#fantasy orientale
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-Daevabad Aesthetic-
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livebloggeando mi primera relectura en años del primer libro de memorias de idhun para que mis mutuals de tw puedan comprender la completa enajenación que es esta saga
#acabo de escuchar la parte del arco budista de alsan es que who's doing it like her (laura gallego)#exotización y apropiación de las culturas orientales pero make it high fantasy supongo#un puto hombre lobo en un monasterio budista es que me descojono por favor#memorias de idhun
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La mia depressione segue un pattern che alterna fasi maniacali folli e periodi di vuoto esistenziale in cui faccio fatica anche a tenere gli occhi aperti.
Negli ultimi due giorni sono passata da scatti d'ira violenta e immotivata a crisi di pulizia degne di una casalinga degli anni '50. Crisi che hanno avuto fine ieri, quando mi sono decisa a far visita all'emporio cinese sotto casa mia per comprare una nuova tenda per la doccia.
Adesso il mio bagno è bellissimo, lucido e pulito. Tutto grazie alla sfumatura di bianco avorio della nuova tendina in PVC, decorata da delicate fantasie di coralli cerulei.
Nel momento in cui ho deciso che la tenda della doccia avrebbe risolto tutta la frustrazione che mi causa la disorganizzazione della mia Manager Suprema, però, ho anche deciso che era giunto il momento di spendere 25 euro in un abbonamento annuale a un'applicazione per imparare il Coreano.
La fissa per il Coreano è la cosa che mi fa più ridere in assoluto, se la osservo dalla prospettiva di una mente neurotipica. Perché mai una ragazza di 26 anni, che padroneggia mirabilmente l'Inglese, sa parlare Francese e comprende il Tedesco, dovrebbe cimentarsi nell'imparare una lingua che realisticamente non le servirà a un bel niente?
Non lo so, fatto sta che adesso ho il mio bravo quadernino dove riporto in bella copia tutti i caratteri Hangul, le forme di saluto e le espressioni di cortesia. Sono due giorni che dedico almeno un'ora e mezza a leggere e imparare nuovi termini, arrabbiandomi con la mia lingua che non ne vuole sapere di articolare in maniera aggraziata questi suoni gutturali e palatali d'Oriente.
Ho anche scaricato un'applicazione per parlare con persone coreane, nella speranza di sveltire il processo di apprendimento e immagazzinare quante più nozioni linguistiche possibili prima che arrivi la prossima fase depressiva. Solo che le persone coreane o mi snobbano oppure mi parlano in Italiano. E in quest'ultimo caso lo parlano anche fin troppo bene, quindi finisco per mettermi a chiacchierare di cavolate, dimenticando che il mio obiettivo è riuscire a pronunciare bene la parola "anneyong".
Comunque, questa nuova e imprevedibile fissa fa il paio con l'assoluta mancanza di socializzare e parlare con la gente. Mi viene difficile trascorrere più di un paio d'ore insieme ad altre persone, soffro le conversazioni di circostanza e non riesco a trattenermi da sganciare piccole bombe non richieste in forma di considerazioni esistenzialeggianti sul senso della vita. Con il risultato che le persone attorno a me mi guardano perplesse e poi con un sospiro danno fuoco alla loro canna del fine settimana.
In periodi come questo darei via la mia anima per essere una persona normale, per essere in grado di parlare del niente ed essere contenta, per potermi accontentare della mediocrità e della frivolezza. Darei sinceramente la mia vita per poter esorcizzare le mie ansie paralizzanti facendo compere o passeggiando per le vie del centro.
E invece eccomi qua: barricata alla scrivania, quasi dimentica di mangiare, che passo dallo scrivere una copy sulle piante per il mal di testa a decifrare esercizi scritti in un alfabeto che fino a 48 ore fa mi era completamente sconosciuto.
Però in fin dei conti forse va anche bene così. Quando ero ragazzina avrei preferito suicidarmi piuttosto che ammettere a me stessa che stare da sola è proprio ciò che mi piace.
Certo, poter parlare con qualcuno è bello - in alcuni casi. Ma io sono rassegnata al fatto che neanche il mio ragazzo vuole sentirmi dar voce ai pensieri che popolano la mia testa. E come biasimarlo.
Anche la psicologa, che ho ghostato qualche mese fa, mal sopportava i miei sproloqui e le mie fisse estemporanee.
Anche lo psichiatra, che vedo solo due volte l'anno per farmi rinnovare le ricette, si limita a monopolizzare la seduta perché tanto io non avrei nulla di interessante da dirgli. E quindi sì, certo, parlami ancora della filosofia orientale mentre mi chiedi di pagarti senza fattura.
Anche mio padre, che ormai si è dato alla macchia, non mi ha mai lasciato parlare durante le poche volte che abbiamo mangiato assieme.
