#fammi morire
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«[..] è troppo pesante per me. Se mi devi trattare così, fammi morire piuttosto, fammi morire, se ho trovato grazia ai tuoi occhi; che io non veda più la mia sventura!».
Mosè Dal libro dei Numeri Nm 11,4b-15
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What do you mean they didn't tell you this exact thing the first day
#in che senso 'devi andare anche di pancia' al provino#amo#a me tirano le scarpe se penso#non sto scherzando#si incazza da morire#ma che vi insegnano alla 09 fammi capire#I'm begging actors to at least do a meisner workshop please#pretty please#you'd hate it but it would give you like x2 what you already have
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Portami al mare dai 🌊
#buongiorno
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#il mio personale benvenuto al sir lewis hamilton in ferrari#bisogna sapere che qui ci sono dei miti da mantenere#quando sei libero lewis vuoi passare pure un attimo negli uffici eav e sistemi un paio di cose ? fammi sapere grazie#come ho detto alla mia amica la notizia si affermerà nella mia mente direttamente a marzo. per ora lewis capotreno della vesuviana linea#napoli poggiomarino. mi fa morire sto meme#bene ora è il momento di pensare a napoli juve. il mio lavoro qui è finito
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L'innocente
Era l'espressione del viso di lei che mi faceva impazzire. Potevi chiaramente scorgere un'assoluta, altera e acerba giovinezza. E poi ombre di sfida, bellezza pura ed erotismo. Racchiusi in uno sguardo spudorato, solo apparentemente senza alcuna malizia. Solo io sapevo quello che erano capaci di combinare sul mio corpo quelle labbra.
Soltanto io avevo avuto il privilegio di sentirmi sussurrare all’orecchio richieste assolutamente sconvenienti e oscene: “dominami, fammi godere, voglio di più, dammene ancora, lascia che ti faccia provare il paradiso.” Solo io avevo avuto il privilegio di godere dei suoi seni appena accennati, freschissimi, delle sue bellissime natiche e del tesoro dolce che proteggevano. Che adoravo e che mi accoglieva grato, elastico e avido.
Approfittavo largamente di quelle sue doti, per la soddisfazione dei sensi di entrambi. Non mi era infatti consentito violare la virtù vaginale di quell'angelo: lei voleva arrivare illibata all'altare. E io la rispettavo. Dopo gli incontri si rivestiva, usciva da casa mia e tornava la brava ragazza che tutti conoscevano. Studentessa modello dell'ultimo anno di liceo e promessa sposa ancora vergine del brillante - giovanissimo anche lui - futuro erede delle fortune di una delle famiglie più facoltose e note in città.
Innamorato cotto al punto di volerla sposare subito dopo il diploma. Lo capivo benissimo. Nessuno sospettò mai di nulla. Io, trentacinquenne travet con un lavoro modesto, non avrei mai potuto darle nulla di quello che avrebbe avuto da quella famiglia e che meritava. Lo sposò l'anno dopo, come da copione. Ma il pomeriggio del venerdì prima del sacro rito mi fece passare due ore da sogno. Ripassammo tutto il repertorio.
Quando finimmo, mi diede un lunghissimo bacio d’addio e pianse. A dirotto. Titubava, aveva dei ripensamenti. Tardivi, ormai. Per troncare tutto e spingerla verso il futuro benessere, fui sarcastico, addirittura cattivo. La trattai da puttanella egoista e viziata, un'opportunista in cerca soltanto del sesso con un uomo maturo, altro che amore. Capivo che dovevo farlo. E lei mi guardò per la prima volta con occhi carichi d’odio. Solo allora capii che l’amavo da morire. Adesso sono passati più di quindici anni. Possibilmente è ancora più bella.
È calda e sensuale. Il potere di attrazione di una donna nella piena maturità è più sottile e pervasivo di quello della gioventù. Lei, consciamente o no, entra nel tuo cervello non appena la vedi. Nei sensi il desiderio di lei ti arriva subito dopo, in automatico. E io la osservavo tutti i giorni. Non se n'è mai accorta. Era il mio hobby, osservare la sua evoluzione nel tempo. Universitaria sposata dapprima, madre amorevole poi. Grazia pura. Amore mio nascosto e sofferto.
