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#esperienze letterarie
ilterzolivello · 3 months
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LETTERE A CIORAN di Nicola Vacca
Giuro l'ho letto tre volte. Non è che questo saggio sia difficile, anzi precipita via come una cascata, irruente senza ostacoli: travolge.
2017, Gaalad Edizioni – Giuro l’ho letto tre volte. Non è che questo saggio sia difficile, anzi precipita via come una cascata, irruente senza ostacoli: travolge. È questo il punto. È una doccia fredda e non un bagno caldo in una vasca profumata, affogato in schiuma di bolle, cioè rapito in un’altra dimensione a sognare nei romanzi che, allucinanti, nelle ultime settimane mi hanno fatto…
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i-libri-di-ale · 1 year
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In culo a Leonardo da Vinci!
Cosa ami del posto in cui vivi? Il posto in cui vivo si chiama Italia. È una nazione posta al centro del Mar Mediterrane, in una posizione strategicamente perfetta per essere il centro nevralgico di mamma Europa per gli scambi di beni e servizi via mare, e annovera eccellenze uniche al Mondo, dai prodotti della terra, frutta e ortaggi, ai piatti tradizionali unici e riconosciuti, a volte anche…
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chez-mimich · 7 days
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LIMONOV
Quando si conversa di un film, tratto da un libro, è inevitabile che qualcuno si interroghi se il film sia meglio o peggio del libro e viceversa. Allora sgombriamo subito il campo dall’equivoco: un film è un film e un libro è un libro, quindi niente paragoni. “Limonov” (il film) di Kirill Serebrennikov, se non è un capolavoro, va molto vicino ad esserlo. Com’è noto (almeno a chi ha letto il libro di Emmanuel Carrère), Eduard (Eddie) Limonov è stato un poeta, un dissidente sovietico, un rivoltoso, un sognatore, un teppista, un leader politico, ma anche un maggiordomo, un metalmeccanico, un senza fissa dimora. A raccontarne la storia (stavo per scrivere la ballata e forse non sbagliavo) è stato Emmanuel Carrère nell’omonimo libro di qualche anno fa (edito in Italia da Adelphi) e ora la stessa storia la riscrive, con grande perizia narrativa cinematografica, Kirill Serebrennikov che riesce nell’impresa di raccontare la profonda anima russa di Limonov e allo stesso tempo riesce a ritagliare, con altrettanto spessore poetico, la figura del rivoltoso, quello che considerava i lavoratori “i cornuti della storia”, quello che sta con “i rossi, i neri, i gay, i portoricani, ossia con chi non ha niente da perdere”. Limonov nel 1974 lascia l’Unione Sovietica e le ristrette vedute di un ambiente intellettuale e dissidente sempre troppo ancorato ai riti, ai temi e alla poesia della tradizione in un ambiente soffocante e privo di grandi stimoli. La sua destinazione è la New York psichedelica e decadente degli anni Settanta, dove conduce una sregolatissima vita, ma sempre innervata della sua poesia, a contatto con fotomodelle e puttane, con una po’ prevedibile, benché adeguatamente distorta, “Walk on the Wilde Side” che fa da colonna sonora. Come si dice in questi casi, Limonov ama essere rotto a tutte le esperienze sia letterarie che sessuali e in questo, occorre dire, assomiglia molto ai bohémien di ogni latitudine e di ogni periodo, ma quel che di nuovo sembra portare il suo personaggio è una non-visione del mondo, sostituita da un lucido delirio guidato da un sano desiderio di sovversione che, parafrasando Leo Trotskj potremmo chiamare “sovversione permanente”. Ma tanto è forte la sete di rivolta, tanto è irresistibile il richiamo della (santa o meno) madre Russia. Tornato nella Mosca della Perestrojka, Limonov, inquieto poeta agit-prop, anarchico e ribelle come sempre, crea un movimento bolscevico-nazionalista più vicino alla cultura punk che a quella patriottica, movimento col quale partecipò fattivamente all’assalto al parlamento di Mosca nel settembre del 1993. Del resto il KGB lo temette sempre, proprio in virtù della sua difficile collocazione all’interno di un profilo di dissidente tradizionalmente inteso. Occorre aggiungere, e non è una questione di poco conto, che il titolo originale del film è “Limonov: the ballad”, titolo che indica molto più efficacemente, che non quello della versione italiana, che Serebrennikov abbia inteso girare un film sul personaggio, più che sulla sua epoca, e che i fatti e le cronache di quegli anni non hanno avuto una specifica rilevanza, poiché in altre epoche Limonov avrebbe trovato altre motivazioni ma sarebbe rimasto un poeta dall’anima tempestosa. Ricordiamo che Serebrennikov, da sempre in contrasto col regime di Putin, è stato costretto ad interrompere la lavorazione del film a causa dell’invasione dell’Ucraina. “Se i tuoi eroi sono Jim Morrison, Lenin, Mishima, Baader, sei già membro del nostro partito…” urla Limonov al suo esercito di disperati, quanti di noi, sono potenzialmente parte del suo partito?
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Ricordatemi come vi pare. Non ho mai pensato di mostrarmi diversa da come sono per compiacere qualcuno. Anche a quelli che mi odiano credo di essere stata utile, per autodefinirsi. Me ne andrò piena di ricordi. Mi ritengo molto fortunata. Ho incontrato un sacco di persone meravigliose. Non è vero che il mondo è brutto; dipende da quale mondo ti fai. Quando avevo vent’anni ci chiedevamo se saremmo morti democristiani. Non importa se non avrò più molto tempo: l’importante per me ora è non morire fascista».
Queste le parole nell’ultima intervista di Michela Murgia.
