#gabbia di cristallo
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Tu mi hai regalato parole in cui non credevi. Tu mi hai regalato vuoto e assenza. Tu mi hai regalato tutti i modi possibili per sentirmi sbagliata. E una gabbia di cristallo in cui morire lentamente.
Roberto Emanuelli, Ora amati
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La ragazza in bianco
Lei era come una piuma, elegante, delicata, dalla bellezza quasi eterea.
Uccellini che cantavano, api che ronzavano, sole che scottava.
Il giardino come un'eden, pace innaturale, un canto.
Lei danzava, saltava sui muretti diroccati, sull'erba tiepida baciata dal sole, girava vorticosamente, le braccia come ali, i piedi nudi contaminati dalla terra.
Sembrava quasi selvaggia, nella sua spensieratezza, senza timore di essere vista, di essere sentita, di essere corrotta.
Una melodia che narrava di solitudine, nei suoi occhi un vuoto immenso, una luce incompresa, una danza di libertà, disperazione, accettazione.
I suoi capelli provavano a seguire i suoi movimenti, era inutile, era come se il suo corpo non riuscisse a stare al passo del suo essere, un'anima combattente in una gabbia di cristallo.
Bellissima, in una prigione da cui è impossibile scappare.
Un vestito di cotone, semplice e del colore delle nuvole, volteggiava insieme alle sue membra.
Fuori dal giardino c'era una villa, lui la guardava, la invidiava, la odiava.
Si reggeva alla ringhiera di un balconcino, dita candide come il marmo, nemmeno una macchia sui suoi indumenti.
Il sole scaldava la sua pelle, vestiti del colore dell'ossidiana, assorbivano i suoi raggi.
Il calore non lo confondeva, i suoi occhi erano fissi su di lei, le sue orecchie tendevano al suono della sua voce.
Il suo cuore la voleva raggiungere, ma il suo corpo era come una statua, in procinto di avvicinarsi a lei, impossibilitato nel portare a termine la sua azione, la sua volontà, il suo più recondito desiderio.
Il viso di un angelo, lo sguardo affilato, uno scambio che non avverrà.
Due mondi simili, destinati a non incontrarsi mai.
Il nulla alla fine del tutto, rassegnazione e speranza.
Lui tornò tra i muri della villa.
Lei ballò fino al tramonto, poi svanì sotto le stelle.
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Tra l’altro, io sono un ragazzo, e darei non so cosa per assomigliarti un minimo
Davvero
Non sminuirti
Naturalmente la percezione che si ha di sè è sempre differente da quella che gli altri hanno di te, ma davvero non riesco a trovarti un difetto (per quello che posso vedere fisicamente ovvio)
Un abbraccio sisifo
ehi ricambio l'abbraccio e ti ringrazio. 🌸
però non paragonarti con le altre persone, rimani focalizzato su te stesso, su chi sei, su cosa vuoi e su cosa vorrai.
non lasciarti imprigionare dalla gabbia di cristallo dell'esteriorità, quella conta poco.
per me è funzionale solo a colmare, e pure male, le insicurezze.
il post di prima era riferito soprattutto al mio carattere, a come mi approccio e come mi vendo.
il segreto penso sia tutto qui: essere sicuri di sé, aldilà del corpo e della vita in generale.
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Ma i miei sogni sono lucciole brillanti e vive, leggere e svolazzanti, in una gabbia trasparente. Una trama di cristallo, costruita ad arte da me stesso ad ogni disillusione.
Anton Vanligt
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Pt.2
E succede all'improvviso.
Nemmeno il tempo di uno schiocco di dita che ci sei già dentro.
Poi passa.
Niente resta per sempre.
Il tempo sembra allungarsi come una conversazione noiosa, ma una conversazione la puoi sempre abbandonare, gli attacchi di panico restano finché vogliono loro.
Dicono che durino in media dieci minuti e mi vien da ridere pensando a quelle volte in cui sono rimasta anche un'ora buona, se non di più, paralizzata nel mio corpo a galleggiare.
Ti credi cosi debole.
Ma ogni volta ce la fai.
È solo che, lo sai, la gente ti guarda in uno strano modo, tanti non capiscono.
Certe cose vanno vissute ma tu non augureresti a nessuno di vivere e morire più volte in un giorno.
Hai pensato di trovarti in un mondo fatto di cristallo e non ti sei resa conto di esserti chiusa in una boccia di vetro, quella dei pesci rossi.
In una gabbia.
Stretta e fragile.
Alla fine, l'ansia è paragonabile alla pioggia.
Magari ora è sereno ma sai bene che prima o poi pioverà.
Potrebbe piovigginare oppure venire giù il cielo.
È imprevedibile ma è certa.
Non puoi lasciare che tutto giri attorno a lei. Se c'è il sole, devi godertelo.
Arriva un momento in cui ti stendi, chiudi gli occhi e il mondo si fa di colpo pesante.
La chiamano ansia, ma quel nome non fa abbastanza paura.
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Come si sa, la vita assomiglia
ad un labirinto.
Ne conosciamo il percorso e
riusciamo sempre a trovarne
l'uscita.
