#finite voi la frase
Explore tagged Tumblr posts
Text
Ho bisogno di...
(finite voi la frase)
47 notes
·
View notes
Text
(elia x sana, prima della quarta. elia sta sotto come un treno.)
(read in english)
ELIA, SABATO 11:21
"Zi," Giovanni gli chiede, un richiamo per attirare la sua attenzione. Non ha bisogno di finire la frase.
"Voi che prendete?" chiede alle ragazze che si sono sedute al loro tavolino perché il baretto è pieno e le ragazze si siedono sempre vicino a Giovanni, anche quando di posto ce n’è.
"Mi prendi un bloody mary?" chiede Luchino, e Elia gli rifila uno schiaffetto sulla nuca mentre Giovanni gli chiede da dove cazzo gli è uscito di bere il bloody mary alle undici e mezzo del mattino.
"Te niente? Lei niente. Io una pasta."
"Cioccolato?"
"Integrale al miele, se c’è."
"Eh, integrale al miele!" Martino la sfotte, perché a Martino basta un quarto d’ora per cominciare a sfottere la gente.
Sono al secondo botta risposta e la seconda risata sotto i baffi di Giovanni, prima che Elia sia abbastanza lontano da senitre solo il bordello che riescono a fare nel baretto pieno. Il biliardino è ancora occupato dai pischelli del primo.
"Ciao." Elia si gira e il sorriso non gli passa dal cervello ma esce subito sul viso.
Sana se ne sta lì in fila un po’ dietro di lui, le braccia incrociate come a dire viecce che tanto ti colpisco indietro e quelle fossette un po’ timide.
"Ciao." risponde.
Quello davanti a loro ordina due cappuccini e tre cornetti e Elia si chiede se siano in tre e uno non beva, in due e uno mangi il doppio, o se si smezzano il terzo cornetto perché vogliono dividere qualcosa ma un cornetto intero a testa se lo vogliono mangiare.
"Scusa per prima, Silvia sta in fissa."
"Che?"
Sana lo guarda come guarda un po’ tutti, come se fosse stupido. E’ un’aria bella, a Elia piace l’idea che sappia quanto più intelligente di tutti sia.
"Per prima. Quando vi siamo passate davanti e non ci siamo fermate perché Silvia ci ha trascinate al tavolo dicendo che dovevamo studiare..."
"Ah, no, sappiamo che stava pisciando Luchino."
"Ah, allora ve le sorbite anche voi le storie."
"Eccome no. E la sfumatura del capello, e la risata, e l’occhio destro un po’ più verde- me la sogno la notte Silvia."
Sana ride come se ci fosse qualcosa che sa che lui non sa, ma non è come quando è un fatto, è come se ci fosse una storia dietro. Forse è per l’impiccio, e Elia la storia la sa già, ma se la farebbe raccontare di nuovo.
"Eh, magari descrivesse i capelli, di Luchino." fa una smorfia strana, il naso arricciato, e la fossetta di qua si vede più di quella di là. Poi si vede che vede che la guarda, e si corruccia e pensa chissà cosa di quel che sta pensando Elia, e lui glielo vorrebbe spiegare ma il barista si impiccia.
Elia si chiede se non lo cerchino come requisito quando assumono. Sa fare la schiuma con la macchina, sa dopo quanto latte un macchiato diventa un caffèlatte, si impiccia.
"Prego." dice a Sana, e lei un po’ si impettisce un po’ sorride e alla fine l’impiccio dei baristi non sembra un brutto criterio.
"Nono, vai tu."
Non le chiede se è sicura perché Sana gli pare sempre sicura, e se non lo è non crede che le piacerebbe se qualcuno lo notasse.
Ordina il solito caffé e succo d’arancia per Gio, si prende un lungo per avere un espresso che non sia un ristretto, e poi un cornetto al cioccolato, due alla marmellata, uno al pistacchio che non sperava ci fosse, e l’ultimo integrale al miele da distribuire.
Una delle fossette di Sana scompare nel broncio quando il barista acchiappa l’integrale con le pinze.
"No, anzi." lo interrompe. "Dammene ‘n altro al cioccolato, va."
Sana sorride, e forse ha capito, forse no, e se ha capito bene ma male perché non guarda lui ma a terra, forse per nascondersi perché pensa chissà che vuole questo, pigliati sto cornetto, ma probabilmente ha pensato solo che abbia cambiato idea, e Elia un po’ vorrebbe dirglielo e un po’ no, perché è contento di farla felice in silenzio.
"Te li porta al tavolino Anna."
"Mh?"
Il barista si ripete, e Sana pensa sia stupido di nuovo. Ma anche gli stupidi sorridono, e questa volta quando Sana guarda a terra Elia si sente di dire che lo fa perché è timida.
"Per te?" chiede il barista mentre mette gli spicci in cassa.
Sana guarda il barista, poi il cornetto, poi Elia per un secondo e poi il barista.
"Una alla crema e due caffè." Elia ridacchia un po’, una cosa un po’ alla Gio, e Sana lo guarda stringendo le braccia più forte.
"Bhe, non vai? Non vuoi sentire della pelle candida di Silvia sotto la luna?"
"Come no." dice, "Allora ciao."
"Ciao." dice lei, e Elia si volta anche se non vorrebbe.
Il biliardino è ancora occupato. Al tavolino stanno prendendo in giro Martino, ma Elia da uno schiaffetto a Luchino lo stesso, perché si impiccia con Silvia e poi Silvia lo vuole evitare, e Luchino si merita di essere punito per togliere a Elia la possibilità di negare che è un po’ codardo, che se non si incontrano con le ragazze Elia a parlare con Sana un po’ si vergogna.
"E la roba?" Martino chiede come se Elia si fosse intascato dell’erba.