Definire Michela Murgia non è semplice: da scrittrice a presentatrice, da speaker radiofonica ad attrice. In ogni ruolo in cui si applica riesce sempre a contraddistinguersi con la sua grande passione e forza che porta in ogni sua opera.
Michela Murgia nasce a Cabras, in Sardegna, il 3 giugno 1972 e la sua terra natia sarà sempre fonte di orgoglio e di costante presenza in tutte le sue opere, da quelle letterarie a quelle per il teatro. Prima di diventare scrittrice ha sperimentato una grande quantità di altre professioni e in questi lavori ha potuto conoscere persone e storie sempre diverse che sono state fonte di ispirazione per le sue narrazioni. Ed è proprio durante una di queste esperienze lavorative che avvia la sua carriera da scrittrice: stava infatti lavorando in un call center quando si rende conto che deve far sapere a tutti le condizioni e la realtà quotidiana che vivono gli operatori telefonici. Decide quindi di aprire un blog dove descrive e racconta tutto questo, dagli articoli di quel blog nascerà il suo primo libro Il mondo deve sapere, che verrà pubblicato nel 2006. Il libro diventerà un vero cult e un regista come Paolo Virzì lo prenderà come modello e ispirazione per produrre la sceneggiatura del proprio film Tutta la vita davanti.
Il primo romanzo che decreterà il successo di Michela Murgia è l’Accabadora che uscirà nel 2009 per Einaudi. Un libro molto forte che narra la storia di una professione antica, quella di colei che aiuta le anime ad andare nell’Aldilà. Si tratta di un romanzo ambientato in Sardegna e che riceverà molti premi, tra i quali il Premio Campiello nel 2010.
Il suo forte legame con la Sardegna è sancito anche dalla fondazione con altre persone della rete di librai, bibliotecari e associazioni culturali del territorio sardo dal nome Lìberos, con i quali mirano a sostenere le realtà legate al mondo della cultura e della lettura in Sardegna.
Negli anni Michela Murgia collabora con molte riviste e testate giornalistiche, con le quali porta avanti una lotta contro il maschilismo per ristabilire il valore della donna.
Lo fa anche attraverso un importante podcast ideato e condotto con Chiara Tagliaferri dal titolo Morgana.
Il successo del podcast è così forte che verranno realizzate varie stagioni e soprattutto dal podcast nasceranno ben due volumi in cui sono raccolte le storie delle donne che vengono raccontate: Morgana. Storie di ragazze che tua madre non approverebbe (2019) e Morgana. L'uomo ricco sono io (2021).
Tra le sue celebri storie troviamo anche un volume illustrato: Noi siamo tempesta (2019), che nello stesso anno vince il premio Morante e la menzione speciale della giuria del premio Andersen.
Non si tiene fuori dalla politica, infatti, oltre a candidarsi in Sardegna esordisce con un pamphlet politico dal titolo Istruzioni per diventare fascisti, che ebbe un grande riscontro di pubblico al punto da essere tradotto in cinque lingue.
Dopo alcune esperienze come drammaturga teatrale, con discreto successo, dal 2018 è lei stessa a calcare le assi del palcoscenico portando a teatro sia Istruzioni per diventare fascisti sia Dove sono le donne, un monologo sulla parità di genere molto apprezzato.
Su questo tema nel 2021 esce il saggio Stai Zitta, e altre nove frasi che non vogliamo sentire più, dove indaga alcune delle espressioni maschiliste utilizzate nei confronti delle donne.
L’autrice si spegne a Roma il 10 agosto 2023.
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pizzettauniversale · 8 months
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Consigli per sostenere un colloquio per posizioni da project manager? Soprattutto per quanto riguarda la parte motivazionale e partendo da nessuna esperienza nel settore?
Non ti saprei rispondere, cioè in queste cose io sono una pippa, o meglio mi viene naturale quindi non saprei spiegare come affrontare un colloquio.
Guarda la mia collega ha fatto colloqui per due nuovi account (project manager chiamali come vuoi). Lei gli ha chiesto delle loro esperienze lavorative e non e dei propri hobby. Ha immediatamente scartato persone timide, persone insicure, persone che rispondono a monosillabi, perché per fare questo lavoro hai a che fare con i clienti e con gli altri reparti. Quindi ci vuole sicurezza, essere estroversi e un po’ paraculi.
Il mio capo mi ha detto che il motivo per cui gli piaccio è perché ci so fare con la gente, perché parlo, coinvolgo, ho quell’intelligenza emotiva che mi permette di capire l’altra persona, oltre alla giusta dose di paraculaggine e stronzaggine (parole sue).
Quindi boh se ti dicono qual è il tuo hobby preferito, non dire che ne so “io leggo” ma intortali “nel mio tempo libero mi piace molto dedicarmi alla lettura, infatti cerco di rimanere costantemente aggiornato sull’editoria e sui premi letterari” cagate del genere.
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🔥 È NATA L’ASSOCIAZIONE DI “PASSAGGIO AL BOSCO”: UNO STRUMENTO METAPOLITICO E ORGANIZZATO PER LA “GUERRIGLIA CULTURALE”…
Costituitasi legalmente e già riconosciuta come Ente del Terzo Settore, l’associazione di “Passaggio al Bosco” spiega le vele, per radicare e diffondere - in ogni ambito e con ogni mezzo - la cultura identitaria.
 
🔴 Riconosciuta, comunitaria e operante 
 
Pur essendo “burocraticamente” strutturata, ha anzitutto il compito di assolvere una funzione vitale, il cui scopo risiede nella volontà di andare oltre le contingenze orizzontali: essere la Comunità umana e metapolitica dei nostri autori, dei nostri collaboratori e dei nostri lettori. Non un contenitore vuoto per la raccolta di finanziamenti pubblici, ma un organismo vivente e pensante. 
