#elena del fabbro
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“Maestro, ho paura del cambiamento. Come faccio ad accoglierlo?”“C’è una persona che ti può mostrare la via. Recati dal fabbro e fermati ad osservare il suo lavoro!”“Cosa mi può insegnare un fabbro?”“L’arte della trasformazione. Egli sfrutta il fuoco per dare forma ai metalli. Li modella secondo il suo volere. E’ il padre della creazione. Come il fabbro, anche tu puoi modellare la tua vita, dare alle tue giornate la forma che vuoi. Sei tu il padre del cambiamento. Come puoi avere paura di una tua creazione?”“Ho paura del cambiamento che viene da fuori…”“Se hai timore del fuoco ti bruci. Se impari a dominarlo divieni l’artefice di meravigliosi capolavori. Proprio come il fabbro che con la sua arte millenaria riesce a fondere il metallo e a legarlo per dare vita ad un nuovo oggetto, anche tu afferra il cambiamento che viene da fuori, brucialo con il tuo fuoco interiore e fai emergere nuova vita, nuove idee, nuovi pensieri.”“Non sono sicuro di riuscirci…”“Il tuo problema non è la paura del cambiamento. Ma del fuoco che è dentro di te. Sta bruciando tanto, a temperature elevatissime. Perché vuole assolvere il suo compito generatore. Ma tu lo stai spegnendo. Con la paura, la preoccupazione, la fatica. Non avere il timore di veder nascere nuove parti di te: il fabbro è un artista e ciò che crea è solo opera d’arte.”
Elena Bernabè
art _by_sekaior
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“Master, I am afraid of change. How do I welcome him?”“There is a person who can show you the way. Go to the blacksmith and stop and observe his work!"“What can a blacksmith teach me?”“The art of transformation. He uses fire to shape metals. He shapes them according to his will. He is the father of creation. Like the blacksmith, you too can shape your life, give your days the shape you want. You are the father of change. How can you be afraid of your creation?”“I'm afraid of the change that comes from outside…”“If you are afraid of fire, you burn yourself. If you learn to dominate it, you become the creator of marvelous masterpieces. Just like the blacksmith who with his millenary art manages to melt metal and bind it to give life to a new object, you too grasp the change that comes from outside, burn it with your inner fire and bring out new life, new ideas, new thoughts.”“I'm not sure I can…”“Your problem is not the fear of change. But of the fire that is inside you. It's burning a lot, at very high temperatures. Because it wants to fulfill its generating task. But you are turning it off. With fear, worry, fatigue. Don't be afraid of seeing new parts of you born: the blacksmith is an artist and what he creates is only a work of art."
Elena Bernabe
art _by_sekaior
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2018 - Laprima - pens, graphite and markers on thin paper - 100x70 cm
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2018 - il primo in vicolo
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Cineclub dei Piccoli, i vincitori dell'edizione 2022
Cineclub dei Piccoli, i vincitori dell'edizione 2022. È la pellicola "Hanukka - La festa delle luci" ad aggiudicarsi la terza edizione del Festival nazionale di cortometraggi Il Cineclub dei Piccoli che si è svolta in contemporanea a Palermo e Messina. Il lavoro del regista palermitano Maurizio Forestieri, con le voci di Luisa Ranieri e Francesco Pannofino (Produzione Rai Ragazzi e Graphilm Entertainment), è stato premiato dalla giuria popolare composta dai piccoli spettatori che, nel corso di questa intensa settimana del Festival, sono stati impegnati anche in laboratori didattici e workshop dedicati al mondo del cinema. Hanukka - La festa delle luci è una storia di amicizia, coraggio e condivisione, piena di poesia e di spunti di riflessione, rivolta ai ragazzi e alle loro famiglie. Nella Roma del dopoguerra, tra la comunità ebraica che vuole ricominciare a vivere liberamente dopo anni di persecuzioni razziste, una giovane pasticcera di nome Anna lotta per salvare la bottega di famiglia dalle grinfie di Antioco, un uomo meschino e spietato. In un’epoca in cui manca il necessario, alla vigilia della festa di Hanukkah, l’amicizia