Che nessuno mi voglia ascoltare un po' mi ferisce. Anche perché vorrei tanto condividere la piccola gioia che mi dà il saper dire "grazie" in coreano. Vorrei poter dire che fare TikTok stupidi e senza pretese mi mette allegria. Vorrei poter dire a qualcuno che sì, mi sento molto sola ma che ho imparato a non farmi del male quando sono da sola con me stessa.
A quindici anni dicevo che anche le persone più ricche e di successo a fine giornata si trovano da sole davanti alle loro paure. Ebbene, io vivo all'ombra dei miei terrori ininterrottamente da ventisei anni. Ormai posso dire che sono loro i miei migliori amici.
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Blue feather
Parte I
“Gli antichi Dei vegliano su di me. Così come io veglio sugli umani: è questa la mia ragione di vita. Ma non siamo che meri giocattoli, per loro. Gli Dei si annoiano facilmente: pe questo ci hanno lasciato a noi stessi. ora, dobbiamo cavarcela per nostro conto. Un esercito giunge da est per saccheggiare Amisdar, la città portuale orientale. Di solito non mi immischio negli affari degli umani, ma questa gente è stata buona con me. Mi hanno aiutato, permettendomi di guarire le mie ferite, e sono nel complesso pacifici, oltre che privi di mezzi per difendersi. Ma ho un piano. Una temibile draghessa di mia conoscenza, Orvaxius, mi deve un favore da che le ho passato alcune informazioni vitali. Trovarla sarà un’impresa quasi impossibile ma devo provarci.”
Gei si scosse leggermente ancora intontita dal sonno, risentendo nella testa il discorso che le aveva fatto Vhal prima di lasciarla. Nonostante fosse solo un piccolo pulcino di gazza, il nido in cui si sveglio era molto più grande per la sua stazza, riportandola subito alla realtà e ricordandole che ora era sola.
Erano le prime luci dell’alba quando riuscì a sollevarsi sulle piccole zampe per osservare l’orizzonte tra i rami dell’albero, con il sole che stava iniziando a sorgere davanti a lei. Non si aspettava davvero di veder ricomparire la sagoma del giovane corvo che l’aveva aiutata, ma ogni volta che ripensava alla notte in cui l’aveva lasciata il suo sguardo tornava a volgersi nella direzione che gli aveva visto prendere fino a sparire.
Amareggiata e un po' delusa tornò a rannicchiarsi sul suo piccolo giaciglio, l’unico punto che trovava comodo nel nido che Vhal aveva costruito di fretta la notte prima. Per abitudine aveva usato rametti spessi incastrati tra le biforcazioni dei rami di uno degli alberi più alti del villaggio dove erano arrivati, stremati e feriti, ma era riuscito a racimolare un pò di paglia per lei per farla stare comoda e al caldo.
Gei la sistemò un po' con il becco sotto di se, attenta a non sprecarne neanche un filo, prima di accovacciarsi e aspettare che il sole sorga del tutto. Pima di andarsene Vhal le aveva lisciato le piume e medicato le ferite, e ora finalmente anche lei si sentiva abbastanza in forze per rimettersi in viaggio.
Nell’attesa del sorgere del sole cercò di rimettere insieme i pensieri. Avrebbe voluto prendere il volo verso est, andare a cercare Vhal temendo che la sua impresa fosse troppo complicata per gestirla da solo nonostante le sue abilità. Avrebbe voluto aiutarlo anche se era consapevole che lei era ancora solo un pulcino.
Eppure anche lei aveva la sua missione.
Gei Specie - Gazza (pica pica) Fase di Vita - Pulcino Ambientazione - Fantasy
Basato sul manuale "Be Like a Crow", GDR in solitaria di Tim Roberts (Critical Kit) e portato in versione italiana da Mana Project Studio.
