#forse non me lo merito
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maledettadaunangelo · 9 months ago
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Forse io non me lo merito l'amore. Forse si nasce destinati a certe cose. E il mio destino, ne sono certa, non era quello di essere amata. E la cosa ironica è che ho passato la vita a desiderare di esserlo...
Roberto Emanuelli, Ora amati
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E' ora di bilanci, me lo ripeto, me lo ripeto e me lo ripeto, ripensando a quanto abbia fatto schifo questo anno e quanto, invece, avrebbe potuto essere migliore. Avevo due strade, scegliere me o togliere pezzi di me nel tentativo di incastrarmi in un cuore che per me non aveva spazio. Ho scelto la seconda e me ne sono presa tutte le conseguenze. Non ho avuto attimi di luce, non c'è stato un continuo sentirmi amata e rispettata; era tutto un urlare senza mai essere sentita, era un sentirmi perennemente messa all'ultimo posto, ho scelto una persona che mi ha resa invisibile. E' ora di bilanci, ed il bilancio di questo anno, si chiude in negativo. Negativo perché ho lottato per una persona che non muoveva nemmeno un dito per me, però mi riempiva le orecchie di parole e promesse, di cazzate; negativo perché non mi sono mai arresa ed ero lì sempre, a tentare, a provare, per poi sentirmi dire che ero invadente. Il mio desiderio di chiarire, di amore e di rispetto, di essere presa in considerazione era invadente. Ha fatto talmente male che avevo perso la mia luce, l'amore non ti fa questo, no? Mi ero promessa che mai nessuno avrebbe avuto il potere di mancarmi di rispetto, di invalidare i miei sentimenti ancora una volta, e invece. Mi sono fidata di un cuore egoista, di un cuore apparente, è stato stupido da parte mia credere che sapere di tutto il mio dolore, gli avrebbe fatto venir voglia di proteggermi, come un qualcosa di cui aver cura. Ma no, no, sono stata proprio io a dargli la pistola carica ogni volta, a dire "spara ancora, mira meglio", e lo ha fatto. Non vorrei essere lunga, ma questo anno è stato pazzesco. Però ho capito cosa non voglio al mio fianco, una persona che non sa tenermi e non vuole nemmeno lasciarmi andare, ferma tra i "forse" i "se" ed i "ma", tra le incertezze che non merito più. Io che quando amo, amo in modo saldo, fermo, forte, sicuro; non merito di essere uno stupido forse nella vita di chi non sa cosa vuole. Quando mi sono ritrovata a fare i conti con una me che avevo messo in ripostiglio, mi sono accorta che lì per me non c'era più nutrimento e dovevo andarmene il prima possibile. Quindi ho preso il mio cuore a pezzi e sono scappata, tornando da chi invece, mi amava davvero, e lì ho trovati tutti lì pronti ad accogliermi. Ho fatto delle nuove promesse a me stessa, mi sono estraniata da tutto, ho preso le distanze dalle persone e il telefono non squilla più. Nessuno mi cerca, nessuno mi guarda, nessuno mi vede. Non voglio più essere vista solo per prendere da me quello che fa comodo, voglio camminare nella mia pace adesso, lontano da tutti. Questo dolore forse mi serviva, mi serviva per imparare a non mettermi più da parte, a non rimpicciolirmi più solo per stare in posti stretti che non appartengono a me, solo per un briciolo di amore. Non mi importa più sapere perché, non mi importa più sapere l'altra versione della storia per poter controbattere che "non è vera!". In amore io non scappo mai, resto fino alla fine, fino a quando capisco che se mi fa male, non è amore. Non mi importa più capire; ho dato tante possibilità che sono state gettate al vento perché era più facile dare per scontata la mia presenza, fino al giorno in cui di me ne resta solo l'eco. Insomma, quest'anno mi ha insegnato cosa non è l'amore, ancora una volta. Quindi mi sto ricostruendo, più distaccata dagli altri, più attaccata a me. Un giorno sarò amata senza mai dover chiedere di essere rispettata, un giorno sarò amata proprio nello stesso modo in cui amo. Ho letto una frase molto bella che dice "e se mai l'amore dovesse ritrovarmi, spero che sia con qualcuno che tremi all'idea di ferirmi", ecco, è così che spero che sarà. Ma so che il mio viaggio adesso non riguarda l'amore, riguarda me. Devo prendermi cura di quella bambina della quale tutti si sono presi gioco e conoscere quella donna che permette agli altri di farla sentire meno di quella che è. Questo anno è stato tremendo, ma sono viva e sono grata di ogni giorno in cui respiro. In fine, vi auguro di riuscire a distinguere sempre un cuore sincero da uno codardo.