"La porta Anna."
"Ah, fregna Anna." commenta Giovanni, che pare un po’ in calore di sti tempi.
"Mi da sempre due bustine di zucchero, Anna." aggiunge Niccolò.
"No, zi, lo zucchero nel caffé no." Gio’ dice lanciando un discorso riciclato e che si riciclerà di nuovo. Quando Anna arriva stanno ancora lì.
"Ehi," Anna gli dice mentre Martino e la ragazza che rimarrà senza cornetto stanno a beccarsi per niente. "Anto’ m’ha detto di dirti che la ragazza tua l’ha preso, il cornetto al miele." se mai metterà su un bar, Elia li prenderà tutti impicciatori i baristi. "Caruccetto." aggiunge Anna perché deve stare facendo una faccia da ebete clamorosa, e si guarda nel caffè lungo per nascondersi.
Giò ridacchia e Elia vorrebbe mandarlo affanculo quando lo guarda ma ancora deve riprendersi, e Giò non dice niente, non sorride nemmeno, ma non ne ha bisogno.
"E l’integrale?" chiede la ragazza guardandosi le paste sul vassoio.
"Eh, integrale al miele finite." Elia confessa, Gio’ ridacchia di nuovo e si beve il succo per risparmiare Elia di altro.
"Ma no!"
"Eh, invece."
"Eeeh, la vita è dura."
"Ma sta zitto, Martino." Gio’ lo apostrofa riemergendo dal succo, il caffé già in mano.
"Simpatico l’amico vostro, eh?"
Elia si guarda sopra la spalla.
Anche nel baretto pieno è facile trovare Sana.
E’ la più bella.
#skam italia#skam italia fic#elia x sana#elia santini#sana allagui#REGA STO TROPPO SOTTO#la traduco pure poi eh#anche se non so se i rosiconi international se la meritano
9 notes
·
View notes
Text
Facciamo un bel gioco
Voi mandate via ask l'inizio di una frase, quanto più è strana e fantasiosa meglio è, io la continuo e poi voi la finite.
Esempio: "Ieri mattina sono andato sulla Luna....".
Io scrivo la parte centrale, e poi l'autore dell'inizio conclude da par suo la frase o storiellina o pensiero o delirio o quello che è.
Orsù dunque, liberiamo la creatività
Ovviamente le ASK non devono essere anonime, il racconto ha bisogno di un autore. Se vi va, sono qui. Se invece non vi va, mi metto lì.
2 notes
·
View notes
Photo
Zona industriale e anonima. Pisa. Entri. New York. Si sei a New York. Industrial. Elegant. Chic. Scuro. Nero. Luce. Luce giusta. Sopra il tavolino. Luce avanti. Il Forno. Si appena apri la porta. Entri e hai davanti il cuore del locale. Entri e vedi i cuori che girano nel fuoco. Cinque sei cuori di pizza. Ombre bianche chef se ne prendono cura. Ragazza mora troppo alta per me, Franchini piano superiore. Ovvio. Saliamo. Dall’alto mobili luce fredda di vino bianco, bollicine e champagne. Mobili tre metri luce rossa di vino rosso. Tavoli. Legno. Ferro. Colori intorno grigio nocciola e nero. Piatti vuoti verdi e rossi. Elegante. Moderno. Clientela giovane. Seduti. Tavolo vista piano di sotto. Boccetta di olive. Cinque minuti finite. Carta dei vini in tavola da ristorante di alto livello. Champagne. Bollicine. Vino. Non manca niente per godersi una pizza. Carta delle birre. Birra del Forte in tutte le sue sfumature e colori. È una delle migliori birre in commercio. Per noi Birra Mancina 7.5 %. Tanta roba. Carta delle pizze. Alcune Classiche ma con prodotti al top. Le gourmet. Un mondo di prodotti eccellenti da esplorare. In tutto 15-16 pizze. Menù degustazione da 5 spicchi a persona. Io cosa scelgo? Secondo Voi? Nella nuova location non ero mai venuto. Il nuovo forno mai provato. Provo il già provato per confrontare. Provo forse la più semplice. Forse. Quella che a Vecchiano mi faceva impazzire. (Vecchiano e Impazzire nella solita frase stona). La Pachin Eat. Una “Margherita” con conserva di datterini Azienda Pachin Eat, mozzarella di bufala semifusa, origano e basilico. Appena più piccola della precedente, ma il trasloco non ha fatto danni. Divina. Leggera. In bocca uragano di sapori semplici e spiccanti. Un impasto unico nel suo genere. Non è romana non è napoletana è Zenzero. Croccante. Amplificatore di materie prime. Ne avrei mangiate altre tre. La birra è al top peccato quel 1.5 % in meno della Tennent’s. (Senza offesa si scherza). Ah mi dimenticavo del servizio. La ragazza alta (per me) ma carina, 👉 ZenZero Pisa 🎯 Pizzeria 💶 12- 22 € 🚗 Via Lucchese 6 ☎️ 050 864357 🍷 (presso ZenZero) https://www.instagram.com/riccardofranchini_food_spirit/p/CZO-ui1qWx8/?utm_medium=tumblr
0 notes
Photo
Rosso di sera....finite voi la frase! 😊#tramonto #sifasera https://www.instagram.com/p/CTDE3z1s9b3_PyauBeZjwcDiDBjSYxplvmqkQE0/?utm_medium=tumblr
0 notes
Photo
God save the....? Finite voi la frase nei commenti 😎❤️ #me #myself #and-i #selfie #selfietime #selfies #freebritney #ever #britneyarmy #musiclover #italianstyle #boombitch (presso Isola di Capo Rizzuto) https://www.instagram.com/p/CLzXzU-j-L2/?igshid=1f24natzbbdyy
#me#myself#and#selfie#selfietime#selfies#freebritney#ever#britneyarmy#musiclover#italianstyle#boombitch
0 notes
Text
Le 8 leggi dello storytelling #3: inventiva.
