#gazzarra
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i mean OF COURSE they had to make the italian movie poster for The Strange One 10x times gayer than the original lmao
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venerdì 8 novembre, roma, università la sapienza: seminario su massimo ferretti
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#000000#ACME - Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell&039;Università degli Studi di Milano#Ada Tosatti#Allergia#Cecilia Bello#Cecilia Bello Minciacchi#Facoltà di Lettere e Filosofia#ffffff#Francesco Muzzioli#Il gazzarra#La Sapienza#laboratorio#Laboratorio di poesia italiana contemporanea#letteratura italiana#letteratura italiana moderna e contemporanea#Massimo Ferretti#Massimo Raffaeli#Pasolini#poesia#romanzo#Samuele Maffei#Sapienza Università di Roma#seminario#Tommaso Ottonieri#Tommaso Pomilio#Trunkful
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Chi ha tirato 'sto missile?
Ieri tutti gridavano che la Russia ha bombardato la NATO, che scattavano l'articolo 4 e 5 e che eravamo sull'orlo della III guerra mondiale (io badavo ai fatti miei e non me ne sono nemmeno accorto), oggi contrordine, tutti a precisare che si è trattato di un missile ucraino caduto per sbaglio in Polonia, magari lanciato per colpire un missile russo. La stampa si muove all'unisono come una mandria di pecore, se la prima cade in un burrone le altre la seguono. Mettiamo il caso che tutte prendano le notizie dalla Reuters, se la Reuters dà l'ordine di scatenare la III guerra mondiale allora tutti i giornali in coro: scateniamo la III guerra mondiale! Paiono Sturmtruppen. Oggi il contrordine è arrivato alla prima agenzia di stampa e tutte le altre dietro: è stato uno spiacevole incidente, non era un missile russo, ripetiamo: non era un missile russo, e della verità vera non si saprà mai niente, si può scegliere quella che più ci piace ("secondo me era un missile lanciato dai russi ma non ce lo dicono", "secondo me l'ha lanciato Zelensky apposta per creare l'incidente", ecc.). Finirà che attiveranno gli articoli 4 e 5 contro l'Ucraina perché ha attaccato un paese NATO. (intanto morte altre 2 persone a cui nessuno frega niente, l'importante è fare gazzarra).
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“We now return to Pursuit (1972) starring Ben Gazzarra and E.G. Marshall.”
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Vomero: incivile gazzarra nell'ultimo giorno di scuola
Grave l’assenza della necessaria vigilanza per un evento previsto Piazza Fuga imbrattata ” Ieri con prosieguo anche nella giornata odierna, in uno a tante persone che passeggiavano tranquillamente per le strade del Vomero, godendosi la mattinata di sole, si è assistito a delle scene che hanno dell’incredibile e che, però, rappresentano l’ennesima plastica testimonianza, tra le tante,…
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Calligarich ‘The last Summer in Town‘
If I was lucky I’d find a good book at the station shop and a train not too full, I was lucky. The book was good and the train practically empty. Sadness came over me when the train started to move . When I realised that if it had gone in another direction, any direction it would have all been the same to me.*** Leo Gazzarra was seriously adrift in the Rome of the late 1960s, as he reaches the…
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Aby Warburg ridisponeva continuamente i libri della biblioteca in base a una misteriosa «legge del buon vicinato», un sistema di corrispondenze che poteva lasciare sconcertato il visitatore.
Pivot si era condannato a questa continua gazzarra da ballatoio perché aveva scelto di sistemare i suoi inquilini secondo l’ordine alfabetico, astratto criterio di censimento che genera equivoci, malcontenti e afflizioni.
Cit. "Il lettore sul lettino. Tic, manie e stravaganze di chi ama i libri"
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#libro#libri#leggere#lettura#leggere che passione#books#booklover#bookblr#citazione#il lettore sul lettino
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Fagioli non ci sta: “Quando gli interisti urlavano zingaro a Kostic e Vlahovic andava bene?”