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Crunchyroll, gli anime in arrivo nel 2025
#wireditalia #afnewsinfo – http://www.afnews.info segnala: … più qualche titolo che vedremo già dalle prossime settimane. La piattaforma di streaming dedicata all’animazione orientale ha presentato a Lucca Comics & Games un palinsesto ricchissimo e all’insegna del fantasy … Leggi il resto su: Read More Wired Italia
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Ritorna la Disney Dream a Catania: 3457 passeggeri pronti a esplorare la Sicilia
La nave da crociera Disney Dream ha fatto ritorno al porto di Catania, portando con sé 3457 passeggeri desiderosi di scoprire le meraviglie della Sicilia. Tra le destinazioni previste per i turisti sono state proposte l'Etna, Taormina, le Gole dell'Alcantara e Siracusa, offrendo loro un'esperienza completa delle bellezze naturali e storiche dell'isola. Inoltre, molti visitatori hanno optato per partecipare a lezioni speciali sulla preparazione degli arancini presso la villa del Gelso. L'arrivo della nave è stato accolto con entusiasmo dal presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale, Francesco Di Sarcina, insieme al sindaco di Catania Enrico Trantino e al contrammiraglio Antonio Ranieri. Questi hanno dato il benvenuto all'equipaggio e hanno consegnato alcuni crest al comandante Ivo Brnabic. Una visita alla Disney Dream ha permesso loro di ammirare l'imbarcazione, famosa per la sua dedizione al mondo dei cartoni animati. Tra gli ospiti presenti c'erano anche il commissario della Polizia di Frontiera Santi Zuccarello, la general manager del Catania Cruise Terminal Raffaella Del Prete e Valentina Mammana, direttore artistico dell’Infiorata di Noto. Quest'ultima ha collaborato con l'associazione Cultuartenoto per realizzare l'opera "Welcome to Catania", un disegno di benvenuto che rappresenta 70 mq di sale con la scritta di benvenuto, i loghi Adsp e Disney, e i principali simboli catanesi come l'Etna, il Duomo e Castell’Ursino, reinterpretati con un tocco disneyano, inclusa l'iconica figura di Dumbo al posto dell'elefante etneo. Durante la visita, è comparso anche il famoso personaggio "Topolino". La Disney Dream, gemella della Disney Fantasy, ha iniziato il viaggio da La Valletta e prosegue verso Palma de Maiorca dopo la sua sosta a Catania. Equipaggiata con due teatri, tre piscine, un mini-golf e diverse altre attrazioni sportive e ludiche, la nave offre ai suoi passeggeri un'esperienza indimenticabile nel cuore del Mediterraneo. Read the full article
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During his stay at Planta Alta, Evergreen is working on a comic series Lost Gods about the relationship between gods and the land where they live, which will be published and distributed by Patayo, a French publisher. This comic series will focus on investigating local legends of gods, combining local myths, ghosts, legends and local landscape in Spain. At present, the theme of the first book in production is the haunted tree spirit of Taiwan. The main character follows the tree spirit on the journey from Taipei to Alishan to see the historical changes of the land and why the tree spirit becomes a monster.
Evergreen Yeh is an illustrator, professor and comic artist from Taiwan. He specializes in fantasy-style illustrations, characterized by graceful and delicate brushwork that conveys emotions. One of his notable works is The Mayfly Island, which received the Bronze Award at the Japan International Manga Awards, and authorized the French and Italian versions.
During the residency, he researches the monster tales in Spain, through drawings from medieval to modern artist, and plans to make a book to compare eastern and western monsters.
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Durante su estancia en Planta Alta, Evergreen trabaja en Lost Gods, una serie de cómics sobre la relación entre las deidades y la tierra donde viven, que será publicada y distribuida por Patayo, una editorial francesa. Esta serie de cómics se centra en investigar las leyendas de los dioses locales, combinándolas con mitos locales, historias de fantasmas y leyendas de diferentes territorios. Por ahora, el tema de su primer libro es la historia del árbol encantado de Taiwán. El personaje principal sigue al árbol encantado en un viaje desde Taipei hasta Alishan para ver los cambios que ha sufrido el territorio a lo largo de la historia y por qué el árbol se ha convertido en un monstruo.
Evergreen Yeh es un ilustrador, profesor y artista de comic de Taiwán. Está especializado en ilustraciones de estilo fantástico, caracterizadas por un elegante y delicado pincel que transmite emociones. Una de sus obras notables es The Mayfly Island, que recibió el Premio de Bronce en los Japan International Manga Awards, y autorizó las versiones francesa e italiana.
Durante su residencia, investiga las leyendas de monstruos en España, a través de dibujos de artistas medievales y modernos, con lo que hará un libro para comparar monstruos orientales y occidentales.