Poi ci sono momenti che ci
si perde..l'angoscia del criceto
che rimane sempre allo stesso
punto.
Succede quando alle domande
non hai risposte.
E ti senti solo e perduto nella
disperata gabbia di cristallo,
dove riesci a vedere il mondo
mentre tu ne sei invisibile...
Il labirinto della vita..
Nino Castorina 🖋
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Tu guardo anche se non te ne accorgi e vorrei solo spingerti un po' più in là, dove i pezzi di vetro che lascio scappare non ti facciano male.
Su ogni bacheca mi escono foto di coppie felici, con figli, che vivono, che si realizzano, che sono felici.
Guardo noi, obbiettivi simili ma diversi, diverse dal profondo, completamente diverse e mi sento profondamente sola.
Mi sento esausta e schiacciata da tutto e tutti.
Ogni persona ha si meglio da fare o con cui stare.
Quello che reputo il mio migliore amico è completamente cambiato, si interessa solo quando deve sfogarsi.
Quella che consideravo un'amica vera non fa altro che sfruttarmi e tanto si dimentichera della mia esistenza.
La mia famiglia tra qualche mese sarà rasa al suolo per qualcosa che non è di mia decisone.
Mi ritroverò come sempre a guardare un muro dipinto di nero e fatto di cristallo dove ogni pugno sferrato non farà altro che infliggere dolore a chi lo ha sferrato.
Mi sento in gabbia, senza via d'uscita, in questa vita priva di colori.
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Name changes - Techniques (long post)
Disclaimer: I’m following the English wiki for the names.
They’re in order from Bronze to Silver to Gold, and then there’s Specters, God Warriors and Marina Generals. Obviously, it’s not all of them. I don’t remember everything, and there’s not all the Italian translation on the sites I can use as a reference.
Bronze Saints
Pegasus Meteor Fist Fulmine di Pegasus (just listen to it)
Pegasus Comet Fist Cometa di Pegasus
Pegasus Rolling Crush Spirale di Pegasus (if I remember correctly)
Rozan Shō Ryū Ha Colpo Segreto del Drago Nascente
Rozan Ryū Hi Shō Colpo del Drago Volante (manga only, in the anime is the same as above)
Rozan Hyaku Ryū Ha Colpo dei Cento Draghi Nascenti
Rozan Kō Ryū Ha Pienezza del Dragone
Diamond Dust Polvere di Diamanti
Kol'co Anelli del Cigno
Aurora Thunder Attack Vortice Fulminante dell’Aurora Holodnyj Smerč Aurora del Nord
Nebula Chain Catena di Andromeda
Thunder Wave Onda del Tuono (I’ve only heard this once, I think...)
Rolling Defense (or Circle Defense) Difesa Circolare (only once) He also says an entire sentence for this: “Catena di Andromeda, disponiti a difesa!” Which is, in my opinion, kinda accurate in the middle of a battle
Nebula Stream Nebulosa di Andromeda Nebula Storm Tempesta di Andromeda
Phoenix Illusion Demon Fist Fantasma Diabolico
Phoenix's Wings Rise Ali della Fenice
Ryūsei Ken Pugno delle Meteore
Silver Saints
Stringer Nocturne Melodia della Notte Stringer Fine Requiem Finale Death Trip Serenade Sinfonia dell’Eterna Quiete
Eagle Toe Flash Volo dell’Aquila Reale
Thunder Claw Cobra Incantatore
Marble Tripper (I’m not sure about this one) Dita d’Argento
Air Shield Barriera d’Argento
Kaitos Spouting Bomber Getto d’Acqua Devastante
Million Ghost Attack Inganno di Asterione or Croce d’Argento
Swirl of Flame Lobi di Fiamma
Aurora Burning Aurora Infuocata
Black Wing Shaft Ala Nera di Damian
Ra's Al Ghul Gorgonio Stratagemma della Gorgone
Corneolos Onda d’Urto
Dead End Fly Labirinto Oscuro
Great Mountain Smasher Assalto Frantumante
Phantom Arrow Freccia di Betelgeuse
Gold Saints
Athena Exclamation Urlo di Atena
Crystal Wall Muro di Cristallo Crystal Net Rete di Cristallo Stardust Revolution Per il Sacro Ariete - Rivoluzione Stellare Starlight Extinction Onda di Luce Stellare
Great Horn Per il Sacro Toro
Galaxian Explosion Esplosione Galattica Another Dimension
Dimensione Oscura Genrō Maō-Ken
Fantasma dell’Oscurità
Praesepe Underworld Wave Strati di Spirito
Lightning Bolt Zanna del Leone Lightning Plasma Per il Sacro Leo
Tenbu Hōrin Per il Sacro Virgo Tenma Kōfuku Abbandono dell’Oriente (I love this) Rikudō Rinne Volta di Minosse (Hell YEAH!) Tenkū Haja Chimimōryō Elevatevi Spiriti. Danzate Ombre delle Tenebre
Rozan Hyakuryu Ha Colpo dei Cento Draghi Nascenti (again) Rozan Shō Ryū Ha Colpo Segreto del Drago Nascente Rozan Ryuu Hi Shou Colpo del Drago Volante (same as before, always used the name above) Rozan Kou Ryuu Ha Pienezza del Dragone