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everyonehurtyou · 6 months ago
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sono stata la brutta persona nella storia di chi non se lo meritava....
quindi forse in fondo un po me la merito anche io la merda
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ragazzadalsorrisonero · 4 months ago
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[...]
«ho raccontato di te, il mio primo amore, al mio vero amore» dissi di punto in bianco.
si girò di scatto a guardarmi, il bicchiere di vino quasi cadde dalle sue mani tremanti, eppure non pensavo che tale frase avesse potuto portare così tanto stupore.
«mi odia?» i suoi occhi vacillarono per una frazione di secondo.
«no, ti ringrazia» dissi sorridendo.
«perchè mai?» stupore e curiosità nel suo sguardo fecero capolinea.
«non sarei la donna che sono adesso grazie a te» ed era veramente così.
chissà se mai avesse pensato a quanto la nostra cosiddetta “prima storia d'amore”, ci avesse cambiato cosi tanto nel corso degli anni, portandoci a quelli che siamo ora.
«sono felice che tu abbia trovato la tua persona, ti brillano gli occhi quando sei con lui o semplicemente parli di lui. e poi vedo come ti guarda, come se fossi la sua luce. ti merita davvero» fece un cenno al soggiorno indicando il mio compagno, nel mentre quest'ultimo giocava con i bambini dell'uomo di cui un tempo, da ragazzina, ero innamorata.
«lo so, per questo lo amo» risposi in tutta sincerità e trasparenza.
se dovessi dire il nome dell'amore, come ci si sente ad essere amati, ma soprattutto amare, direi il nome del mio compagno senza esitazione.
«perchè hai raccontato di me, la persona che ti ha fatto solo stare male?»
«se tu incontrassi una persona in grado di mettere a posto pezzi di un puzzle messi in disordine da qualcun altro, credi davvero che le importerebbe soltanto di comporre il puzzle? o che soltanto ci provasse? o che addirittura si fermi un attimo ad osservare il tavolo in cui sono cosparsi tutti i pezzi, solo per cercare di capire perché lasciare tutto lì senza nemmeno averlo finito?» ammetto che come paragone non aveva alcun senso, eppure un filo logico dietro tutto ciò era ben evidente.
«per i puzzle con tanti pezzi ci vogliono ore ad assemblarlo»
«esatto, così come il cuore rotto di una persona»
«perchè mi stai dicendo tutto questo?» sembrava ferito, o forse semplicemente si rese conto delle mie parole e ciò che intendessi dire.
«per ringraziarti. per dirti quanto mi hai fatto bene, ma allo stesso tempo tanto male. per ringraziarti di avermi fatto capire cosa voglio, ma soprattutto cosa merito. per dirti che sono diventata forte, e non sono più l'ingenua di un tempo»
«se questo nostro amore ti ha reso una persona migliore nonostante il dolore, sono davvero felice che tu stia bene. questo è l'importante»
[...]
«grazie per la cena, è stata davvero una bellissima serata. e soprattutto ringrazia tua moglie, le sue doti culinarie sono strepitose»
«grazie a te di essere venuta, era da un po' che non chiacchieravamo come ai vecchi tempi»
il primo e ultimo abbraccio dopo sette anni di puro silenzio.
un capitolo chiuso.
un nuovo capitolo da scrivere.
ecco il potere del primo amore, farti crescere e capire che il vero amore deve ancora arrivare.
[...]
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thebutterfly0 · 5 months ago
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Non mi sono goduta nemmeno le vacanze come avrei dovuto. Mi sono sentita in colpa, come se non le meritassi. Lui a casa da solo, è una cosa che è sempre stata cosi ma quest'anno mi sono sentita ancora di più in colpa perché si è ritrovato a passare delle giornate da solo, come è stato solo tutta l'estate e non andrà da nessuna parte per colpa mia, per quello che gli ho fatto. Non merito niente, non merito quella serenità che tanto speravo di ottenere dopo esserci lasciati. Non merito nessuna cosa bella, sono stata una vigliacca e una stronza ma sono aggettivi troppo buoni per descrivere ciò che ho fatto. Mi merito tutto il sentirmi in colpa e mi merito tutta la sofferenza che sto vivendo. Forse passerà col tempo ma anche se non fosse va bene cosi perché ripeto che me lo merito.
