#educazione in pista
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pimpra · 2 years ago
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DATEVI UNA REGOLATA. #ditantointango
Avete presente il traffico congestionato stile esodo di ferragosto, le lunghe code, il fastidio di quelli – disgraziati! – che pensano di avere il diritto di arrivare in villeggiatura prima di te, ecco, è quello che ancora accade in certe milonghe. E’ passata una settimana dalla serata in uno dei luoghi sicuramente più entusiasmanti dove ballare a Trieste, quello che noi locali chiamiamo ancora…
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sorella-di-icaro · 4 months ago
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HEARTSTOPPER SEASON 1
1. MEET
All'inizio del secondo trimestre alla Truham Grammar School, allo studente del secondo anno Charlie Spring viene assegnato il posto di banco accanto a Nick Nelson, popolare studente del terzo anno che è nella squadra scolastica di rugby. I due diventano rapidamente amici e Charlie inizia a provare dei sentimenti nei confronti di Nick, tuttavia gli amici Tao Xu e Isaac Henderson lo invitano a non illudersi, affermando che Nick è eterosessuale. Allo stesso tempo, Charlie ha una relazione segreta con Ben Hope, che però non vuole essere visto con Charlie in pubblico e quando è con gli altri lo ignora. Stanco del suo comportamento, Charlie decide di lasciarlo e scopre che Ben ha in realtà una ragazza. Durante l'ora di educazione fisica, Nick nota che Charlie è molto bravo nella corsa e lo invita a unirsi alla squadra di rugby. Charlie accetta, nonostante diffidi di alcuni dei compagni di squadra che l'anno scorso lo hanno bullizzato dopo il suo outing. Ben non vuole rinunciare alla sua relazione segreta con Charlie e decide di baciarlo con la forza, Nick però interviene e lo scaccia via. Nel frattempo, Elle Argent, amica di Charlie, Tao e Isaac, affronta i primi giorni alla Higgs Grammar School for Girls, dove si è trasferita dopo il suo coming out come ragazza transgender.
2. CRUSH
Charlie racconta a Nick della sua ormai ex relazione con Ben e lui si dimostra molto solidale nei suoi confronti. Alla Higgs Grammar School, dopo un po' di esitazione, Elle riesce a fare amicizia con due ragazze di nome Tara Jones e Darcy Olsson. Nick invita Charlie a casa sua per incontrare il suo cane Nellie e quando inizia a nevicare i due si mettono a giocare insieme sotto la neve. Dopo il pomeriggio a casa di Nick, Charlie confida a Tao di pensare che forse Nick è effettivamente interessato a lui, ma Tao lo interrompe dichiarando di aver scoperto che Nick in realtà è innamorato di una ragazza chiamata Tara. Nonostante ciò, Charlie decide di invitare Nick a casa sua. Elle scopre che in realtà Tara è fidanzata con Darcy, ma che non hanno ancora reso la loro relazione publica. Mentre si trova a casa di Charlie, Nick cerca segretamente di toccargli la mano e si rende conto di provare dei sentimenti nei suoi confronti, portandolo a mettere in discussione il suo orientamento sessuale. Elle comunica a Charlie che Tara non è decisamente interessata a Nick.
3. KISS
Nick viene invitato alla festa di compleanno di Harry Greene, un amico e compagno della squadra di rugby, e convince Charlie ad andare con lui. Tao è contrariato dalla scelta di Charlie, in quanto la sera della festa loro avevano già organizzato di vedere un film a casa sua con Isaac ed Elle. Alla festa, Harry e il suo gruppo di amici cercano di forzare una relazione tra Nick e Tara, che qualche anno prima si erano scambiati un bacio. Parlandoci, Nick scopre che Tara in realtà è fidanzata con Darcy e che le due non hanno più intenzione di tenere la loro relazione nascosta; poco dopo infatti si baciano davanti a tutti sulla pista da ballo. Nick va quindi alla ricerca di Charlie, che ha perso di vista, e quando Harry fa dei commenti denigratori su di Charlie, Nick gli risponde di non voler essere più suo amico. Durante la visione del film con la sola Elle, dal momento che neanche Isaac è venuto, Tao accusa Nick di star causando un allontanamento tra lui e Charlie. Nel frattempo Charlie incontra Ben, che cerca di convincerlo a tornare insieme ma lui lo respinge. Nick ritrova Charlie e, quando si ritrovano da soli in una stanza appartata, i due si scambiano il loro primo bacio. Nick viene però chiamato da Harry, che vuole chiarire quanto successo prima, e lascia da solo Charlie, che decide di andarsene dalla festa.
4. SECRET
Charlie è deluso dall'improvvisa fuga di Nick e teme di aver rovinato la loro amicizia. Tuttavia, la mattina dopo Nick si presenta a casa di Charlie e lo bacia di nuovo, affermando di non essersi per nulla pentito di quanto successo il giorno prima. Nick confida di non essere ancora pronto a fare coming out e i due decidono per il momento di tenere segreta la loro relazione; si abbracciano e si scambiano un bacio sotto la pioggia. Tao, Elle, Isaac, Tara e Darcy vanno ad assistere alla partita di rugby tra la Truham e la St. John, dove giocherà anche Charlie. A causa della forte pioggia, il campo da gioco diventa estremamente scivoloso e Charlie si infortuna durante un placcaggio, portando all'interruzione della partita. Nick si reca in infermeria da Charlie e lo aiuta a pulirsi il fango dalla faccia, ma viene interrotto da Isaac che intuisce del tenero tra i due. Al termine della partita, Harry spinge Imogen Heaney, un'amica di Nick, a chiedere un appuntamento con lui. Temendo che un rifiuto possa far sorgere dei dubbi al resto della squadra, Nick accetta. L'intera conversazione viene ascoltata da Tao ed Elle.
5. FRIEND
Nick sta per annullare l'appuntamento con Imogen, ma quando lei rivela che il suo cane è morto Nick non se la sente di darle un'altra delusione. Poco dopo, Charlie invita Nick alla sua festa di compleanno in una sala giochi. Nick accetta, nonostante sia lo stesso giorno dell'appuntamento con Imogen. Durante la festa, mentre si trovano da soli in bagno, Tao rivela a Charlie che Nick ha un appuntamento con Imogen e successivamente intima Nick a non giocare con i sentimenti di Charlie. Nick, che ha involontariamente ascoltato quanto detto da Tao in bagno, si scusa con Charlie e ammette esplicitamente i suoi sentimenti per lui, che Charlie ricambia. Charlie apre il regalo di Nick, una fotografia del pomeriggio in cui si sono messi a giocare insieme sotto la neve, e i due si baciano per la prima volta in pubblico. Nick invia quindi un messaggio a Imogen annullando l'appuntamento. Nel frattempo, Elle si rende conto di provare qualcosa per Tao. Il giorno dopo, Nick spiega a Imogen di non essere interessato a lei da un punto di vista romantico; Imogen apprezza la sua sincerità e i due decidono di rimanere amici.
6. GIRLS
Nick pensa che potrebbe essere bisessuale e lo confida a Charlie. Allo stesso tempo, Elle rivela a Tara e Darcy di provare dei sentimenti per Tao. Durante le prove per il concerto scolastico, Nick fa coming out con Tara e Darcy, che suggeriscono un appuntamento a quattro con lui e Charlie prima del concerto. I quattro decidono poi di invitare anche Tao ed Elle, sperando di far nascere qualcosa tra i due. All'appuntamento, Elle intuisce le loro intenzioni e dichiara di non voler rovinare la sua amicizia con Tao e di aver avuto di recente già abbastanza cambiamenti nella sua vita. Elle viene quindi a conoscenza del fatto che Nick e Charlie stanno uscendo insieme. Poco prima del concerto, Tara sente delle dichiarazioni omofobe che alcune studentesse le stanno rivolgendo e scappa via. Darcy segue Tara per cercare di consolarla, ma finiscono per rimanere bloccate dentro una stanza della scuola. Tara confessa a Darcy di non aver immaginato che così tante persone l'avrebbero trattata in modo diverso dopo il suo coming out. Charlie, Nick, Tao ed Elle trovano Tara e Darcy e le liberano in tempo per l'inizio del concerto.
7. BULLY
Nick invita Charlie ad andare al cinema con i suoi amici. Quando arrivano al cinema, Nick scopre però che inaspettatamente sono presenti anche Harry e Ben. Durante la visione del film, Nick e Charlie cercano di tenersi per mano senza che nessuno lo noti. Al termine del film, Harry inizia ad infastidire con domande inopportune Charlie, che decide quindi di andarsene. Mentre aspetta suo padre nel parcheggio, Charlie viene avvicinato da Ben, che afferma di averlo visto tenersi per mano con Nick e poi, nel tentativo di ferirlo, dichiara di averci provato con lui solo perché gli faceva pena. Infastidito dal modo in cui ha trattato Charlie, Nick inizia una discussione con Harry e quando lui chiama Charlie "frocio" Nick lo attacca fisicamente dandogli un pugno. Nel frattempo, Tao riceve conferma da Elle che Charlie sta uscendo con Nick e si risente perché Charlie non glielo ha detto personalmente. Convinto di essere la causa di tutti i problemi di Nick, Charlie decide di porre fine alla loro relazione, ma quando sta per farlo vengono interrotti dalla rissa scoppiata tra Harry e Tao. Al termine della rissa, Tao accusa Charlie di essersi dimenticato di lui come amico e di non avergli parlato della sua relazione con Nick.