Restrinction Onde di Scorpio Scarlet Needle Cuspide Scarlatta (I LOVE this so much) Antares Ago della Cuspide - Antares
Atomic Thunderbolt Sacro Sagitter (why) And we also have the melody of his Cloth: Eufonia
Excalibur Exalibur
Diamond Dust Polvere di Diamanti Kol'tso Anelli del Cigno (this doesn’t make sense on him, but... okay) Freezing Coffin Sarcofago di Ghiaccio Aurora Execution Per il Sacro Aquarius (I cannot take this seriously since I watched LoS)
Royal Demon Rose Rosa di Sublime Bellezza Piranhan Rose Rosa di Fatale Incanto Bloody Rose Rosa Bianca
Specters
Maximum Destruction / Maximum Precaution (i don’t knoooowwwwww, I always thought it was Greates Caution) Castigo Infernale
Cosmic Marionette Domino Cosmico Wings of Hell Battito d’Ali Colossale (TLC)
Garuda Flap Ali di Garuda Galactica Illusion Illusione Galattica
Remo Swivel Difesa Turbinante Whirlpool Crusher Vortice dell’Acheronte
Balance of Curse Maledizione della Bilancia
Greed the Live Brama di Vita
Howling Inferno Urla Infernali
Reincarnation Espiazione dell’Anima (yes, this is very cool)
Deep Fragrance Profumo Letale
Ugly Eruption Eruzione Silky Thread Gabbia degli Inferi Fairy Thronging Farfalle Spettrali
God Warriors
Titanic Hercules Braccia di Titano
Wolf Cruelty Claw Denti del Lupo Northern Wolf Pack Fist Lupi nella Tormenta
Force Frost Universe Freezing Nevi di Asgard Great Ardent Pressure Caldo Soffio del Meriggio
Stringer Requiem Melodia delle Tenebre
Harness Amethyst Teca Viola dell’Ametista Unity of Nature Anime della Natura Sword of Fire Spada di Ametista
Viking Tiger Claw Bianchi Artigli della Tigre Blue Impulse In Nome dei Ghiacci Eterni di Asgard (this is so ridiculous, come on)
Sword of Odin Spada di Asgard Bravest Dragon Blizzard Occhi del Drago
Marina Generals
Aurora Borealis Aurora Boreale
God Breath Vortice del Pacifico Rising Billows Flutti degli Abissi
Flashing Lacer Lancia di Nettuno Maha Roshini Unione Spirituale
Golden Triangle Triangolo d’oro
Eagle Clutch Volo dell’Aquila Possente Wolf’s Fang Zanne del Lupo Queen Bee’s Stinger Puntura della Libellula (from a bee to a dragonfly and I don’t know why) Vampire Inhale Ali del Vampiro Serpent Strangler Spire di Serpente Grizzly Slap Zampata dell’Orso Bruno Big Tornado Gorgo di Scilla
Salamander Shock Occhi della Salamandra
Dead End Symphony Dolce Melodia del Flauto Dead End Climax Dolce Melodia di Requiem
#saint seiya#i cavalieri dello zodiaco#Los Caballeros del Zodiaco#os cavaleiros do zodiaco#knights of the zodiac#italian dub#name changes
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Una gabbia dorata
Ho degli zii che hanno deciso di regalarmi una settimana di vacanza con loro in Olanda, visto che mia cugina ha deciso di iniziare l’università lì. (Sì, è la stessa zia di cui parlavo in un paio di post fa).
I miei zii sono noti per farmi regali del genere, e io gli adoro per questo. Mi hanno permesso di viaggiare un pochino e di scoprire il mondo, ma come ogni cosa bella ha sempre un MA nascosto dietro l’angolo.
Questo MA questa volta è bello grande, perchè a differenza delle altre volte dove c’era pure mio zio, questa volta eravamo solo io, mia cugina e mia zia. Ciò per la mia sanità mentale, già precaria, non è stato un bene.
Senza mio zio ho dovuto sopportare per una settimana le mille opinioni non richieste di mia zia e il carattere del cazzo di mia cugina, tutta da sola.
Ragazzi, voglio essere ben chiara, è stata una vacanza meravigliosa, ho visitato per bene l’Olanda e la mia valigia piena di spille, cartoline e posters ne è la conferma. Ma non posso definirla una vacanza rilassante visto ho camminato su bicchieri di finissimo cristallo. Se mi conoscete sapete che io sono più un trattore che una dolce ballerina, quindi sapete anche quanto è difficile per me essere delicata.
Quindi preparatevi che nei prossimi giorni sfogherò l’inferno.
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C'è stato un tempo in cui, qualcuno, per proteggermi aveva pensato di donarmi una gabbia, che non era d'oro ma di fine cristallo e serviva per guardare il mondo da fuori, vedere che era bello, e anche che era brutto, ma senza lasciarsi toccare, senza lasciarsi ferire.