Un po’ di tempo fa leggevo, per tutt’altra mansione, un articolo sullo storytelling aziendale.
E si parlava dell’utilizzo di slide di PowerPoint da mostrare ai dipendenti per spiegare loro la storia aziendale e creare spirito di gruppo.
Ormai lo sappiamo, ne abbiamo già parlato nel capitolo uno e nel capitolo due: lo storytelling è una narrazione del sé aziendale vòlta a creare un’immagine coerente e credibile (sono i parametri affrontati finora) sia internamente che esternamente. E quindi nell’articolo che lessi un aspetto positivo che si riscontrava stava nella volontà da parte della direzione e del marketing di sancire una sorta di patto interno all’azienda. Cosa non andava? Le slide di PowerPoint…
Nel 1921 Gabriele D’Annunzio girò il film La nave, per il pubblico del cinema italiano. I testi erano interamente suoi; e quelli e la regia, con una serie di errori clamorosi – uno tra i quali, lo sforamento dei 180 gradi – costituiscono un campionario di cosa non si dovrebbe fare al cinema. Oltreoceano Charlie Chaplin creava al contempo un canone, capendo – tra l’altro – chi fosse il suo pubblico; le didascalie di D’Annunzio erano già difficili a comprendersi per persone colte di oggi, e tantopiù se centrate in un mondo in cui l’analfabetismo era al 35%.
Lo stesso vale con le slide, afferenti a un modo vecchio di comunicare. Dovete pensare, all’interno della vostra strategia di comunicazione, che non vi potete basare su voi stessi e sui vostri interessi, ma che – essendo quello cui ricorrete, appunto, un MODELLO DI COMUNICAZIONE -, dovete comprendere necessariamente voi e gli altri. Piazzare i dipendenti su sedie scomode e mostrare loro venticinque slide che partono con una data e un’immagine in bianco e nero in cui il padrone della fabbrica posa davanti alla prima insegna non è inventiva: è uso vecchio di uno strumento nuovo.
Esattamente come La nave, che ricorreva all’utilizzo di teatro e letteratura all’interno dello strumento-cinema senza averlo capito.
Facciamo un esempio. Pensate di essere entomologi interessati a, chessò, le libellule. Se partite spiegando attraverso slide la struttura delle elitre (le ali anteriori), riscontrerete – a meno che non siate davvero entomologi – lo stesso interesse che voi, in questo momento, state provando per l’argomento. Se organizzate in azienda una giornata in cui alle madri donate delle elitre per i loro bambini, invitati a passare un pomeriggio presso le strutture, e mostrate un ologramma di una libellula che i vostri dipendenti possano vedere da ogni lato; se spiegate loro che ciò di cui si sta parlando li riguarda, e riguarda il modo che avranno di vivere le otto ore lavorative; se, porca miseria, finite la presentazione dicendo che caricherete dieci euro sulla chiavetta dei caffè come regalo aziendale per le ore che vi hanno donato, avete creato una nuova storia.
Non vi sto chiedendo di portare i giocolieri in azienda. Non dovete trattare i vostri dipendenti come stupidi. Voglio che capiate che se il messaggio è forte, e coerente, e ben centrato, e, soprattutto: rispettoso del vostro pubblico e delle sue potenziali stanchezze e problematiche, questo messaggio vi porterà grandi soddisfazioni. Non dimenticate mai che ogni lavoratore torna a casa e scrive su Facebook; e che quello che scrive su Facebook di voi crea un’immagine più chiara di quello che voi volete si sappia di voi.
Thomas Alva Edison amava la frase di Joshua Reynolds “There is no expedient to which a man will not resort to avoid the real labor of thinking” (Non ci sarà espediente cui l’uomo non ricorrerà per evitare la fatica di pensare). La fece stampare su un pannello che spostava periodicamente all’interno della sua fabbrica in modo che gli operai non vi si abituassero.
Questo è uno storytelling di più di un secolo fa, eppure quanto attuale.
0 notes
Text
Horror Night Halloween
HOLLOW WIN - 5
Luogo: Sala prove insonorizzata
Subaru: …
Mao: …
Tsukasa: ...Avete letto? Di sicuro dovreste avere finito ormai, non è un articolo così lungo!
Dovreste capire subito come mai siamo arrabbiati!
Makoto: ...Scusa, quasi fatto. Stiamo ancora leggendo.
Hokuto: Yuuki, dove leggi? L'articolo in questione è da questa parte del magazine. Perché lo stai girando sul retro?
Makoto: …Sto guardando se ci sono informazioni di pubblicazione, o una nota dell'editor.
Subaru: Non riesco più a leggere se lo pieghi così, Ukki~... C'è una copia sola, perciò leggiamo tutti dalla stessa parte, okay?
Mao: Mm~ Hai notato qualcosa, Makoto?
Makoto: Insomma, circa... Mi chiedevo chi avesse scritto questo articolo.
Ma non c'è nessun nome, il che è strano per questo tipo di magazine, perciò non possiamo sapere chi sia il “colpevole”.
Subaru: “Colpevole”? Non è stata la persona che ci ha intervistato, a scriverlo?
Makoto: Credo sia così, sì, ma non si sa mai. Mi sembra che quella persona fosse un giornalista freelance, senza affiliazioni con nessuna compagnia di magazine...
Sì, è quello che dice anche il biglietto da visita che ho salvato sul telefono.
Subaru: Ti tieni sempre a portata tutte queste informazioni, huh, Ukki~?
