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Alessandria, la rete idrica diventa intelligente: installazione dei contatori smart entro il 2025
Un progetto ambizioso di AMAG Reti Idriche per ridurre le perdite d'acqua e migliorare l'efficienza dei consumi
Un progetto ambizioso di AMAG Reti Idriche per ridurre le perdite d’acqua e migliorare l’efficienza dei consumi. Il piano di digitalizzazione della rete idrica promosso da AMAG Reti Idriche ha raggiunto anche la città di Alessandria. A partire dal mese di ottobre 2024, è stato avviato il progetto di sostituzione dei vecchi contatori con i nuovi misuratori smart, che permetteranno di ridurre le…
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Efficienza energetica
Secondo le stime dell’Agenzia Internazionale dell’Energia entro il 2030 la crescita economica sarà del 40%, e utilizzerà il 7% in meno di energia. Ma questa stima prevede uno sforzo molto ampio nel migliorare l’efficienza delle strutture, dei trasporti e dei processi industriali. Ad esempio le pompe di calore sono più efficienti delle caldaie alimentate a combustibili fossili e, sempre ad esempio, i motori elettrici ottimizzano l’energia molto meglio di quelli a scoppio. Un altro aspetto riguarda la possibilità di regolare automaticamente l’utilizzo dei dispositivi sulla base delle abitudini e dell’ora del giorno per evitare grandi sprechi di energia. Aggiungiamo un ulteriore esempio per aumentare l’efficienza energetica: l’illuminazione stradale. Un adeguato uso di sensori, associato a dispositivi in grado di modulare la luminosità delle lampadine utilizzate nei lampioni, permetterebbe di diminuire l’intensità luminosa quando non ci sono auto che percorrono uno specifico tratto di strada diminuendo il consumo fino al 15%. Lo stesso principio si può applicare a uffici e attività commerciali dove sistemi smart per il controllo di riscaldamento, produzione d’acqua e illuminazione possono consentire un risparmio di circa il 40% dell’energia.
Photo by Thomas Kelley on Unsplash
#sostenibilità#efficienza energetica#pompe di calore#smart cities#auto elettrica#consumi consapevoli#illuminazione
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RAVENNA: NASCE IL PRIMO SITO DI STOCCAGGIO DI CO2 DEL MEDITERRANEO
Il 3 settembre ha preso il via l’attività del sito di stoccaggio geologico permanente di anidride carbonica nato dalla riconversione dei giacimenti di gas esausti di Eni nell’Alto Adriatico.
Il progetto è il primo al mondo in termini di efficienza e occupa un ruolo estremamente importante nel raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Unione Europea di dotarsi entro il 2030 di una capacità di stoccaggio di CO₂; con una capacità di oltre 500 milioni di tonnellate concorrerà alla decarbonizzazione dei distretti industriali italiani ed anche europei. La Fase 1 ha l’obiettivo di catturare, trasportare e stoccare la CO₂ emessa dalla centrale Eni di trattamento del gas naturale di Casalborsetti, nel comune di Ravenna, stimata in circa 25 mila tonnellate per anno. Una volta catturata, l’anidride carbonica viene trasportata attraverso condotte precedentemente utilizzate per il trasporto del gas naturale fino alla piattaforma offshore di Porto Corsini Mare Ovest, per essere infine iniettata nel giacimento di gas esaurito dove viene immagazzinata permanentemente a circa 3000 metri di profondità.
La filiera tecnologica di cattura, trasporto, stoccaggio e utilizzo della CO₂ permette di catturare le emissioni di anidride carbonica direttamente dagli impianti industriali che le generano. Questa tecnologia rappresenta una soluzione attualmente già disponibile ed efficace per decarbonizzare i settori cosiddetti ‘hard to abate’, quelle industrie dove, sia per gli alti consumi di energia sia per le caratteristiche dei loro cicli produttivi, allo stato attuale, non esistono processi alternativi altrettanto efficaci (ad esempio la siderurgia, i cementifici, le cartiere e la chimica).
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Fonte: ENI
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Solbiate Olona Comune per la sostenibilità e l’efficienza energetica
Il Comune di Solbiate Olona ha partecipato al Bando "Avviso C.S.E. 2022 - Comuni per la sostenibilità e l’efficienza energetica" per la concessione di contributi a fondo perduto per la realizzazione di interventi di efficienza energetica anche tramite interventi per la produzione di energia rinnovabile negli edifici delle Amministrazioni comunali". Dopo aver completato la posa dei pannelli fotovoltaici sul Municipio, ecco il progetto che riguarda il Plesso Scolastico Aldo Moro, sito in via Martiri della Libertà 2 con l' INSTALLAZIONE DI NUOVE CALDAIE A CONDENSAZIONE (Delibera di Giunta N. 81 del 08-08-2023)
PNRR - Programma Operativo Nazionale Impesa e Competitività 2014 - 2020 - Asse VI “Promuovere il superamento degli effetti della crisi nel contesto della pandemia di COVID-19 e delle sue conseguenze sociali e preparare una ripresa verde, digitale e resiliente dell’economia”, obiettivo specifico RA 4.1 “Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili” Finanziato con le risorse del programma Europeo REACT EU P.S. Ricordiamo che attraverso un altro bando regionale erano già stati installatti i pannelli fotovoltaici sia sul tetto della Scuola Media sia sulla palestra
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Aumento del prezzo del gelato: le cause
Negli ultimi tre anni, il prezzo del gelato in Italia è cresciuto del 30%, ben al di sopra del tasso di inflazione. Questo incremento ha sorpreso molti consumatori, che si interrogano sulle ragioni di questo rincaro. L'articolo esamina le cause di tale aumento, incluse le spese per energia e materie prime, e il loro impatto nelle varie città italiane. Aumento del prezzo del gelato in Italia I costi medi del gelato in vaschetta sono passati da 4,52 euro/kg nel 2021 a 5,86 euro/kg nel 2024, segnando un aumento del 29,6%. Questo rialzo è quasi doppio rispetto al tasso di inflazione del 15,7% nello stesso periodo. Il gelato artigianale ha registrato aumenti ancora più marcati, con prezzi che variano tra i 20 e i 28 euro al kg. A Roma, un cono piccolo può arrivare a costare fino a 5 euro in alcune gelaterie del centro storico. Sebbene i consumi siano in espansione, con un incremento annuale previsto del 6%, i rincari hanno un effetto rilevante sul budget dei