#esc 1993
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eurovisionart · 10 months ago
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🇸🇮 1xBand - Tih deževen dan
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eurovision-facts · 10 months ago
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Eurovision Fact #595:
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Noel Kelehan, one of the conductors of the former Eurovision orchestra, conducted the songs of five winners. He conducted the winning songs in 1980, 1987, 1992, 1993 and 1996.
[Source]
Facts and Figures, Eurovision.tv.
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wardrobeoftime · 2 years ago
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Eurovision Song Contest + Costumes
Katy Garbi’s blue & golden dress when performing Ellada, hora tou fotos for Greece in the 1993 contest.
// requested by @betweenthetimeandsound​
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diggilooo · 1 year ago
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Linda Martin and Niamh Kavanagh presenting the votes for Ireland on the 15th (2007, 2008) and 30th (2022, 2023) anniversaries of their wins
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eurovision-revisited · 2 years ago
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1993 Millstreet - Number 11 - Ruth Jacott - "Vrede"
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Ruth's back! This time with Vrede (Peace), the song that won the Nationaal Songfestival song selection and went to Eurovision in Millstreet. This song finished 6th, a creditable performance - although many think it should have done even better. It's a well-written, slightly humorous song celebrating a host of engineering achievements contrasted with the lack of effort and results in realm of world peace. Yes another peace song in 1993.
It has a a relatively contemporary if conventional club beat and some dramatic horns to start and a little interlude of scratching noises before the bridge. Ruth delivers her message wearing some astonishingly flare black trousers as well low cut jacket with an absolutely massive collar and lapel. She knows her camera angles and there's choreographed hand-ography. And boy can she belt. She's a stellar performer, perhaps only beaten by one other on the night in terms of song delivery.
I went into Ruth's future career in the previous blog and she's now the first artist to have appeared twice in my top 26s, helped there by taking part in a song selection national final.
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musicalelo · 22 days ago
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Love's been building bridges between your heart and mine I'm safe here on my island, but I'm out on the edge this time I built a wall around me, thought I'd save myself the pain Your touch swept me away, now I'll never play it safe again
In your eyes - Ireland 1993 - Niamh Kavanagh
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anotherescsite · 1 year ago
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Katri-Helena on UMK
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vintageurovision · 1 year ago
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Eurovision Song Contest 1993
May 15, 1993 | Millstreet, Ireland
The 1993 Eurovision Song Contest, held in Millstreet, a small town in South West Ireland, home to 1500 people, was an ambitious production for national broadcaster RTE. The 1993 contest is to date, the only competition in Ireland that has been held outside of the capital Dublin. The early 1990s were a time of massive change in Europe. These changes were reflected in the Eurovision Song Contest as newly sovereign nations took to the stage. In order to accommodate the growing number of countries eager to participate in the Eurovision Song Contest, a pre-selection, Kvalifikacija za Millstreet, took place in Ljubljana, Slovenia ahead of the contest in which seven countries competed. Three countries made their respective debuts; Bosnia & Herzegovina, Croatia and Slovenia. The top two in 1993 was exactly the same as the year before; Ireland in first place, the United Kingdom in second. The Irish entry, In Your Eyes performed by Niamh Kavanagh beat the United Kingdom's Sonia on the very last vote. [eurovision.tv]
[watch the show]
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restless-one · 2 years ago
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ESC History
The ECS finals are this weekend and while I’m hoping LotL will score a good place, while I hope for a fun-filled evening, there is something I want to share, to remember, that is having its 30th anniversary as well.
I might date myself, but honestly I don’t really care much. The year was 1993 and I was a kid watching Eurovision with my parents. The time came for the voting and then this happened:
https://www.youtube.com/watch?v=Hs-Bmme7qdI&list=RDHs-Bmme7qdI&start_radio=1
I was young and didn’t understand it at that time, but by now I know that the band from Bosnia are without doubt, the biggest badasses to ever. Because they were from Sarajevo, a city under siege for almost 10 months at that time, because they had to break out of the city to fly to Ireland and compete (their conductor? Yeah he was unable to come because the frontline had shifted and the corridor the band had used was no longer usable. The band had to borrow an Irish conductor).
This band was singing in Bosnian, they gained 27 points which earned them the 16th place, and then they went back... to Sarajevo, a city under siege until early 1996.
This was their  song:
https://www.youtube.com/watch?v=DREeDXs9ijc
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sistemabibliotecariomilano · 9 months ago
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Primavera di libri
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Torniamo a suggerirvi nuove letture e film “raccomandati” dai vostri bibliotecari di fiducia.