8. BOYFRIEND
Harry viene sospeso per la rissa, ma Tao si rifiuta ancora di parlare con Charlie. Sconsolato, Charlie decide di lasciare la squadra di rugby e ignora Nick. Durante la pausa pranzo, Tao e Nick hanno una sana conversazione e mettono da parte le loro animosità. Dopo una conversazione con il professore Ajayi, Charlie riacquista fiducia in se stesso e, in occasione della giornata dello sport Truham-Higgs, cerca di farsi perdonare da Tao offrendosi per la gara dei 200 metri al suo posto. Charlie vince la gara battendo Ben, che confronta per un'ultima volta intimandogli di lasciarlo stare, e si riconcilia con Tao. Durante la partita di rugby, Nick vede Charlie tra la folla e tra lo stupore di tutti decide di lasciare il campo e prendere Charlie per mano, portandolo nel corridoio della scuola. Qui, Nick chiede a Charlie di non rompere con lui e gli spiega che il loro incontro ha cambiato la sua vita, i due quindi si riappacificano e si scambiano un bacio. Durante un appuntamento al mare organizzato da Nick, lui e Charlie ufficializzano la loro relazione e Nick rivela di essere pronto a fare coming out e dichiarare pubblicamente che stanno insieme. Ritornato a casa, Nick fa coming out con sua madre Sarah, che accetta la sua bisessualità.
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shirin-thedoctor · 2 years ago
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Shirin non era una persona particolarmente affettuosa o capace di dimostrare il proprio affetto con chissà quale effusioni spontanee. Era stata educata in maniera rigida con un protocollo di buona educazione che proprio non aveva rivali, Shirin dispensava sorrisi e si intratteneva nei più consueti convenevoli, senza davvero lasciare pezzi di sé stessa in quelle faccende. Era come una recita della buona educazione, che era bene portare avanti ed era tutta la vita che non faceva nient’altro. Poi vi erano sporadici momenti, come quello appena avvenuto, in cui Shirin consapevolmente violava il confine di vicinanza scegliendo di compiere un gesto in cui avrebbe impresso ogni parte della propria anima. Generalmente se ne pentiva qualche attimo dopo, nel rendersi conto di essere stata troppo sentimentale o avventata.
L’aveva fatto in quell’abbraccio, nel trattenersi ad una distanza tanto misera da Arsen esponendosi al pericolo di essere distrutta. Non si era attesa che lui ricambiasse, gli Addams erano asettici e forse Arsen lo era più di chiunque altro, tuttavia Shirin compì poi un generoso passo indietro venendo via dall’abbraccio univoco che scioccamente aveva messo in atto.
Si sentì una stupida, una tremenda stupida, ma ormai c’era poco da fare, solo da prendere atto di ciò che era stato e basta.
-Cercherò delle informazioni, più che altro per capire da dove cominciare..
Shirin si mise nuovamente a sedere, nonostante la guarigione fosse ormai quasi terminata, il recupero delle energie era ancora lontana dall’essere completa. Aveva recuperato il proprio spazio vitale ed aveva soffocato l’imbarazzo di quell’eccesso emotivo che si era appena consumato qualche attimo prima. Shirin era brava a recuperare sé stessa ed il proprio autocontrollo, un po’ come se nulla fosse capitato o l’avesse scossa particolarmente scossa.
I messaggi anonimi erano il solo punto di partenza, ma costituivano una pista scarna da cui era complesso trarre qualsiasi altro indizio. Eppure Shirin immaginava che chiunque fosse stato, doveva essere collegato alla Nevermore o a Willowhill, poiché in quei luoghi si trovavano i soli a conoscenza della natura di Tyler e di quel percorso intrapreso per il suo equilibrio. Si trattava di qualcuno senza scrupoli e con poco senso pratico, capace di compiere il più eclatante dei gesti anche nel mezzo di una folla tanto era la sicurezza di portare a termine quanto promesso. Un quadro fin troppo vago che avrebbe potuto abbracciare chiunque e nessuno in particolare.
Era come un salto nel vuoto e Shirin si sentiva fin troppo stanca per continuare a pensarci assiduamente anche in quell’istante.
- Non volevo chiederti di tenermi al sicuro Arsen, so che posso farlo da sola e lo farò..
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“ You're the love that came without warning, you had my heart before I could say no. “
    ᅟᅟᅟᅟᅟ S&A
ᅟᅟᅟᅟᅟ Shirin’s House I 10 AM
Forse avrebbe dovuto lasciare Shirin sola ed attendere che si riprendesse. In fondo, Arsen così avrebbe preferito per se stesso, lui era un tipo solitario e troppo poco avvezzo alla compagnia altrui. In uno stato di debolezza fisica come quello in cui era costretta lei, Arsen avrebbe preferito ancora di più starsene da solo, lontano da tutto e da tutti. Tutto sommato, però, Shirin non era come lui, lei non gli assomigliava nemmeno un po’ e così, contravvenire a tutto quello che gli suggeriva di fare la logica, non era stata una cattiva idea.
Ad ogni modo, Arsen quella mattina era passato al Weathervane per prendere due doppi caffè da portare ed era andato dritto a casa di lei. Le lezioni di scherma sarebbero cominciate nel pomeriggio, quindi non c’era alcun impedimento che avrebbe fatto da deterrente alle proprie intenzioni.
Il quartiere dove risiedeva Shirin, non era poi così distante dal proprio. Arsen aveva addosso il solito vestiario dai colori scuri e l’espressione corrucciata di sempre. La sua mente continuava ad essere invasa dall’immagine di lei che si imbrattava di sangue, momento dopo momento, e quel senso sottile di angoscia non aveva mai smesso di inebriargli l’anima. Arsen si sentiva confuso e non erano sensazioni tipiche di lui, nemmeno sapeva bene come gestirle ma sentiva che forse tutto si sarebbe chetato se fosse andato a trovarla, sincerandosi che stesse meglio… e così, una volta raggiunta la porta del suo appartamento dove la targhetta riportava la scritta “Edgerton S.“ Arsen si chiuse per qualche momento in riflessione, poi però sollevò la mano libera dai caffè, e bussò un paio di volte.
Un paio di volte, così, per non sembrare che la sua fosse una visita oppressiva, Arsen aveva pensato di apparire sciolto con quei rintocchi leggeri e chissà perché non pensò a bussare al campanello, forse perché lui non ne aveva uno.
Fatto sta, che se quella porta non fosse stata aperta, di lì a poco, sarebbe stato capace di buttarla giù a calci nell’apprensione che potesse esserle capitato qualcosa e tutta la scioltezza e la disinvoltura che avrebbe desiderato trasmettere, sarebbe andata decisamente al diavolo.
@shirin-thedoctor
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Lo scrittore russo Lilin: “Dugin ha rotto le scatole a tanti. Forse anche ai nemici di un miliardario...e fa il nome” - mowmag.com
Una interessante intervista a Nicolai Lilin che conferma il mio scetticismo riguardo la pista ucraina e il coinvolgimento dei servizi segreti.
LETTURA CONSIGLIATA!
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october24th · 3 years ago
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Pensavo a quanto sarebbe salutare per me anche per un momento, per un millesimo di secondo, fregarmene di tutto e degli altri. Vorrei fregarmene dei miei stessi sentimenti, non badare a loro e agire senza vergognarmi di essere ciò che sono, senza preoccuparmi delle conseguenze e del giudizio degli altri. Andrei al centro di una pista da ballo e mi scatenerei davanti agli occhi di tutti totalmente incurante. Andrei più spesso a cena fuori, anche da sola sì, e mangerei più spesso cose che mi fanno impazzire come patatine fritte, pizza, abbondanti piatti di pasta, sushi e le mie torte preferite. Vorrei fregarmene di me stessa e agire come gli altri vorrebbero che io agissi, essere come gli altri vorrebbero che io fossi. Perché non passa secondo nelle mie giornate in cui non senta la pressione di dover cambiare ed essere un’altra persona, una persona migliore secondo il parere altrui. Una persona che risponda a tono più spesso, una persona che non ringrazi e non si scusi per ogni, una persona che parli di più, una persona con una voce diversa, col carattere più forte e meno dolce, una persona a cui piaccia prendere in giro la gente, una persona che capisca i doppi sensi, una persona più intelligente e brillante, più carina e attraente. Fortunatamente, credo, non riesco ad essere ciò che vogliono gli altri e rimango me stessa, anche se a volte provo ad esempio a rispondere di più e a non starci ad ogni cosa che dicono. Ecco… quindi vorrei anche fregarmene di ciò che vogliono loro ed essere me stessa senza vergogna e senza timore, senza la costante pressione che sento addosso ogni volta che faccio o dico cose che vorrebbero non facessi o dicessi. Un altro problema si pone quando la mia persona non viene capita e la mia gentilezza o la mia educazione vengono scambiate con altro. È una cosa che mi da terribilmente fastidio, essere accusata di essere ciò che in realtà non sono. Faccio il cuore marcio ogni volta, perché cavolo mi interessa così tanto? Pensassero anche che sia una facile o una a cui piace flirtare con ogni ragazzo e che ne cambia uno ogni giorno! E invece no, invece mi interessa e lotto e graffio per far capire loro come in realtà sono fatta. Vorrei fregarmene e essere un foglio bianco. Invece su di me il bianco non si vede più, ci sono innumerevoli scritte e scarabocchi che si accavallano e si accumulano, che squarciano il foglio in certi punti e rendono ancor di più incomprensibile la stampa. Nessuno conosce davvero Alessia, a nessuno più dico cosa ho dentro veramente e inizio a sentire il peso di tutte le parole che non dico, le parole che non ho mai detto.