Di solito io ricordo a memoria, perciò tutti i biglietti da visita che mi hanno dato sono ancora a casa nel cassetto!
Makoto: Ahaha, magari tu ricordi tutto, Akehoshi-kun.
Ma la memoria può sempre tradire, perciò è meglio tenere tutti i biglietti da visita in modo da averli pronti in qualunque momento, sai?
Mao: Vero, è il modo di fare corretto per le persone che lavorano.
Subaru: Persone che lavorano... Questa frase sembra poco appropriata per noi, ma in effetti i lavori che facciamo fuori dalla scuola sono regolari lavori per cui veniamo pagati.
Forse dovrei prendere le cose più sul serio anch'io?
Hokuto: Se puoi, fallo. Be', però neanche io organizzo o rileggo i biglietti da visita che ricevo, perciò non posso dire nulla.
Mao: Voi... Siete dei geni se si parla di talento da idol, ma non se si tratta di buonsenso. Se continuate così, farete fatica.
Però, se ci siamo io e Makoto a supportarvi ve la potete cavare.
Makoto: Sì, sono bravo a tenere in ordine le informazioni, lasciate fare a me!
Subaru: Però non è qualcosa che dovrebbero fare gli idol- almeno non originariamente.
...Però, se lasciassimo tutto ad Anzu lei esploderebbe, no?
Makoto: Fufu. “Non c'è problema, farò del mio meglio” dici, Anzu-chan? Nah, penso che tu ti stia già sforzando oltre i tuoi limiti, perciò non esagerare, okay?
Hokuto: Sì. Supportiamoci l'un l'altro, tutti e cinque.
Izumi: Hey, avete finito? Quanto ancora volete farci aspettare? Basta chiacchierare, non conoscete la frase “il tempo è denaro”?
Ritsu: Fufufu. Il tempo è denaro? Questa è una regola d'oro davvero ♪
Hokuto: ...Questa era buona, Knights.
Makoto: Hidaka-kun, perché stai facendo questa espressione da personaggio di shonen manga?
A parte questo, ho dato un'occhiata alle parti che mi davano fastidio, articolo compreso, perciò credo di aver capito il problema.
Subaru: Sei veloce, Ukki~... Io ho appena finito di leggere l'articolo.
Ma alla fine, non ho capito lo stesso- come mai i Knights sono così arrabbiati?
Izumi: ...Prego?
Arashi: Um. Se stai parlando sul serio e non per cercare di provocarci, sono un po' in pensiero per te... Subaru-chan?
Subaru: Non usare il “-chan” con me~ non siamo così amici, no?
Arashi: Oh, sembra proprio che io non ti piaccia molto.
Subaru: Non è proprio che non mi piaci... mm, non lo so. Ho letto l'articolo ma non c'è nessuna bugia, credo?
Pensavo che avessero inventato un sacco di menzogne, come a cercare fumo dove non c'è nessun incendio.
Proprio come un tempo, quando papà è stato incastrato.
Tsukasa: ? Um, cos'è successo a tuo padre, Akehoshi...senpai?
Izumi: ...Hmph. Se davvero la pensate così, siete ancora peggio di quel che credessi. Davvero non avete nessun ricordo di avere detto queste cose? Questo articolo vi sembra pulito e giusto, senza bugie o esagerazioni?
Makoto: A-aspetta un attimo! Non ci sono bugie ma ci sono esagerazioni- o um, più che altro le nostre parole sono state modificate con intenzioni schifose~!
Izumi: ...Dove sono finite le buone maniere, Yuu-kun?
Non riceverai un trattamento speciale solo perché sei il mio carinissimo fratello minore, sai~
Devi rivolgerti ai tuoi senpai con più educazione, okay?
Makoto: Uh, prima di tutto, non sono tuo fratello.
Aspetta, non è il momento di discutere di questo! Durante l'intervista noi abbiamo parlato molto a ruota libera, ma...
Le nostre risposte sono state tagliate e incollate insieme in modo un po' diverso, e così è stato cambiato il significato.
Noi abbiamo detto davvero le cose che hanno scritto in questo articolo, ma l'ordine delle risposte è stato cambiato...
E ora il nostro messaggio davvero non passa più al lettore.
È come giocare sporco. Su internet, vedo tantissimo questo tipo di cose.
Tagliare e incollare insieme delle citazioni vecchie, modificarne il contesto, tutto per poter criticare qualcuno dopo averlo fatto sembrare una cattiva persona.
Ma non credevo che degli adulti con una data posizione e una data responsabilità, e in un magazine di portata nazionale, potessero mai...
Q-questa è una cospirazione! Qualcuno sta cercando di incastrarci!
Hokuto: Scusa, fermati un attimo. Non sto capendo- cos'è successo? Perché stai andando così nel panico, Yuuki?
Mao: Credo di avere capito, in linea di massima. Sembra che qualcuno con delle cattive intenzioni abbia manipolato la nostra intervista.
Non posso dirlo con sicurezza, ma potrebbe anche essere stato un caso; questo articolo potrebbe essere stato semplicemente scritto male e così sembrare “cattivo”.
Arashi: Intendi una cosa del tipo, “non attribuire a cattiveria ciò che puoi facilmente spiegare con la stupidità”?
Ritsu: Oh, il rasoio di Occam? Sono sorpreso che tu abbia queste conoscenze, Nacchan ♪
Arashi: Come sarebbe a dire che sei sorpreso? È vero che non leggo molti libri, ma amo parlare. Non c'è fonte di informazioni migliore che un'altra persona, non lo sai?
Subaru: …? Ah, credo di aver capito cosa stanno dicendo Ukki~ e Sari~!