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Fritz von Herzmanovsky-Orlando, vivere sul Lago di Garda
Lo scrittore che visse la fine di un mondo e amava quelle zone tra l’Alto Adige e il Veneto… Fritz von Herzmanovsky-Orlando nacque a Vienna il 30 aprile 1877 da Emil Josef Ritter von Herzmanowsky, un funzionario regio impiegato presso il Ministero dell'Agricoltura, e Aloisia von Orlando, nata a Kosmonosy. Dopo che Friedrich visse l’infanzia nella casa paterna, al numero 3 della Marokkanergasse e nel distretto di Landstraße, frequentò il ginnasio viennese Theresianum, poi studiò ingegneria edile presso il Politecnico di Vienna tra il 1896 ed il 1903, dove conobbe l'illustratore, pittore e scrittore Alfred Kubin. In quel periodo Herzmanovsky-Orlando conobbe importanti figure della cultura del primo Novecento, come Karl Wolfskehl, Oscar A. H. Schmitz, Gustav Meyrink, Anton Pachinger. A Monaco di Baviera Fritz si unì al Circolo Cosmico di intellettuali e scrittori, legato alle figure di Karl Wolfskehl, Ludwig Klages e Alfred Schuler, e lavorò tra il 1904 ed il 1905 come dipendente presso una società di costruzioni, in seguito divenne architetto. Tra il 1911 ed il 1912 abbandonò definitivamente la sua attività professionale per una tubercolosi e poté dedicarsi a tempo pieno a diverse attività in ambito artistico e letterario, oltre a compiere una serie di viaggi. Nel 1913 viaggio sulla sponda nord orientale del mar Adriatico, in compagnia della moglie Carmen Maria Schulista, poi visitò l'Egitto, la Sicilia e l'Italia meridionale, in un viaggio di circa quattro mesi avvenuto nel 1914. A causa dell'aggravarsi delle sue condizioni Herzmanovsky-Orlando si stabilì nel 1916 a Merano, dove visse fino al 1918 ed ottiene il permesso ufficiale di aggiungere al proprio cognome quello materno. Dopo l'annessione dell'Austria da parte della Germania nel 1938, lo scrittore venne costretto ad abbandonare il Sud Tirolo per l'entrata in vigore delle Opzioni in Alto Adige e si trasfer�� a Malcesine, sul lago di Garda. Solamente nel 1949 Fritz tornò a Merano e visse nel vicino castello di Rametz, dove morì il 17 maggio 1954. Nel 1970 gli fu dedicata una via nel distretto viennese di Floridsdorf, la Herzmanovsky-Orlando-Gasse. Tutte le opere di Herzmanovsky-Orlando contengono diversi riferimenti al mondo fantasy Tarockei, con uno stile decadente, barocco, parodistico, omaggi a scrittori che raccontavano esoterico, come Adolf Lanz, fondatore dell'Ordine dei Nuovi Templari. Oggi dei lavori dello scrittore in italiano esiste solo la traduzione della novella Der Gaulschreck im Rosennetz. Eine Wiener Schnurre aus dem modernden Barock, considerata il suo capolavoro, con il titolo Lo spaventacavalli nel roseto, edita nella collana La Scala della Rizzoli nel 1962. Read the full article
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Orientalismo la pittura dalle suggestioni esotiche
L'orientalismo in pittura è un movimento artistico del XIX secolo che rappresentava paesaggi, scene di vita e luoghi dell'Oriente, in particolare del mondo arabo e del Medio Oriente. Opere che spesso rappresentavano stereotipi e fantasie esotiche e romanticizzate, piuttosto che una rappresentazione accurata e realistica della cultura e della vita orientali. L'orientalismo in pittura è stato influenzato anche dalla colonizzazione europea del mondo arabo e del Medio Oriente, in quanto gli artisti europei spesso viaggiavano in queste regioni e creavano opere che riflettevano il loro punto di vista coloniale. Com'è nato l'orientalismo? L'orientalismo è nato nel XIX secolo come un'ideologia culturale che esalta il mondo orientale, la sua storia, la sua cultura e la sua religione rispetto al mondo occidentale, che veniva visto come arrogante e materialista. Questa ideologia è stata in parte una reazione alla colonizzazione europea dell'Asia e dell'Africa. La colonizzazione ha avuto la sua importanza ma anche i suoi lati oscuri. Ha comportato l'acquisizione di conoscenze sulle culture dell'Oriente. Ha portato anche l'espulsione delle culture indigene, la distruzione del patrimonio culturale e la creazione di una gerarchia razziale tra Occidente e Oriente. Molte influenze culturali hanno contribuito alla nascita dell'orientalismo. Innanzitutto l'Islam e l'arabo, la scoperta di antiche civiltà asiatiche come la Cina e l'India, e l'interesse per il misticismo e la spiritualità dell'Oriente. L'orientalismo è stato sostenuto anche da discipline come la storia, l'arte e la letteratura, che hanno cercato di indagare e interpretare il mondo orientale e le sue culture. Potremmo dire che l'orientalismo è nato come risposta alla colonizzazione europea dell'Asia e dell'Africa, come forma di reazione culturale al dominio dell'Occidente. Tuttavia, sebbene abbia avuto un impatto significativo sulla