#filmati originali
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marcogiovenale · 2 years ago
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7 maggio: tic supermegafest, in piazza san cosimato 39, roma
Dalle 10.00: The Colazione is Present con Frank Solitario, autore de “I taccuini della colazione” (collana Amuleto).Dalle 11.00: Favole magnetiche – Attacca stacca crea con Chiara De Bonis.° Incontro adatto alle bambine e ai bambini.Per tutta la mattina Fabio Magnasciutti c’è. Dalle 15.00 (ma forse anche prima): Enrico Pantani in persona proprio lui dal vivo.Sarà presente Er cane.Dalle 16.00: Il…
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falcemartello · 5 months ago
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Provocazione di Franco Fracassi - giornalista
Grazie a straordinarie tecnologie in possesso alla NASA (purtroppo andate perdute) gli americani tra il 1969 e il 72, dotati di un'astronave senza schermatura per le radiazioni e con astronauti protetti solo da tute raffreddate con 5 litri d'acqua, portarono a termine missioni lunari con ben 12 astronauti, sostando sulla superficie della Luna e riuscendo a perlustrarla con un'auto pieghevole portata nel bagagliaio del LEM.
Trasmisero in diretta ore e ore di video, girarono filmati e scattarono centinaia di ottime foto (le cui bobine originali purtroppo non esistono più).
Riportarono indietro ben 383 kg. di rocce scavate a mano col piccone.
Decollarono con successo e poi centrarono l'astronave madre (che passava in cielo a 6000 km./h) agganciandola e tornando a Terra in ottime condizioni.
Anche la celebre telefonata di Nixon (con un telefono a cornetta) andò benissimo e gli astronauti ricevetteto gli elogi e i ringraziamenti del presidente fin sulla luna a 384mila km di distanza…
-Franco Fracassi
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diceriadelluntore · 2 years ago
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Storia Di Musica #257 - Butthole Surfers, Locust Abortion Technician, 1987
Non so se l’annunciatore del concerto in cui, per sbaglio, furono scambiati il loro nome di band con quella di una loro canzone, ha intenzione di raccontarlo ai nipotini, ma un nanometro di storia del rock lo ha fatto pure lui: Nine Foot Worm Makes Home Food non era d’altronde un nome evocativo di bellezza per una band, ma la casualità volle che quella della canzone era decisamente peggio: Butthole Surfer, con il pubblico in visibilio per quel nome, tanto che la band decise di diventare i Butthole Surfers (letteralmente e senza simbolismi “i surfisti del buco del culo”). La band che probabilmente ha il nome più infame della storia del rock, tanto che per anni non fu mai annunciato nè dalle radio che passavano, raramente, i loro brani, nè dalle riviste, che lo consideravano improponibile, è una perfetta candidata per il mese di stranezze musicali. Gibby Haines incontra Paul Leary in un college di San Antonio, nel 1977, dove i due, e fa specie, sono due studenti modello: Haines tra l’altro è una semi celebrità perchè grande promessa del basket ma soprattutto figlio di Jerry Haynes, conduttore di un famoso programma televisivo del Texas, Mr. Peppermint, andato in onda per oltre 30 anni e migliaia di puntate. Haynes e Leary si laureano al Trinity College di San Antonio, Haynes addirittura come studente dell’anno un paio di volte ma la prima cosa che fanno insieme è creare una fanzine (per i più giovani, una rivista autoprodotta, spesso anche autoimpaginata e creata), Strange V. D., che raccoglieva con inquietante senso dell’orrido descrizioni, foto e storie di vistose malformazioni fisiche o dovute a malattie, che spiega perfettamente poi che idea di musica avessero in mente. Il duo nel 1984 già suona e compone e qualcosa arriva ad un tipo che viaggiava quasi sulla stessa linea di pensiero, Jello Biafra dei Dead Kennedys, che offre loro un contratto discografico. Il gruppo passa a 4 con l’ingresso di due batterie, King Coffey (alias di Jeffrey Koffee) e Theresa "Nervosa" Taylor, che prima faceva la ballerina nei loro “show”. Che si può immaginare erano inquietanti come il resto: ballerini e ballerine nudi e deformati da costumi posticci (la più famosa è Kathleen Lynch), gavettoni di non si sa che liquidi lanciati sul pubblico, piromania, autolesionismo e la proiezione durante la musica di filmati assurdi, il più famoso dei quali la registrazione dell’operazione chirurgica di ricostruzione di un pene. L’esordio musicale è un EP, Butthole Surfers, che più che canzoni sono neurodeliri, che diventeranno loro cavalli di battaglia: tra le perle, l’insulto hardcore di The Shah Sleeps In