Aha, quindi è questo che è successo? Hmm, è proprio un bel lavoro... un po' come un puzzle! Wow, forte ♪
Hokuto: Mm? Huh, quindi io sono l'unico a non aver capito? Ma se è un puzzle, non dovrebbe essere tra le mie maggiori competenze...?
Tsukasa: Um, ora avete un po' confuso anche me!
Io volevo solo accusare i Trickstar di essere stati presuntuosi e di avere gettato fango su di noi, ma...?
Capitolo successivo
0 notes
Text
La nostalgia non ha per me alcun valore.
Potreste dire che non ho niente da rimpiangere o niente di bello da ricordare. Fate come volete. Io non posso impedirvelo, non sono vostra madre.
Forse non sono ancora abbastanza vecchio. (non li ho mai capiti quelli che scrivono libri di memorie quando sono ancora giovani)
Sarà che sono un alieno che non è capace di creare legami con le cose e le persone, ma quella forse, è una storia per un altro giorno.
Comunque, trovo che sia un sentimento inutile, di chi si è rassegnato che “il meglio è passato”.
Negli ultimi anni, autori e produttori che una volta erano giovani, vogliono rivivere la propria gioventù e farci su dei soldi facendo uscire una caterva di remake, reboot, intere serie tv, retelling di cose vecchie perché 1) ora sono nella posizione di poterlo fare e 2) capitalizzano sulla nostalgia del pubblico per le proprietà intellettuali di cui sopra.
Hollywood ha sempre voluto delle rassicurazioni che batterà cassa, lo ha fatto anche in passato adattando roba che aveva già un seguito, come romanzi, racconti e storie di cronaca oppure utilizzando attori noti (le star) che il pubblico vuole vedere, non importa in che ruolo e in che film. “It’s a business, after all, we got to make money”. Sì, però scusatemi allora se non vi tratto come artisti alla fine della fiera.
Adesso hanno cominciato a farlo con la cultura pop della loro infanzia e adolescenza. Sembra che tutto adesso debba avere una trasposizione cinematografica, perché la macchina si è messa in moto e bisogna battere il ferro finché è caldo.
E così facendo, questi autori ci dimostrano che le idee erano finite molto tempo fa.
Sarà per questo che mi piacciono individui come chriddof e quelli dietro a Scarfolk Council.
chriddof montava video che qualcuno forse ha confuso con ciò che si definiva “Youtube poop”: video bizzarri e senza senso ripresi dalla tv o da altri posti dell’internet che ripetevano le cose in loop o in modo da far dire cose volgari a tesori nazionali della tv e che alla fine lasciavano il tempo che trovavano.
No, lui aveva uno stile più personale e più cupo e i vecchi spezzoni (della tv britannica, bisogna precisare) che si trovavano nei suoi video sembravano riemergere con violenza dal marasma catodico (cato-che? Esatto), come dei traumi che si è fatto di tutto per rimuovere, il lato oscuro dei ricordi. Inoltre usa l’editing per prendere in giro personaggi e convenzioni che sono nel nostro immaginario collettivo. Non capisco come mai in Italia, un Paese che ha Blob per esempio, non ci sia nessuno che faccia cose del genere on-line.
(perché il montaggio è un processo lungo e noioso? Lo so)
In maniera simile, il fortunato blog Scarfolk Council va a toccare tasti dolenti, creando dei falsi ricordi, sotto forma di pubblicazioni di questa fantomatica cittadina inglese, ferma per qualche motivo agli anni settanta. Perché i settanta? Forse perché è l’epoca in cui sono usciti telefilm come Children of The Stones, Survivors e The Changes. Alcune di queste sono serie per ragazzi, nonostante siano molto cupe. Oppure, perché sono usciti dei corti (a tratti macabri e brutali) per insegnare ai bambini l’importanza della sicurezza come Apaches e The Finishing Line (sul serio ragazzi, davvero pensate che spaventare i bambini a morte aiuti?).
Il blog produce dei finti libri per ragazzi, ordinanze del comune, campagne sociali dai toni orwelliani o grotteschi, che criticano sia ciò che accadeva in passato, sia problemi contemporanei. C’è un pessimismo di fondo che si esprime bene nella frase “For more information, please reread” e che si trova in fondo a questi comunicati. Questa per me esemplifica la freddezza dell’apparato statale nei confronti dell’individuo, tipica dei racconti distopici.
Se anche voi tendete a non guardare al passato con rimpianto e se non vi dispiace l’umorismo nero, magari vi potranno interessare.
3 notes
·
View notes
Photo
Reposted from @rudy_zerbi Sta per iniziare una nuova puntata di Amici! È tutto molto bello ma c’è qualcuno che... finite voi la frase 😂🤘🏻😂 #amici19 - #regrann https://www.instagram.com/p/B8luoRQBzGL/?igshid=1g953rxgp2nsb
0 notes
Text
Ecco perchè più cresci, più non sopporti nessuno. ( E perchè va benissimo così)
Storia della mia vita : non ho più amici. Ho un rapporto bellissimo con la mia famiglia. I miei migliori amici sono : due miei cugini, mio fratello e mia sorella. Apparte loro, non mi piace passare il mio tempo con nessun’altra persona. Qualche anno fa avevo un casino di amici. Stringevo amicizia molto facilmente, non sono mai stata timida. Avevo trovato ”belle persone” , mi sentivo fortunata.
Ho confidato un sacco di cose personali, molto profonde e importanti per me a due o tre persone che consideravo i miei migliori amici. Sentivo che loro mi capivano e pensavo che mi avrebbero supportato in qualsiasi situazione e che non avrebbero mai deluso le mie aspettative. Ero sicura che non se ne sarebbero mai andati dalla mia vita, che sarebbero stati vicino a me quando mi sarei sposata, che quando avremmo avuto dei figli avremmo condiviso il bello e il brutto di un esperienza importante come quella dell’essere genitori.