e la solidarietà faranno la differenza. Il Premio Speciale della Giuria per il secondo classificato è andato invece a "Vulcano" realizzato da Serena Miraglia, Margherita Abruzzi, Giada Rizzi e Lara Zizzi: viene narrata la storia del giovane Efesto che vuole riscattarsi agli occhi della madre e per farlo ha bisogno dell’aiuto di Ermes, il quale, però, non sembra prendere sul serio il suo ruolo di messaggero degli dei. Piuttosto, è più interessato ai marchingegni costruiti dal fabbro dell’Olimpo. Infine, l'unico riconoscimento proveniente da una giuria di adulti, il Premio FICC per la Miglior Regia, è andato a "Superfunny Button", di Elena Panetta e Valerio Sorcinelli, con la seguente motivazione: "La sua ironia unita ad un gradevole connubio tra immagini e musica divertono e fanno riflettere i bambini di tutte le età". In questo lavoro, una ragazzina è chiusa in casa, nella sua piccola bolla confortevole, mentre la grande finestra alle sue spalle mostra una violenta invasione aliena che devasta il pianeta. Ma nulla turba la protagonista, distesa sul divano mentre annoiata scrolla il feed dei social network: gattini, gattini, altri video di gattini e ancora gattini. Finché, alzatasi per andare a cercare qualcosa in frigo, nota un bottone che la trasporta in un mondo magico fatto tutto beh, di gattini. Qui si dà alla pazza gioia, fino a sfogare in maniera grottesca anche una certa natura selvaggia. Francesco Torre, fondatore e direttore artistico del Festival, fa un bilancio di questa terza edizione: " È stata una festa. Abbiamo letteralmente fatto la spola tra Palermo e Messina ma l'entusiasmo di bambini e insegnanti, nel primo anno scolastico senza mascherine e restrizioni, è stato sorprendente e contagioso e ci ha sostenuto sempre. La formula di festival diffuso ha funzionato e abbiamo anche consolidato una squadra di lavoro davvero appassionata, sempre fedele ai nostri valori identitari, peraltro qui sublimati dall'arte di Michel Ocelot, ideale mentore e stella polare di questa edizione: promozione di percorsi personali di libera creatività e valorizzazione delle pluralità e delle diversità". La manifestazione, organizzata dall’Associazione culturale siciliana Arknoah con il sostegno della FICC - Federazione Italiana dei Circoli del Cinema e dell’Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana, quest’anno ha visto la collaborazione della Direzione didattica Aristide Gabelli di Palermo e dell’Istituto Comprensivo n. 7 Enzo Drago di Messina.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Dj Tubet nelle tesi universitarie
Il rapper friulano Dj Tubet è stato intervistato alcune volte all’interno di tesi universitarie e di master. In questo post un breve riassunto..
Nello studio di Elena Fabbro “Un italiano vero” l’autrice si è domandata se la società influenzasse le canzoni e la lingua in cui venivano scritte e cantate o se fossero le canzoni, con i loro generi e la loro lingua ad influenzare comportamenti, abbigliamento ed atteggiamento dei gruppi che si riconoscevano nelle rispettive sottoculture. In questa ricerca c’è una grossa attenzione all’uso del dialetto nella musica in particolare nel rap. Compare l’attenzione per il Friuli in un intero capitolo/intervista in cui , Dj Tubet, spiega come per lui, l’utilizzo del friulano rispetto a quello della lingua comune sia spontaneo non legato ad una scelta razionale in prima battuta, quanto ad una frequenza d’utilizzo e quindi, alla facilità nel plasmarlo piegandolo alle proprie necessità nel momento della creazione di un testo. Il suo utilizzo non è legato quindi al folklore, la missione di cui si sente investito si caratterizza di tre elementi: il primo è difendere il friulano dall’ “attacco” mainstream dell’italiano, utilizzando la durezza e la spigolosità della lingua minoritaria come una sorta di arma. Il secondo è perpetuare la dialettica tra lo scadere nel folk ed il permettere ad elementi della cultura di sopravvivere ed essere perpetuati nel tempo. Il terzo invece si rifà a quanto riportato poco sopra, ovvero, anche egli condivide con gli altri parlanti di lingue sub standard il desiderio di portare al di fuori della sua realtà gli argomenti, la cultura e la storia della friulanità.