Lee Harvey Oswald’s Grave, il folk rock tragicomico di Hey e la follia totale di The Revenge Of Anus Presley. Nel 1984 passano alla Touch And Go, e pubblicano Psychic...Powerless...Another’s Man Sac, propriamente il loro primo album, dove con sforzo creativo ammetto non indifferente sommano Captain Beefheart ai Pere Ubu (Cowboy Bob)  e riprendono in maniera definitiva Butthole Surfer, un mix micidiale di punk irriverente e di quell’idea di mostrare il lato malsano del sogno americano. Rembrandt Pussyhorse del 1986 li conferma originali e goliardici, quasi d’avanguardia per i loro sberleffi, con un suono ancora più ricco con l’entrata in gruppo di Jeff Pinkus al basso e l’uscita momentanea di Theresa Nervosa, che però è di nuovo in gruppo per il loro album cult. In copertina, un quadro di Arthur Sarnoff, Fido And The Clowns, che sentendo l’album ha lo stesso sinistro retropensiero del pensare a IT o a John Wayne Gacy. Locust Abortion Technician ha in scaletta 11 sofisticati deliri musicali, giocati sul fatto che i nostri sanno suonare davvero oltre il noise e lo sberleffo, e sono anche pionieri delle manipolazioni vocali (Haynes costruirà un modulatore di frequenze vocali a cui darà il nome di Gibbytronix). E scoprirete che la loro pazzia ha mandato frecce molto più vicine di quello che si pensi. La partenza è geniale: si parte con un ricordo di archi, poi un dialogo tra un figlio e un padre, che ad un certo punto urla Satan! e, partendo dal riffi di Sweet Leaf dei Black Sabbath,�� esplode una Sweet Loaf di un hard rock urticante e strambo. Il disco è tutto giocato sullo sberleffo colto ma irritante: Pittsburgh To Lebanon è la loro versione del blues, gli effetti elettronici di Weber e soprattutto Hay, spettrale; Human Cannonball, che ha il ritmo delle canzoni più accattivanti dell’epoca, ha un testo assurdo che in realtà parla di “human cannibalism” visto però da un oggetto usato per un crimine efferato (A part of me\Was introduced to you\Then it walked right\Out the door\And tonight\You're probably feeding\Like a human Cannibal). USSA è una litania che ripete per 4 minuti la sigla, unione di USSR e USA (in inglese ovviamente), The O-Men è un brano burla degli Omen, un gruppo hard rock abbastanza famoso in quel periodo, sfottuto perchè l’esibizione con cui aprirono un concerto dei Motörhead a cui i Butthole Surfers assistettero fu per loro insufficiente. Rimangono tre canzoni: l’allucinante Graveyard, ripresa due volte, 22 Going On 23, la canzone più sinistra di tutto l’armentario, che parte con una registrazione di una donna, che dalla voce sembra anziana, che racconta di una violenza subito quando “aveva 22 quasi 23 anni”, pezzo che poi si sviluppa in lancinanti assoli e le giocate disturbanti di Haynes con i delay vocali, e l’apoteosi della loro pazzia creativa, Kuntz: pezzo scritto da un’artista thailandese, Kong Katkamngae, e cantato da Phloen Phromdaen (tra l’altro entrambi non accreditati...) è tutto giocato sulla deformazione sonora e la ripetizione della parola, che si pronuncia come “cunts”, fighe. Il brano anni dopo fu ispirazione per Cristiano Godano, alla ricerca di un nome da affiancare al Marlene proposto da Alex Astegiano, chiamando così la loro band Marlene Kuntz. Se pensate che i deliri siano finiti, vanno oltre con il successivo, Hairway To Steven (1988), anagramma di Stairway To Heaven, che in copertina non ha nemmeno i nomi dei brani, ma dei pittogrammi che “spiegano” cosa siano (due giocatori di baseball, un cavallo, un coniglio e un pesce). Avranno pure l’onore di essere prodotti da John Paul Jones, nel 1993, con Independet Worm Saloon, che consiglio per approcciarsi in maniera meno “drammatica” ad un gruppo irriverente, bizzarro che in ogni suo lavoro ha messo un quid in più di pazzia, ovviamente alla maniera dei Butthole Surfers.
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blogexperiences · 3 months ago
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Alla Villa Reale di Monza: UNSEEN. Le foto mai viste di Vivian Maier
Direttamente dal The Fotografiska show di New York arriva a Monza LA PIÙ GRANDE MOSTRA MAI DEDICATA A VIVIAN MAIER.   Più di 200 stampe a colori e in bianco e nero, oltre a contact sheet, registrazioni audio originali con la voce della fotografa e vari filmati Super 8, visibili PER LA PRIMA VOLTA soltanto in questa mostra. Una formidabile esplorazione della particolare vicenda umana e artistica…
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romacristiana · 6 months ago
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IL POLTERGEIST DI ENFIELD: I FILMATI ORIGINALI *THE CONJURING* | GIANMAR...