Ero sicura al 100% che queste persone avrebbero fatto parte della mia vita per sempre. Erano più vicine a me addirittura più della mia stessa famiglia. Amavo molto di più passare il mio tempo con loro che con i miei familiari. Ma col passare del tempo, finendo la scuola, trovando un lavoro e maturando le cose sono cambiate totalmente. Quei migliori amici di cui vi parlavo poco fa se ne sono andati. Tutte le amicizie che avevo sono svanite da un giorno all’altro. Tutte quelle persone che consideravo fondamentali nella mia vita se n’erano andate. Voglio però che sia chiaro che non sto facendo la vittima in nessun modo. Anche io ho avuto delle colpe se quelle amicizie sono finite, solo che in quel periodo sono stata malissimo. Non è proprio piacevole perdere tutti gli amici.
Sentivo che stavo dando tantissimo e ricevendo in cambio quasi nulla. Era tipo un dare l’80% e ricevere il 20%. Quando ho iniziato a svegliarmi ed ho iniziato a comportarmi esattamente come loro le amicizie hanno iniziato a chiudersi piano piano. Le mie amicizie che consideravo per sempre erano svanite nel nulla perchè alle persone non fregava nulla realmente di me. Una cosa è certa delle persone : se ne vanno sempre. Magari può sembrarvi una frase ”depressa” ma penso che molti di voi che state leggendo mi capite.
Penso che più cresci e maturi più è difficile avere degli amici, perchè più cresci più capisci che moltissime persone ti stanno sulle palle. Ma tutto questo va benissimo eh. Perchè più cresci più non hai voglia di perdere tempo con delle persone che non meritano niente. Quando sei ”giovane” , vuoi essere amico di più persone possibili. Diamo tantissimo peso a cosa le altre persone pensano di noi. Finiamo per fare cose che ci rendono ridicoli, che ci fanno male , giusto per apparire fighi davanti agli occhi del ”club delle persone che contano”. Questo ci fa avere delle amicizie sbagliate. Più cresci e maturi più te ne sbatti di queste stronzate che non contano niente. Se qualcuno non si impegna per far si che abbiamo una vera amicizia non ci perdo neanche un minuto della mia vita. Non voglio più avere amici ”a caso” che non c’entrano niente con me. Più cresci e meno te ne frega di avere tanti amici. Ho visto cosa le persone sono capaci di fare.
Sono ancora una persona socievole eh, non vivo nelle caverne. Parlo con le persone, ci lavoro con le persone, esco con le persone, ma non permetto più loro di oltrepassare dei limiti, non dico più loro cose che mi rendono vulnerabile. Ho la mia famiglia e sto benissimo con loro, peccato che mi sia accorta di quanto tengono a me così tardi, questa è l’unica cosa di cui mi dispiaccio. Sono su questo meraviglioso pianeta da 25 anni ormai,qualcosa l’ho capito : le persone possono essere delle vere merde. Quando cresci e superi l’adolescenza vedi le cose come stanno, lo noti che le persone pensano solo a loro stesse e se ne fregano di te. Ora sento la puzza di falsità da 1 km e non mi faccio più prendere per il culo da gente falsa che vuole esserti amica solo per avere dei favori. Ad aprirmi gli occhi è servito quello shock del vedere i miei migliori amici sparire dalla mia vita con una facilità imbarazzante, era come se non mi avessero mai conosciuto.
Quando cresci ed impari ad amarti le cose cambiano, le priorità cambiano ed è giusto così. Ricordati sempre che le persone se ne possono andare dalla trua vita in qualsiasi momento, senza darti nessuna spiegazione, ma tu hai sempre te stessa su cui puoi contare, amati di più.
#me truestory#true people#triste realtà#people#frasi sulla vita#amicizie finite#crescere#delusioni#imparare#sopportare#sincerity#frasi belle
6 notes
·
View notes
Photo
@francescoitalia_sindaco senza sosta!!!!!! La discarica cresce ogni giorno #senzasosta @siracusa è un paradiso abitato da ... (finite voi la frase)... (presso Syracuse, Italy) https://www.instagram.com/p/BzLLWsNCFBQ5NiTfDDVlQ4I-7kh0GE-wH1PeJg0/?igshid=1mbnoja7funv1
0 notes
Text
Hai mai provato un desiderio di nausea irrequieto? Ovvio che si, d'altronde sei umano, giusto? Se sei Umano almeno una volta in vita tua hai provato rabbia: viscerale, interna, violenta e ingiusta. Ogni persona ha provato sincera cattiveria e ostilità per qualcuno o qualcosa, e allora perchè reprimerla?
La mia nausea è la conseguenza di una rabbia viscerale che non mi appartiene, ma a quanto pare, si riversa indirettamente verso la mia persona, o meglio, i miei ideali.
Perchè nausea? Se qualcuno prova disprezzo verso ciò in cui credo non dovrei affrontarlo con nausea, ma con gli stessi sentimenti che mi vengono riversati in modo da avere uno scambio equo, e invece ci rimetto io. E' inutile ammettere che il dialogo acceso è bello perchè offre uno scambio di opinioni e quindi un acculturamento da entrambe le parti, perchè nella maggior parte dei casi, il dialogo è una rissa violenta in cui ci si trova in minoranza. Le nostre opinioni vengono macellate sotto la logica indistruttibile dell'avversario che fa della Violenza stessa la sua poetica. E' facile urlare e attaccare, è molto difficile fare interessare e offrire un punto di vista interessante. Le persone non riescono a comprendere il significato di "scambio" perchè troppo occupate a comportarsi da animali quali sono, e badate bene, l'uomo è animale ma si sente superiore perchè non si lancia merda addosso, eppure... Siete una scimmia che ha imparato a cagare dentro un contenitore in modo da non sentirvi sporchi.