Io ho risposto che vedere il mondo, che sia bello o che sia brutto, fa venire fame, e che vederlo non poteva bastare, bisognava respirarlo, annusarlo ed assaggiarlo.
Bisognava lasciare che ti ferisse e che poi ti curasse.
“Non sei pronta” mi dissero “non sei capace, tu, ti farai male”.
“Il mondo mi insegnerà come diventare pronta strada facendo” risposi.
Posai la gabbia e presi una valigia.
E partii per un lungo viaggio…
- Catherine Black
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#estratto #writober2019 #Writober #crossover .. Lei è fatta così, nasconde agli altri la parte migliore di sè. All'inizio credevo che lo facesse per proteggere in qualche modo se stessa, ma poi ho capito che non è così. Ophelia detesta la sua parte migliore, perchè crede di non meritarsela. E' così complessa questa donna selvaggia, ad un punto tale da essere persino contraddittoria in ogni sua sfumatura. Eppure io non posso fare a meno di ammirarla affascinata da quel caleidoscopio che lei è. Il senso di colpa per la vita che ha potuto vivere a differenza di sua sorella, che la schiaccia incessantemente, e al tempo stesso quel medesimo smisurato amore che la fa sentire in gabbia e che le fa venire voglia di scappare. Cammina in bilico sempre, tra quello che è giusto fare, e quello che vorrebbe fare realmente. Ma la libertà è un lusso per pochi, per coloro che sono abbastanza egoisti da non amare mai. Al contrario Blair non sa nemmeno di averla la parte migliore di sè. Ancora non conosce quanto può essere frastagliata la sua anima, ancora non sa fin dove può arrivare. Custodisce come un cristallo prezioso il proprio doloroso passato, ma guarda avanti con interesse ed eccitazione al proprio futuro... #Wattpad #wattpaditalia #scrittoridiwattpad https://www.instagram.com/p/B31bbJ7o86v/?igshid=17mv3mcp80y93
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Capitolo 10 - Un nuovo mentore
Erano passati ormai quasi tre mesi da quando iniziò a “tormentare” Vankas Noldor per essere addestrato.. ma nulla, Ramingo non sembrava interessato, anzi oramai prevedeva ogni mossa di Eolas e anticipava i suoi “agguati”, evitandolo con facilità; spesso il principe si ritrovò steso a terra, questo non faceva che aumentare la sua rabbia e la sua frustrazione. Ogni giorno che passava si sentiva sempre più demoralizzato e triste, non sapeva più cosa fare ormai, probabilmente si sarebbe dovuto allenare da solo.. o con Lindir, ma non sarebbe mai emerso senza un buon maestro, non avrebbe mai “scoperto” fin dove potevano arrivare le sue abilità, Banreas aveva un maestro eccezionale per la spada, per la magia niente meno che Solas, una divinità secolare. Eolas si sentì “abbandonato” in un certo senso, lasciato a sé stesso, forse doveva abbandonare tutto e dedicarsi alla musica e alla moda? Cambiare città rinunciando a ogni ruolo all’interno della gilda o della Reggia? Quelle prospettive quasi lo terrorizzarono, presto Falras si sarebbe dimenticata di lui.. Questi pensieri attraversavano la mente di Eolas ormai da qualche settimana, quella giornata lasciò perdere i suoi agguati e andò al suo amato bosco per stare solo, riflettere su cosa fare se non fosse riuscito a entrare nella gilda, forse avrebbe potuto dedicarsi a cariche istituzionali.. ma l’idea di stare chiuso in una stanza e chino sui libri lo nauseò, Eolas - come Aegnor e la madre - era uno spirito libero, non era fatto per stare chiuso in una gabbia di cristallo. Dato che era un principe magari avrebbe girato il Thedas, senza meta, solo viaggiare, come Ramingo, e provare a cercare sé stesso o uno scopo da seguire, era abbastanza abile da difendersi da solo dopotutto. Era seduto appoggiato ad un albero proprio all’inizio della foresta, anche se gli occhi divennero lucidi e l’unica cosa che voleva fare era urlare e distruggere tutto ciò che aveva intorno. « Magari potrei fare l’eremita su una montagna e aspettare di diventare un blocco di ghiaccio.. » i suoi pensieri autodistruttivi vennero interrotti da una figura che apparve all’orizzonte, chi era? Non molti andavano al bosco di Arlathan dopo i doppler. Eolas guardò meglio e vide Vankas, che ci faceva lì? Eolas si nascose dietro un albero, non avrebbe retto altre parole d’odio, non in quel momento.
@vankasnoldor
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[…] I nuovi cristalli si presentavano in due forme distinte; conchiglie e aste esagonali quasi sferiche, o “quasi sferiche”, entrambe “peculiarità morfologiche uniche”, hanno scritto i ricercatori nello studio.
Ulteriori analisi utilizzando i raggi X hanno rivelato che i cristalli erano costituiti da strati di grafite – una forma di carbonio costituita da fogli di atomi sovrapposti, comunemente usati nelle matite – che circondano un nanocluster centrale nel cuore del cristallo.