 
🔴 Fare rete, strutturarsi, agire metapoliticamente 
 
La nostra Associazione - organizzata, libera e militante - ha il compito di operare trasversalmente, di fare rete, di valorizzare le esperienze, di moltiplicare le risorse e di creare nuovi spazi d’azione. Essa organizza presentazioni librarie, convegni, conferenze, seminari, gruppi di studio, cicli di Formazione, aperitivi letterari, mostre e momenti condivisi. Non solo: ha la facoltà di costituire circoli e strutture sui vari territori, coinvolgendo menti e mondi paralleli; di relazionarsi con le realtà politiche e culturali, innescando sinergie e contatti; di inaugurare collaborazioni con le istituzioni, partecipando a bandi, richiendo patrocini, proponendo eventi o lanciando progetti.  
 
🔴 Cosa fatta capo ha 
 
L’Associazione - edificata sulla base di una strategia decennale di lunga visione - ha già portato a termine molti eventi su scala nazionale, contribuendo alla realizzazione di progetti concreti. Tra questi, la nascita della prima “biblioteca identitaria” italiana, con la custodia di 15mila volumi e 5mila riviste, per la creazione di un archivio permanente - consultabile e accessibile - che possa qualificare la nostra “area” e trasmettere il nostro patrimonio ideale.  
🌲 PER ADERIRE E DARCI UNA MANO:
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londranotizie24 · 4 months
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Match Point, c'è tempo fino al 15 giugno per iscriversi al concorso
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Di Pietro Nigro C'è tempo fino alle 23:59 del 15 giugno per candidare i propri racconti a Match Point, il primo concorso letterario italiano in Regno Unito organizzato da Il Circolo e Londra Scrive. Match Point, c'è tempo fino al 15 giugno per iscriversi al concorso Mancano poche settimane alla scadenza per presentare il proprio racconto alla terza edizione di Match Point, concorso letterario annuale promosso dall’Italian Cultural Association Il Circolo, presieduta da Simona Spreafico, in collaborazione con la scuola di scrittura Londra Scrive, e con il patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Londra. Ricordiamo che si tratta del primo (e unico) concorso per racconti scritti in lingua italiana a cui possono partecipare autrici e autori residenti nel Regno Unito. Tema di quest’anno è Futuro o no? una domanda importante, in bilico fra attualità, sguardo in avanti e impulso narrativo. Ad ispirare i lavori in concorso sono i dubbi, le perplessità e le curiosità sul futuro di tutti noi, partendo dalla visuale dell’ultima generazione: che futuro avremo, quali le prospettive? Ma soprattutto: è ancora possibile oggi credere nel futuro, le crisi attuali a livello mondiale che tipo di scenario possono restituire alle prossime generazioni? Un’idea che non riguarda solo il pianeta bensì anche il nostro quotidiano, fatto dalle scelte che compiamo nella vita di ogni giorno e che inevitabilmente condizionano le singole esistenze di ciascuno di noi. I racconti presentati dovranno quindi essere improntati ad una variegata possibilità di visioni sul futuro dell’umanità, tra tecnologie che avanzano, nuovi modelli possibili di società civili e di direzioni da prendere per cercare di realizzare il futuro che vogliamo partendo dal presente che stiamo già vivendo. Per partecipare al concorso è necessario avere un indirizzo nel Regno Unito ed essere maggiorenni. I racconti non dovranno superare i 20mila caratteri e andranno caricati sul sito de Il Circolo al seguente indirizzo: http://matchpoint.ilcircolo.org.uk. La scadenza per partecipare è il 15 giugno 2024. I racconti vincitori riceveranno riconoscimenti in denaro offerti da Il Circolo: £1,000 per il racconto vincitore e due premi di £500 per il secondo e terzo classificato. I tre racconti vincitori riceveranno inoltre la possibilità di un editing professionale e saranno presentati per la pubblicazione su una delle riviste letterarie partner del concorso (i tre racconti premiati nella precedente edizione 2023 sono stati pubblicati sulla rivista letteraria online Cattedrale – Osservatorio sul racconto). Coloro che hanno già partecipato nelle scorse edizioni possono partecipare anche quest'anno, perché, come afferma Simona Spreafico, presidente de Il Circolo, “è bello mettersi in gioco e avere l'opportunità di vedere il proprio racconto pubblicato dopo un editing offerto dai giurati, oltre al premio in denaro”. La premiazione si terrà il prossimo 17 Ottobre nel corso della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, presso l’Istituto di Cultura Italiana a Londra. Come negli anni precedenti, la giuria è composta da professionisti italiani, in molti casi italo-londinesi, della scrittura e dell’editoria: Olga Campofreda (scrittrice), Isabella d’Amico (comunicazione letteraria), Daniele Derossi (scrittore), Marco Mancassola (scrittore), Luisella Mazza (scrittrice), Paolo Nelli (scrittore), Giovanna Salvia (editor), Caterina Soffici (scrittrice). Come la stessa Spreafico ha sottolineato: “Il successo di Match Point ci rende orgogliosi. Come nelle migliori idee, abbiamo individuato un bisogno inespresso e lo abbiamo soddisfatto. Gli italiani e gli italofoni nel Regno Unito hanno voglia di raccontare, di scrivere, di far conoscere le loro esperienze e Match Point offre a tutti l’occasione di farlo in un concorso serio, con una giuria qualificata e un grande interesse di pubblico.” I promotori di Match Point Il Circolo Italian Cultural Association (Il Circolo) è un ente di beneficenza registrato nel Regno Unito con sede a Londra, che ha l’obiettivo di promuovere la cultura italiana. Organizza eventi di raccolta fondi durante tutto l'anno per finanziare i propri progetti o progetti selezionati di altri enti. Londra Scrive, partner principale del concorso, è la scuola di scrittura creativa in italiano creata da Marco Mancassola a Londra, originariamente in collaborazione con Italian Bookshop. Ha esordito nel 2017 e da allora propone corsi e seminari sui temi della scrittura narrativa. E’ proprio Mancassola a spiegare: "‘Futuro’ è una parola in crisi a livello storico, politico, sociale. Ma non può esserlo a livello narrativo. Immaginare ciò che verrà, ciò che saremo, tutto ciò che facciamo oggi e che potrà avere una conseguenza in seguito: questa è la materia prima per chiunque voglia scrivere storie; il futuro è una categoria  narrativa”. Tutte le informazioni su Match Point e il form per partecipare sono all’indirizzo: https://www.ilcircolo.org.uk/matchpoint/. ... Continua a leggere su
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frasivita10 · 5 months
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Esplorando il Mondo con le Frasi Viaggio più Ispiratrici
Viaggiare è molto più di un semplice spostamento da un luogo all'altro; è un'esperienza che arricchisce l'anima e apre la mente a nuove prospettive. Durante i nostri viaggi, incontriamo luoghi, persone e culture che ci lasciano senza fiato e ci spingono a riflettere sul significato più profondo della vita stessa.
