#filippo la bruna
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teenagedirtstache · 11 hours ago
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Mondo Uomo January/February 1998 photos J. A. Reichardt styling Filippo La Bruna
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pinkstarlightcomputer · 6 years ago
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Filippo La Bruna “Ispirazione Caravaggio”
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sciscianonotizie · 3 years ago
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Intervista – ‘Pasolini, il poeta corsaro’ raccontato da Giuliana Vitali: “Come il capitano Achab da intellettuale ha lottato e nutrito il nostro pensiero critico’
Cinema, poesia, letteratura solo per scandagliare la verità dell’animo umano e delle sue manifestazioni, seguendo l’ottica dell’inchiesta. In Pierpaolo Pasolini c’è sempre stata volontà di comunicare ed insegnare implicitamente ciò che dal mondo aveva imparato. Per questo nel centenario della sua nascita, la rivista letteraria Achab ha scelto di presentare un volume (il dodicesimo), dedicato all’illustre bolognese. Il direttore e fondatore Nando Vitali ha così selezionato proiezioni e letture degli scritti di Pasolini per i napoletani, in una presentazione della rivista letteraria, svolta lo scorso 22 maggio, nel Convento di San Domenico Maggiore a Napoli. 
Alla voce della caporedattrice di Achab, Giuliana Vitali, è stato affidato il compito di lasciare percepire ai lettori, l’importante attualità del messaggio pasoliniano, elaborato da un vero poeta corsaro che ha fatto della cultura sua unica ragione di vita, dividendosi tra consenso e dissenso pubblico, pur restando indiscusso intellettuale di riferimento per un’Italia intera, come si sottolinea in questa intervista.
L’INTERVISTA A GIULIANA VITALI
– Pasolini, uomo profetico, coraggioso, ma scomodo. Come commenta questa descrizione e che immagine ha lei di una tale pietra miliare della nostra cultura?
Penso che Pasolini sia stato uno dei pochi intellettuali e artisti italiani ad essersi immerso completamente nella realtà che abitava e con la quale si è sempre confrontato talvolta in modo spietato. La indagava, la raccontava attraverso quasi tutti i linguaggi artistici: cinema, letteratura, critica, saggistica, politica, poesia, persino pittura e musica come fosse alla spasmodica ricerca della verità, ai limiti dell’ossessione; come un capitano Achab insomma, in continua lotta contro la Balena Bianca ma che allo stesso tempo lo nutriva. Secondo il mio punto di vista Pasolini non ci dà risposte, né messaggi ma alimenta il nostro pensiero critico provocando in noi dubbi, ci fa porre delle domande sullo stato delle cose intorno a noi, sulle nostre debolezze e incoerenze scardinando di fatto qualsiasi nostra certezza. E questo spesso, ancora oggi, ci rende scomodi sia agli occhi di noi stessi che a quelli dell’altro.
  – Con Achab non si intende dare semplicemente memoria agli scritti pasoliniani, ma si desidera parlare ai giovani e alle coscienze. Nello specifico, attraverso quali letture verrà compiuta una tale operazione?
Il volume che ho curato insieme a mio padre – il fondatore e direttore Nando Vitali –  raccoglie oltre trenta contributi da parte di artisti, intellettuali sia nazionali che internazionali con lo scopo di alimentare il senso critico – proiettato sulla contemporaneità – di ogni lettore attraverso il confronto tra le voci più autorevoli e diverse tra loro. Infatti il pubblico di Achab è sempre stato parte attiva della rivista, partecipe ai dibattiti durante i nostri incontri. Tra gli autori che hanno partecipato c’è chi ha affrontato temi sociali come l’attivista polacca Elżbieta Jachlewska sull’aborto (in risposta al famoso scritto di Pasolini sul Corriere della Sera), o lo stato dell’informazione con Angelo Ferracuti (riprendendo gli articoli giornalistici che condannavano Pasolini e i suoi lavori); c’è chi ha raccontato la Roma delle case popolari come Ascanio Celestini per esempio o, come Filippo La Porta, ha indagato le controversie di Pasolini attraverso un saggio critico e ancora Andrea Carraro con un’intervista immaginaria – semiseria a Pier Paolo Pasolini; ci sono anche storie di “vite violente” come quella autobiografica di Carmelo Musumeci o come il racconto “Le ceneri di Kafka” di Paolo Restuccia. Non manca la poesia come quella della somalo-pakistana Shirin Ramzali Fazel. Tutto il volume è inoltre stato illustrato con oltre dieci disegni dall’artista Senzarumore – alias Bruna Iacopino.