Nella ricerca di Alberto Pelus “Il linguaggio Hip-Hop” dopo alcuni capitoli di di inquadramento storico sociologico e lessicale dello slang o della lingua parlata dagli hip hoppers è presente anche un capitolo dedicato ad alcune interviste condotte ad esponenti della cultura hip-hop italianae friulana per cercare di capire come si sia sviluppato il primo contatto e come in seguito ci si sia appropriati delle pratiche culturali e linguistiche,adattandole all’ambiente italiano e friulano. Le interviste sono fondamentali poiché forniscono l’esperienza diretta dei vari interessati e sopperiscono alla mancanza di una documentazione attendibile scritta. Questa tesi è molti interessante per l’analisi approfondita dello slang e dei rapporti linguistici fra lingue diverse come nel caso del rap friulano. Contiene una precisa trascrizione di un intervista a Dj Tubet con un analisi sulla prima scena hip hop e i suoi contatti con il Friuli e i termini che si usavano allora in italia o in friuli come linguaggio di appartenenza alla cultura rap e non solo.
La ricerca di Fabrizio Antinori “Non sento altro se non tutto” è uno dei primi studi e interviste al modo di approcciarsi al rap per le “seconde generazioni”..un lavoro molto importante sia per quanto riguarda la letteratura hip hop sia per il mondo accademico. In queste interviste ai ragazzi che si approcciano al rap ,figli di genitori stranieri, viene menzionato più volte Dj Tubet come rapper presente sul territorio e in qualche modo un anello di collegamento culturale tra i figli di “italiani” e i figli degli “immigrati” nati in italia.
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Per conoscere alcuni titoli di libri in cui Dj Tubet o DLH Posse sono stati citati vi segnalo questo post : https://tmblr.co/ZL8bZy2dF0rH8
#dj tubet#tesi#laurea#hip hop#lingua#sociologia#facoltà#ateneo#udine#venezia#fabrizio antinori#Alberto Pelus#Elena Fabbro#canzoni#linguaggio#rap#interviste#friulano#slang#lingue minoritarie#italiano#lingue straniere
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“Achille Fabbro, un nome italiano, ma il cognome no.”
Alle 8 della sera il sole allenta la morsa rovente. È la vigilia della mia partenza. Massawa è deserta, decrepita. La amo. Misuro i respiri, temo che un sussulto possa sbriciolarla. L’aria ferma è densa dei fantasmi di un passato fastoso, festoso e nefasto. L’Hotel Torino mi osserva silente con il biasimo dell’adulto che conosce la vita. La ragazza del baretto Isola Verde ci porta due birre Melotti al tavolino sbilenco esterno. Dal juke box riverbera gracchiante il ritornello italo disco “Buonasera, buonasera signorina, buonasera signorina ciao ciao…” Achille sorseggia lentamente, poi riprende a raccontare in italiano -“Mia madre era di Adi Ugri, mio padre era un soldato del duce. Quando sono nato lui mi ha dato un nome italiano, ma il cognome no. Poi è partito. È andato a Roma. Forse stava male e voleva curarsi. Non è più tornato. non so come mai. Ho un nome italiano, il cognome no. Allora me lo sono dato io un cognome italiano. Lavoro il ferro, sono bravo sai! Trasformo il ferro in cose bellissime. Quindi il mio cognome è Fabbro. Se vuoi spedirmi una lettera puoi scrivere sulla busta “Per Achille Fabbro”. Appena arriva a Massawa me la portano, mi conoscono tutti!”-
-“Domani torno a casa Achille. Ti manderò delle cartoline dal Sudafrica.”-
-“E in Italia?Torni anche in Italia?”-
-“Forse, per pochi giorni, tra qualche mese.”-
Achille sussurra come evocando un segreto -“In Italia…”-
-“Tra un anno sarò nuovamente qui a Massawa.Ci rivediamo a Ottobre.C’è qualcosa che posso portarti dall’Italia?”-
Lui illuminandosi -“Una pipa!”-
-Vuoi fumare?”-
-“Non c’ è niente di male! Sì, una pipa. Quando ero piccolo spiavo i signori italiani che fumavano all’ombra. Mi nascondevo lì (indica il bivio che apre ai Portici Savoia). Quanto erano eleganti non lo immagini! Le giacche stirate e certi cappelli. Sembrava una sfilata dei principi di Piemonte. Uscivano a passeggiare a quest’ora e si sedevano lì ai tavoli dei bar. Forse anche mio padre fumava una pipa. Non lo so, io non lo conosco. Se ne sono andati tutti…”-
MASSAWA. OTTOBRE. 12 MESI DOPO. Cammino al crepuscolo verso l’Hotel Torino lungo la banchina che congiunge l’isola di Taulud a quella di Massawa. Emano l’aroma del repellente anti zanzare . Tutto è identico, immobile nella sua torrida letargia. L’inerzia afosa mi avvolge e rallento il moto. Anche il mare sembra essersi arreso e ribolle in un impercettibile sciabordio. Compiaciuto nel sentirmi una parte di quel tutto irreale avanzo con gli occhi socchiusi, quando un alito sussurra il mio nome -“Fax!”- Achille siede solitario su un muricciolo. dimostra 200 anni ma conserva lo stupore infantile nello sguardo. -“Fax, sei tornato!”-
Si alza, mi abbraccia e poggia le mani leggere e grinzose sul mio viso, quasi ad accertarsi non si tratti di una proiezione. Ride e applaude. Siedo con lui sul muretto
-“Sì Achille, come promesso un anno fa.”-
-“Un anno? Non può essere!”-
-“È stato a Ottobre, ricordi?”-
-“Non dirmelo. Oggi è Ottobre? Oh, sono vecchio di un altro anno””- Ride.