Le "Frasi Viaggio" sono come piccoli tesori letterari che catturano l'essenza di queste esperienze straordinarie. Sono pensieri, citazioni e aforismi che incorniciano perfettamente le emozioni e le sensazioni che proviamo mentre esploriamo il mondo.
"Viaggiare è dare un significato alla vita, scoprire nuove culture, esplorare nuovi orizzonti e incontrare persone straordinarie lungo il percorso."
Queste parole di autori famosi, poeti e viaggiatori incalliti ci ispirano a mettere in discussione le nostre prospettive e ad abbracciare l'incertezza del viaggio con gioia e gratitudine.
Ma quali sono le Frasi Viaggio più ispiratrici che ci spingono a esplorare il mondo e ad abbracciare l'avventura con cuore aperto? Scopriamolo insieme!
"Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono." - Anatole France
Questa citazione ci ricorda che il viaggio è un processo continuo di crescita personale e di scoperta di sé. Anche quando torniamo a casa, il nostro spirito rimane in viaggio, pronto per la prossima avventura.
"Non è la destinazione, ma il viaggio stesso che conta." - T.S. Eliot
Spesso ci concentriamo così tanto sul raggiungimento di un obiettivo che dimentichiamo di apprezzare il viaggio stesso. Questa frase ci invita a rallentare, ad assaporare ogni momento e ad essere presenti nel qui e ora.
"Viaggiare è l'unica cosa che compri che ti rende più ricco." - Anonimo
Le esperienze di viaggio sono impagabili e ci arricchiscono in modi che il denaro non può comprare. Ci insegnano l'umiltà, la gratitudine e la compassione, e ci regalano ricordi che dureranno per sempre.
Se sei alla ricerca di ulteriore ispirazione per il tuo prossimo viaggio, ti consiglio di visitare FrasiVita.com, dove troverai una vasta raccolta di Frasi Viaggio che ti accompagneranno in ogni tua avventura. Buon viaggio!
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Alla scoperta degli astri nascenti della letteratura italiana
Nel vibrante mondo della letteratura, gli scrittori italiani emergenti stanno catturando cuori e menti con le loro narrazioni avvincenti e voci uniche. Questi scrittori italiani emergenti si stanno facendo strada nella scena letteraria, offrendo nuove prospettive e storie coinvolgenti che trovano risonanza tra i lettori di tutto il mondo. In questo articolo, approfondiamo il regno del talento letterario italiano, esplorando il viaggio di queste stelle nascenti ed evidenziando le piattaforme che supportano la loro crescita e visibilità.
Scoprire le gemme letterarie
La letteratura italiana ha una ricca storia, segnata da opere iconiche di autori rinomati. Tuttavia, il panorama contemporaneo sta assistendo a un’ondata di nuovi talenti, che portano in primo piano narrazioni e stili diversi. Questi scrittori emergenti non stanno solo esplorando temi tradizionali ma stanno anche spingendo i confini, affrontando le questioni moderne con profondità e creatività.
Il viaggio degli scrittori italiani emergenti
Per molti scrittori italiani emergenti, il viaggio inizia con la passione per la narrazione e il desiderio di condividere le proprie prospettive uniche. Navigano nelle complessità del mondo letterario, affinando la loro arte attraverso dedizione e perseveranza. Dalla creazione di trame accattivanti allo sviluppo di personaggi memorabili, questi scrittori riversano il loro cuore in ogni parola, creando opere letterarie che lasciano un impatto duraturo.
Piattaforme per scrittori emergenti
Nell'era digitale di oggi, gli aspiranti scrittori hanno accesso a varie piattaforme che offrono visibilità e opportunità di networking. Per gli scrittori italiani emergenti, queste piattaforme svolgono un ruolo cruciale nel mostrare il proprio lavoro e nel connettersi con lettori e colleghi scrittori. Ecco cinque piattaforme degne di nota che supportano e promuovono gli scrittori italiani emergenti:
CF Editore: CF Editore è una piattaforma dinamica dedicata alla promozione degli scrittori italiani emergenti. Attraverso vetrine curate e opportunità editoriali, CF Editore fornisce una piattaforma affinché scrittori di talento possano raggiungere un pubblico più ampio e stabilire la loro presenza nella sfera letteraria. Italian Writers: Italian Writers è una piattaforma guidata dalla comunità che promuove la collaborazione e il networking tra autori italiani. Gli scrittori possono mostrare il proprio lavoro, partecipare a concorsi di scrittura e interagire con lettori e colleghi scrittori, favorendo un ambiente creativo e favorevole.