Ha saputo da poco che lui la tradisce. L’unico a cui avrebbe potuto confessarlo, per trovare un po’ di consolazione e calore, ero io. E infatti me l'ha scritto. Nessuno scrive più lettere, ormai: lei si. Ho aperto la busta. Dapprima ho baciato il foglio e subito dopo ho letto le sue parole. Col tempo e l’esperienza lei ha capito che avevo sacrificato il mio grande amore per lei allo scopo di spingerla verso una vita agiata. Ed era grata, ma allo stesso tempo me ne faceva gran colpa. Aggiungeva il suo numero di telefono.
Ci siamo sentiti. Il mio cuore era pazzo di gioia. Oggi pomeriggio ci vedremo. Prima volta dopo tantissimo tempo. Eoni. Lui è fuori città per lavoro. Lei invece è assolutamente sicura che stasera la passerà con l’altra. Chissenefrega, di lui. Non so cosa succederà, tra noi. Ma lo so benissimo, invece. Ho l'anima in subbuglio. Pulisco il mio piccolo appartamento da scapolo come non ho mai fatto prima in vita mia. Il vino bianco è in frigo e ho comperato il gelato che le piaceva.
I gusti fondamentali raramente cambiano. Almeno lo spero. Si torna sempre con la mente e inevitabilmente dalle persone con cui stavamo bene, o ripercorriamo le situazioni in cui eravamo felici. A volte portiamo appresso anche il corpo. Come lei oggi. Oddio, non ragiono più: la amo. Più di prima. Questa è l’unica cosa che so. E ormai è l’unica che conta, per me. Vieni, amore mio: qui troverai un cuore che batte da sempre solo per te. Pochi mezzi economici, ma tanto calore. Per tutto il resto poi vedremo insieme…
RDA
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Se mi vedi in qualcuno dei tuoi pensieri abbracciami che mi manchi. L’amore chiede strada, chiede vento, non sa morire in solitudine. Fammi entrare dentro, fammi vedere per un giorno come vedono i tuoi occhi, se sono nel tuo cuore. Perché senza cercarti ti incontro ovunque. Senza di te prevedo sempre la fine e non comincia mai niente.
Julio Cortázar
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Ma te ti sento dentro come un pugno
Quando ti vedo ballare
Vorrei morire
Lai la la la la la la fammi vedere
Lai la la la la la la fammi godere
Rewind " Vasco Rossi"
# me
Vorrei morire
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youtube
Dimmi, sono solo guai per te Dimmi, ti sei ricordato che Hai una donna che se non ci sei Come fa a resistere senza te Piangi insieme a me, dimmi cosa cerchi
La cambio io la vita che Non ce la fa a cambiare me Bevi qualcosa, se non ti siedi Vuoi far l'amore con me La cambio io la vita che Che mi ha deluso più di te Portami al mare, fammi sognare E dimmi che non vuoi morire, la la la, la la la
E dimmi che non vuoi morire, la la la, la la la La la la la la la
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La cambio io la vita che Che mi ha deluso più di te Portami al mare, fammi sognare E dimmi che non vuoi morire
Patti Pravo
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Ti vengo a prendere io, non preoccuparti.
Adesso riposati, ci pensiamo domani.
La macchina è a posto.
Te li do io i soldi che ti mancano per il viaggio.
E’ pronta la cena, corri!
Ti ho messo il caffè in frigo
così quando torni, lo trovi freddo.
Non sarai un po’ leggera vestita così?
La prossima volta andrà meglio, vedrai.
Vai piano!
Lo so che adesso ti manca e ti senti morire, ma passerà.
E’ un dolore infinito, ma sei più forte tu.
Mi vesto e arrivo.
Scegli una stella che te la vado a prendere.
Non chiamare il tecnico, vengo io.
Sei bella quando sorridi.
Questi occhi te li ho fatti proprio bene!
Tieni, mangialo tu. Io non ho più fame.