 – Pasolini, il poeta corsaro. Perché questa immagine e se oggi si trovasse a confronto con il nostro, cosa gli chiederebbe e su quale argomento disquisirebbe?
Ha vissuto il suo tempo in modo critico con gli occhi di un poeta. Mi viene in mente  quell’illuminante saggio di Quasimodo al Nobel che parlava dei poeti che più degli altri sono sempre stati scomodi al potere; li temono quando la loro voce raggiunge profondamente i diversi strati sociali, quando cioè dalla lirica o dall’epica si rivelano, oltre alle forme, anche i contenuti. Quindi di una realtà tragica.
Era un uomo così imprevedibile che cercare di immaginare un suo pensiero sugli accadimenti e lo stato delle cose di oggi sarebbe forse inutile.
 – Relativamente alla deriva del pensiero che Pasolini aveva preventivato, cosa la cultura è chiamata oggi a fare e soprattutto, come dovrebbe veicolare i messaggi pasoliniani?
La Cultura, e quindi soprattutto l’intellettuale, ha una responsabilità civile, sociale ed è soprattutto di carattere universale al di fuori di ogni provincialismo. Secondo me è necessario che si forniscano gli strumenti che incoraggino alla formazione del libero pensiero, alla presa di coscienza dell’essere dentro alla Storia sfuggendo così anche a una certa pigrizia mentale che spesso ci attanaglia. Ma questo è anche la conseguenza di un mondo culturale accademico e di vecchia guardia – pur facendone parte molti giovani –  che di fatto esclude, annoia cercando un mero indottrinamento anziché l’inclusione e l’interazione con le nuove generazioni.
 – Oltre Pasolini, cosa resta oggi di un’anima delicata ma incompresa? Quali altre iniziative intende portare avanti (se ce ne sono) per contribuire meglio a definire la presentazione del pensatore più moderno che ci sia?
Stiamo lavorando sia con le Istituzioni municipali, comunali, scolastiche, biblioteche sia con alcuni spazi sociali presenti sul territorio. Attraverso la figura di Pasolini cerchiamo di dare più ampio respiro ai dibattiti e alle diverse forme artistiche includendole negli incontri che organizziamo; dalla proiezione di cortometraggi a mostre che accolgono le illustrazioni legate alla rivista, o da momenti musicali a quelli recitativi. In uno degli incontri a Roma per esempio, alla Casa della Cultura di Torpignattara, abbiamo ospitato l’attore e autore teatrale Nicola Vicidomini – presente anche con un suo scritto in Achab –  che, con una sua originale performance ha recitato “Siamo la forza del Passato” e un suo testo originale ispirato a Pasolini. Abbiamo tante idee che cercheremo di realizzare insieme con tutta la redazione, agli amici e lettori che ci sostengono.
source https://www.ilmonito.it/intervista-pasolini-il-poeta-corsaro-raccontato-da-giuliana-vitali-come-il-capitano-achab-da-intellettuale-ha-lottato-e-nutrito-il-nostro-pensiero-critico/
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failipping · 7 years ago
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Se hai bisogno di vezzi, chiedili al cielo: non si rifiuterà mai di punzecchiati e blandirti. E non startene lì a fantasticarci troppo: lo farà come d’altronde gli riesce meglio da tempi ormai intelligibili. Se hai bisogno di stiracchiare gli zigomi, non chiederlo alla luna: perché qualsiasi sembianza prativa si confonderebbe senza troppa fatica nella sua radura bruna. Se hai bisogno di trovare un sinonimo che rifletta il tuo splendore, non cercarlo in uno specchio, abbracciato da un dedalo di pareti incolori. Tutta questa abbondanza ci fa ottimalizzare la pochezza che ci contesse. Tutti questi vorrei ci rendono sordi ai fulgidi silenzi dei nostri languori più profondi. C’è chi li chiama bisogni primari, c’è chi li associa al cibo, c’è chi li lascia scorrere sul viso, prima di dormire, congetturando un nuovo paradigma edito a toccare con mano il tanto atteso trasporto, che ogni volta ti sembra sempre primo, perché magari anche un solo carnoso bacio metropolita saprà strappartelo via, un altro, sorriso.
Filippo Mazzotta
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castellanzanelcuore · 5 years ago
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LA CITTA’ HA DETTO “GRAZIE” A VOLONTARI E SPORTIVI
“Siamo convinti che la gratitudine sia un valore fondamentale, un valore essenziale per vivere bene con gli altri. Dire grazie può cambiare la nostra vita e quella della comunità in cui viviamo. Per questo abbiamo deciso di avviare l’esperienza della Festa del Ringraziamento”. 