Scrittura Creativa: Scrittura Creativa offre risorse e workshop per scrittori emergenti, aiutandoli ad affinare le proprie capacità di scrittura e ad orientarsi nel processo editoriale. La piattaforma offre anche eventi letterari e opportunità per gli scrittori di entrare in contatto con professionisti del settore.
Nuove Voci Letterarie: Nuove Voci Letterarie è una rivista letteraria che promuove le voci emergenti della letteratura italiana. Gli scrittori possono presentare il proprio lavoro affinché venga preso in considerazione per la pubblicazione e ottenere visibilità presso un pubblico diversificato interessato a scoprire nuovi talenti letterari.
Scrittura e Narrativa: Scrittura e Narrativa offre agli scrittori una piattaforma per esplorare diversi generi e stili di narrazione. Dalla narrativa alla poesia e alla saggistica, gli scrittori possono mostrare la loro versatilità e creatività, ampliando la loro portata e connettendosi con lettori che apprezzano le diverse espressioni letterarie.
Abbracciare la diversità nella letteratura italiana
L’emergere di nuove voci nella letteratura italiana riflette la natura dinamica e diversificata della narrazione. Questi scrittori italiani emergenti apportano nuove prospettive, intuizioni culturali e narrazioni innovative al panorama letterario, arricchendo le esperienze dei lettori e promuovendo una vivace comunità letteraria.
Come lettori e appassionati, abbracciamo e celebriamo la creatività e il talento degli scrittori italiani emergenti, sostenendo il loro viaggio mentre continuano a ispirarci e ad affascinarci con le loro opere letterarie. Scopri la prossima generazione di star della letteratura italiana e immergiti in un mondo di storie accattivanti e narrazioni fantasiose.
Scopri di più sugli scrittori italiani emergenti su CF Editore.
Questo articolo si propone di evidenziare la crescente presenza di scrittori italiani emergenti e il loro contributo al panorama letterario. Promuove la pagina target https://www.cfeditore.com/2024/02/5-piattaforme-per-scrittori-emergenti.html fornendo allo stesso tempo preziose informazioni e spunti per i lettori interessati a scoprire nuovi talenti letterari.
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geniogirgentano · 10 months
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Il 10 dicembre 1934 si è tenuta la cerimonia di conferimento del Premio Nobel per la Letteratura a Luigi Pirandello.
Questo che segue è il discorso da lui tenuto durante la cerimonia:
Dichiarazione al banchetto per il conferimento del premio Nobel
Municipio di Stoccolma, 10 dicembre 1934
È con immensa soddisfazione che esprimo la mia rispettosa gratitudine alle Vostre Maestà per avere graziosamente onorato questo banchetto con la Loro presenza. Mi sia concesso di aggiungere l’espressione della mia più viva gratitudine per il caloroso benvenuto che mi è stato riservato, e per il ricevimento di questa sera, degno epilogo della solenne cerimonia di oggi, durante la quale ho avuto l’onore incomparabile di ricevere il premio Nobel per la letteratura del 1934 dalle auguste mani di Sua Maestà il Re.
Vorrei anche esprimere il mio profondo rispetto e la mia sincera gratitudine all’Illustre Accademia Reale di Svezia per il suo illuminato giudizio, che corona la mia lunga carriera letteraria.
Per riuscire nelle mie fatiche letterarie ho dovuto frequentare la scuola della vita. Questa scuola, inutile per certe menti brillanti, è l’unica cosa che può aiutare una mente come la mia: attenta, concentrata, paziente, inizialmente del tutto simile a quella di un bambino. Uno scolaro docile, se non con gli insegnanti, di sicuro con la vita, uno scolaro che non verrebbe mai meno alla sua totale fede e fiducia in ciò che ha imparato. Questa fede nasce dalla semplicità di fondo della mia natura. Sentivo il bisogno di credere all’apparenza della vita senza alcuna riserva o dubbio.
L’attenzione costante e la sincerità assoluta con cui ho imparato e meditato questa lezione hanno palesato un’umiltà, un amore e un rispetto della vita indispensabili per assorbire delusioni amare, esperienze dolorose, ferite terribili, e tutti gli errori dell’innocenza che donano profondità e valore alle nostre esistenze. Tale educazione della mente, conquistata a caro prezzo, mi ha permesso di crescere e, nel contempo, di rimanere me stesso.
Evolvendosi, il mio talento più vero mi ha reso del tutto incapace di vivere, come si conviene a un vero artista, capace soltanto di pensieri e di sentimenti: pensieri perché sentivo, e sentimenti perché pensavo. Di fatto, nell’illusione di creare me stesso, ho creato solo quello che sentivo e che riuscivo a credere.
Provo gratitudine infinita, gioia, orgoglio al pensiero che questa creazione sia stata ritenuta degna del premio prestigioso con il quale mi onorate.
Mi piacerebbe credere che questo premio sia stato conferito non tanto alla perizia dello scrittore, che è sempre irrilevante, quanto alla sincerità umana del mio lavoro.
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ilterzolivello · 4 months
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Il romanzo sono io?
Ma imprevedibile la fiamma rinasce dalla cenere che sembrava definitiva.