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abr · 4 years ago
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"Ok una legge per proteggere dall'odio e dalla violenza omofobica, (...) ma quell'articolo uno che pretende di dettare legge su cosa sia l'identità di genere, quell'articolo 4 che mette a rischio la libertà di espressione e quell'articolo 7 che istituisce il Miniculpop gender fluid imponendone l'insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado e facendo a pezzi la libertà di educazione che è pilastro di un paese libero, il senatore Pd Taricco non li voterà" (F.Bechis su IlTempo). E pare essere in buona compagnia. Molti gli incerti che si contano tra dem e grillini e che Enrico Letta fino all'ultimo non ha considerato. Ora che la data finale si avvicina - il 13 luglio la proposta va in Senato -, il segretario del Pd potrebbe giocarsi il tutto e per tutto. Tanto che Bechis ha già in mente un possibile scenario: "Il prode Enrico - prosegue - aveva pensato di fare ballare gli avversari politici al ritmo del Zan-Zan, ma la pista è tutta in salita e fossi in Letta ascolterei i consigli questa volta disinteressati (anzi) forniti da Matteo Renzi". Il rischio è grande: "Intestardendosi il pericolo è che perfino i suoi nel segreto dell'urna Zan-Zan lo facciano all'ingenuo segretario".
 le famose SCOSSE AUTOINCULANTI auto applicate da Letta, a imitazione del Maestro D’Alema ai tempi suoi, via https://www.liberoquotidiano.it/news/politica/27889970/ddl-zan-retroscena-franco-bechis-chi-nel-pd-pronto-affondare-enrico-letta.html
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assoformatori · 3 years ago
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Il corso di "ISTRUTTORE GUIDA S.S.0.T. / SAFE-SPORTS-OPERATIONAL EMERGENCY and TEST DRIVER / (GUIDA SICURA – SPORTIVA ed OPERATIVA in EMERGENZA & TEST DRIVER) è diviso in 2 parti. 1^ parte "Corso Istruttore Tutor Didattico Piattaforma FAD" e 2^ parte "Corso Istruttore GUIDA S.S.0.T.". che comprende i n°4 livelli di formazione nel corso di GUIDA dell'ASSOFORMATORI. Per un totale di 42 ore di corso https://www.associazioneformatori.it/assogestionale/public/iscrizione-corso/2118 Iscriviti al corso AssoFormatori Guida sicura del 15/10/2021
PREMESSA
PRESENTAZIONE ASSOFORMATORI.
ATTESTATI E CERTIFICAZIONI.
I SETTORI DI ASSO.
LE PROCEDURE STANDANDAR E I PROGRAMMI
LA TERRITORIALITA’.
LA COMUNICAZIONE E LA GESTIONE DELL’AULA.
DIFFERENZA TRA DOCENTE E ISTRUTTORE.
LE FASI DELLA SESSIONE FORMATIVA (Apertura, Corpo, Chiusura).
MICRO LEZIONE TEORICO – PRATICA.
2^ parte ISTRUTTORE GUIDA S.S.0.T.
Il corso Istruttore, punta a sviluppare il corretto atteggiamento mentale e pratico che bisogna avere durante lo svolgimento dei corsi operatore di guida che vengono divisi in:
Il 1° livello, “Educazione Stradale”. È rivolto a tutti gli utenti della strada ed è realizzato per essere utile ai pedoni, ciclisti, motociclisti, automobilisti ecc. Fornisce gli elementi di base per chi deve conseguire la patente per la prima volta e per chi ha conseguito la patente da tanto tempo e desidera aggiornarsi.
Il 2° livello, “Guida Sicura”, rivolto a tutti i conducenti di veicoli circolanti su strada adibiti al trasporto di persone, animali o cose che intendono conoscere e/o perfezionare le tecniche base di guida.
ll 3° livello, “Guida Sportiva”, è rivolto a coloro i quali intendono perfezionare le tecniche base di guida e acquisirne delle nuove, avanzate.
Il 4° livello, “Guida Operativa in Emergenza”, è rivolto a coloro i quali utilizzano i mezzi di trasporto per svolgere attività con veicoli in emergenza.
PARTE TEORICA - EDUCAZIONE STRADALE
Concetto di Educazione alla Sicurezza Stradale;
Cenni sul Codice della Strada;
Elementi della strada;
Carreggiata, corsia, pista ciclabile, strisce pedonali;
Segnaletica Orizzontale, colori e loro significato;
Segnaletica verticale;
Segnalazioni degli Agenti del traffico
Gli incroci;
Comportamento dei pedoni;
Incidenti stradali;
Omicidio stradale;
Stato psicofisico del conducente;
Il ciclista;
Il ciclomotore;
Il casco;
L’autovettura;
Corretta posizione di guida;
Mani sul volante;
Distanza di sicurezza;
Carta di circolazione;
Certificato di proprietà;
Documento Unico di Circolazione;
Certificato assicurativo;
Comportamento in caso di incidente;
C.I.D.
Primo soccorso.
PARTE TEORICA - GUIDA SICURA
CONSAPEVOLEZZA
Incidenti stradali;
Stato psicofisico del conducente;
Cenni sul codice della strada
C.P. omicidio stradale.
TECNICA DI GUIDA
Sicurezza attiva, passiva e preventiva;
Corretta posizione di guida;
Posizione delle mani sul volante;
Posizione dei piedi sulla pedaliera;
Sottosterzo e sovrasterzo;
Impianto frenante;
Gli pneumatici;
Aquaplaning;
Distanza di sicurezza;
Spazio totale di arresto.
PARTE TEORICA - GUIDA SPORTIVA
Breve riepilogo degli argomenti trattati durante il corso di Guida Sicura;
Corretta posizione delle mani sul volante per affrontare una curva;
Punta - tacco;
Il motore endotermico;
Impianto frenante;
Impianto di raffreddamento;
Impianto di lubrificazione;
Gli organi della trasmissione
Il cambio di velocità;
Il turbocompressore;
Resistenza aerodinamica;
Forza centrifuga e forza centripeta;
Trasferimento dei carichi;
La segnaletica verticale in pista;
Come affrontare una curva in velocità;
Controsterzo;
Tecniche di frenata;
La pista.
PARTE TEORICA - GUIDA OPERATIVA IN EMERGENZA
Codice della strada;
Velocità e limiti di velocità;
Uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta e sicurezza per bambini.
Corretto utilizzo dei dispositivi di allarme;
Segnalazione degli agenti del traffico;
Codice civile;
Codice penale;
Gestione del veicolo durante un intervento;
Le ambulanze;
Automediche;
Veicoli antincendio;
Veicoli della PG;
Uso della radio;
Comunicazione ICAO;
Autocolonna;
Scorta e viabilità;
Rendez vous;
Codice Kemler e numero Onu;
Pulizia e sanificazione veicoli sanitari;
Elisoccorso.
PARTE PRATICA (È necessario l’uso di un circuito o di un simulatore di guida professionale)
Il frequentatore mette in pratica tutte le tecniche base di guida apprese durante la fase teorica attraverso percorsi che simulano condizioni meteo diverse (pioggia, fango, neve e ghiaccio).
Posizione mani sul volante
Posizione corretta di guida
Affrontare una curva;
Evitare l’ostacolo improvviso.
Frenata d’emergenza
Slalom tra i coni stradali sia con marcia in avanti che in retromarcia;
Controsterzo
Gestione della velocità
Evitare un ostacolo improvviso in velocità
Percorso ad “otto”.
n° 1 prova in pista.
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ciclofficinaempolese · 4 years ago
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“Zone rosse” della mobilità sostenibile a Empoli: il comune non risponde
Vi ricordate l’iniziativa popolare sulle “zone rosse” della mobilità sostenibile che abbiamo lanciato l’estate scorsa? Abbiamo prima pubblicato i risultati sulla pagina Facebook e poi inviato una segnalazione “ufficiale” alla pubblica amministrazione. Moltissimi concittadini hanno partecipato, dimostrato interesse, condiviso preoccupazioni; la pubblica amministrazione, dai primi di ottobre quando è stata protocollata la segnalazione, non ci ha degnato di alcuna risposta. Riportiamo qui di seguito il testo integrale.
Empoli, 10 ottobre 2020
Al sindaco del comune di Empoli Brenda Barnini, al vicesindaco Fabio Barsottini, all’assessore Adolfo Bellucci, alla dirigente del settore 1, Lavori pubblici e patrimonio, Roberta Scardigli, alla polizia municipale.
Oggetto: criticità della mobilità sostenibile a Empoli
Gent.le sindaco scrivo la presente in qualità di presidente dell’associazione Ciclofficina Empolese per sottoporre alla sua attenzione numerose situazioni di disagio e pericolo che ci sono state manifestate dalla cittadinanza nell’ambito di un esperimento di autentica democrazia che ha coinvolto attivamente un elevato numero di cittadini a riguardo della mobilità ciclabile di Empoli. Nello specifico, durante l’Estate, la Ciclofficina empolese ha condotto un sondaggio tra i concittadini per far emergere le criticità del sistema urbano di mobilità leggera. In seguito alle segnalazioni ricevute abbiamo fatto un sopralluogo da cui sono emersi numerosi casi che riportiamo e sottoponiamo qui di seguito e per i quali chiediamo un intervento volto ad una rapida ed efficace soluzione. Chiediamo inoltre gentilmente di darci un riscontro della presente.