cultura occidentale, l'orientalismo ha anche portato a forme di discriminazione e di stereotipizzazione culturale dell'Oriente, che vengono ancora oggi combattuti. Quali pittori hanno abbracciato l'orientalismo? I quadri ispirati all'orientalismo rappresentavano il fascino dell'Oriente e dei paesi esotici. Spesso ritraevano scene di vita quotidiana, paesaggi, figure umane e animali, ambientati in luoghi lontani e sconosciuti. Questi dipinti erano influenzati dall'immaginario collettivo europeo dell'epoca. Si idealizzava, infatti, l'Oriente come un mondo misterioso, intrigante e affascinante, ricco di colori, tessuti, materiali pregiati e profumi esotici. Molti artisti occidentali viaggiarono in Oriente per trovare ispirazione per le loro opere. Le loro rappresentazioni, però, spesso riflettevano gli stereotipi culturali e le concezioni occidentali dell'Oriente. Tra i pittori occidentali che hanno abbracciato l'orientalismo troviamo Eugène Delacroix, Jean-Léon Gérôme, John Frederick Lewis, Edwin Lord Weeks, William Holman Hunt, Frederick Arthur Bridgman, Lawrence Alma-Tadema, Gustav Klimt, Vincent van Gogh, Paul Gauguin, Émile Bernard e molti altri. Come si esprime l'orientalismo in architettura? L'orientalismo si espresse anche in architettura attraverso l'uso di elementi decorativi ispirati alle culture orientali. Gli elementi più ricorrenti furono ad esempio gli archi a ferro di cavallo, le piastrelle smaltate, i mosaici geometrici, le coperture a pagoda. I motivi delle decorazioni riprendevano flora e fauna, i rilievi in stucco e le porte intagliate. Questi elementi possono essere combinati con tecniche e stili architettonici occidentali per creare un'architettura ibrida che incorpora elementi orientali e occidentali. Questa pratica ha avuto inizio nel XIX secolo, quando l'interesse per il mondo orientale aumentò in Europa e negli Stati Uniti, e ha continuato a evolversi fino ai giorni nostri. In copertina foto di Walkerssk da Pixabay Read the full article
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-jade fire gold playlist🎶-
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L’Étoile - Caroline Chemarin Trois guerres ont opposé les armées de Sargaïa aux habitants des terres libres de sortilèges. La première a provoqué l’extinction des centaures et des grandes fées accourues à leur secours. La deuxième a anéanti les forêts de Parvoul, avec le savoir séculaire des petits êtres qu’elles abritaient. La troisième a pris fin sur un malentendu, quand les Hommes ont posé l’immense dallage métallique qui protège désormais le pays de Dirth. Mais derrière la frontière horizontale, l’ennemi se prépare. La reine de Sargaïa sait que sur la terre qu’elle convoite, une humaine possède un pouvoir singulier : la maîtrise du temps. Si la conquête du territoire doit la hisser au rang de souveraine universelle, elle espère que le secret du temps fera d’elle une souveraine éternelle. Après plusieurs récits pour la jeunesse, Caroline Chemarin explore la façon dont les territoires transmettent leur mémoire. Prix Méditerranée Roussillon pour les « Facéties et paysages contés en Pyrénées-Orientales », recueil paru aux Presses Littéraires en 2020, elle signe ici son tout premier roman. Illustrations de : Steve Golliot-Villers Art ISBN : 979-10-310-1325-1 Collection : Fantasy : https://www.lespresseslitteraires.com/fantasy/ 14,5 X 22, 276 pages, 20,00 €
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È l’ora del Manga: a Milano presso la sede de LaFeltrinelli in corso Buenos Aires una giornata dedicata interamente ai manga
È l’ora del Manga : a Milano presso la sede de LaFeltrinelli in corso Buenos Aires una giornata dedicata interamente ai manga. La mega Lounge che si trova all’interno della libreria LaFeltrinelli in corso Buenos Aires conta quaranta metri quadrati che ospitano gli interventi artistici realizzati appositamente dall’Accademia Europea di Manga: illustrazioni che riproducono tipiche ambientazioni nipponiche ad arredo delle pareti della Lounge, al cui interno sono presenti: i Gashapon, ossia le macchinette che distribuiscono palline contenenti mini action figure dei Manga più famosi, gli espositori di Funko Pop, le celebri statuine in vinile da collezione, una nutrita proposta bibliografica di 3.500 titoli manga tra i “classici” come Dragonball, My Hero Accademia e One Piece più una selezione di manga di ispirazione sportiva come Spokon, Bluelock, The Climber, Dash Kappei, Haikyuu!, Kuroko Basket, Rocky Joe per citarne solo alcuni. It’s Manga Time! prende il via sabato 4 marzo alle 11.30 con la masterclass “Manga: la nona arte del Giappone” di Asuka Ozumi, traduttrice e docente per Feltrinelli Education di un corso sui manga e il lavoro editoriale, che conduce i partecipanti in un viaggio attraverso il variegato mondo del fumetto