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Dopo il lungo tour estivo il XXII Peperoncino Jazz Festival approda a Cosenza
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Dopo il lungo tour estivo il XXII Peperoncino Jazz Festival approda a Cosenza. Il Peperoncino Jazz Festival 2023 si appresta ad approdare a Cosenza, citt�� che quest'anno grazie al forte volere della consigliera delegata alla Cultura Antonietta Cozza e del sindaco Franz Caruso e grazie anche alla grande disponibilità del dirigente del settore Cultura Giuseppe Bruno, domenica 10 settembre, ospiterà un'esclusiva giornata interamente dedicata al leggendario Miles Davis nel meraviglioso complesso monumentale di San Domenico. Si inizierà nel tardo pomeriggio, intorno alle ore 18, con l'interessante Storytelling Multimediale avente ad oggetto la creazione di "Kind of Blue", album uscito nel 1959 a firma del grandissimo trombettista americano, considerato uno dei massimi capolavori della storia del jazz (oltre ad essere il disco di jazz più venduto di sempre con 4 milioni di copie, è uno dei primi esempi di modal jazz), nonché, più in generale, una pietra miliare nella storia musicale del '900. Vincitore nel 1992 del Grammy Hall of Fame Award ed inserito nel 2003 al 12º posto nella classifica dei 500 migliori album di ogni tempo stilata dalla rivista Rolling Stone, l'iconico album verrà raccontato nel dettaglio da Alessio Laganà, operatore musicale reggino sempre attento alle nuove tendenze, da anni impegnato sul territorio calabrese come organizzatore di eventi e vinyl selector, che ha alle spalle anche una importante esperienza come tour-manager di artisti internazionali di grande fama. Formatosi in Management dello Spettacolo presso l'Accademia "Teatro alla Scala" di Milano e da oltre un decennio collaboratore del Conservatorio di musica "Francesco Cilea" di Reggio Calabria, Laganà, attraverso immagini e filmati rari, aprirà metaforicamente le porte dello studio newyorkese della prestigiosa etichetta discografica Columbia Records, svelando tutti i retroscena e gli aneddoti legati alla sessione di registrazione più famosa della storia del jazz, facendo rivivere allo spettatore la magia di quella giornata di primavera del 1959 quando Miles ed il suo incredibile sestetto iniziarono a registrare "Kind of Blue". Sempre domani, ma alle ore 21.30, invece, l'omaggio al geniale trombettista proseguirà con il concerto di colui che è stato, cronologicamente parlando, il suo ultimo tenorista: Rick Margitza. Nato a Detroit in una famiglia di musicisti (il nonno paterno era violinista ungherese zingaro, il padre violinista della Detroit Symphony Orchestra, il nonno materno musicista per Glen Miller e Charlie Parker), Margitza ha iniziato a suonare in tenera età e oggi, avendo alle spalle 10 album da leader e importanti collaborazioni (oltre che con Miles, ha suonato in studio e live con McCoy Tyner, Bobby Hutcherson, Tony Williams, Eddie Gomez, Chick Corea, Maria Schneider, Dave Douglas), è considerato uno dei più acclamati e virtuosi sassofonisti della scena mondiale. Nel corso della serata, che sarà ad ingresso libero, Margitza incontrerà musicalmente il trio del formidabile Elio Coppola, batterista napoletano che nonostante la sua giovane età si sta facendo prepotentemente strada nel panorama jazzistico internazionale e vanta collaborazioni con alcuni dei migliori musicisti al mondo (tra cui John Patitucci, Benny Golson, Joey De Francesco, Peter Bernstein, Dave Kikoski, Jerry Weldon, Gerald Cannon, George Cables, Dado Moroni, Ronnie Cuber ed Enrico Rava), formato da Enrico Zanisi al piano e Antonio Napolitano al contrabbasso, con cui proporrà una selezione di brani tratti dal repertorio dei songbook americano, nonché brani originali dei singoli musicisti. Dopo aver fatto tappa nel capoluogo di provincia il festival organizzato dall'associazione culturale Picanto e diretto artisticamente da Sergio Gimigliano vivrà le sue ultime tappe all'insegna del progetto Women Jazz & Wine e le sue piccanti note risuoneranno nelle più belle cantine aderenti al Consorzio Terre di Cosenza. XII PEPERONCINO JAZZ FESTIVAL: Il XXII Peperoncino Jazz Festival, il cui progetto verrà presentato a valere sull'avviso pubblico "Eventi di Promozione Culturale 2023" della Regione Calabria nell'ambito delle attività relative al brand Calabria Straordinaria, è un evento realizzato con il contributo del Ministero della Cultura, con i prestigiosi patrocini istituzionali della Provincia di Cosenza, del Parco Nazionale del Pollino e Parco Nazionale della Sila, del GAL Riviera dei Cedri, di 30 amministrazioni comunali, dell'Istituto di Cultura svizzera Pro Helvetia, di Puglia Sound, oltre a quelli di associazioni quali i-Jazz, FAI, Touring Club Italiano, F.I.S. Calabria, Fondazione Premio Sila e C.O.T. Diamante & Riviera dei Cedri. Le due tappe del festival in programma nell'edizione 2023 nella località lucana di Maratea sono realizzate con il contributo del Comune di Maratea e della Regione Basilicata. Sostenuto da numerosi ed importanti Sponsor privati (tra cui Consorzio Vini Dop Terre di Cosenza, Gas Pollino, Pollino Gestione Impianti, Nuovo Imaie, Amarelli e Ottica Di Lernia), il festival gode del fondamentale supporto logistico di splendide strutture quali: Casa Alegrìa di Campotenese, Alia Jazz Hotel di Castrovillari, Hotel Ristorante Riviera Bleu di Diamante, il Grand Hotel San Michele di Cetraro, l'Hotel Santa Caterina e il Ristorante La Rondinella di Scalea, il Relais Il Mulino di Corigliano e il Minerva Resort Golf & Spa di Sibari, vanta prestigiose Media Partnership (su tutte, quelle di Jazzit, Il Quotidiano del Sud, L'Eco dello Ionio, Calnews, abmreport e Jonica Radio).... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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personal-reporter · 1 year ago