Magari! La verità è che la vita di questo fantasma non è affatto interessante né tanto meno avventurosa. Quindi magari ma il romanzo non sono io. Cito una frase forse nemmeno tanto famosa: “senza i sensi di colpa non esisterebbe la letteratura”. La verità è che non esistono verità assolute che possono placare i tormenti del pensiero che ci bruciano dentro. E questo fuoco arde di continuo…
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alemicheli76 · 11 months
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"Maschere e figure. Repertorio dei tipi letterari" di Paolo Ruffilli, Il Ramo e la Foglia. A cura di Alessandra Micheli
Oggi viviamo di ossessioni. Riflettevo proprio su questo sapete miei amati lettori? Tutto ci mette ansia. L’età che passa. Il voler vivere ogni attimo senza mai perdersi un opportunità. E il collezionare qualsiasi emozione, non più oggetti. Esperienze. Azioni. E sensazioni. Ecco cosa ci ossessiona. La quantità che va a scapito della qualità. Anche nei libri è cosi. Ora per carità io…
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chez-mimich · 1 year
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GIAN MARIA TOSATTI_NOw/here
Non c'è nulla che racconti il passare del tempo come la ruggine. Certo, la ruggine non ha il fascino della "madeleine" proustiana e nemmeno quello di tante opere letterarie o artistiche che hanno come oggetto il tempo e il suo trascorrere, ma ha dalla sua parte l'immediata verità dell'evidenza. Parte della bella mostra delle opere di Tosatti, “NOw/here ,esposte a Milano nello Shed del Pirelli Hangar Bicocca fino al prossimo 30 luglio, è costituita da "Ritratti 2022", titolo volutamente fuori luogo visto che i ritratti sono in realtà composizioni astratte basate su due grandi componenti materiche: l'oro e la ruggine, elementi simbolici e reali. Se l'oro è un materiale, che per così dire, non ha bisogno di presentazioni avendo in arte e, in pittura in particolare, una millenaria tradizione, (pensiamo all'arte egizia o a quella bizantina fino a Klimt, a Jeff Koons e oltre), la ruggine ha solo goduto di una certa fama con l'avvento dell'Arte Povera (Kounellis, Fabro, ecc.), ma a parte queste poche, felici esperienze, non sembra essere mai stata considerata come un elemento fondante per una corrente artistica, o per un singolo artista, dopo di allora. "La materia con la quale lavoro è il tempo" afferma Tosatti, nel video intervista in proiezione nell'atrio dello Shed, ed effettivamente la ruggine (e anche l'oro) sono primariamente modificati dal tempo. A questo proposito occorre ricordare "en passant" che Tosatti lavorò già a piene mani sul tema del tempo, proprio a Casa Bossi a Novara nel 2012, in quel "racconto che mai si è potuto scrivere", per usare le stesse parole dell’artista, che fu "Tetralogia della polvere". Per la mostra dell'Hangar, come era facile prevedere, tutto é molto spartano, con l'allestimento, fatto semplicemente di tubi industriali che sorreggono le opere. Per quanto concerne l'oro, il materiale era già stato usato da Tosatti anche per "Histoire et Destin– New Men’s Land" del 2016, quando "foderò" alcune fortificazioni nel nord della Francia, a due passi dal "Pas-de-Calais", dipartimento tristemente noto per essere la porta di ingresso di molti migranti in Francia o per il loro transito verso la Gran Bretagna. Perchè l'oro? Perché loro sono forse l'oro del mondo o perché la fortezza europea deve difendersi? Mi piace pensare invece che l'oro sia un simbolo della redenzione e quindi utilizzato solo per il suo valore fortemente simbolico. Ma la serie "Ritratti" non esaurisce tutta la mostra dello Shed, dove sono presenti anche opere in grafite e carboncino, quelle proprio che danno il titolo all'intera esposizione. Si tratta di "paesaggi astratti", geografie della mente, visioni fuori fuoco fatte di orizzonti rigorosi e di grandi capiture di grafite sfumata, cieli ipotetici dove compaiono (sinistre?) sfere bianche. Tosatti non è nuovo ad esperienze estetiche dove la meditazione sui luoghi si materializza in opere dall'ampio respiro, come è accaduto nel 2020 con "Episodio di Odessa" che faceva parte del progetto "Il mio cuore è vuoto come uno specchio” del 2018, un progetto che prende le mosse dal paesaggio desolato del lago di Kuyalnik, in Ucraina. Come per tutte le mostre allestite nello Shed e nella grande "navata" dell'Hangar Pirelli, artista, ambiente e opere, vivono una specie di simbiosi (se le opere non sono necessariamente site-specific) ed è comunque evidente che il luogo dell’esposizione, in questo caso un luogo molto molto suggestivo, carico di memoria industriale, luogo del tempo per eccellenza il tempo del lavoro, non può essere considerato un ambiente "neutro" o peggio casuale. Lo Shed modella gli artisti almeno quanto gli artisti riescano a modellare lo Shed e la stessa cosa, vale per l'Hangar in generale. Nella fattispecie, L'opera di Gian Maria Tosatti sembra fatta apposta per il luogo che non lascia spazio a divagazioni di sorta. Lo Shed è uno spazio claustrofobico dove aleggia ancora nell'aria quel tempo del lavoro che è spesso coincidente col tempo sottratto. Una mostra senza concessioni allo svago o alla svagatezza...
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carmenvicinanza · 11 months
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Camila Sosa Villada
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Metà di me è composta dal presente e l’altra metà dal passato. Non c’è dubbio che vivrò il resto della mia vita come Camila, ma non potrò mai, in nessun modo, essere costretta a cancellare quel ragazzo dalla mia memoria – il ragazzo che trascorreva la ricreazione scolastica da solo, guardando come gli altri venivano serviti al loro banchetto; il ragazzo a cui non era permesso piangere, che non poteva chiedere aiuto, che non poteva fare nulla per se stesso.
Camila Sosa Villada, attrice e scrittrice fra le nuove voci letterarie più dirompenti del panorama argentino.