Sei sicura che va tutto bene?
Fatti una bella doccia, così ti riscaldi.
Dammi il trolley, lo porto io.
Parto un po’ prima, così quando arrivi mi trovi in stazione.
Questo vestito ti sta benissimo!
Non sono stanco, andiamo!
Vieni a pranzo, ti aspettiamo?
Fammi solo uno squillo quando arrivi
così posso mettermi a dormire.
Vorrei vederti sempre felice, come adesso.
Ho sbagliato tante di quelle volte
ma l’ho fatto soltanto per proteggerti.
Buonanotte.
A domani.
Quante volte i nostri papà
ci hanno detto "Ti amo"
senza che noi
ce ne rendessimo conto.
- A. Faber
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Ti odio, ti amo, ti odio, ti amo, mi odio perché ti amo
Mi farai impazzire, non c'è più niente da fare
E non c’è più niente da dire
Legati dal filo spinato, ti odio e ti amo
Ma fammi soffrire, smetto anche di respirare
Se con te vuol dire morire
Rileggi l'ultimo messaggio, ti odio ma ti amerò fino alla fine
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Definisci l'amore
Mi hai chiesto di dirti che cos'è l'amore per me. Ti ho risposto che è un po' come sentirsi lontani dal proprio quartiere, stando seduta a sera su una panchina di legno in un sobborgo anonimo di un'altra città. In un'altra nazione. Vedi gli altri che procedono tranquilli, camminando per i fatti loro: chi mano nella mano, chi chiacchierando animatamente e ridendo a tratti. Altri guardandosi in silenzio negli occhi, mentre sgranocchiano patatine.
E tu ti senti stringere il cuore: sola, lontana dai tuoi cari e dalle mani che t’accarezzavano da bambina. Poi t'alzi e t'incammini. Svolti l'angolo e... vedi casa tua! Non te lo saresti mai immaginato. Assurdo ma vero! Casa tua... in un’altra nazione. Ecco: l'amore è una gioia improvvisa, impossibile da prevedere e da realizzare, se solo provi a costruirlo con razionalità. Un tuffo al cuore in un mare di estrema malinconia. Un vero e proprio, improbabile ufo nella tua vita.
E come hai fatto tu a portare casa mia dentro il mio corpo, inaspettatamente, senza nessuna logica o razionalità, solo Dio lo sa. Ho partorito il primo figlio da neppure un mese. Ho un marito che mi adora, non vediamo l'ora di veder crescere il nostro bambino e invece tu mi sei entrato in testa, nel cuore e da stasera direttamente anche nel culo: l’hai voluto fortemente come prima cosa. Non ho saputo dirti di no. Tutto dopo una corte brevissima ma irresistibile. E mi piaci da morire. Mi sento molto in colpa.
Ma paradossalmente, soprattutto perché a mio marito, mio fidanzato da quando avevamo quindici anni, il culo non l'ho mai dato e a te invece... E quindi adesso eccomi qua: immobilizzata sotto il tuo corpo possente, in questo ritaglio di tempo rubato alla mia famiglia esemplare e perfetta. Da me già tradita dopo neppure un anno di matrimonio. A cercare di allargare le natiche un po' di più, per farti entrare meglio e darti più piacere nell’incularmi.
La mia prima volta nel culo... con un perfetto estraneo! Non ci posso credere! Ma godo, godo, godo. Come una troia che risponda solo ai suoi istinti. Senza alcuna morale o principio. Respiro l’odore forte e prepotente del tuo sudore e mi piace che entri nei miei polmoni: lo aspiro fortissimo, come se fossi in un parco d’autunno dopo la pioggia. Mi pervadi, mi possiedi. Sono la sposa di un altro. Penso al mio povero marito ignaro, che mi ama da impazzire e bacia la terra su cui cammino. Per me lui fa veramente tutto. Mi vizia. Mi riempie di cure e doni.