consumatori. Differenze di prezzo tra le città L'aumento dei prezzi del gelato non è uniforme su tutto il territorio nazionale. Le città più costose includono Forlì (8,28 euro/kg), Firenze (7,79 euro/kg), Bolzano (7,39 euro/kg), Ancona (7,13 euro/kg) e Milano (7,08 euro/kg). Al contrario, le città più economiche sono Cuneo (4,21 euro/kg), Arezzo (4,59 euro/kg), Siena e Padova (entrambe a 4,60 euro/kg). Il settore dei gelati artigianali mostra una situazione simile, con prezzi che variano notevolmente e costi elevati in località turistiche e grandi metropoli. Cause degli aumenti: caro energia e materie prime Le principali cause dell'aumento dei prezzi del gelato risiedono nell'aumento dei costi delle materie prime e dell'energia. Ecco un'analisi approfondita: - Produzione e Lavorazione: La produzione del gelato richiede macchinari per miscelare, congelare e confezionare, che consumano elevate quantità di elettricità e gas. L'aumento dei costi energetici ha reso più gravosa l'operatività di queste apparecchiature, incrementando i costi di produzione. - Conservazione: Il gelato deve essere conservato a temperature molto basse durante l'intera catena di distribuzione, dal produttore al punto vendita. L'aumento dei costi energetici si traduce in spese più alte per mantenere i sistemi di refrigerazione funzionanti, influenzando direttamente il prezzo finale del prodotto. - Trasporto: Il trasporto del gelato richiede veicoli refrigerati che utilizzano carburante. L'aumento dei prezzi dei carburanti comporta costi logistici maggiori. - Materie Prime: Anche le materie prime usate nella produzione del gelato, come latte, zucchero e cacao, hanno visto aumenti di prezzo, parzialmente dovuti ai costi energetici delle aziende agricole e dei produttori di questi ingredienti. - Costi Operativi dei punti vendita: I negozi di gelato e i supermercati devono mantenere i loro congelatori in funzione tutto il giorno, aumentando il consumo dei frigoriferi. L'incremento delle tariffe elettriche si traduce in spese operative maggiori, che spesso vengono trasferite ai consumatori sotto forma di prezzi più elevati. Impatto dell’aumento del prezzo del gelato sui punti vendita e prospettive future L'aumento dei prezzi del gelato influisce sul budget dei consumatori ma ha anche conseguenze significative per i punti vendita. Ecco come: - Innovazione e Efficienza: Le previsioni per il futuro indicano che i prezzi del gelato potrebbero continuare a salire. Se i costi energetici e delle materie prime rimangono elevati, i produttori potrebbero dover trasferire ulteriori aumenti di costo ai consumatori. Tuttavia, un incremento della domanda potrebbe incentivare l'innovazione e l'efficienza nei processi produttivi, contribuendo a contenere i costi. - Crescita del Mercato: Il mercato del gelato in Italia continua a espandersi, con consumi pro-capite di circa 2,14 kg per il gelato industriale e una spesa annua di circa 43 euro a cittadino per il gelato artigianale. Questo settore, che genera circa 5 miliardi di euro di fatturato, rimane un pilastro dell'economia italiana, con circa 39.000 gelaterie che impiegano 75.000 persone. L'aumento dei prezzi del gelato è un fenomeno complesso influenzato da vari fattori, tra cui l'innalzamento dei costi energetici e delle materie prime. Le variazioni di prezzo tra le diverse città italiane riflettono queste dinamiche, così come l'impatto della crescente domanda, soprattutto da parte dei turisti. Sebbene le previsioni suggeriscano ulteriori rialzi, l'industria del gelato potrebbe trovare soluzioni innovative per mitigare questi costi e continuare a soddisfare le aspettative dei consumatori. Per ulteriori dettagli su come gestire i costi energetici, puoi consultare il nostro articolo sui costi di subentro e attivazione delle utenze. Se sei interessato alle offerte per l'energia e come possono influenzare i prezzi dei tuoi beni, scopri le migliori offerte di Engie. Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/aumento-prezzo-gelato/ Foto di Steve Buissinne da Pixabay Read the full article
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Borghi storici, pubblicata la graduatoria delle proposte ammesse
Borghi storici, pubblicata la graduatoria delle proposte ammesse Il Ministero della Cultura ha approvato la graduatoria di merito relativa all’avviso pubblico per il sostegno di iniziative imprenditoriali per la rigenerazione dei piccoli borghi storici. È stato dunque definito il complesso delle proposte che sono ammesse a valutazione: con un successivo provvedimento si procederà all’assegnazione delle risorse ai singoli progetti, nei limiti dei fondi disponibili. L’Avviso Imprese Borghi ha l’obiettivo di sostenere iniziative imprenditoriali realizzate nei comuni assegnatari di risorse per l’attuazione di progetti locali di rigenerazione culturale e sociale dei piccoli borghi storici. L’Avviso, che rientra nell’ambito dell’investimento Pnrr M1C3|2.1 “Attrattività dei borghi”, è finalizzato a favorire il recupero del tessuto economico-produttivo dei 294 borghi assegnatari delle risorse. Esso assegna circa 200 milioni di euro dei fondi previsti dal MiC per il Piano nazionale borghi, finanziato con il Pnrr, al sostegno di micro, piccole e medie imprese interessate a promuovere in modo innovativo la rigenerazione dei piccoli comuni attraverso l’offerta di servizi, sia per la popolazione locale sia per i visitatori, nonché la sostenibilità ambientale, proponendo progetti attenti alla riduzione delle emissioni inquinanti, alla riduzione dei consumi, allo smaltimento dei rifiuti, alle soluzioni di economia circolare. “I borghi storici costituiscono la spina dorsale del patrimonio culturale italiano, espressione di una bellezza ammirata in tutto il mondo che è fondamentale tutelare e valorizzare. Impedire lo spopolamento e dare una nuova anima a questi luoghi è una delle sfide più ambiziose che vogliamo vincere, per questo ci stiamo impegnando a spendere con serietà, efficienza e lungimiranza le risorse economiche che il Pnrr ha destinato a questo scopo”, ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Il decreto di approvazione e la graduatoria sono disponibili in questa pagina.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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GUIDA ALLA TRANSIZIONE 5.0
Come funzionano i nuovi crediti d'imposta per la Transizione 5.0 e il risparmio energetico?
Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto PNRR, sono state rese definitive le regole relative ai nuovi incentivi 5.0 per le imprese che investono in macchinari e software per la transizione energetica. Questo consiste in un credito d'imposta che varia dal 35% al 45%, aumentando in proporzione alla riduzione dei consumi energetici e diminuendo con l'incremento dell'investimento.
INCENTIVI TRANSIZIONE 5.0
I nuovi incentivi sono previsti nel DL n. 19/2024 (ultimo Decreto PNRR) che è stato convertito nella Legge n. 56/2024, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.100 del 30 aprile 2024. Rispetto alla versione approvata dal Consiglio dei Ministri a febbraio, sono state introdotte alcune modifiche all'articolo 38, come l'istituzione di un costo massimo ammissibile per gli impianti di produzione di energia rinnovabile (fotovoltaici e sistemi di accumulo) e la semplificazione delle procedure di domanda, eliminando l'obbligo di certificazione energetica ex post. Tuttavia, gli incentivi non sono ancora applicabili in assenza del decreto attuativo, che è previsto essere rilasciato a breve. Il decreto attuativo, a cura del Ministero delle Imprese e del Made in Italy in accordo con il Ministero dell'Economia, dovrà stabilire, tra l'altro, i criteri per la determinazione del risparmio energetico, le procedure per l'utilizzo dei crediti d'imposta, le modalità di monitoraggio e i requisiti per i professionisti autorizzati a emettere le certificazioni.
COSA NON VIENE INCENTIVATO
Nella transizione 5.0 sono escluse le seguenti attività: - Attività direttamente connesse all'uso dei combustibili fossili; - Nell'ambito del Sistema di Scambio di Quote di Emissione dell'UE (ETS), si generano emissioni di gas a effetto serra che non sono inferiori ai relativi parametri di riferimento. - Discariche, inceneritori e impianti di trattamento meccanico-biologico sono elementi chiave nella gestione dei rifiuti. - I processi produttivi che comportano un'elevata quantità di sostanze inquinanti, classificate come rifiuti speciali pericolosi secondo il regolamento UE 1357/2014, possono causare danni ambientali se non smaltiti correttamente a lungo termine. - Gli investimenti in beni gratuitamente devolvibili da parte delle imprese che operano in regime di concessione e tariffazione nei settori dell'energia, dell'acqua, dei trasporti, delle infrastrutture, delle poste, delle telecomunicazioni, nonché nella raccolta e trattamento delle acque reflue e nella raccolta e smaltimento dei rifiuti, sono una pratica comune.
COSA VIENE INCENTIVATO
Gli incentivi sono applicati come segue: si applicano all'acquisto di beni materiali e immateriali nuovi, essenziali per l'attività d'impresa e integrati nel sistema aziendale, che garantiscono un risparmio energetico di almeno il 3% o, in alternativa, del 5% dell'intero processo produttivo. Sono inclusi tutti i macchinari e software già contemplati nel credito d'imposta 4.0, specificati negli allegati A e B della legge 232/2016, oltre a ulteriori investimenti: - Software, sistemi, piattaforme o applicazioni per l'intelligenza degli impianti assicurano il monitoraggio costante e la visualizzazione dei consumi energetici, nonché dell'energia autoprodotta e autoconsumata. Inoltre, introducono meccanismi di efficienza energetica mediante la raccolta e l'analisi dei dati, che possono includere anche quelli derivanti dalla sensoristica IoT di campo (Energy Dashboarding). - Software per la gestione aziendale, se acquistati insieme ai software, sistemi o piattaforme menzionati in precedenza; - Le spese per la formazione sulle tecnologie importanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi possono essere agevolate fino al 10% degli investimenti, con un tetto massimo di 300mila euro. Le attività formative devono essere fornite da enti esterni designati dal decreto attuativo del MIMIT. Infine, gli incentivi 5.0 includono beni per l'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinati all'autoconsumo, esclusa la biomassa, e anche gli impianti per lo stoccaggio dell'energia prodotta. Gli impianti fotovoltaici devono rispettare le specifiche del dl 181/2023, articolo 12, comma 1, lettere a, b, c: devono essere prodotti nell'Unione Europea e avere un'efficienza minima del 21,5% a livello di modulo, del 23,5% a livello di cella, o, nel caso di moduli con celle bifacciali ad eterogiunzione di silicio o tandem, un'efficienza di cella minima del 24%. Per gli ultimi due tipi, il costo contribuisce alla base di calcolo del credito d'imposta per un importo pari, rispettivamente, al 120% e al 140% del loro costo.
COME PROCEDERE COL GSE
A differenza dei crediti d'imposta 4.0, per accedere ai benefici della transizione ecologica è necessario presentare una domanda, dato che sono disponibili fino all'esaurimento delle risorse allocate, che ammontano a 6,3 miliardi di euro. La domanda deve essere inoltrata telematicamente al GSE (Gestore Servizi Energetici), che gestirà anche il monitoraggio in collaborazione con il Ministero e l'Agenzia delle Entrate. È richiesta la presentazione di vari documenti, inclusa una certificazione ex ante del risparmio energetico previsto e una ex post sulla reale attuazione. Tali certificazioni devono essere emesse da valutatori indipendenti, i cui requisiti saranno definiti da un decreto attuativo. Per le PMI è prevista un'ulteriore facilitazione: le spese per le certificazioni sono detraibili aumentando il credito d'imposta fino a un massimo di 10mila euro.