giapponese: dallo spokon al gekiga, dall'horror ai drammi storici. Si prosegue alle ore 15.30 con il laboratorio di doppiaggio assieme a Emanuela Pacotto e Renato Novara, voci di One Piece, Pokémon e Dragonball che terranno un incontro sul mondo degli anime. Infine, alle 18.30 Bao Publishing e Gastronomia Yamamoto organizzano un laboratorio su curiosità e differenze culturali legati al mondo della cucina orientale, ispirato a La Taverna di Mezzanotte. It’s Manga Time rientra nell’ambito di FANTASYLAND, l’iniziativa dedicata ai mondi fantastici che Librerie Feltrinelli esplora fino al 9 aprile attraverso un vivace palinsesto di appuntamenti realizzati in partnership con Lucca Comics & Games, il community event più significativo d’Europa. Tra gli ospiti protagonisti del calendario di iniziative che animerà le librerie delle principali città italiane: la scrittrice Licia Troisi, autrice delle serie fantasy ambientate nel Mondo Emerso, in uscita con “Poe e la Cacciatrice di draghi” (Rizzoli), gli autori Jacopo Starace, Roberto Recchioni, Cecilia Randall e Moony Witcher. E ancora, tanti progetti speciali come la Blackwater Night, in programma in contemporanea in diverse Librerie Feltrinelli d’Italia il 27 marzo o ancora la vigilia dell’uscita di Pioggia, l’ultimo libro della saga di McDowell pubblicata recentemente da BEAT Neri Pozza, e, per gli appassionati dei giochi di ruolo, le sessioni di gioco a tema Dungeons and Dragons, che si svolgeranno dal 22 al 28 marzo dalle ore 16.00 alle 20.00 in diverse Librerie Feltrinelli d’Italia in occasione dell’uscita sul grande schermo del film «Dungeons and Dragons - L’onore dei ladri». Scopri di più e consulta il calendario di tutti gli appuntamenti su www.lafeltrinelli.it/fantasyland... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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L’Orientalismo e le Arti
Emmanuelle Gaillard , Marc Walter
Electa, Milano 2010,240 pagine, 200 ill. col., rilegato, ISBN 9788837075392
euro 40,00
email if you want to buy :[email protected]
Alla fine del Settecento il culto dell'Oriente diventa un fenomeno di costume diffuso in tutta Europa: non solo pitture evocative, ma le arti decorative, le stoffe, gli arredi, addirittura interi palazzi restituiscono il gusto di un'epoca e una visione tutta occidentale di quel mondo lontano.
“Non c’è al mondo città uguale, che vi offra tali delizie così che uno si crede in paradiso”, scriveva Marco Polo nel Milione a proposito di Hangzhou. L’Oriente, terra lontana, vagheggiata e ri-creata dalle fantasie dell’Occidente come luogo opulento e mitico in un ciclico bisogno di “esotico”, diviene un vero e proprio stile dal XVII secolo in poi. Una moda che invade ogni ambito del vivere e del fare arte, che assume il valore di una letteraria pittura d’evasione, e che si declina nel gusto quotidiano, diventando sfarzo, stravaganza, e a volte eccesso. Il volume racconta quella che fu una tendenza europea, partita dalla Francia: la Cina e le sue decorazioni diventarono varianti esotiche del Rococò e furono riprodotte ed echeggiate in tutta Europa, su ogni mezzo e superficie. Il gusto imperante coinvolse tutto, dalla carta da parati alle stoffe, dai pannelli di lacca ai mobili, insieme alle porcellane della cui pregiatissima produzione cinese la Francia scoprì per prima il segreto. Pagode e padiglioni sorsero nei parchi e nei giardini della nobiltà e della ricca borghesia, come il palazzo di Caterina II e il Royal Pavilion di re Giorgio a Brighton, incredibile costruzione intessuta di arte e ambizione. Ma Oriente non è solo Cina o Giappone: il libro comprende anche le influenze che arrivarono dal vicino e medio Oriente, dall’India con le sue spezie, il cotone e il cachemire, dall’Asia sud-orientale, con Bagdad e le suggestioni da Mille e una notte, che si declinano in un’architettura europea di imperituro valore.
28/01/22
orders to: [email protected]
ordini a: [email protected]
twitter: @fashionbooksmi
instagram: fashionbooksmilano, designbooksmilano tumblr: fashionbooksmilano, designbooksmilano
#orientalismo#Cina#Giappone#India#Asia sud-orientale#tessuti#arti decorative#arredi#architettura#fashionbooksmilano
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J-POP Manga e Edizioni BD: tutte le uscite di dicembre 2021
Disponibili da oggi il primo volume di Lore Olympus e la nuova raccolta di storie del brivido del maestro Junji Ito.
Di seguito tutte le novità targate Edizioni BD e J-POP Manga che potremo trovare in fumetteria e negli store online a partire da questo mese di dicembre, che trovate più in dettaglio anche sul DIRECT 88.
1 DICEMBRE
Dal 1° dicembre arriva in libreria, fumetteria e negli store online Lore Olympus 1 - Nuova in città, il fumetto di Rachel Smythe pubblicato per la prima volta sull’applicazione Webtoon nel 2018.