Nata nel corpo di un uomo il 28 gennaio 1982 a La Falda, vicino Córdoba, durante la sua infanzia si è spostata in diverse città. È stata prostituta, venditrice ambulante, addetta alle pulizie e fatto altri lavori, prima di riuscire a studiare Comunicazione Sociale presso la Scuola di Scienze dell’Informazione dell’Università Nazionale di Córdoba e intraprendere la sua carriera come attrice e cantante.
Nel 2009, ha presentato la sua opera teatrale Carnes tolendas, retrato escénico de un travesti, basato sulle sue esperienze personali che ha raccontato sul suo blog. 
Nel marzo del 2010 ha collaborato per diversi mesi con il Centro Culturale Rojas, che dispone di un dipartimento per i lavori legati al genere e ha messo in scena Carnes tolendas, spettacolo che ha spopolato al Festival Internazionale di Buenos Aires ed è stato proiettato al Bicentenario degli studenti di teatro, festival che riunisce studenti di teatro provenienti da tutto il paese.
Nel 2011 è stata la protagonista del film Mía di Javier van de Couter.
Nel 2012, Sosa Villada ha recitato in La viuda de Rafael, una miniserie in cui ha interpretato Nina, la moglie transessuale di un ricco uomo d’affari che, dopo la morte del marito, deve lottare per ciò che è suo, contro i suoi dispettosi suoceri.
Il 7 agosto 2013 ha ottenuto la carta d’identità col cambio di genere ed è diventata ufficialmente Camila Sosa Villada. 
Nel 2015 ha pubblicato il suo libro di poesie La novia de Sandro, nel 2018 l’autobiografia El Viaje Inútil e l’anno seguente Las malas che in Italia porta il titolo Le cattive, ha venduto più di 100.000 copie in Argentina e, tradotto in più di dieci lingue, è diventato, in breve, un successo internazionale che le è valso il Premio Sor Juana de la Cruz 2020.
Nel 2022 è uscita la raccolta di racconti Soy una tonta por quererte pubblicata in Italia col titolo Sono una pazza a volere te.
Nove storie di personaggi stravaganti e incredibilmente umani attraverso i quali affronta i temi più urgenti del nostro tempo. Una donna che si guadagna da vivere fingendo di essere la fidanzata di uomini gay, una nonna che considera la merenda un addestramento alla vita e due parrucchiere trans strabiliate dall’incontro con Billie Holiday in una fumeria di Harlem.
Un’opera visionaria e brutale, in equilibrio fra realtà e magia, fra amore e terrore, fra desiderio e lotta, dove il realismo si stempera entrando nel nuovo gotico latinoamericano.
Protagonisti e protagoniste dei racconti sono costrette a confrontarsi con un mondo spesso impietoso: vittime di violenza, di discriminazione, del neoliberalismo sfrenato, eppure sempre aperte al confronto, alla solidarietà, alla vita.
Camila Sosa Villada ha ricevuto vari premi come attrice e autrice e per il suo attivismo è entrata a far parte del Segretariato per i Diritti Umani della provincia di Córdoba.
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lamilanomagazine · 11 months
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Fossombrione (Pesaro e Urbino): presentato il programma della rassegna culturale “Parole 2023”.
Fossombrione (Pesaro e Urbino): presentato il programma della rassegna culturale “Parole 2023”. E' stata presentata ieri mattina, 12 ottobre, in Regione la rassegna artistico-culturale 'Parole 2023', l'appuntamento giunto alla seconda edizione che si terrà a Fossombrone dal 19 ottobre fino al 23 marzo 2024. La rassegna è legata ad un'idea di turismo e cultura, che unisce l'arte, in varie forme, alla storia del territorio, all'architettura della città, alle esperienze sensoriali dell'ascolto della parola scritta, dialogica, musicata. "Questa rassegna, che ha ricevuto il sostegno della Regione Marche, si ispira al ruolo che la cultura riveste nella nostra società – ha dichiarato l'assessore regionale alla Cultura Chiara Biondi – Essa infatti è un elemento di identità, di sviluppo e di crescita, anche economica e di promozione e rilancio dei nostri straordinari territori. Attraverso questa iniziativa, che prevede numerosi appuntamenti, possiamo ad esempio riscoprire alcuni dei luoghi più belli di Fossombrone". Un plauso, ha aggiunto Biondi, "va alle amministrazioni che, come il Comune di Fossombrone, credono tenacemente in progetti culturali capaci di farci riflettere e di generare interesse senza rinunciare alla qualità della proposta". Tanti appuntamenti per un lungo periodo si svolgeranno nel centro storico di Fossombrone e avranno come filo conduttore unico la parola: presentazioni di libri e incontri con gli autori, convegni e giornate tematiche, eventi musicali e, novità 2023-2024, aperitivi letterari. "La seconda edizione della Rassegna 'Parole' – hanno spiegato nel corso della presentazione Federica Romiti e Maria Silvia Nocelli, Assessore al Turismo e Consigliera con delega alla Cultura del Comune di Fossombrone - è la testimonianza di come la cultura possa diventare una strategia di crescita per un territorio. Grazie agli eventi della rassegna Parole, la cultura diventa un mezzo per capire noi stessi, trovare una risposta ai quesiti più profondi, e coltivare la propria personalità: la cultura come turbinio, che è anche l'immagine grafica evocata dalla rassegna stessa, un vortice di fonemi, vocaboli e segni grafici che vuole risuonare nei luoghi della città, risvegliando metaforicamente i suoi abitanti e i suoi visitatori. Un grazie alla Regione Marche, e all'Assessorato alla Cultura, per aver creduto e finanziato questo nostro progetto". In programma 15 eventi, con occasioni di scoperta dei luoghi più affascinanti di Fossombrone, toccando