#fissare il vuoto
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illsadboy · 1 year ago
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La colazione va fatta in cucina da soli fissando il vuoto senza che nessuno ti parli o ti faccia domande mentre sorseggi il tuo caffè pensando a tutto ciò che hai sbagliato nella tua vita.
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francesca-70 · 1 month ago
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Non guardare il cellulare, non controllare se è ancora sveglio, non ti fissare sulle cose che ha fatto qualche volta, non avere aspettative. Non immaginare che alcune persone possano cambiare, non immaginare che possano nascere attenzioni e sentimenti che non ci sono stati fino ad ora. Non essere malinconica anche stasera, molto probabilmente non ne vale la pena. Non rincorrere. Chi ti vuole, ti saprà trovare, non ti lascerà ore ad aspettare un segno di vita o una risposta, non creerà silenzi ma riempirà il vuoto che qualche volta pensi ti accompagni da sempre. A volte capita solo di volere bene alle persone sbagliate. Sbagliate per noi. Perché se non sei tu la priorità, se non sei tu il centro del cuore, vuol dire che qualcosa non va, uno sbaglio da qualche parte c'è. Lo sbaglio però non sei tu. Ti meriti qualcosa di più, ti meriti una carezza, delle parole che sappiano strapparti un sorriso. Ti meriti la buonanotte, un messaggio in cui qualcuno ti dice che non riesce a smettere di pensare a te. Ti meriti qualcosa di veramente speciale; non accontentarti, non sprecare lacrime, non sprecare sogni. Lascia andare.
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amore-toxsico · 5 months ago
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Solo chi ha pianto fino a finire le lacrime sa cosa si prova a fissare il vuoto e non poter esplodere."
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intotheclash · 5 months ago
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Rimase a pensare un attimo, poi aprì il taccuino e in cima a una pagina bianca scrisse le parole 'Il vuoto è l’inizio di tutte le cose'. Rimase a fissare questa frase e poi scoppiò a ridere. Gesù che cazzata! Scosse la testa. Raymond Carver - Se hai bisogno, chiama
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overcomeyhdessa · 2 years ago
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A volte mi spengo così tanto che resto a fissare un punto vuoto tutto il tempo fin quando non mi passa
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fotomossa · 2 months ago
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Ieri in ufficio sono rimasto 10 minuti a fissare il vuoto e pensare a lei, mi sono risvegliato solo perché il monitor è andato in standby
I 10 minuti migliori di tutta la giornata
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esther-f · 4 months ago
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Mi hai visto fissare il vuoto. Io che ho conquistato il modo ma con te mi sentivo più solo.
-Luché
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cuoreenero · 2 years ago
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Ho capito di essere esausta mentalmente perché non faccio altro che fissare il vuoto e piangere.
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blogitalianissimo · 1 year ago
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Ieri ho skippato Sanremo causa studio.