Vincitore dell’Harvey Award, il fumetto ha ricevuto nomination prestigiose, tra le quali l’Eisner Award e il Ringo Award. Sicuramente uno dei fumetti più letti sul web, Lore Olympus con oltre 300 milioni di visualizzazioni è di gran lunga la serie più popolare di Webtoon: dopo il pubblico orientale, ha infatti conquistato anche quello occidentale ed è in corso di realizzazione una serie animata della Jim Henson Company (Muppets, The Dark Crystal).
Arriva, dalla penna del maestro dell’orrore Junji Ito, una nuova raccolta antologica dei suoi racconti di storie del brivido, Ruggito e altre storie: oltre all’ormai consueto line-up di eccellenti storie dell’orrore che spaziano tra i generi, Ito regala grandi soddisfazioni ai suoi lettori più affezionati, come il ritorno di Soichi!
Continuano anche Neun 6, Kasane 10, Zombie 100 - 5, Rent a girlfriend 6, BJ Alex 2, Kemono Jihen 8 e Gekiman 1.
9 DICEMBRE
La Osamushi Collection non smette di sorprendere: dopo tanti volumi, arrivano ancora attesissimi titoli come Buddha 1, disponibile dal 9 dicembre! Il primo di sette volumi di una delle opere più mature del maestro Osamu Tezuka, considerato uno dei capolavori della sua maturità artistica, Buddha 1, ripercorre la vita di Siddharta, l’uomo destinato a a diventare il fondatore del buddhismo e uno delle figuri spirituali chiavi della storia umana.
Il 9 dicembre torna inoltre Black Night Parade! Con il quinto volume continua la storia di Hino che, reclutato da “Black Santa”, si ritrova a lavorare presso l’azienda che gestisce il lavoro di... Babbo Natale! Lettura perfetta per il clima natalizio ormai alle porte.
Per Edizioni BD arriva l’edizione Deluxe di Cane Grinta in ben due formati: la deluxe originale e il cofanetto a tema natalizio!
Continuano anche: Bunny Girl Senpai 1, Final Fantasy Lost Stranger 7, Non tormentarmi, Nagatoro! 3 e Shadows House 5.
15 DICEMBRE
Il 15 dicembre si conclude con il diciassettesimo volume, la saga dei robot da guerra più famosa al mondo, Gundam Unicorn 17 con un folgorante finale.
Continuano: Golden Kamui 25, Bunny Girl Senpai 2, Jujin Omegaverse: Remnant 5, Komi can’t communicate 13 e Sword Art Online Novel 16 – Alicization Exploding.
29 DICEMBRE
Il 29 dicembre continuano tanti amatissimi titoli, hit del catalogo J-POP! Si conclude BIG X 2 - Osamushi Collection, la saga del più classico dei supereroi del maestro Tezuka, per la prima volta in Italia!
Continuano Tokyo Revengers 10, Violence Action 4, Mission: Yozakura Family 3, La divisa scolastica di Akebi 8, Gekiman! 2, Dungeon Food 10.
RISTAMPE
Di seguito i volumi appena tornati disponibili:
Blue Period 3-7
Defense Devil 2-4-5
Golden Kamui 3
Josée, La Tigre E I Pesci - Box (Vol. 1-2)
La Via Del Grembiule - Lo Yakuza Casalingo 3
Love From The Other Side
My Capricorn Friend
Neun 1-4
Pokemon La Grande Avventura 1-3
Pokèmon La Grande Avventura - Box (Vol. 1-3)
Steins;Gate - Box (Vol. 1-3)
Sword Art Online Progressive 1-7
Sword Art Online Progressive - Box (Vol. 1-4)
Sword Art Online Progressive - Box (Vol. 5-7)
The Dream Of Cuckoos 2
The Song Of Night And Day - La Canzone Di Yoru E Asa
Tokyo Revengers 1-3
Void
Zelda - Twilight Princess 1
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Autore: SilenziO)))
[FONTE]
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Vivi come fosse l'ultimo giorno
Come fosse l'ultima pace
Come fosse l'ultimo amore
Vivitela senza timidezza
Questa vita è una tristezza
E delle volte può far male
Scordati di tutte le mie bugie
Le mie notti e le mie fantasie
Le mie giacche da orientale
Scordati di tutta la felicità
Quella degli altri sarà
Più niente da invidiare
Dimmi come si fa a guardarti negli occhi
Senza che siano assenti, ma così non è
Dimmi come si fa a guardarti negli occhi
Senza arrendersi
E se non vuoi ci sentiremo solo per farci gli auguri
Per vedere se la vita ci ha lasciato ancora fuori
E se di notte piangiamo da soli
Se vogliamo andare avanti
Sempre con le stesse armi, armi
Dimmi come si fa a guardarti negli occhi
Senza che siano assenti, ma così non è
Dimmi come si fa a guardarti negli occhi
Senza arrendermi
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Emilie Flöge
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Emilie Flöge, designer e stilista viennese che ha dettato la moda agli inizi del novecento. Ha diretto con le due sorelle un importante atelier per 34 anni. Ha anche ispirato vari quadri di Gustav Klimt e di altri artisti della Secessione.