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Un autentico caso letterario l’inedito di Gabriel García Márquez Ci vediamo in agosto, che, come narra la leggenda a proposito dell’Eneide di Virgilio, l’autore avrebbe voluto distruggere: “un omaggio alla femminilità, una storia di libertà e di desiderio che non si sopisce con l’età e nemmeno con l’amore coniugale”. I figli hanno consentito la pubblicazione di questo breve romanzo, che esce in contemporanea in tutti i paesi e ci delizia come una sorpresa inaspettata, nonostante la volontà del suo artefice, forse troppo esigente con sé stesso.
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Tutt’altro che deprimente, Piccoli suicidi tra amici di Arto Paasilinna è ormai diventato un classico. Scritto con stile quasi cronachistico, la sua apparente freddezza (che peraltro ben si addice alle gelide lande della Finlandia da cui provengono i personaggi del libro) non fa che accrescere l’ironia, magari un po’ macabra, di cui è pervaso. “… ogni giorno è per ciascuno sempre il primo della vita che gli resta da vivere, anche se siamo troppo occupati per rendercene conto” è la sintesi filosofica di un romanzo divertente, originale, che si risolve in un inno non banale alla vita, alla solidarietà, all’amicizia. Un vero toccasana “per tempi agitati”, citando Mauro Bonazzi, come sono quelli in cui ci troviamo a vivere. Dalla postfazione di Diego Marani: “Una delle cose più belle dei romanzi di Paasilinna è che dopo il tumulto, il fragore e le spericolate rincorse tutto si risolve delicatamente, come una risata di cui resta solo il gioioso ricordo, nell’acqua increspata d’un lago, nel vento della sera, nell’odore di foraggio appena tagliato. … In questo libro la grande beffata è la morte”.
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Ambientato a Bologna durante le festività natalizie tra la fine del 1953 e l’inizio del ’54, Intrigo italiano di Carlo Lucarelli ci ripropone la compagnia del commissario De Luca, sempre ombroso, inappetente e drogato di caffeina. Lo accompagna un giovane poliziotto che lo introduce negli ambienti musicali degli amanti del jazz, di cui era appassionato un noto professore morto in circostanze non chiare. Ma il mistero si infittisce quando anche la vedova viene trovata uccisa e De Luca stesso è controllato dai Servizi Segreti. Non siamo più in tempo di guerra mondiale, ma di guerra fredda e anche i migliori si devono aggiornare. Un giallo di classe, con una ricostruzione storica sempre molto accurata. È del 2022 il ritorno del commissario Marino, segretamente ma attivamente antifascista, in Bell’abissina, dopo l’esordio del 1993 con Indagine non autorizzata, quando era ancora soltanto ispettore. Si tratta di un cold case soltanto apparente, perché la serie di delitti, legati da somiglianze via via sempre più chiare, si protrae dal passato al presente pericolosamente minacciato dall’imminente scontro bellico. Marino ha un temperamento diverso da quello di De Luca e si getta anima e corpo in questa indagine che coinvolge corrotti fiancheggiatori del regime. Un incontro, come dice l’autore stesso nei Ringraziamenti, tra la storia, con la s minuscola, frutto di fantasia, e la Storia, quella del secondo conflitto mondiale che Lucarelli conosce molto bene e che ha trattato anche in diverse trasmissioni televisive.
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Irresistibile la doppietta di Simenon che vi proponiamo. Gli altri, inedito in Italia fino alla pubblicazione di Adelphi del 2023, è scritto in forma di diario-confessione e ci guida con il suo ritmo irresistibile tra i meandri di un suggestivo castello francese, che racchiude, ça va sans dire, una morte misteriosa, una giovane e affascinante castellana, nonché un burbero e attempato maggiordomo, sospettosamente depositario di ogni segreto… Come sempre, con pochi abili tratti l’autore descrive una serie di personaggi che non potrebbero essere fra loro più diversi, anche se appartenenti alla stessa famiglia: la sua penna riesce a far sembrare del tutto naturali e accettabili legami apparentemente inconciliabili e al limite della moralità. Il finale è riservato all’apertura del testamento: a chi andrà la cospicua eredità del vecchio Antoine Huet? Ma soprattutto: in che modo la ricchezza influirà sulla vita e le abitudini dei protagonisti? A voi il piacere di scoprirlo. Il romanzo La prigione inizia ex abrupto con un misterioso omicidio, su cui la polizia indaga. Ma duplice è la ricerca intrapresa dall’autore: da una parte il movente del delitto, dall’altra la psicologia del protagonista, costretto a scavare nella sua vita per scoprire su sé stesso e sulle persone che gli erano più intimamente vicine segreti che ignorava o che, più probabilmente, cercava di rimuovere per superficialità, paura o inadeguatezza. Così la prigione diventa una metafora per descrivere una vita fasulla che implode in un solo istante di un giorno d’autunno. Al di là del caso limite rappresentato dal fatto di sangue e delle inevitabili differenze di carattere, è talmente accurata l’analisi psicologica che ogni lettore potrebbe ritrovare qualcosa di sé nell’indole del protagonista e comprendere i suoi atti apparentemente privi di logica. Simenon, come sempre, con ritmo inesorabile e accanito vaglio introspettivo ci conduce all’unica soluzione possibile.