Queste le parole con cui il Sindaco della Città di Castellanza, arch. Mirella Cerini, ha accolto sabato pomeriggio nella sala Colonne di Palazzo Brambilla le tante persone che si sono spese per la città come volontarie e che hanno ottenuto importanti risultati in ambito sportivo.
A loro la Città di Castellanza ha voluto dire “Grazie” con una pergamena, semplice ma carica di significato. Undici gli atleti castellanzesi e trentuno i volontari premiati nel corso di un pomeriggio ricco di gioia ed emozione.
Di seguito i nominativi dei premiati:
ATLETI:
BELLATO SILVANO - CAMPIONE ITALIANO ARCO LONGBOW 2019    -Categoria Seniores
CALDERA SOFIA - CAMPIONE ITALIANO TENNIS - Categoria Under 16
GALUPPI LUDOVICA - RECORD ITALIANO 80 M. - Categoria Under 15
COLOMBO FILIPPO -3° CLASSIFICATO CAMPIONATO NAZIONALE - Snowboard
PETRILLO VIOLA - GOLD JUNIOR A (Miglior giocatrice del torneo) - Calcio Femminile under 12
SCOMAZZON GIULIA - CAMPIONE ITALIANO DRESSAGE - Equitazione
MELI REBECCA - CAMPIONE PROVINCIALE TENNIS SINGOLO - Campionato provinciale 2° livello
BANDERA ANNA -CAMPIONE DEL MONDO MINIGOLF 2019 - Specialità Matchplay
COLOMBO PAOLO - CAMPIONE ITALIANO KARATE 2019 - "1° Kata, 1° Kumite, 1° Kata cat. Sup., 1° Kumite a squadre u.30"
COPPINI ANDREA - CAMPIONE ITALIANO STAFFETTA 4X400 - Categoria Allievi
RUSTICI RICCARDO    - ATLETA CASTELLANZESE BASKET IN CARROZZINA   
VOLONTARI:
CROCI AUGUSTO - VOLONTARIO SPORTELLO DISABILI
CERINI SILVIO – VOLONTARIO SPORTELLO DISABILI
DONELLI SONIA - VOLONTARIO DISABILI
RIITANO ROBERTA – VOLONTARIO SPORTELLO DISABILI
BONETTI RENZO - VOLONTARIO TRASPORTO MINORI DISABILI
SIGNORINI MARIO - VOLONTARIO TRASPORTO MINORI DISABILI
ZAMPINI BRUNA - VOLONTARIO ACCOMPAGNAMENTO DISABILI
BUZZI FABIA - VOLONTARIO ACCOMPAGNAMENTO DISABILI
PALEARI GRAZIELLA - VOLONTARIO ARCHIVIAZIONE
MORONI FABIO - VOLONTARIO ARCHIVIAZIONE
CAPRILE DANIELA - VOLONTARIO VISITE GUIDATE PALAZZO COMUNALE
ZAFFARONI ROBERTO - VOLONTARIO SUPPORTO UFFICIO ISTRUZIONE
CENTINEO GIUSEPPE - VOLONTARIO APERTURA E CHIUSURA CANCELLI PARCO LIUC
GRAUSO NICOLA - VOLONTARIO APERTURA E CHIUSURA CANCELLI PARCO LUIC
TOGNIN LUCIANO – VOLONTARIO APERTURA E CHIUSURA CANCELLI PARCO LUIC
LOMBARDI MARIO - VOLONTARIO APERTURA E CHIUSURA CANCELLI PARCO VIALE ITALIA
BIAGIOLI MASSIMO    - VOLONTARIO APERTURA E CHIUSURA CANCELLI PARCO VIALE ITALIA
BIAGIOLI LEONARDO - VOLONTARIO APERTURA E CHIUSURA CANCELLI PARCO VIALE ITALIA
FERIOLI MASSIMO - VOLONTARIO INGRESSO SCUOLE
BISSOLI CLAUDIO - VOLONTARIO AREA CANI
BRICK ENA - VOLONTARIO AREA CANI
COLOMBO LUCA - VOLONTARIO AREA CANI
MAZZA ROBERTO - VOLONTARIO AREA CANI
PIETROBONI SERGIO - VOLONTARIO AREA CANI
TAGLIAFERRI GIORGIO - VOLONTARIO AREA CANI
MITA JOSEPH - VOLONTARIO COMUNITA'
SANE' JANKHOUBA    - VOLONTARIO COMUNITA'
OGHOMWENRIE ALEX OSAMEDE    - VOLONTARIO COMUNITA'
COLOMBO FRANCESCA - SERVIZIO CIVILE PROGETTO EDUCAZIONE
ARENARE GIADA - SERVIZIO CIVILE PROGETTO BIBLIOTECA
DOLENZ MARTINA - SERVIZIO CIVILE PROGETTO BIBLIOTECA
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onoranzetriolo · 6 years ago
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E' morta Maria Nucera
E’ morta Maria Nucera
in Polimeni di 76 anni
Primaria Impresa Funebre Triolo
centralino 0965.29993
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pangeanews · 4 years ago
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“Diritto di voto. Divorzio facile. Svalutazione della verginità. Ridicolizzazione sistematica della gelosia. Libero amore”. Filippo Tommaso Marinetti femminista (e seduttore totale)