Marcignana
Esiste una strada tra i campi da Marcignana a Empoli che è un collegamento ciclabile già fatto, lontano dal traffico e dai rumori. È quello di via Del Castelluccio dei Falaschi, che passa davanti al canile e poi diventa via Del Ponterotto e che termina in periferia di Empoli, su via Alamanni prima della rotonda di via Livornese. Basta soltanto spianare in alcuni tratti il fondo con uno stabilizzato fine e impedire l'accesso alle auto dei non residenti. È un collegamento diretto che, implementando la rete, farà felici e sicuri molti ciclisti.
Lungarno Dante Alighieri 
Sul Lungarno Dante Alighieri è stato appena realizzato il tanto atteso collegamento ciclabile con il tratto di pista proveniente dal ponte. Ma all'altezza di piazza Gamucci un inspiegabile cartello di fine percorso ciclabile ne vieta il transito alle bici. Qual è la ragione? Il segmento in questione rientra nel propagandato progetto della ciclovia dell’Arno per il quale sono stati investiti, nel solo tratto empolese, un milione e 200 mila euro. Vi chiediamo di fare chiarezza e di eliminare il cartello.
Via Cesare Battisti, attraversamento lungarno Dante Alighieri 
Un percorso ciclabile interrotto dal traffico: sia che si venga da Sovigliana, sia che si venga dal centro città, sul lungarno bisogna scendere dalla bici e dare la precedenza agli automobilisti. Vi consigliamo la realizzazione di un attraversamento ciclabile anche nell’ottica del favore riconosciuto ai ciclisti nelle nuove norme stradali inserite nel Decreto Semplificazione: lungo le strade urbane i conducenti degli altri veicoli hanno l’obbligo di dare la precedenza ai velocipedi che circolano su strade urbane ciclabili o vi si immettono.
Incrocio di via Masini con SS. 67
La pista ciclabile di via Masini, abbondantemente utilizzata, termina in maniera assai brusca all'incrocio con la SS.67 dove c'è il semaforo. Dalla parte opposta, a Pontorme, ci sono le scuole: la media Vanghetti e le elementari. Molti ragazzi vanno a scuola in bici. Come per il precedente caso è assolutamente indispensabile creare un collegamento ciclabile tra le due zone per assicurare la continuità ciclabile e la sicurezza dei ciclisti.
Via Chiarugi, via degli Orti 
Delimitante il borgo d'Empoli insieme alla parallela via degli Orti, storico e importante asse viario per la mobilità cittadina, l'attuale via Chiarugi costituisce una situazione di grave pericolo e insicurezza per tutti i fruitori della strada. Il fondo stradale è disastroso, peggiora inesorabilmente giorno dopo giorno a causa del traffico motorizzato che grava quotidianamente. Il marciapiede è talmente stretto (40 cm) da costringere i pedoni a scendere in strada costituendo, oltre che per se stessi, rischio per i ciclisti incalzati dagli automobilisti. Per non parlare delle difficoltà che incontrano persone anziane, disabili e genitori con figli e passeggino al seguito. 
Via degli Orti versa anche in condizioni peggiori: i marciapiedi sono inesistenti. Ma come se non bastasse, il pericolo maggiore è costituito dalle automobili i cui conducenti spingono ben oltre i limiti di velocità. Pertanto, visto l'importanza del tratto, ponte naturale fra il centro di Empoli, il polo ospedaliero e S. Maria, facendo nostre le segnalazioni e incoraggiando le antiche petizioni di residenti e attività commerciali, chiediamo l’attuazione del BiciPlan: l'istituzione permanente di una zona con limite massimo di velocità di 30 km/h, la realizzazione e/o l'ampliamento dei marciapiedi, la realizzazione di una pista ciclabile in sede propria sacrificando un numero irrilevante di posti auto.
Piazza Gramsci, via Salvagnoli incrocio con via Tinto da Battifolle
Il presente incrocio è interessato da un pericoloso attraversamento pedonale dove gli automobilisti provenienti da piazza Gramsci, fermi allo stop di via Salvagnoli, non prestano attenzione all'attraversamento alla loro sinistra, attenti e distratti dal flusso di macchine proveniente alla loro destra da via Pievano Rolando. Visto i numerosi investimenti sulle strisce oggetto della segnalazione, chiediamo all'amministrazione di trovare rapidamente una soluzione per porre in sicurezza l'incrocio rendendolo promiscuo a pedoni e velocipedi poiché di fatto collega due tratti ciclabili: via Masini, piazza Gramsci, via Tinto Da Battifolle.
Parco Mariambini, lato via Pievano Rolando
Un altro percorso ciclabile interrotto: i ciclisti che arrivano dal tratto di parco Mariambini per entrare nel tratto di via Pievano Rolando devono scendere dalla bici e dare la precedenza ai veicoli a motore. Semplicemente, come per il precedente caso, è assolutamente indispensabile creare un collegamento ciclabile tra le due zone per assicurare la continuità del percorso e la sicurezza dei ciclisti.
Via Pievano Rolando, lato banca Unicredit
La pista ciclabile è ripetutamente profanata e utilizzata come sosta di veicoli prevalentemente dei clienti dell’istituto bancario adiacente. Oltre che un problema di mobilità e di educazione civica, è soprattutto un problema di sicurezza. L’assenza di barriere divisorie e la disattenzione della polizia municipale concorrono ad alimentare una situazione di scarsa tutela degli utenti deboli della strada. Chiediamo l’installazione di barriere di delimitazione.All’interno delle descrizioni elencate sono indicate le possibili soluzioni. 
Molte delle segnalazioni evidenziano un problema per la sicurezza la cui soluzione richiede esclusivamente una scelta radicale: veicoli a motore o biciclette. Non servono finanziamenti né interventi infrastrutturali, serve solo la volontà politica di collegare i percorsi ciclabili già realizzati accordando la precedenza alle bici. Contestualmente le zone 30 sono da estendere in tutte le aree di influenza scolastica e dei più importanti centri attrattori, con segnaletica orizzontale e verticale diffusa e di dimensioni ben visibili. Oltre le zone 30, le tecniche di moderazione del traffico sono molteplici: dossi, attraversamenti rialzati, strettoie, sistemi di controllo della velocità. 
I tratti di piste ciclabili esistenti sono uno “spezzatino” perché non collegati tra di loro. Anche i nuovi tratti in zona Carraia sono stati concepiti con questa logica inefficace e pericolosa. Chiediamo in primo luogo la continuità dei percorsi ciclabili, per una rete di mobilità leggera realmente efficace e sicura, nel rispetto dei finanziamenti ricevuti per tali obiettivi.
In un momento socio-economico drammatico come quello contingente dove il tema della mobilità urbana risulta essere cruciale per garantire la salute e il benessere dei cittadini, serve una politica coraggiosa e lungimirante che non si limiti a piccoli interventi in qualche parte della città, ma abbia una visione globale. Perché non applicare integralmente il già esistente Bici Plan?. 
Le esigenze delle persone che camminano e vanno in bicicletta non sono state soddisfatte. L’amministrazione locale ha ricevuto finanziamenti e fatto attività in questa direzione senza tuttavia avere la forza di andare fino in fondo: disincentivare l’uso dei motori (come si dice, senza se e senza ma), puntare tutto nella direzione verde. È con la consapevolezza e la ferma convinzione che Empoli sia una città con una straordinaria vocazione ciclabile e pedonale che offriamo la nostra collaborazione a codesta amministrazione, portando avanti proposte concrete e non solo rimostranze, nell’ottica del raggiungimento di una mobilità sostenibile rispettosa dell'ambiente e della salute.
Occorre prendere decisioni coraggiose, e a volte impopolari, nella consapevolezza che queste vanno nella direzione giusta. La nostra disponibilità non verrà mai meno, sarà un piacere offrire la nostra esperienza a chiunque ne farà richiesta. 
La ringrazio per l'attenzione posta a queste nostre segnalazioni e, auspicando un suo immediato interessamento per risolvere queste situazioni, distintamente la saluto.
Salvatore D’Amelio Presidente della Ciclofficina empolese
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t-annhauser · 7 years ago
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La scuola di liscio
Mio nonno mi iscrisse ai corsi di liscio perché quella era la sua idea di educazione sentimentale, "chi bala bén fa la morosa". Io all'epoca ascoltavo i Depeche Mode e mi pettinavo come George Michael, fui catapultato d'emblée nel rutilante mondo di Castellina-Pasi ("Spaccafisa", "Tuttopepe"). La scuola di ballo era lontana, ricordo i tragitti all'andata con la morte nel cuore, anche per la mania di mio nonno di sorpassare i camion col coltello fra i denti. 