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raccontidialiantis · 1 month ago
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Frattura da isolamento (una breve storia Covid)
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“Questa è la pioggia che deve cadere, sulle piccole scene di addio… Arrivederci allora, ragazzo più forte di me. Tu non parlare, che si calma il dolore.” (Ivano Fossati)
Un po’ d'aria al balcone per trovare il coraggio della verità. E le parole giuste e discrete, che non siano pietre o macigni che ti restino sul cuore chissà per quanto. Da quando sono in isolamento, all'inizio ti pensavo e mi mancavi come al solito. Poi un po’ la routine, un po' la differenza tra presenza fisica e virtuale, esce fuori prepotente la volontà di togliere i veli dall'anima, la routine, i pregiudizi e il ciarpame. Tutte queste cose improvvisamente mi hanno fatto smettere di risponderti. Tu, incazzato, dopo un po’ hai diradato le telefonate, i messaggi. Eri sarcastico per le mie risposte di tre sillabe e hai definitivamente smesso i contatti.
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Da quando avevamo sedici anni mi hai sempre data per scontata e tua. Per diritto di nascita. Invece ho sentito il bisogno di tenere in piedi solo un altro filo di comunicazione a distanza. Si: è lui. Lo capisci da solo. Scopro soltanto ora che mi manca da morire il suo contatto, il conforto della sua voce. E l'odore del suo corpo accanto al mio. Voglio di nuovo vederlo arrossire quando lo guardo fisso. Lo fa sempre. Con il mondo intero è un vero carrarmato, una macchina potente. Che invece con me invece diventa Bambi.
"Tenera è la notte, ma la vita è anche meglio... Se questo può farti felice, più confusa di così non sarò... L'amore è una strada stretta, dove le cose o vanno bene o vanno così." (Ivano Fossati)
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Sai: siamo andati molto avanti, nel reciproco svelarci le nostre intimità. Resta in entrambi solo il pudore dei vestiti sulla pelle. Le nostre anime già sono vicinissime. Come più non si potrebbe. Cadrà presto infine anche quest'ultima esile barriera d'imbarazzo; come pure sparirà questo maledetto virus. Si, è vero: lo desidero e per te non provo più altro che una sana gratitudine. Affetto sincero, ovviamente. Poi però, anche ricordi polverosi e un minimo di rancore per certi tuoi egoismi. Roba vecchia, ormai. Cicatrici ampiamente saldate. Forse avrò un po’ di colpa, se soffrirai. Me la merito. Però te la sei guadagnata, questa fine. E comunque non è che io possa impedirmi di vivere la vita che veramente voglio solo perché tu abbia la tua schiava stupida. Perdonami, se puoi: ti auguro il meglio.
“Ti dico addio. Siamo in tanti che inseguono un bacio… L'amore si vende a milioni di copie.” (Ivano Fossati)
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RDA
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kon-igi · 6 months ago
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Mi ci rivedo molto in quello che hai raccontato sulla depressione e sull'effetto della sertralina... anche io avevo tanta paura di non essere più me stessa e invece forse si potrebbe quasi dire che mi ha permesso di essere più me stessa di quanto non lo sia mai stata... ora però ho un'altra paura: cosa succederà quando smetterò di prenderla? In questi anni di psicoterapia ho veramente imparato qualcosa o sto meglio solo ed esclusivamente grazie al farmaco? Tornerò ad essere schiacciata dal mondo come prima? Questa ora è la mia paura...
Questo è il più antico degli ask del periodo strano (era il 7 Maggio) e pur avendolo letto, ho dovuto aspettare tutto questo tempo per rispondere.
Perché?
Perché ancora una volta mi sono preso del tempo per capire cosa voglia dire 'essere se stessi' e chiedermi se, in fondo, anche il dolore di essere alla fine non faccia parte di questo.
Cerco di farti capire: a figlia piccola (22 anni) qualche mese fa è stato diagnosticato un disturbo borderline di personalità di lieve gravità, per un certo periodo ha assunto quetiapina con notevole beneficio e qualche settimana fa ha chiesto alla psichiatra se poteva sospenderla. L'interruzione non ha creato problemi e lei adesso lavora e vive i suoi rapporti affettivi interpersonali in modo equilibrato e sereno.
Ci sarebbe riuscita senza quetiapina?
Non credo.
Il merito è solo della quetiapina?
NO. Il farmaco le ha permesso di ritrovare quell'equilibrio necessario a riordinare la propria visione del mondo e del suo posto in esso ma se non ci fosse stata a monte volontà di equilibrio, il farmaco da solo sarebbe stato inutile.
A me sta aiutando la sertralina?