-“Ho un regalo per te.”- Sfilo la piccola sacca dalle spalle da cui estraggo un cofanetto in sughero .Sul coperchio è dipinta una Torino risorgimentale. Gliela porgo. Achille esita -“Per me?”- Solleva il coperchio, la scatola contiene una Bent Apple in radica e due differenti qualità di tabacco. Achille trema incredulo, si contorce le dita. Intuisco che aveva rimosso la nostra conversazione e non si capacita del materializzarsi di un desiderio. -“Davvero è per me?”-
-“Sì, per Achille Fabbro…”-
Estrae la pipa, la ammira reggendola sul palmo delle mani come cullandola e confida -“Ho aspettato tutta la vita che l’Italia tornasse da me, e oggi l’Italia è tornata…”-
La mia vista si appanna, voglio trattenere le lacrime nel rispetto del bambino meticcio dal nome italiano (il cognome no) che forse il tempo di piangere raramente se lo è concesso. Achille posa una mano sopra la mia -“Sei un bravo figlio.”-
Le lacrime mi vincono e Massawa si irradia di una luce liquida. Respingo il turbamento emotivo, gli propongo -“Potresti fumare nel bar sotto i Portici Savoia, quello è il luogo giusto.”-
Effimere sagome di fumo librano nell’aria dal porticato moresco eroso dalle crepe. I nugoli profumati vestono l’eco dei trattenimenti danzanti, dell’elegante struscio serale esibito con provinciale alterigia, delle note dei valzer. Quei giochi di vapore solleticano la memoria degli archi, fatiscenti spettatori evocativi di un regno lontano e di un passato coloniale perduto. Scruto silenzioso il panorama. Mentalmente associo la toponomastica originale alle strutture rovinose imparata su un quaderno illustrato appartenuto a mio nonno: Lungomare Umberto I, le banchine Regina Elena e Salvago Raggi, Via Roma, Piazza Principi di Piemonte…”-
Achille sbuffa un altro fumoso disegno, e mirando orgoglioso la pipa -“Non sai quanto l’ho desiderata nel mio cervello. Sembro un signore italiano elegante?”-
Gli sorrido -“Sembri un signore eritreo onesto.”-
Ad Achille, ai Meticci d’Eritrea, ai loro cugini italiani lontani. Fax Mac Allister Tratto da -Quaderni massawini- “A life in a Fax” di Fax Mac Allister Copyright © All right reserved Tutti i diritti sono riservati. È vietata qualsiasi utilizzazione, totale o parziale, dei contenuti inseriti nel presente racconto, ivi inclusa la memorizzazione, riproduzione, rielaborazione, diffusione o distribuzione dei contenuti stessi mediante qualunque mezzo stampa, audio, video piattaforma tecnologica, rappresentazione scenico-teatrale, supporto o rete telematica, senza previo accordo con Fax Mac Allister [email protected]
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Terna, comincia l'era di Luigi Ferraris (nuovo ad)
Il consiglio d'amministrazione di Terna, riunitosi subito dopo l'assemblea degli azionisti ha confermato Catia Bastioli alla presidenza e nominato Luigi Ferraris nuovo amministratore delegato in sostituzione di Matteo Del Fante che domani diventa ad di poste Italiane.
