#ebbene sì
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L’amore fisico mi piace, te ne sarai accorto. Ma il motivo per cui mi piace non sta nel brivido con cui ci inebria e ci consegna all’oblio. Sta nella compagnia che ci regala e con la quale ci rincuora, nel conforto che proviamo a possedere un corpo da cui si è attratti: unire il nostro corpo a quel corpo, sentircelo dentro ed addosso. Alcuni sostengono che l’amore fisico non è che un mezzo per procreare, continuare la specie, ma si sbagliano di grosso… No, l’amore fisico è assai più d’un mezzo per continuare la specie. È un mezzo per parlare, comunicare, farsi compagnia. È un discorso fatto con la pelle anziché con le parole. E, finché dura, niente strappa alla solitudine quanto la sua materialità. Niente riempie e arricchisce quanto la sua tangibilità.
Oriana Fallaci
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è così difficile prendere una laurea sola, come fanno le altre persone a prendere due lauree? io ne prenderei due ma non credo di essere così in gamba. e poi ho 26 anni e ho paura che sia troppo tardi. e ho solo una misera triennale non posso pensare a cominciarne un'altra se non prendo la specialistica, dico bene? ma poi conta davvero il numero di lauree? grazie e tranq se non puoi/vuoi rispondere adesso
Rispondo altrimenti dimentico quest'ask per giorni (come ho appena scoperto di aver fatto con altre, sorry). Prima le cose tecniche: se hai una triennale puoi decidere di prendere un'altra triennale. Ti dirò di più, che se gli ambiti sono "affini" qualche volta si riesce pure a farsi convalidare alcuni esami dati nella prima laurea. Detto questo ti do un consiglio proprio col cuore e cioè smettila di paragonarti o pensare a quello che fanno gli altri. Non solo perchè è il modo più facile e veloce per crearsi frustrazioni, paranoie e per sentirsi completamente inadeguati ma perchè le situazioni (economiche, personali, psicologiche, lavorative) di chiunque sono diverse. Sempre. 26 anni poi non sono assolutamente nulla. Io ne ho 33 e negli ultimi tempi sto seriamente pensando di rimettermi a studiare (proprio perchè la sicurezza economica che mi dà il lavoro mi sta dando un po' di serenità in più).
#ask#Anonymous#innanzitutto mi devo prendere la patente però#ebbene sì#33 anni e dovrò iscrivermi a scuola guida con tutti#pischelli pensa te :D LOL
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youtube
I giapponesi sono gentili, carini, educati, rispettosi...
Certo... specie quando gli finanzi l'economia da turista perché quando ci vivi puoi tranquillamente essere cacciato fuori da un locale perché "JAPANESE ONLY". Come se fossi un cane. Bau bau.
#ebbene sì#the dark side of Japan#amici miei lo dico sempre che sto paese fa più schifo di quanto potete immaginare#dire che vivono nel medioevo forse è far loro un regalo#pure il paleolitico è troppo recente#giappone#Youtube
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Comunque A. che cambia lavoro non è una delle due notizie di merda di cui parlavo prima, bensì la terza.
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Ormai mi partono gli ormoni appena noto che una persona é estremamente competente in quel che sta facendo.
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Come italiana del nord.
Soffro leggendo 'sti commenti
Se soffrio io devi soffrire anche tu😢
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Ma che significa che Neri Marcorè se n'è andato da Il Santone ma fanno una seconda stagione
#cioè io non l'ho vista la prima#perché è uscita nel periodo in cui un po' ripudiavo raiplay (ebbene sì sono stata anche questo)#però#è il protagonista o sbaglio??
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ebbene sì la prossima direttrice artistica di sanremo sarò proprio io. ecco in esclusiva la mia lista di artisti:
veronica la rappresentante di lista che mi calpesta
elodie che mi sputa in bocca
fiorella mannoia che canta la lista della spesa (poi mi picchia)
ghali 25 volte (standing ovation 25 volte)
uno preso dalla strada
achille lauro che esce il cazzo ogni sera a fine puntata. così
unico ospite internazionale: slavoj zizek lasciato a piede libero per 40 minuti
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Vorrei darti tutto quello che non hai mai avuto, e neppure così sapresti quanto è meraviglioso amarti.