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Furio Scarpelli e Agenore Incrocci hanno firmato, sotto la nota sigla di Age&Scarpelli, “le più memorabili sceneggiature dell’epoca d’oro del cinema italiano”, da Totò le Mokò di Bragaglia, a La banda degli onesti di Mastrocinque, C’eravamo tanto amati di Scola, I soliti ignoti, L’armata Brancaleone e La Grande guerra di Monicelli, per citarne solo una minima parte. Tra gli inediti di Scarpelli che Sellerio sta ripubblicando (è del 2019 Amori nel fragore della metropoli) vi consigliamo Si ricorda di me, signor tenente?, romanzo che introduce i protagonisti alternando, con la tecnica del flash back, la narrazione contemporanea al memoriale di guerra. Lo scavo nel complesso passato del personaggio principale porterà alla luce gravi traumi, profondi e rimossi sensi di colpa. Ma chi è lo sgangherato seccatore che apostrofa con la domanda del titolo il vecchio Giulio, tranquillo pensionato che passeggia per le vie della Milano del 1999? Un truffatore, un commilitone o un rigurgito della sua coscienza addormentata? Si legge piacevolmente tutto d’un fiato.
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Per una lettura diversa dal solito vi proponiamo Nightmare Alley, La fiera delle illusioni di William Lindsay Gresham, “una tipica storia noir”, da cui sono stati tratti ben due film: un classico con il fascinoso Tyrone Power in una veste per lui inedita e il recentissimo remake di Guillermo Del Toro con Bradley Cooper, Cate Blanchett, Willem Dafoe. Diviso in due parti (con un finale ad anello): da un lato il fantastico, bizzarro, grottesco mondo del circo, con i suoi misteri e le sue crudeltà; dall’altra quello dell’alta borghesia, non meno pericoloso. In sintesi, il libro e i due film sono “Tre facce della stessa storia che presentano tutte letture degne di essere lette e viste per una storia che potrebbe benissimo svolgersi anche al giorno d’oggi. I prestigiatori, che siano o meno appassionati di mentalismo/spiritismo, vi troveranno molti spunti interessanti.”
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Un prezioso suggerimento dal passato: se vi fosse sfuggito, potete rimediare cogliendo dai nostri scaffali Il peso falso di Joseph Roth. Un autentico gioiello che mischia allo stile formulare dei poemi omerici, un’autentica passione d’amore e una finissima riflessione sull’essere umano, dominato dai suoi difetti, quasi deterministicamente volto verso il male, incapace di sfuggire alla tentazione del peccato, anche quando è mosso dalle migliori intenzioni. I temi sono quelli consueti della poetica di Roth, e spesso tornano anche gli stessi personaggi, che inevitabilmente cadono nella colpa: il tutto senza pessimismo né amarezza, anzi forse con una leggera sfumatura di fatalistica ironia.
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Come una diabolica matrioska le vicende biografiche dell’autore, Herbert Clyde Lewis, giornalista e scrittore americano, nato a New York da ebrei russi emigrati, si ripercuotono sul protagonista del romanzo per poi accanirsi inspiegabilmente sulle vicissitudini editoriali dell’opera che vi vogliamo consigliare, Gentiluomo in mare. Sì, perché come l’autore ebbe una vita difficile, nonostante gli incessanti sforzi profusi per affermarsi e l’indubbio talento, così il protagonista di questo delizioso romanzo breve è vittima di “una sorte bizzarra e cattiva”, per citare la splendida canzone di Lauzi-Conte, e infine la novella fu ingiustamente ignorata alla sua prima pubblicazione nel 1937 per essere poi “ripescata” (è proprio il caso di dirlo) dall’abisso dei libri dimenticati per la prima volta in Argentina nel 2010: da quel momento il successo, più che meritato anche se postumo, divenne planetario. Davvero “una perlita”, come fu definito nella recensione argentina.