DIRETTA TV 5 Aprile 2023 Il centrocampista della Juventus sui social network ha ricordato che nella partita Inter-Juve di campionato a San Siro c’erano stati cori fortemente offensivi nei confronti di Kostic e Vlahovic. 0 CONDIVISIONI La semifinale d’andata tra Juventus e Inter sembra non finire più. A distanza di ore le polemiche continuano ad alimentarsi. Dopo quella orrenda gazzarra…
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Comin’ soon
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The Killing of a Chinese Bookie https://bit.ly/3GVwbJm The world is at Peak Ben Gazzarra and Peak John Cassavetes in The Killing of a Chinese Bookie, a neo-noir from 1976 full of techniques – handheld camera, sparse (if any) lighting, crash editing, semi-improv – which seemed weird at the time but has since been absorbed into mainstream film-making. Cassavetes had worked on the early … Read more
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Leggo che l'incertezza è Zen.
Beh io mi sento molto Zen per certi versi, in questa fase politica convulsa. Vedo che tutti si affacciano sui social con delle opinioni ben definite, arrivano già molto orientati. Il che magari va bene, non lo giudico. Io però - stavolta - sono veramente incerto.
Penso sia un bene per l'Italia avere (o piuttosto avere avuto) un presidente del consiglio autorevole e rispettato in Europa e anche al di fuori. Penso sia un bene stare alla larga dal populismo e dalla retorica irritante di Salvini con le sue parole d'ordine, buone per distrarre le persone (i migranti, i diversi eccetera) per non parlare della alquanto più irritante strumentalizzazione della fede (simboli religiosi nei cortei eccetera, ma anche no).
Però ci sono delle cose che non mi convincono, nell'assetto che si sta smantellando adesso. La scelta bellica non mi convince, per esempio. E non è cosa da poco.
"Dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina in ogni modo, come questo Parlamento ha impegnato il Governo a fare con una risoluzione parlamentare. Come mi ha ripetuto ieri al telefono il Presidente Zelensky, armare l’Ucraina è il solo modo per permettere agli ucraini di difendersi."
No Mario, io qui non sono d'accordo. Io non sono d'accordo nella scelta di armare l'Ucraina. Aiuti sì, di ogni tipo. Armi, per me, no. E mi sembra, non solo per me.
I giornali si scagliano piuttosto compatti, in questi momenti, contro Giuseppe Conte (che non mi sta simpatico, non mi piace, non è il mio uomo, tanto per chiarire). Per curiosità sono andato a leggere parte del documento del Cinque Stelle a Draghi del sei luglio, che ha fatto esplodere tutta la gazzarra.
Il discorso, lo ammetto, mi piace in molti punti. Dico: "il discorso"(prima che partano polemiche sui Cinque Stelle e sul loro operato, che io ho spessissimo avversato anche con grande convinzione).
"Il senso di responsabilità verso il Paese e verso le future generazioni ci impone di rivendicare con sempre maggiore forza le nostre idee e le nostre convinzioni contro la guerra, per la pace e il disarmo espresse, da ultimo, con infinito coraggio e troppa solitudine da Papa Francesco."
Infinito coraggio e troppa solitudine, è vero. Bella la frase su Papa Francesco. Sentita o meno, sincera o meno: è bella.
Ma è un discorso che mi piace in molti altri punti. Certo molti diranno che è appena un discorso. Ma le parole sono importanti. Già definiscono dei mondi, le parole.
Quindi, in un territorio (come i social) dove tutti hanno certezze, io ora non ne ho. E non so se è un bene o un male quello che sta capitando. A livello politico.
Aspetto. Cerco di capire.
Mi sento ridicolo a non sapere come schierarmi, ma in questo momento, per essere onesto, non lo so. Ma mi prendo la libertà di non saperlo.
"Domani è un altro giorno, si vedrà."
Cercando di ragionare, ritengo, non si sbaglierà mai troppo, o troppo malamente. "Aspettiamo senza avere paura, domani".
PS Ci sono due citazioni musicali, forse perché la musica non deve dichiarare, ma può invece, addolcire.
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"Urlate, saltate, menate gazzarra,
Rompete la sbarra — del muto dover."
Giosuè Carducci -
Feste ed oblii
Art Malcolm T. Liepke / The kiss
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Edmund Dulac - The Bells (1912, illustration for “The Bells and Other Poems” by Edgar Allan Poe) “Ed ogn’eco a sua volta in rime strane ripete la gazzarra delle campane e narra contento al vento l’incantamento
[...] Com’atre, all’orecchio glacial della notte, ruinando dirotte a botte su botte, raccontan la storia del loro spavento! Ma troppo comprese d’orror per parlare le tristi, intontite, non sanno che urlare che urlare!