La vostra compostezza è finta quanto le vostre ideologie che provate a difendere con tanta forza e ferocia, siete assuefatti dallo scontro e godete nel risultarne vincitori; ma in fondo cosa ne guadagnate? una bella sega per aumentare il vostro ego smisurato che mettete in relazione alla grandezza del vostro cazzo, ma dopo un pò di tempo, il sentimento svanisce e ritornerete ad essere piccoli come il suddetto, finchè non ripetete giorno dopo giorno aumentando le dosi come il peggior tossico.
Molte volte ho ripetuto a me stesso la frase "meglio dialogare con qualcuno di diverse opinioni in modo da gioirne e apprendere", ma in fondo stavo solo mentendo a me stesso. E' piacevole parlare con chi la pensa come noi, ingigantire la nostra sicurezza su un argomento da noi prediletto per rafforzare un'idea gia satura nella nostra mente.
Perchè continuare a "litigare" (perchè oramai si parla di litigio, dato che la forma del dialogo è sparita da quando avete iniziato a sparare fendenti a destra e sinistra)? Continuare a prendere colpi come un sacco da boxe è scomodo per la salute, e voi ora potreste dire "ma allora le tue convinzioni e idee non sono forti come le loro e in fondo senti di aver torto, dato che non riesci a supportarle", sbagliato. Le idee degli altri sono sempre più interessanti delle nostre, ma siamo incredibilmente suscettibili al COME ci vengono proposte.
Se mi esponi un'ideologia con violenza e furia, ottieni l'effetto contrario di quello presupposto dal dialogo: diventi un animale da combattimento incatenato dalle tue ideologie obsolete e ferali, colpendo alla cieca coperto da un velo incredibilmente spesso e pesante.
Siete così desiderosi di esprimere le vostre idee politiche e sociali che appena si accenna l'argomento vi eccitate come un 13enne che visita il suo primo sito porno e iniziate a tirare fuori il cazzo con furia, sbattendolo ovunque sperando che il vostro seme inondi di saggezza tutti gli infedeli per dimostrare la vostra superiorità e incredibile intelligenza.
Delle persone pacifiche e silenziose, che aprono bocca solo quando serve, in fondo, non frega un cazzo nessuno, eppure le elogiate, vi complimentate e pensate voi stessi di essere tale, quando in realtà fate l'opposto e massacrate sotto colpi di frusta i poveri stolti che provano a tacere: colpite e colpite ancora, sapendo di aver trovato una preda semplice e quando finite ve ne andate via con atteggiamento da persona "che ne sa", con la testa alta, fieri di aver indottrinato un altro discepolo con la dialettica. Criticate tanto le persone che ritenete stupide perchè si mettono in mostra, mentre non capite che vi state guardando allo specchio dandovi dei coglioni da soli.
La mia nausea è stomachevole verso i vostri confronti. Parlate di Nietzsche e oltreuomo, ma in fondo state bene nella vostra condizione di scimmia e a quanto pare godete nel tirare la merda in faccia alle altre persone e riderne di gusto. Imparare a dialogare con garbo rispettando le opinioni degli altri è fondamentale, e non venitemi a dire "ah ma allora se non rispetti anche le idee più estreme il tuo discorso non vale", perchè il rispetto deve essere reciproco: se in un dialogo mi spari merda io non mi complimenterò mai con te della precisione del tiro; non dovete avere paura di esporvi e offrire degli appigli a chi vuole aprirsi e condividere il proprio pensiero.
Siate rispettosi delle idee altrui, non sminuitele, perchè non potrete mai sapere il valore che occupano nella mente di chi le sta esponendo e soprattutto non ne potrete mai capire la volontà di potenza che esercitano nel soggetto.
Siate coscienti che le vostre parole hanno un peso che voi NON CALCOLATE quando le sparate verso il bersaglio.
Potreste salvare delle vite e rovinarne altrettante.
02:53_25/06/17
(flusso di pensiero non revisionato)
Andrea
12 notes
·
View notes
Photo
La Rievocazione Storica romana è....... finite voi la frase o ragionateci sopra. Nella foto una bella didattica in itinere ad Ariminum con termine all'Arco di Augusto. #legioviferrata #actanonverba #divulgazione #Didattiche #arcodiaugustorimini #Ariminum. (presso Arch of Augustus) https://www.instagram.com/p/Bv0pwiOlOKV/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=d4rlwstwi7rm
0 notes
Text
“Rivivendo il passato” il concorso che ti trasporta in un altro mondo!!!
Ci troviamo a recensire un concorso canoro che ha catturato la nostra attenzione sia per l’organizzazione che per la serietà impiegata. L’estro e la fantasia uniti a passione e dedizione dell’organizzatrice Chiara Ghidoni ci hanno convinti a farvi conoscere questo stupendo spettacolo dalle mille sfaccettature. Iniziamo dall’ambientazione vintage, un idea molto innovativa e originale, dove i concorrenti saranno immersi in un altro mondo, vivranno la fascia che va dagli anni 20 agli 80 con lo sguardo verso un periodo temporaneo magico che per la musica mondiale è stato frutto di grandi scoperte.
Ci siamo poi chiesti il perchè di un tema in un concorso canoro, ce ne sono disparati e di tutte le taglie. A questo quesito risponde l’organizzatrice con una frase che vi riportiamo testualmente: “ Molti mi dicono di fare solamente il concorso, ma io amo intrattenere il pubblico e far entrare le persone in un altro mondo, per un paio di ore vorrei far dimenticare i problemi giornalieri ai nostri ospiti. Io voglio fare spettacolo.” Ci sembra una cosa veramente allettante e siamo sicuri in un ottima riuscita.