Traversavamo il Po all'altezza di Castelnovo Bariano, paesaggio bidimensionale, tutto fossi, pioppeti e distributori GPL. Nemmeno l'idea di ritrovarmi per le mani una ballerina mi consolava, anzi, più che altro mi imbarazzava, così, di imbarazzo in imbarazzo, imparai la mazurka aperta, cioè quella con le figure (il loop, il flip, il doppio axel), più il valzer, il bolero e il tango, con l'hesitation. All'inizio le figure proprio non mi volevano entrare in testa, con la ballerina che mi perculava e mio nonno assai avvilito, per conto mio sudavo freddo. Ma non c'era solo il liscio, c'era anche il programma "moderno", vale a dire la rumba, il twist e il cha cha cha, il tutto propedeutico alle esibizioni di piazza (Castelmassa, Pontelagoscuro, Bergantino centro).
A pensarci adesso mi pare tutto un po' irreale, come fosse accaduto ad un altro. Ricordo una sera in cui non avevano sparso abbastanza talco sulla pista e ci piantavamo come biciclette sprofondate nella sabbia (il liscio necessita appunto di superfici lisce, possibilmente scorrevoli), ricordo le mie due ballerine, con le quali mi scuso idealmente per il mutismo dovuto essenzialmente alla mia timidezza patologica. Erano belle ragazze e pure io ero un bel tipo, solo era la testa che non funzionava, allora come oggi. 
Era mia nonna a cucirmi i vestiti per le esibizioni, una salopette attillata di maglina elastica, con la riga rossa sui pantaloni che parevo un carabiniere, le camicie invece di chiffon rosso e verde mela, e le scarpe di copale (come nella nota canzone di Guccini). Assomigliavo ai Cugini di Campagna, solo senza le zeppe. La parata di apertura la facevamo sulle note di "Sì, la vita è tutto un quiz", quella di chiusura su "Cacao Meravigliao", la parte migliore era quando era tutto finito. Le volte che ho sbagliato i passi... c'era la serata che li imbroccavo tutti e c'era quella che sbagliavo il primo e via tutti gli altri, tanto cambiava poco, a fine serata ci regalavano una coppa di consolazione, base in marmo e struttura in plastica (variazioni liberty su tema coppa Rimet). 
Mi scuserete ma avevo bisogno di sfogarmi, sto facendo un po' di ordine, come di chi si appresta a buttarsi di sotto ma prima piega bene le camicie perché di lui si conservi un buon ricordo, non fate troppi pettegolezzi.
(scritta mesi fa sull’altro blog ma già con i segni della fine imminente)
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primusliber-traduzioni · 4 years ago
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Green Day - Father of All...
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Tragedia rock ‘n roll
Mi sa che il prossimo potrei essere io
Il paradiso è mio rivale
(da: Junkies on a High)
1. Father of All
Padre di tutti
   Mi sono svegliato con un messaggio d’amore
Soffocando per il fumo dall’alto
Sono ossessionato dal veleno e da noi
Che casino perché non c’è nessuno di cui fidarsi
   A-ha, dai, tesoro
A-ha, conta i soldi
A-ha, cosa c’è di così divertente?
Abbiamo una rivolta che vive dentro di noi
   Ho le paranoie, baby, roba da isterico
Sto crollando sotto il peso della pressione
In cerca di un miracolo
   A-ha, dai, tesoro
Steso su un letto di sangue e di soldi
A-ha, cosa c’è di così divertente?
Siamo rivali nella rivolta dentro di noi
   Sono colpito dalla presenza scenica di nessuno
Sono posseduto dal calore del sole
Sbrigatevi perché faccio tante storie
Fate vedere il dito perché non c’è nessuno di cui fidarsi
   A-ha, dai, tesoro
A-ha, conta i soldi
A-ha, cosa c’è di così divertente?
Abbiamo una rivolta che vive dentro di noi
   Ho le paranoie, baby, roba da isterico
Sto crollando sotto il peso della pressione
In cerca di un miracolo
   A-ha, dai, tesoro
Steso su un letto di sangue e di soldi
A-ha, cosa c’è di così divertente?
Siamo rivali nella rivolta dentro di noi
   A-ha, dai, tesoro
Steso su un letto di sangue e di soldi
A-ha, cosa c’è di così divertente?
Siamo rivali nella rivolta dentro di noi
A-ha, dai, tesoro
Steso su un letto di sangue e di soldi
A-ha, cosa c’è di così divertente?
Siamo rivali nella rivolta dentro di noi
       2. Fire, Ready, Aim
Fuoco, puntare, mirare
   Tira un calcio al cane quando fischiano le voci
Sei un bugiardo
Ai viscidi fagli assaggiare un bastone e l’osso
Sei un bugiardo
Baby ha l’iperbole
Baby ha l’iperbole
Tira un calcio al cane quando fischiano le voci
Sei un bugiardo
   Strappalo tutto per punizione
Alzalo di traverso
   Puntare, mirare, fuoco
Fuoco, puntare, mirare
Puntare, mirare, fuoco
Fuoco, puntare, mirare
   Ti ficco in gola un martello
Sei un bugiardo
Ti faccio saltare in aria i denti
Sei un bugiardo
Baby ha l’iperbole
Baby ha l’iperbole
Ti faccio saltare in aria i denti
Sei un bugiardo
   Strappalo tutto per punizione
Alzalo di traverso
   Puntare, mirare, fuoco
Fuoco, puntare, mirare
Puntare, mirare, fuoco
Fuoco, puntare, mirare
   Puntare, mirare, fuoco
Fuoco, puntare, mirare
Puntare, mirare, fuoco
Fuoco, puntare, mirare
       3. Oh Yeah
Oh yeah
   Sono in una folla piena di angeli e demoni
Cerco gli sciovinisti e i senzadio
Nessuno si muova e nessuno si farà male
Cerca di arrivare al cielo con la faccia nel fango
   Tutti sono una star
Ho i miei soldi e mi sento un po’ giù
Tutti hanno una cicatrice
Non fa ridere che abbiamo quasi perso la speranza?
   Yeah, oh, yeah, oh, yeah
Yeah, oh, yeah, oh, yeah
   Ho le mani sporche di sangue nelle tasche
Così imparo, a trasformare i proiettili in razzi
Sono figlio di una cattiva educazione
La stella cadente di un’aspettativa al ribasso
   Tutti sono una star
Ho i miei soldi e mi sento un po’ giù
Tutti hanno una cicatrice
Non fa ridere che abbiamo quasi perso la speranza?
   Yeah, oh, yeah, oh, yeah
Yeah, oh, yeah, oh, yeah
   Sono solo una faccia nella folla di spettatori
Al suono della voce di un traditore
Sguardi feroci e cerco la vendetta
Brucio i libri dentro uno zaino antiproiettile
   Tutti sono una star
Ho i miei soldi e mi sento un po’ giù
Tutti hanno una cicatrice
Non fa ridere che abbiamo quasi perso la speranza?
   Yeah, oh, yeah, oh, yeah
Yeah, oh, yeah, oh, yeah
       4. Meet Me on the Roof
Ci vediamo sul tetto
   Striscio sulla pista da ballo
Mi sa che ho perso il telefono
Mi sento come un mal di denti
Non mi sento più la faccia
Chiedo scusa mille volte
Tutti i miei amici sono pazzi
Affacciata alla finestra
E devi solo saltar giù
   Vieni ché ci vediamo sul tetto stanotte, tesoro
Ah, quanto arriva in alto il tuo punto più basso, tesoro?
Ah, vieni ché ci vediamo sul tetto stanotte
Ah, quanto arriva in alto il tuo punto più basso, tesoro?
   Esco con i cholos
Sfreccio sulla pista
Dormo con un cuscino
Mi sveglio tra gli sputi
Prendo lezioni di annegamento
Parole segrete e confessionali veri
E il peggio deve ancora venire
   Vieni ché ci vediamo sul tetto stanotte, tesoro
Ah, quanto arriva in alto il tuo punto più basso, tesoro?
Ah, vieni ché ci vediamo sul tetto stanotte
Ah, quanto arriva in alto il tuo punto più basso, tesoro?
   Beh, ci vediamo dove vanno a finire i bei momenti
Quanto arriva in alto il tuo punto più basso?
Fin dove riesco ad arrivare
   Vieni ché ci vediamo sul tetto stanotte, tesoro
Ah, quanto arriva in alto il tuo punto più basso, tesoro?
Ah, vieni ché ci vediamo sul tetto stanotte
Ah, quanto arriva in alto il tuo punto più basso, tesoro?
       5. I Was a Teenage Teenager
Ero un adolescente adolescenziale
   Non voglio farti prendere un colpo, ma non so mentire
Non voglio farti prendere un colpo, ma non so mentire
Beh, chi ce l’ha la droga?
Chi ce l’ha la droga?
Non voglio farti prendere un colpo, ma non so mentire
   Ero un adolescente adolescenziale
Pieno di piscia e di aceto
Vivevo come un prigioniero per gli hater
Ero un adolescente adolescenziale
Sono un visitatore alieno
La mia vita è un casino e a scuola ci vanno solo i babbei
   Non voglio farti prendere un colpo, ma non so mentire
Non voglio farti prendere un colpo, ma non so mentire
Beh, chi ce l’ha la droga?
Chi ce l’ha la droga?
