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Edição e pós-produção para o Programa Repórter Justiça sobre o Aniversário de 16 Anos da TV Justiça. (EMISSORA DE TV)
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IMPOSSIBLE JOURNEY from YUCA on Vimeo.
Impossible Journey is an animated short film that addresses the urgent crisis in maternal health care in the US.
The film was built by a predominantly female team over a process that took more than a year, produced in Brazil and NYC. Each frame was printed and painted meticulously to reveal the layers of reality that our protagonist experiences throughout the story. Every aspect of the animation has metaphorical construction and meaning, just like all the project built around it.
Check out more details and informations on the links below:
Making of: vimeo.com/945849611/991e1f4f3f?share=copy Project’s website: impossiblejourney.org
Cannes Lions 2024 Silver - Film Craft Illustration Silver - H&W Digital Craft
Director: YUCA Production Company: THE YOUTH Post-Production Company: COLOSSAL Executive Creative Director: Eduardo Lubiazi, João Machado Executive Producer: Eduardo Lubiazi Head of Production: Daniel Maia Post-Production Coordinator: Yasmim Uehara Art Director: Eduardo Rosa Animation Director: YUCA + Bruno Brasil DOP: Yuri Maranhão
Producer: Yasmim Uehara, Mauricio Kazu Yamashita Post-Production Coordinator: Yasmim Uehara Post-Production Coordinator Assistant: Nicole Lia Rêgo da Silva, Ana Paula Godoy Production Coordinator: Carol Cherobim Assistant Coordinator: Camila Pires, Lu Krasa Finance Department: Iza Lubiazi
Head of art: YUCA Art Director: Eduardo Rosa Animation Director: YUCA + Bruno Brasil Screenplay: Viton Araújo, Eduardo Tavares Editor: Leonardo Salomão Assistant Editor: Victor Balestrin Printing Studio: Farbewerk Fine Art Lab Printing producer: Daniel Farbewerk Painting Studio: ATELIÊ 39 Painting Artists: Ana Beatriz Artigas, João Paulo de Carvalho 2D Animation Supervisor: Denis Bargos, Daniella Schuarts, Bruno Brasil, André Ruivo VFX Supervision: Rodrigo Stradiotto, Diogo Gameiro Lead Conform and Delivery: Victor Balestrin Conform and Delivery: Ricardo Jug
Lead Concept Artists: Beatrice Bandiera, Fabio Miraglia Lead Illustration: Beatrice Bandiera, Marília Mafé, Diogo Saraiva, Bruno Rosal Concept Artist: Marília Mafé, Taíssa Maia, Che Marcheti, Ana Maria Sena, Bennê Oliveira, Camilla Muniz, Cinthia Saty, Helô Rodrigues, Fabio Miraglia, Diogo Saraiva, Bruno Rosal, Daniel Cramer, Gabriel dos Anjos, Fernando Nas, João Capoulade, Douglas Lopes, Wilson Panassi, Felipe Parucci.
Storyboard: Walfrido Monteiro Previz animation: André Ruivo 2D Animation: Carol Caporrino, Nana Siqueira, Gabriela Chamorro Diniz, Danila Ribeiro, Thalyne Chrystyna, Gabrielle Paparelli, André Ruivo, Diones Ignacio, Robson Vilalba, Anderson Omori, Gilson Júnior de Souza Bastos, Bremo, Gui Kirinus, Geovani Angelo, Carlos Yury, Gui Klein, Sid Ahearne, Alexandre Sales, Gabriel Fraga, Gabriel Chagas, Robb Reis, Denis Bargos.