Può darsi che non ne avessi più bisogno perché, come mia figlia, penso di aver trovato un mio equilibrio
MA
è ancora un periodo molto strano e delicato... e ora vi dico perché.
Il 28 Giugno - una settimana dopo il mio compleanno - la mia compagna esegue una TAC del campo polmonare perché fumatrice di lunga data... i polmoni sono abbastanza decenti ma ai limiti del campo radiografico
In sede paravertebrale destra, sviluppata a ridosso dei somi di D11, D12 ed L1 si osserva tessuto solido amorfo, con diametri assiali di circa 72 x 17 mm ed estensione cranio-caudale di circa 62 mm, senza segni di diretta infiltrazione delle strutture adiacenti in particolare degli emisomi vertebrali e degli archi posteriori delle coste, meritevole di approfondimento diagnostico con PET/TC e valutazione in ambito specialistico (malattia linfoproliferativa?).
Tradotto in parole povere, tra i reni e le vertebre c'è una massa delle dimensioni di un plumcake che anche se non presenta metastasi potrebbe essere un linfoma.
Aprite una parentesi, metteteci dentro la più profonda delle disperazioni cosmiche, e poi chiudetela il 12 Luglio (due settimane dopo) quando la Tomografia a Emissione di Positroni ci dice che il mezzo di contrasto radioattivo non ha rilevato attività neoplastica nella massa amorfa.
Non è un tumore, insomma, e anche se io avevo cercato di far capire a lei e alle mie figlie che il corpo umano non è come le tavole di anatomia e che siamo pieni di cisti, fibromi, displasie, cavità ed escrescenze, quei 15 giorni sono stati pesantucci...
E ringrazio, quindi, di non aver sospeso la sertralina.
La prenderò tutta la vita?
NO
Sto ritrovando il mio equilibrio ma ora ho bisogno di tutte le mie forze per stare accanto alla mia compagna che ha smesso di fumare, di bere ed è pure a dieta, perché c'è chi gli basta la scienza e chi ha bisogno della paura di morire per riuscire a fare di meglio per stare meglio.
Di solito a me basta la scienza ma adesso ho anche un po' di paura che lei mi uccida con un gambo di sedano spalmato di maionese vegana.
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cardisimo · 27 days ago
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voglio essere sincero con te perché sento che sia giusto chiarire una volta per tutte. Continuare con questi blocchi su whatsapp e cambiamenti di atteggiamento mi fa solo capire che forse non merito il tuo tempo e la tua attenzione. Se sono arrivato al punto di decidere di passare il Capodanno in discoteca, è perché preferisco essere circondato da sconosciuti piuttosto che continuare ad aspettarti invano. Non capisco perché tu stia modificando la realtà di ciò che c'è stato tra noi. Hai detto che non volevi farmi soffrire, ma le tue azioni mi danno l'impressione opposta. È difficile non pensare che qualcosa sia cambiato, che magari stai vivendo qualcosa con un'altra persona e non hai il coraggio di ammettere che non sarà più come prima. Io non posso più chiederti di rimanere. Ho amato davvero ciò che avevamo, ma vedo le differenze rispetto al passato, a quando eravamo felici insieme. E se continui a comportarti così, l’amore che provo per te si affievolirà, e con esso l’interesse di lottare per noi. Voglio che tu capisca il mio valore: fuori da questa relazione ci sono persone che potrebbero apprezzarmi per quello che sono, donne mature e pronte a dimostrarmi affetto e amore senza giochi o incertezze. Non voglio più prendermela per questi comportamenti. Se davvero tieni a me, cambia atteggiamento prima che sia troppo tardi. Sono serio: non ho intenzione di vivere aspettando qualcosa che potrebbe non arrivare. Ho ancora tutta la vita davanti e sono sicuro che c'è qualcuno là fuori pronto ad accogliermi per come sono. Non ripeterò più questo discorso. O ti svegli e ti rendi conto di quello che potremmo avere insieme, o andrò avanti senza di te. Non voglio più pagliacciate. Se fossi stato al tuo posto, io ti avrei scelto ogni singola volta, senza esitazioni, come ho fatto in passato. Perché per me sei stata una scelta importante. Se senti ancora lo stesso, dimostralo. Se no, lasciami andare davvero.