Non voglio farti prendere un colpo, ma non so mentire
   Ero un adolescente adolescenziale
Pieno di piscia e di aceto
Vivevo come un prigioniero per gli hater
Ero un adolescente adolescenziale
Sono un visitatore alieno
La mia vita è un casino e a scuola ci vanno solo i babbei
   Ero un adolescente adolescenziale
Pieno di piscia e di aceto
Vivevo come un prigioniero per gli hater
Ero un adolescente adolescenziale
Sono un visitatore alieno
La mia vita è un casino e a scuola ci vanno solo i babbei
       6. Stab You in the Heart
Pugnalarti al cuore
   Piccola infedele in una rivista sporca
Dici sporche bugie
Lo capiscono tutti
Gli tiro un calcio in testa
E adesso voglio vederti morto
Con la lama di un coltellino al petto
   Ti voglio pugnalare al cuore
Ti voglio pugnalare al cuore
Dritto nel dannato, dannato cuore
Ah, per amor del cielo
Sei proprio falso
E lo sai che non va bene
   Le foto non mentono se sei la notizia da prima pagina
Pugnale al cuore che scende verso di te
   Ti voglio pugnalare al cuore
Ti voglio pugnalare al cuore
Dritto nel dannato, dannato cuore
Ah, per amor del cielo
Sei proprio falso
E lo sai che non va bene
   Ho negli occhi dei pugnali e un tamburello arrugginito
Datemi il mio stiletto
Devo fare un’operazione chirurgica proprio nel cuore
Ti voglio pugnalare al cuore
Dritto nel dannato, dannato cuore
Ah, per amor del cielo
Sei proprio falso
E lo sai che non va bene
       7. Sugar Youth
Giovane zuccherino
   Quali sono i sintomi della nostra felicità e guerra civile?
Mano y mano dallo stereo senza una cura
Ho la febbre, un non credente e questa cosa mi uccide
Come uno sfigato della high school che non si scoperà mai, mai e poi mai la reginetta del ballo
   Ho la tremarella e vado alla grande
Ho una sensazione ed è pericolosa
Adesso ballo una canzone impazzita
Ho una sensazione e mi devo sfogare
   Si sta scatenando l’inferno
E lo sa solo Dio
Non voglio fare il Romeo
Non voglio fare il Romeo
Non voglio fare il Romeo, no
   Sento voci dentro la testa
(Oh, a cosa pensi?)
Ho bisogno di una dose di zucchero
Mi sento proprio male
(Oh, ma cosa bevi?)
   Voglio bere tutto il veleno che c’è nell’acqua
Voglio strozzarmi come un cane al guinzaglio
Sono il figlio del coyote e del bandito
Bevo whiskey sul fiume con un po’ di yayo
   Ho la tremarella e vado alla grande
Ho una sensazione ed è pericolosa
Adesso ballo una canzone impazzita
Ho una sensazione e mi devo sfogare
   Si sta scatenando l’inferno
E lo sa solo Dio
Non voglio fare il Romeo
Non voglio fare il Romeo
Non voglio fare il Romeo, no
       8. Junkies on a High
Tossici sballati
   Mia mamma mi ha detto:
“Ti farai dei nemici
Non chiedere favori, non seguire gli altri”
L’ho già sentita ‘sta storia
Mi sono sfasciato le dita nella porta
Una spirale negativa, oh, yeah
   Tragedia rock ‘n roll
Mi sa che il prossimo potrei essere io
Il paradiso è mio rivale
Canto tra i bagordi
Ho i miei complotti
Cos’è che si nasconde nell’ombra? Oh, yeah
   Tossici sballati
Ritorna, stenditi, abbassati
Sorriso da suddivisione
Bevitelo, rimbecilliscitelo, fattelo andar bene
Guardando il mondo che va a fuoco
Guardando il mondo che va a fuoco
   Non sono un soldato
Questo non è mica un nuovo ordine mondiale
La mia strada non la seguire
Il mio nome è nessuno
Il mio orgoglio è la mia pornografia
Kool-Aid è il mio motto: “oh, yeah”
   Tossici sballati
Ritorna, stenditi, abbassati
Sorriso da suddivisione
Bevitelo, rimbecilliscitelo, fattelo andar bene
Guardando il mondo che va a fuoco
Guardando il mondo che va a fuoco
Oh, yeah
Guardando il mondo che va a fuoco
Oh, yeah
       9. Take the Money and Crawl
Prendi i soldi e arranca
   Che sballo una vita da balordo
Tagliami con una lama smussata
Dolcemente malato nell’anima
Si può avere un testimone?
   Guarda che vita selvaggia
Mi sa che mi ci tuffo proprio
Prendi i soldi e arranca
Oso chiedere per favore
Quando sono in ginocchio?
Prendi i soldi e arranca
   Valuta illegale, vado a sbronzarmi
Assassini a sangue freddo di tutti i figli di puttana
   Ho i nervi a fior di pelle
Ti ci stufi proprio
Prendi i soldi e arranca
Ecco, la mia solita fortuna
Ma non me ne frega un cazzo
Prendi i soldi e arranca
   Guarda che vita selvaggia
Mi sa che mi ci tuffo proprio
Prendi i soldi e arranca
Oso chiedere per favore
Quando sono in ginocchio?
Prendi i soldi e arranca
Puoi fare due passi oppure succhiarmi il cazzo
Prendi i soldi e arranca
Ecco, la mia solita fortuna
Ma non me ne frega un cazzo
Prendi i soldi e arranca
       10. Graffitia
Graffitia
   Voci dalla città mineraria dicono che ne abbiamo perso un altro
Picconato per una scommessa che non reggeva
Quelli prendono le decisioni dalla capitale
A noi ci erano rimasti solo i banchi della speranza
   Siamo gli ultimi dimenticati?
Siamo l’amore perduto?
Siamo gli ultimi dimenticati?
Siamo l’amore perduto?
   Questa città non è abbastanza grande per i sognatori
Eravamo tutti credenti
È il delitto perfetto
Soltanto i solitari e bruciati
   Hanno sparato a un altro ragazzo di colore in città
Un uomo col distintivo e un programma del pomeriggio
Calano le tenebre su Graffitia
La morte di una città al tramonto
   Siamo gli ultimi dimenticati?
Siamo l’amore perduto?
Siamo gli ultimi dimenticati?
Siamo l’amore perduto?
   Le anime vanno tutte in paradiso a Graffitia
Cantando l’alleluia
È il delitto perfetto
Soltanto i solitari e bruciati
Se noi andiamo giù a divertirci
La vita in tempo di guerra
È il delitto perfetto
Soltanto i solitari e bruciati
   Siamo gli ultimi dimenticati?
Siamo l’amore perduto?
Siamo gli ultimi dimenticati?
Siamo l’amore perduto?
Siamo gli ultimi dimenticati?
Siamo l’amore perduto?
Siamo gli ultimi dimenticati?
Siamo l’amore perduto?
   Voci dalla città mineraria dicono che ne abbiamo perso un altro
Siamo gli ultimi dimenticati?
Quelli prendono le decisioni dalla capitale
Siamo gli ultimi dimenticati?
Voci dalla città mineraria dicono che ne abbiamo perso un altro
Siamo gli ultimi dimenticati?
Quelli prendono le decisioni dalla capitale
Siamo gli ultimi dimenticati?
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pimpra · 3 years ago
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DI TANTO IN TANGO. TABU E QUESTIONI IRRISOLTE
DI TANTO IN TANGO. TABU E QUESTIONI IRRISOLTE
Una accorata riflessione letta su FB (<a href="http://<a href="http://qui) scritta da una tanguera professionista che affronta uno dei perduranti tabu del tango: chiudere una tanda prima della sua fine naturale. Mila è una ballerina che danza con i più grandi, quindi il fatto che abbia affrontato il tema, mi ha stimolato a riflettere sullo spinoso argomento. Mettere fine a una tanda non è mai…
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giancarlonicoli · 5 years ago
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24 MAR 2020 09:00
IL VOLO A PLANARE DI SARA SIMEONI - “LE ASCELLE NON DEPILATE? ERANO ANNI IN CUI NON SI PENSAVA AL LOOK, C' ERANO PRIORITÀ DIVERSE. MI ALLENAVO IN TUTA DA UOMO. A MOSCA SUL PODIO SENZA INNO HO CANTICCHIATO VIVA L’ITALIA DI DE GREGORI” - "MENNEA? IN PISTA ERA INTRATTABILE" – IL SOGNO DI FARE LA BALLERINA, MONACO '72 E L'ATTENTATO TERRORISTICO DI 'SETTEMBRE NERO', LA POLITICA (“UN GRANDE ERRORE”) E QUELLA VOLTA A “GUESS MY AGE” - VIDEO
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Gaia Piccardi per il “Corriere della Sera”
Le ascelle non depilate. Era il 26 luglio 1980 e a Mosca, con un volo a planare sulla storia dalla stratosferica altitudine di 197 centimetri, Sara Simeoni da Rivoli Veronese, figlia di Giuseppe e Ilda, ballerina mancata, vinceva l' oro nel salto in alto all' Olimpiade. Nell' immagine-icona dell' atletica italiana (la controcopertina della nostra Bibbia laica è il ghigno stanco con cui, un paio di giorni dopo, Pietro Mennea scaverà due incommensurabili centesimi di secondo tra sé e lo scozzese Wells sul traguardo dei 200 metri), Sara è riccia, felice e non depilata sul materassone dopo l' amplesso con l' asticella.
L' azione rapida e pulita - rincorsa, stacco, oplà, salto - con cui la Simeoni, a un mese dalla strage di Ustica e in pieni anni di piombo, ridiede fiato a un Paese asfittico, basterebbe da sola a giustificare un' agiografia che invece comprende molto altro: due record del mondo, due argenti olimpici, un oro europeo, più tutto il resto. Di Mosca, nel 2020 ricorre il quarantennale. Come passa il tempo, accidenti.