VFX Animation: Nana Siqueira, Hermes de Lima, Fhilipe Marmori. Lead Clean Up: Mateuz Fernandes Clean Up / Painting: Clara Luz Carvalho Salazar, Nana Siqueira, Giovanna Jahjah, Melissa Ferreira Sartor, Renata SHP, Brenda Maryan, Taiza Nogueira, Mateuz Fernandes, Robson Vilalba, Diones Ignacio, Dudu Querubins, Ulisses Jucá, Luiz Alvares, Pedro Solano, Thallyson Silvestre, Moacyr Neto, Diogo Saraiva, Carlos Yury, Lucas Batalha, Rosinaldo Lages, Josias Bosio, Bruno Mazzilli, Leonardo Vincensi, Rafael Sinnott, Lucas Moraes, Fabio Soro, Lucas Fernandes Siqueira, Jonatas Freire da Silva Souza, Rhuan Gonçalves de Oliveira de Farias, Diego Akel, Lucas Felipe Pereira..
2D Compositing: Gabriel Rocha, Diego Eduardo Loz, Tiago Castro, Adelir Boeira, Lucas Santiago, Jean Lamin, Alan Jose Dias. Compositing: Michel Takahashi Colorist: Erick Moraes 3D Previz: Lucas Lira 3D Animator: Tiago da Silva Motion Graphics: Janaína da Veiga Still Craft Photographer: Diego Cagnato Stabilization Compositing: Everton Ricardo Sabino (Tom), Nícolas Braga de Medeiros Nicolak
Live action Director: YUCA DOP: Yuri Maranhão 1st AC: Jenny Desrosiers Make up artist: Cris Severo Steadicam OP: Emma Leavy BB: Melquan Q Ali Sound Mixer: Emily Strong Producer: Stella Bloss Producer: Livia Borjaile PA/Driver: Elijah Joseph Still Photography: Talitha Ramos Casting: Amanda Gabrielle Baia, Bruce Arturo McIntyre III, Camilla de Souza, Carla Williams, Denise Miller, Emilie Rodriguez, Sarry Nemorin.
Music Company: Satélite Áudio Music Direction: Roberto Coelho, Kito Siqueira e Hurso Ambrifi Account: Fernanda Costa, Renata Schincariol, Daniel Chasin e Karen Nakamura Music Production: Roberto Coelho, Hurso Ambrifi, Thiago Colli, Koitty , Alexandre Avicena, Pedro Pelotas e Nando Diniz Post Production and Mixing: Carla Cornea, Vithor Moraes, Arthur Dossa, Andre Giannini e Esteban Romero Production Coordinator: Camila Guedes, Letícia Oliveira, Bea Vieira e Mariana Tardelli
Special thanks: Filipe Zapelini, Cris Severo In memory of our beloved friend Juca Salomão
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Tra rigore, ordine e sobrietà*
Progetto: 1998/2001
Luogo: Maia, Porto, Portogallo.
Progetto d’architettura: João Álvaro Rocha
Collaboratori: Alberto Barbosa Vieira, Francisco Portugal e Gomes, António Luís Neves, João Ventura Lopes, Pedro Tiago Pimentel, Sónia Campos Neves.
Modello tridimensionale: Armando Teixeira.
Progetto d’ingegneria strutturale: Rui Fernandes Póvoas.
Progetto degli impianti idraulici: Vasco Peixoto de Freitas.
Progetto degli impianti elettrici: António Rodrigues Gomes.
Progetto degli impianti meccanici: Paulo Queirós Faria.
Progetto di architettura paesaggista: Manuel Pedro Melo, João Álvaro Rocha.
Arredo e interni: João Álvaro Rocha.
Fotografie: Luís Ferreira Alves
Committente: Comune di Maia, Porto
L’intervento di Quinta da Gruta fa parte di un ampio progetto di riqualificazione urbana immediatamente a nord della città di Porto.
Al centro di un’antica area rurale, oramai diventata suburbio, si incontra un piccolo ma interessante edificio costruito agli inizi del XX secolo.
La rapida espansione della città e la trasformazione del territorio obbliga a convertire spazi obsoleti in nuove forme di centralità, il caso di Quinta da Gruta entra a far parte di un programma di sviluppo tendente ad accompagnare attraverso la creazione di nuovi servizi questi inevitabili cambiamenti.