Frida Kahlo
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ebbene sì, purtroppo so riccia
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Ebbene sì, ho fotografato la SAR (arco aurorale stabile) per la prima volta 🥹
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La Notte NON è di chi dorme…
La Notte è di chi sospira, di chi si rigira tra le lenzuola pensando a qualcuno con cui vorrebbe NON dormire.
La Notte è di chi sogna, di chi si addormenta mandando baci, nell’aria, che superano distanze scivolando su labbra ignare.
La Notte è di chi desidera e desidera e desidera.
Ebbene sì… la Notte è di chi vive lasciando spazio a tutti quei VORREI che hanno mille nomi e un solo comune denominatore: il cuore.
La Notte è di chi - per l’ennesima infinita volta - riascolta, a occhi chiusi, "quel" vocale perché sa che la sua voce è l’unica colonna sonora degna di abitare i sogni. E poi spegne la luce sussurrando "buonanotte" con un mezzo-sorriso sulle labbra.
Già… Buonanotte proprio a Te!
E ricorda: la Notte è Tua.
- Letizia Cherubino, Se non t’incontro nei sogni, ti vengo a cercare
Buonanotte...🌙
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Un programma con Chiara Francini, Diletta Leotta e Rocco Siffredi insieme.
Ebbene sì, è andato in onda. E non è successo nulla di quanto avete sperato.
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Non c'è tre senza quattro
Ebbene sì. Facebook mi ha appena comminato la quarta restrizione di due giorni. Ma prima di farlo mi ha avvisato.
E chi protegge gli utenti da loro? La strategia, insomma, è la solita: giustificare le limitazioni con una motivazione che francamente non sta in piedi. Intanto lo spam imperversa indisturbato, e i pirati informatici entrano tranquillamente nei profili degli iscritti postando ciò che vogliono. Diffidate sempre di chi afferma lo facciamo per il vostro bene. Perché del vostro bene non gli frega proprio nulla.
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Oggi la si chiama "resilienza", una volta la si chiamava "forza d´animo", Platone la nominava "tymoidés" e indicava la sua sede nel cuore.
Il cuore è l´espressione metaforica del "sentimento", una parola dove ancora risuona la platonica "tymoidés".Il sentimento non è languore, non è malcelata malinconia, non è struggimento dell´anima, non è sconsolato abbandono. Il sentimento è forza. Quella forza che riconosciamo al fondo di ogni decisione quando, dopo aver analizzato tutti i pro e i contro che le argomentazioni razionali dispiegano, si decide, perché in una scelta piuttosto che in un´altra ci si sente a casa. E guai a imboccare, per convenienza o per debolezza, una scelta che non è la nostra, guai a essere stranieri nella propria vita.
La forza d´animo, che è poi la forza del sentimento, ci difende da questa estraneità, ci fa sentire a casa, presso di noi. Qui è la salute. Una sorta di coincidenza di noi con noi stessi, che ci evita tutti quegli "altrove" della vita che non ci appartengono e che spesso imbocchiamo perché altri, da cui pensiamo dipenda la nostra vita, semplicemente ce lo chiedono, e noi non sappiamo dire di no.
Il bisogno di essere accettati e il desiderio di essere amati ci fanno percorrere strade che il nostro sentimento ci fa avvertire come non nostre, e così l´animo si indebolisce e si ripiega su se stesso nell´inutile fatica di compiacere agli altri. Alla fine l´anima si ammala, perché la malattia, lo sappiamo tutti, è una metafora, la metafora della devianza dal sentiero della nostra vita. Bisogna essere se stessi, assolutamente se stessi.
Questa è la forza d´animo. Ma per essere se stessi occorre accogliere a braccia aperte la nostra ombra. Che è poi ciò che di noi stessi rifiutiamo.
Quella parte oscura che, quando qualcuno ce la sfiora, ci sentiamo "punti nel vivo". Perché l´ombra è viva e vuole essere accolta. Anche un quadro senza ombra non ci dà le sue figure. Accolta, l´ombra cede la sua forza.