CREDITO D'IMPOSTA
Il credito d'imposta varia in base al risparmio energetico ottenuto e all'importo dell'investimento. Il sistema beneficia le PMI, offrendo un vantaggio fiscale maggiore per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, che diminuisce per importi superiori a tale soglia. Ecco il funzionamento: - Un risparmio energetico del 3% o del 5% sull'intero processo produttivo comporta un credito d'imposta del 35% fino a 2,5 milioni di euro, del 15% sulla somma tra 2,5 e 10 milioni di euro e del 5% per l'importo tra 10 e 50 milioni di euro, con un limite massimo di costi ammissibili per ciascuna impresa beneficiaria. - Riduzione dei consumi del 6% o del 10% relativa alla struttura produttiva: credito d'imposta corrispondente al 40%, 20% e 10% per le tre fasi di investimento menzionate sopra. - Una riduzione dei consumi energetici del 10% o, in alternativa, del 15% per l'intero impianto produttivo comporta incentivi rispettivamente del 45%, 25% e 15%. Read the full article
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Provo la Hyundai Tucson N Line
Se da qualche parte sulla carrozzeria della macchina che stai guidando trovi una scritta N Line, vuol dire che sei nel posto giusto, quello della sportività!
La Hyundai Tucson in prova è il modello 1.6 HEV 2 WD AT da 169 Kw (230 CV) euro 6.2 colore grigio Shadow Gray in grado di coniugare perfettamente sportività ed eleganza.
Ha forme tese questa Hyundai Tucson dai profili allargati e marcati, muscolosa e dinamica, gentile ma anche affilata e dalle proporzioni sportive.
Con le sue misure, una lunghezza di 4510 mm, larghezza di 1865 mm (esclusi gli specchi) e un passo di 2680 mm, spazio a bordo e comfort sono di casa.
Gli interni? Quanto son belli! I sedili sportivi N Line decorati con il logo N e dalla presenza di cuciture rosse a contrasto richiamate poi su portiere e bracciolo ti ospitano in modo impeccabile, comodi e sportivi, allo stesso modo ti contengono al loro interno lasciandoti comunque spazi ampi di movimento, volante in pelle sportivo dall’ottima impugnatura, logo N sul rivestimento della console shift-by-wire e pedaliera in metallo intensificano il messaggio di sportività che quest’auto vuole trasmetterci e allora, marcia inserita e partenza.
Mi sono soffermato molto a guardarla prima di partire perché veramente l’auto è stata in grado di catturare con i suoi numerosi dettagli la mia attenzione, i materiali interni utilizzati nell’abitacolo, i colori, l’ergonomia generale e il tatto dei tessuti e plastiche mi ha sempre restituito una sensazione di qualità, il tutto assemblato nel migliore dei modi - ma torniamo alla partenza.
Chiave posata sul tunnel centrale, start verso l’entroterra Genovese lungo la strada SS45 che uso spesso per questo tipo di auto perché essendo molto scorrevole, mi da la possibilità di assaggiarne dinamismo e comfort e questa Hyundai Tucson non ne è da meno.
Il suo motore Full Hybrid riesce a coniugare al meglio efficienza e potenza, basta parzializzare il gas nel modo corretto per sfruttare quanto più possibile l’utilizzo dell’elettrico nel silenzio di un abitacolo molto ben insonorizzato, ma alla nostra richiesta di potenza, il motore saprà sprigionare tutta la cavalleria necessaria a muovere un’auto dal peso certo non contenuto e che si attesta in una massa di 1639 Kg in ordine di marcia.
Mi trovo fin da subito a mio agio con la posizione di guida, siamo alti, ma ben posizionati rispetto alla linea davanti a me del cofano e l’auto mi restituisce già dai primi Km una sensazione di effettiva sportività in salsa milleusi.
Se alzi il ritmo lei ti segue, è puntata in avanti con uno sterzo reattivo nel momento in cui gli si chiede direzionalità e precisione, se alzi il ritmo non perdi il comfort che rimane, nonostante sospensioni in grado di contrastare cambi di direzioni e spostamenti di peso, freni spugnosi come ormai ci hanno abituato per la frenata rigenerativa ma con il giusto mordente se ricercato mentre i cerchi da ‘19” con pattern parametrico in grado di esaltare le forme geometriche del cerchio calzando coperture dalle misure 235/50 offrono un’impronta a terra in grado di gestire al meglio la dinamica dell’auto.
Mi fermo, guardo il frontale con la sua griglia parametrica in grado di accentuare i riflessi della texture e dallo stile unica e inconfondibile perché sì dallo specchietto retrovisore se sei alla guida della tua auto ti accorgi subito che dietro di te vi è una Hyundai Tucson.
Doppio scarico sportivo ispirato al mondo delle alte prestazioni che si integra perfettamente nel paracolpi, finestrini con dettagli in Glossy black e spoiler posteriore aerodinamico non mi fanno mai stancare di ammirarla - sì mi piaci.
E’ arrivato il momento di tornare indietro, dopo un lungo percorso in salita, ora con la discesa, ad ogni frenata recuperiamo energia che andremo sapientemente ad utilizzare grazie al sistema Full Hybrid in grado di renderla parca nei consumi in ogni condizione di guida.
Se vuoi un’auto moderna in grado di emozionarti attraversando il cambiamento della mobilità, che possa offrire spazio e versatilità, piacer visivo ed emozioni dinamiche senza mai portarti alla noi, questa è l’auto giusta per te! Hyundai Tucson N Line e tutti gli altri modelli disponibili, li potete trovare presso concessionaria GT Motor del Gruppo GE che ringrazio per la collaborazione.