Nel Manifesto del Futurismo di Filippo Tommaso Marinetti, la Caffeina d’Europa, uscito in prima pagina su Le Figaro di Parigi (e su svariati altri giornali) il 20 febbraio 1909, tra i dardi più celebri e fiammeggianti, oltre alla glorificazione della guerra – sola igiene del mondo – alla distruzione di musei e biblioteche, senz’altro in molti ricorderanno “le belle idee per cui si muore” ma, soprattutto, “il disprezzo della donna”. Marinetti torna su questo punto dolente nello scritto Contro l’amore e il parlamentarismo del 1915 ripubblicato da GOG, lo scorso aprile, in volume dal titolo Come si seducono le donne e altri scritti sull’amore con l’introduzione di Andrea Chinappi e la prefazione di Bruno Corra e Emilio Settimelli. Una lettura ideale e divertente, in primis, per ogni donna. “Quest’odio, appunto, contro la tirannia dell’amore, noi esprimemmo con una frase laconica: “il disprezzo della donna”. Noi disprezziamo la donna, concepita come unico ideale, divino serbatoio d’amore, la donna veleno, la donna ninnolo tragico, la donna fragile, ossessionante e fatale, la cui voce, greve di destino, e la cui chioma sognante si prolungano e continuano nei fogliami delle foreste bagnate di chiaro di luna”.
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Il libro sulla seduzione futurista nasce attraverso una ferita di guerra. “È il 1916 e il funambolico Marinetti si trova costretto a letto, in convalescenza, per una ferita da granata. Ed è proprio alla granata austriaca – che gli adornò «faccia, cosce e gambe dei soli tatuaggi degni di un futurista» – che questo libro è dedicato. Perché guerra e seduzione per Marinetti sono speculari. Così dal letto dell’Ospedale Militare di Udine F.T.M. detta forsennatamente agli amici Corra e Settimelli, sigaretta dopo sigaretta, il primo manuale futurista di ars amatoria, un decalogo ilare e acuto, ma non per questo inefficace, delle qualità che deve possedere il seduttore”.
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Effettì contro l’amore, dunque? Non proprio. Marinetti parla delle donne soltanto “dopo averne goduto e sofferto”. E il libro è un agile quanto spassoso compendio, nonché Baedeker di donne dalle diverse nazionalità e credo religioso, “dalle romane alle parigine”. Come le tedesche, le tre amanti tedesche, che lasciano un’impronta indimenticata nel cuore del giovane futurista. “Una amburghese giovane e fresca ma pedante e cretina come un saggio critico di Benedetto Croce. La moglie di un editore di Lipsia, assolutamente insipida”. Ma soprattutto è una berlinese conosciuta in un hotel di Palermo a fare breccia in Marinetti, “giunonica, imperiale”. La tedesca, infatti, indossa una speciale camicia da notte fatta confezionare all’uopo per il futurista antiteutonico, con bandiera germanica e due aquile imperiali destinate a battere le ali nei momenti più riposti di una festa palermitana.
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Le descrizioni femminili che Marinetti regala sono senza tempo e vivissime: “Mi sarei innamorato pazzamente di una giovane attrice ebrea, d’origine algerina, bruna, selvaggia, furba e scivolante, ambiziosissima, calcolatrice, grandi occhi enormi di liquorizia, bella bocca da negra, un’araba insomma frenetizzata da Parigi”. Cosa bisogna avere per sedurre tante donne? “Forti attitudini oratorie. Ingegno novatore. Saper dare uno schiaffo decisivo a tempo e soprattutto coraggio, coraggio, coraggio: ecco l’afrodisiaco supremo della donna!”. Ma le donne hanno le loro fissazioni – come quella del seno, tanto per fornire un esempio tratto dal libro – la gelosia e, spesso e volentieri, un marito da tradire. Prendiamo l’esemplare signora inglese molto bella “e già quasi matura”, appassionata dei versi del poeta Marinetti. Voleva concedersi al futurista in casa, sotto agli occhi (semichiusi) del coniuge John, sul divano. “(…) E tuo marito? – Non preoccuparti, ha la sua bottiglia!… Conoscevo suo marito ma ne ignoravo le meravigliose abitudini di alcolizzato”.