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I mondi di Gina Lollobrigida a Roma
L’Istituto Centrale per la Grafica – Palazzo Poli a Roma ospita, fino all’8 ottobre,  la mostra che celebra la vita e il talento di Gina Lollobrigida promossa dal Ministero della Cultura con Archivio Luce Cinecittà. Star del cinema internazionale, fotografa, disegnatrice, scultrice e cantante, Gina Lollobrigida è stata una vera donna dall’incredibile vena creativa che, in un’intervista, affermo che “vorrei essere ricordata soprattutto come artista e, perché no, anche come attrice”. Ideata e curata da Lucia Borgonzoni, Sottosegretario del MIC, e da Chiara Sbarigia, Presidente di Cinecittà, I mondi di Gina  trasporta nello straordinario universo dell’attrice, musa di grandi registi e icona di moda con i suoi inconfondibili abiti ispirati allo stile impero. Il percorso espositivo si snoda in 120 fotografie, provenienti dall’Archivio Luce Cinecittà, dal Centro Sperimentale di Cinematografia e dal MuFoCo – Museo di Fotografia Contemporanea - e da altri archivi, filmati inediti di momenti privati, per gentile concessione di Andrea Milko Skofic, e pubblici. Nella mostra ci sono  anche due abiti da sera originali realizzati da Gattinoni e due costumi di scena dei film Venere Imperiale e La donna più bella del mondo, creati da Costumi d’Arte, oltre ad alcuni gioielli Bulgari, come i magnifici orecchini con smeraldi, provenienti dall’Archivio Storico della Maison e parte della collezione personale della diva. L'Istituto Centrale per la Grafica si trova  nel complesso monumentale della fontana di Trevi e comprende Palazzo Poli e il Palazzo della Calcografia costruito nel 1837 dall'architetto Giuseppe Valadier per ospitare la Calcografia camerale, di cui fu direttore per decenni, con il compito di conservare, tutelare e promuovere un patrimonio di opere che documentano l'arte grafica in tutte le sue forme. Palazzo Poli fu commissionato da Lelio dell’Anguillara duca di Ceri che, nel 1566, aveva acquistato palazzo Del Monte ed è il risultato di diverse fasi costruttive. I lavori furono eseguiti su progetto dell’architetto Martino Longhi il Vecchio nel 1573 e alla sua morte, da Ottaviano Mascherino. Dal 1834 il palazzo divenne la residenza della principessa Zenaide Wolkonsky, che nel suo salotto letterario, ospitò il poeta romanesco Belli e il romanziere russo Nikolaj Vasil'evič Gogol’.  Il luogo più bello del Palazzo è la Sala Dante, nota per le sue grandi dimensioni,  dove si svolgono eventi, convegni, concerti, seminari; mentre al primo piano vi sono gli spazi espositivi che ospitano mostre ed esposizioni di grafica storica e contemporanea. Read the full article
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vorticimagazine · 1 year ago
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50 anni di fotografie e racconti di Guido Harari
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Noi di Vortici.it ci siamo sempre occupati di fotografia sia dal punto di vista storico, sia a proposito di eventi culturali. Ed è proprio di un’esposizione davvero particolare che scegliamo di parlarvi. La Fondazione Ferrara Arte e il Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara presentano la grande mostra antologica dedicata a Guido Harari, fotografo e giornalista musicale italiano. Un percorso espositivo affascinante è allestito nelle sale di Palazzo dei Diamanti con oltre 300 fotografie, installazioni e filmati originali, proiezioni e incursioni musicali, insieme a un set fotografico e incontri con l’autore. 50 anni di fotografie e racconti di Guido Harari: la mostra a Palazzo dei Diamanti a Ferrara (16 Luglio - 1 Ottobre 2023) La mostra “GUIDO HARARI. INCONTRI – 50 anni di fotografie e racconti”, in corso dal 16 luglio al 1 ottobre 2023 a Palazzo dei Diamanti di Ferrara, ripercorre tutte le fasi dell’eclettica carriera di Guido Harari: dagli esordi in ambito musicale come fotografo e giornalista, alle numerose copertine di dischi per artisti del calibro di Fabrizio De André, Bob Dylan, Vasco Rossi, Kate Bush, Paolo Conte, Lou Reed, Frank Zappa, fino all’affermazione di un lavoro che nel tempo è rimbalzato da un genere all’altro – editoria, pubblicità, moda, reportage – privilegiando sempre il ritratto come racconto intimo degli incontri con le maggiori personalità del suo tempo. Il percorso espositivo parte dagli anni Settanta, quando Harari, ancora adolescente, inizia a coniugare le sue due grandi passioni: la musica e la fotografia. Immagini e sequenze inedite, insieme a filmati d’epoca di backstage, videointerviste, il documentario di Sky Arte a lui dedicato e l’audioguida con la voce narrante dello stesso Harari conducono il visitatore nel cuore del suo processo creativo. La mostra propone anche una sezione dedicata alla passione parallela per la curatela di libri intesi come una forma di “fotografia senza macchina fotografica” oltre che occasioni d’incontri vecchi e nuovi, da cui sono nate le biografie illustrate di Fabrizio De André, Fernanda Pivano, Mia Martini, Giorgio Gaber e Pier Paolo Pasolini e una dedicata a immagini “di ricerca” inedite che Harari va realizzando da qualche anno come sua personale forma di meditazione in progress. Una sezione di grande impatto è intitolata “Occhi di Ferrara”, dove, durante lo svolgimento della mostra, Harari esporrà di volta in volta i ritratti su prenotazione che realizzerà nella Caverna Magica, un set fotografico allestito alla fine del percorso espositivo. Oltre alla stampa firmata dal fotografo che sarà consegnata in tempo reale ai soggetti ritratti, una seconda stampa sarà esposta, anche questa in tempo reale, sviluppando una sorta di “mostra nella mostra” che rappresenterà idealmente gli sguardi della città che la ospita.