Si è riunito oggi a Roma per la prima volta, sotto la presidenza di Catia Bastioli, il nuovo Consiglio di Amministrazione di Terna. Il Consiglio ha nominato all’unanimità Luigi Ferraris quale Amministratore Delegato della Società e, con decorrenza 1° maggio 2017, Direttore Generale.
“Sono molto onorato dell’incarico che mi è stato conferito come Amministratore delegato di un’impresa d’eccellenza come Terna - ha dichiarato il nuovo numero uno Luigi Ferraris -. Mi metterò subito al lavoro con una squadra di qualità riconosciuta in Europa e nel mondo, con l’obiettivo di trovare le migliori soluzioni per sviluppare una rete elettrica sempre più all’avanguardia, sostenibile e rispettosa dei territori. Il know how di Terna è un valore come lo sono i traguardi che essa ha raggiunto negli ultimi anni. Il futuro dell’energia vuol dire più di prima il futuro delle reti, l’intelligenza che ci si metterà e la capacità di fare sistema in Europa e nel mondo, di scambiare competenze per offrire un contributo concreto e più efficiente alle generazioni che verranno. Una sfida che, sono sicuro, potremo ancora una volta affrontare tutti insieme in azienda”.
Il Consiglio ha approvato l’assetto dei poteri, confermando alla Presidente Catia Bastioli il compito istituzionale di rappresentare la Società, guidare e dirigere i lavori del Consiglio, il ruolo di promozione e advisory della CSR (corporate social responsibility), nonché di sovrintendere l’attività di Audit e alle attività relative alla partecipazione nella società “CESI - Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano Giacinto Motta S.p.A.”, queste ultime in coordinamento con l’Amministratore Delegato. All’Amministratore Delegato sono stati conferiti, in linea con l’assetto precedente, tutti i poteri per l’amministrazione della Società, ad eccezione di quelli diversamente attribuiti dalla normativa applicabile, dallo Statuto o mantenuti dal Consiglio nell’ambito delle proprie competenze.
Sulla base delle dichiarazioni rese dagli Amministratori, il Consiglio di Amministrazione ha accertato in capo a tutti i Consiglieri la sussistenza dei requisiti di indipendenza previsti dalla normativa per il “gestore del sistema di trasmissione” dell’energia elettrica, nonché il possesso dei requisiti di onorabilità e l’assenza di cause di ineleggibilità e incompatibilità, come richiesto dalla normativa e dallo Statuto vigenti.
In base alle valutazioni effettuate dal Consiglio di Amministrazione con riferimento alle dichiarazioni fornite dai singoli Amministratori e tenuto conto di tutti i parametri di valutazione previsti dal Codice di Autodisciplina, risultano in possesso dei requisiti di indipendenza richiesti dalla Legge, dallo Statuto TERNA S.p.A. e dal Codice di Autodisciplina delle società quotate i Consiglieri: Fabio Corsico, Luca Dal Fabbro, Paola Giannotti, Gabriella Porcelli, Stefano Saglia e Elena Vasco.
La Presidente Catia Bastioli, in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dalla legge, non può essere dichiarata indipendente in conformità di quanto previsto dal Codice di Autodisciplina, in ragione della carica ricoperta di Presidente della Società.
Ferraris arriva a Terna dopo un percorso di quindici anni di esperienza professionale maturata nel Gruppo Enel, con posizioni manageriali di vertice nei business sia della generazione che della distribuzione. Uno dei suoi primi obiettivi sarà quello di dare un fattiva spinta alla crescita internazionale di Terna, per effetto del suo significativo profilo di manager internazionale nei mercati energetici di Spagna, America Latina, Slovacchia e Russia.
Il Consiglio ha altresì accertato il possesso dei requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenza dei componenti effettivi del Collegio Sindacale secondo quanto previsto dal D.M. 30 marzo 2000, n. 162 richiamato dall'art. 26 dello Statuto e dall’art. 148, commi 3 e 4 quater del Testo Unico della Finanza e ha preso atto di quanto comunicato dal Collegio Sindacale, all’esito delle verifiche effettuate da detto organo in data odierna, sul possesso da parte dei Sindaci dei requisiti di indipendenza previsti dal Codice di Autodisciplina (Criterio Applicativo 8.C.1.) e sul possesso, per l’organo nel suo complesso, dei requisiti di competenza ai sensi dell’art. 19, comma 3, del D.lgs 39/2010.
