeno sembrava ancora la sua mano; gli carezzai la fronte, che almeno sembrava ancora la sua fronte; e gli dissi cose di ogni genere che non era più in grado di sentire.
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