João Álvaro Rocha in questo progetto pretende andare oltre il semplice restauro, riformulando spazi e funzioni attraverso un linguaggio attuale, senza prescindere dalla memoria rurale del luogo. Si tratta in sintesi di ristabilire un equilibrio tra antico e nuovo, tra grande e piccolo, tra pubblico e privato.
L’eleganza e la sobrietà dell’intervento nascondono uno studio approfondito nella scelta e nell’applicazione di materiali e regole: in ogni spazio apparentemente vuoto viene collocato un oggetto o un mobile che, senza distrarre l’attenzione, dinamizza le differenti percezioni visuali.
In modo occulto o evidente Rocha utilizza l’acciaio, sia per le sue caratteristiche di resistenza e durevolezza, che come pregiato componente estetico. Sono d’esempio tutti gli infissi dell’edificio costituiti da barre angolari in acciaio magistralmente occultate all’interno della muratura, oppure le esili mensole della biblioteca che, attraverso un telaio nascosto all’interno di una parete in cartongesso, riescono a raggiungere spessori di pochi millimetri.
Il passaggio tra i due piani della villa avviene attraverso una scala che si inserisce discreta in uno spazio aperto e libero da ostacoli.
Lungo l’esile corrimano tubolare si percorrono i sottili scalini fino a raggiungere il blocco in granito su cui poggia la scala. L’esercizio ludico determinante è infine accostare a rigidezza ed esilità, l’amovibilità di una piccola scatola interamente in acciaio che funge da primo gradino.
La zona destinata ai servizi igienici continua ad essere un abile esempio d’uso dell’inox, una parete apparentemente compatta cela due porte in acciaio in mezzo alle quali si trova uno specchio. Rubinetterie e supporti sono progettati e realizzati in inox.
Tavoli, sedie, armadi e porte, disegnati appositamente per la villa, mostrano o celano questo incondizionato uso dell’acciaio, mirato a caratterizzare da un lato l’aspetto artigianale del manufatto, dall’altro una ricerca del moderno e del tecnologico.
Risulta eclatante a questo riferimento la scatola dell’auditorio che proietta verso il futuro l’antica silhouette della villa.
La cassa è sorretta da enormi profili ad U in acciaio posizionati nello spessore delle pareti. Il rivestimento della sala è in legno, mentre l’esterno è costituito da lamine di alluminio e barre d’acciaio, il cui uso riflette la chiara intenzione di riprodurre una “scatola metallica” dall’alto aspetto hi-tech.
Il gioco di superfici trasparenti ed opache viene ripreso con una logica quasi “contraddittoria” nel volume contenente al primo piano la sala riunioni e al piano terra l’ingresso. In questo caso la completa trasparenza del vetro e la massiccia struttura in granito si inseriscono come trait d’union tra presente e passato.
La scatola è un tema ricorrente nel progetto, viene ripreso nelle sue più svariate interpretazioni anche nei piccoli oggetti sparsi nel giardino. Blocchi in pietra fungono da panchine, squadrati parallelepipedi d’acciaio da porta-rifiuti, lo stesso lampione è costituito da un semplice profilo a sezione quadrata.
Si incontrano inoltre alberi le cui radici vengono contenute in capienti cilindri d’acciaio.
La serra infine, nella sua leggiadra figura, nasconde dietro l’opacità dei vetri una struttura composita di tubolari in ferro, tiranti e tensori in acciaio.
L’accostamento tra vecchio e nuovo, tra artigianale e tecnologico sembra essere una delle prerogative nella ricerca linguistica di Rocha, e l’acciaio in questo ambito acquista sempre valore esemplare.
*testo pubblicato per Acciaio Arte Architettura, Auge Editore.