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Guido Harari LE SEZIONI DELLA MOSTRA: LIGHT MY FIRE. IL BIG BANG DI UNA PASSIONE La mostra prende le mosse dalla ricostruzione idealizzata della stanza di Harari ragazzino, con tutta l’iconografia da cui ha tratto ispirazione: poster, foto, riviste e libri d’epoca, pagine di diario, copertine di dischi, autografi e memorabilia. FRONTE DEL PALCO In una sala immersiva, prende vita la dimensione propulsiva dei concerti, cogliendo la melodia cinetica di artisti come: Bowie, i Queen, Bob Dylan, Bruce Springsteen, Bob Marley, Pink Floyd, Paul McCartney, Rolling Stones, Miles Davis, Neil Young, Clash, Led Zeppelin, Prince, Police, Talking Heads, Michael Jackson, Stevie Wonder, James Brown, Nirvana, Simon & Garfunkel, Santana, Ray Charles, Tina Turner, Vasco Rossi, Giorgio Gaber. ALL AREAS ACCESS Uno sguardo privilegiato e molto ravvicinato sul backstage di tournée e sale di registrazione, alla ricerca di un’intimità con gli artisti, che esploderà presto nella dimensione più esclusiva del ritratto: da Fabrizio De André a Paolo Conte, Lou Reed, Laurie Anderson, Peter Gabriel, Kate Bush, Frank Zappa, Keith Jarrett, Mark Knopfler, Vasco Rossi, Claudio Baglioni, Gianna Nannini, PFM e altri. REMAIN IN LIGHT I ritratti dei musicisti del cuore, tra cui Tom Waits, Lou Reed e Laurie Anderson, Jeff Buckley, George Harrison, Keith Richards, Patti Smith, B.B. King, Frank Zappa, Van Morrison, Bob Marley, Eric Clapton, Elton John, Kate Bush, i Clash, Joni Mitchell, Leonard Cohen, Philip Glass, Peter Gabriel, Nick Cave, George Michael, R.E.M., Iggy Pop, Ute Lemper, Brian Eno e molti altri. IL RITRATTO COME INCONTRO Alcuni incontri del cuore: lunghe frequentazioni e collisioni isolate, tra questi José Saramago, Wim Wenders, Richard Gere, Pina Bausch, Greta Thunberg, Luis Sepulveda, Amos Oz, Zygmunt Bauman, Allen Ginsberg, Gregory Corso, Hanna Schygulla, Lindsay Kemp, Daniel Ezralow, Alejandro Jodorowsky, Noa, Mikhail Baryshnikov, Frank O. Gehry, Robert Altman, Jean-Luc Godard, Madre Teresa. LA MUSICA CHE MI GIRA INTORNO Le eccellenze della canzone italiana d’autore, le grandi signore della musica italiana, la primavera dei gruppi indie: da Paolo Conte a Franco Battiato, Fabrizio De André, Lucio Dalla, Ivano Fossati, Gino Paoli, Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Pino Daniele, Francesco De Gregori, Roberto Vecchioni, Zucchero, Francesco Guccini, Vasco Rossi, Ligabue, Vinicio Capossela, Ezio Bosso, Morgan, Litfiba, C.S.I., Milva, Ornella Vanoni, Mia Martini, Loredana Bertè, Alice, Giuni Russo, Antonella Ruggiero. ITALIANS I protagonisti della cultura e della società, eccellenze italiane tra il Novecento e il Duemila, fotografate quasi fossero tutte delle rockstar: da Gianni Agnelli a Rita Levi Montalcini, Ennio Morricone, Nanni Moretti, Roberto Benigni, Umberto Eco, Michelangelo Antonioni, Dario Fo e Franca Rame, Bernardo Bertolucci, Carmelo Bene, Roberto Baggio, Ettore Sottsass, Renzo Piano, Carla Fracci, Vittorio Gassman, Lina Wertmuller, Monica Vitti, Gino Strada, Luciano Pavarotti, Sophia Loren, Giorgio Armani, Carla Fracci, Margherita Hack, Alda Merini, Marcello Mastroianni, Tiziano Terzani, Michelangelo Pistoletto, Enzo Biagi, Miuccia Prada, Liliana Segre, Toni Servillo e molti altri. IL SENTIMENTO DELLO SGUARDO. I FOTOGRAFI I ritratti di alcuni grandi fotografi che hanno ispirato Harari, colti in primi piani che emergono dal buio, quasi a volerlo esorcizzare: Duane Michals, Richard Avedon, Sebastião Salgado, Helmut Newton, Steve McCurry, Letizia Battaglia, Ferdinando Scianna, Nino Migliori, Gianni Berengo Gardin, Mario Giacomelli, Franco Fontana, Anton Corbijn con Tom Waits, Paolo Pellegrin. FOTOGRAFARE SENZA MACCHINA FOTOGRAFICA Una passione parallela: la curatela dei libri, l’editing di testi, documenti e immagini, il recupero e il restauro di archivi dimenticati, il progetto grafico come elemento essenziale del racconto, libri come occasioni di incontri vecchi e nuovi. Le biografie illustrate di Fabrizio De André, Fernanda Pivano, Mia Martini, Giorgio Gaber e Pier Paolo Pasolini, presentate con doppie pagine tratte dai libri e una video proiezione con filmati inediti di lavorazione relativi al libro “Pasolini. Bestemmia”. IN CERCA DI UN ALTROVE Antidoti ai rituali della fotografia commerciale e ai ritratti di celebrità, sono schegge di reportage, ricerche e sperimentazioni inedite, alla ricerca di nuovi linguaggi che puntino oltre la fotografia. OCCHI DI FERRARA Durante il periodo di apertura della mostra, nell’ultima sala del percorso saranno esposti in tempo reale i ritratti che Guido Harari avrà realizzato nella Caverna Magica, dando vita ad una sorta di “mostra nella mostra” che, una volta completata, rappresenterà idealmente gli sguardi della città.  CAVERNA MAGICA A margine del percorso espositivo il visitatore che lo desideri, prenotandosi in anticipo sul sito www.mostraguidoharari.it, potrà farsi ritrarre da Harari nel suo set fotografico, allestito nello spazio adiacente al bookshop di Palazzo dei Diamanti.   Immagine di copertina: Pikasus Foto: All About Jazz