Ha ogni giorno un nuovo pensiero per me. Senza sapere che sto iniziando da oggi a dare tutto il mio corpo anche a un altro uomo, conosciuto da meno di una settimana! Godo come una puttana. Perché forse in fondo in me già c'era, senza saperlo: tu hai solo saputo farla arrivare in superficie. Ma ora non far caso ai mei scrupoli. Perché più mi sento in colpa, più godo nel mettergli le corna. Baciami il collo e la schiena. E poi spingi di più. Con una mano stritolami un capezzolo, strapazzami un seno e usa l’altra per torturarmi la fregna. Sgrillettamela, allargamela. Fammi male, fammi espiare. E poi sborra pure dentro di me quanto vuoi, liberamente. Fammi sentire la puttana che oggettivamente sono.
RDA
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Ti vengo a prendere io, non preoccuparti. Adesso riposati, ci pensiamo domani. La macchina è a posto. Te li do io i soldi che ti mancano per il viaggio. E’ pronta la cena, corri! Ti ho messo il caffè in frigo così quando torni, lo trovi freddo. Non sarai un po’ leggera vestita così? La prossima volta andrà meglio, vedrai. Vai piano! Lo so che adesso ti manca e ti senti morire, ma passerà. E’ un dolore infinito, ma sei più forte tu. Mi vesto e arrivo. Scegli una stella che te la vado a prendere. Non chiamare il tecnico, vengo io. Sei bella quando sorridi. Questi occhi te li ho fatti proprio bene! Tieni, mangialo tu. Io non ho più fame. Sei sicura che va tutto bene? Fatti una bella doccia, così ti riscaldi. Dammi il trolley, lo porto io. Parto un po’ prima, così quando arrivi mi trovi in stazione. Questo vestito ti sta benissimo! Non sono stanco, andiamo! Vieni a pranzo, ti aspettiamo? Fammi solo uno squillo quando arrivi così posso mettermi a dormire. Vorrei vederti sempre felice, come adesso. Ho sbagliato tante di quelle volte ma l’ho fatto soltanto per proteggerti. Buonanotte. A domani. Quante volte i nostri papà ci hanno detto “ti amo” senza che noi ce ne rendessimo conto. Andrew Faber ****************************** I'll come get you, don't worry. Now rest, we'll think about it tomorrow. The car is fine. I'll give you the money you need for the trip. Dinner is ready, run! I put the coffee in the fridge for you so when you come back, you find it cold. Aren't you a little light-hearted dressed like that? Next time it will be better, you'll see. Slow down! I know you miss him now and feel like dying, but it will pass. It's an infinite pain, but you are stronger. I get dressed and arrive. Choose a star and I'll get it for you. Don't call the technician, I'll come. You are beautiful when you smile. I made these eyes for you really well! Here, you eat it. I'm not hungry anymore. Are you sure everything is fine? Take a nice shower so you can warm up. Give me the trolley, I'll carry it. I leave a little early, so when you arrive you can find me at the station. This dress looks great on you! I'm not tired, let's go! Come to lunch, shall we wait for you? Just give me a ring when you arrive so I can go to sleep. I would like to see you always happy, like now. I was wrong so many times but I only did it to protect you. Good night. Until tomorrow. How many times our dads they told us "I love you" without us we realized it. Andrew Faber
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Quando morirò dai via ciò che resta di me, ai bambini e agli anziani che aspettano di morire. E se vuoi piangere, fallo per il fratello che ti cammina accanto per strada. E quando avrai bisogno di me, abbraccia qualcuno e dai loro ciò che dovevi dare a me. Voglio lasciarti una cosa, qualora di meglio delle parole o dei suoni. Cercami nelle persone che ho conosciuto o amato. E se non riesci a lasciarmi andare, almeno fammi vivere nei tuoi occhi e non nella mente. Puoi amarmi di più lasciando che le mani tocchino mani, che i corpi tocchino i corpi, e lasciando andare i bambini che devono essere liberi. L'amore non muore, le persone sì. Quindi, quando di me resterà solo amore... donami agli altri.
Epitaph by Merrit Malloy, ep. 1x10 the midnight club
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La cambio io la vita che Che mi ha deluso più di te Portami al mare, fammi sognare E dimmi che non vuoi morire
Patti Pravo
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