[...] Come piene di spavento, nel silenzio della notte, le campane così rotte ci singhiozzano il memento! E ogni voce che s’invola dal metallo che hanno in gola è un lamento!” Edgar Allan Poe - Le campane (The Bells, 1849)
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"La scomparsa del silenzio deve essere annoverata fra gli indizi annunciatori della fine. Non è più a causa della sua impudicizia né delle sue dissolutezze che oggi Babilonia la Grande merita di crollare, ma a causa del suo frastuono e strepito, degli stridori della sua ferraglia e dei forsennati che non ne sono mai sazi. Accanita contro i solitari, ultimi martiri in ordine di tempo, li perseguita, li tortura, ne interrompe ad ogni momento le rimuginazioni, s'infiltra come un virus sonoro nei loro pensieri per corroderli, per disgregarli. Come potrebbero, nella loro esasperazione, non augurarsi di vederla sprofondare all'istante? Essa contamina lo spazio, essa insozza, nuova prostituta, esseri e paesaggi, essa caccia da ogni luogo la purezza e il raccoglimento. Dove andare, dove abitare? E che cosa cercare ancora nel baccano di un pianeta babilonizzato? Prima che vada in frantumi, quelli che vi hanno sofferto di più, quelli che essa ha tormentato, avranno finalmente la loro rivincita: saranno i soli a benedire l'epilogo, i soli ad assaporare questa sospensione della gazzarra, questo breve e decisivo silenzio che precede le grandi catastrofi." (Emil Cioran - Squartamento) . . #emilecioran https://www.instagram.com/p/CWkbe3hNqgi/?utm_medium=tumblr
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Europei 2021 | Tiri Mancini Nella stucchevole melassa che straborda in questi giorni e ricopre sino a quasi soffocare l’Europeo di calcio, molte cose non sono poi così dolci e virtuose come si sta cercando di spacciare. Cominciamo dalla serata inaugurale di venerdì 11 giugno allo stadio Olimpico di Roma. Zoomiamo sulla tribuna centrale, dove siede il presidente Mattarella. Che giustamente, e doverosamente, assiste alla partita dell’Italia contro la Turchia indossando la mascherina. Dovrebbero farlo tutti i sedicimila spettatori, come richiesto formalmente dagli organizzatori. Però, sugli spalti, se ne fregano ampiamente. Ma ancor di più nella stessa tribuna centrale che dovrebbe dare il buon esempio: ho scattato una foto in cui si vede che l’unico a mantenere sempre la sua mascherina è Mattarella. L’immagine comunica arroganza: l’immunità di regime. Un po’ come l’atteggiamento di Roberto Mancini. Per esempio, questo martedì 15 giugno vigilia dell’incontro (sempre a Roma, sempre all’Olimpico) tra Italia e Svizzera, mentre tutti i calciatori della nazionale azzurra scendono dal bus della squadra con la mascherina d’ordinanza (e di prevenzione, visto che i contagi continuano a colpire, vedi il caso della Spagna e della Svezia, per esempio), il nostro Ct è l’unico che non la porta. Non proprio un bell’esempio. Mancini ha preso il Covid lo scorso novembre… e tuttavia, non scordo che il 22 ottobre aveva postato su Instagram una vignetta in cui era ritratto un ammalato, in una corsia d’ospedale, con l’infermiere (o il medico) che gli chiedeva: “Hai idea di come ti sei ammalato?”, e il poveraccio che rispondeva “guardando i tg”. Un brutto messaggio. Che ostinatamente Mancini perpetua. Poi c’è chi ha criticato il premier Conte perché aveva chiesto alla Ferragni e a Fedez di sensibilizzare i ragazzi sull’uso e la necessità di indossare le mascherine. Per fortuna, i suoi calciatori sono più responsabili. Il commissario tecnico, invece, anche a fine maggio, aveva continuato la sua campagna no mask: “Spero che le mascherine scompaiano al più presto”. (...) Chiusa la parentesi tricolore, altri momenti piuttosto sconcertanti sono stati i fischi contro i giocatori