Cessa la guerra tra noi e noi stessi. Siamo in grado di dire a noi stessi:
"Ebbene sì, sono anche questo". Ed è la pace così raggiunta a darci la forza d´animo e la capacità di guardare in faccia il dolore senza illusorie vie di fuga.
"Tutto quello che non mi fa morire, mi rende più forte", scrive Nietzsche.
Ma allora bisogna attraversare e non evitare le terre seminate di dolore.
Quello proprio, quello altrui. Perché il dolore appartiene alla vita allo stesso titolo della felicità. Non il dolore come caparra della vita eterna, ma il dolore come inevitabile contrappunto della vita, come fatica del quotidiano, come oscurità dello sguardo che non vede via d´uscita. Eppure la cerca, perché sa che il buio della notte non è l´unico colore del cielo.
Di forza d´animo abbiamo bisogno soprattutto oggi perché non siamo più sostenuti da una tradizione, perché si sono rotte le tavole dove erano incise le leggi della morale, perché si è smarrito il senso dell´esistenza e incerta s´è fatta la sua direzione. La storia non racconta più la vita dei nostri padri, e la parola che rivolgiamo ai figli è insicura e incerta.
Gli sguardi si incontrano solo per evitarsi. Siamo persino riconoscenti al ritmo del lavoro settimanale che giustifica l´abituale lontananza dalla nostra vita. E a quel lavoro ci attacchiamo come naufraghi che attendono qualcosa o qualcuno che li traghetti, perché il mare è minaccioso, anche quando il suo aspetto è trasognato.
Passiamo così il tempo della nostra vita, senza sentimento, senza nobiltà, confusi tra i piccoli uomini a cui basta, secondo Nietzsche: "Una vogliuzza per il giorno, una vogliuzza per la notte, fermo restando la salute".
Perché ormai della vita abbiamo solo una concezione quantitativa. Vivere a lungo è diventato il nostro ideale. Il "come" non ci riguarda più, perché il contatto con noi stessi s´è perso nel rumore del mondo.
Passioncelle generiche sfiorano le nostre anime assopite. Ma non le risvegliano. Non hanno forza. Sono state acquietate da quell´ideale di vita che viene spacciato per equilibrio, buona educazione. E invece è sonno, dimenticanza di sé. Nulla del coraggio del navigante che, lasciata la terra che era solo terra di protezione, non si lascia prendere dalla nostalgia, ma incoraggia il suo cuore. Il cuore non come languido contraltare della ragione, ma come sua forza, sua animazione, affinché le idee divengano attive e facciano storia. Una storia più soddisfacente.
Umberto Galimberti
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(Stamattina stavo parlando di te con un'amica. O meglio, la nostra conversazione mi ha portato a parlare di te.
Scherzando in merito al tuo abbondono, le ho detto 'Peggio per lui, ha perso una donna fantastica'.
Lei, molto carinamente, mi ha risposto 'Hai ragione, sei bella e intelligente'.
Mah... penso che ci siano sicuramente donne più belle di me - e più giovani... sigh! Sob! Sniff sniff... - ma col tempo e con l'età ho imparato ad amarmi, a piacermi così come sono. Mi piace la donna che vedo nello specchio e mi sento bella... una bella persona, soprattutto. So di esserlo. Immodestamente, me lo dico da sola...
Intelligente... sì, credo di esserlo stata, non chiedendoti mai più di quello che potevi darmi. Non pretendendo nulla. Mai arrabbiata per i programmi saltati, o per gli impegni non rispettati.
Mi bastava averti, prendermi cura di te. Ascoltarti e supportarti.
Mi bastava il tempo, anche se poco, che riuscivi a dedicarmi. Il tempo che passavamo insieme, tanto più prezioso essendo così limitato.
Ebbene... credo proprio che la mia amica abbia ragione.
Sono bella e intelligente.
Forse troppo ingenua...
Ma va bene così.
Sono io, sono vera.
Barbara)
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