Nacque a Vienna il 30 agosto del 1874 da una famiglia della media borghesia. Cominciò a lavorare come sarta da giovanissima, raggiungendo alti livelli di fantasia e originalità che la portarono a affermarsi nel panorama dell’altra moda austriaca degli inizi del XX secolo. Aveva vinto anche un importante concorso che l’aveva portata a disegnare, con la sorella, un pezzo per una mostra prestigiosa. Nel 1890, la sorella Helene sposò Ernst Klimt. Un anno dopo, il giovane morì e il fratello Gustav, già affermato artista, divenne esecutore testamentario e tutore della nipote, ancora in fasce. Ebbe quindi modo di vivere molto casa Flöge dove iniziò a frequentare la diciassettenne Emilie che divenne una sua grande fonte di ispirazione e sua modella in varie occasioni.
Nel 1902 le ha dedicato Ritratto di Emile Flöge il suo primo dipinto nel quale compare la tipologia della “donna-gioiello”. Il quadro non venne apprezzato dalla famiglia della giovane e nel 1908 fu acquistato dalla città di Vienna. Diversi critici affermano che Flöge sia anche la donna inginocchiata ne Il bacio.
Nel 1904, la giovane aprì, con le due sorelle, il Salon Schwester Flöge nella capitale austriaca che divenne un faro nel mondo della moda attraendo tutte le clienti più altolocate della città arrivando a dare lavoro a circa 80 impiegati/e. Nel loro negozio, progettato da Josef Hoffmann, autore anche dello studio di Klimt, tra abiti larghi dalle fantasie colorate, trovavano posto anche affascinanti oggetti d’arte. C’erano sedie geometriche, tavoli a scacchi bianchi e neri che abitavano spazi rivestiti con moquette sottili e delicate. Avevano anche un logo dedicato. Come Klimt, con il suo stile provocatorio e l’arte per l’epoca giudicata “erotica”, Emilie Flöge aveva voglia di creare qualcosa di rivoluzionario nel mondo della moda. Molti dei suoi abiti venivano indossati senza corsetto (una rarità per l’epoca), e pendevano larghi dalle spalle con ampie maniche.
Lo stesso artista partecipava con ardore all’attività creativa dell’atelier, gli abiti erano spesso il risultato di un lavoro a quattro mani.
I due ebbero un’intensa e profonda relazione umana, artistica e culturale, anche se il pittore la tradì spesso. Non vissero mai insieme, ma è noto che furono compagni nella vita pubblica e privata. Alla morte di Klimt, nel 1918, fu lei a curarne il lascito testamentario.
Il grande bagliore acceso dai riflettori puntati sul suo compagno non hanno reso giustizia al suo lavoro. Quando Coco Chanel apriva il suo salone a Parigi nel 1910, Emilie Flöge confezionava abiti all’avanguardia già da diversi anni. Modelli a vita impero, maniche larghe e creazioni dettagliate ispirate ai ricami ungheresi e slavi. Le sue proposte segnavano un netto distacco dall’abbigliamento femminile dell’epoca. La sua idea di libertà si rispecchiava in un guardaroba morbido e rilassato, che evitava i corpetti costrittivi preferendo tagli facili da indossare, simili ai già diffusi abiti a grembiule e ai più moderni caftani, gli stessi che il pittore amava vestire quando dipingeva.
Emilie Flöge prediligeva silhouette giocose e fluttuanti, utilizzava stampe floreali e giochi cromatici metallici di ispirazione orientale, celebrando la libertà fisica, l’espressione di sé, la vicinanza alla natura e la vitalità di altre etnie. A guardare i ritratti della coppia, al tempo, col loro particolare abbigliamento, potrebbero sembrare due hippie degli anni ’70.
L’attività imprenditoriale della designer entrò in crisi nel 1938 con l’annessione dell’Austria alla Germania di Hitler. Le facoltose clienti ebree fuggirono all’estero, ma, pur chiudendo il negozio, continuò a lavorare da casa, proseguendo la creazione della sua moda libera e appassionata.
Alla fine della guerra un incendio distrusse la sua casa, comprese le sue collezioni e gli oggetti che aveva ereditato da Gustav Klimt. Emilie Flöge morì il 26 maggio 1952.
I suoi disegni, influenzati dai primi vagiti dei movimenti femministi, che di lì a poco avrebbero infiammato l’Europa, e le sue idee innovative continuano a influenzare gli stili di moda delle odierne passerelle.
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