Cos'�� successo esattamente con John Travolta, nessuno che conosco sta riuscendo a spiegarmelo senza interrompersi a metà, cringiare tantissimo e fissare il vuoto
Gli hanno fatto ballare il ballo del qua qua, penso l'esperienza più imbarazzante della sua vita, probabilmente dopo ieri cambierà cognome e negherà l'esistenza delle sue radici italiane
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kittyofsoft-97 · 10 months ago
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Comunque il metallaro è troppo una persona dolcina
Dopo che mi ha fatta venire, io ho iniziato ad avere l’affanno e a fissare il vuoto, lui super mega preoccupato mi ha abbracciata e coccolata finché non mi sono calmata e quasi addormentata sul suo petto
Io boh 🥺
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ragazzagirasole98 · 4 months ago
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Scusa se vorrei solo sparire a volte Stare a letto giorni senza dire niente Scusa se cercavi un modo ed ero distante Io non sono bravo a spiegare mai che Per te vorrei sapere come fare A non aver bisogno di una guerra Per dire che mi manchi ancora
E mi sembra un po' estraneo Tornare a casa solo adesso Morto dentro al letto e non trovarti mai Fissare il vuoto nello specchio Mentre corro a 180 solo perché Cambierei ogni cosa adesso Ti verrei a prendere Questa notte che fai? Facciamo pace con i miei e con i tuoi guai
Sono sempre io Il mio più grande nemico E tu resti migliore di me
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mancino · 11 months ago
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Non guardare il cellulare, non controllare se è ancora sveglio, non ti fissare sulle cose che ha fatto qualche volta, non avere aspettative. Non immaginare che alcune persone possano cambiare, non immaginare che possano nascere attenzioni e sentimenti che non ci sono stati fino ad ora. Non essere malinconica anche stasera, molto probabilmente non ne vale la pena. Non rincorrere. Chi ti vuole, ti saprà trovare, non ti lascerà ore ad aspettare un segno di vita o una risposta, non creerà silenzi ma riempirà il vuoto che qualche volta pensi ti accompagni da sempre. A volte capita solo di volere bene alle persone sbagliate. Sbagliate per noi. Perché se non sei tu la priorità, se non sei tu il centro del cuore, vuol dire che qualcosa non va, uno sbaglio da qualche parte c'è. Lo sbaglio però non sei tu. Ti meriti qualcosa di più, ti meriti una carezza, delle parole che sappiano strapparti un sorriso. Ti meriti la buonanotte, un messaggio in cui qualcuno ti dice che non riesce a smettere di pensare a te. Ti meriti qualcosa di veramente speciale; non accontentarti, non sprecare lacrime, non sprecare sogni. Lascia andare...
Laura Messina
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chez-mimich · 2 months ago
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ANDREA BRANZI_CIVILIZATIONS WITHOUT JEWELS HAVE NEVER EXISTED
La figura di Andrea Branzi è piuttosto originale : architetto, designer, studioso, animatore culturale è stato tutto questo o forse niente di tutto questo specificatamente, ma certamente la sua carismatica figura ha lasciato un originalissimo e indelebile segno nel mondo delle arti visive. Mi piace ricordarlo anche come curatore di mostre e, di una tra le più particolari per concezione che mi sia capitato di visitare in Italia e fuori d’Italia, ovvero “Neo Preistoria. 100 verbi”, tenutasi alla Triennale di Milano nella primavera del 2016 (con Kenya Hara): un’esposizione di oggetti di autori anonimi che hanno fatto la storia dell’umanità. Branzi fu anche “compasso d’oro” alla carriera nel 1987, ma certamente più che un designer, penso sia stato un poeta degli oggetti (creati da lui o da altri poco importa). La piccola, ma puntuale mostra di 10 Corso Como Gallery, intitolata “Civilizations without jewels have never existed”, merita certamente una visita. Non ci sarebbe civiltà senza gioielli: questo presupposto pone l’attenzione sulla dimensione antropologica della vita e sui suoi valori segreti e immateriali di cui il gioiello, nel suo significato culturale e simbolico, è ancora portatore. E i gioielli di Andrea Branzi sono davvero inconsueti, ma soprattutto hanno qualcosa di ancestrale, legato ad un mistero “essenziale” e non al semplice capriccio del suo creatore. Mi torna in mente un trucco dei vecchi lupi di mare per vedere nel buio della notte, ovvero quello di non guardare avanti mentre si naviga, ma di fissare un punto nel vuoto leggermente laterale e ciò permette di intuire visivamente quello che sta loro di fronte. Nello stesso modo, per interiorizzare la bellezza di questi gioielli, questi si possono