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MG 3 Hybrid+ è la nuova ibrida economica di segmento B
MG 3 va a combattere nel segmento B da cui molti stanno uscendo per motivi di marginalità. Debutta con Hybrid+, un Full Hybrid potenziato dagli steroidi, e arriverà poi (non prima del 2025) anche con la versione puramente termica. Lunga 4,11 metri con un passo di 2,57 metri, misure che la posizionano un po' più verso il segmento C rispetto alle concorrenti principali, MG3 Hybrid+ propone un bagagliaio da 293 litri e un peso a vuoto di 1.285 chilogrammi. L'interno è abbastanza sobrio e tradizionale: un display a sbalzo dietro al volante (7"), un tablet al centro del cruscotto (10,25") e i comandi rapidi tra l'infotainment e le bocchette di areazione centrali. Per risparmiare la versione d'ingresso punta a quello che serve, facendo qualche rinuncia. Ad ogni modo, il climatizzatore è di serie, così come sensori di parcheggio posteriori (e la retrocamera, ricordiamo che solo uno dei due è obbligatorio per legge) e gli ADAS tra cui mantenimento corsia, avviso di superamento della carreggiata, cruise control adattivo e anti-collisione. DIMENSIONI - LUNGHEZZA: 4,11 metri (4.113 mm) - LARGHEZZA: 1.79 metri (1.797 mm) - ALTEZZA: 1.5 metri (1.502 mm) - PASSO: 2,57 metri (2.570 mm) - ALTEZZA DA TERRA: 14,8 cm - BAGAGLIAIO: 293 litri (fino a 983 litri) - CERCHI: 15" in acciaio (185/65) o 16" in lega (195/65) - SOSPENSIONI: MacPherson + ponte torcente - FRENI: 4 dischi - PESO: a vuoto, 1.285 kg (Standard) - 1.308 kg (Luxury) MOTORE - MOTORE: ibrido, 1.5 benzina da 102 cv (75 kW) + elettrico da 136 cv (100 kW) - POTENZA: 195 cv - COPPIA: 425 Nm - TRAZIONE: anteriore PRESTAZIONI - VELOCITÀ MASSIMA: 170 km/h - ACCELERAZIONE 0-100 Km/h: 8 secondi - BATTERIA IBRIDO: 1,83 kWh - CONSUMI:4,4 l/100 km (WLTP combinato) - CO2: 100 grammi / km (WLTP combinato) L'ibrido utilizzato dalla MG3 Hybrid+ è un sistema che abbina ad un benzina da 102 cv e 128 Nm (1.5 litri di cilindrata, ciclo Atkinson) un motore elettrico da 136 cv e 250 Nm che attinge energia dalla batteria da 1,83 kWh. Il powertrain Full Hybrid eroga complessivamente 195 cvche, però, non si traducono in performance estreme nella realtà ma consentono comunque di raggiungere uno 0-100 km/h di tutto rispetto: soli 8 secondi (170 km/h la velocità massima). La particolarità di questo sistema è che utilizza un cambio automatico a 3 rapporti (sviluppato da SAIC come il resto) che gestisce il termico (dichiarano 41% di efficienza per l'unità a benzina) e un consumo ridotto a 4,4 litri (WLTP dichiarato) grazie soprattutto al lavoro dell'elettrico in un contesto dove la vettura può funzionare sia in modalità ibrido serie, sia in modalità ibrido parallelo. - 0-50 km/h: l'auto lavora come un'elettrica usando il motore elettrico - 50-80 km/h: l'auto ragiona come un'ibrida in serie con il termico che fa da generatore - 80-170 km/h: l'auto lavora come un'ibrida in parallelo, entrambi i motori possono fornire trazione alle ruote Rispetto al sistema di Renault, che ha un cambio con 4 rapporti, qui è proprio la presenza di un motore elettrico da vera auto elettrica che fa la differenza, e consente di coprire un range di velocità maggiore rinunciando quindi ad un rapporto. Nella prima il termico funziona nel suo regime ideale come un generatore di elettricità, mentre nella seconda entrambi i motori sono collegati alle ruote e questo fa sì che possano fornire trazione. Solo nel secondo caso, quindi, la potenza massima raggiungibile è quella dichiarata, visto che nella modalità in serie è quella dell'elettrico che effettivamente viene scaricata a terra e dipenderà dall'energia dalla combinazione della potenza erogata dalla batteria e di quella generata in tempo reale dal millecinque benzina usato come generatore. Sfiora la soglia dei 200 cv, ma non è una sportiva. Basta ricordarsi di quelle "vere" per capire che c'è chi fa meglio con meno potenza: Mazda MX-5 scatta in 6,5 secondi con il 2 litri aspirato e senza aiutino elettrico, o in 8,3 secondi accontentandosi del millecinque da soli 132 cv. Ovvio, il suo vantaggio è il peso piuma. Ma anche la Swift Sport Hybrid si aggira abbondantemente sotto ai 10 secondi, dichiarando uno 0-100 da 9,1 secondi però con soli 129 cv perché il suo millequattro turbo raggiunge 235 Nm a soli 2.000 giri, il cambio è manuale e il peso è ridotto. C'è un piccolo aiutino elettrico, ma non certo grande come quello della MG3 che ha un motore da elettrica pura (10 kW l'elettrico della Swift mild hybrid, 100 kW quello della MG3 Full Hybrid). Questo per mettere in prospettiva le prestazioni, che ci sono alla bisogna ma non sono consistenti per un uso continuativo: per intenderci, in pista non sarà costante nelle prestazioni giro dopo giro come invece farebbe una pura termica. Capito questo, però, si può procedere a cuor leggero prendendo la MG3 Hybrid+ per quello che è: un'auto pratica, scattante quanto e quando serve nella guida di tutti i giorni, con una coppia tale da non essere mai messa in crisi anche in salita. A questi prezzi, infatti, chi guida una segmento B è abituato a giocare tanto con il cambio di auto da prestazioni molto più castranti. Con MG3 Hybrid+ è tutta un'altra storia: qui ci si arrampica con la coppia (e il motore) di una vera auto elettrica. Resta il dubbio dell'autostrada: il "super ibrido" andrà messo alla prova dei consumi nelle percorrenze più lunghe, ma questo sarà uno scenario da verificare in fase di recensione. E la dinamica di guida? Il telaio è discreto, nulla di sofisticato o diverso dallo standard per quanto riguarda lo schema sospensivo (MacPherson e ponte torcente) e con una rigidità inferiore a quello della nuova Yaris che soddisfa di più quando si cerca la guida "sportiva". Bastano poche curve per rendermi conto di questo, ma chi porterà la MG3 a fare una cronoscalata? Probabilmente nessuno, e in ogni caso il pianale è comunque in