I ricercatori propongono che i candidati più probabili per questi nanocluster siano il buckminsterfullerene (C60), una palla di atomi di carbonio simile a una gabbia, o il poliesacicloottadecano (C18H12), una molecola composta da carbonio e idrogeno.
Il team sospetta che i cristalli si siano formati nelle condizioni di alta temperatura e alta pressione create dalla rottura della meteora, sebbene il meccanismo esatto non sia ancora chiaro. In futuro, gli scienziati sperano di rintracciare altri campioni di polvere di meteorite da altre rocce spaziali per vedere se questi cristalli sono un sottoprodotto comune delle rotture di meteoriti o sono unici per l’esplosione di meteoriti di Chelyabinsk.
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“La falsa #chimera della #perfezione …” #farfalla #cristallo Celeste e Silvia sono due adolescenti unite da un'amicizia quasi morbosa, che le condurrà progressivamente nel pericoloso tunnel dei disturbi alimentari. Le due amiche si trovano entrambe a vivere una situazione familiare complessa e difficile, e questo le porterà ad odiare se stesse e a farsi del male... Il rifiuto progressivo del cibo, sembrerà a Celeste una panacea per riuscire a trovare un sollievo illusorio al suo malessere interiore e per inseguire la falsa chimera della perfezione. Per Silvia, invece, il corpo è solo l'involucro dell'anima, una gabbia che la racchiude, uno scrigno pronto a rompersi e a frantumarsi se viene scagliato a terra... per lei il cibo rappresenta una valvola di sfogo dalle frustrazioni e dal dolore e, riempendosi la bocca e lo stomaco, è come se calmasse per qualche infimo istante l'efferato demone che la tormenta e la distrugge... ~ Secondo me, guardandoti allo specchio non vedi ciò che vedono gli altri… lo specchio intanto, ti restituisce una immagine “piatta”, non ti fa vedere la “profondità” E poi ti fa vedere come ti vedi tu, e noi siamo dei pessimi giudici di noi stessi Prova a fare questo esperimento: togli o copri tutti gli specchi da casa, tieni giusto quello in bagno che è indispensabile, e poi per sapere se sei presentabile, se ti sei vestito bene, se sei in ordine, chiedi a chi sta con te (se sei solo/a bussa al tuo vicino di casa 😊) di farti da specchio. Prova e poi fammi sapere, dopo qualche giorno, come ti senti… #danylost🎵 #buongiorno 🤗 https://www.instagram.com/p/Ce8KSIPIIGa/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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TRE ORE PRIMA DELLA FELICITA’ (quello che gli uomini non sanno dire)
11:40 – Sul tabellone c’è scritto che l’aereo ritarda di mezz’ora. Ma guardando sul sito dell’aeroporto di partenza ho visto che l’aereo parte tra due ore, quindi avrà tre ore di ritardo! Dovevo guardare il sito prima di venire in aeroporto, ma ero troppo preso dal tuo arrivo, dalla voglia di vederti tanto che sono uscito di casa in anticipo, ed ora chissà quanto dovrò aspettare qui in aeroporto.
11:50 – Un vecchietto con coppola e bastone mi è venuto a chiedere se sapevo quando arrivava l’aereo. Gli ho spiegato che c’era scritto mezzora ma che probabilmente sarebbe stato di più. Lui mi ha guardato senza mostrare emozione da sotto la coppola e mi ha chiesto con un forte accento catanese “Lei che aspetta a zita?” gli ho risposto di si e lui ha commentato “Jo aspettu a me mugghieri, l’aereu arrivirai pi mia troppu biatu, pi lei troppu taddi…” e se ne è andato dicendo brutte cose sulla compagnia aerea. Mi sono messo a ridere. Ma il vecchietto ha ragione. Io ti volevo già qui. Non me lo ero detto, o forse non me ne rendevo conto ma il ritardo mi ha dato molto fastidio. E’ stato come levare il piatto ad un bambino che aveva fame e che non aspettava altro che mangiare. Prima non ci pensavo, era solo il piacere di rivederti, ora invece il piacere si è rivelato un bisogno. Devo vederti. E’ come se in tutti questi giorni senza di te la parte più importante della mia anima abbia solo dormito mentre tutto il resto di me continuava con finta regolarità la vita di sempre. Non è così. Mi sei mancata, come agli alberi in inverno manca la primavera. Vivevo ma come vivono le lancette di un orologio in modo meccanico senza provare niente; senza alcuna gioia, desiderio e voglia. Girano perché qualcuno gli dà la carica, non perché hanno vita. Anch'io ho fatto lo stesso. Vivevo perché fino a prima di conoscerti questa era stata la mia vita meccanica. Ora mi rendo conto che era solo qualcosa di apparente, che facevo perché l’avevo sempre fatto, ma non era vita. Era l’attesa di te, perché senza rendermene conto non stavo vivendo, ma solo aspettandoti, pensandoti tra un minuto e l’altro, desiderandoti tra un silenzio e l’altro, cercandoti tra la gente, nei luoghi dove avrei voluto trovarti ed amarti. Scopro così sempre di più che al di la di tutte le parole, gli atteggiamenti e la grigia quotidianità, mi sei sempre mancata. E come nei giorni passati grigi e anonimi in cui non c’eri ma in cui inconsciamente ti cercavo; ancor di più ti cerco ora, dopo tutti i nostri giorni insieme, i desideri in cui siamo bruciati, i nostri sorrisi primaverili, i nostri baci infiniti; ora che ti aspetto dopo averti incontrato, dopo averti scoperto come un naufrago scopre un isola salvifica, ora che scrivo quasi per ritrovarti e desiderati, scopro sempre di più che alla fine, semplicemente e completamente, terribilmente mi manchi.