Oltre all’ottima ambientazione e il trasporto mentale messo su da questo spettacolo ben pensato Chiara ha tirato su una giuria davvero competente con esponenti vari e da tutte le classi professionali inerenti e adeguate, con un metodo di giudizio imparziale determinato da un conteggio matematico elettronico che non permette favoritismi di nessun genere.
Da non sottovalutare la sfilata di moda a tema che con musiche retrò ci trasporteranno indietro nel tempo, dove bellissime donne sfileranno per voi nelle vesti vintage. Rivivendo il passando non trascura nulla dalla bellezza al talento.
A quanto pare le chicche non sono finite un ballerino aprirà le 3 serate che si terranno il 24 aprile a Cremona, 27 aprile Antegnate prov di Bergamo e 30 aprile Brescia, la finale sarà mandata in diretta radio, ci saranno una miriade di premi di qualità e spessore come produzioni,digital store ,lezioni di calibro, verranno ricordate pubblicità dell’epoca e molto altro, insomma questo concorso ha tutte le carte in regola per appassionarci e davvero per due ore farci dimenticare i problemi della vita giornaliera.
Saremo sicuramente presenti pronti a farci portare in un altro mondo, per ora Chiara ti auguriamo un grosso in bocca al lupo facendoti i nostri più sentiti complimenti.
A.M.82
0 notes
Quote
Scrivo questo messaggio tra un fiume di lacrime, con il cuore in mano, e tutta la sincerità del mondo. Sincera: nessuno mi ha mai amata come mi hai amata tu. Sincera ancora: nessuno mi hai mai fatto del male quanto me ne hai fatto tu. Avevo giurato a me stessa, dopo tutti i colpi subiti,che non avrei fatto avvicinare più nessuno, che sarei sempre bastata a me stessa. E per un po' ci sono riuscita, seppur stando insieme a te. Avevo sempre un pezzettino sano, salvo, al sicuro, una mano che mi auto-tendevo. "Tanto", pensavo, "se ne andrà come tutti gli altri". Lottavo per tenere quel pezzettino puro, limpido, quel salvagente fuori dall'amore, in cui mi sarei tuffata in caso di naufragio. Hai sempre voluto sapere la verità sul perché ti ho lasciato il 17 aprile; ecco la verità: avevo iniziato a perdere quel salvagente. A cena dai tuoi, tu che mi regalavi le rose, che c'eri sempre, e il mio cervello urlava: ti stai fidando troppo, ti stai abituando, cazzo Silvia scappa, scappa! E sono scappata. O almeno ci ho provato. Perché tornavo a casa e aspettavo la tua sfida su quel maledetto gioco, o impazzivo su Tumblr alla ricerca della frase perfetta. Per te. È stato fatto tutto per te. Cercavo i tuoi sguardi in classe, col terrore che prima o poi ti saresti stancato di farmi essere l'unica protagonista di quegli sguardi. Ma tu rimanevi, giorno dopo giorno, io ti costruivo vie di fuga e tu sembravi non volere altro che me. Così ho pensato, se davvero ti vuole così tanto, molla il salvagente, buttati con lui. Credevo che non mi avresti fatto mai del male. Credevo che sarebbe stato sempre come allora, come il 29 maggio. Ho costruito castelli in aria, giorno dopo giorno, e non solo abbandonai quel maledetto salvagente, ma non mi accorgevo, piano piano, di allontanarmi dalla riva. Quindi vuoi la situazione ora? Sto annegando. Nei sentimenti che provo per te, e nel dolore che mi provochi quando li usi contro di me. Sono passati 10 minuti da quando ho iniziato a scrivere e ancora piango. So che non è questo che volevi, non lo voleva nessuno di noi due, ma è successo. Non ti dirò che non ti amo perché sarebbe una cazzata. Ma sto male, sto male quanto te, perché mi hai tolto il potere di aiutarti, il potere di influenzare le tue giornate, il potere di cambiarti d'umore, e io credo che l'amore della tua vita sarebbe in grado di fare tutte queste cose con un battito di ciglia. Ed io non lo sono. Non so dirti se lo sono mai stata, anche se credo di sì, so solo che non lo sono più. Non so se tornerai mai da me, e questa cosa mi ridurrà a pezzi. Ma mi sono sempre salvata da sola, ci vorrà del tempo, ma ci riuscirò anche stavolta. Non avrei potuto desiderare di più di quello che mi hai dato, con te ho fatto milioni di cose "per la prima volta", e non mi pento di nulla, perché il mio amore è sempre stato vero e sincero. I tuoi genitori sono persone bellissime, e quando stavo con voi tre mi sentivo come se ci saremmo potuti sposare il giorno seguente. E lo pensavo davvero. Ti ho sempre visto come l'uomo della mia vita, il padre dei miei figli, l'unico che potesse essere in grado di rendermi felice. Ma oggi ho avuto la conferma che nonostante tutti i miei sforzi io non so rendere felice te, e questa cosa sta uccidendo entrambi. Non doveva andare così, non dopo tutto quello che avevamo superato per stare insieme, ma se tutto accade per una ragione, tra i singhiozzi e le lacrime non posso fare altro che augurarti una ragazza che sarà davvero in grado di cambiarti le giornate, di svoltarti l'umore, e di farti sempre aver voglia di lottare anche per stare dieci minuti solo con lei. Perché questo eri tu per me. Sarò per sempre tua, cuore e mente, e tu rimarrai per sempre il mio primo amore, quello a cui paragonerò tutti gli altri, ma purtroppo credo che siano finite le nostre occasioni di essere felici insieme. Con tutto l'amore e il dolore del mondo, per sempre tua.
13 notes
·
View notes