grado di comunicarci subito quando stiamo esagerando; basta ascoltarlo per capire che, quando il posteriore si alleggerisce, non si può pretendere troppo. Davanti risulta onesta, con uno sterzo leggermente meno diretto di alcune concorrenti, ma senza particolari difetti o zone vuote, fatta eccezione per l'assenza della regolazione in profondità. Chiudendo con i consumi, nel primo test reale la media totale è stata di 5 litri ogni 100 kmcon un percorso urbano ed extra-urbano, fatto di strade a scorrimento veloce da massimo 90 km/h e di una salita (e discesa) dai colli bolognesi. Nel solo extra-urbano costante (90/70 km/h) la media è scesa a 4,4 l/100 km. Tutte da scoprire, invece, le prestazioni in autostrada, esclusa dal percorso di questo primo test drive. MG3 Hybrid+ Standard è il livello d'ingresso nella gamma. Costa 19.990€ (listino chiavi in mano, 16.490€ con sconto e Ecobonus massimo) e propone di serie sensore luci, mantenimento di corsia, cruise control adattivo, abbaglianti automatici, luci diurne a LED con fari alogeni, sensori di parcheggio posteriori, retrocamera, lunotto posteriore riscaldato (senza tergicristallo, di serie dalla Comfort), retrovisori ripiegabili manualmente ma regolabili elettricamente, poggiabraccia anteriore con vano portaoggetti, climatizzatore, volante in plastica con tasti multifunzione, strumentazione digitale da 7", infotainment da 10,25", 4 altoparlanti, Bluetooth, Android Auto e Apple CarPlay (solo con cavo) e 4 USB (2 USB-C e 2 USB-A). Il controllo remoto con l'app MG iSMARTè di serie così come l'attivazione da remoto del climatizzatore e la chiusura/apertura, i cerchi invece sono in acciaio da 15" con pneumatici 185/65 88H. MG3 Hybrid+ Comfort non è tanto diversa dalla Standard: aggiunge il tergicristallo posteriore, rende i retrovisori riscaldabili e ripiegabili elettricamente, aggiunge lo specchio e l'illuminazione nelle alette parasole, le bocchette posteriori nel climatizzatore, porta a 6 il numero degli altoparlanti e include l'avvio del motore tramite tasto e i cerchi in lega da 16" (con pneumatici 195/65 87H). Il prezzo è di 17.740€ con lo sconto e il massimo dell'incentivo, 21.490€ di listino. Luxury è quella che fa la differenza ed è più facilmente paragonabile alle produzioni moderne in termini di accessori: ha tutti i finestrini elettrici, il sensore pioggia, ulteriori ADAS (traffico in retromarcia, deviazione dalla corsia), i fari anteriori a LED, la telecamera a 360 gradi, vetri posteriori e lunotto oscurati, volante riscaldato, pannelli porta con inserti in similpelle, apertura keyless, tasche dietro i sedili anteriori, riscaldamento sedili anteriori e i sedili stessi passano dal rivestimento in tessuto a quello in similpelle e tessuto. Costa 23.490€ di listino, 19.740€ è il prezzo minimo con sconto (700€, di MG) e incentivo massimo. Gli ordini sono già aperti, MG ha anticipato una formula di finanziamento da 99€ al mese per tutti i tre allestimenti con anticipo variabile, i dettagli sono sul sito ufficiale. Tutti i modelli sono accompagnati da 7 anni o 150.000 km di garanzia. Read the full article
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Risparmiare sui costi del riscaldamento: accendere i termosifoni in modo intelligente
Con l'arrivo dell'inverno e l'accensione dei termosifoni, le famiglie italiane si preparano a un aumento dei costi del gas.
Con l’arrivo dell’inverno e l’accensione dei termosifoni, le famiglie italiane si preparano a un aumento dei costi del gas. Nel 2024, la spesa media stimata è di circa 1.144 euro per famiglia, ma con alcuni accorgimenti si può risparmiare. Tra le strategie più efficaci ci sono: ridurre la temperatura di un grado, che può far risparmiare fino a 100 euro all’anno, e ridurre l’orario di accensione…
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Toyota Hilux 2024: ora si può ordinare
Arriva la versione Hybrid 48V Il nuovo Hilux Hybrid 48V, che monta un motore diesel di 2.8 litri da 204CV, beneficia di una migliore efficienza nei consumi e di prestazioni più elevate, come un’accelerazione più brillante e lineare e una marcia in fuoristrada più spigliata grazie a una maggiore fluidità su terreni accidentati e alla frenata rigenerativa nei tratti in discesa. Questa nuova…
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❓ Direttiva case green: obiettivo già raggiunto col superbonus?
🎯 I dati sui consumi di energia e sugli interventi di efficienza energetica indicherebbero che il target sulle emissioni sia stato raggiunto o quasi
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Efficientamento energetico, quasi mezzo milione di euro a Citta' della Pieve dal 2020 ad oggi “Mezzo milione di euro a Città della Pieve, dal 2020 ad oggi, per l'efficientamento energetico dell'illuminazione pubblica e abbattimento dei consumi ...
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EfficienTO parte dalle scuole: il piano Iren per il risparmio energetico
EfficienTO abbatterà 20.000 tonnellate di emissioni di CO2 ogni anno. Più o meno l’equivalente di quanto inquinano 17mila auto in Italia in 12 mesi
Riqualificazione energetica degli edifici, attività di manutenzione ordinaria e straordinaria, messa a norma degli impianti, fornitura di energia elettrica, gas, teleriscaldamento. Questi i tipi di interventi previsti nell’ambito di EfficienTO, il piano di Iren da 110 milioni di euro in 7 anni – si concluderà nel 2029 – che prevede l’efficientamento energetico di 800 immobili nella città di Torino.
A realizzarli è la controllata Iren Smart Solutions, società certificata E.S.Co. (Energy Service Company) che offre soluzioni integrate per l’efficienza energetica rivolte a imprese e settore terziario, ma anche a condomini, alla pubblica amministrazione, ad enti no profit e assistenziali. Questo il bilancio del primo anno: quattro interventi eseguiti e già conclusi nel 2023, altri 11 con fine lavori prevista entro il 2024.