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eurovisionart · 11 months ago
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🇫🇮 Katri Helena - Tule Luo
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eurovision-facts · 1 year ago
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Eurovision Fact #536:
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As a result of the semi-final allocation draw, Luxembourg will be taking part in the second half of the first semi-final.
The last time the nation participated in Eurovision in 1993, they performed in the second half of the final, although the halves were not yet formally dubbed yet.
[Sources]
"Eurovision 2024: Semi-Final Draw results," Eurovision.tv.
Millstreet 1993 Final Scoreboard, Eurovision.tv.
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betweenthetimeandsound · 2 years ago
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Thirty years later, and that performance hasn't aged a day.
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Eurovision Song Contest + Costumes
Katy Garbi’s blue & golden dress when performing Ellada, hora tou fotos for Greece in the 1993 contest.
// requested by @betweenthetimeandsound​
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arconinternet · 5 months ago
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C.R.B.: Cuerpo Rompe Bolas aka Ball Breakers Corp. (DOS, Kronos, 1993)
You can play this Spanish Pang clone in your browser here.
Tip: when pressing Esc, you'll need to press it twice if your mouse cursor was captured by the game.
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eurovision-revisited · 2 years ago
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Millstreet 1993 Wrap Up
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1993 draws to a close with Ireland victorious again, but with Belgium topping my poll. Millstreet may have been the smallest town to ever host Eurovision, but the venue was far from quiet. The audience got more involved with several of the acts. Unsurprisingly Niamh Kavanagh got the loudest cheer of the night, not only because she was Ireland's representative, but for the quality of her singing and song. She was absolutely a well deserved winner on the night.
Overall 1993 was stronger than 1992. This is born out not only from the number of songs that have made it into my own personal top 26 from the year, but also there are eight entries in the songfestival.be/ESC Radio annual top 500 for this year - twice as many as 1992.
Unsurprisingly many of the songs had peace as a theme, ultimately though a traditional love ballad won (again). The staging was simple, but perhaps gained from that. The geometric, flat expanse of the stage left the acts exposed, but also brought the audience to them. The sound mixing was outstanding, with crisp, clear vocals not being swamped by the backing, nor being left without support.
The National Final scene was a little weaker than 1992. There are more songs to pick from in 1993, but there are more duds and less to get excited about, again reflected in the lower number of national final songs in this top 26. There's definitely a sense that the juries made more correct decisions - with the astonishing exception of Belgium. What were they thinking?
The contests organised by the new countries on the whole are great. They suffer somewhat in terms of financial restraint (and in Bosnia's case because of the war), but the array of music they had were much more diverse than the long time entrants. Bosnia's final was wonderful, while I would love to blow the trumpet for Belgium's final as well I can't as it's just not accessible thanks to the broadcaster.
There were more song selection finals this year, although the UK final had improved while the Dutch one was fun, even if it was a step down in quality after the heights of Nationaal Songfestival 1992. English language songs once again dominated - although this year Dutch was the language of choice for the better songs in my opinion.
There were some sour notes. The seven countries that finished bottom were 'relegated' for the first time, to allow other countries to take their place. No only would this mean that the pre-qualification competition would be the last, but it forced some traditional Eurovision competitors like Belgium and Denmark to skip the next year. That had ramifications in Denmark for the contestant who was scapegoated for the performance, even though there was nothing wrong with it. Luxembourg were also one of the relegated countries, and they never returned.
Italy then chose also to leave Eurovision - the country of Sanremo no longer participating. Almost unthinkable. This did reprieve Cyprus however. This was also the year that saw Barbara Dex finish last in a homemade dress - something which was to spawn another piece of fan negativity a few years later.
Despite all this, 1993 was a good year. A traditional Irish party in the heart of rural Ireland that was stuffed full of good songs.
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susieporta · 1 year ago
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"Poi non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. E non sono la stessa strada. Così… Io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo… salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti. No. Sono i desideri che salvano. Sono l'unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai. Però troppo tardi l'ho capito. Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male. È lì che salta tutto, non c'è verso di scappare, più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci. Non se ne esce. Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare. Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatta tanto di quel male che tu non puoi nemmeno immaginare."
(Alessandro Baricco, da "Oceano mare", 1993)
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