Esercitare la memoria, oggi che l' atletica italiana si aggrappa esausta ai giovani per non vivere solo di ricordi, tiene a galla le emozioni.
Sara, partiamo dalle ascelle, se non le dispiace.
«Erano anni in cui non si pensava al look, c' erano priorità diverse. Le poche ragazze si allenavano con i maschi e le tute erano uguali per tutti: le taglie sfasate, i pantaloni a palloncino, un orrore... Andavo al campo con ago e filo, improvvisavo improbabili imbastiture. E se non c' era tempo, mi arrangiavo con le spille da balia».
Il sogno di fare la ballerina, a quel punto, era già alle spalle.
«I modelli femminili, quando ero bambina io, li dettava la Rai. Guardavo Canzonissima , ero rapita dai balletti. Mi iscrissi a un corso di danza classica a Verona. Ero bravina, mi piaceva molto, ma a un certo punto mi scartarono per l' altezza, preferendo mia sorella Anita. Stavamo preparando la danza dei moretti per l' Aida in Arena. Ne fui mortificata».
L' atletica come balsamo, quindi?
«Fu l' insegnante di educazione fisica delle medie a dirmi che una società stava cercando atlete. Provai. Erano anni in cui nessuno, men che meno i miei genitori, ossessionava i ragazzi con l' idea del risultato a tutti i costi. Figuriamoci le ragazze: lo sport femminile, all' epoca, non esisteva».
Fu l' ebbrezza del volo a conquistarla?
«Ah, quella sensazione la ricordo bene: la leggerezza di quando sei in forma e tutto ti viene facile. Inizialmente saltavo frontale, come si supera un ostacolo; avrei dovuto imparare lo stile ventrale, che mi intimoriva perché se sbagliavi ti facevi male. Ma dall' America arrivò la rivoluzione di Dick Fosbury: quando lo conobbi, lo ringraziai sentitamente».
L' attuale primatista del mondo, il cubano Javier Sotomayor, dice di essersi ispirato a lei per l' azione dell'«arto libero». È vero?
«Sì, l' ha detto anche a me. L' arto libero è la gamba non di stacco: io davo un calcetto, un qualcosa a metà tra ventrale e Fosbury. Quando saltavo non sentivo che critiche. Mi rivalutano ora, va bene».
Oggi, a quasi 67 anni, sogna mai di volare?
«Mi capita, ma sotto forma di rondine».
E?
«E niente, sono una rondine e volo».
Il volo più bello?
«Beh, ai Giochi di Mosca arrivò la medaglia della vita: detenevo il record del mondo, c' era stato il boicottaggio, dovevo vincere. Però la mia impresa più grande fu l' argento a Los Angeles '84: ero stata infortunata, avevo saltato poco e male, dovevo essere una delle tante e invece il volo dei due metri fu una gran cosa.Mi sentii miracolata».
Altri tempi e altri guadagni, anche.
«Mi allenavo come se timbrassi il cartellino: per me l' atletica era un lavoro serio. Stavo a Formia, il meglio che un azzurro potesse avere a disposizione, e mi impegnavo sodo. Vivevo di borse di studio della Federazione e del Cio, lo sport maschile e quello femminile erano come il giorno e la notte in quanto a importanza, materiali, peso dei risultati. A me, per dire, un appartamento sulla Cassia non l' ha mai regalato nessuno...».
Come venivano ricompensate le medaglie?
«Non c' erano premi in denaro, come oggi. Ricordo che Primo Nebiolo, presidente della Federatletica, mi regalò un orologio d' oro. Per il record del mondo mi diedero sei milioni di lire. L' ho fatto due volte: la prima, niente».
Lei e Mennea siete i simboli della nostra atletica. Avete diviso mille esperienze senza mai diventare amici, però.
«In allenamento era intrattabile. Finito il lavoro, se voleva, sapeva anche essere simpatico.Abbiamo condiviso un percorso, è vero. Dieci lunghi anni tra Formia, trasferte, gare. Non ci siamo mai frequentati fuori dall' atletica, però. Pietro aveva il suo carattere e io ero molto timida, mai la prima a rompere il ghiaccio. Aspettare che lo facesse lui, evidentemente, non è servito.
Anche l' allenatore di Pietro, il professor Vittori, era burbero. Mi sentivo sempre un po' in soggezione davanti a loro, anche se si stava molto insieme. Andare a cena da Vittori, finita la carriera, mi sembrò una conquista: prima di dedicarsi alla velocità, il professore aveva allenato i salti ed era stato il coach di Erminio Azzaro, mio marito».
A chi si sente di dire grazie, otto lustri dopo l' oro di Mosca?
«Se partecipai alle mie prime Olimpiadi, Monaco '72, lo devo a Giulio Onesti, presidente del Coni. Avevo saltato 1,80, una miseria. Cosa la mandiamo a fare, si chiedevano i funzionari. Onesti s' impose: la Baviera è vicina, ci costa poco, la veneta vada a fare esperienza!».
Monaco '72 e l' attentato terroristico di Settembre Nero alla palazzina israeliana. Il giorno in cui lo sport perse l' innocenza. Cosa ricorda?
«Avevo gareggiato ed eravamo andati a festeggiare in centro con Eddy Ottoz e altri atleti.
La palazzina dell' Italia, per ordine alfabetico, era vicina a quella di Israele. Non ci accorgemmo di niente fino alla colazione: il villaggio era bloccato, polizia ovunque, un silenzio irreale».
E Mosca, nel 1980, che città era?
«Feci un giro guidato dopo aver vinto l' oro.La piazza Rossa, i magazzini Gum, il Bolshoi.
Ci mostrarono la città velocemente: è da allora che mi piacerebbe tornare in Russia».
La storia dell' attacco di panico prima della finale dell' alto è leggenda o verità?
«È verissimo: un caso d' ansia da manuale, l' unico della mia carriera. Tremavo come una foglia, avevo la tachicardia, piangevo, non mi ricordavo nemmeno perché ero lì. Il primo salto di prova fu un disastro. Dalle tribune dello stadio olimpico sentii un urlo: Sara svegliati! Era Erminio, che già mi allenava. Prevalse la razionalità. Poco dopo quella mezzora tragica, mi ritrovai con l' oro al collo».
Ma senza Inno di Mameli: il boicottaggio americano per l' invasione sovietica dell' Afghanistan privò l' Olimpiade dei suoi simboli.
«Sul podio, dentro di me, cantai Viva l' Italia di Francesco De Gregori».
Damilano, Simeoni e Mennea, gli ori dell' atletica di quell' Olimpiade, regalarono un sorriso a un' Italia paralizzata dagli attentati.
«Un periodo buissimo. Nel '78, nei giorni del rapimento di Aldo Moro, per allenarmi andavo avanti e indietro con Rieti, dove si pensava ci fosse un covo. Ci avevano sconsigliato i treni; la nostra auto veniva sempre fermata ai posti di blocco. Se ci ripenso ho ancora i brividi. I nostri ori furono un segnale di speranza: avevamo tutti voglia di cose nuove e belle».
Si è mai sentita sola, in pedana?
«La solitudine della saltatrice mi è sempre piaciuta. Perché la sceglievo io».
Da Adamo ed Eva, solo quattro italiane si sono spinte oltre le colonne d' Ercole dei due metri: Antonietta Di Martino (2,04), Elena Vallortigara (2,02), Sara Simeoni (2,01), Alessia Trost (2,00). Cosa significa?
«Per riuscire nell' alto non basta avere molti follower o like. L' atletica è un mestiere serio. Il record del mondo della bulgara Kostadinova, 2,09, non a caso è datato 1987».
Per l' atletica italiana ha ricette miracolose?
«No, ma ho una certezza: per appassionarsi, è necessario che l' atletica sia promossa nelle scuole. Comincia tutto lì. Negli ultimi due anni di insegnamento, nella provincia di Verona ho incontrato 20 mila ragazzi tra le elementari e il liceo. Tutti con la voglia di correre, saltare, lanciare. Un' esperienza incredibile. Ma i ragazzi vanno motivati, sennò smettono».
Simeoni e la politica. Dove hanno fallito Forlani, Berlusconi e Prodi, è riuscita Alessandra Moretti, che la convinse a candidarsi in lista civica alle regionali. Perché?
«Me lo chiedo anch' io! Venne a trovarmi a casa; una, due, tre volte. È una donna. Mi lasciai tentare: un grande errore. Avessi detto di sì prima, avrei fatto la parlamentare a Roma e non avrei dovuto aspettare 67 anni per andare in pensione!».
Ha rimpianti veri?
«Rimpianti no. Ho una curiosità: mi piacerebbe mettermi alla prova potendo allenarmi con i mezzi moderni e non con quelli giurassici dei miei tempi. Per la prima volta calcai una pista di atletica a 13 anni. Oggi a quell' età sono già semiprofessionisti».
Per noi lei è eterna. Ma in un quiz tv, «Guess my age», non la riconobbero. Sacrilegio.