tematiche come la poesia, la letteratura per adulti e ragazzi, il sociale (con un excursus storico su quello che ha rappresentato il Carcere di Fossombrone), il fumetto e la graphic novel, la storia della comunità, lo sport e il ciclismo, come grande punto di riferimento ormai per l'intera città. "La Rassegna ha l'obiettivo di fornire la possibilità di riflettere sul vivere quotidiano, di comprendere questo nostro tempo pieno di potenzialità e di contraddizioni e di incidere nella storia, individuale e collettiva, attraverso lo sviluppo del pensiero autonomo, critico e creativo. Accanto a questo, la città di Fossombrone è pronta e preparata a questa nuova forma di turismo, e sempre più si impegna a mettere in moto quella parte di industria culturale legata al suo brand di destinazione: Fossombrone Città Felice, un grande messaggio, 'tre parole', di completezza, unicità ed eccezionalità" le conclusioni degli amministratori. Il programma sul sito https://www.comune.fossombrone.ps.it/vivere-fossombrone/rassegna-parole-2023-2024... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Binocoli a gettoni di Antonio Laurino
Storie di vita Binocoli a gettoni di Antonio Laurino edito da Scatole Parlanti è una splendida raccolta di racconti in cui, in un modo o nell’altro, tutti i personaggi fanno i conti con la realtà. Il file rouge che accomuna tutte le esperienze personali dei protagonisti è la consapevolezza.  In queste bellissime storie di vita, l’autore ci svela le contraddizioni dell’animo umano, le difficoltà interpersonali, quelli generazionali, la consapevolezza della morte e tanti altri temi trattati con umanità e dolcezza attraverso un linguaggio semplice, diretto e ricco di pathos. Antonio Laurino è nato nel 1986 a Napoli, dove si è laureato in Scienze della comunicazione, prima di trasferirsi a Bologna e specializzarsi in Semiotica. È docente a contratto di scrittura funzionale all’Università di Bologna e all’Università di San Marino e tutor di digital marketing all’Università “Uninettuno” di Roma. Suoi scritti sono apparsi in antologie, riviste e blog letterari. Abbiamo avuto il piacere di scambiare alcune battute con Antonio Laurino a cui abbiamo fatto qualche domanda non solo su Binocoli a gettoni ma anche sul suo rapporto con la scrittura. Binocoli a gettoni di Antonio Laurino: intervista all’autore  Partiamo dall’inizio, “binocoli a gettoni”. E’ un titolo curioso, perché lo ha scelto? Cosa significa? Quella del titolo è stata una delle scelte più difficili che hanno riguardato il libro. Cercavo qualcosa che desse concretezza a ciò che accomuna i diversi racconti: un momento di consapevolezza, un istante definitivo in cui il personaggio chiave vede le cose per quello che sono. In particolare, volevo che fosse un oggetto, familiare ma non banale, esotico eppure non di nicchia. E dopo tante idee scartate, credo di averlo trovato. Lei nei suoi racconti affronta diverse tematiche, molto attuali, come gli omicidi stradali, l’incomunicabilità generazionale, la solitudine e tanto altro. Argomenti seri, molti dei quali ce li presenta con tanta ironia, fantasia e apparente leggerezza. Che posto ha l’umorismo nella sua scrittura? È di certo uno degli ingredienti di base delle mie storie. E riesce a bilanciare – spero – il gusto amaro di altre componenti altrettanto fondamentali: solitudine, dolore, malinconia, nostalgia. D'altra parte, è anche una via di accesso alle vite di alcuni dei protagonisti dei racconti, e una strada che provo a percorrere quotidianamente nella mia. C’è un racconto di Binocoli a gettoni a cui è affezionato di più? E se sì, perché? Ce ne sono diversi. Innanzitutto, Il rifiuto, che reputo forse il mio racconto più riuscito. Poi Freni e refrain, il primo a essere stato pubblicato (in un'antologia). Dopodiché ci sono Parole, colori e città e Desideri rurali, a cui sono particolarmente legato perché mi hanno permesso di trascorrere dei momenti molto belli con le persone che amo, in occasione delle cerimonie di premiazione dei concorsi letterari a cui li avevo presentati. Lei ha scritto tantissimo, lo fa ormai da anni, probabilmente non riuscirebbe neanche per un attimo ad immaginare il suo futuro senza la scrittura. Ci racconta qualche sua abitudine di scrittura? Non so, decide diligentemente ogni sera di impegnarsi a scrivere una storia, prende la penna solo quando ha l’ispirazione, scrive sempre e di tutto in qualsiasi momento? Da dieci anni la lettura e la scrittura occupano gran parte delle mie giornate, anche se i testi con cui ho a che fare sono di natura accademica e professionale. Da circa la metà, poi, ho iniziato ad affiancare letture e scritture di altro genere, riscoprendo e alimentando la mia naturale predilezione per la narrativa breve. Ho cominciato così ad appuntare spunti e osservazioni in modo sistematico. Dopodiché, ho individuato alcuni periodi dell'anno in cui gli impegni di lavoro si diradano e so di poter riprendere i miei appunti: le idee che a distanza di tempo sento ancora vive e interessanti, le sviluppo. Potrei dire dunque di non avere una routine giornaliera, ma di averne una annuale. Ha mai pensato di scrivere un romanzo? Le piacerebbe l’idea? Onestamente, no. Preferisco le storie brevi e brevissime e ho intenzione di continuare a esplorarne la forma. Penso infatti che la vita, lungi dall'essere un grande romanzo, sia un susseguirsi di episodi minimi, reali e immaginari, tra i quali provare a mettere ordine. Magari proprio attraverso la scrittura. Read the full article
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