EfficienTO si è mosso a partire dalle scuole. La maggior parte dei lavori avviati e in conclusione tra 2023 e 2024, infatti, riguarda plessi scolastici. Strutture a cui il piano Iren ha assegnato la priorità, insieme a uffici, edifici culturali e religiosi e impianti sportivi, per il loro uso pubblico e sociale. In tutto 500 edifici, quasi i due terzi del totale che sarà soggetto a riqualificazione energetica.
I primi tre edifici scolastici sono già completati con la sostituzione dei corpi illuminanti interni, l’installazione di valvole termostatiche sui radiatori, l’installazione di un nuovo sistema per il Building Management System nella centrale termica per la supervisione e la gestione da remoto, e la sostituzione dei gruppi di pompaggio con nuove elettropompe con inverter.
Altre 9 scuole vedranno ultimate le opere per l’efficientamento energetico entro la fine del 2024. Per alcune è previsto anche l’isolamento degli scambiatori di calore posto sul sistema di teleriscaldamento, in altri plessi saranno eseguiti anche lavori di coibentazione verticale delle pareti e orizzontale della copertura piana.
Gli altri interventi con orizzonte 2024 riguardano l’efficientamento energetico della sede dei vigili urbani, dove è collocato anche l’Ufficio Ambiente Verde, di via Bologna e l’anagrafe di corso Corsica: in entrambi sarà anche installato un nuovo impianto fotovoltaico. Mentre sono già terminati i lavori al’impianto sportivo di viale Bistolfi.
Quando sarà consegnato l’ultimo edificio riqualificato, nel 2029, EfficienTO garantirà un risparmio energetico del 33% rispetto allo storico dei consumi termici ed elettrici. Il Comune di Torino si troverà a pagare diversi milioni di euro in meno. Quando Iren presentò il piano, nel 2020, la valutazione batteva intorno ai 7 milioni di risparmio.
Ma con la crisi dei prezzi dell’energia il dato è da rivedere: ai prezzi del 2022 sarebbero 14 milioni di euro risparmiati. L’entità del risparmio, prevede Iren, permetterà di rientrare completamente dell’investimento complessivo di 110 milioni, totalmente a carico del Gruppo.
Tra cappotti, sistemi di isolamento termico, impianti solari termici e fotovoltaici, sostituzione delle centrali termiche con caldaie a condensazione, rifacimento dei serramenti e dell’illuminazione degli edifici, Iren stima che EfficienTO sarà in grado di abbattere 20.000 tonnellate di emissioni di CO2 ogni anno. Più o meno l’equivalente di quanto inquinano 17mila auto in Italia in 12 mesi.
C’è poi il capitolo delle ricadute sociali del piano. La mole di investimenti mobilitata dal progetto consentirà di impegnare circa 100 persone nella gestione delle varie attività e fino a oltre 400 lavoratori nella fase di maggiore operatività. A cui, a cascata, vanno aggiunti i risvolti positivi per l’indotto e per l’economia locale. LINK: https://www.rinnovabili.it/energia/efficienza-energetica/efficientamento-energetico-piano-iren-torino/
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G7 su Ambiente, Energia e Clima: i temi a Venaria
Presso la Venaria Reale ha avuto luogo il G7 su Clima, Energia e Ambiente, un incontro cruciale che ha riunito i ministri competenti dei sette Paesi più industrializzati del mondo, insieme a rappresentanti dell'Unione Europea e di altri Stati e organizzazioni internazionali. G7 su Ambiente, Energia e Clima: gli obiettivi L'obiettivo principale del summit era quello di accelerare l'azione collettiva per affrontare le sfide interconnesse del cambiamento climatico, della crisi energetica e della tutela dell'ambiente. I ministri ha discusso di come aumentare gli investimenti nelle energie rinnovabili, migliorare l'efficienza energetica e ridurre le emissioni di gas serra, con un'attenzione particolare alle aree più vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico. Un impegno per il futuro La presidenza italiana del G7 ha posto come priorità la transizione verso un futuro più sostenibile, equo e sicuro per tutti. In questo contesto, la Ministeriale di Venaria rappresenta un passo fondamentale per rafforzare la cooperazione internazionale e definire azioni concrete per raggiungere gli obiettivi ambiziosi fissati dall'Accordo di Parigi. Focus su rinnovabili, efficienza energetica e settori chiave Tra i temi principali in agenda nella tre giorni: - Aumento della quota di energie rinnovabili nei mix energetici nazionali, con l'obiettivo di accelerare la decarbonizzazione dei sistemi energetici. - Miglioramento dell'efficienza energetica negli edifici, nei trasporti e nei settori industriali, per ridurre i consumi energetici e le emissioni. - Sostegno alla ricerca e allo sviluppo di tecnologie innovative per la produzione di energia pulita e la lotta al cambiamento climatico. - Gestione sostenibile delle risorse naturali, con particolare attenzione alla tutela delle foreste e degli ecosistemi. - Finanziamento per la lotta al cambiamento climatico, con l'obiettivo di mobilitare risorse adeguate dai settori pubblico e privato. Verso un futuro più verde La Ministeriale di Venaria si è conclusa con l'adozione di una dichiarazione finale che ha riassunto gli impegni assunti dai partecipanti. Si attendono impegni concreti e ambiziosi per accelerare la transizione verso un futuro più verde, prospero e resiliente per le generazioni presenti e future. Oltre alla riunione ministeriale, a Venaria hanno avuto luogo anche una serie di eventi collaterali, tra cui convegni, seminari e mostre, volti a sensibilizzare il pubblico sui temi del cambiamento climatico, dell'energia e dell'ambiente. Un'occasione per l'Italia Per l'Italia, che ha la presidenza del G7 nel 2024, la Ministeriale di Venaria ha rappresentato un'importante occasione per assumere un ruolo di leadership nella lotta al cambiamento climatico e nella promozione dello sviluppo sostenibile. Il governo italiano è impegnato a lavorare con i suoi partner del G7 e con la comunità internazionale per costruire un futuro più sostenibile per tutti. Foto di copertina: Sito ufficiale G7 Italia Read the full article
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Sanità, allerta Fentanyl anche in Liguria; dengue: quattro casi accertati, al via campagna informativa.