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puntoelineamagazine · 2 years ago
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UNEXPECTED MATCHES
Foto: Parco Milano Cinefoto © Triennale 1969 Triennale Estate 28 giugno 2023, ore 21.00 Unexpected Matches Triennale Milano presenta Unexpected Matches, un ciclo a cura di Alina Marazzi volto a indagare la relazione tra immagine filmica e musica live attraverso il coinvolgimento di musicisti e dj invitati a sonorizzare pellicole rare provenienti da archivi e cineteche oppure filmati originali…
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marcogiovenale · 2 years ago
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7 maggio: tic supermegafest, in piazza san cosimato 39, roma
Dalle 10.00: The Colazione is Present con Frank Solitario, autore de “I taccuini della colazione” (collana Amuleto).Dalle 11.00: Favole magnetiche – Attacca stacca crea con Chiara De Bonis.° Incontro adatto alle bambine e ai bambini.Per tutta la mattina Fabio Magnasciutti c’è. Dalle 15.00 (ma forse anche prima): Enrico Pantani in persona proprio lui dal vivo.Sarà presente Er cane.Dalle 16.00: Il…
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tarditardi · 2 years ago
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19/5 THE DARK SIDE OF THE MOON 50 al Teatro Nazionale - Milano
THE DARK SIDE OF THE MOON 50. Il capolavoro dei Pink Floyd live nel 50° anniversario con Pietro Bombardelli (voce) / Antoni Mariano e Fabio Malavolta (chitarre) / Simone Mauro Ghilardi (tastiere) / Matteo Rampoldi (batteria) Michele Bressan (basso) / Filippo Cadringher (sax) / Sara Cosco, Lorenza Guatteri, Lara Mandelli (cori) e con Matteo Pisu nel ruolo del 'lunatico'
regia Marco Rampoldi. La produzione RaRa in collaborazione con Nidodiragno/CMC.
Per festeggiare il mezzo secolo di vita di The dark side of the Moon, il disco che ha consacrato i Pink Floyd come una delle band più importanti del pianeta, un gruppo di giovani musicisti ripropone il capolavoro, con assoluto rispetto, senza cadere nella logica della tribute band.
Gli arrangiamenti partono da un'attenta analisi di tutte le esecuzioni che i Floyd hanno dato dei pezzi nel corso degli anni, per giungere a una riproposizione critica che punta a esaltare al meglio le caratteristiche e la modernità di ogni brano. Un raffinato uso di proiezioni, in un gioco grafico evocativo e con l'utilizzo di filmati originali, include la traduzione, in italiano, dei testi delle canzoni.
L'elemento caratterizzante del lavoro è la presenza di un attore che, muovendosi fra la platea e il palcoscenico, interpreta le parole dei personaggi intervistati dalla band (in particolare i tecnici) sui temi dell'album, venendo così a incarnare la figura del 'lunatico' - sintesi contemporanea del 'coro' classico, emblema delle alienazioni della vita moderna su cui il disco è incentrato.
The dark side of the Moon 50 non è un semplice concerto, ma uno spettacolo teatrale e musicale completo, che può permettere a chi non conosce questo capolavoro di scoprirne la grandezza e a chi lo ha amato, fin dalla sua pubblicazione, di apprezzare nuovi risvolti, attraverso l'organicità della creazione narrativa dello show.
A concludere la serata, la band ripropone una selezione di alcune altre irrinunciabili pietre miliari della carriera dei Pink Floyd. Il 1973 è uno degli anni più importanti di tutta la storia del rock. I Beatles hanno chiuso da tre anni il loro percorso, ma si stanno già affermando i nuovi protagonisti della scena musicale: esce il primo album di Bruce Springsteen, David Bowie pubblica Aladdin Sane, The Who Quadrophenia, i Genesis Selling England by the Pound…
Soprattutto, il primo marzo in America e il 23 in Europa, i Pink Floyd pubblicanoThe dark side of the Moon.
Le musiche sono di una bellezza folgorante: semplici, ma raffinatissime. I brani entrano, immediatamente, nella storia del rock. I testi, scritti per la prima volta dal solo Roger Waters, ruotano su un unico tema centrale: le alienazioni che l'uomo moderno si trova a subire e come, queste, lo possano far sprofondare nella follia, spingerlo verso il 'lato oscuro della luna'.
Il disco ha un successo inaudito: rimane per 14 anni nella top 200 di Billboard, divenendo il terzo album più venduto della storia. Ancora oggi risulta uno dei vinili più venduti ogni settimana.
IG @darkside50th
raraproduzione.it
nidodiragno.it
MARCO RAMPOLDI (regia)
Formatosi con Dario Fo, Giorgio Strehler e Luca Ronconi, da oltre trent'anni alterna I'attività di prosa (presso i più prestigiosi teatri milanesi: Piccolo Teatro, Franco Parenti, Manzoni) al Iavoro con alcuni fra i comici più interessanti dell'area milanese (Teresa Mannino, Max Pisu, Leonardo Manera, Antonio Cornacchione, Rita Pelusio ecc.). In ambito musicale ha collaborato, in vari contesti, con Antonella Ruggiero, Giovanni Nuti, Checco Zalone, i Luf, Quartetto Borciani, Archimia, Phil Mer, Cesare Picco e molti altri.