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allecram-me · 4 months ago
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Oggi a Berlino è festa nazionale, sono tutti partiti per un weekend lungo. Io vedo questo giorno libero, grigio ma non troppo, come una piccola cattiveria del tempo, del mio tempo qui che non so benissimo come sfruttare, anche se ci provo. Ho comprato questa busta di tabacco il 19 Settembre e durerà ancora qualche giorno, il che significa che sto andando egregiamente bene sul versante nicotina, fumo di meno. Devo consegnare la tesi di dottorato il 15 Ottobre, il che significa che non sto messa proprio bene, dovrei usare questo giorno libero e non troppo luminoso per starmene a casa col nasino nel pc, non dico manco di voler fare un buon lavoro - che senso ha, adesso? - ma un lavoro qualunque, perché questa sigla di tre lettere vicino al mio nome io me la merito, anche se non so fare proprio proprio un cazzo, o così mi pare stando qui insieme a tutte queste fantastiche persone che evidentemente sanno quello che fanno, e mi sa pure che molti di loro siano sulla carta meno skillate di me. Che ipocrisia l’istituzione, ma stando qui ho ancora l’impressione che ci sia speranza - io, speranza. In questo momento.
Ho scritto a Linda un messaggio incoerente - io, comunicazione incoerente. Ma è pur sempre la fotografia di questo momento. Le ho comunicato che Valerio è morto e che io sono qui. Le ho detto “Ehi, non so se voglio parlarne, forse devo parlarne, ma forse parlarne mi farà crollare ed io mica adesso me lo posso permettere…”. Le ho detto che l’abbraccio perché so bene che dopo aver saputo di questa notizia avrà pianto per me. Il mio rapporto con la mia psicologa è piuttosto atipico, per quello che da psicologa so, ma il punto è anche che siamo colleghe. Questo mi fa venire in mente il fatto che ci sono nella mia vita tutte queste situazioni in cui le persone inquadrano la nostra relazione attribuendomi un ruolo di competenza, ma secondo me io questa roba qua non la so raccogliere molto bene. Tipo come qui a Berlino, dove parlo con tutti i gradini di questa gerarchia che mi è comunque oscura partendo dal presupposto che siano tutti intrinsecamente migliori di me, e si vede che lo faccio. Mi viene in mente che forse loro si aspettavano che questa esteemed foreign researcher sarebbe venuta a portare competenze, a mettere qualcosina sul piatto. Ed io che ho messo? Sorrisi gentili, mille “don’t worry about me”, il mio racconto da pazza detached di un lutto così recente ed enorme da essere francamente inappropriato. Qualcuno penserà che sono pazza. Io lo penso, forse mi ossessiona un po’. Sub-clinicamente, per ora. Una psicologa ha le competenze per dirle, certe cose.
Martedì ho presentato una vaga idea di quale sarà il mio lavoro di questo mese alla consueta riunione del team. Due slide mediamente colorate, un sacco di punti interrogativi. Sono una persona onesta, questo è innegabile. Mi hanno chiesto di fare cose che non so fare, ma se fossi in grado di impararle al volo sarebbe tutto ok. Nella mia esperienza è così che si fa questo lavoro. A breve però questo mese qui sarà finito, e che ne sarà di me? Dovrò dare un significato alla frase “Valerio è morto” che dico tanto spesso, dovrò tornare nell’unico posto dove so per certo di non voler essere, con una persona che esercita del potere su di me, e che io semplicemente odio. Da quando Valerio è morto ho scoperto una spinta a vivere che non credo mi appartenesse, deve essere stato una specie di contagio tipo quell’episodio di Buffy (o era Streghe? O forse tutt’e due?) in cui quando la persona impossessata moriva l’entità invisibile si rintanava nel corpo vivo più vicino. Quando Valerio è morto ero di sicuro il corpo più vicino. Mentre gli tenevo la mano deve avermi passato quel qualcosa che tanto non gli sarebbe servito più, quella testardaggine che lo ha tenuto aggrappato a questo mondo fin quando noi non abbiamo deciso che per lui era finita. Sarebbe così sensato. È così romantico. Valerio è morto. Io ancora no. Devo imparare delle nuove competenze per essere all’altezza dell’ossigeno che consumo.
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thecatcherinthemind · 26 days ago
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Mia madre ha detto che la mia situazione la preoccupa e che teme io possa stare male nel lungo termine. È strano che si intressi alla mia vita e alla mia situazione, ma evidentemente i pasti che sto saltando la preoccupano eccessivamente. È anche strano che se ne sia accorta.
Sto sempre peggio e non vedo una via d'uscita.