Stefano Ferracini
Stefano Ferracini (Treviso 1974), Architetto. Dopo anni di formazione e lavoro tra Italia e Portogallo, si stabilisce in Belgio. Insegna architettura d’interni a Esa Saint Luc Bruxelles.
https://sfarchitecture.tumblr.com/
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Livro sobre Coimbra reúne palavras de 34 autores de todo o mundo
DR
O livro ‘Coimbra em palavras’, com textos e imagens de 34 autores de todo o mundo, que nasceram, vivem, viveram e/ou passaram pela cidade, publicado por uma editora brasileira, é apresentado na quinta-feira em Coimbra. Os autores da obra, prefaciada por José Augusto Cardoso Bernardes, professor de literatura portuguesa na Faculdade de Letras e diretor da Biblioteca Geral da Universidade de Coimbra (UC), e com posfácio de Adriana Calcanhotto, cantora, compositora, escritora e embaixadora da Língua Portuguesa da UC, “contam e narram experiências vividas e imaginadas nesta cidade vibrante e cheia de história”.
Trata-se de “um trabalho que prima pela diversidade. Tem um olhar plural sobre Coimbra. É uma celebração à cidade e aos encontros que ela propicia”, afirmou Wagner Merije, organizador, editor e coautor da obra editada pela Aquarela Brasileira Livros, de São Paulo.O livro é “também um convite para que o leitor e a leitora conheçam, experimentem e redescubram uma das cidades mais enigmáticas de Portugal e do mundo”, sustenta ainda Wagner Merije, citado pela editora numa nota enviada à agência Lusa.
Assinada pela artista Élia Ramalho, a capa da publicação, que é feita de “prosa, poesias, crónicas, memórias e imagens”, dialoga com a “arquitetura, as personagens e os encantos da cidade”.
“Coimbra é uma cidade inesquecível. Não há como não se sentir dentro da história quando por suas ruas caminhamos, não há como não nos impressionarmos com suas belezas, com sua interminável galeria de ilustres”, defende a Aquarela, sublinhando que nem sequer precisa de aludir à classificação da Universidade, Alta e Sofia como Património da Humanidade.
‘Coimbra em palavras’ é “uma oportunidade de descobrir a cidade por outros ângulos, por dentro de seus labirintos, a provar de seus sabores, a desvendar seus segredos, a viver próximo de sua alma, com direito a noites de fado, a dias primaveris, brindes e revelações inusitadas”.
Mas esta obra também pode ser “vista como uma retribuição à cidade e à Academia”, sublinhou José Augusto Cardoso Bernardes, considerando que, na “ampla diversidade dos textos que a compõem”, Coimbra “tem também uma oportunidade rara de se ver refletida nesse espelho especialmente verdadeiro que é a literatura”.
Adriana Calcanhotto não sabe dizer se os textos a tocaram porque a cidade a toca, só sabe que leu o livro “de uma vez, com total identificação, já que o tempo todo essa cidade propõe as questões que estão aqui, todas elas e ainda mais, de muitos modos e jeitos e estilos e tempos”.
‘Coimbra em palavras’ reúne obras de Poeta G, Rita Gomes, Ricardo Almeida, Élia Ramalho, Raquel Lima, Wagner Merije, Marie Claire De Mattia, Bruno Mendonça, Marina Alexiou, Tiago Miguel Knob, Hérica Jorge, Fábio Lucindo, Elaine Santos, O Urso, Helen Maia, Jairo Fará, Julie-Cerise Gay, Zhang Qinzhe, Aline Ferreira, Vittorio Aranha, Moema Najjar, Rafael Cheniaux, Paula Machava, Sérgio Fagundes, Clara Pereira e Laylla O’Neall e ainda dos escritores e poetas, já falecidos, de Luís Vaz de Camões, Eça de Queirós, Florbela Espanca, Gregório de Matos, Gonçalves Dias, Tomás António Gonzaga.
O livro é apresentado na quinta-feira, a partir das 20H30, no bar Liquidâmbar, na Praça da República, na Alta de Coimbra
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Livro sobre Coimbra reúne palavras de 34 autores de todo o mundo
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