contemporaneamente anche ammirare nelle fotografie di Malou Swinnen che accompagnano (e commentano) l’oggetto, in particolare quelli della serie “Silver & Gold”. Inutile nascondere che nella ricerca dell’artista c’è qui, ma anche nelle altre produzioni di oggetti e arredi, una rottura decisa con quella teoria del disegno razionalista che discende in via diretta dalla Bauhaus: ghirlande d'oro e d'argento, corone e collane scintillanti sono i gioielli che ornano il corpo umano in un paesaggio, esaltandone l'aura con foglie ed elementi naturali e sottolineando la dimensione mistica dell'ornamento, nel suo significato primordiale di mezzo per avvicinare l'uomo al divino e che appartiene più alla cultura antropologica che a quella orafa. Lo stesso discorso vale per gli oggetti ibridi della serie Wood and Stones del 1995, che si modellano in forme archetipiche delle arti applicate in Silver and Wood del 1996, con i bizzarri servizi da té divenuti ben presto pezzi da museo. Presenti in mostra anche poltroncine e sedie della celebre serie di sedute Domestic Animals degli anni 1983-85. Tra gli oggetti in scala monumentale, le opere “Trees & Stones” presentate nel 2012 a New York nell'omonima mostra alla Friedman Benda Gallery, tra cui è qui esposta Stones 2A, tronchi e pietre, nella loro unicità di oggetti naturali. Molto spesso è lo sguardo contemplativo dell’artista a creare oggetti d’arte che hanno già lo statuto di oggetti, ma che vengono elevati ad opere vere e proprie , grazie alla intenzionalità dell’artista stesso che sembra indicarceli. Su scala urbana, Branzi studia il rapporto tra arti applicate e città fin dalla fine degli anni Settanta, e quindi dobbiamo ricordare il “Grande Vaso” a Gand del 1999 del quale è presentata qui una versione piuttosto grande, costituita da due vasi di colore blu e giallo, basati su un gioco di corrispondenze e scale diverse. In “Domestic Animals” del 1983-1985 Branzi gioca con la smaterializzazione degli spazi cittadini, dimostrando un certo eclettismo. Una mostra di un artista affascinante e multiforme ed assolutamente fuori dagli schemi. Da tutti gli schemi.
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larosaneratralerosse · 5 months ago
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Mi capita troppo spesso di smarrirmi nel vuoto e trascorrere minuti incessanti a fissare il nulla, con la testa piena di pensieri e il cuore scoppiettante di emozioni.
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harshugs · 7 months ago
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tipo almeno due ore fa è entrato un insetto non identificato nella mia stanza, quindi mi sono armata di coraggio, ho urlato, sono scappata chiudendo la porta e sono andata da mia mamma a chiedere aiuto, solo che ho dovuto aspettare una cosa come mezz’ora perché era al telefono, quindi sono rimasta seduta a fissare il vuoto perché presa dal panico ho abbandonato ogni cosa nella stanza, e col cazzo che sarei entrata da sola a recuperare qualcosa
niente, tutto questo per dire che alla fine mia mamma è venuta in mio soccorso ma ormai l’insetto non c’era più, sono sicura al 95% che sia uscito da solo, ma non avendolo visto andar via con i miei occhi ogni tanto il mio subconscio si immagina delle ombre che passano e io mi prendo un bel jump scare ogni 5 minuti
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marquise-justine-de-sade · 8 months ago
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Non guardare il cellulare, non controllare se è ancora sveglio, non ti fissare sulle cose che ha fatto qualche volta, non avere aspettative. Non immaginare che alcune persone possano cambiare, non immaginare che possano nascere attenzioni e sentimenti che non ci sono stati fino ad ora.
Non essere malinconica anche stasera, molto probabilmente non ne vale la pena. Non rincorrere. Chi ti vuole, ti saprà trovare, non ti lascerà ore ad aspettare un segno di vita o una risposta, non creerà silenzi ma riempirà il vuoto che qualche volta pensi ti accompagni da sempre.
A volte capita solo di volere bene alle persone sbagliate.
Sbagliate per noi.
Perché se non sei tu la priorità, se non sei tu il centro del cuore, vuol dire che qualcosa non va, uno sbaglio da qualche parte c'è.
Lo sbaglio però non sei tu. Ti meriti qualcosa di più, ti meriti una carezza, delle parole che sappiano strapparti un sorriso. Ti meriti la buonanotte, un messaggio in cui qualcuno ti dice che non riesce a smettere di pensare a te. Ti meriti qualcosa di veramente speciale; non accontentarti, non sprecare lacrime, non sprecare sogni.
Lascia andare...
Laura Messina
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