Mi manca il mio ex (sì, quello che state pensando voi, proprio lui) e questo succede solo quando raggiungo il fondo. Ultimamente sul fondo ci ho preso residenza. Ho fatto la follia di riascoltare un vecchio messaggio vocale. Non potrò più amare nessuno come amavo lui. Mi rendo conto che non ho mai imparato ad amare come si deve. Nemmeno ora so amare bene. So solo combinare danni: mi preoccupo troppo, sento di non essere amata abbastanza, non noto mai progressi e mi sento vittima di una brutta ed architettata truffa.
Forse l'amore non me lo merito perché non so gestirlo bene.
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io-confesso · 2 months ago
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Forse ho idealizzato troppo il sesso e le sue sensazioni vivendolo per lo più mentalmente da sola che con altri (non ho avuto molte esperienze, alla fine) L'uomo ad un certo mi sembra un intruso tra me ed il mio piacere, il mio consenso e quello che mi piace. Spesso li ho trovati prepotenti e coercitivi nell'impormi il loro, di desidero, senza fosse ascoltato il mio. Se penso all'uomo per cui ho provato attrazione fisica, alla fine si faceva vivo solo per ricevere foto o messaggi piccanti, altrimenti spariva. Mentre il mio ex partiva con broncio o finta tolleranza che in seguito diventava accusa se una volta non mi andava e magari volevo solo del contatto fisico tenero e non sessuale: vedi sono un brav'uomo, l'altra volta mi è stato bene non farlo, quindi oggi mi merito almeno un lavoretto di bocca. Da sola ho tutto di quello (consenso, piacere, posso smettere se e quando voglio, farlo quando e se voglio) però a volte non basta.
sollevi questioni interessanti
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sunelrose · 1 month ago
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Caro A,
Scrivere queste parole non è semplice, ma sento che è necessario farlo per entrambi. Voglio salutarti in un modo che metta fine a ciò che siamo stati, lasciando dietro di noi tutto il dolore e la confusione.
La nostra relazione mi ha insegnato molto. Ho imparato che l’amore non basta, se non è accompagnato da rispetto, comprensione, reciprocità e se non si mantengono le promesse. Guardando indietro, mi rendo conto di quanto io abbia dato e di quanto spesso mi sia sentita vuota, come se i miei sforzi non fossero mai abbastanza. L'unica volta in cui ho sentito la solitudine è stato con te. È un peso che non voglio più portare con me.
Nonostante tutto, voglio dirti che non provo rancore. Ho sofferto, è vero, ma credo che ogni esperienza, anche quelle difficili, abbia il suo significato. Grazie a questo dolore, ho capito chi sono e cosa merito davvero: qualcuno che mi scelga ogni giorno, senza dubbi, esitazioni e manipolazioni.
Questo è un addio. Ti auguro di trovare la tua strada ( forse dovresti riprendere il tuo percorso e raccontare a chi ti segue quello che è successo da quando hai smesso, credo che hai molte cose irrisolte che ti impedisce di avere delle relazioni sane) ma ora devo continuare a percorrere la mia, senza te nella mia vita.
Ti auguro il meglio, ma soprattutto lo auguro a me stessa.
Buone feste, quest'anno e anche i prossimi non passeremo più il Natale insieme.
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io-pentesilea · 10 months ago
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(Stamattina stavo parlando di te con un'amica. O meglio, la nostra conversazione mi ha portato a parlare di te.
Scherzando in merito al tuo abbondono, le ho detto 'Peggio per lui, ha perso una donna fantastica'.
Lei, molto carinamente, mi ha risposto 'Hai ragione, sei bella e intelligente'.
Mah... penso che ci siano sicuramente donne più belle di me - e più giovani... sigh! Sob! Sniff sniff... - ma col tempo e con l'età ho imparato ad amarmi, a piacermi così come sono. Mi piace la donna che vedo nello specchio e mi sento bella... una bella persona, soprattutto. So di esserlo. Immodestamente, me lo dico da sola...
Intelligente... sì, credo di esserlo stata, non chiedendoti mai più di quello che potevi darmi. Non pretendendo nulla. Mai arrabbiata per i programmi saltati, o per gli impegni non rispettati.
Mi bastava averti, prendermi cura di te. Ascoltarti e supportarti.
Mi bastava il tempo, anche se poco, che riuscivi a dedicarmi. Il tempo che passavamo insieme, tanto più prezioso essendo così limitato.
Ebbene... credo proprio che la mia amica abbia ragione.
Sono bella e intelligente.
Forse troppo ingenua...
Ma va bene così.
Sono io, sono vera.