Il Consiglio ha inoltre provveduto alla ricostituzione dei Comitati interni già istituiti provvedendo alla nomina dei Componenti in coerenza con le indicazioni del Codice di Autodisciplina. All’esito delle citate deliberazioni i Comitati risultano così composti:
“Comitato Controllo e Rischi, Corporate Governance e Sostenibilità”
Stefano Saglia - Presidente
Elena Vasco - Componente
Paola Giannotti - Componente
“Comitato per la Remunerazione”
Fabio Corsico - Presidente
Gabriella Porcelli - Componente
Stefano Saglia - Componente
“Comitato per le Nomine”
Luca Dal Fabbro - Presidente
Yunpeng He - Componente
Fabio Corsico - Componente
“Comitato Operazioni con Parti Correlate”
Gabriella Porcelli - Coordinatore
Luca Dal Fabbro - Componente
Paola Giannotti – Componente
Fonte: First On Line
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SAIL 2014 - Il Trofeo Citta di Jesolo 2014 – Regata Nazionale Team Race 2.4 a Uguali nel Vento – 2014
VENEZIA – L’edizione 2014 del Trofeo Città di Jesolo, valida come regata nazionale team race per la classe paralimpica 2.4 va alla squadra di Uguali nel Vento, portacolori della Compagnia della Vela di Venezia, circolo che insieme al porto Turistico di Jesolo, diretto da Giorgio Dalla Pietà, ha ospitato per il weekend le sette squadre in gara. Rodato il format di regata, che, grazie alla presenza di giudici nazionali come il capo degli arbitri Ezio Fonda e il presidente del Comitato di Regata Giorgio Battinelli, si è svolto senza intoppi fino al dodicesimo volo in due giorni di prove serratissime “sorvegliate” da ben undici mezzi di assistenza a mare. Il Trofeo, supportato dal Comune di Jesolo e dal socio della Compagnia della Vela Renato Ravizza, da sempre vicino alle attività di Uguali nel Vento, ha visto prevalere il team composto da Marco Collinetti, Maurizio Stefano e Antonio Squizzato, che da buoni padroni di casa hanno saputo sfruttare al meglio il campo di regata amico per superare – con punteggio pieno di 12 voli vinti su 12 disputati – atleti di grande levatura come Cristiano Dagaro, Manuel Polo e Piero Fabbro, componenti della squadra della SVOC di Monfalcone (giunti secondi con 9 voli vinti su 12), e il team del Circolo della Vela Mestre, vincitore di 8 voli, con Paolo Bianchini, Riccardo Boscolo e Gianni Genovese. Appena fuori dal podio Uguali nel Vento di Giorgio Curzi, Daniele Malavolta e Sara Conti (riserva Rossella Mengascini), mentre seguono l’AVAS Lovere di Danilo Destro, Claudio Zana e Fabrizio Olmi, la Lega Navale Italiana di Milano con Elena Polo D’Ambrosio, Nicola Redavid e Stefano Garganigo e il team croato composto da Diego Cukaric e Walter Stemberger capitanati da Cristian Tarasco Alla premiazione era presente anche il Presidente del locale Comitato Paralimpico Ruggero Vilnai. La signora Chiara Amadi ha consegnato il premio intitolato al marito Fabio Amadi, che è andato al più giovane atleta della flotta. Il brindisi finale è stato il modo migliore per dirsi arrivederci, visto che l’esperienza del team race è stata molto positiva per tutti gli iscritti e ha regalato una sensazione diversa di regata, dove a vincere non è l’individualità, ma la forza e la coesione del collettivo.
FROM http://www.navigamus.info/2014/06/il-trofeo-citta-di-jesolo-regata.html
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Elena Del Fabbro http://www.picamemag.com/elena-del-fabbro
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Elena Del Fabbro
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2020 - Nice viruses so dangerous, little and so poverful - pens, pencils and Uniposca on paper - 27x32 cm
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...matasse...
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2018 - il primo in vicolo
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Chair
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2019 - Covone - pens on paper - A3
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