Biglietti:
Poltronissima Vip 34 euro
Poltrona 30 euro Galleria 24 euro Per informazioni, contattare le due linee dedicate: INFOLINE 020064081 - Tasto 1 per Teatro Nazionale SMS o WhatsApp 344.1996621
TEATRO NAZIONALE
Via Giordano Rota, 1 - Milano
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tecnoandroidit · 2 years ago
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Oltre 200 tavole originali per il PAFF! International Museum
(ANSA) – PORDENONE, 10 MAR – Un “contenitore” per circa 200 tavole originali dei più famosi fumettisti di sempre e per oltre 500 fra schizzi, fogli di sceneggiatura, pubblicazioni storiche e rare, costumi di scena utilizzati in film tratti da fumetti, scenografie e filmati provenienti da tutto il mondo tramite acquisti, prestiti e donazioni. E’ il PAFF! International Museum of Comic Art,…
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corallorosso · 4 years ago
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Porno deepfake, una nuova app letale gira sul web L’allarme è di quelli che non possono essere né ignorati né sottovalutati. Gira su Telegram – ma verosimilmente non solo su telegram – un’applicazione che consente, in pochi secondi, di spogliare letteralmente una donna e pubblicarne una sua immagine nuda più o meno dove si vuole. A lancoarlo è Sensity una società specializzata nel riconoscimento dei c.d. deepfake, quelli che, in altri tempi, avremmo chiamato fotomontaggi ma che, oggi, sono autentici falsi d’autore pressoché indistinguibili dagli originali e generati piegando al peggio sistemi di intelligenza artificiale. E l’allarme è grave, preciso e circoscritto. L’applicazione in questione consente agli utenti di caricare su un server la foto di una donna vestita e gli restituisce, pochi secondi dopo, la foto della stessa donna ma completamente nuda chiedendo all’utente di scegliere se pubblicarla su Telegram o tenerla per sé, magari, per diffonderla poi attraverso canali diversi. Il servizio può essere usato gratuitamente da chiunque ma l’immagine generata dall’applicazione contiene, in questo caso, una filigrana che da conto dell’utilizzo gratuito del servizio. Pagando 8 dollari, al contrario, si possono generare fino a 112 foto di donne nude partendo da altrettante foto di donne regolarmente vestite. Sensity ha già identificato un paio di canali su Telegram con decine di migliaia di utenti che si scambiano foto di questo genere diffondendo, a seconda dei casi, foto di attrici famose, politiche, amiche, mogli, fidanzate, perfette sconosciute le cui foto sono scaricate dai social network. Come spesso accade per questo genere di applicazione ci vorranno poche settimane e le migliaia di utenti dell’applicazione diverranno milioni e poi il fenomeno sfuggirà inesorabilmente al controllo. Per alcuni sarà un gioco perverso del quale non comprenderanno la gravità per altri un’arma per distruggere la reputazione di una donna e per annientarne l’identità. E non serve essere capaci di guardare lontano né essere particolarmente pessimisti sulla società per capire che prima o dopo le conseguenze saranno letali perché una donna che vede diventare di pubblico dominio una sua foto senza veli e difficilmente riconoscibile come un fake potrebbe non reggere alla vergogna. È già successo. Lei si chiamava Tiziana Cantone, aveva poco più di 31 anni, finirono in rete alcuni suoi filmati in quel caso veri e girati nell’ambito di un gioco erotico con il fidanzato e con alcuni amici. Avevano sottovalutato le conseguenze di quel gioco. Lei non resse all’onta e dopo aver cercato, senza successo, di far sparire quelle foto dal web, si tolse la vita in un garage, alla periferia di Napoli, impiccandosi. (...) Prima che l’app in questione spopoli bisogna fermarne la diffusione. Deve diventare una sfida comune. Se la intercettiamo o ne intercettiamo i prodotti - perché accadrà – non condividiamoli, non ridiamoci su, segnaliamoli alle Autorità e ai gestori della piattaforma perché è un’arma di distruzione di massa mascherata, ma solo mascherata, da goliardata digitale. Guido Sforza
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Gli appuntamenti settimanali di Triennale Milano
Gli appuntamenti settimanali di Triennale Milano. 19 luglio: 10.00 Triennale Radio Show Evento online Proseguono gli appuntamenti radiofonici in collaborazione con Radio Raheem. Host della trasmissione Damiano Gullì, curatore per Arte contemporanea e Public program di Triennale Milano. 21.00 Proiezione | Unexpected Matches. Sound in Transfigured Time Ingresso libero previa registrazione: triennale.org. Triennale Milano presenta il quarto appuntamento di Unexpected Matches, un ciclo a cura di Alina Marazzi volto a indagare la relazione tra immagine filmica e musica live attraverso il coinvolgimento di musicisti e dj invitati a sonorizzare pellicole rare provenienti da archivi e cineteche, oppure filmati originali realizzati ad hoc per le live performance da artisti visivi. Questo quarto appuntamento presenta tre film di Maya Deren senza sonoro – At Land (1944), A Study in Choreography for Camera (1945) e Ritual in Transfigured Time (1946) – che offrono l'occasione per le due musiciste Francesca Bono (Ofeliadorme) e Vittoria Burattini (Massimo Volume) di creare un dialogo con Deren, madrina del cinema d'avanguardia americano, attraverso synth, batteria e voce. Ai film di Maya Deren si aggiunge Luce Movimento (1967) dell'artista Marinella Pirelli. Il film mostra forme geometriche e astratte basate sulle opere presentate nell'esposizione Luce movimento in Europa (Galleria dell'Ariete, Milano, 1967) che riuniva molti protagonisti dell'arte cinetica europea. Il film è qui presentato nella sua integralità senza il sonoro originale, ma con una colonna sonora che mescola suoni elettronici in un'interpretazione contemporanea del duo Bono / Burattini. 