Barbara)
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iimsc · 2 months ago
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Bella riflessione! E riguardo a argomenti comuni, interessi e modi di comunicare che differenze noti tra I tuoi coetanei e gli uomini più grandi?
le differenze nei contenuti e negli interessi sono ridotte ormai. non esistono vere e proprie distinzioni, a venticinque anni iniziamo a somigliare (o meglio a simulare) di più ai cinquantenni che ai quindicenni. forse le persone più giovani peccano un po' più di arroganza nel modo di porsi, ma per citare hoffman "certo eravamo giovani, eravamo arroganti, eravamo ridicoli, eravamo eccessivi, eravamo avventati, ma avevamo ragione" e probabilmente è sacrosanto che sia così. non ho mai creduto che l'età garantisca la maturità, né le esperienze, che se non sai analizzare e archiaviare non prima di averne succhiato il nutrimento dall'osso, puoi averne avute quante più possibile, ma saranno state vane. a contrario, la sola e unica esperienza del ragazzino, se questo ha saputo nutrirsene, lo arricchisce nettamente nella maturità. come dicevo non riconosco l'età come un dato rilevante, perché non si sceglie, perché non garantisce o esclude nulla. vivaddio, le persone cambiano di spirito in spirito, indipendente dai propri dati. sennò sarebbe un mondo ulteriormente metodico, ordinario e schematico. fortunatamente esiste la sorpresa, forse è l'unica ragione d'esistere, stare a guardare cosa c'è oltre noi stessi. mi piace che io e quell'anon non avessimo seguito la stessa logica, mi piace che altri sicuramente non seguano la mia né la sua, e che invece ne abbiano una propria magari totalmente discordante e mi piace che io non possa e nessuno di voi possiate dire con assoluta certezza, più o meno, l'età che hanno gli anon che hanno espresso una propria opinione in merito, perché appunto, le opinioni, i contenuti, la comunicazione, niente suggerisce quel dato se l'autore è nascosto. questo per me lo conferma significativamente irrilevante
sono stata prolissa, scusami :))
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raccontidialiantis · 21 days ago
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Dopo l'amore
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Deve scappare, vuole tornare a casa. Vorrei restasse ancora un po’ con me, ma Luana ha un marito, dei figli e i compiti dei suoi alunni da correggere per domani. E poi per oggi è sazia d'amore: abbiamo provato emozioni che per noi due erano dimenticate da tempo, seppellite in ciascuno da una spessa coltre di noia, routine e raro, frettoloso sesso coniugale. Siamo amanti da un solo mese. Ma le nostre anime probabilmente si conoscono da millenni. Mentre oggi l'amavo in modo tradizionale, sempre standole con il membro dentro la vagina, a sorpresa le ho porto un pacchettino. L'ha scartato e lo ha visto: un plug di medie dimensioni! È rimasta perplessa, mi ha detto: “sei un vero stronzo! Per chi cazzo m'hai preso? Non lo proverò mai!” Ma io invece di sentirmi offeso ho ripreso lentamente a darle dei colpi e lei ha socchiuso gli occhi, gemendo.
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Perdonato. Dopo un po', approfittando del fatto che fosse vicina all'orgasmo, gliel'ho messo dapprima in bocca per lubrificarlo e lei sorprendentemente l’ha accettato: sentivo che ci giocava con la lingua. Poi, sempre scopando gliel’ho infilato pian piano direttamente nell'ano e lei da vera puttana ha agevolato la manovra, pronunciando un bellissimo, roco e sommesso: “nnnooo… non farlo…” ma era chiaro che godeva come una pazza nell’accoglierlo in culo. Quindi subito dopo è venuta a lungo, dolcemente, aprendosi tutta ulteriormente. La amo, è una femmina tenerissima. Tutt'ora, mentre rapida si riveste per scappare senza neppure lavarsi, il plug ce l'ha infilato. Le faccio scoprire lati di sé che non avrebbe mai neppure sospettato esistere. Per il plug comunque siamo tranquilli.
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Perché il marito, da vestiti e in piedi non l'abbraccia e non la fruga mai, specialmente lì dietro. Non sa cosa si perde. Questa donna è la mia segreta puttana. La adoro. Dopo che mi aveva confessato di non aver mai fatto un pompino, capendo che forse le sarebbe piaciuto farmi godere così, le ho insegnato ciò che un uomo gradisce quando lo riceve. Cosa non fare e come farlo venire nella maniera più dolce e gradevole possibile anche per lei. Dopo aver imparato i rudimenti base, col tempo e l’esercizio è diventata espertissima e mi ha ringraziato: mi ha detto che ora si sente pienamente donna e infine che è una femmina sessualmente soddisfatta e completa. Con me lei è veramente libera di unire il sesso all'amore, secondo ispirazione del momento. Io, semplicemente la assecondo.