Sanità, allerta Fentanyl anche in Liguria; dengue: quattro casi accertati, al via campagna informativa È stata attivata anche in Liguria la procedura informativa con l'allerta ai Dipartimenti per le Dipendenze, ai responsabili delle Comunità Terapeutiche e alle Unità Mobili di strada sul rischio di diffusione del Fentanyl. Se n'è parlato nel punto stampa in cui si è posta l'attenzione anche sui casi di dengue e sul nuovo Dipartimento interaziendale regionale farmaceutico. "Il Fentanyl è una molecola molto pericolosa – ha spiegato l'assessore alla Sanità della Regione Liguria - un morfinico di sintesi ampiamente usato in anestesia, che impropriamente viene utilizzato per il taglio dell'eroina: l'effetto rischia di essere letale provocando la morte per depressione respiratoria. Non abbiamo ancora segnalazioni di casi sul nostro territorio, ma vogliamo mettere in atto tutte le azioni utili a contenere la sua diffusione impropria, diffusione che in America sta mietendo vittime. È di queste ore la convocazione delle Regioni da parte del Ministero della Salute per una riunione in programma la prossima settimana legata all'attuazione del Piano nazionale contro l'uso improprio di Fentanyl e di oppioidi sintetici". Intanto sono quattro i casi di dengue, malattia infettiva trasmessa all'uomo dalla puntura di zanzare, accertati in settimana in Liguria. Si tratta di cittadini residenti ad Albenga, Bogliasco, Genova e Chiavari: i primi due provenienti dalle Maldive, gli altri rispettivamente da Brasile e Perù. Presi in carico dai reparti di malattie infettive, le loro condizioni non destano preoccupazione, ma sul tema serve opportuna comunicazione. Per questo Regione Liguria ha predisposto una campagna informativa per prevenire i rischi e adottare corretti comportamenti soprattutto in vista di viaggi in zone a rischio e, in caso di sintomi, al ritorno dagli stessi. "Stiamo vivendo – ha dichiarato Matteo Bassetti, Direttore della Clinica di Malattie Infettive al Policlinico San Martino e coordinatore del Diar Malattie infettive – una delle stagioni peggiori della dengue, in particolare in alcune zone del mondo come il Brasile dove sono stati registrati circa quattro milioni di casi. Situazione critica anche in Perù, in Argentina, ma anche nel sud est asiatico e, in particolare, nelle isole Maldive, dove purtroppo, si verificano numerosi casi ed essendo un'area a forte attrazione turistica, con quel contesto epidemiologico, questo favorisce la presenza di casi di importazione, anche in paesi come il nostro. E infatti due dei quattro casi già accertati, provengono da quella zona. La Liguria, peraltro, è stata tra le prime regioni ad attivarsi e promuovere attività di sensibilizzazione con risultati importanti, poiché è accaduto che pazienti con sintomatologia collegata alla dengue si sono presentati spontaneamente, reduci da viaggi all'estero, dopo aver ascoltato i nostri messaggi. Questo significa che la comunicazione è importante e funziona". Monitoraggio della spesa e dei consumi di farmaci in Liguria, per raggiungere un livello più alto di efficienza e di appropriatezza. Con questi obiettivi sarà costituito il Dipartimento interaziendale regionale farmaceutico, previsto nell'ambito delle azioni per efficientare il sistema sanitario ligure assieme al miglioramento delle liste d'attesa. "A circa due mesi dall'iniezione di importanti risorse al fine dell'abbattimento delle liste d'attesa nella diagnostica – ha aggiunto l'assessore regionale alla Sanità – possiamo dire che abbiamo un andamento complessivamente ancora buono, con una riduzione generalmente diffusa dei tempi, seppure con qualche criticità per ciò che riguarda le risonanze magnetiche. Insieme ad Alisa, stiamo verificando questo dato, interloquendo con le aziende, al fine di formulare in breve tempo la risposta per quegli esami che hanno tempi più lunghi per la prenotazione. E ricordiamo che nei prossimi mesi sarà immessa nel sistema la seconda parte di prestazioni diagnostiche prevista dal bando di inizio anno. Da una parte lavoriamo per l'aumento delle prestazioni e dall'altra sull'appropriatezza. E un tema riguarda anche farmaci e dispositivi. A questo proposito, come Regione, abbiamo approvato la delibera su efficientamento e razionalizzazione delle spese nel sistema sanitario. Tra quelle su cui puntiamo a intervenire per prima c'è proprio quella relativa ai farmaci e ai dispositivi medici, che rappresenta una delle voci più significative. A questo scopo nasce il dipartimento interaziendale che dovrà monitorare il consumo e favorire l'appropriatezza prescrittiva". "Stiamo lavorando – ha sottolineato il direttore generale di Alisa Filippo Ansaldi - per potenziare i dipartimenti interaziendali esistenti e per istituirne di nuovi con l'obiettivo di migliorare le attività in tutti i settori. Quello della farmaceutica ha visto una crescita della spesa pro capite di circa il 10% nel 2023 rispetto al 2019. Un incremento legato a diversi fattori come l'aumento delle cronicità, dei tassi di ospedalizzazione, ma anche dell'età della popolazione. L'istituzione del Diar avrà il compito di implementare il livello di efficientamento del sistema". "Tra le attività che saranno promosse per un controllo della spesa e dei consumi di farmaci – ha aggiunto il direttore di Politiche del farmaco, dispositivi medici, protesica e integrativa di Alisa Barbara Rebesco - ci sono quelle del potenziamento delle attività di monitoraggio centralizzato con la predisposizione di report e la definizione di un cruscotto dedicato a farmaci e dispositivi medici, che consentirà anche di intervenire sull'appropriatezza. Saranno inoltre potenziate le sinergie e definiti regolamenti per uniformare a livello regionale le procedure, incrementando al tempo stesso comunicazione e collaborazione con gli interlocutori in tutta la Liguria". ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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