20 luglio: 18.30 Visita guidata | Museo del Design Italiano Ingresso a pagamento previa iscrizione. Per maggiori informazioni: triennale.org Triennale propone una serie di visite guidate alla scoperta delle sue mostre e della sua collezione permanente. Il Museo del Design Italiano presenta la sua nuova selezione di oggetti e il suo nuovo allestimento attraversando i cento anni della storia di Triennale, con oltre 300 pezzi scelti tra i 1.600 che compongono le collezioni dell'istituzione e altri in prestito da importanti collezioni private. 21.00 Concerto | Makaya McCraven – JAZZMI 2023 PREVIEW Concerto a pagamento, per maggiori informazioni: triennale.org. In attesa dell'8ª edizione di JAZZMI (12 ottobre – 5 novembre 2023), la preview del festival è affidata a Makaya McCraven, uno degli artisti più emblematici della black music contemporanea. Il batterista, compositore e producer franco-statunitense si esibirà in un concerto speciale – in collaborazione con NAO UAO – nel giardino di Triennale Milano, tra jazz urbano, nu soul, sperimentazione e tutte le sfumature del genere. 21 luglio: 18.30 Visita guidata | Home Sweet Home Ingresso a pagamento previa iscrizione. Per maggiori informazioni: triennale.org. Visita guidata alla mostra Home Sweet Home, che parte dalla storia dell'istituzione e delle sue Esposizioni Internazionali per arrivare alla contemporaneità, riflettendo sull'idea di casa e di abitare, da sempre argomenti privilegiati della ricerca di Triennale. 19.00 Concerto | Disco Stupenda in Triennale con Alan Sorrenti Concerto a pagamento, per maggiori informazioni: triennale.org. Sul palco di Triennale Estate, Alan Sorrenti, in compagnia della sua band Exotica, si esibisce con il suo nuovo disco che tocca tutti i periodi storici della carriera del cantautore italiano in un caleidoscopio di colori che parte dagli anni Settanta e arriva al futuro. Ad accompagnare l'artista è il produttore Stefano Ceri, demiurgo dello street pop italiano, capace di colorare le nuove canzoni di Sorrenti grazie al suo italian touch in bilico tra cantautorato e dance floor. Dopo il concerto un dj set di Tommiboy & Andrea Canali. 22 luglio: 12.00 Visita guidata | Museo del Design Italiano Visita guidata in inglese Ingresso a pagamento previa iscrizione. Per maggiori informazioni: triennale.org 18.30 Visita guidata | Siamo Foresta Ingresso a pagamento previa iscrizione. Per maggiori informazioni: triennale.org Triennale Milano propone delle visite guidate alla scoperta della mostra Siamo Foresta, in collaborazione con Fondation Cartier pour l'art contemporain. L'esposizione approfondisce la visione estetica e politica della foresta come multiverso egualitario di popoli viventi ed esplora l'allegoria di un mondo possibile al di là del nostro antropocentrismo. 23 luglio: 12.00 Visita guidata | Siamo Foresta Visita guidata in inglese Ingresso a pagamento previa iscrizione. Per maggiori informazioni: triennale.org. 18.30 Visita guidata | Reversing the Eye. Fotografia, film e video negli anni dell'arte povera Ingresso a pagamento previa iscrizione. Per maggiori informazioni: triennale.org. Una visita guidata alla scoperta della mostra Reversing the Eye. Fotografia, film e video negli anni dell'arte povera. L'esposizione indaga, con oltre 250 opere realizzate da 49 artisti, il rapporto dell'arte povera e di alcune avanguardie presenti in Italia tra gli anni Sessanta e i primi anni Settanta con i linguaggi della fotografia, del cinema e del video.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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giacomopapetti · 5 years ago
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Notte della Cultura 2019 - Brescia
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ALLA LUNA, ALLA LUNA! sonorizzazione dal vivo di filmati alle origini del cinema sabato 5 ottobre 2019 ore 21.30 Brescia, cortile del Broletto (in caso di pioggia auditorium S. Barnaba) BRIXIA ART ORCHESTRA Gabriele Rubino, Stefano D’Anna, Carmelo Coglitore, Luca Ceribelli, Nicholas Lecchi saxofoni e clarinetti Paolo Malacarne, Giuseppe Chirico, Riccardo Bianchi trombe Sara Cucchi corno Carlo Napolitano trombone Francesco Baiguera chitarra Giacomo Papetti contrabbasso Valerio Abeni batteria Corrado Guarino pianoforte, direzione, composizioni e arrangiamenti
In occasione del cinquantesimo anniversario dello sbarco sulla Luna, la Brixia Art Orchestra propone, in collaborasione con Cinema Eden, la sonorizzazione di alcuni dei primi prodotti artistici della storia del cinema. Si tratta di sette “corti” in cui il tema della luna e dei viaggi spaziali è rappresentato con una stupefacente immaginazione e con uno spiccato gusto per il fantastico e per il trucco da prestigiatore. La musica è in gran parte scritta appositamente da Corrado Guarino, ma non mancano citazioni e elaborazioni tratte dai materiali musicali più disparati, dagli standard jazz a Arnold Schönberg, passando per un doveroso omaggio a Gil Evans.
La “Brixia Art Orchestra” è nata nel 2018 da un’idea di Stefano D’Anna e Corrado Guarino, con l’ambizione di creare una formazione stabile in grado di produrre progetti originali in cui abbia spazio l’intero universo espressivo del jazz, con uno sguardo verso la sua storia così come verso le sue contaminazioni con altri stili, e la sua contemporaneità in continua evoluzione. L'organico della formazione comprende musicisti affermati e giovani promettenti che gravitano nell'area di Brescia.
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