12:30 – Il vecchietto è tornato e mi ha chiesto se avevo qualche notizia. Ho cercato sul sito, ma non c’era nessuna novità. Gli ho detto che il ritardo non era cambiato. Nel tabellone la mezzora è diventata un’ora. Lui mi ha chiesto comi ti chiamavi. Gli ho risposto Selene e lui guardandomi stupito mi ha chiesto “Comu….?” “Selene, - gli ho risposto - come la luna” “Comu a luna – obiettò – ma jo non ma ricoddu a Santa Luna nto calinnario….” Gli ho sorriso. Lui ha inarcato le folte sopracciglia “comunque mi pari a mia chi cu stu ritaddu, piddavero Selene arrivirà ca Luna! Ma è bedda veru?…- e senza darmi tempo di rispondere commentò quasi a se stesso - A sentila me mugghieri quannu scinni ill’aereu, faravi nu casinu….” e scuotendo la testa se ne è andato ad attaccare bottone con il barista, nel bar degli arrivi. Volevo dirgli che sei bella, bellissima, che sei come l’acqua del mare ad Agosto quando il cielo è di un azzurro elettrico e le acque sono trasparenti come cristallo e sul fondo vedi i pesci e le stelle marine. Sei bella come le nuvole al tramonto quando da color panna diventano di un color confetto prima di sciogliersi nella notte. Questo sei tu per me. Quando penso a te penso sempre anche al mare, all'aria cristallina che c’è al mattino, alla luce che ha la schiuma del mare quando un onda s’infrange contro gli scogli scuri e la schiuma si disperde nel cielo con gocce che hanno luce propria, come quella che hai tu ogni volta che ti vedo, ogni volta che di sera ti stringo, ogni volta che ora ti penso. Ricordo il giardino di mia madre e la prima rosa che spuntava a maggio; io correvo al mattino a vedere quel fuoco rosso vegetale ricoperto di perfette perle di rugiada purissima in cui il sole si rifrangeva brillando nel primo cielo azzurro, e rendendo quelle gocce tanti piccoli luminosissimi diamanti. Era la cosa più bella che avessi mai visto cosi perfetta, cosi pura e semplicemente bellissima. Anche questo sei per me. Bellissima. Nessuno può capire quanto. Quando parli, ti muovi, sorridi, riempi tutto il mondo che ti circonda; ne diventi la luce. E’ come se il tempo scorresse solo quando sei con me, mentre quando manchi tutto si ferma; come in quella fiaba quando il mondo si era gelato perché la principessa si era addormentata e fino al suo risveglio tutto restava bloccato per com'era prima che lei chiudesse gli occhi. Ora mi accorgo che mi è successa la stessa cosa. Non ricordo nulla di questi giorni in cui sei mancata se non le nostre telefonate, i nostri messaggi, ed il senso di vuoto che avevo quando mi accorgevo che la mia mano non stringeva la tua, o il tuo sorriso non rispondeva alle mie parole e nella luce del giorno mancava quella dei tuoi occhi. Io pensavo che si amasse moltissimo la prima volta che si conosce l’amore, la seconda un po’ di meno, e così via: più volte ami e sempre più debole diventa quello che senti perché credi di meno a quanto provi. Ma con te non è stato così. Ogni giorno più ti amavo, più volevo amarti. Più ti desideravo, più ti volevo. Desideravo il tuo corpo, sognavo i tuoi occhi, ricordavo le tue parole; eri l’ombra dei miei pensieri, il senso del mio presente, il vento dei miei silenzi, il fuoco sotto la cenere nei nostri temporanei addii.