«La cosa strana è che quando sono entrata nello studio è partito un applauso, poi il concorrente ha fatto scena muta. Mi è venuto il dubbio che fosse tutto preparato»
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cicciobarbara · 5 years ago
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Esiste un <<pubblico che non esiste>>: non sa più cosa vuole ballare, è disponibile ad accettare solo ciò che ascolta sul proprio profilo YouTube; oltre, non è possibile andare. CI troviamo in piena anarchia musicale, dove ti guardano e ti dicono di cambiare musica nonostante la pista si stia divertendo. “Cambia, cambia” ti dicono, solo perché quel disco a loro non va. Esiste una forma di educazione e di rispetto verso la musica (e non verso il dj che ormai difficilmente può raccontare qualcosa) e questa non prevede atteggiamenti simili. La discoteca non è un ristorante dove tutti possono ordinare quello che più piace a loro. La discoteca richiede anche la forza di ballare/ascoltare ciò che non si conosce - ovviamente sempre all’interno dello stesso mood musicale. La musica ha distrutto la MUSICA. https://www.instagram.com/p/B9HHuuaoUkr/?igshid=zg2v4xeravpj
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legozan · 5 years ago
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Educazione LEGO - Binario a forma di Y - Istruzioni Condizionali
Educazione LEGO – Binario a forma di Y – Istruzioni Condizionali
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In questa lezione i bambini esploreranno e scopriranno che la pista a forma di Y che offre varie opzioni ed è in grado di progettare e ottimizzare molte soluzioni.
Coinvolgimento;
Esplorazione;
Spiegazione;
Elaborazione;
Valutazione.
Valuta lo sviluppo delle competenze dei bambini osservando se riescono a osservare e a descrivereoggetti ed eventi, porre domande su concetti legati alla…
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adrianomaini · 5 years ago
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Peglia e dintorni
Mi sembra di ricordare che ci fossero anche delle piccole peschiere.
Del vecchio mattatoio sono sicuro.
Poco più a ponente la fabbrica di liquirizia, dalla quale una cugina di mio padre ci portava tante delizie. Un edificio purtroppo devastatato, da uno scoppio di una caldaia proprio agli inizi degli anni '70, con perdita della giovane vita di una ragazza che frequentava il Bar Irene.
Non seguo un ordine cronologico. Mi vengono in mente solo piccoli dettagli di storia del costume, anche se connessi a mie particolari esperienze.
L'ambientazione di questo trafiletto è sia in zona Peglia di Ventimiglia (IM), sia un poco prima, con una divisione segnata dal ponte della ferrovia.
Prima del ponte, dove all'epoca transitavano solo treni per la Francia, agli inizi dell'estate del 1955 mio fratello credeva di riuscire a fotografarmi con il semplice astuccio della macchina fotografica. Ero felice di lasciarglielo credere.
Alcuni carri della Battaglia di Fiori, una volta finita la manifestazione, venivano, infatti, portati, o riportati, davanti al mattatoio. Anche se alti e grandi riuscivano a passare sotto l'arco del ponte della ferrovia.
Credo che il nuovo campo di calcio di Peglia, a nord della citata infrastruttura, sia stato realizzato man mano che veniva dismesso quello vecchio in Piazza d'Armi a Camporosso (IM), ancora utilizzato nel 1964. Nel nuovo di Peglia mio fratello iniziò a giocare all'insegna di una misteriosa sigla ormai - credo scomparsa - N.A.G.C., ritengo Nucleo Addestramento Gioco Calcio o qualcosa di simile - da pulcino nella allora Ventimigliese, dalla cui squadra superiore si era appena ritirato lo zio materno. Prima di tirare - maldestramente - per una breve stagione quattro calci anch'io in quella squadra, formazione Allievi, feci da quelle parti un altro tipo di esperienza. C'era un po' più in su una pista di go-kart con annesso pubblico servizio. Con base di partenza e di arrivo lì con deviazione su sentieri sull'addomesticato greto o solo su quel cemento - non rammento bene - si tenne una sorta di pre-selezione (sub-provinciale?) dei campionati studenteschi di corsa campestre, che io andai a vincere, anche se avevo aderito malvolentieri all'indicazione del mio insegnante di educazione fisica. Al cimento provinciale arrivai secondo. Solo da poco ho scoperto che il vincitore di quella edizione è un vecchio amico, noto personaggio pubblico di questa provincia: non è male metterci più di quarant'anni per decifrare un tale evento, no? In quel caso venni premiato dal mio docente per il mio sacrificio venendo presentato a dirigenti di una compagine di atletica leggera, nella quale militai subito sino al successivo autunno e per una sola gara, nella solita Genova, l'anno successivo. La costanza nel praticare sport, come si noterà, non fu un mio forte: anche se due parole sullo sport in genere prima o poi torno a scriverle.
Dopo aver visionato alcune immagini, scattate su quel campo all'inizio degli anni '70, di una formazione giovanile della Ventimigliese e delle squadre amatoriali di Istituto, in cui giocava mio fratello, mi torna in mente una partitella, tenuta sempre in quel posto, tra studenti delle superiori a fine anni '60, durante la quale, colpito di testa da un avversario, che si ritrovò con un bernoccolo da "fumetto", rimediai all'ospedale di Nervia qualche punto di sutura alla fronte: in tanti successivi incontri ne abbiamo sempre riso, l'ultima volta nello scorso decennio ad Imperia, dove nel frattempo il mio "contendente" si era trasferito per lavoro. 
Ancora. Prima del ponte un camping in cui negli anni '70 soggiornava d'estate per un mese o giù di lì con il marito una cugina di mio padre: in famiglia l'onda dei ricordi del Parmense fluiva allora forte.
Non sono più tornato alla Bocciofila del Dopolavoro Ferroviario, dove negli anni '90 passavo talora a salutare un anziano amico, ormai scomparso. Mi sembra ci si possa ancora arrivare da un piccolo sottopasso ferroviario. Quello più grande, vicino al fiume, é stato chiuso dopo una tragica inondazione. Per arrivare all'altra Bocciofila, ai  campi da tennis, ai rettangoli verdi del calcio occorre adesso sottoporsi ad un lungo giro...
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tmnotizie · 5 years ago
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CIVITANOVA MARCHE – Circa 120  ragazzi delle giovanili della Volley Lube dai 12 ai 18 anni hanno partecipato a una lezione di educazione finanziaria organizzata da UBI Banca sul tema delle ludopatie e del gioco d’azzardo. L’iniziativa, che si è svolta nella sala convegni dell’hotel Cosmopolitan di Civitanova Marche, fa parte dell’accordo di sponsorizzazione fra UBI Banca e Volley Lube, di cui UBI è Official Bank. I giovani pallavolisti, tutti militanti nei campionati under 13, under 14 e under 16, hanno ascoltato il talk “Fate il Nostro gioco” che ha l’obiettivo di svelare le regole, i piccoli segreti e le grandi verità che stanno dietro all’immenso fenomeno del gioco d’azzardo in Italia.
Il modo migliore per farlo è quello di usare la matematica e la psicologia come una specie di antidoto logico, per creare consapevolezza intorno al gioco e svelare i suoi lati nascosti. “Fate il Nostro Gioco” si fonda su un ampio studio della matematica e della psicologia del gioco d’azzardo, completamente originale, ideato da “Taxi1729”, una società di divulgazione scientifica torinese che collabora da anni con UBI Banca.
UBI Banca e Volley Lube, oltre alla lezione di educazione finanziaria riservata ai ragazzi delle giovanili, hanno messo in pista altre iniziative congiunte. A settembre UBI Banca ha infatti assegnato sette borse di studio ad altrettanti atleti delle squadre giovanili della Volley Lube che, oltre ad avere avuto un buon rendimento e comportamento sportivo, si sono distinti anche per meriti scolastici. L’altro progetto congiunto si chiama “UBI&LUBE Education”, sempre rivolto ai giovani, che sarà portato dall’istituto di credito leader nelle Marche e dalla società di volley campione d’Italia e d’Europa nelle classi elementari di alcuni istituti comprensivi di Macerata e Civitanova durante l’anno scolastico.
Volley Lube si sta occupando nella prima parte dell’anno di educazione  motoria, mentre UBI Banca si occuperà, nell’ultima parte dell’anno,  di educazione finanziaria, in particolare dei temi legati all’economia civile e alla sostenibilità tramite la nuova versione del programma KIDS di FEduF (Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio).  Le scuole potranno poi partecipare all’iniziativa “KIDS – Campioni di risparmio”, un concorso a premi promosso da FEduF che permetterà all’istituto vincitore di disporre gratuitamente di un intervento di 1.500 euro per migliorare l’ambiente scolastico (es. nuova lavagna interattiva, ritinteggiatura delle pareti di un’aula, acquisto di dotazioni tecnologiche).
 “L’accordo di sponsorizzazione con la Volley Lube non ha una valenza solo economica e di marketing, ma ci consente anche di promuovere programmi di educazione finanziaria alle giovani generazioni” ha dichiarato Roberto Gabrielli, responsabile della macro area Marche e Abruzzo di UBI Banca. “Possedere le conoscenze di base dell’economia e della finanza è indispensabile per diventare cittadini liberi e consapevoli, permettendo di affrontare con buonsenso e indipendenza di giudizio le sfide che la vita ci pone”. 
“Credo che un’iniziativa del genere abbia un grande valore per i nostri ragazzi, per la loro educazione e per il loro futuro – commenta Albino Massaccesi, ad di Volley Lube – La nostra collaborazione con UBI Banca assume ancora più importanza e solidità proprio grazie a fondamentali appuntamenti come quello odierno”.
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