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Paradossalmente, il pompino è quello che preferisce, tra le nostre attività segrete, anche se a suo marito non lo farà mai: lei dice che me lo merito solo io. Nelle prossime settimane quindi penso di insegnarle a prenderlo nel culo, a rilassarsi e godere. Mi ha detto: “te lo puoi scordare” ma già so che siccome mi stima, mi ama e mi segue, ora non pensa ad altro. La conosco bene, ormai. Questo è il vero motivo per cui le ho regalato il plug: allenamento dello sfintere. E comunque, tornata a casa, per la notte lo nasconderà nell’armadio. Le ho detto però che durante il giorno lo deve portare, così ogni tanto mi penserà. Anche se non ne avrebbe bisogno: mi desidera e mi bombarda di messaggini. L'amore tra persone mature è un vero sconquasso, ti fa impazzire e diventare scemo, anche a una certa età. Soprattutto a una certa età. Ho in mente solo il suo culo, ormai.
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RDA
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Ieri ho trovato il coraggio di lasciarti andare per sempre
Ieri ti ho detto addio
Ieri è iniziata la mia rinascita tra il dolore infinito che sento dentro il vuoto di te che già non sei più parte della mia vita, delle mie giornate, della mia quotidianità
Ci siamo lasciati dandoci per l'ultima volta tutto il bene che ci siamo sempre promessi fin dal primo giorno e ora posso dire fino all'ultimo istante
Ci siamo lasciati senza odio alcuno, augurandoci il meglio l'uno per l'altro. Tu lo hai detto a chiare lettere augurandomi la felicità che merito e lì ho iniziato a temere di aver perso per sempre l'unica persona che davvero mi conosce profondamente ma era troppo difficile continuare, stava diventando un'amicizia distruttiva perché io non riesco a reprimere le mie emozioni, non riesco a smettere di immaginarti al mio fianco ogni momento e tu invece sì eri capace di tenere ben distinta la realtà dalla chat, da una vicinanza solo virtuale e questo sentivo che ci stava allontanando ogni giorno di più e sapevo che entro la fine di quest'anno tutto sarebbe finito, avrei voluto resistere ancora, stringere i denti ancora un poco il tempo per poter vivere insieme ancora un paio di tappe e traguardi importanti come la tua laurea, come la pubblicazione dei nostri libri, come la mia patente e l'inizio dei nostri lavori e invece ieri sera ci siamo salutati per l'ultima volta tra le lacrime più sincere
Ieri sera ho letto per l'ultima volta il tuo nome in chat proprio mentre stavo per sedermi sugli spalti di quel concerto che tu sai aspettavo da tanto tempo, quello della mia cantante preferita che ha scritto ogni canzone come la playlist della mia vita oltre che della sua, ho letto velocemente le tue ultime frasi che sono incise sul mio cuore, ti ho detto per l'ultima volta ciao, ho chiuso per sempre quella chat, ho chiuso per sempre ogni contatto con te, mi sono seduta tremavo ancora subito dopo si sono spente le luci ed è iniziato il concerto, ogni frase era una pugnalata ma nonostante ciò mi costringevo a cantare a buttare attraverso quelle parole tutto il dolore interiore, a urlarle quelle frasi e poi proprio tra le prime canzoni inaspettatamente c'è stata "frasi a metà" e lì ho sentito come se la Pausini sapesse che dovevo sentire una conferma di aver fatto la cosa giusta al momento giusto e lo ha fatto me l'ha confermato con quella frase "non c'era posto migliore" e forse è davvero così non c'era posto migliore perché questo mi ricorda quanto non poteva funzionare tra noi, tu in un posto così non ci avresti mai messo piede mentre io mi sento viva in quella confusione, se la Pausini ha fatto la playlist della mia vita non c'era davvero posto migliore per iniziare a rinascere a riprendere in mano la mia vita lasciandoti andare per sempre. Dopo un'ora buona ha cantato "come se non fosse stato mai amore" lì ho pianto e ho cantato con la voce spezzata e ho pianto ancora, sentivo di starti dicendo ancora una volta addio ancora più forte "ieri ho capito che è da oggi che comincio senza te", "ma adesso è troppo presto", "e vorrei fuggire via, e vorrei nascondermi ma resto ancora così senza parlare senza dirti non te ne andare".
È la fine di un capitolo intenso davvero ma se voglio tornare a vivere devo andare avanti da sola senza te e lo faccio per me, volto pagina ora torno a vivere per me
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