13:10 – Ho fatto un giro per non cedere troppo alla malinconia romantica in cui stavo cadendo. Mi sentivo una mosca finita in un barattolo di miele. Stavo soffocando e volevo cancellare tutto quello che ho scritto sul telefonino. Ma tutto quello che ho scritto è vero. E’ quello che provo; se lo cancello, mi do del bugiardo, rendo banale quello che provo. Ma per me tu non sei banale. Quello che mi fai provare non è banale. In fondo l’amore è desiderare ed io ti desidero, è essere presenti l’uno nell’altro e tu lo sei di persona o nei miei ricordi, nella malinconia della tua assenza, nel vuoto dei tuoi silenzi. L’amore è parlarsi comunicare, condividere ed ora è questo che faccio, ti parlo e tu rispondi facendo crescere in me il bisogno di te. Tutto questo è amore, non posso cancellarlo perché ti appartiene. Ci appartiene, vive per noi, malgrado noi. Lo so che quando arriverai il tuo sorriso cancellerà tutte queste parole e rinascerò tra le tue braccia, nel tuo muoverti, nel dare corpo a quanto adesso è solo un ricordo sempre ripetuto, un bisogno mai saziato, una necessità dominante e gelosa. Ma se adesso non te lo ripetessi, se adesso non gli dessi voce, mi sentirei perso, un orfano che improvvisamente scopre di esserlo. Devo parlarti, devo ricordati per credere nel tuo ritorno, per essere sicuro che sarai sempre quella che è partita ma che adesso torna cosi com’era, e per esserne certo disegno nel mio desiderio il tuo corpo, le costellazioni dei tuoi nei, le forme delle tue mani, il sensuale curvarsi dei capelli sul collo. Recito ogni tua forma come una preghiera profana con un rosario carnale. Perso come sono in questo deserto sempre più grande in cui mi trovo, cerco oasi erotiche in cui viverti per un attimo, prima che la tua assenza mi soffochi.
13:50 – Ora è ufficiale. L’aereo partirà tra 10 minuti e arriverà per le 15:00. Solo tre ore di ritardo! Il vecchietto quando l’ha saputo è andato dall’ hostess delle informazioni e le ha chiesto se già che c’erano potevano farlo partire domani, perchè lui se ne voleva andare a casa. Non so se l’hostess ha capito che stava prendendola in giro, ma gli ha risposto che non si poteva. Lui se ne è tornato sui sedili e dopo un po’ si è appisolato. Ho il telefono che si sta scaricando, non scrivo più. Non vorrei che al tuo arrivo tu mi mandassi un messaggio che non potrei leggere perché la batteria se ne è andata. Sapere che stai per partire mi ha dato un po’ di gioia, mi sento euforico. Un’ora mi sembra poca cosa di fronte alla settimana in cui non ci sei stata. Mi chiedo come ho resistito, come ho potuto esistere senza averti accanto per così tanto tempo. Forse non dovrei prendere la cosa così seriamente, ma in verità non riesco a prenderla senza darle importanza. Mi assale l’ansia che magari sarai diversa o che per una settimana, preso dall'astinenza dei tuoi baci, ho ricordato qualcuno che forse non esisteva e che la mia testa o il mio cuore, si sono inventati. Ti aspetto con la stessa ansia e voglia del nostro primo appuntamento. Sarà così per tutta la vita? ogni volta sarà la prima volta? non lo so, So che mi sento come allora quando ti avevo lasciato e volevo tornare indietro per continuare a parlati ad averti accanto a me.
14: 10 – Se non scrivo vado avanti e indietro senza posa, come un animale in gabbia, un ergastolano che ha appena iniziato la prigionia. Mi dicevo che volevo avere la tranquillità del vecchietto che sonnecchia senza nessuna preoccupazione; solo ogni tanto ha un sussulto ed apre gli occhi assonnati, cercandomi tra la folla e chiedendomi con lo sguardo se l’aereo era arrivato. Gli sorrido e scuoto il capo, no, non è arrivato. Allora lui si accomoda meglio e riprende il sonno. Anche lui è in ansia per la moglie. Se non lo fosse non si sveglierebbe ogni cinque minuti per sapere se è arrivata. Allora sarà così tutta la vita? Io spero di si, che anche da vecchio io provi questo bisogno di vederti qui in ogni minuto e per sempre.
14:25 – c’è stato un momento di panico perché il tabellone ha indicato un ritardo altre due ore. Sono andato a chiedere alle informazioni ma l’hostess mi ha detto che è un errore e mi ha chiesto di tranquillizzare il vecchio. Lui dormiva e non si è reso conto di quanto succedeva. Cosa avrei fatto se ci fosse stato ancora ritardo? avrei aspettato, mi sarei incatenato qui a fissare la porta degli arrivi in attesa della felicità. Ormai non posso fare altro. Ti ho comprato dei cannoli perché penso che avrai fame. Volevo prenderti dei fiori ma qui non ce ne sono. Mi sono dato dello stupido perchè non ti ho preso i fiori, ma mi sono perso nella tua assenza. Ho preso i cannoli per poterti dare qualcosa, perché vorrei dirti tante cose, ma non ne sono capace e riassumo tutto il mio dire silenzioso nel regalare oggetti, come fanno un po’ tutti gli uomini incapaci di dare indietro quella tenerezza che ricevono con quelle parole che le donne meritano. Ho solo una tacca, devo chiudere.
14:50 – Sei atterrata! Mi hai mandato un messaggio “Ci sono….finalmente” con tanti cuoricini. Volevo scriverti tante cose , ma ti ho scritto solo “ti amo”. Non ti ho saputo dire di più. Incapace di farti capire quanto mi sei mancata, di mostrarti il sudario dei miei silenzi che ora il tuo arrivo distrugge. Non so se ti farò leggere quanto ho scritto. Con te accanto, questa lamentosa solitudine che ho provato, mi sembra un inutile ricordo, qualcosa che non meriti. No no te la farò leggere, non la leggerò più neanch'io. È il passato, e il passato se fa male bisogna metterlo da parte
14:55 – Ho svegliato il vecchietto che al sentire che l’aereo era atterrato ha commentato “O solitu i me mugghieri, quannu sugnu nto megghiu sonnu m’avi rusbigghiari rumpennumi i santissimii ….”