che si sono inginocchiati prima del calcio d’inizio per solidarietà nei confronti del movimento Black Live Matter. Quelli di San Pietroburgo, prima di Belgio-Russia, sono stati poderosi. Meno vigorosi, ma abbastanza da farsi sentire in Mondovisione, pure i fischi allo stadio Wembley, dove i giocatori inglesi erano inginocchiati mentre gli avversari croati li guardavano infastiditi. I cronisti si affannano a spiegare che la stessa “divisione” avviene tra le gradinate, ma mi viene in mente che nell’amichevole tra Ungheria ed Irlanda, a Budapest, cui presenziava Viktor Orban (gran tifoso dell’Honved e della nazionale magiara), la gazzarra era stata a dir poco vergognosa e lo stesso Orban aveva esecrato il simbolico gesto degli irlandesi definendolo “provocatore”. Proprio l’Europeo sta mettendo a nudo le fragilità di un’Europa che sui valori fondanti della democrazia e sulla lotta alle discriminazioni, mostra crepe, soprattutto nei Paesi dove la democrazia è in pericolo, dove la libertà di opinione è perseguita (vedi in Russia, vedi in Ungheria) e persino in Inghilterra c’è chi dichiara guerra al “take a knee”: il farneticante Nigel Farage (il leader della Brexit), per il quale “inginocchiarsi significa soltanto solidarizzare con una organizzazione marxista che vuole eliminare le forze politiche, vuole distruggere il capitalismo occidentale, cancellare il nostro modo di vivere e sostituirlo con un nuovo ordine comunista”. In sostanza, si combatte l’impegno civile (peraltro sostenuto dalla Uefa con la campagna Respect) quando irrompe nel mondo dello sport. Per costoro, la politica è nemica dell’agonismo. Dimenticando che la politica è agonismo. E che dimostrarsi sensibili alle problematiche della vita quotidiana non rende i calciatori meno bravi di quello che sono. Quando Daniele Orsato, l’arbitro di Inghilterra-Croazia, si è inginocchiato, come i giocatori inglesi, ne ho ammirato il coraggio. E anche la FifPro, il sindacato mondiale dei calciatori, si è sentita in dovere di appoggiare questo gesto, proclamando in un comunicato “il pieno sostegno ai giocatori dell’Inghilterra contro razzismo e discriminazione, nel calcio e anche fuori, a Euro 2020”. I diritti umani e i valori della democrazia fanno paura se ad esprimerli davanti alle telecamere di tutto il mondo sono i campioni più popolari che hanno capito quanto sia doveroso rispettare il libero arbitrio. O meglio, la libertà. Dare un calcio al razzismo, alle discriminazioni, alla violenza. Leonardo Coen
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E mentre 60 milioni di italiani se ne stanno in casa, Giorgi Meloni sta fuori come un balcone, come stavano una volta i cessi..
"MILLE EURO A TUTTI SENZA VERIFICA E CONTROLLI, QUELLI SI POTRANNO FARE DOPO".
Insomma, si va in banca e questa ti mette sul bancone mille euro (garantiti dallo Stato), li prendi, ringrazi e te ne vai.
Vi ricordate la gazzarra fatta da questa signora quando venne fuori che anche un ex brigatista rosso prendeva il reddito di cittadinanza?
Bene, lei ora vuole dare 1000 euro a tutti i mafiosi, ai camorristi, agli 'ndranghetisti, ai carcerati di questo Paese, ai proprietari di casa con piscina, di castelli e a quelli che si affacciano sui loro terrazzi con vista Colosseo o Duomo di Milano..
- Buongiorno, sono venuto a ritirare i miei mille euro.
-ma lei non e' Silvio berlusconi?
- si, ma per ora mi dia i soldi, poi li ridaro' dietro se qualcuno verra' a dirmi che non mi spettavano.
Basta, di fronte a certe fregnacce, di fronte a cotanta visione politica, anche uno come me si deve arrendere. E mi arrendo anche verso quei milioni e milioni di italiani che alla Meloni battono le mani. Mi dichiaro prigioniero politico.
@ilpianistasultetto
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