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In conclusione al funambolico pamphet Come si seducono le donne, al capitolo XI, Saluto di un bombardiere alla donna italiana, si ritagliano alcune immaginette donnesche ispirate ai romanzi più in voga in quel momento storico (chissà a quali romanzi si ispirano oggi le donne) da evitare, secondo Effettì, nel decalogo a undici punti (come il Manifesto del Futurismo) dal titolo “PERO’!… Sia tutto come non detto”. Rileggere i punti 9 e 10. “9° Se rimani la donna dei romanzi di Fogazzaro: vile, indecisa, ipocrita, piena di rimorsi, neutrale, conservatrice, reazionario, voglio-non-voglio, sarò-non-sarò-tua, forse-domani-un-poco-fino-al-petto-ma-non-più-giù. 10° Se rimani la donna dei romanzi di D’Annunzio: snob, vana, vuota, superficiale, culturale, annoiata, disillusa, ossessionata da Parigi; la donna che per amare ha bisogno di orchidee Coty Paquin Mallarmé Oscar Wilde Wagner Verlaine Baudelaire passeggiate – archeologiche rovine – illustri sadismo e incesto”.
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Filippo Tommaso Marinetti, femminista ante litteram, snocciola “le belle libert��” che i Futuristi vorrebbero offrire alla donna (oltre un secolo fa): “Diritto di voto. Abolizione della autorizzazione maritale. Divorzio facile. Svalutazione e abolizione graduale del matrimonio. Svalutazione della verginità. Ridicolizzazione sistematica e accanita della gelosia. Libero amore”. La biografia di Filippo Tommaso Marinetti, ironia della sorte?, registra un matrimonio religioso nel 1923: a Villasanza di Monza capitola. Si sposa con Benedetta Cappa, conosciuta nel dicembre 1918, nel salotto romano di Giacomo Balla. Spiega l’incoerenza apparente il biografo di Marinetti Giordano Bruno Guerri: “Quanto a Marinetti, dopo avere teorizzato la distruzione della famiglia, se ne costruì una in cui fu padre e marito esemplare: i rivoluzionari raramente si sentono vincolati, nella vita provata, alle proprie teorie. Ma ci fu coerenza in quella scelta: Benedetta Cappa, la donna che sposò, benché molto femminile non aveva niente da invidiare ai futuristi maschi per intraprendenza, spirito creativo, autonomia, originalità”.
Linda Terziroli
  L'articolo “Diritto di voto. Divorzio facile. Svalutazione della verginità. Ridicolizzazione sistematica della gelosia. Libero amore”. Filippo Tommaso Marinetti femminista (e seduttore totale) proviene da Pangea.
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esperimentortrash · 8 years ago
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Giorno 1 - 5 Gennaio 2017
Le idee sono stese, la fanfiction avrà come protagonisti Simone Giannelli e Filippo Lanza, i “tipici” protagonisti per queste storie, e sarà strutturata come quelle che vanno particolarmente di moda ora, stile social media e quello scelto è Twitter.
Presa ispirazione da una fanfiction già presente sul sito Arianna si dedica alla stesura del capitolo, mentre Bruna si dedica alla creazione della copertina e delle varie immagini dei finti tweet.
La prima parte della storia, il prologo, viene pubblicata la sera stessa e non riceve subito molte attenzioni. Solo qualche ragazza imbattutosi in essa - probabilmente dopo aver cercato per noia sotto il tag della pallavolo - mette qualche timida stellina, e anche un’altra ragazza avvisata dell’esperimento inizia a seguirla.
Non proprio un inizio col botto.
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cavegirl66 · 7 years ago
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Filippo la Bruna
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teenagedirtstache · 9 months ago
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teenagedirtstache · 7 hours ago
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teenagedirtstache · 9 months ago
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teenagedirtstache · 9 months ago
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teenagedirtstache · 9 months ago
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teenagedirtstache · 9 months ago
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teenagedirtstache · 9 months ago
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