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Amore ed eredi (XXII)
Ballammo, e fu speciale, ci divertimmo molto e tornammo a casa tardi e esausti. Ma il giorno dopo ci divertimmo meno, saranno state le dieci e mezza, la sera prima dissi a Jean che avrei fatto il pomeriggio oggi, ma quella sera fu l’ultima volta che vidi il salotto, i suoi archi a sesto acuto, i suoi lampadari di cristallo e le candele, tutte quelle candele, mi mancarono per molto tempo. Io e Rosa fummo svegliati da un bussare feroce alla porta, mi affacciai al balcone per vedere chi fosse, era il consigliere balordo di napoleone, continuava a bussare e gridava strane parole, mentre mangiava una baguette al brie e rosmarino. Ero preoccupato, sentivo l’ansia addosso, sentivo il bisogno di dover proteggere Rosa. Purtroppo ormai rosa era sveglia. Mi guardò e mi chiese chi fosse, le dissi che il grasso leccapiedi di napoleone era venuto a farci visita. Vidi nei suoi occhi un’ espressione più cupa della mia, come se mi stesse nascondendo qualcosa. Rosa disse che c’era da aspettarselo, conclusi i suoi affari a Parigi, sarebbe tornato e disse che sta volta non si sarebbe fermato a qualche frustata, per di più non solo a lei. Dedussi che fosse meglio scappare, magari con Sally il cavallo dal malto bruno, così mi affacciai nuovamente alla finestra, ebbi più stupore di prima, eravamo circondati anche dal retro. E’ disgustoso come la gente provi gioia nel veder soffrire le pene degli altri. Ma la cosa ancora più disgustosa era l’unione che si era formata fra nobili e poveri, è incredibile come l’uomo possa sembrare unito davanti ad una vittima, come se un cane ed un gatto fino al giorno prima litigavano ma poi si accaniscono contro il topo, uniti. Mi sentivo esattamente un topo, in gabbia per giunta. C’erano tutti ballerine, fornai, commercianti, artigiani, puttane, venditori ambulanti, la sarta; ma non c’era una persona, il capo branco, Napoleone. Secondo Rosa stavano esitando nel subentrare in casa proprio perchè napoleone aveva dato l’ordine d’aspettarlo appunto, e i secondi che passavano parevano minuti, e i minuti le ore. Improvvisamente sentimmo un urlo proveniente dall’esterno. Napoleone, era arrivato e con lui tre bombarde, vecchie ma sicuramente potenti. Non aspettò un momento e mentre scendevo le scale per chiedere tregua e pietà vidi scaglie di vedro e il tavaolo spaccarsi contro la porta del salotto, ora vedevo una breccia di luce e il fuoco che stava ardendo il parque, sentì il bombo seguito dalla gente che lo acclamava. risalii le scale impaurito, e poi altri. Uno. Due. Abbracciai Rosa, ormai piangendo. Poi mi strinse e disse: “Aspettiamo un bambino” A quelle parole mi mancò il respiro i miei occhi stavano esplodendo, ma poi la mollai. Il balcone era ancora miracolosamente in piedi, e mentre Napoleone stava caricando il cannone, gridai “ Stronzoooo, uccidi me” “ figlio di puttana” “Lascia in pace Rosa, che vada a fanculo l’onore il codice, ora verrò giù e ci affronteremo corpo a corpo, hai capito stronzo di un nano?” Arrivato alla distesa d’erba che circondava la carcassa di una casa ormai morta, lui si tolse la giacca e raccolse le maniche della camicia. Partì lui sfoderandomi un pugno che riuscii a schivare, continuammo così per un po’ quando d’un tratto riusii a beccarlo sul naso, lui spostando le mani dalla guardia al naso, lasciò libero un punto cruciale, l’addome, quale colpii velocemente con tre o quattro colpi, lui si chinò sputando sangue ma poi si buttò contro di me inferocito riuscii a prendergli il collo e tentai di spezzarglielo, ma riuscì a scostarsi prima. Ora era a terra che riprendeva fiato, attaccarlo adesso sarebbe stato sleale. Ma la slealtà era l’unica cosa di cui dovevo preoccuparmi ma non da parte mia, ma da parte di quel coglione, si rialzò prelevando una coltellino dalla tasca, sbalzò contro di me e sentii la lama perforarmi, il dolore fu atroce, vidi la sua faccia soddisfatta, la gente però emanò un gemito di delusione, improvvisamente diventò tutto bianco, o tutto nero, non ero più in grado di ricordare, nemmeno i colori, sentii un urlo acutissimo. La voce di Rosa. E fu l’ultima cosa che sentii. Stavo morendo. Anzi no. Ero già morto.
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